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I telefoni cellulari sono diventati strumenti di comunicazione comuni e di base, ora utilizzati non solo per le telefonate, ma anche per accedere a Internet, inviare messaggi di testo e documentare il mondo. Sfortunatamente, i telefoni cellulari non sono stati progettati per la privacy e la sicurezza per impostazione predefinita

ssd.eff.org/en/playlist/privac…

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L'hardware wallet Trezor ha introdotto la firma AOPP la scorsa settimana, permettendo agli utenti di generare firme conformi allo standard AOPP utilizzato in alcune giurisdizioni. Il 28 gennaio, Trezor ha annunciato che rimuoverà tale protocollo nel prossimo aggiornamento della Trezor Suite "a seguito di un'attenta considerazione dei recenti feedback", facendo riferimento alle preoccupazioni di una potenziale perdita di privacy da parte degli utenti Reddit e Twitter.
it.cointelegraph.com/news/trez…

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L'Italia secondo un recente report di DLA Piper è al secondo posto per numero di violazioni della GDPR con 83 interventi dell’Autorità Garante (in testa c’è la Spagna con più di 250 sanzioni, segue la Romania con 57)

hdblog.it/amazon/articoli/n550…

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Lo sviluppo delle bioingegnerie ha aperto un dibattito globale. I pericoli per i diritti rendono necessaria un’alleanza su regole e leggi. Gli studi della Bicocca con l’apporto dei massimi esperti mondiali

corriere.it/buone-notizie/22_g…

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it.sputniknews.com/20220130/di…


Pasquale Stanzione, presidente del Garante privacy in occasione della giornata europea della protezione dati personali: 'Il diritto ai dati personali è inscritto e saldamente radicato in una cornice europea'. All'evento hanno preso parte anche i componenti dell'Autorità Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia e Guido Scorza.

key4biz.it/stanzione-garante-p…



La privacy secondo te: la nuova rubrica di #cosedagarante insieme a Italian Tech


Tutte le domeniche, su Italian Tech, la parola alle persone, per capire, raccontare, discutere e far discutere di quanto la privacy è centrale nella nostra vita. Questa settimana Albano Carrisi che ringrazio per la disponibilità!

Per guardare il video clicca qui.


guidoscorza.it/la-privacy-seco…

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Pa e obbligo di pubblicazione: necessario comunque tutelare la privacy Nonostante gli obblighi in capo alla Pubblica Amministrazione va operata un’attenta selezione dei dati personali da riportare nei documenti pubblici
altalex.com/documents/news/202…


Sempre più numerosi sono i locali che somministrano cibi e bevande, giuridicamente qualificabili come luoghi privati aperti al pubblico, che installano sistemi di videosorveglianza al proprio interno o nelle aree esterne circostanti.
A tutela della riservatezza della clientela pare legittimo chiedersi nel rispetto di quali normative questi sistemi possono essere attivati e messi in esercizio.

virtuquotidiane.it/cronaca/vid…



WhatsApp, l'Ue chiede chiarezza su privacy e gestione dati Dopo le richieste della Commissione, il servizio di messaggistica avrà tempo fino alla fine di febbraio per rispondere
studiocataldi.it/amp/news.asp?…



Privacy: perché la Convenzione 108+ è cruciale per il libero flusso dei dati

agendadigitale.eu/sicurezza/pr…

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L'ossessione tedesca per Telegram e la censura

È qualche tempo che la Germania è particolarmente ossessionata con Telegram. La piattaforma non piace davvero allo Stato tedesco, tanto che a giugno dello scorso anno è stato avviato un procedimento giudiziario che potrebbe portare a una sanzione di 55 milioni di euro per violazione della normativa “anti hate speech”, conosciuta come NetzDG.

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Il motivo, come spiegato nell’estratto, è che Telegram avrebbe violato l’ordine di rimuovere contenuti ritenuti in violazione di legge come richiesto dai ministri di giustizia e dell’interno.

La NetzDG prevede l’obbligo, rivolto alle piattaforme social, di rimuovere contenuti illegali entro 24 ore dalla richiesta da parte dell’autorità. Secondo la Germania Telegram sarebbe popolato da pericolosi gruppi di dissidenti covid (attenzione, le parole sono importanti), estremisti di destra, spacciatori e truffatori e questo lo renderebbe il software più pericoloso al mondo.

