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L'ennesimo venduto al sistema 🤬🤬🤬🤬


ANCHE IN FRANCIA IL SISTEMA UTILIZZA LO “SCHEMA MELONI”.
LA DESTRA ADDOMESTICATA.

Alla fine è andata come molti di noi si aspettavano. Il presidente Macron ha affidato alla destra il compito di formare il governo.

L’incarico è stato dato a Michel Barnier, uomo d’altro profilo conosciuto come il “negoziatore della Brexit”.

È stato anche più volte commissario europeo e ha alle spalle una lunga carriera come parlamentare e senatore. Non è un uomo brillantissimo, ma non è nemmeno uno qualsiasi.

La sua nomina è stata preceduta da una serie di consultazioni con Sarkozy, segno che la mediazione è stata lunga e laboriosa.

Per il momento da questa nomina possiamo ricavare tre significati.

In primo luogo è una chiamata nel segno dell’europeismo. Barnier è un uomo di fiducia di Bruxelles, ne conosce i meccanismi e ha tutte le entrature per avere un dialogo diretto e decisivo con la commissione Von del Leyen.

La Francia si avvia del resto verso una fase di più stringente dipendenza dall’UE, e questo sia per questioni strutturali (la Francia si sta impoverendo) e sia perché l’establishment vuole servirsi della sponda europea per smantellare quel che ancora sopravvive dello stato francese.

L’UE del resto serve proprio a diffondere l’ideologia del neoliberismo.

In secondo luogo, è una nomina che offre garanzie ai centri economici del paese.

La mediazione di Sarkozy, di cui Barnier è stato primo ministro, è servita a quello. D’altra parte, va detto, nell’ottica macronista era necessario trovare un accordo per sbarrare la strada a un governo del cambiamento di sinistra.

In terzo luogo, è un governo che dovrà aiutare il RN di Marine Le Pen a entrare nell’area di governo e a rendersi presentabile all’estero.

Barnier non ha infatti una maggioranza parlamentare. Il suo sarà un esecutivo di minoranza che per sopravvivere dovrà entrare in dialogo con i lepenisti, i quali come contropartita verranno sdoganati con il loro sostegno indiretto.

La grande attenzione dei potentati economici francesi verso il RN doveva però già far intendere che il vento è cambiato e che la figurina di Macron si sarebbe riposizionata su nuovi equilibri in cui la destra lepenista, una volta normalizzata, può far valere il suo peso politico.

In questo quadro Barnier in quanto figura europeista può aiutare i lepenisti nell’opera di “adeguamento” politico (leggi addomesticamento).

Lo schema è simile a quello impiegato in Italia con il partito di Giorgia Meloni, inizialmente anti-establisment e antieuropeista e poi tramutatosi in una pedina importante del sistema UE.

Due considerazioni rapide: i liberali sono sempre gli stessi. Sono quelli che pur di stare in sella e impedire qualsiasi riforma che ridistribuisce la ricchezza verso il basso si alleerebbero col diavolo.

Per la sinistra può forse aprirsi uno spiraglio: il colpo di mano di Macron non sarà privo di conseguenze e seppure dall’opposizione i partiti del Front Populaire potrebbero capitalizzare altro consenso.

Bisogna solo sperare che i governisti del Psf non si facciano attrarre dalle sirene delle larghe intese come dei piddini qualsiasi.

Paolo Desogus


Solo una riforma è necessaria, lo scioglimento IMMEDIATO dell'unione europea.


Ecco un altro che lascia l'incarico dopo aver raggiunto l'obiettivo per cui era stato ben pagato (chissà da chi🧐🧐). Stesso iter avvenuto con il primo ministro Sanna Marin, "casualmente"...


