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Economic disruption, food shortage, social discontent. The Middle East and North Africa region is at a crossroads, again.


L’India può aprire un nuovo capitolo nei rapporti con l’Italia


Roma conosce le reali intenzioni della Cina e sta lavorando per costruire un rapporto pragmatico su interessi condivisi con Delhi

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Etiopia, Raxio diventa il primo data center certificato Tier III dopo aver ricevuto la certificazione dall’Uptime Institute


Raxio Data Center in Etiopia (“ET1”) è diventato ufficialmente il primo data center indipendente certificato Tier III in Etiopia dopo aver ricevuto la certificazione Uptime…

Raxio Data Center in Etiopia (“ET1”) è diventato ufficialmente il primo data center indipendente certificato Tier III in Etiopia dopo aver ricevuto la certificazione Uptime Institute Tier III il 21 ottobre 2022. “Questa certificazione è stata ottenuta dopo un attento esame e valutazione da parte di i team internazionali di esperti dell’Uptime Institute per garantire che Raxio ET1 soddisfi i severi requisiti della certificazione Tier III di Uptime”, ha affermato il data center.

Raxio Data Center ha dato il via alla costruzione del primo data center di colocation carrier neutral privato di livello III dell’Etiopia presso l’ICT Park di Addis Abeba nel marzo 2021.

Con questa certificazione, Raxio ET1 diventa uno dei pochi data center Tier III, di proprietà privata e carrier-neutral in Africa a ricevere questa designazione, che include anche la struttura di Raxio in Uganda. Durante il processo di certificazione, i team dell’Uptime Institute hanno valutato tutti gli aspetti della progettazione e delle apparecchiature della struttura, come alimentazione, raffreddamento, soppressione e rilevamento degli incendi e altro.
Per passare come data center conforme a Tier III, l’infrastruttura meccanica ed elettrica deve essere manutenibile contemporaneamente, il che significa che il data center dispone di componenti di capacità ridondanti e percorsi multipli di alimentazione e raffreddamento verso le apparecchiature IT. I data center Tier III offrono una capacità ridondante che consente di arrestare e mantenere ogni singolo componente necessario per supportare l’ambiente di elaborazione IT senza influire sul funzionamento della struttura e sulla fornitura di servizi ai clienti.

Oltre alla capacità ridondante, ET1 offre anche manutenibilità simultanea su tutti i sistemi e sottosistemi critici, garantendo la ridondanza completa in caso di arresti o guasti imprevisti. La manutenibilità simultanea è una delle caratteristiche di progettazione più importanti che i clienti richiedono quando esternalizzano le loro esigenze di data center, consolidando la posizione di ET1 come struttura competitiva a livello globale.

Parlando dell’annuncio, Bewket Taffere, direttore generale di Raxio Ethiopia, afferma: “L’ottenimento della certificazione Tier III di Uptime per ET1 è una chiara testimonianza dell’attenzione e dell’enfasi di Raxio nel fornire la massima qualità dell’infrastruttura e dimostra la notevole attenzione prestata allo standard dei servizi stiamo fornendo al mercato etiope. In qualità di data center accreditato a livello internazionale, ET1 offrirà la qualità e il livello dei servizi richiesti dai clienti, migliorando la capacità dell’Etiopia di competere in un ambiente sempre più globale. Ci sono voluti molto duro lavoro e visione per trasformare questo risultato in realtà, e siamo entusiasti del ruolo che stiamo svolgendo a livello locale e regionale, mentre l’Etiopia continua a investire nell’economia delle TIC”.

Robert Saunders, CTO di Raxio Group ha aggiunto: “Questo è un chiaro impegno che Raxio sta sviluppando strutture di livello mondiale in termini di progettazione e costruzione per servire i nostri mercati. Grazie alla collaborazione con Uptime Institute, stiamo investendo nella due diligence tecnica delle nostre strutture che i nostri clienti locali e internazionali si aspettano. Ci siamo impegnati in una partnership a lungo termine; questo è il nostro secondo data center certificato con molti altri in arrivo.”

La certificazione Tier III è un impegno evidente che Raxio ET1 fornirà il più alto livello di disponibilità del servizio sul mercato per i suoi clienti, che includerà colocation per esigenze primarie e di ripristino di emergenza, connessione incrociata e servizi di assistenza remota. La struttura ospiterà clienti etiopi, regionali e internazionali nel settore ICT in rapida crescita nel paese. La certificazione Tier III è di fondamentale importanza per i clienti esigenti che utilizzano la struttura per ospitare le proprie apparecchiature business-critical, come quelli nei settori dei servizi finanziari e della sanità, nonché per le aziende emergenti e i clienti internazionali che desiderano offrire la prossima generazione di ICT servizi guidati in Etiopia.
La disponibilità di un data center Tier III in Etiopia è un enorme passo avanti nella fornitura di un’infrastruttura tecnologica che supporterà le imprese abilitate alla tecnologia in iper-crescita, nonché l’infrastruttura per il numero crescente di utenti Internet.

Raxio ET1 incorpora anche funzionalità ecosostenibili sviluppate con standard ingegneristici e operativi internazionali per mitigare i crescenti costi dell’energia, nel rispetto dell’ambiente. Con la combinazione di servizi Tier III e un design rispettoso dell’ambiente, Raxio ET1 sta definendo lo standard per i servizi di colocation premium.


FONTE: addisstandard.com/innovation-r…


tommasin.org/blog/2022-12-01/e…



Etiopia, costruzione istituto sicurezza ICT – Information and Communications Technology


L’Etiopia sta costruendo un forte istituto di gestione della sicurezza della rete informatica con manodopera, sistemi moderni e tecnologia locale. Addis Abeba (ESA) 21 novembre…

L’Etiopia sta costruendo un forte istituto di gestione della sicurezza della rete informatica con manodopera, sistemi moderni e tecnologia locale.

Addis Abeba (ESA) 21 novembre 2015 (30 nov. 2022) L’Etiopia sta costruendo un forte istituto di gestione della sicurezza della rete informatica con manodopera, procedure moderne e tecnologia indigena, ha affermato Solomon Soka, direttore generale della gestione della sicurezza della rete informatica dell’Etiopia.

Il direttore generale ha annunciato che l’Etiopia ha condiviso la sua esperienza nella gestione della sicurezza delle reti informatiche all’International Internet Management Conference.

