La terapia della famiglia e la prospettiva della differenza di genere
Casualmente avevo programmato la ripubblicazione di questo contributo nel momento in cui l’attualità ci consegna la notizia che negli Stati Uniti vengono messe al bando delle parole, una delle quali è gender. In questa relazione, come poi nel libro che pubblicammo, è una parola che ricorre di frequente: Prima di essere spacciata come una specie di mostro, nemico delle famiglie e dei valori, gender era una parola relativamente nota per via dell’espressione gender studies, di cui per una serie di ragioni non si usava molto il corrispettivo italiano.
Ancora più volentieri, dunque, ripubblico questo contributo quasi giovanile, in un clima in cui si manomette il senso delle parole per liberarsi di decenni di elaborazione del pensiero.
massimogiuliani.it/blog/2025/0…
Per una terapia sistemica “sensibile al genere”
A proposito di una ricerca che ho condotto anni fa con Adriana Valle sulle questioni di genere in terapia della famiglia e sulla prescrittività dei ruoli maschile e femminile.Corpi che parlano, il blog
Chi combatte al posto di Scurati? - Jacobin Italia
L'autore di M rimpiange la smarrita identità guerriera dell'Europa. Ma a furia di maneggiare i miti bellici senza chiedersi per cosa si sta combattendo si finisce per esaltare la cultura reazionariaGiulio (Jacobin Italia)
Integrazioni, neotecnicismi post-narrativi, amnesie ed eclettismi vecchi e nuovi
massimogiuliani.it/blog/2025/0…
Integrazioni, neotecnicismi post-narrativi, amnesie ed eclettismi vecchi e nuovi
Considerazioni e ricordi personali sull’antica questione dell'”integrazione” in formazione e in terapia, fino ad alcune sue conseguenze recenti.Corpi che parlano
Metafore belliche
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Pensando all'empatia
massimogiuliani.it/blog/2021/0…
Pensando all’empatia, in un negozio di chitarre
L’empatia è definita come la capacità di una persona di “sentire quello che l’altro sente” per meglio comprenderlo. Ma è davvero possibile “mettersi nei panni” di qualcuno?Corpi che parlano
I circoli nocivi delle diagnosi del mentale
"...il circolo nosografico appunto: è che molte persone, inconsapevolmente, sviluppano sintomi che coincidono con i criteri diagnostici dei medici. In altre parole, c’è un impulso a offrire agli occhi del clinico i sintomi che gli interessa vedere..."
Epidemia di Standers. I circoli nocivi delle diagnosi del mentale – Le parole e le cose² leparoleelecose.it/?p=50903
⚠️ Se avete un Kindle prestate attenzione:
dal 26 febbraio non sarà più possibile scaricare una copia degli ebook acquistati su computer, di fatto impedendo la possibilità di avere un backup locale e blindando le persone sempre di più all’ecosistema vendor lock Amazon.
Se avete acquistato ebook da loro, scaricateli subito prima che sia troppo tardi. E considerate degli store alternativi.
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@Dummy-X 🇮🇹 @Cuche tornassi indietro lo farei anch'io.
Certo la biblioteca Kindle con prezzi a pochissimi euro o addirittura niente è davvero allettante però.
Dummy-X 🇮🇹 likes this.
@Simon Perry @Dummy-X 🇮🇹 @Cuche da queste parti le biblioteche della rete provinciale forniscono il prestito di ebook (temo solo italiani, però), ed è totalmente gratuito
(edit: ok, c'è da dare un pezzo di anima ad adobe, perché usano il loro drm)
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Le scuole come comunità di riconoscimento. Una conversazione con Michael White (parte 2)
"Se non è prassi comune consultare i bambini sulla loro vita, allora, nelle poche occasioni in cui li consultiamo, non dovremmo essere troppo sorpresi di sentirci dire “non lo so”. La generazione del sapere e la capacità di articolare questo sapere sono sicuramente il prodotto di processi interattivi."
connessioni.cmtf.it/le-scuole-…
Le scuole come comunità di riconoscimento. Una conversazione con Michael White (parte 2)
di Christopher McLean Traduzione di Enrico ValtellinaConnessioni Web
Le scuole come comunità di riconoscimento. Una conversazione con Michael White (parte 1)
Di Michael White conosciamo il contributo a un modo di lavorare insieme ai bambini rendendoli protagonisti o, per dirla con la metafora narrativa, narratori in prima persona.
