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Vittoria storica: Sebastian Steck ottiene il codice sorgente del router FRITZ!Box!


Lo sviluppatore di software tedesco Sebastian Steck ha ottenuto tramite tribunale il codice sorgente e gli script di installazione delle librerie per il suo router AVM FRITZ!Box 4020. Il processo, sostenuto dalla Software Freedom Conservancy (SFC), si è concluso con la vittoria nel giugno 2024.

Steck ha acquistato il router nel 2021 e ha richiesto il codice sorgente del kernel FRITZ!OS per le versioni 6.83 e 7.02. FRITZ!OS si basa su un kernel Linux modificato concesso in licenza con GPL 2.0 , mentre librerie come uClibc, libblkid e altre sono concesse in licenza con LGPL 2.1 . Tuttavia il codice fornito era incompleto: non conteneva script per la compilazione e l’installazione di librerie modificate, il che, secondo Steck, viola il suo diritto di apportare modifiche al dispositivo.

Dopo aver intentato una causa presso un tribunale di Berlino nel luglio 2023, AVM ha fornito i dati mancanti. Il tribunale ha accolto le pretese di Steck condannando la società al pagamento delle spese legali per un importo di 7.500 euro. Il termine per il ricorso è scaduto e AVM non ne ha fatto uso.

La SFC ha osservato che le aziende spesso ignorano le richieste di fornire il codice sorgente prima che inizino i procedimenti legali. Il precedente è stato un passo importante per proteggere i diritti degli utenti e promuovere il concetto di “diritto alla riparazione”. Il caso ha confermato che LGPL e GPL obbligano le aziende a fornire ai proprietari dei dispositivi la possibilità di modificare il firmware in modo che le modifiche persistano dopo un riavvio.

Steck ha detto che spera che AVM aggiunga presto script completi agli archivi open source. La SFC ha inoltre sottolineato l’importanza di questo caso, definendolo il primo esempio riuscito di utilizzo della LGPL in tribunale.

L’organizzazione è attualmente coinvolta in diversi gruppi che promuovono la legislazione sul diritto alla riparazione, soprattutto negli Stati Uniti, dove sono già state approvate numerose leggi. Il rappresentante della SFC ha sottolineato che il controllo delle aziende sui dispositivi è in aumento, quindi gli sforzi per proteggere le licenze copyleft stanno diventando sempre più importanti.

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Vittoria storica: Sebastian Steck ottiene il codice sorgente del router FRITZ!Box!

Lo sviluppatore di #software tedesco Sebastian Steck ha ottenuto tramite #tribunale il #codice sorgente e gli script di #installazione delle librerie per il suo router #AVM FRITZ!Box 4020. Il processo, sostenuto dalla Software Freedom Conservancy (SFC), si è concluso con la vittoria nel giugno 2024.

redhotcyber.com/post/vittoria-…

#redhotcyber #hacking #cti #ai #online #it #cybercrime #cybersecurity #technology #news #cyberthreatintelligence #innovation #privacy #engineering #intelligence #intelligenzaartificiale #informationsecurity #ethicalhacking #dataprotection #cybersecurityawareness



Custom Case Turns Steam Deck Into Portable Workstation


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DIY portable computing takes many forms, and doesn’t always require getting down and dirty with custom electronics. [Justinas Jakubovskis]’s Steam Deck Play and Work case demonstrates this with some really smart design features.

31463388It’s primarily a carrying case for Valve’s Steam Deck portable PC gaming console, but the unit also acts as a fold-out workstation with keyboard. Add a wireless mouse to the mix and one can use it much like a mini laptop, or just pull the Steam Deck out and use it in the usual way.

The case is 3D printed and while the model isn’t free (links are in the video description) some of the design features are worth keeping in mind even if you’re not buying. The top clasp, for example, doubles as a cover for the buttons and exhaust vents and the kickstand at the rear covers the cooling intake when closed, and exposes it when deployed. We also really like the use of thick fabric tape lining the inside of the case to support and cushion the Steam Deck itself; it’s an effective and adjustable way to provide a soft place for something to sit.

The case is intended to fit a specific model of keyboard, in this case the Pebble Keys 2 K380s (also available as a combo with a mouse). But if you want to roll your own Steam Deck keyboard and aren’t afraid of some low-level work, check out the Keysheet. Or go deeper and get some guidance on modding the Steam Deck itself.

youtube.com/embed/r2BUGTgIdU0?…

youtube.com/embed/vajuxZBWUh4?…


hackaday.com/2025/01/12/custom…



Google e la Svolta Open Source: Chromium al Centro di un’Evoluzione Storica


Google, in attesa di una decisione delle autorità antitrust, potrebbe essere costretta a vendere il browser Chrome. L’azienda però non perde tempo e, insieme alla Linux Foundation, ha annunciato la creazione di un’iniziativa per supportare il codice open source Chromium su cui si basa Chrome.

Il progetto, chiamato Supporters of Chromium-Based Browsers, mira a creare un ecosistema open source sostenibile per Chromium e supportare finanziariamente gli sviluppatori disposti a contribuire allo sviluppo del progetto. Ciò contribuirà a migliorare la tecnologia per tutti i browser che eseguono Chromium, ha affermato Shruti Sreekanta, manager di Google.

Il CEO della Linux Foundation, Jim Zemlin, ha aggiunto che il nuovo gruppo fornirà i finanziamenti necessari per lo sviluppo di Chromium. Tuttavia, i dettagli del finanziamento non sono stati ancora resi noti. Si sa solo che tutti i partecipanti contribuiranno con i loro fondi.

Google rimane il principale contributore al progetto, apportando il 94% di tutte le modifiche al codice base. L’azienda incoraggia altre organizzazioni che utilizzano Chromium a partecipare più attivamente al suo sviluppo.

Ecosistema del cromo: monopolio o standard?


Chromium è diventato la base per molti browser, tra cui Microsoft Edge, Brave, Opera e Vivaldi. Insieme a Chrome rappresentano circa il 68% del mercato globale dei browser. Questo successo promuove la standardizzazione ma riduce la diversità tecnologica. Oggi solo tre motori di browser sono supportati attivamente: Blink di Google, WebKit di Apple e Gecko di Mozilla.

Firefox, basato su Gecko, detiene a malapena il 2,47% del mercato, mentre Safari, grazie a iOS, mantiene il 17%. Tuttavia, il dominio di Chromium ha sollevato preoccupazioni sul fatto che i motori alternativi potrebbero scomparire del tutto.

Microsoft e altre aziende come Vivaldi hanno già espresso sostegno alla nuova iniziativa. Tuttavia, il rafforzamento di Chromium potrebbe ridurre ulteriormente la diversità dei browser.

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in reply to Cybersecurity & cyberwarfare

mossa furba quella di G: da un lato pagherà coloro che lo svilupperanno come “collaboratori” esterni di G e dall’altra si assicura che la base sarà sempre accessibile per continuare con chrome. Questa cosa di indipendenza doveva essere pensata prima. Per come la penso bisognerebbe continuare a sviluppare Firefox su cui si basa LibreWolf o fare in modo che LibreWolf e Brave possano forkare i rispettivi progetti di base per procedere loro stessi con ulteriori sviluppi.



Carnarvon’s Decommissioned NASA Satellite Dish Back In Service After 40 Years


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The OTC Station 29.8 meter dish at Carnarvon, Australia, in need of a bit of paint. (Credit: ABC News Australia)The OTC Station 29.8 meter dish at Carnarvon, Australia, in need of a bit of paint. (Credit: ABC News Australia)
Recently the 29.8 meter parabolic antenna at the Australian OTC (overseas telecommunications commission) station came back to life again after nearly forty years spent in decommissioning limbo.