Alla conferenza, l’Etiopia ha condiviso il lavoro che sta svolgendo nella gestione della rete di informazioni e ha affermato che sta prendendo esperienza da altri.

Solomon Soka, direttore generale dell’Information Network Security Administration, ha dichiarato all’ESA; I paesi della conferenza internazionale si stanno scambiando esperienze.

Hanno affermato che i paesi lavoreranno insieme per rendere Internet, che è la piattaforma di comunicazione mondiale e una grande risorsa, sicura e protetta. Ha detto che anche l’Etiopia ha condiviso la sua esperienza alla conferenza.

Hanno anche discusso di sicurezza informatica, questioni politiche e problemi riscontrati nell’attuazione di linee guida e controlli.

In questo modo, ha condiviso l’esperienza di Ethiopian Information Network Security Management.

Ha inoltre sottolineato le questioni sollevate da altri paesi sulle linee guida e le politiche di gestione della sicurezza informatica.

Ha sottolineato che la strategia digitale del 2025 è fondamentale per consentire sia alle istituzioni governative che private in Etiopia di fornire servizi attraverso Internet.

Per questo, ha affermato che si stanno facendo molti lavori sulla proprietà della tecnologia e sulla sicurezza informatica, che sono fondamentali per la trasformazione digitale.

Ha confermato che l’Etiopia è pronta a condividere la sua esperienza passata poiché sta svolgendo un lavoro che può essere un esempio per altri paesi facendo della sicurezza informatica un’agenda.

Ha detto che l’Etiopia sta costruendo un forte istituto di gestione della sicurezza della rete informatica con manodopera, procedure moderne e tecnologia indigena.

Ha anche ricordato che l’Etiopia si sta promuovendo oltre a condividere la sua esperienza sul campo alla Conferenza internazionale sulla gestione di Internet che si terrà ad Addis Abeba.

La conferenza fornisce consulenza sulla governance di Internet, l’accessibilità a Internet, lo sviluppo delle infrastrutture, la sicurezza informatica e altre questioni correlate.


FONTE:


tommasin.org/blog/2022-12-01/e…



Cina: fermare la mano americana sull’industria dei semiconduttori


La tecnologia dei semiconduttori è considerata dagli Stati Uniti la chiave per frenare lo sviluppo high-tech della Cina. Puntano a mantenere il divario di generazione tecnologica dell'industria cinese dei semiconduttori a quattro o più generazioni. Ecco cosa può fare Pechino per fermare i danni causati alla sua industria di semiconduttori dagli USA

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La Russia ha espresso il desiderio di aumentare la cooperazione con l’Etiopia nel campo della ICT e sicurezza digitale


Addis Abeba (ESA) 22/11/2015 (1 dic. 2022) La Russia ha annunciato di voler intensificare la cooperazione con l’Etiopia nel campo della digitalizzazione, della sicurezza delle…

Addis Abeba (ESA) 22/11/2015 (1 dic. 2022) La Russia ha annunciato di voler intensificare la cooperazione con l’Etiopia nel campo della digitalizzazione, della sicurezza delle reti informatiche e delle competenze digitali

Il ministro dell’Innovazione e della tecnologia Bele Mola (PhD) ha discusso con il vice ministro russo per lo sviluppo digitale, le comunicazioni e i mass media Maxim Parshin e la sua delegazione.

Il ministro ha anche chiesto alla Russia di continuare a sostenere il percorso di trasformazione digitale dell’Etiopia.

Ha affermato che l’Etiopia vorrebbe condividere l’esperienza sviluppata dalla Russia nelle competenze digitali e nella sicurezza delle reti di informazioni.

Il vice ministro russo per lo sviluppo digitale, le comunicazioni e i mass media, Maxim Parshin, ha confermato che la Russia lavorerà per aumentare la sua cooperazione con l’Etiopia nel campo della tecnologia digitale.

Hanno annunciato che coopereranno nei servizi governativi elettronici, nelle competenze digitali, nella sicurezza delle reti informatiche e in altri settori.

Le informazioni ricevute dal ministero indicano che l’Etiopia e la Russia stanno lavorando insieme in vari campi di cooperazione, tra cui scienza, tecnologia e innovazione.


FONTE: ena.et/?p=195429


tommasin.org/blog/2022-12-01/l…



Quanto può durare la neutralità dell’Algeria nella guerra in Ucraina?


Radicata in un approccio degli anni ’70 agli affari globali basato sul non allineamento, la risposta dell’Algeria all’invasione russa dell’Ucraina non è stata sorprendente. Pur non volendo sconvolgere né il Cremlino né l’Occidente, l’Algeria è stata neutrale in questo conflitto. La situazione in Ucraina, che inasprisce pericolosamente le tensioni tra la Russia – partner strategico […]

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Una mostra dell’archivio custodito


Oggi la Fondazione Luigi Einaudi, (in via della Conciliazione 10, a Roma) apre i suoi archivi, inaugurando una mostra che sarà aperta al pubblico fino al 22 dicembre. Nelle teche allestite nel salone delle conferenze si potranno ammirare documenti autenti

Oggi la Fondazione Luigi Einaudi, (in via della Conciliazione 10, a Roma) apre i suoi archivi, inaugurando una mostra che sarà aperta al pubblico fino al 22 dicembre. Nelle teche allestite nel salone delle conferenze si potranno ammirare documenti autentici, pescati nella storia stessa della Fondazione e nei fondi che qui sono stati depositati, fra i quali quello di Giovanni Malagodi, Oronzo Reale, Gian Piero Orsello, Antonio Scialoja e Valerio Zanone.

A queste carte hanno lavorato (e continueranno a farlo) giovani ricercatori, coordinati da Leonardo Musci, responsabile dell’archivio storico. Dietro il vetro ci saranno non solo testimonianze di alto valore storico ma anche di umanità e di affetto, come quello che legava Emesto Rossi a Luigi Einaudi e a sua moglie. Messaggi personali che Rossi accompagnava con il disegno di un burattino “Esto”. Lo stesso che compariva sempre nelle lettere che dal carcere e dal confino inviò, per lunghi anni, alla compagna di tutta la sua vita. Lunghi anni di detenzione per la sola colpa d’essere un antifascista.

