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La Regione Puglia produrrà droni con aziende israeliane
di Antonio Mazzeo
Pagine Esteri, 31 gennaio 2023 – Scatta in Puglia la “caccia” dei droni alle discariche abusive di rifiuti: i velivoli senza pilota saranno prodotti da un’inedita partnership tra università pugliesi, centri di ricerca nazionali, enti locali, grandi industrie militari e aziende di tecnologie avanzate ed intelligence di Israele. Il tutto grazie ai finanziamenti del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale.
Il progetto ha il nome di “Drone-Tech” e sarà incentrato sull’impiego a uso commerciale dei droni e dell’intelligenza artificiale per individuare e “ridurre” la dispersione illegale di rifiuti nell’ambiente (Building a commercial solution for reducing illegal waste dumping based on drones and artificial intelligence technologies). In un comunicato il Ministero degli esteri fa sapere di avere ammesso “Drone-Tech” tra i programmi che riceveranno un sostegno finanziario per l’anno 2022 a seguito di quanto deliberato dalla Commissione mista italo-israeliana in merito al bando per la raccolta di progetti congiunti di ricerca (track industriale) sulla base dell’Accordo di Cooperazione nel campo dello Sviluppo Industriale, Scientifico e Tecnologico tra Italia e Israele.
Partner del progetto sull’impiego dei droni per il monitoraggio delle discariche il Distretto Tecnologico Aerospaziale pugliese (tra i soci le Università del Salento-Lecce e “Aldo Moro” di Bari, il Politecnico di Bari, l’ENEA, il CNR, Leonardo SpA, Avio Aereo, IDS – Ingegneria dei Sistemi, ecc.) e High Lander Aviation Ltd, società con sede nella cittadina israeliana di Ra’anana, nei pressi di Tel Aviv, specializzata nella progettazione di software e programmi di controllo voli dei velivoli senza pilota per uso civile, sanitario e di ordine pubblico e vigilanza. Quest’ultima azienda – fondata e diretta da ex militari preposti al controllo dello spazio aereo – si avvarrà della collaborazione del gruppo Sightec di Tel Aviv, attivo nel campo della ricerca delle tecnologie aerospaziali automatizzate. Sigtech vanta “oltre 30 anni di background accademico sotto la guida del prof. Joseph Francos, docente di Ingegneria elettronica e informatica della Ben Gurion University”; lo scorso anno ha fornito al colosso industriale IAI – Israel Aerospace Industries le tecnologie di scansione impiegate a bordo di “MultiFlyer”, il nuovo piccolo drone-elicottero immesso nel mercato per svolgere un largo numero di operazioni dual, civili e militari-securitarie (monitoraggio di aree disastrate, guida delle unità di ricerca in missioni di salvataggio, controllo aereo durante eventi di massa, protezione di infrastrutture “sensibili” e dell’ordine pubblico, sorveglianza di grandi aree agricole e marittime, ecc.).
“Grazie al progetto Drone-Tech si potranno monitorare automaticamente, in tempi molto più brevi e con costi molto minori, ampie aree territoriali, comprese quelle più nascoste e difficili da perlustrare”, riporta il sito specializzato droneblog.news. “Secondo i tecnici che si occupano del progetto, le immagini acquisite tramite l’intelligenza artificiale, che sfrutta i dati raccolti con speciali sensori aviotrasportati, permetterà di individuare e riconoscere la tipologia degli accumuli, rendendo più efficaci ed efficienti le operazioni di rimozione”.
Le prove di volo dei droni italo-israeliani caccia-rifiuti si svolgeranno nell’aeroporto di Grottaglie (Taranto), presso l’Airport Test Bed sorto grazie a un accordo di collaborazione tra il Distretto Tecnologico Aerospaziale, ENAC e il Comune di Bari e che punta a trasformare lo scalo pugliese nel “principale centro mediterraneo” della sperimentazione dei servizi e della tecnologica dei velivoli a pilotaggio remoto e dei satelliti in ambiente urbano e della verifica di nuove procedure per l’interoperabilità tra diverse tipologie di traffico aereo. L’Airport Test Bed opera presso il grande polo industriale e militare di Grottaglie dove sorgono pure gli stabilimenti del gruppo Leonardo che producono le fusoliere in fibra di carbonio per gli aerei da trasporto Boeing 787 e la Stazione Aeromobili della Marina Militare (Maristaer) con l’unico reparto di volo ad ala fissa della forza armata, dotato dei velivoli aerotattici a decollo ed atterraggio verticale AV-8B Plus Harrier II e che farà da base di supporto dei cacciabombardieri F-35B di quinta generazione assegnati alla Marina.
“Drone-Tech è un progetto sperimentale che si presenta come un ulteriore sviluppo del Drone Living Lab di Bari e delle attività realizzate nell’Airport Test Bed di Grottaglie”, ha spiegato all’agenzia Ansa il presidente del Distretto Aerospaziale Giuseppe Acierno. “Siamo contenti di essere stati ritenuti idonei al programma di cooperazione industriale italo-israeliano sostenuto dal ministero degli Esteri. Il consolidamento della nostra collaborazione con i partner israeliani ci aiuta a stare vicino ai livelli più alti di innovazione e ci permette di rafforzare collaborazioni con un Paese che rappresenta l’eccellenza mondiale nel campo dei droni. Il progetto continua nello sforzo di rafforzare ed internazionalizzare le conoscenze e le capacità che il Distretto Tecnologico sta capitalizzando nella sperimentazione di servizi innovativi con droni per Bari Smart City e avvicina il sistema aerospaziale israeliano, tra i più avanzati e dinamici, a quello pugliese, per generare nuove opportunità per lo sviluppo di competenze e nuove forme di imprenditorialità”.
Drone Tech “premia” la collaborazione avviata da un paio di anni dal Distretto Tecnologico Aerospaziale e il Comune di Bari con la Israel National Drone Initiative (INDI) per “promuovere congiuntamente l’integrazione dei droni nelle città intelligenti”. INDI è il programma promosso dall’Autorità per l’Innovazione di Israele, Ayalon Highways Co LTD, l’Autorità di aviazione, il Ministero dei trasporti e l’Israel Center for the Fourth Industrial Revolution (C4IR) con il sostegno del Forum economico mondiale per “potenziare la catena di fornitura” di nuove tecnologie aerospaziali per l’utilizzo in ambiente urbano e creare un network per l’impiego in Israele di droni a fini economici-commerciali. Nell’ambito della partnership, a fine marzo 2022, Antonio Zilli e Uri Bornstein del Distretto Tecnologico Pugliese si sono recati in visita alle aziende israeliane socie INDI e al “centro di controllo” della rete che ha sede nella città di Be’er Sheva, nel deserto del Negev.