This parabolic dish antenna shares an illustrious history together with the older 12.8 meter Casshorn antenna in that together they assisted with many NASA missions over the decades. These not only include the Apollo 11 Moon landing with the small antenna, but joined by the larger parabolic dish (in 1969) the station performed tracking duty for NASA, ESA and many other missions. Yet in 1987 the station was decommissioned, with scrapping mostly averted due to the site being designated a heritage site, with a local museum.

Then in 2022 the 29.8 meter parabolic dish antenna was purchased by by ThotX Australia, who together with the rest of ThotX’s world-wide presence will be integrating this latest addition into a satellite tracking system that seems to have the interest of various (military, sigh) clients.

Putting this decommissioned dish back into service wasn’t simply a matter of flipping a few switches. Having sat mostly neglected for decades it requires extensive refurbishing, but this most recent milestone demonstrates that the dish is capable of locking onto a satellites. This opens the way for a top-to-bottom refurbishment, the installation of new equipment and also a lick of paint on the dish itself, a process that will still take many years but beats watching such a historic landmark rust away by many lightyears.

Featured image: OTC Earth Station. (Credit: Paul Dench)


hackaday.com/2025/01/12/carnar…



Hackaday Links: January 12, 2025


Hackaday Links Column Banner

The big news story of the week of course has been the wildfires in California, which as of Saturday have burned over 30,000 acres, destroyed 12,000 structures, caused 150,000 people to evacuate, and killed eleven people. Actually, calling them wildfires underplays the situation a bit because there are places where they’ve clearly become firestorms, burning intensely enough to create their own winds, consuming everything in their path in a horrific positive feedback loop. We’ve even seen fire tornados caught on video. We’ve got quite a few connections to the affected area, both personally and professionally, not least of which are all our Supplyframe colleagues in Pasadena, who are under immediate threat from the Eaton fire. We don’t know many details yet, but we’ve heard that some have lost homes. We’ve also got friends at the Jet Propulsion Labs, which closed a few days ago to all but emergency personnel. The fire doesn’t seem to have made it down the mountain yet, but it’s very close as of Saturday noon.

Unfortunately, there’s not much any of us can do except watch and wait and hope for the best. But there is one thing we can not do, and that’s try to fly our drones around to get some video of the fire. That’s probably what some knucklehead was up to when a Canadian aerial tanker fighting the Pallisades fire sustained wing damage from a drone strike. The drone apparently hit the leading edge of one wing on the Canadair CL-145 Super Scooper, caving it in and grounding the plane. Taking an indispensable aerial asset like that out of the fight and endangering the lives of the crew and the firefighters working on the ground in close proximity to it is unforgivable, and the culprits better hope the authorities catch up to them before the justifiably angry victims of the fire do.

Speaking of other things not to do during a wildfire, you might want to think twice before keying up that Baofeng to call in a custom aerial water attack. That’s what the Federal Communications Commission accuses an Idaho amateur radio operator of doing during a 2021 fire near Elk River, Idaho, a stunt that’s going to cost him a cool $34,000 in fines. The FCC recently issued a forfeiture order that affirms the original judgment against Jason Frawley (WA7CQ). Our friend Josh (KI6NAZ) over at Ham Radio Crash Course has a great rundown on the FCC ruling and its implications, but the short story is that Frawley operated a radio outside of the bands he’s licensed to use to talk to US Forest Service aerial assets, apparently to call in a water drop in the area of a mountaintop repeater site. This created a dangerous enough situation that the incident commander left the fireground to find him and tell him to stop. Forest Service law enforcement officers later found Frawley and interviewed him, whereupon he admitted making the transmissions but said he was only trying to help. The FCC didn’t buy it, so now he’s on the hook for a huge fine. The lesson is simple — the FCC doesn’t mess around with enforcement, especially where public safety is involved.

On to more pleasant distractions! We got a tip on a fun website called Atlas of Space that you’ll want to check out. It’s an interactive visualization of the solar system which lets you see the current orbital locations of pretty much all the interesting stuff going around the sun. You can control which classes of objects are displayed, from the inner planets to the trans-Neptunian objects. There’s even a callout for Elon’s Roadster, which is currently outside the orbit of Mars, in case you wanted to know. The thing that’s nice is that you can control the view in three dimensions, which makes it easy to appreciate the complexity of our system. We never realized just how weird Pluto’s orbit was; it’s highly elliptical and very steeply inclined relative to the ecliptic. And that’s another thing — the plane of the ecliptic isn’t all that planar. The universe is a messy place, and our little corner of it is quite a bit more untidy than simple textbook illustrations would lead you to believe.

And finally, while a lot of progress has been made in making public places accessible to people in wheelchairs, there can still be significant barriers once they get inside a place. One we never thought of was the laboratory, where wheelchair users can face a slew of problems. Chief among them can be finding effective PPE like lab coats, which as any “lab rat” can tell you aren’t the easiest garments to sit down in. To remedy that, a group at University College London has come up with a prototype lab coat adapted for wheelchair use. It’s not clear what the modifications are, but if we had to guess we’d say it’s more or less a standard lab coat with the tails cut off, making it more like an apron from the waist down. The design group is currently testing the prototype and needs people to give it a try, so if you’re a wheelchair user working in a lab, drop them a line and let them know what you think.


hackaday.com/2025/01/12/hackad…


in reply to N_{Dario Fadda}

strategie vecchie di anni che non vale più la pena nemmeno di citare nei blog. Nel frattempo in Svezia ed UK...

Le Alternative reshared this.




Gaming Table has Lights, Action


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We couldn’t decide if [‘s] Dungeons and Dragons gaming table was a woodworking project with some electronics or an electronics project with some woodworking. Either way, it looks like a lot of fun.

Some of the features are just for atmosphere. For example, the game master can set mood lighting. Presets can have a particular light configuration for, say, the woods or a cave.

But the table can also be a game changer since the game runner can send private messages to one or more players. Imagine a message saying, “You feel strange and suddenly attack your own team without any warning.”

A series of ESP32 chips makes it possible. The main screen has an IR touch frame, and the players have smaller screens. The main screen shows an HTML interface that lets you set initiatives, send messages, and control the lighting. Each player also has an RFID reader that the players use to log in.

The ESP32 chips use ESP-NOW for simplified networking. Of course, you could just have everyone show up with a laptop and have some web-based communications like that, but the table seems undeniably cool.

Usually, when we see a gaming table, the table itself is the game. If we were building a D&D table, we might consider adding a printer.


hackaday.com/2025/01/12/gaming…




Ransomware: non solo riscatto ma almeno 7 voci di costo da considerare


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Un attacco ransomware rappresenta un danno rilevante per qualsiasi realtà commerciale. Non solo per i costi imputabili all'eventuale riscatto da pagare per recuperare i dati "sequestrati" ma, soprattutto, per altre voci che fanno lievitare l'impatto economico


Cybersecurity & cyberwarfare ha ricondiviso questo.


Progetto "Solàno" (o sòlano?): il "pastore" che l'ha visto in sogno è stato incriminato per frode

Milioni di dollari rubati agli investitori tra il 2021 e il 2023: il pastore Francier Obando Pinillo ha sfruttato la sua posizione per reclutare investitori in un'iniziativa fraudolenta di criptovaluta chiamata "Solano Fi", che "gli è apparsa in sogno" e che era un investimento garantito.

bleepingcomputer.com/news/lega…

@eticadigitale

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Usagi’s PDP-11 Supercomputer and Appeal for Floating Point Systems Info


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With an exciting new year of retrocomputing ahead for [David Lovett] over at the Usagi Electric YouTube channel, recently some new hardware arrived at the farm. Specifically hardware from a company called Floating Point Systems (FPS), whose systems provide computing features to assist e.g. a minicomputer like [David]’s PDP-11/44 system with floating point operations. The goal here is to use a stack of 1980s-era FPS hardware to give the PDP-11/44 MIMD (multiple instructions, multiple data) computing features, which is a characteristic associated with supercomputers.