Il compito delle Fondazioni è proprio questo: non solo custodire gli archivi ma anche aprirli, renderli accessibili al pubblico, sollecitare con quelli la curiosità e l’impegno dei più giovani. Non è vero che i ragazzi non siano interessati al passato, semmai sono le generazioni dei loro genitori e nonni che hanno preferito, per convenienza, nasconderlo e modificarlo a piacimento.
In questa occasione la Fondazione Luigi Einaudi ricorda anche i 60 anni.

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Political advertising: EU lawmakers to reign in on surveillance-based targeting of political advertising


Today, the European Parliament’s LIBE committee voted to restrict the use of personal data to target online political advertisements to data explicitly provided for this purpose by citizens with their consent, …

Today, the European Parliament’s LIBE committee voted to restrict the use of personal data to target online political advertisements to data explicitly provided for this purpose by citizens with their consent, excluding the use of behavioral and inferred intelligence on citizens. LIBE has the exclusive competence on the articles dealing with data protection (the targeting). However, the position will be subject to trilogue negotiations with EU governments.

Specifically, the Committee decided:

  • The use of personal data to target online political advertisements would be limited to data explicitly provided for this purpose by citizens with their consent, excluding the use of behavioral and inferred intelligence on citizens (“surveillance advertising”). Refusing consent should be no more complicated than giving it. The “do not track” setting would need to be respected without bothersome prompts. Users who refuse to consent would still have access to online platforms.
  • The platforms would be banned from running opaque ad delivery algorithms to determine who should see a political ad; they would only be able to select recipients randomly in the pool of people delineated by the targeting parameters chosen by the sponsor.
  • In the 60 days prior to an election or referendum, different political messages may be spread only of the basis of a voter’s language and the constituency they live in, avoiding a fragmentation of the public debate and the sending of contradictory and dishonest messages.
  • If a data protection authority such as the Irish DPA fails to enforce the rules against large online platforms, the European Data Protection Board would be able to take over. In cases of illegal political ads targeting it will not only be able to impose financial sanctions but can also temporarily suspend the targeting of ads by advertisers who seriously and systematically violated the rules. This ensures that more affluent sponsors are not able to factor-in the price of financial sanctions in their budget.
  • The targeting of political ads on the basis of a person’s racial or ethnic origin, political opinions, religious beliefs, health conditions or sexual orientation is to be banned both offline and online.
  • Depending on interpretation, no restrictions might apply to the use of personal data (including behavioural and inferred intelligence as well as sensitive data) by campaigns to target political messages via letter, e-mail, or text messaging at large scale. The targeting rules (Articles 12- and 12) would apply only where external “political advertising services” are used, thus excluding letters, e-mail and text messages sent directly by campaigns.


Pirate MEP Patrick Breyer comments:

“From the Donald Trump and Brexit campaigns we have learned that you can very effectively manipulate a voter if you know which message works on them. While many parties are using personalised targeting, it benefits mostly populist and anti-democratic forces.

I regret that one major loophole remains, however. The loophole for direct messages is bound to be exploited by anti-democratic and anti-european movements to manipulate elections and referendums by spreading disinformation and hatred tailored to each voter’s personality and weaknesses. Their online behaviour and habits right down to sexual orientation or religious beliefs could be exploited to target manipulative and false political messages, as happened in the Trump and Brexit campaigns. We should not allow this Regulation to be circumvented by simply moving from manipulative Facebook Ads to direct messages. We urgently need to close this loophole thus in the upcoming process. For the time being we abstained on the position.”


patrick-breyer.de/en/political…

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Ucraina: vivere, muovere e combattere? Dipende dalla logistica


Il ruolo della logistica nella guerra in Ucraina. Problemi diversi, preoccupazioni identiche per russi e ucraini, in primis il problema munizioni

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TarOccati


Non è sensato che i soldi disponibili per Ischia non siano stati spesi e già si dicano insufficienti quelli disponibili per il Pnrr. I fondi europei per rimediare al dissesto idrogeologico, Ischia compresa, erano pari a 8.5 miliardi. Prima di Next generat

Non è sensato che i soldi disponibili per Ischia non siano stati spesi e già si dicano insufficienti quelli disponibili per il Pnrr. I fondi europei per rimediare al dissesto idrogeologico, Ischia compresa, erano pari a 8.5 miliardi. Prima di Next generation Eu e del Pnrr. C’era un coordinamento a Palazzo Chigi. Cambiato il governo (con il Conte 1) lo si è smontato. 8 miliardi sono andati dispersi in altri capitoli di spesa. Dei fondi europei 2014-2020 siamo stati capaci di spenderne sì e no la metà. E ora andiamo dicendo che i 235 miliardi per il Pnrr sono pochi. Prima che dalla galera, reclamata dall’impareggiabile Pichetto Fratin, si finisca al manicomio, fermiamoci a ragionare. Perché se anziché cercare scuse per deresponsabilizzarsi degli insuccessi si cerca responsabilmente di capire come rimediare, s’intravede anche un dovere politico che coinvolge maggioranza e opposizione, giacché riguarda il Parlamento.

Cominciamo dal fondo: il Tribunale amministrativo regionale della Puglia accoglie un ricorso contro i lavori di costruzione di un importante nodo ferroviario, fra le altre cose ci sono dei Carrubi da salvare. Poi ci si lamenta che l’alta velocità va a rilento. Prendersela con il Tar serve a nulla, in quel modo si tarocca la realtà. Il procedimento è ancora in corso, magari si risolve e i Carrubi traslocano, ma il problema sono le norme: scritte come peggio non si potrebbe, prolisse, contraddittorie. Diche Giancarlo Coraggio, magistrato amministrativo e già presidente della Corte costituzionale (cambiano vorticosamente, e anche questo è grottesco): usiamo le direttive europee, così come sono, senza riscriverle malamente. Giusto. E facciamo i testi unici: una grande riforma, che costa niente ed è bastevole una squadra di giuristi. Più le leggi e i regolamenti sono confusi, più è difficile fare bandi e parteciparvi. E questo è l’altro problema: personale amministrativo non all’altezza. Ma basta avere università selettive e concorsi fatti bene. Mica serve essere paranormali, basta sapere dove mettere le mani.

