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GARANTISMI – ChatGPT o Psicologo? Sempre più persone “parlano” con la AI


In questa nuova puntata di #Garantismi insieme a Matteo Flora parliamo di come sempre più utenti si rivolgano a ChatGPT e alle AI Conversazioni per sottoporre domande e per consultarle sui temi di affetti, famiglia, relazioni, lavoro. .


guidoscorza.it/garantismi-chat…



YouTube entra nella casa dei liberali italiani e sovverte i nostri principi costituzionali


Nei giorni scorsi, un piccolo fatto di cronaca ci ha ricordato l’esistenza di un grande problema. È accaduto che, applicando le proprie, soggettive, politiche, YouTube abbia ritenuto di censurare un breve passaggio di un ampio intervento di Antonio Martin

Nei giorni scorsi, un piccolo fatto di cronaca ci ha ricordato l’esistenza di un grande problema. È accaduto che, applicando le proprie, soggettive, politiche, YouTube abbia ritenuto di censurare un breve passaggio di un ampio intervento di Antonio Martino alla Scuola di liberalismo della Fondazione Luigi Einaudi. Un intervento in cui il professore dissentiva dall’obbligo vaccinale e contestava il green pass. YouTube è dunque entrata nella casa di liberali italiani e, sovvertendone le regole, ha imposto la propria logica. Una logica censoria.

Nella mail di spiegazioni inviata alla Fondazione Luigi Einaudi il concetto è esplicito: YouTube “non ammette” affermazioni relative ai vaccini contrarie al parere della scienza ufficiale. Segue quello che la società californiana chiama “avvertimento”. In effetti, una minaccia: per una settimana la Fondazione Luigi Einaudi non potrà utilizzare il proprio account, al terzo “avvertimento” il canale della Fondazione “sarà rimosso da YouTube”.

Personalmente, ero favorevole all’obbligo vaccinale così come al green pass, ma non è questo il punto. Il punto è che, da liberale, mai mi sognerei di impedire a chi la pensa diversamente da me di sostenere le proprie opinioni. È quello che YouTube ha fatto. E l’ha fatto nella finzione che il Web sia (ancora) una libera opzione è che chi vi accede debba di conseguenza sottostare ai principi morali ed etici della multinazionale che lo ospita. In effetti, non è più così.

“Affronteremo i piccoli editori come il ghepardo che insegue una gazzella ferita”, disse Jeff Bezos all’esordio di Amazon. La minaccia si è realizzata. Il Web ha dilaniato l’editoria e i media tradizionali e gli ha sottratto il controllo dell’informazione, della conoscenza, del dibattito e della formazione etica, politica, culturale e civile della persona e delle società. Un potere oggettivamente “pubblico”. Un potere che tocca e spesso travolge diritti costituzionali, responsabilità civili e norme penali cui i Giganti del Web dovrebbero, come tutti, sottostare. Hanno voluto la bicicletta? Devono guidarla secondo il codice della strada. Ma i codici non sono tutti uguali.

Tra i principi costituzionali investiti dalla crescita del Web ci sono senz’altro la libertà di espressione e quella di informazione. Articolo 21 della Costituzione italiana, punto fermo di ogni democrazia liberale: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. Concetto ripreso dall’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Quello che sostiene che “ogni persona ha il diritto alla libertà di espressione” e che tale diritto “include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera”. L’articolo 2 è ancor più secco, lapidario: “La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati”.

Ebbene, nell’epoca in cui il 60% dell’opinione pubblica si forma sui social, le responsabilità giuridiche e civili dei media tradizionali sono di fatto passare in capo ai Giganti del Web. E finché non si sarà trovato il modo di trasferire al mondo cosiddetto virtuale le norme e i principi riconosciuti nel mondo reale le basi del nostro vivere civile, e in sostanza della nostra democrazia, saranno appaltate al capriccio, alla convenienza e ai tic di quel pugno di uomini che fanno business del Web a livello globale.

Huffington Post

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Italia-Israele, firmato l’accordo di collaborazione per la sicurezza nel Mediterraneo allargato


L’Institute for National Security Studies ha elaborato la cosiddetta “dottrina militare Dayhiya” che comporta “l’applicazione di forza sproporzionata e il causare gravi danni e distruzione alle proprietà e alle infrastrutture civili”. L'articolo Italia-I

di Antonio Mazzeo –

Pagine Esteri, 23 marzo 2023. Accordo tra due think tank di Italia e Israele per avviare progetti di ricerca congiunti sulle questioni di geopolitica e sicurezza nel Mediterraneo allargato. A firmarlo nei giorni scorsi a Roma il presidente della Fondazione Med-Or Marco Minniti (ex ministro dell’Interno, Pd) e il direttore esecutivo dell’Institute for National Security Studies (INSS) di Tel Aviv, prof. Manuel Trajtenberg.