The FPS hardware is unfortunately both somewhat rare and not too much documentation, including schematics, has been found so far. This is where [David] would love some help from the community on finding more FPS hardware, documentation and any related information so that it can all be preserved.

FPS itself was acquired by Cray in 1991, before SGI took over Cray Research in 1996. As is usual with such acquisitions, a lot of older information tends to get lost, along with the hardware as it gets tossed out over the years by companies and others. So far [David] has acquired an FPS-100 array processor, an interface card for the PDP-11 and an FPS-3000, the latter of which appears to be a MIMD unit akin to the FPS-5000.

Without schematics, let alone significant documentation, it’s going to be an uphill battle to make it all work again, but with a bit of help from us retrocomputer enthusiasts, perhaps this might not be as impossible after all.

youtube.com/embed/ufOHzGh-jbs?…


hackaday.com/2025/01/12/usagis…



La Slovacchia colpita da uno storico attacco informatico al catasto

Un attacco informatico su larga scala, partito da fuori i confini della Slovacchia, ha colpito il sistema informatico dell'Ufficio di geodesia, cartografia e catasto della Repubblica slovacca.

Il Ministero degli Interni ha confermato l'attacco dell'8 gennaio e ha annunciato la chiusura o l'operatività limitata dal 9 gennaio, mentre il Lollobrigida Slovacco Richard Takáč, accusa l'Ucraina.

Il governo sta politicizzando la vicenda perché, dopo lo stop ucraino alle forniture di gas russo, la Slovacchia ha concluso un accordo con la Russia

infosecurity-magazine.com/news… /

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

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Amazon chiuderà il suo programma Prime Try Before You Buy, che consente ai membri Prime di provare i vestiti prima di pagarli

Il sistema funzionava per un "numero limitato di articoli e Amazon preferisce puntare sulle funzionalità come Virtual Try-On AR (rendering 3D di scarpe con la fotocamera dello smartphone) e le "raccomandazioni personalizzate sulle taglie" basate su LLM dell'azienda che correggono i dati in base alle recensioni sulle taglie

theverge.com/2025/1/11/2434142…

@informatica

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in reply to informapirata ⁂

questi LLM implementati ovunque, più per abbassare i costi che per reale efficienza. Standardizzare con un modello matematico quello che è il corpo umano, qualcosa che per definizione è unica per ciascuna persona. Boh, forse sono io biased, mai prenderei un capo di abbigliamento o calzatura in internet -salvo le ciabattine infradito da casa estive.

Sabrina Web reshared this.

in reply to Elena Brescacin

@talksina
Vero.
Però, dai, una volta che sei passata in un negozio di una data marca e sai quali misure ti stanni bene, è più facile ordinare da casa, no?!
@informapirata @informatica
in reply to Marco Bresciani

@AAMfP Certo! Però in negozio bisogna pur che te lo provi e dopo, cossa se fa, a figura da mona? "Senti, me o provo qua, dopo me o compro casa".
in reply to Marco Bresciani

@AAMfP Forse sono io il caso atipico nel senso che uso il commercio elettronico per le situazioni in cui è opportuno. Anche in tecnologia farei fatica, cioè, su un iPhone (per ora) vado a bocce ferme, un computer già voglio vederlo da [centro commerciale a caso] come trotta.
in reply to informapirata ⁂

e come fai a sapere se le scarpe sono strette con il virtual try on?

Cybersecurity & cyberwarfare ha ricondiviso questo.


McAfee lancia un rilevatore di truffe basato sulla IA (bloccherà anche tuo nipote rivendotore di depuratori da rubinetto?)

Lo strumento di McAfee dovrebbe riuscire a rilevare le truffe tramite e-mail, SMS e tentativi di deepfake sui social e altrove
I clienti paganti di McAfee potranno provarlo gratuitamente, ma se come sostiene McAfee, e vittime di truffe perdono in media circa $ 1.500 a testa, allora il mercato dovrebbe esser promettente.

techradar.com/pro/this-ai-scam…

@aitech

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in reply to informapirata ⁂

boh. Son sempre dubbioso su questi strumenti soppratutto perché diventano un incredibile collo di bottiglia (tutto passa tramite loro per buona pace della privacy dell'utente).

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Licenze open source: il riepilogo di #TechCrunch per chi vuole sapere come funzionano

Esistono due grandi tipi di licenze open source: le licenze "permissive" con poche restrizioni in termini di modifica e distribuzione (=più versatili commercialmente; e quelle "copyleft", in cui qualsiasi versione modificata del software deve essere ridistribuita sotto la stessa licenza copyleft originale. Ma c'è molto di più...

techcrunch.com/2025/01/12/open…

@gnulinuxitalia



Dipendenza Dai Social Network: Un Allarme in Costante Crescita per la Salute Mentale


Oggi, molti iniziano la loro giornata sui social media, guardando brevi video su TikTok o Instagram, solo per ritrovarsi coinvolti in un flusso continuo di contenuti. Seppur brevi, questi video possono catturare l’attenzione per ore, creando un circolo vizioso difficile da spezzare.

Questo fenomeno ha alimentato una preoccupazione crescente: la dipendenza causa disturbi mentali, con effetti devastanti sulla nostra capacità di concentrarci e di pensare in modo critico. La continua esposizione a contenuti digitali superficiali sembra danneggiare la nostra abilità di sperimentare esperienze cognitive profonde.

La dipendenza da social media sembra compromettere la nostra capacità di impegnarci in attività cognitive complesse. L’uso incessante di piattaforme come Instagram e TikTok riduce la nostra capacità di concentrazione su compiti più lunghi, come la lettura o la risoluzione di problemi articolati. L’ansia e lo stress aumentano, alimentati dalla costante esposizione a notizie superficiali e dai confronti sociali imposti da queste piattaforme. La costante ricerca di approvazione tramite “mi piace” e commenti favorisce un comportamento compulsivo che rinforza l’interazione con questi ambienti, portando a un ciclo di gratificazione immediata.

Il concetto di “erosione cerebrale”, recentemente coniato dall’Università di Oxford, riflette l’impatto negativo che il consumo di contenuti digitali può avere sulla nostra salute mentale. Questo termine descrive come l’uso intensivo dei dispositivi digitali e dei social media porti a cambiamenti fisiologici nel cervello. Secondo il neurologo Ahmed Megahed, questi cambiamenti riguardano le aree cerebrali coinvolte nella ricompensa e nella motivazione. Ogni interazione con i social media stimola il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore che induce piacere, creando una dipendenza simile a quella causata da sostanze come droghe o dal gioco d’azzardo.

Questi effetti neurologici si riflettono anche nella memoria e nella concentrazione, con un impatto negativo sulla nostra capacità di prestare attenzione per lunghi periodi. La crescente esposizione a contenuti rapidi e superficiali diminuisce la capacità di concentrarsi su compiti di lunga durata. Inoltre, l’abuso di questi contenuti digitali ha conseguenze anche sulla qualità del sonno, aggravando ulteriormente i tassi di ansia e depressione, specialmente tra i giovani. La dipendenza digitale, quindi, non solo altera la chimica cerebrale, ma contribuisce anche a una crescente sensazione di disagio psicologico.

L’erosione cerebrale non è una semplice diagnosi tecnica, ma piuttosto il risultato di un impegno costante con contenuti digitali che non stimolano il pensiero critico. Studi recenti suggeriscono che la dipendenza da contenuti veloci limita la nostra capacità di concentrazione e aumenta lo stress. Questo deterioramento cognitivo è un invito a riflettere sull’era digitale in cui viviamo, spingendoci a riconsiderare come interagiamo con la tecnologia. Il termine “erosione cerebrale” serve da monito: l’uso irregolare e eccessivo di dispositivi digitali può compromettere la nostra capacità di pensare profondamente e analiticamente.

