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TSO politico


Prima il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo la crescita dell’Italia (unico fra i Paesi sviluppati) per l’anno in corso, fissandola al 3%. Poi sono arrivati i dati Istat, che parlando di una crescita acquisita al 3.4%. Ieri la stessa fonte

Prima il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo la crescita dell’Italia (unico fra i Paesi sviluppati) per l’anno in corso, fissandola al 3%. Poi sono arrivati i dati Istat, che parlando di una crescita acquisita al 3.4%.

Ieri la stessa fonte ha fatto sapere che è al lavoro il 60.1% delle popolazione attiva (ovvero di quanti possono lavorare), con una crescita di 400mila occupati rispetto all’anno scorso (in cui siano cresciuti molto, ma con un effetto di rimbalzo rispetto al pessimo 2020), 116mila nell’ultimo mese. È sempre significativamente meno della media europea, ma il nostro massimo dal 1977.

Non significa che tutto vada bene, anche perché non è mai possibile. Ma è falso che tutto vada male. Se, nella condizione data, delle occasioni si sono colte e a dei guai s’è provato a porre rimedio, lo si deve a un equilibrio politico e alle scelte fatte. Siccome si attendono le urne, guardiamo alla politica. Che fa venire in mente un acronimo: TSO.

Scorrete interviste e slogan e vi accorgerete che la politica ha in mente un’Italia povera, affamata e in ginocchio. Ancora regge lo stellone, ma non si sa per quanto. Quel che si propongono per il futuro è reggere, ristorare, sussidiare. Chiunque obietti viene coperto d’improperi, accusato di avere le terga protette, d’essere un privilegiato e di vivere in un altro mondo.

Che, detto da taluni, dimostra la persistenza del senso dell’umorismo. Ma l’Italia che produce e porta a casa successi non c’è, in quella visione plumbea. Evidentemente sono convinti che chi sappia cosa fare mai li voterebbe, mentre il mercato del consenso fiorisce ove si conta di ricevere.

La grande differenza fra destra e sinistra consiste nel fatto che a destra sanno chi sono i coalizzati, ma ieri hanno avviato la discussione sul programma, come a dire che trattasi non del collante, ma, semmai, del solvente che potrebbe scioglierli, mentre a sinistra non sanno ancora chi sono, pur sapendo chi non ci sta, avendo in programma di battere la destra e provando a emularne la capacità di mettere assieme non solo i diversi, ma anche gli opposti. Per il resto è una gara al TSO: Tasse, Spese e Omissioni.

Non ce né uno che non voglia sgravare qualche cosa. C’è chi lo dice in inglese (senza curarsi della traduzione), chi in sindacalese, nessuno avendo la grazia di indicare come saranno coperte le mancanze di gettito, o come saranno compensate da diminuzione della spesa.

Sicché sappiamo, ed il guaio è che lo sanno anche i mercati, che tali promesse si tradurranno in maggiore deficit (e, difatti, condividono lo scostamento di bilancio) e maggiore debito. Una parola d’umana pietà per i giovani, che saranno assai meno numerosi e assai più indebitati dei loro cari, nel senso di costosi, genitori.

Sul lato Spese, del resto, è una multicolore fontana: c’è chi ti offre il dentista (e l’ortopedico?), chi vuole aumentare le pensioni e chi i pensionati (che come rappresentanza dell’Italia che lavora la dice lunga), chi già vede il ponte sullo Stretto (senza campate, innovativo perché immaginario) e chi, sapendo che ci sarà da aspettare, pianta alberi per accomodarsi all’ombra, ma c’è anche chi vuol dare la “dote” ai diciottenni (criticato da chi inventò il bonus diciottenni, una gara a chi premia prima e di più chi è eroicamente riuscito a non crepare prima).

Che ci sia una sanità pubblica diseguale, una leva demografica di cui tenere conto e un sistema formativo che nega adeguata preparazione prima della maggiore età, son questioni volentieri demandate al “tavolo” programmatico. E non vorrei essere nei panni del tavolo, che ancora cerca di capire perché talora lo vogliano “aprire” e talaltra pretendono che s’apparecchi da solo.

Andiamo fortissimi in quanto a Omissioni: chi, come, in che tempi e con che soldi? E perché per riuscirci s’è cominciato demolendo la condizione che ha portato i risultati di cui alle prime righe? Chi spera di avere risposte è da TSO. Ma l’altro.

La Ragione

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Elezioni 2022: Calenda – Letta 2 a 0 … e ora palla all”ape Maio’


Tanto di cappello a Calenda, che ha subito capito che Letta era spiazzato, ha dettato le regole del gioco, e alla fine ha stravinto. Ora tocca a Giggino

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Metti Aquile d'attacco nel mondo di Ace Combat, aggiungici un Maverick in piena forma, una scrittura finalmente buona e avrai uno dei più spettacolari film d'aviazione mai visti. #MicroRecensione #TopGunMaverick #MastoCinema


Elezioni politiche 2022: intrighi elettorali, tra i draghi, ‘le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,


Non crediamo mai abbastanza a ciò in cui non crediamo (M. Conte S. 2004) Elezioni, elezioni! Ridiamo il potere al popolo. Sì, una volta, prima che partiti e segreterie decidessero quasi tutto. Con, elemento centrale, una legge elettorale di un tale “rosatellum” che nessuno ha voluto/potuto cambiare in una delle legislature più indecenti, e ce [...]

