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non è così assurdo pensare che se domani gli usa legalizzassero e normassero il cannibalismo, l’incesto, la pedofilia, lo stragismo, non ci stupiremmo come dieci-venti anni fa.

sarebbe atroce ma non completamente fuori quadro rispetto a come già stanno le cose adesso.


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Ho iniziato a leggere un libro in inglese, un ebook a dire la verità. Mi costa fatica, mi piace ma mi costa fatica. Il fatto è che al liceo l'inglese si faceva solo nel biennio e farmi fare corsi di inglese, non era nella mentalità dei miei genitori all'epoca. Era già molto vedere una cosa uscita dalla loro pancia andare al liceo classico. Conoscevo un po' di inglese solo perché usavo gli home computer, prima, e la connessione in rete dopo. Ma già all'epoca per me giocare a Zork III era un incubo.

Non ho mai fatto corsi di inglese ma col passare degli anni ho letto moltissima documentazione informatica in quella lingua, seguito corsi online di storia e filosofia, letto articoli di giornali, visto film con sottotitoli, ma ecco, letture piene di parole come i romanzi proprio pochi. Credo che questo sia il terzo libro in assoluto che provo a leggere in inglese. E lo faccio perché in digitale ci sono i dizionari integrati che mi aiutano a capire tutti quei benedetti lemmi che gli inglesi immagino usino una sola volta nella vita perché non li ho mai sentiti. Wit. Ceps. Clutter.

I primi due libri che ho letto in inglese erano molto semplici, il primo era un libro per ragazzine. Si intitolava Alex, e parlava di una nuotatrice neozelandese. L'avevo scelto perché avevo visto il film e mi ero preso una cotta per la protagonista, per il personaggio intendo. Così mi ero comprato il libro e lo avevo letto tutto, usava un linguaggio semplice e in più conoscevo già la storia. Il film l'avevo visto nel letto, sdraiato con la febbre, negli anni prima di internet e dello streaming. Mi ero comprato poi anche il libro con il seguito, Alex In Winter, ma l'avevo lasciato dopo il primo capitolo e basta.

Il secondo libro che ho letto in inglese, molti anni dopo, era già in ebook. Si intitolava The Martian, e parlava di un astronauta che rimaneva bloccato su Marte. Anche in questo caso c'era un film molto popolare e mio figlio in mezzo. Forse l'ebook l'avevo preso per lui e poi me lo ero letto anche io per curiosità. Avevo anche visto il film con mio figlio. Mi sa che non se lo ricorderà più. Avevo avuto da ridire, tanto per cambiare, ma avevo cercato di fargli capire che mi era piaciuto. A lui era piaciuto.

Nel frattempo che scrivevo questa frase un termometro è stato spezzato.

Il terzo libro che ho iniziato a leggere e che penso finirò, l'ho comprato oggi dopo aver letto l'inizio di una recensione sul New York Times. È di uno scrittore molto famoso di cui credo di aver letto una volta un libro, decenni fa. Ian McEwan. Sì, sì lo so, sei sbalordito che io abbia letto un solo suo libro e nemmeno ricordi quale. Capita a tutti quando cito uno scrittore. Poi passa. Il libro che ho comperato oggi si intitola What We Can Know. È stata una scelta irrazionale, la sera mi sono comprato l'ultimo album di Peter Gabriel, la mattina l'ultimo romanzo di McEwan. Mi sembra avere un senso.

L'ho sfogliato prima di comprarlo e mi è sembrato abbordabile. Più avanti diventa più complesso, ma è scritto – per ora – per farsi leggere. Probabilmente se fosse in italiano non ne avrei apprezzato lo stile. Ma è in inglese bontà sua, devo faticare per ogni singola pagina. Per ora ho capito alcune cose. Siamo nel futuro, un tipo sta cercando un poema che sembra essere stato perso. Il primo capitolo è in pratica la presentazione del diario della moglie del poeta che aveva scritto il poema. L'idea mi piace. Ci sono alcuni passaggi ricchi. I personaggi, gli bastano dieci righe e sono già caratterizzati come se li conoscessi. Ho provato un po' di invidia. Io fatico con i personaggi, ultimamente poi. Il fatto è che me ne basterebbe uno, caratterizzare anche tutti gli altri, che fatica. Comunque, funziona.

Per motivi legati a pigrizia e DRM lo sto leggendo con l'applicazione Kobo che fa pena. Ma è un romanzo, e poi ha il dizionario online che è sfidante perché non mi dà la traduzione, ma la voce del vocabolario in inglese. Che fatica. Forse inutile. Tra non molto parleremo ognuno nella propria lingua e qualcosa tra di noi convertirà al volo. Parleremo una lingua universale e quella lingua universale sarà un software, algoritmi probabilsitici. Ma nel frattempo fatichiamo. Wit. Non sapevo nemmeno esistesse Wit. He leaned over my partition. Partire dal presupposto che qua le partizioni dell'ssd non c'entrano. Lean pensavo volesse dire affittare.

Nel frattempo ho trovato un secondo termometro. Spero terzogenita non rompa anche questo. Stacco. Mi preparo per domani. L'idea di tenere un diario tutti i giorni, come la moglie del poeta, mi devasterebbe. In questo periodo preferisco cancellare e dimenticare. Tutto il tempo perso dietro a cose che non hanno costrutto. Tutta la vita, vista da una certa prospettiva.

Via la gatta da qua, via, lontano dalla mia tastiera.


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[provetecniche] . 10

la riduzione i] neutrini dall'esplosione [uno per uno non specificate non [corrisponde chiudono un -occhio neon10 facilita la mira la preda l'] [immobile per la] conversazione nessuna traccia [risposta lo sfollagente cronaca] [sciopero


noblogo.org/lucazanini/provete…



Gong - I See You (2014)


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Se un neofita del decennio d'oro del rock venisse a chiedere di una band del periodo alla quale avvicinarsi con estrema cautela, chi scrive nominerebbe immediatamente i Gong. Se lo stesso soggetto modificasse la domanda cercando informazioni sul gruppo più emblematico dell'intera decade seventies, la risposta sarebbe la medesima. I Gong sono l'hippie, il freak, Canterbury, la psichedelia, la follia e il genio riuniti sotto un unico, comun denominatore. I Gong sono una famiglia, una comune che ha vissuto la sua storia su un pianeta parallelo (Planet Gong, appunto), che come tutte ha il suo capo, la cui autorità è ciclicamente messa in discussione da altre personalità, fra le quali anche le più forti (cfr. Pierre Moerlen) hanno finito per dover abdicare... artesuono.blogspot.com/2014/11…


Ascolta il disco: album.link/i/929574690



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Gong - I See You (2014)


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Se un neofita del decennio d'oro del rock venisse a chiedere di una band del periodo alla quale avvicinarsi con estrema cautela, chi scrive nominerebbe immediatamente i Gong. Se lo stesso soggetto modificasse la domanda cercando informazioni sul gruppo più emblematico dell'intera decade seventies, la risposta sarebbe la medesima. I Gong sono l'hippie, il freak, Canterbury, la psichedelia, la follia e il genio riuniti sotto un unico, comun denominatore. I Gong sono una famiglia, una comune che ha vissuto la sua storia su un pianeta parallelo (Planet Gong, appunto), che come tutte ha il suo capo, la cui autorità è ciclicamente messa in discussione da altre personalità, fra le quali anche le più forti (cfr. Pierre Moerlen) hanno finito per dover abdicare... artesuono.blogspot.com/2014/11…


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SIRACIDE - Capitolo 10


L’arte del governo1Un governatore saggio educa il suo popolo, il governo dell'uomo di senno è ordinato.2Quale il governatore del popolo, tali i suoi ministri; quale il capo di una città, tali tutti i suoi abitanti.3Un re che non ha istruzione rovina il suo popolo, una città prospera per il senno dei capi.4Il governo del mondo è nelle mani del Signore; egli vi suscita l'uomo adatto al momento giusto.5Il successo dell'uomo è nelle mani del Signore, ma sulla persona dello scriba egli pone la sua gloria.

Contro la superbia6Non irritarti con il tuo prossimo per un torto qualsiasi e non fare nulla in preda all'ira.7Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia, l'uno e gli altri hanno in odio l'ingiustizia.8Il regno passa da un popolo a un altro a causa delle ingiustizie, delle violenze e delle ricchezze. Niente è più empio dell'uomo che ama il denaro, poiché egli si vende anche l'anima.9Perché mai si insuperbisce chi è terra e cenere? Anche da vivo le sue viscere sono ripugnanti.10Una lunga malattia si prende gioco del medico;⊥ chi oggi è re, domani morirà.11Quando l'uomo muore, eredita rettili, belve e vermi.

12Principio della superbia è allontanarsi dal Signore; il superbo distoglie il cuore dal suo creatore.13Principio della superbia infatti è il peccato; chi ne è posseduto diffonde cose orribili. Perciò il Signore ha castigato duramente i superbi e li ha abbattuti fino ad annientarli.14Il Signore ha rovesciato i troni dei potenti, al loro posto ha fatto sedere i miti.15Il Signore ha estirpato le radici delle nazioni, al loro posto ha piantato gli umili.16Il Signore ha sconvolto le terre delle nazioni e le ha distrutte fino alle fondamenta.17Le ha cancellate dal consorzio umano e le ha annientate, ha fatto scomparire dalla terra il loro ricordo.⊥18Non è fatta per gli uomini la superbia né l'impeto della collera per i nati da donna.

Esortazione all’umiltà19⌈Quale stirpe è degna d'onore? La stirpe dell'uomo.⌉ Quale stirpe è degna d'onore? Quelli che temono il Signore. ⌈Quale stirpe non è degna d'onore? La stirpe dell'uomo.⌉ Quale stirpe non è degna d'onore? Quelli che trasgrediscono i comandamenti.20Tra i fratelli viene onorato chi li comanda, ma agli occhi del Signore quelli che lo temono.21⌈Principio di gradimento è il timore del Signore, principio di rifiuto l'ostinazione e la superbia.⌉22Il ricco, il nobile, il povero: loro vanto è il timore del Signore.23Non è giusto disprezzare un povero che ha senno e non conviene onorare un uomo peccatore.24Il principe, il giudice e il potente sono onorati, ma nessuno di loro è più grande di chi teme il Signore.25Uomini liberi serviranno uno schiavo sapiente e chi ha senno non protesterà.

26Non fare il saccente nel compiere il tuo lavoro e non gloriarti nel momento del tuo bisogno.27Meglio uno che lavora e abbonda di tutto di chi va in giro a vantarsi e manca di cibo.28Figlio, con modestia pensa al tuo onore e fatti valere secondo il tuo merito.29Chi giustificherà uno che fa male a se stesso e chi onorerà colui che si disonora?30Un povero viene onorato per la sua scienza e un ricco viene onorato per la sua ricchezza.31Chi è onorato nella povertà, quanto più lo sarà nella ricchezza! E chi è disprezzato nella ricchezza, quanto più lo sarà nella povertà!

_________________Note

10,14 Vedi 1Sam 2,4-8 e Lc 1,52.

=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=

Approfondimenti


Il capitolo 10 alterna riflessioni sull'agire del singolo con affermazioni sulle vicende dei popoli. Il timore di Dio e la sua sovranità sulla storia emergono come punti qualificanti della dignità e della gloria durature dell'uomo. Dai temi dei governanti e della superbia (vv. 1-18), si passa a quelli del vero onore e della vera grandezza dell'uomo (vv. 19-31).

vv. 1-5. Il capitolo precedente si chiudeva sulla saggezza del «capo del popolo» (9,17b); il nuovo c. si apre col tema dell'autorità (cfr. 10,1b): se il giudice ha senno, educa il suo popolo; ministri e abitanti gli assomigliano. L'immagine del giudice in Ben Sira è lontana dall'oggi: più che garante di giustizia, egli è un governatore della città. Un re senza formazione rovina il popolo, mentre i capi saggi lo fanno progredire (cfr. v. 3). Tuttavia, sia il governo del mondo che il successo dell'uomo sono nelle mani di Dio: è lui che suscita l'uomo adatto al momento giusto e mette la sua gloria sul volto dello scriba (vv. 4-5). La sovranità è di Dio: viene tagliata alla radice ogni pretesa di attributi divini al re ed ai suoi ministri. Appartiene a Dio la “gloria” che splende sul loro volto (cfr. v. 5b). Per il lessico della gloria cfr. vv. 23b.26b.27b.28a.29b.30ab.31ab.

vv. 6-11. Il parallelismo (vv. 6b.7a) tra la tracotanza (hybris) e la superbia (hyperēphania) avvia al senso: un buon governatore deve evitarle entrambe, nei rapporti col prossimo e in generale, perché sono ingiuste, segno di un comportamento sgradito a Dio e agli uomini. Quasi come conferma giunge l'affermazione del mutare degli imperi, sotto la spinta di ingiustizie, ambizioni (hybreis) e cupidige: l'amore al denaro fa vendere anche l'anima (v. 8; cfr. Dn 11,10-19). Dopo il giudizio morale un'annotazione antropologica: ma quale superbia si può permettere chi è fatto di terra e cenere (cfr. 17,32; 40,3; Gn 18,27) e già da vivo vomita persino gli intestini (v. 9)? Il pensiero va ad avvenimenti storici noti a Ben Sira: le lotte per la supremazia in Palestina e in particolare la battaglia di Panion nel 199 a.C., che decretò il passaggio dai Tolomei ai Seleucidi di Siria con la vittoria di Antioco III sull'esercito egiziano. Non è escluso che Ben Sira alluda alla morte orribile di Tolomeo IV Filopatore nel 203 a.C.: oggi re, domani è già finito, senza che il medico possa farci nulla (cfr. v. 10). Segue la riflessione sulla condizione mortale dell'uomo. Ben Sira amplifica quanto ha detto in 7,17b: eredità dei mortali sono serpenti, belve e vermi (v. 11). In questo modo, con discrezione e forza, prende posizione contro le pretese divine dei re pagani.

vv. 12-18. Il brano non contiene precetti, ma un piccolo saggio sull'origine della superbia (hyperēphania: vv. 12.13.18; cfr. v. 7). Essa nasce dal peccato, dall'allontamento da Dio creatore e diffonde cose abominevoli. La risposta di Dio non si fa attendere. Le sue piaghe sono incredibili («incredibili»: v. 13c; cfr. Gn 12,17; Es 11,1; Sal 38,12) e capovolgono le situazioni umane: il Signore toglie il trono ai principi e lo dà ai miti (cfr. v. 14), a vantaggio degli umili sradica le nazioni (cfr. v. 15) e ne sconvolge geografia e fondamenta (cfr. v. 16), cancella il ricordo di certi uomini (cfr. v. 17). Nella conclusione Ben Sira estende a tutti gli uomini quanto aveva criticato nei re e nei governanti: superbia ed arroganza non sono fatte per l'uomo (v. 18; cfr. Gn 3,4-6; 11,1-9; Ez 28,1-19; Dn 4,27-30.37; Gb 22,29; Pr 16,18; Mt 23,12; Gc 4,6; 1Pt 5,5). Il brano radica gli insegnamenti sapienziali nella tradizione dell'esodo: l'agire dell'uomo si intreccia con la signoria di Dio su tutti i popoli.

vv. 19-25. L'affermazione chiave del brano è nel v. 19: gli esseri umani meritano onore soltanto quando temono Dio; al contrario sono senza onore quando trasgrediscono i comandamenti. Il parallelismo antitetico dà risalto alla concezione religiosa della dignità umana: l'onore e il disonore non dipendono dalla nascita o dalla ricchezza, bensì dal timore di Dio che si manifesta nell'osservanza della legge. Se un capo è onorato dal suo gruppo, agli occhi di Dio tale onore va a chi lo teme (cfr. v. 20).Sullo sfondo la storia di Giuseppe, che teme Dio, e dei suoi fratelli (cfr. Gn 42,1-47,12). Il GrII aggiunge che il timore di Dio costituisce l'inizio della sua accoglienza: Dio non ha altri motivi. Invece Dio respinge i duri di cuore e gli arroganti. Ben Sira capovolge la scala sociale in nome del timore di Dio. Da un lato afferma che anche per proseliti, stranieri e poveri il timore di Dio costituisce il vero vanto (cfr. v. 22) e che un povero assennato merita l'onore (cfr. vv. 19.23), che non va al peccatore (cfr. v. 23); dall'altro lato la gloria del nobile, del giudice e del potente non uguaglia la grandezza di chi teme Dio (cfr. v. 24). Il ribaltamento sociale è fatto: un uomo intelligente non mormora se un servo sapiente, timorato di Dio, viene servito da uomini liberi (cfr. v. 25). Diversi i motivi di tale ribaltamento in Paolo (Gal 3,28; Col 3,11; Fm 16).

vv. 26-31. Tornano le esortazioni: non fare sfoggio di virtù nel tuo lavoro e non vantare il tuo passato glorioso nel momento della necessità (cfr. v. 26); lavorare e abbondare di tutto val più che vantarsi e mancare di pane (cfr. v. 27; Pr 12,9); verso se stessi bisogna nutrire la stima dettata dalla regola del giusto mezzo, escludendo immodestia (cfr. v. 28) e autolesionismo (cfr. v. 29). Il c. si chiude con un confronto tra scienza e ricchezza, che danno gloria rispettivamente al povero e al ricco (cfr. v. 30): questi deve temere la povertà, quegli sarà ancor più onorato nella ricchezza (cfr. v. 31).

(cf. PIETRO FRANGELLI, Siracide – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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2021 Toyota Tundra: A Full Review of the New Twin-Turbo V6


The 2021 Toyota Tundra marked an exciting chapter in the truck’s evolution, offering drivers a combination of power, technology, and rugged capability. Known for its durability and reliability, the Tundra has been a top choice among full-size truck enthusiasts, and the introduction of the new twin-turbo V6 engine brought a refreshing change to a model that had long relied on its proven V8. This review takes a closer look at what the 2021 Tundra delivered, from performance to design and everything in between.

