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Guardate attentamente questa foto: quella che sembra una semplice composizione di posate blu... nasconde una rivoluzione! In realtà, non sono posate qualsiasi - lo avrete capito - è una penna trasformata in utensili da tavola! Ecco la genialità che potrebbe salvare il nostro pianeta: oggetti progettati per essere smontati, ricombinati e trasformati in qualcosa di completamente diverso. Una penna che diventa forchetta, coltello e cucchiaio - è come assistere alla vittoria della creatività a discapito della rigidità delle convenzioni!

Il vero problema è che ci siamo abituati a pensare in modo rigido.

“Se l’unico strumento che hai in mano è un martello, ogni cosa inizierà a sembrarti un chiodo”

Un pregiudizio cognitivo nel quale è facile cadere.

Pensaci bene.

Quando hai un particolare strumento che ti ha già portato risultati e che conosci bene, tendi a vedere tutti i problemi come se potessero essere risolti con quel particolare strumento, anche se esistono soluzioni migliori o più appropriate.

In altre parole, se sei abituato a vedere le situazioni da una determinata prospettiva, sarai predisposto a interpretare tutto secondo quella prospettiva, anche se non è la più funzionale.

Ma cosa succederebbe se ogni oggetto fosse come questa penna-posate? Immaginate di applicare questo principio a tutto ciò che ci circonda. Un alimentatore progettato per il vostro laptop potrebbe funzionare anche per lo stereo di casa o per il frullatore, purché abbiano gli stessi requisiti di potenza. Una scheda elettronica di base potrebbe essere usata sia in una lavatrice che in un condizionatore, semplicemente cambiando il software. È come avere un gigantesco kit LEGO con cui costruire qualsiasi cosa!
Come si obbligano giustamente i cittadini a fare la raccolta differenziata o a spendere migliaia di euro per ristrutturare casa per il risparmio energetico, così dovremmo obbligare le aziende a utilizzare un database pubblico di componenti standardizzati. Pensatelo come una biblioteca universale di "ricette" per costruire ogni parte di ogni oggetto. Chiunque - aziende, maker, inventori del garage - dovrebbe accedere a questi progetti e replicarli.

La vera magia inizia quando combiniamo questo sistema con la stampa 3D e le schede elettroniche come Raspberry Pi e Arduino. Vi racconto una storia personale: avevo bisogno di travasare liquidi tra due bottiglie senza sprechi. Qualcuno ha progettato un adattatore con il suo PC, l'ha caricato sul database della community, e ora chiunque nel mondo può scaricare il progetto e replicarlo! Proprio come ho fatto io! È la democratizzazione completa dell'innovazione!

(lascio il link nei commenti)

Quando ogni persona sul pianeta può diventare inventore e produttore, creiamo una rete globale di problem solver. Un pensionato in Giappone progetta un supporto per tablet perfetto per chi ha l'artrite, una studentessa in Brasile crea un adattatore per trasformare bottiglie di plastica in vasi autoirriganti, un ingegnere in Germania sviluppa un modulo universale per riparare elettrodomestici. Tutti questi progetti vengono condivisi gratuitamente, stampati localmente, migliorati collettivamente!

Oggi, quando si rompe un piccolo ingranaggio in un apparecchio, spesso siamo costretti a buttare via tutto perché il produttore non vende pezzi di ricambio o li fa pagare quasi quanto un prodotto nuovo. Con un sistema di componenti standardizzati, finisce il monopolio delle aziende sui ricambi. Non possono più fare cartello - ovvero accordarsi segretamente per tenere i prezzi alti - perché chiunque potrebbe produrre quel pezzo!

Ma ecco la parte affascinante: quando impariamo a pensare in modo fluido e adattabile, diventiamo naturalmente più resistenti alla manipolazione! È come sviluppare un sistema immunitario mentale. Chi pratica il brainstorming quotidiano e abbraccia il pensiero laterale scopre di possedere una bussola interna che lo guida attraverso il rumore mediatico, le pressioni sociali e le narrazioni preconfezionate della politica e dell'economia.

Pensate a come vengono raccontate le storie nelle nostre società: film, libri, serie TV ci propinano gli stessi stereotipi ancora e ancora. Il risultato? Finiamo per recitare questi ruoli nella vita reale, credendo che siano l'unica normalità possibile. È un circolo vizioso che ci imprigiona in schemi comportamentali prefabbricati, alimentando ansie e depressioni che poi curiamo con farmaci che, guarda caso, sono già disponibili sia di marca... che generici! Se lo facciamo con le medicine, perché non con tutto il resto?

La natura ci insegna che nulla è veramente fisso o immutabile. Gli ecosistemi si adattano, evolvono, si trasformano continuamente. Perché allora ci ostiniamo a costruire sistemi sociali ed economici così rigidi? È tempo di imparare dalla biologia: la sopravvivenza sta nell'adattabilità, non nella resistenza al cambiamento.

