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Il lungo post che segue, l'ho trovato su fb. I riferimenti delle dichiarazioni ci sono, ma vanno verificati tutti. Se qualcuno vuole darmi una mano, possiamo linkare la fonte di ogni affermazione nei commenti in basso, se la troviamo, oppure indicare che quella citazione non si trova e che potrebbe essere fake.

La popolo eletto di Ben Gurion, Menachem Begin e altri
Dissero:
👉 "La nostra razza è la Razza dei maestri. Siamo dei divini su questo pianeta. Noi siamo tanto diversi dagli esseri umani inferiori che restano degli insetti. Infatti, rispetto alla nostra razza, le altre razze sono bestie, animali, bovini al massimo. Le altre razze sono escrementi umani. Il nostro destino è quello di governare queste razze inferiori. Il nostro regno terreno sarà governato dal nostro leader con una verga di ferro. Le masse leccheranno i nostri piedi e ci serviranno come schiavi." (Menachem Begin, Premio Nobel per la Pace 1978)
👉 David Ben Gurion, durante la guerra: «Se io sapessi che è possibile salvare tutti i figli (ebrei) di Germania trasferendoli in Inghilterra, e solo metà di loro trasferendoli nella terra di Israele, sceglierei la seconda possibilità; perché di fronte a noi non abbiamo solo il numero di questi figli, ma il progetto storico del popolo di Israele» (Shabtai Teveth, «Ben Gurion», 1988,).
👉 «Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca dei terreni e il taglio di tutti i servizi sociali per liberare la Galilea dalla sua popolazione araba» (David Ben Gurion, maggio 1948, to the General Staff. Da «Ben-Gurion, A Biography», di y Michael Ben-Zohar, Delacorte, New York 1978).
👉 «Dobbiamo espellere gli arabi e prendere i loro posti» –(David Ben Gurion, 1937, «Ben Gurion and the Palestine Arabs» Shabtai Teveth, Oxford University Press, 1985).
👉 «Non esiste qualcosa come un popolo palestinese. Non è che siamo venuti, li abbiamo buttati fuori e abbiamo preso il loro paese. Essi non esistevano» (Golda Meir, dichiarazione al The Sunday Times, 15 giugno 1969).
👉 «Come possiamo restituire I territori occupati? Non c’è nessuno a cui restituirli» (Golda Meir, marzo, 1969).
👉 «…Uscimmo fuori, e Ben Gurion ci accompagnò sulla porta. Allon ripeté la sua domanda: cosa si deve fare con la popolazione palestinese? Ben Gurion scosse la mano con un gesto che diceva: cacciarli fuori». (Yitzhak Rabin, è un passo censurato delle memorie di Rabin, rivelato dal New York Times, 23 ottobrer 1979)
👉 «Saranno create, nel corso dei 10 o 20 anni prossimi, condizioni tali da attrarre la naturale e volontaria emigrazione dei rifugiati da Gaza e dalla Cisgiordania verso la Giordania. Per ottenere questo dobbiamo accordarci con re Hussein e non con Yasser Arafat». (Yitzhak Rabin, citato da David Shipler sul New York Times, 04/04/1983)
👉 «I palestinesi sono bestie con due zampe» (Menachem Begin, primo ministro di Israele 1977-83, davanti alla Knesset, citato da Amnon Kapeliouk, “Begin and the Beasts”, New Statesman, June 25, 1982.)
👉 «La partizione della Palestina è illegale. Non sarà mai riconosciuta… Gerusalemme fu e sarà per sempre la nostra capitale. Eretz Israel sarà restaurato per il popolo d’Israele; tutto e per sempre» (Menachem Begin, il giorno dopo il voto all’Onu per la partizione della Palestina).
👉 «I palestinesi saranno schiacciati come cavallette… le teste spaccate contro le rocce e i muri» (Yitzhak Shamir, primo ministro in carica, in un discorso ai «coloni» ebraici, New York Times 1 aprile, 1988).
👉 «Israele doveva sfruttare la repressione delle dimostrazioni in Cina (nei giorni di Tienanmen, ndr.) quando l’attenzione del mondo era concentrata su quel paese, per procedere alle espulsioni di massa degli arabi dei territori (occupati)» (Benyamin Netanyahu, all’epoca vice-ministro degli esteri, già primo ministro, davanti agli studenti della T Bar Ilan University; citazione tratta dal giornale isrealiano Hotam, 24 novembre 1989).
👉 «Se pensassimo che anziché 200 morti palestinesi, 2 mila morti ponessero fine alla guerriglia in un colpo solo, useremmo molto più forza…» (Ehud Barak, primo ministro, citato dalla Associated Press, 16 novembre 2000).
