Speciale #ilcafFLEdelmercoledì – Carlo Nordio
CSM, riforma del sistema elettorale e valutazione professionale dei magistrati e il rapporto tra magistratura e politica.
#Twitterdown
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Tutti sul fediverso... Ah, scusate, noi già ci siamo 😅
Governare il futuro – Aspirapolveri intelligenti, occhio che non aspirino anche troppi dati
A metà strada tra realtà e leggenda, la BBC ha raccontato qualche giorno fa la storia di un aspirapolvere-robot che dopo mesi di onorato servizio in un Hotel di Cambridge avrebbe improvvisamente deciso di darsi letteralmente alla fuga.
E sarebbe accaduto così – nonostante l’autorevolezza della fonte il condizionale è d’obbligo – che a differenza di quanto accaduto nei mesi precedenti, arrivato sulla porta di uscita, anziché fermarsi, tornare indietro e continuare a pulire la hall, il robot si sarebbe avventurato all’esterno dell’edificio. L’occasione – vera o meno vera che sia – è utile per un avviso ai naviganti.
Sono sempre più intelligenti, per quanto sia strano dirlo di un’aspirapolvere.
Sono sempre più utili e preziosi.
Sono sempre più economici, anche se ancora non a portata delle tasche di chiunque, almeno se si guarda ai prodotti di punta.
Sono sempre tecnologicamente più evoluti, tra videocamere, sensori, algoritmi e intelligenza artificiale.
Ma, naturalmente, non c’è moneta senza due facce e non c’è innovazione senza opportunità e rischi contestualmente e inesorabilmente presenti.
E allora, probabilmente, senza suggerire a nessuno di rinunciare all’acquisto di un’aspirapolvere robot diversamente intelligente è, però, opportuno ricordarci tutti che, come la più parte dei gadget tecnologici dei nostri giorni, i robot in questione lavorano tanto meglio quanto più conoscono la nostra casa e le nostre abitudini.
Nessuna sorpresa.
Più è puntuale la planimetria della casa che disegnano e memorizzano più diventano capaci di pulirne ogni più remoto angolo e di farlo in fretta evitando ogni ostacolo e ogni area lavorando nella quale rischierebbero di far danni.
E più sanno di noi e, in particolare, delle nostre abitudini quando siamo in casa e quando non ci siamo e più sono in grado di lavorare senza darci fastidio.
E, però, nonostante – e gliene va dato atto – l’industria del settore, negli ultimi anni, si sia data un gran da fare per affrontare i diversi profili di privacy che emergono ogni qualvolta si mette un robot diversamente intelligente dentro le nostre case, è fuor di dubbio che i rischi esistano, ci siano e permangano.
Perché in un modo o nell’altro, in maniera più o meno sicura, ma i robot dei quali discutiamo – intendiamoci non di più e non di meno di tanti altri robot che abitano e abiteranno con noi – oltre alla polvere aspirano inesorabilmente una grande quantità di dati personali in taluni casi di straordinario valore economico o, anche, semplicemente capaci di raccontare moltissimo di noi.
Quanto è grande la nostra casa, in quanti ci viviamo, in quanti lavoriamo, in che orari più frequentemente non ci siamo, quanti letti abbiamo, quale stanza viviamo di più e chi più ne ha più ne metta.
E allora? Cosa fare?
Rinunciare alla comodità di un robot intelligente che ci aiuti nella pulizia della casa per proteggere la nostra privacy?
Probabilmente no o, almeno no, salvo che non saltasse fuori che oltre a robot intelligenti ce ne sono anche di furbetti che raccolgono più dati di quanto non dicano e, magari li rivendano – cosa che la più parte delle aziende del settore esclude – a soggetti terzi per le finalità più disparate.
Ma, certamente, stare attenti, tanto attenti a come impostiamo il nostro robot, a quali autorizzazioni diamo all’azienda che lo ha prodotto in termini di raccolta e condivisione dei nostri dati, a fare in modo che il robot, oltre alla polvere, aspiri solo ed esclusivamente i dati e le informazioni che effettivamente gli servono a far bene il suo lavoro e niente di più e, soprattutto, che non trasmetta nulla fuori da casa nostra.
