Spagna: su la spesa sociale, ma è boom della spesa militare
di Marco Santopadre*
Pagine Esteri, 19 ottobre 2022 – In molti casi quelli varati da Madrid sono bonus e sconti fiscali che avranno una durata relativa e produrranno effetti parziali. Sicuramente, però, l’esecutivo spagnolo sostenuto dai socialisti e dalle sinistre di Unidas Podemos si sta contraddistinguendo, tra quelli del resto d’Europa, per le numerose misure di carattere sociale adottate negli ultimi mesi.
Sconti ai meno abbienti e più tasse ai più ricchi
Nel tentativo di contrastare gli effetti dell’inflazione trainata dai rincari record dei combustibili fossili – l’ultimo dato, per altro in discesa, segna un più 8,9% annuo – Pedro Sánchez ha varato la scorsa settimana un pacchetto da tre miliardi di euro che aumenta ed estende gli sconti sulla bolletta al 40% delle famiglie del paese.
Pochi giorni prima, il governo spagnolo aveva varato delle misure tese ad alleggerire la pressione fiscale sui redditi più bassi inasprendo leggermente la tassazione su quelli più alti e sui grandi patrimoni. Il provvedimento prevede la creazione di una “tassa di solidarietà” temporanea (in vigore fino alla fine del 2024) sui patrimoni superiori ai 3 milioni di euro. Il tributo, che graverà su 23 mila grandi contribuenti, dovrebbe portare nelle casse pubbliche circa 3 miliardi. Contemporaneamente aumenteranno le agevolazioni fiscali sui redditi da lavoro fino a 21 mila euro lordi, mentre crescerà la tassazione sui redditi da capitale superiori a 200 mila euro. Previsti anche sconti per i lavoratori autonomi e per le società che fatturano meno di un milione.
La Finanziaria più sociale di sempre
Ma è soprattutto la legge di bilancio per il 2023, approvata dal Consiglio dei Ministri il 4 ottobre, a prevedere un forte aumento della spesa sociale approfittando anche dei fondi messi a disposizione dall’Unione Europea. «Sei euro ogni dieci del bilancio verranno destinati alla spesa sociale» ha rivendicato la Ministra delle Finanze, María Jesús Montero.
Complessivamente il disegno di legge prevede una spesa totale di 198 miliardi, in aumento dell’1,1% rispetto al 2022. In un anno la spesa sociale è cresciuta, considerando i fondi europei, da 250 a 275 miliardi.
Il Ministero degli Affari Sociali, guidato dalla leader di Unidas Podemos Ione Belarra, ha sperimentato l’aumento più consistente, ottenendo il 18% delle risorse in più. Il Ministero per l’Uguaglianza, coordinato da Irene Montero (anche lei di UP) avrà il 14% in più di fondi. Tra i provvedimenti più importanti dovrebbe esserci una rivalutazione delle pensioni dell’8,5%, del 6,7% della spesa sanitaria e del 6,6% di quella per l’istruzione. Il testo prevede un aumento degli stipendi della pubblica amministrazione del 4%; il bonus bebè verrà esteso e anche l’importo dell’assegno di disoccupazione verrà aumentato, così come il reddito di cittadinanza. Verranno poi prorogati sia il “bonus cultura” – 400 euro all’anno – sia il “bonus affitto” dell’importo mensile di 250 euro di cui beneficiano i giovani a basso reddito tra i 18 e i 35 anni.
Aumentano le diseguaglianze
Aumentano le diseguaglianze, Spagna fanalino di coda
Effettivamente, l’investimento nelle politiche sociali del governo rosso-viola è consistente, e ora si spera di vederne gli effetti. Perché, dal punto di vista sociale, la situazione non è molto confortante. Anche se nell’ultimo anno la disoccupazione è diminuita in modo consistente, infatti, in Spagna le diseguaglianze sono fortemente cresciute, prima per effetto della pandemia e ora per colpa dell’aumento di prezzi e tariffe.
Nel 2021 la breccia tra i settori più ricchi e più poveri della società ha toccato una soglia di attenzione. Il reddito complessivo del 10% più ricco della società è stato 11,8 volte maggiore rispetto a quello del 10% più povero, con un aumento dell’1,3% rispetto al 2020. A denunciarlo è il rapporto annuale della Rete Europea contro la Povertà e l’Esclusione Sociale nello Stato Spagnolo (EAPN-ES). Secondo l’organismo, il reddito del 20% più ricco è aumentato dello 0,4% arrivando a 6,2 volte quello del 20% più povero.
I dati dell’Istituto Nazionale di Statistica di Madrid indicano che anche il coefficiente di Gini segnala un aumento delle diseguaglianze. Avendo raggiunto un massimo di 34,7 punti nel 2014 a causa degli effetti della crisi finanziaria internazionale e delle misure di austerity implementate dal governo spagnolo e dalla Commissione Europea, l’indice che misura la breccia tra ricchi e poveri era poi sceso, per risalire fino a 33 punti nel 2021.
Mentre le fasce più ricche della popolazione hanno continuato ad accumulare ricchezza anche durante la pandemia, quelle alla base della piramide sociale hanno visto notevolmente peggiorare le proprie condizioni di vita, restando fuori dalla maggior parte dei bonus e degli sconti varati dall’esecutivo che hanno aiutato soprattutto i redditi medi e medio-bassi. Secondo gli ultimi dati disponibili, il 10,3% della popolazione dello Stato Spagnolo è in una condizione di povertà severa e il 21,7% è a rischio povertà. Anche se la Spagna è diventata la quarta potenza economica dell’Unione Europea, Juan Carlos Llano Ortiz – responsabile del rapporto dell’organismo – ha ricordato che nella classifica continentale della povertà e della diseguaglianza peggio di Madrid fanno solo Bulgaria, Romania e Lettonia.
