Data retention: France illegally extends blanket mass surveillance of the entire population
In a decree made public today, French Prime Minister Élisabeth Borne has extended the temporary retention of communications data of all citizens in France for another year. The blanket retention obligation concerns identity data (surname, first name, date and place of birth, postal address(es), e-mail address(es), telephone number(s)) as well as payment information, connection data (IP addresses, port numbers, identification numbers of users and their devices, date, time and duration of each communication, data on supplementary services and their providers) and also
the location data of electronic communications of the entire population. Providers are obliged to retain this data of their customers for 12 months. The reason given for the mass retention order is a current and serious threat to the national security of the country but details and evidence are not provided. The decree comes into force on 21 October 2022 and is valid for another year.
MEP and civil liberties activist Patrick Breyer (Pirate Party Member of the European Parliament) comments:
“Mass surveillance contradicts the European values of democracy, civil liberties and the rule of law. Blanket surveillance of any kind places the population under general suspicion. France is wrong in referring to an exception allowed by the European Court of Justice in case of a specific threat to national security. France’s unspecific reference to a permanent, general security risk does not justify mass surveillance, as a former judge confirms in a legal opinion.The French government makes the EU court’s exception the rule. National security is no free ride for mass surveillance. On the issue of data retention, the EU has a serious problem with the rule of law. Any form of blanket surveillance is a characteristic of authoritarian regimes.
harpo_bzh reshared this.
Il Ministero dell'Istruzione rinnova per un triennio la Convenzione con l'Opera Nazionale Montessori, per regolamentare l'istituzione di percorsi scolastici nella scuola dell'infanzia, nella primaria e la sperimentazione nella…
Bernhard Schlink – A voce alta
L'articolo Bernhard Schlink – A voce alta proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
La tuta: presente nei nostri guardaroba da più di un secolo
Comode anzi comodissime. Quando si indossa una tuta è praticamente impossibile non sentirsi a proprio agio. Se un tempo erano pensate solo come indumento per chi pratica sport, con gli anni la tuta è diventata un capo di abbigliamento addirittura chic. La tuta in felpa sicuramente rimane quella più conosciuta, usata e amata. La indossiamo […]
L'articolo La tuta: presente nei nostri guardaroba da più di un secolo proviene da L'Indro.
BLACK ANGELS WILDERNESS OF MIRRORS
Ritorno in grande stile per la garage/psych band texana Black Angels che, a cinque anni di distanza da "Death Song", ha pubblicato, a metà settembre, il suo sesto studio album ufficiale (e primo su Partisan Records) "Wilderness of Mirrors", non lesinando sulla quantità del nuovo materiale proposto, ma anzi, presentando un'opera di ben quindici brani, ....
iyezine.com/black-angels-wilde…
BLACK ANGELS - WILDERNESS OF MIRRORS
- Ritorno in grande stile per la garage/psych band texana Black Angels che, a cinque anni di distanza da "Death Song", ha pubblicato, a metà settembre, il suoIn Your Eyes ezine
AFRICA. Gambia, sciroppo uccide 69 bambini. Sotto accusa una azienda indiana
Di Alessandra Mincone*
La notizia che nelle ultime settimane ha scosso il Gambia riguarda il decesso di 69 bambini inferiori a cinque anni, tutti morti tra luglio e settembre, ognuno dopo aver ingerito uno sciroppo per la tosse presumibilmente nocivo. Il 5 ottobre, l’Organizzazione mondiale della sanità emetteva un allarme a carattere mondiale riguardo quattro tipi di soluzioni orali prodotti da una azienda indiana, la Maiden Pharmaceuticals Limited, obbligando il ritiro dal mercato dei prodotti Promethazine oral solution, Kofexmalin baby cough syrup, Makoff baby cough syrup e Magrip n’ cold syrup.
Più che comprensibile è il senso di sconforto di alcuni genitori che tramite i microfoni della BBC chiedono “giustizia”, e denunciano da un lato l’inefficienza del servizio sanitario nazionale del Gambia, che non ha saputo diagnosticare in tempo le lesioni renali acute che hanno portato i bambini ad aggravarsi rapidamente fino alla morte, dall’altro la negligenza delle autorità, responsabili del controllo delle licenze per le importazioni. Gli stessi medicinali in India non sono mai stati distribuiti, in assenza delle autorizzazioni necessarie da parte delle autorità statali per la commercializzazione.
Secondo il rapporto dell’Oms di fine settembre, i quattro prodotti della Maiden Pharma presentano delle tracce sopra elevate di due sostanze chimiche, il glicole dietilenico e il glicole etilenico. Quest’ultimo viene trasformata in sostanza anti gelo ed è utilizzata nel settore automobilistico per proteggere i motori delle vetture, o per lo sghiacciamento delle piste di atterraggio e per rimuovere i residui di ghiaccio sugli aerei in volo. Il glicole etilenico ha un aspetto sciropposo mentre quello dietilenico racchiude un sapore dolciastro, essi si collegano alla struttura chimica del glicole propilenico, ossia la sostanza principale che funge da veicolo per la produzione degli sciroppi di paracetamolo pediatrici. Se le prime due sostanze non sono correttamente bilanciate in un prodotto farmaceutico, il glicole etilenico può sprigionare i suoi principi tossici subito dopo esser stato ingerito, causando disidratazione, ipersalivazione, tachipnea, ulcera orale, vomito, diarrea, dolori addominali, danni renali e impossibilità di urinare, fino a destabilizzare le capacità mentali o scatenare convulsioni. Tutti questi sintomi possono rapidamente provocare un coma da avvelenamento difficile da diagnosticare.
foto di Lovelyn Obiako
Subhash Mandal, dell’Associazione farmaceutica indiana, ha dichiarato alla stampa che non è prudente, per ora, muovere delle accuse così esplicite ad una azienda che giura di utilizzare materie prime comprate da multinazionali affidabili e rinomate, considerando che ci sono delle indagini in corso, e che anche le istituzioni globali dovranno effettuare dei test su campione per comprovare le incidenze di mortalità con la contaminazione degli sciroppi ingeriti dai bambini gambiani. Ma in una nota indirizzata alla stampa indiana, si legge affermare lo stesso rappresentante dell’Associazione che non ci sarebbero abbastanza ispettori qualificati al controllo a fronte di una industria così vasta come quella farmaceutica in India, né si conta un numero adeguato di laboratori dove effettuare i test per la sicurezza e la somministrazione dei medicinali.