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Il Kazakistan prova a sfuggire all’abbraccio dell’orso russo


Otto anni fa, i kazaki si sono scrollati di dosso le minacce del Presidente russo Vladimir Putin che aveva avvertito che avrebbe potuto replicare l’operazione Ucraina in Kazakistan. Lo hanno fatto di nuovo a gennaio, quando Putin ha ribadito la sua negazione della nazione e dello Stato kazako mentre le truppe russe si ammassavano [...]

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L’uccisione di Ayman al Zawahiri, numero uno di al-Qaida, raggiunto da missili Usa nel centro di Kabul riapre i nodi del rapporto tra Washington e i Talebani.


Volo last minuteAtterrata. Il vociferato arrivo a Taiwan della Speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, è realtà.


NATO: la difesa baltica dopo Madrid


Confluenza di fattori che ne hanno aumentato il significato, le aspettative erano alte per il vertice della NATO del 2022 a Madrid, tenutosi dal 28 al 30 giugno. Un nuovo concetto strategico doveva essere adottato. L’assalto della Russia all’Ucraina ha trasformato la situazione geopolitica; persino il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva annunciato uno Zeitenwende, un’importante [...]

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Oro sudanese per Putin. La Russia saccheggia il Sudan


Almeno 16 voli russi si sa essere partiti dal Sudan carichi di oro per un totale di svariati milioni di dollari di refurtiva. In cambio, la Russia ha prestato un potente sostegno politico e militare alla leadership militare del Paese

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#NotiziePerLaScuola

Indicazioni operative per le iscrizioni ai percorsi di istruzione per adulti per l'anno scolastico 2022/2023.

Info ▶️ miur.gov.



Un nuovo ordine mondiale seguirà la guerra in Ucraina


Durante gli ultimi mesi dall’inizio della guerra della Russia contro l’Ucraina, la percezione della maggior parte dei Paesi del mondo sulla guerra in Ucraina si è formata non secondo il quadro occidentale; e ora vedono la continuazione del conflitto come un gioco geopolitico in cui l’Occidente, invece di risolvere la crisi ucraina, sta cercando di [...]

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Cambi di gioco nella guerra russo-ucraina


Il 20 luglio, Sergey Lavrov, Ministro degli affari esteri della Federazione Russa, ha dichiarato che Mosca ha nuovi obiettivi in ​​Ucraina, poiché ora vuole espandere le sue conquiste oltre i confini delle cosiddette ‘repubbliche popolari’ di Donetsk e Luhansk prendendo le regioni di Kherson, Kharkiv e Zaporizhzhia. Lavrov ha sottolineato il trasferimento di equipaggiamento militare [...]

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L’accordo sul grano prolungherà la guerra in Ucraina


Il cibo che mangiamo è intriso di sangue ucraino e deve essere fermato. Poiché l’Occidente accetta un accordo con la Russia per la garanzia immediata della sicurezza alimentare, stiamo prolungando la guerra e mettendo in pericolo l’approvvigionamento a lungo termine rafforzando il governo tirannico. Le esportazioni alimentari ucraine arriveranno nel mondo dopo che un accordo [...]

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Ricordo di Celina Seghi, la ‘regina delle nevi’


L’hanno definita in vari modi, ‘La regina o la Signora delle nevi’, ‘La tigre di Aspen’, ‘Il topolino dell’Abetone’, immagine affettuosa che forse più le si attaglia, dato il suo fisico minuto. Parliamo di Celina Seghi, la pioniera dello sci italiano che ci ha lasciato fisicamente la notte del 27 luglio scorso, alla straordinaria età [...]

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Le nostre dieci anomalie


Le peculiarità con le quali saremo costretti a convivere a cominciare dalla crisi: il governo Draghi continuerà a gestire il Paese almeno fino a ottobre, che fretta c’era visto che la legislatura sarebbe finita a marzo? Che cosa ci riservano le prossime e

Le peculiarità con le quali saremo costretti a convivere a cominciare dalla crisi: il governo Draghi continuerà a gestire il Paese almeno fino a ottobre, che fretta c’era visto che la legislatura sarebbe finita a marzo?


Che cosa ci riservano le prossime elezioni? Provo a immaginare quali possano essere svolgimenti ed esiti di questa crisi, partendo da modalità e cause della caduta del governo Draghi.

Primo: il governo Draghi gestirà il Paese fino almeno ad ottobre, se non fino a dicembre, e dovrà occuparsi di affari correnti in un senso molto ampio (ad esempio, come potrebbe non rispettare i termini e vincoli europei e costituzionali relativi alla procedura di bilancio e quelli legislativi per l’approvazione dei decreti delegati?).

C’ era bisogno della crisi, visto che la fine della legislatura era fissata per marzo prossimo? Il motivo della discontinuità stava nel bisogno della destra di dare prova di unione. Altrimenti, sarebbe arrivata a ridosso delle elezioni, a marzo 2023, con una coalizione separata, un vero ossimoro, con due forze al governo e una all’opposizione. La campagna elettorale sarebbe stata più difficile, in queste condizioni.