Per ridurre la tendenza, spiega il presidente dell’EAPN Carlos Susías, occorrerebbero misure e riforme strutturali delle politiche sociali e del lavoro, non bonus o sconti temporanei.
«La finanziaria più militarista di sempre»
È comprensibile quindi che le scelte del governo, per quanto in discontinuità con quelle di altri paesi europei, siano oggetto di critiche anche forti da parte dei sindacati e delle organizzazioni sociali. In particolare, è stato il boom della spesa militare, previsto dalla “finanziaria più espansiva degli ultimi decenni”, a scatenare le polemiche più dure e persistenti.
Pedro Sánchez, che ha già messo Madrid in prima linea nel sostegno militare all’Ucraina, vuole assolutamente portare il budget della Difesa al 2% del Pil, in ossequio agli impegni assunti con l’Alleanza Atlantica. Per questo, la pattuglia dei ministri socialisti ha imposto un aumento delle spese militari del 25,8%, portandole ufficialmente da meno di 10 a 12,8 miliardi di euro.
Il ministro Montero ha spiegato che l’aumento previsto in bilancio è teoricamente “solo” del 6,5%, quindi inferiore a quello ottenuto dai ministeri sociali, ma sale all’8,4% se si considerano i fondi europei – che copriranno soprattutto gli aumenti salariali e pensionistici per il personale delle forze armate – per poi lievitare di altri 5 miliardi, previsti dai “programmi speciali di ammodernamento” e da una serie di “crediti straordinari”. La maggior parte di questo ultimi serviranno per massicci acquisti dall’industria militare nazionale che, promette il premier, contribuiranno a creare circa 23 mila nuovi posti di lavoro.
Accelera l’aumento della spesa militare
Podemos ingoia il rospoUna parte di Podemos, dopo aver chiuso l’accordo sul bilancio 2023 con i socialisti, ha accusato alcuni ministeri di aver “truccato” le voci del comparto in questione, così da nascondere parte dell’aumento della spesa militare. In particolare Pablo Echenique ha definito «una vergogna» e un «prova di slealtà» la decisione del governo di aumentare «in maniera unilaterale» il budget della Difesa.
Ma sia Montero che la ministra della Difesa Margarita Robles hanno subito replicato che tutti i ministri di UP erano stati messi al corrente già durante la trattativa dell’escamotage contabile adottato.
Per la coalizione di sinistra il rospo da ingoiare è davvero notevole. Da quando è alla Moncloa con l’appoggio determinante dei viola, infatti, Pedro Sánchez ha aumentato complessivamente in tre anni la spesa militare ufficiale del 42,5%, ed è intenzionato a mantenere la tendenza se vincerà le elezioni politiche del prossimo anno.
Dentro Unidas Podemos si è sviluppato un forte dibattito destinato a crescere nella fase della discussione e dell’approvazione del provvedimento. I viola si dicono contrari all’aumento spropositato delle spese militari, ma evitano di mettere sul piatto la possibile rottura dell’alleanza di governo, citando le misure sociali ottenute spesso proprio grazie alla pressione esercitata su Sánchez dalla coalizione di sinistra.
Nelle statistiche ufficiali sulle spese militari stilate dalla Nato, la Spagna finora era in fondo alla classifica con solo l’1,03% del proprio Pil (meno spendeva solo il Lussemburgo). Ben poca cosa rispetto al 3,7% della Grecia, al 3,5% degli Stati Uniti o anche al 2,1 del Regno Unito, all’1,9 della Francia, all’1,5 dell’Italia o all’1,4 della Germania.
A quanto ammontano, veramente, le spese militari della Spagna?
La verità, denunciano però i dati resi pubblici dal Centro Delàs di Studi per la Pace, è che la reale entità della spesa militare di Madrid è assai più consistente di quella dichiarata se oltre al budget del Ministero della Difesa si considerano gli stanziamenti per il comparto militare gestiti da altri dicasteri. Ad esempio l’organismo include nel conteggio circa 1,6 miliardi – con un aumento del 126% rispetto al 2022 – di fondi concessi al Ministero dell’Industria per attività di “ricerca e sviluppo” di apparati militari.
Alla fine, quest’anno, il comparto potrà contare complessivamente su ben 27,6 miliardi di euro, più del doppio del budget ufficiale; il che vuol dire che la Spagna spenderà il prossimo anno quasi 76 milioni di euro al giorno per i suoi apparati di guerra. Bypassando gli artifici contabili, quindi, «Madrid già nel 2023 dedicherà ben il 2,17% del suo Pil a spese di carattere militare» spiega il Centro Delàs in un rapporto pubblicato nei giorni scorsi. Per ogni dieci euro spesi dallo stato, ben tre andranno al comparto militare. Una tendenza che anche l’ex premier e segretario del Partito Socialista José Luis Rodriguez Zapatero ha criticato come “pericolosa” nel corso di un suo intervento. Da parte sua, il deputato e dirigente di Esquerra Republicana de Catalunya Gabriel Rufiàn – partito che sostiene criticamente la maggioranza – ha definito il bilancio in via di approvazione «la finanziaria più militarista della storia».
