Conquistare la pace attraverso il progresso democratico nell’Ucraina del dopoguerra
L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, punteggiata di recente da avanzamenti ucraini e attacchi di droni russi contro civili e infrastrutture civili ben oltre la linea del fronte, non è solo un assalto criminale contro un Paese sovrano, ma contro la democrazia ovunque. L’Ucraina purtroppo non è estranea all’aggressione e all’occupazione russa, […]
L'articolo Conquistare la pace attraverso il progresso democratico nell’Ucraina del dopoguerra proviene da L'Indro.
NOBEL 2022: Annie Ernaux, i Palestinesi, l’Egitto
Della Redazione
(foto da wikipedia.commons)
Pagine Esteri, 21 ottobre 2022 – In un mondo dominato dall’ideologia del libero mercato, che negli ultimi trent’anni ha ammaliato anche parte della sinistra e ha rafforzato le destre, l’esercizio del diritto alla libertà d’espressione per contrastare ogni forma di oppressione è sempre più difficoltoso, perfino nelle “democrazie” occidentali.
Il problema è emerso anche il 6 ottobre 2022, quando è stato annunciato che il Premio Nobel per la Letteratura era stato assegnato ad Annie Ernaux “per il coraggio e l’acutezza clinica con cui ha svelato le radici, gli straniamenti e i vincoli collettivi della memoria personale”. Così recita la motivazione comunicata dall’Accademia di Svezia nell’annunciare la premiazione conferita alla scrittrice francese, nata nel 1940 in un villaggio della Normandia e che sin dal romanzo d’esordio, “Gli armadi vuoti”, del 1974, ha voluto abbinare la scrittura autobiografica alla sociologia, creando una auto-socio-biografia come lei stessa l’ha definita.
Ernaux, femminista di sinistra, è una sostenitrice del movimento Bds che chiede il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele perché nega i diritti del popolo palestinese. Appena si è saputo che Ernaux aveva vinto il Nobel non pochi media, non solo in Israele, hanno reagito cercando di dare una immagine negativa della scrittrice francese. In particolare, è stata attaccata per avere firmato insieme a circa 100 personalità del mondo della cultura due documenti: nel 2018, una petizione che invitava a boicottare la stagione culturale franco-israeliana, descritta nel testo come un mezzo per “ripulire” l’immagine di Israele; e, nel 2019, una lettera che chiedeva a France Télévisions di non trasmettere l’Eurovision Song Contest in programma a Tel Aviv. Il motivo di questa richiesta, spiegavano i firmatari della lettera, stava nel fatto che era stato organizzato in un quartiere di Tel Aviv sorto sulle macerie di Sheikh Muwannis, uno dei numerosi villaggi arabi che nel 1948 furono distrutti dalle forze militare del nascente Stato di Israele durante le fasi che portarono all’espulsione o alla fuga dalla loro terra di centinaia di migliaia di palestinesi. A ricordarlo peraltro era stata proprio una associazione pacifista israeliana Zochrot (Ricordarsi/Memorie), nata per diffondere la conoscenza della Nakba (Catastrofe) tra gli ebrei d’Israele e difendere i diritti umani dei palestinesi, incluso il diritto al ritorno dei profughi del 1948. È una posizione politica espressa sempre più ovunque nel mondo da persone di origine ebraica il cui coraggioso pacifismo è sempre più spesso oscurato dai media mainstream internazionali.
Annie Ernaux
Commenti entusiasti alla premiazione di Ernaux sono invece comparsi nel sito di Association France Palestine Solidarité e in svariati media arabi. Il 7 ottobre 2022, il quotidiano panarabo al-Quds al-‘Arabī, basato a Londra, ha ricordato le due suddette petizioni firmate dalla scrittrice francese a favore del popolo della Palestina. Nello stesso articolo sono poi state indicate le tappe principali della carriera di Ernaux. In seguito, questo modello è stato replicato e ampliato da altri media arabi. Il Nobel conferito a Ernaux è stato commentato soprattutto negli ambienti letterari egiziani, per più motivi che legano il passato al presente. In Egitto, fu realizzata e pubblicata, nel 1994, la prima traduzione araba di un testo della scrittrice francese. Due figure prestigiose del mondo accademico egiziano scomparse non da molto, Amina Rachid (1938-2021) e Sayyid al-Bahrawi (1953-2018), tradussero allora il quarto romanzo dell’autrice, Il posto (1983) per la casa editrice Dār Sharqiyyāt del Cairo. Questo intreccio di ricordi è solo una delle ragioni per cui, il 9 ottobre 2022, il settimanale Akhbār al-Adab (Le notizie della letteratura) ha pubblicato un numero speciale per celebrare subito il Nobel conferito a Ernaux. Gli articoli inclusi nel dossier spiegano l’originalità della produzione letteraria della scrittrice francese, creatrice di un autobiografismo in grado di veicolare un messaggio universale.
Tutto ciò ricorda inevitabilmente quanto avvenne nell’ottobre 1988, quando il Nobel per la Letteratura fu assegnato a Nagib Mahfuz (1911-2006), con questa motivazione: “perché attraverso opere ricche di sfumature – ora chiaramente realistiche, ora ambiguamente evocative – ha creato un’arte narrativa araba che può applicarsi a tutta l’umanità”. Il primo novembre dello stesso anno, il mensile cairota al-Hilāl (La mezzaluna) pubblicò un numero speciale dedicato allo scrittore egiziano. Il dossier uscì con il titolo “Congratulazioni” seguito dal sottotitolo: “Nagib Mahfuz, primo arabo a vincere il Premio Nobel per la Letteratura”. E va aggiunto che è ancora l’unico autore arabo ad avere ottenuto il più prestigioso riconoscimento letterario internazionale che, però, sembra un monopolio dell’Occidente.
Mahfuz stesso si definì come “l’uomo venuto dal Terzo Mondo” nel suo discorso per la cerimonia di conferimento del Nobel. Nel 1988, alle donne e agli uomini presenti all’Accademia di Svezia, il letterato egiziano lanciò questo appello: “Salvate le persone ridotte in schiavitù in Sudafrica! Salvate gli affamati in Africa! Salvate i palestinesi dai proiettili e dalle torture! O meglio, salvate gli israeliani dal profanare la loro grande eredità spirituale! Salvate chi ha debiti dalle rigide leggi dell’economia! Attirate l’attenzione dei leader responsabili sul fatto che la loro responsabilità verso l’Umanità deve precedere il loro impegno nel seguire le leggi di una scienza che il Tempo ha forse superato”.
