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L'esercito italiano è paragonabile a quello americano?

Se si parla di addestramento e professionalità l'esercito italiano è migliore. potrà non sembrare, ma nelle missioni internazionali c'è grande rispetto per le forze italiane. spesso l'italia ha avuto il ruolo di comando delle missioni controllando anche e coordinando truppe estere. sia in termini di capacità di addestramento, efficienza operativa e anche competenza della gerarchia e ufficiali. quando l'esercito con mandato ONU ha "amministrato" temporaneamente dei territori, ha fatto un lavoro organizzativamente talmente buono, che chi poi veniva in italia non riusciva a capacitarsi che invece in italia fosse un tale casino. on questo non sto dicendo che voglio una giunta militare al governo eh… sia ben chiaro. la democrazia e la libertà sono tutto. ma solo che un piccolo pezzo d'italia che funziona esiste. se poi si parla di numeri ed equipaggiamento allora beh… allora all'esercito italiano mancano tanti equipaggiamenti che in caso di guerra potrebbero essere determinanti. diciamo che di fatto dipendiamo dalla NATO per una efficace difesa. in epoca moderna si tende poi a privilegiare aeronautica e marina, perché la guerra moderna anche se di difesa di una nazione non si combatte più ai confini, nel senso che devi affrontare un problema ben prima di avere un esercito al confine nazionale. serve capacità di proiezione. in questo senso aiutare l'ucraina è già difendere i confini italiani. solo se l'ucraina avesse scelto senza ricatti e condizionamenti di stare con la russia (ma mai nessuno lo fa) allora difendere l'ucraina sarebbe un atto di aggressione verso la russia. molti stati ex sovietici hanno cercato rifugio nell'unione europea non per valori europeisti ma come strategia di allontanamento dalla russia. contrariamente alla gran bretagna verso la UE, con la sua brexit, uscire da alleanze con la russia è sempre stato più complicato. con questo si può considerare non sincera l'adesione all'UE, senza condivisione di valori, ma non si può negare l'evidente scelta cosciente di volersi allontanare di un alleato così terribile come la Russia o l'URRSS.

in reply to simona

È evidente che una certa professionalità ci sia, anche nel campo delle industrie che lavorano per la difesa, ma le risorse e le attrezzature non bastano a rendere, non dico l'Italia, ma almeno l'Europa potenzialmente autonoma dagli USA. Questo non perché uno ci debba litigare, ma perché poterlo fare è necessario in un rapporto equilibrato.
Di fronte alla Russia, e alle sue ambizioni imperialistiche, dobbiamo poter rispondere con sicurezza.
in reply to Giacinto Boccia

In questo senso, grandi passi si stanno facendo in tutt'Europa, nuove navi, aerei, carri armati, IFV, ma soprattutto la capacità produttiva che cresce, visto che un'altra cosa che abbiamo imparato è che le guerre possono essere lunghe e richiedere enorme consumo di materiali; ma tutto questo fatica ad avere la priorità che una situazione tanto grave richiederebbe.
in reply to Giacinto Boccia

@Giacinto Boccia si, anche sarebbe utile riuscire a cominciare almeno con un abbozzo di esercito europeo. anche se poi serve una volontà politica coordinata e coerente per non renderlo inutile.
in reply to Giacinto Boccia

@Giacinto Boccia vedi... il proposito di rendersi politicamente autonomi è lodevole. solo che si dipende dagli altri per risorse, necessitò di esportare, ecc... è un mondo interconnesso. alla fine si può essere liberi dal resto del mondo solo relativamente.
in reply to Giacinto Boccia

@Giacinto Boccia forse non sarà un discorso da pacifista, ma credo che in questo mondo per essere liberi non dico bisogno combattere, ma di certo mostrare di essere in grado di farlo. non è un mondo desiderabile ma è così 🙁
in reply to simona

comunque non ho mai voluto negare le politiche USA assurde fatte in centro america o sud america. da cittadina europea però dovendo scegliere al momento scegliere il blocco russo non è un miglioramento, né ideologico, né pratico o economico. gli USA in europa praticano un parziale condizionamento economico, diluito da un'economia mondiale eterogenea e "multipolare" ma di certo non come cittadini europei, perlomeno in europa, non possiamo permettere un peggioramento passando e un ottocentesco imperialismo basato su conquiste militari di territori. perché quello che avviene in ucraina avviene in europa. già bastava il problema bielorusso. o ungheria e sabotaggi UE interni.

informapirata ⁂ reshared this.



Tactility; The ESP32 Gets Another OS


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Doing the rounds this week is a new operating system for ESP32 microcontrollers, it’s called Tactility, and it comes from [Ken Van Hoeylandt]. It provides a basic operating system level with the ability to run apps from an SD card, and it has the choice of a headless version or an LVGL-based touch UI.

Supported devices so far are some Lillygo and M5Stack boards, with intriguingly, support in the works for the Cheap Yellow Display board that’s caught some attention recently. The term “ESP32” is now a wide one encompassing Tensilica and RISC-V cores and a range of capabilities, so time will tell how flexible it is for all branches of the family.

We find this OS to be interesting, both in its own right and because it joins at least two others trying to do the same thing. There’s [Sprite_TM]’s PocketSprite mini console, and the operating system used by the series of Netherlands hacker camp badges, We’ll be trying to get a device running it, in order to give you a look at whether it’s suitable for your projects. If it runs well on the cheaper hardware, it could be a winner!


hackaday.com/2025/01/11/tactil…



FunkSec: Il Gruppo Hacker che Usa l’Intelligenza Artificiale per il Ransomware


I ricercatori di sicurezza informatica hanno rivelato dettagli su un nuovo gruppo di hacker chiamato FunkSec, che sta sviluppando software di estorsione basato sull’intelligenza artificiale. Il gruppo è apparso alla fine del 2024 e conta già più di 85 vittime.