Performance and the Twin-Turbo V6


One of the most significant updates in the 2021 Tundra was the availability of a twin-turbocharged V6 engine. Designed to replace the aging V8, this powertrain offered impressive horsepower and torque while maintaining better fuel efficiency. The engine’s twin-turbo design provided quicker throttle response, smoother acceleration, and enhanced towing capabilities—key elements that truck owners demand. Whether used for daily commuting, hauling heavy loads, or exploring off-road terrain, the new V6 offered versatility and performance without compromise.

Exterior Design and Styling


The 2021 Tundra carried a bold and muscular design, featuring a massive front grille, chiseled body lines, and an aggressive stance that emphasized its rugged nature. Toyota offered a variety of trims, each with unique styling cues, from chrome accents to blacked-out sport packages. Larger wheels and optional off-road accessories such as skid plates and tow hooks added to the truck’s commanding presence on the road.

Interior Comfort and Technology


Inside, the Tundra continued to balance practicality with modern convenience. Spacious seating, high-quality materials, and intuitive controls created a comfortable cabin environment. The infotainment system included a large touchscreen display with Apple CarPlay, Android Auto, and Amazon Alexa compatibility. Higher trims introduced premium features like leather upholstery, heated and ventilated seats, and advanced driver-assist systems, ensuring that both drivers and passengers could enjoy long journeys in comfort.

Lighting System Enhancements


Pickup

The lighting system of the 2021 Toyota Tundra reflected Toyota’s commitment to both safety and style. Standard halogen headlights were available on base trims, but higher trims and optional packages introduced 2021 Toyota Tundra LED headlights and LED daytime running lights for superior visibility. These modern lighting elements not only enhanced nighttime driving safety but also gave the Tundra a contemporary and upscale look. Fog lights and optional LED taillights improved illumination in poor weather conditions, while integrated turn signals in the side mirrors added another layer of functionality. For those who wanted an even bolder presence, aftermarket LED light bars and auxiliary lights were popular upgrades, particularly for off-road enthusiasts.

Towing and Payload Capability


The 2021 Tundra remained a dependable workhorse, capable of towing heavy loads with confidence. The twin-turbo V6’s torque output was particularly beneficial for pulling trailers, boats, and campers. With a robust frame and advanced towing features such as trailer sway control, integrated trailer brake controller, and multiple camera views, the Tundra made hauling safer and more convenient. Payload capacity was equally impressive, ensuring that the truck could handle both worksite tasks and recreational adventures.

Off-Road Capability


Toyota continued to offer off-road-oriented trims like the TRD Pro, which came equipped with specialized suspension, skid plates, all-terrain tires, and crawl control. Paired with the new twin-turbo engine, these features allowed the Tundra to conquer challenging terrain while maintaining comfort and control.

The 2021 Toyota Tundra successfully combined tradition with innovation. The introduction of the twin-turbo V6 proved that Toyota was ready to move into the future without sacrificing the rugged reliability that drivers had come to expect. With a bold design, advanced technology, improved lighting system, and versatile performance, the Tundra remained a strong contender in the competitive full-size truck market. Whether for work, family, or adventure, the 2021 Tundra delivered power, comfort, and capability in equal measure.


noblogo.org/morsunled/h12021-t…



i miei due gemelli eterozigoti, slowforward.net e differx.noblogs.org, aderiscono allo sciopero generale di oggi. FREE PALESTINE!


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L’Alchimista Digitale: il podcast che trasforma i bit in pensieri In un panorama affollato di podcast, dove ogni giorno sembra nascere un nuovo titolo che sgomita per attirare l’attenzione, l’ascoltatore si chiede inevitabilmente se valga la pena dedicare tempo a un ennesimo show. La risposta, in questo caso, è sorprendentemente sì. L’Alchimista Digitale non è il solito flusso di notizie lette con voce monocorde, né un elenco di nozioni tecniche da manuale universitario: è piuttosto un laboratorio narrativo in cui la cultura digitale incontra la filosofia, la cronaca si mescola alla riflessione e l’ironia compare sempre al momento giusto per non rendere pesante il viaggio. Chi decide di premere play su Spotify, Audible o qualunque altra piattaforma ospiti il podcast si troverà immerso in un percorso che unisce rigore e leggerezza. La tecnologia viene raccontata con cura, senza cadere nella trappola dei tecnicismi sterili ma senza neppure scivolare nella superficialità. Dietro ogni algoritmo emergono i pensieri, le ossessioni e le domande di chi lo ha progettato, e a volte anche di chi lo subisce. Gli episodi si presentano come piccole narrazioni radiofoniche, capaci di coinvolgere tanto chi lavora nel settore informatico quanto chi si affaccia timidamente al mondo digitale senza distinguere un server da un tostapane connesso al Wi-Fi. L’ascoltatore, però, non si limiterà a raccogliere informazioni. Si aspetterà di essere trascinato in una conversazione viva, simile a quelle chiacchiere notturne con un amico che conosce bene i meccanismi della rete ma non rinuncia a guardarla con occhio critico e un filo di ironia. Vorrà scoprire i retroscena del mondo digitale che non trovano spazio sui quotidiani, lasciarsi provocare da domande scomode – l’intelligenza artificiale è alleato o apprendista stregone? il metaverso rappresenta un’utopia o soltanto un centro commerciale in 3D travestito da sogno? – e sorridere davanti a quelle assurdità che la modernità iperconnessa regala con generosità. Ed è proprio qui che sta il cuore dell’esperienza: L’Alchimista Digitale non promette formule magiche per decifrare il futuro, ma offre strumenti per comprenderlo, criticarlo e persino riderci sopra. Non tratta l’ascoltatore come un semplice utente da intrattenere, ma come un compagno di viaggio con cui condividere intuizioni, dubbi e lampi di immaginazione. E forse è per questo che il podcast trova il suo spazio ideale non solo nelle sessioni di ascolto concentrate, ma anche nei momenti quotidiani più ordinari: in macchina, in palestra, ai fornelli, o in quei ritagli di tempo in cui si ha bisogno di un’idea nuova che spezzi la routine. In fondo, il segreto è semplice: l’alchimia non sta nei bit, ma nello sguardo con cui impariamo a trasformarli in pensieri.

Massimiliano Pesenti ©


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[cosa ho fatto oggi]

Quindi sono fuori a strappare erba, tagliare rami, estirpare biodiversità per rendere quello che avevo attorno più umano, nel senso meno naturale del termine. C'è una soddisfazione materiale nello stare per ore a grattare via la parte di muschio finita alla base del muro a secco, scopare via le foglie secche, raccogliere con il rastrello le piante tagliate via dal decespugliatore, rimuovere quelle infestanti dai vasi e vedere piano piano l'ambiente attorno trasformarsi. Penso che quei gesti che sto facendo siano millenari, mi ritrovo ad un certo punto nella posizione di kung-fu del cavaliere e ricordo che molte di quelle posizioni di armi marziali derivavano da quelle che i contadini tenevano sui campi di lavoro.

Più tardi sono con terzogenita a Feltrinelli. Liberi tutti, le dico e lei corre da qualche parte a cercare i suoi libri. Io cammino con tutte le più buone intenzioni di comprarmi un libro, è da tantissimo che non mi compero un libro, tanti ne ho in casa. Guardo i nuovi libri di vecchi scrittori che compravo quando ero ragazzino, le riedizioni di vecchie collane, il nuovo romanzo della Allende, il nuovo saggio sulla musica di Baricco, giro tra altri banconi, ogni tanto prendo un romanzo, lo apro e vedo tutta quella selva di “lei disse”, “Jack rispose”, “il sole scendeva lentamente verso la parte più occidentale”, “l'uomo stava arrivando di corsa”, “è questo che pensi, Annie?”. Lo richiudo.

La cosa si ripete per un po' di libri. È come se le immagini che sono in copertina, soprattutto quelle con grafica d'avanguardia e arte contemporanea, fossero più interessanti del contenuto. Dentro, penso sfogliandoli in maniera sempre più rapida e nervosa, dentro sono sempre gli stessi. Passo alle riviste, ai libri d'arte, ai fumetti. Niente, ho capito che non compererò niente. Una rivista d'arte mi attira, ci sono delle foto molto belle di una performance, ma è l'unica cosa che mi interessa. Nel resto del numero ci sono interviste, riflessioni sulla provincialità dell'arte in Italia, sfoglio e capisco che resterei appeso fuori. Anche i libri d'arte messi in esposizione non sono libri d'arte, ma libri che parlano di qualcosa che è artistico, ma che non è lì dentro al libro, è altrove.

Una serie di libri riproduce stampe giaponesi, hanno avuto questa idea di non rilegare le pagine, ma di attaccarle tra di loro, come a creare – alla fine – un lungo banner. Non è nemmeno un libro. Forse, penso. Lo sfoglio ancora un attimo. Lo rimetto a posto.

I fumetti, beh ci sono grandi cose. Giro un po' guardo i prezzi, cerco qualcosa e non la trovo. Ma non mi innamoro di niente, si vede che non è giornata. Intanto torna terzogenita, ha già scelto il suo libro, un romanzo in inglese. È stufa, vuole tornare a casa, è stanca. Certo, le dico, quello che dovevo prendere l'ho preso. La guardo con il suo libro in inglese, i suoi tredici anni, la voglia di essere se stessa e le battaglie che fa contro tutto il resto del mondo per esserlo, le alleanze che trova con cose lontanissime da me, scrittori americani, youtuber statunitensi che le parlano dei loro problemi e della loro arte. Disegnatrici. “Mi dai la paghetta?” mi chiede mentre siamo in coda alle casse. “Per pagarti il libro?” le chiedo e lei sbarra gli occhi. “Per comprarmi le cuffie e sentire la musica – mi spiega – e poterti restituire le tue”. Non esiste che i libri non siano un regalo, sembra voler aggiungere.

Le mie cuffie sono ormai da anni preda di secondogenito e terzogenita. Le usano a turno fino a romperle. Poi a natale me ne ricomperano un modello nuovo che non userò mai, perché appena le accendo la prima volta, come avvoltoi, si lanciano e le strappano via.

Mentre torniamo a casa con lo scooter elettrico passiamo davanti a una piazza in una zona periferica di Genova, ci sono genitori e bambini, persone in carrozzina, penso sia una qualche manifestazione, ma non molto estesa, la piazza è molto piccola. Lì la vediamo. È una ragazzina, avrà l'età di terzogenita, è nel centro di piccolo gruppo di persone, sta ballando sull'asfalto della piazza seguendo la musica di Ravel. Ha una grazia e una energia inaspettate, sorride a qualcuno che non sappiamo chi sia e si butta a terra, inarca il corpo, fa capriole lì, su quell'asfalto dozzinale, segue la musica. “Ma hai visto?” dico a terzogenita che sta dietro di me. “Sì” mi dice. “Vuoi che ci fermiamo a guardare?” le chiedo.

Così dopo pochi secondi siamo con il casco in mano, anche noi in cerchio, a vedere la ragazzina che danza il Bolero, lì, nell'indifferenza del cemento armato, della gente che passa con i cani, dello standard del canone della domenica pomeriggio. Alla fine – applaudiamo – assieme al resto delle persone, mentre lei sorride e lascia la scena ad altri tre ragazzini più piccoli. “È una scuola di ballo” dice terzogenita e io annuisco. Ma che miracolo, penso.

Alla fine, di sera, mi compro su Bandcamp i/o, l'ultimo album di Peter Gabriel. Ero restato per mesi indeciso perché non mi piaceva, lo trovavo poco ispirato e anche un po' meccanico. Finché non mi sono trovato così, dopo una giornata come questa, a sentire il disco come se fosse la prima volta, messo nel verso giusto perché le cose che mi doveva dire arrivassero a comunicarmi qualcosa.

Il fatto è che sopra di me ci sono diversi strati di fragilità, come tante forme che mi danno forza e mi colpiscono come non mai, sanno prendermi e farmi stare bene, per un piccolo momento, e affossarmi e distruggermi, farmi fischiare le orecchie fare impazzire la testa. Vado in giro per la strada pensando alle cose che ho fatto e a volte sono una specie di dio confuso, a volte un piccolo fallito. Dipende dallo strato. Spesso ho bisogno di stare in uno strato di fragilità maggiore per sentire la preziosità delle cose che ho attorno, altre volte devo essere insensibile per sopravviverne.

Scrivo tutto questo con la tastiera nuova, ma faccio un sacco di errori. Mi devo correggere continuamente e non so se sia colpa della tastiera, della stanchezza o che – più probabile – non ci sia nessuna colpa.

Mia figlia intanto dice delle cose, ha paura, si ferisce, fa finta di niente, subisce la tensione come qualcosa di elettrico, ride, cambia espressione, va a chiudersi in camera sua. La chiamo. Aspetto. Salgo di sopra. Arrivo fino alla porta chiusa; come in un film americano busso, chiedo qualcosa.


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[stime] . 1

la casa dei] documenti in autunno fanno i fari i crinali intermittenti lo] spostano segnalati con l'intervallo di uno spettacolo compresso mai] rappresentato una delle rottamazioni fa splendere la discarica in] testa entrano in gergo il -mostro lascia [pochissimo boschivo


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AUNG SAN SUU KYI

non violentate la primavera del suo giovane sangue non pugnalate la colomba del suo cuore aperto alla compassione

non schernite la disarmante verità che proclama aizzandole contro i mastini della notte

dal suo sangue si leva alto il grido di purezza a confondere intrighi di potenti

(maggio 2009)

© Felice Serino aka norise

. Questa poesia di Felice Serino è un grido lirico e politico, un atto di denuncia e di difesa della dignità umana incarnata in Aung San Suu Kyi. Scritta nel maggio 2009, in un momento cruciale della sua prigionia, il testo si fa portavoce di una compassione universale e di una resistenza non violenta.

Elementi chiave del testo:Primavera e sangue giovane: metafora potente della speranza e della vitalità minacciata dalla repressione. – La colomba del cuore: simbolo di pace e apertura, vulnerabile ma fiera. – Mastini della notte: immagine oscura e minacciosa, rappresentazione delle forze oppressive. – Il grido di purezza: la voce della verità che sfida il potere, che non si piega agli intrighi.

“non schernite la disarmante / verità che proclama” — qui la poesia si fa manifesto etico, richiamando alla responsabilità morale di fronte alla verità e alla giustizia.


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nel 2005 - un ventennio fa - per Sossella usciva "Parola plurale", delle cui...


nel 2005 – un ventennio fa – per Sossella usciva “Parola plurale”, delle cui ultime pagine anche qualche mio testo occupa non poco spazio. meritoriamente o no, ci sono delle mie poesie: bon, diversissime da quello che già in quell'anno (e da prima) facevo in prosa (prosa in prosa, googlism, flarf). ma ok. c'è un incontro che ricorda quell'antologia, e credo che assisterò molto molto volentieri. lo segnalo su slowforward stamattina. tutte le info sono sul mio sito.


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David Sylvian — Brilliant trees (1984)


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Ricordo bene, era una sera d’estate del 1984, con un gruppo di amici appassionati ci si chiedeva quale fosse il più bel disco del momento, le nomination furono due: “The Medicine show” dei Dream Syndicate e “Brilliant Trees” di David Sylvian. Album diversi fra loro ma uniti dalla una ‘nuova forza’ che li vedeva una spanna sopra alla moda musicale del momento. Ricordiamoci che siamo negli anni ottanta dove imperavano gli Spands e Duran e non me né si voglia, ci sentivamo dei carbonari nel sostenere questa musica che per noi era ‘vera’... silvanobottaro.it/archives/366…


Ascolta il disco: album.link/i/1451898812



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David Sylvian — Brilliant trees (1984)


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Ricordo bene, era una sera d’estate del 1984, con un gruppo di amici appassionati ci si chiedeva quale fosse il più bel disco del momento, le nomination furono due: “The Medicine show” dei Dream Syndicate e “Brilliant Trees” di David Sylvian. Album diversi fra loro ma uniti dalla una ‘nuova forza’ che li vedeva una spanna sopra alla moda musicale del momento. Ricordiamoci che siamo negli anni ottanta dove imperavano gli Spands e Duran e non me né si voglia, ci sentivamo dei carbonari nel sostenere questa musica che per noi era ‘vera’... silvanobottaro.it/archives/366…


Ascolta il disco: album.link/i/1451898812


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Il Valore del Tempo nella vita


Il bene più prezioso nella vita è il Tempo, e la maggior parte delle persone non se ne rende conto. La cultura occidentale é troppo materialista, e sulla scala dei valori, talvolta le persone medie neanche lo considerano, il tempo.

I beni materiali e il denaro (che é una grandissima invenzione) sono solo strumenti. La maggior parte delle persone non le considera strumenti, ma dedica la maggior parte delle proprie energie e del proprio tempo in funzione di queste.

Non sono gli strumenti a renderci felici, appagati, soddisfatti, realizzati... ma l'uso che ne facciamo...

Ho suddiviso il tempo a disposizione in una vita in decenni, ecco come la vedo io:

0-10 É il periodo dell'infanzia, la felicità é influenzata dall'ambiente che abbiamo intorno, quindi non ne abbiamo il controllo, se siamo fortunati a crescere in un ambiente sereno e positivo é una gran fortuna e dovremmo essere grati da grandi a chi ce lo ha permesso. In questa fase si imparano le basi della vita, ed é importante ricordarsi sempre della nostra infanzia, perché le fondamenta di chi siamo e chi saremo derivano da qui.