Secondo: chi ha fatto precipitare la crisi ha impedito una eventuale riforma della formula elettorale (cioè del metodo con cui i voti si traducono in seggi). Quindi, si andrà a votare con la legge Rosato, approvata da Pd, FI e Lega nel 2017 e sperimentata nel 2018, con la modifica del numero dei parlamentari (ridotti di un terzo) votata nel 2020 e l’allineamento dei requisiti di età per votare, approvato nel 2021. L’esperienza fatta nell’ultimo quinquennio con questa legge è stata negativa, perché abbiamo avuto un Parlamento con tre maggioranze, tre indirizzi politici diversi, tre governi di durata poco più lunga di un anno. Peggio della cosiddetta Prima Repubblica, quando i governi erano altrettanto brevi, ma la costante presenza della DC assicurava almeno coerenza dell’indirizzo politico.

Terzo: la circostanza che vi sia concorrenza non solo tra le coalizioni, ma anche nelle coalizioni lascia presagire che queste possano servire a vincere elezioni, non a governare il Paese. Ci si mette insieme per andare al governo, non per governare. Anche la campagna elettorale sarà strabica, perché le forze politiche, frammentate e all’interno divise, debbono correre in squadra per il 37 per cento dei seggi, separate per il 61 per cento dei seggi (ma, a causa della frammentazione, la chiave per vincere sarà nei collegi uninominali/maggioritari, nonostante che ad essi sia assegnata una percentuale minore di seggi).

Quarto: il fatto che a sinistra si sia discusso di un «accordo tecnico» e si sia ora alla ricerca di ciò che possa unire; e che la destra si sia messa al lavoro sul programma a meno di due mesi dalle elezioni, è la prova del vuoto di politiche. I programmi saranno frutto di improvvisazione preelettorale, non di una collaborazione tra forze politiche con ideali comuni, maturati con l’esperienza e il tempo. Possiamo immaginare che vi saranno elencati i temi meno divisivi, come nel «contratto di governo» tra Lega e M5S del 2018, scritto e rapidamente dimenticato. Nelle piazze o in televisione, ogni evento quotidiano offrirà lo spunto per battibecchi che finiranno nel dimenticatoio con la stessa rapidità dell’evento che li avrà provocati. Abbiamo quindi politici senza politiche.

Quinto: la scelta dei candidati e la formazione delle liste sarà l’operazione più verticistica immaginabile, nelle mani delle singole persone-segretari dei partiti: questi debbono spartirsi, mediante accordi, i collegi uninominali e formare da soli le liste per la parte proporzionale.

Sesto: tutto lascia pensare che saranno i nuovi votanti e gli astenuti a decidere. Circa il 6 per cento degli aventi diritto al voto sarà costituito da giovani che partecipano per la prima volta a una elezione politica nazionale. Quanto agli astenuti, si può temere che possano essere più del 27 per cento registrato alle elezioni politiche nazionali del 2018. Quale affidamento può, infatti, fare l’elettorato su una classe politica così incostante, nella quale, nel corso di una legislatura, un terzo dei parlamentari ha cambiato schieramento?

Settimo: per differenziarsi dinanzi all’elettorato, vengono evocati il pericolo fascista e quello russo. Ma coloro che nutrono questi timori hanno ben poca fiducia negli anticorpi della nostra democrazia (il pluralismo, la varietà di voci con cui può parlare il popolo, l’esistenza di poteri contrapposti) e nella maturità della nostra opinione pubblica.

Ottavo: c’è il serio timore che gli italiani rimarranno in attesa di avere risposte sui problemi di fondo del Paese. La pandemia ha posto in luce le debolezze della sanità territoriale. Gli indicatori segnalano il basso tasso di scolarizzazione del Paese: La scuola bloccata è il titolo della bella sintesi fatta da Andrea Gavosto in un densissimo libro pubblicato ad aprile scorso da Laterza. Da anni viene lamentata la bassa produttività italiana e la prospettiva che la nostra diventi, anche per gli andamenti demografici, una società, più che di lavoratori, di pensionati. É stata avviata, è vero, una robusta ripresa, finanziata dall’Unione europea, ma occorre realizzarne gli obiettivi in quattro anni. Le forze politiche dovrebbero indicare le loro idee e proposte su questi temi, e, quando propongono minori tasse (che vuol dire minori entrate), dovrebbero dire quali spese vogliono tagliare.

Nono: con un Parlamento di 600 membri, invece di 945, le defezioni (definite anche riposizionamenti o cambi di casacca) avranno un peso molto maggiore. Quindi, coalizioni poco omogenee e coese come quelle che si preparano (a destra, tra tre forze politiche di cui due fino a ieri al governo e una all’opposizione; a sinistra, tra sei o sette forze politiche) non lasciano presagire governi stabili.