È ancora dubbioso se la NetzDG si possa applicare o meno a Telegram, in quanto dovrebbe essere qualificato come piattaforma social, ma si sa che le leggi sono soltanto una linea guida per lo Stato, che alla fine finisce sempre per fare ciò che vuole.

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Ma che vuole la Germania?


La campagna contro Telegram sembra più una questione politica che giudiziaria. È sufficiente farsi un giro online e leggere le dichiarazioni degli ultimi 12 mesi per constatare che l’obiettivo non è ottenere al rispetto della legge (che a tutti gli effetti è folle, ma ci torno dopo), quanto invece demonizzare il più possibile Telegram.

La piattaforma negli ultimi due anni ha acquisito un numero incredibile di utenti in Europa, complice anche la gaffe di Whatsapp e la possibilità di creare gruppi e canali molto numerosi su Telegram. Aiuta anche il fatto che la sede sia a Dubai, e quindi fuori dal controllo politico diretto dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. E infatti tradizionalmente i fondatori di Telegram hanno poco interesse a rispettare i diktat occidentali.

Telegram è sostanzialmente un’isola di libertà d’espressione che dà molto fastidio ai politici di tutto il mondo. L’obiettivo è quindi di unire le forze con gli altri paesi membri europei e restringere il più possibile l’operatività di Telegram - fino anche ad arrivare a un ban totale. Questo almeno è quello che vorrebbe il Ministro Marco Buschmann.

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Telegram è solo un sintomo


La guerra contro Telegram è soltanto uno dei sintomi di una malattia molto grave che affligge l’Unione Europea ormai da anni ed è in fase terminale.

Tra i principali sintomi: grave rifiuto di ogni forma di crittografia, bramosia di controllo delle comunicazioni e delirio di onnipotenza che dà luogo a censura incontenibile. Prognosi: morte di privacy e libertà - che a ben vedere sono sinonimi, ma questa è un’altra storia.

Questa patologia non colpisce solo l’UE, ma anzi è estremamente contagiosa, come mostrano alcune dichiarazioni recenti:

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Tra le principali conseguenze di questa patologia ci sono due filoni politico-normativi che viaggiano in parallelo (pur con i dovuti intrecci) e che bisogna seguire con molta attenzione.

Guerra alla crittografia


Un primo filone è quello della guerra politica alla crittografia, ne ho parlato spesso. È una guerra subdola che usa facili pretesti come la pedopornografia e la criminalità per avanzare e conquistare consenso tra le persone.

Dal punto di vista politico sono ormai infinite le dimostrazioni della volontà - ormai globale - di limitare il più possibile ogni forma di crittografia forte; quella crittografia cioè che non può essere bypassata da un attaccante, come lo Stato.

Le leggi contro la crittografia forte si stanno moltiplicando in tutto il mondo a una velocità pazzesca, soprattutto in quegli Stati che aderiscono in prima linea alla Five-Eyes Alliance (un accordo di intelligence globale promosso dagli Stati Uniti), come l’Australia.

In UE ancora non siamo a questo livello, ma ci stiamo girando attorno come da diverso tempo. L’ultimo tentativo “indiretto” di demolire la crittografia è il regolamento Chatcontrol, di cui ho parlato estensivamente nei mesi scorsi e di cui parlerò di nuovo prossimamente, perché a marzo 2022 inizieranno i lavori per il Chatcontrol 2.0.

In questo filone si aggancia poi indirettamente anche la guerra alle cryptovalute e soprattutto a Bitcoin, anche se le argomentazioni sono spesso molto più ampie e subdole.

Controllo e censura


Un secondo filone è quello del controllo e della censura di Internet e delle piattaforme per la comunicazione. Attenzione perché questo filone si intreccia con il primo, ma si estende ben oltre la semplice ma pericolosa guerra alla crittografia. Lo scopo di questo filone politico-normativo è acquisire il controllo totale di ciò che accade nel mondo digitale. Gli effetti sono quelli che vediamo ogni giorno: manipolazione delle informazioni, censura di determinati canali o di determinate idee.

Ma non solo. Le recenti proposte normative europee (regolamenti, quindi applicabili in ogni paese membro) vanno nettamente nella direzione già presa dalla Germania nel 2018 con la NetzDG: rimozione immediata di contenuti online e responsabilità (con alcune eccezioni) dei provider di servizi.