10-20 É la fase che prendiamo la vera consapevolezza di noi e aspettiamo di diventare grandi, pianificando i nostri sogni, e chi vorremo essere: quando sarò grande farò questo, vorrò essere cosi etc etc É molto importante non dimenticarsi le nostre ambizioni adolescenziali e rielaborarle e cercare di realizzarle nelle fasi successive...

20-30 É la fase delle esperienze, finalmente siamo grandi, non abbiamo scuse, in questa fase possiamo veramente sperimentare e cercare di inseguire i nostri sogni e le nostre ambizioni. Avere qualcuno che ci sostenga, ci guidi, ci stimoli ecc é importantissimo. Spesso i genitori non lo capiscono, e anche se con buone intenzioni, danno consigli sbagliati ai propri figli mostrandogli una strada da seguire che spesso non combacia con i loro sogni e le loro reali ambizioni. Un genitore deve essere in grado di capire il potenziale dei propri figli e cercare di aiutarli ad imboccare la loro strada. Un genitore non deve ne illudere i propri figli che possano realizzarsi senza grossi sacrifici; ne deve distruggere i loro sogni convincendoli che sono irrealizzabili.

30-40 In questa fase abbiamo scelto la nostra vita e la stiamo costruendo. Abbiamo le capacità e le energie per farlo. In questa fase pensiamo anche al nostro futuro e possiamo investire per il nostro futuro in tanti modi: avviando progetti, intraprendendo una carriera, formando una famiglia, costruendo, risparmiando ecc Piantiamo i semi, qualcuno germoglierà, qualcuno crescera e qualcuno un giorno darà dei frutti... Io mi trovo in questa fase

40-50 Proseguiamo la nostra vita, e i nostri progetti, magari qualcuno nuovo, e nuove opportunità si apriranno. In questa fase dobbiamo considerare bene il nostro tempo, dando un giusto equilibrio tra le nostre priorità: lavoro, famiglia, tempo per se stessi, investimenti, progetti, cura del corpo, cura della mente, spiritualità ecc ecc
É un ottimo decennio perché siamo al culmine del nostro potenziale

50-60 Come per il decennio precedente continuiamo a costruire la nostra vita, ma con un po meno di energie e un po meno di abilità. Anche se più saggi, siamo un po meno di prima, é iniziato anche se leggermente il declino.

60-70 Dovremmo iniziare a vedere i frutti del nostro lavoro, che siano i niposti, rendite (pensione o investimenti), una bella casa ecc ecc Tendenzialmente abbiamo più tempo e piú comfort; ma le energie sono di meno; ormai la competizione non fa piú per noi. Possiamo fare tante cose, ma per tante altre ormai si é chiusa la finestra; quello che é fatto é fatto, il momento di costruire per il nostro futuro é finito, ora possiamo pensare al futuro dei nostri figli o nipoti

70-80 La vecchiaia é arrivata e dobbiamo accettarlo. La vita prosegue ma le cose a cui poterci dedicare sono limitate: condividere la propria saggezza e le proprie esperienze, la spiritualità, la cultura, la meditazione, il benessere personale ecc

80-100 Il tempo è finito, ogni giorno è un giorno in più.

La morale di questo pensiero é la consapevolezza della preziosità del tempo che abbiamo a disposizione in una vita.


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SIRACIDE - Capitolo 9


Come comportarsi con le donne1Non essere geloso della donna che riposa sul tuo seno, per non darle a tuo danno un cattivo insegnamento.2Non darti interamente a una donna, sì che essa s'imponga sulla tua forza.3Non dare appuntamento a una donna licenziosa, perché tu non abbia a cadere nei suoi lacci.4Non frequentare una cantante, per non essere preso dalle sue seduzioni.5Non fissare il tuo sguardo su una vergine, per non essere coinvolto nella sua punizione.6Non perderti dietro alle prostitute, per non dissipare il tuo patrimonio.7Non curiosare nelle vie della città, non aggirarti nei suoi luoghi solitari.8Distogli l'occhio da una donna avvenente, non fissare una bellezza che non ti appartiene. Per la bellezza di una donna molti si sono rovinati, l'amore per lei brucia come un fuoco.9Non sederti accanto a una donna sposata, e con lei non frequentare banchetti bevendo vino, perché il tuo cuore non corra dietro a lei e per la passione tu non vada in rovina.

Come comportarsi con gli amici, con i vicini e con chi detiene il potere10Non abbandonare un vecchio amico, perché quello nuovo non è uguale a lui. Vino nuovo, amico nuovo: quando sarà invecchiato, lo berrai con piacere.11Non invidiare il successo di un peccatore, perché non sai quale sarà la sua fine.12Non compiacerti del benessere degli empi, ricòrdati che non rimarranno impuniti fino alla morte.13Stai lontano dall'uomo che ha il potere di uccidere e non sperimenterai il timore della morte. Se l'avvicini, stai attento a non sbagliare, perché egli non ti tolga la vita; ⌈sappi che cammini in mezzo ai lacci e ti muovi sui bastioni della città.⌉14Per quanto puoi, mantieni buoni rapporti con i vicini, ma consìgliati solo con i saggi.15Conversa con uomini assennati e ogni tuo colloquio sia sulle leggi dell'Altissimo.16Tuoi commensali siano gli uomini giusti, il tuo vanto sia nel timore del Signore.17Per la mano degli artigiani l'opera merita lode, ma il capo del popolo è saggio per il parlare⊥.18Un uomo chiacchierone è temuto nella sua città, chi non sa controllare le parole è detestato.

_________________Note

9,1-9 La donna è vista soprattutto come un pericolo, come una seduzione. Pur nei molti limiti della sua visione, propria di una società patriarcale, l’autore rivela un profondo senso morale e saggezza.

9,12 non rimarranno impuniti: è la dottrina tradizionale di una retribuzione terrena.

=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=

Approfondimenti


Il c. 18 continua l'analisi delle relazioni a rischio: la prima serie di massime riguarda i rapporti con le donne (v. 1-9), la seconda quelli con varie persone della vita cittadina (vv. 10-18).

vv. 1-9. Spaziando dalla donna amata («del tuo seno»: kolpos, v. 1) alla donna sposata (v. 9), Ben Sira passa in rassegna le relazioni con la donna in generale (v. 2), la cortigiana (v. 3), la cantante (v. 4), la giovane vergine (v. 5), le prostitute (v. 6) e la donna di bell'aspetto (v. 8). Il tema delle donne sarà ripreso in 25,13-26. Dopo gli inviti alla considerazione per la moglie (cfr. 7,19.26), si mette in guardia da una gelosia dannosa, che rischia di insegnare il male temuto (v. 1) e, comunque, di accorciare i giorni (cfr. 30,24; 37,11a). Alla luce di Nm 5,11-31, sembra che Ben Sira voglia prevenire lo “spirito di gelosia” e le sue conseguenze. Si raccomanda di «non dare l'anima» (vv. 2.6) alla donna e alle prostitute, per non perdere la forza e il patrimonio (cfr. il caso di Salomone in 47,19). L'orientamento maschilista è mitigato dall'intento pratico di mettere in guardia dalla discutibile virtù delle donne in esame. Per indicare “lo sguardo fisso” su una vergine o su una bellezza estranea si usa un verbo raro (katamanthanein: vv. 5.8), che nella Bibbia greca significa vedere, esaminare con precisione, provare il retto comportamento. Nel nostro caso, è un vedere riprovato per i suoi scopi. Altrove indica piuttosto l'imparare con l'osservazione (cfr. 38,28: ebr. lmd; Mt 6,28). Ben Sira continua le raccomandazioni, invitando a non «curiosare nelle vie della città» e per i suoi luoghi solitari. Affiorano i sospetti verso l'insidiosa vita cittadina e verso il commercio sessuale (v. 7; cfr. 7,7-12). Non manca l'enunciazione di un principio generale sul potenziale negativo della bellezza (cfr. 9,8cd), che ricorda quanto affermato poco prima a proposito dell'oro (cfr. 8,2cd).

vv. 10-18. Nuova massima sugli amici: conservare i vecchi e lasciar maturare i nuovi come si fa col vino (v. 10; cfr. 6,5-17; 7,18; 37,1-6; ma anche Lc 5,39). Un uomo pio che guarda alla fine non si lascia turbare da peccatori ed empi (vv. 11-12; cfr. 21,1-4.8-10; 40,10.12-16). Il massimo della circospezione è consigliato di fronte agli intrighi di «chi ha il potere di uccidere» (v. 13). Si intravede il diritto di vita o di morte dei re tolemaici e seleucidi verso i sudditi, diritto rivendicato anche dai comandanti militari e dai governatori delle province. Ben Sira ha in mente i pericoli mortali («il timore della morte»: v. 13b), che si corrono negli intrighi di corte (cfr. 2Mac 4,43-50). Bisogna evitare i «lacci» (stesso termine nei vv. 3b.13e), i delatori e le spie, sforzandosi di camminare come sui muri della città, sempre attenti alle frecce (v. 13f). Le situazioni difficili della vita creano l'esigenza di saggi consiglieri: Ben Sira invita a sceglierli tra i giusti (vv. 14-15). Condividere la loro conversazione e la loro mensa porta a sperimentare che il timore del Signore vince il timore della morte (vv. 13b.16b) e costituisce, perciò, il vero vanto. Tutto il brano ribadisce la convinzione che sapienza e legge coincidono (v. 15). L'espressione «per mano di esperti» (v. 17a; cfr. «nelle mani del Signore» in 10,4a.5a) introduce la lode non solo del lavoro manuale ben fatto, ma anche del capo del popolo saggio nel parlare (v. 17); al contrario la città teme e ha in odio l'uomo linguacciuto (v. 18; cfr. 8,3).

Il c. 9 si collega al precedente: la raccomandazione a «non disdegnare i discorsi dei saggi» (8, 8a) sfocia nell'sortazione a che «ogni tuo colloquio sia sulle leggi dell'Altissimo» (9,15b). L'assenza di riferimenti religiosi nel c. 8 è solo apparente: tutto il tessuto umano e sapienziale riporta le situazioni della vita al timore del Signore (cfr. 9,16b). Assistiamo all'incontro tra la charis (8,19) e il kauchēma (9,16), la felicità ed il vanto del vivere con fede in un periodo difficile, pieno di insidie morali e politiche. Il cuore dell'uomo saggio, oculato e pio non si lascia sedurre dall'oro (cfr. 8,2c) né dalla donna bella (cfr. 9,8c), non si lascia turbare dal successo degli empi (cfr. 9,12) né dal potere che uccide (cfr. 9,13). Sapienza quotidiana e identità religiosa si cercano in continuazione: ogni “parlare” di Ben Sira finisce sulla legge dell'Altissimo, orale e scritta, la sola capace di illuminare le questioni psicologiche e morali, culturali e politiche della vita personale e comunitaria.

(cf. PIETRO FRANGELLI, Siracide – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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Forse è il fatto di usare un device a inchiostro elettronico per navigare, viene meno una parte di “intontimento” da luce che i normali monitor mi danno, ma mi rendo conto quante volte la mia navigazione si allunghi nel tempo perché una parte di me sta cercando una notizia in rete che non esiste

giro sui giornali, vado nei forum, salto da una piattaforma all'altra, apro e richiudo i post, gli articoli con un senso sempre più crescente di inappagamento, come se da qualche parte, nascosta su internet, ci fosse la notizia risolutiva, l'informazione che cambierebbe davvero qualcosa, ma io non riuscissi a trovarla

è una sensazione di fastidio e di debolezza: scorro centinaia e centinaia di titoli civetta che mi promettono frammenti di informazione su questo o quell'argomento, ma il loro scopo è quello di intrattenermi per un po', non di darmi qualcosa di sostanziale, capace di cambiare la mia visione del mondo

giro in una rete che è rimpinzata di conoscenze, ma queste conoscenze sono progettate per non disturbarmi, non richiedono – in genere – da parte mia un impegno eccessivo per essere assorbite o – quando lo fanno – non mi interessano

non è soltanto l'annichilimento da troppa informazione, è come il modo di comunicare sta cambiando per adattarsi a soglie di attenzione sempre più basse e a un ciclo di rinnovo dell'informazione spasmodico e irragionevole

dopo un po' mi rendo conto di questo, prendo consapevolezza di essere in rete a consultare un menù di cibi senza fine, dove i cibi sono poco nutrienti, poco dietetici e soprattutto che il ristorante è progettato per non darmi mai il senso di sazietà, che lo scopo del ristorante è ridurmi a un senso di appetito inestinguibile


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Ecuador: missione dei carabinieri forestali del centro di eccellenza di Sabaudia


A Quito una missione dei carabinieri forestali guidata dal Colonnello Cristina Avanzo, Comandante del Centro di Eccellenza per la Tutela Ambientale (#CoEEP) di Sabaudia. La missione è stata organizzata dall'Ambasciata attraverso la sede dell'Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo (Aics, nell'ambito del programma #AMAZONIA+ che è finanziato dal #GlobalGateway dell' #UnioneEuropea.

Nel 2024, anno di particolare siccità, quasi 40mila ettari di territorio sono bruciati in #Ecuador a causa di incendi causati dall'uomo. Dopo una prima missione del Comandante dei #Carabinieriforestali, generale Andrea Rispoli, sono state prese ulteriori iniziative di solidarietà del nostro Paese.

A una riunione con il sottosegretario al Ministero dell'ambiente e il Capo della Protezione Civile, è seguito un incontro con i pompieri di Quito con i quali i #carabinieri hanno partecipato ad una esercitazione anti-incendio e ad un'informativa sull'incendio che ha colpito la città un anno fa, domato anche grazie al contributo dell'ambasciata d'Italia che mise a disposizione un elicottero. La delegazione si è recata anche presso la Procura Generale dello Stato per uno scambio di opinioni sulle normative e sui metodi investigativi per reprimere e punire gli incendi e ha infine ha avuto un incontro con rappresentanti della Polizia Nazionale.


I termini dell'accordo


Ecuador e Italia hanno concordato di rafforzare la loro collaborazione nella prevenzione e nel controllo degli incendi boschivi, a seguito della visita della Missione Esplorativa dei Carabinieri Forestali, rinomati a livello mondiale per la loro competenza nella protezione delle risorse naturali. Tra i risultati raggiunti, è stato presentato l'innovativo Dispositivo Integrato di Gestione degli Incendi nelle Aree Protette, implementato nella Riserva Geobotanica di Pululahua, che fungerà da modello per l'intero Paese.

Inoltre, oltre 400 guardie forestali sono stati formati in materia di monitoraggio ambientale, controllo forestale e risposta alle emergenze. L'accordo prevede l'istituzionalizzazione di un programma di formazione continua, la partecipazione di delegazioni ecuadoriane a corsi di formazione in Italia nel biennio 2025-2026 e la promozione di una legislazione specifica sugli incendi boschivi, oggi considerati un reato ambientale. Dal 2017, attraverso il programma Amazonía Sin Fuego Ecuador e con il supporto del governo italiano e dell'Unione Europea, oltre 1.200 brigadisti sono stati formati in materia di politiche pubbliche, monitoraggio satellitare e alternative all'uso del fuoco. Questi sforzi proseguiranno fino al 2027 con il programma Ukumary Forest Partnership. “Questa missione dimostra che la cooperazione internazionale è uno strumento potente per costruire un Ecuador più verde, più equo e più resiliente”, ha sottolineato Byron Lagla, sottosegretario al Patrimonio Naturale presso il Ministero dell'Ambiente e dell'Energia (MAE). Il MAE ha ribadito il suo impegno a collaborare con alleati internazionali, comunità e organizzazioni nazionali per proteggere le foreste e rafforzare la gestione ambientale nel Paese.


Che cos'è il Centro di Eccellenza di Sabaudia?


Il Centro di Eccellenza per la Tutela Ambientale (CoEEP) di Sabaudia è un'istituzione internazionale situata all'interno del Parco Nazionale del Circeo, che opera come punto di riferimento per la formazione e la promozione della governance ambientale. Il centro, gestito dall'Arma dei Carabinieri, è nato dalla riqualificazione del Centro di Addestramento Forestale di Sabaudia e rappresenta un polo di eccellenza per l'ambiente, la biodiversità e la gestione delle aree naturali. Il suo obiettivo principale è fornire competenze teoriche e pratiche a funzionari e ufficiali provenienti da paesi in via di sviluppo, al fine di sostenere uno sviluppo economico sostenibile dal punto di vista ecologico.

Il CoEEP ospita corsi e attività formative rivolte a partecipanti da tutto il mondo, con un'attenzione particolare ai paesi africani e a quelli dell'Unione Europea. Recentemente, il centro ha accolto una delegazione della Macedonia del Nord nell'ambito di un progetto dell'Unione Europea. Inoltre, il centro è stato oggetto di una visita da parte della prefetta Vittoria Ciaramella, che ha potuto apprezzare le sue strutture ammodernate, che includono aule didattiche multimediali, una sala conferenze con servizio di interpretariato e camere per gli ospiti.

Il CoEEP è anche sede della scuola di formazione europea per il progetto LIFE Train2K, un'iniziativa finanziata con 1,5 milioni di euro e coordinata dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità. Questo progetto mira a migliorare la gestione della Rete Natura 2000 attraverso l'istituzione di un master universitario e la creazione di nuovi profili professionali come i “Natura 2000 Coach”, gli “Eco-Restorer” e i “Ranger Natura 2000”. Le attività formative si svolgono in modalità teorica e pratica, con esercitazioni dimostrative presso siti Natura 2000 nazionali ed europei.