Lo scudo antimissile europeo
A rinfocolare le polemiche e gettare più di un’ombra sugli obiettivi sociali del governo Sánchez ci ha pensato la ministra Robles, che nel corso di un’intervista ha affermato la volontà del suo governo di aderire al cosiddetto “scuso antimissile europeo” proposto da Berlino. Finora al progetto di una difesa aerea e antimissile comune europea hanno aderito 15 paesi del continente. «La Spagna non esclude nulla, è un alleato serio, responsabile e impegnato. Collaboriamo e partecipiamo in modo permanente e crediamo nella difesa collettiva”» ha dichiarato la ministra della Difesa di Madrid. E questo nonostante la Spagna, così come la Francia, il Portogallo e l’Italia non siano state incluse, per motivi geografici, nel progetto. – Pagine Esteri
* Marco Santopadre, giornalista, già direttore di Radio Città Aperta di Roma, è un analista dell’area del Mediterraneo, del Medio oriente e del Nord Africa. Collabora con il Manifesto, Catarsi e Berria. Scrive, tra le altre cose, di Spagna e movimenti di liberazione nazionale.
LINK E APPROFONDIMENTI:
eldiario.es/economia/desiguald…
europapress.es/nacional/notici…
elsaltodiario.com/opinion/pere…
database.centredelas.org/la-de…
eapn.es/actualidad/1542/la-pan…
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Ucraina: presto che è tardi
Sarebbe ora che USA, Europa, NATO ci dicessero chiaramente quali sono gli obiettivi. La sconfitta della Russia e magari l’invasione di Mosca o l’assassinio di Vladimir Putin o il raggiungimento di una tregua d’armi che porti a colloqui di pace?
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Ucraina – Russia: NASAMS, ‘game-changer’ della guerra?
Potrebbero essere la svolta della guerra in Ucraina i ‘National Advanced Surface-to-Air Missile System’ (NASAMS) noti anche come Norwegian Advanced Surface-to-Air Missile System per via dell’azienda norvegese Kongsberg Defense & Aerospace (KDA), coinvolta nello sviluppo insieme alla divisione Raytheon Missiles & Defense della società statunitense Raytheon Technologies? È questa la domanda che analisti, ma anche politici, […]
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PoveraMente
I poveri hanno traslocato. Abitavano le parole dei politici di destra e le pagine dei giornali a quella vicini, ora si trovano nelle pagine vicine alla sinistra, in attesa che i politici di quella parte ritrovino la favella. Nessuno sembra porsi il problema di come governare, in compenso tutti sanno come fregare chi governa, usando dosi massicce di demagogia, che nella vulgata populista può ben tingersi di qualsiasi colore. I poveri veri, però, non sono solo un problema serio, sono anche in gran parte sconosciuto. Anche perché neanche abbiamo una banca dati unica degli assistiti.
Sono anni che il numero dei poveri cresce. Anche quando cresce la ricchezza prodotta. Singolare. Frutto di una inversione logica: si crede di far crescere la spesa per l’assistenza perché aumentano le persone da assistere, invece le persone da assistere crescono perché cresce la spesa dell’assistenza. Quella spesa non sta aiutando i poveri, li sta moltiplicando. Ciò avviene più per imperizia che per scelta. La sola cosa che sanno dire, per rispondere all’evidenza e all’obiezione, è: tu neghi che esistano poveri e pensi vada tutto bene. Invece credo esistano, che non li si riconosca e che quindi vada decisamente male.
Secondo le dichiarazione dei redditi, presentate da 41 milioni e mezzo di italiani, ben 10 milioni affermano (dati 2019, anno con occupazione in crescita) di avere perso soldi o di avere incassato al massino 7.500 euro. In un anno. Rapportati al complesso della popolazione significa che 14 milioni e mezzo di italiani vivono con all’incirca 320 euro al mese.
Aggiungete altri più di 8 milioni di contribuenti (con i familiari da mantenere quasi 12 milioni di italiani) che dichiarano di vivere con, in media, 940 euro al mese. A questo punto delle due l’una: o i poveri sono molti di più dei tantissimi che si contano, oppure li si sta contando in modo sbagliato. Rivelatore è il gettito Iva: al Sud è pari a circa 600 euro l’anno a testa, al Nord e al Centro a 2.900. Sul serio al Sud si consuma 5 volte meno che nel resto d’Italia?
Coerentemente l’abbondante maggioranza dei percettori di reddito di cittadinanza si trova al Sud, però la Caritas fa osservare che la stragrande maggioranza di quelli che le si rivolgono per bisogni alimentari, al Nord e al Centro, non percepisce quel reddito. Questo significa:
- i poveri ci sono eccome;
- non sappiamo chi sono, talché l’assistenza va a non pochi che barano;
- non lo sappiamo perché la nostra lente fiscale è un vetro rotto caduto nella pece.
Però ci si comporta come un cieco che ha battuto contro un muro e, anziché cambiare direzione, si convince che ci deve mettere più forza e impeto, sperando di attraversarlo.
Anche il mondo cattolico sembra avere perso la bussola. Visto che il terzo settore, nel quale ha una presenza significativa, funziona meglio dell’elargizione di quattrini (lo spiegò Ernesto Rossi nel 1946), tanto varrebbe spendere per aiutarlo, anziché per estinguerne la necessità.