Nel frattempo, le autorità governative centrali indiane hanno sospeso le attività dell’azienda farmaceutica che esportava, esclusivamente in Gambia, i quattro medicinali. In una dichiarazione del ministro dell’Interno dell’Haryana, Stato federale dove ha sede la Maiden Pharma, si scopre che l’azienda è stata ispezionata quattro volte nell’ultimo mese, e aveva violato almeno 12 protocolli di sicurezza emanati dal governo. Neanche dopo le attenzioni dell’Oms, la Maiden Pharma ha colto l’occasione di fornire garanzie che non siano state di carattere prettamente burocratico per la commercializzazione dei medicinali.
Tra le cause che indeboliscono le strutture a cui fanno capo gli addetti alla responsabilità, vi sarebbe l’accesso strumentale delle aziende ai cosiddetti standard flessibili, ossia standard di qualità dei prodotti farmaceutici “al ribasso” in alcuni Stati a dispetto di altri, dove le aziende sono maggiormente favorite a investire, poiché non devono rispondere a un dettato morale nel campo del diritto alla salute, ma si limitano a presentarsi come aziende regolari agli occhi delle istituzioni e ai loro competitor e agli uffici del ministero della salute centrale.
Per ricostruire la logica secondo cui agiva la Maiden Pharma, tra l’altro già declassata nel 2011 come una delle aziende produttrici di farmaci scadenti a detta persino dell’autorità suprema indiana, bisogna necessariamente passare al vaglio dei profitti dell’industria farmaceutica indiana.
foto di Fidelis Manyange
Come rivela un articolo di Alessandra De Poli pubblicato su AsiaNews, l’India produce da sola un terzo dei farmaci che vengono distribuiti sul mercato mondiale. Attraverso una normativa emanata dal governo negli anni ’70, la Patents Act, le aziende farmaceutiche indiane hanno avuto l’opportunità di fabbricare prodotti equivalenti di altri farmaci già in uso e brevettati ma senza pagare i proprietari dei brevetti originari. Grazie alla manovra, negli anni ’90 l’India si posizionava fra le nazioni più promettenti del mondo nella crescita delle esportazioni di materiali farmaceutici e vaccini. Basti pensare che nel 2021 il mercato dei medicinali indiani registrava un aumento dei profitti superiore al 17%, grazie all’esportazione di più di 200 milioni di dosi di vaccino anti-covid in almeno un centinaio di paesi.
Il terreno commerciale preferito dall’industria fra le più redditizie dell’India sembra essere il continente africano. Non solo vaccini ma soprattutto farmaci antiretrovirali per prevenire l’Hiv, arrivano in Africa grazie all’industria farmaceutica indiana, e con un abbattimento dei costi pari al 99% del prezzo totale. Non si può non evidenziare che è proprio il basso costo dei prodotti a convincere i paesi tra i più poveri al mondo a rivolgere quasi il 50% della spesa complessiva per le importazioni di cure mediche alle incontrollabili case farmaceutiche dell’India, come riporta anche Pharmexcil, l’agenzia ufficiale per le esportazioni dei farmaci indiani.
Le parole di una madre in lutto, al contrario dei commercianti chiamato in causa non attendono alcuna sentenza della magistratura: “consumare il cibo, l’acqua, e persino i medicinali in Gambia ormai ci sembra una missione suicida, ci stanno lentamente uccidendo”. Ad oggi sembra che gli unici a pagare un prezzo altissimo per i medicinali siano stati i 69 bambini a cui nessuna autorità, né indiana né gambiana, ha saputo garantire il diritto alla salute e alle cure mediche. Pagine Esteri
*Giornalista e fotografa freelance
L'articolo AFRICA. Gambia, sciroppo uccide 69 bambini. Sotto accusa una azienda indiana proviene da Pagine Esteri.
Perché scegliere una serratura motorizzata e come installarla
Sono diversi i sistemi con cui, oggi, le persone assicurano l’intimità e la privacy dei loro ambienti domestici. Con l’avvento della tecnologia sempre più dispositivi di videosorveglianza sono stati messi sul mercato e hanno cominciato a trovare ampia applicazione, diventando particolarmente inflazionati nei contesti di natura più disparata e, addirittura, negli ambienti e nei vicinati […]
L'articolo Perché scegliere una serratura motorizzata e come installarla proviene da L'Indro.
Ucraina: la pace o la guerra nucleare, no alternative
Vogliamo distruggere la Russia? Si abbia il coraggio di dirlo e spiegare che ciò implica necessariamente una guerra nucleare. A chi conviene, a chi serve? All’Ucraina certamente no. All’Europa nemmeno. Agli USA molto. Alla Cina forse. Facendola la pace, imponendola ai due contendenti, USA e Russia. Perchè la guerra si ferma solo facendo la pace, cioè agendo
L'articolo Ucraina: la pace o la guerra nucleare, no alternative proviene da L'Indro.
Vuoi sapere quali siano tutti gli eventi #linux?