SPEZZARE LE CATENE DELLA NATO | L'Italia verso la neutralità e sovranità
Lorenzo Chiesa

L'Italia si trova avviluppata in una spirale di spesa militare sempre più gravosa, un fenomeno che solleva interrogativi sulla sua reale necessità e sulla sua sostenibilità. La crescente allocazione di risorse verso il settore della difesa, superando ormai i 26 miliardi di euro annui, non è giustificata da autentiche esigenze di sicurezza nazionale, ma piuttosto dalla nostra adesione alla NATO, un'alleanza che si è trasformata da presunto scudo difensivo in una catena che limita la nostra sovranità.

In qualità di membro della NATO, l'Italia è vincolata a partecipare a operazioni militari dettate da interessi estranei al suo territorio, spesso riconducibili alle strategie egemoniche statunitensi. Queste missioni, che ci coinvolgono in conflitti lontani ed illegittimi, rappresentano non solo un dispendio economico ingiustificato, ma anche una pericolosa erosione della nostra autonomia decisionale. La partecipazione italiana a tali operazioni non protegge la nostra sicurezza, ma ci espone a rischi e a scelte che non rispecchiano gli interessi del Paese.

È ormai improrogabile un ripensamento radicale del ruolo dell’Italia sulla scena internazionale. Uscire dalla NATO e adottare una politica di neutralità attiva non è solo un’opzione strategica, ma una necessità per preservare la nostra sovranità e per riorientare le risorse verso il vero benessere della nazione. La neutralità, lungi dall’essere un gesto di isolamento, rappresenterebbe una scelta coraggiosa e lungimirante, capace di restituire all’Italia la sua indipendenza e il suo ruolo naturale di costruttore di pace.

In questo quadro di riflessione critica, non posso fare a meno di richiamare alla memoria le profetiche parole di Sandro Pertini, che già nel lontanto 1949 aveva intuito le implicazioni future dell’adesione dell’Italia alla NATO. Pertini avvertiva che l'Alleanza Atlantica, concepita come strumento di difesa collettiva, avrebbe potuto mutare radicalmente la propria natura se mai l'Unione Sovietica avesse dovuto crollare - cosa a quei tempi del tutto impensabile. Egli vedeva con chiarezza che, nella remota eventualità della scomparsa dell'URSS, la NATO sarebbe stata tentata di cercare nuovi nemici e nuovi fronti d’intervento, trasformandosi da baluardo difensivo a strumento di morte. E fu per questo motivo che egli votò contro.
Giulietto Chiesa


Non vedo l'ora di liberarci da questi esseri immondi.

Mentre Bloomberg ci comunica che la Russia sbanca con le entrate derivanti dalla vendita di gas e petrolio e piazza un +21% rispetto all'anno scorso, l'Unione Europea commissiona al discepolo Mario Draghi un "rapporto sulla competitività".

Lui si presenta con un piano di guerra che sembra scritto al Pentagono: intanto dice che bisogna semplificare la vita all’industria delle armi, poi chiede che vengano rimossi i divieti per le aziende per spalancare le porte dei finanziamenti UE compresi quelli della banca centrale europea e infine mette nero su bianco che le politiche green tutto sommato vanno bene, però per le armi bisogna chiudere non solo un occhio, bensì tutti e due.

Stiamo parlando di quel personaggio che è stato l'ideatore delle sanzioni che hanno affossato l'Europa e fatto il solletico alla Russia. Nonostante tutto ce lo ritroviamo di nuovo che gironzola per le stanze di Bruxelles ovviamente senza aver mai preso mezzo voto per presentare piani di sviluppo economici. O forse istanze di fallimento dell'UE visto che tutto ciò che tocca alla fine diventa un dramma per i cittadini.

Uno come lui, e non mi stancherò mai di dirlo, dovrebbe essere preso a pesci in faccia e accusato di alto tradimento. Altro che piani e cazzate varie! A proposito, ve lo ricordate il famoso Price Cap? Ci hanno rotto le balle per oltre un anno con questa super idea del discepolo. Adesso che la Russia, grazie a una grande economista, tale Elvira Nabiullina che vale mille mila Draghi è riuscita a vanificare sanzioni e Price Cap, miracolosamente non se ne parla più.