Poi arriva la Banca d’Italia e certifica quel che sapevamo: per chiudere una causa civile in Italia ci vuole troppo tempo, ma al Sud il doppio, quindi le imprese scappano. Poi arrivano i test Invalsi e raccontano quel che sappiamo: al Sud i voti di maturità sono più alti, ma la preparazione mediamente più bassa.
Essendo, mediamente, inaccettabilmente bassa in tutta Italia. Ed eccola qua, la nostra fabbrica della miseria. Che diventa anche morale quando non si opera per cancellare arretratezza e bisogno, ma per assopirli nei bassi consumi. Un genitore povero ha un’ambizione e un diritto, quello di pensare che i figli potranno vivere una vita migliore. Invece l’assistenzialismo produce rassegnazione, che diventa sommossa ove negato. Ed è così che mi tocca, da orgoglioso terrone, assistere alla ferocia con cui si nega il futuro in nome della bontà.
Certo che ci sono i poveri. E ce ne saranno sempre di più se si continuerà a comprarne il voto e divertirsi a colorarli politicamente.
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Non diamoci del tu. La separazione delle carriere – Giuseppe Benedetto
Presentazione del libro
Tutto il libro dovrebbe essere attentamente studiato alla scuola della Magistratura, perché smentisce definitivamente le apocalittiche obiezioni che l’Anm ci propina in occasione anche delle più moderate proposte riformatrici, come l’ultima della Ministra Cartabia.
Dalla prefazione di Carlo Nordio.
Che il giudice e l’accusatore siano colleghi è una singolarità tutta italiana. Un’anomalia politica e sociale che si perpetua da decenni. Questo libro evidenzia tale stortura ed auspica un cambiamento radicale del sistema giustizia, illustrando l’urgente necessità della separazione delle carriere affinché si possa raggiungere realmente l’autonomia della giurisdizione. Un rigoroso lavoro di approfondimento scientifico, una minuziosa cura della ricostruzione storica, uno scrigno di passione civile che emerge da ogni pagina, questo e tanto altro è Non diamoci del tu.
Tour presentazione del libro
Il tour è in fase di organizzazione
Acquista
Cartella Stampa
Breve biografia dell’autore
Giuseppe Benedetto è il presidente della Fondazione Luigi Einaudi, fondata nel 1962 da Giovanni Malagodi e faro della cultura liberale in Italia. Avvocato penalista, ha svolto importanti funzioni pubbliche ed è stato esponente nazionale del Partito Liberale italiano. Ha dedicato tutta la sua vita alla difesa delle libertà e dei diritti civili.
Rassegna Stampa
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Info ▶️ miur.gov.
Requiem in memoria di Yuri Kerpatenko
Non che la dittatura despotica e imperialista di Putin non si fosse già distinta per ferocia nella repressione degli oppositori politici. Basta richiamare alla memoria il caso Politkovskaja per far cadere ogni barriera ideologica in difesa della Grande Russia.
Ma l’uccisione del direttore d’orchestra Yuri Kerparenko si fa più sapida perché richiama alla memoria l’esecuzione di Khaled al-Asaad, l’anziano archeologo fatto fuori, decapitato ed esposto alla pubblica gogna a Palmira nel 2015 per mano di quei buontemponi dell’ISIS.
Sul tema della tutela dei beni culturali in tempo di guerra si è discusso lungamente e si continua a discutere.
L’UNESCO è nata, all’indomani della Seconda Guerra mondiale, con precisi scopi a tutela della vita e della civiltà democratica. Tutti i suoi atti dal 1945 in avanti contengono, a uno stadio germinale o in forme pienamente compiute, chiari indirizzi agli stati membri sulla tutela dei beni monumentali e delle opere d’arte in caso di conflitto armato (L’Aia 1954).
La tenuta delle Carte che da quel primo atto sono derivate al patrimonio mondiale è stata sempre precaria, in virtù dell’ipocrita adesione da parte di molti stati a vocazione guerrafondaia: quelli cattivi che la guerra la fanno e quelli buoni che la guerra la procacciano agli altri. Ad ogni buon conto, esse riguardavano le sole cose mobili e immobili, più di recente il patrimonio intangibile (Parigi 2003), ma mai le persone fisiche.
La morte di Khaled al-Asaad ha spostato l’asse semantico del meccanismo di tutela internazionale, significando soprattutto questo: la presa di una nuova coscienza internazionale, volta a considerare gli eroi che si immolano in difesa dei beni culturali e ambientali come nuovi oggetti di tutela.
La persona-memoria, la persona-memento, la persona-monumento.
Come in Fahrenheit 451 di Broadbury-Truffaut, l’eroe Kalhed al-Asaad, l’eroe Yuri Kerpatenko sono destinati a tramandare un sapere di valore inestimabile, il più alto dei saperi che corrisponde con i principi di giustizia e libertà che ispirano la fondazione dell’UNESCO.
Vladimir Putin carnefice, Benito Mussolini carnefice, Iosif Stalin carnefice, Adolf Hitler carnefice, Augusto Pinochet carnefice, Pol Pot carnefice, le Giunte militari sud americane carnefici, Francisco Franco carnefice, l’ISIS carnefice, tutti i dittatori, i despoti e i fanatici tra XX e XXI secolo saranno destinati alla fine ingloriosa che si riserva ai vinti solo se inizieremo a considerare gli eroi della salvaguardia di beni culturali come “monumenti” e la loro morte violenta per mano dei carnefici un crimine contro l’umanità.
Da tali presupposti, gente come Putin non solo non dovrebbe più avere legittimazione alcuna sul piano dei rapporti internazionali, ma andrebbe perseguito per legge e giudicato da un tribunale apposito.