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Opinion: There is nothing inherently wrong or immoral about (content) algorithms. What is wrong is using them for maximizing corporate profits, and lack of user choice / freedom.
submitted by cyclohexane to fediverse
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I am willing to hear differing opinions on this.
I sometimes see people on Fediverse speak as if there is something inherently wrong about the idea of content sorting and filtering algorithms.
There is a massive amount of content today and limited time. Content algorithms could provide the benefit of helping us sort content based on what we want. The most he urgent news, the most informative articles, the closest friends, etc. This might have some similarities with how Facebook and others do it, but it is not the same. Big social media algorithms have one goal: maximizing their profit. One metric for that is maximizing screen on-time and scrolling.
Personally, I've been developing an algorithm to help me sift through the content I get on my RSS reader, as there's a lot of content I'm uninterested in. This algorithm would save me time, whereas those of Twitter and Facebook maximize my wasted time.
In my opinion, algorithms should be:
- opt-in: off my default, and the user is given a clear choice to change it
- transparent: the algorithm should be transparent about its goals and inner workings
Only with this, can algorithms be good.
What are your thoughts?
#laFLEalMassimo – Episodio 52: Illusione di onnipotenza politica - Fondazione Luigi Einaudi
Nuovo episodio de #LaFLEalMassimo oggi parliamo di un tratto caratterizzante di una parte non piccola della cultura italiana: l’illusione di onnipotenza politica.Fondazione Luigi Einaudi (Fondazione Luigi Einaudi Onlus)
What’s new in Italy on Digital Administration n.1 – Gennaio 2022
Cloud della PAPubblicati i documenti per classificare dati e servizi e qualificare i servizi delle PA
Prosegue il percorso previsto per l’adozione della Strategia nazionale sul cloud per le pubbliche amministrazioni.
L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha predisposto gli atti che definiscono le modalità per la classificazione dei dati e dei servizi pubblici e i requisiti per le tipologie di qualificazione dei servizi cloud della PA.
Gli atti pubblicati fanno seguito al Regolamento per i servizi cloud pubblicato dall’Agenzia per l’Italia Digitale a dicembre 2021.
Competenze digitaliNasce il Fondo Repubblica Digitale
Il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e il Ministro dell’economia e delle finanze hanno siglato un protocollo d’intesa che definisce le modalità per l’istituzione del Fondo per Repubblica Digitale, il progetto dedicato alle competenze digitali.
Il Fondo sarà alimentato dai versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria, per un importo complessivo previsto di circa 350 milioni di euro.
Spesa ICT della Pubblica Amministrazione L’Agenzia per l’Italia Digitale ha pubblicato il report sulla spesa ICT delle PA 2021
L’Agenzia per l’Italia Digitale ha pubblicato il report sulla spesa ICT della pubblica amministrazione relativo all’anno 2021.
La ricerca ha coinvolto un gruppo di 74 enti e evidenzia un aumento della spesa ICT delle amministrazioni analizzate pari a 3,7 miliardi nel 2021, in crescita rispetto ai 2,8 miliardi del 2019.
ConnettivitàAl via il bando del Piano Italia a 1 Giga
È stato pubblicato il Piano “Italia a 1 Giga” con cui vengono messi a disposizione quasi 3,7 miliardi di euro dai fondi del PNRR. Il bando è uno degli interventi della Strategia nazionale per la Banda Ultra Larga che prevede anche Piani per connettere le scuole e le strutture sanitarie e per promuovere lo sviluppo delle reti 5G. Gli operatori interessati possono presentare le offerte entro il 16 marzo 2022.
Sanità digitalePubblicata la seconda gara per la Sanità digitale
Consip ha pubblicato la seconda gara di Sanità Digitale che fa parte delle iniziative strategiche realizzate da Consip nell’ambito del Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione.
In coerenza con la Missione 6 del PNRR (“Salute”), le iniziative sulla Sanità Digitale mettono a disposizione delle amministrazioni servizi applicativi e di supporto al processo di trasformazione digitale della Sanità pubblica.
L'articolo What’s new in Italy on Digital Administration<BR> n.1 – Gennaio 2022 proviene da E-Lex.