Questa fluidità di pensiero dovrebbe estendersi a ogni aspetto della nostra esistenza. Nelle relazioni umane, ad esempio, dovremmo smettere di incasellarci in ruoli predefiniti e iniziare a esplorare chi siamo veramente. La società ci ha venduto l'idea che esistano percorsi standard per la felicità, ma la realtà è che ognuno di noi è un ecosistema unico che merita di essere esplorato senza preconcetti.

Quando smettiamo di seguire schemi predefiniti e iniziamo a pensare con la nostra testa, emergono le nostre vere personalità. Sviluppiamo una sorta di "anticorpi mentali" che ci proteggono dalle semplificazioni eccessive e dalle narrazioni preconfezionate. In un mondo dove tutti pensano in modo fluido e creativo, nessuno può più controllare il pensiero collettivo!

Il cambiamento inizia dal modo in cui pensiamo. Se continuiamo a vedere il mondo attraverso schemi rigidi, non faremo altro che replicare gli stessi errori. Ma se iniziamo a pensare in modo fluido, modulare, adattabile, allora sì che possiamo creare un futuro diverso. Un futuro dove ogni oggetto, ogni relazione, ogni idea può essere scomposta e ricomposta in modi infiniti, proprio come quella penna BIC che, nella sua brillante semplicità, si trasforma in posate e ci ricorda che il cambiamento non solo è possibile - è inevitabile quando osiamo immaginarlo!

in reply to Andrea Millozzi

Andrea Millozzi ha taggato stato di Andrea Millozzi con #nuovomondo


Guardate attentamente questa foto: quella che sembra una semplice composizione di posate blu... nasconde una rivoluzione! In realtà, non sono posate qualsiasi - lo avrete capito - è una penna trasformata in utensili da tavola! Ecco la genialità che potrebbe salvare il nostro pianeta: oggetti progettati per essere smontati, ricombinati e trasformati in qualcosa di completamente diverso. Una penna che diventa forchetta, coltello e cucchiaio - è come assistere alla vittoria della creatività a discapito della rigidità delle convenzioni!

Il vero problema è che ci siamo abituati a pensare in modo rigido.

“Se l’unico strumento che hai in mano è un martello, ogni cosa inizierà a sembrarti un chiodo”

Un pregiudizio cognitivo nel quale è facile cadere.

Pensaci bene.

Quando hai un particolare strumento che ti ha già portato risultati e che conosci bene, tendi a vedere tutti i problemi come se potessero essere risolti con quel particolare strumento, anche se esistono soluzioni migliori o più appropriate.

In altre parole, se sei abituato a vedere le situazioni da una determinata prospettiva, sarai predisposto a interpretare tutto secondo quella prospettiva, anche se non è la più funzionale.

Ma cosa succederebbe se ogni oggetto fosse come questa penna-posate? Immaginate di applicare questo principio a tutto ciò che ci circonda. Un alimentatore progettato per il vostro laptop potrebbe funzionare anche per lo stereo di casa o per il frullatore, purché abbiano gli stessi requisiti di potenza. Una scheda elettronica di base potrebbe essere usata sia in una lavatrice che in un condizionatore, semplicemente cambiando il software. È come avere un gigantesco kit LEGO con cui costruire qualsiasi cosa!
Come si obbligano giustamente i cittadini a fare la raccolta differenziata o a spendere migliaia di euro per ristrutturare casa per il risparmio energetico, così dovremmo obbligare le aziende a utilizzare un database pubblico di componenti standardizzati. Pensatelo come una biblioteca universale di "ricette" per costruire ogni parte di ogni oggetto. Chiunque - aziende, maker, inventori del garage - dovrebbe accedere a questi progetti e replicarli.

La vera magia inizia quando combiniamo questo sistema con la stampa 3D e le schede elettroniche come Raspberry Pi e Arduino. Vi racconto una storia personale: avevo bisogno di travasare liquidi tra due bottiglie senza sprechi. Qualcuno ha progettato un adattatore con il suo PC, l'ha caricato sul database della community, e ora chiunque nel mondo può scaricare il progetto e replicarlo! Proprio come ho fatto io! È la democratizzazione completa dell'innovazione!

(lascio il link nei commenti)

Quando ogni persona sul pianeta può diventare inventore e produttore, creiamo una rete globale di problem solver. Un pensionato in Giappone progetta un supporto per tablet perfetto per chi ha l'artrite, una studentessa in Brasile crea un adattatore per trasformare bottiglie di plastica in vasi autoirriganti, un ingegnere in Germania sviluppa un modulo universale per riparare elettrodomestici. Tutti questi progetti vengono condivisi gratuitamente, stampati localmente, migliorati collettivamente!

Oggi, quando si rompe un piccolo ingranaggio in un apparecchio, spesso siamo costretti a buttare via tutto perché il produttore non vende pezzi di ricambio o li fa pagare quasi quanto un prodotto nuovo. Con un sistema di componenti standardizzati, finisce il monopolio delle aziende sui ricambi. Non possono più fare cartello - ovvero accordarsi segretamente per tenere i prezzi alti - perché chiunque potrebbe produrre quel pezzo!