Quello tra la fondazione promossa e finanziata dall’holding del complesso militare-industriale Leonardo SpA e l’INSS di Tel Aviv è il primo memorandum di tale genere firmato tra un’entità italiana e una israeliana. “Per Med-Or l’avvio di questo rapporto di collaborazione è estremamente importante”, ha dichiarato l’ex titolare del Viminale. “Avremo modo di sviluppare progetti comuni di ricerca e di cooperazione scientifica su tematiche e in settori strategici che sono al centro dei nostri programmi di lavoro. INSS è infatti una realtà a livello internazionale, soprattutto per le sue attività su temi come sicurezza e geopolitica, e potremo lavorare per approfondire questioni sempre più rilevanti, per i nostri due paesi, anche alla luce degli straordinari cambiamenti di cui la regione del Mediterraneo è oggetto e che vedranno nei prossimi anni Italia e Israele sempre più coinvolti”.

L’accordo di collaborazione punta nello specifico all’organizzazione di eventi e seminari, in Italia e in Israele, su tematiche inerenti la politica estera, di difesa e sicurezza; lo sviluppo di programmi di scambi tra ricercatori dell’INSS e della Fondazione Med-Or; il finanziamento di borse di studio (erogate dall’istituzione di Leonardo) a studenti israeliani per corsi di master presso università italiane.

“L’INSS di Tel Aviv è un think tank indipendente e no profit, che grazie a una ricerca innovativa e dagli alti standard, e alla presenza di ricercatori provenienti dal mondo accademico e da quello della sicurezza e dell’intelligence israeliana, è ampiamente considerato, qualitativamente parlando, tra i migliori sulla difesa e sicurezza nella regione mediorientale e a livello internazionale”, enfatizza la Fondazione guidata da Marco Minniti.

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Il presidente della Fondazione Med-Or, Marco Minniti, e il direttore Esecutivo dell’INSS, Prof. Manuel Trajtenberg

Affiliato all’Università di Tel Aviv (la più grande istituzione accademica d’Israele con oltre 30.000 iscritti), l’Institute for National Security Studies ha svolto per conto delle autorità governative israeliane importati studi sulle questioni relative alle problematiche militari e strategiche, terrorismo, conflitti a bassa identità, spese militari nell’area mediorientale, cyber war, ecc.. L’INSS organizza meeting e conferenze a cui partecipano leader politici e i vertici delle forze armate (in particolare la conferenza annuale su Cybersecurity e Intelligence). Fondato nel 1977 come Centro per gli Studi strategici dell’Università di Tel Aviv dal generale (in pensione) Aharon Yariv, già capo intelligence dell’IDF, nel 1983 il Centro fu denominato “Jaffee Center for Strategic Studies” e nell’ottobre 2006 assunse il suo nome odierno, rendendosi autonomo economicamente dalla Tel Aviv University. Prima della sua trasformazione, il “Jaffee Center for Strategic Studies” è stato diretto dal generale Shlomo Gazit, ex capo della Direzione d’intelligence delle forze armate, “coordinatore” delle operazioni del governo israeliano nei Territori occupati dal 1967 al 1974 e finanche Presidente della Ben-Gurion University per otto anni dopo il suo ritiro dalla vita militare.

L’Institute for National Security Studies ha elaborato la cosiddetta “dottrina militare Dayhiya” che comporta “l’applicazione di forza sproporzionata e il causare gravi danni e distruzione alle proprietà e alle infrastrutture civili”. La dottrina è stata formalizzata alla vigilia del sanguinoso attacco contro Gaza del biennio 2008-09 con la pubblicazione di un paper da parte del colonnello (riservista) Gabriel “Gabi” Siboni, dal titolo Disproportionate Force: Israel’s Concept of Response in Light of the Second Lebanon War (ottobre 2008).

Il prof. Manuel Trajtenberg è direttore esecutivo dell’INSS dal maggio 2021. Economista con un dottorato all’Università di Harvard è stato fondatore e primo presidente del National Economic Council della Presidenza del consiglio dei ministri di Israele dal 2006 al 2009. Successivamente ha ricoperto per un quinquennio la carica di presidente del Comitato finanze e pianificazione del Consiglio nazionale per l’Istruzione superiore, nonché responsabile del Comitato per le trasformazioni sociali ed economiche istituito dal governo dopo le proteste di massa del 2011. Manuel Trajtenberg è stato anche parlamentare alla Knesset con l’Unione sionista (2015-17) e vanta una consolidata esperienza nel settore militare-sicuritario: già “esperto-consulente” della Direzione per la ricerca e lo sviluppo del Ministero della difesa (ente che in coordinamento con le industrie belliche promuove i programmi di sviluppo di nuovi sistemi e tecnologie militari); rappresentante del Brodet Committee per il bilancio della difesa dopo la Seconda guerra in Libano; membro del Comitato scientifico del gruppo industriale aero-spaziale Rafael Advanced Defense Systems durante il programma di sviluppo del sofisticato sistema “anti-missile” Iron Dome; membro del forum che ha dato vita alla Direzione nazionale cyber.

La Fondazione Leonardo Med-Or è stata istituita nel 2021 con l’obiettivo di promuovere attività culturali, di ricerca e formazione scientifica, al fine di rafforzare i legami, gli scambi e i rapporti internazionali tra l’Italia e i Paesi dell’area del Mediterraneo allargato fino al Sahel, Corno d’Africa e Mar Rosso (Med) e del Medio ed Estremo Oriente (Or). “Leonardo Med-Or è nata per unire competenze e capacità dell’industria con il mondo accademico per lo sviluppo del partenariato geo-economico e socio-culturale”, spiegano i promotori. I settori di ricerca ed intervento comprendono innanzitutto la safety, la security, l’aerospazio e la difesa, in Italia e all’estero. La fondazione ha avviato diversi progetti di “cooperazione internazionale”: con il Regno del Marocco (borse di studio per studenti in collaborazione con il Mohammed Polytechnic University di Rabat e la LUISS di Roma); con le Repubbliche del Niger, Somalia,Libano e con enti governativi e centri di ricerca di Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Giordania, Qatar e Yemen.

