Governance di Internet, l’Icann lancia l’allarme: “La rete globale è a rischio”
Al Wsis+20 si decide il futuro della rete: il modello multistakeholder minacciato da nuove spinte stataliste. L’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers avverte: senza un “governo” inclusivo si andrebbe verso la frammentazione e il controllo geopolitico
corrierecomunicazioni.it/telco…
@Politica interna, europea e internazionale
Governance di Internet, Icann: “La rete globale è a rischio”
La governance di Internet è in evoluzione. Scopri perché il modello multistakeholder è cruciale per evitare frammentazioni della rete.Veronica Balocco (Corriere Comunicazioni)
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Perché Zuckerberg ha lanciato una app Meta Ai per iOS e Android?
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Menlo Park sfodera l'app Meta Ai compatibile con gli occhiali intelligenti realizzati dal gruppo. Chiara l'intenzione di presidiare tutti gli ambiti utili a potenziare e sfamare i propri algoritmi: via
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Percorso di Eccellenza “L’uso dell’IA e le connotazioni pratiche della protezione dei dati, della sicurezza informatica e dei principi etici”
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All’interno della proposta formativa
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L'intelligenza artificiale ha ingannato gli utenti di Reddit
Un esperimento “non autorizzato”, condotto dall'Università di Zurigo, ha riempito un subreddit di commenti generati dall'AI
Aspre polemiche sul fatto che i ricercatori dell'Università di Zurigo lo abbiano condotto di nascosto, senza informare i moderatori del subreddit: "L'abbiamo fatto a fin di bene!". Ma Reddit valuta azioni legali.
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L’UE non raggiungerà i propri obiettivi di produzione di chip per il 2030, dicono i revisori dei conti
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È improbabile che l’UE si avvicini all’obiettivo di conquistare una quota del 20% nella produzione mondiale di
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AVETE MAI SENTITO PARLARE DELLE SCAM CITIES? VERE E PROPRIE CITTà DELLE TRUFFE ON-LINE. ANCHE LE NAZIONI UNITE LANCIANO L'ALLARME.
E' un vero e proprio fenomeno quello delle "scam cities," centri in espansione, specialmente nel Sud-Est asiatico, dove migliaia di persone sono costrette a commettere frodi online, come truffe sentimentali e finanziarie, spesso dopo essere state attirate con false promesse di lavoro. Queste operazioni, paragonabili per entità al PIL di alcuni paesi, sono spesso controllate da organizzazioni criminali asiatiche con legami locali, sfruttando zone economiche speciali e aree con scarsa applicazione della legge.
Le vittime provengono da diverse parti del mondo e subiscono gravi violazioni dei diritti umani. L'aumento delle frodi, che utilizzano anche tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale, rappresenta una minaccia globale, con un impatto significativo anche in paesi come l'Italia, che sta cercando di contrastare il fenomeno, principalmente attraverso un rafforzamento delle proprie capacità investigative e normative in materia di cybercrime .
L'Italia è indicata come uno dei bersagli principali delle truffe che provengono dalle "scam cities". Nel 2024, la Polizia Postale italiana ha gestito un numero elevato di casi di frode online, trattando complessivamente 18.714, con un incremento del 15% rispetto all'anno precedente.
Le somme sottratte ammontano a quasi 200 milioni di euro. Sono state registrate oltre 82.000 segnalazioni di truffe e 23.000 richieste di assistenza .
Per contrastare il fenomeno, il governo italiano ha varato un piano anti-infiltrazioni informatiche. Nell'ambito di questo piano, sono stati stanziati 97 milioni di euro all'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), destinati allo sviluppo di software avanzati di protezione1 .
Inoltre la legge 90 del 2024 ha rafforzato le capacità operative della Polizia Postale.
La stessa legge ha anche favorito la cooperazione tra le forze dell'ordine, la magistratura e la Presidenza del Consiglio per rendere l'azione contro le minacce digitali più efficace.
Il fenomeno delle "scam cities" è emerso in Asia, in particolare nel Sud-est asiatico, a partire dalla pandemia di COVID-19.
Molte delle "città delle truffe" più consolidate nella regione del Mekong sono nate come casinò legali, legati al riciclaggio di denaro proveniente dal traffico di droga e altre attività criminali. C'è stata poi una significativa evoluzione, specialmente durante la pandemia di COVID-19, in cui i casinò hanno cambiato il loro modello di business e si sono spostati nello spazio online, concentrandosi in particolare su truffe e frodi informatiche. Questa trasformazione, caratterizzata dalla proliferazione di centri di frode informatica su scala industriale, ha seguito anni di crescenti sforzi di applicazione della legge e regolamentazione mirati al movimento di denaro transfrontaliero e al riciclaggio di denaro legato a casinò non regolamentati e operazioni di gioco d'azzardo online. Molte di queste operazioni si sono fisicamente trasferite e concentrate attorno a territori controllati da gruppi armati non statali inaccessibili e autonomi, Zone Economiche Speciali (SEZ) e altre aree di confine vulnerabili nella regione, in particolare nel Mekong. Queste aree sono servite da "terreno fertile" per le reti criminali.
Tra i fattori che hanno facilitato l'emergere e la crescita di questo fenomeno l'evoluzione del crimine organizzato transnazionale: Gruppi criminali organizzati transnazionali con sede nel Sud-est asiatico si stanno trasformando in "fornitori di servizi criminali" che vendono una serie di attività illegali. Questi gruppi, emersi come leader globali nelle frodi informatiche, nel riciclaggio di denaro e nel sistema bancario clandestino, hanno dimostrato la capacità di adattarsi ai cambiamenti politici ed economici e di sfruttare le lacune nella governance e nelle normative. La mafia cinese, in particolare, è indicata come principale controllore delle scam cities, avendo deciso di investire massicciamente nelle frodi online dopo aver dominato il settore del gioco d'azzardo illegale e dei casinò.
Le scam cities si caratterizzano per lo sfruttamento della manodopera tramite tratta: centinaia di migliaia di vittime di tratta e individui complici costituiscono la vasta forza lavoro multilingue. Le operazioni di frode online sono profondamente implicate nella tratta di persone per attività criminali forzate. Le persone vengono attirate con false offerte di lavoro (spesso tramite social media), costrette a lavorare (anche per 16-17 ore al giorno), vendute tra operatori, private dei documenti personali e trattenute contro la loro volontà, spesso sottoposte a violenza e tortura se non raggiungono gli obiettivi o tentano di fuggire.
Le organizzazioni criminali hanno capitalizzato sulla diffusione di tecnologie potenti e accessibili come blockchain, cloud computing, intelligenza artificiale generativa (AI) e apprendimento automatico. L'AI, inclusi i grandi modelli linguistici per la traduzione e i filtri deepfake per le videochiamate, è utilizzata per rendere le truffe più sofisticate e convincenti. La tecnologia è anche utilizzata per sviluppare infrastrutture come piattaforme di gioco d'azzardo online, processori di pagamento, scambi di criptovalute e mercati online illeciti.
I gruppi criminali sono agili e adattabili, espandendosi in aree più remote e vulnerabili e persino in altre regioni per mitigare i rischi derivanti dall'aumento delle azioni di contrasto. Possono scegliere e spostare giurisdizioni e operazioni a seconda delle condizioni politiche, della redditività e dell'accesso alle risorse. Questa adattabilità ha portato alla "tracimazione" del fenomeno in altre parti dell'Asia, Africa, Sud America, Medio Oriente e Pacifico.
In sintesi, le "scam cities" sono emerse nel Sud-est asiatico principalmente dopo la pandemia di COVID-19, evolvendo da precedenti operazioni legate a casinò e gioco d'azzardo online sotto pressione da parte delle forze dell'ordine. La loro crescita è stata facilitata da una combinazione di fattori, tra cui la governance debole in alcune aree (specialmente SEZ e regioni di confine), la complicità ufficiale e la corruzione, lo sfruttamento di centinaia di migliaia di persone vittime di tratta per il lavoro forzato, l'adozione rapida di tecnologie avanzate per le frodi e le infrastrutture criminali, l'enorme redditività del settore che permette reinvestimenti, e l'agilità dei gruppi criminali che possono spostare rapidamente le operazioni per eludere il contrasto.
In tale contesto, la pubblicazione "Inflection Point" è un Technical Policy Brief ("Inflection Point: Global Implications of Scam Centres, Underground Banking and Illicit Online Marketplaces in Southeast Asia") pubblicato nell'Aprile 2025 dall'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC), in particolare dalla sezione per il Sud-est asiatico e il Pacifico.
Il rapporto rappresenta un tentativo unico di migliorare la consapevolezza circa gli impatti e le implicazioni globali della situazione attuale relativa ai centri di truffa, al sistema bancario clandestino e ai mercati online illeciti nel Sud-est asiatico. Riconosce che la comunità internazionale si trova ora a un punto di svolta critico.
Il rapporto tratta diverse tematiche chiave relative al fenomeno delle "scam cities" e dei network criminali nel Sud-est asiatico: analizza come i gruppi criminali si stiano trasformando in "fornitori di servizi criminali", descrive la scala e la raffinatezza delle operazioni di frode, evidenzia la sofferenza umana delle persone trafficate e costrette a lavorare nei centri, identifica i gruppi criminali organizzati transnazionali con sede nella regione come i principali attori dietro queste operazioni, spesso collegati al settore del gioco d'azzardo illegale e dei casinò.
Mostra inoltre attraverso mappe, le localizzazioni dei centri di truffa nella regione del Mekong.
Sottolinea, infine, l'importanza di comprendere la convergenza di frodi informatiche, sistema bancario clandestino e innovazione tecnologica .
I risultati del rapporto dovrebbero servire da base per il futuro monitoraggio e analisi delle minacce, e guidare un dialogo orientato alle soluzioni, assistenza tecnica e lo sviluppo di strategie di risposta con le autorità della regione. La pubblicazione include infatt ianche una sezione di conclusioni e raccomandazioni.
