In Germania gli studi medici dovrebbero acquistare nuovi dispositivi speciali per poter continuare a fatturare agli assicuratori sanitari.
Gli studi medici dovrebbero acquistare nuovi dispositivi speciali per poter continuare a fatturare agli assicuratori sanitari. Lo Stato sostiene le spese per questo. Assolutamente superfluo, afferma il Chaos Computer Club, e presenta ai produttori un trucco. Ma il responsabile Gematik continua ad attenersi alla costosa soluzione.
Il clamore sulla sostituzione dell'hardware negli studi medici va avanti da un po'. In migliaia di studi e farmacie questi connettori avrebbero dovuto essere sostituiti, per un totale di circa 300 milioni di euro. Le scatole che servono per lo scambio di dati tra gli ambulatori e le compagnie di assicurazione sanitaria hanno appena cinque anni. Lo scambio è ancora senza alternative, afferma Gematik, che è responsabile della gestione della cosiddetta infrastruttura telematica del sistema sanitario. I certificati di sicurezza nei dispositivi sarebbero presto scaduti e non c'era altro modo per risolvere il problema. I certificati sono una sorta di firma digitale con la quale le pratiche possono confermare la propria identità a prova di contraffazione.
Il prossimo atto è seguito lo scorso fine settimana: il Chaos Computer Club ha dimostrato che questa argomentazione semplicemente non regge. L'esperto di sicurezza Carl Fabian Lüpke, noto come hacker fluepke, aveva smantellato uno dei dispositivi del produttore. È stato in grado di dimostrare che è possibile aggiornare i dispositivi utilizzando solo il software. Le scatole non dovrebbero nemmeno essere svitate per questo, l'hardware potrebbe rimanere dov'è.
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Bielorussia e Russia: Putin e Lukashenko insieme nel bene, ma soprattutto nel male
Nel momento in cui Lukashenko si sta assumendo un 'rischio politico colossale', se la guerra in Ucraina dovesse riportare le bare in Bielorussia, la situazione potrebbe diventare imprevedibile per Lukashenko, e di riflesso per Putin
L'articolo Bielorussia e Russia: Putin e Lukashenko insieme nel bene, ma soprattutto nel male proviene da L'Indro.
Perché vanno accolti i russi che si rifiutano di combattere in Ucraina
L’improvviso esodo di massa di uomini russi in fuga dal servizio militare è uno sviluppo positivo. È un segno del cambiamento di slancio politico nella società russa contro la guerra. Allora perché la Finlandia e altri governi europei hanno vietato ai russi di entrare come turisti, che è il modo più rapido e semplice per […]
L'articolo Perché vanno accolti i russi che si rifiutano di combattere in Ucraina proviene da L'Indro.
Tasche
Le divisioni ci sono e sono profonde. Le abbiamo viste prima, si sono ampliate durante e sono deflagrate dopo il voto. Come sono state negate e poi svelate, ora saranno celate. Fra qualche giorno nascerà il nuovo governo. Considerato che i coltelli sono stati sguainati su questioni di nomi ed equilibri, ci sono diversi temi che riguardando le tasche, gli interessi materiali, sui quali la destra non sarà chiamata domani, ma oggi a far sapere qualche cosa. Saranno pur grette, le tasche, ma più rilevanti delle sceneggiate.
- Sulla partita europea del gas continua a lavorare Mario Draghi. In settimana ci sarà il Consiglio europeo, l’ultima funzione del governo ancora in carica. L’Italia chiede di porre una qualche forma di tetto al prezzo e procedere ad acquisti e stoccaggi comuni. È rilevante che la si spunti (come penso) o meno, ma lo è di più che siano chiare le conseguenze: più l’Unione europea affronta unita non solo la conclamata condanna dell’invasione russa, ma la gestione delle conseguenze, più si stringono i vincoli di appartenenza. Se qualcuno vuole l’Europa dei popoli e delle nazioni, senza troppo mettere in comune rischi e difese, deve parlare oggi, o per sempre accettare quel che ne deriva. Togliere quel mandato a Draghi sarebbe legittimo, ma deve essere chiaro. A parte sapere chi va a fare il ministro di cosa, occorrono parole chiare sulle cose che hanno riflessi nelle tasche.
- I nostri vincoli non sarebbero certo solo quelli del gas. Le politiche europee comuni, cui dobbiamo grande parte della nostra stabilità monetaria e prosperità economica, sono più vaste. Starci dentro contando nulla e facendo comunella con i piccoli non è nell’interesse della seconda potenza industriale europea. Non basta avere un ministro degli esteri o degli affari comunitari che reciti la poesiola dell’europeismo, serve la convinta e permanente conferma della consapevolezza e accettazione. Considerato che al governo si trovano almeno due componenti che andavano vaneggiando di uscita dall’euro, le nostre tasche reclamano chiarezza.