Però in compenso abbiamo abbiamo l'argomento del mese che ha trasformato il dibattito pubblico in un programma di Barbara D'Urso.

T.me/GiuseppeSalamone


.... E dopo la variante xec, verrà la variante Pdor, figlia di Kmer, della tribù di Istar, della terra desolata di Xmir...


Inizia la censura...

La UE investigará a Telegram

La Unión Europea anunció que abrirá una investigación contra la aplicación de mensajería instantánea por posible violación de las reglas digitales, al no haber facilitado las cifras exactas sobre la cantidad de usuarios.

En el caso de que la app haya declarado menos internautas de los que tiene, y si los usuarios superan el umbral de los 45 millones mensuales, Bruselas podría imponer a Telegram una nueva normativa de control que aprobó este año.

La plataforma declaró en febrero que tenía 41 millones de usuarios al mes, pero en agosto se le pidió una actualización y la respuesta fue ambigua, pues no dio ninguna cifra y se limitó a decir que tenía "un número significativamente inferior a 45 millones de receptores activos mensuales de promedio".

El Reglamento de Servicios Digitales de la UE obliga a las grandes plataformas a moderar los contenidos, recibir auditorías de terceros y facilitar datos a la Comisión Europea, entre otras reglas.

La pesquisa de la Comisión Europea coincide con la del Gobierno francés sobre presuntas ilegalidades cometidas en Telegram, lo que condujo a la detención de su CEO, Pável Dúrov, y a la orden de búsqueda del otro cofundador de la plataforma, su hermano mayor Nikolái.

En Facebook e Instagram se cometieron los mismos delitos por los que se acusa a Telegram, pero la Justicia francesa no ha emitido una orden de búsqueda y captura contra Mark Zuckerberg.

Fuente: Financial Times


Maria Zakharova sull'arresto di Pavel Durov:
“Mi sono appena ricordata che nel 2018 un gruppo di 26 ONG, tra cui Human Rights Watch, Amnesty International, Freedom House, Reporter Senza Frontiere, il Comitato per la Protezione dei Giornalisti e altri, hanno condannato la decisione di un tribunale russo di bloccare Telegram. L’Occidente ha fatto altre dichiarazioni simili.
Hanno detto tutto questo perché dal 1 luglio 2018 in Russia è entrata in vigore la legge Yarovaya che impone agli operatori di telecomunicazioni di conservare per sei mesi i registri dei messaggi telefonici e del traffico Internet dei loro clienti, nonché le chiavi per decrittografare la corrispondenza degli utenti e fornire su richiesta, trasmetterli all'FSB russo.
Su questa base ci sono state quindi per Telegram questioni legislative che anche molti altri paesi hanno dovuto affrontare in relazione ai parametri tecnici del suo sistema di crittografia. Tutte queste ONG occidentali hanno chiesto al governo russo di smettere di mettere in discussione il lavoro di Telegram. Hanno fatto appello all'ONU, al Consiglio d'Europa, all'OSCE, all'Unione Europea, agli Stati Uniti e ad altri governi chiedendo di resistere alle azioni della Russia e di proteggere i diritti fondamentali della libertà di espressione e della privacy. Inoltre, hanno invitato le società Internet a resistere alle richieste infondate e illegali che violano i diritti dei loro utenti. Hanno chiesto al governo russo di garantire il diritto degli utenti di Internet di pubblicare e visualizzare in modo anonimo le informazioni sui siti Web, sottolineando che qualsiasi restrizione deve essere sanzionata dai tribunali e rispettare pienamente le disposizioni della Convenzione europea sui diritti dell'uomo.
Durov è rimasto libero per tutto questo tempo continuando a sviluppare Telegram (in Russia).
Pubblico uno screenshot di tutte le organizzazioni professionali occidentali che si sono espresse allora, compreso il loro appello collettivo. Pensi che questa volta si appelleranno a Parigi e chiederanno il rilascio di Durov, o invece si ingoieranno la lingua?"

