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Iran: ecco perché anche la visita di Pence, come quella di Pompeo quest'anno, dovrebbero incoraggiare azioni in Europa


La settimana che si è appena conclusa è stata densa di vertici internazionali: dopo il summit virtuale dei BRICS, che ha testimoniato che la Russia non è isolata dalle altre grandi potenze (quantomeno non a livello economico), non si è fatta attender…


VIDEO. Brasile: I predatori dell’Amazzonia sempre più agguerriti, lo confermano gli omicidi di Dom Philips e Bruno Pereira Araújo


La brutale uccisione del giornalista britannico collaboratore del The Guardian e del noto indigenista Bruno Pereira Araújo, sono stati uccisi in Brasile rivela gli interessi enormi legati allo sfruttamento della foresta e i pericoli a cui sono esposti i p

Pagine Esteri, 1 luglio 2022 – Dom Philips, 57 anni, e Bruno Pereira Araújo, 41, erano scomparsi il 5 giugno quando stavano viaggiando dalla comunità di São Rafael al comune di Atalaia do Norte, nello Stato di Amazonas.

Indagavano sulle minacce ai popoli indios della Valle del Javarí, la seconda riserva indigena più grande del Brasile e teatro di conflitti dominati dal traffico di droga, dal furto di legname, dall’estrazione illegale, dal bracconaggio e dalla pesca.

Sullo sfondo ci sono le prossime elezioni presidenziali che, sondaggi alla mano, dovrebbero mettere fine al mandato del controverso Jair Bolsonaro, noto anche per aver favorito lo sfruttamento dell’Amazzonia da parte di gruppi ed individui senza scrupoli. Ne abbiamo parlato con Pasquale Pugliese, italo-brasiliano residente a San Salvador, osservatore della realtà politica e sociale del Brasile.

player.vimeo.com/video/7259873…

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A ottobre torna il Mese dell’Educazione Finanziaria! Il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria sarà presente in tutta Italia con una serie di iniziative destinate a promuovere lo sviluppo della cultura finanziaria, assicurativa e previdenziale.

Sarà possibile candidarsi per inserire un’iniziativa nel programma di “Ottobre EduFin” fino al 27 settembre sul portale del Comitato www.quellocheconta.gov.it

Qui tutti i dettagli miur.gov.it/web/guest/-/a-otto…


t.me/Miur_Social/3462



THE QUEEN IS DEAD VOLUME 60 – ALCEU VALENCA \ LOS KINTOS \ JULIAN Y SU COMBO


In questo sessantesimo episodio di The Queen Is Dead tratteremo di un altro grande recupero dell’etichetta spagnola Vampisoul, che questa volta è arrivata fino in Brasile per riportarci il folgorante esordio solista di Alceu Valença. Sempre la Vampisoul recupera in Perù i Los Kintos, un grande gruppo che miscela ritmo cubano e musica peruviana per un risultato molto molto ballabile. Per chiudere la puntata un sette pollici dall’altissimo tasso funk nuyorican di Juliàn Y Su Combo.

iyezine.com/alceu-valenca-los-…



The MED This Week newsletter provides expert analysis and informed comments on the MENA region’s most significant issues and trends.



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Un Piano da 1,5 miliardi contro la dispersione scolastica e per superare i divari territoriali. È quanto prevede il #PNRRIstruzione. Nelle card una sintesi del Piano.

Per saperne di più miur.gov.it/web/guest/-/pnrr-1…

Qui il sito dedicato al #PNRR per l'Istruzione pnrr.istruzione.it/



NUCLEARE. Nessun progresso nei colloqui indiretti tra Usa e Iran a Doha. La guerra all’orizzonte


Le posizioni restano distanti. Teheran vuole dagli Usa garanzie più stringenti. Washington chiede maggiori restrizioni all'Iran rispetto all'intesa firmata nel 2015. Sullo sfondo c'è Israele che non vuole l'accordo. L'articolo NUCLEARE. Nessun progresso

di Michele Giorgio –

(nella foto di archivio, il giorno in cui fu raggiunto nel 2015 a Vienna l’accordo Jcpoa)