👉 «Mi sarei arruolato in una organizzazione terroristica»: (risposta di Ehud Barak a Gideon Levy, il noto giornalista di Ha’aretz che gli aveva domandato cosa avrebbe fatto se fosse nato palestinese)
👉 «Noi dichiariamo apertamente che gli arabi non hanno alcun diritto di abitare anche in un centimetro di Eretz Israel… Capiscono solo la forza. Noi useremo la forza senza limiti finché i palestinesi non vengano strisciando a noi» (Rafael Eitan, capo dello stato maggiore IDF, citato da Gad Becker in «Yedioth Ahronot», 13 aprile 1983).
👉 «E’ dovere dei leader israeliani spiegare all’opinione pubblica, con chiarezza e coraggio, alcuni fatti che col tempo sono stati dimenticati. Il primo è: non c’è sionismo, colonizzazione o stato ebraico senza l’espulsione degli arabi e la confisca delle loro terre» (Ariel Sharon, allora ministro degli esteri, a un discorso tenuto davanti ai militanti del partito di estrema destra Tsomet – Agence France Presse, 15 novembre 1998).
👉 «Tutti devono muoversi, correre e prendere quante più cime di colline (palestinesi) possibile in modo da allargare gli insediamenti (ebraici) perché tutto quello che prenderemo ora sarà nostro… Tutto quello che non prenderemo andrà a loro.» (Ariel Sharon, Ministro degli esteri d’Israele, aprendo un incontro del partito Tsomet, Agence France Presse, 15 novembre 1998)
👉 «Israele ha il diritto di processare altri, ma nessuno ha il diritto di mettere sotto processo il popolo ebraico e lo Stato di Israele» (Sharon, primo ministro, 25 marzo 2001, BBC Online).
👉 «Quando avremo colonizzato il paese, tutto quello che agli arabi resterà da fare è darsi alla fuga come scarafaggi drogati in una bottiglia» (Raphael Eitan, Capo di Stato Maggiore delle forze armate israeliane, “New York Times”, 14/4/1983).
👉 «Noi possediamo varie centinaia di testate atomiche e missili, e siamo in grado di lanciarli in ogni direzione, magari anche su Roma. La maggior parte delle capitali europee sono bersagli per la nostra forza aerea» (febbraio 2003, Martin Van Creveld, docente di storia militare all’Università Ebraica di Gerusalemme)
👉 «C’è bisogno di una reazione brutale. Se accusiamo una famiglia, dobbiamo straziarli senza pietà, donne e bambini inclusi. Durante l’operazione non c’è bisogno di distinguere fra colpevoli e innocenti». (Ben Gurion, il “padre” di Israele, 1967)
👉 «I villaggi ebraici sono stati costruiti al posto dei villaggi arabi. Voi non li conoscete neanche i nomi di questi villaggi arabi, e io non vi biasimo perché i libri di geografia non esistono più. Non soltanto non esistono i libri, ma neanche i villaggi arabi non ci sono più. Nahlal è sorto al posto di Mahlul, il kibbutz di Gvat al posto di Jibta; il kibbutz Sarid al posto di Huneifis; e Kefar Yehushua al posto di Tal al-Shuman. Non c’è un solo posto costruito in questo paese che non avesse prima una popolazione araba.» (David Ben Gurion, citato in The Jewish Paradox, di Nahum Goldmann, Weidenfeld and Nicolson, 1978, p. 99)
👉 «Tra di noi non possiamo ignorare la verità … politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono … Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista li vogliamo cacciare dal loro paese.» (David Ben Gurion, riportato a pp 91-2 di Fateful Triangle di Chomsky, che apparve in “Zionism and the Palestinians pp 141-2 di Simha Flapan che citava un discorso del 1938)
👉 «Questo paese esiste come il compimento della promessa fatta da Dio stesso. Sarebbe ridicolo chiedere conto della sua legittimità.» (Golda Meir, Le Monde, 15 ottobre 1971
👉 «Ogni volta che facciamo qualcosa tu mi dici che l’America farà questo o quello… devo dirti qualcosa molto chiaramente: Non preoccuparti della pressione americana su Israele. Noi, il popolo ebraico, controlliamo l’America, e gli americani lo sanno.» (Ariel Sharon, Primo Ministro d’Israele, 31 ottobre 2001, risposta a Shimon Peres, come riportato in un programma della radio Kol Yisrael.)
👉 «Un milione di Arabi non valgono nemmeno l’unghia di un ebreo.» (Rabbi Yaacov Perrin, NY Daily News, Feb. 28, 1994, p.6)


