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A Padova l’evento “Libertà di scegliere – dialogo sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento”


Libertà di scegliere – Dialogo sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT)
📍 Parco Milcovich – Casetta Zebrina, Padova
📅 Giovedì 11 settembre 2025 – ore 18:30

Cosa sono le Disposizioni Anticipate di Trattamento e perché è importante conoscerle e redigerle?
La Cellula Vicenza-Padova terrà un incontro pubblico di approfondimento e confronto sul tema delle DAT – uno strumento fondamentale per tutelare il proprio diritto all’autodeterminazione nella fase finale della vita.

A guidare la discussione saranno Marta Perrone, Diego Silvestri e Domenico Farano, attivisti della Cellula Coscioni Vicenza-Padova.

📌 Ingresso libero – Iniziativa ospitata presso Casetta Zebrina, nel Parco Milcovich, con ingresso da Via Jacopo da Montagnana.

Evento promosso dalla Cellula Coscioni Vicenza-Padova, in collaborazione con Casetta Zebrina.

L'articolo A Padova l’evento “Libertà di scegliere – dialogo sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento” proviene da Associazione Luca Coscioni.


A Martano (LE) Matteo Mainardi in un dibattito pubblico sul fine vita – nell’ambito del festival Epame 2025

Lunedì 12 agosto, alle ore 20:30, Matteo Mainardi, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni e responsabile delle campagne sul fine vita, sarà ospite al Palazzo Ducale di Martano (LE) per un dibattito pubblico dedicato al diritto di scelta sul fine vita.

L’appuntamento è per lunedì 12 agosto 2025 alle ore 20:30, presso il Palazzo Ducale di Martano (LE), in Viale Savoia, a Martano.

L’incontro si svolge nell’ambito del festival Epame 2025 e vedrà la partecipazione anche di Andrea Mariano, medico e attivista del Laboratorio Salute Popolare, e Simona Zaminga, medico Ant.

A seguire si terrà una cena sociale e un dj set.

🎟 Ingresso libero
📣 Evento promosso da Galattica – Rete Giovani Puglia, Idee in Movimento e Città di Martano

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In Campania “Coletta”, 44enne affetta da SLA, riceve un diniego dalla ASL e presenta un ricorso urgente in tribunale


Si tratta del terzo caso: “Ho il diritto a non essere condannata a soffrire” commenta “Coletta”

Filomena Gallo commenta: “Sconcertante e inumano: la ASL nega la morte assistita a Coletta, in pieno contrasto le sentenze della Corte costituzionale”. Aggiunge Marco Cappato: “il diritto all’aiuto alla morte volontaria boicottato in Campania dall’ostruzionismo della Giunta De Luca”


“Coletta”, nome scelto dalla stessa persona malata per la tutela della privacy, è una donna campana di 44 anni ed affetta da sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Ha ricevuto dalla propria azienda sanitaria il diniego al suicidio medicalmente assistito. Il motivo sarebbe l’assenza di tre dei quattro requisiti necessari per poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita in Italia, secondo la sentenza 242/2019 della Corte costituzionale “Cappato-Antoniani”. L’unico requisito riconosciuto è la patologia irreversibile di cui soffre. Mancherebbero, secondo l’azienda sanitaria, la volontà di procedere con la morte volontaria assistita, la dipendenza da trattamento di sostegno vitale e la presenza di sofferenze ritenute intollerabili dalla paziente.

Per questi motivi, nel giugno 2025 la signora “Coletta”, assistita dal collegio legale coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, si è opposta al diniego della ASL e ha chiesto una rivalutazione urgente delle sue condizioni e la trasmissione del parere del comitato etico. L’azienda sanitaria non ha però dato seguito alle richieste, pertanto “Coletta” ha presentato un ricorso d’urgenza al tribunale di Napoli.

È la terza richiesta in regione dopo Gianpaolo Galietta, 47 enne affetto da atrofia muscolare spinale, di Montano Antilia, che nel marzo 2021 aveva presentato richiesta di verifica delle condizioni, ma a causa della lunga attesa ha deciso di procedere con la sedazione palliativa profonda e dopo 2 giorni è morto.

↓ Approfondimento: l’appello di Gianpaolo Galietta↓


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Un secondo caso è attualmente in fase di valutazione. “In quanto cittadina consapevole, lucida e determinata – ha dichiarato ‘Coletta’ – non posso accettare che la mia volontà venga schiacciata da valutazioni che sembrano ignorare non solo il mio stato di salute, ma anche il diritto a non essere condannata a una sofferenza che non ha più alcun senso per me. Se in Italia non posso accedere a una scelta legalmente garantita, sto valutando di affrontare l’unica alternativa praticabile: l’espatrio per morire dignitosamente in Svizzera.

“Coletta” vive una condizione di profonda sofferenza e totale dipendenza da terzi per ogni attività quotidiana. Non è in grado di alimentarsi autonomamente ed è sottoposta a una terapia farmacologica continuativa,” spiega l’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni e coordinatrice del collegio legale che la assiste. “Negare l’esistenza di un trattamento di sostegno vitale e di una condizione di sofferenza intollerabile è sconcertante. Altrettanto lo è strumentalizzare il significato profondo che “Coletta” attribuisce all’amore per la vita, utilizzandolo per mettere in discussione la sua volontà di accedere alla morte assistita. Questa valutazione contraddice apertamente la giurisprudenza della Corte costituzionale, che ha recentemente confermato — anche con la sentenza n. 135/2024 — che rientrano tra i trattamenti di sostegno vitale tutti gli interventi farmacologici o strumentali la cui interruzione comporterebbe un rapido decesso. La decisione della ASL appare come un rifiuto arbitrario e ostruzionistico, che di fatto si traduce in un trattamento inumano verso una donna costretta ad affrontare il rapido aggravarsi di una malattia gravissima, che le ha sottratto il corpo, la voce, l’autonomia e la possibilità di vivere secondo la propria idea di dignità”.