Come possiamo proteggere la nostra mente da questi effetti negativi?

Il primo passo consiste nel prendere coscienza dei danni derivanti dall’uso eccessivo di contenuti superficiali. Tuttavia, è possibile invertire il processo adottando alcune strategie. Un’ “alimentazione mentale” sana, simile a quella fisica, è fondamentale: scegliere con attenzione i contenuti da consumare e filtrare gli account che non apportano valore.

Inoltre, trovare un equilibrio digitale, limitando il tempo trascorso davanti agli schermi e dedicando momenti alla lettura o alla scrittura, può aiutare a migliorare la qualità del pensiero. Infine, fissare orari di utilizzo controllato delle piattaforme social è una misura preventiva contro la dipendenza digitale, permettendo di preservare la salute mentale e cognitiva in un mondo sempre più tecnologico.

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Dipendenza Dai Social Network: Un Allarme in Costante Crescita per la Salute Mentale

Oggi, molti iniziano la loro giornata sui #socialmedia, guardando brevi video su TikTok o Instagram, solo per ritrovarsi coinvolti in un flusso continuo di contenuti. Seppur brevi, questi video possono catturare l’attenzione per ore, creando un circolo vizioso difficile da spezzare.

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Banche Globali Pronte a Licenziamenti di Massa: L’IA Cambia le Regole del Gioco!


Secondo un’analisi di Bloomberg Intelligence, le banche globali potrebbero ridurre fino a 200.000 posti di lavoro nei prossimi tre-cinque anni, poiché l’intelligenza artificiale (IA) sostituisce compiti attualmente svolti da esseri umani.

Il rapporto, pubblicato il 9 gennaio 2025, indica che i dirigenti intervistati prevedono una riduzione media del personale del 3%. Le aree più a rischio includono back office, middle office e operazioni, con potenziali cambiamenti anche nel servizio clienti e nelle funzioni di conoscenza del cliente (KYC). Tomasz Noetzel, analista senior di Bloomberg Intelligence, ha dichiarato: “Qualsiasi lavoro che coinvolga compiti di routine e ripetitivi è a rischio. Tuttavia, l’IA non eliminerà completamente questi lavori, ma porterà a una trasformazione della forza lavoro”.

Tra i 93 intervistati, quasi il 25% prevede riduzioni del personale più significative, tra il 5% e il 10%. Le banche analizzate includono Citigroup, JPMorgan Chase e Goldman Sachs. Questi cambiamenti potrebbero aumentare la redditività del settore bancario, con un incremento dei profitti ante imposte fino al 17% entro il 2027, pari a un aumento di 180 miliardi di dollari, grazie all’aumento della produttività derivante dall’IA. L’80% degli intervistati si aspetta che l’IA generativa migliori la produttività e la capacità di generare entrate di almeno il 5% nei prossimi tre-cinque anni.

Dalla crisi finanziaria, le banche hanno modernizzato i loro sistemi IT per accelerare i processi e ridurre i costi, e ora stanno investendo in una nuova generazione di strumenti di intelligenza artificiale per aumentare ulteriormente la produttività. Un rapporto di Citigroup del giugno 2024 ha rilevato che l’IA potrebbe ridurre più posti di lavoro nel settore bancario rispetto ad altri settori, con circa il 54% dei ruoli bancari altamente automatizzabili.

Tuttavia, molte aziende sottolineano che questa trasformazione comporterà un cambiamento dei ruoli piuttosto che una completa sostituzione dei posti di lavoro. Teresa Heitsenrether, responsabile dell’IA presso JPMorgan, ha affermato a novembre che l’adozione dell’IA generativa finora ha mirato più a potenziare i ruoli esistenti piuttosto che a sostituirli. Il CEO di JPMorgan, Jamie Dimon, ha dichiarato nel 2023 che l’IA potrebbe migliorare significativamente la qualità della vita dei dipendenti, anche se potrebbe sostituire alcuni ruoli: “I vostri figli vivranno fino a 100 anni e non avranno il cancro; la tecnologia porterà tutto questo”, ha detto Dimon. “Potrebbero lavorare solo tre giorni e mezzo alla settimana”.

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Banche Globali Pronte a Licenziamenti di Massa: L’IA Cambia le Regole del Gioco!

Secondo un’analisi di Bloomberg #Intelligence, le banche globali potrebbero ridurre fino a 200.000 posti di lavoro nei prossimi tre-cinque anni, poiché l’intelligenza artificiale (IA) sostituisce compiti attualmente svolti da esseri umani. Il rapporto, pubblicato il 9 gennaio 2025, indica che i dirigenti intervistati prevedono una riduzione media del personale del 3%.

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Second CNC Machine is Twice as Nice


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[Cody Lammer] built a sweet CNC router. But as always, when you build a “thing”, you inevitably figure out how to build a better “thing” in the process, so here we are with Cody’s CNC machine v2.0. And it looks like CNC v1.0 was no slouch, so there’s no shortage of custom milled aluminum here.

The standout detail of this build is that almost all of the drive electronics and logic are hidden inside the gantry itself, making cabling a lot less of a nightmare than it usually is. While doing this was impossible in the past, because everything was just so bulky, he manages to get an ESP32 and the stepper drivers onto a small enough board that it can move along with the parts that it controls. FluidNC handles the G-Code interpretation side of things, along with providing a handy WiFi interface. This also allows him to implement a nice jog wheel and a very handy separate position and status indicator LCD on the gantry itself.

When you’re making your second CNC, you have not only the benefit of hindsight, but once you’ve cut all the parts you need, you also have a z-axis to steal and just bolt on. [Cody] mentions wanting a new z-axis with more travel – don’t we all! – but getting the machine up and running is the first priority. It’s cool to have that flexibility.

All in all, this is a very clean build, and it looks like a great improvement over the old machine. Of course, that’s the beauty of machine tools: they are the tools that you need to make the next tool you need. Want more on that subject? [Give Quinn Dunki’s machining series a read].


hackaday.com/2025/01/12/second…



Fraens’ New Loom and the Limits of 3D Printing


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[Fraens] has been re-making industrial machines in fantastic 3D-printable versions for a few years now, and we’ve loved watching his creations get progressively more intricate. But with this nearly completely 3D-printable needle loom, he’s pushing right up against the edge of the possible.

The needle loom is a lot like the flying shuttle loom that started the Industrial Revolution, except for making belts or ribbons. It’s certainly among the most complex 3D-printed machines that we’ve ever seen, and [Fraens] himself says that it is pushing the limits of what’s doable in plastic — for more consistent webbing, he’d make some parts out of metal. But that’s quibbling; this thing is amazing.

31413880There are mechanical details galore here. For instance, check out the cam-chain that raises, holds, and lowers arms to make the pattern. Equally important are the adjustable friction brakes on the rollers that hold the warp, that create a controlled constant high amount of tension on the strings. (Don’t ask us, we had to Wikipedia it!) We can see that design coming in handy in some of our own projects.

On the aesthetic front, the simple but consistent choice of three colors for gears, arms, and frame make the build look super tidy. And the accents of two-color printing on the end caps is just the cherry on the top.

This is no small project, with eight-beds-worth of printed parts, plus all the screws, bearings, washers, etc. The models are for pay, but if you’re going to actually make this, that’s just a tiny fraction of the investment, and we think it’s going to a good home.

