Salta al contenuto principale



Le #cosedegarante si arricchiscono di una nuova rubrica, Privacy weekly, tutti i venerdì su StartupItalia. Uno spazio dove potrete trovare tutte le principali notizie dal mondo privacy e dintorni della settimana. Se poi vi sarà rimasto del tempo e vorrete saperne di più potete leggere qui le news quotidiane di Privacy Daily o iscrivervi alla...


Le notizie di sport... quelle belle!!!




#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



Sfondato


Eccolo, il buco. Avevamo qui avvertito che l’appuntamento era fissato al primo di marzo e che era proprio in ragione di quella scadenza che il governo aveva (giustamente) affondato il superbonus, cercando di fare in modo che i dati Istat non venissero pre

Eccolo, il buco. Avevamo qui avvertito che l’appuntamento era fissato al primo di marzo e che era proprio in ragione di quella scadenza che il governo aveva (giustamente) affondato il superbonus, cercando di fare in modo che i dati Istat non venissero presi troppo male. Eccolo, il superbuco del superbonus che ha sfondato il deficit: quello 2022 passa da una previsione del 5.6% a una realtà dell’8%. Per giunta la crescita è ritoccata leggermente al ribasso, pur restando significativa: +3.7%. Siccome la ricchezza prodotta non consiste nella maggiore spesa pubblica in deficit e a debito, ma nella capacità di trasformare gli investimenti e il lavoro in maggiore valore di quel che costano, quei quasi due punti e mezzo di deficit in più timbrano come bubbola la favola del contributo del superbonus alla crescita dell’Italia. È stata una tassa pagata da tutti per favorire uno spostamento di ricchezza a favore di molto pochi, per giunta fra i più benestanti.

Avendo anche drogato il mercato, adesso si deve stare attenti alla crisi d’astinenza. Che è la ragione per cui, avvertendo l’imminente sfondamento, proponevamo di puntare sulla direttiva europea relativa agli immobili e preparare incentivi (almeno questa volta razionali e non dilapidatori) di carattere fiscale, quindi non maggiore spesa pubblica, trasformando un mancato gettito odierno nella promessa di un maggiore gettito futuro, ma anche agevolando la messa in circolazione di capitali che valorizzino l’immobile ed evitino di passare dallo schioppare per overdose all’accasciarsi per astinenza.

A questi guasti va aggiunta la notevole spinta all’inflazione, ovvero l’ulteriore danno arrecato ai meno abbienti e ai risparmiatori. Avere finanziato lavori senza badare ai costi ha generato la peggiore inflazione, separata dalla produzione di ricchezza. Il che ci porta a un altro squilibrio e a un’altra ingiustizia, relativa alle pensioni. A partire da oggi prendono corpo gli adeguamenti delle pensioni all’inflazione, anche per quelle di importo superiore a 2100 euro (fin qui sterilizzate). Ma in quest’ultima affermazione ci sono due indicazioni ingannevoli. La prima è comprensibile: l’adeguamento non compensa l’intera inflazione, ma ne recupera una parte. Serve a non perdere “troppo” potere d’acquisto, al tempo stesso cercando di non alimentare l’inflazione che si prova a contrastare. La seconda è nascosta e meramente ideologica: gli adeguamenti vanno da un massimo del 7.3% a un minimo del 2.3%, a seconda dell’ammontare lordo della pensione stessa. Solo che distinguere secondo gli importi crea una potente ingiustizia: c’è chi ha una pensione “bassa”, in realtà molto più alta di quel che consentirebbero i contributi versati (sempre che siano stati versati), e c’è chi ne ha una “alta”, ma finanziata dai contributi, quindi dal risparmio forzoso fatto in una vita di lavoro. Risultato: chi ha rispettato gli obblighi contributivi si vede violato il patto che lo Stato gli impose, mentre chi non ha versato si ritrova avvantaggiato. Il che capita perché si considera solo la categoria “bassa o alta”, senza preoccuparsi dell’altra: “regalata o sudata”.

Dietro questi sfondamenti di bilancio c’è uno sfondamento logico e culturale, che spinge a ripetere sempre gli stessi errori: considerare la “spesa sociale” buona per la sua finalità e come se nessuno dovesse mai pagarne il conto. Invece non è detto che la finalità sia buona (non lo è pagare la ristrutturazione delle case di chi può e deve pagarsela), non è detto che funzioni (se la spesa per l’assistenza dei poveri cresce e crescono anche i poveri ne deduco che è la spesa a generarli, non ad aiutare i veri bisognosi), e non è detto che sia giusta (premiare chi evase o non produsse ricchezza a spese di chi rispettò le regole non è socialità, ma incentivo all’asocialità), e, comunque, qualcuno è chiamato a pagare. Se solo gli elettori lo tenessero in maggior conto non avremmo meno idee diverse sulla scena, ma meno imbonitori e demagoghi in circolazione.

La Ragione

L'articolo Sfondato proviene da Fondazione Luigi Einaudi.

Poliverso & Poliversity reshared this.



MEDITERRANEO. Ancora una strage di migranti ma il governo Meloni non cambia politica


Almeno 59 i cadaveri rinvenuti finora sulla costa calabrese, in provincia di Crotone, 80 i superstiti soccorsi, almeno cento i dispersi L'articolo MEDITERRANEO. Ancora una strage di migranti ma il governo Meloni non cambia politica proviene da Pagine Est

di Valeria Cagnazzo

Pagine Esteri, 26 febbraio 2021 – Una nuova strage nel Mediterraneo si è verificata oggi poco prima dell’alba al largo della costa calabrese. Sul fare del giorno, i primi cadaveri sono stati rinvenuti sulla spiaggia turistica di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. Tra questi, anche un lattante di sei mesi. Nelle ore successive, altri cadaveri sono stati restituiti dalle onde di un mare in tempesta, alcuni ritrovati persino sulle rive del catanzarese. Per il momento, il bilancio è di 59 morti (tra cui 14 bambini) e circa 80 sopravvissuti, subito soccorsi e ricoverati in ospedale o portati nei centri di raccolta per migranti.

Sono almeno un centinaio i dispersi che i soccorritori della guardia costiera, dei vigili del fuoco, della polizia e della Croce Rossa Italiana stanno cercando in queste ore.

Secondo le prime ricostruzioni, una piccola imbarcazione, partita dalla Turchia carica di circa 250 migranti provenienti da Afghanistan, Iran e Pakistan, si sarebbe incagliata contro gli scogli della costa di Cutro e ribaltata, probabilmente a causa del mare molto mosso. “E’ qualcosa che nessuno vorrebbe mai vedere”, ha dichiarato il sindaco di Cutro, “Il mare continua a restituire corpi, tra le vittime ci sono donne e bambini”.

Immediate le reazioni da parte del governo, a partire dalla premier Giorgia Meloni che, tuttavia, ha soltanto saputo attaccare i trafficanti, definendo “criminale mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 metri con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse”, senza mettere in discussione le politiche ostruzionistiche che il suo esecutivo attua verso le navi delle Ong impegnate nei salvataggi.