“In Campania – dichiara Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – la nostra proposta di legge regionale “Liberi subito”, depositata da oltre un anno non è mai stata discussa dall’aula, nonostante il digiuno a staffetta, promosso da Donato Salzano ed effettuato da 75 persone. Lo scorso marzo, fu lo stesso Presidente Vincenzo De Luca a bloccare la legge dichiarando la necessità di aprire un ciclo di consultazioni, a partire dalla Conferenza episcopale. Nessuna consultazione è stato effettivamente organizzata, e la mossa ostruzionistica del Presidente De Luca e della sua maggioranza ha avuto l’effetto di negare tempi e modalità certi di risposta alle richieste delle persone nelle condizioni di “Coletta”.

➡ Approfondimento: La storia di Coletta


A seguito di un decorso molto veloce della grave patologia neurodegenerativa di cui è affetta, diagnosticata a giugno 2024, “Coletta” non riesce più a parlare e deve quindi utilizzare il puntatore oculare. Non riesce nemmeno più a camminare e ha bisogno dell’assistenza continua dei suoi familiari per svolgere qualsiasi tipo di attività. Senza i suoi caregiver non potrebbe alimentarsi, bere, assumere la terapia farmacologica ed espletare le sue funzioni vitali, morirebbe di stenti e in modo atroce e doloroso. A gennaio 2025, “Coletta” ha chiesto alla ASL di verificare i requisiti stabiliti dalla sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale per accedere al suicidio medicalmente assistito. Dopo un primo diniego a cui ha fatto seguito un opposizione con richiesta di nuova valutazione che ad oggi non c’è stata. Di fronte all’inerzia dell’azienda sanitaria, il suo collegio legale ha diffidato la ASL a concludere l’iter, ottenendo solo parzialmente la documentazione necessaria, senza il parere obbligatorio del comitato etico.

Le motivazioni del diniego


Nel parere trasmesso, la ASL ha negato l’accesso alla procedura, sostenendo – in contrasto con quanto dichiarato da “Coletta” e dai suoi familiari, presenti alle visiti domiciliari – che in sede di visite “Coletta” ha affermato di non voler accedere al suicidio assistito e che pertanto non soffrirebbe in modo intollerabile e che non ci sarebbero neanche trattamenti di sostegno vitale.

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Laura Santi è morta


Giornalista perugina, affetta da sclerosi multipla, è stata protagonista della campagna Eutanasia Legale

Si tratta della nona persona in Italia – la prima in Umbria – ad aver ottenuto il via libera al suicidio assistito. Mercoledì 23 luglio, alle ore 17:30, ci sarà un commiato civile presso la Casa Funeraria I.F.A. Passeri in via Gaetano Donizetti 115/A a Perugia


La vita è degna di essere vissuta, ma dobbiamo essere noi a decidere quando (Laura Santi)


Laura Santi, 50enne perugina, è morta a casa sua, a Perugia lunedì 21 luglio, a seguito della auto-somministrazione di un farmaco letale. Accanto a lei, suo marito Stefano, che le è sempre stato vicino anche negli ultimi anni di battaglia sul fine vita. Dopo anni di progressione di malattia e dopo l’ultimo anno di peggioramento feroce delle sue condizioni, le sue sofferenze erano diventate per lei intollerabili.

Affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, la giornalista aveva avuto il via libera dalla sua ASL di riferimento il mese scorso dopo due anni e mezzo dalla sua richiesta per l’accesso al suicidio assistito e un lungo percorso giudiziario. Il farmaco e la strumentazione necessaria sono stati forniti dall’azienda sanitaria, mentre il personale medico e infermieristico che l’ha assistita nella procedura è stato attivato su base volontaria.

“La vita è degna di essere vissuta, se uno lo vuole, anche fino a 100 anni e nelle condizioni più feroci, ma dobbiamo essere noi che viviamo questa sofferenza estrema a decidere e nessun altro”, queste le parole di Laura Santi, affidate all’Associazione Luca Coscioni, di cui è stata attivista e consigliera generale.

“Io sto per morire. Non potete capire che senso di libertà dalle sofferenze, dall’inferno quotidiano che ormai sto vivendo. O forse lo potete capire. State tranquilli per me. Io mi porto di là sorrisi, credo che sia così. Mi porto di là un sacco di bellezza che mi avete regalato. E vi prego: ricordatemi. Sì, questo ve lo chiedo, ricordatemi. E nel ricordarmi non vi stancate mai di combattere. Vi prego, non vi rassegnate mai. Lo so, lo so che lo fate già, però non vi rassegnate mai. Non vi stancate mai, anche quando le battaglie sembrano veramente invincibili”.


Laura Santi ha dovuto affrontare un lungo e complesso iter giudiziario, civile e penale, per vedere riconosciuto il diritto ad accedere al suicidio medicalmente assistito.