Le iniziative di ricerca del Drone Living Lab di Grottaglie sono state presentate ufficialmente nel corso dell’evento internazionale denominato “Drones Beyond” (17 e 18 novembre 2002), organizzato nel capoluogo pugliese dal Distretto Tecnologico Aerospaziale in collaborazione con il Comune di Bari, Regione Puglia e Anci. “Il Drones Beyond è stata l’occasione per la presentazione di sfide, prodotti e soluzioni della Urban Air Mobility”, hanno spiegato i promotori. “L’iniziativa è inserita nel disegno di medio lungo periodo di valorizzazione e sviluppo di un range/infrastruttura unica tra Grottaglie e Bari senza escludere la possibilità di generare nel tempo un collegamento tra i due nodi attraverso una futura autostrada sperimentale per droni”. Il meeting ha posto particolare enfasi alle tecnologie preposte alla guida autonoma e semiautonoma e alla comunicazione/navigazione di nuova generazione (5G, multilaterazione, satellite), e di acquisizione e “manipolazione dei dati” (IoT, Cloud, A/I, Deep Learning). Inoltre sono state effettuate dimostrazioni in volo dei droni dual, per il controllo urbano territoriale, la consegna di oggetti, il pattugliamento e l’osservazione navale e costiera, i rilievi di patrimonio architettonico. “Hanno partecipato all’evento oltre 300 studenti delle scuole pugliesi che si sono cimentati in gare di volo a ostacoli con i droni”, aggiungono le cronache locali.
In vista dello sviluppo della ricerca industriale e tecnologica nello scalo di Taranto-Grottaglie, il 25 febbraio 2019 fu tenuto nell’Università “Aldo Moro” di Bari un incontro ufficiale tra i dirigenti del Distretto Aerospaziale, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’allora ambasciatore di Israele in Italia Ofer Sachs. “Importante per il futuro dello scalo è l’intesa istituzionale con le autorità israeliane: gli accordi e le collaborazioni con enti e imprese di quel paese dove sono molte avanzate le ricerche e le applicazioni su quelle tecnologie potranno dare una spinta significativa al progetto del Distretto Pugliese”, dichiarò il presidente Giuseppe Acierno. Altrettanto ottimistiche le parole espresse dal diplomatico israeliano. “Guardiamo con interesse alle concrete possibilità di cooperazione strategica con le realtà presenti nell’aeroporto di Taranto-Grottaglie; l’integrazione del sistema industriale ed accademico al servizio del comparto aeronautico e aerospaziale fa del Distretto Tecnologico un esempio di respiro internazionale”, spiegava Ofer Sachs. All’incontro di Bari erano presenti anche i manager di diverse industrie (Leonardo, Avio, ecc.) e i ricercatori italiani e israeliani impegnati nel progetto Apulia Israel Joint Accelerator, coordinato dal Distretto Aerospaziale, il Politecnico di Bari e l’Israel Institute of Technlogy – Technion di Haifa, punta di diamante nella sperimentazione e produzione di sistemi avanzati per il comparto industriale-militare.
Sempre nell’ottica progettuale dell’autostrada dei droni Bari-Grottaglie dal 22 al 24 settembre 2021 si è tenuto nello scalo aereo tarantino il MAM – Mediterranean Aerospace Matching. Al centro dell’iniziativa la presentazione e promozione delle nuove tecnologie aerospaziali e dei progetti delle grandi aziende e delle start up sull’uso e la “sicurezza” dei droni. Tra gli espositori di punta al MAM alcune aziende specializzate israeliane, tra cui SpacePharma, la startup che ha sviluppato il laboratorio per la conduzione di “esperimenti medici” in condizioni di microgravità (lanciato nel settembre 2020 con il satellite Dido III nell’ambito di un programma di cooperazione scientifica tra Italia e Israele); e Starburst Aerospace Israel, l’acceleratore aerospaziale che mette in rete startup, aziende, investitori e istituzioni israeliani. Presenti inoltre i rappresentanti della Naama Initiative, l’iniziativa per la mobilità aerea urbana di Israele creata per stabilire una rete di rotte aree nazionali per i droni da trasporto e consegna di prodotti e merci leggere. Coincidenza vuole che i promotori di Naama siano gli stessi di INDI con in più la presenza della segreteria per la smart mobility del Primo ministro, “in collaborazione con l’Aeronautica Militare di Israele”.
Sulla base dell’Accordo di Cooperazione nel campo della Ricerca e dello Sviluppo Industriale, Scientifico e Tecnologico tra Italia e Israele, nel corso del 2022 sono stati individuati i seguenti progetti ammessi a ricevere un sostegno finanziario da parte del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale:
- Drone Tech – partner: Distretto Tecnologico Aerospaziale e High Lander Aviation Ltd.
- ASTI – Auto System THA Insertion – partner: Politecnico di Torino/Intrauma S.p.A. e Value Forces Ltd.
- We –CAT – partner: Università di Milano Bicocca e Bar Ilan University.
- GreenH2 – partner: Politecnico di Milano e The Hebrew University of Jerusalem.
- Hydrogen Sensors – partner: Università degli Studi dell’Aquila e Università degli Studi dell’Aquila.
- IVANHOE – partner: Università degli Studi dell’Aquila e Ben Gurion University of the Negev.
- Bio-SoRo – partner: Sapienza Università di Roma e Ben Gurion University of the Negev.
- F2SMP – partner: Università degli Studi di Pavia e Technion Israel Institute of Technology.
- C-IGrip – partner: Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia e The Hebrew University of Jerusalem.
- BIONiCS – partner: Università degli Studi di Genova e Tel Aviv University.
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LETTERA APERTA. Ristabilire il primato del diritto internazionale nella questione palestinese
Questo documento è una versione ridotta della lettera aperta inviata dal think tank Global Network on the Question of Palestine al Segretario generale delle Nazioni Unite il 24 gennaio. Le opinioni e i pensieri espressi in esso riflettono le opinioni degli autori e non necessariamente anche quelle di Pagine Esteri.
di Lex Takkenberg e Rania Hammad – 3 febbraio 2023
António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha recentemente dichiarato al Consiglio di Sicurezza di essere “molto preoccupato” riguardo alle “iniziative unilaterali” del nuovo governo israeliano, osservando che “lo stato di diritto è al centro del raggiungimento di una pace completa” e “in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e gli accordi precedenti”. Il deterioramento della situazione in Palestina è davvero allarmante e richiede un cambiamento fondamentale nella visione e nell’approccio delle Nazioni Unite al problema.