Decimo: le incertezze dei risultati attesi non dipendono solo dalla formula elettorale, ma anche, e principalmente, da due fattori, tra di loro connessi: la scarsa capacità aggregativa delle forze politiche e la fluidità dell’elettorato. La prima dipende dalla quasi inesistente democrazia interna dei partiti, dalla debolezza della loro offerta politica, dalla loro propensione ad interessarsi all’aggregazione solo nei periodi preelettorali. La seconda si è accentuata negli ultimi anni, con flussi di opinione pubblica ed elettorali che hanno in breve tempo premiato o sanzionato le forze politiche (si pensi all’andamento, in sondaggi ed elezioni, del M5S, di FdI, e della Lega, sul più lungo periodo anche del PD, passato dal 40 al 20 per cento).

Con queste dieci peculiarità e anomalie (che si aggiungono a quelle elencate da Maurizio Ferrera sul Corriere della Sera del 30 luglio scorso) saremo destinati a convivere nei prossimi tempi.

Il Corriere della Sera

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Elezioni politiche 2022: Propaganda elettorale su ‘L’Indro’


In conformità con quanto disposto dalla Legge 22 febbraio 2000, n. 28, ‘L’Indro‘, quotidiano digitale indipendente di geopolitica, rende noto che è disponibile a pubblicare messaggi/spazi di pubblicità/propaganda elettorale a pagamento in occasione delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Il principio guida è offrire pari condizioni a tutti i partiti, tutte le liste, tutti [...]

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Le funzioni per la presentazione delle istanze per l'assegnazione delle supplenze a tempo determinato saranno disponibili oggi a partire dalle ore 14.30 ▶ miur.gov.
in reply to Ministero Istruzione (unofficial)

con assegnazione delle supplenze in maniera completamente automatizzata, in aperta e sfacciata violazione del regolamento UE 2016/679 art. 22 par. 1, cosa per cui M.I. meriterebbe di essere segnalato al Garante per la somministrazione delle dovute sanzioni.


Il 2 agosto 1980, alle 10.25, un attentato ha sconvolto la città di Bologna e tutta l’Italia.
Ancora oggi, l’orologio che si affaccia sul piazzale della stazione, luogo della strage, segna simbolicamente quell’ora.



Ucciso da droni Usa il capo di Al Qaeda Ayman al Zawahiri


E' stato colpito a Kabul. Joe Biden: giustizia è fatta. Proteste dei Talebani: è una violazione dell'accordo di Doha. Con ogni probabilità sarà sostituito da Saif al-Adel, uno dei fondatori di Al Qaeda. L'articolo Ucciso da droni Usa il capo di Al Qaeda

della redazione

(Ayman al Zawahiri e Osama bin Laden nella foto di Wikimedia Commons)

Pagine Esteri, 2 agosto 2022 – Il leader di Al Qaeda, Ayman al Zawahiri, è stato ucciso durante un raid aereo condotto dalla Cia con alcuni droni a Kabul, in Afghanistan, domenica 31 luglio. La notizia data inizialmente dai media Usa è stata confermata dal portavoce dei Talebani al potere in Afghanistan, Zabiullah Mujahid. Il raid è avvenuto nel quartiere di Sherpur, nel centro della capitale afghana e ha avuto come bersaglio una abitazione residenziale. Zawahiri, egiziano, medico e uno dei capi del Jihad nel suo paese durante gli anni ’80, aveva preso la guida di Al Qaeda in seguito all’assassinio di Osama bin Laden il 2 maggio 2011 ad Abbottabad, in Pakistan, sempre da parte degli Usa. Con ogni probabilità sarà sostituito da Saif al-Adel, uno dei leader di Al Qaeda sin dai suoi primi giorni.

L’attacco di droni è il primo condotto dagli Usa in Afghanistan dopo quello di un anno fa durante il ritiro americano dal Paese in cui furono uccisi 10 civili a Kabul. I Talebani hanno condannato il raid affermando che è una violazione delle intese di Doha firmate con gli Stati Uniti che prevedevano il ritiro di tutte le forze americane dall’Afghanistan. Le intese comprendevano anche l’impegno degli islamisti di impedire ad Al Qaeda di utilizzare di nuovo il suolo afghano per pianificare attacchi ma non l’espulsione di Al Qaeda.

Nel 2001, Zawahiri, come Osama bin Laden, era fuggito dalle forze statunitensi di occupazione dell’Afghanistan e dove si trovasse è rimasto un mistero. Braccio destro di bin Laden ai tempi dell’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, il medico egiziano in tutti questi anni ha continuato nell’ombra a guidare l’organizzazione. Figura meno carismatica di bin Laden, considerato il “teorico” di Al Qaeda, Zawahiri ha dovuto fare i conti non solo con la caccia che gli Usa gli hanno dato per oltre venti anni ma anche con la scissione interna che ha dato vita all’Isis, lo Stato islamico, in sfida diretta alla sua autorità.