FunkSec utilizza tattiche di doppia estorsione, combinando il furto di dati con la crittografia per spingere le vittime a chiedere un riscatto. Secondo Check Point, gli importi di riscatto richiesti dal gruppo a volte arrivavano fino a 10.000 dollari, un livello piuttosto basso per gli standard dei ransomware, e i dati rubati venivano venduti ad acquirenti terzi a prezzi scontati.

Nel dicembre 2024, FunkSec ha lanciato il proprio sito di violazione dei dati, che è diventato una piattaforma centralizzata per le operazioni. Oltre agli annunci di hack, il sito presenta strumenti per eseguire attacchi DDoS e software unici all’interno del modello ransomware-as-a-service ( RaaS ).

La maggior parte delle vittime di FunkSec si trova negli Stati Uniti, India, Italia, Brasile, Israele, Spagna e Mongolia. L’analisi ha mostrato che il gruppo è probabilmente composto da nuovi arrivati ​​che cercano fama riciclando i dati provenienti dalle fughe dati degli hacktivisti. Alcuni membri del gruppo erano precedentemente attivi nell’hacktivismo, evidenziando la labilità dei confini tra hacktivismo e criminalità informatica.

Il gruppo afferma di attaccare gli Stati Uniti e l’India, esprimendo sostegno al movimento per la Palestina Libera e tentando di associarsi con hacktivisti ora inattivi come Ghost Algeria e Cyb3r Fl00d. Tra i partecipanti chiave di FunkSec ci sono i seguenti:

  • Scorpion (DesertStorm) è un presunto membro algerino che promuove il gruppo su forum come Breached;
  • El_farado è il principale rappresentante del gruppo dopo che DesertStorm è stato bloccato;
  • XTN è un operatore che fornisce servizi di “data sorting”;
  • Blako – menzionato da DesertStorm e El_farado;
  • Bjorka è un noto hacktivista indonesiano il cui nome è stato utilizzato per pubblicare fughe di notizie per conto di FunkSec.

Il coinvolgimento del gruppo nelle attività di hacktivist è confermato dalla presenza di strumenti per attacchi DDoS, gestione di desktop remoti (JQRAXY_HVNC) e generazione di password (funkgenerate).

Gli strumenti del gruppo, compreso il ransomware, sono stati sviluppati utilizzando l’intelligenza artificiale. Ciò ha permesso di migliorarli rapidamente nonostante la mancanza di esperienza tecnica significativa tra gli sviluppatori. L’ultima versione del programma, FunkSec V1.5, è scritta in Rust ed è stata caricata sulla piattaforma VirusTotal dall’Algeria.

Il programma crittografa i file sui dispositivi delle vittime disabilitando innanzitutto i meccanismi di sicurezza, eliminando i backup e terminando determinati processi.

Gli esperti sottolineano che il 2024 è stato un anno di successo per i gruppi di estorsione e che i conflitti globali hanno contribuito all’attività degli hacktivisti. FunkSec, combinando obiettivi politici e guadagni finanziari, utilizza l’intelligenza artificiale e vecchie fughe di dati per costruire il proprio marchio, ma il reale successo delle loro attività è discutibile.

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Regno Unito: Deepfake Sessualizzati Diventano Reato con Fino a 2 Anni di Carcere


La creazione e la distribuzione di deepfake sessualizzati diventeranno un reato nel Regno Unito, afferma il Ministero della Giustizia sul suo sito web. Coloro che saranno giudicati colpevoli rischiano fino a due anni di carcere. Le misure fanno parte della strategia del governo per combattere la violenza online e proteggere donne e ragazze.

Il numero di deepfake iperrealistici sta crescendo a un ritmo allarmante, causando gravi danni alle vittime, osserva l’agenzia. Per fermare questa pratica, le autorità stanno introducendo nuovi articoli penali che puniscono sia la creazione che la distribuzione di tali immagini, secondo il sito web del ministero. Il governo sottolinea: tali azioni sono inaccettabili e i loro autori saranno puniti.

Inoltre, vengono introdotte sanzioni per le riprese di nascosto di immagini intime senza consenso e per l’installazione di apparecchiature allo scopo di crearle. Ciò consentirà alle forze dell’ordine di combattere in modo più efficace i criminali che violano la privacy dei cittadini.

Il ministro Alex Davies-Jones ha affermato che una donna su tre ha subito abusi online. Ha sottolineato che questo tipo di comportamento umiliante non dovrebbe diventare la norma e che le nuove leggi aiuteranno a prevenire ulteriori casi di abuso.

Finora la legge britannica puniva la distribuzione o la minaccia di distribuzione di immagini intime senza consenso, ma questi era punibile solo in alcuni casi, ad esempio nel caso dell’“upskirting”. Ora qualsiasi creazione di immagini intime senza consenso comporta fino a due anni di carcere.

Il Ministro della Tecnologia, Baronessa Jones, ha affermato che la condivisione non consensuale di immagini intime crea un ambiente digitale tossico, soprattutto per le donne e le ragazze, che hanno maggiori probabilità di essere prese di mira. Ha aggiunto che le nuove misure mandano un messaggio chiaro alla società: la creazione e la distribuzione di tali immagini è un crimine.

La campagna per combattere questo fenomeno ha ricevuto il sostegno degli attivisti sociali. La presentatrice televisiva e attivista per i diritti umani Jess Davies ha definito queste immagini intime un problema nazionale che necessita di attenzione immediata. Ha affermato che le donne non dovrebbero sopportare le minacce online e che la nuova legislazione è un passo avanti per la loro protezione.

