SILVANO PERTONE VS PERTONE SILVANO
Conosco Silvano dal 6 aprile del ’69 … oltre mezzo secolo … ad oggi abbiamo ancora una frequentazione quotidiana, e ci stimiamo reciprocamente.
Oggi ne approfitto per fare due chiacchiere sulla mail art nella sua casa di Varazze.
iyezine.com/silvano-pertone-vs…
Silvano Pertone vs Pertone silvano
- Conosco Silvano dal 6 aprile del '69 ... oltre mezzo secolo ... ad oggi abbiamo ancora una frequentazione quotidiana, e ci stimiamo reciprocamente. Febbraiosilvano pertone (In Your Eyes ezine)
Contanti e pagamenti digitali non devono escludersi, ma devono convivere per evitare la concentrazione di potere in favore di oligopoli bancari e istituzionali
CONTANTI E PAGAMENTI DIGITALI NON DEVONO ESCLUDERSI, MA DEVONO CONVIVERE PER EVITARE LA CONCENTRAZIONE DI POTERE IN FAVORE DI OLIGOPOLI BANCARI E ISTITUZIONALI.
"una società senza contanti significherebbe suonare la campana a morto per le piccole imprese e cancellerebbe ogni #privacy residua, aprendo a tutti gli effetti la strada a un sistema basato sulla sorveglianza"
(grazie a @Zughy per la segnalazione)
L'intervista di Isobel Cockerell a Brett Scott è stata pubblicata su Coda Story
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In Cina e Asia – Spesa sanità: i pensionati di Wuhan protestano
Pensionati protestano a Wuhan
Pallone-sonda: gli Usa hanno condiviso informazioni con 40 paesi
Usa e Nato: "La Cina è una minaccia sistemica"
Pechino risponde: "No ai giochi a somma zero"
Chat GPT, pronta la versione cinese
Tibet, Onu: "1 milione di bambini vittime di politiche assimilazioniste" cinesi
Quanto è comunista davvero Xi Jinping?
Corea del Nord: record di missili al 75° anniversario dell'esercito
Giappone, giro di vite intorno alle Olimpiadi di Tokyo 2021
Corea del Sud, al via la richiesta di impeachement per il ministro dell'Interno
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Sister – 我的姐姐
“Dialoghi: Confucio e China Files”è una rubrica curata in collaborazione tra China Files e Istituto Confucio di Milano. CineSerie è una rassegna ricca di contenuti cinematografici per conoscere i successi della Cina continentale e tenere in allenamento ascolto e lettura. In questo appuntamento parliamo di 我的姐姐 - Sister
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Festival di Sanremo, palingenesi della democrazia italiana
Per una volta, ma suvvia non solo … a me sta simpatico e lo sarebbe assai di più se fosse meno arrogante a autoreferenziale … ma per una volta la “battuta” di Mentana è perfetta quando dice: «in questa tragicommedia passerà la tesi che Zelensky ha chiesto di andare a Sanremo, ma non è stato […]
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USA: la #privacy è ora un argomento imperdibile sullo stato dell'Unione
Il regolamento generale sulla protezione dei dati, emanato nel 2018, fornisce una protezione della privacy dei dati tutt'altro che perfetta , ma è in netto contrasto con la carenza legislativa negli Stati Uniti, dove non esistono leggi federali complete sulla privacy dei dati sui libri. Nel suo secondo discorso sullo stato dell'Unione, tuttavia, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dedicato più attenzione che mai alla necessità di tale misura
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Emergenza
La più grande emergenza è smetterla d’inventare emergenze per distrarci, smetterla di praticare lo sport ottuso di polemizzare sul niente facendo finta che sia il tutto, senza mai approfondirne il merito, senza studiare e far pensare. Non lo si fa perché si crede che l’opinione pubblica si stanchi, s’annoi e forse è anche vero, ma pure questa pagliacceria stufa. Quel che oggi è vitale domani manco più lo si ricorda.