Le Organizzazioni Non Governative impegnate nel soccorso dei migranti nel Mediterraneo hanno, però, reagito all’ennesima strage di migranti in mare attaccando proprio il governo meloniano. Solo pochi giorni fa, infatti, Il decreto sui flussi migratori, il cosiddetto decreto ONG, era diventato legge, dopo l’approvazione definitiva del Senato con 84 voti favorevoli e 61 contrari. Una legge che limita i soccorsi in mare, secondo le ONG, provocando potenzialmente centinaia e migliaia di vittime delle migrazioni nel Mediterraneo.

Secondo la legge, infatti, le navi impegnate nelle operazioni di soccorso in mare non possono effettuare più di un salvataggio alla volta. Dopo aver soccorso i migranti, sono obbligate a richiedere immediatamente l’assegnazione di un porto di sbarco e a raggiungerlo nel più breve tempo possibile. Secondo le ONG, impedire di effettuare più salvataggi sulla stessa rotta riduce in maniera criminale la possibilità di salvare vite umane pur avendone la possibilità. I porti assegnati, inoltre, come dimostrato negli ultimi mesi con l’applicazione del decreto, si trovano spesso nel Centro e nel Nord Italia: ciò determina un inutile dispendio di tempo (oltre che di carburante) prezioso alle navi per tornare in mare e soccorrere altre persone.

In caso di violazione della legge, è prevista una sanzione amministrativa per il comandante della nave che va dai 10.000 ai 50.000 euro e il fermo amministrativo del mezzo per due mesi. In caso di reiterazione della violazione, si applica la confisca della nave. Previste sanzioni che vanno dai 2000 ai 10mila euro al comandante e all’armatore della nave anche se “non forniscono le informazioni richieste dalla competente autorità nazionale per la ricerca e il soccorso in mare o non si uniformano alle indicazioni della medesima autorità”.

La legge per questo, secondo le opposizioni e i soccorritori, attacca direttamente le ONG e la possibilità di svolgere salvataggi nel Mediterraneo. Nel 2022, oltre 100.000 rifugiati sono arrivati in Italia via mare, un numero in aumento negli ultimi anni. La strage del 26 febbraio infiamma di nuovo lo scontro con il governo, che, con le parole di Meloni, non sembra indietreggiare sul fronte migratorio.

“Il Governo è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione dagli Stati di partenza e di provenienza. Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di una immigrazione senza regole”, ha aggiunto, infatti, la Premier sui social. Difficile immaginare come potrà garantire il rispetto dei diritti umani mediando con il governo iraniano o con quello dei talebani affinché i migranti non decidano più di lasciare quei Paesi. Intanto vengono vantati nuovi accordi con Tunisia e Libia, che probabilmente foraggeranno ulteriormente i crimini nei centri di detenzione per i migranti o quelli compiuti dalla guardia costiera nazionale.

Ferma la condanna di Mediterranea Saving Humans:

⚫️ Cresce di ora in ora il numero delle vittime e dei dispersi del naufragio al largo di #Crotone.

Chi, al governo, chiude le frontiere e non apre canali legali e sicuri d'ingresso in #Europa, dovrebbe solo tacere.

Per rispetto. pic.twitter.com/P363tkhpYR

— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) February 26, 2023

E di Medici Senza Frontiere (MSF):

⚫️ While we are stuck in port, avoidable tragedies continue to unfold before our eyes. How many people will have to be sacrificed until #Italy and the #EU guarantee search and rescue operations and support the life-saving work of #NGOs?#TheyWillPay t.co/WVSPC5PHXp

— MSF Sea (@MSF_Sea) February 26, 2023

Il primo fermo amministrativo della legge sui flussi migratori con multa ai danni di una ONG era stato notificato il 23 febbraio scorso proprio ai danni di Medici Senza Frontiere, ONG francese premio Nobel per la Pace. «La Capitaneria di Porto di Ancona ci contesta, alla luce del nuovo decreto, di non aver fornito tutte le informazioni richieste durante l’ultima rotazione che si è conclusa con lo sbarco ad Ancona di 48 naufraghi», aveva comunicato l’ONG. Per questo motivo, la Geo Barents, la nave di soccorso in mare di MSF, “è stata raggiunta da un fermo amministrativo di 20 giorni e una multa da 10 mila euro”. L’ONG aveva prontamente dichiarato che i suoi legali stavano valutando le azioni per contestare la sanzione.

Proseguono, intanto, le ricerche dei dispersi. Secondo il progetto Missing Migrants dell’International Organization of Migrants, dal 2014 a oggi, sono oltre 50.000 i migranti dispersi nel mondo. Di questi, almeno il 60% resta non identificato: di oltre 30.000 persone, cioè, non si riesce a risalire né all’identità né almeno alla nazionalità d’origine.

Tra le rotte delle migrazioni, sempre secondo Missing Migrants, quella che conduce verso l’Europa è la più “mortale”, con più di 29.000 dei 50.000 morti dal 2014 registrati lungo rotte all’interno o verso i confini europei. Le rotte europee sono anche quelle dove si registra il maggior numero di migranti non recuperati, con almeno 16.032 persone disperse o di cui si suppone il decesso in mare. Ciò significa che un migrante su due disperso lungo il viaggio verso l’Europa non viene ritrovato né identificato.

L'articolo MEDITERRANEO. Ancora una strage di migranti ma il governo Meloni non cambia politica proviene da Pagine Esteri.



La Thailandia corre verso le elezioni, tra i soliti militari e voglia di cambiamento


La Thailandia corre verso le elezioni, tra i soliti militari e voglia di cambiamento elezioni Thailandia
Entro maggio la Thailandia andrà a elezioni generali, le seconde dopo il colpo di stato del 2014. L'ex generale golpista Prayut cerca un terzo mandato, ma dovrà vedersela con vecchi alleati e nemici politici.

L'articolo La Thailandia corre verso le elezioni, tra i soliti militari e voglia di cambiamento proviene da China Files.



In Cina e Asia – La Cina annuncia gli obiettivi per il 2023 


In Cina e Asia – La Cina annuncia gli obiettivi per il 2023 partito-stato
I titoli di oggi:

La Cina annuncia gli obiettivi per il 2023
Due sessioni: nuove leggi per contrastare le sanzioni straniere
Miliardario americano denuncia blocco dei depositi in Cina
Leader dell'opposizione cambogiana condannato per tradimento

Seul e Tokyo firmano nuovo accordo sul lavoro forzato

L'articolo In Cina e Asia – La Cina annuncia gli obiettivi per il 2023 proviene da China Files.

in reply to Andrea Russo

Cina fa qualcosa di sinistra, fa qualcosa di sinistra Cina :/


PAKISTAN. Attacco suicida, almeno nove soldati morti


Un attentatore lancia una motocicletta con esplosivo contro un autobus nella provincia del Balochistan, uccidendo almeno nove membri di una forza paramilitare. L'articolo PAKISTAN. Attacco suicida, almeno nove soldati morti proviene da Pagine Esteri. ht

BREAKING NEWS |

della redazione –

Pagine Esteri, 6 marzo 2023 – Almeno nove soldati della forza paramilitare del Balochistan Constabulary sono stati uccisi e diversi feriti in un attacco suicida nella provincia del Balochistan, nel sud-ovest del Pakistan.

