Tribunale di Grosseto: la Società della Salute dovrà coprire le spese di ricovero per una paziente psichiatrica
Con una sentenza depositata il 25 marzo scorso, il Tribunale di Grosseto ha stabilito che la Società della Salute di Grosseto (CoeSO) è tenuta a farsi carico delle spese di ricovero di una paziente affetta da una grave forma di schizofrenia e altre patologie concomitanti. Questa decisione si inserisce in un consolidato orientamento della Corte di Cassazione, che prevede la copertura integrale da parte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per le prestazioni sociosanitarie ad alta integrazione sanitaria, anche in un contesto di assistenza prolungata.
La vicenda riguarda la signora F., colpita da una schizofrenia severa fin dall’infanzia, insieme ad altre patologie. Per oltre ventun anni è stata assistita dalla sorella, che ha svolto il ruolo di amministratore di sostegno. Tuttavia, le istituzioni sociosanitarie hanno ritenuto necessario il ricovero in una struttura specializzata, poiché l’assistenza domiciliare non era più sufficiente a garantirle cure adeguate.
La sentenza è un importante precedente nella giurisprudenza toscana, perché ha stabilito l’Obbligo della Società della Salute di farsi carico delle spese per l’assistenza sociosanitaria pregresse e in corso di erogazione. CoeSO (e non Asl o comune ma l’ente pubblico consortile), in qualità di ente preposto alla gestione dei servizi sociosanitari (ai sensi della Legge Regionale Toscana n. 40/2005, art. 71-bis), ha l’obbligo di reperire i fondi necessari tra gli enti consorziati, ovvero la ASL e il Comune di riferimento.Si tratta del riconoscimento del sistema integrato dei servizi sanitari e sociali che nella regione toscana vede un riconoscimento istituzionale con personalità giuridica e poteri di gestione e di spesa.
Il Giudice ha inoltre ritenuto sufficienti le allegazioni di parte ricorrente a dimostrare la natura sociosanitaria ad alta integrazione sanitaria dell’assistenza resa alla sig.ra F, senza disporre alcuna CTU.
Sono risultate sufficienti le complete cartelle cliniche del ricovero in RSA, le valutazioni multidisciplinari e una consulenza tecnica di parte per qualificare l’assistenza ricevuta come prestazione sociosanitaria ad alta integrazione sanitaria, senza bisogno di ulteriori periti. La decisione ribadisce un principio chiave, più volte ribadito dalla Cassazione: la qualificazione giuridica dell’assistenza (e la conseguente suddivisione dei costi) dipende esclusivamente dalle condizioni del paziente e dal suo bisogno di cure, indipendentemente dalla struttura in cui avviene il ricovero.Nel rispetto di questo principio, il Tribunale di Grosseto ha dunque condannato CoeSO a rimborsare alla famiglia della paziente la somma di 102.768 euro, relativa ai pagamenti effettuati per le cure in RSA, oltre agli interessi legali e alle spese legali sostenute.
Ma soprattutto l’Ente dovrà garantire la copertura completa delle spese di assistenza sanitaria anche per il futuro, posto che il Giudice ha accertato e dichiarato il diritto alla copertura integrale dei costi di ricovero e visto che la patologia – ed il bisogno terapeutico connesso, difficilmente potrà regredire in futuro.
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Il Tribunale respinge la richiesta di Martina Oppelli sulla dipendenza da trattamenti vitali
“Decisione offensiva” commenta Martina Oppelli
Filomena Gallo dichiara: “Il Sistema sanitario regionale e il Tribunale di Trieste non applicano la sentenza della Corte costituzionale”
L’Associazione Luca Coscioni rende nota la decisione del Tribunale di Trieste del 25 marzo che non accoglie la richiesta di Martina Oppelli, triestina malata di sclerosi multipla da oltre 20 anni, di ordinare all’azienda sanitaria ASUGI di adeguarsi al costituzionale in relazione all’interpretazione del trattamento di sostegno vitale. Secondo i medici e il Tribunale, dunque, Martina non dipende da trattamenti di sostegno vitale quindi non ha diritto ad accedere al “suicidio assistito” in Italia.
Infatti, a seguito della sentenza 135 della Corte costituzionaledello scorso luglio, che ha stabilito che il concetto di trattamento di sostegno vitale deve comprendere anche l’assistenza di caregivers e non sia dunque limitato a supporti meccanici o farmacologici, il Tribunale di Trieste aveva ordinato all’ASUGI, entro 30 giorni, di procedere a una nuova valutazione delle condizioni di Martina.
Nonostante le chiare evidenze del peggioramento della sua salute, l’azienda sanitaria ha prodotto una relazione che, pur prendendo atto del peggioramento e pur riconoscendo la necessità di trattamenti vitali come l’uso della macchina della tosse, l’assistenza per le funzioni biologiche quotidiane e l’assunzione di una corposa terapia farmacologica, ha concluso che questi non costituiscono un “trattamento di sostegno vitale” e che dunque Martina non ha diritto di accedere alla morte volontaria, con una interpretazione dunque non conforme al dettato costituzionale.
Martina Oppelli, tramite i suoi legali coordinati dall’ avv. Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, ha impugnato il nuovo diniego, chiedendo al giudice di Trieste di ordinare all’ASUGI di conformarsi alla sentenza costituzionale, riconoscendo il suo diritto di accedere alla morte assistita. Il Tribunale, ha però rigettato le richieste, prendendo atto di una valutazione effettuata da medici specializzati.
Dichiara Martina Oppelli:
Non sono una giurista ma trovo offensiva sia nei miei confronti che in quegli degli Enti pubblici che mi erogano i sussidi necessari e indispensabili per coprire le spese assistenziali, la parte in cui (ndr: nella decisione di Trieste) si asserisce che l’assistenza è finalizzata alla mera cura della persona.Avendo una invalidità certificata del 100% con gravità riconosciuta ai sensi della legge 104, mi chiedo dunque se le commissioni esaminatrici non si siano sbagliate. Come faccio io, totalmente immobile, a mangiare, a bere, ad assumere farmaci nelle 24 ore, poiché necessito di antiepilettici anche la notte? Chi mi schiaccia la pancia fino a frullarla per riuscire ad espletare i bisogni fisiologici? Chi mi lava? Chi mi cambia i presidi per l’incontinenza? Chi si spezza la schiena per riuscire a piegarmi anche solo una gamba o per mettermi a letto o a sistemarmi sulla carrozzina? Chi mi accende il computer per poter accendere i comandi vocali indispensabili per lavorare? Evidentemente io sono qui “a pettinare le bambole”, citando Bersani.
“Questo rigetto – spiega l’avv. Filomena Gallo – evidenzia che sia i medici del Servizio sanitario nazionale – ASUGI – sia la Giudice di Trieste non ritengono la decisione della Corte costituzionale vincolante.