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Con il presidente Marco Minniti siede nel consiglio di amministrazione della Fondazione Med-Or, in qualità di direttrice generale, Letizia Colucci, contestualmente presidente del Cda di MBDA Italia (società leader nella produzione di sistemi missilistici avanzati, controllata in parte da Leonardo), membra dei Cda delle aziende aerospaziali Avio SpA ed e-Geos e di Telespazio Iberica. Dall’ottobre 2022 Med-Or può contare pure in un International Board di altissimo livello, composto da 26 persone (politici, manager industriali e docenti universitari) provenienti da 23 paesi di Europa, Stati Uniti d’America, Africa e Medio Oriente. Tra essi compare David Meidan, potente uomo d’affari ed ex funzionario del governo israeliano, “operativo nell’esportazione di alta tecnologia all’avanguardia prodotta in Israele”, così come è stato presentato all’evento ufficiale di costituzione della Fondazione Med-Or.

Prima di dedicarsi all’export militare, David Meian ha lavorato dal 1977 al 2011 con il Mossad, l’agenzia d’intelligence e spionaggio d’Israele, e con la super segreta Unit 8200, l’unità dell’esercito che opera in stretto contatto con gli enti spionistici statunitensi come la NSA – National Security Agency. “Uno dei suoi ruoli principali è stato stabilire relazioni non ufficiali con i paesi del Medio Oriente che non hanno relazioni diplomatiche con Israele”, ha spiegato la fondazione guidata da Marco Minniti. Qualche tempo fa David Meidan è stato inviato in Turchia dalle autorità di Tel Aviv per rafforzare le relazioni diplomatiche con il presidente Erdogan. In passato era stato pure coordinatore speciale per i prigionieri di guerra e i dispersi in azione per conto del primo ministro Nemjamin Netanyahu.

Nell’International Board di Med-Or siedono inoltre Sir Alex Younger, già Direttore del Secret Intelligence Service (MI6) del governo britannico e John Negroponte, vicesegretario di Stato USA dal 2007 al 2009 e prima ancora vice consigliere per la sicurezza con Ronald Reagan presidente (1987-1989), ambasciatore presso le Nazioni Unite (2001-2004) e direttore dell’Intelligence nazionale USA con George W. Bush (2005-2007).

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La concorrenza strategica tra Pechino e Washington mette in dubbio la politica dell’‘una Cina’


Il pessimismo circonda il futuro delle relazioni Cina-USA e la possibilità di un conflitto tra le due potenze nucleari. Lo Stretto di Taiwan è diventato il più probabile focolaio di conflitto tra la concorrenza strategica degli Stati Uniti con la Cina e il crescente disaccordo sulla questione di Taiwan. Sebbene la politica One China degli […]

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Guerra in Ucraina: un’Europa sempre più orwelliana?


«… i Ventisette discutono in modo orwelliano del rimborso degli Stati membri che forniscono all’Ucraina munizioni attingendo dai fondi dello Strumento Europeo per la Pace (EPF). D’altronde, Bruxelles ha già offerto a Kiev aiuti militari per 3,6 miliardi di euro proprio grazie ai denari dell’EPF per la cooperazione e promozione della pace». Grazie a questo passo del ‘Riassunto geopolitico della giornata’, pubblicato lo scorso […]

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USA – Cina: non è troppo tardi per fermare una nuova guerra fredda


Le relazioni tra Stati Uniti e Cina stanno precipitando pericolosamente verso il basso e nessuna delle due parti sembra in grado di invertire la tendenza. Eppure è imperativo che le due maggiori economie del mondo trovino un modus vivendi se si vuole preservare la pace del pianeta. Si consideri il recente contrattempo tra Stati Uniti […]

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28 marzo, presentazione “La privacy degli ultimi”


Martedì 28 marzo, nell’ambito de “I Martedì della Privacy”, iniziativa dell’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati, dalle ore 17:00 presenterò il mio libro “La privacy degli ultimi” edito da Rubbettino. Per info qui.


guidoscorza.it/28-marzo-presen…



Michail Bulgakov – Il maestro e Margherita


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Israele. Riforma delle Giustizia, Netanyahu arretra di fronte alle proteste


Dopo una notte di scontri tra manifestanti e polizia, blocchi stradali e roghi a Tel Aviv e in altre città, il premier messo alle strette dovrebbe annunciare il congelamento del suo progetto legislativo giudiziario. Pesano anche le voci dissidenti nel suo

di Eliana Riva –

Pagine Esteri, 27 marzo 2023 – La scelta del primo ministro Netanyahu di licenziare il ministro della Difesa Yoav Gallant si è rivelata un errore strategico: l’intensificarsi delle proteste ha portato migliaia di persone nelle piazze, violenze, disordini, grandi scioperi che hanno causato ritardi e cancellazioni dei voli all’aeroporto di Tel Aviv. Si attende oggi il discorso con il quale Netanyahu dovrebbe comunicare ufficialmente il “congelamento” della contestata Riforma della Giustizia. Ne parliamo con il direttore di Pagine Esteri, Michele Giorgio, da Gerusalemme.
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Electron: un nuovo modo di fare spazio