Quindi si passa all’amministrazione centrale, il governo: quello Meloni ha opportunamente confermato la squadra tecnica predisposta dal governo Draghi, per il Pnrr. Bene. Intanto aggiunge che i ritardi erano precedenti e che il piano va cambiato. Cioè li ha confermati e li considera in difetto. Non ha senso. Stanno solo mettendo le mani avanti, il che serve a nulla. Il fatto è che il nuovo governo ha chiesto alle singole amministrazioni una ricognizione dei fondi disponibili, delle spese in corso e dei lavori avviati. Giusto, ma insensato. Perché sono cose che dovrebbero essere continuamente aggiornate e disponibili a tutti gli interessati. Altrimenti è come comprare casa e poi chiedere se c’è il tetto e l’impianto elettrico. E siccome i signori ministri non sono onniscienti (taluni tolgono il dubbio) vanno a fidarsi di qualche funzionario, che non sia quello di cui ci si fidava prima. A quel punto puoi pure confermare la squadra, ma senza un capo coerente giocheranno in cortile.

Il che porta al legislatore. Fare leggi che richiamano leggi e che nessuno è in grado di leggere è follia, ma è anche il solo modo per infilarci le magagne (tipo Ischia nel 2018). Questo poi corrompe la parte amministrativa e via di seguito. Ci siamo capiti. Tutto questo polverizzando le responsabilità, diffondendo irresponsabilità e portando poi nei tribunali, ove è impossibile si rimedi ai guasti ormai prodotti. È come chiede all’autopsia come curare il defunto.

In queste condizioni nessuno è in grado di governare o amministrare. O si procede per commissariamenti, a loro volta bancarotte del diritto, o si cercano scuse. Nessun governo è eterno, ma questi problemi restano. Ecco il terreno su cui far fiorire una politica che non sia coltivazione d’egolatrie insignificanti: smontare e ristrutturare l’intera baracca. E a parlare di cose concrete, mandando a stendere gli sbandieratori, c’è anche il rischio di collaborare e riuscirci.

La Ragione

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Mediterraneo Contemporaneo 2022. La rassegna culturale ci racconta la Tunisia


Una serie di appuntamenti tra Napoli e Salerno per la nuova edizione del festival curato da Maria Rosaria Greco. Musica, cultura, cinema, attualità L'articolo Mediterraneo Contemporaneo 2022. La rassegna culturale ci racconta la Tunisia proviene da Pagin

Pagine Esteri, 1 dicembre 2022 – Torna Mediterraneo contemporaneo il luogo della cultura altra e considerata diversa. La visione decoloniale è centrale in questa rassegna, curata da Maria Rosaria Greco, che dopo il Libano della prima edizione, quest’anno è dedicata alla Tunisia, con appuntamenti che vanno dal 30 novembre al 3 dicembre fra Napoli e Salerno, con un filo conduttore: democrazia e migrazioni.

Il progetto è lo spazio mediterraneo del Centro di produzione teatrale Casa del Contemporaneo e vuole intercettare le avanguardie artistiche, le voci messe a tacere, le identità culturali che attraversano le società mediterranee, delle quali siamo parte integrante più di quanto immaginiamo.

Dopo il Libano era interessante passare al continente africano – dichiara la curatrice Maria Rosaria Greco – alla riva sud del Mediterraneo. E la Tunisia in particolare vive un momento molto delicato: dopo la rivoluzione dei gelsomini del 2011 che cacciava il tiranno Ben Ali, oggi il Paese è una democrazia? Esiste una prospettiva decoloniale? Nessuna riforma strutturale è stata adottata, sia in campo economico che sociale, e la Tunisia è rimasta intrappolata in una grave crisi economica, peggiorata dalla pandemia e dalla crisi energetica, che spinge sempre più giovani tunisini a prendere la via del mare verso l’Europa. In questo contesto qual è lo scenario artistico e culturale? Di sicuro una delle grandi conquiste dei tunisini dopo il 2011 è stata la liberazione della parola, in questa libertà d’espressione trova spazio la nuova Tunisia, quella democratica, plurale, coraggiosa, che non vuole tornare alla dittatura. Mediterraneo contemporaneo vuole scoprire e ascoltare questa voce”.

Ogni appuntamento permette di conoscere da vicino la Tunisia, le sue tensioni culturali e sociali, i suoi sapori, la sua musica, e ogni ospite sarà un pezzo di questo racconto.

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Mercoledi 30 novembre a Napoli il primo appuntamento, all’Accademia di Belle Arti alle ore 10, in collaborazione con la Scuola di Cinema e grazie alla KITCHENFILM. È la proiezione del film La bella e le bestie della regista Kaouther Ben Hania, con la presenza della protagonista Mariam Al Ferjani. Ispirato a una storia vera il film è liberamente tratto dal libro Coupable d’avoir été violée (2013), scritto da Meriem Ben Mohamed assieme alla giornalista Ava Djamshidi e racconta la storia di Mariam, violentata da tre poliziotti, che decide di denunciare. Modera Gina Annunziata, docente ABANA di storia del cinema.

Giovedì 1 dicembre il secondo incontro. Si fa a Salerno, al Teatro Ghirelli alle ore 18 con Renata Pepicelli, docente di Islamistica e storia dei paesi islamici all’Università di Pisa (tra le maggiori esperte in Italia della realtà socioculturale tunisina), per un approfondimento sulle tensioni sociali e culturali della Tunisia, con lei Giso Amendola, docente di sociologia del diritto all’Università di Salerno, accompagnati dal dj set di Kais Zriba, giornalista e dj tunisino. Durante la serata sarà offerto cous cous e tè alla menta, a cura dell’associazione Ubuntu – Nuove generazioni italiane. (Ingresso libero – prenotazione consigliata al n. +393499438958).

Il terzo appuntamento è venerdì 2 dicembre alle ore 11,30 all’Università degli studi di Salerno, Aula 1 SSC -Edificio C, con la giornalista Arianna Poletti che presenta l’inchiesta appena pubblicata e condotta con la collega Aida Delpuech: “TuNur, il modello di esportazione di energia verde dal Nord Africa all’Ue”. Un’impresa britannico-tunisina sta progettando una gigantesca centrale solare nel deserto della Tunisia, un impianto che richiede un enorme consumo d’acqua. L’energia verde però andrà solo all’Europa. Con lei i docenti Unisa Gennaro Avallone, sociologia dello spazio e Giso Amendola, sociologia del diritto.