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E’ giallo sull’Attacco Informatico in Alto Adige. Sembra essere un disservizio del Power Center


E’ giallo relativamente al presunto attacco informatico avvenuto tra le notte del 23 e il 24 giugno in Alto Adige: dalle prime ore di martedì, infatti, si sono registrati problemi diffusi a sistemi cruciali – dalla Protezione civile alle centrali del traffico, dai Vigili del Fuoco al servizio radio della Provincia – a cui le autorità hanno fatto seguire una denuncia di cyber­attacco da parte del presidente della provincia di Bolzano Arno Kompatscher.

Secondo quanto ricostruito, l’intrusione informatica, classificata come ransomware, avrebbe avuto l’obiettivo di bloccare l’infrastruttura IT e poi avanzare una richiesta di riscatto. Tuttavia, grazie all’intervento immediato del piano di emergenza – attivato proprio tra le 23:00 del 23 e le prime ore del 24 giugno – i sistemi di backup hanno contenuto i danni e permesso ai servizi critici di restare operativi, se pur con modalità in parte manuali.

In particolare, i centralini della viabilità, delle emergenze e dei Vigili del Fuoco hanno subito disfunzioni tecniche nei flussi dati, pur restando accessibili telefonicamente, mentre operazioni quali le segnalazioni sul traffico sono state garantite da canali alternativi. “Non sono stati violati dati personali dei cittadini”, ha tenuto a precisare la Provincia, aggiungendo che le indagini sono tuttora in corso e che la richiesta di riscatto “non verrà data alcun seguito”.

Il dettaglio delle strutture colpite include il Centro provinciale informazioni traffico, la Centrale unica di emergenza, il servizio radio, la centrale dei Vigili del Fuoco permanenti e diverse infrastrutture private e siti news locali. Nonostante ciò, chiamate di emergenza e flussi vitali sono rimasti disponibili per i cittadini.

Il giallo si infittisce se si considera che contemporaneamente, il 24 giugno, si è verificato un blackout elettrico nel data center di Via Pacinotti a Bolzano. Un’interruzione dell’alta tensione e un malfunzionamento del sistema di commutazione hanno causato un power outage, con conseguente interruzione temporanea dei servizi offerti dall’operatore Retelit/Brennercom.

“Retelit, primo operatore italiano di telecomunicazioni interamente dedicato al mercato B2B, che opera anche con il proprio brand Brennercom sul territorio del Trentino Alto Adige, intende precisare che in data 24 giugno è stato registrato un power outage sul data center di Via Pacinotti a Bolzano a causa di un’interruzione sulla rete di Alta tensione che alimenta il distretto industriale della città e di un malfunzionamento del quadro di scambio che non ha permesso l’immediato ripristino dei servizi”.

La precisazione è contenuta in una nota diffusa nella giornata di oggi, 25 giugno riporta altoadige.it. “Questo evento è accaduto in concomitanza dell’attacco cyber denunciato dalla Provincia, ma non è in alcun modo ad esso collegato. Tutti i servizi sono stati ripristinati nel giro di due ore e non vi sono state ulteriori ripercussioni. Nel data center di Bolzano è stato installato un nuovo Power Center a Dicembre 2024 che viene sottoposto a verifiche e manutenzioni con frequenza mensile. Come ulteriore scrupolo, è stato attivato un presidio di manutentori che possa entrare in azione nel caso in cui il problema si ripetesse. Retelit conferma il proprio impegno nella gestione e nella sicurezza dei propri data center, assicurando ai propri clienti la massima affidabilità e continuità dei servizi”

In conclusione, quello che inizialmente è apparso come un unico episodio di blackout, successivamente è divenuto un attacco informatico (confermato dal presidente Arno Kompatscher) che poi, successivamente si è trasformato in un disservizio.