Pagine Esteri, 1 luglio 2022 – Ora o mai più. Sotto la pressione di questo imperativo erano ripresi nei giorni scorsi a Doha, nel Qatar, negoziati decisivi, ma indiretti, tra Iran e Stati uniti per il ripristino dell’accordo del 2015 sul programma nucleare iraniano (Jcpoa). Enrique Mora, uno dei collaboratori più stretti del «ministro degli esteri» dell’Ue Josep Borrell, ha incontrato la delegazione iraniana capeggiata dal viceministro degli esteri iraniano Ali Bagheri Kani. Poi ha visto l’inviato speciale degli Usa, Robert Malley. Al momento prevale il pessimismo. Non c’è stato alcun «progresso sperato dall’Ue» nelle trattative sul nucleare iraniano, ha comunicato ieri Enrique Mora. Gli Stati Uniti si dicono «delusi» e un portavoce del Dipartimento di stato ha aggiunto che «I colloqui indiretti a Doha sono terminati». L’Iran da parte sua fa sapere che rimarrà in contatto con Mora per prossimi incontri. Il portavoce del ministero degli esteri di Teheran, Nasser Kanani ha comunque confermato che rimangono “questioni irrisolte”.

Gli ultimi mesi hanno visto crollare gran parte dell’impianto del nuovo accordo Jcpoa quando sembrava a portata di mano ai colloqui avviato nel 2021 a Vienna. A un certo punto l’Amministrazione Biden è stata sul punto di accettare la richiesta iraniana di rimuovere i Guardiani della rivoluzione (Pasdaran) dalla lista delle organizzazioni terroristiche compilata dal Dipartimento di stato. Biden ha poi fatto retromarcia di fronte alle proteste del governo israeliano. Quindi, i negoziati sono stati sospesi a marzo a causa delle crescenti divergenze tra la Casa Bianca e Teheran, alle quali si è aggiunto il gelo sceso tra Mosca e Washington – entrambe garanti del Jcpoa (nel 2018 però gli Usa sono usciti dall’accordo) – per l’inizio della guerra in Ucraina.

Il passo all’indietro fatto quattro anni fa dall’ex presidente Donald Trump, in apparente accordo con l’ex premier israeliano Netanyahu, non solo ha portato allo stop del Jcpoa dopo tre anni in cui le parti coinvolte avevano (più o meno) rispettato i punti dell’accordo. Ha anche dato il via prima a un intenso scambio di accuse e poi ha innescato incidenti nel Golfo che per un soffio non sono sfociati in una guerra. L’Iran ha sempre negato di volersi dotare di ordigni nucleari ma dopo il 2018 ha utilizzato nelle sue centrali centrifughe avanzate e scorte crescenti di uranio arricchito lasciando intendere di essere in grado di raggiungere la soglia nucleare. Ora è il momento della verità, un fallimento avrebbe conseguenze drammatiche.

A inizio settimana a Teheran si respirava un clima più positivo. «La Coppa del Mondo Jcpoa in Qatar» aveva scritto in prima pagina il foglio riformista Mardom Salari. Per il moderato Arman-e Emruz «L’accordo tra Iran e America dovrebbe arrivare…ma una tale opportunità non può realizzarsi senza la flessibilità di entrambe le parti». Duro invece il conservatore Keyhan – fa capo alla Guida suprema iraniana Khamenei – che ha messo in guardia Ali Bagheri Kani: «I negoziati in Qatar sono una trappola, non si può premiare l’America che vara sanzioni, compie omicidi, pirateria e approva risoluzioni anti-iraniane».

