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Privacy Daily 31 gennaio 2022


Germania: BSI annuncia un’iniziativa congiunta per l’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale nelle automobili
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L’Ufficio federale per la sicurezza dell’informazione (“BSI”) ha annunciato di aver avviato, insieme alla società tecnologica ZF Friedrichshafen AG, un progetto congiunto sui sistemi di intelligenza artificiale (“AI”) per le auto e sistemi di standardarizzazione internazionale per un uso responsabili dei dati e dei sistemi di sicurezza per l’automotive.

bsi.bund.de/DE/Service-Navi/Pr…


IAB Europe pubblica la nuova guida al targeting e alla misurazione CTV
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IAB Europe, la principale associazione di settore a livello europeo per l’ecosistema della pubblicità e del marketing digitale, ha pubblicato la sua ” Guida al targeting e alla misurazione CTV ” per fornire una panoramica delle capacità di targeting e misurazione attualmente disponibili in Europa. Questa guida fa seguito a Guide to Connected TV (CTV) di IAB Europe, Guide to the Programmatic CTV Opportunity in Europe e Guide to Brand Safety in CTV.

iabeurope.eu/all-news/iab-euro…


Privacy Across Borders lancia il nuovo sito web sui problemi relativi ai flussi transatlantici
362009
Privacy Across Borders ha lanciato un sito Web per esplorare soluzioni ai problemi relativi ai flussi di dati transatlantici. L’organizzazione ha anche pubblicato la “PAB Resource Guide” con le risorse relative al caso “Schrems II”. Il direttore del progetto senior Alex Joel ha affermato che l’obiettivo è “sviluppare approcci praticabili che mettano i flussi di dati digitali su basi sostenibili” a lungo termine bilanciando la privacy e le protezioni della sicurezza nazionale.

privacyacrossborders.org/2022/…


guidoscorza.it/privacy-daily-3…



GDPR BOOM!
L'integrazione dinamica dei servizi web USA in un sito web, come nel caso di Google Fonts, viola la protezione dei dati senza il consenso del visitatore e gli operatori del sito web sono debitori di omissioni e danni.
Questa la sentenza di un tribunale di Monaco di Baviera, sentenza del 20 gennaio 2022)

ra-plutte.de/lg-muenchen-dynam…

in reply to The Privacy Post

a questo proposito, vale la pena approfondire e collaborare a questo progetto

github.com/hermescenter/monito…

The Privacy Post reshared this.



La salute è un dato personale. Ma comunicare in un ambiente di lavoro che un dipendente è assente per malattia, senza rivelare di che malattia si tratti è illecito?
laleggepertutti.it/545625_dipe…


#investigation ha cercato di scoprire se i nostri telefoni leggono ciò che scriviamo ai nostri cari. È difficile avere una risposta chiara, ma una cosa è certa: che i nostri messaggi vengano letti o meno, le app di messaggistica che utilizziamo per contattare i nostri cari spesso sanno molto di noi.
rtbf.be/article/investigation-…

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Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
The Privacy Post
@emmezen hai ragione, ma di solito succede che le persone si lamentano quando su piattaforma Android devono pagare qualcosa di più per tutelare la propria privacy...


I telefoni cellulari sono diventati strumenti di comunicazione comuni e di base, ora utilizzati non solo per le telefonate, ma anche per accedere a Internet, inviare messaggi di testo e documentare il mondo. Sfortunatamente, i telefoni cellulari non sono stati progettati per la privacy e la sicurezza per impostazione predefinita

ssd.eff.org/en/playlist/privac…

informapirata ⁂ reshared this.



L'hardware wallet Trezor ha introdotto la firma AOPP la scorsa settimana, permettendo agli utenti di generare firme conformi allo standard AOPP utilizzato in alcune giurisdizioni. Il 28 gennaio, Trezor ha annunciato che rimuoverà tale protocollo nel prossimo aggiornamento della Trezor Suite "a seguito di un'attenta considerazione dei recenti feedback", facendo riferimento alle preoccupazioni di una potenziale perdita di privacy da parte degli utenti Reddit e Twitter.
it.cointelegraph.com/news/trez…