- Nei primi otto mesi del 2022 le entrare fiscali sono aumentate del 15%, con un maggiore gettito di 42 miliardi. Contrariamente a quel che le propagande elettorali andavano raccontando, l’Italia è cresciuta, in due anni, quanto non cresceva da molti anni e più della media Ue. Nello stesso tempo è sceso il peso percentuale di deficit e debito. Eccellente risultato. Ora la crescita rallenta (nel mondo), da noi potrebbe fermarsi e quel maggiore gettito non era dovuto, purtroppo, al recupero di evasione fiscale, ma all’inflazione e all’Iva (prevalentemente). Il che significa non ci sarà ancora. La legge di bilancio, che il nuovo governo dovrà fare subito, sarà scritta alla maniera di Fratelli d’Italia, senza scostamenti e più debiti, o a quella di Lega e Forza Italia (come di 5 Stelle e Pd)? Nel primo caso le tasche si tranquillizzano, nel secondo si preparino a pagare di più per il servizio al debito.
- La Lega disse di avere cancellato la legge Fornero, sulle pensioni. Falso: era sospesa, si sono tolti soldi a lavoratori e contribuenti per pagare anticipi pensionistici e, il primo gennaio, torna in vigore. Si parla di una “opzione uomo”, i cui contorni sono ancora ignoti. Servirebbe una “opzione umana”, consistente nel rendere possibili uscite anticipate, ma senza un solo centesimo a carico di lavoratori e contribuenti, sulla base del versato. Perché far pagare ai più giovani pensioni che loro non avranno mai è una terribile ingiustizia. Soffrono le tasche, ma anche le teste.
- Finito lo spazio non elenco le truffe sul reddito di cittadinanza, elargito non solo a delinquenti, ma anche a inesistenti in Italia. I navigator non si sono limitati a non trovare loro lavoro, non li hanno proprio trovati. E manco cercati. Mentre bonus insensati costano un occhio e rendono un accidente. I vincitori promisero di sbaraccare questa roba. Sarebbe bello sapere come e quando.
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🔍 #PNRRIstruzione, quanto ne sai?
Oggi, con la nostra rubrica del martedì, conosciamo meglio una delle misure del #PNRR per la #scuola: messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole.
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Data retention: France illegally extends blanket mass surveillance of the entire population
In a decree made public today, French Prime Minister Élisabeth Borne has extended the temporary retention of communications data of all citizens in France for another year. The blanket retention obligation concerns identity data (surname, first name, date and place of birth, postal address(es), e-mail address(es), telephone number(s)) as well as payment information, connection data (IP addresses, port numbers, identification numbers of users and their devices, date, time and duration of each communication, data on supplementary services and their providers) and also
the location data of electronic communications of the entire population. Providers are obliged to retain this data of their customers for 12 months. The reason given for the mass retention order is a current and serious threat to the national security of the country but details and evidence are not provided. The decree comes into force on 21 October 2022 and is valid for another year.
MEP and civil liberties activist Patrick Breyer (Pirate Party Member of the European Parliament) comments:
“Mass surveillance contradicts the European values of democracy, civil liberties and the rule of law. Blanket surveillance of any kind places the population under general suspicion. France is wrong in referring to an exception allowed by the European Court of Justice in case of a specific threat to national security. France’s unspecific reference to a permanent, general security risk does not justify mass surveillance, as a former judge confirms in a legal opinion.The French government makes the EU court’s exception the rule. National security is no free ride for mass surveillance. On the issue of data retention, the EU has a serious problem with the rule of law. Any form of blanket surveillance is a characteristic of authoritarian regimes.
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Il Ministero dell'Istruzione rinnova per un triennio la Convenzione con l'Opera Nazionale Montessori, per regolamentare l'istituzione di percorsi scolastici nella scuola dell'infanzia, nella primaria e la sperimentazione nella…
Bernhard Schlink – A voce alta
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BLACK ANGELS WILDERNESS OF MIRRORS
Ritorno in grande stile per la garage/psych band texana Black Angels che, a cinque anni di distanza da "Death Song", ha pubblicato, a metà settembre, il suo sesto studio album ufficiale (e primo su Partisan Records) "Wilderness of Mirrors", non lesinando sulla quantità del nuovo materiale proposto, ma anzi, presentando un'opera di ben quindici brani, ....
iyezine.com/black-angels-wilde…
BLACK ANGELS - WILDERNESS OF MIRRORS
- Ritorno in grande stile per la garage/psych band texana Black Angels che, a cinque anni di distanza da "Death Song", ha pubblicato, a metà settembre, il suoIn Your Eyes ezine
Vuoi sapere quali siano tutti gli eventi #linux?
Puoi seguire @Eventi Linux 😅
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Meta/Facebook defends error-prone chat control CSAM scanner algorithms in court
In May, Member of the European Parliament, civil liberties activist and digital freedom fighter Patrick Breyer (German Pirate Party) filed a lawsuit against Facebook’s parent company Meta Platforms Ireland Limited and applied for an injunction against the automated searching of private messages for suspicious content at Kiel District Court. The corporation, however, is now defending its controversial and error-prone “incrimination machines”, arguing that they help to “more efficiently achieve detection, removal and referral of CSAM to law enforcement and relevant non-governmental organisations (…).”
As a user of the “Facebook Messenger” service, Breyer is suing against the suspicionless automated searches of his private chats. However, in its statement of defence, Meta now takes the position that “even indiscriminate data processing can be proportionate in the fight against serious crime”.
