Salta al contenuto principale



Cambi di gioco nella guerra russo-ucraina


Il 20 luglio, Sergey Lavrov, Ministro degli affari esteri della Federazione Russa, ha dichiarato che Mosca ha nuovi obiettivi in ​​Ucraina, poiché ora vuole espandere le sue conquiste oltre i confini delle cosiddette ‘repubbliche popolari’ di Donetsk e Luhansk prendendo le regioni di Kherson, Kharkiv e Zaporizhzhia. Lavrov ha sottolineato il trasferimento di equipaggiamento militare [...]

L'articolo Cambi di gioco nella guerra russo-ucraina proviene da L'Indro.



L’accordo sul grano prolungherà la guerra in Ucraina


Il cibo che mangiamo è intriso di sangue ucraino e deve essere fermato. Poiché l’Occidente accetta un accordo con la Russia per la garanzia immediata della sicurezza alimentare, stiamo prolungando la guerra e mettendo in pericolo l’approvvigionamento a lungo termine rafforzando il governo tirannico. Le esportazioni alimentari ucraine arriveranno nel mondo dopo che un accordo [...]

L'articolo L’accordo sul grano prolungherà la guerra in Ucraina proviene da L'Indro.



Ricordo di Celina Seghi, la ‘regina delle nevi’


L’hanno definita in vari modi, ‘La regina o la Signora delle nevi’, ‘La tigre di Aspen’, ‘Il topolino dell’Abetone’, immagine affettuosa che forse più le si attaglia, dato il suo fisico minuto. Parliamo di Celina Seghi, la pioniera dello sci italiano che ci ha lasciato fisicamente la notte del 27 luglio scorso, alla straordinaria età [...]

L'articolo Ricordo di Celina Seghi, la ‘regina delle nevi’ proviene da L'Indro.



Le nostre dieci anomalie


Le peculiarità con le quali saremo costretti a convivere a cominciare dalla crisi: il governo Draghi continuerà a gestire il Paese almeno fino a ottobre, che fretta c’era visto che la legislatura sarebbe finita a marzo? Che cosa ci riservano le prossime e

Le peculiarità con le quali saremo costretti a convivere a cominciare dalla crisi: il governo Draghi continuerà a gestire il Paese almeno fino a ottobre, che fretta c’era visto che la legislatura sarebbe finita a marzo?


Che cosa ci riservano le prossime elezioni? Provo a immaginare quali possano essere svolgimenti ed esiti di questa crisi, partendo da modalità e cause della caduta del governo Draghi.

Primo: il governo Draghi gestirà il Paese fino almeno ad ottobre, se non fino a dicembre, e dovrà occuparsi di affari correnti in un senso molto ampio (ad esempio, come potrebbe non rispettare i termini e vincoli europei e costituzionali relativi alla procedura di bilancio e quelli legislativi per l’approvazione dei decreti delegati?).

C’ era bisogno della crisi, visto che la fine della legislatura era fissata per marzo prossimo? Il motivo della discontinuità stava nel bisogno della destra di dare prova di unione. Altrimenti, sarebbe arrivata a ridosso delle elezioni, a marzo 2023, con una coalizione separata, un vero ossimoro, con due forze al governo e una all’opposizione. La campagna elettorale sarebbe stata più difficile, in queste condizioni.

Secondo: chi ha fatto precipitare la crisi ha impedito una eventuale riforma della formula elettorale (cioè del metodo con cui i voti si traducono in seggi). Quindi, si andrà a votare con la legge Rosato, approvata da Pd, FI e Lega nel 2017 e sperimentata nel 2018, con la modifica del numero dei parlamentari (ridotti di un terzo) votata nel 2020 e l’allineamento dei requisiti di età per votare, approvato nel 2021. L’esperienza fatta nell’ultimo quinquennio con questa legge è stata negativa, perché abbiamo avuto un Parlamento con tre maggioranze, tre indirizzi politici diversi, tre governi di durata poco più lunga di un anno. Peggio della cosiddetta Prima Repubblica, quando i governi erano altrettanto brevi, ma la costante presenza della DC assicurava almeno coerenza dell’indirizzo politico.

Terzo: la circostanza che vi sia concorrenza non solo tra le coalizioni, ma anche nelle coalizioni lascia presagire che queste possano servire a vincere elezioni, non a governare il Paese. Ci si mette insieme per andare al governo, non per governare. Anche la campagna elettorale sarà strabica, perché le forze politiche, frammentate e all’interno divise, debbono correre in squadra per il 37 per cento dei seggi, separate per il 61 per cento dei seggi (ma, a causa della frammentazione, la chiave per vincere sarà nei collegi uninominali/maggioritari, nonostante che ad essi sia assegnata una percentuale minore di seggi).

Quarto: il fatto che a sinistra si sia discusso di un «accordo tecnico» e si sia ora alla ricerca di ciò che possa unire; e che la destra si sia messa al lavoro sul programma a meno di due mesi dalle elezioni, è la prova del vuoto di politiche. I programmi saranno frutto di improvvisazione preelettorale, non di una collaborazione tra forze politiche con ideali comuni, maturati con l’esperienza e il tempo. Possiamo immaginare che vi saranno elencati i temi meno divisivi, come nel «contratto di governo» tra Lega e M5S del 2018, scritto e rapidamente dimenticato. Nelle piazze o in televisione, ogni evento quotidiano offrirà lo spunto per battibecchi che finiranno nel dimenticatoio con la stessa rapidità dell’evento che li avrà provocati. Abbiamo quindi politici senza politiche.

Quinto: la scelta dei candidati e la formazione delle liste sarà l’operazione più verticistica immaginabile, nelle mani delle singole persone-segretari dei partiti: questi debbono spartirsi, mediante accordi, i collegi uninominali e formare da soli le liste per la parte proporzionale.

Sesto: tutto lascia pensare che saranno i nuovi votanti e gli astenuti a decidere. Circa il 6 per cento degli aventi diritto al voto sarà costituito da giovani che partecipano per la prima volta a una elezione politica nazionale. Quanto agli astenuti, si può temere che possano essere più del 27 per cento registrato alle elezioni politiche nazionali del 2018. Quale affidamento può, infatti, fare l’elettorato su una classe politica così incostante, nella quale, nel corso di una legislatura, un terzo dei parlamentari ha cambiato schieramento?

Settimo: per differenziarsi dinanzi all’elettorato, vengono evocati il pericolo fascista e quello russo. Ma coloro che nutrono questi timori hanno ben poca fiducia negli anticorpi della nostra democrazia (il pluralismo, la varietà di voci con cui può parlare il popolo, l’esistenza di poteri contrapposti) e nella maturità della nostra opinione pubblica.