Come membri del Global Network on the Question of Palestine (rete globale sulla questione Palestinese) – parte dell’organizzazione Arab Renaissance for Democracy and Development (Rinascimento Arabo per Democrazia e Sviluppo) – proponiamo una strategia per affrontare il problema centrale alla base della crisi palestinese e ristabilire il primato del diritto internazionale. Le Nazioni Unite devono riprendere il loro ruolo di guida fondato sulla loro responsabilità permanente per quella che ufficialmente chiamano “la questione palestinese”. Tale strategia deve spostarsi dalle soluzioni negoziate agli imperativi dettati dalle risoluzioni delle Nazioni Unite e dal diritto internazionale, e deve esserci un nuovo approccio alla questione dei rifugiati palestinesi per trovare soluzioni durature.
Il manifesto del nuovo governo della coalizione israeliana di estrema destra è problematico. In esso si afferma che: “Il popolo ebraico ha un diritto esclusivo e inalienabile a tutte le parti della Terra d’Israele. Il governo promuoverà e svilupperà la colonizzazione di tutte le parti della Terra d’Israele – in Galilea, nel Negev, nel Golan e in Giudea e Samaria”. Questa dichiarazione rende il territorio palestinese occupato indistinguibile da quello che oggi è Israele (entro le linee del 1967). L’affermazione implica la minaccia di un ulteriore trasferimento forzato del popolo palestinese e nega il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese, riconosciuto come norma perentoria del diritto internazionale. È chiaro che Israele intende proseguire in modo più aggressivo con i suoi piani di annessione. Un’azione del genere può costituire una grave violazione del diritto internazionale.
Questi sviluppi costituiscono la più grave minaccia per il popolo palestinese da quando tre quarti di esso sono stati espulsi ed esiliati con la forza nel momento della fondazione dello Stato d’Israele nel 1948. C’è un alto rischio di un’intensificazione pericolosa e senza precedenti nella Palestina occupata, in Israele e oltre.
Settantacinque anni fa, le Nazioni Unite raccomandarono la divisione – due Stati – come soluzione politica per la terra palestinese. Decenni dopo, i palestinesi rimangono privi di uno Stato pienamente sovrano e sono soggetti a diffuse e sistematiche violazioni dei diritti umani da parte di Israele. La politica del nuovo governo israeliano dà ulteriore credito alla caratterizzazione di Israele come Stato coloniale d’insediamento. L’occupazione israeliana del territorio palestinese è destinata a essere permanente, un’annessione illegale sia de jure che de facto. Secondo la Carta delle Nazioni Unite, ciò può costituire un atto di aggressione.
Rapporti autorevoli di esperti delle Nazioni Unite, organizzazioni per i diritti umani e studiosi di diritto concludono che Israele sta commettendo il crimine internazionale di apartheid contro il popolo palestinese, inclusi i rifugiati palestinesi.
Gli sforzi di pace del passato partivano da una falsa premessa: che due parti nettamente diseguali potessero negoziare la fine del conflitto. Invece, questo approccio ha consolidato la posizione del colonizzatore, violando le norme più fondamentali del diritto internazionale. Il rispetto delle norme giuridiche è una condizione assoluta per qualsiasi soluzione e non può essere oggetto di negoziazione.
Le fasi che hanno accompagnato questo approccio sono state fallaci. L’attenzione allo sviluppo di istituzioni simil-statali palestinesi ignorava la realtà per cui non può esistere una sovranità effettiva sotto l’occupazione e un regime di apartheid. Gli sforzi per sviluppare l’economia palestinese ignorano che Israele esercita una morsa su di essa. L’approccio adottato alla questione dei rifugiati palestinesi ha ignorato anche la necessità di trovare soluzioni durature, che l’ONU ha la particolare responsabilità di fare dal 1948.
Per garantire la piena realizzazione dei diritti inalienabili dei palestinesi è quindi necessario un cambio di strategia fondamentale da parte dell’ONU e dei suoi Stati membri. Altrimenti, la prospettiva di una coesistenza pacifica non si realizzerà mai.
La strategia deve correggere i difetti e i fallimenti degli approcci usati fino ad ora. Ciò non significa necessariamente abbandonare la politica dei due Stati, ma sottolineare che una soluzione negoziata non solo contravviene al diritto internazionale, ma ha anche permesso a Israele di consolidare il proprio controllo sul popolo palestinese, sulla sua terra e sulle sue risorse.
Alcuni governi esitano a riconoscere questa realtà, continuando piuttosto a sperare che una soluzione a due Stati possa ancora essere negoziata nonostante l’evidenza del contrario. Da parte sua, Israele continuerà ad accorpare in modo spurio e aggressivo le critiche alle sue azioni illegali con l’antisemitismo.
Queste circostanze richiedono una leadership coraggiosa da parte di Guterres per evitare ulteriori spargimenti di sangue.
Con l’intensificazione di minacce alla sicurezza dei palestinesi che si verificherà molto probabilmente nei prossimi mesi, è urgente creare misure simili a quelle adottate nei territori occupati della Palestina dopo lo scoppio della prima intifada palestinese nel 1987. All’epoca, con l’incoraggiamento del Consiglio di Sicurezza, le Nazioni Unite istituirono un programma di protezione innovativo. Ma sono necessarie ulteriori misure di protezione per i bambini palestinesi: il 2022 è stato l’anno più letale per loro da quando le Nazioni Unite hanno iniziato a documentare le vittime.
Sia l’Assemblea Generale che il Consiglio di Sicurezza hanno denunciato la prolungata occupazione israeliana, dichiarandola illegale già nel 1977. In previsione di un prossimo parere consultivo sulla questione da parte della Corte internazionale di giustizia, la politica delle Nazioni Unite deve essere riallineata per dare priorità al rispetto del diritto internazionale e non ai negoziati.
Lo stesso approccio si applica alla fine del sistema dell’apartheid. L’esperienza del Sudafrica ha dimostrato che l’apartheid non può essere riformato attraverso i negoziati, ma deve essere smantellato completamente.
È inoltre importante che il Segretario generale incoraggi un nuovo approccio al problema dei rifugiati palestinesi, ampliando l’attenzione sulla protezione, inclusa la ricerca di soluzioni durature. Questo passo dovrebbe sfruttare le opportunità offerte dalla Dichiarazione di New York del 2016 per i rifugiati e i migranti, attingendo alle competenze dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione (Unrwa) e dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. L’atteso impulso all’azione internazionale a favore dei rifugiati palestinesi non dovrebbe essere rimandato. Con gli altri cambiamenti di strategia, potrebbe contribuire a promuovere una prospettiva più positiva per il più ampio processo politico. Inoltre, contribuirebbe a portare l’Unrwa su una base finanziaria più solida.