Reportedly Facebook took action against 340,000 EU accounts during a period of two months for sending or receiving alleged child pornography to or from EU users. 4,900 users complained about this (extrapolating to almost 30,000 users per year). In 207 cases, Facebook upheld the complaint (extrapolated to 1,200 users per year).
Plaintiff Patrick Breyer comments:
“It makes me furious that private US corporations want to self-police our personal messages. This presumption lacks any respect for the digital privacy of our correspondence. Flooding our already overburdened investigators with often false machine denunciations has nothing to do with efficiency. The result is above all the criminalisation of young people because of carelessly sent or received chat messages – thus the opposite of child protection is achieved.With this incrimination machine in place, even the most intimate nude photos and sex chats can suddenly end up with dubious and underpaid company personnel or the police. Those who destroy the digital secrecy of correspondence destroy trust. We all depend on the security and confidentiality of private communication: People in need, victims of abuse, children, the economy and also state authorities.
Organised child porn rings do not use e-mails or messenger services, but rather self-operated forums. The fact that law enforcement officials refuse to have known child sexual expoitation material removed is a scandal. What we need is removal, not mass surveillance!”
The background to the lawsuit is the EU Commission’s plan to make indiscriminate messaging and chat control mandatory for all providers of email, messenger and chat services. With reference to legal opinions by a former ECJ judge and the Scientific Service of the Bundestag, Breyer wants the Kiel court to rule the scanning illegal. According to the Swiss Federal Police, 80% of the US NCMEC reports are irrelevant in terms of criminal law.
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione.
🔸 #RiGenerazioneScuola, a Lipari gli “Incontri del Mare” con 300 studentesse e studenti
🔸 Al via le domande per i contributi per l'editoria de…
Piccoli consigli fotografici
Sono appassionata di fotografia da un po' di anni e qui, voglio proporvi una piccola rubrica sulla storia della fotografia "alternativa" Non parlerò di fotografi super conosciuti, ma cercherò di proporvi fotografi un po' meno conosciuti.
Oggi vi voglio parlare di Bruno Barbey (1941 – 2020). Fotografo francese di origine marocchina Bruno Barbey ha viaggiato in tutto il mondo e ha trovato la sua voce sia come artista che come esploratore. Diventato un membro di Magnum photos all'età di 25 anni, il suo lavoro riflette la sua sensibilità e la sua insaziabile sete di sconosciuto.
La sua svolta personale è stata quando ha iniziato a fotografare a colori. Nonostante abbia fotografato diversi scenari di guerra, preferisce che le sue immagini parlino del mondo che cambia, "Fotografie per documentare per i posteri, tradizioni e culture che svaniscono rapidamente a causa del cambiamento degli atteggiamenti dei consumatori."
Quello che più mi è piaciuto della sua visione fotografica è questo suo pensiero: “Sconsiglio sempre le persone dall'essere fotografi a tempo pieno se hanno altri modi per fare soldi. Se vuoi davvero fare un lavoro personale, potresti fare meglio a farlo come hobby. "
Ripartire
Sono partiti male. Ma il problema non sono i dissidi e i livori, che possono passare. Il guaio è la sostanza politica, che rimane. E il guaio più grosso è che a pagarla non sarà chi i giornali individuano come sconfitto, né a guadagnarci quello che promuovono a vincitore, pagherà il Paese. Perché nella brutta partenza c’è la debolezza della maggioranza, del governo che va a formarsi e di chi lo guiderà.
Che le coalizioni fossero dei falsi, lo abbiamo sostenuto ben prima del voto. Non ho cambiato idea. A destra e a sinistra. Un parlamentare di Forza Italia, attento e conoscitore, Giorgio Mulé, osserva che ci sono problemi politici nella maggioranza. Impossibile non vederli, ma appena qualche giorno addietro, quando pubblicamente glieli indicavo, li negava. Ci sono. Ben più grossi di questo o quel posto da assegnare.
Molti italiani dicono: abbiamo votato, c’è una vincitrice, basta chiacchiere e che governi. Comprensibile, ma sbagliato: Giorgia Meloni non è vincitrice, ma trionfatrice, peccato che la maggioranza esiste solo se anche le altre due componenti ne fanno parte (o pensano di andare avanti negoziando trasfusioni, come per l’elezione del presidente del Senato? nel qual caso sono fritti in partenza). E l’accordo per vincere s’è dissolto nel gestire la vittoria.
Ignazio La Russa è stato ministro nei governi Berlusconi, non è una questione personale il mancato voto di Forza Italia. Che si è presentata agli elettori come garante dell’ancoraggio europeo e atlantico della coalizione, salvo poi votare per la presidenza di Lorenzo Fontana, avversario delle sanzioni alla Russia. Il che nuoce molto a Meloni, perché la garanzia offerta da FI era ultronea rispetto alle sue stesse parole, salvo essersi ritrovati assieme nell’avallare l’opposto. Che uno sia cattolico o meno, ultra o meno, è irrilevante. Che sia filo Putin è dirimente. Fontana ha detto che da quelle sue posizioni è passato del tempo.