Ottavo: c’è il serio timore che gli italiani rimarranno in attesa di avere risposte sui problemi di fondo del Paese. La pandemia ha posto in luce le debolezze della sanità territoriale. Gli indicatori segnalano il basso tasso di scolarizzazione del Paese: La scuola bloccata è il titolo della bella sintesi fatta da Andrea Gavosto in un densissimo libro pubblicato ad aprile scorso da Laterza. Da anni viene lamentata la bassa produttività italiana e la prospettiva che la nostra diventi, anche per gli andamenti demografici, una società, più che di lavoratori, di pensionati. É stata avviata, è vero, una robusta ripresa, finanziata dall’Unione europea, ma occorre realizzarne gli obiettivi in quattro anni. Le forze politiche dovrebbero indicare le loro idee e proposte su questi temi, e, quando propongono minori tasse (che vuol dire minori entrate), dovrebbero dire quali spese vogliono tagliare.

Nono: con un Parlamento di 600 membri, invece di 945, le defezioni (definite anche riposizionamenti o cambi di casacca) avranno un peso molto maggiore. Quindi, coalizioni poco omogenee e coese come quelle che si preparano (a destra, tra tre forze politiche di cui due fino a ieri al governo e una all’opposizione; a sinistra, tra sei o sette forze politiche) non lasciano presagire governi stabili.

Decimo: le incertezze dei risultati attesi non dipendono solo dalla formula elettorale, ma anche, e principalmente, da due fattori, tra di loro connessi: la scarsa capacità aggregativa delle forze politiche e la fluidità dell’elettorato. La prima dipende dalla quasi inesistente democrazia interna dei partiti, dalla debolezza della loro offerta politica, dalla loro propensione ad interessarsi all’aggregazione solo nei periodi preelettorali. La seconda si è accentuata negli ultimi anni, con flussi di opinione pubblica ed elettorali che hanno in breve tempo premiato o sanzionato le forze politiche (si pensi all’andamento, in sondaggi ed elezioni, del M5S, di FdI, e della Lega, sul più lungo periodo anche del PD, passato dal 40 al 20 per cento).

Con queste dieci peculiarità e anomalie (che si aggiungono a quelle elencate da Maurizio Ferrera sul Corriere della Sera del 30 luglio scorso) saremo destinati a convivere nei prossimi tempi.

Il Corriere della Sera

L'articolo Le nostre dieci anomalie proviene da Fondazione Luigi Einaudi.




Elezioni politiche 2022: Propaganda elettorale su ‘L’Indro’


In conformità con quanto disposto dalla Legge 22 febbraio 2000, n. 28, ‘L’Indro‘, quotidiano digitale indipendente di geopolitica, rende noto che è disponibile a pubblicare messaggi/spazi di pubblicità/propaganda elettorale a pagamento in occasione delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Il principio guida è offrire pari condizioni a tutti i partiti, tutte le liste, tutti [...]

L'articolo Elezioni politiche 2022: Propaganda elettorale su ‘L’Indro’ proviene da L'Indro.



Le funzioni per la presentazione delle istanze per l'assegnazione delle supplenze a tempo determinato saranno disponibili oggi a partire dalle ore 14.30 ▶ miur.gov.
in reply to Ministero Istruzione (unofficial)

con assegnazione delle supplenze in maniera completamente automatizzata, in aperta e sfacciata violazione del regolamento UE 2016/679 art. 22 par. 1, cosa per cui M.I. meriterebbe di essere segnalato al Garante per la somministrazione delle dovute sanzioni.


Il 2 agosto 1980, alle 10.25, un attentato ha sconvolto la città di Bologna e tutta l’Italia.
Ancora oggi, l’orologio che si affaccia sul piazzale della stazione, luogo della strage, segna simbolicamente quell’ora.



Ucciso da droni Usa il capo di Al Qaeda Ayman al Zawahiri


E' stato colpito a Kabul. Joe Biden: giustizia è fatta. Proteste dei Talebani: è una violazione dell'accordo di Doha. Con ogni probabilità sarà sostituito da Saif al-Adel, uno dei fondatori di Al Qaeda. L'articolo Ucciso da droni Usa il capo di Al Qaeda

della redazione

(Ayman al Zawahiri e Osama bin Laden nella foto di Wikimedia Commons)

Pagine Esteri, 2 agosto 2022 – Il leader di Al Qaeda, Ayman al Zawahiri, è stato ucciso durante un raid aereo condotto dalla Cia con alcuni droni a Kabul, in Afghanistan, domenica 31 luglio. La notizia data inizialmente dai media Usa è stata confermata dal portavoce dei Talebani al potere in Afghanistan, Zabiullah Mujahid. Il raid è avvenuto nel quartiere di Sherpur, nel centro della capitale afghana e ha avuto come bersaglio una abitazione residenziale. Zawahiri, egiziano, medico e uno dei capi del Jihad nel suo paese durante gli anni ’80, aveva preso la guida di Al Qaeda in seguito all’assassinio di Osama bin Laden il 2 maggio 2011 ad Abbottabad, in Pakistan, sempre da parte degli Usa. Con ogni probabilità sarà sostituito da Saif al-Adel, uno dei leader di Al Qaeda sin dai suoi primi giorni.

L’attacco di droni è il primo condotto dagli Usa in Afghanistan dopo quello di un anno fa durante il ritiro americano dal Paese in cui furono uccisi 10 civili a Kabul. I Talebani hanno condannato il raid affermando che è una violazione delle intese di Doha firmate con gli Stati Uniti che prevedevano il ritiro di tutte le forze americane dall’Afghanistan. Le intese comprendevano anche l’impegno degli islamisti di impedire ad Al Qaeda di utilizzare di nuovo il suolo afghano per pianificare attacchi ma non l’espulsione di Al Qaeda.

Nel 2001, Zawahiri, come Osama bin Laden, era fuggito dalle forze statunitensi di occupazione dell’Afghanistan e dove si trovasse è rimasto un mistero. Braccio destro di bin Laden ai tempi dell’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, il medico egiziano in tutti questi anni ha continuato nell’ombra a guidare l’organizzazione. Figura meno carismatica di bin Laden, considerato il “teorico” di Al Qaeda, Zawahiri ha dovuto fare i conti non solo con la caccia che gli Usa gli hanno dato per oltre venti anni ma anche con la scissione interna che ha dato vita all’Isis, lo Stato islamico, in sfida diretta alla sua autorità.

Sulla sua uccisione è intervenuto qualche ora fa Joe Biden. “Ora giustizia è fatta – ha detto il presidente americano – e il mondo non dovrà più temere questo pericoloso terrorista: ancora una volta, abbiamo dimostrato di essere capaci e determinati a difendere i nostri cittadini da chi vuole farci del male”. Biden ha spiegato che la Cia aveva localizzato Zawahiri quest’anno, dopo che si era spostato a Kabul, in Afghanistan, per riunirsi con i suoi familiari. “Dopo attente valutazioni e verifiche, ho autorizzato la sua eliminazione: l’operazione è stata un successo, senza vittime tra i suoi familiari o altri civili”, ha detto Biden, aggiungendo che gli Stati uniti continueranno “a vigilare, e a fare tutto il necessario per proteggere i nostri cittadini in patria e in tutto il mondo”. Pagine Esteri

L'articolo Ucciso da droni Usa il capo di Al Qaeda Ayman al Zawahiri proviene da Pagine Esteri.