Se questo episodio rappresenta l’alba di una nuova era di minacce ibride – in cui attacchi informatici e guasti fisici possono coincidere per aumentare il caos – rimane comunque il merito dell’efficace reazione delle istituzioni: sistemi di backup tempestivi, personale dedicato e interventi coordinati hanno permesso di contenere le criticità, garantendo continuità e sicurezza per i cittadini.

Il giallo, dunque, non ha ancora un colpevole unico, ma certamente ha già generato un forte impulso verso l’innalzamento delle misure difensive e delle strategie di resilienza digitale ed energetica nel territorio.

L'articolo E’ giallo sull’Attacco Informatico in Alto Adige. Sembra essere un disservizio del Power Center proviene da il blog della sicurezza informatica.

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🗳️🇮🇹 L’8 e il 9 giugno, si votano i cinque #referendum, approvati a gennaio dalla Corte Costituzionale, su #lavoro e #cittadinanza….

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Dopo la sentenza della Corte costituzionale sulla legge Calderoli, il governo continua a sostenere di poter andare avanti. È interessante come continuino ad essere citate le materie non Lep. Cosa significa materia non lepp non è dato di sapere punto come possano esserci dei servizi non uniformio non uguali per tutti i cittadini sembra un assurdo eppure qualcuno al governo la pensa proprio così. Non resta che difendersi ancora contro un governo che non ci rappresenta affatto. #autonomiadifferenziata #scetammece


Provenzano (PD)
"Meloni ci è andata, per evitare che ci andasse Salvini"
Che profondità, eh????



Approvato dalla giunta comunale il
"Progetto di un sistema di infrastrutturazione dei servizi per la valorizzazione della caratteristica funzione preventiva della Polizia Locale di Bari in relazione al miglioramento degli ordinari standard della sicurezza urbana percepita dai cittadini"

Sicurezza PERCEPITA.

Copio e incollo:

"Tra gli obiettivi contemplati vi è il miglioramento della circolazione e della sicurezza stradale, con particolare riferimento all’organizzazione di servizi di prevenzione e repressione dei comportamenti che creano pericolo per gli utenti della strada. Più specificatamente uno di questi obiettivi è la "smart mobility" oggetto di specifico intervento onde garantire la corretta fruizione delle infrastrutture dedicate (piste ciclabili, corsie riservate, stalli di sosta ecc.), l’utilizzo dei veicoli in modo ossequioso delle regole e prescrizioni del codice della strada nonché la tutela dei terzi, tra cui i pedoni in primis, possibili destinatari delle conseguenze di un impiego improprio di tali mezzi. I controlli interesseranno anche la conformità dei mezzi, annoverabili tra i c.d. veicoli della "smart-mobility", alle caratteristiche Ripartizione Corpo Polizia Locale e Protezione Civile Rev. del 16/12/2024 12 costruttive così come individuate dalla legge 27 dicembre 2019 n.160 e ss..; "

E il crescendo:

"particolare attenzione sarà dedicata all’uso illecito di monopattini, biciclette elettriche, hoverboard, segway nella fascia oraria dalle 18,00 alle 06,00."

E così abbiamo senza dubbio migliorato la circolazione e la sicurezza stradale. Anzi, no, come da intento, la "PERCEZIONE" di queste.

Non capisco, davvero. Faccio fatica a comprendere la ratio.

Polizia Locale di Bari @tutti Vito Leccese Carla Palone

ma per migliorare la "percezione", non sarebbe stato meglio che il piano lo scrivesse una agenzia di comunicazione, invece della polizia locale?

Se poi quelle misure servono anche a migliorare la circolazione e la sicurezza, beh, non le capisco tutte...

#Bari #polizialocaleBari #palone #sindacoleccese #leccesesindaco



Approvato dalla giunta comunale il
"Progetto di un sistema di infrastrutturazione dei servizi per la valorizzazione della caratteristica funzione preventiva della Polizia Locale di Bari in relazione al miglioramento degli ordinari standard della sicurezza urbana percepita dai cittadini"

Sicurezza PERCEPITA.