Il difensore di ASUGI, in udienza lo scorso gennaio, ha evidenziato che la sentenza 135/2024 della Consulta, essendo di rigetto, non è vincolante per i medici che hanno eseguito le nuove verifiche della condizione di Martina. È per questo che martedì scorso, durante l’udienza in Corte costituzionale sul caso di Elena e Romano, abbiamo chiesto alla Corte anche di ribadire l’interpretazione del concetto di trattamento di sostegno vitale ai fini dell’accesso al suicidio assistito con una sentenza di accoglimento, che possa vincolare aziende sanitarie e tribunali al suo rispetto e in questo caso al rispetto della scelta di Martina Oppelli.
Sono trascorsi quasi 2 anni dalla richiesta di Martina, tra peggioramenti dello stato di salute e sofferenze, oggi è esausta, vorrebbe procedere con il suicidio assistito in Italia”.
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La Cellula Coscioni di Lainate organizza il convegno “Lainate inclusiva – lavori in corso”
La Cellula Coscioni di Lainate organizza, in collaborazione con la Città di Lainate, APMAAR e Patto civico, il convegno Lainate inclusiva – lavori in corso. Moderano i coordinatori della Cellula Coscioni di Lainate Tatiana Zampollo e Claudio Stellari.
L’appuntamento è per giovedì 3 aprile alle ore 21.00, presso la Sala delle Capriate di Villa Litta, in Largo delle Scuderie, a Lainate (MI).
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Mobilitazione nazionale DAT: a Catania un evento informativo
In occasione della mobilitazione nazionale per il biotestamento, la Cellula Coscioni di Catania insieme a UAAR Catania organizza l’evento informativo Il testamento biologico e la legge sul fine vita – come? quando? perché?
L’appuntamento è per sabato 12 aprile alle ore 17.30, presso la sede del UAAR Catania in Via Antonio Santangelo Fulci 1/c , a Catania.
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Mobilitazione nazionale DAT 2025: a Uggiate un evento informativo
In occasione della mobilitazione nazionale per il testamento bilogico 2025, la Cellula Coscioni di Como organizza un incontro informativo in collaborazione della Consulta Giovani Uggiate con Ronago.
L’appuntamento è per mercoledì 2 aprile alle ore 21.00, presso la Sala Meridiana, in via G. Garibaldi 14, a Uggiate con Ronago (CO).
Durante la serata interverranno: Sergio De Muro (Cellula Lecco) e Johannes Agterberg (Cellula Como).
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Oggi si è svolta una nuova udienza in Consulta sul Fine vita
La difesa di Cappato chiede il riconoscimento del diritto alla libertà di scelta anche per i pazienti con prognosi infausta a breve
Oggi si è svolta un’udienza importante in Corte costituzionale, la quarta sul tema del suicidio assistito. La difesa di Marco Cappato, attualmente indagato a Milano per aver accompagnato nel 2022 in Svizzera due persone malate, Elena e Romano, ha chiesto l’affermazione della libertà di scelta per chi si trova in condizioni di malattia irreversibile e sofferenza e, come nel caso di Elena, ha una prognosi infausta a breve termine.
Romano, 82 anni, di origini toscane e residente a Peschiera Borromeo, soffriva di una malattia neurodegenerativa, il Parkinson, che lo rendeva completamente dipendente dagli altri con sofferenze intollerabili e, con il progredire della malattia, temeva di perdere anche la sua capacità cognitiva.Elena, veneta di 70 anni, aveva combattuto contro il cancro per anni e, secondo l’ultimo referto medico, la sua situazione era critica, con metastasi diffuse, una prognosi infausta breve e senza alcun trattamento di sostegno vitale.
Elena e Romano non erano tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale classicamente intesi, pertanto non avevano provato ad accedere al suicidio assistito in Italia poiché si ritenevano privi di uno dei requisiti della sentenza 242\2019 sul caso Cappato-Dj Fabo. Entrambi avevano chiesto aiuto a Marco Cappato per andare in Svizzera e accedere al suicidio medicalmente assistito. Cappato, ad agosto e a novembre 2022, dopo averli accompagnati, si era dunque autodenunciato a Milano, al rientro in Italia.
Il collegio di difesa di Cappato, ha visto in Corte la discussione dell’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, del professor Tullio Padovani e dalla professoressa Maria Elisa D’Amico, che hanno evidenziato l’importanza di garantire la libertà di scelta nel fine vita per chi è pienamente capace di autodeterminarsi, vive in condizioni di sofferenza intollerabile, è dipendente da trattamenti di sostegno vitale così come anche intesi nella sentenza 135 del 2024 o è nella condizione di una prognosi infausta a breve termine.
La richiesta unanime dei difensori alla Corte è stata di una sentenza di accoglimento vincolante che consenta l’accesso al suicidio assistito alle persone pienamente capaci di autodeterminarsi, affette da patologia irreversibile che determina sofferenze che la persona reputi intollerabili, dipendenti da trattamenti di sostegno vitale così come interpretati dalla Consulta nel 2024 o, in assenza di questi ultimi, vi sia una prognosi infausta a breve termine. Un nuovo intervento dunque sull’articolo 580 del codice penale, attualmente in vigore così come modificato a seguito alla sentenza di incostituzionalità numero 242 del 2019, con l’espressa richiesta di indicare come ulteriore requisito, in assenza di trattamenti di sostegno vitale, la prognosi infausta breve.
“La legge 219/2017, su cui si è fondata la sentenza n. 242/2019, all’articolo 2 già prevede che nei casi di pazienti con prognosi infausta a breve termine, i medici debbano astenersi da ogni accanimento terapeutico e da trattamenti inutili o sproporzionati”, ha dichiarato l’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni.
“La Corte costituzionale”, prosegue Gallo, “deve ora affermare, come già stabilito dalla legge, che la libertà di scelta nel momento finale della vita non può essere limitata dalla presenza o meno di trattamenti di sostegno vitale, che in alcune condizioni di malattia sono non solo inefficaci, ma anche impossibili da applicare. Negare l’accesso alla morte assistita a una persona nelle condizioni della signora Elena, affetta da una patologia irreversibile con prognosi infausta a breve termine, per il solo fatto di non essere tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale – che per quelle particolari condizioni sono di fatto inefficaci o non disponibili – sarebbe una grave discriminazione.
Questa discriminazione colpirebbe proprio coloro che desiderano congedarsi dalla vita perché affetti da malattie con nessun tipo di linea terapeutica disponibile e avvio alle terapie di supporto previste per i malati terminali poiché vi è una prognosi infausta breve. Romano invece malato di Parkinson, potrebbe rientrare nell’interpretazione effettuata dalla Corte nel 2024, ma occorre una sentenza con forza vincolante.
La decisione della Corte costituzionale potrebbe finalmente porre fine a questa discriminazione, aprendo la strada a un riconoscimento più ampio della dignità e della libertà di scelta nelle fasi finali della vita. In assenza di una legge che elimini ogni forma di discriminazione in materia di fine vita, ci si augura che la Corte continui a garantire i diritti fondamentali in questo ambito, come già avvenuto in passato”.