Puoi seguire @Eventi Linux 😅
FabioL 🥷 likes this.
reshared this
L’Ucraina diventa la principale destinataria delle armi USA
L’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022 ha portato a un flusso infinito di armi verso il paese segnato dalle battaglie, elevando la nazione assediata al rango di uno dei principali destinatari delle armi statunitensi e dell’assistenza alla sicurezza americana. A partire dalla scorsa settimana, gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina ben 17,5 miliardi di dollari […]
L'articolo L’Ucraina diventa la principale destinataria delle armi USA proviene da L'Indro.
Meta/Facebook defends error-prone chat control CSAM scanner algorithms in court
In May, Member of the European Parliament, civil liberties activist and digital freedom fighter Patrick Breyer (German Pirate Party) filed a lawsuit against Facebook’s parent company Meta Platforms Ireland Limited and applied for an injunction against the automated searching of private messages for suspicious content at Kiel District Court. The corporation, however, is now defending its controversial and error-prone “incrimination machines”, arguing that they help to “more efficiently achieve detection, removal and referral of CSAM to law enforcement and relevant non-governmental organisations (…).”
As a user of the “Facebook Messenger” service, Breyer is suing against the suspicionless automated searches of his private chats. However, in its statement of defence, Meta now takes the position that “even indiscriminate data processing can be proportionate in the fight against serious crime”.
Reportedly Facebook took action against 340,000 EU accounts during a period of two months for sending or receiving alleged child pornography to or from EU users. 4,900 users complained about this (extrapolating to almost 30,000 users per year). In 207 cases, Facebook upheld the complaint (extrapolated to 1,200 users per year).
Plaintiff Patrick Breyer comments:
“It makes me furious that private US corporations want to self-police our personal messages. This presumption lacks any respect for the digital privacy of our correspondence. Flooding our already overburdened investigators with often false machine denunciations has nothing to do with efficiency. The result is above all the criminalisation of young people because of carelessly sent or received chat messages – thus the opposite of child protection is achieved.With this incrimination machine in place, even the most intimate nude photos and sex chats can suddenly end up with dubious and underpaid company personnel or the police. Those who destroy the digital secrecy of correspondence destroy trust. We all depend on the security and confidentiality of private communication: People in need, victims of abuse, children, the economy and also state authorities.
Organised child porn rings do not use e-mails or messenger services, but rather self-operated forums. The fact that law enforcement officials refuse to have known child sexual expoitation material removed is a scandal. What we need is removal, not mass surveillance!”
The background to the lawsuit is the EU Commission’s plan to make indiscriminate messaging and chat control mandatory for all providers of email, messenger and chat services. With reference to legal opinions by a former ECJ judge and the Scientific Service of the Bundestag, Breyer wants the Kiel court to rule the scanning illegal. According to the Swiss Federal Police, 80% of the US NCMEC reports are irrelevant in terms of criminal law.
informapirata ⁂ likes this.
reshared this
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione.
🔸 #RiGenerazioneScuola, a Lipari gli “Incontri del Mare” con 300 studentesse e studenti
🔸 Al via le domande per i contributi per l'editoria de…
Piccoli consigli fotografici
Sono appassionata di fotografia da un po' di anni e qui, voglio proporvi una piccola rubrica sulla storia della fotografia "alternativa" Non parlerò di fotografi super conosciuti, ma cercherò di proporvi fotografi un po' meno conosciuti.
Oggi vi voglio parlare di Bruno Barbey (1941 – 2020). Fotografo francese di origine marocchina Bruno Barbey ha viaggiato in tutto il mondo e ha trovato la sua voce sia come artista che come esploratore. Diventato un membro di Magnum photos all'età di 25 anni, il suo lavoro riflette la sua sensibilità e la sua insaziabile sete di sconosciuto.
La sua svolta personale è stata quando ha iniziato a fotografare a colori. Nonostante abbia fotografato diversi scenari di guerra, preferisce che le sue immagini parlino del mondo che cambia, "Fotografie per documentare per i posteri, tradizioni e culture che svaniscono rapidamente a causa del cambiamento degli atteggiamenti dei consumatori."
Quello che più mi è piaciuto della sua visione fotografica è questo suo pensiero: “Sconsiglio sempre le persone dall'essere fotografi a tempo pieno se hanno altri modi per fare soldi. Se vuoi davvero fare un lavoro personale, potresti fare meglio a farlo come hobby. "
Ripartire
Sono partiti male. Ma il problema non sono i dissidi e i livori, che possono passare. Il guaio è la sostanza politica, che rimane. E il guaio più grosso è che a pagarla non sarà chi i giornali individuano come sconfitto, né a guadagnarci quello che promuovono a vincitore, pagherà il Paese. Perché nella brutta partenza c’è la debolezza della maggioranza, del governo che va a formarsi e di chi lo guiderà.
Che le coalizioni fossero dei falsi, lo abbiamo sostenuto ben prima del voto. Non ho cambiato idea. A destra e a sinistra. Un parlamentare di Forza Italia, attento e conoscitore, Giorgio Mulé, osserva che ci sono problemi politici nella maggioranza. Impossibile non vederli, ma appena qualche giorno addietro, quando pubblicamente glieli indicavo, li negava. Ci sono. Ben più grossi di questo o quel posto da assegnare.
Molti italiani dicono: abbiamo votato, c’è una vincitrice, basta chiacchiere e che governi. Comprensibile, ma sbagliato: Giorgia Meloni non è vincitrice, ma trionfatrice, peccato che la maggioranza esiste solo se anche le altre due componenti ne fanno parte (o pensano di andare avanti negoziando trasfusioni, come per l’elezione del presidente del Senato? nel qual caso sono fritti in partenza). E l’accordo per vincere s’è dissolto nel gestire la vittoria.