Copio e incollo:

"Tra gli obiettivi contemplati vi è il miglioramento della circolazione e della sicurezza stradale, con particolare riferimento all’organizzazione di servizi di prevenzione e repressione dei comportamenti che creano pericolo per gli utenti della strada. Più specificatamente uno di questi obiettivi è la "smart mobility" oggetto di specifico intervento onde garantire la corretta fruizione delle infrastrutture dedicate (piste ciclabili, corsie riservate, stalli di sosta ecc.), l’utilizzo dei veicoli in modo ossequioso delle regole e prescrizioni del codice della strada nonché la tutela dei terzi, tra cui i pedoni in primis, possibili destinatari delle conseguenze di un impiego improprio di tali mezzi. I controlli interesseranno anche la conformità dei mezzi, annoverabili tra i c.d. veicoli della "smart-mobility", alle caratteristiche Ripartizione Corpo Polizia Locale e Protezione Civile Rev. del 16/12/2024 12 costruttive così come individuate dalla legge 27 dicembre 2019 n.160 e ss..; "

E il crescendo:

"particolare attenzione sarà dedicata all’uso illecito di monopattini, biciclette elettriche, hoverboard, segway nella fascia oraria dalle 18,00 alle 06,00."

E così abbiamo senza dubbio migliorato la circolazione e la sicurezza stradale. Anzi, no, come da intento, la "PERCEZIONE" di queste.

Non capisco, davvero. Faccio fatica a comprendere la ratio.

Polizia Locale di Bari @tutti Vito Leccese Carla Palone

ma per migliorare la "percezione", non sarebbe stato meglio che il piano lo scrivesse una agenzia di comunicazione, invece della polizia locale?

Se poi quelle misure servono anche a migliorare la circolazione e la sicurezza, beh, non le capisco tutte...

#Bari #polizialocaleBari #palone #sindacoleccese #leccesesindaco



Leggo che l'arresto di #ceciliasala potrebbe essere una ritorsione o un ostaggio da scambiare con due iraniani sospettati di aver rubato tecnologia statunitense, tecnologia applicata su un drone che poi avrebbe ucciso dei soldati americani.
Rubare tecnologia militare di potenze avversarie, può essere un reato?


Un buon tè verde alle rose


Prima dell'inizio delle ostilità culinarie della vigilia. Ecco, se c'è un momento giusto per un tè verde, è questo.
Aromatizzato alle rose, tè verde alle rose, oggi berrò questo, ma ne approfitto per spiegare due o tre cosette banali e semplici;
1) La quantità di tè è di un cucchiaino RASO per ogni tazza, Raso e scarso...
2) La temperatura dell'acqua è FONDAMENTALE, per i tè verdi deve compresa tra 60° e 80°, cioè la temperatura limite è quando cominciano a salire le prime bollicini piccole piccole.
3) Versate l'acqua sulle foglioline, lasciando la teiera, o il recipiente che avrete scelto i usare, aperto, assolutamente senza coperchio. I tè verdi non si devono cuocere, altrimenti perderanno quel meraviglioso sapore fresco!

Enjoy! ;)


#te #cha #teverde #teallerose



MILLEPROROGHE & CLEP


agenparl.eu/2024/12/11/millepr…

(AGENPARL) – mer 11 dicembre 2024 MILLEPROROGHE, COLUCCI (M5S): SU AUTONOMIA E LEP GOVERNO PERSEVERA E VA CONTRO CONSULTA
ROMA, 11 dic. – “Nel testo bollinato del decreto Milleproroghe all’articolo 16 il governo trasferisce presso il dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie, quindi al ministro Calderoli, l’attività istruttoria per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) e dei relativi costi e fabbisogni standard, fino al 31 dicembre 2025. Quindi, il Governo persevera nell’errore di avocare a sè la determinazione dei Lep, calpestando il Parlamento e soprattutto la Corte Costituzionale che, nella recente sentenza sulla legge per l’Autonomia Differenziata, ha bocciato questa possibilità. Vorremmo anche capire cosa significa che l’attività istruttoria è trasferita “presso” e non “al” dipartimento, il Comitato per la determinazione dei LEP, presieduto dal prof. Cassese, è stato licenziato o semplicemente trasferito presso il Ministero? Sarebbe doveroso il suo scioglimento, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la legge Calderoli e le collegate norme contenute nella legge di Bilancio 2023. In ogni caso questa contenuta nel dl Milleproroghe è un’operazione a dir poco spregiudicata, tenuto conto che la legge Calderoli è stata bocciata dalla Corte in tutti i suoi pilastri portanti, e lo è ancor di più se si considera che l’attività istruttoria si riferisce alla determinazione delle sole materie Lep e non anche, come pure ha stabilito la Corte, delle materie non Lep nelle parti in cui incidano su diritti sociali e civili. E’ proprio il caso di dire che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Al governo e alla maggioranza lo hanno ricordato tantissimi cittadini che hanno firmato per cancellare l’Autonomia, poi la Consulta con la sentenza che smantella la legge Calderoli. Se vogliono perseverare, prenderanno altre batoste e purtroppo a pagare saranno i cittadini che assistono a questo scempio istituzionale che può avere drammatiche ricadute sulla loro vita quotidiana”.
Lo afferma il capigruppo M5S nella commissioni Affari Costituzionali della Camera Alfonso Colucci.
—————–
Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle




