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La repentina revoca della nomina di Giusto Catania a dirigente scolastico del Liceo Classico Umberto I di Palermo è un episodio molto grave che puzza di maccartismo e di regime.

Non appena è stata resa nota la nomina è apparso sui social un attacco di Azione Studentesca al “comunista Giusto Catania” per il suo impegno politico-amministrativo. Viene da pensare che l’Ufficio Scolastico Regionale abbia immediatamente recepito le pressioni del partito di governo.

Come ha denunciato lo stesso Giusto Catania alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia si sarebbero attivati contro la sua nomina. A questa pubblica accusa non hanno risposto gli interessati ma un Sindacato di dirigenti scolastici che ha a sua volta attaccato chi ha subito la discriminazione politica.

La lunga militanza politica di Giusto Catania è sempre stata nel segno del rispetto della Costituzione e dei principi dell’antifascismo, della lotta contro la mafia e per il progresso democratico e civile. Giusto Catania è stato parlamentare europeo di Rifondazione Comunista e assessore comunale per un decennio. Come dirigente scolastico lavora da anni nel quartiere Cep all’Istituto Comprensivo Giuliana Saladino ed è stato promotore della Rete per la cultura antimafia nelle scuole.

E’ inaccettabile che un dirigente scolastico subisca questo atto di discriminazione politica. Bisogna fare piena luce su questa vicenda che è davvero inquietante.

A Giusto la solidarietà delle compagne e dei compagni di Rifondazione Comunista.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Frank Ferlisi, segretario federazione di Palermo del Partito della Rifondazione Comunista



Tigray, oltre 15.000 sfollati interni hanno cominciato a ritornare alle loro case ad Alamata

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Tigray meridionale, Etipia. Questi sfollati risiedevano a #Mekhoni, che ospitava 15.004 sfollati provenienti dalle città di #Alamata e dal distretto di Raya https://x.com/Goyteom37/status/1813497288515350879

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Tigray, ritorno a casa degli sfollati della zona meridionale

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È iniziato oggi il primo ciclo di rimpatrio degli #sfollati nel Sud del #Tigray. Di conseguenza, oggi più di 2.400 capifamiglia, tra cui più di 14.000 membri delle famiglie, che sono stati




Cena con vista lago e ascolto musica 🎺


mobilizon.it/events/48570642-3…


Tributo a Burt Bacharach


Tributo a Burt Bacharach
Inizia: Venerdì Luglio 19, 2024 @ 9:00 PM GMT+02:00 (Europe/Rome)
Finisce: Venerdì Luglio 19, 2024 @ 11:00 PM GMT+02:00 (Europe/Rome)

Cena nella terrazza sul lago del ristorante Rivafiorita con accompagnamento musicale degli "Hello, Burt!".

I migliori brani di Burt Bacharach cantati e suonati con tromba, basso e tastiere.


in reply to Hello, Burt!

Another chance for those who could not attend the concert at #FOSS4G2022 - great location this time too (Natural Reserve of Vico Lake).

#LiveMusic #Italy #Lazio #Viterbo #Tuscia #Jazz #BurtBacharach #trumpet

Questa voce è stata modificata (1 anno fa)


di Paolo Ferrero dal Fatto quotidiano - Dopo la sciagurata approvazione da parte del parlamento della legge proposta dal governo sull’autonomia differenzia


Repubblica Centro Africana, cosa sta succedendo?