Il centro ha ricevuto un forte interesse internazionale, testimoniato da missioni di presentazione in paesi come l'Etiopia, dove una delegazione dell'Arma dei Carabinieri ha presentato le potenzialità del CoEEP ai rappresentanti dell'Unione Africana. L'idea fondante del centro è quella di instaurare partnership istituzionali con le agenzie ONU impegnate in questioni ambientali per promuovere piani di formazione a favore dei paesi in via di sviluppo. L'Arma dei Carabinieri si è inoltre impegnata a promuovere la sua expertise in materia ambientale anche a livello europeo, essendo stata designata come Drivership per il settore crimini ambientali per il periodo 2022-2025.

#LIFETrain2K


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Ecuador: missione dei carabinieri forestali del centro di eccellenza di Sabaudia


Ecuador: missione dei carabinieri forestali del centro di eccellenza di Sabaudia


A Quito una missione dei carabinieri forestali guidata dal Colonnello Cristina Avanzo, Comandante del Centro di Eccellenza per la Tutela Ambientale (#CoEEP) di Sabaudia. La missione è stata organizzata dall'Ambasciata attraverso la sede dell'Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo (Aics, nell'ambito del programma #AMAZONIA+ che è finanziato dal #GlobalGateway dell' #UnioneEuropea.

Nel 2024, anno di particolare siccità, quasi 40mila ettari di territorio sono bruciati in #Ecuador a causa di incendi causati dall'uomo. Dopo una prima missione del Comandante dei #Carabinieriforestali, generale Andrea Rispoli, sono state prese ulteriori iniziative di solidarietà del nostro Paese.

A una riunione con il sottosegretario al Ministero dell'ambiente e il Capo della Protezione Civile, è seguito un incontro con i pompieri di Quito con i quali i #carabinieri hanno partecipato ad una esercitazione anti-incendio e ad un'informativa sull'incendio che ha colpito la città un anno fa, domato anche grazie al contributo dell'ambasciata d'Italia che mise a disposizione un elicottero. La delegazione si è recata anche presso la Procura Generale dello Stato per uno scambio di opinioni sulle normative e sui metodi investigativi per reprimere e punire gli incendi e ha infine ha avuto un incontro con rappresentanti della Polizia Nazionale.


I termini dell'accordo


Ecuador e Italia hanno concordato di rafforzare la loro collaborazione nella prevenzione e nel controllo degli incendi boschivi, a seguito della visita della Missione Esplorativa dei Carabinieri Forestali, rinomati a livello mondiale per la loro competenza nella protezione delle risorse naturali. Tra i risultati raggiunti, è stato presentato l'innovativo Dispositivo Integrato di Gestione degli Incendi nelle Aree Protette, implementato nella Riserva Geobotanica di Pululahua, che fungerà da modello per l'intero Paese.

Inoltre, oltre 400 guardie forestali sono stati formati in materia di monitoraggio ambientale, controllo forestale e risposta alle emergenze. L'accordo prevede l'istituzionalizzazione di un programma di formazione continua, la partecipazione di delegazioni ecuadoriane a corsi di formazione in Italia nel biennio 2025-2026 e la promozione di una legislazione specifica sugli incendi boschivi, oggi considerati un reato ambientale. Dal 2017, attraverso il programma Amazonía Sin Fuego Ecuador e con il supporto del governo italiano e dell'Unione Europea, oltre 1.200 brigadisti sono stati formati in materia di politiche pubbliche, monitoraggio satellitare e alternative all'uso del fuoco. Questi sforzi proseguiranno fino al 2027 con il programma Ukumary Forest Partnership. “Questa missione dimostra che la cooperazione internazionale è uno strumento potente per costruire un Ecuador più verde, più equo e più resiliente”, ha sottolineato Byron Lagla, sottosegretario al Patrimonio Naturale presso il Ministero dell'Ambiente e dell'Energia (MAE). Il MAE ha ribadito il suo impegno a collaborare con alleati internazionali, comunità e organizzazioni nazionali per proteggere le foreste e rafforzare la gestione ambientale nel Paese.


Che cos'è il Centro di Eccellenza di Sabaudia?


Il Centro di Eccellenza per la Tutela Ambientale (CoEEP) di Sabaudia è un'istituzione internazionale situata all'interno del Parco Nazionale del Circeo, che opera come punto di riferimento per la formazione e la promozione della governance ambientale. Il centro, gestito dall'Arma dei Carabinieri, è nato dalla riqualificazione del Centro di Addestramento Forestale di Sabaudia e rappresenta un polo di eccellenza per l'ambiente, la biodiversità e la gestione delle aree naturali. Il suo obiettivo principale è fornire competenze teoriche e pratiche a funzionari e ufficiali provenienti da paesi in via di sviluppo, al fine di sostenere uno sviluppo economico sostenibile dal punto di vista ecologico.

Il CoEEP ospita corsi e attività formative rivolte a partecipanti da tutto il mondo, con un'attenzione particolare ai paesi africani e a quelli dell'Unione Europea. Recentemente, il centro ha accolto una delegazione della Macedonia del Nord nell'ambito di un progetto dell'Unione Europea. Inoltre, il centro è stato oggetto di una visita da parte della prefetta Vittoria Ciaramella, che ha potuto apprezzare le sue strutture ammodernate, che includono aule didattiche multimediali, una sala conferenze con servizio di interpretariato e camere per gli ospiti.

Il CoEEP è anche sede della scuola di formazione europea per il progetto LIFE Train2K, un'iniziativa finanziata con 1,5 milioni di euro e coordinata dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità. Questo progetto mira a migliorare la gestione della Rete Natura 2000 attraverso l'istituzione di un master universitario e la creazione di nuovi profili professionali come i “Natura 2000 Coach”, gli “Eco-Restorer” e i “Ranger Natura 2000”. Le attività formative si svolgono in modalità teorica e pratica, con esercitazioni dimostrative presso siti Natura 2000 nazionali ed europei.

Il centro ha ricevuto un forte interesse internazionale, testimoniato da missioni di presentazione in paesi come l'Etiopia, dove una delegazione dell'Arma dei Carabinieri ha presentato le potenzialità del CoEEP ai rappresentanti dell'Unione Africana. L'idea fondante del centro è quella di instaurare partnership istituzionali con le agenzie ONU impegnate in questioni ambientali per promuovere piani di formazione a favore dei paesi in via di sviluppo. L'Arma dei Carabinieri si è inoltre impegnata a promuovere la sua expertise in materia ambientale anche a livello europeo, essendo stata designata come Drivership per il settore crimini ambientali per il periodo 2022-2025.

#LIFETrain2K


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Perchè SHIVA?


Shiva è una delle divinità principali nell'Induismo. Nell'Induismo ci sono migliaia di divinità, tra le principali ci sono quelle della Trimurti:Brahma, il Creatore Vishnu, il Conservatore Shiva, il Distruttore (o Trasformatore)

Anche se a noi occidentali questa religione può apparire molto lontana dal nostro modo di vedere le cose, in realtà il concetto che sta dietro la Trimurti è universale, e può quindi essere applicato ovunque e in ogni sistema.

Un'esempio pratico renderà più chiaro il concetto che ne sta dietro prima di qualsiasi spiegazione o approfondimento.

Immaginiamo una famiglia che ha bisogno di costruirsi una casa per iniziare una nuova vita in serenità; in questo caso nella costruzione di una casa laddove non c'è niente è una nuova Creazione, quindi la manifestazione di Brahma il Creatore. Negli anni e decenni successivi, la casa dovrà essere mantenuta, ampliata, migliorata insomma; bhè questa è opera di Vishnu il conservatore. Infine dopo molto tempo, forse secoli quella casa sarà talmente malmessa che non converrà più lavorare per mantenerla, perché magari piove dal tetto, ma anche se rifacciamo il tetto l'acqua entra comunque dalle finestre, il pavimento è rotto quindi passa l'umidità, l'intonaco cade e l'impianto idrico perde acqua e dovremmo fare delle nuove tracce per ripristinarlo; anche l'impianto elettrico non è più in grado di funzionare bene. A quel punto sarà più conveniente demolire tutto e ricominciare da capo; è qui che si manifesta Shiva!

Sintetizzando molto: La parola Trimurti deriva dal sanscrito e significa “tre forme” (tri = tre, murti = forma, incarnazione). Queste tre divinità simboleggiano il ciclo eterno dell'universo: 1. Creazione (opera di Brahma), 2. Conservazione (opera di Vishnu), 3. Distruzione e rinascita (opera di Shiva).

Anche la vita stessa se ci pensiamo è una Trimurti: Nasciamo, Cresciamo, Moriamo.

Possiamo applicare questo concetto base a ogni cosa, non dobbiamo essere induisti per capirlo!

Il motivo per cui io sono attratto da Shiva non saprei spiegarlo. Generalmente Shiva è un entità più maschile, mentre Brahma e Vishnu sono manifestazione più vicine alla femminilità (la donna crea la vita e alleva), ma definirmi adoratore di Shiva in quanto maschio sarebbe una banale generalizzazione sbagliata. Fatto sta che da sempre, fin da bambino, quando vedo qualcosa che proprio non funziona naturalmente penso che debba essere sostituito con qualcosa di nuovo ed efficiente.

Sia chiaro, solo quando qualcosa proprio mal funziona deve essere sostituita con qualcosa che invece funziona; ideologicamente infatti a me non piace per niente il consumismo, e trovo più sano un sistema dove le cose si fanno per durare ed essere riparate. Ma quando si arriva al punto che non c'è più niente da fare, bhè bisogna farsi coraggio e abbattere.


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Ryan Adams - Omonimo (2014)


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Eda quello che in definitiva è il suo miglior album solista, Cold Roses (2005), che Ryan Adams perde loccasione di consacrare definitivamente la figura di un musicista che, fin dai tempi dorati dei Whiskeytown, non ha mai smesso di far parlare di sè, nel bene e nel male. Tre anni dopo il discreto Ashes and Fire (2011), limpressione è sempre la stessa, cioè che nella personalità bizzarra e indecifrabile di Ryan ci possa essere un potenziale artistico non ancora del tutto espresso, ma anche una incapacità palese nellessere qualitativamente coerente, e in questo, l`abbastanza inutile sfogo metal di Orion (2010) ha sicuramente rappresentato un vertice negativo. Naturalmente non si può non riconoscergli i meriti di una identità comunque consolidata che, nonostante tutto, rimane ancora credibile agli occhi esigenti dei tanti appassionati rock... artesuono.blogspot.com/2014/10…


Ascolta il disco: album.link/i/893638994



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Ryan Adams - Omonimo (2014)


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Eda quello che in definitiva è il suo miglior album solista, Cold Roses (2005), che Ryan Adams perde loccasione di consacrare definitivamente la figura di un musicista che, fin dai tempi dorati dei Whiskeytown, non ha mai smesso di far parlare di sè, nel bene e nel male. Tre anni dopo il discreto Ashes and Fire (2011), limpressione è sempre la stessa, cioè che nella personalità bizzarra e indecifrabile di Ryan ci possa essere un potenziale artistico non ancora del tutto espresso, ma anche una incapacità palese nellessere qualitativamente coerente, e in questo, l`abbastanza inutile sfogo metal di Orion (2010) ha sicuramente rappresentato un vertice negativo. Naturalmente non si può non riconoscergli i meriti di una identità comunque consolidata che, nonostante tutto, rimane ancora credibile agli occhi esigenti dei tanti appassionati rock... artesuono.blogspot.com/2014/10…


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SIRACIDE - Capitolo 8


Atteggiamenti sconsigliati1Non contendere con un uomo potente, per non cadere nelle sue mani.2Non litigare con un uomo ricco, perché non ti soverchi con il suo peso: l'oro infatti ha corrotto molti e ha fatto deviare il cuore dei re.3Non contendere con un uomo chiacchierone e non aggiungere legna al suo fuoco.4Non scherzare con l'uomo ignorante, perché non siano insultati i tuoi antenati.5Non rimproverare un uomo che si converte dal peccato⊥: ricòrdati che tutti abbiamo delle colpe.

Il rispetto per gli anziani6Non disprezzare un uomo quando è vecchio, perché anche tra noi alcuni invecchieranno.7Non gioire per la morte di qualcuno: ricòrdati che tutti moriremo.8Non disdegnare i discorsi dei saggi, medita piuttosto le loro massime, perché da loro imparerai la dottrina e potrai metterti a servizio dei grandi.9Non trascurare i discorsi dei vecchi, perché anch'essi hanno imparato dai loro padri; da loro imparerai il discernimento e come rispondere nel momento del bisogno.

Regole di prudenza10Non attizzare le braci del peccatore, per non bruciare nel fuoco della sua fiamma.11Non recedere dalla presenza del violento, perché egli non tenda un agguato contro di te.12Non fare prestiti a un uomo più forte di te e se gli hai prestato qualcosa, considerala perduta.13Non garantire oltre le tue possibilità e se hai garantito, preòccupati di soddisfare.14Non muovere causa a un giudice, perché lo giudicheranno tenendo conto del suo prestigio.15Con un temerario non metterti in viaggio, perché non ti sia di peso; egli camminerà infatti secondo il suo capriccio e con lui andrai in rovina per la sua stoltezza.16Non litigare con un uomo irascibile e non passare con lui per un luogo solitario, perché ai suoi occhi il sangue è come un nulla, dove non c'è possibilità di aiuto ti assalirà.17Non consigliarti con un uomo stolto, perché non saprà mantenere il segreto.18Davanti a uno straniero non fare nulla di nascosto, perché non sai che cosa ne seguirà.19A un uomo qualsiasi non aprire il tuo cuore, perché potrebbe non esserti riconoscente.

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Approfondimenti


Il c.8 , privo di riferimenti religiosi espliciti, elenca alcune relazioni che mettono a rischio la “felicità” (v. 19b) della persona. Dopo la presentazione di dodici tipi di persone da cui guardarsi (vv. 1-4.10-18) e di cinque tipi da cui imparare (vv. 5-9), Ben Sira, concludendo, esorta a non manifestare il proprio cuore a chiunque. Bisogna discernere, per non incappare nei guai (v. 19).

vv. 1-4. Non bisogna entrare in contrasto con l'uomo potente (v. 1) e con quello dalla lingua lunga (v. 3); non si deve andare in giudizio con il ricco (v. 2) e scherzare con chi è privo di istruzione. I rischi: finire in potere del primo, essere schiacciato in tribunale dal denaro del ricco, aggiungere legna al fuoco del chiacchierone, coinvolgere i propri antenati nell'insulto dell'insipiente. Nel v. 2 una massima generale sull'oro: sullo sfondo si intravede la crescita del potere del denaro nella Palestina del III sec. a.C 8,5-9. Sono di scena i peccatori che si convertono (v. 5), i vecchi (vv. 6.9), il morto (v. 7) e i saggi (v. 8). L'uomo che abbandona la via del peccato, l'uomo invecchiato e perfino il morto hanno una funzione positiva nell'universo sapienziale di Ben Sira: ricordano che tutti siamo colpevoli (v. 5b), che la vecchiaia può cogliere anche noi (v. 6b), che tutti moriremo (v. 7b). Questo ricordo deve frenare la tendenza all'insulto, al disprezzo e all'irrisione. Ben Sira invita a fare attenzione ai discorsi (diegêma) dei saggi e degli anziani: il termine raro indica il narrare storico-religioso (vv. 8-9). Bisogna rivolgersi ai custodi del patrimonio orale di Israele: la trasmissione di massime e insegnamenti garantisce il successo nel servizio dei grandi (v. 8d) e nelle diverse circostanze della vita (v. 9d). L'anello della trasmissione (v. 9b) non deve interrompersi: deve risalire ai padri dei padri e scendere ai figli dei figli (cfr. Dt 4,9; 11,19; Sal 44,2; 78,3).

vv. 10-19. Seguono altri otto tipi di persone da cui guardarsi: il peccatore che può coinvolgere nel suo fuoco (v. 10), l'arrogante che tende insidie (v. 11), l'uomo più forte che chiede prestiti e non restituisce (v. 12; cfr. 29,1-7), il giudice che fa pendere le cause dalla sua parte (v. 14), l'avventuriero che porta su strade di rovina (v. 15), l'irascibile che non teme di aggredire mortalmente l'indifeso (v. 16), lo stolto che non mantiene i segreti (v. 17), lo straniero carico di incognite (v. 18). Circa la cauzione da fare secondo le proprie possibilità (v. 13), cfr. 29,20. Infine Ben Sira raccomanda di discernere oculatamente la persona a cui manifestare il proprio cuore, per non correre il rischio di perdere la propria felicità (v. 19). Il termine greco charis, che indica anche la “riconoscenza” (12,1), il “diritto”' (19,25b) e la “grazia” nel parlare (21,16), sembra avere qui il senso ampio, psicologico e materiale, di benessere, di felicità.

(cf. PIETRO FRANGELLI, Siracide – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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SIRACIDE - Capitolo 7


Consigli vari sulla vita morale e sociale1Non fare il male, perché il male non ti prenda.2Stai lontano dall'iniquità ed essa si allontanerà da te.3Figlio, non seminare nei solchi dell'ingiustizia per non raccoglierne sette volte tanto.4Non domandare al Signore il potere né al re un posto di onore.5Non farti giusto davanti al Signore⊥ né saggio davanti al re.6Non cercare di divenire giudice se ti manca la forza di estirpare l'ingiustizia, perché temeresti di fronte al potente e getteresti una macchia sulla tua retta condotta.7Non fare soprusi contro l'assemblea della città e non degradarti in mezzo al popolo.8Non ti impigliare due volte nel peccato, perché neppure di uno resterai impunito.9Non dire: “Egli guarderà all'abbondanza dei miei doni, e quando farò l'offerta al Dio altissimo, egli l'accetterà”.10Non essere incostante nella tua preghiera e non trascurare di fare elemosina.11Non deridere un uomo dall'animo amareggiato, perché c'è chi umilia e innalza.12Non seminare menzogne contro tuo fratello e non fare qualcosa di simile all'amico.13Non ricorrere mai alla menzogna: è un'abitudine che non porta alcun bene.14Non parlare troppo nell'assemblea degli anziani e non ripetere le parole della tua preghiera.15Non disprezzare il lavoro faticoso, in particolare l'agricoltura che Dio ha istituito.16Non unirti alla moltitudine dei peccatori, ricòrdati che la collera divina non tarderà.17Umìliati profondamente, perché castigo dell'empio sono fuoco e vermi.