Qui parla a lungo di situazioni di “abuso tra pari”, o, come usiamo dire abitualmente, comportamenti di bullismo.
connessioni.cmtf.it/le-scuole-…
Le scuole come comunità di riconoscimento. Una conversazione con Michael White (parte 1)
di Christopher McLean Traduzione di Enrico ValtellinaConnessioni Web
thehill.com/homenews/administr…
Ted Nugent praises Trump’s deportations: ‘This is war’
Conservative rock musician Ted Nugent said he endorses the Trump administration’s early push to round up illegal immigrants and deport them.thehill.com
La sicurezza sismica delle scuole a L'Aquila, sedici anni dopo
Condivido uno scritto di Massimo Prosperococco, cittadino aquilano attivo ormai da sedici anni sui temi della ricostruzione sicura e delle barriere architettoniche dopo il sisma.
(Foto: www.news-town.it)
Un consiglio comunale sulla sicurezza sismica delle scuole che ha segnato una sconfitta per la città.
Ho partecipato al consiglio comunale aperto sulla vulnerabilità sismica delle scuole dell’Aquila. Sono stato presente alla discussione come cittadino, ascoltando gli interventi, e sono rimasto profondamente sconvolto. Non ci sono altre parole per descrivere ciò a cui ho assistito.
La maggioranza ha sostanzialmente affermato che l’indice di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, che sia 0,1, 0,6, 0,7 oppure 1, è irrilevante, perché in caso di terremoto crollerebbero comunque. Un’affermazione inaccettabile, che equivale a dire che non ha senso guidare sobri perché tanto gli incidenti possono accadere lo stesso, o che i limiti di velocità siano inutili perché non è detto che non si finisca a sbattere contro un guardrail.
Una posizione del genere, espressa da chi governa questa città, è semplicemente scioccante. Ma ancor più grave è la rigidità mostrata dalla maggioranza, che si è rifiutata di confrontarsi con i cittadini e di riconoscere la gravità del problema.
Oltre alla chiusura sul tema della sicurezza scolastica, abbiamo assistito a un ennesimo attacco del primo cittadino e di alcuni consiglieri comunali nei confronti dei comitati cittadini, in particolare contro il Comitato Scuole Sicure L’Aquila.
Si è cercato, ancora una volta, di screditarci, insinuando che dietro la nostra battaglia ci siano secondi fini politici o appartenenze a gruppi o associazioni di vario genere. A questo punto verrebbe da chiedersi: secondo loro, per avere il diritto di chiedere scuole sicure per i nostri figli, dovremmo dimostrare di non avere alcuna attività, nessuna appartenenza, nessuna storia personale? Dovremmo forse evitare di fare la spesa sotto casa, perché anche quello potrebbe essere visto come un legame sospetto?
Chi governa questa città, evidentemente, non riesce a concepire che esistano cittadini che si impegnano per il bene comune senza alcun interesse personale o di partito. Noi del Comitato abbiamo sempre avuto un solo obiettivo: la sicurezza delle scuole dell’Aquila, chiunque fosse il sindaco e qualunque fosse il colore politico dell’amministrazione.
Lo abbiamo dimostrato nel passato, confrontandoci duramente anche con la giunta Cialente, come dimostrano i numerosi dibattiti televisivi e gli articoli di stampa dell’epoca. Lo abbiamo fatto con il sindaco Biondi, che nel 2017 aveva promesso la ricostruzione di tutte le scuole in sicurezza. Ma oggi, quella promessa è rimasta lettera morta.
Quello che fa più male è il rifiuto di trasformare L’Aquila in un modello di sicurezza scolastica, come sarebbe stato naturale dopo il terremoto del 2009. Questa città avrebbe potuto scegliere di investire sulla sicurezza come scelta politica, etica e di responsabilità verso le future generazioni.
