Weekly Chronicles #54
Questo è il numero #54 delle Cronache settimanali di Privacy Chronicles, la newsletter che parla di globalismo, sorveglianza di massa, crypto-anarchia, privacy e sicurezza dei dati.
Nelle Cronache della settimana:
- Tutanota è un honeypot dell’intelligence?
- In Svezia, i rapinatori cercano Bitcoin nelle case
- Thierry Breton festeggia l’accordo sul Digital ID europeo
Nelle Lettere Libertarie: L’idea del Network State come nuovo paradigma statale
Rubrica OpSec: Padroneggia il potere degli strumenti OSINT per migliorare la consapevolezza del tuo “digital footprint” e aumentare la tua privacy e sicurezza online. Scopri come nell’allegato speciale delle Cronache di questa settimana.
Tutanota è un honeypot dell’intelligence?
Tutanota è in realtà un front per un’operazione di spionaggio. O meglio: questo è ciò che sostiene Cameron Ortis, ex capo dell’unità d’intelligence della polizia federale canadese, attualmente imputato in giudizio per aver venduto segreti di Stato a criminali.
Durante le sue dichiarazioni Ortis avrebbe chiaramente affermato che Tutanota, il servizio di posta elettronica cifrata made in Germania, sia in realtà uno storefront dell’intelligence, pensato appositamente per acquisire dati e spiare potenziali criminali.
Nelle dichiarazioni fatte nel corso del giudizio Ortis sostiene che la RCMP (Royal Canadian Mounted Police) e le agenzie di intelligence dei Five Eyes (Canada, UK, USA, Nuova Zelanda, Australia) sarebbero in grado di raccogliere le informazioni comunicate attraverso i sistemi Tutanota.
Dobbiamo crederci? Secondo i fondatori di Tutanota, no. Sono stati anzi loro stessi a diffondere la notizia per smentirla. Sul sito è disponibile un comunicato stampa in cui spiegano la loro versione.
Che sia un modo per diffamare uno dei pochi servizi consumer di posta elettronica cifrati al mondo? In questi casi è estremamente difficile capire quale sia la verità. Teniamo però in considerazione che è in corso una guerra serrata contro la crittografia delle comunicazioni in tutto il mondo e questo potrebbe essere un attacco politico.
In Svezia, i rapinatori cercano Bitcoin nelle case
Lo scorso lunedì una coppia svedese è stata aggredita in casa da 4 rapinatori. Sono stati legati, picchiati e minacciati con un coltello per tre ore prima che i criminali li lasciassero in pace. Pare che siano stati trasportati in ospedale entrambi, ma in condizioni non gravi.
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