Un attentatore suicida in sella a una motocicletta ha colpito pullman su cui viaggiavano i militari, di ritorno da una mostra locale durante la quale avevano fornito il servizio di sicurezza previsto. L’autobus è esploso, uccidendo nove militari e ferendone almeno altri 7.

I gruppi armati di etnia beluci hanno combattuto il governo per decenni, accusandolo di sfruttare le ricche risorse minerarie e di gas del Belucistan.

L'articolo PAKISTAN. Attacco suicida, almeno nove soldati morti proviene da Pagine Esteri.



La Federal Trade Commission (FTC) vieta al servizio di consulenza psicologica online BetterHelp Inc. di condividere i dati sanitari dei suoi utenti, comprese le informazioni sui problemi di salute mentale, a scopo pubblicitario. La proposta di ordinanza prevede anche che l’azienda paghi 7,8 milioni di dollari di risarcimento agli utenti per aver rivelato i loro...


Monitorare la trasformazione digitale italiana: il caso del reddito di cittadinanza  


Molti governi europei utilizzano sempre di più algoritmi e processi automatizzati per la trasformazione digitale dei servizi pubblici. In questo articolo vi raccontiamo un’esperienza pratica del team di Privacy Network che da anni vuole monitorare l’uso d

Molti governi europei utilizzano sempre di più algoritmi e processi automatizzati per la trasformazione digitale dei servizi pubblici. In questo articolo vi raccontiamo un’esperienza pratica del team di Privacy Network che da anni vuole monitorare l’uso di tecnologie digitali usate per predisporre servizi ai cittadini, in questo caso l’assegnazione di un sussidio statale. Dal 2021...

Source



Donne al comando e all’opposizione (e non solo)


Curiosa la situazione politica che si è creata. La si può definire fluida, magmatica, al tempo stesso appare ingessata, paralizzata, paralizzante. Si può partire da una ‘fotografia’: a Palazzo Chigi si è insediata una giovane donna, Giorgia Meloni; a capo dell’opposizione un’altra sua coetanea: Elly Schlein. Margherita Cassano è prima presidente della Corte di Cassazione; […]

L'articolo Donne al comando e all’opposizione (e non solo) proviene da L'Indro.



Schlein – Conte – Landini: qualcosa si muove


Credo sia troppo presto valutare il ‘nuovo corso’ del PD dall’incontro a Firenze tra Elly Schlein, Giuseppe Conte, Maurizio Landini e, molto più distante, qualche rappresentante di Renzi. Può significare tutto e nulla. Certamente, significa movimento. La signora Schlein per ora ha problemi molto seri di riorganizzazione di un partito ferito pesantemente due volte e […]

L'articolo Schlein – Conte – Landini: qualcosa si muove proviene da L'Indro.



#LaFLEalMassimo – Episodio 84 – Risparmio e libertà di scelta


Questa rubrica continua a ribadire in apertura il proprio sostegno al popolo ucraino e la condanna dell’inaccettabile aggressione perpetrata dalla Russia – la vittoria non è lontana e speriamo di poter chiudere presto questa triste pagina della storia con

Questa rubrica continua a ribadire in apertura il proprio sostegno al popolo ucraino e la condanna dell’inaccettabile aggressione perpetrata dalla Russia – la vittoria non è lontana e speriamo di poter chiudere presto questa triste pagina della storia contemporanea.

Negli ultimi giorni prosegue il braccio di ferro tra la Commissione Europea, che vuole abolire le retrocessioni di commissioni sul collocamento di prodotti finanziari e quasi tutti i governi europei, che invece cercano di tutelare una chiara rendita di posizione delle banche commerciali e delle reti di promotori, con l’unica lodevole eccezione dell’Olanda, che insieme all’Inghilterra ha abolito questo istituto

Di che cosa parliamo? In larga misura, in Italia, ma anche negli altri paesi europei, la consulenza finanziaria su come gestire i propri risparmi viene fornita da soggetti che guadagnano delle commissioni in base ai prodotti che vendono. Ora la Commissione Europea, insieme a tutti quelli che hanno degli occhi per vedere e un cervello per pensare, ravvisa in questo processo un conflitto d’interessi e richiede che siano vietate le retrocessioni di commissioni e che il compenso per la consulenza finanziaria sia fatturato separatamente.

Perché è così difficile rimuovere un ostacolo tanto evidente alla libertà di scelta dei risparmiatori europei? L’ovvio motivo è che queste commissioni rappresentano una voce molto rilevante per le banche commerciali e per le principali reti di distribuzione che oggi le percepiscono a prescindere dalla consulenza effettivamente prestata.

I nostri governanti ci vorrebbero far pagare e tacere, perché evidentemente credono che le rendite di alcuni meritino maggior tutela della libertà di scegliere di altri. Ma anche in questo caso, la conoscenza e la competenza si rivelano i più grandi presidi di libertà: grazie alla tecnologia e all’innovazione finanziaria consulenza indipendente e risparmio gestito a basso costo sono già disponibili alla portata di tutti, vi basta un click e sul tema vi segnalo anche la mia newsletter e podcast della finanza in soldoni.
Concludo con un pensiero per i 63 migranti morti al largo delle coste dell’Italia meridionale quando la loro imbarcazione ha urtato contro gli scogli, anche perché le vittime di questa tragedia sono molte di più. Secondo l’ONU, negli ultimi anni il numero di persone uccise o disperse nel tentativo di entrare illegalmente in Europa attraversando il Mediterraneo è salito a più di 2.000 all’anno un numero spaventoso di cui dovremmo vergognarci.

youtube.com/embed/OaIEzWXVgW4

L'articolo #LaFLEalMassimo – Episodio 84 – Risparmio e libertà di scelta proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Affacciarsi alla finestra


"Ricordo infatti che era normale allora vedere persone affacciate a finestre e balconi, intente a fumare o anche solo intente, avvolte nel loro cerchio di intimità quotidiana. Non saprei dire quando con esattezza ma è arrivato un momento in cui le persone hanno smesso di affacciarsi, inclusi i miei. Forse è lo stesso momento in cui i bambini hanno smesso di giocare a pallone nelle strade usando come porte le saracinesche abbassate dei negozi. Oggi, quando cammino per Roma e alzo gli occhi ai palazzi vedo solo finestre, le persone vi appaiano per aprirle e chiuderle, per cambiare aria alla casa, o quasi per sbaglio, pronte a tornare dentro se si accorgono che le stai guardando."
Tommaso Pincio - Diario di un'estate marziana


Campagna di tesseramento 2023 a Rifondazione Comunista - di Ezio Locatelli * - Rafforzare il partito, costruire un movimento di opposizione alla guerra e


Guerra in Ucraina: perché lo stallo è pericoloso


La prima cosa che abbiamo imparato dopo un anno di guerra in Ucraina è che non ci sono prove che il Presidente russo Vladimir Putin volesse ricostruire l’Unione Sovietica, l’Impero russo o il Patto di Varsavia. La sua attuale preoccupazione post-imperiale è riconquistare e consolidare i confini della Federazione Russa. Nonostante le sue enormi perdite […]

L'articolo Guerra in Ucraina: perché lo stallo è pericoloso proviene da L'Indro.