È andata bene questa volta: circa 19 minuti dopo il decollo, Rocket Lab ha confermato che il primo stadio del suo Electron è stato localizzato nel Pacifico dopo il suo ammaraggio con i paracadute. I tecnici dell’azienda faranno sapere a breve se il relitto potrà essere poi riutilizzato in una nuova missione. Un recupero diverso […]

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Tips Mastodon: come usare i gruppi/forum Friendica e le comunità Lemmy


Sei un utente Mastodon e vorresti usare i gruppi/forum Friendica e le comunità Lemmy? Allora questa guida fa per te!

NB: questo post è la versione semplificata di un altro post, molto più articolato, pubblicato qualche settimana fa. Consigliamo, a chi avesse tempo o curiosità, di leggerlo comunque, anche al fine di conoscere dettagli interessanti sul Fediverso in generale. In entrambi i casi si tratta di “utenze” del fediverso e che, come ogni utenza del fediverso (=gli utenti che lo popolano)...

Source



BONES AND ALL DI LUCA GUADAGNINO


Da vedere per la riuscita commistione dei generi: il teen movie vira in horror, diventa love story, si traveste da road movie, non necessariamente in quest’ordine, anzi senza nessun ordine.

#cinema

iyezine.com/bones-and-all-di-l…



Profeta


Può una persona seria prendere in considerazione la “Chiesa dell’Altrove”? Non solo può, ma deve. E nel farlo rivolga un pensiero riconoscente all’Elevato, che ne è il profeta: Beppe Grillo. Perché al giro precedente, quello politico, molti di noi, ed io

Può una persona seria prendere in considerazione la “Chiesa dell’Altrove”? Non solo può, ma deve. E nel farlo rivolga un pensiero riconoscente all’Elevato, che ne è il profeta: Beppe Grillo. Perché al giro precedente, quello politico, molti di noi, ed io fra questi, presero in considerazione la sostanza, traendone indignazione per quel miscuglio di qualunquismo e moralismo senza etica che ne promanava. Ma al giro mistico m’è comparsa la luce: la sostanza è un inganno in cui cadono gli allocchi, quel che conta è la forma. E Grillo impartisce una grande lezione.

Al giro politico ci si chiese come poteva tanta gente andare appresso a soluzioni che non risolvevano nulla, a proposte che scassavano tutto, a un personale composto da incapaci. Vedemmo affermarsi non una classe politica eterodiretta, come pure si era temuto, ma priva di direzione e senso. Il più sveglio e trasformista capì al volo le regole del potere senza idee e adottò tutte le idee che potessero tenerlo al potere. Quando decise di mettersi in proprio il suo peso elettorale risultò minore della cerchia dei parenti stretti. Guidarono due governi di segno opposto, intestandoli al medesimo presidente che non rispondeva a manco uno dei criteri posti a fondamento del credo politico, lasciandogli poi la gestione di quel che resta dello straordinario raccolto elettorale. L’Italia è il Paese in cui il ’68 è finito nei primi anni ’80, anche questa roba sarà digerita con la lentezza richiesta da una rapa mal cotta.

Ma la rivelazione arriva oggi. Vi lascio poche indicazioni profetiche, giusto per capirsi. E vi invito caldamente a non ridere, perché poi veniamo alla faccenda seria e alla lectio magistralis del Grillo. La chiesa è stata fondata <<a mezzogiorno del solstizio d’inverno dell’anno 2022 dell’Era Volgare>>. E se lo dice lui, che è volgare, sa di che parla. Non è incompatibile con le altre chiese, pertanto potete continuare a credere in quello e chi vi pare. Prevede un frammischione di minchionerie galattiche, mutuate da una crassa ignoranza quantica: <<Il nostro universo potrebbe non essere l’unico, ma solo uno fra molti universi paralleli. Tutto questo ci porta a pensare che l’umanità sia davvero poca cosa rispetto alla Realtà delle ultime rappresentazioni di scienza. Dunque la Realtà religiosa deve per forza trovarsi Altrove>>. Una profondità che neanche un’ostinata stipsi può indurre. Facendo eco ai risultati del primo giro, la versione mistica recita: <<Altrove tutte le domande “sbagliate” sono “giuste” e tutte le risposte “giuste” sono “sbagliate”>>. Sicché se vedete piangere il ritratto di Giovanni Giolitti sapete anche che l’Altrove potrebbe trovarsi a Montecitorio. Secondo la più classica scuola Mamma Ebe, senza neanche passare dal voto on line, a comandare è l’Elevato, che vi suggerisce: <<Per guarire dalle malattie dell’Oggi occorre rimuovere il superfluo che ci intossica. Un Elevato fra gli architetti disse che “meno” è “più”. Ma “meno” è anche “cura”. Per vivere meglio, dunque, dobbiamo smettere di chiederci cosa vogliamo e iniziare a chiederci cosa non vogliamo>>. Mi fermo qui, prima che vi convertiate.