La pubblicazione è reperibile qui bit.ly/4iqcYlI
Newsletter - Tech e Privacy - III settimana di aprile 2025 di Claudia Giulia Ferraùto
Questa settimana vi porto dentro storie piuttosto scottanti: conversazioni registrate senza consenso su Lyft a Toronto, l’evasione fiscale dei colossi tech, e poi l’impegno di Apple per la sostenibilità all’AI, fino a Palantir che si mette al servizio della Nato. Chiudiamo poi con le crescenti tensioni transatlantiche sui protocolli anti-spionaggio. Di cosa parliamo?
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Ue contro Apple e Meta: botta e risposta
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Le multe dell’Antitrust Ue a Apple e Meta. E le reazioni dei due colossi americani. Estratto dal Mattinale Europeo La Commissione di Ursula von der Leyen nega che la decisione annunciata il 23 aprile di sanzionare Apple e Meta per violazione del Digital
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Perché costerebbe un salasso l’iPhone Made in Usa
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Se vince la linea Trump un iPhone “Made in Usa” verrebbe a costare una cifra insostenibile: 3.500 dollari. Estratto del Settimanale "Tech e Privacy", startmag.it/innovazione/perche…
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Dazi, dopo Apple anche Google farà l’indiana con i suoi smartphone?
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Google starebbe valutando di trasferire gran parte della propria produzione hardware dal Vietnam all'India, che ha maggiori probabilità dato il suo peso commerciale ed economico di spuntare con Trump balzelli di favore. Anche Cupertino si
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Hanno reso i computer fastidiosi venditori
Pensavi che il tuo “non mi interessa” fosse chiaro? YouTube, Spotify & Co. hanno altri piani. Spoiler: non è un bug, è una feature.
I computer sono macchine precise, non esseri umani, e non dovremmo aspettarci che si comportino come tali. La cosiddetta “umanizzazione” dell’esperienza utente mira a rendere più accessibili i comandi meccanici, pur conservando la loro precisione.
Ma ecco che l'UX designer e il product manager hanno spesso finito per complicare le cose, trasformando i software in fastidiosi venditori porta a porta. Questi programmi adottano tattiche manipolative che insistono anche dopo un rifiuto chiaro da parte dell’utente.
Un esempio? YouTube continua a proporre contenuti non richiesti, ignorando apertamente il “non mi interessa”. Il risultato è che molte persone — specialmente i più giovani — crescono pensando che sia normale che il software si comporti in modo invadente e inaffidabile... perché ormai il software è stato istruito a ignorarti con un bel sorriso virtuale.
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Dichiarazione di Filomena Gallo sul destino degli embrioni e richieste al Ministro della Salute
“Apprendo che la ministra Roccella ha a cuore il destino degli embrioni che sono abbandonati o che non sono idonei per una gravidanza. Sono anni che chiediamo di conoscere come saranno utilizzati i circa 3700 embrioni prodotti prima del 2004, che in base al Decreto Sirchia risultano abbandonati. Questi embrioni non potranno essere utilizzati per l’eterologa totale (quindi donazione per il trasferimento in utero), perché le norme che governano la tracciabilità e sicurezza sono successive alla produzione di quegli embrioni. D’altra parte non possono essere adottati perché solo i bambini in stato di abbandono, per legge, possono essere adottati non delle cellule: le cellule, nelle normative italiane e europee, sono equiparate ai tessuti e, se idonee, si donano, ma non possono avere personalità giuridica. Attribuire personalità giuridica alle cellule, cambiando il codice civile (art. 1) che subordina tale capacità all’evento nascita, significherebbe bloccare i trapianti, le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), e le Interruzioni Volontarie di Gravidanza (IVG).
Inoltre, dall’ultima Relazione al Parlamento sull’applicazione della legge 40 del 2004, e relativa all’anno 2022, è emerso che sono state oltre 7.000 le diagnosi genetiche preimpianto effettuate in Italia e da cui sono nati 1.713 bambini. In questi ultimi 21 anni di legge 40 c’è un numero di embrioni non idonei per una gravidanza che non conosciamo, anche per loro occorre decidere a cosa destinarli. I ricercatori nel resto del mondo utilizzano questi embrioni per la ricerca di cure a malattie oggi incurabili, in alcuni casi sono già in fase clinica, dare speranza alle speranze di tanti malati rispettando il loro diritto alla cura dovrebbe essere un impegno delle nostre istituzioni.
Con una lettera inviata al Ministro della Salute Schillaci nei giorni scorsi abbiamo chiesto che sia emanato un nuovo Decreto per la raccolta dati del Registro Nazionale PMA, affinché vi sia un censimento degli embrioni non idonei per una gravidanza e vengano forniti dati aggiornati e disaggregati per ogni ciclo di PMA, utili sia per chi accede alle tecniche e sia per la comunità scientifica. Inoltre abbiamo chiesto con l’Associazione Luca Coscioni che nei nuovi LEA sia inserita la diagnosi preimpianto e sia erogata a carico del SSN, perché sono poche le Regioni, che si fanno carico di questa prestazione con conseguente grave disparità, a livello nazionale, dell’accesso a questa indagine diagnostica prevista per legge e lecita per chi ne ha bisogno”.
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Francesco Marinucci reshared this.
A Nichelino (TO) un evento sulle DAT con la Cellula Coscioni Torino
Il diritto di scegliere: testamento biologico e fine vita
La Cellula Coscioni di Torino, in collaborazione con AVS e alcune realtà locali, organizza un incontro aperto alla cittadinanza per approfondire il significato delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) e il loro valore come atto di consapevolezza e dignità.
L’appuntamento è per Lunedì 5 maggio alle ore 20.45, Sala Mattei, presso il Municipio di Nichelino (Piazza di Vittorio 1), (TO).
Intervengono:
- Davide Di Mauro, Cellula Coscioni Torino
- Tullia Penna, Università di Torino
- Valentina Cera, Consigliera regionale AVS
Introduce: Alessandro Azzolina, Assessore Pari Opportunità Nichelino
Organizzato dalla Cellula Coscioni Torino in collaborazione con AVS e realtà locali.
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All’università di Firenze Claudia Moretti interviene come relatrice al Seminario “Fine vita e diritto: attualità e prospettive”
Martedì 27 maggio 2025 – ore 15.00 – Aula D15/005, Università degli studi Studi di Firenze, Via Silvano Tosi 1
Il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Firenze, il Dottorato in Scienze Giuridiche, l’Ordine degli avvocati di Firenze, il Cogis e la Fondazione per la formazione forense dell’università di Firenze, organizzano un seminario dedicato al tema del fine vita e del diritto all’autodeterminazione.
Interverrà tra gli altri Claudia Moretti, membro di Giunta dell’Associazione Luca Coscioni e coordinatrice delle campagne Coscioni sugli psichedelici – che porterà una testimonianza attiva sul legame tra autodeterminazione, scienza e libertà terapeutica. La locandina completa dell’evento è disponibile a questo link.
L’appuntamento è per martedì 27 maggio 2025, ore 15.00 – 19.00 presso l’Aula D15/005, Università degli studi Studi di Firenze, in Via Silvano Tosi 1, a Firenze, e online. per informazioni e modalità di partecipazione segreteria.corsiperfezionamento@dsg.unifi.it
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L’amministrazione Trump non rinnega gli impegni psichedelici
Testo preparato con Peppe Brescia
Una delle ultimepuntate del podcast Shawn Ryan Show, ex componente delle forze speciali della marina militare americana e collaboratore della CIA, ha visto la partecipazione diDoug Collins, neo Segretario del Dipartimento per gli Affari dei Veterani (VA) dalle posizioni ultra-conservatrici.
Collins, avvocato e veterano dell’aeronautica militare, ha già ricoperto ruoli politici, prima come nello Stato della Georgia, poi come membro del Congresso. La conversazione tra i due è stata incentrata sull’impiego terapeutico delle sostanze psichedeliche, tema che sta guadagnando spazio e attenzione crescenti all’interno dell’agenda politica nazionale anche dopo l’elezione di Trump.
L’intervista ha offerto lo spunto per presentare una breve rassegna degli studi clinici in corso a opera del Dipartimento degli Affari dei Veterani sull’impiego di sostanze come la psilocibina e l’MDMA nell’ambito del trattamento di patologie tra cui in particolare il disturbo da stress post-traumatico e la depressione, o eventi traumatici, come nel caso delle lesioni cerebrali.
Il segretario Collins ha esposto la sua posizione in maniera inequivocabile: “Il trattamento sta funzionando, stiamo assistendo a un cambiamento radicale.” Rifacendosi alla sua esperienza da membro del Congresso, Collins ha ricordato di come, durante il suo mandato, oltre della metà delle richieste di sostegno sanitario erano state formulate proprio dal VA – concordando con Ryan sul fatto che in passato il Dipartimento si sia spesso fatto trovare impreparato di fronte a problematiche denunciate dai militari: “stiamo parlando di migliaia di telefonate all’anno ricevute in Senato o alla Camera per sollecitare un’organizzazione che dovrebbe essere già preparata per queste evenienze”.
Collins ha illustrato la possibilità che il Governo possa fornire delle agevolazioni per assicurare la copertura economica delle terapie a base di molecole psichedeliche, nello specifico si tratterebbe dell’erogazione di voucher per consentire ai veterani di accedere alle terapie tramite la mediazione di organizzazioni no-profit con costi coperti dal VA. L’aspetto più interessante delle dichiarazioni di Collins ha riguardato un altro particolare: stando a quanto rivelato dal segretario del VA, è in corso una proficua interlocuzione con Robert F. Kennedy Jr., attuale Segretario della Salute e dei Servizi Umani. L’intenzione sarebbe quella di coinvolgere, in un secondo momento, anche l’intero Dipartimento della Difesa.
L’incontro con Robert F. Kennedy Jr., definito “illuminante” nel corso dell’intervista con Ryan, avrebbe avuto come oggetto proprio i trattamenti assistiti da psichedelici, nonché gli ostacoli legislativi e i possibili ambiti d’intervento del Dipartimento della Salute e delle agenzie da esso controllate, come nel caso della Food and Drug Administration, in un’ottica di riforma della legislazione sugli psichedelici.