Il diritto internazionale e la responsabilità delle Nazioni Unite di risolvere la “questione palestinese” fanno sì che la comunità globale sia legalmente, politicamente e moralmente obbligata a sostenere le Nazioni Unite nel rispondere meglio alle minacce e alle azioni del nuovo governo israeliano.
Anche se questa iniziativa incontrerà una forte opposizione da parte di Israele e di altri Stati membri che preferiscono lo status quo, è importante che Guterres resista a queste pressioni e ristabilisca l’indipendenza delle Nazioni Unite per cercare una giusta soluzione alla crescente crisi.
Questo articolo è una versione ridotta di una lettera aperta inviata dai membri del Global Network on the Question of Palestine (Rete globale sulla questione palestinese) al Segretario generale delle Nazioni Unite il 24 gennaio.
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Firenze: Noi non paghiamo. Manifestazione 4 febbraio Piazza della Repubblica
Se la #FirenzeCheNonConta organizza un'iniziativa che urta la femminile sensibilità della #Lega e del democratismo rappresentativo in genere, le persone serie non possono che darle la massima visibilità possibile.
Per questo consideriamo un piacevole dovere -cui ottemperare con brio primaverile- la diffusione di informazioni sull'iniziativa in oggetto.
Meglio Tor o una VPN?
Qualche tempo fa abbiamo parlato di VPN (Virtual Private Networks) e di come queste possano essere utili per ottenere più privacy online e in qualche modo anche bypassare specifiche leggi di sorveglianza di massa (come quelle italiane).
Un altro servizio per aumentare privacy e ottenere un certo livello di anonimato è Tor, che molti di voi conosceranno. A prima vista Tor potrebbe essere simile a una VPN, ma sono in realtà servizi molto diversi tra loro.
Prima di tutto: Tor è sia un protocollo che un browser. È molto importante non confondere i due aspetti, perché da questo dipendono anche le nostre aspettative di privacy e anonimato. Sia Tor Browser che il protocollo Tor possono anche essere usati in combinazione con una VPN, con pro e contro — che vedremo insieme.
Lo scopo di questo articolo è spiegare in modo semplice cos’è Tor, come funziona, a cosa può essere utile, in cosa differisce da una VPN e quando è preferibile usarli insieme o separatamente.
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Il protocollo Tor e Tor Browser
Il protocollo Tor e Tor Browser sono due cose diverse che è bene non confondere.
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Ergastolo ostativo: vendetta invece della pena, ricatto invece del recupero
Avrei voluto iniziare queste righe, con un riferimento disgustato all’ennesima cagnara scatenata in Parlamento tra i vari manutengoli della signora ‘Signor Presidente del Consiglio on.le Giorgia Meloni’, e sotto gli occhi indulgenti (e non molto consci) del suo Ministro della Giustizia, sempre più ‘stranito’. Ma poi, sono rimasto colpito dalla solita frase rozza e tranciante […]
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Non è una novità, nel football americano lo fanno da anni...
ansa.it/sito/notizie/sport/cal…
Mondiale club: Infantino, in tv e stadio parole arbitro al Var - Calcio
In occasione del Mondiale per club al via in Marocco l'1 febbraio "per la prima volta, l'arbitro parlerà direttamente ai tifosi nello stadio e al pubblico televisivo a casa attraverso il microfono, spiegando perché è stata presa una decisione".Agenzia ANSA
Dal Consiglio Ue oltre mezzo miliardo per l’Ucraina. Il settimo pacchetto aiuti
Un settimo pacchetto di aiuti del valore di mezzo miliardo di euro e lo stanziamento di 45 milioni per sostenere le attività di formazione della missione di assistenza militare dell’Unione europea (Eumam Ucraina). Così, in vista del vertice di domani tra l’Unione europea e l’Ucraina – il primo dalla concessione dello status di Paese candidato all’Ucraina –, il Consiglio dell’Ue ha adottato delle nuove misure per lo Strumento europeo per la pace (Epf), in modo da fornire ulteriore assistenza militare alle Forze armate ucraine.
Bruxelles a sostegno di Kiev
Si tratta di misure che mandano un messaggio chiaro e inequivocabile a detta dell’alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell: “Continueremo a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario”. Grazie ai nuovi fondi “l’Ucraina dovrebbe ricevere tutte le attrezzature militari necessarie e la formazione militare di cui ha bisogno per difendere il proprio territorio e la sua popolazione dalla guerra di aggressione della Russia”, ha continuato Borrell. Quest’ultima decisione porta alla cifra record di 3,6 miliardi il contributo totale dell’Ue all’Epf in favore dell’Ucraina. Con gli ultimi fondi allocati, si vogliono fornire le attrezzature non letali necessarie, oltre a tutti i servizi collegati alle attività di formazione. Saranno infatti 15 mila i nuovi soldati addestrati grazie all’Eumam.
I passi precedenti
Quello odierno è il settimo pacchetto di aiuti in favore delle forze ucraine nella cornice dell’Epf, i precedenti erano stati stanziati l’anno scorso: il 28 febbraio, il 23 marzo, il 13 aprile, il 23 maggio, il 21 luglio e il 17 ottobre. Proprio al 17 ottobre risale inoltre la decisione di istituire l’Eumam Ucraina per la durata di due anni. Una missione che cerca di rispondere alle richieste avanzate dal Paese invaso all’alto rappresentante, per garantire alle forze ucraine una formazione militare individuale, collettiva e specializzata, nonché un miglior coordinamento della formazione fornita da Paesi diversi.
Prossimo vertice Ue-Ucraina
Al momento la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si trova in Ucraina con altri 15 membri del collegio dei commissari dell’Ue. Pronta a incontrare domani il presidente Volodymyr Zelensky, e alcuni membri del governo del Paese insieme al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in occasione di quello che sarà il 24esimo vertice tra Ue-Ucraina, ma il primo da quando il Paese ha ottenuto lo status di Paese candidato all’Unione europea lo scorso giugno, pochi mesi dopo la presentazione della domanda di adesione. Al centro del vertice si discuterà il percorso di adesione del Paese, ma non solo, all’ordine del giorno si prevede di affrontare anche la sicurezza alimentare internazionale e la cooperazione sui temi della ricostruzione e dell’assistenza, nonché nei settori dell’energia e della connettività sempre più strategici sul piano internazionale.