Il messaggio è benedetto, che traduco perché siete testoni: volete capirlo che potrei far credere qualsiasi cosa? Non a tutti, certo, ma posso creare tante comunità d’invasati con le quali dovrete poi voi fare i conti; avete mai visto, di notte, sui canali farlocchi, i predicatori americani ciarlatani che se avesse intrapreso la carriera Giucas Casella (<<quando te lo dico io, quando te lo dico io>>) lo avrebbero fatto papa? voi guardate, io lo faccio; vi è sfuggito in che modo funziona il digitale: una volta che agguanti i polli con una fregnaccia poi gli appioppi le altre; e posso passare dalla politica alla fede perché voi siete fessi a ridete della sostanza, mentre dovreste terrorizzarvi per la forma. Capace di sformare svalvolati.

Grazie, Grillo. Lei è un genio. Se continueremo a non capire, a non vedere, la colpa del Grillo sarà nostra. Come lo fu.

La Ragione

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In Cina e Asia – La "Davos cinese” allenta le tensioni Cina-Usa


In Cina e Asia – La davos
La "Davos cinese" allenta le tensioni Cina-Usa
L'Honduras abbandona Taiwan
Posticipata la telefonata tra Xi e Biden
Prime esercitazioni congiunte Usa-Ue nell'Indo-Pacifico
Hong Kong: la polizia approva una delle prime manifestazioni di protesta dal 2020

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AFRICA. Unicef: Nel Sahel a rischio la vita di oltre 10 milioni di bambini


Secondo il rapporto dell’Agenzia Onu, in Burkina Faso, Niger e Mali i bambini sono intrappolati nella morsa della violenza jihadista e subiscono gli effetti del cambiamento climatico. Nel 2022, un picco della mortalità infantile a causa degli scontri arma

di Valeria Cagnazzo

Pagine Esteri, 27 marzo 2023 – Il 2022 è stato il più sanguinoso degli ultimi dieci anni per i bambini della regione del Sahel. A renderlo noto un recente rapporto dell’Unicef, l’agenzia dell’Onu per i diritti dell’infanzia. Oltre dieci milioni di bambini in Burkina Faso, Mali e Niger, si legge, hanno bisogno di assistenza umanitaria: a mettere a repentaglio le loro vite, in una delle regioni più povere del pianeta, insieme alla fame endemica è la violenza dei conflitti armati, a cui si aggiungono le conseguenze del cambiamento climatico.

“Il conflitto (in queste aree, ndr) può non avere confini precisi, forse non ci sono battaglie da prima pagina, ma lentamente e senza dubbio le cose si stanno facendo ogni giorno peggiori per i bambini”, ha dichiarato il portavoce dell’Unicef, John James. “Milioni di loro sono adesso intrappolati nel mezzo della crisi”.

L’Unicef ha definito “brutale” il conflitto che devasta il Sahel e che ha trovato proprio nei bambini i suoi principali bersagli. Da oltre dieci anni, la crescente insicurezza politica degli Stati ha lasciato sempre più spazio ai gruppi jihadisti, che quotidianamente compiono attacchi terroristici contro le milizie governative ma soprattutto contro i civili per il controllo di villaggi e giacimenti d’oro e di altre materie prime. A pagarne le spese, nel 2022 più che negli anni precedenti, sono stati i bambini.

Nei tre Paesi in questione, infatti, centinaia di bambini sono stati rapiti dai gruppi ribelli e se ne sono perse le tracce. Molti altri sono morti a causa delle ferite da arma da fuoco riportate negli scontri nei loro villaggi o dall’esplosione di ordigni bellici. In Burkina Faso, che ha subito due colpi di stato l’anno scorso, la violenza dei gruppi jihadisti ha provocato nei primi nove mesi del 2022 la morte di un numero di bambini tre volte superiore rispetto al 2021. Ai bambini uccisi, si sommano quelli costretti dalle milizie ribelli a impugnare le armi e a unirsi alle loro file come bambini-soldato.

La nuova strategia bellica dei gruppo jihadisti ha messo ulteriormente a repentaglio i più piccoli, in Paesi in cui l’età media della popolazione è bassissima e almeno il 60% degli abitanti sono minorenni. Se prima il bersaglio dei jihadisti era l’esercito governativo, e se i civili venivano colpiti negli scontri si trattava di “casualties”, adesso nel mirino della violenza dei ribelli ci sono proprio gli anziani, le donne e i bambini che vivono pacificamente nei villaggi. Colpendo loro, la forza jihadista dimostra la propria superiorità su uno Stato assente e debole, e conquista territori senza incontrare resistenza. Centinaia di bambini rimangono così uccisi negli attacchi.

Se non muoiono negli scontri, a ucciderli può essere la fame. Un’altra strategia dei gruppi ribelli dal 2021, in una delle aree più malnutrite del mondo, è quella di contaminare le fonti idriche e di distruggere le riserve di cibo che incontrano al loro passaggio. Affamare i villaggi vuol dire assoggettarli, mentre lo Stato latita. Per l’organismo di un neonato e di un bambino, la malnutrizione significa arresto della crescita, danni neurologici, infezioni severe, e, infine, morte.