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L'Italia secondo un recente report di DLA Piper è al secondo posto per numero di violazioni della GDPR con 83 interventi dell’Autorità Garante (in testa c’è la Spagna con più di 250 sanzioni, segue la Romania con 57)

hdblog.it/amazon/articoli/n550…

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Lo sviluppo delle bioingegnerie ha aperto un dibattito globale. I pericoli per i diritti rendono necessaria un’alleanza su regole e leggi. Gli studi della Bicocca con l’apporto dei massimi esperti mondiali

corriere.it/buone-notizie/22_g…

Il Fenomeno reshared this.



it.sputniknews.com/20220130/di…


Pasquale Stanzione, presidente del Garante privacy in occasione della giornata europea della protezione dati personali: 'Il diritto ai dati personali è inscritto e saldamente radicato in una cornice europea'. All'evento hanno preso parte anche i componenti dell'Autorità Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia e Guido Scorza.

key4biz.it/stanzione-garante-p…



La privacy secondo te: la nuova rubrica di #cosedagarante insieme a Italian Tech


Tutte le domeniche, su Italian Tech, la parola alle persone, per capire, raccontare, discutere e far discutere di quanto la privacy è centrale nella nostra vita. Questa settimana Albano Carrisi che ringrazio per la disponibilità!

Per guardare il video clicca qui.


guidoscorza.it/la-privacy-seco…

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Pa e obbligo di pubblicazione: necessario comunque tutelare la privacy Nonostante gli obblighi in capo alla Pubblica Amministrazione va operata un’attenta selezione dei dati personali da riportare nei documenti pubblici
altalex.com/documents/news/202…


Sempre più numerosi sono i locali che somministrano cibi e bevande, giuridicamente qualificabili come luoghi privati aperti al pubblico, che installano sistemi di videosorveglianza al proprio interno o nelle aree esterne circostanti.
A tutela della riservatezza della clientela pare legittimo chiedersi nel rispetto di quali normative questi sistemi possono essere attivati e messi in esercizio.

virtuquotidiane.it/cronaca/vid…



WhatsApp, l'Ue chiede chiarezza su privacy e gestione dati Dopo le richieste della Commissione, il servizio di messaggistica avrà tempo fino alla fine di febbraio per rispondere
studiocataldi.it/amp/news.asp?…



Privacy: perché la Convenzione 108+ è cruciale per il libero flusso dei dati

agendadigitale.eu/sicurezza/pr…

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L'ossessione tedesca per Telegram e la censura

È qualche tempo che la Germania è particolarmente ossessionata con Telegram. La piattaforma non piace davvero allo Stato tedesco, tanto che a giugno dello scorso anno è stato avviato un procedimento giudiziario che potrebbe portare a una sanzione di 55 milioni di euro per violazione della normativa “anti hate speech”, conosciuta come NetzDG.

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Il motivo, come spiegato nell’estratto, è che Telegram avrebbe violato l’ordine di rimuovere contenuti ritenuti in violazione di legge come richiesto dai ministri di giustizia e dell’interno.

La NetzDG prevede l’obbligo, rivolto alle piattaforme social, di rimuovere contenuti illegali entro 24 ore dalla richiesta da parte dell’autorità. Secondo la Germania Telegram sarebbe popolato da pericolosi gruppi di dissidenti covid (attenzione, le parole sono importanti), estremisti di destra, spacciatori e truffatori e questo lo renderebbe il software più pericoloso al mondo.

È ancora dubbioso se la NetzDG si possa applicare o meno a Telegram, in quanto dovrebbe essere qualificato come piattaforma social, ma si sa che le leggi sono soltanto una linea guida per lo Stato, che alla fine finisce sempre per fare ciò che vuole.

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Ma che vuole la Germania?


La campagna contro Telegram sembra più una questione politica che giudiziaria. È sufficiente farsi un giro online e leggere le dichiarazioni degli ultimi 12 mesi per constatare che l’obiettivo non è ottenere al rispetto della legge (che a tutti gli effetti è folle, ma ci torno dopo), quanto invece demonizzare il più possibile Telegram.