Sulla sua uccisione è intervenuto qualche ora fa Joe Biden. “Ora giustizia è fatta – ha detto il presidente americano – e il mondo non dovrà più temere questo pericoloso terrorista: ancora una volta, abbiamo dimostrato di essere capaci e determinati a difendere i nostri cittadini da chi vuole farci del male”. Biden ha spiegato che la Cia aveva localizzato Zawahiri quest’anno, dopo che si era spostato a Kabul, in Afghanistan, per riunirsi con i suoi familiari. “Dopo attente valutazioni e verifiche, ho autorizzato la sua eliminazione: l’operazione è stata un successo, senza vittime tra i suoi familiari o altri civili”, ha detto Biden, aggiungendo che gli Stati uniti continueranno “a vigilare, e a fare tutto il necessario per proteggere i nostri cittadini in patria e in tutto il mondo”. Pagine Esteri

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ECOLOGIA. Taranto, la “CONVOCATORIA” per discutere di ambiente e giustizia sociale


Taranto è uno dei contesti simbolo della violenza sociale ed ecologica che domina il Sud Italia. La CONVOCATORIA pone l’identità tarantina come anello di congiunzione tra territori in cui dominano colonizzazione interna, ecocidio e disgregazione sociale.
Idella redazione


Pagine Esteri, 25 luglio 2022 – Si terrà dal 26 al 29 agosto a Taranto la CONVOCATORIA ECOLOGISTA, campeggio organizzato da una rete di realtà del Sud Italia (Raggia Tarantina, Cooperativa Sociale Robert Owen, Movimento No Muos, Laboratorio Politico Iskra, con la partecipazione di Ecologia Politica Network). Quest’anno alla sua prima edizione, l’iniziativa prende le mosse da una visione dell’ecologia improntata alle lotte per la giustizia sociale. A partire da una riflessione sulle cause storico-politiche della marginalizzazione del Sud come imprescindibili per guardare alla crisi ecologica, la CONVOCATORIA estenderà il dibattito al tema della solidarietà internazionale e della costruzione di strategie comuni, accogliendo attiviste e attivisti dal Mediterraneo.

Parteciperanno gruppi dalla Palestina, dal Kurdistan, dall’Egitto, al fine di aprire un fronte di progettualità condivisa. Questo percorso intende affrontare molti degli aspetti socio-politici che si interconnettono nella questione ecologica: la condizione del margine come territorio di resistenza, l’Occupazione [materiale e ontologica], l’appropriazione coloniale di pratiche e saperi, le lotte transfemministe, le autonomie. Uno dei punti di riferimento nella costruzione del campeggio è stata l’esperienza della COP26 di Glasgow, dove una mobilitazione dalla portata impressionante ha reso manifesta l’esistenza di un movimento ecologista mondiale guidato dal Sud Globale.

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La CONVOCATORIA intende guardare a questo movimento promuovendone le premesse e le pratiche, condividendo tutte quelle forme di collettività basate sulla resistenza anti-coloniale e anti-capitalista. Le realtà coinvolte sono attive nelle lotte per la sovranità, come il Mesopotamian Ecology Movement, nella solidarietà internazionale, come la Boycott, Divestment and Sanctions, nella decolonizzazione dei sistemi architettonici, come DAAR – Decolonizing Architecture Art Research.

Taranto è uno dei contesti simbolo della violenza sociale ed ecologica che ha dominato il Sud Italia attraverso i processi di industrializzazione, militarizzazione, espropriazione delle comunità. In questo senso la CONVOCATORIA pone l’identità tarantina come anello di congiunzione tra territori in cui colonizzazione interna, ecocidio, disgregazione sociale appartengono a uno stesso spettro di oppressione in cui rivendicare forme di emancipazione attraverso un percorso collettivo.ù

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Diversi eventi preparatori stanno accompagnando l’organizzazione del campeggio. Il 9 luglio scorso il Movimento No Muos ha presentato il dossier ‘”Università e Guerra”, esito di un’inchiesta sulle affiliazioni delle università italiane con l’industria bellica internazionale e con centri di ricerca a loro volta implicati – con un focus su Israele, Turchia e Stati Uniti. Il 30 luglio prossimo Federica De Rosa presenterà il volume “Laboratorio Favela” – testi e discorsi di Marielle Franco – che ripercorre il pensiero dell’attivista e politica brasiliana assassinata nel 2018 (presso il collettivo transfemminista Le Mele di Artemisia). Il 6 agosto si terrà un’assemblea pubblica di lancio che aprirà un dialogo tra le realtà promotrici e il territorio.

Le tre giornate dell’incontro alterneranno presentazioni, laboratori e momenti plenari presso la Cooperativa Sociale Robert Owen, sede della CONVOCATORIA, concludendosi con una marcia popolare il 28 agosto. Questo ritiro di dibattito e progettualità tra movimenti e soggetti territoriali avrà quindi come linea direttrice l’idea che il superamento del modello estrattivista non può essere immaginato se non a partire da un processo che unisca le diverse lotte sociali, e metta al centro l’interdipendenza di località e globalità. Un processo che si faccia portavoce dell’urgenza di “inventare, ri-articolare e contaminarci attraverso le plurime pratiche ed azioni dirette che ci permettono di resistere alla fine del mese e alla fine del mondo.”

convocatoria-ecologista-tarant…

facebook.com/events/s/convocat…

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Ayman al-Zawahiri: ucciso dagli Stati Uniti


Ex braccio destro di Osama Bin Laden, divenuto leader di al-Qaeda nel 2011, considerato il 'numero uno' del terrorismo internazionale, abbattuto da un drone della Cia nel suo rifugio di Kabul

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Polonia, la più recente superpotenza militare d’Europa?