Abbiamo provato a portare all’attenzione della giunta l’esempio virtuoso della città di Kyoto, in Giappone, dove le scuole non sono solo edifici sicuri per i bambini, ma diventano punti di riferimento per tutta la popolazione in caso di emergenza. Nelle mappe della protezione civile di Kyoto, le scuole sono indicate come rifugi sicuri: un segnale chiaro di come una comunità possa e debba mettere la sicurezza al primo posto.
A L’Aquila, invece, si continua a investire in orrende pavimentazioni del centro storico, inaugurazioni simboliche e “prime pietre”, mentre le scuole restano abbandonate a sé stesse. Chi ci sta guadagnando da tutto questo? A volte sembra che l’unico vincitore sia chi fornisce le lastre di pietra per le innumerevoli “prime pietre” posate in questi anni, mentre gli studenti continuano a frequentare MUSP costruiti per durare 5 anni, ne sono passati 16!
Il consiglio comunale di ieri è stato un’occasione persa. Non solo non si è voluto affrontare seriamente il problema, ma si è attaccato chiunque osasse porre domande scomode. Vedere una classe politica che si arrocca nelle proprie posizioni, senza ascoltare la città, e facendo dossieraggio per informarsi su chi sta portando avanti queste battaglie, è desolante.
E poi ci si chiede perché le persone si allontanano dalla politica. Come si può avere fiducia in chi governa, quando la risposta a un tema cruciale come la sicurezza delle scuole è la chiusura totale al confronto e la delegittimazione del dissenso?
Noi continueremo a chiedere scuole sicure. Continueremo a chiedere che questa città sia un modello di sicurezza, non solo per i nostri figli, ma per tutta la comunità. Chi governa, oggi, ha perso un’occasione per dimostrare di avere davvero a cuore il futuro dell’Aquila.
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Fabrizio Emigli, la mia intervista su “I Giovani del Folkstudio”
Per il sito della rassegna coordinata da Luigi Grechi esce la mia conversazione con lo storico cantautore romano, la cui storia parte dal Folkstudio e arriva all’Antica Stamperia Rubattino pa…RadioTarantula
La mia intervista a Fabrizio Emigli
E stasera Luigi e i "Giovani del Folkstudio" saranno a Roma all'Asino che vola per "Noi non ci sanremo", evento alternativo al festivalone.
giovanidelfolkstudio.org/inter…
Intervista a Fabrizio Emigli - Giovani del folkstudio
Fabrizio Emigli intervistato da Max Giuliani per i Giovani Del Folkstudio: dal Folkstudio di Cesaroni a oggini4ai (Giovani del folkstudio)
"Noi non ci Sanremo" stasera all'Asino che vola"
Un'alternativa live alla prima serata del Festival di Sanremo? "NOI NON CI SANREMO", a Roma, domani presso lo storico club L'ASINO CHE VOLA, a cura di LUIGI "GRECHI" DE GREGORI | MEI - Meeting Degli Indipendenti
LUIGI “GRECHI” DE GREGORI Organizza e presenta la 3A edizione di NOI NON CI SANREMO con l’associazione culturale “GIOVANI DEL FOLKSTUDIO” DOMANI ALLE 21.00 PRESSO LO STORICO CLUB L’ASINO CHE VOLA di ROMA L’appuntamento...meiweb (MEI - Meeting Degli Indipendenti)
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"Robert Johnson, con le sue abilità di chitarrista, stava dando forma alla transizione fra il vecchio blues di Charlie Patton, Henry "Ragtime Texas" Thomas, Lead Belly o anche Son House, e l'approccio e le sonorità più moderne di Muddy Waters e dei bluesman del secondo dopoguerra. Suonava blues, canzoni, jazz e ragtime; fu il primo a usare ampiamente il riff come elemento caratterizzante della canzone, e uno dei primi a adottare una pulsazione boogie nell'accompagnamento, a imitazione dei bassi ritmati e incalzanti scanditi con la mano sinistra dai pianisti barrelhouse. Il suo stile strumentale liberò i chitarristi dall'angustia della prima posizione, aprendo loro l'intera estensione della tastiera e rivelando così possibilità musicali che prima erano state prerogativa esclusiva dei chitarristi jazz".
Bruce Conforth e Gayle Dean Wardlow, "Il diavolo, probabilmente. Vita di Robert Johnson"
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Ciao ciao anche a Amazon.