Difficile immaginare affermazione più autodenigratoria. Ma difficile anche non cogliere quanto ieri sia stata minata la credibilità del futuro presidente del Consiglio. Che sarà tale, ricordiamolo, solo se avrà il consenso di chi non ha votato La Russa e di chi sta con Putin. E questo il giorno del varo, quando lo scafo si trova nel bacino protetto, senza i marosi economici e sociali, senza neanche avere cominciato la navigazione.
Certo che il ritorno al Senato, per Silvio Berlusconi, ha coinciso con una sberla. Ma il danno maggiore lo incassa Meloni. Un governo senza l’aggancio al Partito popolare europeo sarebbe un rischio enorme. Non solo per lei. Né Berlusconi nel chiederlo né Meloni nel negarlo possono pensare che tutto ruoti attorno alla collocazione di una persona.
Banca d’Italia ha rivisto le previsioni per il 2023: la crescita sarà allo 0.3% (nella Nadef, appena qualche giorno addietro, era allo 0.6), ma se cessassero le forniture di gas la recessione arriverebbe a -1.5%. Il 2024 è comunque in crescita, ma presupponendo l’applicazione del Pnrr e un governo che non si giochi in partenza le coperture europee che tengono in equilibrio i nostri conti. Ieri, invece, mentre Draghi era a Parigi per cercare alleati sul gas, contrastando Putin, la politica ha eletto un putinofilo e messo un dito nell’occhio agli alleati.
Ripartire si può. Ma se lo si interpreta come il verbo della ripartenza, non della ripartizione. Ora tocca a Meloni tirare fuori la sua rissosa coalizione dal buco in cui s’è ficcata già il primo giorno, tocca a Meloni stabilire se avvia un governo che sia fondativo di una destra di governo o se sta già pensando alla campagna elettorale.
Una carta l’ha nel mazzo: ascolti quel che Carlo Nordio ha da dire sulla riforma della giustizia e sul metodo delle riforme costituzionali. Perché se la partita sarà nazionale, allora potrà essere superato l’infelice debutto. Ma se sarà di parte, se mancherà di respiro e non saprà costruire consenso fuori dalla propria tifoseria, allora, tolti gli scarti, nel mazzo resta troppo poco.
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Monitora PA al Linux Day 2022
No, il link a localhost è stato un errore del pescaggio da feed 😂
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Fr.#11 / Morte digitale
Kanye West unbanked
È notizia di questi giorni che J.P. Morgan, banca americana e internazioanale, abbia deciso di chiudere ogni relazione contrattaule con Kanye West e con la sua azienda Yeezy.
Il motivo sembra essere il comportamento “discriminatorio” di Kanye, che durante la Paris Fashion Week ha indossato una t-shirt con lo slogan “White Lives Matter”. A questo si aggiunge un’invervista (non pubblicata) su Fox News insieme a Tucker Carlson nella quale avrebbe condiviso alcune opinioni definite dai giornali antisemite.
Ricordiamo che sempre J.P. Morgan ha scelto di mantenere i rapporti contrattuali con Jeffrey Epstein, condannato per traffico internazionale di minorenni e abusi sessuali.
Da una parte abbiamo quindi un criminale condannato da un giudice per una serie di reati schifosi. Dall’altra abbiamo invece un rapper che ha espresso la sua opinione pubblicamente. Non credo servano commenti per comprendere le conseguenze della grottesca ideologia woke che ormai ha corrotto sia le istituzioni pubbliche che private.
Consegnare in custodia i propri soldi e patrimonio a intermediari significa subordinare la propria libertà di pensiero a quello altrui. Questo è particolarmente vero, e ben più che una metafora, nel momento in cui manifestare il proprio pensiero può portare a conseguenze finanziarie dirette.
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La Cina illumina la strada
Cosa serve per controllare e sottomettere totalmente il pensiero e quindi il comportamento umano nel 21esimo secolo? La Cina insegna:
- Uno Stato socialista che estende la sua presenza regolatoria in ogni ambito umano, per creare la società perfetta
- Una popolazione completamente digitalizzata, con sistemi di identità digitale e pagamenti centralizzati e monopolizzati da pochi soggetti controllati (indirettamente) dallo Stato
- Una capacità di sorveglianza digitale pervasiva e sistematica
La notizia è che recentemente molte persone sono state sospese dal servizio WeChat dopo aver pubblicato e diffuso immagini di protesta contro Xi Jinping. Altro che J.P. Morgan. Questi sono i veri professionisti.
Il WSJ parla di “digital death”, ma il concetto non rende bene l’idea. WeChat è un servizio integrato che 900 milioni di persone usano ogni giorno per comunicare, pagare, usufruire di servizi pubblici e interagire con le aziende. È il fulcro della loro vita. Farne a meno significa mettere a rischio la propria sopravvivenza. Alla “morte digitale” può ben conseguire la morte fisica.
D’altronde, tu che faresti se improvvisamente non avessi più accesso ai tuoi soldi, ai tuoi contatti e ai servizi pubblici e privati (anche sanitari)?