L'Antieuropeista


ATTENZIONE! Francia: Golpe di Macron!

In democrazia il popolo vota e sceglie chi deve governare.
Il 7 luglio il Nuovo Fronte Popolare ha vinto le elezioni e ha indicato Lucie Castets per la carica di Prima Ministra.

Macron si rifiuta di nominarla e si rifiuta di permettere la formazione di un qualsiasi governo di sinistra (in Francia esiste una sinistra di rottura, non certo stile PD o "campo largo").

Ecco la democrazia che piace a Macron e ai liberali di casa nostra: un regime che puzza sempre più di monarchia autoritaria. Ma la storia insegna che le monarchie cadono e rotolano via...


Una delle cose da cui si nota di più l'americanizzazione dell'Unione Europea è il fatto che la sua classe dirigente sia l'unica al mondo a non pensare ed agire in modo in geopolitico, ma mischiando politica estera e interna, soprattutto nei confronti degli Stati Uniti.

La classe dirigente di Bruxelles non vede Washington come una capitale straniera di una superpotenza, ma come la propria capitale, da cui si governano le province europee. Infatti, fa (credo con effetto minimo o nullo) campagna elettorale apertamente nelle elezioni americane - al momento a favore dei democratici - e se vincono quelli "sbagliati" sviluppa un rapporto di opposizione simile a quello di una giunta regionale di colore politico opposto rispetto al governo centrale: bisticci, scontri sulle risorse economiche e politiche; ma non si parla mai di "secedere" perché l'autorità superiore rimane comunque fuori discussione.

Un fenomeno totalmente diverso rispetto al rapporto con gli USA che hanno gli stati stranieri, che aldilà della retorica mantengono più o meno lo stesso approccio (amichevole o antagonista che sia) a prescindere dall'amministrazione, e se hanno preferenze per un settore o un altro dell'elite americana si guardano bene dall'esprimerle pubblicamente.
Tra l'altro un fenomeno che non è corrisposto a livello americano: la politica europea di Trump e quella di Biden sono state pressoché identiche sia sulla questione Ucraina, che nelle misure protezioniste e nell'attacco all'industria europea, che anche nel puntare sull"'intermarium" come perno dell'influenza americana nel continente.

La Commissione Europea è riuscita a partorire delle (misere) tariffe contro gli Stati Uniti solo durante l'amministrazione Trump, e minaccia di andarci giù pesante con i social - che sono da sempre una longa manus americana - solo quando controllati dall'americano sbagliato. Arrivato Biden il protezionismo USA è rapidamente aumentato, ma a Bruxelles nonostante i capricci non è stata presa nessuna misura in risposta all'Inflation Reduction Act.

di Pietro Pinter

Fonte: https://t.me/inimicizie


L'Unione Europea è quel posto che se permetti di documentare i crimini dello stato terrorista di israele sulla tua piattaforma ti arresta con miliardi di accuse. Se invece li censuri e dai visibilità a ciò che conviene all'impero del male ti lascia a piede libero. Capito come funziona la libertà di espressione e la democrazia nel "giardino del mondo"? Questa vicenda è molto grave soprattutto per la libertà di espressione e informazione ormai sempre più ridotte ai minimi termini. Telegram è un posto dove ognuno può scegliere liberamente cosa leggere e questo evidentemente rappresenta un pericolo per i governanti, soprattutto per l'impero a stelle e strisce e per i vassalli naisti dell'Unione Europea. Perché parliamoci chiaro: in Unione Europea oggi i naisti sono al potere. O forse non se ne sono mai andati...