Tre mesi fa l’emergenza erano quattro svalvolati strafatti che si radunavano illegittimamente per ascoltare musica, poi dispersi in mezza giornata. Ora tutti parlano del 41 bis, i più senza sapere di quale legge e che c’è scritto, usando concetti volgari come “carcere duro”, che non è quanto previsto dalla giusta finalità di quell’articolo, applicato talora con modalità sbagliate perché incivili. È un modo insensato di procedere. Per non dire poi dell’ever green: l’immigrazione e gli sbarchi, la gran parte dei quali (giustamente) avviene a cura della Guardia Costiera. Ma mentre si fomenta la zuffa fra buonisti e cattivisti, aperturisti e chiusuristi, abbracciamoci e detestiamoci, nessuno ha il fegato di avvertire: state facendo il dibattito sbagliato, perché il problema non è come fermarli, ma quali fare entrare. E vedrete che, nel merito, la faccenda è complicata.
Il decreto flussi, ne scriveva ieri Giuliani, prevede 82.705 ingressi per l’anno in corso. Il Documento di economia e finanza ne considera 170mila all’anno, ogni anno, il minimo necessario per tenere in equilibrio i conti previdenziali. La Banca d’Italia calcola in 375mila i lavoratori in più, da qui al 2026, necessari per la sola attuazione del Pnrr, posto che in quello stesso lasso di tempo l’offerta di lavoro, per ragioni demografiche, diminuirà di 630mila unità. E noi parliamo di come finanziare chi non lavora e come fermare chi vuole venire a farlo? Una classe politica appena appena capace di guardare oltre la scadenza elettorale del prossimo capo condominio (che oramai tutto è segnale, trend e sfida), farebbe i conti con due problemi colossali: a. come qualificare e spingere al lavoro gli italiani che ne stanno fuori e comunque consumano e campano senza miseria; b. come far entrare chi vuole lavorare, scegliendone le qualifiche. Scegliendoli, quello è il problema. Perché (sempre Bd’I) 95.600 serviranno nell’edilizia, ma 27.700 nell’informatica, 30.600 nella gestione del personale, 16.600 nella ricerca e sviluppo e via andando. Tutte cose per cui i nostri devono studiare, mica solo i giovani, mentre gli ingressi non siano di sola manovalanza. Non ci si prendono i voti, in questo modo? Allora sarà bene votarsi a qualche divinità, perché il tempo passa e il problema cresce.
Neanche il debito pubblico è un’emergenza, perché il macigno è lì da decenni. Oramai è una drammatica permanenza e i tassi crescono. Eppure si sente solo parlare di come avere più soldi da spendere, considerando noioso discutere il come, il dove e il perché. Un ulteriore debito per investire ha senso, un solo altro centesimo per consumare è folle. Troppo debito cancella libertà e sovranità. Si è fatto credere che ci siano soldi per tutto, ma ne servano sempre di ulteriori per qualche altra cosa. Servono per le fonti energetiche rinnovabili, ma poi gli impianti restano sulla carta perché non si parte mai a farli. E questa non è una fatalità, ma una trappola che abbiamo costruito con le nostre mani. Una politica seria non annuncia fantastiliardi per inventare il sole e il vento, ma affronta il difficile problema di quali vincoli rimuovere, quali responsabilità attribuire, quali controlli effettuare. Invece si pensa di prendere un problema continentale o globale e regionalizzarlo. Provincializziamolo, anzi no municipalizziamolo, quartierizziamolo, ciascuno comperi una dinamo e pedali, che è ugualmente ridicolo, ma almeno ci si tiene in forma.
L’invenzione delle emergenze aiuta la politica, di destra e sinistra sopra e sotto, a non misurarsi con la realtà. Continueranno, se avranno seguito.
L'articolo Emergenza proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
La guerra obbliga l’Europa ad unirsi in quanto “civiltà delle libertà”
La guerra scatenata da Putin con l’invasione dell’Ucraina cambia l’ordine mondiale, la struttura del mondo globale; il conflitto appare endemico, senza una vera soluzione, scuote un terreno che non si assesterà. Lo dico all’inizio in massima sintesi: la guerra segna la fine della globalizzazione, intesa come capacità dell’interdipendenza economico-commerciale di muovere verso la formazione di un ordine mondiale più unificato e pacifico, una sorta di nuovo cosmopolitismo. È una data che, in questo senso, fa epoca. Nella civiltà europea, che l’espansione universale del commercio e l’indebolimento della fermezza delle frontiere potessero formare l’unità della Terra è idea risalente, in forme diverse, al pensiero illuministico da Montesquieu al Kant della «pace perpetua». Ma allora, dall’interno stesso della civiltà europea, fu Hegel a coprire di ironia questa idea giudicata illusoria, ricollocando le cose al loro posto, e rivendicando, in quegli anni, la centralità degli Stati.