Anche le scuole sono nel mirino dei jihadisti. I gruppi armati ribelli danno fuoco agli edifici e rapiscono o uccidono gli insegnanti. Le conseguenze sono drammatiche. Oltre 8.300 scuole sono state chiuse nel Sahel: si parla di una scuola su cinque in Burkina Faso e quasi una su tre nella regione di Tillaberi in Niger. “Gli insegnanti sono costretti a fuggire, i bambini hanno troppa paura di andare a scuola, le famiglie sfollano dai loro villaggi, gli edifici vengono distrutti”, spiega John James.

Alla violenza, si aggiunge il cambiamento climatico a mettere a repentaglio ulteriormente la vita dei bambini. Nel Sahel centrale, infatti, gli effetti del surriscaldamento globale sono tra i più drammatici del pianeta, con temperature che aumentano 1,5 volte più rapidamente rispetto alla media mondiale. Le risorse idriche si stanno prosciugando, e al tempo stesso le precipitazioni irregolari possono diventare a volte così violente da provocare alluvioni che distruggono i raccolti. Si stima che finora il cambiamento climatico abbia prodotto nei tre Paesi oltre 2,7 milioni di sfollati, costretti a vivere da profughi in condizioni di estrema miseria. Per le famiglie che non lasciano il proprio villaggio, l’incertezza climatica significa fame, sete, malattie e spesso la perdita dei propri figli.

La crisi umanitaria in quest’area è destinata, secondo l’Unicef, a peggiorare se non si interverrà con aiuti internazionali e se i governi interni non investiranno in maniera prioritaria nella protezione dei civili e nell’accesso ai servizi di assistenza primaria. Si sta, tra l’altro, già espandendo con la sua violenza ai Paesi vicini, come il Togo e il Benin. L’Agenzia dell’Onu ha lanciato un appello di 473,8 milioni di dollari per il Sahel centrale per il 2023, e nel suo report lancia un allarme per i mesi a venire: sarà da giugno ad agosto 2023 che la crisi umanitaria avrà gli effetti “più catastrofici” sulla vita dei bambini del Sahel.

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Sustanalytics – Il report Ipcc (non) raccontato dai media cinesi


Sustanalytics – Il report Ipcc (non) raccontato dai media cinesi cina ipcc
Il sesto report Ipcc sui cambiamenti climatici ha lanciato un appello all'umanità, ma il discorso pubblico stimolato dai media è ancora acerbo, anche in Cina. La nuova puntata con la rubrica dedicata ad ambiente, energia e cambiamenti climatici in Asia

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PRIVACY DAILY 78/2023


Chi è accusato di un reato ha diritto alla privacy? Secondo il College of Policing britannico, no. La dichiarazione è arrivata dopo che le organizzazioni dei media hanno sollevato preoccupazioni per una proposta di modifica alle linee guida del College, secondo la quale le forze di polizia in Inghilterra e Galles non avrebbero più dovuto... Continue reading →


La ‘stanga’ di Mattarella vale per tutti


Metti, una sera, a cena due rampolli preoccupati di salvare il salvabile dell’impero costruito dal genitore; una quasi moglie silente ma non indifferente ed assente; una volpe della politica che fa più politica di un ministro, pur se non è mai stato in vita sua parlamentare… Metti, insomma, una sera a cena Marina e Piersilvio, […]

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Migranti: Governo Meloni ai limiti del ridicolo


Per quanto mi riguarda, per cultura, per abitudine, per l’atteggiamento scientifico che mi è proprio, non sono di quelli che si vantano tutti soddisfatti di aver detto qualcosa che più o meno puntualmente si è verificato. Ma certe volte gli avvenimenti per dir così ‘le cose te le tirano‘! Tra le tante affermazioni poco attendibili […]

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News da Marte #13 | Coelum Astronomia

"Riprendiamo il filo delle attività di Perseverance e Ingenuity nel cratere Jezero. Seguiamo l'esplorazione con tantissimi video e foto."

coelum.com/news/news-da-marte-…

#13


Il Comando Sud degli Stati Uniti e il colonialismo del XXI secolo | Infoaut

“È singolare che parlino delle ‘risorse’ di luoghi che non abitano; è questa la logica a cui sottendono governanti, ministri e uomini d’affari. Per le comunità l’estrattivismo, l’esproprio e lo sradicamento hanno molteplici volti. Imperialismo e colonialismo interno si alternano. Molti dei territori bramati dagli imperi sono già stati certificati come zone di sacrificio dai governi nazionali e provinciali“

infoaut.org/conflitti-globali/…





"Non potevo non partecipare anche a questa manifestazione indetta dal collettivo di fabbrica della GKN-dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale del PRC-S.


Mentre Cuba manda medici in Calabria gli Stati Uniti con la solita prepotenza imperialista interferiscono con le decisioni di una regione italiana. Il paes


Sei stato TikTok'ed - Ministero della Verità del Regno Unito - Una "catena di morte" per domarli tutti. Ecco Digital Bridge, la newsletter di @markscott82


Bentornati su Digital Bridge! Sono Mark Scott, capo corrispondente tecnologico di POLITICO , e porto un avvertimento per quelli di noi che amano ciò che facciamo: c'è sempre il lavoro di un'altra persona che è migliore del tuo. Mostra Uno . Vado a crogiolarmi in una grande tazza di caffè

@Pirati Europei

questa settimana:

— Il capo di TikTok è nel posto caldo a Washington. La sua grigliata oggi mostra come Washington mescoli la sicurezza nazionale con il protezionismo.