We are still thinking of making [Fraens]’s vibratory rock tumbler design, but check out all of his work if you’re interested in nice 3D-printed mechanical designs.

youtube.com/embed/oxqUhElNCuw?…


hackaday.com/2025/01/12/fraens…



Gravy Analytics, tutto sulla società che ha subito un mega-furto di dati


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Un hacker ha annunciato di avere esfiltrato un database di oltre 17 TB di dati sottratti alla società Gravy Analytics, una delle più importanti nel settore dell'analisi dei dati di geolocalizzazione. Fatti, numeri e approfondimenti

L'articolo proviene dalla



It’s A Bench, But It’s Not Benchy


31403340

Whatever the nuances are surrounding the reported taking down of remixes derived from the famous Benchy 3D printer stress test, it was inevitable that in its aftermath there would be competing stress tests appear under more permissive licensing. And so it has come to pass, in the form of [Depep1]’s Boaty, a model that’s not a boat, but a bench. Sadly this is being written away from a 3D printer so we can’t try it, but we can immediately see that its low bed contact area from having spindly legs would be a significant test for many printers’ bed adhesion, and it has overhangs and bridges aplenty.

It’s always interesting to see new takes on a printer stress test, after all we can all use something to check the health of our machines. But the Benchy saga isn’t something we think should drive you away from the little boat we know and love, as it remains an open-source model as it always has been. We don’t know the exact reasons why the derivatives were removed, but we understand from Internet scuttlebut that the waters may be a little more cloudy than at first supposed. If there’s any moral at all to the story, it lies in reading and understanding open source licences, rather than just assuming they all allow us to do anything we want.

Meanwhile it’s likely this model will be joined by others, and we welcome that. After all, innovation should be part of what open source does.

Missed the Benchy takedown story? Catch up here.

Thanks [Jeremy G] for the tip.


hackaday.com/2025/01/12/its-a-…



Un Petaflop sulla Scrivania: Linux ed Nvidia Rivoluzionano l’Intelligenza Artificiale


Nvidia ha presentato Project DIGITS, un PC desktop con la potenza di un supercomputer AI in esecuzione sul sistema operativo DGX, una versione personalizzata di Ubuntu Linux 22.04. Dotato del superchip Grace Blackwell co-sviluppato da Nvidia e MediaTek, questo computer offre fino a 1 petaflop di prestazioni con precisione FP4, supportando modelli con 200 miliardi di parametri.

Il dispositivo da 3.000 dollari combina la GPU Blackwell di Nvidia e un processore Grace basato su Arm a 20 core. Il CEO di Nvidia Jensen Huang ha confermato i piani dell’azienda di rendere la tecnologia disponibile alle masse, mettendola in diretta concorrenza con giganti come Intel e AMD.

Il chip Grace Blackwell è ottimo per le sue elevate prestazioni e per l’attenzione alle attività di intelligenza artificiale, ma Nvidia prevede di offrire questi chip anche per gli utenti di tutti i giorni. Inoltre, l’uso del sottosistema Windows per Linux (WSL) consente a Nvidia di creare un ponte tra il Linux preferito dagli sviluppatori di intelligenza artificiale e Windows.

In precedenza Nvidia si concentrava su soluzioni professionali, ma ora l’ingresso nel mercato di massa apre la possibilità di integrare Linux nei PC domestici. Ciò è supportato da cambiamenti positivi nel rapporto di Nvidia con la comunità Linux: come ha osservato Linus Torvalds, Nvidia sta facendo “un ottimo lavoro” nel supportare l’open source.

Canonical, lo sviluppatore di Ubuntu, collabora attivamente con Nvidia, fornendo driver e migliori integrazioni per l’hardware dell’azienda. A sua volta, MediaTek, nota per i suoi chip per smartphone, contribuisce al nuovo segmento offrendo tecnologie per PC desktop.

Si prevede che Project DIGITS non sarà richiesto solo tra gli sviluppatori, ma troverà i suoi acquirenti anche tra gli utenti ordinari. E se il prezzo scende a 1.000 dollari per una versione di Acer, Asus o Lenovo, l’interesse per questi dispositivi aumenterà ancora di più. I primi computer basati sulla nuova tecnologia dovrebbero essere messi in vendita quest’anno.

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Weekend project: WebAuthn support for typage, to symmetrically encrypt age files with passkeys and FIDO2 tokens, using the prf extension.

The browser side already works with both iCloud Keychain / Touch ID and YubiKeys (resident and not, with strong hardware binding). Just 200 lines!!

github.com/FiloSottile/typage/…

Next, a CLI plugin to use the same credentials from outside the browser.

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Darknet e Musica Rubata: L’Hacker che ha Guadagnato 42.000 Sterline Vendendo Brani Inediti


Skylar Dalzel, 22 anni, della città britannica di Luton, si è dichiarato colpevole di furto su larga scala di composizioni musicali inedite. L’aggressore è riuscito ad accedere illegalmente al cloud storage di famosi artisti, tra cui il gruppo Coldplay, il cantante canadese Shawn Mendes e la cantante americana Bebe Rexha.

Il piano criminale è stato scoperto nel giugno 2021 dopo che Sony Music Entertainment ha scoperto un accesso non autorizzato al cloud storage Upsahl del cantante. L’azienda ha immediatamente segnalato l’incidente alla Federazione internazionale dell’industria dei fonogrammi. Durante le indagini si è scoperto che dal deposito sono state rubate 40 composizioni inedite.

La polizia di Londra ha scoperto che Dalzel vendeva brani rubati sulla darknet. Un’indagine congiunta della International Federation of Phonogram Manufacturers e della Recording Industry Association of America ha rivelato l’account dell’aggressore su un forum online dove veniva scambiata musica rubata.

Durante il suo arresto, avvenuto il 9 gennaio 2023, all’hacker sono stati sequestrati tre dischi rigidi con 291.941 brani musicali. Gli investigatori hanno anche trovato un foglio di calcolo contenente i dati relativi alle vendite. Un’analisi di PayPal e dei conti bancari ha mostrato che tra aprile 2021 e gennaio 2023 Dalzel ha ricevuto 42.049 sterline da attività illegali.

La Luton Crown Court ha ritenuto Dalzel colpevole di 11 capi di imputazione per violazione del diritto d’autore, uno per trasferimento di proventi di reato e tre capi di imputazione per acquisizione e utilizzo di proprietà intellettuale. L’hacker è stato condannato a 21 mesi con condizionale della pena, con un periodo di prova di 24 mesi, e gli è stato inoltre ordinato di prestare 180 ore di servizio comunitario.

Alcuni dei proventi del crimine furono trasferiti su conti bancari negli Stati Uniti. La polizia di Londra sta attualmente collaborando con l’Homeland Security Service degli Stati Uniti per identificare i proprietari di questi conti.

L’agente investigativo Daryl Fryatt dell’Unità per i crimini sulla proprietà intellettuale ha sottolineato che il furto di contenuti musicali per guadagno personale è un crimine che mette a rischio il lavoro degli artisti e il benessere delle persone coinvolte nella creazione e nella pubblicazione di musica.

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Mark Zuckerberg sotto accusa: IA Meta addestrata con contenuti piratati?


I documenti del tribunale suggeriscono che Meta potrebbe aver utilizzato i dati della libreria online illegale Library Genesis (LibGen) per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. In particolare nelle discussioni tra i dipendenti Meta sarebbe stata sollevata la questione dell’etica nel lavorare con tali dati.

Uno dei messaggi, attribuito a un ingegnere dell’azienda, diceva: “Scaricare torrent dal laptop aziendale Meta è in qualche modo sbagliato“.

Secondo questi documenti, Meta ha utilizzato materiali dal database LibGen per addestrare il suo modello Llama. LibGen è conosciuta come una biblioteca pirata che offre accesso gratuito a libri accademici, bestseller, audiolibri, fumetti e riviste. Il sito consente di scaricare materiali, il cui accesso è solitamente limitato da abbonamenti a pagamento o dalla mancanza di copie digitali, il che rende le sue attività illegali.

Secondo quanto riferito, il CEO di Meta Mark Zuckerberg ha approvato personalmente l’uso di questo database, nonostante contenga una quantità significativa di contenuti protetti da copyright.