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Mobilitazione nazionale DAT: a Genova un evento informativo
In occasione della mobilitazione nazionale per il testamento biologico 2025, la Cellula Coscioni di Genova organizza un evento informativo sul tema.
L’appuntamento è per mercoledì 9 aprile, dalle ore 17.30 alle ore 19.30, presso la libreria BlaBlaBook, in Salita del Prione 34, a Genova (GE).
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Chiara Lalli al festival delle scienze a Roma per l’evento “altre maternità”
Chiara Lalli, Consigliera Generale ALC, interverrà come relatrice al Festival delle Scienze di Roma, all’evento Altre Maternità.
L’appuntamento è per Sabato 12 Aprile 2025 alle ore 16:00, presso la Sala Ospiti dell’Auditorium Parco della Musica, in Via Pietro de Coubertin, 30, a Roma.
L’evento è in collaborazione con Bollati Boringhieri e Fandango. Partecipa, oltre a Chiara Lalli, Eva Benelli, Giornalista scientifica, autrice di Gravidanza per altre persone (Bollati Boringhieri). Modera Giorgia Burzachechi Giornalista scientifica e divulgatrice.
Corpo, genitorialità e biotecnologie sono al centro di un dibattito mediatico che troppo spesso si nutre di slogan per accaparrare consenso anziché informare. Per orientarsi nelle diverse strade che la maternità può assumere oggi, la giornalista scientifica Eva Benelli e la bioeticista Chiara Lalli fanno chiarezza, prima di tutto rispetto ai termini utilizzati e dal punto di vista medico, oltre che umano e giuridico, per riflettere su come la maternità si stia evolvendo in un mondo che mette in discussione i confini tra biologia, cultura e diritto.
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Cappato a Bologna: “Un caso di suicidio assistito in Emilia-Romagna. La Regione approvi la legge Liberi Subito”
QUI la videodichiarazione di Marco Cappato
La Regione Emilia-Romagna ha risposto alla richiesta di accesso agli atti effettuata dall’Associazione Luca Coscioni in tutte le Regioni d’Italia con l’obiettivo di avere una ricognizione delle richieste di accesso al suicidio medicalmente assistito, pregresse e pendenti, approvate e respinte, nelle aziende sanitarie sulla base della sentenza della Corte costituzionale 242 del 2019. Dalla risposta della Regione Emilia Romagna, emerge che “risultano pervenute presso le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna tre richieste di suicidio medicalmente assistito”, di cui una risulta “esitata”. È specificato che per queste richieste “non è mai stato necessario l’intervento dell’Autorità giudiziaria”. Si tratta infatti di casi non seguiti dal team legale dell’Associazione Luca Coscioni.
“Dopo l’approvazione in Toscana della legge ‘Liberi Subito’ sul fine vita, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, chiediamo che anche il Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna possa finalmente discutere e approvare la nostra proposta di legge”, ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni durante una conferenza stampa oggi a Bologna.
“C’è poi un’altra richiesta che facciamo al Presidente della Regione Emilia-Romagna: tra due giorni si terrà la Conferenza Stato-Regioni che avrà all’ordine del giorno proprio il tema del fine vita. In quell’occasione, anche la Regione Emilia-Romagna potrà chiedere che si approvino in tutte le altre Regioni delle buone regole e procedure che diano alle persone che soffrono tempi di risposta e modalità certi da parte del Servizio sanitario alla richiesta di aiuto alla morte volontaria. Oggi ogni azienda sanitaria fa come gli pare in assenza di regole chiare e certe. La gestione della sanità è competenza regionale quindi ogni Regione ha pieno mandato e potere di far sì che tutte le ASL abbiano lo stesso comportamento e seguano le stesse regole e garanzie nel dare risposte ai malati”.
In Emilia-Romagna la proposta di legge di iniziativa popolare “Liberi Subito”, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, è stata depositata a luglio 2023, raccogliendo 7.300 firme contro le 5mila richieste. La precedente Giunta ha evitato il voto sulla legge limitandosi a emettere delle linee di indirizzo per le ASL tuttora sotto il vaglio del TAR. Ai sensi dello Statuto Regionale la proposta di legge popolare dovrà tornare in Consiglio Regionale entro luglio.
“Lo scorso Consiglio regionale decise di non discutere la proposta di legge e la Giunta optò per una ‘determina’ che, pur ripercorrendo le richieste della legge, presenta dei limiti significativi. Una determina è un atto amministrativo che può essere facilmente revocato, a differenza di una legge che garantirebbe maggiore stabilità e certezza del diritto” ha dichiarato Matteo Mainardi, coordinatore della campagna per l’Eutanasia Legale dell’Associazione Luca Coscioni. “C’è un’incongruenza tra il numero di persone che si rivolgono alla nostra associazione e il numero di richieste registrate dalla Regione. Dall’approvazione della determina di Giunta a oggi, attraverso il Numero Bianco per i diritti nel fine vita (06.9931.3409), sono state fornite informazioni sulle procedure all’interno delle ASL a 45 persone in Emilia Romagna”.
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la Cellula di Prato organizza l’evento “sesso e sostanze”, sulla riduzione del danno
La Cellula Coscioni di Prato organizza, in collaborazione con Giovani Democratici Prato, Radicali Prato e ReVulva, Sesso e sostanze, un evento su sesso, utilizzo di sostanze e riduzione del danno.
L’appuntamento è per sabato 29 marzo alle ore 17.00, presso Danama Space, in Via Tiepolo, 14 – Prato.
Parteciperanno Barbara Bonvicini (Vicepresidente di Meglio Legale) e Costanza Gori (Consulente sessuale) A moderare l’incontro ci saranno Arjana Salimusaj e Matteo Giusti, della Cellula Coscioni prato..
Insieme esploreremo temi delicati come il consumo di sostanze durante le pratiche sessuali, il loro impatto, e l’importanza di fare scelte consapevoli e sicure.
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Mobilitazione nazionale DAT, un evento informativo a Bologna Con Matteo Mainardi, Iole Benetello e Roberto d’Andrea
In occasione della mobilitazione nazionale per il biotestamento 2025, la Cellula Coscioni di Bologna organizza un evento informativo dal titolo Disposizioni anticipate di trattamento: un diritto dal 2017.
L’appuntamento è per sabato 12 aprile alle ore 16.00, presso la Casa di Quartiere Centro Stella, in Via Savioli, 3, a Bologna.
Interverranno Iole Benetello, coordinatrice della Cellula Bologna, Roberto d’Andrea, avvocato, e Matteo Mainardi, coordinatore delle iniziative sul fine vita di Associazione Luca Coscioni e Consigliere Generale.
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Mobilitazione nazionale DAT e diritti nel fine vita: A Brisighella un evento informativo
In occasione della mobilitazione nazionale sul testamento biologico e diritti nel fine vita 2025, Matteo Mainardi – Consigliere Generale e coordinatore delle iniziative sul fine vita – e la Cellula di Bologna partecipano a un incontro informativo dal titolo I diritti nel fine vita: tra Corte Costituzionale e Parlamento.
