La privacy secondo te: la parola a iPantellas
futuroprossimo.it/2022/03/russ…
La Russia vuol ‘nazionalizzare’ Apple e altre aziende che lasciano il paese
Giovedì il governo russo ha iniziato a valutare di acquisire, sequestrare o nazionalizzare le aziende che sospendono le attività nel paese.Gianluca Riccio (FuturoProssimo)
today.it/economia/aumento-prez…
"L'aumento dei prezzi dei carburanti è una truffa colossale, pagano i cittadini"
L'accusa del ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani: "Non esiste motivazione tecnica di questi rialzi, è una spirale speculativa su cui guadagnano in...Redazione (Today)
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L'eterno green pass e i nuovi poteri del Ministero della Salute
L’attenzione pubblica in Italia ultimamente è tutta per l’Ucraina, ma questo non significa che la questione green pass sia stata archiviata, anzi. E nel frattempo, mentre nessuno guarda, il Ministero della Salute e le Regioni si divertono a giocare coi nostri dati.
Vediamo insieme che sta succedendo, anche grazie ad alcuni provvedimenti del Garante Privacy.
Che succederà al green pass?
Ci sono molte voci che lasciano presagire una graduale eliminazione del green pass. In teoria, il 31 marzo 2022 dovrebbe essere l’inizio della fine, essendo il termine ultimo dello “stato di emergenza” (virgolette doverose).
Ma sono veramente queste le intenzioni? A leggere il testo del DPCM del 2 marzo, non sembra.
L’Allegato B, che disciplina le “Modalità di generazione delle certificaizoni verdi COVID-19” prevede che il “super green pass”, cioè quello erogato a seguito di 3 dosi o 2 dosi + guarigione, abbia una durata massima di 540 giorni: 1 anno e 6 mesi circa.
today.it/economia/andrea-beri-…
Andrea Beri, l'imprenditore che paga le bollette ai dipendenti
Ha deciso di erogare un "bonus energia" per i propri lavoratoriRedazione (Today)
Perché, in un periodo così complesso, incitare le persone ad odiare?
#meta #odio
Le nuove regole Meta sull'incitamento all'odio anti-russo saranno tossiche
Un provvedimento orribile che costituisce l'ennesimo, grave precedente di una deriva del pensiero dell'odio senza precedenti.redazione (FuturoProssimo)
Investire costa ma è necessario per difendersi dal cybercrime: l’avvertimento del Clusit
Secondo l’ultimo rapporto dell’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, l’86% dei cyberattacchi globali ha motivazioni finanziarie. Nel 2021 sono stati più numerosi, mirati e di maggiore gravità, facendo danni per 6.000 miliari di dollari
di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/La Repubblica del 9 Marzo 2022
Più numerosi, mirati e di maggiore impatto: così cambiano gli attacchi informatici registrati a livello mondiale dagli esperti del Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica. Presentando in anteprima alla stampa il rapporto 2021 che verrà discusso al Security summit del 15 marzo, l’associazione ha diffuso una serie di dati e statistiche provenienti da un costante lavoro di analisi degli incidenti noti avvenuti in tutto il mondo e secondo il quale nello scorso anno gli attacchi gravi sono aumentati del 10% rispetto all’anno precedente, con un quinto degli attacchi che ha colpito l’Europa.
Investire costa ma è necessario per difendersi dal cybercrime: l’avvertimento del Clusit
Secondo l’ultimo rapporto dell’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, l’86% dei cyberattacchi globali ha motivazioni finanziarie…Arturo Di Corinto (la Repubblica)
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Nuovo appuntamento con #LIBRARY
Nuovo appuntamento con la rubrica #LIBRARY. Oggi sono con Giuseppe Mobilio, ricercatore in diritto costituzionale all’Università degli Studi di Firenze, che ringrazio, per parlare del suo libro “Tecnologie di riconoscimento facciale. Rischi per i diritti fondamentali e sfide regolative”.
Guarda il video:
youtube.com/embed/0jC22IAFq24?…
La cybersecurity non si improvvisa nelle emergenze
Hacker’s Dictionary. Il rischio informatico aumenta ogni anno con l’avanzare dell’innovazione tecnologica e per la dipendenza dal digitale, lo dimostrano i rapporti di IBM e Clusit. Ecco 10 buone pratiche di autodifesa aziandale da parte del Cefriel di Milano
di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 10 Marzo 2022
La necessità di progettare strategie per mettere al riparo Pubbliche Amministrazioni e aziende dai rischi legati a possibili attacchi informatici non è una “nuova emergenza”, ma quasi. Nell’ultimo rapporto Clusitgli attacchi gravi nel 2021 sono aumentati del 10% rispetto all’anno precedente, un quinto in Europa, mentre per lo X-Force Threat Intelligence Index 2022di Ibm il 47% degli incidenti nel nostro Paese ha colpito l’industria manifatturiera, un dato raddoppiato rispetto a quello globale del 23,2%.