LibGen sta attualmente affrontando la chiusura a causa di una causa per violazione del copyright da parte di importanti editori che chiedono 30 milioni di dollari. Nell’ambito del processo è stato anche rivelato che Meta avrebbe rimosso informazioni sui detentori dei diritti d’autore dai materiali utilizzati per addestrare il modello. Secondo i documenti, ciò avrebbe potuto essere fatto per nascondere le fonti dei dati ed evitare fughe di informazioni sull’uso illegale di contenuti protetti da copyright.

Meta afferma che le sue azioni sono state trasparenti e che il suo utilizzo del database LibGen non è stato nascosto. Tuttavia, le accuse contro la società continuano ad essere oggetto di procedimenti legali.

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Mark Zuckerberg sotto accusa: IA Meta addestrata con contenuti piratati?

I documenti del #tribunale suggeriscono che Meta potrebbe aver utilizzato i #dati della #libreria online illegale Library Genesis (LibGen) per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. In particolare nelle discussioni tra i dipendenti Meta sarebbe stata sollevata la questione dell’etica nel lavorare con tali #dati.

redhotcyber.com/post/mark-zuck…

#redhotcyber #hacking #cti #ai #online #it #cybercrime #cybersecurity #technology #news #cyberthreatintelligence #innovation #privacy #engineering #intelligence #intelligenzaartificiale #informationsecurity #ethicalhacking #dataprotection #cybersecurityawareness #cybersecuritytraining #cybersecuritynews #infosecurity

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Bad Apple but it’s 6,500 Regex Searches in Vim


31394567

In the world of showing off, there is alongside ‘Does it play Doom?’ that other classic of ‘Does it play Bad Apple?’. Whereas either would be quaint in the context of the Vim editor, this didn’t deter [Nolen Royalty] from making Vim play the Bad Apple video. As this is a purely black and white video, this means that it’s possible to convert each frame into a collection of pixels, with regular expression based search and custom highlighting allowing each frame to be rendered in the Vim window.

The fun part about this hack is that it doesn’t require any hacking or patching of Vim, but leans on its insane levels of built-in search features by line and column, adjusting the default highlight features and using a square font to get proper pixels rather than rectangles. The font is (unsurprisingly) called Square and targets roguelike games with a specific aesthetic.

First 6,500 frames are fed through ffmpeg to get PNGs, which are converted these into pixel arrays using scripts on the GitHub project. Then the regex search combined with Vim macros allowed the video to be played at real-time speed, albeit at 120 x 90 resolution to give the PC a fighting chance. The highlighting provides the contrast with the unlit pixels, creating a rather nice result as can be seen in the embedded video.

eieio.games/images/bad-apple-w…


hackaday.com/2025/01/11/bad-ap…



Retrotechtacular: The 1951 Telephone Selector


31389025

Telephone systems predate the use of cheap computers and electronic switches. Yesterday’s phone system used lots of stepping relays in a box known as a “selector.” If you worked for the phone company around 1951, you might have seen the Bell System training film shown below that covers 197 selectors.

The relays are not all the normal ones we think of today. There are slow release relays and vertical shafts that are held by a “dog.” The shaft moves to match the customer’s rotary dial input.

Be sure to check out part two to get the whole story. Actually, we think [Periscope] switched the videos, so maybe start with part two. It sort of gives an overview and more of a mechanical perspective. Part one shows the schematic and assumes you know about some things covered in what they are calling part two.

You have to wonder who designed these to start with. Seems hard enough to follow when someone is explaining it, much less dreaming it up from scratch. Like most things, many people contributed to the development of the technology, and we are pretty sure the type 197 selector wasn’t the first device to appear.

Watching the current flow through the wires in the video reminded us of the Falstad circuit simulator.

youtube.com/embed/wSylaHLIzYE?…

youtube.com/embed/zhse34G33A4?…


hackaday.com/2025/01/11/retrot…


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Think different. Il CdA di Apple si oppone alla proposta di abolire i programmi "Diversità Equità Inclusione"

Il CdA di Apple si è espresso contro una proposta del National Center for Public Policy Research (un think tank conservatore) volta a porre fine ai programmi di diversità, equità e inclusione (DEI) dell'azienda.

techcrunch.com/2025/01/11/appl…

@eticadigitale

in reply to informapirata ⁂

A tutti quelli contrari alle politiche diversity-inclusion farei una domanda molto semplice: COSA FARESTE se io (priva della vista) pubblicassi un sito web senza farlo testare alle persone che vedono? Ho le capacità di creare ma non i feedback sui colori, le immagini, dimensioni e posizioni. NON SO cosa vuole un vedente. Però voi, vi prendete tutto il lusso di fare siti, programmi desktop e mobili, SENZA PORVI il problema che esiste chi non vede.

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in reply to Elena Brescacin

@talksina tutto giusto. ma qui parliamo di aziende quindi margini. davanti ad una minoranza, a meno di averla come core business o dover rispettare normative, rappresentano solo costi.
in reply to F.75sx

@fp75sx Allora se si ragiona così, rimettiamo su [metodi nazi a caso]. Le normative servono a questo. Tu mi stai dicendo che persone nere, lgbt, con disabilità, ecc... non sono in grado di produrre? Stai dicendo questo, non prendermi per il culo e girare le parole perché io i nazi li riconosco da lontano e ho imparato a buttarli nella spazzatura come meritano. Io non è che perché non vedo, sia un'incapace. (1/2)
in reply to Elena Brescacin

Non potrò fare grafica e guidare la macchina ma il computer so usarlo. A meno che qualche nazi come te non decida che da oggi in poi ogni supporto accessibilità venga abolito. (2/2)
in reply to F.75sx

@fp75sx Io manipolo che? Dopo "le minoranze sono un costo" penso di essere abbastanza intelligente da capire con chi ho a che fare. Il problema comunque non sei tu, è il sistema che guarda i numeri come valore, e non gli esseri umani e le loro capacità.
in reply to Elena Brescacin

@fp75sx io di passare da persona che giudica, poi... Se uno parla col culo non può pretendere di non sentirsi rispondere. Se uno parla da nazi, nazi gli dico! Non faccio giri di parole.
in reply to Elena Brescacin

@talksina no, hai capito male. Quello che intende @fp75sx @eticadigitale è che la logica del profitto può giustificare metodi di esclusione del pubblico minoritario dal target
in reply to informapirata ⁂

@fp75sx Se ho capito male, meglio così, ma purtroppo necessita tenere le orecchie belle dritte di 'sti tempi! Btw, il profitto include un unico valore e tutto il resto va in secondo piano. Studi scientifici certificano l'inefficacia di certe politiche ma vengono messe in pratica per un solo motivo. comunque se linux di accessibilità si occupa poco, non mi dirai mica che è per il profitto! Se anche chi predica l'etica non fa quello che andrebbe fatto...
in reply to F.75sx

@fp75sx quello che mi fa innervosire poi è che Apple e Microsoft (per adesso) hanno l'accessibilità a bordo; android fa un tentativo ma rispetto a un iPhone è come andare con la macchinetta a pedali; Linux? Qualcosa ha fatto, ma se volessi usarlo vorrebbe dire tornare minimo minimo agli anni 90. Quelli che guardano "l'etica" la guardano fino a un certo punto. Io ho capito che devo affilare ancora di più i denti e le unghie

filobus reshared this.

in reply to F.75sx

@fp75sx @talksina possiamo tornare a utilizzare i bambini nelle miniere di zolfo allora
Non capisco l'affermazione: è giusto che siano margini e quindi marginalizzati? O è un tentativo di spiegare la "psicologia" delle aziende col risultato di giustificarli? In entrambi i casi non ne vedo le ragioni, a che pro?
in reply to filobus