Ignazio La Russa è stato ministro nei governi Berlusconi, non è una questione personale il mancato voto di Forza Italia. Che si è presentata agli elettori come garante dell’ancoraggio europeo e atlantico della coalizione, salvo poi votare per la presidenza di Lorenzo Fontana, avversario delle sanzioni alla Russia. Il che nuoce molto a Meloni, perché la garanzia offerta da FI era ultronea rispetto alle sue stesse parole, salvo essersi ritrovati assieme nell’avallare l’opposto. Che uno sia cattolico o meno, ultra o meno, è irrilevante. Che sia filo Putin è dirimente. Fontana ha detto che da quelle sue posizioni è passato del tempo.
Difficile immaginare affermazione più autodenigratoria. Ma difficile anche non cogliere quanto ieri sia stata minata la credibilità del futuro presidente del Consiglio. Che sarà tale, ricordiamolo, solo se avrà il consenso di chi non ha votato La Russa e di chi sta con Putin. E questo il giorno del varo, quando lo scafo si trova nel bacino protetto, senza i marosi economici e sociali, senza neanche avere cominciato la navigazione.
Certo che il ritorno al Senato, per Silvio Berlusconi, ha coinciso con una sberla. Ma il danno maggiore lo incassa Meloni. Un governo senza l’aggancio al Partito popolare europeo sarebbe un rischio enorme. Non solo per lei. Né Berlusconi nel chiederlo né Meloni nel negarlo possono pensare che tutto ruoti attorno alla collocazione di una persona.
Banca d’Italia ha rivisto le previsioni per il 2023: la crescita sarà allo 0.3% (nella Nadef, appena qualche giorno addietro, era allo 0.6), ma se cessassero le forniture di gas la recessione arriverebbe a -1.5%. Il 2024 è comunque in crescita, ma presupponendo l’applicazione del Pnrr e un governo che non si giochi in partenza le coperture europee che tengono in equilibrio i nostri conti. Ieri, invece, mentre Draghi era a Parigi per cercare alleati sul gas, contrastando Putin, la politica ha eletto un putinofilo e messo un dito nell’occhio agli alleati.
Ripartire si può. Ma se lo si interpreta come il verbo della ripartenza, non della ripartizione. Ora tocca a Meloni tirare fuori la sua rissosa coalizione dal buco in cui s’è ficcata già il primo giorno, tocca a Meloni stabilire se avvia un governo che sia fondativo di una destra di governo o se sta già pensando alla campagna elettorale.
Una carta l’ha nel mazzo: ascolti quel che Carlo Nordio ha da dire sulla riforma della giustizia e sul metodo delle riforme costituzionali. Perché se la partita sarà nazionale, allora potrà essere superato l’infelice debutto. Ma se sarà di parte, se mancherà di respiro e non saprà costruire consenso fuori dalla propria tifoseria, allora, tolti gli scarti, nel mazzo resta troppo poco.
L'articolo Ripartire proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Silvia Barbero likes this.
Monitora PA al Linux Day 2022
No, il link a localhost è stato un errore del pescaggio da feed 😂
like this
Luca Gasperini reshared this.
Fr.#11 / Morte digitale
Kanye West unbanked
È notizia di questi giorni che J.P. Morgan, banca americana e internazioanale, abbia deciso di chiudere ogni relazione contrattaule con Kanye West e con la sua azienda Yeezy.
Il motivo sembra essere il comportamento “discriminatorio” di Kanye, che durante la Paris Fashion Week ha indossato una t-shirt con lo slogan “White Lives Matter”. A questo si aggiunge un’invervista (non pubblicata) su Fox News insieme a Tucker Carlson nella quale avrebbe condiviso alcune opinioni definite dai giornali antisemite.
Ricordiamo che sempre J.P. Morgan ha scelto di mantenere i rapporti contrattuali con Jeffrey Epstein, condannato per traffico internazionale di minorenni e abusi sessuali.
Da una parte abbiamo quindi un criminale condannato da un giudice per una serie di reati schifosi. Dall’altra abbiamo invece un rapper che ha espresso la sua opinione pubblicamente. Non credo servano commenti per comprendere le conseguenze della grottesca ideologia woke che ormai ha corrotto sia le istituzioni pubbliche che private.
Consegnare in custodia i propri soldi e patrimonio a intermediari significa subordinare la propria libertà di pensiero a quello altrui. Questo è particolarmente vero, e ben più che una metafora, nel momento in cui manifestare il proprio pensiero può portare a conseguenze finanziarie dirette.
Privacy Chronicles si sostiene solo grazie agli abbonamenti dei lettori. Se ti piace quello che scrivo e vuoi sostenere il mio lavoro, considera l’abbonamento! Sono circa €3 al mese. Oppure, scrivimi per una donazione in Bitcoin! 😀
La Cina illumina la strada
Cosa serve per controllare e sottomettere totalmente il pensiero e quindi il comportamento umano nel 21esimo secolo? La Cina insegna:
- Uno Stato socialista che estende la sua presenza regolatoria in ogni ambito umano, per creare la società perfetta
- Una popolazione completamente digitalizzata, con sistemi di identità digitale e pagamenti centralizzati e monopolizzati da pochi soggetti controllati (indirettamente) dallo Stato
- Una capacità di sorveglianza digitale pervasiva e sistematica
La notizia è che recentemente molte persone sono state sospese dal servizio WeChat dopo aver pubblicato e diffuso immagini di protesta contro Xi Jinping. Altro che J.P. Morgan. Questi sono i veri professionisti.
Il WSJ parla di “digital death”, ma il concetto non rende bene l’idea. WeChat è un servizio integrato che 900 milioni di persone usano ogni giorno per comunicare, pagare, usufruire di servizi pubblici e interagire con le aziende. È il fulcro della loro vita. Farne a meno significa mettere a rischio la propria sopravvivenza. Alla “morte digitale” può ben conseguire la morte fisica.
D’altronde, tu che faresti se improvvisamente non avessi più accesso ai tuoi soldi, ai tuoi contatti e ai servizi pubblici e privati (anche sanitari)?