La piattaforma negli ultimi due anni ha acquisito un numero incredibile di utenti in Europa, complice anche la gaffe di Whatsapp e la possibilità di creare gruppi e canali molto numerosi su Telegram. Aiuta anche il fatto che la sede sia a Dubai, e quindi fuori dal controllo politico diretto dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. E infatti tradizionalmente i fondatori di Telegram hanno poco interesse a rispettare i diktat occidentali.

Telegram è sostanzialmente un’isola di libertà d’espressione che dà molto fastidio ai politici di tutto il mondo. L’obiettivo è quindi di unire le forze con gli altri paesi membri europei e restringere il più possibile l’operatività di Telegram - fino anche ad arrivare a un ban totale. Questo almeno è quello che vorrebbe il Ministro Marco Buschmann.

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Telegram è solo un sintomo


La guerra contro Telegram è soltanto uno dei sintomi di una malattia molto grave che affligge l’Unione Europea ormai da anni ed è in fase terminale.

Tra i principali sintomi: grave rifiuto di ogni forma di crittografia, bramosia di controllo delle comunicazioni e delirio di onnipotenza che dà luogo a censura incontenibile. Prognosi: morte di privacy e libertà - che a ben vedere sono sinonimi, ma questa è un’altra storia.

Questa patologia non colpisce solo l’UE, ma anzi è estremamente contagiosa, come mostrano alcune dichiarazioni recenti:

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Tra le principali conseguenze di questa patologia ci sono due filoni politico-normativi che viaggiano in parallelo (pur con i dovuti intrecci) e che bisogna seguire con molta attenzione.

Guerra alla crittografia


Un primo filone è quello della guerra politica alla crittografia, ne ho parlato spesso. È una guerra subdola che usa facili pretesti come la pedopornografia e la criminalità per avanzare e conquistare consenso tra le persone.

Dal punto di vista politico sono ormai infinite le dimostrazioni della volontà - ormai globale - di limitare il più possibile ogni forma di crittografia forte; quella crittografia cioè che non può essere bypassata da un attaccante, come lo Stato.

Le leggi contro la crittografia forte si stanno moltiplicando in tutto il mondo a una velocità pazzesca, soprattutto in quegli Stati che aderiscono in prima linea alla Five-Eyes Alliance (un accordo di intelligence globale promosso dagli Stati Uniti), come l’Australia.

In UE ancora non siamo a questo livello, ma ci stiamo girando attorno come da diverso tempo. L’ultimo tentativo “indiretto” di demolire la crittografia è il regolamento Chatcontrol, di cui ho parlato estensivamente nei mesi scorsi e di cui parlerò di nuovo prossimamente, perché a marzo 2022 inizieranno i lavori per il Chatcontrol 2.0.

In questo filone si aggancia poi indirettamente anche la guerra alle cryptovalute e soprattutto a Bitcoin, anche se le argomentazioni sono spesso molto più ampie e subdole.

Controllo e censura


Un secondo filone è quello del controllo e della censura di Internet e delle piattaforme per la comunicazione. Attenzione perché questo filone si intreccia con il primo, ma si estende ben oltre la semplice ma pericolosa guerra alla crittografia. Lo scopo di questo filone politico-normativo è acquisire il controllo totale di ciò che accade nel mondo digitale. Gli effetti sono quelli che vediamo ogni giorno: manipolazione delle informazioni, censura di determinati canali o di determinate idee.

Ma non solo. Le recenti proposte normative europee (regolamenti, quindi applicabili in ogni paese membro) vanno nettamente nella direzione già presa dalla Germania nel 2018 con la NetzDG: rimozione immediata di contenuti online e responsabilità (con alcune eccezioni) dei provider di servizi.

L’esempio più eclatante è forse il TERREG - regolamento europeo per la lotta al terrorismo online. Questo regolamento, efficace da giugno 2022, prevede l’obbligo di rimozione entro 1 ora di qualsiasi contenuto “illegale” segnalato dalle autorità - con portata transnazionale.

Come fa una piattaforma come Twitter, ad esempio, a rimuovere un contenuto segnalato dall’autorità entro 1 ora? Semplice: tramite algoritmi automatizzati e con nessuna reale garanzia per la libertà d’espressione di chi si vede censurato.

La portata transnazionale di questo potere di censura è la ciliegina sulla torta. Le autorità tedesche potrebbero ad esempio ordinare la rimozione di un messaggio scritto da un cittadino italiano.