Queste iniziative continuano gli sforzi del governo per combattere la distribuzione illegale di contenuti intimi. Nel settembre 2024 tali reati sono stati inseriti nell’elenco delle priorità della legge sulla sicurezza in Internet. Ciò obbliga le piattaforme a rimuovere i contenuti vietati e ad adottare misure contro la loro distribuzione.

La nuova legislazione farà parte del disegno di legge del governo sulla criminalità e sull’applicazione della legge, che sarà presentato a breve in Parlamento. Un elenco completo dei nuovi standard sarà pubblicato in seguito.

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Quindi Robert Fico, primo ministro della Slovacchia, ha dichiarato che dopo l'incontro con Putin è stato rassicurato che il gas gli arriverà, in un modo o nell'altro. Zelensky dal primo gennaio gli ha chiuso i rubinetti tagliando il transito del gas Russo attraverso l'Ucraina, un dramma per paesi come Austria, Ungheria ma soprattutto Slovacchia e a cascata tutta l'Europa. Infatti i prezzi hanno iniziato ad aumentare e soprattutto la Slovacchia rischia seriamente di trovarsi in difficoltà, ancor di più quando le scorte inizieranno a scarseggiare. Da una parte abbiamo il paladino della democrazia, Zelensky, che mette volutamente in difficoltà un Paese dell'Unione Europea e della Nato nonostante questi ultimi gli abbiano dato centinaia di miliardi. Dall'altra abbiamo un "macellaio autocrate brutto e cattivo" che ha rassicurato un Paese dell'UE e della Nato per quanto riguarda le forniture di gas. In tutto questo ovviamente sia la Nato sia la UE non hanno mosso un dito per la Slovacchia anzi, hanno avallato e spinto le mosse di quell'imbecille di Zelensky. Non tiro alcuna conclusione perché credo che, tutti quelli con mezzo neurone, attraverso queste informazioni possano capire come stia realmente la situazione. Una cosa però gli va detta alle Von der Leyen e ai Mark Rutte: siete dei miserabili traditori!

T.me/GiuseppeSalamone



Telefónica conferma: violazione del sistema interno e fuga di dati sensibili


Recentemente, un attore di minacce ha pubblicato su un forum clandestino una presunta violazione dei dati di Telefónica, una delle principali aziende di telecomunicazioni a livello mondiale. L’attaccante ha dichiarato di aver ottenuto l’accesso a un sistema interno di gestione dei ticket, esfiltrando una notevole quantità di dati sensibili.

Secondo le informazioni fornite dall’attore di minacce e confermate da Telefónica, i dati compromessi includono:

  • 236.493 record contenenti dati dei clienti.
  • 469.724 record relativi a ticket interni.
  • Oltre 5.000 file interni, tra cui documenti in formato CSV, PPTX, XLSX, DOCX, DOC, PDF e MSG.

Questi dati sono stati resi disponibili per il download su un forum di hacking, esponendo informazioni sensibili sia dei clienti che dell’azienda stessa.
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Informazioni sull’obiettivo degli attori della minaccia


Telefónica è una multinazionale spagnola delle telecomunicazioni con sede a Madrid, Spagna. Opera in dodici paesi e conta oltre 104.000 dipendenti. In Spagna, l’azienda opera con il marchio Movistar ed è il principale fornitore di servizi di telecomunicazione, offrendo telefonia fissa e mobile, internet a banda larga e televisione digitale.

Telefónica ha confermato la violazione del suo sistema interno di ticketing, avvenuta tramite l’accesso non autorizzato a un account aziendale utilizzato per gestire richieste di supporto e assistenza. L’azienda ha dichiarato che l’incidente ha riguardato solo dati interni e che non sono state coinvolte informazioni personali dei clienti o impatti sui servizi forniti. Telefónica ha inoltre avviato un’indagine approfondita e collaborato con le autorità competenti per gestire l’incidente e prevenire futuri attacchi.

La compromissione di un sistema interno di gestione dei ticket può avere diverse implicazioni:

  • Esposizione di dati sensibili dei clienti: informazioni personali potrebbero essere utilizzate per attività fraudolente o di phishing.
  • Rischi per la sicurezza interna: documenti interni potrebbero contenere dettagli su infrastrutture, processi aziendali o vulnerabilità, aumentando il rischio di ulteriori attacchi.
  • Danno reputazionale: la fiducia dei clienti potrebbe essere compromessa, influenzando negativamente l’immagine dell’azienda.


Conclusione


La conferma della violazione da parte di Telefónica evidenzia l’importanza di implementare misure di sicurezza robuste per proteggere i sistemi interni e i dati sensibili. È fondamentale che l’azienda continui a investigare sull’incidente, adottando tutte le misure necessarie per prevenire futuri accessi non autorizzati e mitigare le conseguenze per i clienti coinvolti.

Come nostra abitudine, lasciamo sempre spazio a una dichiarazione dell’azienda, qualora volesse fornirci aggiornamenti sulla questione. Saremo lieti di pubblicare tali informazioni con un articolo specifico che evidenzi il problema.

RHC Dark Lab seguirà l’evolversi della situazione per pubblicare ulteriori notizie sul blog, qualora ci fossero aggiornamenti sostanziali. Se ci sono persone a conoscenza dei fatti che desiderano fornire informazioni in forma anonima, possono utilizzare l’e-mail criptata dell’informatore.

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Un'immagine che chiarisce meglio di ogni parola l'abisso di servilismo nel quale siamo precipitati: il Ministro degli esteri italiano che, come una statua di sale, stringe la mano lorda di sangue dell'ex numero due di al-Qaeda. Tutti i puntini, a partire dall'11 Settembre, sono oramai uniti. Solo chi non vuol vedere, non è in grado di riconoscere l'immagine che ne è venuta fuori.