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PayPal colpisce ancora
PayPal continua la sua campagna di censura contro la libertà d’espressione. Ormai ho perso il conto degli account bloccati. Spesso sono organizzazioni noprofit ma non mancano anche gli account personali.
Come scrivevo nel mio ultimo articolo, PayPal ha già mostrato le sue carte: è intenzione dell’azienda di perseguire politiche attive di censura della libertà d’espressione attraverso il controllo dei soldi dei clienti.
Le dichiarazioni di gennaio del CEO Schulman non lasciano dubbi:
That you stand up for social issues that are important, and you do the right things to help create a better world. […] For example, we’ve barred hate groups, the Proud Boys on the far right and Antifa on the far left, from using our platform. The difficult part there is identifying what is hatred and what is freedom of speech. Nobody teaches you that.
Schulman vuole creare un mondo migliore (secondo chi?) e PayPal sarà chiamata ad assolvere questo arduo compito: giudicare cosa è “espressione d’odio” e cosa invece “libertà di parola”, per poi punire gli utenti cattivi.
Ah, giusto per chiarire: quando PayPal blocca un conto, i soldi rimangono lì. Il conto non può essere chiuso e i soldi non possono essere prelevati.
Meme del giorno
Citazione del giorno
Fantasy is escapist, and that is its glory. If a soldier is imprisioned by the enemy, don't we consider it his duty to escape?. . .If we value the freedom of mind and soul, if we're partisans of liberty, then it's our plain duty to escape, and to take as many people with us as we can!
J.R.R. Tolkien
Frammenti è la rubrica in cui commento brevemente le notizie più interessanti della settimana. Un modo leggero e meno impegnativo di leggere Privacy Chronicles. Ogni frammento contiene anche un meme e una citazione.
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sarà Trump 🤣
Comunque riportano che la piattaforma è nata come risposta all'estremismo di destra, all'odio e alla disinformazione. Organizzazione no-profit 'indigena' in Canada
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
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Prova dei fatti
È iniziata ufficialmente la nuova legislatura: ecco quale sarà l’ostacolo più impegnativo per quello che è il primo governo di destra della Repubblica.
La diciannovesima legislatura è ufficialmente cominciata. Non ci sono stati ritardi, come qualcuno ha supposto. Sono stati rispettati i normali tempi tecnici.
Semmai, in questo lasso di tempo – aggravato dal fatto che il sistema elettorale è pessimo – si sono avuti problemi sulla designazione degli eletti. Questo si poteva evitare e, spero, che si eviterà in futuro.
Comunque la legislatura è iniziata e, ancora una volta, contrariamente a quanto diversi credono di sapere o di ricordare, non è mica la prima legislatura con una maggioranza assoluta di uno schieramento che si propone di governare.
Non era nelle abitudini della cosiddetta Prima Repubblica, fino al 1994, perché erano governi di coalizione e si votava con il sistema proporzionale. Ma è già capitato che nella cosiddetta Seconda Repubblica ci fosse un governo di centrodestra, frutto di una maggioranza assoluta voluta dagli elettori. Anche quel governo entrò, ad un certo punto, in una condizione di non funzionamento.
La differenza fra i governi di centrodestra e di centrosinistra in questa stagione politica, denominata Seconda Repubblica, è che quelli di centrosinistra entrano in affanno e cadono, mentre quelli di centrodestra andavano in affanno e si bloccavano, però tendevano a rimanere lì, salvo cambiare qualche Ministro.
Quindi non è la prima volta. Però questa è la prima volta in assoluto che, nella storia della Repubblica Italiana, che la trazione del Governo sia della destra dichiarata. Però è una destra che non ha al suo interno, se non altro per ragioni anagrafiche, persone che abbiano partecipato all’infamia e alla vergogna del ventennio fascista.
È molto interessante e molto importante che la prima seduta al Senato si sia aperta con quella che, all’epoca, era una bambina e che, quindi, nella sua biografia ha l’essere stata vittima dell’infamia e della vergogna fascista e delle leggi razziali. Questo è un punto importante: quella vergogna lì, quell’infamia lì non è sulla spalla di quelli della destra. È sulla spalla di tutti noi italiani. Io sono nato dopo, quindi cosa volete che c’entri personalmente? Ma è la storia del mio Paese. Appartiene anche alla mia storia.
Certo, chi eventualmente fosse tifoso di quella roba e nostalgico di quella roba dovrebbe solo che vergognarsi, ma per il resto amen.
Allora il governo nuovo dovrebbe essere costituito in tempi abbastanza veloci. Non è mai esistito un governo appena nato che diceva: “Noi vogliamo essere di basso profilo, disomogeneo, composto da tutti i Ministri che non sanno neanche leggere e scrivere”.
Da che mondo è mondo, i governi nascono dicendo: “Il nostro governo è molto coeso. Abbiamo gente capace, preparata e che andrà avanti con un taglio istituzionale e di alto profilo”.
Questo è normale. Questo è ovvio. Il problema sarà fare i conti con la realtà, cioè con gli scogli dopo aver preso il mare aperto. Lo scoglio più grosso non sarà quello di cui tutti stanno parlando, ossia le bollette e l’energia, perché lì si fa “pronto soccorso”, si cerca di tamponare l’aumento del costo delle materie prime. Ma non è nelle disponibilità del governo.