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Sabato 3 dicembre al Teatro Ghirelli di Salerno, alle ore 19.30 si chiude con il concerto dei Fanfara Station. Il trio è composto da Marzouk Mejri voce, percussioni, fiati tunisini, loop, Charles Ferris tromba, trombone e loop, Ghiaccioli e Branzini elettronica e programming. I Fanfara Station fondono la forza di un’orchestra di fiati e l’elettronica ai ritmi e canti del Maghreb. Il progetto si ispira al ricordo della banda del padre di Marzouk a Tunisi. La formazione celebra l’epopea dei popoli migranti del Mediterraneo, delle culture musicali della diaspora africana e dei flussi che da sempre uniscono il Medio Oriente al Maghreb, all’Europa e alle Americhe. (Ingresso 12 euro – prenotazione obbligatoria al n. +393499438958).

APPUNTAMENTI IN BREVE

  • CINEMA – Mercoledì 30 novembre, ore 10,00. All’Accademia di Belle Arti di Napoli la proiezione del film “La bella e le bestie” della regista Kaouther Ben Hania, con la presenza della protagonista Mariam Al Ferjani e Gina Annunziatadocente di storia del cinema.
  • CULTURA – Giovedì 1 dicembre, ore 18,00. Al teatro Ghirelli di Salerno l’approfondimento sulle tensioni sociali e culturali in Tunisia, con la presenza di Renata Pepicelli, docente di Islamistica e storia dei paesi islamici all’Università di Pisa, Giso Amendola, docente di sociologia del diritto all’Università di Salerno, accompagnati dal dj set di Kais Zriba. A chiusura cous cous e tè alla menta, a cura dell’associazione Ubuntu – Nuove generazioni italiane.
  • ATTUALITA’ – Venerdì 2 dicembre, ore 11,30. All’Università degli studi di Salerno, Aula 1 SSC – Edificio C, la giornalista Arianna Poletti presenta l’inchiesta appena pubblicata: “TuNur, il modello di esportazione di energia verde dal Nord Africa all’Ue” con i docenti Unisa Gennaro Avallone, sociologia dello spazio e Giso Amendola, sociologia del diritto.
  • MUSICA – Sabato 3 dicembre, ore 19,30. Al Teatro Ghirelli di Salerno il concerto dei Fanfara Station. Il trio è composto da Marzouk Mejri voce, percussioni, fiati tunisini, loop, Charles Ferris tromba, trombone e loop, Ghiaccioli e Branzini elettronica e programming.

Il progetto è promosso da Casa del Contemporaneo, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, in partenariato con Regione Campania, Provincia di Salerno, Comune di Salerno, Università degli studi di Salerno, Accademia di Belle Arti di Napoli, Fondazione Salerno Contemporanea, Teatro Antonio Ghirelli e Associazione Ubuntu – Nuove generazioni italiane. Media partner il Manifesto e Pagine Esteri.

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Termocamino a legna: quali sono i vantaggi e perché conviene (anche in città)


È una soluzione sempre più in voga anche in città, negli appartamenti, nelle abitazioni dallo stile moderno. Quali sono, però, i vantaggi e perché il termocamino a legna conviene rispetto ad altre soluzioni per il riscaldamento? Proviamo a rispondere, non prima di aver almeno accennato al fatto che a renderla un’opzione sempre più comune ha […]

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Sabato 26 novembre si sono svolte le elezioni locali della Repubblica di Cina, Taiwan. Come previsto dagli ultimi sondaggi prima del silenzio elettorale, ha vinto in maniera netta il Guomindang (GMD), il principale partito di opposizione.



Mondiali Qatar: RAI e dovere di non-trasmissione


Noi in Qatar non ci siamo andati per la (s)brillantezza del nostro calcio e dei suoi dirigenti, ma non ci saremmo comunque dovuti andare. La RAI ci è andata, e non avrebbe mai dovuto andarci, avrebbe dovuto dire che i mondiali non li avrebbe trasmessi

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Dimensionamento #scuola: la riforma si pone l’obiettivo di armonizzare la distribuzione delle Istituzioni scolastiche a livello regionale con l’andamento della denatalità e quindi della riduzione degli studenti.


Afghanistan: tutti i soldi dei talebani


Nell’autunno 2021, quando a Kabul erano arrivati e si erano insediati i talebani, gli osservatori internazionali si chiedevano dove i nuovi padroni dell’Afghanistan avrebbero potuto trovare risorse finanziarie che permettessero loro di mantenere il controllo del Paese. Le aspettative erano decisamente pessimiste. Nei mesi a seguire, il pessimismo ha preso la forma dell’indigenza galoppante che […]

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I travagli COVID-19 della Cina


Una riapertura completa oggi potrebbe portare a 363 milioni di infezioni e quasi 620.000 morti

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Political advertising: EU Parliament disagrees on personalised targeting of political messages


The EU Parliament’s Civil Liberties Committee (LIBE) will vote tomorrow at 12:00 to restrict the use of personal data to target online political advertisements to data explicitly … https://www.patrick-breyer.de/wp-content/uploads/2022/11/2022-11-29-parle

The EU Parliament’s Civil Liberties Committee (LIBE) will vote tomorrow at 12:00 to restrict the use of personal data to target online political advertisements to data explicitly provided for this purpose by citizens with their consent, excluding the use of behavioural and inferred intelligence on citizens. Due to a lack of political agreement there will be a separate vote (“COMP12a”) on whether the use of personal data to target political messages at large scale via direct letters, e-mail and text messages will be restricted or not. Patrick Breyer (Pirate Party and Greens/EFA LIBE negotiator) explains:

“The direct messages loophole would be bound to be exploited by anti-democratic and anti-european movements to manipulate elections and referendums by spreading disinformation and hatred tailored to each voter’s personality and weaknesses. Their online behaviour and habits right down to sexual orientation or religious beliefs could be exploited to target manipulative and false political messages, as happened in the Trump and Brexit campaigns. We cannot allow this Regulation to be circumvented by simply moving manipulative Facebook Ads to direct messages.”

COMP12a reads: “When sponsors process personal data for direct targeted political advertising, such as sending targeted electronic mail or text messages, at large scale and on a systematic basis, the restrictions on targeting techniques in this Article and Article 12- shall apply, regardless of whether a service is involved or not.”