Inquietante, considerando che la definizione di ciò che è considerabile “contenuto terroristico” è strettamente politica, e che ogni Stato ha la sua interpretazione. Il TERREG offre una definizione, che ricorda molto una supercazzola:

'terrorist content' means one or more of the following information:

(a)inciting or advocating, including by glorifying, the commission of terrorist offences, thereby causing a danger that such acts be committed;

(b)encouraging the contribution to terrorist offences;

(c)promoting the activities of a terrorist group, in particular by encouraging the participation in or support to a terrorist group within the meaning of Article 2(3) of Directive (EU) 2017/541;

(d)instructing on methods or techniques for the purpose of committing terrorist offences.


In pratica, anche le discussioni di chi protesta contro le restrizioni Covid potrebbero essere facilmente flaggate e perseguite come “contenuto terroristico”.

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L’effetto del TERREG sarà quindi quello di dare poteri di censura praticamente illimitati alle autorità degli stati membri, che non vedono l’ora di usarli. Sarà molto difficile mettersi al riparo da questi sistemi di sorveglianza e censura (che saranno spesso automatizzati) sulle piattaforme centralizzate tradizionali.

Per questo motivo è fondamentale fin da ora prendere consapevolezza del problema e orientarsi verso piattaforme decentralizzate e non censurabili.

Non arriverà nessuno a salvarci.

“We cannot expect governments, corporations, or other large, faceless organizations to grant us privacy out of their beneficence. [...] We must defend our own privacy if we expect to have any. We must come together and create systems which allow anonymous transactions to take place.

- Eric Hughes, estratto del Cypherpunk Manifesto, 1993

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(Chiudiamo con la mia fantastica tshirt, ringraziando Hughes e tutti i Cypherpunk vecchi e nuovi).

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Grazie per aver letto Privacy Chronicles. Se ti piace perché non ti iscrivi?


privacychronicles.substack.com…

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Una mappa delle telecamere cinesi in uffici e luoghi pubblici d'Italia Sono almeno 2.430 gli impianti di sorveglianza targati Hikvision e Dahua acquistati dalle pubbliche amministrazioni. Dai piccoli Comuni fino a Palazzo Chigi.

Wired li ha censiti, mentre si prepara il nuovo bando pubblico per la videosorveglianza che dovrà sciogliere i nodi sulla tecnologia del Dragone

wired.it/article/telecamere-ci…





Il realismo capitalista e la costruzione dell'uomo economico


«Tutta una serie di misure e politiche neoliberali, come ad esempio la liberalizzazione dei servizi, la precarizzazione del mondo del lavoro, la programmazione per obiettivi nella Pubblica Amministrazione, l’aziendalizzazione della sanità e della scuola, sono funzionali proprio a creare situazioni di scarsità e di libera concorrenza che costringono i soggetti a pensare ed agire in termini calcolanti e competitivi, pena la sconfitta nella competizione, la disoccupazione e quindi il fallimento esistenziale.
Le generazioni più giovani, oggi, sono nate e cresciute nella società di mercato, e ne hanno introiettato pienamente i meccanismi essendosi formati entro i suoi meccanismi disciplinari: l’esempio più lampante sono i social network, Instagram su tutti, in cui la competizione sui like e la ricerca di successo e celebrità sulla base del meccanismo di influencing costruiscono quotidianamente tanti piccoli “imprenditori di se stessi”.
Come diceva Margareth Thatcher, “l’economia è il mezzo, ma l’obiettivo sono le anime”.»

lacittadifedora.it/il-realismo…



AGGIORNAMENTO COVID 19 DEL 28 GENNAIOLa Asl Roma 5 ha comunicato che da sabato 22 ad oggi venerdì 28  gennaio ci sono stati 1833 nuovi casi positivi al Covid 19 a Guidonia  Montecelio.


Certo che l’elezione del Presidente della Repubblica è un passaggio molto importante, ma no, non può assorbire tutto, quasi cancellare il resto e con quello la realtà.


Bentornati alla #FLEalMassimo qualche giorno fa ricorreva l’anniversario del giorno nel quale le truppe dell’armata rossa nel 1945 liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.