Mi ricapita sott'occhio un articolo che ci racconta come in campagna elettorale si dicano un sacco di sciocchezze...

ansa.it/amp/europa/notizie/rub…




Guardando una mela


Ecco. Se fossero i nostri figli a guardare così una mela, quanta voglia avremmo di "capire le ragioni" degli altri?
La foto, eccezionalmente efficace, è di Ebrahim Noroozi, un fotografo iraniano, e fa parte delle immagini del World press photo 2024, da vedere.

è solo una, il link al World Press Photo è questo:

worldpressphoto.org



La sala d'aspetto


La sala d'aspetto[b][/b]

Chi non ha casa e non ha letto
si rifugia in sala d'aspetto.

Di una panca si contenta,
tra due fagotti s'addormenta.

Il controllore pensa: "Chissà
quel viaggiatore dove anderà?"

Ma lui viaggia solo di giorno,
sempre a piedi se ne va attorno:

cammina, cammina, eh, sono guai,
la sua stazione non la trova mai!

Non trova lavoro, non ha tetto,
di sera torna in sala d'aspetto:

e aspetta, aspetta, ma sono guai,
il suo treno non parte mai.

Se un fischio echeggia di prima mattina,
lui sogna d'essere all'officina.

Controllore non lo svegliare:
un poco ancora lascialo sognare.


(Gianni Rodari)



VITTORIA!


OTTIMO risultato della destra italiana
e OTTIMO risultato della sinistra italiana
per le regionali in umbria ed emilia romagna.
Astensionismo quasi al 50%.
Sono riusciti a far fuori gli elettori.
Bravi tutti.