Le accuse a carico di Durov sono pesantissime: terrorismo, narcotici, complicità, frode, riciclaggio di denaro, ricettazione e contenuti criminali minorili. Qualora venissero confermate in tribunale rischierebbe di non uscire più dalle galere occidentali. È chiaro ed evidente l'attacco frontale a chiunque osi mettere i bastoni tra le ruote al regime occidentale. È chiaro che adesso faranno di tutto per costringere Durov affinché si adegui agli standard occidentali (fare quello che fa Zuckerberg per capirci). Aprite bene le orecchie: se Durov non collabora, che tradotto significa mettersi a 90 gradi davanti alla CIA e simili, rischia 20 anni di galera.

Qualora non dovesse collaborare allora si potrebbe prospettare un bando per Telegram, visto che la legge UE "Digital Services Act" approvata poco tempo fa sembra essere stata varata proprio su misura per questo caso. Alla fine basterebbe solamente costruire una narrazione per giustificare l'ennesimo atto na*ista, magari prendendo contenuti ad hoc circolati su Telegram ed enfatizzarli (la propaganda occidentale in questo è maestra) per fare in modo che arrivino facilmente alla pancia dell'opinione pubblica con lo scopo di smuovere indignazione. Vietare Telegram così di botto sarebbe stato troppo per chi si fregia di essere "democratico". Quindi si rende necessario trovare un pretesto esattamente come tutti quelli trovati ogni qualvolta c'è stato e ci sarà da muovere, per esempio, una guerra per "esportare democrazia".

In tutto ciò c'è un personaggio che si chiama Netanyahu il quale ha ucciso oltre 40 mila persone tra cui oltre 16 mila bambini. Eppure gli stessi che arrestano Durov si oppongono a un mandato d'arresto per il criminale di guerra sopra menzionato. È letteralmente incredibile quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi, dove ogni presidio di libertà viene boicottato, smantellato, bloccato e censurato perché la narrazione deve avere una sola versione: quella del Grande Fratello di Orwelliana memoria. Com'è incredibile l'assuefazione e la forza pari a zero di reagire concretamente. Hollywood ha drogato centinaia di milioni di cervelli i quali oggi sono incapaci di intendere e di volere. Incapaci perfino di rendersi conto che un pezzo alla volta gli stanno sottraendo ogni diritto. È come se la nostra società fosse una società di zombie senza alcuna traccia di neuroni.

Concludo: Durov è stato inserito nella lista dei ricercati pochi minuti prima dell'atterraggio a Parigi e subito dopo è stato emesso un mandato di arresto secondo quanto riportato da BFMTV. Il 31 maggio 2024 Bloomberg titolava così: "Putin inonda l'UE di fake news su Telegram". Nello stesso articolo, Vera Jourova, membro della commissione UE diceva: "TELEGRAM È UN PROBLEMA".

Serve aggiungere altro?

T.me/GiuseppeSalamone


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LA "DEMOCRAZIA" CHE STIAMO DIFENDENDO.

Il Parlamento ucraino mette al bando la Chiesa ortodossa russa e ordina al clero di aderire entro 9 mesi alla Chiesa ortodossa ucraina: quella che nel 1992 (dopo l’indipendenza dall’Urss) proclamò lo scisma dal Patriarcato di Mosca, cui sottostava dal Seicento. Zelensky esulta per “la nostra indipendenza spirituale”, fregandosene del fatto che, del 71% di ucraini ortodossi, un terzo segue il culto russo. Fatti loro? No, nostri: l’Ucraina è candidata a entrare nell’Ue a tempo di record ed è tenuta artificialmente in vita dai miliardi occidentali. Ma le autorità europee hanno perso la favella. Come sempre in questi casi.

Quando, nel 2014, fu rovesciato il legittimo presidente Janukovich, si rivotò e vinse l’oligarca Poroshenko, che nominò quattro ministri neonazisti e inglobò nella Guardia Nazionale il battaglione neonazista Azov, tutti zitti perché il neoeletto era amico nostro, quindi un sincero democratico.