Kennedy Jr., che in un primo momento avrebbe mostrato un atteggiamento diffidente in ragione del suo passato didipendenza da eroina, si sarebbe successivamente convinto delle potenzialità curative delle molecole psichedeliche a seguito di un’esperienza personale che ha visto coinvolto il figlio.
Tra le opzioni discusse tra Kennedy Jr. e Collins ci sarebbe la possibilità di ricorso alle norme definite come “Right to Try” che istituiscono percorsi sanitari destinati ai pazienti cui è stata diagnosticata una condizione patologica letale, eventualità per la quale viene consentito l’accesso a trattamenti sperimentali. Un’ipotesi che potrebbe aprirsi ora anche per i veterani.
Nella puntata del podcast di Ryan è stato inoltre affrontato l’argomento delle opzioni sanitarie per le quali il Congresso ha imposto veti all’utilizzo di sostanze psicoattive da parte del VA. Collins ha citato in primo luogo la Cannabis come esempio di terapia alternativa che, nonostante i buoni risultati finora ottenuti, non è ancora stata resa disponibile.
Il nodo più duro da sciogliere resta quello culturale. “Il vero ostacolo? Il cambiamento di mentalità”, ha chiosato Collins, il quale ha ribadito il suo impegno a raccogliere dati, portare la questione all’attenzione del Congresso e richiedere fondi e risorse qualora ciò si rendesse necessario.
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I dazi americani, dal presidente McKinley (fine Ottocento) a Trump
Un #podcast del prof. Mario Del Pero (Professore di Storia Internazionale presso SciencesPo, Parigi) e di Riccardo Alcaro (Coordinatore delle Ricerche e responsabile del Programma Attori globali dello IAI
in Storia in Podcast di #Focus
Pagina web episodio: spreaker.com/show/la-voce-dell…
File multimediale: traffic.megaphone.fm/MONDADORI…
Storia reshared this.
Il giudice limita le prove sui clienti e sulle vittime del gruppo NSO nel processo per danni
Secondo un osservatore, la sentenza colpisce la strategia fondamentale di NSO Group nel caso in questione.
La scorsa settimana un giudice federale ha imposto limiti rigorosi al tipo di prove che NSO Group può presentare durante un processo per danni nella causa intentata da WhatsApp contro il fornitore di spyware per le accuse di aver hackerato 1.400 utenti della piattaforma di messaggistica.
In base all'ordinanza , a NSO Group è vietato presentare prove sull'identità dei propri clienti, insinuando che gli utenti WhatsApp presi di mira siano presunti o veri criminali, o sostenendo che WhatsApp non disponesse di sufficienti misure di sicurezza
informapirata ⁂ reshared this.
La censura governativa arriva su Bluesky, ma non sulle sue app di terze parti... per ora
All'inizio di questo mese, Bluesky ha limitato l'accesso a 72 account in Turchia su richiesta delle autorità governative turche, secondo un recente rapporto della Freedom of Expression Association . Di conseguenza, gli utenti in Turchia non possono più visualizzare questi account e la loro portata è limitata.
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L’Academy degli Oscar stende il red carpet all’intelligenza artificiale
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Quasi due anni fa a Hollywood iniziava uno dei più lunghi scioperi a parte di attori e sceneggiatori che, tra le altre cose, chiedevano tutele rispetto alla comparsa dell'intelligenza
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Google fa felici i pubblicitari e fa marameo alla privacy sui cookie di terze parti
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Gli utenti continueranno a lasciare dietro di sé le briciole dei cookie di terze parti durante le navigazioni sul browser Chrome: il dietrofront di Google (che aveva promesso tutt'altro) fa felice chi lavora nella
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Perché l’Antitrust Ue ha multato Apple e Meta
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Apple ha ricevuto una multa di 500 milioni di euro e Meta di 200 milioni di euro dall'autorità antitrust dell'Ue che ha imposto le prime sanzioni ai sensi del startmag.it/innovazione/perche…
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PMA per tutte: a Roma un talk con Francesca Re sul femtech e i diritti delle donne
Francesca Re partecipa a Tech4Fem Advance con un talk sulla PMA per tutte
07 Maggio 2025 – 14.30
A maggio si terrà Tech4Fem Advance, una giornata interamente dedicata all’innovazione nel campo del FemTeche alla promozione della salute delle donne.
L’appuntamento è per mercoledì 7 maggio alla Casa delle Tecnologie Emergenti di Roma, presso Piazzale della Stazione Tiburtina.
Alle ore 14.30 è previsto il talk:“PMA per tutte” con l’avv. Francesca Re, Consigliera Generale Associazione Luca Coscioni APS.
L’art. 5 della legge 40/2004 vieta l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita alle persone singole e alle coppie dello stesso sesso.
Questo divieto è ingiusto, discriminatorio e contrario ai principi costituzionali.
Il FemTech aiuta le donne a prendersi cura della loro salute riproduttiva, così come della maternità e della genitorialità.
Come si unisce il FemTech alla difesa dei diritti delle donne?
L’evento è patrocinato da Roma Capitale – Assessorato alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità, da Fondazione Onda ETS, e promosso con il supporto di Pazzi Fuori, Ensemble e Sanidays.
Per partecipare è possibile registrarsi tramite il sito: www.tech4fem.it
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Bisogna ricordare che alle elezioni amministrative liste e candidature possono essere sottoscritte con firma digitale
In occasione degli ultimi giorni di raccolta firme per le candidature e la presentazione delle liste per le elezioni amministrative di decine di comuni, l’Associazione Luca Coscioni, che insieme a Eumans e Referendum e Democrazia aveva patrocinato il ricorso di Carlo Gentili che ha reso incostituzionali alcune parti della normativa in materia di elezioni, ricorda che grazie a una sentenza della Corte Costituzionale del gennaio scorso le persone con gravi disabilità possono sottoscrivere la propria candidatura o la presentazione di liste tramite firma digitale.
Nei mesi scorsi le tre associazioni avevano scritto invano al Governo perché tale novità fosse inserita chiaramente nel decreto legge sulle amministrative, a metà aprile, la disponibilità della vice-presidente del Senato aveva reso possibile presentare un ordine del giorno, accolto dal governo, che chiede la pubblicità di questa importante riforma che interessa migliaia di persone.
A oggi non si ha notizia di campagna informative istituzionali, per questi motivi l’Associazione Luca Coscioni lancia un appello pubblico perché le liste elettorali si adoperino affinché siano pronte a raccogliere candidature e sottoscrizioni con firma digitale. Per questi motivi occorre che partiti e liste elettorali mettano a disposizione la documentazione inerente la presentazione della lista liberamente scaricabile dai propri siti affinché possa essere firmata con firma elettronica.
L'articolo Bisogna ricordare che alle elezioni amministrative liste e candidature possono essere sottoscritte con firma digitale proviene da Associazione Luca Coscioni.
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L’Europa apre il cantiere dell’IA generale: al via la consultazione pubblica sulle nuove regole UE
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La Commissione europea accende i riflettori sui modelli di intelligenza artificiale ad uso generale – i cosiddetti GPAI
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Tutti i subbugli di Google, Meta, Uber, Apple e non solo negli Usa
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Col passare dei giorni Trump sembra giocare con i miliardari della Silicon Valley come il gatto col topo. Da Google a Meta fino ad Apple, le Big Tech hanno visto moltiplicare i propri problemi in patria.
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Utilizzo dell'intelligence open source per indagare sulla tratta di esseri umani e il contrabbando di migranti
I trafficanti di esseri umani e contrabbandieri migranti stanno sempre più sfruttando le tecnologie digitali per eseguire i loro crimini con maggiore efficienza e portata. Ma queste stesse tecnologie hanno anche aperto nuove strade per il settore della giustizia penale.
Ogni interazione online lascia infatti una "impronta digitale", e attraverso una sofisticata raccolta e analisi dei dati , gli investigatori possono tracciare meglio l'attività illegale e raccogliere prove digitali critiche.
In che modo i trafficanti e i contrabbandieri usano Internet e i social media?
I criminali sfruttano i social media e le piattaforme online per pubblicizzare i servizi illeciti, le vittime di attrazione, condurre transazioni finanziarie, comunicare con complici, coordinare le operazioni illegali e persino facilitare lo sfruttamento.
Ad esempio, i trafficanti creano annunci di lavoro falsi online per indurre le persone a manodopera forzata, sessuale o di altro tipo di sfruttamento. Hanno creato account falsi e promuovono opportunità di lavoro interessanti rivolte a persone vulnerabili. Alcuni trafficanti contattano in modo proattivo potenziali vittime, offrendo loro posti di lavoro in vari settori. Una volta che la vittima prende l'esca, gli autori usano coercizione, ricatto, manipolazione emotiva.
La tecnologia digitale viene anche utilizzata per perpetrare lo sfruttamento stesso. Sono documentati casi in cui le vittime sono state costrette a commettere crimini online. I contrabbandieri di migranti utilizzano anche gruppi di social media e app di messaggistica per pubblicizzare i loro servizi. Spesso pubblicano foto e video di migranti che raggiungono le loro destinazioni con successo, interpretando la migrazione irregolare come un'opzione praticabile. Tali "campagne di marketing" incoraggiano più persone a intraprendere viaggi pericolosi, molte delle quali si concludono tragicamente nella perdita di vite umane, violenza o sfruttamento.
Cos'è l'analisi dell'intelligence open source?
L'analisi di intelligence open source (#OSINT) prevede la raccolta e l'analisi dei dati accessibili al pubblico da varie fonti per aiutare le indagini. Queste fonti includono siti Web, social media, giornali, database online, siti di e-commerce, blog, forum, piattaforme di messaggistica, portali del governo pubblico e persino il Web profondo e oscuro. I dati raccolti possono includere nomi dell'utente, dettagli del profilo, indirizzi e-mail, immagini e post- dettagli che possono essere raccolti in un modo non invasivo.