L'informatica è politica; la #privacy è politica; il software #opensource e il #whistleblowing sono politica;
la #sovranitàdigitale, il #copyright, il #cyberwarfare e gli #opendata sono politica; la polizia è politica!
E la politica europea È la nostra #politica interna.
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Sì, lo sappiamo che lo sapete già, ma ricordarlo non fa male...
giornalenotizie.online/dati-fa…
Dati facebook: ecco cosa non dire mai - Giornale Notizie
Un furto di dati Facebook può fare da copertura a chi non vuole agire in prima persona per motivi evidentemente poco edificanti.Redazione (Giornale Notizie)
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Bell’Ambiente
Bell’ambiente in Parlamento. Grande afflato, superba unità. Nell’ultimo passaggio, alla Camera dei deputati, 468 voti a favore, 6 astenuti 1 contrario. Ed ecco fatto, la Costituzione è stata riformata.
Privacy Daily – 11 febbraio 2022
USA: un gruppo di parlamentari chiede alle agenzie federali di abbandonare i contratti di riconoscimento facciale con Clearview AI
Un gruppo di quattro parlamentari progressisti — Sens. Ed Markey (D-MA) e Jeff Merkley (D-OR) e Reps. Pramila Jayapal (D-WA) e Ayanna Pressley (D-MA) – ha inviato diverse lettere alle agenzie federali chiedendo la fine del’utilizzo del controverso sistema di riconoscimento facciale di Clearview AI. Il Pentagono e il Dipartimento di Giustizia hanno contratti attivi con la controversa compagnia.
theverge.com/2022/2/9/22925094…
TikTok e YouTube condivide i tuoi dati più di qualsiasi altra app di social media e non è chiaro dove, afferma uno studio
Secondo uno studio della società di mobile marketing URL Genius, YouTube e TikTok tengono traccia dei dati personali degli utenti più di qualsiasi altra app di social media. Il documento ha rilevato che YouTube raccoglie principalmente i dati personali per i propri scopi, come il monitoraggio della cronologia delle ricerche online o persino della tua posizione e offrirti annunci pertinenti. TikTok consente principalmente a tracker di terze parti di raccogliere i tuoi dati e da lì è difficile dire cosa accada.
cnbc.com/2022/02/08/tiktok-sha…
Israele: l’indagine rileva che la polizia israeliana ha utilizzato spyware nei confronti di tre persone
L’emittente israeliana Channel 12 ha affermato che in un’indagin, la polizia ha utilizzato lo spyware Pegasus prendendo di mira tre persone. Il primo ministro Bennett ha dichiarato: “Questo strumento e strumenti simili soni importanti nella lotta al terrorismo e alla criminalità grave. Ma non erano concepite per essere destinati al ‘phishing’ diffuso di cittadini israeliani o personaggi pubblici dello Stato di Israele, dobbiamo dunque capire esattamente cosa è successo”.
theguardian.com/world/2022/feb…
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Il recepimento della “Direttiva Copyright” – focus sull’art. 17
A seguito dell’emanazione della Direttiva n. 790/2019 (c.d. “Direttiva Copyright”) e del suo recepimento, avvenuto con il d.lgs. 8 novembre 2021, n. 177, l’Italia ha novellato molteplici disposizioni della legge sul diritto d’autore (LDA) al fine di adattarla all’attuale scenario digitale.
Gli Stati membri, tuttavia, sembrano aver adottato un’impostazione non sempre uniforme dell’art.17 della Direttiva Copyright, rubricato “Utilizzo di contenuti protetti da parte di prestatori di servizi di condivisione di contenuti online”, che chiarisce i casi nei quali i prestatori di servizi compiono atti di comunicazione al pubblico, disciplinando altresì il regime di responsabilità che ne deriva.
Preliminarmente è doveroso ricordare, secondo la direttiva e il decreto di recepimento, che i prestatori di servizi sono quei soggetti che consentono il caricamento da parte degli utenti, attraverso le proprie piattaforme di file-sharing, grandi quantità di opere protette dalla LDA, comportandone così la messa a disposizione del pubblico.