ECOLOGIA. Taranto, la “CONVOCATORIA” per discutere di ambiente e giustizia sociale


Taranto è uno dei contesti simbolo della violenza sociale ed ecologica che domina il Sud Italia. La CONVOCATORIA pone l’identità tarantina come anello di congiunzione tra territori in cui dominano colonizzazione interna, ecocidio e disgregazione sociale.
Idella redazione


Pagine Esteri, 25 luglio 2022 – Si terrà dal 26 al 29 agosto a Taranto la CONVOCATORIA ECOLOGISTA, campeggio organizzato da una rete di realtà del Sud Italia (Raggia Tarantina, Cooperativa Sociale Robert Owen, Movimento No Muos, Laboratorio Politico Iskra, con la partecipazione di Ecologia Politica Network). Quest’anno alla sua prima edizione, l’iniziativa prende le mosse da una visione dell’ecologia improntata alle lotte per la giustizia sociale. A partire da una riflessione sulle cause storico-politiche della marginalizzazione del Sud come imprescindibili per guardare alla crisi ecologica, la CONVOCATORIA estenderà il dibattito al tema della solidarietà internazionale e della costruzione di strategie comuni, accogliendo attiviste e attivisti dal Mediterraneo.

Parteciperanno gruppi dalla Palestina, dal Kurdistan, dall’Egitto, al fine di aprire un fronte di progettualità condivisa. Questo percorso intende affrontare molti degli aspetti socio-politici che si interconnettono nella questione ecologica: la condizione del margine come territorio di resistenza, l’Occupazione [materiale e ontologica], l’appropriazione coloniale di pratiche e saperi, le lotte transfemministe, le autonomie. Uno dei punti di riferimento nella costruzione del campeggio è stata l’esperienza della COP26 di Glasgow, dove una mobilitazione dalla portata impressionante ha reso manifesta l’esistenza di un movimento ecologista mondiale guidato dal Sud Globale.

2010586

La CONVOCATORIA intende guardare a questo movimento promuovendone le premesse e le pratiche, condividendo tutte quelle forme di collettività basate sulla resistenza anti-coloniale e anti-capitalista. Le realtà coinvolte sono attive nelle lotte per la sovranità, come il Mesopotamian Ecology Movement, nella solidarietà internazionale, come la Boycott, Divestment and Sanctions, nella decolonizzazione dei sistemi architettonici, come DAAR – Decolonizing Architecture Art Research.

Taranto è uno dei contesti simbolo della violenza sociale ed ecologica che ha dominato il Sud Italia attraverso i processi di industrializzazione, militarizzazione, espropriazione delle comunità. In questo senso la CONVOCATORIA pone l’identità tarantina come anello di congiunzione tra territori in cui colonizzazione interna, ecocidio, disgregazione sociale appartengono a uno stesso spettro di oppressione in cui rivendicare forme di emancipazione attraverso un percorso collettivo.ù

2010588

Diversi eventi preparatori stanno accompagnando l’organizzazione del campeggio. Il 9 luglio scorso il Movimento No Muos ha presentato il dossier ‘”Università e Guerra”, esito di un’inchiesta sulle affiliazioni delle università italiane con l’industria bellica internazionale e con centri di ricerca a loro volta implicati – con un focus su Israele, Turchia e Stati Uniti. Il 30 luglio prossimo Federica De Rosa presenterà il volume “Laboratorio Favela” – testi e discorsi di Marielle Franco – che ripercorre il pensiero dell’attivista e politica brasiliana assassinata nel 2018 (presso il collettivo transfemminista Le Mele di Artemisia). Il 6 agosto si terrà un’assemblea pubblica di lancio che aprirà un dialogo tra le realtà promotrici e il territorio.

Le tre giornate dell’incontro alterneranno presentazioni, laboratori e momenti plenari presso la Cooperativa Sociale Robert Owen, sede della CONVOCATORIA, concludendosi con una marcia popolare il 28 agosto. Questo ritiro di dibattito e progettualità tra movimenti e soggetti territoriali avrà quindi come linea direttrice l’idea che il superamento del modello estrattivista non può essere immaginato se non a partire da un processo che unisca le diverse lotte sociali, e metta al centro l’interdipendenza di località e globalità. Un processo che si faccia portavoce dell’urgenza di “inventare, ri-articolare e contaminarci attraverso le plurime pratiche ed azioni dirette che ci permettono di resistere alla fine del mese e alla fine del mondo.”

convocatoria-ecologista-tarant…

facebook.com/events/s/convocat…

L'articolo ECOLOGIA. Taranto, la “CONVOCATORIA” per discutere di ambiente e giustizia sociale proviene da Pagine Esteri.



Ayman al-Zawahiri: ucciso dagli Stati Uniti


Ex braccio destro di Osama Bin Laden, divenuto leader di al-Qaeda nel 2011, considerato il 'numero uno' del terrorismo internazionale, abbattuto da un drone della Cia nel suo rifugio di Kabul

L'articolo Ayman al-Zawahiri: ucciso dagli Stati Uniti proviene da L'Indro.



Polonia, la più recente superpotenza militare d’Europa?


L’invasione russa dell’Ucraina ha provocato un vento di cambiamento in Europa. Un continente in cui molti stati hanno gradualmente ridotto le proprie spese militari dopo la Guerra Fredda, i governi stanno ora cercando di rimilitarsi, rendendosi conto che la minaccia di espansione russa rimarrà per il prossimo futuro. Una di queste nazioni europee è la [...]

L'articolo Polonia, la più recente superpotenza militare d’Europa? proviene da L'Indro.



Elezioni. Rispuntano gli ascari del meno peggio - Contropiano

"Quando arrivano le elezioni scatta sistematicamente l’invocazione alla catarsi, a mettere da parte ogni responsabilità passata e presente del Pd (ieri dell’Ulivo) sulle scelte guerrafondaie e antipopolari perché se fatte dal Pd queste sono potabili, mentre quelle della destra – sulle quali il Pd è convenuto spesso dentro e fuori le aule parlamentari – sono indigeribili.

Insomma se in guerra e al fianco della Nato ci trascina il Pd va bene, se lo fa la Meloni no. Se i sacrifici, le privatizzazioni, i tagli alla spesa sociale li fa il PD ci lamentiamo un po’ ma non si vede l’ombra di un’ora di sciopero, se le fa la destra siamo dentro al baratro."

contropiano.org/news/politica-…



La disputa sulle targhe tra Pristina e Belgrado provoca nuove tensioni al confine. Mosca parla di ‘provocazione’ e la missione Nato aumenta i pattugliamenti. Torna a salire la tensione al confine tra Serbia e Kosovo.


Un bastimento carico carico di...Partita. Per la prima volta da oltre cinque mesi, oggi una nave è salpata dal porto di Odessa con 26.000 tonnellate di grano a bordo.


Ucraina: Stati Uniti preoccupati per l’Armenia come via di scampo russa alle sanzioni


Durante una visita di questo mese a Yerevan, il direttore della CIA William Burns ha avvertito l’Armenia di aiutare la Russia a eludere le sanzioni occidentali, compresa l’alta tecnologia, imposte in risposta all’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio. L’Armenia ha una lunga esperienza nell’assistere l’Iran a eludere le sanzioni internazionali, esperienza che senza dubbio tornerà utile. [...]

