Un altro atto storico del movimento di liberazione curdo: il ritiro dei combattenti dalla Turchia
È giunto il momento che il governo turco accolga le richieste del movimento di liberazione curdo e adotti le misure legali e politiche necessarie per rendere questo processo reciproco e bilaterale.A seguito dell’annuncio odierno, il Congresso nazionale del Kurdistan (KNK) accoglie nuovamente con favore i passi coraggiosi e determinati compiuti dal movimento di liberazione curdo verso una pace giusta in Turchia.
In risposta all’appello per la pace e una società democratica lanciato il 27 febbraio dal leader del popolo curdo Abdullah Öcalan, la parte curda si è dimostrata determinata ad adottare misure concrete per giungere a una soluzione pacifica della questione curda. A seguito di questo appello, il PKK ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale il 1° marzo e ha successivamente convocato il suo 12° Congresso a maggio, annunciando la decisione del partito di sciogliersi e porre fine alla lotta armata. Per riaffermare le sue decisioni in materia di pace e una società democratica, 30 combattenti per la libertà curdi, guidati dalla co-presidente dell’Unione delle comunità del Kurdistan (KCK) Besê Hozat, hanno bruciato le loro armi in una cerimonia pubblica l’11 luglio.
Questa mattina è stato compiuto un altro passo. Nelle montagne del Kurdistan meridionale (regione del Kurdistan iracheno), il movimento di liberazione curdo ha annunciato il ritiro di tutti i combattenti dalla Turchia, in conformità con la decisione del 12° Congresso del PKK, per promuovere il processo di pace e società democratica.
L’annuncio è stato fatto da Sabri Ok, membro del Consiglio Esecutivo della KCK, insieme a 25 guerriglieri per la libertà, tra cui Vejîn Dersîm, membro del comando provinciale di di Serhat delle Unità femminili libere (YJA Star), e Devrîm Palu, membro del consiglio di comando delle Forze di difesa del popolo (HPG) giunti dal Bakurê Kurdistan del nord alle Zone di difesa di Medya, nel Kurdistan meridionale. La KCK ha chiesto che insieme al rilascio di Abdullah Öcalan, lo Stato turco adotti immediatamente misure legali e politiche specifiche.
È giunto il momento che il governo turco accolga queste richieste e adotti misure concrete per rendere questo processo bilaterale e reciproco. Lo storico processo di transizione può essere organizzato all’interno di un quadro specifico, e richiede che ad Abdullah Öcalan, l’architetto di questo processo, sia consentito di vivere e lavorare liberamente come capo negoziatore per la parte curda.
Invitiamo pertanto l’Unione Europea, il Consiglio d’Europa e tutti gli Stati che svolgono un ruolo in Medio Oriente a sollecitare il governo turco a trovare una soluzione politica alla questione curda. Le concessioni della parte curda sono una chiara dimostrazione della sua determinazione, perseveranza e convinzione nel trovare una soluzione pacifica e garantire una vita migliore a tutti i popoli della Turchia e della regione.
È necessario riconoscere e apprezzare i passi storici compiuti dalla parte curda. La Commissione Europea, gli Stati membri dell’UE e gli Stati Uniti dovrebbero utilizzare tutti i mezzi a loro disposizione per incoraggiare la Turchia a partecipare onestamente a questo processo e rimuovere immediatamente il PKK dalle loro liste di organizzazioni terroristiche.
Consiglio Esecutivo del Congresso Nazionale del Kurdistan
26.10.2025
Tempo di speranza: il futuro del processo di pace in Turchia e nel Levante
Un incontro con il giornalista turco, torinese di adozione, MURAT CINAR, per discutere del processo di pace in corso tra kurdi ed Erdogan, il futuro del Rojava, il disarmo del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, i riflessi sull’area mediorientale.
“C’è un uomo che dal profondo di una cella, su un’isola, in mezzo al Mar di Marmara, dove è stato tenuto in isolamento per oltre 26 anni, proprio come Nelson Mandela, ci parla di pace dopo 41 anni di conflitto armato tra guerriglia del Pkk ed esercito turco, mentre il mondo precipita in un abisso bellico e prevalgono logiche di sterminio di interi popoli…”
SABATO 11 OTTOBRE ALLE ORE 15.30
LABORATORIO CIVICO “CARLA NESPOLO”
VIA FAA’ DI BRUNO 39 – ALESSANDRIA
Al termine, ricco buffet.
Non mancate! Per info: 335 7564743 Organizza:
Associazione Verso il Kurdistan – ANPI di Alessandria – Città Futura
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“Çand”- festival della cultura curda
Arriva “Çand”- festival della cultura curda. Dal 16 al 18 ottobre, al Centro Socio Culturale Ararat (largo Dino Frisullo). Tre giorni di musica, cinema, letteratura, danza, buon cibo e tutta la poesia del crepuscolo nel cuore di Testaccio.
Tutti i giorni porte aperte dalle 17.30 con mostre fotografiche, infoshop e cena a cura della comunità curda di Roma.
L’iniziativa è promossa e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura di Roma in collaborazione con l’Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia e con il supporto di Zètema Progetto Cultura.
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NORD-EST DELLA SIRIA SOTTO ATTACCO: IL FUTURO DEL ROJAVA È A RISCHIO Civili in fuga, crisi umanitaria e minacce al modello democratico della Siria del Nord-Est
ROSSA KURDIS NA TS MEZ
ITALIA
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NON SCRIVERE "SIRIA" O "ROJAVA NELLA CAUSALE SCRIVI
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✌Libertà per Öcalan, una soluzione politica per la questione curda
📍Ore 17:30 al CSOA La strada, Roma
Incontro pubblico con Omer #Ocalan, nipote del presidente Abdullah #Öcalan e attualmente deputato alla Grande assemblea nazionale di #Turchia per il partito DEM.
Parteciperanno:
Amedeo Ciaccheri - presidente Municipio Roma VIII
Francesca Ghirra - Deputata AVS
Alessandro Rapezzi - Segreteria Nazionale FLC CGIL
Giovanni Russo Spena - Comitato "Il Tempo è Arrivato -Libertà per Ocalan"
Michela Cicculli - Consigliera Comunale
Arturo Salerni - Avvocato
Modera: Alessio Arconzo - Attivista
In occasione del 26° anniversario del complotto internazionale che ha portato al rapimento di Abdullah Ocalan, si terrà un incontro pubblico con Ömer Öcalan, nipote del presidente Abdullah Öcalan e attualmente deputato alla Grande assemblea nazionale di Turchia per il partito DEM.
L'iniziativa servirà per rilanciare la campagna internazionale “Libertà per Öcalan, una soluzione politica per la questione curda”, lanciata lo scorso 10 ottobre 2023 a Strasburgo. La campagna è a finalizzata a porre fine all'isolamento del presidente Abdullah Öcalan, consentendo ai suoi avvocati e alla sua famiglia di fargli visita e, infine, di garantirgli la libertà, con l’obiettivo ultimo di rendere possibile una soluzione politica giusta e democratica alla questione curda in Turchia.
In questo ultimo anno la campagna ha organizzato su scala globale decine di migliaia di iniziative, mentre migliaia di persone di persone in tutto il mondo spedivano cartoline all'isola di Imrali, in un tentativo simbolico di rompere il suo isolamento disumano. Recentemente è stato sottoscritto un appello da 69 premi Nobel che chiedono il rilascio di Abdullah Öcalan e una soluzione politica alla questione curda. All’interno di questo quadro crescente di iniziative la campagna è risuscita ad essere ricevuta dal Comitato per la prevenzione della tortura (CPT).