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Google annuncia Gemini 3.0: l’intelligenza artificiale si evolve verso l’AGI


Alla conferenza Dreamforce di San Francisco, il CEO di Google Sundar Pichai ha annunciato che Google rilascerà una nuova versione della sua intelligenza artificiale, Gemini 3.0, entro la fine dell’anno. La notizia è stata riportata da Techzine, presente all’evento Salesforce.

Google ha recentemente presentato il modello Gemini 2.5 Computer Use, ma la prossima generazione uscirà entro la fine dell’anno. Secondo Pichai,

“Gemini 3.0 sarà un agente di intelligenza artificiale ancora più potente, dimostrando progressi più significativi rispetto agli ultimi anni”.

Ha sottolineato che Google Research, Google Brain e Google DeepMind stanno partecipando allo sviluppo. Come riportato da BusinessKorea, questi team forniranno le basi per la prossima generazione del modello.

In precedenza, erano emerse online voci secondo cui il lancio sarebbe avvenuto già a ottobre, ma l’azienda non ha ancora annunciato una data specifica. Pertanto, con il rilascio di Gemini 3.0, Google intende rafforzare la propria posizione di mercato e competere con OpenAI e Anthropic.

Gemini è un sistema di intelligenza artificiale multimodale con cui è possibile interagire in vari modi: voce, immagini, audio e videoclip. Più alto è il numero di versione, più complesso e intelligente è il modello. La versione attuale, Gemini 2.5, è disponibile come versione gratuita chiamata Gemini Flash, utilizzabile tramite browser o smartphone. L’abbonamento più avanzato a Gemini Pro costa 21,99 € al mese, mentre l’abbonamento professionale a Gemini Ultra costa 247,99 € al mese.

La maggior parte dei modelli funziona tramite cloud e richiede una connessione internet, ma la versione Gemini Nano può funzionare direttamente sul dispositivo. Il suo vantaggio principale è la risposta immediata, ma le sue funzionalità sono limitate.

La conferenza Dreamforce, organizzata da Salesforce, riunisce ogni anno sviluppatori, ricercatori e imprenditori da tutto il mondo. Oltre a discorsi programmatici e demo, offre sessioni virtuali e dibattiti sul futuro della tecnologia.

Google non ha ancora rilasciato dettagli sulla possibile data di rilascio di Gemini 3.0, ma alcune indiscrezioni provenienti da email olandesi suggeriscono che potrebbe essere rilasciato tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.

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Stanno Arrivando! Unitree Robotics lancia l’umanoide H2 Destiny Awakening


L’azienda cinese “Unitree Robotics” ha sfidato il primato della robotica statunitense con il lancio del suo umanoide H2 “Destiny Awakening”. L’umanoide unisce la forma umana a movimenti sorprendentemente agili, pensati sia per le attività domestiche che per quelle industriali.

Lanciato lunedì 20 ottobre, l’azienda ha rivelato i dettagli principali dell’umanoide, affermando che è alto 180 centimetri e pesa 70 chilogrammi. Il video dimostrativo mostra che l’umanoide è in grado di svolgere agevolmente vari compiti, tra cui eseguire fluide coreografie di danza e complesse manovre di arti marziali.

Ciò evidenzia un notevole balzo in avanti in termini di stabilità e flessibilità rispetto al suo predecessore, H1. Con il lancio di quello che è probabilmente l’umanoide più agile al mondo, la società Unitree, con sede a Hangzhou, si posiziona come un attore importante nel settore globale della robotica umanoide.

Unitree Introducing | Unitree H2 Destiny Awakening!🥳
Welcome to this world — standing 180cm tall and weighing 70kg. The H2 bionic humanoid – born to serve everyone safely and friendly. pic.twitter.com/YlCpIeRg2r
— Unitree (@UnitreeRobotics) October 20, 2025

Gli umanoidi sono programmati con modelli di intelligenza artificiale per percepire l’ambiente circostante, pianificare azioni ed eseguire autonomamente compiti complessi in contesti concepiti per gli esseri umani.

Gli umanoidi, come H2, vengono addestrati in condizioni simulate con attuatori, sensori e computer di bordo avanzati, per affrontare le imprevedibili condizioni del mondo reale.

Ciò consente loro di svolgere una serie di compiti, tra cui la capacità di raccogliere oggetti e trasportare contenitori, e di farlo come un essere umano.

La presentazione di H2, denominata “Destiny Awakening”, simboleggia la visione di Unitree di un futuro in cui gli umanoidi bionici sono sicuri e amichevoli per tutti.

Altri settori sono destinati a sperimentare una produttività e un’automazione ridefinite man mano che questa tecnologia continua a progredire.

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Il processore Intel 386 compie 40 anni: così nacque l’era dei 32 bit


Il 20 ottobre 2025 segna un anniversario importante per la storia dell’informatica: il processore Intel 80386, noto anche come i386, celebra il suo 40° compleanno. Ed è un compleanno importante!

Lanciato nell’ottobre del 1985, rappresentò un enorme punto di svolta nella tecnologia dei personal computer, introducendo per la prima volta un’architettura a 32 bit nel mondo PC.

Sviluppato con un processo produttivo a 1 micron, il chip integrava 275.000 transistor e raggiungeva una frequenza massima di 16 MHz, supportando fino a 4 GB di memoria. Oltre a prestazioni più elevate, il 386 introdusse il set di istruzioni IA-32, la modalità protetta, la modalità virtuale 8086 e il paging hardware, tecnologie che posero le basi per il multitasking e la memoria virtuale sui sistemi x86.