Da Wikipedia, l'enciclopedia del Pentagono:

Al-Qāʿida è un movimento paramilitare terroristico internazionale, a ideologia islamista, ispirata a Sayyid Quṭb e ad ʿAbd Allāh al-ʿAzzām. Fu fondata l'11 agosto 1988 e guidata da Osama bin Laden fino al 2 maggio 2011. È nota per aver pianificato e messo in atto gli attentati dell'11 settembre 2001 causando la morte di circa 3000 persone tra cui soccorritori, cittadini, lavoratori e gli stessi terroristi.

Osama bin Laden spiegò l'origine del nome in una registrazione di un'intervista concessa al giornalista di Al Jazeera Taysir Aluni nell'ottobre del 2001: «Il nome di al-Qāʿida fu stabilito molto tempo fa per caso. Il defunto Abū ʿUbayda al-Banshīrī creò dei campi di addestramento per i nostri mujāhidīn contro il terrorismo russo. Usavamo chiamare i campi di addestramento "al-Qāʿida". Il nome rimase.»

Secondo l'ex-ministro degli Esteri britannico Robin Cook (laburista dimessosi per protesta contro la partecipazione britannica all'invasione in Iraq), al-Qāʿida sarebbe la traduzione in arabo di "data-base": «Per quanto ne so io, al-Qāʿida era originariamente il nome di un data-base del governo USA, con i nomi di migliaia di mujāhidīn arruolati dalla CIA per combattere contro i sovietici in Afghanistan».

Aḥmad Ḥusayn al-Sharaʿ, noto anche per il suo nome di battaglia di Abū Muḥammad al-Jawlānī o al-Jūlānī (in arabo أحمد حسين الشرع‎?, Aḥmad Ḥusayn al-Sharaʿ; Riyad, 5 maggio 1982), è un politico ed ex terrorista siriano, leader di Hayʼat Taḥrīr al-Shām.

Nato in una famiglia laica e borghese originaria del Golan, al-Sharaʿ si radicalizzò a partire dai primi anni 2000. Nel 2003 si unì ad al-Qāʿida in Iraq, che in seguito confluì nello Stato Islamico in Iraq. Nel 2011, su ordine del comandante dello Stato Islamico Abū Bakr al-Baghdādī, al-Sharaʿ fu inviato in Siria per creare il Fronte al-Nuṣra, con l'obiettivo di combattere il regime di Baššār al-Asad. Nel 2013 al-Sharaʿ si separò da al-Baghdādī, per associarsi ad Ayman al-Ẓawāhiri, leader di al-Qāʿida.



Sangue e arena: il libro su Gladiatori e spettacoli nell’Antica Roma

Immagine/foto

Nel suo libro Sangue e arena. Gladiatori e spettacoli nell’Antica Roma, Giuseppe Concilio, dottore di ricerca in Antichità classiche e creatore della pagina Storie Romane, offre un’immersione unica nell’affascinante e cruento mondo dei ludi circensi dell’antica Roma.

@Storia

fattiperlastoria.it/sangue-e-a…




AA Battery Performances Tested, So Get The Most For Your Money


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[Project Farm] has a video in which a wide variety of AA cells are analyzed and compared in terms of capacity, internal resistance, ability to deliver voltage under load, and ability to perform in sub-freezing temperatures. Alkaline, lithium, and even some mature rechargeable cells with a couple thousand cycles under their belt were all compared. There are a few interesting results that will can help you get the most from your money the next time you’re battery shopping.

The video embedded below demonstrates a set of tests that we recommend you check out, but the short version is that more expensive (non-rechargeable) lithium cells outperform their alkaline peers, especially when it comes to overall longevity, ability to perform under high-drain conditions, and low temperatures. Lithium cells also cost more, but they’re the right choice for some applications.
31323643Some brands performed better and others worse, but outside of a couple stinkers most were more or less comparable. Price however, was not.
As for how different brands stack up against one another, many of them are more or less in the same ballpark when it comes to performance. Certainly there are better and worse performers, but outside of a couple of stinkers the rest measure up reasonably well. Another interesting finding was that among rechargeable cells that were all several years (and roughly 2,200 charge-discharge cycles) old, a good number of them still performed like new.

Probably the single most striking difference among the different cells is cost — and we’re not just talking about whether lithium versus alkaline AAs are more cost-effective in the long run. Some brands simply cost twice as much (or more!) than others with comparable performance. If you’re in a hurry, jump to [Project Farm] presenting the final ranked results at 19:45 in.

Relying on brand recognition may save you from buying complete junk, but it’s clearly not the most cost-effective way to go about buying batteries. These findings are similar to an earlier effort at wide-scale battery testing which also determined that factoring in price-per-cell was too significant to ignore.

youtube.com/embed/efDTP5SEdlo?…


hackaday.com/2025/01/10/aa-bat…



The Engineer Behind Mine Detection


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According to [Joanna Goodrich] in IEEE Spectrum, prior to World War II, soldiers who wanted to find land mines, simply poked at the ground with pointed sticks or bayonets. As you might expect, this wasn’t very safe or reliable. In 1941, a Polish signals officer, [Józef Stanislaw Kosacki], escaped to Britain and created an effective portable mine detector.

[Kosaci] was an electrical engineer trained at the Warsaw University of Technology. He had worked as a manager for the Polish National Telecommunication Institute. In 1937, the government tasked him with developing a machine that could detect unexploded grenades and shells. The machine was never deployed.

When Germany invaded Poland in 1939, [Kosacki] returned to military service (he had done a year of compulsory service earlier). He was captured and kept in a prison camp in Hungary. But he managed to escape in late 1939 and joined the Polish Army Corps in Britain, teaching Morse code to soldiers.

