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CHI GUADAGNA E CHI MUORE
La Germania acquisterà 3 HIMARS dagli USA e li darà a Kiev, lo ha affermato lunedi il ministro della Difesa tedesco Pistorius.
Questo dopo gli Storm Shadow inviati dall’Italia e dopo gli MLRS inviati dalla Francia.

👉 Capito come funziona?

Gli americani vendono le armi, gli europei le pagano e gli ucraini fanno la guerra e muoiono.


(N)EUROVISION È LA RAPPRESENTAZIONE DELLA UE
È inutile criticare l'Eurovision senza voler mettere in discussione la UE.
La UE non è l'Europa e non è portatrice di nessun valore sano.

La UE è finanza, è cancellazione delle tradizioni, della famiglia, dei diritti sociali e umani, è medicalizzare ogni aspetto della vita, è ambientalismo contro l'uomo, è distruzione dell'agricoltura, è distruzione dell'istruzione, è genderismo, è capitalismo della sorveglianza, è negazione di Dio.

Come potrebbe l'Eurovision occuparsi di musica se serve per indottrinare?
La vera musica non indottrina.
WI


Chi lo avrebbe mai detto ....


MATTARELLA E LA GUERRA RIPORTATA IN EUROPA.
Non mi è mai piaciuto l’untuoso alone “monarchico” con cui il sistema politico e mediatico ha deformato l’approccio al Presidente della Repubblica, fino a ripararlo dalle critiche come un’entità super partes, dal corpo politico intoccabile, per definizione avulso dalla lotta politica contingente. Credo che questa deriva monarchica sia contro lo spirito democratico repubblicano. E se il presidente si allontana da tale spirito, come avviene ormai da decenni, non per questo sarebbe ammissibile che egli si sentisse vilipeso se qualcuno glielo ricordasse.
Ieri il Capo dello Stato ha fatto rimbombare nella sala dell’Assemblea Generale dell’ONU una requisitoria contro la Russia, accusata «di avere riportato la guerra nel cuore del continente europeo» e di aver «avviato una nuova corsa agli armamenti», rimarcando che non va bene «una soluzione che premi l’aggressore e mortifichi l’aggredito. Creando un precedente di grande pericolo per tutti».
Interessante. Diventa perciò opportuno ricordare al Presidente chi è che aveva riportato una guerra di grandi proporzioni in Europa, con l’aggressione a uno stato sovrano e un massiccio e prolungato bombardamento che provocò molti lutti e infine una menomazione che mortificò l’aggredito e premiò l’aggressore. Nel 1999 Sergio Mattarella era il vicepresidente del Consiglio, nonché ministro della difesa e titolare della delega dei servizi segreti, nell’esatto momento in cui il governo offrì l’Italia come una gigantesca portaerei in grado di consentire alla NATO di attaccare e infine smembrare quel che rimaneva della Jugoslavia, con effetti permanenti e la creazione di un’immensa base militare statunitense in Kossovo: come tante altre basi nell’Est Europa via via proiettate contro Mosca, anch’essa destinataria finale di «una nuova corsa agli armamenti» a guida USA di cui evidentemente Mattarella ha una percezione estremamente selettiva.
Siccome le parole di pace - se non sono seguite da un minimo di esercizio completo della verità - rimangono vuote, retoriche e perfino pericolose (in quanto rimuovono la complessità della situazione internazionale e non la fanno affrontare per quel che è), noi dobbiamo permetterci di ricordare queste semplici verità a chi ha avuto responsabilità dirette e apicali in fatti che riguardano il nostro passato, ma anche il futuro di noi tutti.
Data la storia pregressa, ci siano meno ditini puntati, meno pagliuzze e travi, per favore. Se proprio si vuol dar senso alla parola “pace”, pronunciata ben 19 volte da Mattarella nel suo discorso alle Nazioni Unite, si cominci con un piano serio che non ponga su un piedistallo chi non ci può stare. Non certo l’Occidente in blocco e nemmeno molti suoi dirigenti. Troppi politici occidentali irresponsabili ci stanno portando verso una catastrofe bellica con l’idea malsana di espellere la Federazione Russa da una funzione co-dirigente nella sicurezza continentale e globale. Non è interesse della Repubblica italiana e del nostro popolo agganciarci all’ondata russofoba che piega lo spirito pubblico europeo deformandolo in una corrente bellicista che fa come prima vittima la verità.
Pino Cabras


Le comiche 2.0
E.T censuro


I nostri vili politicanti "democratici", genuflessi e con la bocca chiusa, quando si tratta dei loro padroni. Che differenza di reazione hanno avuto nella stessa situazione tra Usa e Ungheria.


Non siamo in Russia tantomeno in Cina. Questo video arriva dagli Stati Uniti d'America dove Matteo Falcinelli, uno studente che frequenta un master presso la Florida International University, è stato arrestato e torturato dalla polizia statunitense.