Il mio libro ora è Bezos-free
(Nel’immagine di apertura: una libera interpretazione dell’AI degli eventi narrati in questo pezzo, giuro che io non ho fatto niente e nemmeno mi sarebbe mai venuta in mente la triviale…RadioTarantula
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Bezame mucho
Non è un gran gesto, e al di là del piano simbolico è ovvio che non recherà alcun danno a Jeff Bezos. Ma per conto mio andava fatto.
Vi racconterò meglio.
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@Massimo Max Giuliani ma sai alla fine non è che facciamo cose solo per punire i cattivi, a volte le facciamo per mantenere una nostra integrità.
Zuckerberg non si accorgerà mai della mia partenza da Facebook ma io sì! Mi sento più integro, più in linea con i miei principi.
Alla fine la motivazione è anche questa, un semplice volersi allontanare da persone, sistemi, situazioni che non ci piacciono.
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Ci faccio il terzo articolo e chiudo la trilogia.
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Un altro mondo (virtuale) è possibile – MicroMega
Un altro mondo (virtuale) è possibile. Se dovessi sintetizzare in poche parole il mio ideale politico-sociale, direi più o meno questo.Micromega
“Non posso uscire da Facebook”. 10 consigli non richiesti (ma gratis) per la serenità social.
Mi permetterete un’altra volta di parlare di qualcosa che può sembrare non esattamente aderente ai contenuti di questo blog, ma che per quanto mi riguarda lo è moltissimo (nell’immagine…RadioTarantula
“Non posso uscire da Facebook”. 10 consigli non richiesti (ma gratis) per la serenità social.
"Dice Google Trends che chiavi di ricerca come “le alternative a Facebook”, o “come eliminare l’account Instagram”, sono aumentate di oltre il 5000%: ma è evidente che a questo dato non corrisponde poi l’esodo che lascerebbe immaginare. Un desiderio diffuso di un internet diverso (e possibile) evidentemente spesso finisce contro qualche ostacolo..."
radiotarantula.wordpress.com/2…
“Non posso uscire da Facebook”. 10 consigli non richiesti (ma gratis) per la serenità social.
Mi permetterete un’altra volta di parlare di qualcosa che può sembrare non esattamente aderente ai contenuti di questo blog, ma che per quanto mi riguarda lo è moltissimo (nell’immagine…RadioTarantula
@Massimo Max Giuliani eh la madoooona...
Adesso lo linko su Facebook, sarà uno dei miei ultimi post, devo sistemare le ultime cose poi cancello l'utente e mi tuffo di qua.
😁😁😁
Help: app per Friendica
Vedo che qui tutti consigliano l'uso di Raccoon.
Mi è capitato di trovare l'app Friendica per il mio smartphone e la trovo più leggibile, peraltro graficamente e come organizzazione dello spazio molto simile al sito, per cui il passaggio dal monitor al telefono mi risulta abbastanza agevole.
Come mai Raccoon è ritenuta non dico l'app ufficiale, ma quella preferibile?
Grazie a chi mi illuminerà.
@Massimo Max Giuliani io non trovo nessuna app su Play Store che si chiami Friendica, potresti postare il link?
Vorrei provare anche Fedilab.
Un mondo in cui più nulla è pubblico - Gli Stati Generali
Una sala d’aspetto. Persone annoiate. Qualcuno, prendendo spunto dalla copertina di un settimanale poggiato su un tavolinetto, comincia a parlare in modoAntonio Vigilante (Gli Stati Generali)
La psicoterapia spiegata a chi fa un altro mestiere / 1
Mi è capitato nel tempo di scrivere anche cose di tipo "divulgativo" — per usare una parola alla quale non riesco a trovare un'alternativa migliore ma ci siamo capiti — sul mio mestiere.
Prima o poi mi piacerebbe raccoglierle.
...in quel regno della biodiversità che è la psicoterapia, quei diversi strumenti corrispondono in qualche modo a diverse concezioni del mondo. E questo riguarda la prima assunzione di responsabilità di un terapeuta, quella che sta a monte di tutte le altre...
massimogiuliani.it/blog/2018/0…
Ma un terapeuta risolve problemi? Corregge malfunzionamenti? Cambia le persone?