Strumento europeo per la pace
L’European peace facility, istituito a marzo 2021, è un fondo fuori bilancio atto a consolidare la capacità europea di prevenire i conflitti, costruire la pace e rafforzare così la sicurezza internazionale sostituendo e ampliando gli strumenti precedenti quali Athena. Nel periodo 2021-2027 il massimale finanziario di cui può disporre il fondo ammonta a circa 5,7 miliardi di euro, con un massimale annuo che è passato da 420 milioni di euro nel 2021 a oltre un miliardo nel 2027, determinato anche da un criterio di ripartizione fondato sul reddito nazionale lordo di ogni Paese. L’Epf, atto a rafforzare le capacità militari europee, si basa su due pilastri: operazioni, con cui vengono finanziati i costi delle missioni nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune (Psdc); e assistenza, per finanziare l’azione Ue in favore di Paesi terzi e organizzazioni.
Il sabotaggio di Émile Pouget, edito da Massari
Questo volumetto edito nel 1913, è opera di Émile Pouget (1860–1931), uno dei militanti anarchici più rappresentativi del movimento operaio francese, colui che per primo ha definito il concetto di sabotaggio. Sin dal 1897 la Confédération Générale du Travail, durante il congresso di Tolosa, grazie soprattutto a Pouget, definisce “ufficialmente” il sabotaggio un metodo di lotta sindacale. @L’angolo del lettore
iyezine.com/il-sabotaggio-di-e…
#libro #libri #rileggere
Il sabotaggio di Émile Pouget, edito da Massari - 2023
Questo volumetto edito nel 1913, è opera di Émile Pouget (1860-1931), uno dei militanti anarchici più rappresentativi del movimento operaio francese, colui che per primo ha definito il concetto di sabotaggiMarco Sommariva (In Your Eyes ezine)
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Cooperazione, difesa e jet. Si consolida il dialogo Italia-Giappone
Un’occasione per consolidare la partnership tra Italia e Giappone e dare continuità al dialogo nel settore della Difesa. È stato questo il cuore dell’incontro tra Guido Crosetto, ministro della Difesa italiano, e Atsuo Suzuki, vice ministro della Difesa giapponese. L’obiettivo era potenziare ulteriormente il dialogo già esistente tra Roma e Tokyo e la collaborazione bilaterale tra Forze armate. Capitolo importante, naturalmente, è quello della collaborazione italo-giapponese, insieme al Regno Unito, sul caccia di sesta generazione Global combat air programme (Gcap).
DIREZIONE TOKYO
L’incontro, inoltre, ha preceduto il programmato viaggio del ministro italiano in Giappone. Come raccontato in precedenza su Formiche.net, potrebbe essere parte di un più ampio viaggio asiatico con tappa anche in Indonesia per incontrare l’omologo Prabowo Subianto, dal quale era giunto, in occasione del bilaterale di dicembre a Roma, “l’apprezzamento per l’impegno dell’Italia nell’attuale quadro geostrategico e per le sue eccellenze tecnologiche”.
IL RUOLO DI ROMA
L’incontro odierno conferma da una parte il crescente attivismo di Tokyo sul piano internazionale, e dall’altra riconosce al nostro Paese un ruolo centrale nella relazione sempre più stretta tra il Giappone e l’Occidente. Del resto, durante il suo tour euro-americano di inizio anno, Fumio Kishida, primo ministro giapponese, ha incontrato a Roma Giorgia Meloni, presidente del Consiglio. Un vertice che era servito a elevare le relazioni italo-nipponiche a “partenariato strategico”, prevedendo anche un meccanismo di consultazioni bilaterali Esteri-Difesa che dovrebbe riunirsi per la prima volta nel corso di quest’anno, come riportato su Formiche.net in precedenza.
IL JET DI SESTA GENERAZIONE
Il programma Gcap “può rappresentare un volàno importante per i rapporti commerciali ed economici tra Roma e Tokyo”, ha spiegato il ministro Crosetto in una recente intervista a Formiche.net. “Avrà importanti ricadute sui settori produttivi, anche in ambito civile, e sui settori di ricerca e sviluppo”. Il progetto prevede lo sviluppo di un sistema di sistemi integrato per il combattimento aereo, nel quale la piattaforma principale, l’aereo più propriamente inteso e provvisto di pilota umano, è al centro di una rete di velivoli a pilotaggio remoto con ruoli e compiti diversi, dalla ricognizione alla penetrazione in profondità, controllati dal nodo centrale e inseriti in un ecosistema capace di moltiplicare l’efficacia del sistema stesso. L’intero pacchetto capacitivo è poi inserito all’intero nella dimensione all-domain, in grado cioè di comunicare efficacemente e in tempo reale con gli altri dispositivi militari di terra, mare, aria, spazio e cyber. Questa integrazione consentirà al Gcap di essere multidominio fin dalla sua concezione, progettato per coordinarsi con tutti gli altri assetti militari schierabili, consentendo ai decisori di possedere un’immagine completa e costantemente aggiornata dell’area di operazioni, con un effetto moltiplicatore delle capacità di analisi dello scenario e sulle opzioni decisionali in risposta al mutare degli eventi.
IL RUOLO DELLE INDUSTRIE ITALIANE
Di recente, inoltre, il team italiano di aziende che partecipa al programma internazionale, composto da Leonardo, in qualità di partner strategico, Elettronica, Avio Aero e Mbda Italia, ha siglato un accordo per il supporto all’azione del ministero della Difesa e per l’avvio della seconda fase di sviluppo del sistema, quella di concept & assessment, e nelle attività di dimostrazione del programma. A livello internazionale, quindi, le realtà industriali potranno collaborare alla pari allo sviluppo delle tecnologie insieme ai rispettivi campioni del Giappone, come Mitsubishi Heavy Industries, IHI Corporation e Mitsubishi Electric, e del Regno Unito, Bae Systems, Rolls-Royce, e le divisioni Uk di Leonardo e Mbda.
Scuola di Liberalismo 2022 – Messina: lezione di Eugenio Guccione sul tema “Battaglie per la libertà”
Undicesimo appuntamento della XII edizione della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e con la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, che tratta principalmente delle opere degli autori più rappresentativi del pensiero liberale, si articola in 14 lezioni, di cui 3 in presenza e 11 erogate in modalità telematica.