Il ritorno al tavolo delle trattative è stato anche frutto anche dell’aumento del costo dell’energia causato dalla guerra tra Mosca e Kiev. Il rilancio del Jcpoa e la fine delle sanzioni Usa sulla vendita del greggio (e del gas) iraniano, andrebbe incontro al proposito di Biden di trovare fonti alternative all’energia russa. Israele, nemico dell’Iran, invece spera nel fallimento, vuole che le sanzioni contro Teheran non siano revocate e si prepara a un possibile scontro militare. «Proseguiremo a lavorare insieme agli Stati uniti e ad altri paesi per rendere chiara la nostra posizione e influenzare la realizzazione dell’accordo, se mai ci sarà», ha avvertito il ministro della difesa uscente Benny Gantz confermando che sta nascendo un’alleanza contro l’Iran con partner regionali non meglio identificati. Ma non è un mistero che Tel Aviv stia costruendo una sorta di Nato israelo-araba con Arabia saudita, Qatar, Emirati, Egitto, Bahrein e Giordania, guidata dagli Usa, per contrastare eventuali lanci di missili e droni iraniani in caso di una guerra. Domenica il Wall Street Journal aveva riferito che su iniziativa statunitense, alti ufficiali israeliani hanno avuto a marzo a Sharm El Sheikh incontri segreti con i rappresentanti di vari paesi arabi, tra i quali l’Arabia saudita, per coordinare strategie militari contro Teheran. Pagine Esteri

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La vicenda Grillo-De Masi precipita Mario Draghi nel politicantume italiano tutto fatto da nani senza manco le ballerine


Il problema che espongono sia gli incontri del G7 che della Nato è molto profondo. Ecco quale


Zeitenwende non è un cambio di direzione strategico per la Germania, ma il modo in cui Berlino si è finalmente obbligata a superare i deficit


La proprietà intellettuale è stata a lungo ed è un punto dolente nelle relazioni tra Washington e Pechino. Ecco perché


Il vertice di Madrid segna uno spartiacque e sancisce la nascita di una nuova Nato 2.0. ‘Allargata’ e con nuove priorità strategiche. Il vertice della Nato che si è concluso oggi a Madrid sarà ricordato come uno spartiacque per l’Alleanza.


Colpirne cinque per educarne centoLa blacklist americana si allunga. È di ieri l’aggiunta di cinque aziende cinesi di elettronica a cui sarà impedito di comprare tecnologia americana.


L'assassinio è stato a lungo uno strumento vitale nell'arsenale di Israele» e ancora lo è nella guerra (non più) segreta contro l'Iran. Funziona? O è inutile

Palestina Libera reshared this.




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“La trasformazione dell’educazione è la leva fondamentale di uno sviluppo sostenibile e di una società più aperta”. Lo ha detto il Ministro Patrizio Bianchi, intervenendo al #TransformingEducation Pre-Summit nella sede dell’Unesco a Parigi.

Il vertice è stato organizzato nell’ambito del processo di preparazione dell’appuntamento convocato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, con l’obiettivo di mobilitare l’impegno politico e sociale a favore di una nuova visione dell’educazione e dell’istruzione nel mondo.

Qui tutti i dettagli miur.gov.it/web/guest/-/bianch…




La NATO investita, dalla Spagna e dall'Italia, del problema migranti e della crescente attività mercenaria della Russia in Africa


Il viola sarà il nuovo colore di #Mastodon!
Mastodon sta collaborando con l'agenzia di design @oak per aggiornare la homepage e il marchio. Addio social media blu, ciao viola acceso!
mastodon.social/@Mastodon/1085…
blog.joinmastodon.org/2022/06/…
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

ci sta questo viola e anche la loro motivazione (essere un pochino originali rispetto agli social principali), però quel blu mi piaceva 😔

Non so se su Mastodon sia possibile cambiare il colore principale, se non c'è spero ci pensino a metterlo, così chi preferisce il celeste o anche altri colori può farlo senza problemi



Da mercenari a contractors. Il ruolo della sicurezza privata nella sicurezza globale. Focus su: mercenariato, Private Military Companies, Private Security Companies

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La guerra in Ucraina, se deve finire, tre sono le ipotesi: partizione di fatto, neutralità con edulcoranti, nuova Russia


Leonardo Del Vecchio è stato un outsider, un estraneo, quasi un ‘diverso’ rispetto ad un capitalismo italiano negletto e provinciale