Gli analisti di Osint devono garantire che tali dati "grezzi" siano trasformati in intelligence utile e attuabile. Ciò richiede forti competenze per trovare, valutare, verificare e sintetizzare grandi volumi di diverse informazioni, che vengono quindi analizzate per scoprire tendenze, eventi e indizi cruciali relativi a un'indagine, e quindi sostenere il processo decisionale informato nella lotta contro le organizzazioni criminali.
In che modo gli investigatori possono usare Osint per interrompere la tratta e il contrabbando? Anche con solo alcuni frammenti di informazioni, gli investigatori possono ricostruire i modelli di criminalità e identificare le persone coinvolte. Osint consente loro di rilevare siti di reclutamento, scoprire false offerte di lavoro, mappa dei percorsi di contrabbando, tracciare flussi finanziari illeciti e altro ancora.
Ecco alcuni esempi di come Osint viene utilizzato nelle indagini anti-traffico e anti-contrabbando:
Rilevare segni di assunzione del traffico e di contrabbando di pubblicità
Gli investigatori possono monitorare il Web per parole chiave e frasi associate alle attività di traffico e contrabbando. Possono analizzare profili sospetti per post, immagini e altri indicatori che possono suggerire il reclutamento delle vittime o il contrabbando di servizi.
Identificazione degli autori
Sebbene i trafficanti e i contrabbandieri usino spesso profili falsi, Inevitabilmente lasciano tracce reali. I dettagli di contatto come numeri di telefono e indirizzi e -mail - spesso condivisi per le potenziali vittime per contattarsi - possono aiutare a identificare coloro che sono dietro le operazioni illegali.
Costruire il profilo del sospetto
L'esame dell' "impronta online" del sospettato su diverse piattaforme può fornire un quadro più completo delle attività. Collegando più account, gli investigatori possono sviluppare un profilo dettagliato dei criminali e delle loro operazioni.
Ricercando reti criminali più grandi
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Monitoraggio dei flussi finanziari illeciti
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Il Municipio Roma VIII ospita l’incontro “Liberi di vivere, liberi di scegliere” – con Marco Perduca
Il Municipio Roma VIII ospita l’incontro “Liberi di vivere, liberi di scegliere”
6 Maggio 2025 – 18.00 – 20.00
Marco Perduca, ex senatore e responsabile delle attività internazionali di Associazione Luca Coscioni, interviene all’incontro organizzato dal Municipio Roma III “Liberi di vivere, liberi di scegliere – Una battaglia di civiltà che riguarda tutti e tutte”, un appuntamento pubblico dedicato al tema dei diritti civili e della libertà di scelta. Interverranno anche:
- Marietta Tidei
- Claudio Marotta
- Michela Frappetta
- Francesca Vetrugno, assessora alle politiche scolastiche ed educative Municipio III
- Alessandra Aluigi, assessora alle politiche sociali Municipio VIII
Porterà i saluti istituzionali Amedeo Ciaccheri, Presidente del Municipio Roma VIII.
Modera l’incontro Francesca Mollo.
L’appuntamento è per martedì 6 maggio alle ore 18.00, presso la Villetta Social Lab, in Via degli Armatori 3, Roma.
L'articolo Il Municipio Roma VIII ospita l’incontro “Liberi di vivere, liberi di scegliere” – con Marco Perduca proviene da Associazione Luca Coscioni.
Paesi Bassi: La relazione per l’anno 2024 delle Commissioni Regionali di Controllo Euthanasia (l’RTE).
Secondo quanto stabilito nell’articolo 17 della legge del 2001 sul controllo dell’interruzione della vita su richiesta e del suicidio assistito (in seguito la Legge), il 24 marzo scorso è stata pubblicata la relazione delle Commissioni Regionali di Controllo AaM (in seguito RTE) per l’anno 2024¹.
Introduzione
Contrariamente a quanto pubblicato sovente dai media, l’assistenza a morire era di fatto legalizzata in seguito ad alcune sentenze della Corte costituzionale e dei tribunali minori già dal 1985, poiché il medico avrebbe potuto applicare l’AaM e l’assistenza al suicidio senza incorrere in sanzioni penali, seguendo i rigidi requisiti di accuratezza indicati nelle sentenze. A quei tempi, le segnalazioni, tramite il patologo comunale, erano inviate al Pubblico Ministero. Nel 1998 è stata costituita l’RTE, che poi si è occupata del controllo.
Seguendo la raccomandazione della World Federation Right to Die Societies, in seguito è utilizzata la terminologia “Assistenza a Morire”, abbreviata AaM, riguardo l’AaM e l’assistenza al suicidio.
Ulteriore aumento delle segnalazioni
Il numero di casi segnalati di AaM nel 2024 – 9.958 (nel 2023 erano 9.068) – è aumentato del 10% rispetto all’anno precedente (nel 2023 la crescita era il 4%). Significa anche un incremento in rapporto con i decessi: 172.049² del 2024 contro i 169.363 del 2023. In termini percentuali significa, i deceduti a seguito di AaM sono stati il 5,8% del totale (nel 2023 erano stati il 5,4%, mentre nel 2022 erano stati il 5,1%).
Questa tendenza all’incremento è visibile su un periodo più lungo, sia in termini assoluti che in relazione al tasso di mortalità. Quest’ultimo dato è più rappresentativo: basandosi solo sui dati assoluti si potrebbe giungere a conclusioni errate. Partendo dal 2001, l’anno primo dell’entrata in vigore della legge, i casi segnalati erano 3.800, saliti in 23 anni a 9.958, un incremento medio di 268 casi all’anno, mentre i decessi sono aumentati da 140.377 nel 2001 a 172.049 nel 2024.
Un’attenta applicazione dell’Assistenza a Morire
Per 6 casi, ossia lo 0,06% del totale, (nel 2023 erano stati 5 i casi, ossia 0,05% del totale) delle segnalazioni giudicate nell’ultimo anno – l’RTE ha deciso che il medico non ha agito in conformità ai requisiti di accuratezza, come stabiliti dalla Legge, durante l’applicazione dell’AaM. Questa percentuale è inferiore rispetto agli anni precedenti e rimane così bassa che, senza dubbio, si può trarre la conclusione che la pratica olandese dell’AaM è molto accurata. Ciò significa che i medici, nella stragrande maggioranza, agiscono con prudenza.
Per illustrare la pratica dell’applicazione della Legge, la relazione annuale contiene dieci pareri resi anonimi che concludono che i requisiti di accuratezza sono stati soddisfatti¹. Alla fine, osserva la RTE, detti – pochi – giudizi negativi avrebbero potuto essere evitati se il Codice Euthanasia 2022³ fosse stato seguito correttamente dai medici. Non risulta che l’RTE abbia deferito i medici all’Ispezione della Sanità e/o al Pubblico Ministero.
Segnalazioni nel corso dei 21 anni
Il 2023 è stato il ventunesimo anno dopo l’entrata in vigore della Legge sul controllo dell’interruzione della vita su richiesta e del suicidio assistito (la Legge)¹², che ha legalizzato l’AaM e l’assistenza nei Paesi Bassi. L’RTE controlla ogni segnalazione di AaM rispetto ai requisiti stabiliti nella Legge.
In questi ventun anni, 110.571 segnalazioni di AaM sono state giudicate dall’RTE. Di queste, solo 138 (lo 0,14%) non soddisfacevano i criteri di accuratezza. La grande maggioranza dei giudizi non conformi è stata archiviata e solo in alcuni casi – da contare sulle dita di una mano – portati davanti al giudice, si è arrivati al processo, sempre con l’assoluzione del medico. I medici denunciati sono stati assolti.
Il dibattito sociale
Anche il dibattito sociale e politico sull’AaM è continuato nel 2024. I principali argomenti sono:
- l’AaM per anziani relativamente sani che soffrono della stanchezza di vivere. Nel 2023 una proposta di legge in tal senso è stata presentata alla Camera dei deputati⁴. Si tratta della riformulazione della proposta del 2020 e ha recepito le osservazioni del Consiglio di Stato. Fino ad oggi, la proposta non è stata ancora calendarizzata.
- Nel settembre 2022 la Cooperativa Ultima Volontà (la CLW), promotrice di un prodotto chimico letale per chi considera la sua vita compiuta senza soffrire di una malattia infausta, ha intentato una causa contro lo Stato olandese, sostenendo che il divieto della distribuzione e il possesso di tale prodotto leda al diritto di autodeterminazione. Nella sentenza del febbraio 2023, il Tribunale dell’Aia ha sentenziato che lo Stato può porre dei limiti all’autodeterminazione. Il 5 giugno 2024, due membri del Consiglio della CLW sono stati condannati a una pena condizionale per avere fornito informazioni su detto prodotto. Il giudizio ha stabilito che detto atto è da considerare come istigazione al suicidio, vietata dalle leggi in vigore. Una ricerca dell’ASL di Amsterdam e della Suicide Prevention Foundation del 2023 mostra che, dal 2015, almeno 172 persone nei Paesi Bassi sono morte dopo aver usato il prodotto. L’età media è di 59 anni, secondo lo studio, che ha anche rilevato che il numero di persone morte a causa del farmaco è aumentato di anno in anno tra il 2017 e il 2021. Sin dall’emergere del prodotto suicida, ci sono stati dubbi sul fatto che il suo uso porti davvero a una morte dignitosa. Il Ministro della Salute ha osservato che l’uso del prodotto può portare a “gravi effetti collaterali”, come mancanza di respiro o convulsioni. Potrebbero anche volerci 40 ore prima che qualcuno muoia.
- Dal 1° febbraio 2024, l’AaM di minori tra 1 e 11 anni è legale, seguendo l’esempio del Belgio. Detta legalizzazione non è stata inserita nella Legge, ma il Ministero della Sanità ha preferito estendere il Regolamento sull’Interruzione Tardiva e il Fine-vita di Neonati (LZA/LP). Sono previsti rigorosi criteri di accuratezza e il controllo delle segnalazioni obbligatorie dei medici, affinché detti criteri siano rispettati, è demandato alla Commissione Centrale di Esperti LZA/LP per il controllo dell’operato dei medici⁵.