— Melanie Dawes, capo dell'autorità britannica di regolamentazione dei contenuti Ofcom, vuole chiedere conto a Big Tech, ma non vuole sorvegliare i contenuti stessi.

— Qual è il modo migliore per combattere la sicurezza informatica sempre più sofisticata, la disinformazione e le minacce di frode? I cervelloni di Meta pensano di avere la risposta.

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Il Consiglio dell'UE fa un nuovo tentativo sulla direttiva per i lavoratori delle piattaforme


L'ultimo testo di compromesso, visionato da EURACTIV, è il primo tentativo degli svedesi di mettere nero su bianco da quando sono subentrati alla presidenza ceca a gennaio. A dicembre, Praga non ha raggiunto la maggioranza qualificata quando i paesi dell'UE si sono divisi sul tema controverso dello status dei lavoratori.

@Lavoratori Tech

La presidenza svedese del Consiglio dell'UE ha proposto di restringere la deroga per la presunzione di occupazione, una delle parti più controverse della direttiva sui lavoratori tramite piattaforma, in un nuovo tentativo di colmare le divergenze dopo l'interruzione dei negoziati a dicembre .

La direttiva, proposta per la prima volta dalla Commissione nel dicembre 2021, introduce una presunzione legale di occupazione per i lavoratori su piattaforma "lavoratori autonomi" erroneamente classificati. Cerca inoltre di regolamentare la gestione algoritmica sul posto di lavoro, una novità assoluta a livello dell'UE.

L'articolo di Di Théo Bourgery-Gonse è su EURACTIV

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L'Europa che vorrebbe combattere la pedofilia on line senza troppi scrupoli su violazioni della crittografia, conservazione indiscriminata dei dati e rimozioni sommarie dei contenuti


Nei commenti formali su un disegno di legge volto a combattere il materiale pedopornografico (CSAM), i paesi dell'UE hanno evidenziato la crittografia end-to-end, la rapida rimozione di tale materiale e la conservazione delle prove, secondo i commenti interni visti da EURACTIV.

@Pirati Europei

Quindici governi europei hanno fornito un feedback sul disegno di legge per combattere il CSAM in un documento di commento del 15 marzo. Il commento, seppur parziale, indica alcuni dei punti di preoccupazione più significativi sollevati dalle capitali Ue.

Il commento è stato fornito il mese scorso nel contesto della discussione in corso nel Law Enforcement Working Party, un organo tecnico del Consiglio dell'UE che apre la strada all'approvazione ministeriale delle proposte legislative.

@The Privacy Post @Privacity

L'articolo di Julia Tar è su Euractiv



Flat tax. Verso uno Stato minimo | La Città Futura

"La delega al governo sul fisco favorisce gli alti redditi, i redditi da capitale, l'evasione e l'elusione fiscale. Il minor gettito sarà a scapito dei lavoratori dipendenti, dei contribuenti onesti, dei bassi redditi e delle prestazioni pubbliche. [...] Ci sarà quindi da aspettarsi uno stato minimo di tipo ottocentesco per tutti e maggiori sofferenze per le zone svantaggiate, mentre prevarrà la differenziazione fra i diritti e sarà incentivato l'egoismo."

lacittafutura.it/editoriali/fl…



INTERVISTIAMO: Alessandro Piccinelli


📣 INTERVISTIAMO: Alessandro Piccinelli

Alessandro Piccinelli è colui che ha raccolto l'eredità del grande Gallieno Ferri, come copertinista di Zagor, "lo spirito con la scure".
#Fumetti
iyezine.com/alessandro-piccine…




Cina: il sistema di credito sociale come metodo


Il sistema di credito sociale cinese è ampiamente visto in Occidente come un sistema di sorveglianza digitale per classificare e guidare le persone attraverso premi e punizioni. Questa percezione continua nonostante gli sforzi degli studiosi per costruire un quadro moralmente normalizzato, piuttosto che ideologicamente carico, per comprendere il sistema. Il sistema di credito sociale dovrebbe […]

L'articolo Cina: il sistema di credito sociale come metodo proviene da L'Indro.