KILL YOUR IDOLS PARTE II “A YEAR AND A HALF IN THE LIFE OF METALLICA”


Mi piace, e mi stuzzica molto, il fatto che quando si va a toccare quelli che la stragrande parte della popolazione virtuale considera come “mostri sacri”, e in parte “cosa loro esclusiva”, si scatenino gli strali di tutti coloro che si sentono offesi. E così, dopo aver avuto il coraggio di parlare dei Nirvana e del documentario su Cobain, proprio io che non sono un loro fan, eccomi di nuovo qui a raccontare dei Metallica.

iyezine.com/kill-your-idols-pa…




Confessioni di una maschera Giugno duemilaventidue #collassodiunasocietàcollassata


Parlo spesso di quelle che sono le dinamiche che più da vicino mi coinvolgono, non perché le reputi più imminenti di analisi rispetto alle altre, ma proprio perché mi trovo nella condizione di doverle affrontare quasi quotidianamente. E sono conseguentemente, per me, quelle da cui mi è più difficile provare a staccarmi. Torno quindi nuovamente a ciò che vivo in ambito sanitario come preponderante, e torno a star male al pensiero di quello che sta accadendo. In realtà l’ambiente ospedaliero è consono alla narrazione giusto per il fatto che è lì che vivo la maggior parte della mia vita, e al tempo stesso resto convinto che si tratti di dinamiche che si possono sovrapporre in qualunque altro ambito, lavorativo e non.

iyezine.com/confessioni-di-una…

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Al via il monitoraggio sull’insegnamento trasversale dell’Educazione civica a scuola per gli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022.

Si tratta della prima fase di un processo di progettazione partecipata sull’insegnamento di questa disciplina. Le scuole potranno partecipare in forma volontaria e fino al 31 agosto 2022, attraverso la compilazione di un questionario.

Lo trovate qui istruzione.it/educazione_civic…

Qui tutti i dettagli miur.gov.it/web/guest/-/educaz…


t.me/Miur_Social/3455



Il Garante Privacy presenta la Relazione Annuale Il 7 luglio al Senato. Il bilancio dell’attività 2021 e le prospettive future L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali (composta da Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino G...


MADRID. La Nato globale prepara lo scontro con Russia e Cina


Si all'ingresso di Svezia e Finlandia, su le spese militari. Gli Usa aumentano la loro presenza militare in Europa. Il vertice in Spagna è da considerarsi storico, inoltre, perché supera le linee guida fissate nel documento firmato a Lisbona nel 2010. L'

di Marco Santopadre*

Pagine Esteri, 30 giugno 2022 – Il vertice dell’Alleanza Atlantica in corso a Madrid può essere sicuramente definito storico. Per diversi motivi, infatti, non è stato un summit qualsiasi. È il primo a tenersi dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Se la Nato ha contribuito non poco – soprattutto a partire dal cambio di regime andato in scena a Kiev nel 2014 – all’innalzamento della tensione nell’area, dalla mossa russa l’ex alleanza militare nata per contrastare il blocco sovietico ha tratto nuova linfa per rilanciare il suo ruolo e guadagnare nuova legittimità.

Un vertice storico

A rendere storica la riunione in corso nella capitale iberica è anche l’ennesimo allargamento dei confini del North Atlantic Treaty Organization che con un’accelerazione non indifferente ha sancito l’ingresso di Finlandia e Svezia dopo la rimozione del veto inizialmente opposto da Ankara. Per contrastare un paese – la Russia – colpevole di aver aggredito e invaso uno stato sovrano, l’Alleanza che afferma di incarnare gli ideali di democrazia e libertà decide di sottostare ai diktat del regime turco che occupa da anni il nord della Siria e non esita a realizzare sanguinose azioni militari in Iraq contro la guerriglia curda. Del resto, è proprio in cambio dell’abbandono della tradizionale tolleranza dei governi scandinavi nei confronti delle organizzazioni della resistenza curda (e della vendita di armi) che Erdoğan ha rimosso il veto all’ingresso dei nuovi soci. Un’altra vittoria per il Sultano, che paradossalmente negli ultimi anni ha portato il suo paese ai margini della Nato, ha allacciato un’alleanza di comodo con Mosca e non ha esitato a contrastare le richieste di Washington pur di poter affermare la propria egemonia regionale e internazionale.