Dopo tre anni dalla richiesta iniziale alla ASL, due denunce, due diffide, un ricorso d’urgenza e un reclamo nei confronti dell’azienda sanitaria, solo nel novembre 2024 ha ottenuto una relazione medica completa che attestava il possesso dei requisiti stabiliti dalla sentenza 242\2019 della Corte costituzionale e a giugno 2025 la conferma dal collegio medico di esperti e poi del comitato etico sul protocollo farmacologico e delle modalità di assunzione.

➡ La lettera di saluto di Laura


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In Valle d’Aosta comincia domani la discussione su “Liberi Subito”


Entra ufficialmente nel calendario dei lavori del Consiglio regionale della Valle d’Aosta la proposta di legge regionale “Liberi Subito”, volta a garantire tempi e procedure certe per l’accesso al suicidio medicalmente assistito, nel rispetto dei principi indicati dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale.

La discussione della proposta figura infatti nel calendario del Consiglio regionale per i lavori dal 22 al 24 luglio, come punto 12 dell’ordine del giorno e confidiamo che il Consiglio affronti il tema con serietà e responsabilità verso i propri cittadini come già fatto dalla Regione Toscana.

Il testo della proposta, depositato nel febbraio 2024 dalle consigliere regionali di opposizione Erika Guichardaz e Chiara Minelli, ha iniziato l’iter di discussione il 3 luglio dello scorso anno. L’approvazione del testo rappresenterebbe un primo passo per regolamentare, nel rispetto dei principi costituzionali e delle competenze regionali, l’accesso al suicidio medicalmente assistito per le persone che si trovano nelle condizioni definite dalla sentenza 242/2019: persone maggiorenni, capaci di autodeterminarsi, affetti da patologie irreversibili e fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili, tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale.

“A quasi sei anni dalla sentenza 242 – dichiara Marco Cappato – non possiamo accettare che i cittadini debbano ancora affrontare ostacoli, attese e arbitri, pur avendo diritto ad accedere legalmente al suicidio assistito. La proposta “Liberi Subito” si muove nel solco tracciato dalla Corte costituzionale nel rispetto delle competenze regionali. Non introduce quindi un nuovo diritto, ma si limita a regolamentare le procedure sanitarie di accertamento delle condizioni di salute della persona che fa richiesta di accesso alla pratica. Auspichiamo che il Consiglio regionale della Valle d’Aosta, al di là delle appartenenze politiche, dia prova di responsabilità e rispetto per la volontà delle persone malate”.

— Approfondimento: le Regioni coinvolte dalle Proposte di legge sul Fine vita —


La sentenza 242/2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato/Antoniani, garantisce l’accesso all’aiuto alla morte volontaria, il cosiddetto “suicidio assistito” nel nostro Paese, individuando determinate condizioni per la persona malata che ne faccia richiesta che devono essere verificate dal Servizio Sanitario Nazionale.

Il Servizio Sanitario però non garantisce tempi certi per effettuare le verifiche e rispondere alle persone malate che hanno diritto di porre fine alla propria vita. Per questo motivo, nel rispetto delle competenze regionali, l’Associazione Luca Coscioni ha promosso a livello nazionale la campagna “Liberi Subito” con raccolta firme per proposte di legge regionali che garantiscano il percorso di richiesta di suicidio medicalmente assistito e i controlli necessari in tempi certi, adeguati e definiti.

➡ Per conoscere lo stato dell’arte delle singole iniziative CLICCA QUI


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Dopo il primo fine settimana di mobilitazione, la PDL Eutanasia ha superato le 25mila firme


Ne sono necessarie 50mila per il deposito in Parlamento, e l’obiettivo è raggiungerle in due settimane

Il commento di Marco Cappato e Filomena Gallo: “Dobbiamo respingere il tentativo in atto di cancellare i diritti che abbiamo conquistato con le disobbedienze civili”


Sono state raccolte in pochi giorni le firme di oltre 25.000 persone che hanno sottoscritto online tramite SPID e CIE la proposta di legge di iniziativa popolare finalizzata a legalizzare tutte le scelte di fine vita, inclusa l’eutanasia, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, lanciata lo scorso giovedì 26 giugno. A queste firme vanno aggiunte anche quelle raccolte negli oltre 100 tavoli organizzati dall’Associazione in tutta Italia.

L’obiettivo è di raccogliere le firme di almeno 50.000 persone in due settimane necessarie per poter depositare la proposta in Parlamento prima della ripresa della discussione sul fine vita prevista in Senato il 17 luglio.


La proposta di legge, depositata in Corte di Cassazione, su cui inizia la raccolta firme, prevede la possibilità per ogni persona maggiorenne, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, affetta da una condizione o patologia irreversibile o da una patologia con una prognosi infausta a breve termine, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili, di richiedere, previa verifica delle condizioni, assistenza per porre fine volontariamente alla propria vita mediante autosomministrazione o somministrazione dei farmaci per il fine vita.

La legge prevede la libertà di scelta tra autosomministrazione o somministrazione da parte di un medico; la presa in carico da parte del Servizio sanitario nazionale, con conclusione delle verifiche entro 30 giorni dalla richiesta; la possibilità per i medici di partecipare su base volontaria.

Il testo mira a superare le disuguaglianze territoriali e a garantire un diritto esigibile in tutto il Paese, nel rispetto dei principi costituzionali di autodeterminazione, dignità e umanità.

Dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria nazionale e Tesoriere dell’ Associazione Luca Coscioni : Una legge nazionale è fondamentale per garantire l’applicazione del diritto all’aiuto alla morte volontaria, già stabilito dalla Corte costituzionale, e per ampliarne la portata, consentendo l’aiuto anche da parte del medico a persone che non dipendono da trattamenti di sostegno vitale (come i malati terminali di cancro). Bisogna respingere il tentativo di approvare una legge nazionale che cancelli i diritti già esistenti, che abbiamo conquistato negli anni attraverso le azioni di disobbedienza civile”.

➡ Approfondimento: Ecco perché le proposte del Governo cancellano i diritti esistenti sul fine vita


La proposta di legge sull’aiuto medico alla morte volontaria presentata informalmente dal Governo – il cui testo è finora conoscibile solo attraverso anticipazione mediatiche – punta a restringere il più possibile, fino a di fatto a cancellare, le possibilità di ottenere l’aiuto alla morte volontaria.

In particolare:

1. La proposta del Governo riduce drasticamente la platea potenziale degli aventi diritto, in 3 modi:


  • si trasforma il criterio della “dipendenza da trattamenti di sostegno vitale” in “trattamenti sostitutivi di funzioni vitali”: così facendo, si escludono le persone che a seguito di indicazione medica hanno rifiutato trattamenti di sostegno vitale che sono da considerare come in atto e le persone totalmente dipendenti da assistenza e trattamenti forniti da familiari o caregiver, che invece sono finora stati esplicitamente indicati da parte della Corte costituzionale (e in alcuni casi hanno effettivamente già ottenuto l’aiuto alla morte volontaria da parte del Servizio sanitario nazionale);
  • si restringe anche il criterio della “sofferenza intollerabili”, che da “fisica o psichica”, come stabilito dalla Corte costituzionale, diventa “fisica e psichica”, aumentando a dismisura la possibilità di contestare arbitrariamente la condizione di sofferenza del richiedente;
  • si aggiunge il criterio dell’inserimento nel percorso di cure palliative”, trasformando le cure palliative (che sono già un diritto del malato da 15 anni e un dovere per lo Stato) in trattamento sanitario obbligatorio per potere accedere all’aiuto medico alla morte volontaria.


2. La proposta del Governo prevede tempistiche tali da rendere nella pratica impossibile l’aiuto alla morte volontaria di malati terminali o affetti da malattie neurodegenerative, attraverso il combinato disposto di due scadenze capestro:


  • un termine che può arrivare a 120 giorni per la risposta alle persone richiedenti;
  • un termine di 4 anni prima di potere ripresentare la proposta da parte di una persona che abbia ricevuto un diniego, indipendentemente da un eventuale cambiamento delle sue condizioni di salute.


3. La proposta del Governo cancella il ruolo del Servizio sanitario nazionale, politicizzando la procedura e spingendo verso i privati l’attuazione dell’aiuto medico, in 2 modi:


  • cancellando il ruolo dei Comitati etici territoriali (previsto dalla Corte costituzionale, e che erano chiamati a dare un parere solo consultivo, mentre la decisione spettava alle aziende sanitarie locali), sostituendoli con un Comitato etico nazionale di nomina governativa, il quale fornirà parere vincolante;
  • cancellando il ruolo del Servizio sanitario nazionale, non solo nella valutazione dell’esistenza o meno dei criteri per accedere all’aiuto, ma anche nell’attuazione dell’aiuto stesso, per il quale la persona richiedente dovrà rivolgersi ai privati, oppure andare in Svizzera;

di conseguenza, è cancellato anche il ruolo delle Regioni e risulta evidente la discriminazione tra persone malate: chi accede al fine vita tramite sedazione palliativa profonda ha diritto all’assistenza del SSN, mentre la stessa persona viene esclusa se si tratta di aiuto alla morte volontaria.”.

4. L’inserimento della difesa della vita “fin dal concepimento” è uno specchietto per le allodole, che sarà certamente rimosso come finta concessione per potere più agevolmente insistere con gli altri dispositivi di cancellazione del diritto (esistente in Italia da 7 anni) all’aiuto alla morte volontaria.


Un ultima considerazione riguarda il metodo scelto.

In Francia e in Gran Bretagna l’attuale dibattito sull’aiuto alla morte volontaria si sta svolgendo fuori da logiche di partito o di maggioranza vs opposizione. In Gran Bretagna, il testo è passato col voto contrario di due ministri di peso (Salute e Giustizia). In Francia il testo, di iniziativa parlamentare, è stato preceduto da una Assemblea di cittadini estratti a sorte, durata molti mesi, le cui proposte sono state ampiamente riprese nel testo parlamentare.

In Italia, il Governo ha deciso di portare in aula un testo espressione dell’accordo tra i partiti di maggioranza, sul quale non ha condotto alcuna consultazione formale, e le uniche consultazioni informali riportate dai media sono state quelle con la Conferenza episcopale italiana.