"Oggi noi di Rifondazione Comunista e Unione Popolare siamo in piazza a Firenze perché c'e' bisogno di una risposta forte alla prepotenza del governo fascioleg


Nord Stream: la teoria di Seymour Hersh è realtà o finzione?


Nel suo articolo online ‘Come l’America ha eliminato l’oleodotto Nord Stream’, il vincitore del Premio Pulitzer Seymour Hersh vede l’esplosione degli oleodotti Nord Stream nel Mar Baltico come una collaborazione tra Norvegia e Stati Uniti. Sulla base della testimonianza di un informatore, Hersh colloca l’impianto di ordigni esplosivi C4 da parte dei sommozzatori della US […]

L'articolo Nord Stream: la teoria di Seymour Hersh è realtà o finzione? proviene da L'Indro.



Lucio Dalla e Lucio Battisti, vite parallele di due giganti della musica


‘Dalla e Battisti: due giganti’. Così’ li ha definiti Vasco Rossi. E non si può che convenire con lui quando si parla di questi due musicisti e cantautori che hanno segnato, dagli Anni ’60, ad oggi la nostra storia musicale e accompagnato la nostra vita. Nati ad un giorno di distanza l’uno dall’altro, Lucio Dalla […]

L'articolo Lucio Dalla e Lucio Battisti, vite parallele di due giganti della musica proviene da L'Indro.



Contro la Wagner in Africa gli Usa si muovono in 3D. Il commento di Bertolotti


Diplomacy, development e defense. È l’approccio olistico 3D degli Stati Uniti in Africa: la diplomazia guidata dal Dipartimento di Stato, lo sviluppo, con l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale e il militari agli ordini del Pentagono, con l

Diplomacy, development e defense. È l’approccio olistico 3D degli Stati Uniti in Africa: la diplomazia guidata dal Dipartimento di Stato, lo sviluppo, con l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale e il militari agli ordini del Pentagono, con le sue esercitazioni multinazionali. A ribadirlo è stato Michael E. Langley, generale del Corpo dei Marines e comandante di Africom, in un incontro con la stampa da Roma, in occasione della visita in Italia di Mark Milley, capo dello stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, per partecipare con i vertici militari di 43 Paesi alla Conferenza dei capi di stato maggiore della Difesa in Africa.

Il generale Langley ha parlato delle attività in Libia, Mali e Repubblica Centrafricana del gruppo Wagner, compagnia russa di mercenari impegnata anche in Ucraina. “Ha avuto effetti destabilizzanti in ogni Paese in cui ha messo piede” con “tattiche brutali”, “violazioni dei diritti umani”, arricchendosi “con pratiche predatorie”, ha spiegato. Il militare ha spiegato la risposta degli Stati Uniti alla penetrazione della milizia russa consiste nel sostenere le nazioni africane attraverso un approccio olistico. “Penso che collettivamente, con tutte queste operazioni, investimenti e attività, possiamo raggiungere obiettivi a lungo termine per questi Paesi”, ha dichiarato citando alcuni dei recenti sforzi militari nel continente come il sostegno all’esercito somalo per combattere al-Shabaab o l’esercitazione Obangame Express 23 per la sicurezza marittima nel Golfo di Guinea.

A Roma, Milley ha ancora incontrato Guido Crosetto, ministro della Difesa, per parlare di Ucraina, Africa e Mediterraneo. “I rapporti tra Italia e Stati Uniti rivestono un’alta rilevanza strategica. L’attuale quadro generale di sicurezza, inoltre, richiede oggi più che mai saldi rapporti bilaterali”, ha dichiarato quest’ultimo. Con l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di stato maggiore della Difesa, ha rinnovato l’impegno dei due Paesi a rafforzare la cooperazione su tutti i fronti, a partire dal settore addestrativo e operativo, proseguendo per il procurement, la ricerca e lo sviluppo tecnologico. L’ammiragli Cavo Dragone ha espresso l’auspicio di “un ulteriore potenziamento della cooperazione con le Forze Armate degli Stati Uniti, in tutti i domini ivi compresi lo spazio e il cyber”.

“Delle 3D dell’approccio olistico soltanto quella della Difesa è stata finora sviluppata”, commenta Claudio Bertolotti, direttore di Start InSight e ricercatore associato presso l’Ispi, a Formiche.net. Quanto al gruppo Wagner, “la visita di Milley e le parole di Langley raccontano l’impegno degli Stati Uniti per contenere l’influenza russa in Africa e la volontà di suonare la sveglia agli alleati. Come a dire: noi ci siamo e vorremmo ci foste anche voi. L’approccio olistico ha ancora più senso in questa ottica: siccome non tutti possono contribuire con la difesa, potrebbero farlo con le altre due d, cioè sviluppo e diplomazia”, conclude.

The 2023 African Chiefs of Defense Conference has commenced! Military leaders from 43 African nations and 15 @USNationalGuard units have come together to discuss resources and unique requirements affecting reality and reputation.#ChOD2023 #AfricanDefense #AFRICOM@thejointstaff pic.twitter.com/2EgdQDNg0B

— US AFRICOM (@USAfricaCommand) February 28, 2023


formiche.net/2023/03/africa-wa…



La “maggiore età digitale” per iscriversi ai social network si raggiunge a 15 anni. Questa la proposta di legge approvata quasi all’unanimità (82 voti contro 2) in prima lettura dall’Assemblea Nazionale della Repubblica francese. E così – se l’attuale testo diventerà definitivamente legge -, i social network saranno tenuti a verificare l’età dei loro utenti...


#uncaffèconLuigiEinaudi☕ – Non si mettono al mondo figli allo scopo…


Non si mettono al mondo figli allo scopo di lucrare un premio di 100 lire ante-1914 da Di alcuni problemi di politica sociale, Lezioni di politica sociale, Torino, 1949 L'articolo #uncaffèconLuigiEinaudi☕ – Non si mettono al mondo figli allo scopo… pro
Non si mettono al mondo figli allo scopo di lucrare un premio di 100 lire ante-1914

da Di alcuni problemi di politica sociale, Lezioni di politica sociale, Torino, 1949

L'articolo #uncaffèconLuigiEinaudi☕ – Non si mettono al mondo figli allo scopo… proviene da Fondazione Luigi Einaudi.


fondazioneluigieinaudi.it/unca…



Il cielo sotto Skynet


Dentro la Skynet cinese: le gabbie e le catene del governo socialista sono invisibili, ma più resistenti dell'acciaio. E i prossimi siamo noi.

Skynet esiste già, ed è in Cina. È questo il nome con cui amichevolmente ci si riferisce al sistema interconnesso di sorveglianza presente su tutto il territorio cinese. Un nome, una garanzia, direi.