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Il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg con i Ministri degli Esteri di Svezia e Finlandia

Il boom delle spese militari
Il vertice in corso a Madrid è storico anche per altri motivi. Ad esempio perchè la Casa Bianca è riuscita ad imporre agli altri soci un aumento consistente delle spese militari. Nel giro di pochi mesi decine di governi hanno deciso il raddoppio degli stanziamenti della difesa e quindi un aumento considerevole del bilancio destinato alla Nato. E la soglia del 2% del Pil dei paesi aderenti, che fino a qualche tempo fa sembrava un traguardo irraggiungibile, potrebbe essere presto anche superata. Nelle scorse ore da Londra è arrivata la notizia che il governo Johnson – che cerca protagonismo militare e internazionale dopo la Brexit – ha affermato di puntare al 2,5%.
Quest’aumento del budget servirà a portare la forza d’intervento rapido dell’Alleanza dagli attuali 40 mila a ben 300 mila effettivi, pronti a mobilitarsi in pochi giorni se – o quando, bisognerebbe dire – l’escalation bellica globale che ormai sembra inarrestabile lo richiederà. Intanto, serviranno a presidiare tutto il fianco est della Nato, quello che negli ultimi decenni si è spinto sempre più vicino ai confini della Federazione Russa.

Dagli USA nuove truppe in Europa

Inoltre, ha annunciato Joe Biden, «gli Usa rafforzeranno la loro presenza militare in Europa, incluse le capacità difensive aeree aggiuntive in Italia e Germania». Un colpo per gli ambienti continentali che negli ultimi mesi avevano tentato di accelerare la costituzione di un esercito europeo “complementare alla Nato”, approfittando del disimpegno di Washington. Attualmente gli Stati Uniti hanno già oltre 100 mila militari dispiegati in Europa, cinque volte quanti ne avevano prima che Mosca lanciasse la sua “operazione militare speciale” in Ucraina.
Gli Usa invieranno 65 militari in Italia, dove verrà installata una batteria di difesa aerea a corto raggio che sarà un’unità subordinata al battaglione di difesa aerea di stanza in Germania. Gli Stati Uniti istituiranno inoltre un quartier generale permanente per il Quinto corpo dell’esercito in Polonia. A Varsavia e nei tre Paesi baltici arriveranno nuove truppe a rotazione. Nel Regno Unito, infine, saranno dispiegati due nuovi squadroni di caccia F-35. I leader dell’Alleanza saranno poi chiamati oggi a esprimersi sul dispiegamento di gruppi tattici aggiuntivi in Ungheria, Romania, Bulgaria e Slovacchia.

Il nuovo Strategic Concept contro Mosca e Pechino

Il vertice di Madrid è da considerarsi storico, inoltre, perché supererà le linee guida fissate nel documento firmato a Lisbona nel 2010. Dodici anni dopo, la Nato non vuole più essere solo il bastione militare della leadership statunitense in Europa, ma lancia la sfida per la supremazia globale a vecchi e nuovi nemici. Se nel documento varato a Lisbona la Russia era ancora definita un potenziale partner strategico, lo “Strategic Concept” uscito da Madrid considera Mosca un nemico globale e Pechino “una sfida” e una minaccia per gli interessi e i valori occidentali, da affrontare a tutto campo in quanto costituisce un “concorrente sistemico” che “cerca di minare l’ordine internazionale”.