L’invasione russa dell’Ucraina ha provocato un vento di cambiamento in Europa. Un continente in cui molti stati hanno gradualmente ridotto le proprie spese militari dopo la Guerra Fredda, i governi stanno ora cercando di rimilitarsi, rendendosi conto che la minaccia di espansione russa rimarrà per il prossimo futuro. Una di queste nazioni europee è la [...]

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Elezioni. Rispuntano gli ascari del meno peggio - Contropiano

"Quando arrivano le elezioni scatta sistematicamente l’invocazione alla catarsi, a mettere da parte ogni responsabilità passata e presente del Pd (ieri dell’Ulivo) sulle scelte guerrafondaie e antipopolari perché se fatte dal Pd queste sono potabili, mentre quelle della destra – sulle quali il Pd è convenuto spesso dentro e fuori le aule parlamentari – sono indigeribili.

Insomma se in guerra e al fianco della Nato ci trascina il Pd va bene, se lo fa la Meloni no. Se i sacrifici, le privatizzazioni, i tagli alla spesa sociale li fa il PD ci lamentiamo un po’ ma non si vede l’ombra di un’ora di sciopero, se le fa la destra siamo dentro al baratro."

contropiano.org/news/politica-…



La disputa sulle targhe tra Pristina e Belgrado provoca nuove tensioni al confine. Mosca parla di ‘provocazione’ e la missione Nato aumenta i pattugliamenti. Torna a salire la tensione al confine tra Serbia e Kosovo.


Un bastimento carico carico di...Partita. Per la prima volta da oltre cinque mesi, oggi una nave è salpata dal porto di Odessa con 26.000 tonnellate di grano a bordo.


Ucraina: Stati Uniti preoccupati per l’Armenia come via di scampo russa alle sanzioni


Durante una visita di questo mese a Yerevan, il direttore della CIA William Burns ha avvertito l’Armenia di aiutare la Russia a eludere le sanzioni occidentali, compresa l’alta tecnologia, imposte in risposta all’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio. L’Armenia ha una lunga esperienza nell’assistere l’Iran a eludere le sanzioni internazionali, esperienza che senza dubbio tornerà utile. [...]

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Il Focus Sicurezza Energetica guarda alle principali dinamiche della Energy Politics prodottesi nel primo quadrimestre del 2022.


USA: la legge sui semiconduttori e i miliardari moderni


È piuttosto divertente che dibattiamo continuamente sulle cause della disuguaglianza quando passiamo regolarmente fatture che ridistribuiscono il reddito verso l’alto. Il progetto di legge sui semiconduttori del Congresso è l’ultimo episodio di questa assurda farsa. Per essere chiari, il disegno di legge fa delle cose buone. Ha finanziamenti sia per sovvenzionare la capacità di produzione [...]

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Preparare l’Ucraina alla vittoria dopo una lunga guerra


L'esito della guerra in Ucraina avrà implicazioni a lungo termine per la comunità transatlantica e la nozione di sovranità nazionale nel ventunesimo secolo

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For Asia, the first half of 2022 has been marred by the implications of the war in Ukraine – as everywhere else in the world – but it has also been a time for elections in the region’s key countries.


Ucraina, storie di donne: Svitlana, volontaria di guerra


Il PDMSh è l'unico progetto medico operante nell'area delle operazioni militari nel pieno rispetto dei requisiti della legislazione ucraina

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L’Ucraina combatte la Russia e promuove l’integrazione energetica europea


L’Ucraina ha più che raddoppiato il volume di elettricità a basso costo che può esportare nei mercati dell’UE mentre il Paese continua a portare avanti la sua integrazione energetica europea nonostante l’invasione russa in corso. È probabile che l’espansione della capacità di esportazione del 30 luglio si dimostrerà particolarmente gradita poiché i consumatori nei Paesi [...]

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Ucraina: i troppi errori di calcolo degli Stati Uniti


I funzionari dell'Amministrazione Biden operano come se il momento unipolare esistesse ancora. Ma non esiste più, e così hanno messo nei guai se stessi ma soprattutto l'Europa

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Religious Engagement and the SDGs: A View from Rome

The international community has begun to recognise religion’s positive role in supporting sustainable development and fostering peaceful and inclusive societies, and has increasingly sought to partner with religious communities to achieve the 2030 Su…



I liberali ci sono


Il 4 agosto, alle 11.00, presso la sede della Fondazione Luigi Einaudi, in via della Conciliazione, 10 si terrà una conferenza stampa dal titolo “I liberali ci sono”. I liberali diranno la loro sulla campagna elettorale e sulle elezioni politiche che si t

Il 4 agosto, alle 11.00, presso la sede della Fondazione Luigi Einaudi, in via della Conciliazione, 10 si terrà una conferenza stampa dal titolo “I liberali ci sono”. I liberali diranno la loro sulla campagna elettorale e sulle elezioni politiche che si terranno il 25 settembre 2022.