Oggi, naturalmente, il problema si pone in termini tutti diversi, e anche qui voglio indicarlo nel suo tratto essenziale: è lo scontro in atto e in potenza tra il «potere orientale» e il «potere occidentale» a rendere impossibile la prospettiva indicata, che ha vissuto anni felici e insieme illusori per qualche decennio, dopo la caduta dell’impero sovietico e i successivi tentativi di democratizzazione falliti. Dal 2000 giunge Putin, e la scena lentamente muta alla radice, complice, ma non decisiva, la crisi finanziaria del 2007.
Ora, con Putin, il potere orientale torna non come erede diretto dell’Unione Sovietica (se non per minima parte: si legga Putin aspro critico di Lenin proprio sulla questione ucraina,) ma come rivendicazione di una rappresentazione della civiltà della grande e Santa Russia, della sua missione universale, risalente, in condizioni diverse, al potere zarista, convinta di poter misurare la propria civiltà con quella di un Occidente visto già allora in declino e preda della corruzione, e vincere la partita. Coinvolta perfino la Chiesa ortodossa, la vera Chiesa cristiana. Idea peraltro antica che ha avuto come uno degli alfieri nientemeno che il grandissimo Dostoevskij.
Convinzione sul declino dell’Occidente che la Russia condivide, sia pure con differenze nascenti da culture diverse e ruoli differenti nel mondo, con la Cina, ed è la ragione per le quale è in atto il riavvicinamento tra le due grandi potenze asiatiche con un nucleo di Stati diffusi dappertutto che, ogià stanno da quella parte, o pencolano incerti come l’India. È questa idea che sta cambiando la struttura del mondo e che restituisce alla invasione dell’Ucraina il suo significato, per questo l’Occidente ha l’obbligo di una resistenza attiva. Ma prima di guardare a possibili e contrastati sviluppi di questa lettura del tema, voglio chiarire che cosa intendo per «potere orientale» — espressione usata da Ernst Junger nel «Nodo di Gordio» recensito qualche giorno fa dal Corriere della Sera — : è quel potere che, riaffermato con convinta violenza, segna, dicevo, la fine della globalizzazione e la riapertura della grande giostra tra gli Stati e gli imperi-potenza. È qualcosa di più di una autocrazia.
È l’idea radicata di un potere che non può incontrare la libertà, strutturato come una «forza tellurica» (Junger) che fa dell’Asia quasi una terra sacra, dove il potere chiede solo obbedienza in presenza di scopi assoluti, e che usa la crudeltà come mezzo per concentrare il potere.
In Russia si è sempre governato così, e la libertà — come sentimento e come legge, propria di Occidente — è stata sempre esclusa. Anche le grandi riforme economiche di Pietro il Grande, nel XVIII secolo, che suscitarono entusiasmi in Europa, non sfiorarono nemmeno le libertà civili e la legittimità del potere. Il problema di Putin è difendere ed espandere le frontiere del potere orientale, impedendo con ogni mezzo che il sentimento di libertà si espanda ai suoi confini, ecco la profonda ragione della guerra. Profonda, quasi armata di una metafisica sull’idea di uomo, sull’isolamento di chi domina e chiede solo obbedienza, in vista di una missione. Asia contro Europa, dai tempi originari, con una tensione che ha avuto anche tratti religiosi nella storia lontana, ma non tanto.