L’appuntamento è per venerdì 11 aprile alle ore 20.30 presso il Circolo Arci Ambra in via Barduzzi, a Brisighella (RA).
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Cappato, Lalli e Maltese saranno processati a Firenze per la disobbedienza civile in aiuto a Massimiliano
La GIP ha rigettato la richiesta di archiviazione della Procura per l’aiuto alla morte volontaria fornito al 44enne affetto da sclerosi multipla. Il reato è punito fino a 12 anni di carcere
Marco Cappato: “Con Lalli e Maltese siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità nel rispetto della magistratura”.
La giudice per le indagini preliminari (GIP) di Firenze ha rigettato la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura della Repubblica e dalle difese degli indagati nel caso riguardante Massimiliano, toscano 44enne, affetto da sclerosi multipla, e ha disposto che il pubblico ministero, entro dieci giorni, formuli l’imputazione coatta a carico degli indagati Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Maltese, che dovranno quindi affrontare un processo per aver accompagnato Massimiliano in Svizzera. Il reato di “aiuto al suicidio” è punito con una pena da 5 a 12 anni di carcere.
La decisione della GIP stabilisce che, nonostante la Corte costituzionale abbia ampliato l’interpretazione del concetto di “trattamento di sostegno vitale”, Massimiliano non poteva essere considerato mantenuto in vita da un trattamento di sostegno vitale in quanto, come si legge nell’ordinanza, occorre la “necessità dello stretto collegamento con la natura vitale dei trattamenti di sostegno, al punto che la loro omissione o interruzione determinerebbe prevedibilmente la morte in un breve lasso di tempo”.
La GIP ha anche rilevato che, come stabilito nella sentenza 135 del 2024, la Corte costituzionale ha sottolineato la necessità di una valutazione da parte di una struttura pubblica del sistema sanitario nazionale. In altre parole, ai fini di stabilire se Massimiliano rientrasse nei requisiti previsti dalla legge italiana, si nega l’equivalenza della verifica delle condizioni del paziente fatta in Svizzera rispetto a una verifica fatta in Italia.
Il collegio di difesa di Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Maltese è composto dagli avvocati Filomena Gallo, Marilisa D’Amico, Francesca Re e Rocco Berardo.
Dichiara l’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni: “la GIP di Firenze ha disposto l’imputazione coatta in quanto a suo avviso non risulta che Massimiliano fosse dipendente da un trattamento di sostegno vitale, nemmeno secondo l’interpretazione estensiva della Corte con la sentenza 135 del 2024. Affronteremo il processo per difendere il diritto ad autodeterminarsi di Massimiliano e di tutte le persone nelle sue condizioni, la cui vita è totalmente dipendente da altri”.
Aggiunge Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni: “la nostra è stata un’azione di disobbedienza civile. Con Chiara Lalli e Felicetta Maltese ci eravamo autodenunciati perché eravamo, e siamo, pronti ad assumerci le nostre responsabilità, nel pieno rispetto delle decisioni della magistratura, e nella totale inerzia del Parlamento. Continueremo la nostra azione fino a quando non sarà pienamente garantito il diritto alla libertà di scelta fino alla fine della vita, superando anche le discriminazioni oggi in atto tra malati in situazioni diverse”.
Il prossimo 26 marzo si terrà una nuova udienza in Corte costituzionale, in cui i giudici dovranno esprimersi su altri due casi rilevanti: quello di Elena, una malata oncologica terminale, e quello di Romano, affetto da patologia neurodegenerativa che, come Massimiliano, richiedeva assistenza costante di terze persone per la sua sopravvivenza.
Il 27 marzo si terrà la riunione della Conferenza Stato-Regioni, con all’ordine del giorno anche il tema del fine vita, dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale della Toscana della legge di iniziativa popolare dell’Associazione Luca Coscioni “Liberi subito”. Gallo e Cappato hanno chiesto ai Presidenti di Regione e agli Assessori alla Sanità di emanare un atto che recepisca a livello nazionale le regole approvate dalla Regione Toscana.
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In occasione della mobilitazione nazionale 2025, la Cellula di Milano organizza un evento informativo
Disposizioni Anticipate di Trattamento – Istruzioni per l’uso
In occasione della mobilitazione nazionale sul fine vita 2025 promossa dall’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica aps per dare alla cittadinanza informazioni sul Testamento Biologico ed i diritti nel fine vita, la Cellula Coscioni di Milano organizza un incontro aperto alla cittadinanza, durante il quale esperti della Associazione Luca Coscioni daranno informazioni giuridiche e sanitarie relativamente alle Disposizioni Anticipate di Trattamento, e con i volontari della Cellula Milano risponderanno alle domande in merito alle modalità di compilazione e deposito delle DAT.
L’appuntamento è per Venerdì 11 aprile 2025 h. 19-21, presso la Casa di Quartiere, in via Scaldasole 3/A – Milano. Ingresso accessibile da via Scaldasole 5.
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A Torino, Paola Stringa parteciperà a un evento su PMA e legge 40
Paola Stringa, Giurista per le libertà di Associazione Luca Coscioni, parteciperà a un evento su PMA e legge 40.
L’appuntamento è per domenica 6 aprile alle ore 17.00 presso l’Associazione Camis de Fonseca, in Corso Tassoni, 31 A, a Torino.
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Anna Pompili al convegno “Scienza, donne e diritti – luci e ombre di un rapporto difficile”
Al via il secondo incontro del ciclo di conferenze Eutopie – dialoghi sul rapporto tra società e scienza per una ricerca sull’essere umano, dal titolo Scienza, donne e diritti – luci e ombre di un rapporto difficile.
Interverrà come relatrice la dott.ssa Anna Pompili, ginecologa e Consigliera Generale di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS.
L’appuntamento è per lunedì 7 aprile alle ore 17.45, presso l’Aula N. Cabibbo, edificio E. Fermi, Dipartimento di Fisica, Università di Sapienza, a Roma.
L’ingresso è libero ed è consigliata la prenotazione a questo link.
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Matteo Mainardi a Roma per un evento sul fine vita con Alfredo Bazoli
Matteo Mainardi, Consigliere Generale ALC e coordinatore delle iniziative sul fine vita di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, partecipa come relatore all’evento Il diritto di scegliere – libere e liberi fino alla fine.
L’appuntamento è per martedì 25 marzo 2025 alle ore 18.30, in Via Eugenio Barsanti 25, a Roma.
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Martedì 25 marzo online il webinar di illuminismo psichedelico “LSD e paura della morte”, con Marco Cappato
Martedì 25 marzo alle ore 18:00, sul canale YouTube di Illuminismo Psichedelico, verrà pubblicato il webinar LSD e paura della morte.
Si discuterà dell’uso clinico dell’LSD e di altri psichedelici per trattare la paura della morte e altri disturbi nello spettro depressivo in Svizzera, nonché della possibilità di importare simili terapie anche in Italia. Al dibattito parteciperanno Andrea Siclari, il dr. Fabio Villa, Valerio Rosso e Marco Cappato, tesoriere di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.