Britain buried landmines along their coastline to thwart any invasion. Unfortunately, they failed to notify allied forces about it and several Polish soldiers were killed. In response, the British Army set a challenge to develop a mine detector and, as a test, the device had to locate some coins on a beach.

There were seven devices entered, and [Kosacki’s] won. As a military secret, there isn’t much detail, but it sounds like it was the (now) usual BFO metal detector affair with two coils at the end of a bamboo pool. With the tech of the day, the whole affair came in at around 30 pounds. We’d bet a lot of that was in batteries.

By 1942 during the second battle of El Alamein, the new detectors allowed mine clearing operations to happen twice as fast as before. Our engineer didn’t get much recognition. Just a letter from King George. Part of that was due to fear that his family in Poland would suffer.

While land mines aren’t as common for most people as FM radios, we love to meet inventors. Even when it isn’t a very happy story.


hackaday.com/2025/01/10/the-en…



Springs and Things Make for a Unique Timepiece


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You never know when inspiration is going to strike, and for [Ekaggrat Singh Kalsi], it struck while he was playing with one of his daughter’s hair ties. The result is a clock called “Bezicron” and it’s a fascinating study in mechanical ingenuity.

31310757The hair ties in question are simple objects, just a loose polymer coil spring formed into a loop that can be wrapped around ponytails and the like. In Bezicron, though, each digit is formed by one of these loops fixed to the ends of five pairs of arms. Each pair moves horizontally thanks to a cam rotating between them, changing the spacing between them and moving the hair tie. This forms each loop into an approximation of each numeral, some a little more ragged than others but all quite readable. The cams move thanks to a geared stepper motor on the rightmost digit of the hours and minutes section of the clock, with a gear train carrying over to the left digit. In between is the colon, also made from springy things pulsing back and forth to indicate seconds. The video below shows the clock going through its serpentine motions.

For our money, the best part of this build is the cams. Coming up with the proper shape for those had to be incredibly tedious, although we suspect 3D printing and rapid iterative design were a big help here. Practice with cam design from his earlier Eptaora clock probably helped too.

youtube.com/embed/_p6RKjwEwpk?…

Thanks to [Hari Wiguna] for the tip.


hackaday.com/2025/01/10/spring…



Tracciamento Invisibile: La Nuova Mossa di Google Che Minaccia la Tua Privacy


Google ha recentemente annunciato che a partire dal 16 febbraio 2025, le aziende che utilizzano i prodotti pubblicitari dell’azienda potranno utilizzare il rilevamento delle impronte digitali. Questa tecnologia consente di identificare il dispositivo dell’utente in base a dati software e hardware. L’autorità di regolamentazione britannica ICO ha espresso preoccupazione per questa decisione, poiché ritiene che il rilevamento delle impronte digitali limiti il ​​diritto alla privacy degli utenti.

Il rilevamento delle impronte digitali può sostituire la funzionalità dei cookie di terze parti utilizzati per tracciare le attività online degli utenti. Tuttavia, l’ICO sottolinea che ciò impedisce alle persone di scegliere come raccogliere e utilizzare i propri dati. Nel 2019, Google ha sostenuto che il rilevamento delle impronte digitali viola i diritti di scelta e di trasparenza. Ora la società ha cambiato posizione.

L’ICO ha pubblicato una bozza di linee guida sull’uso delle impronte digitali ai sensi della legislazione sulla protezione dei dati. Queste linee guida delineano requisiti come garantire la trasparenza, ottenere il consenso volontario, garantire un trattamento corretto dei dati e dare agli utenti il ​​controllo sui propri dati. Si prevede che una consultazione sulla bozza si aprirà il 20 dicembre in modo che le aziende possano fornire i loro commenti. Secondo l’ICO, soddisfare questi requisiti non sarà facile.

Le impronte digitali sono più difficili da controllare rispetto ai cookie. Anche se un utente cancella i dati del browser, il dispositivo potrebbe essere riconosciuto nuovamente, indebolendo le protezioni della privacy, anche per coloro che cercano attivamente di evitare il tracciamento.

L’ICO continua a collaborare con Google e si prepara a svelare la sua strategia per la protezione dei dati degli utenti all’inizio del prossimo anno. L’obiettivo è restituire alle persone il controllo su come le loro informazioni vengono utilizzate per la pubblicità personalizzata.

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Bit-Banging the USB-PD Protocol


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For one-off projects, adding a few integrated circuits to a PCB is not too big of a deal. The price of transistors is extremely low thanks to Moore and his laws, so we’re fairly free to throw chips around like peanuts. But for extremely space-constrained projects, huge production runs, or for engineering challenges, every bit of PCB real estate counts. [g3gg0] falls into the latter group, and this project aims to remove the dedicated USB-PD module from a lighting project and instead bit-bang the protocol with the ESP32 already on the board.

The modern USB power delivery (PD) protocol isn’t quite as simple as older USB ports that simply present a 5V source to whatever plugs itself into the port. But with the added complexity we get a lot more capability including different voltages and greater power handling capabilities. The first step with the PD protocol is to communicate with a power source, which requires a 1.2V 600kHz signal. Just generating the signal is challenging enough, but the data encoding for USB requires level changes to encode bits rather than voltage levels directly. With that handled, the program can then move on to encoding packets and sending them out over the bus.

After everything is said and done, [g3gg0] has a piece of software that lets the ESP32 request voltages from a power supply, sniff and log PD communication, and inject commands with vendor defined messages (VDM), all without needing to use something like a CH224K chip which would normally offload the USB-PD tasks. For anyone looking to save PCB space for whatever reason, this could be a valuable starting point. To see some more capabilities of the protocol, check out this USB-PD power supply that can deliver 2 kW.


hackaday.com/2025/01/10/bit-ba…

Fred de CLX reshared this.