La proiezione dell’Alleanza al di fuori dei confini e delle aree di interesse storiche è plasticamente rappresentata, nel vertice in corso, dalla presenza dei rappresentanti di Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Sud Corea. È la “Nato asiatica“, che i dirigenti dell’organizzazione nata nel 1949 con soli 12 paesi membri – diventati nel frattempo 30, più Svezia e Finlandia – continuano ad affermare di non perseguire rispondendo alle rimostranze di Pechino.
Nel suo primo intervento dopo il suo arrivo a Madrid l’inquilino della Casa Bianca Joe Biden ha chiarito la posta in gioco: «L’alleanza sta rafforzando la sua posizione. Sta affrontando le minacce all’est e le sfide al sud. La Nato è pronta su tutti i fronti e le direzioni, sul dominio terrestre, aereo e marittimo». E – l’ennesima provocazione nei confronti di Mosca – il prossimo vertice dell’Alleanza si terrà il prossimo anno a Vilnius, in Lituania.
Nel frattempo, il Patto Atlantico continuerà a rafforzare militarmente alcuni paesi dell’Europa orientale così come ha fatto con l’Ucraina negli anni scorsi. «Lavoreremo con loro per costruire la loro integrità e resilienza, sviluppare capacità e sostenere la loro indipendenza politica» si legge nel documento a proposito di Bosnia-Erzegovina, Moldova e Georgia.

Una sfida su tre fronti

È evidente che la sfida più urgente per l’Alleanza è quella che affronta in Ucraina; lungi dal ricercare una fine rapida del conflitto e una riduzione massima del danno, la Nato sembra puntare ad un incancrenimento dello scontro bellico allo scopo di indebolire Mosca e approfittare della polarizzazione internazionale innescata dall’invasione russa per giustificare una nuova escalation che favorisce soprattutto gli interessi politici ed economici di Washington (vedasi il capitolo sanzioni e guerra del gas). Ma è anche a sud che si gioca la sfida, oltre che nell’area dell’Indo-Pacifico dove il contenimento dell’espansione cinese assume risvolti sempre più militari. Infatti, dal Maghreb al Sahel al Vicino Oriente l’attività e la presenza militare russa – dalla Siria alla Libia al Mali – preoccupano non poco la Nato.

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Gli obiettivi di Pedro Sánchez
Il permier spagnolo Pedro Sánchez ha investito non poco nel vertice della Nato ospitato dal suo paese. Non mira soltanto ad un ritorno d’immagine e di prestigio all’interno del paese e a livello internazionale; ciò su cui punta è un rafforzamento del ruolo della Spagna all’interno dell’Alleanza Atlantica e al conseguimento di alcuni obiettivi geopolitici.
Nei mesi scorsi il governo spagnolo – di cui fa parte Unidas Podemos, che pure è sempre stata molto critica nei confronti della Nato – ha annunciato un sostanzioso aumento delle spese militari e ha deciso un ennesimo invio di armi pesanti all’esercito ucraino insieme ad alcuni tank Leopard.
All’inizio di giugno la ministra della Difesa, Margarita Robles, ha chiesto un aumento immediato del bilancio militare di ben tre miliardi di euro da poter esibire al vertice Nato in corso, obiettivo presto sfumato ma solo per motivi contabili. Il suo esecutivo, comunque, ha già deciso di raddoppiare la spesa militare – dall’1,03 al 2% del Pil – entro il 2030.

La Spagna ha una posizione strategica per lo schieramento della Nato nel sud dell’Europa fin dai primi accordi militari tra il regime franchista e gli Stati Uniti negli anni ’50. Nella base di Torrejòn de Ardoz è posizionato il centro di controllo delle operazioni aeree in tutto il sud del continente; da qui partirono i bombardamenti in Libia nel 2011. Albacete ospita invece la base di addestramento dei caccia, mentre a Bétera ha sede il quartier generale delle truppe di terra. Nella base navale di Rota, infine, sono stati ospitati finora quattro cacciatorpedinieri Aegis statunitensi, che però ora diventeranno sei grazie ad un accordo formalizzato nei giorni scorsi proprio a Madrid tra l’inquilino della Moncloa e quello della Casa Bianca. Pagine Esteri

1563371* Marco Santopadre, giornalista, già direttore di Radio Città Aperta di Roma, è un analista dell’area del Mediterraneo, del Medio oriente e del Nord Africa. Collabora con il Manifesto, Catarsi e Berria. Scrive, tra le altre cose, di Spagna e movimenti di liberazione nazionale.