Junger dice che il gioco degli scacchi non poteva che provenire da Oriente, perciò l’uccisione del re chiude la partita. Dunque, la resistenza dell’Occidente è per la propria sopravvivenza come continente della libertà, nel momento in cui potere e libertà fanno sempre più difficoltà ad incontrarsi anche al suo interno. Qui decisiva è l’Europa, più ancora dell’America, e dire questo significa porre all’Europa un compito immenso quanto decisivo, e forse per lei impossibile. La lotta si svolge ai confini di Europa, ma non è solo questa la ragione della necessità che essa cerchi una nuova centralità. È l’atteggiamento dell’Europa centro di civiltà, dove nasce Occidente, che deve rinascere, e lo può fare solo se rivendica e afferma il carattere unitario del proprio essere civiltà della libertà, dove il potere non può chiedere solo obbedienza,
una libertà anzitutto interiore che si forma su una idea dell’uomo e che poi diventa legittimazione e Legge.
Questo è lo scontro, carico, semi si consente l’espressione, di filosofia; sono due visioni consolidate del potere che si scontrano, ma è doloroso dirlo: si consolida nel mondo il potere senza libertà, si indebolisce l’altro, anche se lo scontro è del tutto aperto. Siamo a un punto cruciale della storia. Tra potere orientale e potere occidentale ora non c’è mediazione possibile, lo scontro è appena incominciato, questo significa chela globalizzazione come pacifica celebrazione della interdipendenza è finita, e si apre la lotta per un nuovo ordine del mondo.
L'articolo La guerra obbliga l’Europa ad unirsi in quanto “civiltà delle libertà” proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Meta a processo in Kenya per condizioni degradanti dei lavoratori
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Un tribunale del lavoro kenyano ha respinto ieri l’istanza presentata da Meta, contro le accuse rivolte al gigante dei social media (Facebook, WhatsApp e Instagram) da Daniel Motaung, un ex moderatore di contenuti che denuncia abusi sui lavoratori e sfruttamento nel centro di Nairobi gestito da Sama, l’appaltatore di Meta per l’Africa orientale e meridionale.
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Espansione NATO: le linee rosse erano già note
Quasi un anno dopo, la guerra in Ucraina è costata centinaia di migliaia di vite e ha portato il mondo sull’orlo, secondo le stesse parole del presidente Joe Biden, di ‘Armageddon’. Accanto al campo di battaglia letterale, c’è stata un’aspra battaglia intellettuale sulle cause della guerra. I commentatori si sono affrettati a dichiarare la politica […]
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Hong Kong: un altro colpo allo Stato di diritto al tramonto
L’ultimo sviluppo legale di Hong Kong presenta evidenti parallelismi con la prima crisi costituzionale post-1999. In entrambi i casi, il governo della Regione amministrativa speciale di Hong Kong non era soddisfatto di una decisione della Corte d’appello finale della regione e ha chiesto a Pechino di intervenire per fornire un’interpretazione autorevole della legge. In entrambi […]
L'articolo Hong Kong: un altro colpo allo Stato di diritto al tramonto proviene da L'Indro.
Italia, il quasi-Paese di forse-cittadini sempre più estremisti
Non crediamo mai abbastanza a ciò in cui non crediamo (M. Conte S. 2004) Lascia sovente interdetti riflettere su questo atroce ex bel Paese (ma quando mai?) dove piccole oasi di civiltà sono soffocate da un oceano di grande bellezza (alla Paolo Sorrentino che affermava il contrario non capito da ignoranti politicanti dell’epoca). O ci […]
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Test D from Friendica to Lemmy 0.17.1: the post has no title
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Ucraina ed un’Europa a più velocità nella NATO
Mentre la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha guidato di nuovo un vertice con il Presidente ucraino Zelenskyy a Kiev la scorsa settimana, è emersa una nuova urgenza nella retorica sulle aspirazioni euro-atlantiche dell’Ucraina. Basandosi sul neo-idealismo degli Stati dell’Europa centrale e orientale (CEE) di cui lo studioso Benjamin Tallis ha scritto in modo […]
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Il Consiglio UE ha approvato l'ingresso del Pentagono nella difesa europea | L'Indipendente
"In conclusione, si tratta di un accordo che testimonia ancora una volta l’abbandono di ogni velleità europea sul vecchio obiettivo della costruzione di una difesa continentale indipendente, testimoniando come – con lo scoppio della guerra ucraina – gli USA siano riusciti a raggiungere uno dei propri scopi strategici: legare indissolubilmente gli Stati Europei alla NATO e quindi al complesso militare statunitense."