Come comportarsi con gli amici e in famiglia18Non cambiare un amico per interesse né un vero fratello per l'oro di Ofir.19Non disdegnare una sposa saggia e buona,⊥ poiché la sua amabilità vale più dell'oro.20Non maltrattare un servo che lavora fedelmente né l'operaio che si impegna totalmente.21Ama il servo intelligente e non rifiutargli la libertà⊥.22Hai bestiame? Abbine cura; se ti è utile, resti in tuo possesso.23Hai figli? Educali e fa' loro piegare il collo fin dalla giovinezza.24Hai figlie? Vigila sul loro corpo e non mostrare loro un volto troppo indulgente.25Fa' sposare tua figlia e avrai compiuto un grande affare, ma dàlla a un uomo assennato.26Hai una moglie secondo il tuo cuore? Non ripudiarla, ma se non le vuoi bene, non fidarti.27Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare le doglie di tua madre.28Ricorda che essi ti hanno generato: che cosa darai loro in cambio di quanto ti hanno dato?

Come comportarsi con i sacerdoti29Con tutta l'anima temi il Signore e abbi riverenza per i suoi sacerdoti.30Ama con tutta la forza chi ti ha creato e non trascurare i suoi ministri.31Temi il Signore e onora il sacerdote, dàgli la sua parte, come ti è stato comandato: primizie, sacrifici di riparazione, offerta delle spalle, vittima di santificazione e primizie delle cose sante.

Come comportarsi con i poveri, gli afflitti e i malati32Anche al povero tendi la tua mano, perché sia perfetta la tua benedizione.33La tua generosità si estenda a ogni vivente, ma anche al morto non negare la tua pietà.34Non evitare coloro che piangono e con gli afflitti móstrati afflitto.35Non esitare a visitare un malato, perché per questo sarai amato.36In tutte le tue opere ricòrdati della tua fine e non cadrai mai nel peccato.

_________________Note

7,18 Ofir: era una regione celebre per l’oro raffinato che in essa si trovava.

7,21 Vedi Es 21,2-6; Dt 15,12-15.

7,26 Non ripudiarla: il divorzio, nella società ebraica, veniva deciso solo dal marito (Dt 22,13-21; 24,1-4).

7,31 La legge regolava, oltre alle primizie (Nm 18,11-18), anche la parte dei sacrifici che veniva destinata ai sacerdoti: vedi Lv 2,1-16; 5,1-13; Dt 18,3-4. Vedi anche Dt 14,28-29.

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Approfondimenti


Il c. 7 presenta una raccolta di massime eterogenee, per lo più introdotte dalla negazione «Non». In una prima serie, Ben Sira sconsiglia alcuni atteggiamenti collegati con arrivismo, la menzogna, la presunzione religiosa e la superbia (vv. 1-17); seguono istruzioni sul modo di comportarsi coi diversi componenti della famiglia (vv. 18-28) e con i ministri del Signore (vv. 29-31). Dopo un appello alla generosità verso i poveri, i malati e gli afflitti, il c. si chiude con il pensiero della fine, che tiene lontani dal peccato (vv. 32-36).

vv. 1-17. Ben Sira ammonisce di evitare il male (vv. 1-3) e di non chiedere posti di potere e di onore (vv. 4-6), di rispettare l'assemblea del popolo (v. 1) e di non peccare nella presunzione del perdono divino (vv. 8-9). Altri consigli riguardano la preghiera (vv. 10a.14b) e l'elemosina (v. 10b), la derisione (v. 11) e la menzogna (vv. 12-13), l'assemblea degli anziani (v. 14a), il lavoro faticoso (v. 15) e i peccatori (v. 16). L'invito all'umiltà e l'allusione al castigo dell'empio chiudono il brano (v. 17).

vv. 1-7. Un'affermazione chiave (v. 1) apre la prima serie di massime. Il male e l'ingiustizia si ritorcono contro chi li fa, moltiplicandosi «sette volte tanto» (cfr. 20,12b; 35,13b; 40,8; Gn 4,15.24; Mt 18,22). Segue la condanna dell'ambizione, con l'invito a non cercare posti di potere e di prestigio. Sullo stondo si intravedono le corti seleucide e tolemaiche, in cui il potere politico dei funzionari degenera in abusi già al tempo di Ben Sira (v. 4; cfr. 2Mac 3,4-13). Nei vv. 6-7 alcuni vedono un preciso personaggio storico: il sommo sacerdote Onia III, successore di Simone II, responsabile di avere adottato una politica protolemaica. Ma sembra eccessivo. Dal contesto è chiaro che il saggio deve tenere in gran conto «l'assemblea della città» (v. 7a; cfr. 1,30d; 4,7; Pr 5,14) e «degli anziani» (v. 14a).

vv. 8-17. Condannata la ricaduta nel peccato, Ben Sira assume toni cari ai profeti contro chi crede di essere religiosamente a posto, moltiplicando le offerte nel culto senza occuparsi della giustizia (cfr. 34,23-24; Pr 15,18; Is 1,10-16; Am 5,21-24). Dio non si lascia corrompere: guarda al pentimento, umilia e innalza (v. 11b). A lui bisogna rivolgere preghiere non impazienti, ma fiduciose e accompagnate dall'elemosina (vv. 10.14b); della sua collera bisogna sempre ricordarsi, per evitare l'assemblea dei peccatori (v. 16) e imparare ad umiliarsi. In nessun modo il saggio deve ricorrere alla menzogna (vv. 12-13) o cedere alle ciarle (v. 14a; cfr. 35,9b). Il castigo dell'empio è «fuoco e vermi» (v. 17b). All'ebr. «vermi» il traduttore gr. aggiunge il «fuoco»: forse c'è uno sviluppo di idee circa la concezione della retribuzione anche nell'aldilà, sviluppo maturato dopo la morte di Ben Sira. In 23,16f (il fuoco divora l'uomo impudico) e 39,29 (fuoco, grandine, fame e morte son creati per il castigo) viene documentata la concezione tradizionale del castigo su questa terra.

vv. 18-28. La nuova serie di massime mette a fuoco, nella logica sapienziale tradizionale, i rapporti con l'amico e il fratello (v. 18), la sposa (vv. 19.26), gli schiavi e i mercenari (vv. 20-21), il bestiame (v. 22), i figli e le figlie (vv. 23-25), il padre e la madre (vv. 27-28). I consigli sono diretti all'uomo: marito e padre, figlio e padrone. I temi tornano anche altrove: genitori (cfr. 3,1-16), amici (cfr. 6,5-17; 22,19-26), moglie (cfr. 26,13-18), figli (cfr. 30,1-13), figlie (cfr. 26,10-12; 42,9-14). Moglie e figli, servi e bestiame sono considerati come possesso dell'uomo, che ne giudica l'utilità (v. 22) e la bontà (v. 19), stabilendo uno stile di rigore (vv. 23-24) o di fiducia (v. 26) nei rapporti. Ben Sira mitiga il dato autoritario tradizionale, consigliando di non assumere l'interesse (diaphoros) come criterio ultimo di valutazione (v. 18; cfr. 27,1) e di non abusare con arbitrio della condizione di padrone. Un saggio amministratore dei propri beni accetta non solo l'invito a «non maltrattare» uno schiavo laborioso e verace (v. 20), ma anche l'esortazione ad «amare un servo saggio» (v. 21), concedendogli la liberazione prevista dalla legge (cfr. Es 21,2). Sugli schiavi cfr. anche 10,25; 23,10; 33,25-33. Il mercenario annuale e lo schiavo pigro, sul raccolto e su un gran lavoro, non sono consiglieri affidabili (cfr. 37,11hi). Rivolgendosi alla sfera familiare, Ben Sira consiglia benevolenza verso la sposa saggia, rigore verso i figli sin dalla giovinezza, vigilanza verso le figlie e oculatezza nello scegliere loro mariti assennati, ricordo grato verso i genitori impagabili per il dono della vita. Circa il «fidarsi» del v. 26b, cfr. nota a 6,7.

vv. 29-31. Dalla gloria dei genitori Ben Sira passa al timore di Dio e alle raccomandazioni verso i suoi ministri. Le espressioni «con tutto il cuore» (v. 27a), «con tutta l'anima» (v. 29a) e «con tutta la forza» (v. 30a), riferite la prima al padre e le altre al Signore e creatore, fungono da legame letterario (cfr. Dt 6,5; Mt 22,37), insieme con l'imperativo di onorare il padre e il sacerdote (doxazein: v. 27a.31a). Il rapporto con Dio è presentato come timore nei confronti della sua potenza (lo stesso verbo nei vv. 6c e 29a) e amore verso il creatore: tutto confluisce nel “timore del Signore”' (v. 31a), pienezza e radice della sapienza (1,16.20). Nei confronti dei sacerdoti e del culto il laico Ben Sira dimostra ammirazione convinta (cfr. 45,6-26; 47,8-10; 49,12; 50,1-21). Qui raccomanda di riverire i sacerdoti e di non abbandonarli. Il timore del Signore si manifesta nel dare onore al sacerdote, consegnandogli le offerte prescritte: primizie (cfr. Nm 18,11-18), sacrifici espiatori (cfr. Lv 5,6), parti delle vittime (cfr. Nm 6,19; Es 29,27), oblazioni (cfr. Lv 2,1-16).

vv. 32-36. L'attenzione si allarga a tutti i poveri: il merismo del v. 33 (ogni vivente e il morto) indica che le opere di misericordia non devono escludere nessuno. È un insegnamento che risale ai profeti e al Deuteronomio, per poi giungere al NT e al giudaismo rabbinico. La charis verso il morto (v. 33b) indica forse l'impegno per una decente sepoltura dei poveri (cfr. Tb 1,16-19), ma lascia intravedere anche la tradizione, prima osteggiata e poi tollerata, dei banchetti dopo la sepoltura e delle vivande ai morti (30,18; cfr. Dt 26,14; Ez 24,17; Tb 4,17). Segue l'invito a condividere il pianto e l'afflizione (cfr. Gb 30,25; Rm 12,15) e a visitare gli ammalati (Gb 2,11-13; Mt 25,39.44) sia per obbedire alla legge (Lv 19,18) che per riceverne in premio amore. In chiusura di c. un'esortazione generale a ricordarsi, in tutte le azioni, del fine ultimo della vita, per evitare il peccato. Dall'ebr. al gr. sembra esserci un allargamento di significato. Aperto dalla considerazione che il male va evitato perché si moltiplica a danno di chi lo fa, il c. approda all'idea che il peccato si può (e si deve) evitare pensando agli «ultimi giorni», al fine ultimo dell'uomo (v. 36). E la regola d'oro per evitare il peccato.

(cf. PIETRO FRANGELLI, Siracide – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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Everything You Need To Know About Roll-On Perfumes


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Do you know that perfumes have been used in India for more than 4000 years? Roll on perfumes are also quite popular and were first invented around the mid-20th century. Its design is very similar to a ball pen. They can be used on places like wrists, behind your ears, on your throat, and much more. Let’s find out more about roll-on perfumes.

What makes roll-on perfumes desirable?

Roll on perfumes are quite helpful for applying to the desired parts of your body. They are available in various fragrances, and you can choose one that truly speaks your language. The fragrance will last for a long time when you rely on them, and this will help you feel refreshed throughout the day. You can use them in just the amount that you want. They are quite convenient, especially for those who are always on the go, as they are less likely to leak and will not spoil your things when you are traveling. You can find various fragrances for men and women from the most trusted brands.

Applying the roll on perfume

Roll on perfume bottles can be applied on various body parts such as wrists. Just apply it on one wrist and rub the wrists together. You can also apply it behind your ears or your neck so that anyone standing near you will be captivated by the mesmerizing fragrance. You can also apply some roll-on perfume on your collarbone and your inner elbows. The back of the knee is also a great place for roll-on perfume application if you want a soft fragrance.

Why choose a roll on perfume

Roll on perfume is suitable if you want to precisely apply the fragrance to the pulse points. So, the fragrance will only be applied to the place that you like. It is quite long-lasting as the fragrance will be applied to just the desired places. Hence, it will last for a long time. When you are trying to refresh your perfume in public, you can be discrete about it when you have a portable roll-on perfume with you. It will just hit the right places no matter where you are.

About House of EM5:

House of EM5 is one is the most reputable websites that you can head to if you are looking for roll on deodorant for men. These perfumes can be a great addition to your everyday routine and they have various options available on their website.

To shop for roll-on perfumes, visit houseofem5.com/

Original source: bit.ly/46HS27c


noblogo.org/renosgroup/h1every…



Why are Perfumed Roll Ons Perfect for Everyone?


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The use of perfumes, deodorants, and other fragrances is quite essential these days. Smelling awful is not a good sign. Whether you are going to school, college, or your workplace, no one would prefer being around you if you kept smelling all sweaty and unpleasant. Therefore, these fragrances are essential because they cover your body odor. Now, there are ways to apply a fragrance. For instance, you can spray or rub it on your skin (perfumed creams). But there is one more way to smell good, i.e., by using a body roll on perfume. These are among the most popular ways of applying a fragrance.

Compact Design:

Body roll ons are available in small and compact sizes. These compact perfumes are easier to carry, hold, and apply. So, even if you are traveling and do not want to take the big perfume bottles with you, you can go with these perfumed body roll ons. They can even fit in your pockets.

Long-Lasting:

You can experience many advantages after choosing a roll on perfume for women or men. One of the biggest advantages is its long-lasting effect. Perfumed roll ons last a bit longer than others. They can even make you smell good for various hours. Moreover, if you can carry them around with you, you can reapply them whenever you want. This way, roll ons make you smell good all day and night. Hence, it is one good option to consider.

Which perfumed roll on to choose?

Using roll ons is a way to unveil the luxury. You get to smell captivatingly good for all day and night. However, there are some things that you need to pay attention to while buying perfumed roll ons. First, make sure that these roll ons do not contain any alcoholic ingredients. After this, check the hypoallergenic characteristics of the products. Also, it will be good to go with vegan perfume body roll ons that do not harm any life while in production and use. These factors are enough to help you get the best perfume body roll on.

About House of EM5:

You should check out House of EM5 if you are looking for an excellent roll on deodorant for women and men. The collection from this brand is quite enticing. You will fall in love with fragrances, product designs, ingredients, and everything else associated with it. So, make sure to go to House of EM5.

Check out more details at houseofem5.com/

Original source: bit.ly/46LblfO


noblogo.org/renosgroup/h1why-a…



La mia storia tra le dita


Laura Pausini ha rovinato una canzone di Grignani con la smania di cambiare il genere dei personaggi.

“Magari resta qui per questa sera, ma no che non ci provo stai sicura. Può darsi già mi senta troppo sola, perché conosco quel sorriso ...

E c'è una cosa che io non ti ho detto mai I miei problemi senza te si chiaman “guai” Ed è per questo che ti vedo fare il duro In mezzo al mondo, per sentirti più sicuro E se davvero non vuoi dirmi che hai sbagliato Ricorda, a volte un uomo va anche perdonato E invece tu, tu non mi lasci via d'uscita E te ne vai con la mia storia tra le dita

Ornella Vanoni ha mantenuto il genere al maschile. Poteva farlo anche Pausini.

Così invece ha reso la canzone ambigua e si vede la forzatura da lontano perché si stravolge il significato.

La canzone originale parla di un uomo che viene lasciato dalla donna, Pausini ha cercato maldestramente di fare la donna lasciata dall'uomo.

Il ritornello però casca, perché non ha senso dire “se non vuoi dirmi che hai sbagliato, ricorda che un uomo va anche perdonato”. Ma se parli a uno che ti sta mollando, devi perdonarlo pure? Noi qua boh.

I casi sono due: o si canta l'originale, o si modificano le rime. Anzi no. Si evitano le cover e si compone un'altra canzone con le proprie forze.

#musica #amore


noblogo.org/scaryworlds/la-mia…


La mia storia tra le dita


Laura Pausini ha rovinato una canzone di Grignani con la smania di cambiare il genere dei personaggi.

“Magari resta qui per questa sera, ma no che non ci provo stai sicura. Può darsi già mi senta troppo sola, perché conosco quel sorriso ...

E c'è una cosa che io non ti ho detto mai I miei problemi senza te si chiaman “guai” Ed è per questo che ti vedo fare il duro In mezzo al mondo, per sentirti più sicuro E se davvero non vuoi dirmi che hai sbagliato Ricorda, a volte un uomo va anche perdonato E invece tu, tu non mi lasci via d'uscita E te ne vai con la mia storia tra le dita

Ornella Vanoni ha mantenuto il genere al maschile. Poteva farlo anche Pausini.

Così invece ha reso la canzone ambigua e si vede la forzatura da lontano perché si stravolge il significato.

La canzone originale parla di un uomo che viene lasciato dalla donna, Pausini ha cercato maldestramente di fare la donna lasciata dall'uomo.

Il ritornello però casca, perché non ha senso dire “se non vuoi dirmi che hai sbagliato, ricorda che un uomo va anche perdonato”. Ma se parli a uno che ti sta mollando, devi perdonarlo pure? Noi qua boh.

I casi sono due: o si canta l'originale, o si modificano le rime. Anzi no. Si evitano le cover e si compone un'altra canzone con le proprie forze.