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E’ stato presentato il XVI Libro Bianco sulle Droghe di cui l’Associazione Luca Coscioni è co-sponsor


In occasione della Giornata mondiale sulle Droghe (26 giugno) e nell’ambito della campagna internazionale di mobilitazione Support! Don’t Punish è stato presentato alla Sala Stampa della Camera dei Deputati Il XVI Libro Bianco sulle droghe, quest’anno intitolato “NON MOLLARE”. Il Libro Bianco è un rapporto indipendente sugli effetti del Testo Unico sugli stupefacenti (DPR 309/90) sul sistema penale, sui servizi, sulla salute delle persone che usano sostanze e sulla società. È promosso da La Società della Ragione, Forum Droghe, Antigone, CGIL, CNCA, Associazione Luca Coscioni, ARCI, LILA con l’adesione di A Buon Diritto, Comunità di San Benedetto al Porto, Funzione Pubblica CGIL, Gruppo Abele, ITARDD, ITANPUD, Meglio Legale e EUMANS.

L’edizione del 2025 è dedicata a Grazia Zuffa, già docente, parlamentare e membra del Comitato nazionale di bioetica e fondatrice di Forum Droghe e la Società della Ragione morta improvvisamente questa primavera.

Il contributo dell’Associazione Luca Coscioni, di Marco Perduca e Peppe Brescia, riguarda le attività in corso affinché l’Italia apra alle terapie psichedeliche, un appello sottoscritto da oltre 15.000 persone che chiede al Governo di includere strutturalmente le molecole psichedeliche tra le cure palliative, sostenere l’accesso a terapie compassionevoli innovative, sempre con psichedelici, e suggerisce al Ministero della Difesa di prevedere progetti pilota di psicoterapie assistite da MDMA per lo stress post-traumatico sviluppato dal personale impiegato in zone di conflitto. L’Associazione è anche una delle organizzazioni che hanno lanciato l’iniziativa civica europea Psychedelicare.eu e produce il podcast Illuminismo Psichedelico curato da Federico Di Vita.

Dati e documenti sono sul sito dell’Associazione Luca Coscioni.


— Le droghe e la repressione: dati in pillole —


predisposti dal comitato di redazione diretto da Franco Corleone e coordinato da Leonardo Fiorentini

A 35 anni dall’entrata in vigore del Testo Unico sulle droghe 309/90 e 16 di pubblicazione del Libro Bianco sulle droghe, i dati purtroppo confermano una tendenza al peggioramento. Gli effetti penali, in particolare dell’art. 73, sono sempre più devastanti e creano sovraffollamento carcerario confermando che la Legge Jervolino-Vassalli resta il principale veicolo di ingresso nel circuito penale in Italia.

Continuano a salire in termini assoluti, +4,9%, gli ingressi in carcere per reati connessi alle droghe: 11.220 delle 43.489 detenzione nel 2024 sono state causate dall’art. 73 del Testo unico, per detenzione a fini di spaccio – il 25,8% degli ingressi (nel 2023 era il 26,3%).

Le presenze in carcere sono 62.715 a metà giugno. Di questi 13.354 a causa del solo art. 73 del Testo unico. Altre 6.732 in combinato con l’art. 74 (associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope), solo 997 esclusivamente per l’art. 74. Complessivamente il 34,1% del totale. Sostanzialmente il doppio della media europea (18%) e molto di più di quella mondiale (22%).

Spropositati gli ingressi e le presenze di detenuti definiti “tossicodipendenti”: è dichiarato così il 38,8% di chi entra in carcere, mentre al 31/12/2024 erano presenti nelle carceri italiane 19.755 detenuti “certificati” il 31,9% del totale. Non erano mai stati così tanti dal 2006 (anno dell’entrata in vigore della legge Fini-Giovanardi) ad oggi.

➡ Le conseguenze sulla Giustizia


Le associazioni della Società civile denunciano che continuano a esser negati i dati, pur pubblici, sui procedimenti in corso, per cui i dati sono fermi al 2023 che raccontano un paese in cui sono aperti quasi 120.000 fascicoli per procedimenti penali per droghe: per violazione dell’articolo 73 e 74 rispettivamente 170.292 e 45.285.

➡ Le misure alternative


Continua l’allargamento della sfera penale che supera quota 150.000, con la costante crescita delle misure alternative, che sono in realtà una alternativa alla libertà invece che alla detenzione. In un contesto di forte domanda di controllo sociale istituzionale, gli strumenti di diversion e quelli di probation consentono di ampliare l’area del controllo, invece che limitare quello coattivo-penitenziario. Ne è segno il fatto che oltre ai quasi 62.000 detenuti al 31/12/2023 erano in carico per misure alternative e sanzioni di comunità (Messa alla Prova) ulteriori 93.475 soggetti, quasi 10.000 in più rispetto al 2023 (+11,6%).

➡ Le segnalazioni e le sanzioni amministrative per il consumo di droghe illegali


Nel 2024 sono registrate 36.960 segnalazioni. Di queste circa il 38% finisce con una sanzione amministrativa (12.353), le più comuni la sospensione della patente (o il divieto di conseguirla) e del passaporto. Questo anche in assenza di un qualsiasi comportamento pericoloso messo in atto dalla persona sanzionata. La repressione continua ad abbattersi sui minori, che confermano i numeri del 2023, in attesa del loro consolidamento: 3.722 adolescenti che entrano in un percorso sanzionatorio stigmatizzante (cioè desocializzante) e controproducente. La quasi totalità dei minori, il 97,7%, è segnalato per cannabis. Risulta irrilevante la vocazione “terapeutica” della segnalazione al Prefetto: solo 410 persone sono state sollecitate a presentare un programma di trattamento socio-sanitario; nel 2007 erano 3.008. Anche gli inviti a presentarsi al SERD continuano a diminuire (3.792). La repressione colpisce principalmente persone che usano cannabis (77,4%), seguono a distanza cocaina (15,8%) ed eroina (2,8%) e, in maniera irrilevante, le altre sostanze. Dal 1990 1.463.442 persone sono state segnalate per possesso di droghe per uso personale, 1.074.754 di queste per derivati della cannabis.