L'articolo Martedì 25 marzo online il webinar di illuminismo psichedelico “LSD e paura della morte”, con Marco Cappato proviene da Associazione Luca Coscioni.
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Mobilitazione nazionale DAT: in provincia di Cuneo un evento informativo
Nell’ambito della mobilitazione nazionale per il testamento biologico 2025, la Cellula Coscioni di Cuneo e l’ Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale A.L.I.C, con il Patrocinio del Comune di Borgo San Dalmazzo, organizzano un evento informativo DAT.
L’appuntamento è per mercoledì 9 aprile alle ore 20.45, presso la Sala Consiliare Comunale in Piazza Liberazione, 6, a Borgo San Dalmazzo (CN).
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Mobilitazione nazionale DAT: a Cuneo un evento informativo
Nell’ambito della mobilitazione nazionale per il testamento biologico 2025, la Cellula Coscioni di Cuneo e il Comitato Vivere la Costituzione, organizzano un evento informativo DAT.
L’appuntamento è per giovedì 10 aprile alle ore 20.45 presso la Sala c/o CGIL – Cuneo, in Via Michele Coppino, 2, a Cuneo (CN).
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Marco Cappato ospite di Fondazione Mirafiore, in provincia di Cuneo. “Democrazia: roba d’altri tempi?”
Marco Cappato, tesoriere di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS, sarà protagonista dello speech Democrazia: roba d’altri tempi ?
L’appuntamento è per venerdì 28 marzo alle ore 19.00, presso la Fondazione Mirafiore, in via Alba 15, a Serralunga d’Alba (CN). L’evento è sold out, ma è possibile mettersi in lista d’attesa compilando il form a questo link.
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A Roma la manifestazione per un servizio taxi pubblico, garantito e accessibile
Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS aderisce alla manifestazione organizzata dal Disability pride Italia e dal Comitato Spontaneo Mobilità Accessibile, MUOVIAMOCI. La manifestazione è per chiedere un servizio taxi pubblico, garantito e accessibile per tutte e tutti.
L’appuntamento è per l’1 aprile alle ore 15.00 in Piazza del Campidoglio, a Roma.
A Roma su 8000 licenze soltanto 30 sono per taxi accessoriati e questi 30 non consentono un accesso universale al servizio. Il nuovo bando prevederebbe 200 nuove licenze per taxi accessoriati, ma le recenti esperienze (vedi quella di Bologna) ci testimoniano che sono solo numeri ipotetici. Quando si parla di taxi accessoriato, poi, non si parla di taxi universalmente accessibile, cioé il servizio viene garantito a qualcuno e non a tutti. L’obiettivo è quello di arrivare a dare applicazione all’articolo 14 della legge 21/92 che sancisce senza ombra di dubbio che il servizio taxi debba essere accessibile.
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A Casalpusterlengo (LO) un evento su testamento biologico e fine vita
Il circolo culturale Il Riccio e la Cellula Coscioni Lodi organizzano una serata informativa su testamento biologico e fine vita. Interviene come relatrice Cristiana Zerosi, membro di giunta di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS.
L’appuntamento è per mercoledì 26 marzo alle ore 21.00, presso la Casa delle Associazioni di Casalpusterlengo, in Via Galileo Galilei 1, a Casalpusterlengo (LO).
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A Firenze e in modalità mista un convegno giuridico sul fine vita con Roberto d’Andrea
AMI TOSCANA organizza, in collaborazione con altre realtà, un convegno giuridico in modalità mista sul tema del fine vita. Interviene come relatore Roberto d’Andrea, membro del team legale di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS, con un intervento dal titolo I casi concreti e le esigenze di una regolamentazione generale sul fine vita in Italia.
L’appuntamento è per martedì 18 marzo dalle ore 15.00 alle ore 18.30 online e in presenza presso il Palazzo di giustizia di Firenze, Auditorium Adone Zoli.
PROGRAMMA
Saluti
Luca Bisori – Presidente della Fondazione per la Formazione Forense dell’Ordine degli Avvocati di Firenze
Enrico Sostegni – Presidente IV commissione Salute Consigli Regionale
Massimo Capialbi – Presidente del Sindacato degli Avvocati di Firenze e Toscana
Gianni Baldini – Presidente AMI Toscana – Ass. Avvocati per la Tutela della Persona
Modera
Francesco Samà Responsabile attività formativa AMI Toscana
INTERVENTI
Avv. Prof. Gianni Baldini
Direttore Scuola Specializzazione Diritto Relazioni Familiari e Presidente AMI Toscana
Il puzzle del fine vita e gli elementi essenziali della Legge Regionale di iniziativa popolare
Avv. Roberto D’Andrea
Associazione Luca Coscioni
I casi concreti e le esigenze di una regolamentazione generale sul fine vita in Italia
Dr.ssa MARIELLA ORSI
Sociologa e componente Comitato etica Clinica ASL Toscana Centro
Conoscere per decidere
DR. PIERO MORINO
Medico paliativista
Fine vita: tra cure palliative e suicidio medicalmente assistito
Prof. Marco Rizzuti
Prof. di istituzioni Diritto Privato nell’Università di Firenze
Cenni di diritto comparato: la normativa sul fine vita nei principali paesi europei
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Abbiamo scritto alla Conferenza Stato-Regioni: “Garantire tempi certi e uniformità nell’applicazione della sentenza “Cappato\Antoniani” della Consulta”
L’Associazione Luca Coscioni ha inviato una lettera alla Conferenza Stato-Regioni, ai Presidenti delle Regioni e agli Assessori alla Salute, sollecitando un intervento urgente che segua la normativa toscana per assicurare una corretta e uniforme applicazione della sentenza di incostituzionalità numero 242 del 2019 della Corte costituzionale, detta “Cappato – Antoniani”, che ha riconosciuto nel fine vita il rispetto della scelta delle persone malate che hanno le condizioni previste dalla Consulta.
A oggi chi chiede alla propria Azienda sanitaria locale (ASL) la verifica delle condizioni si trova di fronte a ostacoli burocratici e tempi incerti, con differenze significative tra ASL e Regioni. Tale situazione genera disparità ingiustificate tra cittadini, ledendo un diritto già riconosciuto dalla Corte. Nella lettera, l’Associazione Luca Coscioni chiede alla Conferenza delle Regioni di adottare un atto ufficiale che:
- Definisca tempi certi per la verifica delle condizioni stabilite dalla Corte, evitando lungaggini amministrative e interpretazioni difformi.
- Si ispiri alla legge regionale della Toscana, che ha già regolamentato l’erogazione delle prestazioni sanitarie necessarie per l’applicazione della sentenza Cappato-Antoniani.
- Garantisca un accesso equo al suicidio assistito su tutto il territorio nazionale, eliminando le attuali discriminazioni basate sulla Regione di residenza.