L'articolo Ucraina: Stati Uniti preoccupati per l’Armenia come via di scampo russa alle sanzioni proviene da L'Indro.



Il Focus Sicurezza Energetica guarda alle principali dinamiche della Energy Politics prodottesi nel primo quadrimestre del 2022.


USA: la legge sui semiconduttori e i miliardari moderni


È piuttosto divertente che dibattiamo continuamente sulle cause della disuguaglianza quando passiamo regolarmente fatture che ridistribuiscono il reddito verso l’alto. Il progetto di legge sui semiconduttori del Congresso è l’ultimo episodio di questa assurda farsa. Per essere chiari, il disegno di legge fa delle cose buone. Ha finanziamenti sia per sovvenzionare la capacità di produzione [...]

L'articolo USA: la legge sui semiconduttori e i miliardari moderni proviene da L'Indro.



Preparare l’Ucraina alla vittoria dopo una lunga guerra


L'esito della guerra in Ucraina avrà implicazioni a lungo termine per la comunità transatlantica e la nozione di sovranità nazionale nel ventunesimo secolo

L'articolo Preparare l’Ucraina alla vittoria dopo una lunga guerra proviene da L'Indro.



For Asia, the first half of 2022 has been marred by the implications of the war in Ukraine – as everywhere else in the world – but it has also been a time for elections in the region’s key countries.


Ucraina, storie di donne: Svitlana, volontaria di guerra


Il PDMSh è l'unico progetto medico operante nell'area delle operazioni militari nel pieno rispetto dei requisiti della legislazione ucraina

L'articolo Ucraina, storie di donne: Svitlana, volontaria di guerra proviene da L'Indro.



L’Ucraina combatte la Russia e promuove l’integrazione energetica europea


L’Ucraina ha più che raddoppiato il volume di elettricità a basso costo che può esportare nei mercati dell’UE mentre il Paese continua a portare avanti la sua integrazione energetica europea nonostante l’invasione russa in corso. È probabile che l’espansione della capacità di esportazione del 30 luglio si dimostrerà particolarmente gradita poiché i consumatori nei Paesi [...]

L'articolo L’Ucraina combatte la Russia e promuove l’integrazione energetica europea proviene da L'Indro.



Ucraina: i troppi errori di calcolo degli Stati Uniti


I funzionari dell'Amministrazione Biden operano come se il momento unipolare esistesse ancora. Ma non esiste più, e così hanno messo nei guai se stessi ma soprattutto l'Europa

L'articolo Ucraina: i troppi errori di calcolo degli Stati Uniti proviene da L'Indro.



Religious Engagement and the SDGs: A View from Rome

The international community has begun to recognise religion’s positive role in supporting sustainable development and fostering peaceful and inclusive societies, and has increasingly sought to partner with religious communities to achieve the 2030 Su…



I liberali ci sono


Il 4 agosto, alle 11.00, presso la sede della Fondazione Luigi Einaudi, in via della Conciliazione, 10 si terrà una conferenza stampa dal titolo “I liberali ci sono”. I liberali diranno la loro sulla campagna elettorale e sulle elezioni politiche che si t

Il 4 agosto, alle 11.00, presso la sede della Fondazione Luigi Einaudi, in via della Conciliazione, 10 si terrà una conferenza stampa dal titolo “I liberali ci sono”. I liberali diranno la loro sulla campagna elettorale e sulle elezioni politiche che si terranno il 25 settembre 2022.

Interverranno:
Giuseppe Benedetto, Presidente della Fondazione Luigi Einaudi
Alessandro De Nicola, Presidente della Adam Smith Society e coordinatore del Dipartimento libertà economiche e politiche sociali della Fondazione Luigi Einaudi
Oscar Giannino, Giornalista
Franco Debenedetti, Dirigente d’azienda, politico e saggista
Guido Gentili, Giornalista
Silvia Enrico, Avvocato e Segretario Nazionale di ALI – Alleanza Liberaldemocratica per l’Italia
Carlo Scognamiglio, Economista e politico

Sarà possibile seguire la diretta sulla nostra pagina Facebook e sul nostro canale YouTube.

Per accreditarsi è necessario inviare un’email a stampa@fondazioneluigieinaudi.it

L'articolo I liberali ci sono proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Massimo Livi Bacci – Per terre e per mari


L'articolo Massimo Livi Bacci – Per terre e per mari proviene da Fondazione Luigi Einaudi. https://www.fondazioneluigieinaudi.it/massimo-livi-bacci-per-terre-e-per-mari/ https://www.fondazioneluigieinaudi.it/feed


Il 29 luglio 2020 è iniziata la mia avventura al Garante per la privacy.
Sono già passati due anni e sono stati due anni straordinariamente intensi e stimolanti.

Non è facile provare a fare un bilancio come, pure, l’anniversario suggerisce.
Ecco alcuni numeri.
180 provvedimenti dei quali sono stato relatore.
Quasi 14 mila ore lavorate dalla mia segreteria (Daria, Eduardo, Guido e Michela in rigoroso ordine alfabetico!) e da me.
524 numeri di Privacy Daily.
288 puntate di Governare il futuro su Huffington Post.
54 puntate di Garantismi il video-format settimanale con Matteo Flora.
20 puntate de “La privacy secondo te” su Italian Tech de La Repubblica.
15 episodi de “i provvedimenti spiegati semplici” su Agenda Digitale.
Oltre 200 gli eventi pubblici – online e di persona – ai quali ho partecipato.
Sui social le visualizzazioni dei contenuti di #cosedagarante sono state 5,5 milioni su Twitter, oltre 2, 5 milioni su Linkedin, circa 500 mila sulla pagina Facebook e sull’account Instagram, senza contare le centinaia di migliaia di visualizzazioni de “La privacy secondo te” su Italian Tech de La Repubblica, quelle di Garantismi e gli ascolti del podcast di Governare il futuro su Huffington Post.

Credo che si possa essere ragionevolmente certi che di diritto alla protezione dei dati personali e all’identità personale oggi si parli più di ieri e, c’è da augurarsi, meno di domani perché solo rendendo questo diritto un diritto popolare, un diritto di massa, un diritto davvero delle persone c’è qualche speranza di un futuro migliore del passato.

Ma i numeri – questi e qualsiasi altro potessi condividere – non rendono giustizia alle emozioni, esperienze, confronti, dialoghi e scontri che hanno reso semplicemente straordinari i miei primi due anni al Garante.

È, probabilmente, il lavoro più bello che mi sia, sin qui, trovato a fare nella mia vita nella quale, pure, ho sempre avuto la fortuna di fare lavori e ricoprire incarichi capaci di regalare grandi soddisfazioni.

Oggi e qui al Garante, però, è diverso: stare dalla parte delle persone per definizione, dalla parte dei più deboli e dei più vulnerabili, degli utenti, dei cittadini e dei consumatori senza, tuttavia, mai dimenticare le ragioni del mercato e quelle dell’Amministrazione nella gestione del Paese, per di più, nel pieno di un’emergenza sanitaria senza precedenti.