L’esempio più eclatante è forse il TERREG - regolamento europeo per la lotta al terrorismo online. Questo regolamento, efficace da giugno 2022, prevede l’obbligo di rimozione entro 1 ora di qualsiasi contenuto “illegale” segnalato dalle autorità - con portata transnazionale.

Come fa una piattaforma come Twitter, ad esempio, a rimuovere un contenuto segnalato dall’autorità entro 1 ora? Semplice: tramite algoritmi automatizzati e con nessuna reale garanzia per la libertà d’espressione di chi si vede censurato.

La portata transnazionale di questo potere di censura è la ciliegina sulla torta. Le autorità tedesche potrebbero ad esempio ordinare la rimozione di un messaggio scritto da un cittadino italiano.

Inquietante, considerando che la definizione di ciò che è considerabile “contenuto terroristico” è strettamente politica, e che ogni Stato ha la sua interpretazione. Il TERREG offre una definizione, che ricorda molto una supercazzola:

'terrorist content' means one or more of the following information:

(a)inciting or advocating, including by glorifying, the commission of terrorist offences, thereby causing a danger that such acts be committed;

(b)encouraging the contribution to terrorist offences;

(c)promoting the activities of a terrorist group, in particular by encouraging the participation in or support to a terrorist group within the meaning of Article 2(3) of Directive (EU) 2017/541;

(d)instructing on methods or techniques for the purpose of committing terrorist offences.


In pratica, anche le discussioni di chi protesta contro le restrizioni Covid potrebbero essere facilmente flaggate e perseguite come “contenuto terroristico”.

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L’effetto del TERREG sarà quindi quello di dare poteri di censura praticamente illimitati alle autorità degli stati membri, che non vedono l’ora di usarli. Sarà molto difficile mettersi al riparo da questi sistemi di sorveglianza e censura (che saranno spesso automatizzati) sulle piattaforme centralizzate tradizionali.

Per questo motivo è fondamentale fin da ora prendere consapevolezza del problema e orientarsi verso piattaforme decentralizzate e non censurabili.

Non arriverà nessuno a salvarci.

“We cannot expect governments, corporations, or other large, faceless organizations to grant us privacy out of their beneficence. [...] We must defend our own privacy if we expect to have any. We must come together and create systems which allow anonymous transactions to take place.

- Eric Hughes, estratto del Cypherpunk Manifesto, 1993

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(Chiudiamo con la mia fantastica tshirt, ringraziando Hughes e tutti i Cypherpunk vecchi e nuovi).

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Grazie per aver letto Privacy Chronicles. Se ti piace perché non ti iscrivi?


privacychronicles.substack.com…

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Una mappa delle telecamere cinesi in uffici e luoghi pubblici d'Italia Sono almeno 2.430 gli impianti di sorveglianza targati Hikvision e Dahua acquistati dalle pubbliche amministrazioni. Dai piccoli Comuni fino a Palazzo Chigi.

Wired li ha censiti, mentre si prepara il nuovo bando pubblico per la videosorveglianza che dovrà sciogliere i nodi sulla tecnologia del Dragone

wired.it/article/telecamere-ci…





Il realismo capitalista e la costruzione dell'uomo economico


«Tutta una serie di misure e politiche neoliberali, come ad esempio la liberalizzazione dei servizi, la precarizzazione del mondo del lavoro, la programmazione per obiettivi nella Pubblica Amministrazione, l’aziendalizzazione della sanità e della scuola, sono funzionali proprio a creare situazioni di scarsità e di libera concorrenza che costringono i soggetti a pensare ed agire in termini calcolanti e competitivi, pena la sconfitta nella competizione, la disoccupazione e quindi il fallimento esistenziale.
Le generazioni più giovani, oggi, sono nate e cresciute nella società di mercato, e ne hanno introiettato pienamente i meccanismi essendosi formati entro i suoi meccanismi disciplinari: l’esempio più lampante sono i social network, Instagram su tutti, in cui la competizione sui like e la ricerca di successo e celebrità sulla base del meccanismo di influencing costruiscono quotidianamente tanti piccoli “imprenditori di se stessi”.
Come diceva Margareth Thatcher, “l’economia è il mezzo, ma l’obiettivo sono le anime”.»

lacittadifedora.it/il-realismo…



AGGIORNAMENTO COVID 19 DEL 28 GENNAIOLa Asl Roma 5 ha comunicato che da sabato 22 ad oggi venerdì 28  gennaio ci sono stati 1833 nuovi casi positivi al Covid 19 a Guidonia  Montecelio.