Dichiara Filomena Gallo, Segretaria Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni:
Non possiamo permettere che le persone malate, già in condizioni di estrema sofferenza, debbano affrontare ulteriori ostacoli burocratici per vedere garantito il diritto riconosciuto dalla Corte costituzionale al rispetto della libertà di scelta nel fine vita. Chiediamo alla Conferenza delle Regioni di intervenire con un atto che garantisca tempi certi e uniformità nell’applicazione della sentenza, nel rispetto della libertà di scelta delle persone malate. Tale atto per le regioni è possibile, infatti già nel 2014 in materia di fecondazione eterologa, dopo la sentenza 162/14 della Consulta e la delibera toscana del luglio 2014, la Conferenza delle Regioni intervenne nel settembre dello stesso anno per garantire l’erogazione della prestazione senza discriminazioni su tutto il territorio.
Continua Matteo Mainardi, Responsabile delle iniziative sul fine vita dell’Associazione Luca Coscioni: “La mancata attuazione della sentenza 242/19 sta creando una situazione di ingiustizia e diseguaglianza tra i cittadini. Alcune Regioni si sono già mosse, altre bloccano di fatto un diritto costituzionale. La Conferenza Stato-Regioni ha il dovere di intervenire per evitare che le scelte di fine vita dipendano dal codice di avviamento postale”.
Conclude Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e presidente dell’Associazione Soccorso Civile: “abbiamo già visto troppi malati dover affrontare lunghi iter o addirittura essere costretti a ricorrere a soluzioni estreme, come anche il trasferimento all’estero. Non possiamo continuare ad accettare questa situazione: in attesa di una legge nazionale serve un intervento immediato, già possibile per competenza, per garantire il rispetto della legalità e della dignità delle persone. L’Associazione Luca Coscioni confida in una risposta tempestiva della Conferenza Stato-Regioni e dei Presidenti di Regione affinché si metta fine alle attuali discriminazioni e venga garantita l’applicazione effettiva della sentenza Cappato- Antoniani della Consulta ( sent. n.242/19)”.
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Sulla coppia di Arezzo in California intervengono Filomena Gallo e Francesca Re: “Condanna improbabile, avvio della gravidanza antecedente entrata in vigore legge Varchi”
In riferimento al caso della coppia di Arezzo, attualmente in California, a seguito della nascita del figlio dopo un percorso di gravidanza per altri, le avvocate Filomena Gallo e Francesca Re dell’Associazione Luca Coscioni, che non seguono la coppia, chiariscono quanto segue.
La legge “Varchi”, che estende la punibilità per i fatti commessi all’estero, in relazione al reato di surrogazione di maternità, già previsto dalla legge 40 del 2004, è entrata in vigore lo scorso 3 dicembre.
Tale legge, in quanto legge penale, sarà applicabile solo ai fatti commessi successivamente alla sua entrata in vigore, questo in virtù del principio di irretroattività della legge penale.
Il principio di irretroattività è un principio costituzionale fondamentale e deve essere applicato tenendo in considerazione l’ambito riproduttivo cui si riferisce. I percorsi di fecondazione assistita con gravidanza per altri iniziano con un accordo con le cliniche, con la formazione dell’embrione e con il trasferimento nell’utero della gestante dell’embrione stesso, e dunque almeno 9 mesi prima (come tutte le gravidanze) del parto.
Questo significa, come affermato anche dalla maggiore dottrina penalistica, che il momento consumativo del reato non può certo essere il parto, bensì risale necessariamente all’avvio della gravidanza. Motivo per il quale tutte le gravidanza iniziate precedentemente al 3 dicembre scorso, a prescindere dalla data del parto, non possono rientrare nell’ambito di applicazione della legge Varchi. Questo non significa che non verranno iniziati procedimenti penali in questi casi (i procedimenti penali venivano avviati anche prima della legge Varchi ma sempre archiviati), ma che è molto improbabile, con un’adeguata difesa, che si arrivi a una condanna.
Le persone che hanno avviato una gravidanza per altri prima dell’entrata in vigore della legge Varchi non possono di certo abbandonare il bambino, magari per evitare una condanna: sarebbe una forma di istigazione a un reato ben peggiore di quello che si vorrebbe evitare.
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A Milano l’evento: “Fine vita. Una scelta di coraggio e umiltà”
A Milano l’evento: Fine vita. Una scelta di coraggio e umiltà, in occasione della presentazione del libro di Marco Carta Discografia Evolutiva. ne discutono con l’autore Carlo Ferretti, attivista della Cellula di Milano, e Maurizio Mozzoni, di Edizioni Underground.
L’appuntamento è per giovedì 27 marzo alle ore 18.00, presso la Libreria Les Mots, in Via Carmignola angolo Via Pepe, a Milano.
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Mario Riccio a Milano per l’evento “Riflessioni sul fine vita. La necessità di una legge”
Il dott. Mario Riccio, Medico-anestesista e Consigliere Generale di Associazione Luca Coscioni, partecipa come relatore a un evento sul fine vita organizzato dal PD Gruppo Consiliare Lombardia.
L’appuntamento è per mercoledì 26 marzo alle ore 15.00 presso il Palazzo Pirelli, Sala Gonfalone, in Via Fabio Filzi, 22.
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Se l’MDMA protegge oltre che curare i traumi
Testo preparato con Peppe Brescia
Lo studio condotto di un team di neuroscienziati dell’Università Israeliana di Haifa suggerisce che alcune sostanze, MDMA su tutte, potrebbero aver svolto un ruolo di protezione psicologica a beneficio dei sopravvissuti del festival musicale Nova, obiettivo dell’attacco di Hamas del 7 Ottobre 2023.
Al momento dell’attacco, su un totale di 650 sopravvissuti che hanno partecipato allo studio, due terzi erano sotto effetto di molecole come MDMA, LSD, funghi allucinogeni o Cannabis: stando a quanto rilevato, queste persone avrebbero reagito meglio delle altre nel breve-medio periodo.
La peculiarità della ricerca è rappresentata dal fatto che, per la prima volta, si è alle prese con l’analisi di un evento traumatico di massa in cui un gran numero di persone era sotto effetto di sostanze psicoattive, sostanze che, da quanto emerge, potrebbero aver giocato un ruolo di protezione psicologica. Gli studiosi che hanno lavorato con i sopravvissuti hanno trovato prove che molecole come l’MDMA risultano generalmente associate a stati mentali positivi. Secondo Roy Salomon, uno degli scienziati a capo della ricerca, l’MDMA è risultata essere la molecola dagli effetti maggiormente protettivi, in particolare se utilizzata da sola piuttosto che in combinazione con altre sostanze.
Le persone che al momento dell’attacco erano sotto effetto di MDMA sarebbero infatti state quelle per le quali l’elaborazione psicologica sarebbe risultata meno problematica nell’arco dei cinque mesi successivi all’evento, ovvero il segmento temporale ritenuto fondamentale per la mediazione col trauma. Secondo Solomon, gli utilizzatori di MDMA “dormivano meglio, avevano meno stress mentale e stavano meglio rispetto alle persone che non assumevano alcuna sostanza”.