Il parere della Procura Generale è del tutto immotivato. Perché Cospito deve restare al 41bis? È evidente, ormai, anche in base a pronunciamenti istituzional


L’infinita multiguerra siriana: tra Usa e Iran lo scontro si fa diretto


Almeno 11 morti negli attacchi aerei americani su gruppi legati a Teheran. Prima un drone iraniano avrebbe ucciso un contractor. Missili sul giacimento Al Omar L'articolo L’infinita multiguerra siriana: tra Usa e Iran lo scontro si fa diretto proviene da

di Michele Giorgio

Pagine Esteri, 25 marzo 2023 – È di almeno 11 morti il bilancio degli attacchi aerei Usa contro postazioni di milizie fedeli all’Iran nell’area di Deir ez-Zor, nella Siria orientale. Per alcuni si tratta dell’antipasto di uno scontro militare ampio che potrebbe avvenire in futuro tra Washington e Teheran. Autorizzati dal segretario della Difesa, Lloyd Austin, i bombardamenti aerei hanno ucciso sei persone in un deposito di armi, secondo la versione data dagli americani, nel quartiere di Harabish di Deir ez-Zor. Altri tre nell’area desertica di Al Bukamal e altri due nella periferia meridionale di Al Mayadeen. Anche due siriani sono stati uccisi dalle bombe. Gruppi filoiraniani hanno risposto lanciando razzi contro il giacimento petrolifero di Al Omar, situato nei pressi di una base della Coalizione a guida statunitense, senza causare vittime. Intanto non è chiaro se sia effettivamente morto un contractor Usa in un precedente attacco con un drone contro una base militare americana nella zona di Khrab al Jeer. Alcune fonti lo danno per certo, altre sono state più vaghe.

Il rischio è di una escalation militare tra Iran e Usa in Siria, proprio nel momento in cui il paese arabo, colpito dal recente terremoto, ha spezzato l’isolamento internazionale in cui è stato tenuto dopo il 2011 e sta riallacciando i rapporti con il mondo arabo (presto l’Arabia saudita riaprirà la sua ambasciata a Damasco) contro la linea degli Usa e di diversi paesi europei. La Coalizione a guida Usa che negli anni passati ha combattuto le forze dell’Isis in Siria potrebbe ora trasformarsi in una sorta di fronte anti-Iran. Elicotteri della Coalizione ieri hanno sorvolato per ore il deserto all’incrocio dei confini tra Siria, Giordania e Iraq e il campo di Al-Rukban, allo scopo di monitorare i movimenti delle forze filoiraniane.

La ripresa delle relazioni diplomatiche tra Teheran e Arabia saudita annunciata a metà mese, che per gli analisti allenterà le tensioni nella regione mediorientale, è stata accolta con disappunto dalla Casa Bianca (e Israele) e sembra aver spinto l’Amministrazione Biden ad adottare una linea ancora più dura nei confronti dell’Iran. Washington peraltro accusa la Repubblica islamica di aiutare militarmente la Russia nella guerra contro l’Ucraina. Da giorni le forze filoiraniane, presenti da anni in Siria a sostegno dell’esercito regolare siriano, sono in stato di allerta. E si sono ritirate da alcune postazioni per dirigersi verso siti fortificati in vista di nuovi raid aerei Usa.

In Siria ci sono anche 900 militari statunitensi, schierati per la prima volta nel territorio del paese arabo durante la campagna dell’Amministrazione Obama contro lo Stato islamico. Addestrano e collaborano con le Forze democratiche siriane (Sdf) a maggioranza curda. Due settimane fa la Camera dei Rappresentanti Usa ha bocciato una risoluzione bipartisan che avrebbe richiesto al presidente Biden di ritirare tutte le truppe americane dalla Siria entro 180 giorni. Il Congresso comunque non ha mai autorizzato le forze armate statunitensi a combattere le formazioni sostenute dall’Iran in Siria. I soldati Usa per la maggior parte sono dispiegati in basi nelle aree della Autonomia curda dove sono situati la maggior parte dei giacimenti petroliferi siriani. Damasco accusa gli Usa (e i curdi) di «rubare» alla Siria il suo petrolio e di inviarlo nel Kurdistan iracheno, dove sarebbe poi venduto sul mercato internazionale. In questo modo, spiega, vengono sottratte risorse energetiche e valuta pregiata alle casse dello Stato siriano.

La tensione è molto alta nel nord e nell’est della Siria dove peraltro continuano a colpire e ad uccidere cellule dello Stato islamico. I jihadisti nelle ultime ore hanno compiuto un’altra strage. Almeno 15 persone, che cercavano tartufi nella zona di Hama, state uccise a coltellate: sette erano civili, otto facevano parte di una milizia filogovernativa. Altre 40 persone risultano disperse. Alcune settimane fa altri civili erano stati massacrati dall’Isis che, attraverso queste stragi, cerca di creare delle «aree proibite» alla popolazione locale da tenere sotto il suo controllo esclusivo. Sempre ieri soldati di Damasco si sono scontrati con miliziani di Hayat Tahrir al-Sham, l’ex fonte al Nusra (l’ala siriana di Al Qaeda) nella provincia di Aleppo. Almeno dieci i morti. Pagine Esteri

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di Alessandro Portelli, 25.03.2023 - Fosse Ardeatine - Giorgio Leone Blumstein era nato nel 1895 a Leopoli, città dell’Ucraina. È morto il 24 marzo 19


PRIVACY DAILY 77/2023


Trump e Putin arrestati? Una serie di immagini generate da un’AI si è presa gioco di questi potenti personaggi. Le immagini altamente dettagliate e sensazionali hanno inondato Twitter e altre piattaforme negli ultimi giorni, accompagnando la notizia che Trump deve affrontare possibili accuse penali e che la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di... Continue reading →


Oggi è il Dantedì, la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri!

Un’occasione per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante, con tante iniziative organizzate dalle scuole, dagli studenti e dalle istituzioni culturali.

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