L’RTE non interferisce in questi dibattiti.
Nel 2022 è stata prestata molta attenzione all’aggiornamento dell’Euthanasie Code 2018, che ha portato alla pubblicazione dell’Euthanasie Code 2022³. L’integrazione più significativa riguarda l’AaM nel caso di un malato incosciente che ha espresso la sua volontà sul fine vita in una dichiarazione quando era ancora in grado di intendere e volere. Il Codice indica chiaramente gli standard di valutazione generali utilizzati dall’RTE sulla base delle segnalazioni già giudicate. Il Codice crea chiarezza sull’applicazione dei criteri di accuratezza ed è quindi di grande importanza per il medico esecutivo.
Il Codice non è l’unico standard per il medico che applica l’AaM. Nel 2021 è stata pubblicata la nuova linea guida KNMG/KNMP (Ordini olandesi dei medici/farmacisti) per l’applicazione dell’AaM⁶.
L’aumento della frequenza dell’Assistenza a Morire (AaM) e della sedazione palliativa
Un’importante conclusione della quarta valutazione della Legge⁷ è che la frequenza dell’AaM e della sedazione palliativa ha continuato ad aumentare durante il periodo in esame (2017–2022), mentre non è il caso per altre decisioni mediche riguardanti il fine vita. Ci sono indicazioni che la distinzione tra AaM e la sedazione palliativa permanente, e altre forme di gestione (intensiva) dei sintomi nella fase finale della vita, sia diventata un po’ più chiara nella pratica. Pare che la dimensione della “zona grigia” tra l’interruzione della vita da un lato e il controllo regolare dei sintomi dall’altro sembri essere diminuita: la percentuale di decessi in cui c’è stato un controllo intenso dei sintomi, in parte con l’obiettivo di accelerare la fine della vita, e/o sono state utilizzate dosi di morfina più elevate del necessario. I medici hanno anche definito tali interventi come AaM più frequentemente di prima.
La richiesta di una spiegazione della crescente frequenza dell’AaM e della sedazione palliativa esiste da diversi anni. Nel 2019, l’Istituto Nivel ha condotto una ricerca sull’aumento delle richieste e delle segnalazioni di AaM⁸. Ciò ha dimostrato che una combinazione di vari fattori – l’invecchiamento della popolazione, il cambiamento delle cause di morte, l’aumento della conoscenza ed accettazione dei cittadini e l’evoluzione dell’assistenza sanitaria – potrebbe avere un impatto. Questo studio mostra, inoltre, che l’aumento del numero di casi di AaM in parte potrebbe, ma certamente non solo, essere spiegato dall’aumento del numero di decessi. Dopotutto, c’è anche un chiaro aumento della percentuale, in valore relativo. Inoltre, l’aumento dell’AaM riguarda soprattutto le persone di età inferiore agli 80 anni.
L’invecchiamento non è un importante fattore esplicativo riguardo a questo sviluppo. Anche la volontà dei medici di eseguire l’AaM non è cambiata durante il periodo di studio. È stato riscontrato un netto aumento del numero di richieste di AaM, anche da parte di persone con diagnosi diverse dal cancro (per esempio la SLA). Ciò ha comportato una riduzione significativa della vita in una percentuale leggermente maggiore delle segnalazioni rispetto agli anni precedenti. La spiegazione principale dell’aumento di detta frequenza è probabilmente dovuta a una crescente domanda, anche da parte di persone che non sono ancora nell’ultima fase della loro vita.
Rispetto alla valutazione precedente, in questo studio non sono stati osservati grandi cambiamenti nelle opinioni dei cittadini. C’è molto sostegno tra i cittadini per l’idea che tutti debbano avere il diritto all’AaM. Inoltre, un numero crescente di persone anziane era in grado di immaginare che, a un certo punto, avrebbero chiesto a un medico di porre fine alla loro vita. Sembra anche che ci sia un cambiamento nell’interpretazione del ruolo dell’empatia nell’interruzione della vita su richiesta nei Paesi Bassi, da parte dei cittadini, dei medici e dell’RTE, in cui l’esperienza personale del paziente riguardo la sofferenza è sempre più centrale rispetto alla valutazione professionale di essa.
Anche la continua secolarizzazione della popolazione potrebbe essere una causa, oltre al numero di persone che hanno vissuto da vicino l’AaM di un loro caro. Che gli sforzi del governo, dei medici e delle associazioni pro-fine-vita volontario per fare conoscere la Legge ai cittadini abbiano avuto successo risulta da un sondaggio⁸ che mostra come la conoscenza della Legge oscilli tra il 70% e l’80%. L’84% dei cittadini ha risposto che è a favore o ha una posizione neutra alla domanda: La mia opinione è che ogni persona ha il diritto di disporre della propria vita e della propria morte. Soltanto il 16% era contrario. Un altro dato interessante è che il 46%, quasi la metà, degli elettori del partito politico Appèl (Appello Cristiano Democratico – CDA) è favorevole all’AaM.
L’aumento della frequenza della sedazione palliativa permanente non è stato un obiettivo specifico della valutazione della Legge, ma la ricerca è stata fatta da altre istituzioni⁹ ¹⁰. Ciò ha dimostrato che i sintomi psicosociali ed esistenziali pesano più di prima nella decisione di iniziare la sedazione. Inoltre, è più probabile che gli operatori sanitari considerino una combinazione di sintomi (fisici e di altro tipo) come non curabili (refrattari). Anche gli operatori sanitari hanno sperimentato una maggiore pressione per iniziare la sedazione palliativa permanente. A volte la sedazione palliativa è vista dai pazienti e dai parenti come un diritto che possono utilizzare in un momento di loro scelta.
In pratica, la sedazione palliativa permanente è attualmente vissuta meno come ultima risorsa ed è vista più come una prassi normale delle cure palliative dagli operatori sanitari, dai pazienti e dai loro cari. Quest’ultima può applicarsi anche all’AaM. La maggiore enfasi sull’esperienza personale di sofferenza del paziente – eventualmente, ma non necessariamente, in accordo con la famiglia – nelle decisioni sull’AaM e la ridotta importanza del giudizio professionale del medico, possono aver contribuito a questo cambiamento.
Informazioni dettagliate sui casi giudicati
L’infografica che segue mostra i dati demografici dei casi giudicati nel corso del 2024:
Per quanto riguarda le persone affette da demenza, si segnala che su 427 segnalazioni, 194 (nel 2023 erano state 131) riguardavano pazienti tra 81 e 90 anni, seguito da 149 (contro le 141 del 2023) tra 71 e 80 anni.
Nell’ambito di coloro che soffrivano di disturbi psichiatrici su 219 segnalazioni, 111 riguardavano pazienti tra 51 e 60 anni, 78 per la coorte 61 e 70 anni e 30 per quella compresa tra i 18 e 30 anni.
Per l’accumulo di disturbi legati all’età, la maggioranza dei pazienti aveva un’età superiore ai 90 anni: si tratta di 244 segnalazioni su 397 (nel 2023 erano state 224 su 349).
Nell’infografica che segue, invece, si illustrano dati più dettagliati in merito alla natura delle affezioni del richiedente ed il metodo prescelto.
Le percentuali riportate nelle infografica in merito alle affezioni fanno riferimento al totale delle segnalazioni, pari a 9.958 casi. Va altresì specificato che, di queste, 8.593 (pari all’86,3% del totale) presentavano le seguenti malattie:
Si riportano di seguito ulteriori specifiche rispetto le patologie:
Demenza
Per quanto riguarda i casi di demenza, delle 427 segnalazioni ricevute nel 2024 (pari al 4,3% del totale, rispetto alle 328 del 2023, pari al 3,6%), ne sono state giudicate 346. Sei (8 nel 2023) segnalazioni hanno coinvolto pazienti in uno stadio molto avanzato di demenza. Questi pazienti non erano più in grado di riconfermare la loro richiesta di AaM. In tali casi, la dichiarazione di volontà scritta è stata determinante per accertare la volontarietà della richiesta. Secondo una recente sentenza della Corte Suprema, tuttavia, per questi casi non va considerata solo la dichiarazione scritta, ma anche il contesto complessivo del malato, come per esempio la volontà espressa più volte dal malato di terminare la propria vita alla famiglia o al medico curante, quando era ancora in grado di decidere autonomamente.
In 334 segnalazioni (320 nel 2023), la demenza ha costituito la causa della sofferenza nella fase iniziale della malattia. Si trattava di pazienti ancora in grado di percepire i sintomi della malattia – come la perdita di orientamento o di personalità – e quindi ritenuti capaci di esprimere validamente la propria volontà in merito alla richiesta di AaM, poiché consapevoli delle conseguenze.
Disturbi psichiatrici
In 219 segnalazioni (2,2% del totale, rispetto ai 138 nel 2023, pari all’1,5% del totale), la sofferenza era causata da uno o più disturbi psichiatrici. In questi casi, il medico segnalante era uno psichiatra in 60 casi (56 nel 2023), un medico di base curante in 55 casi (contro i 35 del 2023) e uno specialista in geriatria o altro medico in 26 casi (47 nel 2023).
In 126 casi (70 nel 2023) in cui l’AaM è stata concessa a un paziente con disturbi psichiatrici, il medico esecutivo era affiliato al Centro Esperienza Eutanasia (il Centro). In questi giudizi, dove la sofferenza ha una base psichiatrica, il medico deve agire con particolare cautela. Inoltre, si osserva che è obbligatoria la consulenza di un terzo medico psichiatra. Per i casi complessi di AaM trattati dal Centro, la richiesta viene infine discussa da un comitato composto da uno psichiatra, un etico e un giurista.
La prudenza adottata è confermata dal fatto che il Centro accoglie mediamente solo l’8% circa delle richieste presentate da pazienti con disturbi psichiatrici.