Stabilito a priori questo ineludibile principio di legalità, sul Parnaso Apollo e Mnemosine torneranno a darci sempre nuove muse; siederanno ai loro piedi le figure allegoriche della Giustizia, della Fama e della Libertà; e tutti additando i martiri come Yuri Kerparenko a esempio per il futuro.
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Chi è @alessandroserrano, il fotoreporter che ha "incastrato" @berlusconi?
CHI È ALESSANDRO SERRANÒ, IL FOTOREPORTER CHE HA "INCASTRATO" BERLUSCONI?
!Politica interna, europea e internazionale
Andò così.
Tredici ottobre, in Senato, elezione del nuovo Presidente:
“La cosa bella era il ritorno di Silvio Berlusconi, la ‘star’ del giorno. Qualcosa lui la combina sempre. Ho fotografato il diverbio con La Russa, La Russa che dà i fiori a Liliana Segre, il colloquio fra Salvini e Berlusconi e tanti altri scatti su di lui. Non ho dato importanza agli appunti sul foglio che aveva davanti. Ho sentito che Mentana al Tg aveva dato qualcosa su questo, c’era poco da approfondire. Alle 19,30 sono tornato a casa e siccome ho due gemelli piccoli, ho rimandato tutto al mattino dopo”.
Al mattino dopo Alessandro Serranò riguarda le sue foto e scopre che ha fotografato il foglio con
“Giorgia Meloni,
un comportamento
1 supponente,
2 prepotente,
3 arrogante,
4 offensivo”
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In Germania gli studi medici dovrebbero acquistare nuovi dispositivi speciali per poter continuare a fatturare agli assicuratori sanitari.
Gli studi medici dovrebbero acquistare nuovi dispositivi speciali per poter continuare a fatturare agli assicuratori sanitari. Lo Stato sostiene le spese per questo. Assolutamente superfluo, afferma il Chaos Computer Club, e presenta ai produttori un trucco. Ma il responsabile Gematik continua ad attenersi alla costosa soluzione.
Il clamore sulla sostituzione dell'hardware negli studi medici va avanti da un po'. In migliaia di studi e farmacie questi connettori avrebbero dovuto essere sostituiti, per un totale di circa 300 milioni di euro. Le scatole che servono per lo scambio di dati tra gli ambulatori e le compagnie di assicurazione sanitaria hanno appena cinque anni. Lo scambio è ancora senza alternative, afferma Gematik, che è responsabile della gestione della cosiddetta infrastruttura telematica del sistema sanitario. I certificati di sicurezza nei dispositivi sarebbero presto scaduti e non c'era altro modo per risolvere il problema. I certificati sono una sorta di firma digitale con la quale le pratiche possono confermare la propria identità a prova di contraffazione.
Il prossimo atto è seguito lo scorso fine settimana: il Chaos Computer Club ha dimostrato che questa argomentazione semplicemente non regge. L'esperto di sicurezza Carl Fabian Lüpke, noto come hacker fluepke, aveva smantellato uno dei dispositivi del produttore. È stato in grado di dimostrare che è possibile aggiornare i dispositivi utilizzando solo il software. Le scatole non dovrebbero nemmeno essere svitate per questo, l'hardware potrebbe rimanere dov'è.
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Tasche
Le divisioni ci sono e sono profonde. Le abbiamo viste prima, si sono ampliate durante e sono deflagrate dopo il voto. Come sono state negate e poi svelate, ora saranno celate. Fra qualche giorno nascerà il nuovo governo. Considerato che i coltelli sono stati sguainati su questioni di nomi ed equilibri, ci sono diversi temi che riguardando le tasche, gli interessi materiali, sui quali la destra non sarà chiamata domani, ma oggi a far sapere qualche cosa. Saranno pur grette, le tasche, ma più rilevanti delle sceneggiate.
- Sulla partita europea del gas continua a lavorare Mario Draghi. In settimana ci sarà il Consiglio europeo, l’ultima funzione del governo ancora in carica. L’Italia chiede di porre una qualche forma di tetto al prezzo e procedere ad acquisti e stoccaggi comuni. È rilevante che la si spunti (come penso) o meno, ma lo è di più che siano chiare le conseguenze: più l’Unione europea affronta unita non solo la conclamata condanna dell’invasione russa, ma la gestione delle conseguenze, più si stringono i vincoli di appartenenza. Se qualcuno vuole l’Europa dei popoli e delle nazioni, senza troppo mettere in comune rischi e difese, deve parlare oggi, o per sempre accettare quel che ne deriva. Togliere quel mandato a Draghi sarebbe legittimo, ma deve essere chiaro. A parte sapere chi va a fare il ministro di cosa, occorrono parole chiare sulle cose che hanno riflessi nelle tasche.
- I nostri vincoli non sarebbero certo solo quelli del gas. Le politiche europee comuni, cui dobbiamo grande parte della nostra stabilità monetaria e prosperità economica, sono più vaste. Starci dentro contando nulla e facendo comunella con i piccoli non è nell’interesse della seconda potenza industriale europea. Non basta avere un ministro degli esteri o degli affari comunitari che reciti la poesiola dell’europeismo, serve la convinta e permanente conferma della consapevolezza e accettazione. Considerato che al governo si trovano almeno due componenti che andavano vaneggiando di uscita dall’euro, le nostre tasche reclamano chiarezza.