Quando Poroshenko iniziò a bombardare i russofoni in Donbass (14.400 morti nella guerra civile 2014-‘22) e abolì il russo come seconda lingua ufficiale in un Paese dove un terzo è russofono e il russo lo sa chiunque, tutti zitti perché i russofoni sono difesi da Putin.

Quando le truppe di Kiev in Donbass trucidavano 40 giornalisti sgraditi, fra cui l’italiano Andrea Rocchelli, tutti zitti perché i cronisti li uccide solo Putin.

Quando, dopo l’invasione russa, Zelensky mise fuorilegge gli 11 partiti di opposizione, arrestò il capo del più votato e oscurò le tv che rifiutavano di confluire nella piattaforma unica governativa, tutti tacquero perché Kiev non è Mosca.

Quando un commando ucraino fece esplodere i gasdotti russo-tedeschi NordStream, tutti accusarono Mosca di esserseli bombardati da sola, così come quando gli 007 di Kiev uccisero a Mosca Darya Dugina, figlia di un filosofo putiniano, perché l’unico terrorista è Putin.

Quando Zelensky proibì per decreto di negoziare con Mosca, tutti zitti perché la Nato arma l’Ucraina per negoziare meglio con Mosca.

Quando Kiev arresta migliaia di giovani ucraini che fuggono dalla leva, tutti tacciono perché i giovani ucraini non vedono l’ora di morire in una guerra persa in partenza.

Quando Zelensky rinviò le elezioni restando al potere, tutti zitti perché l’Ucraina è una democrazia.

Quando gli ucraini invasero la regione russa del Kursk, tutti parlarono di “legittima difesa” e di “spinta ai negoziati”, poi si scoprì che avevano fatto saltare i nuovi negoziati a Doha e sguarnito le difese nel Donbass, dove i russi ora dilagano.

Ora che Zelensky abolisce pure la libertà di culto, tutti zitti perché l’unico che strumentalizza la Chiesa a fini politici è Putin.

Una trascurabile curiosità: ma questi famosi “valori della democrazia occidentale” che l’Ucraina difende con i nostri soldi e le nostre armi, esattamente quali sarebbero?

Nella foto, due marionette USA e getta.


Gli attacchi aerei israeliani prendono di mira la Siria.

Fonte militare siriana: il nemico israeliano ha condotto un'aggressione aerea dalla direzione del Libano settentrionale, prendendo di mira diversi siti nella regione centrale. I nostri mezzi di difesa aerea hanno abbattuto alcuni missili.

L'aggressione ha portato al ferimento di sette civili.

In questo caso non si parla mai di aggressore e aggredito.


Incredibile quest'altra vicenda: gli Usa approvano vendite militari per l'Italia comunicando che è stato il governo italiano a richiedere questa vendita. Però dal Ministero della Difesa non risulta nessun contratto formalizzato, tantomeno stanziamenti di bilancio per coprire questa operazione e nemmeno autorizzazioni richieste al Parlamento.

Inoltre risulta uno stanziamento per operazioni simili di 23 milioni di euro quando qui si parla di un'operazione di 738 milioni di euro.

Sostanzialmente parliamo di una fornitura di sei droni MQ-9 R.B 5 e tre stazioni mobili di controllo a terra. A parte il costo esorbitante dell'operazione perché sembra che questi droni siano costruiti interamente con oro puro, il punto fondamentale sta soprattutto da un'altra parte.

Intanto è abbastanza indicativo quanto dichiarato dalla Defense Security Cooperation Agency statunitense in relazione alla vendita proposta: “sosterrà gli obiettivi di politica estera e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti migliorando la sicurezza di un alleato della NATO”. Quindi, in parole povere, l'Italia si impegna a spendere quasi un miliardo di euro per armi all'insaputa dell'opinione pubblica e senza che sia stato fatto un passaggio parlamentare allo scopo di tutelare gli interessi di politica estera degli Stati Uniti d'America. È una roba gravissima!