Interverranno:
Giuseppe Benedetto, Presidente della Fondazione Luigi Einaudi
Alessandro De Nicola, Presidente della Adam Smith Society e coordinatore del Dipartimento libertà economiche e politiche sociali della Fondazione Luigi Einaudi
Oscar Giannino, Giornalista
Franco Debenedetti, Dirigente d’azienda, politico e saggista
Guido Gentili, Giornalista
Silvia Enrico, Avvocato e Segretario Nazionale di ALI – Alleanza Liberaldemocratica per l’Italia
Carlo Scognamiglio, Economista e politico

Sarà possibile seguire la diretta sulla nostra pagina Facebook e sul nostro canale YouTube.

Per accreditarsi è necessario inviare un’email a stampa@fondazioneluigieinaudi.it

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Massimo Livi Bacci – Per terre e per mari


L'articolo Massimo Livi Bacci – Per terre e per mari proviene da Fondazione Luigi Einaudi. https://www.fondazioneluigieinaudi.it/massimo-livi-bacci-per-terre-e-per-mari/ https://www.fondazioneluigieinaudi.it/feed


Il 29 luglio 2020 è iniziata la mia avventura al Garante per la privacy.
Sono già passati due anni e sono stati due anni straordinariamente intensi e stimolanti.

Non è facile provare a fare un bilancio come, pure, l’anniversario suggerisce.
Ecco alcuni numeri.
180 provvedimenti dei quali sono stato relatore.
Quasi 14 mila ore lavorate dalla mia segreteria (Daria, Eduardo, Guido e Michela in rigoroso ordine alfabetico!) e da me.
524 numeri di Privacy Daily.
288 puntate di Governare il futuro su Huffington Post.
54 puntate di Garantismi il video-format settimanale con Matteo Flora.
20 puntate de “La privacy secondo te” su Italian Tech de La Repubblica.
15 episodi de “i provvedimenti spiegati semplici” su Agenda Digitale.
Oltre 200 gli eventi pubblici – online e di persona – ai quali ho partecipato.
Sui social le visualizzazioni dei contenuti di #cosedagarante sono state 5,5 milioni su Twitter, oltre 2, 5 milioni su Linkedin, circa 500 mila sulla pagina Facebook e sull’account Instagram, senza contare le centinaia di migliaia di visualizzazioni de “La privacy secondo te” su Italian Tech de La Repubblica, quelle di Garantismi e gli ascolti del podcast di Governare il futuro su Huffington Post.

Credo che si possa essere ragionevolmente certi che di diritto alla protezione dei dati personali e all’identità personale oggi si parli più di ieri e, c’è da augurarsi, meno di domani perché solo rendendo questo diritto un diritto popolare, un diritto di massa, un diritto davvero delle persone c’è qualche speranza di un futuro migliore del passato.

Ma i numeri – questi e qualsiasi altro potessi condividere – non rendono giustizia alle emozioni, esperienze, confronti, dialoghi e scontri che hanno reso semplicemente straordinari i miei primi due anni al Garante.

È, probabilmente, il lavoro più bello che mi sia, sin qui, trovato a fare nella mia vita nella quale, pure, ho sempre avuto la fortuna di fare lavori e ricoprire incarichi capaci di regalare grandi soddisfazioni.

Oggi e qui al Garante, però, è diverso: stare dalla parte delle persone per definizione, dalla parte dei più deboli e dei più vulnerabili, degli utenti, dei cittadini e dei consumatori senza, tuttavia, mai dimenticare le ragioni del mercato e quelle dell’Amministrazione nella gestione del Paese, per di più, nel pieno di un’emergenza sanitaria senza precedenti.

Accompagnare il diritto alla protezione dei dati personali nella sua crescita in una stagione della vita del mondo nella quale i dati – personali e non personali – sono protagonisti indiscussi della dimensione sociale, culturale, democratica e economica oltre che, naturalmente, della vita delle persone è un’esperienza che ritengo unica.
Dai provvedimenti connessi alla gestione sanitaria a quelli adottati nel tentativo di garantire, specie ai più piccoli, una vita più sicura nella dimensione digitale, dai provvedimenti per tenere la sorveglianza di massa a distanza di sicurezza dalla nostra democrazia a quelli volti a scongiurare il rischio della mercificazione dei dati biometrici passando per le decine di pareri con i quali si è cercato di fare in modo che la trasformazione digitale e l’implementazione del PNRR procedessero spedite ma nel rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà delle decine di milioni di persone che vivono nel nostro Paese.

Impossibile provare a selezionare i provvedimenti ai quali sono rimasto più legato.
Si è fatta, credo, tanta strada ma non c’è dubbio che quella da fare è molto di più di quella che si è fatta.
E non solo perché a fronte dei due anni alle spalle ce ne sono altri cinque davanti.
Ma anche perché le sfide più impegnative, certamente, devono ancora venire.

E se il bilancio di questi primi due anni è, almeno dal mio angolo di visuale, tanto positivo è merito di tante persone che non posso non ringraziare: i miei colleghi del Collegio, per cominciare (Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia), il personale dell’Autorità a cominciare dalla mia Segreteria, le centinaia di stakeholders pubblici e privati con i quali ci siamo confrontati su base quasi quotidiana e, da ultima ma non per ultima, la mia famiglia alla quale, inesorabilmente, ho sottratto tempo e serenità e chiesto pazienza e comprensione.
Semplicemente grazie a tutti.