🛑🛑Nella conferenza stampa del premier Meloni, il Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti italiani si unisce all'appello internazionale per la grazia presidenziale degli Stati Uniti per Julian Assange.

Gazzetta del Cadavere reshared this.



Dall'incredibile Stefania Maurizi riceviamo e pubblichiamo:
"ABBIAMO VINTO la nostra causa #FOIA su Julian #Assange !
C'è un giudice a Londra: il giudice Foss ha stabilito che #CPS deve far luce sulla distruzione di documenti chiave su Julian #Assang…

Gazzetta del Cadavere reshared this.



Life Without Limits: A Blind Maker’s Take on 3D Printing


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In the world of creation, few stories inspire as much as [Mrblindguardian], a 33-year-old who has been blind since the age of two, but refuses to let that hold him back. Using OpenSCAD and a 3D printer, [Mrblindguardian] designs and prints models independently, relying on speech software and touch to bring his ideas to life. His story, published on his website Accessible3D.io, is a call to action for makers to embrace accessibility in their designs and tools.

[Mrblindguardian]’s approach to 3D printing with OpenSCAD is fascinating. Without visual cues, he can still code every detail of his designs, like a tactile emergency plan for his workplace. The challenges are there: navigating software as a blind user, mastering 3D printers, and building from scratch. His tip: start small. Taking on a very simple project allows you to get accustomed to the software while avoiding pressure and frustation.

His successes highlight how persistence, community support, and creativity can break barriers. His journey mirrors efforts by others, like 3D printed braille maps or accessible prosthetics, each turning daily limitations into ingenious innovations. [Mrblindguardian] seems to be out to empower others, so bookmark his page for that what’s yet to come.

Accessible tech isn’t just about empowering. Share your thoughts in the comments if you have similar experiences – or good solutions to limitations like these! As [Mrblindguardian] says on his blog: “take the leap. Let’s turn the impossible into the tangible—one layer at a time”.

I am fully blind, and this is how I 3d design and print independantly
byu/Mrblindguardian inprusa3d

hackaday.com/2025/01/10/life-w…



Hackaday Podcast Episode 303: The Cheap Yellow Display, Self-Driving Under $1000, and Don’t Remix that Benchy


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As the holiday party season fades away into memory and we get into the swing of the new year, Elliot Williams is joined on the Hackaday Podcast by Jenny List for a roundup of what’s cool in the world of Hackaday. In the news this week, who read the small print and noticed that Benchy has a non-commercial licence? As the takedown notices for Benchy derivatives fly around, we muse about the different interpretations of open source, and remind listeners to pay attention when they choose how to release their work.

The week gave us enough hacks to get our teeth into, with Elliot descending into the rabbit hole of switch debouncing, and Jenny waxing lyrical over a crystal oscillator. Adding self-driving capability to a 30-year-old Volvo caught our attention too, as did the intriguing Cheap Yellow Display, an ESP32 module that has (almost) everything. Meanwhile in the quick hacks, a chess engine written for a processor architecture implemented entirely in regular expressions impressed us a lot, as did the feat of sending TOSLINK across London over commercial fibre networks. Enjoy the episode, and see you again next week!

[Editor’s Note: Libsyn, our podcasting syndicator, is bugging out. I’ll keep trying, but until they get their service back into gear, I’ve uploaded the podcast here, and as always you can just download the podcast for yourself. Sorry for the inconvenience, and enjoy!]
hackaday.com/wp-content/upload…

Where to Follow Hackaday Podcast

Places to follow Hackaday podcasts:


Episode 298 Show Notes:

News:



What’s that Sound?


  • Think you know what this week’s nature sound is? Fill out this form with your best guess!


Interesting Hacks of the Week:



Quick Hacks:



Can’t-Miss Articles:



hackaday.com/2025/01/10/hackad…



Amid a series of changes that allows users to target LGBTQ+ people, Meta has deleted product features it initially championed.#Meta #Facebook


This is Behind the Blog, where we share our behind-the-scenes thoughts about how a few of our top stories of the week came together. This week, we discuss weird fake furniture and shared reality (or the lack thereof).#BehindTheBlog


SerenityOS On Real Hardware


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One of the problems facing any developer working on their own operating system is that of hardware support. With many thousands of peripherals and components that can be found in a modern computer, keeping up requires either the commercial resources of Microsoft or the huge community of Linux.

For a small project such as SerenityOS this becomes a difficult task, and for that reason the primary way to run that OS has always been in an emulator. [Sdomi] however has other ideas, and has put a lot of effort to getting the OS to run on some real hardware. The path to that final picture of a laptop with a SerenityOS desktop is long, but it makes for a fascinating read.

The hardware in question is an Intel powered Dell Chromebook. An odd choice you might think, but they’re cheap and readily available, and they have some useful debugging abilities built in. We’re treated to an exploration of the hardware and finding those debug ports, and since the USB debugging doesn’t work, a Pi Pico clone is squeezed into the case. We like that it’s wired up to the flash chip as well as serial.

Getting access to the serial port from the software turned out to be something of a pain, because the emulated UART wasn’t on the port you’d expect. Though it’s an Intel machine it’s not a PC clone, so it has no need. Some epic hackery involving rerouting serial to the PC debug port ensued, enabling work to start on an MMC driver for the platform. The eventual result is a very exclusive laptop, maybe the only one running SerenityOS on hardware.