Le associazioni che producono il Libro Bianco hanno convocato una contro-confereza sulle droghe il secondo finesettimana di novembre in concomitanza con la VII Conferenza sulle dipendenze indetta dal Governo.

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Filomena Gallo partecipa al convegno “Democrazia e partecipazione sul tema del fine vita: l’esperienza francese”


L’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, partecipa in qualità di relatrice al convegno Democrazia e partecipazione sul tema del fine vita: l’esperienza francese, organizzato su iniziativa della Vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone.

L’appuntamento è per martedì 24 giugno 2025, dalle ore 14:00 alle ore 15:30, presso la Sala Nassirya del Senato della Repubblica, in Piazza Madama 11 a Roma. Sarà, comunque, possibile seguire la diretta sei lavori anche sulla TV del Senatoe sulla pagina Facebook della senatrice Mariolina Castellone.


Oltre a Filomena Gallo interverranno i membri della Convenzione cittadina sul fine vita Bintou Mariko e Marc-Olivier Strauss-Khan, l’avvocata Giovanna Marsico, Direttrice del Centro nazionale francese del fine vita e delle cure palliative, Christèle Gautier, già consigliera di Gabinetto delle ministre Agnes Firmin le Bodo e Catherine Vautrin, le senatrici Anna Bilotti, membro del Comitato ristretto sul fine vita, e Alessandra Maiorino, Vicepresidente vicaria del Gruppo del Movimento 5 Stelle. Introduce la senatrice Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato, modera la giornalista Valentina Petrini.

➡ Informazioni utili


L’accesso in sala – con abbigliamento consono e per gli uomini con l’obbligo di giacca e cravatta – è consentito fino al raggiungimento della capienza massima. In caso di esaurimento posti in presenza, la conferenza potrà essere seguita in streaming sui canali ufficiali.

Gli ospiti e i giornalisti devono accreditarsi scrivendo a: mariadomenica.castellone@senato.it

Le opinioni e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono nell’esclusiva responsabilità dei proponenti e dei relatori e non sono riconducibili in alcun modo al Senato della Repubblica o ad organi del Senato medesimo.

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Liberi di morire – Dialogo su coscienza, diritto e libertà a partire da “Questione di vita o di morte” con Francesca Re e Aldo Luchi


Liberi di morire – Dialogo su coscienza, diritto e libertà a partire da “Questione di vita o di morte”
Domenica 22 giugno 2025 – ore 17:00 – Casa Cherchi, Neoneli (OR)

Domenica 22 giugno 2025, alle ore 17:00, presso Casa Cherchi a Neoneli (OR), si terrà l’incontro pubblico “Liberi di morire”, un dialogo aperto sul tema del fine vita, promosso in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni e inserito all’interno del Festival Licanìas.

📖 L’appuntamento prende spunto dal libro “Questione di vita o di morte” (Einaudi, 2019) per sviluppare una riflessione che intreccia coscienza personale, filosofia del diritto e diritti civili.

🗣 Intervengono:

  • Paolo Flores d’Arcais, filosofo e direttore di Micromega
  • Avv. Francesca Re, Consigliera Generale dell’Associazione Luca Coscioni
  • Avv. Aldo Luchi, avvocato esperto in diritti fondamentali

Un’occasione per confrontarsi pubblicamente su una delle grandi sfide civili del nostro tempo: il diritto di scegliere fino alla fine.

📍 Casa Cherchi – Neoneli (OR)
🕔 Domenica 22 giugno 2025 – ore 17:00
🎟 Ingresso gratuito – Info e programma completo su: www.licanias.it

🤝 In collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni

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Disposizioni Anticipate di Trattamento – Incontro informativo a Vestone con la Cellula Coscioni di Brescia
Venerdì 20 giugno 2025 – ore 20:30 – Auditorium Rigoni Stern, Vestone (BS)

Venerdì 20 giugno 2025, alle ore 20:30, presso l’Auditorium Rigoni Stern di Vestone (BS), si terrà l’incontro pubblico dedicato alle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT):
“Perché farle – Come redigerle – Dove depositarle – Quando utilizzarle”


L’iniziativa è promossa dal Comune di Vestone, dalla Commissione Cultura e dall’Assessorato ai Servizi Sociali, in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni.

📣 Durante la serata interverranno:

  • Avv. Marzio Remus, membro e volontario della Cellula Coscioni di Brescia, per illustrare il valore giuridico e civile delle DAT e rispondere alle principali domande pratiche
  • Sig.ra Anna Maria Baricchia, dell’Ufficio di Stato Civile e Demografico del Comune di Vestone, per spiegare le modalità di deposito e registrazione

A seguire: spazio per domande del pubblico e conclusioni.