Mi piace sempre parlare di Cina, perché credo che purtroppo sia una finestra di Overton1 sul nostro futuro. Non è più un paese lontano pieno di comunisti mangia-bambini che fanno paura.

L’unica protezione da Skynet è l’iscrizione a Privacy Chronicles. Forse. Okay… non è vero, ma è un buon punto di partenza.

Oggi la Cina è una potenza globale fondata su economia mista e capitalismo di relazione (clientelismo), come qualsiasi altro stato occidentale. La sua influenza è molto sottile: commerciale, politica, e sì — anche culturale. Non c’è scampo, e le prove sono già state portate alla vostra attenzione su queste pagine23.

Qualche dato sulla sorveglianza cinese


Dal 2018 al 2020 l’apparato di videosorveglianza in Cina è aumentato del +75%, e poi ancora del +70% dal 2020 a oggi, che si contano circa 600 milioni di telecamere. Il dato equivale a circa 62 telecamere per km quadrato.

Dona qualche satoshi a Privacy Chronicles!

5741294Scansiona il QR CODE col tuo wallet LN preferito, oppure clicca qui!

Dona qualche satoshi a Privacy Chronicles!

E se qu dati non vi fanno sollevare un sopracciglio, forse vale la pena pensare al fatto che in Cina vivono circa 1 miliardo e mezzo di persone. È molto probabile che presto ci sarà una telecamera per ogni persona vivente sul territorio cinese.

Come si vive sotto il cielo di Skynet?


Ma come si vive in Cina, sotto gli occhi di Skynet4? Non male — se si ignora l’enorme apparato oppressivo, ma invisibile, su cui è costruito l’intero paese. La comodità della tecnologia fa miracoli. Come da noi, insomma. Ma un po’ di più.

Read more



Hadis amava la danza, l’hanno uccisa a fucilate


Amava la danza, amava la musica, amava indossare i tacchi a spillo, jeans attillati e maglietta corta che scopriva l’ombelico. Chiusa nella sua stanza, davanti alla telecamera del suo computer, intratteneva il suo folto pubblico di TikTok e Instagram danz

Amava la danza, amava la musica, amava indossare i tacchi a spillo, jeans attillati e maglietta corta che scopriva l’ombelico. Chiusa nella sua stanza, davanti alla telecamera del suo computer, intratteneva il suo folto pubblico di TikTok e Instagram danzando e cantando in videoclip con sincronizzazione labiale.

Hadis Najafi era una giovane ventiduenne laureata in “Design del cucito”, si guadagnava da vivere facendo la cassiera in un ristorante della Eram Valley di Mehrshahr. Condivideva i suoi pensieri in questo modo scherzoso, come fanno molti coetanei nel mondo. Nell’ultimo videomessaggio rivolto ai suoi 74 mila e 200 followers, Hadis parlava del suo sogno di un futuro migliore. Sognava di diventare popolare, di vivere e divertirsi come le ragazze di Los Angeles e di New York e la magia della Rete glielo consentiva. Alle donne è vietato cantare e ballare in pubblico, è vietato truccarsi, è vietato il rossetto sulle labbra, è vietato mostrare i capelli. E lei nel suo piccolo mondo digitale aveva infranto questa mortifera imposizione.

“Quando mi guarderò indietro tra qualche anno, sarò felice di aver partecipato a queste proteste contribuendo a cambiare in meglio la vita delle donne e il mio paese”, aveva detto al suo affollato pubblico in rete. È stata uccisa a colpi d’arma da fuoco circa un’ora dopo aver realizzato il suo videoclip. Verso le 19:30 della sera del 21 settembre era uscita di casa per unirsi alle proteste, all’insaputa della madre.

Sei proiettili di fucile da caccia l’hanno raggiunta sull’Eram Boulevard, nel centro ricco e lussuoso di Mehrshahr, un distretto a sudovest della città di Karaj, a 40 km dalla capitale.

Hadis era nota sui suoi account di social media, Instagram e TikTok, come fashion blogger, ma la sua morte l’ha resa una icona della lotta contro l’obbligo dell’hijab.

I suoi amici la descrivono come una ragazza energica, piena di passione per la vita. Indossava abiti luminosi e allegri con i quali amava mostrarsi sui social raccontando ogni momento delle sue giornate.

Hadis era uno spirito libero e la morte della sua coetanea curda Mahsa Amini l’aveva sconvolta. Era per questo piena di rabbia e assetata di giustizia, da allora aveva deciso di uscire la sera senza il suo foulard in testa mostrando la sua chioma bionda annodata in una fluente coda di cavallo.

Sua sorella, Shiirin, ha raccontato ai giornalisti che Hadis aveva «il cuore spezzato per la fine atroce di Mahsa».

Sono migliaia le donne scese in piazza nelle fervide notti delle città dell’Iran in un moto di ribellione contro un regime oscurantista e misogino che impone loro una vita da recluse.

La sera, giovani donne, per lo più universitarie e liceali, escono in strada, si tolgono il velo per sventolarlo come una bandiera, ad esso danno fuoco e si tagliano i capelli.

Lo fanno anche con ironia prendendo in giro i lugubri teocrati dalla barba grigia. Vogliono liberarsi dall’oppressione, sfidano apertamente la regola dell’hijab e pubblicano in Rete le foto e i video delle loro performance per incoraggiare tutte le altre donne alla ribellione su Instagram, WhatsApp, Twitter e Facebook.

Tagliarsi i capelli è un atto di disperazione, esprime un rifiuto radicale. Durante il genocidio perpetrato dall’Isis a Şengal nel 2014, in nord Iraq, le donne ezide sono state viste tagliarsi i capelli in segno di lutto.

Coloro che hanno perso i loro cari, le donne violentate, a cui sono state spezzate le ali, sono use tagliarsi i preziosi capelli per mostrare tutto il loro dolore, la loro rabbia e il loro orgoglio.

Quella sera del 21 settembre Hadis era finita all’ospedale di Ghaem:

aveva nel volto, nel collo e nel petto conficcati numerosi pallini di proiettili di fucile da caccia, sparati a distanza ravvicinata dalle forze basij, i volontari paramilitari dei Guardiani della rivoluzione islamica (IRGC, pasdaran).

A sua sorella e ai suoi genitori non è stato permesso di visitarla perché Hadis era una manifestante. Hanno potuto vederla solo nell’obitorio, su richiesta del marito della sorella, membro basij.

Venti pallini di proiettili di fucile da caccia erano conficcati nelle sopracciglia, nelle labbra, nel collo e tutt’intorno al petto. Il suo naso era completamente spappolato. Quando la sua famiglia ha aperto la bara prima della sepoltura, solo in quel momento ha scoperto che la ragazza era piena di fori di proiettili.

Il corpo della giovane blogger è stato consegnato ai genitori due giorni dopo la morte. In queste terribili ore di profondo dolore la famiglia di Hadis è stata sottoposta a notevoli pressioni da parte delle forze di sicurezza che volevano costringerla a firmare una dichiarazione in cui si affermava che la morte della ragazza era avvenuta a causa di un ictus. I genitori si sono rifiutati di farlo e hanno invece rivelato tutta la verità ai media.