While there is political agreement on a so-called recital 47h to this end, the Legal Service has questioned this week whether a recital would be able to override the operative text, and recommends changing it. The targeting rules (Articles 12- and 12) are to apply only where external “political advertising services” are used, thus excluding letters, e-mail and text messages sent directly by campaigns.


patrick-breyer.de/en/political…



Con nuovi infissi si risparmia in bolletta


La stagione invernale è ormai vicina e per ridurre le spese energetiche, un ottimo rimedio è l’installazione di nuovi infissi. I materiali più richiesti sono il PVC e il legno. Infissi su misura: non solo per il risparmio energetico Infissi vecchi causano una dispersione di calore di oltre il 25% e di conseguenza provocano un […]

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Mondiali 2022: i doppi standard del Qatar e dei suoi critici


Con Paesi come l'Arabia Saudita e l'Egitto che ospitano o preparano offerte per ospitare numerosi eventi sportivi mondiali, il Qatar sarà probabilmente solo il primo di numerosi campi di battaglia mediorientali incentrati sui diritti

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Prove di guerra anti-Iran nei cieli del Mediterraneo


È cominciata il 29 novembre una delle più grandi esercitazioni aeree mai effettuate congiuntamente dalle forze armate di Stati Uniti d’America e Israele. Fino a giovedì 1 dicembre i cacciabombardieri USA e israeliani simuleranno un attacco contro le centr

di Antonio Mazzeo –

Pagine Esteri, 30 novembre 2022 – Prove di guerra nucleare anti-Iran. Ha preso il via martedì 29 novembre nei cieli del Mediterraneo orientale una delle più grandi esercitazioni aeree mai effettuate congiuntamente dalle forze armate di Stati Uniti d’America e Israele. Fino a giovedì 1 dicembre i cacciabombardieri USA e israeliani simuleranno un attacco contro le centrali sospettate di concorrere al programma di riarmo nucleare iraniano.

“Caccia e aerei cisterna per il rifornimento in volo della Israeli Air Force (IAF) e di US Air Force parteciperanno all’esercitazione e simuleranno diversi scenari per far fronte alle minacce regionali”, spiega in una nota l’ufficio stampa dell’Aeronautica militare di Tel Aviv.

È The Jerusalem Post a rivelare il vero obiettivo dei war games. “Con le crescenti tensioni per il programma nucleare dell’Iran e le ostilità nella regione, Israele e la Repubblica islamica si minacciano reciprocamente e gli Stati maggiori dei due paesi affermano che le rispettive forze armate sono in grado di colpire gli avversari”, scrive il quotidiano. In vista di un sempre più prevedibile attacco alle infrastrutture nucleari iraniane, le autorità israeliane hanno varato un ambizioso e costoso programma di rafforzamento del dispositivo aeronavale: per il bilancio della difesa 2023 sono stati stanziati 58 miliardi di shekel (16,29 miliardi di euro circa), 3,2 miliardi dei quali destinati specificatamente contro Teheran.

Secondo quanto riportato dai media statunitensi, la decisione di organizzare l’esercitazione aerea è stata presa lo scorso 23 novembre in occasione della vista negli USA del Capo delle forze armate di Israele, il generale Aviv Kochavi. “Il leader militare israeliano insieme al Capo di Stato Maggiore degli Stati Uniti d’America, gen. Mark Milley e al comandante di CENTCOM (Central Command) gen. Michael Kurilla, starebbero considerando di svolgere nelle prossime settimane un’attività addestrativa congiunta per addestrare i militari in vista di un possibile conflitto con l’Iran e i suoi alleati in Medio oriente”, annunciava Fox News Digitala conclusione del vertice.

Durante la sua missione in territorio USA, il gen. Aviv Kochavi è stato pure ospite del consigliere del presidente Biden per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, e del direttore della Central Intelligence Agency (CIA), William J. Burns. Al Comando delle forze navali di Norfolk (Virginia), il capo delle forze armate israeliane è stato accompagnato dai massimi responsabili di US Navy a bordo di un sottomarino nucleare e di una portaerei per “approfondire le conoscenze sulle loro capacità operative”, come riporta la Marina USA. Kochavi ha concluso il tour partecipando a un’esercitazione di “pronto intervento” in caso di crisi presso il quartier generale del Comando centrale CENTCOM a Tampa, Florida, dove ha ricevuto la medaglia al Merito militare “per aver contribuito a rendere più profonda la partnership strategica tra gli Stati Uniti d’America e Israele”.

“Al fine di migliorare le nostre capacità per affrontare le sfide nella regione, l’attività comune con CENTCOM si espanderà significativamente in futuro”, ha dichiarato il gen. Kohavi prima di far rientro in Israele. “Allo stesso tempo le forze armate israeliane continueranno ad agire a ritmo accelerato contro il radicamento del regime iraniano nella regione”.

“L’Iran è sottoposto a molte pressioni economiche, militari e interne e d’altro canto continua a promuovere il suo programma nucleare”, ha aggiunto Kohavi. “Con il gen. Mark Milley siamo d’accordo: ci troviamo in un punto critico e il tempo richiede di accelerare i piani operativi e di cooperazione contro l’Iran e i suoi alleati terroristi regionali”.

La pericolosa escalation del confronto-scontro di Washington/Tel Aviv con Teheran trova conferma in altre recentissime dichiarazioni ufficiali. Una settimana prima del viaggio del gen. Kohavi, era stato il comandante di CENTCOM, gen. Michael Kurilla, a recarsi in vista nel nord di Israele per partecipare alla consegna di tre nuovi cacciabombardieri F-35 “stealth” da parte della holding industriale-militare Lochkeed Martin, previa scorta nell’Oceano atlantico e nel Mediterraneo di due bombardieri strategici B-52 di US Air Force. “Noi stiamo operando insieme su tutti i fronti per raccogliere dati di intelligence, neutralizzare minacce e prepararci per vari scenari in una o più arene, sviluppando capacità militari contro l’Iran e altre minacce in Medio oriente”, dichiaravano i generali Kohavi e Kurilla.