LA CORTE COSTITUZIONALE HA DECISO LE QUESTIONI DI
COSTITUZIONALITÀ DELLA LEGGE SULL’AUTONOMIA
DIFFERENZIATA
In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio Comunicazione e stampa fa sapere che
la Corte costituzionale ha ritenuto non fondata la questione di costituzionalità
dell’intera legge sull’autonomia differenziata delle regioni ordinarie (n. 86 del
2024), considerando invece illegittime specifiche disposizioni dello stesso testo
legislativo.
Secondo il Collegio, l’art. 116, terzo comma, della Costituzione (che disciplina
l’attribuzione alle regioni ordinarie di forme e condizioni particolari di autonomia)
deve essere interpretato nel contesto della forma di Stato italiana. Essa riconosce,
insieme al ruolo fondamentale delle regioni e alla possibilità che esse ottengano
forme particolari di autonomia, i principi dell’unità della Repubblica, della
solidarietà tra le regioni, dell’eguaglianza e della garanzia dei diritti dei cittadini,
dell’equilibrio di bilancio.
I Giudici ritengono che la distribuzione delle funzioni legislative e amministrative tra
i diversi livelli territoriali di governo, in attuazione dell’art. 116, terzo comma, non
debba corrispondere all’esigenza di un riparto di potere tra i diversi segmenti del
sistema politico, ma debba avvenire in funzione del bene comune della società e della
tutela dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione. A tal fine, è il principio
costituzionale di sussidiarietà che regola la distribuzione delle funzioni tra Stato e
regioni.
In questo quadro, l’autonomia differenziata deve essere funzionale a migliorare
l’efficienza degli apparati pubblici, ad assicurare una maggiore responsabilità politica
e a meglio rispondere alle attese e ai bisogni dei cittadini.
La Corte, nell’esaminare i ricorsi delle Regioni Puglia, Toscana, Sardegna e
Campania, le difese del Presidente del Consiglio dei ministri e gli atti di intervento
ad opponendum delle Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto, ha ravvisato
l’incostituzionalità dei seguenti profili della legge:
- la possibilità che l’intesa tra lo Stato e la regione e la successiva legge di
differenziazione trasferiscano materie o ambiti di materie, laddove la Corte
ritiene che la devoluzione debba riguardare specifiche funzioni legislative e
amministrative e debba essere giustificata, in relazione alla singola regione, alla
luce del richiamato principio di sussidiarietà;
- il conferimento di una delega legislativa per la determinazione dei livelli
essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (LEP) priva di
idonei criteri direttivi, con la conseguenza che la decisione sostanziale viene
rimessa nelle mani del Governo, limitando il ruolo costituzionale del
Parlamento;
- la previsione che sia un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
(dPCm) a determinare l’aggiornamento dei LEP;
- il ricorso alla procedura prevista dalla legge n. 197 del 2022 (legge di bilancio
per il 2023) per la determinazione dei LEP con dPCm, sino all’entrata in
vigore dei decreti legislativi previsti dalla stessa legge per definire i LEP;
- la possibilità di modificare, con decreto interministeriale, le aliquote della
compartecipazione al gettito dei tributi erariali, prevista per finanziare le
funzioni trasferite, in caso di scostamento tra il fabbisogno di spesa e
l’andamento dello stesso gettito; in base a tale previsione, potrebbero essere
premiate proprio le regioni inefficienti, che – dopo aver ottenuto dallo Stato
le risorse finalizzate all’esercizio delle funzioni trasferite – non sono in grado
di assicurare con quelle risorse il compiuto adempimento delle stesse funzioni;
- la facoltatività, piuttosto che la doverosità, per le regioni destinatarie della
devoluzione, del concorso agli obiettivi di finanza pubblica, con conseguente
indebolimento dei vincoli di solidarietà e unità della Repubblica;
- l’estensione della legge n. 86 del 2024, e dunque dell’art. 116, terzo comma,
Cost. alle regioni a statuto speciale, che invece, per ottenere maggiori forme
di autonomia, possono ricorrere alle procedure previste dai loro statuti
speciali.
La Corte ha interpretato in modo costituzionalmente orientato altre previsioni della
legge:
- l’iniziativa legislativa relativa alla legge di differenziazione non va intesa come
riservata unicamente al Governo;
- la legge di differenziazione non è di mera approvazione dell’intesa (“prendere
o lasciare”) ma implica il potere di emendamento delle Camere; in tal caso
l’intesa potrà essere eventualmente rinegoziata;
- la limitazione della necessità di predeterminare i LEP ad alcune materie
(distinzione tra “materie LEP” e “materie-no LEP”) va intesa nel senso che, se
il legislatore qualifica una materia come “no-LEP”, i relativi trasferimenti non
potranno riguardare funzioni che attengono a prestazioni concernenti i diritti
civili e sociali;
- l’individuazione, tramite compartecipazioni al gettito di tributi erariali, delle
risorse destinate alle funzioni trasferite dovrà avvenire non sulla base della
spesa storica, bensì prendendo a riferimento costi e fabbisogni standard e
criteri di efficienza, liberando risorse da mantenere in capo allo Stato per la
copertura delle spese che, nonostante la devoluzione, restano comunque a
carico dello stesso;
- la clausola di invarianza finanziaria richiede – oltre a quanto precisato al punto
precedente – che, al momento della conclusione dell’intesa e
dell’individuazione delle relative risorse, si tenga conto del quadro generale
della finanza pubblica, degli andamenti del ciclo economico, del rispetto degli
obblighi eurounitari.
Spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua discrezionalità, colmare i vuoti
derivanti dall’accoglimento di alcune delle questioni sollevate dalle ricorrenti, nel
rispetto dei principi costituzionali, in modo da assicurare la piena funzionalità della
legge.
La Corte resta competente a vagliare la costituzionalità delle singole leggi di
differenziazione, qualora venissero censurate con ricorso in via principale da altre
regioni o in via incidentale.
Roma, 14 novembre 2024


Referendum contro la legge calderoli


La legge Calderoli spezzetta l'Italia e peggiora i iservizi "per tutti". Quello che migliora, se si vuol dire così, è il potere dei Presidenti di Regione e la "vicinanza" fra grossi imprenditori locali ed il sistema di potere.
Altro proprio non mi sovviene.

#autonomiadifferenziata




it was made in Italy, adesso non più


"La Richard-Ginori, ufficialmente fallita nel gennaio 2013, è stata acquistata nel maggio 2013 dal gruppo Gucci[1], a sua volta controllato dalla società francese Kering."
(da Wikipedia)

E voi che pensavate alla RIchard Ginori come un'eccellenza tutta italiana, eh?

Francesi, i soldi e la proprietà sono dei francesi