- Nei primi otto mesi del 2022 le entrare fiscali sono aumentate del 15%, con un maggiore gettito di 42 miliardi. Contrariamente a quel che le propagande elettorali andavano raccontando, l’Italia è cresciuta, in due anni, quanto non cresceva da molti anni e più della media Ue. Nello stesso tempo è sceso il peso percentuale di deficit e debito. Eccellente risultato. Ora la crescita rallenta (nel mondo), da noi potrebbe fermarsi e quel maggiore gettito non era dovuto, purtroppo, al recupero di evasione fiscale, ma all’inflazione e all’Iva (prevalentemente). Il che significa non ci sarà ancora. La legge di bilancio, che il nuovo governo dovrà fare subito, sarà scritta alla maniera di Fratelli d’Italia, senza scostamenti e più debiti, o a quella di Lega e Forza Italia (come di 5 Stelle e Pd)? Nel primo caso le tasche si tranquillizzano, nel secondo si preparino a pagare di più per il servizio al debito.
- La Lega disse di avere cancellato la legge Fornero, sulle pensioni. Falso: era sospesa, si sono tolti soldi a lavoratori e contribuenti per pagare anticipi pensionistici e, il primo gennaio, torna in vigore. Si parla di una “opzione uomo”, i cui contorni sono ancora ignoti. Servirebbe una “opzione umana”, consistente nel rendere possibili uscite anticipate, ma senza un solo centesimo a carico di lavoratori e contribuenti, sulla base del versato. Perché far pagare ai più giovani pensioni che loro non avranno mai è una terribile ingiustizia. Soffrono le tasche, ma anche le teste.
- Finito lo spazio non elenco le truffe sul reddito di cittadinanza, elargito non solo a delinquenti, ma anche a inesistenti in Italia. I navigator non si sono limitati a non trovare loro lavoro, non li hanno proprio trovati. E manco cercati. Mentre bonus insensati costano un occhio e rendono un accidente. I vincitori promisero di sbaraccare questa roba. Sarebbe bello sapere come e quando.
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🔍 #PNRRIstruzione, quanto ne sai?
Oggi, con la nostra rubrica del martedì, conosciamo meglio una delle misure del #PNRR per la #scuola: messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole.
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Data retention: France illegally extends blanket mass surveillance of the entire population
In a decree made public today, French Prime Minister Élisabeth Borne has extended the temporary retention of communications data of all citizens in France for another year. The blanket retention obligation concerns identity data (surname, first name, date and place of birth, postal address(es), e-mail address(es), telephone number(s)) as well as payment information, connection data (IP addresses, port numbers, identification numbers of users and their devices, date, time and duration of each communication, data on supplementary services and their providers) and also
the location data of electronic communications of the entire population. Providers are obliged to retain this data of their customers for 12 months. The reason given for the mass retention order is a current and serious threat to the national security of the country but details and evidence are not provided. The decree comes into force on 21 October 2022 and is valid for another year.
MEP and civil liberties activist Patrick Breyer (Pirate Party Member of the European Parliament) comments:
“Mass surveillance contradicts the European values of democracy, civil liberties and the rule of law. Blanket surveillance of any kind places the population under general suspicion. France is wrong in referring to an exception allowed by the European Court of Justice in case of a specific threat to national security. France’s unspecific reference to a permanent, general security risk does not justify mass surveillance, as a former judge confirms in a legal opinion.The French government makes the EU court’s exception the rule. National security is no free ride for mass surveillance. On the issue of data retention, the EU has a serious problem with the rule of law. Any form of blanket surveillance is a characteristic of authoritarian regimes.
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Il Ministero dell'Istruzione rinnova per un triennio la Convenzione con l'Opera Nazionale Montessori, per regolamentare l'istituzione di percorsi scolastici nella scuola dell'infanzia, nella primaria e la sperimentazione nella…
Bernhard Schlink – A voce alta
L'articolo Bernhard Schlink – A voce alta proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
BLACK ANGELS WILDERNESS OF MIRRORS
Ritorno in grande stile per la garage/psych band texana Black Angels che, a cinque anni di distanza da "Death Song", ha pubblicato, a metà settembre, il suo sesto studio album ufficiale (e primo su Partisan Records) "Wilderness of Mirrors", non lesinando sulla quantità del nuovo materiale proposto, ma anzi, presentando un'opera di ben quindici brani, ....
iyezine.com/black-angels-wilde…
BLACK ANGELS - WILDERNESS OF MIRRORS
- Ritorno in grande stile per la garage/psych band texana Black Angels che, a cinque anni di distanza da "Death Song", ha pubblicato, a metà settembre, il suoIn Your Eyes ezine
Vuoi sapere quali siano tutti gli eventi #linux?
Puoi seguire @Eventi Linux 😅
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione.
🔸 #RiGenerazioneScuola, a Lipari gli “Incontri del Mare” con 300 studentesse e studenti
🔸 Al via le domande per i contributi per l'editoria de…
Piccoli consigli fotografici
Sono appassionata di fotografia da un po' di anni e qui, voglio proporvi una piccola rubrica sulla storia della fotografia "alternativa" Non parlerò di fotografi super conosciuti, ma cercherò di proporvi fotografi un po' meno conosciuti.
Oggi vi voglio parlare di Bruno Barbey (1941 – 2020). Fotografo francese di origine marocchina Bruno Barbey ha viaggiato in tutto il mondo e ha trovato la sua voce sia come artista che come esploratore. Diventato un membro di Magnum photos all'età di 25 anni, il suo lavoro riflette la sua sensibilità e la sua insaziabile sete di sconosciuto.