Accompagnare il diritto alla protezione dei dati personali nella sua crescita in una stagione della vita del mondo nella quale i dati – personali e non personali – sono protagonisti indiscussi della dimensione sociale, culturale, democratica e economica oltre che, naturalmente, della vita delle persone è un’esperienza che ritengo unica.
Dai provvedimenti connessi alla gestione sanitaria a quelli adottati nel tentativo di garantire, specie ai più piccoli, una vita più sicura nella dimensione digitale, dai provvedimenti per tenere la sorveglianza di massa a distanza di sicurezza dalla nostra democrazia a quelli volti a scongiurare il rischio della mercificazione dei dati biometrici passando per le decine di pareri con i quali si è cercato di fare in modo che la trasformazione digitale e l’implementazione del PNRR procedessero spedite ma nel rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà delle decine di milioni di persone che vivono nel nostro Paese.

Impossibile provare a selezionare i provvedimenti ai quali sono rimasto più legato.
Si è fatta, credo, tanta strada ma non c’è dubbio che quella da fare è molto di più di quella che si è fatta.
E non solo perché a fronte dei due anni alle spalle ce ne sono altri cinque davanti.
Ma anche perché le sfide più impegnative, certamente, devono ancora venire.

E se il bilancio di questi primi due anni è, almeno dal mio angolo di visuale, tanto positivo è merito di tante persone che non posso non ringraziare: i miei colleghi del Collegio, per cominciare (Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia), il personale dell’Autorità a cominciare dalla mia Segreteria, le centinaia di stakeholders pubblici e privati con i quali ci siamo confrontati su base quasi quotidiana e, da ultima ma non per ultima, la mia famiglia alla quale, inesorabilmente, ho sottratto tempo e serenità e chiesto pazienza e comprensione.
Semplicemente grazie a tutti.

L’attività qui in Autorità prosegue, probabilmente, senza interruzioni durante tutto il mese di agosto ma le #cosedagarante, oggi si fermano per qualche settimana per tornare tra fine di agosto e i primi giorni di settembre salvo, naturalmente, eccezioni.

Buone vacanze, buon riposo e/o buon lavoro a chi, a dispetto del periodo, ha scelto o è costretto a continuare a lavorare.

reshared this

in reply to Informa Pirata

complimenti e grazie! ♥🙏🏼🍀

P.S. Com'è possibile un toot cosí lungo? 🤔😅



Il Drone dell’UE è un’Altra Minaccia per Migranti e Rifugiati – HRW


La sorveglianza aerea di Frontex facilita il ritorno agli abusi in Libia. “Non sapevamo che fossero i libici finché la barca non si è avvicinata…

La sorveglianza aerea di Frontex facilita il ritorno agli abusi in Libia.

“Non sapevamo che fossero i libici finché la barca non si è avvicinata abbastanza e abbiamo potuto vedere la bandiera. A quel punto abbiamo iniziato a urlare e piangere. Un uomo ha cercato di buttarsi in mare e abbiamo dovuto fermarlo. Abbiamo lottato il più possibile per non essere ripresi, ma non potevamo farci nulla”, ci ha detto Dawit. Era il 30 luglio 2021 e Dawit, dall’Eritrea, sua moglie e la giovane figlia stavano cercando rifugio in Europa.

Judith Sunderland, Direttore Associato, Divisione Europa e Asia Centrale
Lorenzo Pezzani Condirettore, Border Forensics

Invece, erano tra le oltre 32.450 persone intercettate dalle forze libiche l’anno scorso e riportate a detenzioni arbitrarie e abusi in Libia .

Nonostante le prove schiaccianti della tortura e dello sfruttamento di migranti e rifugiati in Libia – crimini contro l’umanità , secondo le Nazioni Unite – negli ultimi anni l’Unione Europea ha sostenuto gli sforzi delle forze libiche per intercettare le barche. Ha ritirato le proprie navi e installato una rete di risorse aeree gestite da società private. Da maggio 2021, l’agenzia di frontiera dell’UE Frontex ha schierato un drone fuori Malta e i suoi schemi di volo mostrano il ruolo cruciale che svolge nel rilevamento delle barche vicino alle coste libiche. Frontex fornisce le informazioni del drone alle autorità costiere, inclusa la Libia.
Ricostruzione dell'intercettazione del 30 luglio 2021 facilitata dal drone Frontex. Oltre alla traccia del drone Frontex, la mappa mostra la traccia di Seabird (un aereo Sea-Watch) che ha assistito all'intercettazione. Mostra anche la nave della ONG Sea Watch 3 nelle vicinanze. Non ci sono dati di localizzazione della nave per la motovedetta della guardia costiera libica Ras Jadir o per la nave intercettata. Mappa per gentile concessione di Border Forensics.Ricostruzione dell’intercettazione del 30 luglio 2021 facilitata dal drone Frontex. Oltre alla traccia del drone Frontex, la mappa mostra la traccia di Seabird (un aereo Sea-Watch) che ha assistito all’intercettazione. Mostra anche la nave della ONG Sea Watch 3 nelle vicinanze. Non ci sono dati di localizzazione della nave per la motovedetta della guardia costiera libica Ras Jadir o per la nave intercettata. Mappa per gentile concessione di Border Forensics.
Frontex afferma che la sorveglianza serve a soccorsi, ma le informazioni facilitano le intercettazioni e i rimpatri in Libia. Il giorno in cui Dawit e la sua famiglia sono stati catturati in mare, le forze libiche hanno intercettato almeno altre due barche e riportato almeno 228 persone in Libia. Una di quelle barche è stata intercettata in acque internazionali, all’interno dell’area di ricerca e salvataggio maltese. La traiettoria di volo del drone suggerisce che stesse monitorando la traiettoria della barca, ma Frontex non ha mai informato la vicina nave di soccorso non governativa Sea-Watch .

Human Rights Watch e Border Forensics , un’organizzazione no-profit che utilizza innovative analisi visive e spaziali per indagare sulla violenza ai confini, stanno esaminando come il passaggio dalla sorveglianza marittima a quella aerea contribuisca al ciclo di abusi estremi in Libia . La mancanza di trasparenza di Frontex – hanno respinto la nostra e le richieste di Sea-Watch di informazioni sulle loro attività il 30 luglio 2021 – lascia senza risposta molte domande sul loro ruolo.

Dawit e altri si sono fatti prendere dal panico quando hanno visto la barca libica perché sapevano cosa li aspettava al ritorno. Lui e la sua famiglia sono finiti in prigione per quasi due mesi, rilasciati solo dopo aver pagato 1.800 dollari. Sono ancora in Libia, sperando in una possibilità di raggiungere la salvezza in un Paese che rispetti i loro diritti e la loro dignità.

FONTE: hrw.org/news/2022/08/01/eus-dr…


tommasin.org/blog/2022-08-01/i…

giorgetti reshared this.



#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione.