Sei già iscritto/a al canale Telegram di Privacy Chronicles? Unisciti per ricevere gli aggiornamenti in tempo reale, commentare e discutere insieme agli altri lettori!
PayPal colpisce ancora
PayPal continua la sua campagna di censura contro la libertà d’espressione. Ormai ho perso il conto degli account bloccati. Spesso sono organizzazioni noprofit ma non mancano anche gli account personali.
Come scrivevo nel mio ultimo articolo, PayPal ha già mostrato le sue carte: è intenzione dell’azienda di perseguire politiche attive di censura della libertà d’espressione attraverso il controllo dei soldi dei clienti.
Le dichiarazioni di gennaio del CEO Schulman non lasciano dubbi:
That you stand up for social issues that are important, and you do the right things to help create a better world. […] For example, we’ve barred hate groups, the Proud Boys on the far right and Antifa on the far left, from using our platform. The difficult part there is identifying what is hatred and what is freedom of speech. Nobody teaches you that.
Schulman vuole creare un mondo migliore (secondo chi?) e PayPal sarà chiamata ad assolvere questo arduo compito: giudicare cosa è “espressione d’odio” e cosa invece “libertà di parola”, per poi punire gli utenti cattivi.
Ah, giusto per chiarire: quando PayPal blocca un conto, i soldi rimangono lì. Il conto non può essere chiuso e i soldi non possono essere prelevati.
Meme del giorno
Citazione del giorno
Fantasy is escapist, and that is its glory. If a soldier is imprisioned by the enemy, don't we consider it his duty to escape?. . .If we value the freedom of mind and soul, if we're partisans of liberty, then it's our plain duty to escape, and to take as many people with us as we can!
J.R.R. Tolkien
Frammenti è la rubrica in cui commento brevemente le notizie più interessanti della settimana. Un modo leggero e meno impegnativo di leggere Privacy Chronicles. Ogni frammento contiene anche un meme e una citazione.
+++ ⚠ ATTENZIONE ⚠
questa app e il relativo profilo twitter NON HANNO NESSUN RAPPORTO CON IL PROGETTO FRIENDICA +++
Segnalate please
⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️
like this
reshared this
sarà Trump 🤣
Comunque riportano che la piattaforma è nata come risposta all'estremismo di destra, all'odio e alla disinformazione. Organizzazione no-profit 'indigena' in Canada
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
Emanuele likes this.
Prova dei fatti
È iniziata ufficialmente la nuova legislatura: ecco quale sarà l’ostacolo più impegnativo per quello che è il primo governo di destra della Repubblica.
La diciannovesima legislatura è ufficialmente cominciata. Non ci sono stati ritardi, come qualcuno ha supposto. Sono stati rispettati i normali tempi tecnici.
Semmai, in questo lasso di tempo – aggravato dal fatto che il sistema elettorale è pessimo – si sono avuti problemi sulla designazione degli eletti. Questo si poteva evitare e, spero, che si eviterà in futuro.
Comunque la legislatura è iniziata e, ancora una volta, contrariamente a quanto diversi credono di sapere o di ricordare, non è mica la prima legislatura con una maggioranza assoluta di uno schieramento che si propone di governare.
Non era nelle abitudini della cosiddetta Prima Repubblica, fino al 1994, perché erano governi di coalizione e si votava con il sistema proporzionale. Ma è già capitato che nella cosiddetta Seconda Repubblica ci fosse un governo di centrodestra, frutto di una maggioranza assoluta voluta dagli elettori. Anche quel governo entrò, ad un certo punto, in una condizione di non funzionamento.
La differenza fra i governi di centrodestra e di centrosinistra in questa stagione politica, denominata Seconda Repubblica, è che quelli di centrosinistra entrano in affanno e cadono, mentre quelli di centrodestra andavano in affanno e si bloccavano, però tendevano a rimanere lì, salvo cambiare qualche Ministro.
Quindi non è la prima volta. Però questa è la prima volta in assoluto che, nella storia della Repubblica Italiana, che la trazione del Governo sia della destra dichiarata. Però è una destra che non ha al suo interno, se non altro per ragioni anagrafiche, persone che abbiano partecipato all’infamia e alla vergogna del ventennio fascista.
È molto interessante e molto importante che la prima seduta al Senato si sia aperta con quella che, all’epoca, era una bambina e che, quindi, nella sua biografia ha l’essere stata vittima dell’infamia e della vergogna fascista e delle leggi razziali. Questo è un punto importante: quella vergogna lì, quell’infamia lì non è sulla spalla di quelli della destra. È sulla spalla di tutti noi italiani. Io sono nato dopo, quindi cosa volete che c’entri personalmente? Ma è la storia del mio Paese. Appartiene anche alla mia storia.
Certo, chi eventualmente fosse tifoso di quella roba e nostalgico di quella roba dovrebbe solo che vergognarsi, ma per il resto amen.
Allora il governo nuovo dovrebbe essere costituito in tempi abbastanza veloci. Non è mai esistito un governo appena nato che diceva: “Noi vogliamo essere di basso profilo, disomogeneo, composto da tutti i Ministri che non sanno neanche leggere e scrivere”.
Da che mondo è mondo, i governi nascono dicendo: “Il nostro governo è molto coeso. Abbiamo gente capace, preparata e che andrà avanti con un taglio istituzionale e di alto profilo”.
Questo è normale. Questo è ovvio. Il problema sarà fare i conti con la realtà, cioè con gli scogli dopo aver preso il mare aperto. Lo scoglio più grosso non sarà quello di cui tutti stanno parlando, ossia le bollette e l’energia, perché lì si fa “pronto soccorso”, si cerca di tamponare l’aumento del costo delle materie prime. Ma non è nelle disponibilità del governo.