We like this OS, and we hope this work will lead to it becoming usable on more platforms. We took a look at it back in 2023, and it’s good to hear that it’s moving forward.


hackaday.com/2025/01/10/sereni…



4.000 Backdoor Hackerate: La Manovra Geniale per Bloccare i Malware Abbandonati


Gli esperti della Shadowserver Foundation e dei WatchTowr Labs hanno registrato e preso il controllo di molti domini scaduti. Questi domini sono stati utilizzati per controllare più di 4.000 backdoor abbandonate ma ancora attive, e ora la loro infrastruttura di controllo è stata compromessa.

I ricercatori affermano che una parte dei malware (web shell) venivano distribuiti sui server di governi e istituti scolastici ed erano pronti a eseguire comandi di chiunque prendesse il controllo dei domini desiderati. Gli esperti hanno tuttavia impedito che i domini e i sistemi delle vittime cadessero nelle mani degli aggressori.

Gli analisti di WatchTowr hanno iniziato a cercare tali domini associati a varie web shell e li hanno acquistati tutti in quanto la loro registrazione era già scaduta, assumendo sostanzialmente il controllo delle backdoor. Di conseguenza, il malware abbandonato ma ancora attivo ha iniziato a inviare richieste che hanno consentito agli esperti di identificare almeno alcune vittime.

Pertanto, registrando più di 40 domini, i ricercatori hanno ricevuto dati da più di 4.000 sistemi hackerati che hanno tentato di contattare i loro server di controllo. Tra le tante macchine hackerate ci sono i sistemi dell’infrastruttura governativa cinese (compresi i tribunali), un sistema giudiziario governativo nigeriano compromesso e i sistemi della rete governativa del Bangladesh. Dispositivi infetti sono stati identificati anche in istituti scolastici in Tailandia, Cina e Corea del Sud.

Di conseguenza, sono stati trovati diversi tipi di backdoor, tra cui la classica r57shell, la più avanzata c99shell, che offre funzionalità di gestione dei file e forza bruta, e la web shell China Chopper, che è spesso associata a vari gruppi APT.

Il rapporto menziona anche una backdoor probabilmente collegata al gruppo di hacker Lazarus. Anche se è stato chiarito che molto probabilmente si tratta del riutilizzo dello strumento da parte di altri criminali.

Gli specialisti di WatchTowr hanno trasferito la gestione dei domini catturati alla Shadowserver Foundation per eliminare la possibilità di un loro sequestro in futuro. Shadowserver attualmente blocca tutto il traffico inviato dai sistemi compromessi a questi domini.

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Von der Leyen crea 14 gruppi di progetto per realizzare le priorità politiche della nuova Commissione UE

L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha istituito quattordici Gruppi di



Il CRM della NIKE è stato violato? Un Threat Actors mette in vendita i dati


In un recente post su un forum dell’underground è stata rivendicata una grave violazione dei dati che coinvolge Nike Inc. Un utente noto come Sorb, ha pubblicizzato un database CRM compromesso appartenente al gigante dell’abbigliamento sportivo.

Questo database, compilato utilizzando un bot chiamato esnkrs.com, contiene oltre 42 milioni di record di log.

Attualmente, non possiamo confermare l’autenticità della notizia, poiché l’organizzazione non ha ancora pubblicato un comunicato ufficiale sul proprio sito web in merito all’incidente. Le informazioni riportate provengono da fonti pubbliche accessibili su siti underground, pertanto vanno interpretate come una fonte di intelligence e non come una conferma definitiva.
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Il database compromesso copre un periodo che va dal 2020 al 2024 e include informazioni sensibili come ID Discord, email, indirizzi fisici e IP, taglie di scarpe, nomi dei prodotti, link e timestamp. Sorb ha messo in vendita questi dati per 1300 dollari, fornendo campioni in formati JSON e CSV. Il post evidenzia che il database è ancora accessibile a causa dell’incapacità degli sviluppatori di individuare l’amministratore finale del server.

La violazione colpisce in particolare il settore retail, con un focus specifico sul settore dell’abbigliamento sportivo. Le informazioni sensibili esposte potrebbero portare a gravi conseguenze per gli utenti coinvolti, inclusi rischi di furto d’identità e altre forme di abuso dei dati. Da una prima analisi dei dati effettuata da Darklab la struttura dei dati e la consistenza sembrerebbe essere autentica.

La violazione dei dati di Nike evidenzia l’importanza di implementare misure di sicurezza robuste e di monitorare costantemente i sistemi per prevenire accessi non autorizzati. Le aziende devono essere pronte a rispondere rapidamente in caso di violazione per proteggere i dati dei loro utenti e mantenere la fiducia dei clienti

Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione da parte dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti sulla vicenda. Saremo lieti di pubblicare tali informazioni con uno specifico articolo dando risalto alla questione.

RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono utilizzare la mail crittografata del whistleblower.

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Crosetto incontra Kallas e torna sull’esclusione delle spese militari dal Patto di stabilità

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Ucraina, autonomia strategica, supporto all’industria e coordinamento transatlantico rimangono al centro dell’agenda politica. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha incontrato l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Ue e vice



This Week in Security: Backdoored Backdoors, Leaking Cameras, and The Safety Label


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The mad lads at watchTowr are back with their unique blend of zany humor and impressive security research. And this time, it’s the curious case of backdoors within popular backdoors, and the list of unclaimed domains that malicious software would just love to contact.

OK, that needs some explanation. We’re mainly talking about web shells here. Those are the bits of code that get uploaded to a web server, that provide remote access to the computer. The typical example is a web application that allows unrestricted uploads. If an attacker can upload a PHP file to a folder where .php files are used to serve web pages, accessing that endpoint runs the arbitrary PHP code. Upload a web shell, and accessing that endpoint gives a command line interface into the machine.