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La crisi nella Repubblica Centrafricana (CAR) è stata trascurata per anni. Un paese senza sbocco sul mare nel cuore dell’Africa centro-occidentale, la Repubblica Centrafricana continua a pagare il prezzo di un



Gibuti, Josep Borrell dichiara rischio di insolvenza

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Oltre ai suoi commenti sulla politica di sicurezza in #Djibouti e #Red Sea , il capo degli affari esteri dell’UE fa anche interessanti valutazioni sulla situazione economica 🇩🇯 : “Gibuti rischia di diventare



Emirati Arabi Uniti ed Etiopia firmano un accordo di swap per 3 miliardi di dirham

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Martedì le banche centrali degli Emirati Arabi Uniti (EAU) e dell’Etiopia hanno firmato un accordo bilaterale di scambio [swap] di valuta per un



Etiopia & Tecnologie genocide: la privazione della medicina nel Tigray

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Nell’autunno del 2021, a un anno dall’inizio della guerra genocida nel Tigray , ho ricevuto un messaggio vocale da mio nipote tramite il numero di uno sconosciuto su




di Marco Bersani - Vietato parlare di austerità. Salvo poi metterla in campo senza alcuna esitazione. Sembra questo il mantra della comunicazione politica,


Il video che ormai è diventato virale è agghiacciante. Un gruppo di ragazze, in fuga dall’Eritrea e ospitate nel Punto di Accoglienza Diffusa, avamposto di solidarietà a Ventimiglia, hanno provato a varcare la frontiera entrando in un camion e sperando di passare inosservate. Il camionista se ne accorge, intima loro di scendere e, mentre lo fanno, le prende a cinghiate con violenza. Chissà se l’uomo con la cinghia e tanta cattiveria in corpo conosce le ragioni di tale intrusione nel veicolo? Ma lo sanno bene coloro che in Europa, da decine di anni, con un’ampia maggioranza, impediscono l’abolizione del Regolamento Dublino, quello che obbliga a chiedere protezione nel primo Paese UE in cui si arriva. L’80% delle donne e degli uomini che raggiungono l’Italia vorrebbe poter andare in posti dove i loro diritti sono maggiormente rispettati, dove si hanno parenti e magari si parla anche una lingua già conosciuta. E quelli che si ergono a lanciare ipocriti allarmi sull’immigrazione incontrollata, dovrebbero saperlo che garantire a chi arriva la possibilità di scegliere dove andare renderebbe meno distruttivi anche i viaggi. Il Patto sull’immigrazione che entrerà in vigore fra meno di 2 anni, sarà la pietra tombale sulla possibilità di modificare questi meccanismi. Chi lo ha votato e lo sostiene ne è miserabile complice.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Stefano Galieni, resp nazionale immigrazione Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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Etiopia, gli sfollati in Tigray ancora bloccati nei campi per questioni politiche

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Il ritorno a casa di qualche migliaio di #sfollati in #Tigray è solo un fuoco di paglia. Il processo di reinsediamento è bloccato da questioni



  di Raul Mordenti*   Ci sono tre aspetti delle recenti elezioni francesi che, credo, possono insegnarci qualcosa: la centralità dell'antifascis


Rifugiati siriani, la moneta di scambio tra Turchia, Siria e Russia

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Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sta raggiungendo il presidente siriano Bashar Al Assad per il dialogo. L’iniziativa, sostenuta da Mosca, è complicata dalla significativa



Etiopia & Russia, rafforzamento legami economici e bilaterali nel BRICS+

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Etiopia, secondo Agenyehu Teshagera, presidente del Consiglio della Federazione del Parlamento, il suo Paese apprezza molto il potenziale dei BRICS SAN PIETROBURGO, 11



Lo scorso 9 aprile il Senato ha approvato all’unanimità la legge che istituisce l’Ordine delle professioni pedagogiche ed educative costituito dall’albo dei pedagogisti e da quello degli educatori professionali socio-pedagogici.

Educatori e pedagogisti saranno dunque obbligati ad iscriversi ai loro rispettivi albi entro il prossimo 6 agosto per poter esercitare la propria professione.

Come Giovani Comunisti/e contestiamo questa legge (sulla quale maggioranza e opposizione si sono trovati d’accordo) non solo per la sua inutilità in quanto i lavoratori hanno già dimostrato di essere in possesso dei requisiti necessari ad esercitare la professione al momento dell’assunzione, ma anche per i costi che si ripercuoteranno ogni anno sulle loro tasche, come l’iscrizione all’albo, i corsi di formazione e l’assicurazione.