Al netto delle motivazioni dell'arresto, che sarebbero da ricercare in eventuali disordini, qua il punto è decisamente un altro. Semplicemente perché queste immagini sono vergognose. Anzi, doppiamente vergognose perché arrivano dalla patria della "democrazia", delle "libertà" e dei "diritti".

Com'è vergognoso il silenzio della sovranista scaduta Giorgia Meloni che dovrebbe alzare il telefono e chiamare Biden per protestare fermamente. E di vergognoso c'è anche la dichiarazione di Tajani che davanti a tutto ciò parla di "trattamento detentivo particolarmente violento". No caro Tajani, questa è tortura e barbarie. Qui, il tanto garantismo che sbandieri orgogliosamente, non esiste. Qui c'è solo violenza e criminalità da parte di chi vi dà ordini.

A proposito, due paroline le potrebbe, anzi le dovrebbe dire anche il presidente della Repubblica. O qui, davanti ai padroni, va tutto bene? E due paroline non di facciata , bensì nette e ferme perché non ci può essere ambiguità tantomeno mezze parole. Il video, che non pubblico perché facebook lo rimuoverebbe immediatamente in quanto troppo forte, è una cosa ignobile. Lo trovate comunque sul mio canale Telegram e su Instagram sperando che non lo rimuovano.

Ascoltate bene le parole della madre di Matteo, distrutta, che sono un colpo al cuore: "Sta male, molto male. Gli hanno distrutto la vita. È seguito da psicologi e psichiatri. Inizialmente è stato ricoverato in un ospedale a causa delle gravi ferite che aveva riportato. In seguito è stato trasferito in un ospedale psichiatrico perché a rischio del suicidio. A causa delle brutali torture che gli sono state inflitte ha tentato di togliersi la vita più volte. Ancora adesso la notte sogna l'arrivo della polizia che lo tortura e si sveglia urlando. Lo devo sorvegliare giorno e notte".

Un abbraccio a Matteo Falcinelli e alla sua famiglia.

T.me/GiuseppeSalamone
Giuseppe Salamone


Mario Monti e il piano per l’Italexit. Clamorose rivelazioni: “Eravamo pronti a tornare alla Lira”. C’era un accordo con altri Paesi, ma Mattarella…

Il ibro di Mario Monti “Demagonia”, in uscita per l’editrice Solferino, contiente una vera e propria “bomba mediatica”. Un’informazione clamorosa che probabilmente nessuno si aspettava. E che getta nuova luce sulla recente storia politica italiana. L’ex Premier, infatti, nel suo libro ha rivelato come nel 2018 fossero in corso trattative per tentare di far uscire l’Italia dall’Euro. Lo riporta in un articolo il Fatto Quotidiano. “Come tutti i banchieri centrali”, ha scritto Mario Monti, “anche Ignazio Visco della Banca d’Italia aveva nei suoi cassetti un piano di emergenza per gestire il ritorno alla Lira, qualora la situazione insostenibile sui mercati finanziari lo avesse reso inevitabile”. E a maggio 2018, Paolo Savona, in procinto di diventare ministro dell’Economia del governo gialloverde, pubblicò alcune slide su un sito Eurocritico in cui spiegava la possibilità di un’Italexit e di un ritorno alla Lira.

A quel punto scese in campo Mattarella, che bloccò la nomina di Paolo Savona perché con lui al dicastero dell’Economia, spiegarono dal Colle, “il rischio dell’Italexit” era praticamente “inevitabile”. Fu quindi la volontà del Presidente della Repubblica a bloccare ogni possibilità di uscita dell’Italia dall’Europa. Ma Monti, nel suo libro, rivela un altro retroscena clamoroso. L’ex Premier, nel corso di quell’anno, incontrò il Presidente Francese in carica di allora, Hollande. “Ci conforntammo”, svela l’ex Premier italiano, “in modo franco: se l’Italia fosse costretta a uscire dall’Euro, la Francia cosa farebbe?”. Monti voleva capire se PArigi avrebbe scelto di perdere prestigio, uscendo dall’Unione Europea e seguendo l’Italia in un ritorno alle monete nazionali, oppure se avrebbe preferito perdere competitività “conservando l’Euro e affrontando la concorrenza dei prodotti italiani prezzati in una Lira svalutata“.