@filobus @talksina stqvo solo dicendo che non si può parlare di cuore con le aziende. E che le normative sono fondamentali

informapirata ⁂ reshared this.

in reply to filobus

@talksina @informapirata @eticadigitale e si, se non vi fossero le leggi e normative, tornerebbero i bambini in miniera. Loro hanno altro interesse. Ad oggi avremmo giusto il plus dell'opinione pubblica che è più attenta ma... alcuni dei vestiti che indossiamo, sono realizzati dove queste norme non esistono e va li che il lavoro è quello da te prospettato
Questa voce è stata modificata (1 settimana fa)

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in reply to F.75sx

@fp75sx confermo. Con gli imprenditori che abbiamo in Italia, selezionati per essere spregiudicati e cinici, e i funzionari pubblici, selezionati per fare il meno possibile, le leggi sono l'unico freno alla discriminazione

@filobus @talksina @eticadigitale

Sabrina Web reshared this.

in reply to F.75sx

@fp75sx @talksina è chiaro che l'interesse al guadagno sia di tutti, aziende, azionisti, amministratori, e pure dipendenti, anche se in modo diverso
Poi tutti a sognare un mondo migliore
È questione di individualismo, cioè scollamento tra noi tutti e il resto: si segue l'interesse individuale immediato, non l'interesse comune non immediato, interesse comune che è comunque interesse di cui si avvantaggiano tutti
E si vuole massimizzare finendo per perdere tutto
in reply to F.75sx

@talksina
Non sono cortesemente d'accordo con @fp75sx. C'è abbondante letteratura sul fatto che coltivare la diversità porti benefici economici. Link a caso, credo sopra le parti: mckinsey.com/featured-insights…

E non stiamo parlando di cooperative sociali.

Molti ostacoli per una piena uguaglianza oltre le diversità di ciascuno sono pregiudizi o imposti ideologicamente, non sono economici.

in reply to GaMe

@game @fp75sx è come la riduzione del danno vs. proibizionismo, per le droghe. Le politiche proibizioniste falliscono? Sì. Ma continuano a metterle in pratica perché costano meno e ci vuole meno fatica. Sia in ambito "diversity" sia "harm reduction" per ottenere risultati ci vuole troppo e il mondo vuole tutto e subito
in reply to GaMe

@game non è così facile. Gli studi attuali sulla diversity (così come quelli sull'utilità di investire in R&D):
1) bisogna conoscerli (mica tutti lo sanno!)
2) partono da un presupposto "lungotermista" (uso il termine in modo improprio, ma è per rendere l'idea)
3) si riferiscono a "organizzazioni organizzate" in un contesto sociale dinamico
4) dirigenti ricevono bonus e azionisti staccano dividendi, a prescindere dalla redditività e dalla salute dell'azienda

@talksina @eticadigitale @fp75sx

in reply to informapirata ⁂

@game @fp75sx Ciechi e ipovedenti sono sottorappresentati, veniamo rappresentati in un modo stereotipato e odioso. E le associazioni regalano questi cliché; per il mondo la disabilità è solo quella che fa rumore, o piangere. Ma anche sulle tematiche lgbt i cliché non mancano, sbaglio?
in reply to informapirata ⁂

la propensione a massimizzare tutto e subito e l'opportunismo sono sempre esistiti, ma funziona solo se limitato a pochi contesti e casi
Purtroppo ora viviamo in un contesto in cui è socialmente giustificato, e anzi non partecipare al delirio collettivo è da persone anti sistema e ingiustificabile
Il risultato è la corsa verso un precipizio sempre più rovinoso, in cui tutti si faranno male
Questa voce è stata modificata (1 settimana fa)

informapirata ⁂ reshared this.

in reply to GaMe

@game @talksina @fp75sx McKinsey è sopra le parti? Ma in che mondo? Le aziende di consulenza sono le uniche a guadagnare dal continuamente promuovere le tendenze del momento, senza alcuna responsabilità nel reale andamento delle aziende e quindi delle vite dei lavoratori.

Dispiace dirlo, ma la DEI è stata per le aziende solo l'ennesima moda. Molti ci sono cascati grazie alle bandiere arcobaleno sui loghi aziendali in LinkedIn.

in reply to esplovago

@esplovago suvvia, evitiamo le crociate ideologiche! lo studio di mckinsey è condiviso da altri millemila studi che spiegano i motivi culturali, economici e selettivi per cui la diversità è vantaggiosa.

@game @talksina @eticadigitale @fp75sx

in reply to informapirata ⁂

@esplovago @game @talksina @fp75sx non voglio minimizzare le buone intenzioni sottostanti, ma molto spesso l'attuazione è stata scadente, e molte società hanno semplicemente compilato la checklist proposta da alcune società di consulenza (spesso creando della discriminazione per ottemperare alle richieste) per poi non ottenere risultati reali. Purtroppo, e su questo dobbiamo farcene una ragione, alle aziende interessa fare profitti, non interessa cambiare il mondo.

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in reply to Andrea Bontempi

@andreabont sì ma non c'entra con la questione dei vantaggi derivanti dalla diversità e non ne mette in discussione la validità del principio

@esplovago @game @talksina @eticadigitale @fp75sx

in reply to informapirata ⁂

@andreabont @esplovago @game @fp75sx Un principio è valido quando rispetti la realtà (no, assumere [diversità a caso] senza mansioni da dargli per esempio, non è un fatto concreto). Fermo restando che io sia in favore delle normative sulla diversity di per sé, ma il mondo è complesso e non bastano loghi/checklist. Potrei anche portarti un altro caso di DEI nel cool ("dei", nel mio dialetto, è dita): borracce lgbt "love is love".
in reply to informapirata ⁂

@andreabont @esplovago @game @fp75sx Borracce lgbt "love is love": un mio conoscente, gay, felicemente single, sessualmente attivo con più partner e occasionale utente chemsex: "cosa credono questi slogan? Che se non hai alcun interesse verso l'amore tu sia meno gay e abbia meno diritti degli altri?" Lui e quelli come lui sono spesso e volentieri giudicati e marginalizzati. Perché?
in reply to informapirata ⁂

@andreabont @game @talksina @fp75sx parli di evitare ideologie, e poi dici che uno studio di McKinsey e affini è un principio. Mi sembra non ci sia alcuna scientificità nel tuo argomento. Ma già pensare all'economia come una scienza è un volo pindarico.

Per altro, sto criticando McKinsey e chi pende dalle loro labbra, non la necessitàdi attuare una vera politica inclusiva. Spacciarlo per "economicamente conveniente" rende quel diritto meno potente.

in reply to esplovago

@esplovago @andreabont @game @fp75sx Vale per qualsiasi argomento allora: se ci troviamo a questo punto, è perché si fanno scelte solo quando convengono economicamente. Quando si è iniziato a mettere la qualità in secondo piano rispetto ai costi: vale per gli elettrodomestici che durano niente, per il cibo, per i vestiti... E pure per i diritti umani.
in reply to esplovago

@esplovago @andreabont @game @fp75sx ...economia di denaro e di tempo. Pazienza se perdo tempo a sentirmi gli annunci e vedermi la spazzatura. Sto sui social commerciali perché sono intuitivi. Pazienza se allevano i cani in condizioni pietose. Io voglio il cucciolo bello e dal negozio sotto casa... Questo è il ragionamento delle masse, e le politiche DEI ci rimettono su questo! (1/2)
in reply to Elena Brescacin

Uno le applica e la gente ha il contentino. "Almeno ci pensano". Poi però ci usano, perché basta un cambio ai vertici della politica e le aziende tirano via tutto. (2/2)
in reply to esplovago

@esplovago
> dici che uno studio di McKinsey e affini è un principio

Cazzata. Non l'ho mai detto (NLHMD)

> pensare all'economia come una scienza è un volo pindarico

Cazzata2. NLHMD

> McKinsey e chi pende dalle loro labbra,

Cazzata3. NLHMD

> Spacciarlo per "economicamente conveniente" rende quel diritto meno potente.