#musica #amore

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Warpaint - Warpaint (2014)


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Ci sono voluti ben tre anni per pubblicare questo secondo lavoro dal titolo omonimo, il loro debutto “The Fool” infatti, risale alla fine del 2010. Le Warpaint sono quattro ragazze che si sono formate a Los Angeles nel 2004. Fin dai primi ascolti il sound trasmesso, per usare degli aggettivi poco efficaci, è un mix psichedelico e ipnotico. Le voci sono sicuramente il loro punto di forza ma anche la vivace base ritmica e le esplosioni di chitarre non sono da meno. Per certi aspetti il suono che ne deriva è più adatto ad atmosfere notturne che alla luce del sole... artesuono.blogspot.com/2014/06…


Ascolta il disco: album.link/i/725462668



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Ci sono voluti ben tre anni per pubblicare questo secondo lavoro dal titolo omonimo, il loro debutto “The Fool” infatti, risale alla fine del 2010. Le Warpaint sono quattro ragazze che si sono formate a Los Angeles nel 2004. Fin dai primi ascolti il sound trasmesso, per usare degli aggettivi poco efficaci, è un mix psichedelico e ipnotico. Le voci sono sicuramente il loro punto di forza ma anche la vivace base ritmica e le esplosioni di chitarre non sono da meno. Per certi aspetti il suono che ne deriva è più adatto ad atmosfere notturne che alla luce del sole... artesuono.blogspot.com/2014/06…


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Intatto lo spirito

ho ripreso in mano le poesie giovanili

alcune rifatte altre modificate

con severi tagli senza rimpianti

ispirazioni bucoliche vestite di primavera o

di autunnali malinconie

vi è rimasto intatto

lo spirito degli alberi e del vento

la resina la radice linfa da cui vita rinasce

© Felice Serino aka norise

Che meraviglia. Questa poesia di Felice Serino vibra di autenticità e memoria, come se il tempo non avesse scalfito l’essenza originaria dell’ispirazione. Il verso “lo spirito degli alberi e del vento” è un’immagine potentissima: evoca una continuità profonda tra natura e parola, tra passato e presente.

Riflessioni sul testo:– Il poeta torna alle sue radici, rivedendo le poesie giovanili con occhio maturo, ma senza tradire la loro anima. – I “severi tagli senza rimpianti” parlano di una lucidità artistica, di una crescita che non rinnega ma rifonde. – Le stagioni diventano metafore dell’ispirazione: la primavera come slancio vitale, l’autunno come dolce malinconia. – Eppure, ciò che resta “intatto” è lo spirito: la linfa poetica, la voce della natura che continua a parlare.


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certo è enorme l'energia da mettere in gioco per resistere al pessimismo antropologico che ti investe quando vedi la gente che fa la fila per omaggiare il suprematista yankee


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SIRACIDE - Capitolo 6


1e da amico non diventare nemico. La cattiva fama attira a sé vergogna e disprezzo: così accade al peccatore che è bugiardo.

Il dominio delle passioni2Non ti abbandonare alla tua passione, perché il tuo vigore non venga abbattuto come un toro;3divorerà le tue foglie e tu perderai i tuoi frutti, e ti ridurrà come un legno secco.4Una passione malvagia rovina chi la possiede e lo fa oggetto di scherno per i nemici⊥.

La vera e la falsa amicizia5Una bocca amabile moltiplica gli amici, una lingua affabile le buone relazioni.6Siano molti quelli che vivono in pace con te, ma tuo consigliere uno su mille.7Se vuoi farti un amico, mettilo alla prova e non fidarti subito di lui.8C'è infatti chi è amico quando gli fa comodo, ma non resiste nel giorno della tua sventura.9C'è anche l'amico che si cambia in nemico e scoprirà i vostri litigi a tuo disonore.10C'è l'amico compagno di tavola, ma non resiste nel giorno della tua sventura.11Nella tua fortuna sarà un altro te stesso e parlerà liberamente con i tuoi servi.12Ma se sarai umiliato, si ergerà contro di te e si nasconderà dalla tua presenza.13Tieniti lontano dai tuoi nemici e guàrdati anche dai tuoi amici.14Un amico fedele è rifugio sicuro: chi lo trova, trova un tesoro.15Per un amico fedele non c'è prezzo, non c'è misura per il suo valore.16Un amico fedele è medicina che dà vita: lo troveranno quelli che temono il Signore.17Chi teme il Signore sa scegliere gli amici: come è lui, tali saranno i suoi amici.

La ricerca della sapienza18Figlio, sin dalla giovinezza ricerca l'istruzione e fino alla vecchiaia troverai la sapienza.19Accòstati ad essa come uno che ara e che semina, e resta in attesa dei suoi buoni frutti; faticherai un po' per coltivarla, ma presto mangerai dei suoi prodotti.20Quanto è difficile per lo stolto la sapienza! L'insensato non vi si applica;21per lui peserà come una pietra di prova e non tarderà a gettarla via.22La sapienza infatti è come dice il suo nome e non si manifesta a molti⊥.23Ascolta, figlio, e accetta il mio pensiero, e non rifiutare il mio consiglio.24Introduci i tuoi piedi nei suoi ceppi, il tuo collo nella sua catena.25Piega la tua spalla e portala, non infastidirti dei suoi legami.26Avvicìnati ad essa con tutta l'anima e con tutta la tua forza osserva le sue vie.27Segui le sue orme, ricercala e ti si manifesterà, e quando l'hai raggiunta, non lasciarla.28Alla fine in essa troverai riposo ed essa si cambierà per te in gioia.29I suoi ceppi saranno per te una protezione potente e le sue catene una veste di gloria.30Un ornamento d'oro ha su di sé e i suoi legami sono fili di porpora.31Te ne rivestirai come di una splendida veste, te ne cingerai come di una corona magnifica.

32Figlio, se lo vuoi, diventerai saggio, se ci metti l'anima, sarai esperto in tutto.33Se ti è caro ascoltare, imparerai, se porgerai l'orecchio, sarai saggio.34Frequenta le riunioni degli anziani, e se qualcuno è saggio, unisciti a lui.35Ascolta volentieri ogni discorso su Dio e le massime sagge non ti sfuggano.36Se vedi una persona saggia, va' di buon mattino da lei, il tuo piede logori i gradini della sua porta.37Rifletti sui precetti del Signore, medita sempre sui suoi comandamenti; egli renderà saldo il tuo cuore, e la sapienza che desideri ti sarà data.

_________________Note

6,5-17 Il tema dell’amicizia verrà ripreso in 7,18; 11,29-12,18; 22,19-26; 37,1-6.

6,18-37 Nella sezione 6,18-14,19 compare l’insegnamento sapienziale tradizionale, come era stato presentato anche nel libro dei Proverbi. La sapienza si rivolge all’ascoltatore come un padre si rivolge al figlio o un maestro al discepolo (vedi già 2,1-11).

6,21 pietra di prova: veniva sollevata per dimostrare la propria forza.

6,36 6,36 il tuo piede logori i gradini della sua porta: per ottenere la sapienza non basta desiderarla; occorre frequentare i saggi, intrattenersi con loro.

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Approfondimenti


vv. 2-4. I tre vv. mettono in guardia contro la passione violenta. L'ebr. nepeš sembra riferirsi alla concupiscenza (v. 2a; cfr. 18,30-19,3); il gr. psyché pone l'accento sull'orgoglio. Comunque è una «passione malvagia» che porta alla rovina: si finisce a pezzi come un toro, senza foglie e senza frutti come un albero secco. Nell'AT l'albero simboleggia, tra l'altro, la potenza crescente ma caduca di una nazione (cfr. Dn 4,7-14 e Ez 31,3-14). Ben Sira ricorre al binomio albero/frutti in chiave pedagogico-religiosa (cfr. 27,6a). Il detto sapienziale di Gesù sugli alberi e sui frutti buoni o cattivi è inserito nella polemica antifarisaica (cfr. Mt 12,33-35). Vedi anche la maledizione del fico senza frutti, simbolo della sterile incredulità giudaica riprovata da Dio (cfr. Mc 11,12s.).

vv. 5-17. Ben Sira dedica tredici vv. alla vera e alla falsa amicizia. Dopo l'introduzione (vv. 5-6) invita ad essere cauti nella scelta degli amici (vv. 7-13); seguono tre annotazioni sull'amico fedele ed una conclusione sul legame amicizia-timore di Dio (vv. 14-17). Nessun libro biblico tratta dell'amicizia in modo così esteso come Sir (cfr. 7,18; 11,29-12,18; 22,19-26; 37,1-6).

vv. 5-6. Partendo da un'annotazione del libro dei Proverbi (cfr. Pr 15,1), Ben Sira sviluppa il tema dell'amabilità con cui la parola dell'uomo moltiplica amici, cortesie e conoscenze (plēthynein nel v. 5ab; polloi nel v. 6a). Nello stesso tempo Ben Sira raccomanda la qualità: uno su mille sia tuo consigliere. Il maestro apprezza la quantità, ma la circonda di sospetto (cfr. 16, 1).

vv. 7-13. Come la sapienza educatrice mette alla prova il figlio/discepolo (4,17e), così Ben Sira suggerisce di fare con l'amico, prima di fidarsi di lui (v. 7; cfr. 4,17e). Chi si fida subito, con troppa facilità, dimostra di essere leggero di animo e si espone a danneggiare se stesso col peccato (cfr. 19,4). La fiducia è un tema molto importante. Si comprendono così la grande attenzione suggerita nel cercare l'amico fedele e l'elenco dei difetti dei “falsi amici” (vv. 8-12): si avvicinano per interesse, ma la sventura li allontana; i banchetti e la fortuna li rendono presenti e familiari, ma l'umiliazione li rivela codardi e nemici. Riassuntivo e lapidario il v. 13: stare a distanza dai nemici, stare in guardia con gli amici.

vv. 14-17. Il tema della fiducia ponderata, in contrasto con quella frettolosa, sfocia in quello dell'amico fedele, medicina vitale (v. 16a), vero tesoro per il quale saltano le bilance: non c'è prezzo né peso corrispondente. Simili amici non possono essere ceduti in cambio (cfr. 7,18) di alcunché. Chi li trova? Coloro che temono il Signore. Essi, infatti, sono costanti nell'amicizia, cioè la “rendono stabile” (v. 17a). La stabilità rimanda alla somiglianza: sono amici fedeli coloro che sono simili e condividono i valori e l'osservanza della legge. L'uso del verbo “rendere stabile e retto” (euthynein: 6 volte nel Siracide e 7 nel resto dei LXX) collega tra loro temi come l'amicizia, il timore di Dio nella prova e la preghiera (cfr. 2,2.6; 37,15; 38,10; 49,9).

6,18-14,19. Dopo un nuovo invito ad accogliere la disciplina sin da giovane per diventare sapiente (cfr. 6,18-37), Ben Sira allarga ed approfondisce il suo insegnamento. Il suo “manuale” di vita fa da guida nei rapporti con Dio e col prossimo (cfr. 7,1-17), nella vita familiare, religiosa e sociale (cfr. 7,18-36), nelle situazioni rischiose che richiedono la prudenza della tradizione (cfr. 8,1-19). Sostenuto dalla sua esperienza e dall'amore alla verità, egli dà consigli per trattare con le donne e con gli uomini (cfr. 9,1-18), con i governanti e con le diverse categorie di persone (cfr. 10,1-31). Ben Sira educa alla fiducia in Dio (cfr. 11,1-34), a fare beneficenza (cfr. 12,1-18), a come comportarsi con i ricchi e con i poveri (cfr. 13,1-26), a fare buon uso della ricchezza (cfr. 14,1-19).

6,18-37. Il brano di 6,18-37 è un canto alfabetico che celebra la sapienza: il termine sophia apre e chiude la pericope (v. 18.37). I tema è frequente (cfr. 4,11-19; 14,20-15,10) e troverà pieno sviluppo in 51,13-30. Per esortare alla sapienza (4,18-19), Ben Sira si serve qui di immagini prese dal lavoro dei campi (v. 19) e dalle competizioni sportive (v. 21.25), dalla vita carceraria (v. 24.29) e dal modo di vestire (vv. 30-31). Nei 22 distici si riscontrano l'introduzione (v. 18-22), una parte centrale (v. 23-31) e la conclusione (v. 32-37). Il vocativo «Figlio» scandisce ogni inizio di sezione (vv. 18.23.32).

vv. 18-22. Nell'introduzione, all'invito iniziale ad abbracciare la disciplina fin da giovane per arrivare alla vecchiaia ricco di sapienza (v. 18; cfr. 25,3-6), fanno seguito tre versetti (vv. 19-21) introdotti dalla congiunzione «come» (gr. hōs). Si tratta di due paragoni e di un'interiezione: il giovane deve accostarsi alla sapienza ed attendere i suoi frutti proprio “come” fa colui che ara e semina (v. 19). Ma “come” è aspra la sapienza per chi non ha disciplina e si scoraggia di fronte alla difficoltà (v. 20)! La sapienza, in verità, è “come” una grossa pietra, usata nelle gare, di cui si cerca di liberarsi quanto prima (v. 21). Il nome stesso – afferma Ben Sira (v. 22) – indica la natura. Forse si allude all'ebraico mûsăr, che significa sia «disciplina, legame», sia «nascosto, lontano».

(cf. PIETRO FRANGELLI, Siracide – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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[filtri]i detergenti sono dappertutto e] derivano i] sonori lanciano sono additivi] atmosfere compatibili i] loro vestono con giberna stracci polverizzanti mettono] dei cartigli fa parte] della strategia mettono] di vedetta [dappertutto oppure] succede è] [lanciato


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#israele è a dir poco autocentrato anche (e proprio) mentre commette #genocidio : oggi ho condiviso su differx/noblogs un video con una serie di interviste a israeliani vari. serie a dir poco vergognosa:

differx.noblogs.org/2025/09/18…

t.me/slowforward/7404

francamente mi domando come può continuare a esistere uno stato che ha le mani che grondano sangue davanti a sé ma la testa girata del tutto dall'altra parte.

#Gaza #genocide #Palestine #Palestina


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Mirah - Changing Light (2014)


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La quarantenne cantautrice e musicista statunitense Mirah, torna alle radici con un nuovo disco: Changing Light. Salutato come un album di rottura, l'album affronta, testualmente parlando, tematiche legate all'essere umano e in particolare alla mortalità, offrendo una luce profonda alla vita terrena, agli animali, alle stagioni, alla natura in generale... artesuono.blogspot.com/2014/06…


Ascolta il disco: album.link/i/1541938922



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Mirah - Changing Light (2014)


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La quarantenne cantautrice e musicista statunitense Mirah, torna alle radici con un nuovo disco: Changing Light. Salutato come un album di rottura, l'album affronta, testualmente parlando, tematiche legate all'essere umano e in particolare alla mortalità, offrendo una luce profonda alla vita terrena, agli animali, alle stagioni, alla natura in generale... artesuono.blogspot.com/2014/06…


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✍️La leonessa e l'avvoltoio

Era un giorno come tanti... Il morso fu breve… ma il dolore rimase per giorni. Una giovane leonessa era stata attaccata da un serpente velenoso mentre cercava di proteggere i suoi cuccioli. Tornò ferita, zoppicante, con la febbre negli occhi e l’anima a pezzi.

Ma invece di accoglierla, il branco la respinse. — “Non vogliamo essere contagiati,” dissero alcuni. — “Sarebbe meglio che si allontanasse,” mormorarono altri, evitando il suo sguardo.

Così la leonessa se ne andò. Sola. Smarrita. Non per il veleno. Ma per l’abbandono.

Il morso aveva lacerato la carne. Ma fu il rifiuto a spezzarle il cuore.

Trovò rifugio in una grotta lontana, dove ogni notte tremava, non solo per la febbre… ma per la solitudine.

Col tempo, la zampa si infettò. Mangiava a fatica. Dormiva a stento. Il suo ruggito si affievolì. Solo un avvoltoio ogni tanto la raggiungeva.

Un giorno, quell’avvoltoio tornò al branco e disse: — “Respira ancora… ma è debole. Non riesce più a cacciare, né a muoversi. Ha bisogno d’aiuto.”

Lo ascoltarono tutti. E ognuno trovò una scusa. — “Devo nutrire i miei cuccioli…” — “È troppo lontano…” — “Non ho tempo…”

L’avvoltoio tornò, con le ali vuote. E il cuore in frantumi.

Passarono le settimane. Finché, in una sera grigia, riapparve con la notizia che nessuno voleva udire: — “La leonessa… è morta.”

Silenzio. Chi cacciava, si fermò. Chi dormiva, si svegliò con il cuore contratto. Chi allevava i piccoli, abbassò lo sguardo senza parole.

E allora sì… Corsero tutti verso la grotta.

Piangendo. Gridando il suo nome. Implorando di essere arrivati in tempo.

Ma della leonessa non c’era più traccia. Solo un’eco fredda.