Dopo qualche tempo, arrivò la risposta di Hollande, che chiariva che la Francia “avrebbe seguito l’Italia”. “L’intesa”, rivela ancora l’ex Premier, “fu che ci saremmo riferiti a quei piani solo come a un progetto nel cassetto. Per fortuna non c’è mai stato bisogno di aprirlo”. A parte il finale, che rivela la volontà di Monti di mantenere il nostro Paese sotto l’influenza dell’Euro, una cosa risalta chiaramente. Cioè che l’Italia fuori dall’Euro era vista come un pericoloso avversario, perché la nostra posizione sui mercati commerciali si sarebbe rafforzata in maniera così evidente da spingere persino la Francia a pensare a un‘uscita dalla moneta unica europea. Così, ora sappiamo che nel 2012 e nel 2018 il nostro Paese si è trovato per due volte a un bivio fra le politiche di austerity e il “piano B” prospettato prima da Monti e Hollande, poi da Savona. E che uscire dall’Euro forse non sarebbe stata una sciagura come ripeteva fino alla nausea e ripete ancota adesso il mantra europeista. Perché un’altra soluzione era possibile. Ma Mattarella non era d’accordo.

Paolo Cagnoni

https://www.thesocialpost.it/2024/05/06/mario-monti-e-il-piano-


Scrivi Manson


UCLA, scontri al campus tra gruppi pro-israele e manifestanti pro-pal

Stamattina l’Università della California di Los Angeles è stata sede di scontri tra gruppi pro-Israele e studenti pro-palestina riunitisi per protestare e mostrare il proprio sostegno al popolo palestinese. Stando a quanto riportano fonti locali, gli scontri sarebbero iniziati quando il gruppo di attivisti pro-Israele è arrivato al campus con l’intento di rimuovere il raduno filo palestinese. Il portavoce del sindaco della città Zach Seidl riporta che in seguito agli scontri, che hanno visto l’impiego di bastoni e il lancio di oggetti, le autorità universitarie avrebbero chiamato la polizia di Los Angeles.


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"Repubblica fondata sul lavoro? No,
Repubblica forse, ma governata da pochi ricchi e
fondata sul lavoro di tutti gli altri".
FABRIZIO DE ANDRÉ

📷 Fabrizio de Andrè (1974)


🇺🇸💣 Bombardamenti aerei statunitensi nel sud-est asiatico tra il 1965 ed il 1975
Quelli che parlano tanto di invasione di uno stato sovrano...


W la libertà; così gridavano il 25 aprile...


Quindi gli stessi diritti li hanno i palestinesi, iracheni, siriani, afgani, ecc giusto?


Tra le armi che invieranno gli USA in Ucraina ci sono anche gli ATCMS, i cosiddetti missili intelligenti con una gittata di oltre 300 km, con una velocità che raggiunge Mach 3 e che possono deviare la loro traiettoria per non essere intercettati dalle difese aeree, producendo esplosioni a frammentazione. Ogni missile ha un costo pari a 1 mln di dollari.. per la prima volta gli Usa affermano che : "un paese aggredito ha il diritto non solo di difendersi, ma anche di colpire in territorio nemico".. ad affermarlo è il generale Tricarico in un intervista al quotidiano nazionale..
Probabilmente è vero, l'Ucraina ha il diritto di difendersi e reagire, ma questo potrebbe succedere se fosse lei stessa a produrre o ad acquistare armi. Ma qui siamo di fronte al pieno coinvolgimento degli Usa e della Nato, e quindi questo potrebbe portare ad una escalation di proporzioni INTERCONTINENTALI. E in questo caso anche la Russia avrebbe tutto il diritto di reagire nei confronti dei paesi alleati e che sostengono l'invio di armi in Ucraina..(di fatto, la maggior parte delle armi che verranno inviate in Ucraina sono già presenti nei paesi nato in Europa.. i 60 miliardi, saranno usati in gran parte per riacquistare le armi che verranno inviate, a parte quelli che serviranno per garantire servizi e cibo e assistenza alla popolazione). E non credo che Putin starà a guardare e a subire in silenzio.. il 9 maggio sarà la festa più importante della Russia in onore alla Vittoria contro il nazifascismo, e non possono permettersi di presentarsi a quella data in modo disonorevole davanti al popolo dopo tutti i sacrifici fatti finora.


Il Financial Times riporta che il segretario di stato Antony Blinken si recherà settimana prossima a Pechino per ammonire la Cina.

A quanto pare la visita ha l'obiettivo di minacciare misure punitive qualora la Cina non smettesse di fornire tecnologia alla Russia.

Ma non è finita qui perché nella visita ci sarebbe come oggetto anche sanzioni contro istituti finanziari cinesi e altre entità non governative.

A parte che se continuano così si autodistruggeranno perché il mondo non è più quello degli anni 80 e l'economia inizia a essere sempre più differenziata, ma quanti Paesi avete visto nel mondo andare a casa di altri e minacciarli qualora non facessero ciò che impone la Casa Bianca?

È possibile che ancora si considerino questi comportamenti come se fossero normali? Non hanno nulla di normale, sono comportamenti arroganti, presuntuosi e criminali. Sono comportamenti che poi inevitabilmente sfociano in guerre. Perché ci sono alcuni paesi che a casa loro vorrebbero decidere...

T.me/GiuseppeSalamone