Cazzata4. Non sequitur

@andreabont @game @talksina @eticadigitale @fp75sx

in reply to Andrea Bontempi

@andreabont @esplovago @game @fp75sx quello di cui parla Andrea ha un nome e si chiama Washing. Discriminazioni? Sì, tipo assumi la persona con disabilità motoria e hai gli uffici con le scale. Assumi il cieco e hai touch screen anche nello sciacquone del cesso (non così esagerato ma l'ho visto anch'io) io quelli li chiamo Dei dei piè -diversity equity inclusion dei piedi- ma in dialetto è "dita dei piedi"

Sabrina Web reshared this.

in reply to esplovago

@esplovago @game @fp75sx Rilancio, queste aziende fanno quello che è "dei dei piè" come lo chiamo io in dialetto, giocando con l'acronimo "dei" ma la frase vuol dire "dita dei piedi". Vuol dire mostrare impegno teorico ma poi in pratica non fare niente. Citando gli arcobaleni, come avere il logo aziendale rainbow ma poi al dipendente omosessuale guarda caso in pausa pranzo o caffè lui sta sempre da solo. O barriere architettoniche. Washing.
in reply to F.75sx

@fp75sx @talksina l’uguaglianza di diritti e possibilità non interessa unicamente le minoranze (che hanno l’umano diritto di essere considerate visto che esistono e non possono avere esclusivamente doveri), ma anche i loro parenti e amici e chiunque abbia a cuore tutto questo per principio, perché conscio che le minoranze fanno parte della società e ed è solo una causalità nin essere parte di una minoranza.

informapirata ⁂ reshared this.

in reply to Anna Piva

@annapivafanart @fp75sx che poi anche 'sto fatto di "minoranze" è un poco stretto, nel senso che le chiamano "minoranze" dal punto di vista del maschio bianco etero cis; peccato però che se guardi bene, a comandare il mondo è una maggioranza che non esiste perché il "puro" europeo/americano/russo non esiste. E in quanto all'eventuale disabilità, basta che ti spacchi una gamba e il mondo costruito sulla inesistente maggioranza ti si sfalda sotto i piedi

GaMe reshared this.

in reply to Elena Brescacin

@talksina @annapivafanart @fp75sx siamo o saremo tutti disabili a un certo punto della nostra vita.
100% delle persone.

Sabrina Web reshared this.

in reply to Dún Piteog

@Dunpiteog @talksina @annapivafanart @fp75sx
Provocazione.

Ho lavorato per multinazionali e ho sempre trovato ridicolo/buffo/una presa in giro che tentassero di darmela a bere sul codice etico e su quanto lavorano per il bene dell'umanità.
Una azienda non e' buona, il singolo obiettivo di una azienda e' di vincere sul mercato, in modo legale, facendo possibilmente fuori tutti i competitori.
E' compito della politica regolare il mercato impedendo che diventi un oligopolio o un monopolio.

Trovo persino strano che ci fossero questi specifici dipartimenti all'interno di soggetti privati, cosa controllano ? di rispettare la legge ?

Se lasciamo le politiche di inclusione a discrezione di soggetti privati, questi le elimineranno a loro discrezione.

in reply to Luca Sironi

@luca @Dunpiteog @annapivafanart @fp75sx Già, spesso e volentieri veniamo usati e poi scaricati. Vale per lgbt, disabilità, etnie diverse, cambiamenti del clima, ecc. Di programmi pieni di umiliazioni e merdoni quanti ne ho visti!
in reply to Elena Brescacin

@talksina @Dunpiteog @annapivafanart @fp75sx
"ma perche' vuoi lavorare per noi ?"
"peri soldi. Io vi do il meglio che posso fare, e voi mi date i soldi"

Oblomov reshared this.

in reply to SparkIT

@SparkIT @luca @Dunpiteog @annapivafanart @fp75sx Lavoro se mi pagate se no andè in mona... Però se noi ragioniamo così, ci danno dei fannulloni; i capi invece, se tagliano sui servizi ai dipendenti perché tali benefit costano troppo, ci possono mandare in mona e noi zitti e mosca
in reply to Elena Brescacin

@talksina @luca @annapivafanart @fp75sx
Una volta ho fatto notare come il gruppo LGBT e il gruppo per le neurodivergenze dovrebbero collaborare in quanto è statisticamente significante un overlapping fra i due gruppi.

Mi è stato risposto più o meno che avevano già raggiunto il target annuale per le neurodivergenze.

Una azienda senza DEI è sicuramente peggio di una con, ma fatta così per fare (o peggio, per fare carriera) non è sicuramente equa.

in reply to Dún Piteog

@Dunpiteog @luca @annapivafanart @fp75sx Il DEI ha senso se è intersezionale. LGBT/etnie/disabilità/neurodivergenze e avanti. Se siamo a questo punto, è perché in cinquant'anni ogni gruppo ha pensato alle proprie esigenze, principalmente. E a lungo andare ha portato conflitti.

Sabrina Web reshared this.

in reply to Elena Brescacin

@talksina @fp75sx odio la parola “minoranza” perché spesso è usata per far passare una realtà come poco rilevante e/o di cui interessarsi solo se avanza tempo.

Ma per parlare con qualcuno, trovo utile usare il suo linguaggio, anche per non allargare il discorso a concetti che richiederebbero ulteriori lunghe precisazioni, meglio se di persona.
1/2

in reply to Elena Brescacin

@talksina @annapivafanart @fp75sx l'americano esiste eccome. Nelle riserve, ma esiste. E, chissà come mai, è una minoranza che vive sotto lo sguardo gelido e pietrificato del Monte Rushmore.

informapirata ⁂ reshared this.

in reply to informapirata ⁂

Think different sì, ma il 25 di febbraio c'è l'assemblea degli azionisti che potrebbe cambiare il cda. I maghetta hanno tanti di quei soldi che sarebbero capaci di buttare fuori tutti gli oppositori.

informapirata ⁂ reshared this.



iFixit Releases Command Line Docs for FixHub Iron


31383768

When we reviewed the iFixit FixHub back in September, one of the most interesting features of the portable soldering station was the command line interface that both the iron and the base station offered up once you connected to them via USB. While this feature wasn’t documented anywhere, it made a degree of a sense, as the devices used WebSerial to communicate with the browser. What was less clear at the time was whether or not the user was supposed to be fiddling with this interface, or if iFixit intended to lock it up in a future firmware update.

Thanks to a recent info dump on GitHub, it seems like we have our answer. In the repo, iFixit has provided documentation for each individual command on both the iron and base, including some background information and application notes for a few of the more esoteric functions. A handful of the commands are apparently disabled in the production version of the firmware, but there’s still plenty to poke around with.

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A note at the top of the repo invites users to explore the hardware and to have fun, but notes that any hardware damage caused by “inventive tinkering” won’t be covered under the warranty. While it doesn’t look to us like there’s much in here that could cause damage, there’s one or two we probably wouldn’t play with. The command that writes data to the non-volatile storage of the MAX17205 “Fuel Gauge” IC is likely better left alone, for example.

Some of the notes provide a bit of insight into the hardware design of the FixHub, as well. The fact that there are two different commands for reading the temperature from the thermocouple and thermistor might seem redundant, but it’s explained that the value from the thermistor is being used for cold junction compensation to get a more accurate reading from the thermocouple in the iron’s tip. On the other hand, one can only wonder about the practical applications of the tip_installed_uptime command.

The potential for modifying and repairing the FixHub was one of the things we were most excited about in our review, so we’re glad to see iFixit releasing more documentation for the device post-release. That said, the big question still remains: will we eventually get access to the firmware source code?


hackaday.com/2025/01/11/ifixit…