Il 22 novembre il Comando delle forze navali USA e della V Flotta di stanza a Manama (Bahrain) ha emesso un comunicato stampa in cui si accusava l’Iran per l’attacco di un drone aereo contro una nave cisterna battente bandiera liberiana, il 15 novembre nelle acque del Mar arabico settentrionale. “Un laboratorio di U.S. Navy in Bahrain ha confermato l’Iran connection: due tecnici esperti in ordigni e esplosivi sono saliti a bordo della motonave Pacific Zircon, il giorno successivo all’attacco, per valutare i danni e raccogliere i frammenti del velivolo senza pilota per le analisi forensi”, scrive il Comando USA. “Il laboratorio ha accertato che il drone che ha colpito la nave cisterna è uno Shahed-136, adattandosi a un modello storico del crescente uso di una capacità letale direttamente da parte dell’Iran o dai suoi alleati in Medio oriente. L’Iran ha rifornito di droni aerei gli Huthi in Yemen ed essi sono stati utilizzati contro l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti negli ultimi anni. In aggiunta, la piattaforma Shahed-136 è la stessa dei droni che l’Iran ha fornito alla Russia per essere impiegati contro l’Ucraina”.

Ancora più nette le parole del vice ammiraglio Brad Cooper, comandante dell’U.S. Naval Forces Central Command e della V^ Flotta: “L’attacco iraniano contro un’unità commerciale in transito in acque internazionali è stato deliberato, palese e pericoloso, e ha messo in grave pericolo le vite dell’equipaggio, destabilizzando la sicurezza marittima in Medio oriente”.

Coincidenza vuole che due giorni prima della pubblicazione del comunicato stampa sul presunto strike “iraniano” alla Pacific Zircon, una delegazione delle forze armate israeliane guidate dal consigliere per la sicurezza nazionale Eyal Hulata, veniva ricevuta proprio dal Comando delle forze navali USA in Bahrain. Ad accogliere gli israeliani il viceammiraglio Brad Cooper e il coordinatore dell’U.S. National Security Council per il Medio oriente e il nord Africa, Brett McGurk. “La delegazione ha visitato il quartier generale della V^ Flotta per discutere sulle future opportunità di cooperazione nell’area e conoscere gli impegni in atto per rafforzare le partnership marittime regionali e integrare le nuove tecnologie”, riporta il Comando di Manama. “L’autunno scorso il Pentagono ha riposizionato Israele dall’area sottoposta al Comando USA in Europa e quello del Comando centrale che opera in questa regione per rafforzare la cooperazione militare navale principalmente nel Mar Rosso”.

In Bahrain la delegazione israeliana ha pure incontrato i membri della Task Force 59, l’unità d’élite della Marina USA istituita nel 2021 per contribuire allo sviluppo di nuovi sistemi di droni navali e subacquei e di tecnologie AI (Intelligenza artificiale) a favore della V^ Flotta. “La task force ha presentato agli ospiti i risultati delle collaborazioni avviate con l’industria privata, le università e i partner regionali per migliorare la visibilità sopra, sotto e il mare”, spiega US Navy. Adesso con la maxi-esercitazione aerea israelo-statunitense si passa a dare visibilità alle minacce nucleari nei cieli del Mediterraneo e del Golfo Persico.

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CISGIORDANIA. 5 palestinesi uccisi. Lapid chiede di fermare la Corte Penale Internazionale


Nuove letali incursioni dell'esercito dello Stato ebraico nei Territori occupati. Un quinto palestinese è stato ucciso dopo aver investito intenzionalmente una israeliana con la sua automobile. L'articolo CISGIORDANIA. 5 palestinesi uccisi. Lapid chiede

di Michele Giorgio –

Pagine Esteri, 30 novembre, 2022 – Giunto ai suoi ultimi giorni da primo ministro, Yair Lapid ha inviato una lettera a più di 50 capi di stato e di governo in cui esorta a fermare i palestinesi intenzionati a sollecitare le Nazioni unite ad applicare la risoluzione approvata all’inizio di novembre che chiede il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia sull’occupazione militare israeliana, la colonizzazione ebraica e i piani di annessione allo Stato ebraico del territorio palestinese. Secondo Lapid sarebbe in atto «uno sforzo concertato contro Israele, per screditare le legittime preoccupazioni degli israeliani sulla sicurezza e per delegittimare l’esistenza» dello Stato ebraico.

Il premier israeliano uscente, un paio di mesi fa, si era detto a favore della soluzione a Due Stati (Israele e Palestina). Ma questa soluzione non potrà mai essere realizzata se prima non avrà termine l’occupazione militare israeliana dei territori di Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est cominciata nel 1967. Occupazione presente in ogni momento dell’esistenza degli occupati e che ha colpito anche ieri: quattro palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano durante incursioni in Cisgiordania alla ricerca, afferma Tel Aviv, di «sospetti terroristi». A Kafr Ein sono stati uccisi due fratelli, Zafer e Jawad Rimawi. A Beit Ummar (Hebron) è stato colpito a morte Mufid Khalil. Il poliziotto dell’Anp Raed al Naasan è stato ucciso durante scontri nel villaggio di Al Mughayer (Ramallah).

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I funerali di due dei cinque palestinesi uccisi, foto WAFA

Un quinto palestinese, Rani Fayez, è stato ucciso a Betunia dopo che, stando al bollettino diffuso dal portavoce dell’esercito, aveva investito intenzionalmente con la sua automobile e ferito gravemente una soldatessa israeliana appena uscita da un parcheggio. Inseguito, Fayez è morto sotto i colpi d’arma da fuoco sparati dalla polizia israeliana. Il portavoce militare ha spiegato le uccisioni come atti di «legittima difesa». Diverso il giudizio dei palestinesi della Cisgiordania. Il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Muhammad Shtayyeh ha definito «un crimine atroce» l’uccisione dei due fratelli. «Siamo di fronte a una escalation – ha detto – che porta il presagio di grandi pericoli». «Con la continua dichiarazione di guerra al nostro popolo, chiediamo ai paesi del mondo di intervenire con urgenza per fermare e frenare la macchina per uccidere israeliana».

L’escalation di questi ultimi giorni, segnati anche da un attentato a Gerusalemme Ovest in cui sono morti due israeliani, rischia di aggravarsi nelle prossime settimane quando la palla passerà al nuovo governo di estrema destra che sta formando Benyamin Netanyahu. Preoccupa più di tutto l’incarico di futuro ministro della Pubblica Sicurezza, con poteri speciali, assegnato a Itamar ben Gvir, il leader del partito razzista Otzmah Yehudit. Stando ai media israeliani i comandi militari hanno avvertito Netanyahu che la situazione potrebbe precipitare in una terza Intifada palestinese se ci saranno provocazioni da parte dei suoi ministri ultranazionalisti.