L’opposizione bielorussa può aiutare a sconfiggere Putin in Ucraina
Uno degli aspetti sottovalutati della guerra della Russia contro l’Ucraina è stato il ruolo strategico della Bielorussia sia nell’invasione iniziale che nella successiva condotta della guerra. Nella sua ricerca per rafforzare la propria posizione dopo le proteste di massa a favore della democrazia del 2020, il dittatore bielorusso Alyaksandr Lukashenka ha posizionato la Bielorussia come […]
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Revoca delle sanzioni alla Siria dopo il devastante terremoto
Un devastante terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale questa settimana, e più di 11.000 persone sono già state confermate uccise in uno dei più grandi disastri naturali nella regione degli ultimi decenni. C’è stata un’effusione di assistenza internazionale alla Turchia sulla scia della devastazione. Gli Stati Uniti e […]
L'articolo Revoca delle sanzioni alla Siria dopo il devastante terremoto proviene da L'Indro.
Dave Bronsón non è veneto, ma è il sindaco di Anchorage, in Alaska, una città che farebbe morire di invidia la Treviso dello sceriffo Gentilini...
BENVENUTI NELLA CITTÀ IDEALE DEL COMPLOTTISTA TRASHRIGHT!!!
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dave Bronsón non è veneto, ma è il sindaco di Anchorage, in Alaska, una città che farebbe morire di invidia la Treviso dello sceriffo Gentilini...
Ad Anchorage, la più grande città dell'Alaska di Sarah Palin, l'obbligo di mascherina è come la Shoah, fermano gli acquedotti perché temono l'avvelenamento, il razzismo sta bene su tutto, i senzatetto ci fanno schifo, i CV dei nominati sono ricchi di fantasia, finanziamo spese urbanistiche anche senza permessi, ci piace il sessismo e il mobbing fa scopa con la videosorveglianza!
Caro @David Puente :mastodon: credo che se io dovessi immaginare un inferno ritagliato su misura per te, quell'inferno sarebbe Anchorage! 🤣
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L’equilibrismo di Carlo Nordio, tra diritto e ragione di partito
L’imbarazzo (e anche l’irritazione) a via Arenula, sede del ministero della Giustizia, è palpabile. Il Ministro Carlo Nordio, che ha le sue brave gatte da pelare con l’Associazione Nazionale dei Magistrati che non perde occasione per sparare bordate ai suoi annunciati progetti di riforma, mai avrebbe immaginato di dover fare i conti con un sostanziale […]
L'articolo L’equilibrismo di Carlo Nordio, tra diritto e ragione di partito proviene da L'Indro.
Il James Webb ha osservato ammassi stellari nelle galassie primordiali | Passione Astronomia
"L’effetto lente d’ingrandimento insieme alla risoluzione del James Webb Space Telescope ha permesso ai ricercatori di rilevare ammassi stellari, strutture di galassie molto compatte. Queste osservazioni hanno permesso ai ricercatori di studiare il legame tra la formazione degli agglomerati di stelle e l’evoluzione e la crescita delle galassie pochi milioni di anni dopo il Big Bang."
informapirata ⁂ reshared this.
Tigray, Aggiornamento Operativo del Centro di Coordinamento delle Emergenze. 27 Gen. 2023 // TGHAT
Questo rapporto è stato pubblicato dal Centro regionale di coordinamento delle emergenze del Tigray il 7 febbraio 2023. Include aggiornamenti dai seguenti cluster:
- Cibo
- agricoltura
- Rifugio di emergenza e NFI
- Logistico
- Nutrizione
- Salute
- WASH Cluster
- CCM
- Formazione scolastica
- Protezione
Si noti che l’aggiornamento di questa settimana è stato notevolmente più breve rispetto alle edizioni precedenti e fornisce meno dettagli. Si spera che questa sia un’aberrazione, piuttosto che una tendenza.
Principali punti salienti
- Per lo più vecchie notizie:
- Servizi essenziali parzialmente restaurati, no servizi commerciali.
- L’accesso stradale è migliorato, affrontando ancora problemi di linea di controllo.
- Lavoratori governativi, insegnanti, operatori sanitari ancora non pagati.