Non è con un albo che si valorizzano due importanti professioni come quelle educative e pedagogiche, ma con il riconoscimento di un salario più dignitoso di quello che viene corrisposto loro attualmente.

Uniamo quindi la nostra voce a quella dei sindacati di base chiedendo il ritiro della legge 55/2024 e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro qualora qualcuno rifiuti d’iscriversi all’albo.

Simone Antonioli, coordinamento nazionale Giovani Comunisti/e



Etiopia, corsa all’oro del Tigray, aumento delle violenze e contrabbando verso Dubai

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Il coinvolgimento di gruppi armati e stranieri nel dilagante contrabbando del commercio di oro nella regione del Tigray si sta intensificando in



Etiopia, Tigray & gruppi armati e aumento violenze per l’oro

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Il coinvolgimento di gruppi armati e stranieri nel dilagante contrabbando del commercio d’oro nella regione del #Tigray si sta trasformando in scontri armati e violenze. Un’indagine condotta da



Etiopia, report sulla situazione degli IDP, sfollati nella regione dei Somali

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Questo rapporto presenta i risultati sui dati raccolti dall’Unità dati e ricerca dell’OIM (DRU) attraverso la sua metodologia DTM e lo strumento



Loredana Fraleone*

Quando fu approvata l’autonomia scolastica del ministro Luigi Berlinguer, in applicazione della legge Bassanini del 1997, fummo tra i pochi a considerare quella riforma l’inizio di una deriva aziendalista, che avrebbe snaturato la Scuola della Costituzione, la sua indipendenza e il diritto allo studio. In Parlamento Rifondazione Comunista naturalmente votò contro

Tra i tre regolamenti, che corredavano il provvedimento, vi era quello che consentiva alle scuole di fruire di fondi erogati da privati, quello più pericoloso, paradossalmente proprio per l’autonomia delle scuole.

A distanza di un ventennio, abbiamo la costituzione di una “Fondazione per la Scuola Italiana”, che per ora fruisce del contributo di Leonardo S.p.A., UniCredit, Enel Italia S.p.A, Autostrade per l’Italia, Banco BPM, tutti potentati economici, che lungi da porsi il problema costituzionale del diritto allo studio, intendono mettere le mani su uno dei pochi presidi rimasti, il più importante sicuramente, che conserva una certa indipendenza dal mercato e dall’impresa.

Siamo stati profeti inascoltati, ai tempi della riforma Berlinguer che usando una parola positiva, nel senso comune, come autonomia, abbagliava docenti, sindacati, associazioni, che non vedevano l’inevitabile deriva che il provvedimento avrebbe comportato. Oggi, in una Scuola logorata, deprivata da troppo tempo delle risorse economiche indispensabili, la “Fondazione per la Scuola Italiana”, che si pone l’obiettivo di raccogliere milioni di euro da “offrire” alle scuole attraverso progetti e altro, avrà buon gioco a imporre o semplicemente condizionare l’impianto culturale di un mondo sempre più fragile, guidato da un Ministero dell’Istruzione e del Merito subito disponibile a firmare un protocollo d’intesa con la Fondazione. Tra i promotori, spicca la Leonardo S.P.A, tra le maggiori imprese produttrici di armi, in Europa e nel mondo, in continua crescita economica, i cui affari sono ovviamente legati alla guerra, sulla quale conta molto il capitalismo del settore per accumulare profitti. La Leonardo S.P.A. ha già rapporti col Ministero e con le scuole, lavorando sulla militarizzazione della cultura diffusa, in nome di “valori” che riportano ai primi decenni del Novecento e puntano oggi a un nuovo “credere, obbedire e combattere”.

Se poi si arrivasse a 20 sistemi scolastici differenti con l’autonomia regionale promossa da Calderoli, le fragili barriere della Scuola della Costituzione cadrebbero rovinosamente, insieme a un diritto allo studio da tempo sempre meno tutelato, a vantaggio del “merito” di essere obbedienti, subalterni, acritici e disciplinati.