In un articolo incluso nel summenzionato dossier 2022 di Akhbār al-adab, Walid El Khachab ricorda che Annie Ernaux e Amina Rachid si conoscevano personalmente. Erano diventate amiche in Francia negli anni ’70, poiché entrambe credevano nelle idee della sinistra e lottavano per portarle avanti, “difendendo sia le classi popolari sia i diritti del popolo palestinese”. Rachid si interessò del quarto romanzo di Ernaux, “Il posto”, forse perché è il primo in cui l’autrice, figlia di operai divenuti piccoli commercianti, “esprime chiaramente la propria coscienza di classe”, rivelando il suo senso di colpa per avere abbandonato l’ambiente in cui era nata e cresciuta, dacché si era abituata a una tipica vita borghese. Rachid stessa certamente apprezzò le qualità estetiche della letteratura di sinistra, rivoluzionaria ma non missionaria, e della scrittura femminile e autobiografica, presenti nel testo, quindi decise di tradurlo in arabo circa un decennio dopo la sua pubblicazione in francese.
El Khachab incontrò Ernaux al Cairo proprio negli anni ‘90, quando in Egitto comparve sulla scena letteraria una nuova generazione avanguardistica, predominata da scrittrici in termini sia numerici sia qualitativi. Una delle più celebri è Mayy Telmissany (n. 1965), che ha raccontato il sé in molte opere di successo, come il romanzo Dunyazad, del 1997 (Ev Casa Editrice, 2010). Non a caso, nel suo articolo per Akhbār al-adab, la stessa scrittrice e accademica egiziana definisce il Nobel vinto da Annie Ernaux come “il trionfo dell’autobiografismo”. La premiazione dell’arte narrativa dell’autrice francese è l’emancipazione della scrittura autobiografica dalla posizione marginale in cui tradizionalmente i critici la collocano all’interno del campo letterario canonico. Una marginalizzazione paradossale, se si considera il prestigio di cui gode Proust per “La ricerca del tempo perduto”, un vero monumento dell’autobiografismo. Secondo Telmissany, le tecniche narrative usate in questo capolavoro sono simili a quelle impiegate da Ernaux per raccontare una storia d’amore con un amante russo, in Passione semplice, del 1992, un testo privo di giudizi morali e pieno di ironia. Della scrittrice francese sono state finora tradotte in arabo sette romanzi, tra cui L’evento (2000), incentrato sul problema dell’aborto clandestino e il cui adattamento, “La scelta di Anne-L’Événement”, ha vinto il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2021.
Ernaux si ispira al sé, alle proprie esperienze e a quelle della sua famiglia, per dire la verità anche quando è scomoda, racconta storie di vita in cui numerose persone possono riconoscersi, usa parole semplici creando testi caratterizzati dall’assenza di riferimenti ideologici espliciti. Queste caratteristiche si trovano anche in molte opere della narrativa emersa in Egitto negli anni ’90, una scrittura nata dal rifiuto delle “grandi” narrazioni della “nazione” e dalla volontà di concentrarsi sull’individuo, sulla psicologia e sul corpo, per sovvertire i valori etici e politici oppressivi predominanti nella società egiziana e non solo, e di proiettarsi nel mondo globalizzato secondo una visione transculturale.
D’altra parte, Telmissany ricorda che Ernaux è erede della letteratura della resistenza e della letteratura impegnata teorizzata da Sartre. Sin dagli anni ’70, la scrittrice ha portato avanti il proprio impegno tanto nell’arte verbale, sperimentando varie forme di scrittura autobiografica, come il diario, quanto nella vita, “assumendo posizioni politiche coraggiose, come la difesa della causa palestinese”. Ernaux si chiede sempre “chi sono io?”, per approfondire la conoscenza di se stessa e del suo rapporto con la società. È importante, sottolinea Telmissany, chiedersi “chi sono io nel mondo?”, è indizio dell’onestà necessaria per immergersi nella “ricerca di una risposta a questa domanda, che è di sinistra nella sua essenza, perché riguarda i diritti umani e le libertà”. Pagine Esteri
L'articolo NOBEL 2022: Annie Ernaux, i Palestinesi, l’Egitto proviene da Pagine Esteri.
AFRICA. Gambia, sciroppo uccide 69 bambini. Sotto accusa una azienda indiana
Di Alessandra Mincone*
La notizia che nelle ultime settimane ha scosso il Gambia riguarda il decesso di 69 bambini inferiori a cinque anni, tutti morti tra luglio e settembre, ognuno dopo aver ingerito uno sciroppo per la tosse presumibilmente nocivo. Il 5 ottobre, l’Organizzazione mondiale della sanità emetteva un allarme a carattere mondiale riguardo quattro tipi di soluzioni orali prodotti da una azienda indiana, la Maiden Pharmaceuticals Limited, obbligando il ritiro dal mercato dei prodotti Promethazine oral solution, Kofexmalin baby cough syrup, Makoff baby cough syrup e Magrip n’ cold syrup.
Più che comprensibile è il senso di sconforto di alcuni genitori che tramite i microfoni della BBC chiedono “giustizia”, e denunciano da un lato l’inefficienza del servizio sanitario nazionale del Gambia, che non ha saputo diagnosticare in tempo le lesioni renali acute che hanno portato i bambini ad aggravarsi rapidamente fino alla morte, dall’altro la negligenza delle autorità, responsabili del controllo delle licenze per le importazioni. Gli stessi medicinali in India non sono mai stati distribuiti, in assenza delle autorizzazioni necessarie da parte delle autorità statali per la commercializzazione.
Secondo il rapporto dell’Oms di fine settembre, i quattro prodotti della Maiden Pharma presentano delle tracce sopra elevate di due sostanze chimiche, il glicole dietilenico e il glicole etilenico. Quest’ultimo viene trasformata in sostanza anti gelo ed è utilizzata nel settore automobilistico per proteggere i motori delle vetture, o per lo sghiacciamento delle piste di atterraggio e per rimuovere i residui di ghiaccio sugli aerei in volo. Il glicole etilenico ha un aspetto sciropposo mentre quello dietilenico racchiude un sapore dolciastro, essi si collegano alla struttura chimica del glicole propilenico, ossia la sostanza principale che funge da veicolo per la produzione degli sciroppi di paracetamolo pediatrici. Se le prime due sostanze non sono correttamente bilanciate in un prodotto farmaceutico, il glicole etilenico può sprigionare i suoi principi tossici subito dopo esser stato ingerito, causando disidratazione, ipersalivazione, tachipnea, ulcera orale, vomito, diarrea, dolori addominali, danni renali e impossibilità di urinare, fino a destabilizzare le capacità mentali o scatenare convulsioni. Tutti questi sintomi possono rapidamente provocare un coma da avvelenamento difficile da diagnosticare.