Al momento, il team di studiosi si sta ancora interrogando circa le cause che hanno contribuito alle evidenze riscontrate. Tra le teorie avanzate c’è l’ipotesi che la stimolazione di ormoni pro-sociali come l’ossitocina, conseguenza del consumo di MDMA, possa aver agevolato sentimenti di solidarietà nei momenti di panico collettivo, oltre ad aver facilitato l’accettazione di sentimenti e manifestazioni di empatia da parte di amici e familiari nei mesi seguenti l’attentato.
Michal Ohana, tra le sopravvissute ad aver preso parte alla ricerca, ha dichiarato alla BBC che gli effetti dell’MDMA le hanno salvato la vita durante l’attacco, contribuendo a indurre uno stato di alienazione che ha consentito alla ragazza di affrontare il momento del massacro, oltre che la derivante sindrome del sopravvissuto, “poiché per gli esseri umani normali non è possibile assistere a tutte queste cose”.
Lo studio dell’ateneo di Haifa, attualmente nel processo di revisione, potrebbe aprire la strada a maggiori approfondimenti sull’utilizzo dell’MDMA nell’ambito di trattamenti psicologici o psichiatrici.
L’MDMA è illegale in Israele se non per fini terapeutici sperimentali. La dottoressa Anna Harwood-Gross, psicologa clinica e direttrice della ricerca presso il Metiv Psychotrauma Centre di Israele che vede l’MDMA come trattamento per la sindrome da stress post-traumatico per i soldati dell’IDF, ha ribadito l’importanza dei risultati ottenuti tramite questi test, in particolare in un’ottica di ulteriore sviluppo delle conoscenze tecniche maturate dagli specialisti. Andando ad aggiungersi al sempre più robusto corpus di studi sulle sperimentazioni in corso a livello globale circa le potenzialità di percorsi terapeutici a base di MDMA, i risultati preliminari emersi dal lavoro dell’équipe guidata da Salomon alimentano ancor più le aspettative riguardo le potenzialità mediche delle molecole psichedeliche.
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Abbiamo chiesto al Governo di predisporre quanto necessario per la partecipazione elettorale con firma digitale con una riforma storica
Alla vigilia della predisposizione del decreto che dovrà regolamentare le prossime elezioni municipali Marco Cappato, Presidente di Eumans, Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni e Marco Perduca, rappresentante legale di “Referendum e Democrazia” hanno scritto venerdì 14 marzo alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per ricordare quanto deciso dalla Corte Costituzionale a seguito del ricorso di Carlo Gentili e patrocinato dalle varie organizzazioni relativamente all’utilizzo della firma digitale di una persona disabile in occasione della presentazione delle liste elettorali.
“L’11 dicembre scorso” si legge nella lettera “la Consulta con sentenza di incostituzionalità n. 3/25, ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale degli artt. 9, terzo comma, della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale) e 2, comma 6, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell’amministrazione digitale), nella parte in cui non prevedono per l’elettore, che non sia in grado di apporre una firma autografa per certificata impossibilità derivante da un grave impedimento fisico o perché si trova nelle condizioni per esercitare il voto domiciliare, la possibilità di sottoscrivere un documento informatico con firma elettronica qualificata, cui è associato un riferimento temporale validamente opponibile ai terzi”.
“La forza di legge di tale sentenza” proseguono Cappato, Gallo e Perduca “consente l’utilizzo della firma certificata per la sottoscrizione di liste elettorali da parte di persone con disabilità che non possono firmare, adesso occorre che i necessari passi tecnici siano comunicati chiaramente; oltre a ad appellarci a Lei affinché tutto quanto necessario affinché ciò accada sia fatto, torniamo a rinnovare il nostro appello, già sottoscritto da oltre 50.000 persone, affinché il Governo estenda tale possibilità a tutta la cittadinanza già a partire dalle prossime elezioni comunali, evitando quindi che si verifichi una sorta di “discriminazione della maggioranza” per una possibilità oggi consentita alle persone con gravi disabilità.
“L’ampliamento della partecipazione dell’elettorato attivo e passivo alle municipali di maggio” conclude la lettera “può essere facilmente assicurato estendendo quanto già è possibile fare grazie alla piattaforma pubblica che dal luglio scorso consente la sottoscrizione online di referendum e proposte di legge d’iniziativa popolare. Consentirlo per legge sarebbe una riforma storica per il rispetto dei diritti civili e politici in Italia.
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Dichiarazione di Filomena Gallo per il 15mo anniversario dell’entrata in vigore della legge sulle Cure palliative
Grazie all’adozione della legge sul fine vita in Toscana, presentata dall’Associazione Luca Coscioni con oltre 10.000 firme e promulgata oggi dal Presidente Giani, si è riaperto anche il dibattito sulle cure palliative, un dibattito che non deve in alcun modo mettere in contrapposizione l’autodeterminazione personale e l’accesso alla cura del dolore.
In questi 15 anni sono stati fatti significativi passi avanti, ma non ancora sufficienti, per informare le persone dell’esistenza di questa fondamentale offerta terapeutica. Per questi motivi, come abbiamo fatto a Firenze in occasione dell’incontro con il Consiglio regionale toscano, chiediamo che il primo impegno istituzionale a livello centrale e periferico sia quello per il ‘diritto alla conoscenza’: occorre che lo Stato e le Regioni promuovano campagne di informazione sulla cura del dolore, che vengano predisposti corsi di formazione per il personale specializzato, ivi compresa l’assistenza spirituale.
Da tempo, l’Associazione Luca Coscioni collabora con associazioni canadesi per ‘importare’ esperienze relative a cure palliative innovative nel fine vita che includono psicoterapie assistite da molecole psichedeliche, in particolare psilocibina, cure che con minori somministrazioni riescono ad avere maggiore efficacia rispetto alle cure ‘tradizionali’. Infine, considerato che dal 2019 la legge prevede che anche la cannabis possa essere impiegata nella cura del dolore, essendo l’Italia uno dei pochi paesi in Europa che la produce sotto controllo statale, occorre aumentarne la produzione anche per questa specifica finalità.
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LEGGE TOSCANA FINE VITA, ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI: “GRANDE SODDISFAZIONE PER LA DECISIONE CONSIGLIO GARANZIA. SIA DA STIMOLO PER TUTTE LE ALTRE REGIONI”
L’Associazione Luca Coscioni accoglie con grande soddisfazione la decisione del Collegio di garanzia della Regione Toscana con cui ha dichiarato “all’unanimità che la Legge Regionale n. 5 del 2025 non presenta violazioni statutarie prospettate e che dunque, in relazione ai profili contestati, è conforme allo Statuto”.
Il Collegio di ha inoltre precisato che la Regione ha legiferato nel quadro di una legislazione nazionale sulla organizzazione delle prestazioni sanitarie (DL n. 502/92) che ne definisce i principi fondamentali. Il Collegio ha ritenuto che la regione abbia adottato la legge in questione in un reticolato di norme e principi che hanno adeguatamente limitato la sua potestà concorrente in materia di tutela della salute.