Quello a cui, invece, sarà subito chiamato, cioè la prova, è la legge di bilancio. Quale delle due anime prevarrà? Quella di Fratelli d’Italia, ossia: no agli scostamenti di bilancio, no maggiore deficit, no maggiore debito. O la posizione della Lega e di Forza Italia che, per la verità, era anche quella del Partito Democratico e dei Cinque Stelle? Cioè sì allo scostamento di bilancio, con più debito?
Lo sapremo più avanti nel tempo, ma neanche troppo avanti.
L'articolo Prova dei fatti proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
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@Michael Vogel What is? Scam? 🤔
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Friendica Messenger - Apps on Google Play
Friendica's official messenger app for Android.play.google.com
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Breaking news!
> Friendica is transitioning to Folkse, to avoid confusion with the decentralized fediverse software.
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Lunedì 17 ottobre è la #GiornataProGrammatica. La decima edizione è dedicata al linguista Luca Serianni. Il tema di quest’anno è “L’italiano e i giovani”. Anche le scuole saranno coinvolte.
Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.
Discorso di apertura XIX legislatura
Presidente: “Buongiorno a tutti, colleghe senatrici e colleghi senatori.
Rivolgo il più caloroso saluto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a quest’Assemblea. Con rispetto, rivolgo un pensiero a Papa Francesco.
Certa di interpretare i sentimenti di tutta l’Assemblea, desidero indirizzare al presidente emerito Giorgio Napolitano, che non ha potuto presiedere la seduta odierna, i più fervidi auguri, con la speranza di vederlo ritornare presto ristabilito in Senato. Il presidente Napolitano mi incarica di condividere con voi queste sue parole: «Desidero esprimere a tutte le senatrici e i senatori di vecchia e nuova nomina i migliori auguri di buon lavoro al servizio esclusivo del nostro Paese e dell’istituzione parlamentare, ai quali ho dedicato larga parte della mia vita».
Anch’io, ovviamente, rivolgo un saluto particolarmente caloroso a tutte le nuove colleghe e a tutti i nuovi colleghi, che immagino sopraffatti dal pensiero della responsabilità che li attende e dall’austera solennità di quest’Aula, così come fu per me quando vi entrai per la prima volta in punta di piedi. Come da consuetudine, vorrei però anche esprimere alcune brevi considerazioni personali.
Incombe su tutti noi, in queste settimane, l’atmosfera agghiacciante della guerra tornata nella nostra Europa, vicino a noi, con tutto il suo carico di morte, distruzione, crudeltà, terrore, in una follia senza fine. Mi unisco alle parole puntuali del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «La pace è urgente e necessaria. La via per ricostruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino».
Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva. In questo mese di ottobre, nel quale cade il centenario della marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio a me assumere momentaneamente la Presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica. Il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente, perché – vedete – ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre ed è impossibile, per me, non provare una specie di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco della scuola elementare e oggi si trova, per uno strano destino, addirittura sul banco più prestigioso del Senato.
Il Senato della XIX legislatura è un’istituzione profondamente rinnovata non solo negli equilibri politici e nelle persone degli eletti, non solo perché per la prima volta hanno potuto votare anche per questa Camera i giovani dai diciotto ai venticinque anni, ma anche e soprattutto perché per la prima volta gli eletti sono ridotti a duecento.
L’appartenenza a un così rarefatto consesso non può che accrescere in tutti noi la consapevolezza che il Paese ci guarda, che grandi sono le nostre responsabilità, ma al tempo stesso grandi le opportunità di dare l’esempio. Dare l’esempio non vuol dire solo fare il nostro semplice dovere, cioè adempiere al nostro ufficio con disciplina e onore, impegnarsi per servire le istituzioni e non per servirsi di esse. Potremmo anche concederci il piacere di lasciare fuori da questa Assemblea la politica urlata, che tanto ha contribuito a far crescere la disaffezione dal voto, interpretando invece una politica alta e nobile che, senza nulla togliere alla fermezza dei diversi convincimenti, dia prova di rispetto per gli avversari, si apra sinceramente all’ascolto, si esprima con gentilezza, perfino con mitezza.
Le elezioni del 25 settembre hanno visto – come è giusto che sia – una vivace competizione tra i diversi schieramenti che hanno presentato al Paese programmi alternativi e visioni spesso contrapposte. Il popolo ha deciso: è l’essenza della democrazia. La maggioranza uscita dalle urne ha il diritto-dovere di governare; le minoranze hanno il compito altrettanto fondamentale di fare opposizione. Comune a tutti deve essere l’imperativo di preservare le istituzioni della Repubblica, che sono di tutti, che non sono proprietà di nessuno, che devono operare nell’interesse del Paese e devono garantire tutte le parti.
Le grandi democrazie mature dimostrano di essere tali se, al di sopra delle divisioni partitiche e dell’esercizio dei diversi ruoli, sanno ritrovarsi unite in un nucleo essenziale di valori condivisi, di istituzioni rispettate, di emblemi riconosciuti.