foto di Lovelyn Obiako
Subhash Mandal, dell’Associazione farmaceutica indiana, ha dichiarato alla stampa che non è prudente, per ora, muovere delle accuse così esplicite ad una azienda che giura di utilizzare materie prime comprate da multinazionali affidabili e rinomate, considerando che ci sono delle indagini in corso, e che anche le istituzioni globali dovranno effettuare dei test su campione per comprovare le incidenze di mortalità con la contaminazione degli sciroppi ingeriti dai bambini gambiani. Ma in una nota indirizzata alla stampa indiana, si legge affermare lo stesso rappresentante dell’Associazione che non ci sarebbero abbastanza ispettori qualificati al controllo a fronte di una industria così vasta come quella farmaceutica in India, né si conta un numero adeguato di laboratori dove effettuare i test per la sicurezza e la somministrazione dei medicinali.
Nel frattempo, le autorità governative centrali indiane hanno sospeso le attività dell’azienda farmaceutica che esportava, esclusivamente in Gambia, i quattro medicinali. In una dichiarazione del ministro dell’Interno dell’Haryana, Stato federale dove ha sede la Maiden Pharma, si scopre che l’azienda è stata ispezionata quattro volte nell’ultimo mese, e aveva violato almeno 12 protocolli di sicurezza emanati dal governo. Neanche dopo le attenzioni dell’Oms, la Maiden Pharma ha colto l’occasione di fornire garanzie che non siano state di carattere prettamente burocratico per la commercializzazione dei medicinali.
Tra le cause che indeboliscono le strutture a cui fanno capo gli addetti alla responsabilità, vi sarebbe l’accesso strumentale delle aziende ai cosiddetti standard flessibili, ossia standard di qualità dei prodotti farmaceutici “al ribasso” in alcuni Stati a dispetto di altri, dove le aziende sono maggiormente favorite a investire, poiché non devono rispondere a un dettato morale nel campo del diritto alla salute, ma si limitano a presentarsi come aziende regolari agli occhi delle istituzioni e ai loro competitor e agli uffici del ministero della salute centrale.
Per ricostruire la logica secondo cui agiva la Maiden Pharma, tra l’altro già declassata nel 2011 come una delle aziende produttrici di farmaci scadenti a detta persino dell’autorità suprema indiana, bisogna necessariamente passare al vaglio dei profitti dell’industria farmaceutica indiana.
foto di Fidelis Manyange
Come rivela un articolo di Alessandra De Poli pubblicato su AsiaNews, l’India produce da sola un terzo dei farmaci che vengono distribuiti sul mercato mondiale. Attraverso una normativa emanata dal governo negli anni ’70, la Patents Act, le aziende farmaceutiche indiane hanno avuto l’opportunità di fabbricare prodotti equivalenti di altri farmaci già in uso e brevettati ma senza pagare i proprietari dei brevetti originari. Grazie alla manovra, negli anni ’90 l’India si posizionava fra le nazioni più promettenti del mondo nella crescita delle esportazioni di materiali farmaceutici e vaccini. Basti pensare che nel 2021 il mercato dei medicinali indiani registrava un aumento dei profitti superiore al 17%, grazie all’esportazione di più di 200 milioni di dosi di vaccino anti-covid in almeno un centinaio di paesi.
Il terreno commerciale preferito dall’industria fra le più redditizie dell’India sembra essere il continente africano. Non solo vaccini ma soprattutto farmaci antiretrovirali per prevenire l’Hiv, arrivano in Africa grazie all’industria farmaceutica indiana, e con un abbattimento dei costi pari al 99% del prezzo totale. Non si può non evidenziare che è proprio il basso costo dei prodotti a convincere i paesi tra i più poveri al mondo a rivolgere quasi il 50% della spesa complessiva per le importazioni di cure mediche alle incontrollabili case farmaceutiche dell’India, come riporta anche Pharmexcil, l’agenzia ufficiale per le esportazioni dei farmaci indiani.
Le parole di una madre in lutto, al contrario dei commercianti chiamato in causa non attendono alcuna sentenza della magistratura: “consumare il cibo, l’acqua, e persino i medicinali in Gambia ormai ci sembra una missione suicida, ci stanno lentamente uccidendo”. Ad oggi sembra che gli unici a pagare un prezzo altissimo per i medicinali siano stati i 69 bambini a cui nessuna autorità, né indiana né gambiana, ha saputo garantire il diritto alla salute e alle cure mediche. Pagine Esteri
*Giornalista e fotografa freelance
L'articolo AFRICA. Gambia, sciroppo uccide 69 bambini. Sotto accusa una azienda indiana proviene da Pagine Esteri.
Al via l’aggiornamento del Piano Nazionale Scuola Digitale. Ieri l'annuncio in occasione dell'inaugurazione di Fiera Didacta in Sicilia.
Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.
L’autorità francese per la protezione dei dati, la Commission nationale de l’informatique et des libertés, ha deciso una sanzione di 20milioni di euro a Clearview AI rilevando violazioni del regolamento generale dell’UE sulla protezione dei dati. La CNIL ha avviato un’indagine su un reclamo riguardante il database di riconoscimento facciale di Clearview e le pratiche di elaborazione dei dati nel maggio 2021. L’autorità di regolamentazione ha emesso un avviso formale per porre rimedio a presunte violazioni nel novembre 2021 cui Clearview non ha risposto. Con la sanzione, la #CNIL ha anche ordinato a #Clearview di interrompere le attività di trattamento e di cancellare i dati precedentemente raccolti associati a violazioni del #GDPR.
cnil.fr/en/facial-recognition-…
(segnalato nella newsletter di Guido #Scorza)
like this
reshared this
OPEC e il petrolio che verrà
Intervista esclusiva a Justin Dargin, ex consulente legale dell'OPEC, Senior Middle East Energy Scholar presso l'Università di Oxford, tra i migliori conoscitori del sistema OPEC e questioni petrolifere, tra storia e attualità politica, mette in chiaro punti fondamentali per capire quanto sta accadendo nella geoeconomia e geopolitica del petrolio
L'articolo OPEC e il petrolio che verrà proviene da L'Indro.