LINK E APPROFONDIMENTI:
editorialedomani.it/politica/m…

publico.es/internacional/eeuu-…

affarinternazionali.it/cosa-as…

ilmanifesto.it/a-erdogan-via-l…

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STATI UNITI. Sdegno per la strage di 51 migranti. Il Messico avvia una indagine


Nel camion con a bordo decine di migranti non era stato accesso il sistema di aria condizionata con temperature molto alte all’esterno. Il Messico agli USA: "Non possiamo affrontare più il fenomeno migratorio solo con valichi di frontiera, con leggi più s
della redazione


(la foto è di Martin Leveneur)

Pagine Esteri, 29 giugno 2022Non cessano sdegno e dolore per i 51 migranti, tra i quali si contano 22 cittadini messicani, morti per asfissia in un Tir nei pressi di San Antonio, in Texas. Altri due messicani si trovano in ospedale, con segni di grave disidratazione. È stata la tragedia più grave legata alla migrazione nella storia recente degli Stati uniti, paese che negli ultimi anni, specialmente sotto la presidente Trump, ha adottato misure drastiche contro la migrazione violando gravemente i diritti della persona e dei minori. L’amministrazione Biden da parte sua ha fatto sino ad oggi poco per mettere fine a queste violazioni.

Il “Los Angeles Times” ha riportato che lo scorso lunedì un cittadino ha sentito grida di aiuto provenire da un camion frigorifero e ha allertato i servizi di emergenza. I soccorritori, inorriditi, hanno trovato decine di corpi senza vita, ammassati uno sopra l’altro, e sopravvissuti in gravi condizioni o sul punto di esalare l’ultimo respiro. All’interno del camion frigorifero con a bordo le decine di migranti non era stato accesso il sistema di aria condizionata e non c’era acqua con temperature molto alte all’esterno dell’automezzo. L’accaduto ricorda la strage del dicembre del 2021 nello stato messicano del Chiapas quando si ribaltò il rimorchio di un autocarro con un centinaio di migranti di diverse nazionalità. Persero la vita 56 persone e altre 50 rimasero ferite.

La magistratura messicana ha aperto una indagine sull’accaduto. Al momento tre persone sono state fermate dalla polizia, senza però che sia stata ancora formalizzata nessuna incriminazione. “E’ una disgrazia tremenda, stiamo fornendo assistenza alle famiglie”, ha commentato il presidente messicano Andrés Manuel Lopez Obrador. Il 12 luglio Obrador si incontrerà con Biden proprio per discutere la questione dei flussi migratori. “Non possiamo affrontare il fenomeno migratorio solo con valichi di frontiera, con leggi più severe con muri o agenti di polizia, ma con il benessere, la sicurezza e la pace nei punti di partenza dei viaggiatori”, ha esortato il presidente messicano durante un recente viaggio in Guatemala in palese riferimento alle severe misure degli Stati uniti in materia di migrazione.

I flussi migratori sono stati tra i temi portanti del IX Vertice delle Americhe, tenutosi a inizio mese giugno a Los Angeles. Al termine Biden e i leader dei paesi dell’America Latina e dei Caraibi hanno adottato una dichiarazione congiunta che punta su stabilità e assistenza alle comunità; i percorsi legali più larghi; gestione umana della migrazione e risposta coordinata alle emergenze. Il Dipartimento di Stato Usa metterà 25 milioni di dollari a disposizione del meccanismo Global Concessional Financing Facility (Gcff) a sostegno dei Paesi dell’America Latina e 65 milioni di dollari per supportare gli agricoltori statunitensi che assumono contadini dai paesi latinoamericani. Provvedimenti giudicati insufficienti per affrontare l’enorme flusso migratorio, frutto delle crisi economiche che affliggono diversi paesi dell’area ma anche di cambiamenti climatici che colpiscono l’agricoltura fonte di sostentamento di milioni di persone. Pagine Esteri