🔸 Disponibili i dati sugli esiti degli scrutini del primo e del secondo ciclo di istruzione

🔸 Scuola, pubblicati i dati relativi alle studente…




Elezioni 2022: tra demagogia e chi la spara più grossa


Tempo di smarronate e demagogie che rischiano di diventare legge dello Stato, mentre si tratta e si spartiscono i collegi

L'articolo Elezioni 2022: tra demagogia e chi la spara più grossa proviene da L'Indro.



Elezioni 2022: Week-end da mangiarsi il fegato


Nel marasma rischiamo, di qui a tre mesi, di trovarci governati da una sciamannata urlatrice da mercato, donna Giorgia

L'articolo Elezioni 2022: Week-end da mangiarsi il fegato proviene da L'Indro.



Problemi debitori: quando proporre stralcio e saldo alle banche?


Dopo aver ottenuto un mutuo o aver stipulato un qualsiasi altro contratto che preveda il prestito di denaro può succedere, per vari motivi, di non riuscire a ridare indietro la somma dovuta alla banca, in tali condizioni si è definiti debitori. Questa situazione si può risolvere in differenti modi, la maggior parte delle volte, però, [...]

L'articolo Problemi debitori: quando proporre stralcio e saldo alle banche? proviene da L'Indro.



IRAQ. Nuovo assalto al parlamento, il secondo in una settimana


La spaccatura tra le forze sciite pro-Iran e quelle nazionaliste di al-Sadr rischia di portare il Paese alla guerra civile. La tensione è molto alta L'articolo IRAQ. Nuovo assalto al parlamento, il secondo in una settimana proviene da Pagine Esteri. htt
della redazione –Pagine Esteri, 30 luglio 2022 – Questa mattina i sostenitori di Muqtada al-Sadr, il leader della corrente sciita maggioritaria e nazionalista, hanno nuovamente preso d’assalto il parlamento iracheno, a Baghdad, per impedire la nomina a primo ministro del rappresentante della corrente sciita minoritaria, Mohammed Shia al-Sudani, filo-iraniano. Le forze di sicurezza hanno lanciato gas lacrimogeni nel tentativo di disperdere il corteo prima che riuscisse a superare il cordone di sicurezza che delimita la Green Zone, l’area protetta in cui risiede il parlamento, appunto, e alcuni organismi diplomatici internazionali. Il primo ministro, Mustafa al-Kadhimi, ha chiesto alle forze di sicurezza di fare il necessario per difendere le istituzioni statali e gli organismi governativi. Il network Al Jazeera riporta la notizia di numerosi feriti a causa dei lanci dei gas lacrimogeni, gas che non hanno fermato, però, i manifestanti, i quali anzi avanzano cantando slogan di sostegno ad al-Sadr. Il leader nazionalista, esponente di una importante dinastia religiosa, è accusato dai suoi rivali di voler distruggere l’alleanza tra Iraq e Iran a favore di quella con l’occidente e le monarchie del Golfo. Al-Sadr ha provato, nei giorni successivi alle elezioni, a formare un governo che superasse la tradizionale spartizione settaria del potere in Iraq, coinvolgendo le diverse fedi e le diverse etnie. L’opposizione al suo progetto ha portato ad uno stallo politico del quale hanno approfittato i membri della corrente sciita rivale, quella pro-iraniana. È la seconda volta nel giro di una settimana che i manifestanti entrano nella Green Zone e occupano il parlamento. Già lo scorso mercoledì i sostenitori del leader sciita Muqtada al-Sadr, hanno protestato contro la candidatura a primo ministro del leader del blocco sciita avversario, Mohammed Shia al-Sudani. Nonostante sia stata la coalizione di Muqtada al-Sadr ad aggiudicarsi il maggior numero di seggi in parlamento (73 su un totale di 329), il leader sciita non è riuscito a trovare i numeri necessari alla formazione di un nuovo governo. Lo stallo prosegue ormai da 10 mesi. Come fortemente voluto dagli americani durante l’occupazione del Paese, la spartizione delle cariche politiche in Iraq è definita: il primo ministro è assegnato alla corrente sciita, il presidente del parlamento è sunnita e il presidente federale è di nomina curda. In quell’occasione il Primo Ministro, Mustafa al-Kadhimi si era rivolto ai manifestanti, intimandogli di lasciare immediatamente il perimetro del parlamento, una green zone normalmente inaccessibile. Il primo Ministro ha anche dichiarato che le forze speciali non avrebbero esitato ad utilizzare i mezzi necessari per sgomberare l’area, qualora il suo appello fosse caduto nel vuoto. Centinaia i manifestanti, in molti sventolavano fotografie del leader sciita Muqtada al-Sadr, che qualche settimana fa era uscito dal Parlamento, assieme ai suoi deputati, in segno di protesta. È stato lo stesso al-Sadr a portare a conclusione, mercoledì, senza spargimento di sangue, l’occupazione del parlamento, chiedendo ai propri seguaci di ritirarsi. Per oggi, Sabato 30 luglio, era prevista la seduta per il voto sulla nomina a primo ministro. Si immaginava un ritorno dei sostenitori di al-Sadr e la tensione è molto alta. Se dovesse essere confermato il nome di al-Sudani, la situazione potrebbe diventare molto più violenta e preoccupante: la spaccatura tra forze sciite pro Iran e quelle vicine ad al-Sadr rischia di portare il paese alla guerra civile#BreakingNews. La spaccatura tra le forze sciite pro-Iran e quelle nazionaliste di al-Sadr rischia di portare il Paese alla guerra civile. La tensione è molto alta.
L'articolo IRAQ. Nuovo assalto al parlamento, il secondo in una settimana proviene da Pagine Esteri.


Un Piano da 1,5 miliardi di euro per ridurre divari territoriali, dispersione scolastica e...

Un Piano da 1,5 miliardi di euro per ridurre divari territoriali, dispersione scolastica e fragilità degli apprendimenti, favorendo l’inclusione e il successo formativo di ogni studentessa e studente.
È quello previsto dal #PNRRIstruzione.



Elezioni? Tranquilli, tutti aumenteranno sorveglianza e controllo sociale.


Ogni volta cambiano i partiti e le proposte, ma una verità rimane assoluta: ogni movimento statalista non potrà che aumentare la sorveglianza di massa e il controllo sociale.

Pare che il 25 settembre 2022 qualche milione di italiani tornerà a votare. Io probabilmente non parteciperò, perché non sono rappresentato e l’idea di votare per il male minore non mi è mai piaciuta.

Nonostante questo, vorrei spendere due parole per parlare dell’elefante nella stanza di qualsiasi programma politico: l’aumento esponenziale della sorveglianza di massa e controllo della popolazione, che non solo non accenna a diminuire, ma probabilmente aumenterà ancora a dismisura.

Questo è vero per ogni elezione, ma oggi - dopo due anni assolutamente folli, che ci hanno lasciato in eredità una serie di cicatrici profonde nella nostra sfera privata e libertà - è particolarmente rilevante.

Privacy Chronicles è una newsletter indipendente che esiste grazie alle decine di persone che hanno già scelto di abbonarsi.
Se ti piace quello che scrivo e vuoi valorizzare il mio lavoro, considera l’abbonamento!