Le democrazie liberali nello spazio digitale – leri la damnatio memoriae, oggi l’obbligo del ricordo
Relatori
- Sen. Francesco Paolo Sisto
- Prof. Giorgio Spangher
- Prof. Giulio Illuminati
- Dott. Angelantonio Racanelli
Modera Dott. Andrea Davola
L'articolo Le democrazie liberali nello spazio digitale – leri la damnatio memoriae, oggi l’obbligo del ricordo proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Le democrazie liberali nello spazio digitale – leri la damnatio memoriae, oggi l’obbligo del ricordo
Relatori
- Sen. Francesco Paolo Sisto
- Prof. Giorgio Spangher
- Prof. Giulio Illuminati
- Dott. Angelantonio Racanelli
Modera Dott. Andrea Davola
L'articolo Le democrazie liberali nello spazio digitale – leri la damnatio memoriae, oggi l’obbligo del ricordo proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Tre strade
Non solo caciara
Parla a ragion veduta, il problema è il punto di caduta. Silvio Berlusconi non ha perso il controllo della favella, la usa appositamente per fare del governo nascente una politica morente. Il baricentro del centrodestra si è vistosamente spostato a destra e chi ne è stato l’artefice preferisce vederlo cadente piuttosto che pensarsi perdente.
Se dovesse ottenere quel che pubblicamente chiede ne deriverebbe che Giorgia Meloni ha vinto le elezioni e perso il governo. Se non dovesse ottenerlo sarebbe comunque pronto a votare la fiducia, avendone ottenuto l’indebolimento. E siccome ho l’impressione che questa roba politicante interessi poco a pochissimi, vediamone i risvolti e quel che comporta per l’Italia.
A parte la squadra di governo, dove ha comunque poche carte di valore da spendere, Berlusconi ha scelto di aprire il fronte Putin. Un gesto generoso, che toglie ogni dubbio sulla penetrazione russa in Italia e sulla necessità di bonificarla. Parole che nel loro essere vere sono anche significative: se è vero (ed è vero, ci si ricordi di Pratica di Mare, 2002) che Putin era pronto a fraternizzare o addirittura entrare nella Nato, ne deriva che è un to-tale bugiardo ad accampare fra le cause della guerra il suo allargamento a Est, tanto più che era precedente.
Ma anche questo conta poco, perché lo scopo di quelle parole è far capire agli interlocutori esterni all’Italia che o il garante della nostra collocazione internazionale lo fa lui, Berlusconi, o non fidatevi di Meloni (che, osserviamo, tiene il punto e si difende bene), perché tanto la metto in crisi quando voglio. Il messaggio è chiaro. E il tema scelto, l’Ucraina, segna un punto non mediabile e di non ritorno, tanto da mettere in dubbio la permanenza nel Partito Popolare Europeo.
Il risultato di tale azione è che per fronteggiare il fronte berlusconiano il futuro presidente del Consiglio lascia sguarnito il fronte Lega. O, se preferite, Salvini, scelto come migliore alleato. Il quale s’è bruciato le terga, con i russi. Una cosa è che parli Fontana, ripetendo la sciocchezza secondo la quale le sanzioni danneggiano più noi che la Russia, altra che la Lega prenda la patente di filiale russa.
Quindi giocherà sul campo delle pensioni (da regalare) e degli aiuti (da elargire). Nessuno potrà dirgli che è una novità, perché 30 miliardi di maggiori debiti li chiedeva già in campagna elettorale. Se Meloni dovesse accedere a questa dottrina (che rifiutava) pur di reggere il fronte berlusconiano, il governo sarebbe cotto dopo un mese, in occasione della legge di bilancio.
Senza contare gli sghignazzi globali per avere usato i putinofili per arginare il putinissimo. Quindi Meloni ha tre possibilità. La prima consiste nell’attenersi all’articolo 92 della Costituzione, approfittando del potere che le consegna: riceve l’incarico, porta al Colle una lista che ritiene la migliore, giurano e vanno in Parlamento. Se gli altri del centrodestra, oramai destrizzato, hanno da ridire, lo facciano ora o si tolgano da torno.
La seconda prevede che al Colle vada non con la lista migliore ma con quella più conveniente, cedendo più ai leghisti che ai forzitalioti, sicché indebolendosi notevolmente e affrontando la navigazione parlamentare senza scialuppe di salvataggio. Modello elezione di La Russa.
La terza è far saltare il banco e puntare alle elezioni a marzo, con il Quirinale che, nel frattempo, potrebbe affidare il governo a Daniele Franco, per la legge di bilancio.
In tutti e tre i casi l’Italia si trova pericolosamente esposta sul fianco della politica estera e su quello della politica di bilancio. Due punti nevralgici e deboli. Tutto questo per avere voluto negare la fraudolenta falsità delle due coalizioni. Con quella destra che mostra al sole le sue profondissime divisioni e quella sinistra divenuta superflua, ma il cui silenzio tombale – non a caso rotto da sussulti (sbagliati) sulle foto dei defunti – ne descrive adeguatamente la condizione.
Molti italiani dicono: abbiamo votato. Certo, ma dei falsi. E si vede. Attenzione però, perché peso internazionale, sicurezza, argine alle speculazioni e crescita delle esportazioni si tengono fra loro. E incidono sulle tasche e sul futuro.
L'articolo Tre strade proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Camini e la lira, recupero e ricontestualizzazione di uno strumento della tradizione
Camini è un piccolo paese dell’entroterra ionico della Calabria meridionale. Il borgo è situato nell’area conosciuta come Locride; zona storicamente interessata dalla fioritura del monachesimo orientale che, almeno fino alla metà del XVII secolo, è stato presente con numerosi insediamenti eremitici e monastici. Un monumento come la Cattolica di Stilo, piccolo gioiello dell’arte bizantina, è diventato un simbolo regionale, quello che forse più di tutti testimonia la presenza viva della grecità in Calabria.
Non si deve però pensare che questa grande eredità del passato sia un’ipoteca sul futuro di quest’area, ma al contrario bisognerebbe basare proprio sul messaggio che queste testimonianze storiche ci lanciano, la strategia per immaginare il futuro di questi luoghi. Proprio la Cattolica, con la sua sovrapposizione di stili architettonici e artistici, e le tracce delle civiltà che vi sono passate, parla di un passato in cui questi luoghi furono un crocevia, più che una sperduta periferia d’Europa.
Si può dire che Camini ha raccolto questo messaggio di interculturalità ed è ritornato ad essere un crocevia attraverso i progetti di accoglienza, che hanno dato nuova linfa ad un paese vittima dello spopolamento.