📍 Auditorium Rigoni Stern – Via Glisenti 23, Vestone (BS)
🕣 Venerdì 20 giugno 2025 – ore 20:30
🎟 Ingresso libero

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A Bologna apre la nuova sede della Cellula Coscioni – Inaugurazione con Matteo Mainardi
Lunedì 16 giugno 2025 – ore 19:00 – Casa di Quartiere Centro Stella, Via L. Savioli 3

La cellula bolognese dell’Associazione Luca Coscioni cresce e si rinnova!
Lunedì 16 giugno 2025, alle ore 19:00, si terrà l’inaugurazione ufficiale della nuova sede della Cellula Coscioni di Bologna, presso la Casa di Quartiere Centro Stella, in Via Ludovico Savioli 3.


Sarà un momento di incontro, partecipazione e rilancio delle attività sul territorio e delle raccolte firme imminenti. All’inaugurazione sarà presente Matteo Mainardi, Consigliere Generale dell’Associazione e responsabile delle iniziative sul fine vita.

📍 Casa di Quartiere Centro Stella – Via L. Savioli 3, Bologna
🕖 Lunedì 16 giugno – ore 19:00
🎉 Ingresso libero e aperto a tutte e tutti

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“Rock ’n’ Rights” – Diritti, musica e partecipazione a Passirano con la Cellula Coscioni di Brescia


Rock ’n’ Rights” – Diritti, musica e partecipazione a Passirano con la Cellula Coscioni di Brescia
14 giugno 2025 – dalle ore 16:00 – Birrificio Curtense, Passirano (BS),

Sabato 14 giugno 2025, dalle ore 16:00, il Birrificio Curtense di Passirano (BS), in Via V. Bachelet 7, ospiterà l’evento “Rock ’n’ Rights”, una giornata dedicata a musica, diritti, cibo e birra artigianale, promossa da realtà impegnate nel sociale e nell’attivismo civile.


🎸 In programma i live di:

  • Sirio
  • Aymara
  • Mens Moarida
  • Diego Seminario
  • Made in Brescia

📣 Durante l’evento sarà presente un banchetto della Cellula Coscioni di Brescia, dove sarà possibile:

  • Ricevere materiali informativi sui diritti civili e sul fine vita
  • Firmare la proposta di legge di iniziativa popolare nazionale per la legalizzazione dell’eutanasia, recentemente depositata in Cassazione il 5 giugno 2025

👐 In collaborazione con: Ciurma Pastafariana, Amnesty International Lombardia, Brescia per Mediterranea e Associazione Luca Coscioni

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Presso la Camera dei Deputati il convegno “fine vita tra libertà e limiti-prime riflessioni sulla legge regionale toscana”, con Gallo, Re e Baldini


“Fine vita tra libertà e limiti” – Convegno alla Camera con Filomena Gallo, Francesca Re e Gianni Baldini
18 giugno 2025 – ore 10:00-13:30 – Sala E. Berlinguer, Palazzo dei Gruppi – Camera dei Deputati, Roma

Martedì 18 giugno 2025, dalle ore 10:00 alle 13:30, si terrà presso la Sala E. Berlinguer del Palazzo dei Gruppi della Camera dei Deputati (Via Uffici del Vicario 21, Roma) il convegno “Fine vita tra libertà e limiti – Prime riflessioni sulla legge regionale toscana”.


L’incontro, promosso da rappresentanti istituzionali e esperti del settore, intende approfondire il significato, le implicazioni e la portata della legge regionale n. 16/2025 approvata dalla Regione Toscana per dare attuazione alle sentenze della Corte costituzionale in materia di suicidio medicalmente assistito. Una legge che ha aperto un dibattito giuridico e politico a livello nazionale dopo l’impugnazione da parte del Governo. La locandina dell’evento è visualizzabile a questo link.

Tra gli interventi, si segnala la partecipazione di:

  • Avv. Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni
  • Avv. Francesca Re, Consigliera Generale ALC
  • Avv. Gianni Baldini, membro di Giunta ALC

Altri relatori:

  • On. Marina Sereni – Responsabile Sanità PD
  • On. Marco Furfaro – Capogruppo Comm. Affari Sociali
  • Cons. Enrico Sostegni – Presidente IV Commissione Sanità Toscana
  • Beppino Englaro – Fondazione Eluana Englaro
  • Prof. Gianni Baldini – Università di Firenze e Siena
  • Prof. Antonio Vallini – Università di Pisa
  • Dr. Piero Morino – Medico palliativista
  • Dr.ssa Mariella Orsi – Esperta in bioetica

📍 Sala E. Berlinguer – Camera dei Deputati, Via Uffici del Vicaro 21, Roma
🗓 Mercoledì 18 giugno 2025 – ore 10:00-13:30
✉ Prenotazione obbligatoria entro il 16 giugno: seg.studiobaldini@gmail.com

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Matteo D’Angelo interviene al convegno “Fine Vita – Questioni etico-filosofiche, medico-giuridiche e sociali” a Mestre


14 giugno 2025 – ore 10:00 – Auditorium Centro Culturale Candiani, Mestre (VE)

Sabato 14 giugno 2025, a partire dalle ore 10:00, presso l’Auditorium del Centro Culturale Candiani di Mestre (VE), si terrà il convegno pubblico “Fine Vita – Questioni etico-filosofiche, medico-giuridiche e sociali”, promosso dal Collegio dei Maestri Venerabili del Veneto Euganeo – Grande Oriente d’Italia.