Quello a cui, invece, sarà subito chiamato, cioè la prova, è la legge di bilancio. Quale delle due anime prevarrà? Quella di Fratelli d’Italia, ossia: no agli scostamenti di bilancio, no maggiore deficit, no maggiore debito. O la posizione della Lega e di Forza Italia che, per la verità, era anche quella del Partito Democratico e dei Cinque Stelle? Cioè sì allo scostamento di bilancio, con più debito?
Lo sapremo più avanti nel tempo, ma neanche troppo avanti.
L'articolo Prova dei fatti proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
giuglionasi likes this.
@Michael Vogel What is? Scam? 🤔
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.friendxonemessenger.app
https://www.twitter.com/FriendicaSocial
Friendica Messenger - Apps on Google Play
Friendica's official messenger app for Android.play.google.com
Roland Häder🇩🇪 likes this.
Breaking news!
> Friendica is transitioning to Folkse, to avoid confusion with the decentralized fediverse software.
Roland Häder🇩🇪 likes this.
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
Lunedì 17 ottobre è la #GiornataProGrammatica. La decima edizione è dedicata al linguista Luca Serianni. Il tema di quest’anno è “L’italiano e i giovani”. Anche le scuole saranno coinvolte.
Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.
Prosegue la nostra rubrica del martedì e del venerdì per conoscere meglio le misure per la #scuola.
Discorso di apertura XIX legislatura
Presidente: “Buongiorno a tutti, colleghe senatrici e colleghi senatori.
Rivolgo il più caloroso saluto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a quest’Assemblea. Con rispetto, rivolgo un pensiero a Papa Francesco.
Certa di interpretare i sentimenti di tutta l’Assemblea, desidero indirizzare al presidente emerito Giorgio Napolitano, che non ha potuto presiedere la seduta odierna, i più fervidi auguri, con la speranza di vederlo ritornare presto ristabilito in Senato. Il presidente Napolitano mi incarica di condividere con voi queste sue parole: «Desidero esprimere a tutte le senatrici e i senatori di vecchia e nuova nomina i migliori auguri di buon lavoro al servizio esclusivo del nostro Paese e dell’istituzione parlamentare, ai quali ho dedicato larga parte della mia vita».
Anch’io, ovviamente, rivolgo un saluto particolarmente caloroso a tutte le nuove colleghe e a tutti i nuovi colleghi, che immagino sopraffatti dal pensiero della responsabilità che li attende e dall’austera solennità di quest’Aula, così come fu per me quando vi entrai per la prima volta in punta di piedi. Come da consuetudine, vorrei però anche esprimere alcune brevi considerazioni personali.
Incombe su tutti noi, in queste settimane, l’atmosfera agghiacciante della guerra tornata nella nostra Europa, vicino a noi, con tutto il suo carico di morte, distruzione, crudeltà, terrore, in una follia senza fine. Mi unisco alle parole puntuali del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «La pace è urgente e necessaria. La via per ricostruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino».
Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva. In questo mese di ottobre, nel quale cade il centenario della marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio a me assumere momentaneamente la Presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica. Il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente, perché – vedete – ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre ed è impossibile, per me, non provare una specie di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco della scuola elementare e oggi si trova, per uno strano destino, addirittura sul banco più prestigioso del Senato.
Il Senato della XIX legislatura è un’istituzione profondamente rinnovata non solo negli equilibri politici e nelle persone degli eletti, non solo perché per la prima volta hanno potuto votare anche per questa Camera i giovani dai diciotto ai venticinque anni, ma anche e soprattutto perché per la prima volta gli eletti sono ridotti a duecento.
L’appartenenza a un così rarefatto consesso non può che accrescere in tutti noi la consapevolezza che il Paese ci guarda, che grandi sono le nostre responsabilità, ma al tempo stesso grandi le opportunità di dare l’esempio. Dare l’esempio non vuol dire solo fare il nostro semplice dovere, cioè adempiere al nostro ufficio con disciplina e onore, impegnarsi per servire le istituzioni e non per servirsi di esse. Potremmo anche concederci il piacere di lasciare fuori da questa Assemblea la politica urlata, che tanto ha contribuito a far crescere la disaffezione dal voto, interpretando invece una politica alta e nobile che, senza nulla togliere alla fermezza dei diversi convincimenti, dia prova di rispetto per gli avversari, si apra sinceramente all’ascolto, si esprima con gentilezza, perfino con mitezza.
Le elezioni del 25 settembre hanno visto – come è giusto che sia – una vivace competizione tra i diversi schieramenti che hanno presentato al Paese programmi alternativi e visioni spesso contrapposte. Il popolo ha deciso: è l’essenza della democrazia. La maggioranza uscita dalle urne ha il diritto-dovere di governare; le minoranze hanno il compito altrettanto fondamentale di fare opposizione. Comune a tutti deve essere l’imperativo di preservare le istituzioni della Repubblica, che sono di tutti, che non sono proprietà di nessuno, che devono operare nell’interesse del Paese e devono garantire tutte le parti.
Le grandi democrazie mature dimostrano di essere tali se, al di sopra delle divisioni partitiche e dell’esercizio dei diversi ruoli, sanno ritrovarsi unite in un nucleo essenziale di valori condivisi, di istituzioni rispettate, di emblemi riconosciuti.
In Italia il principale ancoraggio attorno al quale deve manifestarsi l’unità del nostro popolo è la Costituzione repubblicana che – come dice Piero Calamandrei – non è un pezzo di carta, ma il testamento di 100.000 morti caduti nella lunga lotta per la libertà; una lotta che non inizia nel settembre del 1943, ma che vede idealmente come capofila Giacomo Matteotti.
Il popolo italiano ha sempre dimostrato grande attaccamento alla sua Costituzione, l’ha sempre sentita amica. In ogni occasione in cui sono stati interpellati, i cittadini hanno sempre scelto di difenderla, perché da essa si sono sentiti difesi. Anche quando il Parlamento non ha saputo rispondere alla richiesta di intervenire su normative non conformi ai principi costituzionali – e purtroppo questo è accaduto spesso – la nostra Carta fondamentale ha consentito comunque alla Corte costituzionale e alla magistratura di svolgere un prezioso lavoro di applicazione giurisprudenziale, facendo sempre evolvere il diritto.