Il legislatore comunitario ha, con l’inserimento dell’art.17 della Direttiva Copyright, chiarito, da un lato, il significato di “comunicazione al pubblico”, che si ha nel caso in cui il prestatore di servizi “concede l’accesso al pubblico a opere protette dal diritto d’autore o altri materiali protetti caricati dai suoi utenti”, nonché, dall’altro, disposto che gli stessi prestatori di servizi, nel momento in cui compiono atti di comunicazione al pubblico di opere protette dalla LDA, devono ottenere dai titolari di tali diritti una preventiva licenza.
Nel caso in cui la licenza non sia rilasciata, la Direttiva prevede, al paragrafo quattro dell’articolo 17, che il prestatore di servizi debba adempiere ai seguenti obblighi per essere esente da responsabilità:
- aver compiuto i massimi sforzi per ottenere un’autorizzazione, e
- aver compiuto, secondo elevati standard di diligenza professionale di settore, i massimi sforzi per assicurare che non siano disponibili opere e altri materiali specifici per i quali abbiano ricevuto le informazioni pertinenti e necessarie dai titolari dei diritti; e in ogni caso,
- aver agito tempestivamente, dopo aver ricevuto una segnalazione sufficientemente motivata dai titolari dei diritti, per disabilitare l’accesso o rimuovere dai loro siti web le opere o altri materiali oggetto di segnalazione e aver compiuto i massimi sforzi per impedirne il caricamento in futuro conformemente alla lettera b).
Dopo aver chiarito quali sono gli obblighi che il prestatore di servizi deve adempiere al fine di non essere ritenuto responsabile della pubblicazione di un’opera protetta dalla LDA da parte di un utente privo della relativa autorizzazione, al successivo paragrafo cinque, il legislatore dell’Unione europea indica, alla luce del principio di proporzionalità, quali sono gli elementi che stabiliscono se il prestatore di servizi si è conformato o meno agli obblighi di cui sopra, ossia:
- la tipologia, il pubblico e la dimensione del servizio e la tipologia di opere o altri materiali caricati dagli utenti del servizio;
- la disponibilità di strumenti adeguati ed efficaci e il relativo costo per i prestatori di servizi.
Come si evince da quanto esposto, i prestatori di servizi possono non essere responsabili della pubblicazione di contenuti protetti dalla LDA non autorizzati, purché siano rispettate le suddette condizioni.
Allo stesso tempo non viene lasciato privo di tutela il titolare dei diritti che voglia rimuovere il proprio contenuto pubblicato senza apposita licenza.
Infatti, la Direttiva Copyright non ha dimenticato di fornire una tutela ad ampio raggio anche ai titolari dei diritti dei contenuti caricati sulle piattaforme dei prestatori di servizi, imponendo, pertanto, a questi ultimi, di dar vita ad un “meccanismo di reclamo e ricorso celere ed efficace che sia disponibile agli utenti dei loro servizi in merito alla disabilitazione dell’accesso a, o alla rimozione di, specifiche opere o altri materiali da essi caricati”.
Prima dell’entrata in vigore della suddetta normativa, secondo la recente giurisprudenza della Corte di Giustizia – ad esempio, Corte di Giustizia UE, Grande Sezione, 22/06/2021 , n. 682 – i gestori di una piattaforma di condivisione di video o di una piattaforma di hosting e di condivisione di file, per il tramite della quale alcuni utenti mettevano illecitamente a disposizione del pubblico contenuti protetti, non effettuavano una “comunicazione al pubblico” di detti contenuti.
La “comunicazione al pubblico”, infatti, si sarebbe realizzata solo nel caso in cui gli stessi gestori avessero contribuito, al di là della semplice messa a disposizione della piattaforma, a consentire al pubblico l’accesso a siffatti contenuti – astenendosi dal rimuoversi o dal bloccarne immediatamente l’accesso- così integrando una violazione della LDA.
Ulteriore ipotesi di responsabilità si aveva anche nel caso di partecipazione da parte degli stessi gestori alla selezione di contenuti protetti comunicati illecitamente al pubblico tramite le proprie piattaforme, come nel caso della c.d. indicizzazione dei contenuti.
Con il nuovo articolo 17 della Direttiva Copyright, si è stabilito che il prestatore di servizi di condivisione online pone in essere sempre un atto di comunicazione al pubblico ogni volta che concede l’accesso ad opere protette dal diritto d’autore o ad altri contenuti protetti caricati dai suoi utenti, ampliando così il regime di responsabilità degli stessi prestatori di servizi e riconoscendo loro, dunque, una sorta di responsabilità semi-oggettiva qualora non abbiano rispettato le condizioni stabilite dall’art. 17 della Direttiva Copyright.