Certo che l’elezione del Presidente della Repubblica è un passaggio molto importante, ma no, non può assorbire tutto, quasi cancellare il resto e con quello la realtà.


Bentornati alla #FLEalMassimo qualche giorno fa ricorreva l’anniversario del giorno nel quale le truppe dell’armata rossa nel 1945 liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.


Sembra che Dante sia sbarcato fra i grandi elettori, fin qui piuttosto piccini. Difficile che ci abbiano pensato, ma a scorrere la storia delle precedenti elezioni presidenziali si coglie meglio il significato della condotta vista nel corso delle pri…


youtube.com/embed/RiSvGx5iIEE

L’elezione del Presidente della Repubblica ha le sue regole, ha le sue anche liturgie, ricorrenti nel tempo, ma le difficoltà delle forze politiche sono sono emerse subito, fin dall’inizio.

Il risultato è evidente: esiste una maggioranza di governo, quindi un numero di parlamentari e di forze politiche che sono colleghi e alleati nel medesimo governo, i cui rappresentanti siedono nel medesimo Consiglio dei Ministri, che con quei numeri e con quella maggioranza avrebbero potuto – secondo me, dovuto – eleggere il Presidente della Repubblica al primo scrutinio.

Non è andata così, però non c’è neanche da fare moralismi sul fatto che ci sono stati dei nomi e ci sono state delle divisioni.

Io, però, vorrei richiamare l’attenzione su una cosa apparentemente laterale, ma, in realtà, molto rilevante, secondo me, perché dice molto anche del futuro.

Nel corso della discussione, tra i nomi emersi e rimbalzati continuamente sui giornali, c’erano da una parte quello del Presidente del Consiglio, il Professor Mario Draghi, e quello della Dottoressa Belloni, il Capo dei Servizi di Informazione – una volta detti servizi segreti – quindi il servizio di intelligence.

Su Draghi al Quirinale si è detto che poteva essere pericoloso, perché c’è il PNRR, ci sono gli impegni presi con l’Europa: è una considerazione fondatissima, che condivido.

Poi c’è chi dice che Draghi è una persona di spessore e di tale importanza per l’Italia, che, se fosse al Quirinale, saremmo sicuri che ci rimarrebbe per 7 anni. É vero che il Quirinale ha funzioni diverse rispetto al governo, però, con una permanenza di 7 anni, può esercitare la sua garanzia: discussione totalmente legittima.

Dunque, si è detto che se Draghi andasse al Quirinale, a Palazzo Chigi potrebbe andare la Dottoressa Belloni. Se, invece, Draghi restasse a Presidente del Consiglio, allora perché non eleggere la Belloni Presidente della Repubblica? Si tratterebbe anche di una donna.

Ora, non è minimamente in discussione la qualità delle persone, perché si tratta di due nomi di altissimo livello, tra i migliori che abbiamo in Italia: dunque, non è minimamente in discussione questo.

Il tema è: in quale Paese il Capo dei Servizi di Sicurezza diventa Capo del Governo o Presidente della Repubblica? In guerra, forse, anzi neanche.

Ci sono Paesi molto esposti sul lato della sicurezza, che si guardano bene dal fare una scelta simile. Ad esempio, Israele tiene separate le cose ed il perché è evidente: il mestiere delle informazioni e non è esattamente lo stesso mestiere dell’ esporsi al consenso popolare.

Questo mi pare assolutamente giusto e corretto.

Come si può pensare che la stragrande maggioranza dei parlamentari, quindi delle forze politiche e, quindi, in qualche modo, degli elettori che li hanno votati – perché, ricordiamolo, sono comunque tutti figli delle elezioni politiche del 2018 – dica: “noi vogliamo restare maggioranza, perché gli obiettivi che abbiamo raggiunto devono essere difesi nell’interesse generale, però ad una condizione: non sia mai uno di noi a fare una scelta, che non sia mai uno di noi a prendere la guida”.

In questa ottica, deve esserci sempre qualcuno che viene da fuori.

Dunque, prima di arrivare a considerare inutile il voto – che in democrazia sarebbe una disastro e non deve succedere mai – si arriverà alla conclusione di avere votato degli inutili.