Sembra che Dante sia sbarcato fra i grandi elettori, fin qui piuttosto piccini. Difficile che ci abbiano pensato, ma a scorrere la storia delle precedenti elezioni presidenziali si coglie meglio il significato della condotta vista nel corso delle pri…


“Interessati, ma poco consapevoli. I giovani chiedono alla scuola di parlare di privacy” - I risultati del sondaggio commissionato dal Garante per la Giornata Europea della protezione dei dati personali

http://documents/10160/0/Survey+su+privacy+online+-+Giornata+europea+della+protezioen+dei+dati+personali+2022.pdf/4fa353a9-f26a-45a5-afce-e07de5f54622?version=1.2&download=true



youtube.com/embed/RiSvGx5iIEE

L’elezione del Presidente della Repubblica ha le sue regole, ha le sue anche liturgie, ricorrenti nel tempo, ma le difficoltà delle forze politiche sono sono emerse subito, fin dall’inizio.

Il risultato è evidente: esiste una maggioranza di governo, quindi un numero di parlamentari e di forze politiche che sono colleghi e alleati nel medesimo governo, i cui rappresentanti siedono nel medesimo Consiglio dei Ministri, che con quei numeri e con quella maggioranza avrebbero potuto – secondo me, dovuto – eleggere il Presidente della Repubblica al primo scrutinio.

Non è andata così, però non c’è neanche da fare moralismi sul fatto che ci sono stati dei nomi e ci sono state delle divisioni.

Io, però, vorrei richiamare l’attenzione su una cosa apparentemente laterale, ma, in realtà, molto rilevante, secondo me, perché dice molto anche del futuro.

Nel corso della discussione, tra i nomi emersi e rimbalzati continuamente sui giornali, c’erano da una parte quello del Presidente del Consiglio, il Professor Mario Draghi, e quello della Dottoressa Belloni, il Capo dei Servizi di Informazione – una volta detti servizi segreti – quindi il servizio di intelligence.

Su Draghi al Quirinale si è detto che poteva essere pericoloso, perché c’è il PNRR, ci sono gli impegni presi con l’Europa: è una considerazione fondatissima, che condivido.

Poi c’è chi dice che Draghi è una persona di spessore e di tale importanza per l’Italia, che, se fosse al Quirinale, saremmo sicuri che ci rimarrebbe per 7 anni. É vero che il Quirinale ha funzioni diverse rispetto al governo, però, con una permanenza di 7 anni, può esercitare la sua garanzia: discussione totalmente legittima.

Dunque, si è detto che se Draghi andasse al Quirinale, a Palazzo Chigi potrebbe andare la Dottoressa Belloni. Se, invece, Draghi restasse a Presidente del Consiglio, allora perché non eleggere la Belloni Presidente della Repubblica? Si tratterebbe anche di una donna.

Ora, non è minimamente in discussione la qualità delle persone, perché si tratta di due nomi di altissimo livello, tra i migliori che abbiamo in Italia: dunque, non è minimamente in discussione questo.

Il tema è: in quale Paese il Capo dei Servizi di Sicurezza diventa Capo del Governo o Presidente della Repubblica? In guerra, forse, anzi neanche.

Ci sono Paesi molto esposti sul lato della sicurezza, che si guardano bene dal fare una scelta simile. Ad esempio, Israele tiene separate le cose ed il perché è evidente: il mestiere delle informazioni e non è esattamente lo stesso mestiere dell’ esporsi al consenso popolare.

Questo mi pare assolutamente giusto e corretto.

Come si può pensare che la stragrande maggioranza dei parlamentari, quindi delle forze politiche e, quindi, in qualche modo, degli elettori che li hanno votati – perché, ricordiamolo, sono comunque tutti figli delle elezioni politiche del 2018 – dica: “noi vogliamo restare maggioranza, perché gli obiettivi che abbiamo raggiunto devono essere difesi nell’interesse generale, però ad una condizione: non sia mai uno di noi a fare una scelta, che non sia mai uno di noi a prendere la guida”.

In questa ottica, deve esserci sempre qualcuno che viene da fuori.

Dunque, prima di arrivare a considerare inutile il voto – che in democrazia sarebbe una disastro e non deve succedere mai – si arriverà alla conclusione di avere votato degli inutili.