Esempio di richiesta accolta da parte di un malato con disturbo psichico
Segue un esempio dell’accoglienza di una richiesta di un malato psichiatrico. Il caso di riferimento è il Giudizio 2024 – 37 su un paziente minorenne, disturbo dello spettro autistico.
A un giovane, tra i sedici e i diciotto anni, era stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico (di seguito: ASD) con sintomi di ansia e umore circa quattro anni e mezzo prima della morte. Fin da bambino, aveva manifestato sentimenti depressivi e il desiderio di non vivere più. Da circa quattro anni prima della morte, soffriva di pensieri suicidi persistenti. Due anni prima della morte, aveva compiuto un grave tentativo di suicidio.Il giovane descriveva la propria vita come “sfortunata”. Si sentiva molto solo, profondamente infelice e non provava piacere in nulla. Non riusciva a comunicare con i coetanei né a integrarsi nella comunità, sentendosi incompreso. Era per lui una sofferenza vedere gli altri crescere e svilupparsi, mentre lui non riusciva a usare le sue capacità e rimaneva bloccato. Ogni giorno rappresentava una sfida. Poiché ipersensibile agli stimoli ed incapace a regolare le emozioni, viveva gravi limitazioni. Difficilmente riusciva a uscire di casa perché, senza la presenza stabilizzante di sua
madre, si sovrastimolava troppo rapidamente e manifestava episodi di rabbia o attacchi di panico. Per lui, la vita era una lotta senza prospettive. Nelle ultime settimane prima della morte, non si alzava più dal letto.Circa un anno prima della morte, il giovane si era registrato presso il Centro Expertise Eutanasia (Centro).
A causa dei lunghi tempi di attesa del Centro, dovuti alla mancanza di psichiatri – attualmente in fase di miglioramento – lui e i suoi genitori si sono rivolti a uno psichiatra infantile e adolescenziale per presentargli la richiesta di eutanasia. Il medico ha deciso di approfondire la richiesta di eutanasia del giovane e gli ha parlato per la prima volta cinque mesi prima della morte. Durante le visite, il giovane gli ha chiesto di effettuare l’AaM. In ogni conversazione successiva ha ripetuto questa richiesta.
Il medico ha consultato uno psichiatra indipendente anch’egli esperto in psichiatria infantile e adolescenziale e un medico SCEN indipendente come consulente. Il medico si è anche consultato con i genitori del giovane, con gli (ex) medici, con altri psichiatri dell’infanzia e dell’adolescenza, con associazioni di medici, con professori con competenze specifiche in questo campo ed esperti multidisciplinari. Con tre terapisti, due esperti, i genitori e un altro membro della famiglia del giovane, ha tenuto una conversazione morale sull’opportunità di accogliere la richiesta di eutanasia del giovane. Ha anche condotto ulteriori ricerche consultando fonti scientifiche sulla possibilità che la sofferenza del giovane potesse essere ridotta nel tempo dalla maturazione del cervello.
Richiesta volontaria e informata
Nonostante la giovane età, il medico non aveva alcun dubbio sulle capacità mentali del giovane riguardo alla richiesta di AaM. Il ragazzo era in grado di valutare la sua condizione e capire quali sarebbero state le conseguenze dell’eutanasia per lui e per i suoi cari. Era in grado di articolare bene la sua sofferenza e le sue considerazioni e aveva anche spiegato il suo desiderio in una richiesta scritta. Il suo desiderio di morire esisteva da molto tempo ed era coerente. Il medico era anche convinto che non ci fosse alcuna pressione dal suo ambiente. I suoi cari e gli operatori sanitari avevano cercato a lungo di fargli cambiare idea, senza successo. Il medico era anche convinto che il desiderio del giovane non fosse una conseguenza diretta del suo disturbo dello spettro autistico, ma derivasse dalla sofferenza accumulata negli anni per le conseguenze di questo disturbo. Il medico ha concluso che la richiesta del giovane era volontaria e deliberata. Il suo parere è stato confermato anche dallo psichiatra indipendente, dal medico SCEN e dai partecipanti alla deliberazione morale.Sofferenza senza speranza e assenza di alternativa ragionevoli
Il fascicolo sanitario mostrava che il giovane era stato sottoposto a un lungo processo di trattamento e consulenza negli ultimi dieci anni. Fin dai primi anni era stato individuato un orientamento scolastico specifico e aveva seguito la terapia del gioco. Ha seguito la psicoeducazione, la terapia cognitivo comportamentale, quella di regolazione delle emozioni e la terapia sistemica con diversi psicologi e psichiatri. Da tre anni prima della morte, aveva una terapia della parola individuale settimanale. Inoltre, l’elaborazione degli eventi traumatici era stata affidata alla terapia EMDR (Eye Moviment Desensitization and Reprocessing). Il giovane aveva anche ricevuto una guida per il suo talento e ci sono stati interventi per promuoverne il recupero, come l’educazione speciale, un programma adattato a scuola e specifiche attività diurne. Inoltre, il giovane aveva seguito trattamenti con farmaci, tra cui antidepressivi e un antipsicotico atipico. Sebbene si fosse impegnato a sottoporsi a tutti i trattamenti, questi non avevano avuto gli effetti desiderati né avevano ridotto le sue sofferenze. Lo psichiatra curante del giovane aveva discusso più volte la sua situazione con i colleghi e aveva contattato le istituzioni per scoprire se fosse possibile una terapia alternativa o più intensiva ma non è stato trovato alcun trattamento adeguato. Come ultima possibilità, aveva suggerito un processo intensivo (un ricovero o un rinvio a un centro di competenza per l’autismo). Alla luce di questo percorso clinico che aveva attraversato, il medico si convinse che la sofferenza del giovane era senza speranza. Le aspettative eramo che i trattamenti attuali e futuri avrebbero migliorato la qualità della vita. Ci si aspettava che il desiderio di voler morire del giovane rimanesse, con buone probabilità che potesse commettere un nuovo tentativo di suicidio qualora il suo desiderio di AaM non fosse stato esaudito.Lo psichiatra indipendente consultato ha scoperto che ancora un certo tipo di antidepressivi (triciclici) non erano ancora stati provati per lenire i disturbi dell’umore del giovane. Inoltre, altri trattamenti del protocollo per la depressione non erano ancora stati stati sperimentati, come la terapia Elettroconvulsivante (ECT) e la Ketamina.
Poiché questi trattamenti avrebbero avuto poco o nessun effetto sull’ASD, che era la causa delle sue lamentele ed era la base della richiesta di AaM, il medico non si aspettava che questi trattamenti sarebbero stati in grado di aiutare il giovane. Inoltre, potevano essere eseguiti solo durante un ricovero, il che lo avrebbe costretto a lasciare il suo ambiente familiare e, dunque, ad aumentare i suoi disturbi.
L’RTE ha stabilito che il medico poteva giungere alla convinzione che la sofferenza fosse senza speranza e che non vi fossero alternative ragionevoli. Anche i medici curanti, lo psichiatra indipendente e il terzo consulente hanno confermato questa valutazione.
Secondo l’RTE, il medico ha agito con estrema cautela e ha rispettato i requisiti di accuratezza e tutti gli altri previsti dalla Legge.
L’accumulo di malattie legate all’età
L’accumulo di malattie legate all’età è, spesso, definito anche come poli-patologia, comprendendo cecità, sordità, osteoporosi (o decalcificazione ossea) e le relative conseguenze come l’artrosi (usura delle articolazioni). Anche problemi di equilibrio, declino cognitivo come la perdita della conoscenza e del sapere, potrebbero essere la causa di sofferenze insopportabili e senza prospettive di miglioramento.
Questi disturbi, spesso degenerativi, di solito si verificano nell’età più elevata e possono formare una somma di disturbi correlati. Essi possono portare a sofferenze che, in connessione con la storia della malattia, la biografia, la personalità, il modello di valore e la capacità di sopportazione del paziente, possono essere vissute dello stesso come insopportabili in maniera permanente.
Nel 2024, l’RTE ha ricevuto 397 segnalazioni in questa categoria, pari al 4,0% del totale (contro le 349 segnalazioni del 2023, pari al 3,8%). Segue un giudizio dell’RTE riguardo ad un caso di accumulo di malattie legate all’età per una donna ultracentenaria, ipovedente, ipocausica e sofferente di dolori articolari.
Una donna di età superiore ai cento anni soffriva ogni giorno di più di problemi di vista, un udito molto scarso e dolore dovuto all’usura delle articolazioni della schiena, delle mani, delle ginocchia e delle spalle.Aveva spesso discusso il suo desiderio di AaM con lo specialista geriatrico della casa di cura in cui si trovava. Il medico aveva cercato in tutti i modi di alleviare le sofferenze della donna negli ultimi anni.
Nella Casa di cura in cui la donna era ricoverata, ci sono stati aggiustamenti al suo letto e alla sua sedia, ha ricevuto farmaci e fatto la fisioterapia. Alla fine, la donna divenne così stanca e dolorante che preferiva rimanere a letto quasi tutto il giorno.
Di conseguenza, il suo desiderio di eutanasia è diventato attuale. Il medico trovò la sofferenza della donna palpabilmente insopportabile e non vide più possibilità di alleviare la sua sofferenza.
È stato chiamato il medico SCEN (Supporto e Consulenza Eutanasia), d’accordo con il suo medico curante. La commissione ha stabilito che il medico aveva soddisfatto i requisiti di diligenza.
Infine, al momento della registrazione delle segnalazioni, la RTE utilizza la categoria residua altre affezioni. Queste sono condizioni che non sono classificabili tra le categorie precedentemente indicate, ad esempio una sindrome del dolore cronico o una rara malattia ereditaria. Si trattava di 237 casi, pari al 2,4% delle segnalazioni (contro le 203, pari al 2,2% del totale nel 2023).