Il corpo di Hadis Najafi è stato seppellito venerdì 23 settembre nel cimitero “Behesht-e-Sakineh” di Karaj, lotto 29, fila 25, una settimana dopo il funerale di Mahsa Amini. Erano presenti alla cerimonia funebre le forze di sicurezza che hanno proibito ai familiari di parlare a voce alta e hanno ingiunto di evitare rumorose lamentazioni di dolore.

L'articolo Hadis amava la danza, l’hanno uccisa a fucilate proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Imprese, piccolo non è più bello


Nel recente passato è stata opinione comune che il tessuto produttivo italiano, caratterizzato da ben200mila Pmi, garantisse al sistema produttivo nazionale una competitività maggiore rispetto agli altri Paesi Ue. Si riteneva che la flessibilità tipica di

Nel recente passato è stata opinione comune che il tessuto produttivo italiano, caratterizzato da ben200mila Pmi, garantisse al sistema produttivo nazionale una competitività maggiore rispetto agli altri Paesi Ue. Si riteneva che la flessibilità tipica di una impresa di dimensioni ridotte fosse indice della capacità di cogliere rapidamente ogni opportunità di business. Poi l’impatto di mercati sempre più aperti ha riscritto il novero delle caratteristiche vincenti per competere. Abbiamo assistito auna progressiva concentrazione in diversi settori, con i “giganti” internazionali capaci di dominare anche il mercato domestico; ne è un esempio l’industria del software. Alcuni campioni nazionali, tipicamente quelli con una specializzazione in un settore di nicchia, in alcuni casi hanno beneficiato dell’apertura dei mercati, e grazie all’export hanno assunto un ruolo internazionale; ne è un esempio la meccanica di precisione.

Ma come è cambiato il nostro tessuto produttivo? Nel 2020 le aziende italiane erano 4.253.279 (dati Istat) di cui il 95% era rappresentato dalle microimprese con meno di 10 addetti. Il rimanente 5% era composto in larghissima parte da poco più di 201mila Pmi. Quest’ultime rappresentavano però la parte più significativa del tessuto produttivo nazionale: circa il 77% del valore della produzione totale, il 76% della forza lavoro e più dell’85% del totale degli investimenti lordi in beni materiali. Dal 2016 il numero totale delle aziende si è ridotto di poco meno dell’1% e della stessa percentuale è calato il numero delle Pmi, in seno alle quali è avvenuta una divaricazione: le imprese più piccole (tra 10 e 49 addetti) hanno visto il segno negativo praticamente su tutti gli indicatori, mentre le aziende più grandi (quelle con più di 50 addetti) hanno registrato una crescita numerica e hanno guadagnato un peso maggiore sul tessuto produttivo nazionale.

Venendo aidati, la numerosità delle imprese tra i 10 e 49 addetti (che rappresentano l’87% delle Pmi) si è ridotta dell’1,6%, il valore della produzione è sceso del 9%, la forza lavoro è rimasta pressappoco invariata. Solo gli investimenti lordi in beni materiali mostrano una crescita del 2 per cento. Disegno opposto gli indicatori relativi al restante 13% delle Pmi, ovvero il cluster delle imprese con più di 50 addetti, il cui numero è aumentato del 5,3%, con la crescita del valore della produzione del 5%, un incremento a doppia cifra della forza lavoro pari al 12% e un aumento significativo degli investimenti lordi in beni materiali del +14 per cento. Attualmente il tessuto produttivo nazionale poggia in buona misura sulle circa 27mila imprese con più di 50 addetti, che costituiscono il 57% del valore della produzione nazionale (cresciuto nel quinquennio di osservazione di circa il 7%) e che concentrano più della metà della forza lavoro e il 69% degli investimenti lordi in beni materiali(cresciuto nel quinquennio di osservazione di quasi il 15%). Interessante notare come le aziende più grandi abbiano trainato la crescita nazionale, caratterizzandosi per un incremento significativo della forza lavoro e a doppia cifra degli investimenti lordi in beni materiali. I mercati caratterizzati da un forte competizione, o che sono in fase recessiva, tendono a favorire le aziende leader e ad allargare il distacco tra queste e tutte le altre. Le aziende più grandi rispondono meglio al nuovo contesto competitivo, mostrando una migliore capacità di affrontare mercati globalizzati e disruption improvvise, ed evidenziano una maggiore capacità di investire per far evolvere le competenze e affrontare la competizione nei propri mercati. In particolare, l’investimento in digitalizzazione può presentare ritorni più elevati, attraverso l’utilizzo della tecnologia oggi ampiamente disponibile, e consente, dunque, di ottenere una maggiore efficienza a parità di risorse impiegate.

Il Sole 24 Ore

L'articolo Imprese, piccolo non è più bello proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



L’unione di frontiera


L'articolo L’unione di frontiera proviene da Fondazione Luigi Einaudi. https://www.fondazioneluigieinaudi.it/lunione-di-frontiera/ https://www.fondazioneluigieinaudi.it/feed


Ucraina: G20, USA e Russia faccia a faccia


L’incontro, a margine del G20 dei ministri degli Esteri di Bangalore, fra il Segretario di Stato USA Anthony Blinken e il suo omologo russo, Sergej Lavrov, ha destato molta attenzione presso la stampa e gli osservatori. Come ampiamente rilevato, si tratta del primo faccia a faccia ad alto livello fra Russia e Stati Uniti dallo scoppio […]

L'articolo Ucraina: G20, USA e Russia faccia a faccia proviene da L'Indro.



La pasticceria è anche ‘sociale’


Anche i dolci non sfuggono al fascino del sociale e del sostenibile e ci sono vari aspetti del ‘dolce sociale’. L’ex ante quando si analizza la filiera dei fornitori delle materie prime per fare i dolci e della supply chain; in itinere che consiste nei modi di produrre i dolci; ex post che attiene ai […]

L'articolo La pasticceria è anche ‘sociale’ proviene da L'Indro.



Presentazione della Scuola di Liberalismo 2023 – Abruzzo


LIBERALI: FEMMINILE PLURALE. LE DONNE LIBERALI NELLA SOCIETÀ E IN POLiTICA Saluti: ALFREDO GROTTA, Responsabile sede Abruzzo Fondazione Luigi Einaudi UMBERTO D’ANNUNTIIS, Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regional D’Abruzzo GIULIO SOTTANELLI, D

LIBERALI: FEMMINILE PLURALE. LE DONNE LIBERALI NELLA SOCIETÀ E IN POLiTICA

Saluti:
ALFREDO GROTTA, Responsabile sede Abruzzo Fondazione Luigi Einaudi
UMBERTO D’ANNUNTIIS, Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regional D’Abruzzo
GIULIO SOTTANELLI, Deputato della Repubblica Italiana

Parteciperanno:
MONICA BABBINI, Membro del Comitato scientifico della FLE
ROSSELLA PACE, Ricercatrice Università deli Studi Suor Orsola Benincasa
ANTONELLA BALLONE, Presidente Camera di Commercio L’Aquila – Teramo
ALESIA COGNITTI, Presidente Ruzzo Reti Soa
ROSANNA DE ANTONIIS, Sindaca di Castel Castagna
MARIA MARSILI, Sindaca di Canzano

Modera:
OTTAVIA MUNARI, Ricercatrice FLE

L'articolo Presentazione della Scuola di Liberalismo 2023 – Abruzzo proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Borsa: canapa, la media generale è negativa ma USA e Canada chiudono in positivo


Contrariamente a quanto accaduto la scorsa settimana, quando la media complessiva degli andamenti borsistici è stata positiva ma le Borse USA e Canada, settore Canapa, hanno chiuso negativamente, questa settimana borsistica segnala che USA e Canada chiudono in positivo rispetto ad una media complessiva delle borse internazionali che chiude questa settimana in rosso. La volatilità, […]

L'articolo Borsa: canapa, la media generale è negativa ma USA e Canada chiudono in positivo proviene da L'Indro.