Daniele Lo Iudice
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What’s new in Italy on Digital Administration n.1 – Febbraio 2022
Cloud della PAPubblicati i documenti per classificare dati e servizi e qualificare i servizi delle PA
Prosegue il percorso previsto per l’adozione della Strategia nazionale sul cloud per le pubbliche amministrazioni.
L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha predisposto gli atti che definiscono le modalità per la classificazione dei dati e dei servizi pubblici e i requisiti per le tipologie di qualificazione dei servizi cloud della PA.
Gli atti pubblicati fanno seguito al Regolamento per i servizi cloud pubblicato dall’Agenzia per l’Italia Digitale a dicembre 2021.
Competenze digitaliNasce il Fondo Repubblica Digitale
Il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e il Ministro dell’economia e delle finanze hanno siglato un protocollo d’intesa che definisce le modalità per l’istituzione del Fondo per Repubblica Digitale, il progetto dedicato alle competenze digitali.
Il Fondo sarà alimentato dai versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria, per un importo complessivo previsto di circa 350 milioni di euro.
Spesa ICT della Pubblica Amministrazione L’Agenzia per l’Italia Digitale ha pubblicato il report sulla spesa ICT delle PA 2021
L’Agenzia per l’Italia Digitale ha pubblicato il report sulla spesa ICT della pubblica amministrazione relativo all’anno 2021.
La ricerca ha coinvolto un gruppo di 74 enti e evidenzia un aumento della spesa ICT delle amministrazioni analizzate pari a 3,7 miliardi nel 2021, in crescita rispetto ai 2,8 miliardi del 2019.
ConnettivitàAl via il bando del Piano Italia a 1 Giga
È stato pubblicato il Piano “Italia a 1 Giga” con cui vengono messi a disposizione quasi 3,7 miliardi di euro dai fondi del PNRR. Il bando è uno degli interventi della Strategia nazionale per la Banda Ultra Larga che prevede anche Piani per connettere le scuole e le strutture sanitarie e per promuovere lo sviluppo delle reti 5G. Gli operatori interessati possono presentare le offerte entro il 16 marzo 2022.
Sanità digitalePubblicata la seconda gara per la Sanità digitale
Consip ha pubblicato la seconda gara di Sanità Digitale che fa parte delle iniziative strategiche realizzate da Consip nell’ambito del Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione.
In coerenza con la Missione 6 del PNRR (“Salute”), le iniziative sulla Sanità Digitale mettono a disposizione delle amministrazioni servizi applicativi e di supporto al processo di trasformazione digitale della Sanità pubblica.
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10 febbraio, il “Giorno del ricordo” per le vittime delle foibe
Per conservare e rinnovare la memoria della strage delle foibe, dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, il Comune di Tivoli aderisce al “Giorno del ricordo”, ricorrenza che cade annualmente il 10 febbraio.
Privacy Daily – 10 febbraio 2022
A che punto siamo sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale?
Ad aprile dello scorso anno, la Commissione Europea ha pubblicato la sua proposta per regolamentare l’Intelligenza Artificiale.
iapp.org/news/a/inside-the-eus…
Israele indaga sui rapporti di sorveglianza della polizia
Il governo israeliano istituirà una commissione d’inchiesta per esaminare i rapporti secondo cui la polizia ha utilizzato spyware creato dal gruppo NSO per hackerare i telefoni di personaggi pubblici israeliani senza autorizzazione.
bbc.com/news/world-middle-east…
Colombia: novità in arrivo dall’Autorità di protezione dati
Con decreto nazionale è stata modificata la struttura della Soprintendenza dell’Industria e del Commercio, l’autorità per la protezione dei dati personali in Colombia.