Infatti, le forze politiche, pur sapendo di dover andare d’accordo, pur sapendo di dover rimanere in coalizione, non sono in grado di individuare una persona condivisa.

Tutti malfidati? Tra le vostre fila non c’è nessuno che possa essere considerato dagli altri, cioè anche da quelli che saranno avversari al momento della campagna elettorale, apprezzabile dal punto di vista istituzionale o delle capacità di governo?

Ripeto ho nominato due persone che il cielo ce l’hai conservi, ma, forse, da questo tipo di politica, che il cielo ce ne liberi.

L'articolo proviene da Fondazione Luigi Einaudi.

https://www.fondazioneluigieinaudi.it/meglio-liberarsene/



Giornata europea della privacy: quest’anno dedichiamola ai più giovani Intervento di Guido Scorza, Componente del Garante per la protezione dei dati personali (Il Fatto Quotidiano, 28 gennaio 2022) Ogni anno, il 28 gennaio, si celebra la giornata eur...

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Members of the European Parliament warn against Commission’s chat control mass surveillance plans


On the occasion of tomorrow’s European Data Protection Day, EU lawmakers are addressing the European Commission in a cross-party letter: They warn that the draft legislation announced by the Commission for March 2022 on indiscriminate message and chat control on all mobile phones would result in mass surveillance of the private communications of all EU citizens. Moreover, the legislation threatens secure encryption and IT security in general.

Similar to Apple’s highly controversial „SpyPhone“ plans, the EU Commission plans to „protect children“ by requiring providers of digital communication services to bulk intercept, monitor, and scan the contents of all citizens’ communications.

A draft legislation is to be presented on 2 March. Communications that have so far been securely end-to-end encrypted would need to be screened on all mobile phones and, in case of suspicion, automatically redirected and reported to the police. „Indiscriminately and generally monitoring everybody’s online activities ‚just in case‘ causes devastating collateral damage,” MEPs appeal to the responsible EU Commissioners Margrethe Vestager, Margaritis Schinas, Věra Jourová, Thierry Breton, Didier Reynders and Ylva Johansson. The proposed surveillance requirement “fails to respect the essence of the fundamental right to confidential communications (Article 7 of the Charter), and is therefore neither necessary nor proportionate “, the letter continues.

„It has a chilling effect on the exercise of fundamental rights online, including of children and victims, minorities, LGBTQI people, political dissidents, journalists etc. It sets a precedent for expanding it to other purposes in Europe as well. The outsourcing of law enforcement activities (crime detection) to private corporations and their machines removes the protection afforded by the independence and qualification of public investigators, as well as the institutional oversight over their activities.“

MEPs express concern about recent media reports that investigators shut down child sexual abuse platforms such as “Boystown” but failed to report the linked content for removal. This means that thousands of gigabytes of illegal images remain accessible.

„Investigators argue that they lack capacities to report material they are aware of. Adding thousands and thousands of mostly false reports of alleged circulation of well-known material via major communications services to their burden would fail victims whose safety depends on focusing all resources on preventing abuse and the production of abuse imagery in the first place,“ underline the MEPs.

MEP and civil liberties defender Patrick Breyer (German Pirate Party) comments:

“This EU Big Brother attack on our mobile phones by error-prone denunciation machines searching our entire private communications threatens to lead to a Chinese-style surveillance state. Will the next step will be for the post office to open and scan all letters? Indiscriminately searching all correspondence violated fundamental rights and is the wrong approach to protecting children. It actually puts their private pictures at risk of falling into the wrong hands and criminalises children in many cases. Flooding overburdened law enforcement officers, who don’t even have time to sift through already known child pornography, with mostly false machine-generated reports is irresponsible with regard to the victims of ongoing abuse.”

Marcel Kolaja Member and Quaestor of the European Parliament (Czech Pirate Party) adds:

“Monitoring across large platforms will only lead to criminals moving to platforms where chat control will be technically impossible. As a result, innocent people will be snooped on a daily basis while tracking down criminals will fail. Moreover, it will discourage victims from seeking help digitally. Not to mention that e.g. witnesses or harassment victims, whose lives may be in danger, are highly dependent on confidentiality of their communications. Therefore, chat control would only cause widespread uncertainty and distrust. Rather than mass surveillance of digital correspondence, the Commission should focus on assistance to victims, prevention of child sexual abuse, and coordination of targeted investigations.”