La sua svolta personale è stata quando ha iniziato a fotografare a colori. Nonostante abbia fotografato diversi scenari di guerra, preferisce che le sue immagini parlino del mondo che cambia, "Fotografie per documentare per i posteri, tradizioni e culture che svaniscono rapidamente a causa del cambiamento degli atteggiamenti dei consumatori."
Quello che più mi è piaciuto della sua visione fotografica è questo suo pensiero: “Sconsiglio sempre le persone dall'essere fotografi a tempo pieno se hanno altri modi per fare soldi. Se vuoi davvero fare un lavoro personale, potresti fare meglio a farlo come hobby. "
Monitora PA al Linux Day 2022
No, il link a localhost è stato un errore del pescaggio da feed 😂
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Fr.#11 / Morte digitale
Kanye West unbanked
È notizia di questi giorni che J.P. Morgan, banca americana e internazioanale, abbia deciso di chiudere ogni relazione contrattaule con Kanye West e con la sua azienda Yeezy.
Il motivo sembra essere il comportamento “discriminatorio” di Kanye, che durante la Paris Fashion Week ha indossato una t-shirt con lo slogan “White Lives Matter”. A questo si aggiunge un’invervista (non pubblicata) su Fox News insieme a Tucker Carlson nella quale avrebbe condiviso alcune opinioni definite dai giornali antisemite.
Ricordiamo che sempre J.P. Morgan ha scelto di mantenere i rapporti contrattuali con Jeffrey Epstein, condannato per traffico internazionale di minorenni e abusi sessuali.
Da una parte abbiamo quindi un criminale condannato da un giudice per una serie di reati schifosi. Dall’altra abbiamo invece un rapper che ha espresso la sua opinione pubblicamente. Non credo servano commenti per comprendere le conseguenze della grottesca ideologia woke che ormai ha corrotto sia le istituzioni pubbliche che private.
Consegnare in custodia i propri soldi e patrimonio a intermediari significa subordinare la propria libertà di pensiero a quello altrui. Questo è particolarmente vero, e ben più che una metafora, nel momento in cui manifestare il proprio pensiero può portare a conseguenze finanziarie dirette.
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La Cina illumina la strada
Cosa serve per controllare e sottomettere totalmente il pensiero e quindi il comportamento umano nel 21esimo secolo? La Cina insegna:
- Uno Stato socialista che estende la sua presenza regolatoria in ogni ambito umano, per creare la società perfetta
- Una popolazione completamente digitalizzata, con sistemi di identità digitale e pagamenti centralizzati e monopolizzati da pochi soggetti controllati (indirettamente) dallo Stato
- Una capacità di sorveglianza digitale pervasiva e sistematica
La notizia è che recentemente molte persone sono state sospese dal servizio WeChat dopo aver pubblicato e diffuso immagini di protesta contro Xi Jinping. Altro che J.P. Morgan. Questi sono i veri professionisti.
Il WSJ parla di “digital death”, ma il concetto non rende bene l’idea. WeChat è un servizio integrato che 900 milioni di persone usano ogni giorno per comunicare, pagare, usufruire di servizi pubblici e interagire con le aziende. È il fulcro della loro vita. Farne a meno significa mettere a rischio la propria sopravvivenza. Alla “morte digitale” può ben conseguire la morte fisica.
D’altronde, tu che faresti se improvvisamente non avessi più accesso ai tuoi soldi, ai tuoi contatti e ai servizi pubblici e privati (anche sanitari)?
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PayPal colpisce ancora
PayPal continua la sua campagna di censura contro la libertà d’espressione. Ormai ho perso il conto degli account bloccati. Spesso sono organizzazioni noprofit ma non mancano anche gli account personali.
Come scrivevo nel mio ultimo articolo, PayPal ha già mostrato le sue carte: è intenzione dell’azienda di perseguire politiche attive di censura della libertà d’espressione attraverso il controllo dei soldi dei clienti.
Le dichiarazioni di gennaio del CEO Schulman non lasciano dubbi:
That you stand up for social issues that are important, and you do the right things to help create a better world. […] For example, we’ve barred hate groups, the Proud Boys on the far right and Antifa on the far left, from using our platform. The difficult part there is identifying what is hatred and what is freedom of speech. Nobody teaches you that.
Schulman vuole creare un mondo migliore (secondo chi?) e PayPal sarà chiamata ad assolvere questo arduo compito: giudicare cosa è “espressione d’odio” e cosa invece “libertà di parola”, per poi punire gli utenti cattivi.
Ah, giusto per chiarire: quando PayPal blocca un conto, i soldi rimangono lì. Il conto non può essere chiuso e i soldi non possono essere prelevati.
Meme del giorno
Citazione del giorno
Fantasy is escapist, and that is its glory. If a soldier is imprisioned by the enemy, don't we consider it his duty to escape?. . .If we value the freedom of mind and soul, if we're partisans of liberty, then it's our plain duty to escape, and to take as many people with us as we can!
J.R.R. Tolkien
Frammenti è la rubrica in cui commento brevemente le notizie più interessanti della settimana. Un modo leggero e meno impegnativo di leggere Privacy Chronicles. Ogni frammento contiene anche un meme e una citazione.