iapp.org/news/a/nueva-estructu…
Le norme vitali dell'UE sui diritti umani e sul giusto processo proteggono tutti noi da interferenze ingiuste, arbitrarie o discriminatorie con la nostra #privacy da parte di stati e aziende. In attesa della proposta della Commissione europea per una legge che temiamo possa rendere obbligatoria per i servizi di chat e di posta elettronica online la scansione continua dei messaggi privati di ogni persona, il che potrebbe costituire una sorveglianza di massa, questo blog esplora quali indagini sul rispetto dei diritti sessuali su minori materiale abusivo (CSAM) dovrebbe invece assomigliare.
informapirata.it/guida-per-pri…
Guida per principianti alle norme dell’UE sulla scansione delle comunicazioni private: parte 2
Le norme vitali dell'UE sui diritti umani e sul giusto processo proteggono tutti noi da interferenze ingiuste, arbitrarie o discriminatorie con la nostra privacy da parte di stati e aziende.Informa Pirata
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Per chi si fosse perso la prima parte...
"Nel luglio 2021, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE hanno concordato regole temporanee per consentire ai servizi di posta elettronica e messaggistica di scansionare le comunicazioni online private di tutti. Nel 2022 la Commissione Europea proporrà una versione a lungo termine di queste regole. Nella prima puntata di questa serie di blog EDRi sul rilevamento “CSAM” online, esploriamo la storia del file e perché è rilevante per i diritti digitali di tutti."
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Procedura informatizzata per l’assegnazione di incarichi di supplenza: un caso di discriminazione algoritmica?
Un nuovo provvedimento sull’utilizzo di algoritmi nell’ambito dell’attività amministrativa arriva dal Tribunale di Latina.
Ormai siamo abituati a tante pronunce in materia dei Tribunali amministrativi ma, a seguito della privatizzazione del pubblico impiego, quando la questione concerne il rapporto tra la pubblica amministrazione e i propri dipendenti, spesso è il giudice del lavoro ad essere chiamato a decidere sulla legittimità di un procedimento.
Il caso
La vicenda oggetto dell’ordinanza n. 13497 del 28.12.2021 prende le mosse dalla presunta irregolarità della procedura per il conferimento di alcuni incarichi a tempo determinato per l’anno scolastico 2021/2022.
La ricorrente ha lamentato, in particolare, che l’Ufficio scolastico provinciale competente avrebbe assegnato incarichi di supplenza su posti di sostegno ad aspiranti docenti collocati in posizione successiva rispetto alla stessa, nonché ad aspiranti docenti con punteggio inferiore, ma su sedi non indicate in domanda dall’istante. La mancata assegnazione in proprio favore, secondo la ricorrente avvenuta in violazione delle regole della procedura, le avrebbe comportato gravi danni attuali (perdita dell’incarico e dello stipendio) e futuri (perdita di punteggio per la partecipazione a successive procedure).
Sulla base di queste considerazioni l’insegnante ha presentato ricorso d’urgenza al Tribunale di Latina, chiedendo e ottenendo la condanna del Ministero dell’Istruzione ad attribuirle l’incarico e al pagamento delle spese di lite.
Le motivazioni dell’ordinanza
La decisione del giudice si basa su un’analisi precisa della procedura scelta dall’Amministrazione per l’anno 2021/2022 per il conferimento degli incarichi.
A differenza degli anni precedenti, infatti, l’assegnazione degli incarichi di supplenza per l’anno scolastico in oggetto è stata, questa volta, completamente informatizzata e affidata ad un algoritmo che attribuisce le sedi sulla base di un incrocio tra posizione in graduatoria degli aspiranti docenti e indicazioni preferenziali da questi espresse nella domanda di partecipazione alla procedura.
Ebbene, l’impostazione della procedura, disegnata dal DM 242/2021, prevedeva una serie di conseguenze automatiche scaturenti da azioni o omissioni dei partecipanti. Tra queste ultime il giudice ha esaminato con particolare attenzione la fattispecie della “rinuncia alla sede”, che era prevista dal comma 8 dell’art. 4 dello stesso decreto e alla quale viene ricondotto il caso della ricorrente.
In particolare, per espressa previsione del decreto, la mancata indicazione di talune sedi sarebbe stata intesa quale rinuncia per le sedi non richieste.