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Morgana "Contemporaneità", 2022- Low Ambition Records, Contraszt Records


Questo disco, su richiesta del gruppo, viene qui recensito in anteprima. La sua uscita è prevista per Agosto. Vi lascio qui il Bandcamp per saggiarne due pezzi già disponibili e, soprattutto, perché li possiate seguire e rimanere aggiornati sulla pubblicazione di questo bellissimo Contemporaneità

iyezine.com/morgana-contempora…




Sostegno all’Ucraina e nuovo Concetto Strategico: la NATO si ripensa con Russia minaccia ‘più diretta e immediata’ e Cina ‘sfida sistemica’


Non ci resta che Piangere!


Non ci resta che Piangere!
...e forse nemmeno quello...
La cosa difficile da fare è restare Indifferenti di Fronte a tutto quello che sta succedendo intorno a noi, è spaventosamente difficile non alzare gli occhi al cielo e urlare a squarciagola una semplicissima parola..."PERCHÉ!!!!!" perché tutto questo, perché questo Nefasto Mondo non riesce a Vivere in santa Pace, perché semplicemente non ci si impegna per risolvere i Tantissimi Problemi che Noi esseri Umani abbiamo Creato a questo Mondo...
Tanti sono i Problemi e Moltissime sono state le Parole che si sono spese per risolverli, che se si fosse veramente voluto saremmo sicuramente a buon Punto, e magari saremmo così abituati ad risolverli che forse ci sentiremmo dei Supereroi...
Ma Supereroi non siamo e non cerchiamo nemmeno di essere Migliori... siamo capaci solamente di Prendere quello di cui abbiamo Bisogno da questo Mondo senza dare nulla in cambio, abbiamo praticamente Spogliato questo Mondo di ogni risorsa Possibile, qualsiasi risorsa l'abbiamo fatta nostra e ce ne siamo impossessati per giocare a fare gli Dei in un gioco che stiamo categoricamente perdendo, questo Mondo ci ha lasciato giocare come volevamo alle nostre regole assolutamente Subdole e Ipocrite, ma piano piano ci stiamo accorgendo che la nostra partita sta volgendo al termine, ci siamo accorti solo ora che il Mondo ci sta preparando il Conto...
proprio così pensavamo di poter giocare al SUCCHIA E DISTRUGGI all'infinito ma purtroppo ad ogni Azione c'è sempre una Conseguenza... il gioco volge al termine ma, noi continuiamo a spendere e scialacquare parole di ipocrisia che non portano e non porteranno in futuro da nessuna parte.
Il Mondo ci ha Adottati probabilmente sapendo che eravamo Subdoli ed Imperfetti ma ci ha accolto nella speranza di poter un Giorno migliorare noi stessi a la nostra Permanenza ed invece, l'abbiamo complicata ed abbiamo portato la Nostra vita su questo Mondo ad un punto critico e forse di non ritorno sotto Tutti i Punti di Vista...

Civico Settanta
28-06-2022
#mondo #pensieri



La Turchia toglie il veto all’ingresso di Svezia e Finlandia e in cambio ottiene la fine del sostegno agli indipendentisti curdi e dell’embargo nel campo della difesa.


Ultimo minutoStop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035: è quanto annunciato in extremis ieri notte, dopo ben 16 ore di negoziati, dal consiglio dei ministri Ue dell’ambiente.


Open Street Map Francia ha organizzato dal 10 al 12 giugno a Nantes "State of the Map France", l’ottavo incontro nazionale di Open Street Map.

Durante i tre giorni ci sono stati numerosi interventi di utenti, contributori, cartografi, ricercatori, potete dare un’occhiata qui per avere un’idea della ricchezza degli interventi: nitter.net/sotmfr (no, un account su Mastodon ancora non l’avevano 😀

Sul canale Peertube di OSM France potete però trovare una quarantina di video con gli interventi, alcuni davvero molto interessanti, tenuti durante la tre giorni: peertube.openstreetmap.fr/c/so…


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