Background:

Apple’s plans, announced in August, to search personal photos for suspicious content prompted a public outcry. More than 90 organizations called on the company to scrap the plans. Apple eventually put its plans on hold.

MEPs warn that the Commission’s plans would trigger a similar storm of protest. Providers would need to implement a backdoor in their software („client-side scanning“) to enable such monitoring. Implementing a routine for automatically reporting suspected communications content in case of a match would break safe end-to-end encryption altogether and eliminate the security and trust that comes with it. Individuals, businesses and government rely on end-to-end encryption to safeguard their personal, commercial and state secrets.


patrick-breyer.de/en/members-o…

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Telemarketing e Registro delle opposizioni: il Garante Privacy emette parere favorevole sullo Schema di decreto del Presidente della Repubblica.


Lo scorso 13 gennaio, il Garante Privacy ha emesso parere favorevole circa lo “Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante sostituzione del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 178, in materia di istituzione e funzionamento del registro pubblico dei contraenti che si oppongono all’utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali”. La bozza dell’atto legislativo ha recepito le osservazioni sollevate dall’Authority e la normativa nazionale ha colmato le lacune di disciplina che frenavano l’esito positivo della consultazione avviata.

Con provvedimento n. 3 del 13 gennaio 2022 il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha emesso parere favorevole al nuovo “Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante sostituzione del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 178, in materia di istituzione e funzionamento del registro pubblico dei contraenti che si oppongono all’utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali”.

Lo Schema di decreto in esame deve sostituire il regolamento di cui al d.P.R. 7 settembre 2010, n. 178 e s.m.i., intervenendo sulla disciplina del Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO) al fine di estenderne l’operatività alle numerazioni telefoniche nazionali, sia fisse che mobili, non incluse in elenchi dei contraenti.

Trattandosi di un atto legislativo relativo al trattamento dei dati, il Ministero dello sviluppo economico attivava la procedura di cui all’art. 36, par. 4, GDPR, chiedendo un consulto all’Authority circa la conformità dello Schema di decreto alle disposizioni della normativa in materia di trattamento dei dati personali.

Nel parere il Garante ripercorre le tappe che hanno segnato la fase di interlocuzione con il Mise ed evidenzia gli obiettivi raggiunti nell’ambito della consultazione, come l’accoglimento delle osservazioni espresse dal Garante con due precedenti pareri.

Rileva, poi, che le perplessità sollevate con l’ultima nota del 24 giugno 2021 sono state superate dall’emanazione del D.L. n. 139 dell’8 ottobre 2021, il quale ha provveduto ad estendere l’efficacia revocatoria del consenso derivante dall’inscrizione al registro anche alle chiamate eseguite con modalità automatizzate.

In ragione della complessiva ragionevolezza delle soluzioni proposte a seguito della novella legislativa, dunque, il Garante ha ritenuto non residuassero rilievi ulteriori da esprimere e ha emesso parere favorevole all’adozione dello Schema di decreto.

Grazie alle modifiche operate, i consumatori potranno opporsi alla ricezione sia delle chiamate indesiderate eseguite tramite operatore, che di quelle effettuate con l’uso di sistemi automatizzati, modalità di contatto che sino ad ora era sfuggita alle limitazioni sancite dalla disciplina previgente.

L’iscrizione al RPO comporterà poi, tra le altre cose, la revoca dei precedenti consensi espressi dai consumatori, così da evitare il perdurare di eventuali abusi.

Il 21 gennaio u.s. il Consiglio dei Ministri si è riunito a Palazzo Chigi per discutere, tra le altre cose, lo Schema di d.P.R., approvandolo in esame definitivo.

Brevemente, si rammentano le novità più rilevanti che comporterà l’adozione del decreto:

  • sarà regolamentato il trattamento delle numerazioni telefoniche mediante l’impiego del telefono e l’invio di posta cartacea per la diffusione di materiale pubblicitario o la vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.;
  • la disciplina del RPO verrà estesa a tutte le numerazioni nazionali fisse e mobili, comprendendo anche quelle non riportate negli elenchi telefonici, cartacei o elettronici, attualmente escluse;
  • verrà estesa anche alle comunicazioni via posta cartacea la possibilità per gli utenti di indicare i soggetti nei confronti dei quali intendono revocare l’opposizione al trattamento dei dati personali.