Secondo la ricorrente, però, nel caso di rinuncia alla sede – in cui il docente ha presentato tempestivamente istanza telematica e ha quindi un chiaro interesse a partecipare alla procedura straordinaria di reclutamento supplenti ma si è reso disponibile ad assumere l’incarico solo in alcune sedi rientranti nel perimetro geografico dell’USP competente e non in altre – avrebbe comunque dovuto trovare piena applicazione il successivo comma 9 del citato art. 4, ai sensi del quale: “La mancata assegnazione dell’incarico per le classi di concorso o tipologie di posto e per le sedi richieste consente la partecipazione alle successive procedure di conferimento delle nomine a tempo determinato di cui all’articolo 2, comma 4, lettere a) e b) dell’Ordinanza ministeriale, per le quali si applicano gli articoli 4 e 5 del presente decreto in quanto compatibili”.
È qui che, secondo il giudice, ha sbagliato l’algoritmo il quale ha fatto seguire alla rinuncia della sede – che significa semplicemente “rifiutare di partecipare alla procedura per quelle sedi e non rinunciare ad alcun incarico” – le più aspre conseguenze della rinuncia all’incarico, ossia l’estromissione dell’insegnante dall’intera procedura di assegnazione delle supplenze.
La tesi del Ministero resistente respinta totalmente dal Tribunale di Latina è, invece, che la pretermissione della ricorrente dal turno di nomina dovrebbe ritenersi pienamente legittima. Ciò perché, ai sensi dell’art. 14 dell’Ordinanza Ministeriale n. 60/2020 (“la rinuncia ad una proposta di assunzione o l’assenza alla convocazione comportano la perdita della possibilità di conseguire supplenze sulla base delle GAE e GPS per il medesimo insegnamento”) – secondo il giudice non applicabile alla procedura in oggetto – la ricorrente andrebbe considerata “rinunciataria dell’incarico”.
Conclusioni
Quello in esame è un altro dei numerosi casi in cui emergono in modo tangibile i rischi legati all’automazione dei procedimenti amministrativi.
Non v’è dubbio che, come evidenziato dalla giurisprudenza in materia, l’informatizzazione comporti evidenti vantaggi di efficienza ed economicità in tutti i casi in cui l’amministrazione agisce per l’esercizio di un potere o nello svolgimento di attività negoziali.
Solo una regolamentazione certa dell’utilizzo di soluzioni basate su algoritmi e intelligenza artificiale in ambito pubblico, però, può scongiurare i rischi che inevitabilmente si prospettano accanto ai vantaggi.
Fondamentali risultano anche i controlli ex ante ed ex post sulle soluzioni impiegate nell’ambito dell’attività amministrativa.
Del resto, anche con riferimento al caso di specie, non sbilanciandosi il provvedimento sulle ragioni tecniche che in concreto hanno causato l’estromissione della ricorrente, potrebbe trattarsi tanto di un errore in fase di programmazione determinato dall’erronea interpretazione normativa propugnata dal Ministero anche in giudizio, quanto di un errore di funzionamento che, anche una soluzione ben congegnata, può fare, se non adeguatamente testata e collaudata.
In ogni caso, questa volta ci ha pensato il giudice che ha bocciato l’algoritmo e il Ministero, eccessivamente severi, salvando incarico e punteggio della docente.
Francesca Ricciulli
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Tutela ambiente in Costituzione, WWF e ENPA: riforma epocale, fatto storico - LaPresse
"Finalmente la tutela dell'ambiente diventa un principio fondamentale della Repubblica a cui la legislazione futura si dovrà ispirare e a cui la legislazioneLaPresse
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Twitter-funded Bluesky is now a Public Benefit LLC
submitted by publictech to fediverse
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blueskyweb.org/blog/2-7-2022-o…
The many existing decentralized social networks that currently make up the ecosystem can be categorized into federated and p2p architectures. Our approach will be to combine the best of both worlds by integrating the portability of self-certifying protocols with the user-friendliness of delegated hosting, so users don’t have to run their own infrastructure and developers can build performant apps. Moderation is an important part of any online social forum, which is why we will proactively build tooling for reputation and moderation systems that are transparent, opt-in, and multi-layered, as well as create frameworks for others to build such tooling. We’re building on existing protocols and technologies but are not committed to any stack in its entirety. We see use cases for blockchains, but Bluesky is not a blockchain, and we believe the adoption of social web protocols should be independent of any blockchain.Our current focus is on building and releasing a prototype that illustrates our approach.