Diverse botteghe artigianali sono state avviate. Tra queste, un atelier di liuteria dedicato alla costruzione della lira, uno strumento che è stato storicamente presente in quest’area e che testimonia anch’esso dell’esistenza di una koinè culturale del Mediterraneo. Lo stesso strumento è infatti presente in una vasta area del mare nostrum compresa tra la Calabria e la Turchia.
In quest’ottica, nel 2022 è stato avviato il progetto: I cammini della Lira, in collaborazione tra l’amministrazione comunale e una vasta rete associativa, coordinata da AreaSud e dal Consorzio Musicisti Calabresi.
L’iniziativa ha lo scopo ambizioso di far dialogare la tradizione musicale legata alla lira in Calabria con le altre lire del mediterraneo. Il primo passo di questo progetto ha visto protagonisti i musicisti calabresi in un incontro con Nagme Yarkin e Murat Yerden, rispettivamente musicista e liutaio tra gli interpreti riconosciuti di questo strumento in Turchia.
Il progetto prosegue il 22 ottobre 2022, con un laboratorio didattico, una lezione e un concerto, dedicati ai giovani delle scuole del territorio e che vedrà alternarsi il liutaio Vincenzo Piazzetta, il musicista e ricercatore Amedeo Fera e il Quartetto Areasud, uno dei gruppi più impegnati nella ricerca di una relazione tra il suono della tradizione e la contemporaneità e che con il CD Musica Lievemente Tradizionale sta portando il suono, antico e moderno al tempo stesso, della chitarra battente, della zampogna e degli altri strumenti della tradizione sui palchi italiani e internazionali.
Alla voce e alla chitarra battente di Maurizio Cuzzocrea, si uniscono le percussioni di Mario Gulisano, i fiati etnici di Franco Barbanera e il basso di Giampiero Cannata, con la partecipazione straordinaria dei due esperti di lira Amedeo Fera e Vincenzo Piazzetta.
L'articolo Camini e la lira, recupero e ricontestualizzazione di uno strumento della tradizione proviene da ilcaffeonline.
Fr.#12 / Crisi isteriche e ambientali
Accesso ai dati, sì ma non così!
La Nuova Riviera riporta una notizia di cronaca peculiare: un uomo ha sfondato la vetrina di un negozio di telefonia per riprendersi i dati che questi, pare, gli avrebbero rubato. I nostri prodi carabinieri lo hanno prontamente bloccato e purtroppo l’uomo non è riuscito a recuperare i suoi dati.
Sono abbastanza sicuro che sia stato uno di voi. Però ragazzi, non è questo il modo migliore per esercitare il diritto di accesso previsto dalla normativa privacy. Nella maggior parte dei casi è sufficiente un’email. Una PEC dell’amico avvocato, se proprio volete. So bene quanto possa essere fastidioso perdere il controllo dei propri dati e temere che questi possano essere usati contro di noi, però dai - non esagerate, mi raccomando.
Se proprio avete della rabbia repressa, sfruttatela nel modo giusto; magari incazzandovi (pacificamente, eh) con Luca Zaia.
Privacy Chronicles vive solo grazie agli abbonamenti dei lettori. Se ti piace quello che scrivo e vuoi far crescere Privacy Chronicles, considera l’abbonamento! Sono circa €3 al mese.
Zaia e la sorveglianza di massa sulle Dolomiti
Direttamente dal Veneto arriva una notizia che potrebbe scatenare diverse crisi isteriche, a buona ragione.
Luca Zaia ha annunciato oggi che dal 2024 i passi del Pordoi, Campolongo, Gardena e Sella saranno accessibili e raggiungibili solo previa prenotazione online su una piattaforma pubblica non meglio specificata, e soltanto in caso di parcheggi disponibili. In pratica una ZTL montana.
La motivazione è, chiaramente, ambientale. Forse l’idea è di limitare artificialmente il passaggio di automobili, legando il numero massimo ai parcheggi disponibili. Premesso che una persona potrebbe avere interesse a transitare in quei passi senza doversi necessariamente fermare, vogliamo parlare dell’idea in sé?
Se la motivazione fosse stata davvero quella di limitare l’intasamento dei passi per il parcheggio, sarebbe stato sufficiente prevedere un contatore online dei parcheggi disponibili, con cartellonistica elettronica posizionata a debita distanza, così da informare in tempo reale gli automobilisti sulla disponibilità di posti auto.
Invece no. Lo Stato come al solito preferisce la soluzione più invasiva; preferisce la sorveglianza di massa. Preferisce creare un sistema che oltre a trattare dati personali su larga scala permette agevolmente di correlare dati come l’identità della persona fisica, l’itinerario, l’automobile e tutta un’altra serie di dati e metadati tipicamente elaborati dagli applicativi web, come informazioni sul dispositivo usato, cookies, e molto altro.
Purtroppo l’agenda climatica sarà sempre più usata come pretesto per instaurare meccanismi di controllo sociale totalitari, che assumeranno le forme più diverse: controllo degli spostamenti, economia comportamentale, sorveglianza delle transazioni, social scoring…
Lo abbiamo visto già a Milano con il progetto Move-In e con le proposte assurde (che però verranno attuate) dei Fridays for Future e del World Economic Forum. Per chi non sapesse di cosa sto parlando, qui c’è l’articolo di riferimento.
Agenda climatica? Sorveglianza e controllo, una distopia eco(in)sostenibile
L’agenda comun…ehm - climatica - è ormai a pieno regime, e purtroppo si porta dietro un tale carico di sorveglianza di massa e controllo sociale che anche i meno sensibili tra voi dovrebbero, forse, iniziare a preoccuparsi. I segnali, convergenti tra loro, sono ovunque - anche se sparpagliati e apparentemente separati l’uno dall’altro…
Read more
a month ago · 10 likes · 1 comment · Matte | mrk4m1
Un aggiornamento sul progetto Move-In di Milano
Il progetto Move-In è iniziato da soli 20 giorni e già ci sono numerosi problemi. Pare infatti che la Regione abbia vietato l’ingresso in Area B anche alle automobili e mezzi di trasporto che hanno già aderito al programma Move-In.
I poveri milanesi che hanno supinamente accettato di essere tracciati h24 dal Comune e pagato per il privilegio di circolare in Area B, non potranno comunque farlo. Spiace.
Come anticipato, la tutela dell’ambiente è soltanto una facile e stupida scusa. Lo mostrano i dati di questi giorni: nonostante le limitazioni, nonostante la scatola nera e la sorveglianza di massa, lo smog non scende! Strano eh?
Ma se allora lo smog non scende, non bisognerebbe forse bussare a Sala e chiedere di rimuovere un sistema tanto assurdo e liberticida, quanto inutile?