- La maggior parte delle strutture sanitarie e delle scuole sono state distrutte.
- Dal 2 novembre sono arrivate 148.000 tonnellate di aiuti, di cui solo il 51% distribuito.
- Le stime attuali sono di circa 2,5 tigrini sfollati.
Aggiornamenti per cluster:
Aggiornamento del cluster alimentare
- L’attuale popolazione bisognosa (PiN) di assistenza alimentare è di 6,5 milioni secondo la valutazione stagionale multisettoriale di Meher. C’è un divario di 1,3 milioni tra gli obiettivi del WFP/JEOP e l’effettiva necessità.
- Dalla fine di gennaio è in corso una nuova valutazione di emergenza sulla sicurezza alimentare condotta dal WFP.
- Sfide:
- Molti PiN, compresi gli sfollati interni, richiedono assistenza alimentare mensile. Il sistema basato sui turni non funziona.
- I gruppi di aiuto devono ancora affrontare difficoltà per raggiungere Adet, Egela e Naeder nella zona centrale; Erob e Gulo Mekeda nella zona orientale; e Dima nella zona nordoccidentale; così come l’intera zona occidentale.
- L’assistenza alimentare deve essere integrata con l’agricoltura e il sostegno ai mezzi di sussistenza al fine di migliorare la sicurezza alimentare. Per ulteriori informazioni sui bisogni agricoli del Tigray, vedere questo rapporto , anch’esso incluso in questa analisi .
- C’è carenza di liquidità. Con il sistema bancario nel Tigray ancora in crisi, i gruppi umanitari sono costretti a trasportare denaro contante nel Tigray in aereo.
- Hanno bisogno che la società civile locale del Tigray possa ripartire. I governi locali non sono stati in grado di pagare il personale, le forniture commerciali non sono disponibili ei servizi di base non sono ancora ripresi nelle aree del Tigray.
Gruppo Logistico
- Il cluster logistico non sembra fornire una suddivisione settimanale delle forniture umanitarie in arrivo nel Tigray.
- Mancanza di carburante che ostacola la distribuzione degli aiuti.
Cluster nutrizionale
- Quasi 44.000 bambini sotto i 5 anni sottoposti a screening per malnutrizione: il 5% presentava malnutrizione grave, il 19% presentava malnutrizione moderata, 2.483 bambini SAM ricoverati per assistenza, 114 ricoverati.
- 14.507 donne in gravidanza o in allattamento sottoposte a screening: il 40% gravemente malnutrito
- Il benessere degli operatori sanitari è citato come il maggiore ostacolo alla fornitura di servizi sanitari e nutrizionali tempestivi e di qualità; le sfide secondarie sono l’abuso dell’offerta e l’aumento del costo del RUSF.
WASH
- Il 72% degli schemi di approvvigionamento idrico è stato danneggiato (13.284 siti). Lasciando 4,7 milioni fuori dall’accesso all’acqua potabile sicura.
- Il 63% dei punti d’acqua nelle scuole è danneggiato.
- Il 76% dei punti d’acqua nelle istituzioni sanitarie è danneggiato.
- La risposta WASH deve aumentare considerevolmente, con forniture, finanziamenti e un sistema governativo pienamente funzionante.
Gruppo Salute
- Le attuali epidemie includono malaria, malattie diarroiche, malattie zoonotiche, tifo e HIV.
- Un numero “scioccante” di donne ha subito violenze di genere.
- Cifre di mortalità elevate rispetto all’anteguerra: materna (5 volte più alta), neonatale (4 volte più alta), neonato/bambino (2 volte più alta).
- Le strutture sono distrutte, gli operatori sanitari sono dispersi o non pagati, basso livello di forniture e farmaci, necessità schiacciante.
Cluster agricolo
- Progressi limitati nell’acquisizione di forniture e fattori di produzione per l’agricoltura.
- Nessun progresso nel ripristino dei sistemi di irrigazione.
- Le principali sfide citate erano: (1) risorse limitate; (2) input agricoli inadeguati (sementi, pesticidi, fertilizzanti); (3) controllo e prevenzione limitati delle malattie degli animali.