Medico segnalante e luogo del decesso
L’infografica che segue fornisce, invece, informazioni sul medico segnalante e il luogo in cui il decesso è avvenuto:
Il Centro Esperienza Eutanasia
Considerando la complessità di alcuni casi, sovente il medico che applica l’AaM consulta il Centro. Il compito del Centro prevede, oltre al supporto e l’informazione ai medici curanti, l’intervento diretto nell’applicazione dell’AaM.
Anche i medici che, per ragioni ideologiche, non applicano l’AaM oppure non vogliono intervenire quando si tratta di pazienti non (ancora) nello stato terminale o nei casi complessi (circa 20% dei medici olandesi), rimandano sovente loro pazienti al detto Centro. Capita anche che il paziente o la sua famiglia cerchino un contatto direttamente con il Centro.
Nel 2024, il numero di segnalazioni ricevute dall’RTE da parte di medici appartenenti al Centro è stato di 1.417 (rispetto a 1.277 nel 2023), con un incremento dell’11%.
Circa la metà delle segnalazioni di eutanasia legate a malattie mentali proveniva da medici del Centro: 126 delle 219 segnalazioni (57,5%). In termini percentuali, si è registrato un aumento rispetto al 50,7% del 2023 (70 su 138). Delle segnalazioni in cui la base della sofferenza derivava da una forma di demenza, 149 delle 427 segnalazioni (34,9%) provenivano da un medico del Centro. Inoltre, 140 delle 397 segnalazioni (35,3%) di disturbi legati all’età provenivano da medici del Centro. Si tratta di un calo rispetto al 2023, quando le segnalazioni erano state 151, pari al 43,3% dei casi5.
Non sono ancora disponibili i dettagli sulle attività svolte dal Centro. Comunque, i dati del 2023¹¹ rappresentano una buona indicazione per rendere conto dell’importanza del Centro nell’ attività di informazione per i medici e l’analisi di casi particolari di AaM. Nel 2023, il Centro ha ricevuto 4.508 richieste di AaM, in aumento rispetto alle 4.149 del 2022 (+8,6%). Di queste, 1.269 (28,1%) sono state accolte (rispetto alle 1.204 del 2022, pari al 23,9%).
Le richieste ricevute riguardavano le seguenti malattie:
- Tumori: 904 richieste (20%)
- Malattie psichiatriche: 898 richieste (20%), di cui accolte 70 (7,8%)
- Combinazione di patologie legate all’età: 631 richieste (14%), di cui accolte 151 (23,9%)
- Demenza: 586 richieste (13%), di cui accolte 134 (22,9%)
- Affezioni del sistema nervoso (es. SLA): 410 richieste (9%)
- Combinazione di affezioni: 406 richieste (9%)
- Altre malattie somatiche: 673 richieste (15%)
Le percentuali di cui sopra sono in rapporto al totale delle richieste ricevute nell’ambito di quella specifica malattia.
L’aumento del numero di richieste da parte di persone con meno di 30 anni affette da sofferenze psichiatriche è significativo: 322 richieste (lo stesso numero del 2023). Tuttavia, la maggior parte dei richiedenti ritira la domanda dopo aver consultato i collaboratori del Centro, perché spesso è ancora possibile un trattamento alternativo ragionevole e, quindi, le richieste non soddisfano i requisiti di accuratezza.
Per quanto riguarda le richieste non accolte, o che non potevano essere più accolte, i dati sono:
- Decesso per cause naturali: 1.037 casi (32%)
- Ritiro volontario della richiesta: 777 casi (24%)
- Rigetto per mancata soddisfazione dei criteri di accuratezza: 551 casi (17%)
- Pratiche chiuse per mancanza di autorizzazione: 292 casi (9%)
- Ritiro del medico curante: 227 casi (7%)
- Suicidio: 65 casi (2%)
- Decesso per sedazione profonda: 32 casi (1%)
- Altri motivi: 258 casi (8%)
Per quanto riguarda la complessità dei casi, nel 2023 il Centro è intervenuto per:
- 70 pazienti con malattie psichiatriche (50,7% del totale in questa categoria; 65 nel 2022 – 57,5%)
- 134 pazienti affetti da demenza (40,9%; 119 nel 2022 – 41,4%)
- 151 pazienti con una somma di affezioni (43,2%; 123 nel 2022 – 42,7%)
Più dei tre quarti dei pazienti deceduti in seguito ad AaM avevano un’età pari o superiore a 75 anni.
L’RTE ha valutato che, per tutte le segnalazioni ricevute, il Centro ha agito nel pieno rispetto dei criteri di accuratezza previsti dalla Legge.
Oltre all’applicazione dell’AaM, il Centro fornisce informazione a medici e altri collaboratori sociosanitari. Nello specifico, nel 2023, il Centro ha offerto:
- 165 presentazioni rivolte a operatori sociosanitari;
- 2.378 risposte fornite tramite l’Infopoint telefonico;
- 487 partecipanti a corsi di formazione;
- 517 accompagnamenti e supporti forniti a medici e psichiatri.
La “duo-eutanasia” (o eutanasia di coppia)
Per 66 (66) segnalazioni è stata concessa l’AaM contemporaneamente a 33 (33) coppie (il cosiddetto duo AaM). Va da sé che ogni caso deve soddisfare individualmente i criteri di accuratezza richiesti dalla Legge.
Inoltre, entrambi i partner devono essere visitati da un consulente differente per garantire la valutazione indipendente della richiesta.
I casi non conformi ai requisiti di accuratezza
Per confermare il rigore dell’RTE nel giudicare le segnalazioni, si riportano sinteticamente 6 casi (5 nel 2023) sui 9.958 totali (ovvero lo 0,06%, contro i 9.068 e lo 0,5% del 2023). Nessuno di questi giudizi è stato inviato al Pubblico Ministero e al Comitato disciplinare dell’Ordine dei Medici.
L’RTE verifica se il medico abbia seguito le linee guida dell’Euthanasie Code 2022, che riporta le interpretazioni dei requisiti di accuratezza e chiarimenti per i casi complessi (come per pazienti affetti da demenza o malattie psichiatriche).
Questi requisiti, stabiliti dalla Legge, all’articolo 2¹² sono i seguenti:
- deve trattarsi di una richiesta volontaria, consapevole, incondizionata e ben ponderata del paziente;
- deve trattarsi di una sofferenza insopportabile, senza alcuna speranza di miglioramento per il paziente;
- il medico abbia informato il paziente della situazione clinica in cui si trovava e sulle prospettive che ne derivano;
- il medico e il consulente devono giungere alla convinzione che per la situazione in cui il paziente si trova non vi è alcun’altra soluzione;
- deve essere consultato almeno un altro medico indipendente, non coinvolto nella cura del paziente;
- l’AaM deve essere attuata in maniera scrupolosa dal punto di vista medico.
Nel 2024, dei sei casi in cui l’RTE ha riscontrato inadempienze:
- in due casi è stata rilevata un’insufficienza nella consultazione;
- in un caso, la relazione ha sottolineato l’importanza della massima cautela da parte del medico nel valutare richieste di eutanasia che derivino (in larga parte) da sofferenza di origine psichiatrica;
- in tre casi, l’esecuzione è stata giudicata carente dal punto di vista medico.
Un giudizio è descritto qui sotto e possono essere consultati in una forma più ampia sul sito web dell’RTE.
Giudizio 2024 – 005 Cancro, nessun controllo adeguato del coma durante l’applicazione complicata
A un uomo, tra gli ottanta e i novant’anni, erano state diagnosticate metastasi epatiche estese senza un tumore primitivo noto circa due mesi prima della morte. L’applicazione dell’AaM si è rivelata complessa.Il medico aveva indicato nel modello di relazione, in un commento scritto e in seguito oralmente, che l’applicazione non era andata liscia. Il medico aveva prima somministrato la dose abituale dell’induttore del coma. Dopo che l’uomo non è caduto in coma, il medico gli ha somministrato un’altra dose di induttore del coma attraverso la stessa flebo e poi una dose di miorilassante.
Sebbene il medico abbia riscontrato un coma sufficientemente profondo nell’uomo dopo la somministrazione della seconda dose del induttore, l’uomo non è morto dopo che il medico ha successivamente somministrato la prima dose di miorilassante. Il medico ha quindi chiamato il servizio di ambulanza e ha fatto installare una nuova flebo. Il medico ha quindi somministrato una seconda dose di miorilassante senza determinare nuovamente se il coma fosse ancora sufficientemente profondo nel modo indicato nel Codice Eutanasia (il controllo del coma).
Subito dopo, il paziente è morto. L’intero intervento ha durata circa sessanta minuti.
L’RTE ha stabilito che il medico non ha agito in conformità con il Codice nell’applicazione dell’AaM. Dopo aver stabilito che l’uomo non rispondeva sufficientemente alla prima dose dell’induttore, il medico non aveva immediatamente reinserito un ago per la flebo prima di iniettare l’induttore per la seconda volta. Il medico ha spiegato di aver agito in questo modo perché in quel momento non dubitava sul funzionamento della flebo.
Dopo la seconda dose di induttore e prima della prima dose di miorilassante, il medico ha adeguatamente determinato che lo stato di coscienza del paziente era sufficientemente ridotta.
Secondo l’RTE, non vi era quindi alcun rischio reale che il paziente potesse aver sperimentato le conseguenze negative della prima dose di miorilassante. Il mancato reinserimento di un nuovo ago per la flebo prima di somministrare una seconda dose dell’induttore del coma non è però conforme alla Direttiva e il Comitato sottolinea l’importanza di agire in conformità con il Codice. Ciononostante, l’RTE è del parere che il medico non abbia agito con negligenza medica a tale riguardo.
Tuttavia, quanto detto non si applica alla fase successiva all’iniezione della nuova infusione. Quando la morte non si è verificata dopo la somministrazione della prima dose di miorilassante e il medico ha iniziato a dubitare della flebo, il medico avrebbe dovuto ripetere l’intera procedura in conformità al Codice. Il medico ha fatto inserire una nuova flebo, ma successivamente non ha somministrato nuovamente un induttore prima di somministrare la seconda dose di miorilassante e non ha eseguito un adeguato controllo della profondità del coma come descritto nel Codice di eutanasia 2022.