C’è anche un’altra questione su cui riflettevo in questi giorni: le ambulanze e mezzi di soccorso “inquinanti” sono esclusi dal divieto di ingresso in Area B, a patto però che siano registrati sul portale. Dalle FAQ del Comune non sono riuscito a capire la finalità di questo trattamento di dati, e se sussiste comunque l’obbligo di installazione della scatola nera (altrimenti a cosa serve la registrazione?).
Tuttavia, se fossero obbligati a installare la scatola nera, ci sarebbe un evidente problema di privacy: il tragitto delle ambulanze mostra l’ubicazione, l’orario e la data degli interventi. In pratica, mostra esattamente chi, come e quando è stato soccorso. L’amministrazione comunale avrebbe dati da cui potrebbe facilmente inferire informazioni relative alla salute di specifici cittadini milanesi.
C’è poi un altro aspetto da considerare. Le persone che per esigenze di salute decidessero di violare il divieto di accesso in Area B, transitando con veicoli vietati, sarebbero soggette a sanzione - salvo registrarsi entro le 24 ore successive sulla piattaforma.
Il ricatto qui è evidente: se non accetti di essere schedato sulla piattaforma ti sanziono, anche se sei entrato in Area B per andare al pronto soccorso. Ancora una volta, a che serve tutto questo?
Insomma, dal Veneto alla Lombardia, è evidente la totale isteria ambientale.
Meme del giorno
Citazione del giorno
Freedom is indivisible. As soon as one starts to restrict it, one enters upon a decline on which it is difficult to stop.
Ludwig von Mises
Privacy Chronicles vive solo grazie agli abbonamenti dei lettori. Se ti piace quello che scrivo e vuoi far crescere Privacy Chronicles, considera l’abbonamento! Sono circa €3 al mese.
Frammenti è la rubrica gratuita in cui commento brevemente le notizie più interessanti della settimana. Un modo leggero e meno impegnativo di leggere Privacy Chronicles. Ogni frammento contiene anche un meme e una citazione.
Attack on net neutrality: EU Commission remains stubborn
In their response to an open letter sent by 54 Members of the European Parliament to the EU Commission in July, the responsible EU Commissioners Margrethe Vestager and Thierry Breton claim that the potential introduction of access charges for Internet providers would have nothing to do with net neutrality. They announce their intention to pursue the idea.
According to EU Commissioners Vestager and Breton, internet access providers could be allowed to require payments from online platforms in the future. In their letter of protest to the Commission, MEPs had stressed that the Commission’s plans would be a disastrous return to the former telephony market, where telecom companies exploited their monopolies to make communication expensive. “We call on you to adopt a better strategy to promote connectivity in Europe,” the MEPs’ letter said. The signatories included liberal Claudia Gamon, Internal Market Committee (IMCO) chairwoman Anna Cavazzini (Greens/EFA), Tiemo Wölken (S&D), Cornelia Ernst (Die Linke) and Patrick Breyer of the Pirate Party.
MEP Patrick Breyer, one of the initiators of the letter, comments:
“If you want digital corporations to make a fair contribution to the common good, you need to tax them fairly. But an access fee payable to the telecoms industry would mean the end of net neutrality through the back door. This kind of access charge would radically abolish the long-standing internet principle of net neutrality, which requires internet service providers to provide access to all websites, content and applications at the same speed and under the same conditions, without blocking or favouring content. Access charges risk making internet access expensive and slowing down or even cutting off access to essential internet services. Pirates have fought hard for net neutrality and we will not stand by and let this Commission dismantle it.”
Last week, the European body of telecom regulators (BEREC) published an analysis of the telecom industry’s proposals. The verdict of the neutral regulators is scathing: They warn internet providers could in future exploit their termination monopoly at the expense of their customers and endanger the entire internet ecosystem. The costs for network expansion would continue to be borne by the users.
Despite all this criticism, the EU Commission is sticking to its plans to undermine net neutrality. According to media reports, a public consultation on this topic is planned for the Christmas holidays, which would be another attempt to rush the outcome of the debate and prevent stakeholder participation.
harpo_bzh reshared this.
Two are better than one?! Profil.at strikes back with forced banner, when users make the "wrong" choice.
Doppelt hält besser?! Il profilo si chiude con lo Zwangsbanner, quando i Nutzer:innen sono "falsi" Beschwerde gegen das Nachrichtenmagazin Profil: Chi vuole visitare il sito profil.at, può, nella prima fase, utilizzare tutti i cookie. Se l'uomo non riesce a capire cosa fare, può cliccare su uno dei due banner.
PoveraMente
I poveri hanno traslocato. Abitavano le parole dei politici di destra e le pagine dei giornali a quella vicini, ora si trovano nelle pagine vicine alla sinistra, in attesa che i politici di quella parte ritrovino la favella. Nessuno sembra porsi il problema di come governare, in compenso tutti sanno come fregare chi governa, usando dosi massicce di demagogia, che nella vulgata populista può ben tingersi di qualsiasi colore. I poveri veri, però, non sono solo un problema serio, sono anche in gran parte sconosciuto. Anche perché neanche abbiamo una banca dati unica degli assistiti.
Sono anni che il numero dei poveri cresce. Anche quando cresce la ricchezza prodotta. Singolare. Frutto di una inversione logica: si crede di far crescere la spesa per l’assistenza perché aumentano le persone da assistere, invece le persone da assistere crescono perché cresce la spesa dell’assistenza. Quella spesa non sta aiutando i poveri, li sta moltiplicando. Ciò avviene più per imperizia che per scelta. La sola cosa che sanno dire, per rispondere all’evidenza e all’obiezione, è: tu neghi che esistano poveri e pensi vada tutto bene. Invece credo esistano, che non li si riconosca e che quindi vada decisamente male.
Secondo le dichiarazione dei redditi, presentate da 41 milioni e mezzo di italiani, ben 10 milioni affermano (dati 2019, anno con occupazione in crescita) di avere perso soldi o di avere incassato al massino 7.500 euro. In un anno. Rapportati al complesso della popolazione significa che 14 milioni e mezzo di italiani vivono con all’incirca 320 euro al mese.
Aggiungete altri più di 8 milioni di contribuenti (con i familiari da mantenere quasi 12 milioni di italiani) che dichiarano di vivere con, in media, 940 euro al mese. A questo punto delle due l’una: o i poveri sono molti di più dei tantissimi che si contano, oppure li si sta contando in modo sbagliato. Rivelatore è il gettito Iva: al Sud è pari a circa 600 euro l’anno a testa, al Nord e al Centro a 2.900. Sul serio al Sud si consuma 5 volte meno che nel resto d’Italia?