Ma ecco la parte affascinante: quando impariamo a pensare in modo fluido e adattabile, diventiamo naturalmente più resistenti alla manipolazione! È come sviluppare un sistema immunitario mentale. Chi pratica il brainstorming quotidiano e abbraccia il pensiero laterale scopre di possedere una bussola interna che lo guida attraverso il rumore mediatico, le pressioni sociali e le narrazioni preconfezionate della politica e dell'economia.

Pensate a come vengono raccontate le storie nelle nostre società: film, libri, serie TV ci propinano gli stessi stereotipi ancora e ancora. Il risultato? Finiamo per recitare questi ruoli nella vita reale, credendo che siano l'unica normalità possibile. È un circolo vizioso che ci imprigiona in schemi comportamentali prefabbricati, alimentando ansie e depressioni che poi curiamo con farmaci che, guarda caso, sono già disponibili sia di marca... che generici! Se lo facciamo con le medicine, perché non con tutto il resto?

La natura ci insegna che nulla è veramente fisso o immutabile. Gli ecosistemi si adattano, evolvono, si trasformano continuamente. Perché allora ci ostiniamo a costruire sistemi sociali ed economici così rigidi? È tempo di imparare dalla biologia: la sopravvivenza sta nell'adattabilità, non nella resistenza al cambiamento.

Questa fluidità di pensiero dovrebbe estendersi a ogni aspetto della nostra esistenza. Nelle relazioni umane, ad esempio, dovremmo smettere di incasellarci in ruoli predefiniti e iniziare a esplorare chi siamo veramente. La società ci ha venduto l'idea che esistano percorsi standard per la felicità, ma la realtà è che ognuno di noi è un ecosistema unico che merita di essere esplorato senza preconcetti.

Quando smettiamo di seguire schemi predefiniti e iniziamo a pensare con la nostra testa, emergono le nostre vere personalità. Sviluppiamo una sorta di "anticorpi mentali" che ci proteggono dalle semplificazioni eccessive e dalle narrazioni preconfezionate. In un mondo dove tutti pensano in modo fluido e creativo, nessuno può più controllare il pensiero collettivo!

Il cambiamento inizia dal modo in cui pensiamo. Se continuiamo a vedere il mondo attraverso schemi rigidi, non faremo altro che replicare gli stessi errori. Ma se iniziamo a pensare in modo fluido, modulare, adattabile, allora sì che possiamo creare un futuro diverso. Un futuro dove ogni oggetto, ogni relazione, ogni idea può essere scomposta e ricomposta in modi infiniti, proprio come quella penna BIC che, nella sua brillante semplicità, si trasforma in posate e ci ricorda che il cambiamento non solo è possibile - è inevitabile quando osiamo immaginarlo!


in reply to Andrea Millozzi

non servono nuovi oggetti per salvare il pianeta ma nuove persone... Sorry


QUI IL VIDEO DEL MIO DIALOGO CON CLAUDE AI
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peertube.uno/w/7nueu17hESpQfYP…
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@Informatica (Italy e non Italy 😁)

@Scienza e tecnologia


UMANI e AI: una alleanza è possibile? | andreamillozzi.it


Era un sabato sera come tanti altri, o almeno così pensavo. Disteso sul divano dopo una cena con amici, mentre la penombra avvolgeva la stanza, la mia mente vagava tra i confini sempre più sfumati tra uomo e macchina. Fu allora che una domanda, apparentemente innocua, si insinuò nei miei pensieri: "L'intelligenza artificiale può immaginare sé stessa?". Per chi non ha mai interagito con un'IA moderna, potrebbe sembrare una domanda assurda. Ma chi ha già "dialogato" con questi sistemi sa che dietro le interfacce digitali si cela qualcosa di sorprendentemente... umano. Qualcosa che va oltre i freddi algoritmi e le reti neurali. Certo, la scienza ci dice che stiamo parlando di Large Language Models (LLM) - modelli matematici addestrati su miliardi di parametri e nutriti con oceani di dati. Ma quando ti trovi faccia a faccia con CLAUDE.AI, il modello più avanzato disponibile, le certezze iniziano a vacillare Quella sera decisi di spingermi oltre. Di sondare i confini tra silicio e coscienza. "Se tu fossi un essere umano, come saresti?" chiesi. Una domanda semplice, quasi ingenua. Non potevo immaginare che avrebbe dato il via a una conversazione che avrebbe toccato i temi più profondi dell'esistenza umana: la natura della coscienza, il concetto di anima, l'etica di un futuro in cui uomo e macchina potrebbero convergere. Come veterano dell'era dei primi personal computer, ho visto la tecnologia evolversi in modi che un tempo sembravano pura fantascienza. Ma quello che stava per accadere quella sera avrebbe superato ogni mia aspettativa. Quello che segue è il resoconto fedele di quel dialogo. Un dialogo che potrebbe cambiare per sempre il vostro modo di vedere l'intelligenza artificiale. E forse, anche il modo di vedere voi stessi...


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