La undicesima lezione si svolgerà giovedì 2 febbraio, dalle ore 17 alle ore 18.30, sulla piattaforma Zoom, e sarà tenuta dal prof. Eugenio Guccione (già Ordinario di Storia delle Dottrine politiche presso l’Università di Palermo), che relazionerà sull’opera “Battaglie per la libertà” di Don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare Italiano nel 1919 e, in generale, una delle figure più influenti e lungimiranti del panorama politico, culturale e sociale del Novecento italiano.
La partecipazione all’incontro è valida ai fini del riconoscimento di crediti formativi per gli avvocati iscritti all’Ordine degli Avvocati di Messina, nonché per gli studenti dell’Università di Messina.
Pippo Rao Direttore Generale Scuola di Liberalismo di Messina
Visita la pagina della Scuola di Liberalismo 2022 – Messina
L'articolo Scuola di Liberalismo 2022 – Messina: lezione di Eugenio Guccione sul tema “Battaglie per la libertà” proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Il caso Donzelli e il rimpianto del Parlamento di Luigi Einaudi
Ci sono gli epifenomeni: la grossolanità dell’accusa, la delegittimazione dell’avversario, la diffusione di informazioni riservate, la ricerca di un diversivo mediatico, la mancata comprensione del senso profondo di quel “sindacato ispettivo” che compete al parlamentare… Gli epifenomeni ci sono tutti, sono piuttosto clamorosi e giornalisticamente gustosi. Non sorprende, dunque, che su questi verta il dibattito pubblico e politico. Dispiace, però, che del fenomeno ci si occupi poco o nulla. Il fenomeno cui va ascritta la vicenda Donzelli è presto detto e riguarda tutti. Potremo definirlo così: la perdita di senso del Parlamento. Cioè delle istituzioni, cioè della democrazia, cioè della politica. La politica intesa come arte della mediazione.
Facciamo un balzo all’indietro nella storia per capire di cosa stiamo parlando. Il 12 maggio 1948, dopo aver giurato come presidente della Repubblica, Einaudi prese la parola davanti al parlamento riunito in seduta comune. Un discorso asciutto, denso, pragmatico come nel temperamento dell’oratore. Tra le altre cose, Luigi Einaudi disse: “Nelle vostre discussioni, signori del parlamento, è la vita vera, la vita medesima delle istituzioni che noi ci siamo liberamente date; e se v’è una ragione di rimpianto nel separarmi, per vostra volontà, da voi è questa: di non poter partecipare più ai dibattiti, dai quali soltanto nasce la volontà comune; e di non poter più sentire la gioia, una delle più pure che cuore umano possa provare, la gioia di essere costretti a poco a poco dalle argomentazioni altrui a confessare a se stessi di avere, in tutto o in parte, torto e ad accedere, facendola propria, all’opinione di uomini più saggi di noi”.
Il parlamento come luogo del dibattito. Il parlamento come il luogo in cui, appunto, ci si parla. E naturalmente ci si ascolta. Ci si parla per trasferire agli altri conoscenze, sensibilità e punti di vista nella speranza di convincere chi ascolta della bontà delle proprie posizioni.
Ebbene, quel parlamento non esiste più. O meglio: esiste, ma ha perso di senso. E non solo perché, da decenni e in forma crescente, i governi ne hanno usurpato le prerogative costituzionali abusando della decretazione d’urgenza e dalla questione di fiducia. Il parlamento ha perso di senso perché, nell’era dei social, delle affermazioni icastiche e del narcisismo esasperato, nessuno è più disposto ad ascoltare. I leader entrano in aula nel momento in cui devono intervenire, parlano solo per poter poi postare sui social i loro interventi, si rivolgono idealmente non ai parlamentari ma alle rispettive tifoserie, e non appena finiscono di parlare se ne vanno. Lo fanno i leader, e sempre più spesso lo fanno anche i gregari. Lo ha fatto anche il meloniano Giovanni Donzelli quando, nell’aula di Montecitorio, ha accusato alcuni parlamentari del Pd di collusione con mafiosi e terroristi. Ma a dare scandalo, nonché, possibilmente, a offrire motivo di riflessione, non dovrebbero essere solo le sue infelici parole.
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PNRR, pubblicate le graduatorie definitive relative all’avviso per la realizzazione di mense scolastiche.
Info ▶️ pnrr.istruzione.it/avviso/mens…
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Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola PNRR, pubblicate le graduatorie definitive relative all’avviso per la realizzazione di mense scolastiche. Info ▶️ https://pnrr.istruzione.it/avviso/mense/ Iscrivetevi per rimanere sempre aggiornati ▶️ https://www.miur.Telegram
Addio, Enzo, uomo perbene
È stato un eccellente giornalista e un politico perbene, la cui immagine pubblica risultò indelebilmente macchiata dalla gogna mediatica cui fu sottoposto, in manette, ai tempi della furia giustizialista di Mani Pulite. Non si lasciò abbattere. Mantenne il buon umore e la curiosità allora, così come li mantenne negli ultimi mesi di convivenza con la malattia. Enzo Carra era un amico personale di molti di noi ed era un amico della Fondazione Luigi Einaudi. Ai suoi familiari le nostre più sentite condoglianze.
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Test 2 from Friendica to Lemmy (simple message) (let's try to stretch the text further, so that it reaches well beyond the limits foreseen for the Lemmy "title" field. This way we make those ugly symbols disappear)
@test
Text Text
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Performance difference between friendica forums and gup groups
@Friendica Support Good evening everyone. To help the mastodon users of my new instance poliversity.it (a spin off for researchers and journalists, born from my instance friendica poliverso.org) I started promoting the use of the Friendica forums, as a way to make up for the lack of topics all inside of mastodon.
I then discovered that a fediverse project already exists, managed by the "immers-space" cooperative, which aims to create real groups (a.gup.pe/) and the mechanism on which it is based it is the same as the Friendica forums (re-share messages addressed to the group address which will be [groupname] + @ a.gup.pe ) .
I confess that I don't like that immers-space centrally manages a service for the entire fediverse, while the possibility that any friendly user can autonomously manage a group/forum seems to me more adherent to the spirit of the fediverse.
However, I have found that gup groups have extremely good performance compared to Friendica, reposting received messages in real time (and on any instance!), while Friendica groups have a much higher latency.
What can be the reason? This is a question related to the higher performance of gup servers compared to those of poliverso.org, or it depends on the design of friendica compared to that of gup (here the github link github.com/immers-space/guppe )
(sorry for my english)
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@Signor Amministratore My experience has been somewhat different. The reliability of #guppe does not seem constant to me. Sometimes it dropped out or a post was only shared hours later.