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adnkronos.com/carburanti-nuovi…
Carburanti, nuovi rialzi per benzina e gasolio
Eni e Q8 hanno aumentato di due centesimi al litro, mentre IP e Tamoil hanno deciso per un aumento di un cent/litro.menotti (Adnkronos)
Two Fediverse Enhancement Proposals have been finalized
submitted by weex to fediverse
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codeberg.org/fediverse/fep
It is with great pleasure that I can share the following two standards documents that were finalized this past week under the Fediverse Enhancement Proposal process:
FEP-400e: Publicly-appendable ActivityPub collections "describes how ActivityPub servers and clients could specify collections to which objects created by their actors belong."
FEP-8fcf: Followers collection synchronization across servers "describes an optional mechanism for detecting discrepancies in following relationships across instances, with minimal overhead and without loss of privacy."
It is hoped that documents like these can form the basis for greater interoperability between services on the fediverse.
View these proposals, additional draft proposals and the proposal submission process at codeberg.org/fediverse/fep
Shutting down Facebook and Instagram in Europe? MEP Patrick Breyer fears the EU Commission could buckle
The US tech company Meta has threatened to take its digital services Facebook and Instagram offline in the EU if the EU does not allow the company to transfer personal user data and profiles to the US. Meta uses these personality profiles it collects on all users to target them with surveillance-based advertising and paid messages.
Pirate Party MEP Patrick Breyer, LIBE Committee‘s rapporteur for opinion on the Digital Services Act and digital freedom fighter, comments:
“After repeated defeats in court – most recently with the ‘PrivacyShield’ scheme – the EU Commission wants to conclude yet another agreement to extradite our data to the US, where it will be intercepted by the NSA. It is to be feared that the Commission will buckle under the threats of the industry, although such a data agreement would possibly fail again in the courts in view of the continued NSA surveillance mania revealed by Snowden.Given Meta’s profits in Europe, I would rule out that the company will carry out its threat. At any rate, a withdrawal of the surveillance colossus from Europe would be welcome, because it would finally give better competitors a real chance. In the framework of the planned Digital Markets Act, we are fighting to end our dependence on corporations like Meta by means of interoperability in order to give users a real choice.“
Il realismo capitalista e la costruzione dell'uomo economico
«Tutta una serie di misure e politiche neoliberali, come ad esempio la liberalizzazione dei servizi, la precarizzazione del mondo del lavoro, la programmazione per obiettivi nella Pubblica Amministrazione, l’aziendalizzazione della sanità e della scuola, sono funzionali proprio a creare situazioni di scarsità e di libera concorrenza che costringono i soggetti a pensare ed agire in termini calcolanti e competitivi, pena la sconfitta nella competizione, la disoccupazione e quindi il fallimento esistenziale.
Le generazioni più giovani, oggi, sono nate e cresciute nella società di mercato, e ne hanno introiettato pienamente i meccanismi essendosi formati entro i suoi meccanismi disciplinari: l’esempio più lampante sono i social network, Instagram su tutti, in cui la competizione sui like e la ricerca di successo e celebrità sulla base del meccanismo di influencing costruiscono quotidianamente tanti piccoli “imprenditori di se stessi”.
Come diceva Margareth Thatcher, “l’economia è il mezzo, ma l’obiettivo sono le anime”.»
lacittadifedora.it/il-realismo…
Il realismo capitalista e la costruzione dell’uomo economico - Fedora
Nel 2009 Mark Fisher pubblicava Realismo capitalista, un’opera il cui sottotitolo parla da solo: Esiste un’alternativa? Fisher intendeva esprimere, con l’amarezza tipica di un intellettuale consapevole dell’irreversibilità dei processi di lunga durat…Niccolo Biondi (Fedora)
informapirata ⁂
in reply to Informa Pirata • • •I ragazzi sopra i quattordici anni potranno dotarsi di un’identità #SPID per accedere ai servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione a loro rivolti.
I più piccoli invece potranno utilizzarlo solo per i servizi online forniti dalle scuole. Saranno i genitori a richiedere lo SPID per loro.
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Spid ai minori: le tutele richieste dal Garante privacy
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