In Italia il principale ancoraggio attorno al quale deve manifestarsi l’unità del nostro popolo è la Costituzione repubblicana che – come dice Piero Calamandrei – non è un pezzo di carta, ma il testamento di 100.000 morti caduti nella lunga lotta per la libertà; una lotta che non inizia nel settembre del 1943, ma che vede idealmente come capofila Giacomo Matteotti.
Il popolo italiano ha sempre dimostrato grande attaccamento alla sua Costituzione, l’ha sempre sentita amica. In ogni occasione in cui sono stati interpellati, i cittadini hanno sempre scelto di difenderla, perché da essa si sono sentiti difesi. Anche quando il Parlamento non ha saputo rispondere alla richiesta di intervenire su normative non conformi ai principi costituzionali – e purtroppo questo è accaduto spesso – la nostra Carta fondamentale ha consentito comunque alla Corte costituzionale e alla magistratura di svolgere un prezioso lavoro di applicazione giurisprudenziale, facendo sempre evolvere il diritto.
Naturalmente anche la Costituzione è perfettibile e può essere emendata, come essa stessa prevede all’articolo 138. Ma consentitemi di osservare che, se le energie che da decenni vengono spese per cambiare la Costituzione, peraltro con risultati modesti, talora peggiorativi, fossero state invece impiegate per attuarla , il nostro sarebbe un Paese più giusto e anche più felice.
Il pensiero corre inevitabilmente all’articolo 3, nel quale i Padri e le Madri costituenti non si accontentarono di bandire quelle discriminazioni basate su sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, che erano state l’essenza dell’ancien régime. Essi vollero anche lasciare un compito perpetuo alla Repubblica: «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese». Non è poesia e non è utopia. È la stella polare che dovrebbe guidarci tutti, anche se abbiamo programmi diversi per seguirla: rimuovere gli ostacoli.
Le grandi Nazioni, poi, dimostrano di essere tali anche riconoscendosi coralmente nelle festività civili, ritrovandosi affratellate attorno alle ricorrenze scolpite nel grande libro della storia patria. Perché non dovrebbe essere così per il popolo italiano? Perché mai dovrebbero essere vissute come date divisive, anziché con autentico spirito repubblicano, il 25 aprile, festa della liberazione, il 1° maggio, festa del lavoro, il 2 giugno, festa della Repubblica? Anche su questo tema della piena condivisione delle feste nazionali, delle date che scandiscono un patto tra le generazioni, tra memoria e futuro, grande potrebbe essere il valore dell’esempio, di gesti nuovi e magari inattesi.
Altro terreno sul quale è auspicabile il superamento degli steccati e l’assunzione di una comune responsabilità è quello della lotta contro la diffusione del linguaggio dell’odio, contro l’imbarbarimento del dibattito pubblico e contro la violenza dei pregiudizi e delle discriminazioni.
Permettetemi di ricordare un precedente virtuoso della passata legislatura, i lavori della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza; questi lavori si sono conclusi con l’approvazione all’unanimità di un documento di indirizzo, segno di una consapevolezza e di una volontà trasversali agli schieramenti politici, che è essenziale permangano.
Concludo con due auguri. Mi auguro che la nuova legislatura veda un impegno concorde di tutti i membri di quest’Assemblea per tenere alto il prestigio del Senato, tutelare in modo sostanziale le sue prerogative e riaffermare, nei fatti e non a parole, la centralità del Parlamento. Da molto tempo vengono lamentate, da più parti, una deriva e una mortificazione del ruolo del potere legislativo, a causa dell’abuso della decretazione d’urgenza e del ricorso al voto di fiducia, e le gravi emergenze che hanno caratterizzato gli ultimi anni non potevano che aggravare la tendenza.
Nella mia ingenuità di madre di famiglia, ma anche secondo un mio fermo convincimento, credo che occorra interrompere la lunga serie di errori del passato e per questo basterebbe che la maggioranza si ricordasse degli abusi che denunciava da parte dei Governi quando era minoranza e che le minoranze si ricordassero degli eccessi che imputavano alle opposizioni quando erano loro a governare.
Una sana e leale collaborazione istituzionale, senza nulla togliere alla fisiologica distinzione dei ruoli, consentirebbe di riportare la gran parte della produzione legislativa nel suo alveo naturale, garantendo al tempo stesso tempi certi per le votazioni.
Auspico, infine, che tutto il Parlamento, con unità di intenti, sappia mettere in campo, in collaborazione col Governo, un impegno straordinario e urgentissimo per rispondere al grido di dolore che giunge da tante famiglie e da tante imprese che si dibattono sotto i colpi dell’inflazione e dell’eccezionale impennata dei costi dell’energia, che vedono un futuro nero e che temono che disuguaglianze e ingiustizie si dilatino ulteriormente, anziché ridursi.
In questo senso, avremo sempre al nostro fianco l’Unione europea, con i suoi valori e la concreta solidarietà di cui si è mostrata capace negli ultimi anni di grave crisi sanitaria e sociale. Non c’è un momento da perdere. Dalle istituzioni democratiche deve venire il segnale chiaro che nessuno verrà lasciato solo, prima che la paura e la rabbia possano raggiungere livelli di guardia e tracimare.