La psicoterapia spiegata a chi fa un altro mestiere / 1 Giusto per mettere le mani avanti, qualunque cosa scriverò sull’argomento sarà necessariamente imprecisa e semplificata. Già il titolo è una …Corpi che parlano
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Andarsene da Facebook
orizzontisfocati.it/category/a…
Bob Dylan e il "mito dell'acusticità"
Grazie al film A Complete Unknown di James Mangold tornano d'attualità i fatti di Newport 1965, quando sul palco del Folk Festival Bob Dylan fu contestato (al grido di "suonate musica folk!") perché suonò un set elettrico con la Paul Butterfield Blues Band.
Per dire quanto fosse accecante l'ideologia della purezza acustica, “Mr. Tambourine Man” e “It's All Over Now, Baby Blue”, dai testi densi di immagini oscuramente visionarie, in quel clima venivano accolte come dolci ballate. La chitarra acustica era in qualche modo garante delle convenzioni della musica folk.
Nel libro Guitar Cultures curato da Andy Bennett e Kevin Dawe (2001), un saggio di Peter Narváez (“Unplugged: Blues Guitarists and the Myth of Acousticity”) racconta il "mito dell'acusticità", l'ideologia della "purezza acustica".
Thanks to James Mangold's film A Complete Unknown, the events of Newport 1965 are back in the news. On stage at the Folk Festival Bob Dylan was challenged (to the cry of “play folk music!”) because he played an electric set with the Paul Butterfield Blues Band.
To say how blindingly acoustic purity ideology was, “Mr. Tambourine Man” and “It's All Over Now, Baby Blue,” with lyrics dense with darkly visionary imagery, were received as sweet ballads in that climate. The acoustic guitar was somehow a guarantor of folk music conventions.
In the book Guitar Cultures, edited by Andy Bennett and Kevin Dawe (2001), an essay by Peter Narváez (“Unplugged: Blues Guitarists and the Myth of Acousticity”) explains the “myth of acousticity,” the ideology of “acoustic purity.”
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Fatto, nel post di inizio ho aggiunto un riferimento al tuo articolo e uno a quello di Arianna CIccone su Valigia Blu che anche mi era piaciuto molto.
Quando mi ricapita di essere citato insieme a Arianna Ciccone? 😃
Un aggiornamento dal mio blog di psicoterapia
massimogiuliani.it/blog/2025/0…
Su Family Process un articolo dei didatti del Centro Milanese di Terapia della Famiglia
Col coordinamento di Umberta Telfener, che ne ha curato la stesura, i Didatti della scuola di specializzazione in terapia sistemica del CMTF hanno prodotto un saggio che rappresenta lo stato attual…Corpi che parlano
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Le mie interviste ai “Giovani del Folkstudio”
La newsletter inviata da Luigi Grechi che aggiorna sulla rassegna “I giovani del Folkstudio” è ora anche un sito web.Pertanto trovate online anche le mie interviste uscite via via, a qu…RadioTarantula
Feed Wordpress
Sono nuovo, ho scoperto che posso importare qui il feed del mio blog su Wordpress e della e-zine a cui collaboro, ma non ho capito se li vedo solo io o se sono pubblici.
Si tratta di RadioTarantula e Free Zone Magazine. Puoi illuminarmi per favore?
Grazie!
Comunque ricorda che gli account esclusivamente bot devono essere preferibilmente dichiarati come tali. Se il blog è tuo, ha invece più senso pubblicarne i post direttamente dal tuo account, che a quel punto non è un vero bot, ma solo un account con alcune componenti di pubblicazione automatica
Massimo Max Giuliani likes this.
Per il sito collettivo con cui collaboro magari l'account bot potrebbe avere più senso.
Grazie molte. Bello qua, mi troverò bene.
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Mi presento scrivendo un post di prova
Non molto intuitivo ma nemmeno incomprensibile. Penso che potrei trovarmi bene.
Ho un po' di difficoltà a trovare contatti che condividano i miei principali interessi (la musica, la psicoterapia e quello che c'è in mezzo), ma immagino sia solo questione di darsi un po' di tempo e cercare meglio.
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Massimo Max Giuliani
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Che voglia di tornare sul palco 😁
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Massimo Max Giuliani
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