Iscriviti adesso

L’elefante nella stanza


Ci sono in particolare alcuni obiettivi dello Stato che per forza di cose necessitano di violentare la sfera privata dei cittadini per essere perseguiti, a prescindere dalle parti politiche.

Evasione fiscale


Il primo è la lotta all’evasione fiscale. Qualcuno potrebbe promettere di diminuire le tasse, ma nessuno mai prometterà di diminuire i poteri di sorveglianza dell’Agenzia delle Entrate, che negli ultimi anni sono aumentati a dismisura.

Dare potere di sorveglianza all’Agenzia delle Entrate non significa però combattere l’evasione fiscale, così come dare potere alle forze dell’ordine non equivale a combattere il crimine. L’unico vero effetto è aumentare la sorveglianza su persone innocenti, dato che per definizione la sorveglianza colpisce solo coloro che possono e accettano di essere sorvegliati, cioé i piccoli contribuenti che non hanno capacità o volontà di proteggere la loro privacy.

Oggi l’Agenzia delle Entrate ha, almeno su carta, anche la capacità di prevedere il rischio di evasione, grazie all’attuazione della legge di bilancio del 2020. A Di questo ne avevo già scritto a maggio. Oggi ci sono informazioni più chiare in merito, anche grazie a una circolare dell’Agenzia delle Entrate del 20 giugno 2022. La circolare descrive le modalità con cui verranno svolte le attività di analisi del rischio, attraverso un algoritmo chiamato VeRa (Verifica dei Rapporti finanziari):

Con riferimento alle attività di analisi del rischio, le strutture delle Direzioni regionali
competenti per i grandi contribuenti dovranno concentrare le proprie risorse sui soggetti che presentano un maggior rischio fiscale, ovvero su quelli che non esprimono comportamenti collaborativi e trasparenti.

La circolare è chiarissima: l’AdE sarà occupata a valutare il rischio fiscale, soprattutto per quei soggetti che - secondo parametri non meglio specificati - non risultano collaborativi e trasparenti. Ma perché mai qualcuno dovrebbe rinunciare volontariamente alla sua privacy, diritto umano universale? Soprattutto: perché mai accettiamo questo giudizio morale da parte dello Stato, secondo il quale è collaborativo (quindi virtuoso, quindi non a rischio) colui che sacrifica volontariamente un suo diritto individuale? Lo Stato nasce per proteggere i diritti individuali, non per chiederne il sacrificio. Che contraddizione è mai questa?

Qualche partito prenderà posizione contro questa sorveglianza di massa immorale e questa violenza gratuita verso chi non ha nulla da nascondere, ma vorrebbe semplicemente evitare di avere l’Occhio di Sauron fisso sul conto corrente? Ci sarà mai un limite all’espansione dei poteri dell’AdE?

Iscriviti adesso

Riciclaggio


Lo stesso vale per le attività di antiriciclaggio, che col passare del tempo si fanno sempre più pervasive, invadenti e in violazione dei nostri diritti umani.

Da anni ormai ci sono diversi studi che dimostrano quanto le normative antiriciclaggio manchino completamente di proporzionalità, una tesi confermata anche recentemente dal Comitato Europeo per la Protezione dei Dati in una lettera ai commissari europei Reynders (Giustizia) e McGuiness (Finanza).

L’ultimo aggiornamento europeo antiriciclaggio ha come obiettivo primario quello di eliminare ogni forma di anonimato per obbligare ogni cittadino ad essere completamente trasparente “by default” verso lo Stato.

Anche in questo caso chi non collabora, usando strumenti per la protezione della sua privacy e anonimato viene qualificato dallo Stato come persona a rischio riciclaggio. Di nuovo siamo in presenza di un chiaro giudizio morale da parte dello Stato: se collabori e sei trasparente sei un cittadino virtuoso; se invece preferisci tutelare i tuoi diritti e la tua vita privata da aggressioni arbitrarie sei inaffidabile, a rischio.

Come l’evasione, il riciclaggio è un reato senza vittime - danneggia solo lo Stato. In un sistema di libero mercato, con libera moneta, il concetto stesso di riciclaggio perderebbe di ogni significato. Eppure ad ogni aggiornamento normativo perdiamo un pezzetto in più della nostra libertà, senza che nessuno abbia il coraggio di dire basta.

Qualche partito ha mai dichiarato l’immoralità di trattare i cittadini come criminali, sorvegliando, analizzando e giudicando ogni singola transazione economica nello spasmodico tentativo di mantenere il monopolio della moneta e controllare i flussi monetari? Qualcuno dirà mai: basta, adesso è troppo?

41349

Corruzione


La corruzione è un altro fenomeno che, come per evasione e riciclaggio, danneggia esclusivamente lo Stato (la sua reputazione).

Anche la corruzione ormai giustifica qualsiasi tipo di sorveglianza e controllo dei flussi finanziari e della vita degli imprenditori. Non solo non si vede fine alla pervasività dei controlli, ma ultimamente sono stati messi in campo anche algoritmi che dovrebbero valutare il “rischio di collusione con la mafia, attraverso l’analisi di alcuni parametri come il basso numero dei dipendenti o transazioni “sproporzionate”. Un sistema di questo tipo è già in uso presso la Cassa Depositi e Prestiti.

Di nuovo, l’assioma dello Stato è che ogni imprenditore debba essere trasparente “by default” e collaborativo, senza alcuna capacità di proteggere la propria privacy o dignità personale.

Come per la sorveglianza e il riciclaggio, la sorveglianza nel campo della corruzione non ha in realtà alcun effetto sulla corruzione. Lo ripeto: le uniche persone disposte a farsi sorvegliare sono gli innocenti. I “criminali” sono tali proprio perché riescono a sfuggire ai controlli dello Stato. E infatti la mafia è la migliore industria italiana, nonostante tutta la sorveglianza.

Volete diminuire la corruzione? È molto semplice, basta eliminare ogni interferenza dello Stato nel mercato e chiudere il Parlamento. Senza Stato non può esserci corruzione. Non serve trattare i cittadini come criminali, a meno che lo scopo della “lotta” alla corruzione, all'evasione e al riciclaggio, non sia in realtà proprio il controllo della popolazione e la difesa degli interessi di Stato dalla libertà delle persone. Perché sì, la libertà delle persone non può coesistere con la libertà delo Stato: quando si espande l’una, deve restringersi l’altra.

Iscriviti adesso

Comunicazioni


La sorveglianza di Stato non è solo finanziaria, ma si estende anche ad ambiti ben più privati, come il monitoraggio delle nostre conversazioni private e dei tabulati telefonici.

Per quanto riguarda il monitoraggio delle comunicazioni, ve ne ho parlato davvero tanto a più riprese negli ultimi due anni: il tema è quello del Regolamento europeo Chatcontrol, che promette di creare un regime di spionaggio e analisi algoritmica per ogni singola comunicazione (chat, email, social) di ogni singolo cittadino europeo. Lo scopo è combattere la criminalità, ma ancora una volta l’assioma è che siamo tutti potenziali criminali da intercettare con ogni mezzo. Non vorrei ripetermi, ma ancora una volta vale la pena sottolineare che intercettare le comunicazioni di 500 milioni di cittadini innocenti non risolverà affatto la criminalità…

Che dire poi della conservazione dei tabulati telefonici, che in Italia sfora qualsiasi limite di ragionevolezza ed è già stata dichiarata in violazione dei diritti umani da una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea?