Senatrici e senatori, cari colleghi, buon lavoro.”
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feddit.it/c/fediverso
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L'Unione Europea di Giorgia Meloni
«I cittadini stanno accettando il fatto che, chiunque governi, finirà per perseguire le stesse politiche o politiche simili. Il potere delle democrazie di cambiare la realtà socio-economica, di migliorare le condizioni di vita delle classi lavoratrici e salariate si sta riducendo; esse sono sottoposte a un doppio potere dispotico, quello delle istituzioni di controllo e sorveglianza dell’Unione Europea e di quello che è definito “il mercato”, cioè il potere organizzato di una plutocrazia che domina la vita economica e riesce sempre a imporre i propri interessi a popolazioni sempre più indifese e confuse.»
Usare il FOIA per la trasparenza del trattamento dei dati in ambito pubblico
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⚠️ Utenti Android, non dovete necessariamente aspettare l'app di Pixelfed!
Potete usare @PixelDroid :pixelfed: proprio adesso! È un'app di terze parti open source e disponibile tramite F-Droid!
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Personalmente sto usando Fedilab senza problemi, sia per pixelfed che per mastodon. Non vorrei avere un app per ogni cosa...
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Confessioni di una maschera “Rock the vote”
✅ Abbiamo finalmente archiviato il passaggio elettorale. In maniera del tutto indolore per quello che ci riguarda. Non avevamo aspettative. Non le abbiamo forse mai avute. Meno che mai ultimamente. La politica italiana, quella fatta del circo mediatico parlamentare che le televisioni e le radio ci infilano in casa ad ogni ora del giorno, fa parte di un crogiolo di squallore cui non apparteniamo. Ce ne siamo chiamati fuori definitivamente, in nome di quel poco di amor proprio che ci resta.
iyezine.com/confessioni-di-una…
Confessioni di una maschera “Rock the vote”
Come ci accade costantemente negli ultimi trent’anni, da quando cioè la politica è diventata una dicotomica scelta, quasi plebiscitaria, tra chi stava con il magnate brianzolo, e chi stava contro, tagliando sistematicamente fuori ogni altra visione s…Marco Valenti (In Your Eyes ezine)
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Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD.
"Il PD si interessa alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati, provenienti da qualche ricca città europea o americana, che si recano in un paese del terzo mondo e guardano con compassione la condizione dei suoi abitanti che, poveri loro!, non godono delle libertà e del benessere occidentale.
Veltroni e Letta esprimono del resto la visione del mondo di gente che vive nei centri storici e che finge di non sapere che spesso la povertà, l’ingiustizia e il degrado sono presenti nelle periferie delle loro stesse città. In qualità di dirigenti politici non possono guardare a queste condizioni di disagio perché la loro fortuna si fonda esattamente su questa ipocrisia.
Letta, Veltroni, Renzi e tanti altri che hanno fatto la storia del PD non avrebbero avuto alcun successo politico se non avessero promosso quelle politiche che hanno generato la questione sociale oggi presente in Italia.
La loro salita al potere è dipesa dal sostegno di forze economiche e finanziarie che hanno chiesto in cambio leggi in favore della precarietà nel lavoro, privatizzazione dei servizi, disfacimento della scuola pubblica, sostegno all’impresa e tanti altri provvedimenti che hanno prodotto le attuali ingiustizie."
kulturjam.it/politica-e-attual…
Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD - Kulturjam
Con le ultime parole di Letta e di Veltroni si scorge come il PD si interessi alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati in vacanza in qualche località del terzo mondo.Paolo Desogus (Kulturjam)
Verso carestia energetica e fame ma la chiameremo "Frugalità responsabile".
Verso carestia energetica e fame ma la chiameranno "Frugalità responsabile" - Kulturjam
Con la logica della guerra e delle sanzioni la strada tracciata porterà inevitabilmente alla carestia energetica e alla fame, che non verrà chiamata cosi ma "frugalità responsabile", per un mondo green e sostenibile.Redazione (Kulturjam)
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York.
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York - Contropiano
L'economia statunitense è entrata in recessione. Questo era il titolo generale all'inizio dell'estate, quando il PIL statunitense è sceso di nuovo nella La proprietà privata, in particolare di beni immobili, è un principio fondamentale del "sogno ame…Redazione Roma (Contropiano)
"Come la Terra, Urano e Nettuno sono mondi blu. Nettuno, sul cui globo color del mare corrono nubi bianche, a un occhio distratto sembrerebbe perfino uno specchio del nostro pianeta. L’azzurro di questi pianeti però non è quello di un oceano, ma è la tinta delle tracce di metano all’interno di un’atmosfera gelida di idrogeno ed elio. A quasi 3 e 4,5 miliardi di km dal Sole, rispettivamente, le atmosfere di Urano e Nettuno oscillano tra i 220 e 230 gradi sotto zero: i pianeti più freddi del Sistema Solare."
Ritorno ai giganti azzurri
Un racconto dei misteri che ancora custodiscono Urano e Nettuno, due pianeti del nostro Sistema Solare che meriterebbero nuove missioni spaziali.Il Tascabile
Luca Gasperini
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