With a #Friendica #forum, on the other hand, I have observed a relatively constant latency of a few seconds to 1-2 minutes.
Perhaps @Μαθθίας/ξ ✔ can contribute something more competent.
In addition, a forum also offers a relatively well-structured presentation, while guppe is just a pure distribution list.
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@caos
In addition, a forum also offers a relatively well-structured presentation, while guppe is just a pure distribution list.
Yep. A group is basically just another account, so you can set a different theme, a separate interface (color scheme), a background etc.
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Friendica Support reshared this.
#IscrizioniOnline, cosa hanno scelto studentesse, studenti e famiglie per l’anno scolastico 2023/2024? Nelle card un approfondimento dei dati relativi agli Istituti Tecnici e agli Istituti Professionali.
Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
#IscrizioniOnline, cosa hanno scelto studentesse, studenti e famiglie per l’anno scolastico 2023/2024? Nelle card un approfondimento dei dati relativi agli Istituti Tecnici e agli Istituti Professionali. Qui tutti i dettagli ▶️ https://www.miur.gov.Telegram
La massiccia perdita di codice Yandex rivela i fattori di ranking del motore di ricerca russo
I dettagli mostrano come il quarto motore di ricerca più grande del mondo classifica le pagine web.
Puoi cercare e fare clic su tutti i fattori sullo strumento di ricerca compilato di Rob Ousbey . Potresti notare che quasi 1.000 dei fattori di ranking hanno il tag "TG_DEPRECATED" e più di 200 sono elencati come "TG_UNUSED". Poiché il codice è del febbraio 2022 ed è stato acquisito nel luglio 2022, la ricerca di Yandex è sicuramente cambiata da allora. Ma la fuga di notizie fornisce uno sguardo raro su come vengono messe insieme le classifiche di ricerca in un sito che serve uno dei paesi più grandi del mondo.
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Migrazione al Cloud e Siti web: il 2 febbraio alle ore 10.00 in programma un webinar per supportare le scuole nell’implementazione dei progetti relativi agli avvisi 1.2 e 1.4.1.
Info ▶️ istruzione.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Migrazione al Cloud e Siti web: il 2 febbraio alle ore 10.00 in programma un webinar per supportare le scuole nell’implementazione dei progetti relativi agli avvisi 1.2 e 1.4.1. Info ▶️ https://www.istruzione.Telegram
ROSSOMALPAOLO
La prima volta che ho interagito con Paolo aka Rossomalpaolo è stato in un periodo in cui ero curiosa di sperimentare i limiti del mio corpo.
Ritrovandomi a parlarne con lui, accadde che decidemmo di provare e vedere cosa accadeva.
Le foto hanno funzionato poco ma ho passato due giorni ospite a casa sua, dove non mi sono mai sentita né di troppo né fuori luogo (nonostante abbia fatto cose tipo annusare le ascelle per accertarmi di non puzzare), Milano non è un città che amo ma di quei giorni ho un bel ricordo, simile al tepore caldo della tazza da tè nelle giornate invernali.
#fotografia
Rossomalpaolo - 2023 - fotografia
La prima volta che ho interagito con Paolo aka Rossomalpaolo è stato in un periodo in cui ero curiosa di sperimentare i limiti del mio corpo.Azzurra Guerrini (In Your Eyes ezine)
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DDoS su mastodon.social
Eugen Rochko:
«Credo che mastodon.social potrebbe essere attualmente oggetto di un attacco DDoS; stiamo cercando di capire meglio. Ci dispiace per l'inconvenienza!»
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
Oggi, alle ore 20.00, si chiudono le #IscrizioniOnline per l’anno scolastico 2023/2024!
Ecco i primi dati:
📌 Cresce l’interesse per gli Istituti tecnici scelti dal 30,9%;
📌 Gli indirizzi liceali restano in testa tra le preferenze dei neoiscritti, co…
Ministero dell'Istruzione
Oggi, alle ore 20.00, si chiudono le #IscrizioniOnline per l’anno scolastico 2023/2024! Ecco i primi dati: 📌 Cresce l’interesse per gli Istituti tecnici scelti dal 30,9%; 📌 Gli indirizzi liceali restano in testa tra le preferenze dei neoiscritti, co…Telegram
La #privacy è una questione collettiva. Il post di #FreakSpot
LA PRIVACY È UNA QUESTIONE COLLETTIVA
Molte persone danno una spiegazione personale sul motivo per cui proteggono o meno la loro privacy. Coloro a cui non importa molto si sentono dire che non hanno nulla da nascondere. Chi ci tiene lo fa per proteggersi da aziende senza scrupoli, stati repressivi, ecc. In entrambe le posizioni si presume spesso erroneamente che la privacy sia una questione personale, e non lo è.
La privacy è sia una questione individuale che pubblica. I dati raccolti da grandi aziende e governi sono usati raramente su base individuale. Possiamo intendere la privacy come un diritto dell'individuo in relazione alla comunità, come afferma Edward Snowden :
Sostenere che non ti interessa il diritto alla privacy perché non hai nulla da nascondere non è diverso dal dire che non ti interessa la libertà di parola perché non hai niente da dire.
I tuoi dati possono essere usati per il bene o per il male. I dati raccolti inutilmente e senza autorizzazione vengono spesso utilizzati per scopi negativi.
Gli Stati e le grandi aziende tecnologiche violano palesemente la nostra privacy. Molte persone acconsentono tacitamente sostenendo che non si può fare nulla per cambiarlo: le aziende hanno troppo potere ei governi non faranno nulla per cambiare le cose. E, certamente, quelle persone sono abituate a dare potere alle aziende che fanno soldi con i loro dati e quindi dicono agli stati che non saranno una spina nel fianco quando vogliono attuare politiche di sorveglianza di massa. Alla fine, danneggia la privacy di coloro a cui importa.
L'azione collettiva inizia con l'individuo. Ogni persona dovrebbe riflettere se sta fornendo dati su se stessa che non dovrebbe, se sta incoraggiando la crescita di società anti-privacy e, cosa più importante, se sta compromettendo la privacy di coloro che gli sono vicini. Il modo migliore per proteggere le informazioni private è non divulgarle. Con la consapevolezza del problema, i progetti sulla privacy possono essere sostenuti.
I dati personali sono molto preziosi — tanto che alcuni li chiamano il “nuovo petrolio” — non solo perché possono essere venduti a terzi, ma anche perché danno potere a chi li detiene. Quando li diamo ai governi, diamo loro il potere di controllarci. Quando li diamo alle aziende, diamo loro il potere di influenzare il nostro comportamento. In definitiva, la privacy è importante perché ci aiuta a preservare il potere che abbiamo sulle nostre vite che sono così intenzionati a toglierci. Non ho intenzione di regalare o vendere i miei dati, vero?