La presenza femminile nelle imprese, evento della Scuola di Liberalismo della Fondazione Einaudi – ekuonews.it


TERAMO – Sarà “Liberali: femminile plurale. Le donne liberali nella società e in politica”, il tema del secondo evento organizzato a Teramo dalla Scuola di Liberalismo della Fondazione Einaudi. Scopo dell’incontro, è quello di favorire una riflessione sul

TERAMO – Sarà “Liberali: femminile plurale. Le donne liberali nella società e in politica”, il tema del secondo evento organizzato a Teramo dalla Scuola di Liberalismo della Fondazione Einaudi. Scopo dell’incontro, è quello di favorire una riflessione sulla presenza femminile nel mondo dell’impresa e delle Istituzioni italiane ed europee alla luce anche degli obiettivi di cui al PNRR in ambito di inclusione e di riduzione del gender gap che pesa con una certa rilevanza nel nostro Paese e che ha un significativo costo in termini di PIL e di sviluppo.

Martedì prossimo 7 marzo, alle ore 18.00, la Sala Convegni dell’Hotel Sporting farà dunque da teatro all’incontro che, dopo il saluto del Responsabile della sede abruzzese della Fondazione Luigi Einaudi, Alfredo Grotta e quelli del Sottosegretario della Regione Abruzzo Umberto D’Annuntiis e dell’Onorevole Giulio Sottanelli, vedrà la partecipazione di: Monica Babbini, avvocato, già
portavoce di 3 diversi ministri e membro del Comitato scientifico della Fondazione Luigi Einaudi; Rossella Pace, ricercatrice di Storia dell’Europa presso l’Università “Sapienza” di Roma e Segretario Generale dell’Istituto Storico per il Pensiero Liberale Internazionale; Alessia Cognitti, Presidente Ruzzo Reti Spa; Antonella Ballone, Presidente Camera di Commercio L’Aquila -Teramo; Rosanna De Antoniis, Sindaca di Castel Castagna; Maria Marsili, Sindaca di Canzano. A moderare sarà Ottavia Munari, ricercatrice della Fondazione Luigi Einaudi.

Quella con sede a Teramo è la sede abruzzese di quella Scuola di Liberalismo condotta dalla Fondazione Luigi Einaudi, che da oltre un trentennio, rappresenta il principale Centro Studi della cultura laica e liberale d’Italia, promuovendo la diffusione di una cultura ampia e plurale, in chiave non-ideologica. Obiettivo specifico della Scuola è offrire un luogo aperto di confronto a quanti avvertono il bisogno di un approfondimento critico dei temi più importanti dell’attualità, in un luogo libero da pensieri dominanti ma fondato su una solida “cultura della libertà”. La Scuola di Liberalismo non è soltanto una occasione di formazione culturale e politica, ma è soprattutto un luogo di discussione e confronto per affrontare i grandi temi della libertà, ponendo di volta in volta in primo piano gli aspetti economici, giuridici, politici e geopolitici e tenendo conto delle diverse tradizioni del pensiero liberale. Sino ad oggi, la Scuola di Liberalismo si è tenuta in diverse sedi: oltre a quella storica di Roma e di Messina, nei recenti anni si è dato vita a quella specifica di Milano e di Napoli e adesso anche in Abruzzo.

ekuonews.it

L'articolo La presenza femminile nelle imprese, evento della Scuola di Liberalismo della Fondazione Einaudi – ekuonews.it proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Presentazione del libro “Impressioni di settembre” di Claudio Velardi


Ne parlano con l’autore PIERLUIGI BIONDI LUIGI D’ERAMO ERNESTO DI GIOVANNI GABRIELLA DI GIROLAMO MICHELE FINA ALFREDO GROTTA GIULIO SOTTANELLI Modera PINA MANENTE L'articolo Presentazione del libro “Impressioni di settembre” di Claudio Velardi proviene d

Ne parlano con l’autore

PIERLUIGI BIONDI LUIGI D’ERAMO
ERNESTO DI GIOVANNI
GABRIELLA DI GIROLAMO
MICHELE FINA
ALFREDO GROTTA
GIULIO SOTTANELLI

Modera

PINA MANENTE

L'articolo Presentazione del libro “Impressioni di settembre” di Claudio Velardi proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Da ieri il Partito della Rifondazione Comunista di Roma, Castelli e Litoranea ha una nuova Segretaria. Si tratta di Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambien

reshared this



Australia: giro di vite sulle concessioni all’uso della cannabis terapeutica


Mentre in tutta l’Australia si alza il polverone sulle leggi che regolano la guida e l’uso della cannabis terapeutica, il premier vittoriano Dan Andrews ha segnalato di essere pronto a fare qualcosa al riguardo. Nella maggior parte degli Stati e dei territori australiani, i pazienti che utilizzano prodotti a base di cannabis contenenti THC, prescritti […]

L'articolo Australia: giro di vite sulle concessioni all’uso della cannabis terapeutica proviene da L'Indro.



Agili, veloci e tech. L’Europa guarda agli elicotteri del futuro


L’Europa accelera verso gli elicotteri di nuova generazione, attraverso la definizione di diversi requisiti sia in ambito dell’Unione europea, sia in ambito Nato. Quest’ultima ha lanciato una iniziativa chiamata Ngrc (Next generation rotorcraft capability

L’Europa accelera verso gli elicotteri di nuova generazione, attraverso la definizione di diversi requisiti sia in ambito dell’Unione europea, sia in ambito Nato. Quest’ultima ha lanciato una iniziativa chiamata Ngrc (Next generation rotorcraft capability), e vede tra i Paesi partecipanti, Gran Bretagna, Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Grecia, con Stati Uniti e Canada come osservatori. A metà del 2022 i sei Paesi hanno siglato un memorandum d’intesa per lavorare insieme allo sviluppo del progetto con 26,7 milioni di euro allocati. Il progetto Ngrc ambisce a sviluppare un velivolo capace di raggiungere velocità, distanze, e altezze superiori ai modelli attuali, capace di operare nello spettro elettromagnetico con manovrabilità mai raggiunte e di penetrare i sistemi di difesa avversari (A2/AD), anche attraverso l’inter-connettività (multi-dominio) e l’uso dei droni lanciati dagli stessi elicotteri (Air launched effects).