Due sono i punti: o il Governo Italiano e quindi Crosetto e Meloni si muovono nascondendo le cose prendendo a badilate la Costituzione e mentendoci, oppure non contano nulla tanto che a decidere anche sui nostri soldi e sull'acquisto di armi sono gli Usa e solo dopo avvengono i passaggi previsti dalla Costituzione.

In entrambi i casi è una roba da brividi. Da pelle d'oca. Da colonia pura! Presidente Mattarella, per caso lei sa qualcosa visto che qui nessuno sa niente e si rimbalzano le responsabilità come se fossero a un bar di paese? Chiedo eh...

GiuseppeSalamone


La favola modernizzata.


LA NATO ATTACCHERÀ L’UCRAINA?
Quando le bombe fecero esplodere il Nord Stream collocato sul fondale marino, nessuno rivendicò l’operazione. Ora però, un’inchiesta del Wall Street Journal, rivela che i giudici tedeschi hanno spiccato uno o più mandati di cattura. Secondo i magistrati a pianificare l’attentato sarebbero stati i servizi militari ucraini con la benedizione del noto comico.

Un attentato contro l’infrastruttura strategica di un Paese è ritenuto un atto di guerra. Dato che l’infrastruttura era sicuramente strategica per la Germania, aver distrutto il Nord Stream è un atto di guerra contro Berlino e come tale, siccome i tedeschi fanno parte della Nato, l’Alleanza atlantica dovrebbe reagire. Ma contro chi dovrebbe intervenire la Nato? Contro gli ucraini, a cui invece la Nato fornisce assistenza e armi???


Il Nuovo Direttore RAITV scriveva nel 2018

Capite che non se ne esce.


L'UE STA MANDANDO IN BANCAROTTA LA FRANCIA SU ORDINE DI WASHINGTON, RIEMPIENDO LE TASCHE DELLE CORPORAZIONI MILITARI USA

Florian Philippot, leader del partito dei Patrioti francesi, lancia l'allarme:

L'UE, agendo nell'interesse degli Stati Uniti, sta di fatto derubando la Francia per finanziare la militarizzazione della Polonia con armi americane.

▪️Philippot è indignato per il fatto che Varsavia abbia usato i soldi di Parigi, che è uno dei principali donatori dell'UE, per acquistare 96 elicotteri americani. In questo modo, Washington non solo alimenta il conflitto in Ucraina, ma ne trae anche profitto, costringendo gli europei a svuotarsi le tasche per acquistare attrezzature militari americane.

“Ecco il vero volto dell'UE: mandarci in bancarotta per acquistare prodotti americani e continuare la guerra contro la Russia. È necessario uscire da questo inferno”.
ha dichiarato Philippot


Pensateci bene... 😎


A sei anni dalla tragedia del Ponte Morandi non si scorge ancora una luce in fondo al tunnel del processo. Se tutto andrà bene, la sentenza di primo grado per i 59 indagati arriverà nel 2026. Di coloro che hanno tratto il massimo profitto dalle mancate manutenzioni del viadotto, però, non risulta neppure l'ombra in tribunale. Anzi, a questi signori abbiamo pure offerto una generosa liquidazione pagando a peso d'oro le quote di Aspi.

Dopo trent'anni di Unione europea, lo Stato italiano non è neppure in grado di render giustizia alle vittime delle privatizzazioni selvagge e alle loro famiglie. L'unica cosa di cui sono capaci le nostre istituzioni ormai è proporre parole vuote, dense soltanto d'ipocrisia, mentre si procede a passo spedito sulla strada che ha distrutto il viadotto Polcevera e dilaniato il nostro Paese.

PRO ITALIA


Il ministero della Difesa Russo ha comunicato che un blindato di fabbricazione italiana Shield è stato distrutto in un bombardamento nella regione russa di Kursk. Quindi si presume che siano entrati in Russia con mezzi e armi Italiane.