Naturalmente anche la Costituzione è perfettibile e può essere emendata, come essa stessa prevede all’articolo 138. Ma consentitemi di osservare che, se le energie che da decenni vengono spese per cambiare la Costituzione, peraltro con risultati modesti, talora peggiorativi, fossero state invece impiegate per attuarla , il nostro sarebbe un Paese più giusto e anche più felice.
Il pensiero corre inevitabilmente all’articolo 3, nel quale i Padri e le Madri costituenti non si accontentarono di bandire quelle discriminazioni basate su sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, che erano state l’essenza dell’ancien régime. Essi vollero anche lasciare un compito perpetuo alla Repubblica: «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese». Non è poesia e non è utopia. È la stella polare che dovrebbe guidarci tutti, anche se abbiamo programmi diversi per seguirla: rimuovere gli ostacoli.
Le grandi Nazioni, poi, dimostrano di essere tali anche riconoscendosi coralmente nelle festività civili, ritrovandosi affratellate attorno alle ricorrenze scolpite nel grande libro della storia patria. Perché non dovrebbe essere così per il popolo italiano? Perché mai dovrebbero essere vissute come date divisive, anziché con autentico spirito repubblicano, il 25 aprile, festa della liberazione, il 1° maggio, festa del lavoro, il 2 giugno, festa della Repubblica? Anche su questo tema della piena condivisione delle feste nazionali, delle date che scandiscono un patto tra le generazioni, tra memoria e futuro, grande potrebbe essere il valore dell’esempio, di gesti nuovi e magari inattesi.
Altro terreno sul quale è auspicabile il superamento degli steccati e l’assunzione di una comune responsabilità è quello della lotta contro la diffusione del linguaggio dell’odio, contro l’imbarbarimento del dibattito pubblico e contro la violenza dei pregiudizi e delle discriminazioni.
Permettetemi di ricordare un precedente virtuoso della passata legislatura, i lavori della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza; questi lavori si sono conclusi con l’approvazione all’unanimità di un documento di indirizzo, segno di una consapevolezza e di una volontà trasversali agli schieramenti politici, che è essenziale permangano.
Concludo con due auguri. Mi auguro che la nuova legislatura veda un impegno concorde di tutti i membri di quest’Assemblea per tenere alto il prestigio del Senato, tutelare in modo sostanziale le sue prerogative e riaffermare, nei fatti e non a parole, la centralità del Parlamento. Da molto tempo vengono lamentate, da più parti, una deriva e una mortificazione del ruolo del potere legislativo, a causa dell’abuso della decretazione d’urgenza e del ricorso al voto di fiducia, e le gravi emergenze che hanno caratterizzato gli ultimi anni non potevano che aggravare la tendenza.
Nella mia ingenuità di madre di famiglia, ma anche secondo un mio fermo convincimento, credo che occorra interrompere la lunga serie di errori del passato e per questo basterebbe che la maggioranza si ricordasse degli abusi che denunciava da parte dei Governi quando era minoranza e che le minoranze si ricordassero degli eccessi che imputavano alle opposizioni quando erano loro a governare.
Una sana e leale collaborazione istituzionale, senza nulla togliere alla fisiologica distinzione dei ruoli, consentirebbe di riportare la gran parte della produzione legislativa nel suo alveo naturale, garantendo al tempo stesso tempi certi per le votazioni.
Auspico, infine, che tutto il Parlamento, con unità di intenti, sappia mettere in campo, in collaborazione col Governo, un impegno straordinario e urgentissimo per rispondere al grido di dolore che giunge da tante famiglie e da tante imprese che si dibattono sotto i colpi dell’inflazione e dell’eccezionale impennata dei costi dell’energia, che vedono un futuro nero e che temono che disuguaglianze e ingiustizie si dilatino ulteriormente, anziché ridursi.
In questo senso, avremo sempre al nostro fianco l’Unione europea, con i suoi valori e la concreta solidarietà di cui si è mostrata capace negli ultimi anni di grave crisi sanitaria e sociale. Non c’è un momento da perdere. Dalle istituzioni democratiche deve venire il segnale chiaro che nessuno verrà lasciato solo, prima che la paura e la rabbia possano raggiungere livelli di guardia e tracimare.
Senatrici e senatori, cari colleghi, buon lavoro.”
L'articolo Discorso di apertura XIX legislatura proviene da ilcaffeonline.
Qualche cosa non torna nella storia Ita
Presidente esautorato
C’è del non detto, nella vicenda di Ita, nata dalle ceneri di Alitalia. L’attuale dirigenza, a cominciare dal presidente Altavilla, ha fatto un buon lavoro, con relativamente pochi mezzi. La compagnia è stata posizionata sul mercato e, come da mandato ricevuto dall’azionista, ovvero il ministero dell’Economia, ha cercato soci e compratori. Le sue ridotte dimensioni escludono che possa reggere da sola e, comunque, per farlo richiederebbe di espandersi con investimenti. Ma non è il mestiere dell’azionista attuale, cioè il governo.
La ricerca del socio ha trovato due cordate interessate. Dopo una prima fase si è giunti all’avvio del negoziato con un solo interlocutore, tendenzialmente indirizzato, salvo sorprese, alla chiusura dell’accordo.
Questa fase è ovviamente coperta da un accordo di riservatezza: ciascuna delle parti è tenuta a fornire dati sensibili, che entrano nella valutazione negoziale, ma devono comunque restare riservati. Ed è a questo punto che si è cominciata a far circolare la notizia che il presidente Altavilla sarebbe stato contrario a condividere alcuni di quei dati. Fino al punto, su iniziativa dei consiglieri nominati dal governo, di togliergli tutte le deleghe.