A causa del lungo lasso di tempo (circa trenta minuti) tra l’ultimo controllo della profondità del coma e la somministrazione della seconda dose di miorilassante, non è possibile stabilire con sufficiente certezza che il paziente fosse ancora in coma sufficientemente profondo. Il medico ha dichiarato di aver continuamente monitorato e valutato l’uomo. Era convinto che il paziente non avesse sentito nulla dell’intero processo, tranne la fase tra le due dosi dellinduttore del coma. Tuttavia, secondo l’RTE, ciò non ha ridotto sufficientemente il rischio che il paziente subisse le conseguenze negative della seconda dose di miorilassante.
Il medico deve sempre evitare il rischio che il paziente sia cosciente della somministrazione del miorilassante. Poiché non si poteva escludere con sufficiente certezza che il paziente potesse aver sperimentato le conseguenze negative della seconda dose di miorilassante, l’RTE non ha avuto altra scelta che concludere che il medico non aveva effettuato l’interruzione della vita su richiesta applicando le dovute cure mediche. Il medico aveva altresì soddisfatto gli altri requisiti di accuratezza.
Per meglio comprendere l’applicazione dell’AaM, l’RTE ha descritto nel capitolo 3 della relazione:
- 5 esempi di segnalazioni delle malattie più frequenti:
- 5 esempi di segnalazioni ordinate per criterio di accuratezza;
- 4 esempi di malati con un affezione particolare.
Si rimanda alla relazione per l’anno 2022 per la descrizione di altri casi appartenente a queste categorie13.
Fonti e letteratura
Fonti e letteratura
1 Regionale Toetsingscommissie Euthanasie Jaarverslag 2024 (Relazione Annuale 2023 delle Commissioni Regionali di Controllo AaM). La relazione è scaricabile dal sito dell’RTE e a breve saranno disponibili le relazioni in inglese, spagnolo, francese e tedesco.
2 Centraal Bureau voor de Statistiek; Overlijden, geslacht en leeftijd (Ufficio Centrale di Statistico; decessi, gender e età), febbraio 2024.
3 RTE – Euthanasiecode 2022 (Codice Euthanasia 2022). La versione 2018 è tradotta in italiano, vedi la pubblicazione Fine-vita volontario in Olanda – per chi ne vuol sapere di più, 2018, Johannes Agterberg edito da NewPress Edizioni S.r.l. Lomazzo.
4 Wetsvoorstel toetsing levensbegeleiding van ouderen op verzoek (Proposta di legge sull’assistenza a morire su richiesta di persone anziane), novembre 2023.
5 Wijziging regeling beoordelingscommissie late zwangerschapafbreking en levensbeeindiging pasgeborenen (LZA/LP) naar aanleiding van de levensbeeindiging van kinderen van 1-12 jaar (Cambiamento del regolamento riguardo la Commissione di controllo dell’aborto tardivo e il fine-vita di neonati conseguente il fine-vita di minori tra 1 e 12 anni), gennaio 2024.
6 KNMG – Richtlijn uitvoering euthanasie en hulp bij zelfdoding (Linee guida per l’applicazione dell’Aa). Per la traduzione delle linee in italiano si rimanda alla pubblicazione Fine-vita volontario – Linee guida per l’applicazione dell’Eutanasia e della assistenza medica al suicidio, 2022, Johannes Agterberg edito da NewPress Edizioni S.r.l. Lomazzo;
7 Vierde Evaluatie Wet toetsing levensbeeindiging op verzoek en hulp bij zelfdoding (Quarta valutazione della Legge controllo dell’interruzione della vita e assistenza al suicidio), 2023, Zonmw.
8 Ontwikkelingen van het aantal euthanasiegevallen en de achterliggende factoren (Evoluzione del numero di casi di AaM e fattori sottostanti), 2019, Nivel;
9 Public and physicians’support for euthanasia in people suffering from psychiatric disorders: a cross sectional survey study, 2019, BMC Medical Ethics;
10 Changes in the use of continuous deep sedation in the Netherlands, marzo 2024, M.T. Heijltjes, Università di Utrecht (NL).
11 Expertisecentrum Euthanasie 2023 in beeld (Centro Expertise AaM – i dati del 2023), marzo 2024;
12 Wet toetsing levensbeeindiging op verzoek en hulp bij zelfdoding (Legge controllo dell’interruzione della vita e assistenza al suicidio) 2002. Per la traduzione si rimanda al sito
www.finevitavolontario.it.
13 Olanda: La relazione per l’anno 2022 delle Commissioni Regionali di Controllo Euthanasia (l’RTE).7 aprile 2023 (www.finevitavolontario.it)
L'articolo Paesi Bassi: La relazione per l’anno 2024 delle Commissioni Regionali di Controllo Euthanasia (l’RTE). proviene da Associazione Luca Coscioni.
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Il Municipio Roma III ospita l’incontro “Liberi di vivere, liberi di scegliere” – con Marco Perduca
Il Municipio Roma VIII ospita l’incontro “Liberi di vivere, liberi di scegliere”
6 Maggio 2025 – 18.00 – 20.00
Marco Perduca, ex senatore e responsabile delle attività internazionali di Associazione Luca Coscioni, interviene all’incontro organizzato dal Municipio Roma III “Liberi di vivere, liberi di scegliere – Una battaglia di civiltà che riguarda tutti e tutte”, un appuntamento pubblico dedicato al tema dei diritti civili e della libertà di scelta. Interverranno anche:
- Marietta Tidei
- Claudio Marotta
- Michela Frappetta
- Francesca Vetrugno, assessora alle politiche scolastiche ed educative Municipio III
- Alessandra Aluigi, assessora alle politiche sociali Municipio VIII
Porterà i saluti istituzionali Amedeo Ciaccheri, Presidente del Municipio Roma VIII.
Modera l’incontro Francesca Mollo.
L’appuntamento è per martedì 6 maggio alle ore 18.00, presso la Villetta Social Lab, in Via degli Armatori 3, Roma.
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Le sintesi di ricerca di Google fatte con l’intelligenza artificiale sono sotto esame dell’UE
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La Commissione europea sta “valutando” l’utilizzo da parte di Google dei riepiloghi generati dall’intelligenza artificiale in cima ai
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Nel metaverso di Meta sono finiti oltre 45 miliardi di dollari
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Secondo le ultime stime, il metaverso sarebbe costato a Meta almeno 45 miliardi di dollari, l'equivalente di due finanziarie italiane. Per risultati assai modesti dato che le piazze virtuali volute da
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Insegnare l'informatica con risorse open source; una guida per i docenti.
In una società soggetta all'influenza dell'informatica, la scuola non è ancora riuscita ad adeguare la propria offerta formativa alle esigenze attuali, ma sta crescendo il numero di insegnanti con competenze nell'informatica e soprattutto sono disponibili sempre più corsi, materiali e strumenti che consentono ai docenti di affrontare la programmazione didattica contando su un valido patrimonio contenutistico e metodologico.
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Scopri le migliori risorse open source per l'insegnamento dell'informatica: da Code.org a Scratch, fino ad Arduino. Guida per docenti.Francesco Macchia (Agenda Digitale)
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Il Parlamento europeo vuole vederci chiaro sul pulsante di Meta AI apparso su WhatsApp
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Mark Zuckerberg continua a fare incetta di trumpiani nel board e preme perché il presidente Usa lo aiuti a scardinare i vincoli normativi europei che frenano a
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Malgrado il titolo sensazionalistico, si tratta di qualche eurodeputato che sta facendo interrogazioni parlamentari... insomma "il parlamento" c'entra abbastanza poco.
Se ti sembrano iniziative ridicole (io non commento, anche perché dall'articolo si capisce ben poco di concreto), dovresti prenditela coi singoli parlamentari anziché col parlamento (dove certo, beninteso, gli idioti non scarseggiano - basti pensare ad alcuni che abbiamo eletto noi).
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Cosa pensa il trumpiano Ferguson di Facebook e delle altre Big Tech
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Andrew Ferguson è stato messo da Trump a capo della Federal Trade Commission, uno degli enti che nel sistema americano ha le maggiori responsabilità antitrust. Sarà lui a imbrigliare Facebook e le grandi aziende tecnologiche?
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Gemini di Google è il miglior modello linguistico di intelligenza artificiale?
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Né Gpt di OpenAi né DeepSeek riescono a eguagliare le performance di Gemini 2.5 Pro di Google. startmag.it/innovazione/gemini…
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A passeggio con l’informatica #28 – La trasformazione digitale ha bisogno di un altro punto di vista
precedente #27 ––– successivo #29 di Enrico Nardelli Negli ultimi post stiamo discutendo vari aspetti delle relazioni tra informatica e...link-and-think.blogspot.com
Come proteggere il tuo telefono e la privacy dei dati al confine degli Stati Uniti
Gli esperti di #privacy affermano che tutti dovrebbero effettuare una valutazione personale dei rischi, che dovrebbe includere il proprio status di #immigrazione, la cronologia dei viaggi e i dati presenti sul telefono.
Non esiste una soluzione valida per tutti, perché i dati che possono sembrare sensibili ad alcuni potrebbero non esserlo ad altri, a seconda delle circostanze.
La misura più importante da adottare prima di partire è quella di crittografare i dati sul dispositivo, a differenza dell'utilizzo di servizi di messaggistica crittografata come #Signal.
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giorovv
in reply to Informa Pirata • • •Informa Pirata likes this.
Informa Pirata
in reply to giorovv • •@giorovv alla tua domanda, naturalmente, posso rispondere solo positivamente.
Ma qui il problema è ancora diverso, perché non è "Bluesky" come piattaforma a censurare, ma è l'app ufficiale che censura.
È come se tutti gli utenti Lemmy che usano Jerboa venissero limitati nel vedere i contenuti censurati, ma se usi un'altra app puoi aggirare la censura
Che succede nel Fediverso? reshared this.