L’attività qui in Autorità prosegue, probabilmente, senza interruzioni durante tutto il mese di agosto ma le #cosedagarante, oggi si fermano per qualche settimana per tornare tra fine di agosto e i primi giorni di settembre salvo, naturalmente, eccezioni.

Buone vacanze, buon riposo e/o buon lavoro a chi, a dispetto del periodo, ha scelto o è costretto a continuare a lavorare.

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in reply to Informa Pirata

complimenti e grazie! ♥🙏🏼🍀

P.S. Com'è possibile un toot cosí lungo? 🤔😅



Il Drone dell’UE è un’Altra Minaccia per Migranti e Rifugiati – HRW


La sorveglianza aerea di Frontex facilita il ritorno agli abusi in Libia. “Non sapevamo che fossero i libici finché la barca non si è avvicinata…

La sorveglianza aerea di Frontex facilita il ritorno agli abusi in Libia.

“Non sapevamo che fossero i libici finché la barca non si è avvicinata abbastanza e abbiamo potuto vedere la bandiera. A quel punto abbiamo iniziato a urlare e piangere. Un uomo ha cercato di buttarsi in mare e abbiamo dovuto fermarlo. Abbiamo lottato il più possibile per non essere ripresi, ma non potevamo farci nulla”, ci ha detto Dawit. Era il 30 luglio 2021 e Dawit, dall’Eritrea, sua moglie e la giovane figlia stavano cercando rifugio in Europa.

Judith Sunderland, Direttore Associato, Divisione Europa e Asia Centrale
Lorenzo Pezzani Condirettore, Border Forensics

Invece, erano tra le oltre 32.450 persone intercettate dalle forze libiche l’anno scorso e riportate a detenzioni arbitrarie e abusi in Libia .

Nonostante le prove schiaccianti della tortura e dello sfruttamento di migranti e rifugiati in Libia – crimini contro l’umanità , secondo le Nazioni Unite – negli ultimi anni l’Unione Europea ha sostenuto gli sforzi delle forze libiche per intercettare le barche. Ha ritirato le proprie navi e installato una rete di risorse aeree gestite da società private. Da maggio 2021, l’agenzia di frontiera dell’UE Frontex ha schierato un drone fuori Malta e i suoi schemi di volo mostrano il ruolo cruciale che svolge nel rilevamento delle barche vicino alle coste libiche. Frontex fornisce le informazioni del drone alle autorità costiere, inclusa la Libia.
Ricostruzione dell'intercettazione del 30 luglio 2021 facilitata dal drone Frontex. Oltre alla traccia del drone Frontex, la mappa mostra la traccia di Seabird (un aereo Sea-Watch) che ha assistito all'intercettazione. Mostra anche la nave della ONG Sea Watch 3 nelle vicinanze. Non ci sono dati di localizzazione della nave per la motovedetta della guardia costiera libica Ras Jadir o per la nave intercettata. Mappa per gentile concessione di Border Forensics.Ricostruzione dell’intercettazione del 30 luglio 2021 facilitata dal drone Frontex. Oltre alla traccia del drone Frontex, la mappa mostra la traccia di Seabird (un aereo Sea-Watch) che ha assistito all’intercettazione. Mostra anche la nave della ONG Sea Watch 3 nelle vicinanze. Non ci sono dati di localizzazione della nave per la motovedetta della guardia costiera libica Ras Jadir o per la nave intercettata. Mappa per gentile concessione di Border Forensics.
Frontex afferma che la sorveglianza serve a soccorsi, ma le informazioni facilitano le intercettazioni e i rimpatri in Libia. Il giorno in cui Dawit e la sua famiglia sono stati catturati in mare, le forze libiche hanno intercettato almeno altre due barche e riportato almeno 228 persone in Libia. Una di quelle barche è stata intercettata in acque internazionali, all’interno dell’area di ricerca e salvataggio maltese. La traiettoria di volo del drone suggerisce che stesse monitorando la traiettoria della barca, ma Frontex non ha mai informato la vicina nave di soccorso non governativa Sea-Watch .

Human Rights Watch e Border Forensics , un’organizzazione no-profit che utilizza innovative analisi visive e spaziali per indagare sulla violenza ai confini, stanno esaminando come il passaggio dalla sorveglianza marittima a quella aerea contribuisca al ciclo di abusi estremi in Libia . La mancanza di trasparenza di Frontex – hanno respinto la nostra e le richieste di Sea-Watch di informazioni sulle loro attività il 30 luglio 2021 – lascia senza risposta molte domande sul loro ruolo.

Dawit e altri si sono fatti prendere dal panico quando hanno visto la barca libica perché sapevano cosa li aspettava al ritorno. Lui e la sua famiglia sono finiti in prigione per quasi due mesi, rilasciati solo dopo aver pagato 1.800 dollari. Sono ancora in Libia, sperando in una possibilità di raggiungere la salvezza in un Paese che rispetti i loro diritti e la loro dignità.

FONTE: hrw.org/news/2022/08/01/eus-dr…


tommasin.org/blog/2022-08-01/i…

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