Crosetto qualche giorno fa ci ha rassicurati che nessun armamento inviato a Zelensky dall'Italia è stato usato per invadere il territorio Russo. Tajani ha dichiarato che le armi italiane sul suolo Russo non si usano.

La donna, madre e Cristiana invece tace. Qui ci devono spiegare un paio di cosette: o non contano nulla nemmeno agli occhi di Zelensky, oppure ci stanno mentendo spudoratamente sapendo di mentire.

In tutto ciò ancora è segreto l'elenco delle armi inviate in Ucraina e dall'opposizione non si vede alcuna iniziativa concreta per fare chiarezza. Soprattutto da quel PD guidato da Elly Schlein che sembra la guardia del corpo di Meloni per quanto riguarda la posizione guerrafondaia e ultra atlantista assunta dall'Italia.

Traditori della patria!

T.me/GiuseppeSalamone


Sono mesi che la propaganda criminale occidentale ci racconta che gli Usa stiano lavorando per fermare la carneficina a Gaza, addirittura da un paio di settimane, mentre continuiamo a vedere bambini fatti a pezzi da Netanyahu, ci propongono a reti unificate le parole di Biden secondo le quali un cessate il fuoco è vicino.

Mentre i pennivendoli ci raccontano una narrazione volutamente distorta, dal Dipartimento di Stato Usa approvano vendite di armi per il criminale di guerra Netanyahu e lo stato terrorista di Israele per oltre 20 miliardi di dollari. Ripeto: 20 MILIARDI DI DOLLARI!

Una cinquantina di aerei per circa 19 miliardi di dollari; veicoli tattici, carri armati e missili per altri 2,1 miliardi di dollari. Inoltre si profila anche l'approvazione per equipaggiamento di aerei, lanciatori di missili aria-aria a medio raggio, cannoni M61A Vulcan e sistemi di posizionamento globale e di navigazione inerziale integrati.

Una lista della spesa che serve per continuare a massacrare i Palestinesi. Ora ditemi quale altro paese al mondo è presente in tutti i campi di battaglia più caldi ammassando armi: Ucraina, Palestina e Taiwan. Ditemi quale altro paese continua a lavorare per inasprire ogni singola zona di conflitto. Ditemi quale altro paese continua a fare profitti vendendo o regalando armi in giro per il mondo.

Ditemi quale altro Paese, al mondo, è più criminale degli Stati Uniti d'America e dello stato terrorista di israele.

T.me/GiuseppeSalamone
Giuseppe Salamone


La "democrazia" europea, avanza...

NAZIEUROPEISMO
L'Unione Europea ha inviato una lettera a Elon Musk, chiedendogli di censurare l’intervista su X con Donald Trump.

👉“(ci sono) rischi potenziali nell'UE associati alla diffusione di contenuti che possono incitare alla violenza, all'odio e al razzismo in concomitanza con i principali eventi politici o sociali in tutto il mondo, compresi i dibattiti e le interviste relative alle elezioni”.

Il commissario europeo Thierry Breton ha minacciato Musk di conseguenze legali se non impedirà la diffusione di quella che definisce disinformazione. Precisando che la UE è pronta ad utilizzare tutti gli strumenti che ha per “proteggere” i cittadini europei dalla disinformazione e dai contenuti illegali.

La lettera cita piuttosto chiaramente l'intervista a Trump e ordina a Musk di informare immediatamente le autorità giudiziarie e amministrative europee spiegando dettagliatamente le misure che ha intrapreso per proteggere i cittadini europei da quello che gli stessi cittadini europei non devono poter vedere. Ovviamente per il loro bene.

In caso contrario scatteranno le sanzioni miliardarie stabilite dalla UE. Siamo evidentemente di fronte a qualcosa di molto simile alle leggi varate in Germania tra il 1933 e il 1945.
Ognuno tragga le sue conclusioni.

VOX ITALIA