* Responsabile Scuola Università Ricerca del PRC/SE



Etiopia, in Tigray l’aumento della violenza porta ad un aumento dei ricoveri ospedalieri

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L’Ayder Referral Hospital ha segnalato un aumento dei ricoveri negli ultimi tre mesi, con 482 persone curate per ferite causate da coltelli, pietre, oggetti https://x.com/WegahtaFacts/status/1811772435378684302



“Trieste, detenuti in rivolta nel carcere di via Coroneo dal tardo pomeriggio di giovedì 11 luglio. (…) Sarebbero cento i partecipanti alla rivolta, iniziata intorno alle 19.00. Alcuni detenuti si sono affacciati alle finestre e attraverso le inferriate hanno fatto cadere degli stracci incendiati. Urla dall’interno della struttura, sia dalla parte degli uomini che delle donne. Libertà, si sente gridare…” Questo è quello che siamo venuti a conoscere dalle agenzie, che segnalano altri momenti di tensione, in Regione FVG, nel CPR di Gradisca d’Isonzo, istituzione criminogena.

Si tratta di una situazione disumana, necessariamente destinata ad esplodere. Sappiamo, infatti, che nel carcere di Trieste “ci sono 260 detenuti per 150 posti” e che “da mesi c’è un clima di tensione (…), ci sono detenuti che dormono anche in 10 in una cella, anche vicino al water. Ci sono persone con problemi psichiatrici che dovrebbero stare da soli e invece sono in due in cella” (così sostiene l’avv. Mascia, delegato della camera penale per il carcere). E’ una situazione di abbrutimento decisamente anticostituzionale se le pene, per la nostra Carta (art. 27), “non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. A Trieste, come altrove, non è così. Lo dice l’elevato numero di suicidi nelle prigioni italiane: 54, finora, nell’anno in corso (nel 2022 se ne registrarono 84; almeno 70 nel 2023). 13 morti, inoltre, nel caos del 2020 (dal 7 al 9 marzo), in piena emergenza covid: morti presto dimenticati, cancellati.

Rifondazione comunista-Sinistra europea, con il meglio delle associazioni di giuristi, ritiene urgente riportare la Costituzione e la CEDU in carcere. Bisogna, in concreto, ridurre i detenuti e le detenute attraverso riti processuali e pene alternative. La giustizia, in Italia, continua invece a proteggere i “colletti bianchi” e a essere garantista a senso unico: delinquenti della razza padrona vengono trattati come “prigionieri politici”, anche se solo messi agli arresti domiciliari; mentre per gli altri si dovrebbe buttar via la chiave per sempre (frase che si sente sempre più spesso).

Il nostro garantismo è diverso da quello oggi purtroppo dominante, ed è indirizzato a tutte e a tutti “qualunque colpa sia” (come scrisse Erri De Luca). E’ necessaria una svolta culturale e politica, anche in questo campo. Ora che la crisi -almeno a Trieste- sembra rientrata, occorre cominciare ad agire avviando riforme di struttura e ripensando alle prigioni con senso di giustizia per il tramite di concreti provvedimenti. Servono a questo, le “crisi”, a segnalare ciò che è intollerabile. Ma dalle carceri si evince il tasso di civiltà di un Paese: quello dell’Italia è bassissimo.

Gianluca Schiavon, responsabile nazionale giustizia PRC-SE
Gianluca Paciucci, segretario provinciale PRC (Trieste)



di Ezio Locatelli* - E’ stata una scelta politica ancor prima che rievocativa quella di dedicare la tessera del 2024 di Rifondazione Comunista a Lenin, a c


Ringraziamo gli inquirenti per aver identificato e arrestato - da quel che leggiamo - i responsabili dell'assalto con bastoni alla nostra festa e di altri atti

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Appello ai Consigli regionali, alle forze politiche che amministrano le Regioni per una convergenza unitaria sull’abrogazione totale della legge 86/2024 sull’autonomia differenziata