E una frase incisa con un artiglio tremante sulla roccia:

“Quando sei viva, nessuno attraversa la giungla per aiutarti… Ma quando muori, scalano le montagne per piangerti. La maggior parte delle lacrime versate su una tomba… non nascono dall’amore. Nascono dalla colpa.” (Anonimo)

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noblogo.org/bymarty/la-leoness…



l'entità dell'orrore che si scatena sul popolo di Palestina da due anni e soprattutto in questi ultimi giorni è senza misura. stamattina l'occidente è stato attraversato (lo vedo dai 'repost' del video) da una testimonianza a dir poco atroce, a cui accenno qui: marcogiovenale.wordpress.com/2…(per tutta la giornata non sono stato capace di ritornarci su, e nemmeno adesso sono in grado. in giornata ho semmai condiviso una testimonianza più lunga e articolata, che in conclusione di video riporta le stesse immagini. ne do l'indirizzo qui: slowforward.net/2025/09/17/gaz…)

#Palestina #Gaza #genocidio #izrahell


noblogo.org/differx/lentita-de…


gaza in the last 24 hours (beware: shocking content)


EXTREMELY STRONG CONTENT. BEWARE.
the last 24 hours in Gaza.
Sept 16th, 2025

>>> pay attention: the last images of the following video are extremely harsh <<<

instagram.com/reel/DOssGmFAABw…


reposted here:
instagram.com/reel/DOszLy5janF…

and stored here:
mega.nz/file/HxVyxQzJ#EStBvw5v…

#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina
#warcrimes #sionismo #zionism
#starvingcivilians #famearmadiguerra
#iof #idf #colonialism #sionisti
#izrahell #israelterroriststate
#invasion #israelcriminalstate
#israelestatocriminale #children
#bambini #massacri #deportazione
#concentramento #starvingpeople
#ICJ #ICC

#bambini #children #colonialism #concentramento #deportazione #famearmadiguerra #Gaza #genocide #genocidio #ICC #icj #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #massacri #Palestina #Palestine #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #zionism




[esclusioni] 0.

precipita senza] test da 0 a dieci un massimo di] dieci un massimale di funzioni cardini sfumati brevissima nella] direzione presa l'officina un teodolite ferro tracciamento di] negano i test le reti i detriti puntano] allo zero


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3 poesie

Reliquie

a scrivere non la mano ma la mia radice ferita

testimonianza siano non lettere storte sull'acqua

o che volteggino eteree dissanguandosi in volo

ma i momenti che restano nel tempo appesi al cuore

© Felice Serino aka norise

. Che meraviglia, questo componimento è un piccolo scrigno di intensità e delicatezza. Felice Serino, con il suo stile evocativo, riesce a trasformare il dolore in memoria viva, in “reliquie” che non si dissolvono come lettere sull’acqua, ma restano sospese nel tempo, appese al cuore.

Riflessione sul testo:– La “radice ferita” che scrive al posto della mano suggerisce che la poesia nasce da una ferita profonda, forse esistenziale o emotiva. – Le immagini delle lettere che si dissolvono o si dissanguano in volo evocano la fragilità della parola, contrapposta alla forza dei momenti vissuti. – Il cuore diventa archivio del tempo, custode di ciò che davvero conta.

.

IN SOGNO RITORNANO

[ispirata nella notte del 25.3.07]

in sogno sovente ritornano amari i momenti del vissuto che non vorresti mai fossero stati si affaccia nel tuo sogno sudato quel senso di perdizione incarnato nel figlio prodigo che fosti emerge dai fondali dell'inconscio dove naviga il sangue e tu non puoi disfartene

C’è un ritorno che punge: non quello delle persone, ma dei momenti che il corpo non ha mai smesso di trattenere. Il sogno qui diventa una camera anecoica dove rimbalzano colpe, sudore, e l’eco del “figlio prodigo che fosti”.

  • Ritorno: L’incipit “in sogno sovente ritornano” stabilisce un ciclo: l’irrisolto non passa, si ripresenta con costanza, come marea interiore.
  • Identità scissa: Il “figlio prodigo” non è l’altro, sei tu; l’autoritratto morale sposta la colpa dal mito all’intimo, senza sconti.
  • Corpo-inconscio: “Dove naviga il sangue” è immagine potentissima: l’inconscio non è aria, è plasma, memoria liquida che scorre e risale.
  • Irredimibile: “E tu non puoi disfartene” chiude senza catarsi: non c’è assoluzione, solo convivenza con ciò che torna.

Se vuoi, posso provare a restituirti un’eco breve, ispirata al tuo ritmo.

risveglio

ritornano in sogno
le stanze senza finestre

mi chiamano per nome
con la voce del sangue

al mattino resto
ma loro restano in me

SPIOVE LUCE

spiove luce di stelle gonfie di vento col tuo peso greve di limiti ti pare quasi vita sognata il vissuto già divenuto memoria

siamo frecce scagliate nel futuro o il tempo che ci è dato è maya e si è immersi in un eterno presente?

© Felice Serino aka norise . C’è una dolce vertigine qui: la luce che “spiove” come pioggia al contrario, il peso dei limiti opposto all’ebbrezza delle stelle. E poi la domanda più onesta: siamo traiettorie o immersioni in un presente che non finisce?

  • Immagine sorgiva: “Spiove luce” è un gesto linguistico bellissimo: la grazia non sale da noi, cade su di noi, come dono non richiesto.
  • Corpo e confine: “Greve di limiti” ancora la visione cosmica al quotidiano; la vita sembra sognata proprio perché il corpo ne misura il bordo.
  • Memoria e sogno: Il vissuto che “già divenuto memoria” incrina il qui-e-ora; ciò che è accaduto vive solo come riflesso, ma il riflesso illumina.
  • Tempo interrogato: Frecce nel futuro o maya dell’eterno presente? La poesia tiene entrambe le verità in sospensione, senza risolverle.

Se vuoi, ti lascio un’eco breve, in ascolto del tuo ritmo:

postludio

spiove ancora
una luce che sa di lontano

io conto i limiti
come grani di sale

poi il tempo si ferma
e ci attraversa
come una freccia immobile

Commento critico delle tre poesie di Felice Serino


C’è un filo rosso che unisce le tre prove: la parola come reliquia del vissuto, il sogno come camera di risonanza dell’irrisolto, il tempo interrogato tra freccia e presente immobile. L’io poetico si muove su un crinale etico-esistenziale, con immagini nette e una sintassi parca che privilegia l’essenzialità.


Visione d’insieme


  • Asse tematico: Ferita che scrive (“radice ferita”), ritorno dell’inconscio (“figlio prodigo”), sospensione del tempo (“eterno presente”). Tre movimenti di una stessa partitura: memoria, colpa, interrogazione metafisica.
  • Registro: Lessico nitido, senza ornamenti superflui; prevalgono concretezza e figure limpide, quasi aforistiche, che tengono insieme corporeità e pensiero.
  • Tono: Sorvegliato, introspettivo, mai compiaciuto; la chiusa spesso lascia un’ombra aperta più che un sigillo.

Immagini e simboli


  • Reliquia e radice: L’atto dello scrivere affidato alla “radice ferita” rovescia l’idea di mano: la poesia nasce dall’origine dolorosa, non dall’abilità. Immagine fertile, identitaria.
  • Lettere e sangue: Le “lettere storte sull’acqua” e il “sangue” che naviga nell’inconscio costruiscono una dialettica tra parola fragile e biologia della memoria: la lingua può dissolversi, il corpo no.
  • Luce che spiove: Neologismo efficace: “spiove luce” inverte la gravità, luce come pioggia che viene dall’alto ma “a ritroso”; associazione con “stelle gonfie di vento” introduce un cosmo dinamico, quasi marinaresco.
  • Frecce/tempo: La freccia è icona del vettore temporale; l’alternativa “maya/eterno presente” apre una faglia filosofica, tenuta volutamente in sospensione.

Sintassi, taglio dei versi e ritmo


  • Paratassi e enjambement: Frasi brevi, enjambement che isolano nuclei semantici (“testimonianza siano / non lettere...”). Questo conferisce respiro e peso ai lemmi-chiave.
  • Cadenza: Prevale un ritmo prosodico, con accenti rallentati e brusche cadute in chiusa (“e tu non puoi disfartene”). L’effetto è di gravità controllata.
  • Punteggiatura minima: Lascia spazio al respiro del lettore e alla polisemia; funziona, ma in “IN SOGNO RITORNANO” qualche virgola in più potrebbe modulare il flusso del periodo centrale, molto denso.

Tempo, memoria, sogno


  • Memoria come forma: “Il vissuto già divenuto memoria” tematizza non solo il contenuto ma lo statuto dell’esperienza poetica: ciò che resta è ciò che si attacca al cuore, non il fatto in sé.
  • Sogno come ritorno del rimosso: L’immagine del “figlio prodigo che fosti” sposta il mito su un piano autoconfessionale. Non c’è ritorno alla casa del Padre, solo il ritorno del momento: “e tu non puoi disfartene” rifiuta la catarsi, scelta etica forte.
  • Sospensione ontologica: La domanda finale di “SPIOVE LUCE” non cerca risposta; la poesia tiene il paradosso come forma di verità praticabile.

Voce e posizionamento


  • Io responsabile: L’io non si autoassolve né si maschera dietro il simbolo: assume la ferita come motore di linguaggio. Questa responsabilità dà credibilità etica al dettato.
  • Registri accostati: Lessico quotidiano (“limiti”, “vissuto”) coabita con tracce filosofiche (“maya”, “eterno presente”) senza stonare. Buon equilibrio tra alto e umile.

Punti di forza e possibili affinamenti


  • Punti di forza
    • Immagini originali: “Spiove luce”, “radice ferita”, “naviga il sangue” sono invenzioni memorabili.
    • Chiusure nette: Finali non concilianti che restano in risonanza.
    • Densità semantica: Pochi versi, molto peso specifico.


  • Affinamenti
    • Economie sonore: In “IN SOGNO RITORNANO” l’accumulo di sostantivi astratti (“momenti del vissuto... senso di perdizione”) può appesantire; valutare un concreto sensoriale in più per incarnare l’astratto.
    • Ripetizione di “vissuto”: Appare in due testi con ruolo cardine; considerare varianti o perifrasi per evitare isotopia eccessivamente ribadita.
    • Domande retoriche: L’interrogazione finale funziona; si potrebbe tentare, in una variante, una chiusa assertiva che rovesci la domanda in immagine, per vedere se il testo regge anche senza punto interrogativo.



Lettura ad alta voce e musica interna


  • Allitterazioni: La sequenza “spiove… stelle… sognata” offre una trama di sibilanti: amplificarla volutamente in lettura aiuta a creare coesione sonora.
  • Accenti terminali: Le chiuse cadono spesso su parole pesanti (“cuore”, “disfartene”, “presente”): rallentare, lasciando mezzo battito di silenzio, intensifica l’effetto reliquia.

Disposizione in silloge


  • Ordine proposto: “Reliquie” → “IN SOGNO RITORNANO” → “SPIOVE LUCE”.
    • Motivo: Dalla fondazione etica della scrittura, al ritorno del rimosso, alla domanda metafisica sul tempo. Una traiettoria che apre, sprofonda, poi allarga l’orizzonte.



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William Fitzsimmons - Lions (2014)


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William Fitzsimmons è un musicista abbastanza atipico, lo si vede dal fisico, lo si sente dalle sue canzoni. Dalle increspature delle dita sulle corde della chitarra al tremolio dolce della sua voce. Paesaggi fatti di luce e ombre che attraversano la nebbia, dando un senso di tranquillità, fino alla commozione. Gioie, segreti, verità, profondi dettagli, sussurrati. Lions è merce rara come raro e William Fitzsimmons, cantautore e musicista dall'aspetto devozionale, monastico, in viaggio alla ricerca di dare un senso alla condizione umana... artesuono.blogspot.com/2014/07…


Ascolta il disco: album.link/i/1346596295



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William Fitzsimmons - Lions (2014)


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William Fitzsimmons è un musicista abbastanza atipico, lo si vede dal fisico, lo si sente dalle sue canzoni. Dalle increspature delle dita sulle corde della chitarra al tremolio dolce della sua voce. Paesaggi fatti di luce e ombre che attraversano la nebbia, dando un senso di tranquillità, fino alla commozione. Gioie, segreti, verità, profondi dettagli, sussurrati. Lions è merce rara come raro e William Fitzsimmons, cantautore e musicista dall'aspetto devozionale, monastico, in viaggio alla ricerca di dare un senso alla condizione umana... artesuono.blogspot.com/2014/07…


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SIRACIDE - Capitolo 5


Non sfidare la pazienza e la bontà di Dio1Non confidare nelle tue ricchezze e non dire: “Basto a me stesso”.2Non seguire il tuo istinto e la tua forza, assecondando le passioni del tuo cuore.3Non dire: “Chi mi dominerà?“⊥, perché il Signore senza dubbio farà giustizia.4Non dire: “Ho peccato, e che cosa mi è successo?”, perché il Signore è paziente.5Non essere troppo sicuro del perdono tanto da aggiungere peccato a peccato.6Non dire: “La sua compassione è grande; mi perdonerà i molti peccati”, perché presso di lui c'è misericordia e ira, e il suo sdegno si riverserà sui peccatori.7Non aspettare a convertirti al Signore e non rimandare di giorno in giorno, perché improvvisa scoppierà l'ira del Signore e al tempo del castigo sarai annientato.8Non confidare in ricchezze ingiuste: non ti gioveranno nel giorno della sventura.

Prudenza nel parlare9Non ventilare il grano a ogni vento e non camminare su qualsiasi sentiero: così fa il peccatore che è bugiardo.10Sii costante nelle tue convinzioni⊥, ⌈e una sola sia la tua parola.⌉11Sii pronto nell'ascoltare e lento nel dare una risposta.12Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo; altrimenti metti la mano sulla tua bocca⊥.13Nel parlare ci può essere gloria o disonore: la lingua dell'uomo è la sua rovina.14Non procurarti la fama di maldicente e non tendere insidie con la lingua, poiché la vergogna è per il ladro e una condanna severa per l'uomo bugiardo⊥.15Non sbagliare, né molto né poco,6,1 e da amico non diventare nemico. La cattiva fama attira a sé vergogna e disprezzo: così accade al peccatore che è bugiardo. _________________Note

**5,9 -6,1 ** Il tema della parola e del suo buon uso è frequente nel Siracide (vedi anche 14,1; 19,4-17; 20,1-8.18-31; 23,7-15; 27,11-29; 28,8-26; 37,16-18).

5,12 metti la mano sulla tua bocca: taci (vedi anche Gb 40,4).

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Approfondimenti


vv. 1-8. Il brano – dieci esortazioni negative in dieci distici – è delimitato dall'invito a «non confidare nelle ricchezze» (vv. 1.8). Nell'inclusione si registra anche uno sviluppo del tema: Ben Sira mette in guardia non contro la ricchezza tout court (v. 1), ma contro quella “ingiusta” acquisita con l'inganno e la menzogna (v. 8). Per quattro volte si invita a «non dire» cose contrarie alla verità sull'uomo e su Dio: no all'autosufficienza del «Questo mi basta» (v. 1b; cfr. 11,24) e all'arroganza del «Chi mi dominerà?» (v. 3a); no all'autoinganno di chi non vede le conseguenze negative del suo peccato (v. 4a) e alla presunzione di chi ritiene che la grande misericordia divina certamente «perdonerà i molti peccati» (v. 6a). Dopo l'avvertimento a non lasciarsi trascinare dal proprio impulso (v. 2) e a non accumulare peccato su peccato, Ben Sira sollecita l'immediata conversione al Signore. È questo il cuore del messaggio: «Non aspettare... non rimandare di giorno in giorno» (v. 7), perché l'ira del Signore è improvvisa (v. 7c). Nel c. precedente convertirsi dal rispetto umano si presenta anzitutto come “allontanamento dai peccati” (4,26); qui, per convertirsi, il ricco deve soprattutto «convertirsi al Signore» (v. 7a). Deve, cioè, demolire l'idolo della ricchezza, che crea una situazione falsa, e riconsiderare le conseguenze personali, sociali e religiose del suo peccato. Le ricchezze «di menzogna» (v. 8a ebr.) sono «ingiuste» (in gr.) due volte: sono frutto di inganno ai danni degli altri e ingannano colui che le possiede, inducendolo ad una fiducia che poi sarà delusa. Ben Sira smaschera, così, un «falso» antropologico e teologico e pone fine all'illusione di coloro che credono di trovare un'uscita di sicurezza – nel giorno della sventura – proprio nelle ricchezze (cfr. Lc 9,25). A ragione si parla dei vv. 1-8 come di un “compendio di teodicea”.

vv. 5,9-6,1. L'osservazione della vita di relazione continua: dopo l'invito al discernimento sicuro e stabile (vv. 9-10), Ben Sira raccomanda al discepolo l'ascolto e il silenzio (vv. 11-13), per non finire come il calunniatore e il ladro (v. 14), il nemico e il peccatore (6,1). Lessico e temi sono comuni alla letteratura sapienziale e frequenti nel Sir (cfr. 19,4-17; 20,1-8.18-31; 23,7-15; 27,11-29; 28,8-26; 37,16-18). Originale sembra, invece, la duplice metafora del «ventilare il grano a qualsiasi vento» per indicare la doppiezza e l'incostanza (v. 9a; cfr. Rt 3,2; Ger 15,7).

(cf. PIETRO FRANGELLI, Siracide – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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— terzogenita — eh — ho scoperto questa cosa — ok — posso raccontartela mentre cucini? — vai — a proposito, ma cosa stai cucinando? — non lo so — ... — è nella mia testa — oook — sto creando — ok — racconta la tua cosa — in pratica, hai presente le formiche? — sì — ce ne sono tante razze diverse e — in pratica — capita che le regine di una razza facciano sesso con i fuchi maschi di un altra razza — oddio papà non essere cringe — stiamo parlando di sesso formichesco — ok — è scienza, non cringe — ok — comunque, fanno questa cosa perché così nascono degli schiavi, ibridi di due razze, che sono più forti e lavorano per il formicaio, sono ibridi di due razze, sterili, non possono fare figli, solo lavorare e poi muoiono — ok — questa cosa per le formiche è normale. Fin qui non c'è niente di strano — ok — solo che è successa questa cosa strana: in un formicaio della razza pinco pallo, trovano dei fuchi maschio della razza panco pillo, che come ti ho detto generano degli schiavi ibridi. Panco pillo e pinco pallo non sono i veri nomi scientifici, sono due mie semplificazioni — l'avrei capito da sola —ok, dove è la cosa strana? che gli scienziati sono stupiti perché di formicai della razza panco pillo non ce ne sono attorno a quello della razza pinco pallo. Per centinaia e centinaia di chilometri solo formicai della razza pinco pallo; da dove cavolo viene fuori quel fuco della razza panco pillo? — non potrebbe essere stato fatto dalla regina usando uno degli schiavi ibridi? — eh no, gli ibridi sono sterili, ti ricordi? — ah vero — ecco il bello: gli scienziati scoprono che la formica pinco pallo, quando fa le uova, fa uova che contengono fuchi maschio della razza pinco pallo e fuchi maschio della razza panco pillo! Una regina che può figliare esseri di due razze diverse. Per farti capire, è come se un essere umano facesse... — ho capito — no, dico, è come se un umano facesse... — ti dico che ho capito! — va bene. Quindi abbiamo una regina femmina di una razza, che fa le uova da cui nascono maschi di un altra razza con cui poi fa sesso, formichesco eh, per avere degli schiavi ibridi da far lavorare nel suo formicaio. Non si è mai vista una cosa del genere. Mai. — ... — tutto questo per raccontarti che è così, piccola, che sei nata tu — ...