La situazione si è complicata con l’avvio del conflitto russo-ucraino che usa anche armi informatiche, dimostrando che la cybersecurity è un tema centrale per l’intera società. Per questo è particolarmente vero quello che dice Alfonso Fuggetta, del Cefriel-Politecnico di Milano: «Non si possono progettare interventi mirati a mettere al sicuro le infrastrutture informatiche in emergenza. La cybersecurity è un processo e come tale va gestito in modo continuativo».
ilsole24ore.com/art/benzina-pe…
#carburanti #italia #accise
Sulla benzina accise al 55%, produrla costa solo 87 centesimi al litro
Il prezzo record dei carburanti sconta accise record. Che si sono consolidate, balzello dopo balzello, dai tempi della caduta di Addis Abeba alle auto Euro6Jacopo Giliberto (Il Sole 24 ORE)
L’abbasso e il viva
Sulla guerra in Ucraina, è interesse di tutti i Paesi creare le condizioni per una soluzione diplomatica ed una pace onorevole
Governare il futuro – USA, la Federal Trade Commission contro chi tratta i dati dei bambini
Un’App per la perdita di peso ha raccolto per anni dati di bambini e li ha utilizzati per fornire loro un servizio e addestrare i propri algoritmi all’insaputa dei genitori. La Federal Trade Commission ora ha detto basta.
È una decisione preziosa quella appena adottata dalla Federal Trade Commission americana contro “Kurbo” una App gestita dalla WW International che per anni ha fornito servizi per la perdita di peso a bambini anche minori di 13 anni senza il consenso dei genitori in aperta violazione della disciplina americana e raccolto egualmente in violazione della medesima disciplina tonnellate di dati personali, anche sanitari, degli stessi bambini.
Una decisione bella non solo perché richiama l’attenzione una volta di più sulla piaga delle App che propongono anche ai bambini diete e sistemi più o meno affidabili e talvolta niente affatto affidabili per la perdita di peso, facendo leva sulle loro debolezze e sulla loro immaturità.
Ma anche e soprattutto perché ribadisce un principio che dobbiamo trovare la forza di fissare una volta per tutte. Chi ha l’obbligo come accade negli Stati Uniti a chi fornisce servizi digitali di verificare che i propri utenti abbiano almeno una certa età, 13 anni nel caso degli Stati Uniti, o si iscrivano al servizio con il permesso dei genitori, non può limitarsi a credere a quello che i bambini dichiarano sulla porta dell’App o del sito, ovvero di avere più di 13 anni o addirittura di essere i loro genitori.
Troppo facile, troppo poco serio, troppo inaffidabile. E nel caso di specie la Federal Trade Commission mette nero su bianco non solo che il fornitore di servizio si accontentava che i suoi utenti, anche bambini di 8, 9, 10 anni dichiarassero di averne 13, ma che continuava ad erogare il servizio ai suoi giovanissimi utenti anche dopo che questi ultimi una volta entrati impostavano l’età corretta per potersi fare calcolare il loro peso forma.
I gestori dell’App dunque conoscevano o almeno avrebbero potuto conoscere la circostanza di avere a bordo dei bambini minori di 13 anni entrati dichiarando di averne di più, ma non assumevano alcuna iniziativa al riguardo. E naturalmente trattavano i loro dati personali, li davano in pasto ai loro algoritmi. Si tratta di un fenomeno che diete a parte è drammaticamente diffuso e contro il quale occorre correre ai ripari il prima possibile.
Anche online non tutto è per tutti e i rischi connessi all’uso da parte di un bambino di un servizio non adatto alla sua età sono enormi. Ma la Federal Trade Commission ha rimproverato ai gestori dell’App anche di aver nascosto dietro un link quasi inaccessibile l’informativa sul trattamento dei dati personali e sul funzionamento dell’App e di aver così ostacolato la comprensione da parte degli utenti delle modalità di funzionamento del servizio e delle tipologie di dati trattati.
Un altro principio importante troppo spesso dimenticato anche da questa parte dell’oceano. Gli obblighi di informazione e trasparenza sono una cosa seria e non si può pensare di adempiervi nascondendo questo o quel link con la speranza che nessuno lo veda o ci clicchi sopra.
Bene anche l’ordine che la Federal Trade Commission ha indirizzato ai gestori dell’App, non solo cancellare tutti i dati personali dei bambini raccolti illecitamente e pagare una multa salata, ma anche distruggere tutti gli algoritmi sviluppati o addestrati utilizzando questi dati. E si tratta di una misura alla quale negli anni che verranno bisognerà pensare con attenzione. Un algoritmo cresciuto grazie al contributo di dati personali che non avrebbe dovuto trattare merita di essere distrutto perché altrimenti violare le regole a cominciare da quelle sulla privacy per addestrare gli algoritmi rischia di diventare economicamente vantaggioso per tanti, per troppi.
Buona giornata!
Ascolta il podcast su HuffPostItalia.
J. Alfred Prufrock
in reply to 🅲🅸🆅🅸🅲🅾 🆂🅴🆃🆃🅰🅽🆃🅰 • •Quindi, se il mezzo mondo che usa fb al momento è concentrato nel fare flame contro e pro russia, è comprensibile che la piattaforma permetta un inasprimento dei toni. Meno comprensibile che abbiano "pubblicizzato" la scelta
🅲🅸🆅🅸🅲🅾 🆂🅴🆃🆃🅰🅽🆃🅰 likes this.