Ma è ben strano che un uomo con quell’esperienza pensi di sottrarre la società che guida al rispetto degli obblighi derivanti da un accordo firmato. O che così platealmente lo saboti. Sarebbe bene avere qualche informazione in più, visto che sono soldi di tutti: 14 miliardi ad Alitalia, dal 2000, e 1.35 a Ita.
L'articolo Qualche cosa non torna nella storia Ita proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
feddit.it/c/fediverso
like this
reshared this
L'Unione Europea di Giorgia Meloni
«I cittadini stanno accettando il fatto che, chiunque governi, finirà per perseguire le stesse politiche o politiche simili. Il potere delle democrazie di cambiare la realtà socio-economica, di migliorare le condizioni di vita delle classi lavoratrici e salariate si sta riducendo; esse sono sottoposte a un doppio potere dispotico, quello delle istituzioni di controllo e sorveglianza dell’Unione Europea e di quello che è definito “il mercato”, cioè il potere organizzato di una plutocrazia che domina la vita economica e riesce sempre a imporre i propri interessi a popolazioni sempre più indifese e confuse.»
Usare il FOIA per la trasparenza del trattamento dei dati in ambito pubblico
informapirata ⁂ likes this.
reshared this
Usare il FOIA per la trasparenza del trattamento dei dati in ambito pubblico
⚠️ Utenti Android, non dovete necessariamente aspettare l'app di Pixelfed!
Potete usare @PixelDroid :pixelfed: proprio adesso! È un'app di terze parti open source e disponibile tramite F-Droid!
reshared this
Personalmente sto usando Fedilab senza problemi, sia per pixelfed che per mastodon. Non vorrei avere un app per ogni cosa...
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
Confessioni di una maschera “Rock the vote”
✅ Abbiamo finalmente archiviato il passaggio elettorale. In maniera del tutto indolore per quello che ci riguarda. Non avevamo aspettative. Non le abbiamo forse mai avute. Meno che mai ultimamente. La politica italiana, quella fatta del circo mediatico parlamentare che le televisioni e le radio ci infilano in casa ad ogni ora del giorno, fa parte di un crogiolo di squallore cui non apparteniamo. Ce ne siamo chiamati fuori definitivamente, in nome di quel poco di amor proprio che ci resta.
iyezine.com/confessioni-di-una…
Confessioni di una maschera “Rock the vote”
Come ci accade costantemente negli ultimi trent’anni, da quando cioè la politica è diventata una dicotomica scelta, quasi plebiscitaria, tra chi stava con il magnate brianzolo, e chi stava contro, tagliando sistematicamente fuori ogni altra visione s…Marco Valenti (In Your Eyes ezine)
Poliverso & Poliversity likes this.
reshared this
Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD.
"Il PD si interessa alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati, provenienti da qualche ricca città europea o americana, che si recano in un paese del terzo mondo e guardano con compassione la condizione dei suoi abitanti che, poveri loro!, non godono delle libertà e del benessere occidentale.
Veltroni e Letta esprimono del resto la visione del mondo di gente che vive nei centri storici e che finge di non sapere che spesso la povertà, l’ingiustizia e il degrado sono presenti nelle periferie delle loro stesse città. In qualità di dirigenti politici non possono guardare a queste condizioni di disagio perché la loro fortuna si fonda esattamente su questa ipocrisia.
Letta, Veltroni, Renzi e tanti altri che hanno fatto la storia del PD non avrebbero avuto alcun successo politico se non avessero promosso quelle politiche che hanno generato la questione sociale oggi presente in Italia.
La loro salita al potere è dipesa dal sostegno di forze economiche e finanziarie che hanno chiesto in cambio leggi in favore della precarietà nel lavoro, privatizzazione dei servizi, disfacimento della scuola pubblica, sostegno all’impresa e tanti altri provvedimenti che hanno prodotto le attuali ingiustizie."
kulturjam.it/politica-e-attual…
Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD - Kulturjam
Con le ultime parole di Letta e di Veltroni si scorge come il PD si interessi alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati in vacanza in qualche località del terzo mondo.Paolo Desogus (Kulturjam)
Verso carestia energetica e fame ma la chiameremo "Frugalità responsabile".
Verso carestia energetica e fame ma la chiameranno "Frugalità responsabile" - Kulturjam
Con la logica della guerra e delle sanzioni la strada tracciata porterà inevitabilmente alla carestia energetica e alla fame, che non verrà chiamata cosi ma "frugalità responsabile", per un mondo green e sostenibile.Redazione (Kulturjam)
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York.
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York - Contropiano
L'economia statunitense è entrata in recessione. Questo era il titolo generale all'inizio dell'estate, quando il PIL statunitense è sceso di nuovo nella La proprietà privata, in particolare di beni immobili, è un principio fondamentale del "sogno ame…Redazione Roma (Contropiano)
"Come la Terra, Urano e Nettuno sono mondi blu. Nettuno, sul cui globo color del mare corrono nubi bianche, a un occhio distratto sembrerebbe perfino uno specchio del nostro pianeta. L’azzurro di questi pianeti però non è quello di un oceano, ma è la tinta delle tracce di metano all’interno di un’atmosfera gelida di idrogeno ed elio. A quasi 3 e 4,5 miliardi di km dal Sole, rispettivamente, le atmosfere di Urano e Nettuno oscillano tra i 220 e 230 gradi sotto zero: i pianeti più freddi del Sistema Solare."
Ritorno ai giganti azzurri
Un racconto dei misteri che ancora custodiscono Urano e Nettuno, due pianeti del nostro Sistema Solare che meriterebbero nuove missioni spaziali.Il Tascabile
Luca Gasperini
in reply to The Privacy Post • • •The Privacy Post
in reply to Luca Gasperini • •