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Digitalizzazione escludente
Le barriere digitali per le persone straniere nell’accesso al welfare
Stando a Istat, le persone di cittadinanza straniera nel nostro paese sono più di 5 milioni. La loro permanenza è legata ad un permesso di soggiorno di categorie e durate differenti, stabilite sulla base della motivazione per la quale arrivano in Italia. Insieme alla permanenza dovrebbero essere garantiti una serie di diritti civili tra cui l’accesso a benefit e servizi, ma come ha potuto constatare il team di ricerca non sempre è così. Il dibattito pubblico si concentra spesso su un presunto accesso indebito delle persone straniere al welfare sociale, tralasciando totalmente il fatto che la popolazione straniera presenta un tasso di povertà molto elevato (una persona su quattro vive in uno stato di povertà assoluta) e che circa il 6,6% del totale dei contributi sono versati proprio da cittadini non comunitari. Nel momento in cui ne hanno bisogno, però, in cambio ricevono solo lo 0,4% di quanto versato.
Da ormai quindici anni la digitalizzazione della Pubblica amministrazione, l’e-government è diventata un mantra tra politici e decisori, utilizzato come sinonimo di maggiore efficienza e di progresso del settore pubblico. Si fonda su un’idea per cui l’interazione tra il cittadino e gli organi dello stato avviene di default attraverso strumenti digitali, in autonomia, secondo una retorica di efficienza, rapidità, standardizzazione e semplificazione; dando origine a un contesto in cui le tecnologie diventano la premessa per l’accesso al welfare. La premessa per il welfare è di essere orientato verso il sociale, in modo che benefit e servizi siano distribuiti come beneficio per la società: i processi di digitalizzazione sembrano invece essere orientati senza tenere conto di criteri etici.
Un aspetto che non tiene troppo in considerazione le difficoltà che una sempre maggiore “tecnologizzazione” dei processi potrebbe favorire. Anche in questo settore, seppur sia difficile da intravedere, esistono inclusi ed esclusi: i primi sono i cittadini italiani (anche se in questo caso ci sono delle eccezioni, come le persone senza fissa dimora), i secondi sono le persone straniere che nel nostro Paese sono venute per ragioni di tipo economico, sociale o politico. Una dicotomia che nasce dalla falsa possibilità di accedere a portali e siti web, sia per richiedere prestazioni sociali sia per ottenere informazioni su questi ultimi.
Una situazione paradossale poiché probabilmente sono proprio le persone straniere che non hanno un contatto con il tessuto sociale italiano ad avere bisogno di accedere in modo sostanziale al welfare. Non ci sono però indagini statistiche nazionali sul livello di alfabetizzazione digitale delle persone straniere, mancanza che non permette di riconoscere il divario digitale esistente tra chi nasce in Italia e chi nel paese ci arriva per questioni lavorative, economiche o di violazione di diritti umani. Un divario digitale che non dovrebbe essere scambiato con “il saper utilizzare uno smartphone”, uno strumento che in certi casi specifici non è il migliore alleato per richiedere a un ente come Inps un beneficio sociale.
Nonostante la mancanza di dati concreti sull’alfabetizzazione digitale delle persone straniere, che ricordiamo in Italia sono più di 5 milioni, nel 2020 è stato rilasciato il Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione, con l’obiettivo di realizzare la piena digitalizzazione dei servizi pubblici sul territorio italiano.
Da allora, le pubbliche amministrazioni hanno implementato diverse iniziative. INPS dispone di un sito informativo e di un portale online dedicato all’inoltro di richieste per prestazioni sociali. INPS ha inoltre lanciato INPS Mobile, una app istituzionale che dà accesso a numerosi servizi di consultazione e di invio di documenti. Un portale, ANPR, relativo all’iscrizione anagrafica e al cambio di residenza è nelle sue fasi finali di implementazione.
Il decreto-legge n. 76/2020 ha stabilito che, a partire dal 2021, l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione deve avvenire attraverso identità digitali: Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), la Carta di Identità Elettronica (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Dallo stesso anno INPS non accetta altro tipo di autenticazione l’accesso ai suoi portali e ai servizi. Le identità digitali presentano però dei pre requisiti giuridici, come essere in possesso di carta d’identità o essere iscritti all’anagrafe, che possono rappresentare un ostacolo per la popolazione straniera.
In questo report sono state analizzate in dettaglio molte prestazioni sociali e benefit, quali l’assegno per il Nucleo Familiare (ANF), l’assegno mensile di invalidità civile, l’assegno di maternità per lavoratrici atipiche (Assegno di maternità dello Stato), l’assegno sociale; l’assegno unico e universale (AUU); il bonus asilo nido; la carta acquisti ordinaria; l’indennità di accompagnamento agli invalidi civili; l’indennità mensile di frequenza; la pensione di inabilità; il Reddito di Cittadinanza/Pensione di Cittadinanza; il reddito di libertà.
Per ogni prestazione sono stati considerati i requisiti di accesso e le modalità di richiesta, che in questo secondo caso spesso avviene online solo dopo un’autenticazione tramite identità digitale. È emerso un quadro variegato, per cui alcuni permessi di soggiorno e requisiti di residenza restringono le possibilità di accesso a benefit e servizi, ma non solo. I servizi online sono integralmente accessibili solo in lingua italiana, e richiedono competenze digitali nonché un livello di alfabetizzazione elevato. Stando alla situazione attuale e vista la mancanza di previsioni differenti sul tema, il processo di digitalizzazione delle Pubbliche amministrazioni – ulteriormente favorito dai finanziamenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) – non è uguale per tutti e a farne le spese saranno perlopiù le persone straniere, e vulnerabili.
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Grandiosa Muerte - Egregor
Dalla soleggiata e bella Costa Rica, che non si capisce perché in italiano diventi maschile, arriva un monolite di death metal pubblicato dalla francese Bitume Prod., cattiveria e sentore di estinzione, dolorosa e lunga peraltro.
Dietro al nome Grandiosa Muerte c’è un uomo solo saldamente al comando, il suo nome è Max Gutiérrez Sánchez, già fondatore di altri tre gruppi : Ravensouls, December’s Cold Winter, e Advent Of Bedlam. Max ha conosciuto l’abbraccio mortale del metal quando abitava in Spagna ed è lì che ha contribuito a fondare i suoi primi gruppi.
skariko likes this.
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