Duke Burbridge ha riassunto il rapporto: Tigray-Regional-Emergency-Coordination-Center-PPT-07-02-2023
FONTE: tghat.com/2023/02/08/tigray-em…
KLINT – GUILTY
Questo disco è una cassetta e solo in cassetta è come vi consiglio di ascoltarlo; così come il supporto dove si decide di dipingere è importante per definire la luce, il contrasto, l’impatto del colore e le sue sfumature, così è importante la musicassetta per cogliere l’immaginario di Klint, le sue visioni sonore su di un mondo senza tempo, che iniziano nel 1021 e stazionano, temporaneamente, nel 2023.
La visione di un vichingo sul percorso del genere umano: progresso, capitalismo, proprietà privata che si risolvono solo in nuove guerre. Un synth, una Drum machine, effetti per la voce, un mondo che crolla come sfondo.
#rave #hardcore #devocore #eggpunk #synthpunk
@Musica Agorà
Klint - Guilty - 2023
Questo disco è una cassetta e solo in cassetta è come vi consiglio di ascoltarlo; così come il supporto dove si decide di dipingere è importante per definire la luce, il contrasto, l’impatto del colore e le sue sfumature, così è importante la musicas…Tommaso Salvini (In Your Eyes ezine)
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Uriel Fanelli
in reply to Informa Pirata • • •Il lungo inverno dell' innovazione.
LowEelThe Privacy Post
in reply to Uriel Fanelli • •@Uriel Fanelli che ti devo dire... è un tema sul quale pensavo di scrivere qualcosa per il prossimo Darwin Day, vedo che ne hai già scritto tu. Poco male: cambierò il post e almeno non dovrò parlare troppo di tecnologia
Comunque esiste un esempio interessante che riguarda proprio il rapporto tra BigTech e la cosa che più di tutte simboleggia la resistenza al cambiamento e l'idea di persistenza: la pubblica amministrazione.
Quando gli attivisti di MonitoraPA hanno iniziato a rompere il cazzo ai siti delle PA segnalando la presenza di Google Analytics, buona parte degli "esperti" disse che era quasi un atto di terrorismo:
- G.A. è lo standard di fatto
- non ci sono i tempi tecnici per migrare ad altri sistemi
- non esistono alternative ma lo stato è obbligato ad avere gli analytics sui propri siti
- se tocchiamo GA, chissà dove andremo a finire
- i contratti in essere prevedono solo google
- senza GA potremmo non riuscire a pagare le pensioni
- la polizia avrà le mani legate
- il pareggio di bilancio è a rischio
- sarà il collasso della sanità pubblica
- e la tutela del made in Italy? Nessuno pensa al made in Italy?
- gli islamici verranno a rapire i nostri bambini bianchi e li porteranno in Africa con i barconi
Il risultato è che dopo l'invio di una PEC (non una denuncia o almeno un esposto. No, una PEC) nel giro di un paio di mesi quasi tutte le PA hanno provveduto a migrare gli analytics... su una piattaforma diversa! L'impossibile è divenuto improvvisamente realtà
E nel frattempo, mio padre ha continuato a ricevere la pensione, le strade non sono state invase da bande di bikers in monopattino elettrico, il rumoroso bambino dei vicini che sento strillare ogni notte non è evidentemente stato ancora rapito da nessun nigeriano e le liste di attesa per una mammografia non sono aumentate a 365 giorni, ma restano ferme a 200...
Ora c'è chi potrebbe pensare che dietro al successo di Google Analytics ci sia la lobby gafam, la corruzione da parte dei commerciali, l'inadempienza dei legali, la disonestà dei buyer, l'ignoranza dei webmaster... Chi lo sa?
Ma sicuramente c'è la resistenza al cambiamento che, in un ambiente in cui tutto resta uguale, seleziona le specie più versate all'autoconservazione, al basso consumo, alla criptobiosi.
E siccome da quando il concetto di darwinismo è stato elaborato, le condizioni ambientali non sono più "variabile indipendente" della nostra evoluzione, lavorare sulle condizioni ambientali consente di frenare il cambiamento o almeno di mantenerlo in equilibrio per il maggior tempo possibile.
Non mi sorprende che questa strategia abbia retto così a lungo
Uriel Fanelli
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