Nella regione intanto cresce il rischio di una nuova guerra. Manovre aeree che simuleranno attacchi contro le centrali nucleari iraniane sono state avviate ieri dalle aviazioni militari di Israele e Stati Uniti. Si tratta di una delle esercitazioni congiunte più ampie ed impegnative degli ultimi anni. Pagine Esteri

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After Russia's invasion of Ukraine and its weaponisation of natural gas supplies, energy security has become a top political priority for Europe.



La Cina deve alimentare la ripresa nel 2023


Dopo un difficile 2022, la Cina cerca di muoversi verso la ripresa nel 2023, tra la stagnazione negli Stati Uniti e la profonda recessione nell’Eurozona. Battuta da sfide interne e dirompenti venti contrari esterni, l’economia cinese ha affrontato un anno difficile. Il blocco dell’hub dei trasporti di Guangzhou, un numero crescente di casi a Pechino […]

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Sostenendo la lotta dell’Ucraina contro il blitz di blackout della Russia


Lontano dalle prime linee del campo di battaglia, la Federazione Russa sta bombardando spietatamente le infrastrutture energetiche civili dell’Ucraina. Gli impianti di generazione di elettricità e di energia termica nelle città e nei paesi sono stati specificamente presi di mira in una campagna metodica per privare milioni di ucraini dell’accesso al riscaldamento, alla luce e […]

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Gruppo Linux Como: Cos'è il Fediverso - Domani 1 Dicembre ore 20:30


In videoconferenza (rispettosa: Jitsi meet su istanza propria)


Serata del 1 dicembre: il Fediverso


Visti gli argomenti di cronaca tecnologica delle ultime settimane :D per
la prossima serata del giovedì 1 dicembre pensavamo di proporre il tema
“il Fediverso” (ovvero i social network federati, ovvero ciò di cui fa
parte Mastodon).

Il piano è:

- 20:30 ritrovo alle 20:30 su https://meet.gl-como.it/GL-Como per
convenevoli e consueto cazzeggio
- 21:00 breve presentazione di cos'è il Fediverso
- 21:15 circa, scambio di esperienze, domande, risposte, consigli eccetera
eccetera.

Come l'altra volta, partecipando si autorizza la registrazione della
call, a partire dalle 21:00 e la sua eventuale pubblicazione.




La Turchia sta per invadere la Siria e gli USA non faranno molto per fermarla


La guerra in Ucraina ha costretto Washington a ricalibrare le sue priorità quando si tratta del suo rapporto con Ankara. Intanto, l'YPG e lo stesso Erdogan starebbero prendendo in considerazione un cambiamento nella loro linea politica verso Damasco

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Manovra di bilancio: si taglia su carceri e polizia penitenziaria


Ottimo. Tante belle parole, sbandierati tanti buoni propositi, poi i fatti e lì c’è poco da ciurlare. Così, eccola la legge di Bilancio del governo di Giorgia Meloni, che volente o nolente procede a una serie di tagli su voci che riguardano la giustizia. Comprese le spese per la polizia penitenziaria, già sotto organico. La […]

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Job Offer: Chat Control Campaigner (part-time)


MEP Patrick Breyer is looking for a campaigner on defending the digital secrecy of correspondence against the proposal to indiscriminately scan personal messages and data for suspicious content (so-called chat control …

MEP Patrick Breyer is looking for a campaigner on defending the digital secrecy of correspondence against the proposal to indiscriminately scan personal messages and data for suspicious content (so-called chat control proposal, see chatcontrol.eu). The position is offered on a freelance basis. The campaign to be facilitated will closely collaborate with civil society organisations and political actors throughout the European Union.

Responsibilities:

  • Develop and maintain relationships with civil society organisations and external partners.
  • Prepare and coordinate regular exchanges with civil society organisations and external partners.
  • Develop, implement and evaluate public communication strategies and engagement with citizens and stakeholders.
  • Draft social media material and press communications.
  • Prepare and oversee campaign events
  • Support and execute legal research on the subject of digital correspondence privacy.
  • Draft policy briefings


Contract specifications:

  • Freelance (working hours when it suits you)
  • Remuneration: 1500 EUR per month for an estimated 15 hours a week workload
  • Location: remote
  • Starting date: as soon as possible
  • Deadline for Applications: 4th January 2023


Qualifications:

  • Experience in campaigning at national/European level
  • Knowledge in the functioning of European institutions
  • Understanding of and interest in the fight against mass surveillance
  • Excellent communication skills in English (other languages are an asset)
  • Willingness to work with Open Source Software and other open technologies
  • Full support for transparency in public affairs and deep respect for privacy in personal matters


If you would like to apply, please send your application documents (CV [without picture] and motivation letter) as a pdf file to jobs@patrick-breyer.de (PGP key available here), using the subject line “Application Campaigner [YOUR NAME]”


patrick-breyer.de/en/chat-cont…




Job Offer: Chat Control Campaigner (part-time)


MEP Patrick Breyer is looking for a campaigner on defending the digital secrecy of correspondence against the proposal to indiscriminately scan personal messages and data for suspicious content (so-called chat control …

MEP Patrick Breyer is looking for a campaigner on defending the digital secrecy of correspondence against the proposal to indiscriminately scan personal messages and data for suspicious content (so-called chat control proposal, see chatcontrol.eu). The position is offered on a freelance basis. The campaign to be facilitated will closely collaborate with civil society organisations and political actors throughout the European Union.

Responsibilities:

  • Develop and maintain relationships with civil society organisations and external partners.
  • Prepare and coordinate regular exchanges with civil society organisations and external partners.
  • Develop, implement and evaluate public communication strategies and engagement with citizens and stakeholders.
  • Draft social media material and press communications.
  • Prepare and oversee campaign events
  • Support and execute legal research on the subject of digital correspondence privacy.
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Contract specifications:

  • Freelance (working hours when it suits you)
  • Remuneration: 1500 EUR per month for an estimated 15 hours a week workload
  • Location: remote
  • Starting date: as soon as possible
  • Deadline for Applications: 4th January 2023


Qualifications:

  • Experience in campaigning at national/European level
  • Knowledge in the functioning of European institutions
  • Understanding of and interest in the fight against mass surveillance
  • Excellent communication skills in English (other languages are an asset)
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