Coerentemente l’abbondante maggioranza dei percettori di reddito di cittadinanza si trova al Sud, però la Caritas fa osservare che la stragrande maggioranza di quelli che le si rivolgono per bisogni alimentari, al Nord e al Centro, non percepisce quel reddito. Questo significa:
- i poveri ci sono eccome;
- non sappiamo chi sono, talché l’assistenza va a non pochi che barano;
- non lo sappiamo perché la nostra lente fiscale è un vetro rotto caduto nella pece.
Però ci si comporta come un cieco che ha battuto contro un muro e, anziché cambiare direzione, si convince che ci deve mettere più forza e impeto, sperando di attraversarlo.
Anche il mondo cattolico sembra avere perso la bussola. Visto che il terzo settore, nel quale ha una presenza significativa, funziona meglio dell’elargizione di quattrini (lo spiegò Ernesto Rossi nel 1946), tanto varrebbe spendere per aiutarlo, anziché per estinguerne la necessità.
Poi arriva la Banca d’Italia e certifica quel che sapevamo: per chiudere una causa civile in Italia ci vuole troppo tempo, ma al Sud il doppio, quindi le imprese scappano. Poi arrivano i test Invalsi e raccontano quel che sappiamo: al Sud i voti di maturità sono più alti, ma la preparazione mediamente più bassa.
Essendo, mediamente, inaccettabilmente bassa in tutta Italia. Ed eccola qua, la nostra fabbrica della miseria. Che diventa anche morale quando non si opera per cancellare arretratezza e bisogno, ma per assopirli nei bassi consumi. Un genitore povero ha un’ambizione e un diritto, quello di pensare che i figli potranno vivere una vita migliore. Invece l’assistenzialismo produce rassegnazione, che diventa sommossa ove negato. Ed è così che mi tocca, da orgoglioso terrone, assistere alla ferocia con cui si nega il futuro in nome della bontà.
Certo che ci sono i poveri. E ce ne saranno sempre di più se si continuerà a comprarne il voto e divertirsi a colorarli politicamente.
L'articolo PoveraMente proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Silvia Barbero likes this.
#RiGenerazioneScuola, disponibile l’elenco dei soggetti ammessi alla Rete Nazionale "Green Community”.
Info ▶️ miur.gov.
In Germania gli studi medici dovrebbero acquistare nuovi dispositivi speciali per poter continuare a fatturare agli assicuratori sanitari.
Gli studi medici dovrebbero acquistare nuovi dispositivi speciali per poter continuare a fatturare agli assicuratori sanitari. Lo Stato sostiene le spese per questo. Assolutamente superfluo, afferma il Chaos Computer Club, e presenta ai produttori un trucco. Ma il responsabile Gematik continua ad attenersi alla costosa soluzione.
Il clamore sulla sostituzione dell'hardware negli studi medici va avanti da un po'. In migliaia di studi e farmacie questi connettori avrebbero dovuto essere sostituiti, per un totale di circa 300 milioni di euro. Le scatole che servono per lo scambio di dati tra gli ambulatori e le compagnie di assicurazione sanitaria hanno appena cinque anni. Lo scambio è ancora senza alternative, afferma Gematik, che è responsabile della gestione della cosiddetta infrastruttura telematica del sistema sanitario. I certificati di sicurezza nei dispositivi sarebbero presto scaduti e non c'era altro modo per risolvere il problema. I certificati sono una sorta di firma digitale con la quale le pratiche possono confermare la propria identità a prova di contraffazione.
Il prossimo atto è seguito lo scorso fine settimana: il Chaos Computer Club ha dimostrato che questa argomentazione semplicemente non regge. L'esperto di sicurezza Carl Fabian Lüpke, noto come hacker fluepke, aveva smantellato uno dei dispositivi del produttore. È stato in grado di dimostrare che è possibile aggiornare i dispositivi utilizzando solo il software. Le scatole non dovrebbero nemmeno essere svitate per questo, l'hardware potrebbe rimanere dov'è.
like this
reshared this
🔍 #PNRRIstruzione, quanto ne sai?
Oggi, con la nostra rubrica del martedì, conosciamo meglio una delle misure del #PNRR per la #scuola: messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole.
reshared this
Il Ministero dell'Istruzione rinnova per un triennio la Convenzione con l'Opera Nazionale Montessori, per regolamentare l'istituzione di percorsi scolastici nella scuola dell'infanzia, nella primaria e la sperimentazione nella…
BLACK ANGELS WILDERNESS OF MIRRORS
Ritorno in grande stile per la garage/psych band texana Black Angels che, a cinque anni di distanza da "Death Song", ha pubblicato, a metà settembre, il suo sesto studio album ufficiale (e primo su Partisan Records) "Wilderness of Mirrors", non lesinando sulla quantità del nuovo materiale proposto, ma anzi, presentando un'opera di ben quindici brani, ....
iyezine.com/black-angels-wilde…
BLACK ANGELS - WILDERNESS OF MIRRORS
- Ritorno in grande stile per la garage/psych band texana Black Angels che, a cinque anni di distanza da "Death Song", ha pubblicato, a metà settembre, il suoIn Your Eyes ezine
Vuoi sapere quali siano tutti gli eventi #linux?
Puoi seguire @Eventi Linux 😅
FabioL 🥷 likes this.
reshared this
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione.
🔸 #RiGenerazioneScuola, a Lipari gli “Incontri del Mare” con 300 studentesse e studenti
🔸 Al via le domande per i contributi per l'editoria de…
Piccoli consigli fotografici
Sono appassionata di fotografia da un po' di anni e qui, voglio proporvi una piccola rubrica sulla storia della fotografia "alternativa" Non parlerò di fotografi super conosciuti, ma cercherò di proporvi fotografi un po' meno conosciuti.
Oggi vi voglio parlare di Bruno Barbey (1941 – 2020). Fotografo francese di origine marocchina Bruno Barbey ha viaggiato in tutto il mondo e ha trovato la sua voce sia come artista che come esploratore. Diventato un membro di Magnum photos all'età di 25 anni, il suo lavoro riflette la sua sensibilità e la sua insaziabile sete di sconosciuto.
La sua svolta personale è stata quando ha iniziato a fotografare a colori. Nonostante abbia fotografato diversi scenari di guerra, preferisce che le sue immagini parlino del mondo che cambia, "Fotografie per documentare per i posteri, tradizioni e culture che svaniscono rapidamente a causa del cambiamento degli atteggiamenti dei consumatori."