The quirk here is that most attackers don’t write their own tools. And often times those tools have special, undocumented features, like loading a zero-size image from a .ru domain. The webshell developer couldn’t be bothered to actually do the legwork of breaking into servers, so instead added this little dial-home feature, to report on where to find all those newly backdoored machines. Yes, many of the popular backdoors are themselves backdoored.

This brings us to what watchTowr researchers discovered — many of those backdoor domains were either never registered, or the registration has been allowed to expire. So they did what any team of researchers would do: Buy up all the available backdoor domains, set up a logging server, and just see what happens. And what happened was thousands of compromised machines checking in at these old domains. Among the 4000+ unique systems, there were a total of 4 .gov. domains from governments in Bangladesh, Nigeria, and China. It’s an interesting romp through old backdoors, and a good look at the state of still-compromised machines.

The Cameras are Leaking


One of the fun things to do on the Internet is to pull up some of the online video feeds around the world. Want to see what Times Square looks like right now? There’s a website for that. Curious how much snow is in on the ground in Hokkaido? Easy to check. But it turns out that there are quite a few cameras on the Internet that probably shouldn’t be. In this case, the focus is on about 150 license plate readers around the United States that expose both the live video stream and the database of captured vehicle data to anyone on the Internet that knows where and how to look.

This discovery was spurred by [Matt Brown] purchasing one of these devices, finding how easy they were to access, and then checking a service like Shodan for matching 404 pages. This specific device was obviously intended to be located on a private network, protected by a firewall or VPN, and not exposed to the open Internet. This isn’t the first time we’ve covered this sort of situation, and suggests an extension to Murhpy’s Law. Maybe I’ll refer to it as Bennett’s law: If a device can be put on the public Internet, someone somewhere inevitably will do so.

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Some related research is available from RedHunt Labs, who did a recent Internet scan on port 80, and the results are a bit scary. 42,000,000 IP addresses, 1% of the IPv4 Internet, is listening on port 80. There are 2.1 million unique favicons, and 87% of those IPs actually resolve with HTTP connections and don’t automatically redirect to an HTTPS port. The single most common favicon is from a Hikvision IP Camera, with 674,901 IPs exposed.

The Big Extension Compromise


One of the relatively new ways to deploy malicious code is to compromise a browser plugin. Users of the Cyberhaven browser plugin received a really nasty Christmas present, as a malicious update was pushed this Christmas. The Cyberhaven extension is intended to detect data and block ex-filtration attempts in the browser, and as such it has very wide permissions to read page content. The malicious addition looked for API keys in the browser session, and uploaded cookies for sites visited to the attacker. Interestingly the attack seemed to be targeted specifically at OpenAI credentials and tokens.

This started with an OAuth phishing attack, where an email claimed the extension was in danger of removal, just log in with your Chrome Developer account for details. The Cyberhaven clicked through the email, and accidentally gave attackers permission to push updates to the extension. This isn’t the only extension that was targetted, and there are other reports of similar phishing emails. This appears to be a broader attack, with the first observed instance being in May of 2024, and some of the affected extensions used similar techniques. So far just over 30 compromised extensions have been discovered to be compromised in this way.

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And while we’re on the topic of browser extensions, [Wladimir Palant] discovered the i18n trick that sketchy browser extensions use to show up in searches like this one for Wireguard.

The trick here is internationalization, or i18n. Every extension has the option to translate its name and description into 50+ languages, and when anyone searches the extension store, the search term can match on any of those languages. So unscrupulous extension developers fill the less common languages with search terms like “wireguard”. Google has indicated to Ars Technica that it is aware of this problem, and plans to take action.

Safety Labels


The US has announced the U.S. Cyber Trust mark, a safety label that indicates that “connected devices are cybersecure”. Part of the label is a QR code, that can be scanned to find information about the support timeline of the product, as well as information on automatic updates. There are some elements of this program that is an obviously good idea, like doing away with well known default passwords. Time will tell if the Cyber Trust mark actually makes headway in making more secure devices, or if it will be just another bit of visual clutter on our device boxes? Time will tell.

Bits and Bytes


SecureLayer7 has published a great little tutorial on using metasploit to automatically deploy known exploits against discovered vulnerabilities. If Metasploit isn’t in your bag of tricks yet, maybe it’s time to grab a copy of Kali Linux and try it out.

Amazon, apparently, never learns, as Giraffe Security scores a hat trick. The vulnerability is Python pip’s “extra-index-url” option preferring to pull packages from PyPi rather than the specified URL. It’s the footgun that Amazon just can’t seem to avoid baking right into its documentation. Giraffe has found this issue twice before in Amazon’s documentation and package management, and in 2024 found it the third time for the hat trick.

It seems that there’s yet another way to fingerprint web browsers, in the form of dynamic CSS features. This is particularly interesting in the context of the TOR browser, that turns off JavaScript support in an effort to be fully anonymous.

And finally, there seems to be a serious new SonicWall vulnerability that has just been fixed. It’s an authentication bypass in the SSLVPN interface, and SonicWall sent out an email indicating that this issue is considered likely to be exploited in the wild.


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Perché Anduril acquista le divisioni radar e C2 di Numerica

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Anduril, società statunitense attiva nel settore tecnologico applicato alla Difesa, ha annunciato di aver acquisito le divisioni business di Numerica Corporation, azienda specializzata nella difesa aerea e missilistica, relative a soluzioni radar e di Comando e Controllo (C2). L’accordo, i cui dettagli non sono



Caccia Rafale e sottomarini trainano l’export di armamenti francesi

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il 2024 è stato un anno da record per le esportazioni di armamenti francesi, che hanno superato i 18 miliardi di euro (18,6 per la precisione), soprattutto grazie alla forte domanda di caccia Rafale e di sottomarini. Rivolgendosi alle Forze armate in occasione del tradizionale discorso di capodanno, il ministro della