Forum sulle migrazioni, nuove proposte dalla Libia alla UE

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I delegati dell’UE si incontreranno con i funzionari libici del Governo di Unità Nazionale per parlare della migrazione trans-mediterranea. Nel corso degli anni l’UE ha donato decine/centinaia di



Etiopia, incontro diplomatico in Tigray con inviato speciale EU per il Corno d’Africa

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Giovedì 11 luglio Reda Getachew, presidente ad interim ha incontrato Annette Weber, EU Special Representative for the Horn of Africa, Red Sea,




Etiopia, ID Digitale per i rifugiati, UNHCR maggio 2024

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L’ID Fayda viene gradualmente lanciato ai 77.000 #rifugiati che vivono ad Addis Abeba, e l’ambizione è di estenderlo agli oltre 1 milione di rifugiati dell’Etiopia, principalmente dal Sud Sudan, dalla



Carlo Lattanzio, morto nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 luglio a Colle Isarco vicino a Vipiteno, in Alto Adige, è stato ucciso da una politica cinica e c


L’aggressione vigliacca, frutto di quell’ignoranza da troppo tempo sdoganata, che non giustifica il razzismo profondo, di cui ha pagato le spese il nostro c


Ciao, Come forse avrai saputo, ho subito un processo civile da parte della ASL RM1 relativo all’esperienza della Ex Lavanderia. L’ennesimo di una lunga s


Take action to stop chat control now!


Chat control is back on the agenda of EU governments. They will discuss “progress” on 10/11 October and are to endorse it on 12/13 December. In June we … https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-11222-2024-INIT/en/pdf#page=27 https://data.consili

Chat control is back on the agenda of EU governments. They will discuss “progress” on 10/11 October and are to endorse it on 12/13 December.
In June we managed to stop the unprecedented plan by an extremely narrow “blocking minority” of EU governments: Chat control proponents achieved 63.7% of the 65% of votes threshold required in the Council of the EU for a qualified majority.

Several formerly opposed governments such as France have already given up their opposition. Several still critical governments are only asking for small modifications (e.g. searching for “known content” only or excluding end-to-end encryption) which would still result in mass searches and leaks of our private communications. Therefore there is a real threat that the required majority for mass scanning of private communications may be achieved at any time under the current Hungarian presidency (Hungary being a supporter of the proposal).

That is why we now need to get involved and raise our voices to our governments and raise awareness in the wider population.
→ Previously supportive governments must be convinced to change their minds
→ Critical governments need to be pushed to demand comprehensive changes, as proposed by the European Parliament, and not just minor changes to the proposal.

In the absence of such fundamental revision, the proposal should be rejected altogether.
Sharepic showing a map of Europe. "Help Stop #ChatControl! Is your government opposing yet?" Showing most of the EU coloured in red, for "in favour" of chatcontrol. "Act now! www.chatcontrol.eu" and the logo of the European Pirates and the Greens Group of the European Parliament.
This map (feel free to share online!) visualises EU governments positions on chat control in June, also summarised in the table below. It helps you understand where your government stands and can help you start your journey as a digital rights advocate against chat control in your country. You will find some helpful resources below.

Is your government in favour?
→ Ask for an explanation and for your government to revert its course.

Is your government abstaining?
→ Ask why and demand that they take a strong stance against chat control.

Is your government opposing?
→ Great, but take a closer look at the reasoning: Some governments like Germany e.g. only object to the scanning of encrypted communications, but are fine with the indiscriminate scanning of other private and public communication, with the end of anonymous communication by requiring age verification, or with introducing a minimum age for “risky” communication apps. Also critical governments need to do more, exert their influence in the Council of the EU and agree on a joint list of necessary fundamental changes to the proposal. Absent such revision they should ask the European Commission to withdraw the chat control proposal as it stands.