Quello che più mi è piaciuto della sua visione fotografica è questo suo pensiero: “Sconsiglio sempre le persone dall'essere fotografi a tempo pieno se hanno altri modi per fare soldi. Se vuoi davvero fare un lavoro personale, potresti fare meglio a farlo come hobby. "
+++ ⚠ ATTENZIONE ⚠
questa app e il relativo profilo twitter NON HANNO NESSUN RAPPORTO CON IL PROGETTO FRIENDICA +++
Segnalate please
⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️
like this
reshared this
@Michael Vogel What is? Scam? 🤔
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.friendxonemessenger.app
https://www.twitter.com/FriendicaSocial
Friendica Messenger - Apps on Google Play
Friendica's official messenger app for Android.play.google.com
Roland Häder🇩🇪 likes this.
Breaking news!
> Friendica is transitioning to Folkse, to avoid confusion with the decentralized fediverse software.
Roland Häder🇩🇪 likes this.
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
feddit.it/c/fediverso
like this
reshared this
L'Unione Europea di Giorgia Meloni
«I cittadini stanno accettando il fatto che, chiunque governi, finirà per perseguire le stesse politiche o politiche simili. Il potere delle democrazie di cambiare la realtà socio-economica, di migliorare le condizioni di vita delle classi lavoratrici e salariate si sta riducendo; esse sono sottoposte a un doppio potere dispotico, quello delle istituzioni di controllo e sorveglianza dell’Unione Europea e di quello che è definito “il mercato”, cioè il potere organizzato di una plutocrazia che domina la vita economica e riesce sempre a imporre i propri interessi a popolazioni sempre più indifese e confuse.»
⚠️ Utenti Android, non dovete necessariamente aspettare l'app di Pixelfed!
Potete usare @PixelDroid :pixelfed: proprio adesso! È un'app di terze parti open source e disponibile tramite F-Droid!
reshared this
Personalmente sto usando Fedilab senza problemi, sia per pixelfed che per mastodon. Non vorrei avere un app per ogni cosa...
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
Confessioni di una maschera “Rock the vote”
✅ Abbiamo finalmente archiviato il passaggio elettorale. In maniera del tutto indolore per quello che ci riguarda. Non avevamo aspettative. Non le abbiamo forse mai avute. Meno che mai ultimamente. La politica italiana, quella fatta del circo mediatico parlamentare che le televisioni e le radio ci infilano in casa ad ogni ora del giorno, fa parte di un crogiolo di squallore cui non apparteniamo. Ce ne siamo chiamati fuori definitivamente, in nome di quel poco di amor proprio che ci resta.
iyezine.com/confessioni-di-una…
Confessioni di una maschera “Rock the vote”
Come ci accade costantemente negli ultimi trent’anni, da quando cioè la politica è diventata una dicotomica scelta, quasi plebiscitaria, tra chi stava con il magnate brianzolo, e chi stava contro, tagliando sistematicamente fuori ogni altra visione s…Marco Valenti (In Your Eyes ezine)
Poliverso & Poliversity likes this.
reshared this
Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD.
"Il PD si interessa alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati, provenienti da qualche ricca città europea o americana, che si recano in un paese del terzo mondo e guardano con compassione la condizione dei suoi abitanti che, poveri loro!, non godono delle libertà e del benessere occidentale.
Veltroni e Letta esprimono del resto la visione del mondo di gente che vive nei centri storici e che finge di non sapere che spesso la povertà, l’ingiustizia e il degrado sono presenti nelle periferie delle loro stesse città. In qualità di dirigenti politici non possono guardare a queste condizioni di disagio perché la loro fortuna si fonda esattamente su questa ipocrisia.
Letta, Veltroni, Renzi e tanti altri che hanno fatto la storia del PD non avrebbero avuto alcun successo politico se non avessero promosso quelle politiche che hanno generato la questione sociale oggi presente in Italia.
La loro salita al potere è dipesa dal sostegno di forze economiche e finanziarie che hanno chiesto in cambio leggi in favore della precarietà nel lavoro, privatizzazione dei servizi, disfacimento della scuola pubblica, sostegno all’impresa e tanti altri provvedimenti che hanno prodotto le attuali ingiustizie."
kulturjam.it/politica-e-attual…
Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD - Kulturjam
Con le ultime parole di Letta e di Veltroni si scorge come il PD si interessi alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati in vacanza in qualche località del terzo mondo.Paolo Desogus (Kulturjam)
Verso carestia energetica e fame ma la chiameremo "Frugalità responsabile".
Verso carestia energetica e fame ma la chiameranno "Frugalità responsabile" - Kulturjam
Con la logica della guerra e delle sanzioni la strada tracciata porterà inevitabilmente alla carestia energetica e alla fame, che non verrà chiamata cosi ma "frugalità responsabile", per un mondo green e sostenibile.Redazione (Kulturjam)
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York.
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York - Contropiano
L'economia statunitense è entrata in recessione. Questo era il titolo generale all'inizio dell'estate, quando il PIL statunitense è sceso di nuovo nella La proprietà privata, in particolare di beni immobili, è un principio fondamentale del "sogno ame…Redazione Roma (Contropiano)
"Come la Terra, Urano e Nettuno sono mondi blu. Nettuno, sul cui globo color del mare corrono nubi bianche, a un occhio distratto sembrerebbe perfino uno specchio del nostro pianeta. L’azzurro di questi pianeti però non è quello di un oceano, ma è la tinta delle tracce di metano all’interno di un’atmosfera gelida di idrogeno ed elio. A quasi 3 e 4,5 miliardi di km dal Sole, rispettivamente, le atmosfere di Urano e Nettuno oscillano tra i 220 e 230 gradi sotto zero: i pianeti più freddi del Sistema Solare."
Ritorno ai giganti azzurri
Un racconto dei misteri che ancora custodiscono Urano e Nettuno, due pianeti del nostro Sistema Solare che meriterebbero nuove missioni spaziali.Il Tascabile
informapirata ⁂
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •⬆️⬆️⬆️⬆️⬆️
ATTENZIONE SEGNALATE
@notizie
informapirata ⁂ reshared this.
Emanuele
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
in reply to Emanuele • •friendica.ca
, che somiglia molto afriendi.ca
, e un account Twitter "friendicasocial" per creare un social network proprietario.Emanuele
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •sarà Trump 🤣
Comunque riportano che la piattaforma è nata come risposta all'estremismo di destra, all'odio e alla disinformazione. Organizzazione no-profit 'indigena' in Canada
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
in reply to Emanuele • •Emanuele likes this.