Tra i relatori ci sarà anche l’Avv. Matteo D’Angelo, attivista di Soccorso Civile e dell’Associazione Luca Coscioni, che interverrà con una relazione dal titolo:
🗣 “La disobbedienza civile come strumento di progresso”
Una riflessione sull’azione nonviolenta e il ruolo dell’attivismo nella promozione di diritti sul fine vita.

Programma dei relatori:

  • Prof. Maurizio Mori – Presidente della Consulta di Bioetica Onlus, membro del Comitato Nazionale di Bioetica
    “Perché è etica la morte volontaria assistita”
  • Dott.ssa Mariella Immacolato – Comitato Etico Azienda Toscana Nord-Ovest
    “L’esperienza della Toscana sul suicidio medicalmente assistito”
  • Giulio Mignani – Ex parroco e attivista per i diritti civili
    “La visione di un credente sul tema del fine vita”
  • Avv. Matteo D’Angelo – Associazione Luca Coscioni, Soccorso Civile

🎤 Modera: Marta Artico – Giornalista

📍 Auditorium Centro Culturale Candiani – Mestre (VE)
🕙 Sabato 14 giugno 2025 – ore 10:00
🎟 Ingresso libero

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Proiezione del film “L’Ultimo Viaggio” con la partecipazione di Marco Cappato e dei registi a Paderno Dugnano


Proiezione del film “L’Ultimo Viaggio” con la partecipazione di Marco Cappato e dei registi
9 giugno 2025 – ore 20:45 – Cineteca Milano Metropolis, Paderno Dugnano

Lunedì 9 giugno 2025, alle ore 20:45, presso la Cineteca Milano Metropolis (Via Oslavia 8, Paderno Dugnano), verrà proiettato il film “L’Ultimo Viaggio”, diretto da Lorenzo Ceva Valla e Mario Garofalo, con Fabio Marini e Debora Zuin.


Al dibattito successivo alla proiezione parteciperà Marco Cappato, tesoriere di Associazione Luca Coscioni.

Un’occasione per riflettere, attraverso il linguaggio del cinema, sul significato della libertà di scegliere e sull’importanza di riconoscere il diritto a un fine vita dignitoso.

📍 Cineteca Milano Metropolis – Via Oslavia 8, Paderno Dugnano (MI)
🕘 Lunedì 9 giugno 2025 – ore 20:45
🎟 Incontro con i registi e Marco Cappato

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Abbiamo depositato in Cassazione una proposta di legge per legalizzare tutte le scelte di Fine vita


La raccolta firme partirà il 26 giugno e sarà sia online sulla piattaforma dedicata sia cartacea presso i tavoli che verranno organizzati in tutta Italia

Filomena Gallo e Marco Cappato commentano: “dopo 12 anni di attesa e 4 richiami della Consulta, ne va della dignità del Parlamento, oltre che delle persone che soffrono”


L’Associazione Luca Coscioni ha depositato oggi in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per legalizzare tutte le scelte di fine vita, inclusa l’eutanasia attiva. Saranno necessarie almeno 50.000 firme per poter presentare la proposta in Parlamento.

L’obiettivo della legge è disciplinare le condizioni e le procedure per porre fine volontariamente alla propria vita, anche con l’aiuto attivo di un medico, nel rispetto della dignità umana e dell’autodeterminazione, eliminando l’attuale discriminazione tra persone malate dipendenti da trattamenti di sostegno vitale e non dipendenti.

La proposta di legge prevede che possano accedere alla morte volontaria assistita persone maggiorenni, capaci di intendere e volere, affette da patologie irreversibili o con prognosi infausta a breve termine, che causano sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili dalla persona stessa.

La scelta tra l’autosomministrazione dei farmaci per il fine vita e la somministrazione da parte del medico è lasciata alla volontà del paziente, in base alle proprie condizioni cliniche e alle preferenze personali, in accordo con il medico. La procedura potrà poi avvenire in strutture sanitarie pubbliche o convenzionate, oppure a domicilio con supporto medico.

Tutto l’iter è affidato al Servizio sanitario nazionale e prevede un processo di verifica da concludersi entro 30 giorni. È garantito il diritto all’obiezione di coscienza per il personale sanitario, ma le strutture devono comunque assicurare la procedura.

➡LEGGI QUI IL TESTO COMPLETO DELLA PROPOSTA DI INIZIATIVA POPOLARE


Nel 2013 l’Associazione Luca Coscioni aveva depositato una proposta di legge di iniziativa popolare seguita da alcune disobbedienze civili che hanno poi portato alla legge sul testamento biologico. Ma dopo 4 richiami della Corte costituzionale, un referendum sostenuto da 1.240.000 persone e nuove disobbedienze civili, il Parlamento si è rifiutato di affrontare la questione..

Al Numero Bianco dell’Associazione Luca Coscioni, il numero gratuito sui diritti nel fine vita, arriva in media una chiamata al giorno da parte di persone che chiedono informazioni sui diritti di fine vita.

“Di fronte a un Parlamento bloccato e a un Governo che boicotta la libertà di scelta, servono di nuovo i cittadini. Chiediamo che anche in Italia si possa accedere legalmente all’eutanasia, come in Spagna, Olanda, Belgio e Lussemburgo. A breve inizierà la raccolta firme. I Parlamentari trovino almeno il coraggio di discutere, come stanno facendo in Francia e in Inghilterra. Ne va della dignità stessa del Parlamento, oltre che delle persone che soffrono”, hanno dichiarato Marco Cappato e Filomena Gallo, Tesoriere e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni.

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