Where your government stands on chat control

In favourAbstainedOpposed the proposal
BelgiumEstoniaGermany
BulgariaNetherlandsPoland
CroatiaSlovenia
CyprusCzech Republic
DenmarkAustria
Finland
Greece
Hungary
Ireland
Italy
Latvia
Lithuania
Luxembourg
Malta
Portugal
Romania
Slovakia
Spain
Sweden

Take action now


These are ideas for what you can do in the short-term or with some
preparation. Start with:

  • Ask you government to call on the European Commission to withdraw the chat control proposal. Point them to a joint letter that was recently sent by children’s rights and digital rights groups from across Europe. Click here to find the letter and more information.
  • Check your government’s position (see above) and, if they voted in favour or abstained, ask them to explain why. Tell them that as a citizen you want them to reject the proposal, that chat control is widely criticised by experts and that none of the proposals tabled in the Council of the EU so far are acceptable. Ask them to protect the privacy of your communication and your IT security.
  • Share this call to action online.

When reaching out to your government, the ministries of the interior (in the lead) of justice and of digitisation/telecommunications/economy are your best bet. You can additionally contact the permanent representation of your country with the EU.

It can also be useful to reach out to Members of your national Parliament who can determine your country’s vote. Talk to your political representatives. Whether it is the newly elected MEPs of the European Parliament or local groups of the political parties: make sure everyone is aware of what chat control is about and that you expect politicians to defend your fundamental rights against the proposal!

When contacting politicians, writing a real letter, calling in or attending a local party event or visiting a local office to have a conversation will have a stronger impact than writing an e-mail. You can find contact details on their websites. Just remember that while you should be determined in your position, remain polite, as they will otherwise disregard what you have to say. Here is useful argumentation on chat control. And here is argumentation for why the minor modifications so far envisioned by EU governments fail to address the dangers of chat control: by us, by EDRi, by CDT.

As we continue the fight against against chat control, we need to expand the resistance:

  • Explain to your friends why this is an important topic. This short video, translated to all European languages, is a good start – feel free to use and share it. Also available on PeerTube (EN) and YouTube (DE).
  • Taking action works better and is more motivating when you work together. So try to find allies and form alliances. Whether it is in a local hackspace or in a sports club: your local action group against chat control can start anywhere. Then you can get creative and decide which type of action suits you best.

Take action now. We are the resistance against chat control!


patrick-breyer.de/en/take-acti…


#StopScanningMe: How to actually protect children online | Kurzfilm: #Chatkontrolle (EN)


StopScanningMe / Alexander Lehmann, CC-BY 4.0


In 2022, European lawmakers proposed new rules with the noble intent to protect children. However, this law allows authorities to have anyone's legitimate conversations monitored.

In doing so, it harms everyone, including those it wants to protect. No one can be protected by making the internet less secure.

Learn more at: stopscanningme.eu/


We are European Digital Rights. We promote, protect and uphold human rights and fundamental freedoms in the digital environment.

Stay tuned here: eupolicy.social/@edri


Deutsche Fassung des Videos hier: digitalcourage.video/w/mNHKXBr…
Mehr Informationen zum Thema auf Deutsch bei Digitalcourage: digitalcourage.de/chatkontroll…
… und auf der Seite „Chatkontrolle STOPPEN!“: chat-kontrolle.eu/


in reply to Informa Pirata

seeing this for first time now, thanks to @anonymiss 's reshare, while listening to about censorship.

communication panopticon + censorship = very very bad outcome for each and all.

defy the dire prognosis. we can still mend this.



Testimonianza del Vescovo dell’eparchia cattolica di Adigrat, Tesfaselassie Medhin

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ETIOPIA – “Resilienza è la migliore definizione per descrivere il popolo del #Tigray”: la voce dell’eparca di #Adigrat: di Antonella Prenna, Agenzia



I bambini dimenticati della Repubblica Centrafricana

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Oltre il 40 per cento dei piccoli centrafricani soffre di malnutrizione cronica, secondo i datihttps://archive.ph/dUfDo

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