Programmi paralleli

Il programma Nato è parallelo a un’altra iniziativa all’interno dell’Ue, lanciata da Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Svezia, che collaborano a un progetto per analizzare elicotteri alternativi per soddisfare esigenze future anche attraverso l’utilizzo di dimostratori e simulatori. Il progetto, chiamato European new generation rotary technologies (Engrt), volto ad analizzare nuove soluzioni tecnologiche per l’elicotteristica militare e con l’obiettivo di trovare anche un sostituto dell’NH90, è finanziato con quaranta milioni di euro attraverso il Fondo europeo per la Difesa e vedrà coinvolti dodici Paesi e ventiquattro industrie europee. Tali iniziative segnalano l’urgenza percepita dai principali Stati europei e NATO di dotare le proprie Forze armate di un nuovo tipo di velivolo ad ala rotante per affrontare le sfide emergenti.

Il nuovo elicottero della Nato

Del progetto Ngrc si è parlato soprattutto nel corso della conferenza International military helicopter (Imh), il forum internazionale per elicotteri di Londra, nel corso del quale l’Alleanza Atlantica ha delineato lo studio concettuale per il programma, il quale, a partire dallo scorso giugno, segue uno sviluppo in cinque fasi distribuite nell’arco di tre anni. I cinque requisiti base, decisi per il programma Ngrc, stabiliscono che la piattaforma non superi i 35 milioni di euro per unità, con un costo per ora di volo compreso tra i cinque e i diecimila euro. Tali parametri, inoltre, devono essere raggiunti con il minimo di configurazioni diverse, così da ridurre i costi stessi del programma. Nel dettaglio, finora non sono ancora stati fissati requisiti dettagliati per l’Ngrc, ma nel maggio 2021 è stato rilasciato un elenco di “attributi”, tra i quali si prevedono un’autonomia senza rifornimento di novecento miglia nautiche (1.650 chilometri) e una gamma di velocità di crociera,, di gran lunga superiori agli elicotteri tradizionali.

L’interesse italiano

La conferenza di Londra è servita anche all’Italia per annunciare i requisiti di cui le nostre Forze armate hanno bisogno per la componente ad ala rotante del futuro. Il comandante del Comando Aeronautica Militare Roma, generale Giandomenico Taricco, ha infatti ribadito che “l’elicottero resterà un asset-chiave negli scenari del futuro, e abbiamo bisogno di sviluppare la piattaforma di volo, l’avionica, le armi e le capacità di autoprotezione, perché dobbiamo combattere in un ambiente molto contestato”. I requisiti di base per qualsiasi futuro velivolo rotante italiano sono, dunque, quelli di operare in un ambiente multi-dominio; avere un’agilità e un carico utile migliorati (fino a 17 militari completamente equipaggiati); una firma acustica ridotta; una velocità di crociera superiore a 250 nodi; la capacità di essere rifornito in volo e l’interoperabilità con i veicoli senza pilota. Roma non ha ancora definito un requisito ufficiale per un rotore veloce e sta ancora valutando tutte le possibili architetture, tra cui anche la tecnologia X2 di Sikorsky. Secondo il comandante dell’Aviazione dell’Esercito (Aves), generale Andrea Di Stasio, in particolare l’elevata velocità e l’aumento di range saranno fondamentali nella definizione del prossimo elicottero.

Il Future vertical lift

L’Italia, del resto, oltre che ai programmi Nato e Ue guarda da vicino il programma dello Us Army, Future vertical lift. A inizio di dicembre l’Esercito Usa ha annunciato di aver scelto per il programma Future long-range assault aircraft (Flraa) il convertiplano della Bell Helicopter, simile al V-22 Osprey, rispetto al DefiantX proposto dal team Sikorsky-Boeing. Quest’ultimo un elicottero basato su tecnologia X2 con un doppio rotore coassiale rigido, unitamente ad un propulsore, in grado di raggiungere velocità superiori ai quattrocento chilometri orari ed elevati livelli di agilità e manovrabilità. La decisione dell’Esercito Usa è stata contestata dall’azienda di Lockheed Martin che ha chiesto all’ufficio che si occupa di verificare la correttezza dei bandi pubblici statunitensi di verificare che l’Army abbia valutato i concorrenti in conformità con i criteri dichiarati. In particolare, sotto scrutinio sono i prezzi notevolmente superiori del mezzo proposto da Bell, privilegiando l’autonomia e la velocità del rotore basculante a scapito di requisiti altrettanto importanti che favoriscono il DefiantX.

La proposta di Sikorsky

Proprio la società americana, tra l’altro, offrirà nel contesto del programma Ngrc la sua proposta per lo sviluppo di un nuovo elicottero di medio tonnellaggio basato sulla tecnologia X2, il Next generation fast helicopter (Ngfh). Il velivolo sarebbe una macchina modulare e multiruolo, bimotore, a metà strada tra il più piccolo elicottero da ricognizione e attacco RaiderX, in gara nel bando Future attack reconnaissance aicraft (Fara) del Fvl, e quello più grande pensato per il trasporto truppe d’assalto DefiantX. Sikorsky “sta analizzando l’opportunità di sviluppare una terza variante della tecnologia X2, che risponde a requisiti internazionali per un elicottero multi-ruolo capace di operare in contesti multi-dominio all’interno di scenari futuri ad alta intensità” ha spiegato ad Airpress il responsabile del programma Future vertical lift internazionale di Sikorsky, l’italiano Luigi Piantadosi, aggiungendo come la società abbia “ricevuto richieste di interesse da molti paesi Nato e alleati, e sappiamo che anche l’Alleanza sta guardando a questa tecnologia con estremo interesse, all’interno del programma Ngrc, Nato Next Generation Rotorcraft”.


formiche.net/2023/03/agili-vel…




Le donne ucraine giocano un ruolo chiave nella lotta contro la Russia


Mentre l’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina entra nel suo secondo anno, la notevole resilienza del popolo ucraino continua a stupire il mondo che osserva. Uno degli aspetti più sorprendenti della lotta dell’Ucraina contro l’aggressione russa è stata l’importanza delle donne ucraine. Da soldati in prima linea ad ambasciatrici non ufficiali, le donne ucraine stanno […]

L'articolo Le donne ucraine giocano un ruolo chiave nella lotta contro la Russia proviene da L'Indro.



Dimmi come finisce la guerra in Ucraina: se la storia recente è una guida, non con un colpo da KO


Una proporzione crescente di conflitti internazionali nell’era moderna viene portata a termine da negoziati diplomatici, non da una vittoria militare decisiva. Questa realtà è spesso denigrata da accuse di ” appeasement ” che vanno contro il sobrio calcolo. I guadagni massimizzati sono diventati la norma nelle discussioni su come dovrebbero essere coinvolti gli Stati Uniti […]

L'articolo Dimmi come finisce la guerra in Ucraina: se la storia recente è una guida, non con un colpo da KO proviene da L'Indro.