Infatti, le forze politiche, pur sapendo di dover andare d’accordo, pur sapendo di dover rimanere in coalizione, non sono in grado di individuare una persona condivisa.

Tutti malfidati? Tra le vostre fila non c’è nessuno che possa essere considerato dagli altri, cioè anche da quelli che saranno avversari al momento della campagna elettorale, apprezzabile dal punto di vista istituzionale o delle capacità di governo?

Ripeto ho nominato due persone che il cielo ce l’hai conservi, ma, forse, da questo tipo di politica, che il cielo ce ne liberi.

L'articolo proviene da Fondazione Luigi Einaudi.

https://www.fondazioneluigieinaudi.it/meglio-liberarsene/



Telemarketing e Registro delle opposizioni: il Garante Privacy emette parere favorevole sullo Schema di decreto del Presidente della Repubblica.


Lo scorso 13 gennaio, il Garante Privacy ha emesso parere favorevole circa lo “Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante sostituzione del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 178, in materia di istituzione e funzionamento del registro pubblico dei contraenti che si oppongono all’utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali”. La bozza dell’atto legislativo ha recepito le osservazioni sollevate dall’Authority e la normativa nazionale ha colmato le lacune di disciplina che frenavano l’esito positivo della consultazione avviata.

Con provvedimento n. 3 del 13 gennaio 2022 il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha emesso parere favorevole al nuovo “Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante sostituzione del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 178, in materia di istituzione e funzionamento del registro pubblico dei contraenti che si oppongono all’utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali”.

Lo Schema di decreto in esame deve sostituire il regolamento di cui al d.P.R. 7 settembre 2010, n. 178 e s.m.i., intervenendo sulla disciplina del Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO) al fine di estenderne l’operatività alle numerazioni telefoniche nazionali, sia fisse che mobili, non incluse in elenchi dei contraenti.

Trattandosi di un atto legislativo relativo al trattamento dei dati, il Ministero dello sviluppo economico attivava la procedura di cui all’art. 36, par. 4, GDPR, chiedendo un consulto all’Authority circa la conformità dello Schema di decreto alle disposizioni della normativa in materia di trattamento dei dati personali.

Nel parere il Garante ripercorre le tappe che hanno segnato la fase di interlocuzione con il Mise ed evidenzia gli obiettivi raggiunti nell’ambito della consultazione, come l’accoglimento delle osservazioni espresse dal Garante con due precedenti pareri.

Rileva, poi, che le perplessità sollevate con l’ultima nota del 24 giugno 2021 sono state superate dall’emanazione del D.L. n. 139 dell’8 ottobre 2021, il quale ha provveduto ad estendere l’efficacia revocatoria del consenso derivante dall’inscrizione al registro anche alle chiamate eseguite con modalità automatizzate.

In ragione della complessiva ragionevolezza delle soluzioni proposte a seguito della novella legislativa, dunque, il Garante ha ritenuto non residuassero rilievi ulteriori da esprimere e ha emesso parere favorevole all’adozione dello Schema di decreto.

Grazie alle modifiche operate, i consumatori potranno opporsi alla ricezione sia delle chiamate indesiderate eseguite tramite operatore, che di quelle effettuate con l’uso di sistemi automatizzati, modalità di contatto che sino ad ora era sfuggita alle limitazioni sancite dalla disciplina previgente.

L’iscrizione al RPO comporterà poi, tra le altre cose, la revoca dei precedenti consensi espressi dai consumatori, così da evitare il perdurare di eventuali abusi.

Il 21 gennaio u.s. il Consiglio dei Ministri si è riunito a Palazzo Chigi per discutere, tra le altre cose, lo Schema di d.P.R., approvandolo in esame definitivo.

Brevemente, si rammentano le novità più rilevanti che comporterà l’adozione del decreto:

  • sarà regolamentato il trattamento delle numerazioni telefoniche mediante l’impiego del telefono e l’invio di posta cartacea per la diffusione di materiale pubblicitario o la vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.;
  • la disciplina del RPO verrà estesa a tutte le numerazioni nazionali fisse e mobili, comprendendo anche quelle non riportate negli elenchi telefonici, cartacei o elettronici, attualmente escluse;
  • verrà estesa anche alle comunicazioni via posta cartacea la possibilità per gli utenti di indicare i soggetti nei confronti dei quali intendono revocare l’opposizione al trattamento dei dati personali.