Maria Vittoria Aprigliano

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La Belt & Road Initiative (BRI), conosciuta anche come “la nuova via della seta” può essere descritta come un ambizioso progetto di sviluppo economico e commerciale cinese, lanciato nel 2013 dal presidente Xi Jinping.


Tivoli ricorda le vittime dell’Olocausto nella giornata del 27 gennaio, data scelta dall’Onu per commemorare lo sterminio di sei milioni di persone, soprattutto ebrei, ma anche polacchi, rom, sinti, testimoni di Geova, disabili e omosessuali, giudica…


Quella che viene spesso chiamata «epoca della società» è stata un periodo in cui alcuni straordinari pensatori si sono dati il compito di affrancarci dalla credenza, dominante nella storia dell’umanità, secondo cui gli eventi sociali sono la consegue…


27 GENNAIO GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MEMORIAOggi è la Giornata Internazionale della Memoria, il 27 gennaio 1945, infatti, le truppe sovietiche scoprirono il campo di concentramento nazista di Auschwitz liberando i prigionieri che vi erano rimasti…


Fin qui si usa la paura della guerra. È un’arma di guerra, la paura di una guerra. I russi hanno usato quell’arma per rimettere indietro gli orologi e tornare alle zone d’influenza, ridisegnare e calcare i confini della spartizione fatta a Yalta.


È normale ci siano negoziati politici. È normale non sia facile trovare una soluzione. Tenere assieme una maggioranza di governo all’evidenza emergenziale, di suo sufficiente ad eleggere il Presidente della Repubblica e difficilmente mantenibile ove …


Hypocritical declaration on strengthening digital rights by EU Commission


As part of the Digital Decade, the EU Commission today presented its draft principles that are supposed to strengthen fundamental rights in the digital era. According to EU Vice-President Margrethe Vestager, the text shall serve as a benchmark and guideline for corporations and policymakers, when implementing new technologies in the future. EU civil society and the representation of its fundamental digital rights, such as privacy, empowerment and inclusion shall be at the heart of policy.

Patrick Breyer, MEP for the German Pirate Party and digital rights activist, is skeptical:

“It is positive to see the EU Commission not only talking fundamental rights, but wanting to put them into practise. However, in light of the actual policies of von der Leyen’s Commission, this announcement turns out to be nothing but smoke and mirrors. You cannot, on the one hand, point to the right to confidential communications, while at the same time pursue chat control to monitor EU citizens’ private messages without suspicion. You cannot, on the one hand, publish a survey, according to which 91% of citizens consider the right to confidential communications of paramount importance, while at the same time pursuing data retention plans to collect information about the communications of the entire population. You cannot, on the one hand, promise ‘artificial intelligence’ that conforms to fundamental rights, while at the same time reject a ban on biometric mass surveillance in public spaces. All in all, the suspicion is growing that this ‘declaration’ is only a smoke screen, while the actions of the EU Commission seem rather inspired by the model of the Chinese surveillance state.

“Extremely dangerous and hostile to fundamental rights is the statement that children needed to be protected from ‘harmful content’, that they have a ‘right to be protected from all crimes, committed via or facilitated through digital technologies’, and that all crime should be ‘prevented’. Preventing all crime is impossible in a free society, and trying to do so would result in creating a totalitarian Stasi state. Without asking for their opinion, children are currently being instrumentalised by politicians to justify policies such as indiscriminate chat control as well as attacks on secure encryption. Children have a right to be protected from political instrumentalisation!”


patrick-breyer.de/en/hypocriti…



                                                  L’ Amministrazione comunale di Tivoli, accogliendo la proposta della Consigliera del Sindaco per la promozione della lettura Dott.



Cybersecurity: al via la collaborazione tra Garante privacy e Agenzia per la cybersicurezza nazionale Garante della protezione dei dati personali e Agenzia per la cybersicurezza nazionale insieme per garantire diritti dei cittadini e tutela della sic...

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