La rivoluzione Compaq e il Deskpro i386


Sebbene Intel avesse presentato il processore nel 1985, fu Compaq – e non IBM – a portarlo per prima sul mercato. Nel settembre 1986, l’azienda lanciò il Deskpro i386, venduto a 6.499 dollari, quasi un anno prima che IBM introducesse modelli analoghi.

Compaq aveva collaborato direttamente con Intel durante lo sviluppo del chip, ottenendo accesso anticipato ai prototipi e contribuendo a definire una nuova fase per l’industria: quella in cui Intel si concentrava sulla produzione dei microprocessori e i produttori OEM sulla realizzazione dei computer completi.

Le fondamenta del moderno multitasking


Dal punto di vista architetturale, il 386 segnò un salto generazionale decisivo. Grazie alla modalità protetta e al paging hardware, divenne possibile gestire più applicazioni contemporaneamente senza interferenze, aprendo la strada ai primi sistemi multitasking.

Microsoft sfruttò queste capacità già nei kit di sviluppo del 386, che includevano un programma dimostrativo in grado di eseguire più sessioni DOS in parallelo. Queste innovazioni confluirono nella “modalità avanzata 386” di Windows 3.0, pubblicato nel 1990, che permise per la prima volta un utilizzo davvero moderno del PC.
Diagramma a blocchi della microarchitettura dell’Intel i386DX (fonte wikipedia)

Dalle origini di Linux alla lunga eredità


Il kernel Linux nacque proprio sulla piattaforma 386-AT, e per oltre vent’anni mantenne la compatibilità con questa architettura. Solo nel 2012 il supporto per il 386 venne definitivamente rimosso dal kernel, a testimonianza della sua longevità.

Sebbene nel 1989 venne introdotto il successore Intel 80486, la produzione del 386 continuò fino al 2007, segno di una solidità tecnica che ne ha permesso l’uso in numerosi ambienti, dagli emulatori alle macchine virtuali.

A quarant’anni dal suo debutto, l’eredità dell’Intel 80386 resta ancora tangibile: molte delle sue innovazioni architetturali continuano a costituire le fondamenta della moderna informatica personale.

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Sistemi 4G e 5G inseriti tra gli asset strategici per la cybersicurezza


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Le reti 4G e 5G (non standalone e standalone) entrano a far parte delle categorie tecnologiche soggette a regole speciali di acquisizione per finalità di sicurezza nazionale. È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 243 del 18 ottobre 2025 il DPCM 2 ottobre 2025, che

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butac.it/zelensky-working-visi…

questi filo putiniani rasentano il ridicolo... peccato alcuni si siano intestati la difesa dei palestinesi



Beiruth Livres 2025
freezonemagazine.com/news/beir…
Se c’è una città che nel suo stemma dovrebbe iscrivere il vocabolo “resilienza” questa è Beirut. La capitale del Libano più e più volte, nella sua storia recente, ha passato momenti drammatici, momenti che hanno fatto temere che non si sarebbe rialzata più: la guerra dei sei giorni del 1967 che vide l’arrivo nel paese […]
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Se c’è una città che nel suo


Sapete dove si possono trovare informazioni sull'etica dei siti di vendita online?

Vi spiego il problema, devo comprare una piastra per toast e ne ho trovata una che mi piace parecchio.

Amazon: 30 euro
manomano.it: 35 euro
Mediaworld: 60 euro

Di Amazon sappiamo tutto e quindi la scartiamo ma di manomano.it (per esempio) che si sa?

Considerato che un sito di vendite online non produce nulla di suo mi limiterei a valutazioni su quanto rispetta i diritti dei lavoratori, poi ogni azienda che vende tramite quel sito si assumerà le sue responsabilità in materia di tutela dell'ambiente, diritti umani, ecc.

Grazie.



Benvenuto Debian!


Dopo circa sedici anni di Ubuntu come sistema operativo sul mio PC personale, ho finalmente fatto distro hopping verso #debian (Debian 13 Trixie).

L'ho presa molto comoda, ma finalmente un passo in avanti verso una distro più "comunitaria" e politiche di scelta programmi meno invadenti e vincolanti per l'utente.




Don’t Believe Planck’s Constant? Measure It Yourself


We aren’t sure if [Looking Glass Universe] didn’t trust the accepted number for Planck’s constant, or just wanted the experience of measuring it herself. Either way, she took some LEDs and worked out the correct figure. Apparently, it hasn’t changed since we first measured it in 1916. But it’s always good to check.

The constant, if you need a refresher, helps explain things like why the color of light changes how the photoelectric effect manifests, and is at the root of quantum physics. LEDs are perfect for this experiment because, of course, they come in different colors. You essentially use a pot to tune down the LED until it just reaches the point where it is dark. Presuming you know the wavelength of the LED, you can estimate Planck’s constant from that and the voltage across the virtually ready-to-light LED. We might have used the potentiometer in a voltage divider configuration, but it should work either way.

The experiment showed that even a disconnected LED emits a few stray photons. But it was still possible to interpret the results. The constant is very tiny, so you’ll want your scientific calculator get do the math or, as she used, Wolfram Alpha.

The first result was off by the alarming amount of 1 x 10-40. No, that’s not alarming at all. That number is amazingly small.

This is a fairly common home physics experiment. You can do it quick, like [Looking Glass] did, or you can build something elaborate.

youtube.com/embed/Tf6MppviQpQ?…


hackaday.com/2025/10/20/dont-b…



Cyber attacco contro F5, una bomba a orologeria: ecco perché e come proteggersi


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il furto di vulnerabilità non ancora divulgate, ottenute nel cyber attacco contro F5, permette agli attaccanti di effettuare lo sfruttamento anche di cyber minacce per cui non è disponibile ancora una patch pubblica, accelerando il rischio exploit.