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sarà Trump 🤣
Comunque riportano che la piattaforma è nata come risposta all'estremismo di destra, all'odio e alla disinformazione. Organizzazione no-profit 'indigena' in Canada
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@Michael Vogel What is? Scam? 🤔
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.friendxonemessenger.app
https://www.twitter.com/FriendicaSocial
Friendica Messenger - Apps on Google Play
Friendica's official messenger app for Android.play.google.com
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Breaking news!
> Friendica is transitioning to Folkse, to avoid confusion with the decentralized fediverse software.
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feddit.it/c/fediverso
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L'Unione Europea di Giorgia Meloni
«I cittadini stanno accettando il fatto che, chiunque governi, finirà per perseguire le stesse politiche o politiche simili. Il potere delle democrazie di cambiare la realtà socio-economica, di migliorare le condizioni di vita delle classi lavoratrici e salariate si sta riducendo; esse sono sottoposte a un doppio potere dispotico, quello delle istituzioni di controllo e sorveglianza dell’Unione Europea e di quello che è definito “il mercato”, cioè il potere organizzato di una plutocrazia che domina la vita economica e riesce sempre a imporre i propri interessi a popolazioni sempre più indifese e confuse.»
⚠️ Utenti Android, non dovete necessariamente aspettare l'app di Pixelfed!
Potete usare @PixelDroid :pixelfed: proprio adesso! È un'app di terze parti open source e disponibile tramite F-Droid!
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Personalmente sto usando Fedilab senza problemi, sia per pixelfed che per mastodon. Non vorrei avere un app per ogni cosa...
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Confessioni di una maschera “Rock the vote”
✅ Abbiamo finalmente archiviato il passaggio elettorale. In maniera del tutto indolore per quello che ci riguarda. Non avevamo aspettative. Non le abbiamo forse mai avute. Meno che mai ultimamente. La politica italiana, quella fatta del circo mediatico parlamentare che le televisioni e le radio ci infilano in casa ad ogni ora del giorno, fa parte di un crogiolo di squallore cui non apparteniamo. Ce ne siamo chiamati fuori definitivamente, in nome di quel poco di amor proprio che ci resta.
iyezine.com/confessioni-di-una…
Confessioni di una maschera “Rock the vote”
Come ci accade costantemente negli ultimi trent’anni, da quando cioè la politica è diventata una dicotomica scelta, quasi plebiscitaria, tra chi stava con il magnate brianzolo, e chi stava contro, tagliando sistematicamente fuori ogni altra visione s…Marco Valenti (In Your Eyes ezine)
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Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD.
"Il PD si interessa alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati, provenienti da qualche ricca città europea o americana, che si recano in un paese del terzo mondo e guardano con compassione la condizione dei suoi abitanti che, poveri loro!, non godono delle libertà e del benessere occidentale.
Veltroni e Letta esprimono del resto la visione del mondo di gente che vive nei centri storici e che finge di non sapere che spesso la povertà, l’ingiustizia e il degrado sono presenti nelle periferie delle loro stesse città. In qualità di dirigenti politici non possono guardare a queste condizioni di disagio perché la loro fortuna si fonda esattamente su questa ipocrisia.
Letta, Veltroni, Renzi e tanti altri che hanno fatto la storia del PD non avrebbero avuto alcun successo politico se non avessero promosso quelle politiche che hanno generato la questione sociale oggi presente in Italia.
La loro salita al potere è dipesa dal sostegno di forze economiche e finanziarie che hanno chiesto in cambio leggi in favore della precarietà nel lavoro, privatizzazione dei servizi, disfacimento della scuola pubblica, sostegno all’impresa e tanti altri provvedimenti che hanno prodotto le attuali ingiustizie."
kulturjam.it/politica-e-attual…
Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD - Kulturjam
Con le ultime parole di Letta e di Veltroni si scorge come il PD si interessi alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati in vacanza in qualche località del terzo mondo.Paolo Desogus (Kulturjam)
Verso carestia energetica e fame ma la chiameremo "Frugalità responsabile".
Verso carestia energetica e fame ma la chiameranno "Frugalità responsabile" - Kulturjam
Con la logica della guerra e delle sanzioni la strada tracciata porterà inevitabilmente alla carestia energetica e alla fame, che non verrà chiamata cosi ma "frugalità responsabile", per un mondo green e sostenibile.Redazione (Kulturjam)
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York.
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York - Contropiano
L'economia statunitense è entrata in recessione. Questo era il titolo generale all'inizio dell'estate, quando il PIL statunitense è sceso di nuovo nella La proprietà privata, in particolare di beni immobili, è un principio fondamentale del "sogno ame…Redazione Roma (Contropiano)
"Come la Terra, Urano e Nettuno sono mondi blu. Nettuno, sul cui globo color del mare corrono nubi bianche, a un occhio distratto sembrerebbe perfino uno specchio del nostro pianeta. L’azzurro di questi pianeti però non è quello di un oceano, ma è la tinta delle tracce di metano all’interno di un’atmosfera gelida di idrogeno ed elio. A quasi 3 e 4,5 miliardi di km dal Sole, rispettivamente, le atmosfere di Urano e Nettuno oscillano tra i 220 e 230 gradi sotto zero: i pianeti più freddi del Sistema Solare."
Ritorno ai giganti azzurri
Un racconto dei misteri che ancora custodiscono Urano e Nettuno, due pianeti del nostro Sistema Solare che meriterebbero nuove missioni spaziali.Il Tascabile
Andrea Russo
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Suoko
in reply to Informa Pirata • • •youtu.be/tu476nmOt4U
Silvio e la zoccola
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