Maria Vittoria Aprigliano

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La Belt & Road Initiative (BRI), conosciuta anche come “la nuova via della seta” può essere descritta come un ambizioso progetto di sviluppo economico e commerciale cinese, lanciato nel 2013 dal presidente Xi Jinping.


Tivoli ricorda le vittime dell’Olocausto nella giornata del 27 gennaio, data scelta dall’Onu per commemorare lo sterminio di sei milioni di persone, soprattutto ebrei, ma anche polacchi, rom, sinti, testimoni di Geova, disabili e omosessuali, giudica…


Quella che viene spesso chiamata «epoca della società» è stata un periodo in cui alcuni straordinari pensatori si sono dati il compito di affrancarci dalla credenza, dominante nella storia dell’umanità, secondo cui gli eventi sociali sono la consegue…


27 GENNAIO GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MEMORIAOggi è la Giornata Internazionale della Memoria, il 27 gennaio 1945, infatti, le truppe sovietiche scoprirono il campo di concentramento nazista di Auschwitz liberando i prigionieri che vi erano rimasti…


Fin qui si usa la paura della guerra. È un’arma di guerra, la paura di una guerra. I russi hanno usato quell’arma per rimettere indietro gli orologi e tornare alle zone d’influenza, ridisegnare e calcare i confini della spartizione fatta a Yalta.


È normale ci siano negoziati politici. È normale non sia facile trovare una soluzione. Tenere assieme una maggioranza di governo all’evidenza emergenziale, di suo sufficiente ad eleggere il Presidente della Repubblica e difficilmente mantenibile ove …


                                                  L’ Amministrazione comunale di Tivoli, accogliendo la proposta della Consigliera del Sindaco per la promozione della lettura Dott.



Serve un maggiore coinvolgimento delle imprese, anche attraverso l’uso sistematico del partenariato pubblico-privato Il 2022 è un anno cruciale per l’avanzamento del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).


28 Gennaio 2022 – La protezione dei dati personali durante le emergenze: quale equilibrio possibile?


Il giorno 28 gennaio 2022, dalle ore 15.00 alle 17.00, in occasione della giornata inaugurale del Master di II livello in Responsabile della protezione dei dati personali: Data Protection Officer e Privacy Expert, si svolgerà il Webinar “La protezione dei dati personali durante le emergenze: quale equilibrio possibile?

Sarà possibile partecipare all’incontro collegandosi alla Piattaforma Microsoft Teams tramite il seguente link: teams.microsoft.com/l/meetup-j…

Locandina 28 gennaio 2022

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Ormai è diventata un’abitudine. Un organo dello Stato emette un provvedimento, un altro organo lo impugna e ne emette uno opposto. Un terzo organo, tipicamente il Consiglio di Stato, viene coinvolto per dirimere la controversia.


Scuola dei Diritti e delle Libertà. Il prezzo della libertà è l’eterna vigilanza – Lezione 21: Il Presidente della Repubblica rappresenta l’unità nazionale e può agire anche a tutela dei diritti e delle libertà dei cittadini


In Svezia la prima agenzia per la difesa psicologica contro la disinformazione

Cattiva informazione e manipolazione delle percezioni inducono ansia, paura e rabbia, perciò per difendere i valori della democrazia bisogna stimolare gli anticorpi della conoscenza e combattere la propaganda computazionale

di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/LaRepubblica del 24 Gennaio 2022

Si chiama Agenzia per la difesa Psicologica ed è la prima autorità governativa al mondo creata per proteggere il suo paese, la Svezia, dalla disinformazione. Nata il primo gennaio, con sede a Karlstad, diretta da un ex ambasciatore, Henrik Landerholm, è un’agenzia di intelligence statale “per la difesa proattiva delle informazioni” intese come risorsa di interesse nazionale ed ha l’obbiettivo di “salvaguardare la società aperta e democratica, la libera formazione dell’opinione pubblica, la libertà e l’indipendenza della Svezia”.

Come? Attraverso la difesa psicologica dei suoi cittadini appunto, e usando tutti gli strumenti conosciuti per identificare, analizzare e prevenire la disinformazione volta a influenzare indebitamente le percezioni, i comportamenti e il processo decisionale dei cittadini. Attenzione però a non confondere la cattiva informazione con la disinformazione.


dicorinto.it/testate/repubblic…