Qualche partito si è detto contrario all’intercettazione e analisi di ogni comunicazione digitale dei cittadini italiani? Qualcuno ha detto che dovranno essere riformate le politiche di data retention dei tabulati telefonici? No - perché in fin dei conti fa molto, molto comodo che sia così.

Share

Videosorveglianza


Per quanto riguarda invece la videosorveglianza fisica, è sotto gli occhi di chiunque l’esponenziale aumento di telecamere e termoscanner, anche con riconoscimento facciale, negli ultimi due anni - spesso anche ad altezza uomo. Ci sono alcune stazioni della metro a Milano in cui nello spazio di alcune decine di metri quadri sono state accozzate decine di telecamere.

41350Immagine presa dalla campagna Reclaim Your Face, di cui Privacy Network è partner.

Di nuovo l’assioma è che la videosorveglianza sia indispensabile per garantire la sicurezza delle nostre città - come se fossimo un branco di animali da tenere sotto osservazione. Ovviamente non è vero, è solo una questione di percezione e non di insicurezza reale.

La percezione di insicurezza nelle nostre città viene usata da ormai vent’anni come grimaldello politico per legittimare l’acquisto e l’installazione di sistemi di sorveglianza sempre più pervasivi. Ad esempio, lo scorso anno Calenda ha affermato di voler installare a Roma 6.000 nuove telecamere (a fronte delle attuali 1.300), ammettendo al tempo stesso che in rapporto alla popolazione la città ha meno criminalità di Milano, Napoli, Torino, Firenze e Venezia. Perché allora voler riempire la città di telecamere?

Ogni amministrazione locale che si succede non fa altro che aumentare il numero di telecamere, a prescindere da qualsiasi valutazione di merito. Se nessuna forza politica prenderà mai in mano la cosa, entro una decina di anni ci troveremo le città con più telecamere che persone. Se è davvero questione di sicurezza, perché non rimuovere le telecamere dalle zone che oggettivamente possono essere reputate sicure? Perché nessuno dice: ok, abbiamo reso più sicura una zona della città, ora possiamo essere più liberi dalla sorveglianza?

Share

Lo Stato sociale vive di controllo


Lo Stato Sociale vive di moralità indotta e imposta dall’alto: i cittadini devono essere collaborativi e trasparenti. Chi non lo è, viene automaticamente messo nella colonna dei cattivi. Per quale assurdo motivo non essere trasparenti “by default” verso lo Stato dovrebbe avere una connotazione negativa, e perfino immorale - secondo gli standard dei più accaniti statalisti?

La privacy è un ostacolo alla realizzazione degli interessi dello Stato. Il potere di proteggere la nostra sfera privata e decidere quali informazioni condividere col mondo è in antitesi rispetto alla necessità dello Stato di conoscere tutto dei comportamenti, delle azioni e anche dei pensieri dei cittadini.

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - forse l’unico documento sensato della storia umana, dopo la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti - afferma chiaramente il contrario: la legge, quindi lo Stato, dovrebbe tutelare gli individui da ingerenze arbitrarie nella loro vita privata. Perché allora dal 2001 a oggi sembra che il paradigma si sia capovolto?

La mia idea è che siamo nella fase finale (che potrebbe durare decenni) e discendente dello Stato Sociale. Dopo quasi 200 anni di welfare universale, assistenzialismo, espansione incontrollata dello Stato in ogni ambito umano, siamo arrivati quasi al punto di collasso. Le persone iniziano a capire che un mondo diverso è possibile, che Internet e Bitcoin permettono oggi di avere rapporti umani ed economici senza bisogno di alcun intermediario. Nozioni come riciclaggio, corruzione, evasione, non hanno alcun senso in una società libera, senza ingerenze statali.

Gli Stati sono sempre più indebitati e la povertà aumenta esponenzialmente, e con essa l’assistenzialismo. Per gestire il welfare e mantenere questo equilibrio sempre più precario però è fondamentale conoscere i bisogni delle persone e standardizzare e controllare i loro comportamenti. Così la sorveglianza diventa uno strumento di pianificazione sociale e di protezione degli interessi Statali. Lo stiamo vedendo in Cina e in Sri Lanka e lo abbiamo visto parzialmente anche in Canada.

Chi può, vota coi piedi, emigrando verso Stati più liberali e meno invasivi della sfera privata delle persone. Non stupisce quindi che negli ultimi due anni la California - lo stato più “woke” degli Stati Uniti - abbia perso quasi 400.000 persone/contribuenti.

41351

Forse è arrivato il momento di valutare i programmi elettorali in base a criteri diversi, tornando al senso originario del “patto sociale”: lo Stato esiste per proteggere i diritti individuali e l’incolumità delle persone - non per proteggere e arricchire se stesso alle spalle dei cittadini.

1977642Dichiarazione d’Indipendenza

Quando un governo diventa distruttivo [rispetto alla Vita, Libertà e perseguimento della Felicità] è diritto delle persone alterare o abolire il governo e istituirne uno nuovo, nelle modalità che più sembreranno adeguate per proteggere la loro incolumità e felicità.”

Leave a comment

Grazie per aver letto questo articolo, se ti è piaciuto condividilo!

Share



Borsa: canapa, USA in negativo, bene quella canadese


Le due principali piazze borsistiche mondiali nel settore della produzione, trattamento e commercializzazione della canapa, ovvero Canada e USA, questa settimana -così come nella precedente- chiudono con valori alternati, solo che gli Usa stavolta chiudono in rosso mentre il Canada -diversamente da quanto è accaduto nella settimana scorsa- chiudono con valori discretamente positivi. Tutto ciò [...]

L'articolo Borsa: canapa, USA in negativo, bene quella canadese proviene da L'Indro.



Papa Francesco ed il perdono in Canada


Non crediamo mai abbastanza a ciò in cui non crediamo (M. Conte S. 2004) Un anziano signore di bianco vestito, in carrozzella buona parte del tempo, è volato in Canada, una nazione facenteparte del consesso civile occidentale. La sua è una missione non richiesta, ‘penitenziale’ come dicono i credenti, di perdono e scuse per i laici. [...]

L'articolo Papa Francesco ed il perdono in Canada proviene da L'Indro.



Russia: Putin ha creduto alla sua stessa propaganda e ha fatalmente sottovalutato l’Ucraina


Al Presidente russo Vladimir Putin piace fingere di essere un impareggiabile esperto di storia e politica identitaria ucraina. Tuttavia, ora è evidente che la sua comprensione dell’Ucraina è stata irrimediabilmente distorta dalla sua stessa propaganda. Quando il dittatore russo ha dato l’ordine di invadere l’Ucraina cinque mesi fa, sembra aver creduto sinceramente che il suo [...]

L'articolo Russia: Putin ha creduto alla sua stessa propaganda e ha fatalmente sottovalutato l’Ucraina proviene da L'Indro.