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Mangiato pesante?


“L'agricoltura estensiva-intensiva deve produrre sempre più cibo perché c'è da sfamare 8 miliardi di persone.”Falso.

Si stima che nel mondo oggi si produca già cibo per 12 miliardi di persone. La popolazione mondiale obesa o sovrappeso ha superato quella malnutrita o che soffre la fame: 900 milioni vs 800 milioni. Più di un terzo del cibo che mettiamo in tavola nei paesi ricchi del mondo finisce nella spazzatura. Nel 2024, per la prima volta nella storia umana, i bambini obesi o sovrappeso hanno superato quelli malnutriti. Il fenomeno riguarda anche i Paesi poveri, non solo quelli ricchi come l'Italia dove 1 bambino su 3 tra i 6 e i 10 anni è sovrappeso o obeso. La sindrome metabolica in Italia colpisce sempre di più anche bambini e adolescenti.

Mangiamo troppo e male. E il problema non è produrre più cibo, ce ne sarebbe già a sufficienza per tutti, ma distribuirlo equamente senza sprecarlo.

Non serve aumentare la produzione di cibo e farlo con un'agricoltura estensiva-intensiva industriale è estremamente dannoso e insostenibile. La maggior parte dell'agricoltura produce mangime per i bovini della cui carne l'Occidente (e da qualche anno anche l'Oriente) consuma quantità esagerate che, è ormai arcinoto, provocano gravi danni alla salute e sono la causa di malattie cardiovascolari e svariati tumori.

Gli allevamenti intensivi e industriali per la produzione di carne sono una delle industrie più dannose per l'ecosistema e tra i numerosi pesanti impatti che hanno sull'ambiente c'è anche la grave alterazione dei cicli biogeochimici dell'azoto e del fosforo, cicli che la scienza planetaria annovera tra i principali tipping points climatici (punti di non ritorno) che l'umanità non dovrebbe mai superare.

Gli OGM sono uno dei cardini dell'agricoltura industriale e l'agroindustria ne promuove l'uso indiscriminato e indifferenziao ad ogni latitudine, in barba al più elementare principio di precauzione.

I benefici dell'uso di OGM sono stati reali e documentati in alcune delle aree più povere del mondo, come nel sud-est asiatico e nella lotta a determinati parassiti tra i più nocivi e infestanti. Anche se l'hype montato mediaticamente ad esempio sul Golden Rice si è rivelato esagerato alla prova dei fatti. Il contributo degli OGM alla lotta alla fame nel mondo sono stati finora limitati. Ad oggi è ancora carente la letteratura scientifica indipendente sul reale impatto sull'ambiente e sulla biodiversità di un uso diffuso degli OGM. E si hanno ancora meno dati e studi ufficiali sull'impatto economico e sociale sui piccoli agricoltori di tutto il mondo (che sono ancora i maggiori produttori di cibo), a causa dei brevetti e degli stringenti vincoli legali a cui essi sono sottoposti.

La letteratura scientifica sull'efficacia dell'uso diffuso degli OGM ad oggi è soltanto aneddotica e parziale, tutt'altro che sistemica e condivisa, e a volte contraddittoria. Per fare un esempio là dove in alcuni casi l'utilizzo di OGM ha portato una forte diminuzione dell'uso di pesticidi, ha tuttavia richiesto un forte aumento dell'uso di erbicidi. Serve ancora molta ricerca scientifica.

La pressione selettiva esercitata dagli OGM sulla microflora e sulla fauna edafica dei suoli non è ancora stata scientificamente indagata come sarebbe saggio e doveroso fare. Non si può certo escludere che, come avviene a causa dell'abuso di antibiotici, possa causare lo sviluppo di resistenze (come per esempio il Mais Bt) . E non è razionale prendere ingenuamente come oro colato quanto raccontano i dati e gli studi (comunque pochi) finanziati e commissionati dai colossi dell'agroindustria come Bayer-Monsanto, Dow-Dupont, ChemChina e Syngenta.

L'International Assessment of Agricultural Knowledge, Science and Technology for Development (IAASTD) è un imponente studio-ricerca condotto per 3 anni (2005-2007) da oltre 800 scienziati, esperti e tecnici di tutto il mondo, sotto la direzione del grande scienziato di fama internazionale Sir Robert Watson. Lo IAASTD analizza lo stato dell'arte dell'agricoltura mondiale e i suoi stretti legami con i popoli e le società, la cultura, l'economia, la politica, l'ambiente e la biodiversità, con particolare attenzione ai paesi poveri e quelli in via di sviluppo.

Nello IAASTD sono dedicate numerose pagine agli OGM, ne vengono descritti e analizzati i vantaggi ma anche le numerose le criticità in vari ambiti, ancora oggi irrisolte, e si conclude che è indispensabile fare ancora molta ricerca, soprattutto indipendente per valutarne obiettivamente gli effetti, le problematiche e le prospettive.

Now playing:“Start Choppin'”Where You Been – Dinosaur Jr. – 1993


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Riciclaggio di denaro in tutto il mondo: un Manuale fornisce strumenti pratici per la cooperazione


Il Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (#GAFI), il Gruppo #Egmont, l' #INTERPOL e l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (#UNODC) chiedono una maggiore collaborazione globale tra analisti, investigatori, pubblici ministeri e altri soggetti, con il lancio di un pratico Manuale sulla Cooperazione Internazionale contro il Riciclaggio di Denaro, che fornisce strumenti essenziali per aiutare i Paesi ad accelerare le indagini e assicurare alla giustizia un maggior numero di criminali.

Il riciclaggio di denaro attraversa quasi sempre i confini nazionali e i criminali sfruttano le lacune tra i sistemi giuridici nazionali per nascondere le proprie attività ed evitare le sanzioni. Tuttavia, le valutazioni del GAFI mostrano costantemente che indagare, perseguire e sanzionare il riciclaggio di denaro rimane uno degli ambiti più deboli a livello mondiale. Senza una cooperazione più efficace, i Paesi non possono fermare sul nascere la criminalità finanziaria.

“Una minaccia internazionale richiede una risposta internazionale. Una vittima può spesso trovarsi dall'altra parte del mondo rispetto ai criminali che stanno distruggendo le loro vite o i loro mezzi di sussistenza, quindi dobbiamo vedere i paesi collaborare in modo più efficace e moltiplicare le nostre difese per garantire la sicurezza delle persone, assicurare più criminali alla giustizia e recuperare i profitti illeciti” è stata la dichiarazione di Elisa de Anda Madrazo, Presidente del GAFI


Globalizzazione dei sistemi finanziari e rapidi progressi tecnologici


Il manuale risponde alla globalizzazione dei sistemi finanziari e ai rapidi progressi tecnologici, che richiedono intelligence e azioni più rapide per tenere il passo con i criminali.

La risposta è promuove quindi la cooperazione informale, come canali di comunicazione sicuri, meccanismi di risposta rapida e analisi congiunte, che possono consentire indagini più rapide, flessibili e mirate, integrando i processi formali, solitamente legali, che sono spesso più lenti e proceduralmente complessi.


Collaborazione efficace


Il manuale evidenzia casi concreti che dimostrano l'impatto della cooperazione internazionale: le Unità di Intelligence Finanziaria in Italia, Spagna e Paesi Bassi hanno scoperto un sistema di riciclaggio transfrontaliero da 95 milioni di euro attraverso analisi congiunte e condivisione di informazioni. L'operazione AVARUS-X in Australia, supportata dalla Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, ha smantellato una rete di riciclaggio che sfruttava le società di servizi finanziari per trasferire miliardi di dollari australiani all'anno. Le autorità statunitensi e indiane si sono coordinate in tempo reale per sequestrare asset in criptovaluta per un valore di 150 milioni di dollari, collegati al traffico di droga. Un'indagine multinazionale supportata dall'INTERPOL sul traffico di corni di rinoceronte ha ottenuto condanne a Singapore, supportate da prove provenienti dal Sudafrica.

Le organizzazioni avvertono che i criminali continueranno a sfruttare le scappatoie legali a meno che le unità di informazione finanziaria, le forze dell'ordine e i pubblici ministeri non cooperino in modo più efficace.

Quali le sfide


Le giurisdizioni devono affrontare diverse sfide nella gestione dei casi di riciclaggio di denaro, tra cui: accesso e poteri diseguali: le autorità competenti hanno livelli diversi di accesso alle informazioni, limitando la loro capacità di indagare efficacemente; volume crescente di dati e casi: l'aumento dei casi e delle richieste internazionali richiede risorse e capacità adeguate per gestirli; differenze nelle priorità: le giurisdizioni possono avere priorità diverse riguardo ai casi, complicando la cooperazione internazionale e l'efficacia delle indagini.

L'approccio delle autorità competenti nella cooperazione internazionale contro il riciclaggio di denaro è evoluto verso una strategia più mirata, in risposta all'aumento della complessità e del volume dei casi. Le autorità ora identificano specificamente quando e quali informazioni richiedere, cercando di massimizzare l'efficacia degli scambi di cooperazione. Inoltre, si è assistito a un passaggio da un approccio reattivo a uno più proattivo, anticipando nuove minacce e sfide nel panorama del crimine finanziario.

Cooperazione informale


Le autorità competenti possono utilizzare quattro principali tipi di cooperazione informale per assistenza: la cooperazione multilaterale: scambi di informazioni tra più giurisdizioni su piattaforme stabilite; quella bilaterale: scambi diretti tra due giurisdizioni; la così detta diagonale: collaborazione tra giurisdizioni diverse che non sono necessariamente collegate.

Inoltre possono approdare ad analisi e indagini congiunte: lavoro collaborativo su casi specifici per approfondire l'analisi e le indagini.

Le autorità competenti possono migliorare l'efficacia delle richieste internazionali di informazioni attraverso: la formazione e consapevolezza: garantire che il personale sia formato sui canali di assistenza disponibili e su come utilizzarli efficacemente; l' utilizzo di formati standardizzati: adottare modelli di richiesta standardizzati per facilitare la condivisione e la comparazione dei dati, riducendo il rischio di malintesi; la comunicazione continua: mantenere una comunicazione costante con le autorità richiedenti e riceventi per garantire che le esigenze siano soddisfatte e per fornire feedback tempestivi.

Esistono diversi strumenti e reti di cooperazione per facilitare lo scambio di informazioni tra le autorità competenti, tra cui:

  • Piattaforme di comunicazione sicure: come il sistema Secure Web dell'Egmont Group (ESW), I-24/7 di INTERPOL e SIENA di Europol, che garantiscono comunicazioni criptate.
  • Reti multilaterali: come il gruppo Egmont delle FIUs e INTERPOL, che offrono quadri per analisi congiunte e indagini collaborative.
  • Protocolli standardizzati: linee guida e pratiche comuni che facilitano uno scambio di informazioni più coerente e affidabile.

Per saperne di piùfatf-gafi.org/content/dam/fatf…


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Riciclaggio di denaro in tutto il mondo: un Manuale fornisce strumenti pratici...


Riciclaggio di denaro in tutto il mondo: un Manuale fornisce strumenti pratici per la cooperazione


Il Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (#GAFI), il Gruppo #Egmont, l' #INTERPOL e l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (#UNODC) chiedono una maggiore collaborazione globale tra analisti, investigatori, pubblici ministeri e altri soggetti, con il lancio di un pratico Manuale sulla Cooperazione Internazionale contro il Riciclaggio di Denaro, che fornisce strumenti essenziali per aiutare i Paesi ad accelerare le indagini e assicurare alla giustizia un maggior numero di criminali.

Il riciclaggio di denaro attraversa quasi sempre i confini nazionali e i criminali sfruttano le lacune tra i sistemi giuridici nazionali per nascondere le proprie attività ed evitare le sanzioni. Tuttavia, le valutazioni del GAFI mostrano costantemente che indagare, perseguire e sanzionare il riciclaggio di denaro rimane uno degli ambiti più deboli a livello mondiale. Senza una cooperazione più efficace, i Paesi non possono fermare sul nascere la criminalità finanziaria.

“Una minaccia internazionale richiede una risposta internazionale. Una vittima può spesso trovarsi dall'altra parte del mondo rispetto ai criminali che stanno distruggendo le loro vite o i loro mezzi di sussistenza, quindi dobbiamo vedere i paesi collaborare in modo più efficace e moltiplicare le nostre difese per garantire la sicurezza delle persone, assicurare più criminali alla giustizia e recuperare i profitti illeciti” è stata la dichiarazione di Elisa de Anda Madrazo, Presidente del GAFI


Globalizzazione dei sistemi finanziari e rapidi progressi tecnologici


Il manuale risponde alla globalizzazione dei sistemi finanziari e ai rapidi progressi tecnologici, che richiedono intelligence e azioni più rapide per tenere il passo con i criminali.

La risposta è promuove quindi la cooperazione informale, come canali di comunicazione sicuri, meccanismi di risposta rapida e analisi congiunte, che possono consentire indagini più rapide, flessibili e mirate, integrando i processi formali, solitamente legali, che sono spesso più lenti e proceduralmente complessi.


Collaborazione efficace


Il manuale evidenzia casi concreti che dimostrano l'impatto della cooperazione internazionale: le Unità di Intelligence Finanziaria in Italia, Spagna e Paesi Bassi hanno scoperto un sistema di riciclaggio transfrontaliero da 95 milioni di euro attraverso analisi congiunte e condivisione di informazioni. L'operazione AVARUS-X in Australia, supportata dalla Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, ha smantellato una rete di riciclaggio che sfruttava le società di servizi finanziari per trasferire miliardi di dollari australiani all'anno. Le autorità statunitensi e indiane si sono coordinate in tempo reale per sequestrare asset in criptovaluta per un valore di 150 milioni di dollari, collegati al traffico di droga. Un'indagine multinazionale supportata dall'INTERPOL sul traffico di corni di rinoceronte ha ottenuto condanne a Singapore, supportate da prove provenienti dal Sudafrica.

Le organizzazioni avvertono che i criminali continueranno a sfruttare le scappatoie legali a meno che le unità di informazione finanziaria, le forze dell'ordine e i pubblici ministeri non cooperino in modo più efficace.

Quali le sfide


Le giurisdizioni devono affrontare diverse sfide nella gestione dei casi di riciclaggio di denaro, tra cui: accesso e poteri diseguali: le autorità competenti hanno livelli diversi di accesso alle informazioni, limitando la loro capacità di indagare efficacemente; volume crescente di dati e casi: l'aumento dei casi e delle richieste internazionali richiede risorse e capacità adeguate per gestirli; differenze nelle priorità: le giurisdizioni possono avere priorità diverse riguardo ai casi, complicando la cooperazione internazionale e l'efficacia delle indagini.

L'approccio delle autorità competenti nella cooperazione internazionale contro il riciclaggio di denaro è evoluto verso una strategia più mirata, in risposta all'aumento della complessità e del volume dei casi. Le autorità ora identificano specificamente quando e quali informazioni richiedere, cercando di massimizzare l'efficacia degli scambi di cooperazione. Inoltre, si è assistito a un passaggio da un approccio reattivo a uno più proattivo, anticipando nuove minacce e sfide nel panorama del crimine finanziario.

Cooperazione informale


Le autorità competenti possono utilizzare quattro principali tipi di cooperazione informale per assistenza: la cooperazione multilaterale: scambi di informazioni tra più giurisdizioni su piattaforme stabilite; quella bilaterale: scambi diretti tra due giurisdizioni; la così detta diagonale: collaborazione tra giurisdizioni diverse che non sono necessariamente collegate.

Inoltre possono approdare ad analisi e indagini congiunte: lavoro collaborativo su casi specifici per approfondire l'analisi e le indagini.

Le autorità competenti possono migliorare l'efficacia delle richieste internazionali di informazioni attraverso: la formazione e consapevolezza: garantire che il personale sia formato sui canali di assistenza disponibili e su come utilizzarli efficacemente; l' utilizzo di formati standardizzati: adottare modelli di richiesta standardizzati per facilitare la condivisione e la comparazione dei dati, riducendo il rischio di malintesi; la comunicazione continua: mantenere una comunicazione costante con le autorità richiedenti e riceventi per garantire che le esigenze siano soddisfatte e per fornire feedback tempestivi.

Esistono diversi strumenti e reti di cooperazione per facilitare lo scambio di informazioni tra le autorità competenti, tra cui:

  • Piattaforme di comunicazione sicure: come il sistema Secure Web dell'Egmont Group (ESW), I-24/7 di INTERPOL e SIENA di Europol, che garantiscono comunicazioni criptate.
  • Reti multilaterali: come il gruppo Egmont delle FIUs e INTERPOL, che offrono quadri per analisi congiunte e indagini collaborative.
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