Con questa pronuncia il Collegio ribadisce la legittimità di una norma che non introduce nuovi diritti, ma si limita a garantire tempi e procedure certi per chi decide di chiedere la verifica delle proprie condizioni di salute per accedere al suicidio medicalmente assistito, come disposto dalla sentenza di incostituzionalità Cappato/Antoniani della Corte costituzionale.
“Questa legge – frutto della proposta di iniziativa popolare ‘Liberi Subito’ promossa dall’Associazione Luca Coscioni – è uno strumento fondamentale per garantire il rispetto dell’autodeterminazione della persona nel proprio fine vita, in linea con la sentenza 242/2019 della Corte costituzionale e con i principi della legge 219/2017 sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento (DAT)”, dichiarano Filomena Gallo, avvocata e Segretaria Nazionale dell’Associazione, e Marco Cappato, tesoriere Associazione Luca Coscioni. “La decisione del Collegio di garanzia statutaria della Regione Toscana dovrebbe essere da stimolo per tutte le altre Regioni nel riprendere al più presto l’iter di discussione della proposta”.
Ieri a Firenze si è tenuta l’assemblea regionale dell’Associazione dal titolo “Dal corpo delle persone al cuore della politica regionale” con la partecipazione dei cittadini toscani, del Presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e del Presidente della Commissione Sanità Enrico Sostegni. Durante l’assemblea il Presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha assicurato che le Commissioni mediche di valutazione previste dalla legge saranno istituite in tempi brevi e ha garantito un impegno istituzionale affinché la norma sia adeguatamente diffusa, monitorata e conosciuta tra cittadini e operatori sanitari.
L’Associazione Luca Coscioni assicurerà il suo aiuto e impegno per garantire che la legge trovi piena applicazione e che sia conosciuta. A tal fine, dal 1° al 13 aprile, anche in Toscana si terrà la mobilitazione nazionale per informare i cittadini sulla legge 219/2017 sulle DAT e per diffondere la conoscenza della nuova normativa regionale.
“Continueremo a impegnarci per la piena attuazione dei diritti delle persone gravemente malate e per l’approvazione di leggi regionali che seguano l’esempio della Toscana”, concludono Filomena Gallo e Marco Cappato.
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La Legge regionale sul Fine vita in Toscana è conforme allo Statuto regionale
Esprimiamo grande soddisfazione per la pronuncia del Collegio di garanzia della Regione Toscana: ora sia da stimolo per una legge anche in altre Regioni
L’Associazione Luca Coscioni accoglie con grande soddisfazione la decisione del Collegio di garanzia della Regione Toscana con cui ha dichiarato “all’unanimità che la Legge Regionale n. 5 del 2025 non presenta violazioni statutarie prospettate e che dunque, in relazione ai profili contestati, è conforme allo Statuto”.
Il Collegio di ha inoltre precisato che la Regione ha legiferato nel quadro di una legislazione nazionale sulla organizzazione delle prestazioni sanitarie (DL n. 502/92) che ne definisce i principi fondamentali. Il Collegio ha ritenuto che la regione abbia adottato la legge in questione in un reticolato di norme e principi che hanno adeguatamente limitato la sua potestà concorrente in materia di tutela della salute.
Con questa pronuncia il Collegio ribadisce la legittimità di una norma che non introduce nuovi diritti, ma si limita a garantire tempi e procedure certi per chi decide di chiedere la verifica delle proprie condizioni di salute per accedere al suicidio medicalmente assistito, come disposto dalla sentenza di incostituzionalità Cappato/Antoniani della Corte costituzionale.
“Questa legge – frutto della proposta di iniziativa popolare ‘Liberi Subito’ promossa dall’Associazione Luca Coscioni – è uno strumento fondamentale per garantire il rispetto dell’autodeterminazione della persona nel proprio fine vita, in linea con la sentenza 242/2019 della Corte costituzionale e con i principi della legge 219/2017 sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento (DAT)”, dichiarano Filomena Gallo, avvocata e Segretaria Nazionale dell’Associazione, e Marco Cappato, tesoriere Associazione Luca Coscioni. “La decisione del Collegio di garanzia statutaria della Regione Toscana dovrebbe essere da stimolo per tutte le altre Regioni nel riprendere al più presto l’iter di discussione della proposta”.
Ieri a Firenze si è tenuta l’assemblea regionale dell’Associazione dal titolo “Dal corpo delle persone al cuore della politica regionale” con la partecipazione dei cittadini toscani, del Presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e del Presidente della Commissione Sanità Enrico Sostegni. Durante l’assemblea il Presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha assicurato che le Commissioni mediche di valutazione previste dalla legge saranno istituite in tempi brevi e ha garantito un impegno istituzionale affinché la norma sia adeguatamente diffusa, monitorata e conosciuta tra cittadini e operatori sanitari.
L’Associazione Luca Coscioni assicurerà il suo aiuto e impegno per garantire che la legge trovi piena applicazione e che sia conosciuta. A tal fine, dal 1° al 13 aprile, anche in Toscana si terrà la mobilitazione nazionale per informare i cittadini sulla legge 219/2017 sulle DAT e per diffondere la conoscenza della nuova normativa regionale.
“Continueremo a impegnarci per la piena attuazione dei diritti delle persone gravemente malate e per l’approvazione di leggi regionali che seguano l’esempio della Toscana”, concludono Filomena Gallo e Marco Cappato.
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Marco Cappato interviene dal remoto al Convegno organizzato dal CIRB “Fine vita – Dilemmi bioetici e questioni giuridiche”
Marco Cappato, tesoriere di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, interviene dal remoto al Convegno organizzato dal CIRB Fine vita – Dilemmi bioetici e questioni giuridiche.
L’appuntamento è per giovedì 13 marzo, a partire dalle ore 9.00 presso l’Università degli Studi del Sannio, Auditorium Sant’Agostino, Via de Nicastro, Benevento.
Il convegno si articolerà in due sessioni principali. La prima sarà introdotta e moderata dal professor Andrea Patroni Griffi, direttore del CIRB. Amato, presidente emerito della Corte costituzionale, tratterà le questioni costituzionali e bioetiche sul fine vita. Monsignor Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, presenterà un “Piccolo lessico sul fine vita”. Altri interventi di rilievo includeranno le riflessioni di Laura Palazzani (Università LUMSA) sul suicidio medicalmente assistito, Marco Cappato (Associazione Luca Coscioni) sulla legalizzazione dell’eutanasia, Renato Balduzzi (Associazione italiana costituzionalisti) sul Servizio sanitario alla prova del fine vita, Eugenio Mazzarella (Emerito di Filosofia teoretica alla Federico II) sulle disposizioni in materia di morte medicalmente assistita come occasione di «diritto mite» e Lucio Romano (già senatore) sui ddl in materia di morte medicalmente assisitta. Le conclusioni saranno affidate a Lorenzo Chieffi, ordinario di Diritto costituzionale alla Vanvitelli.
Una seconda sessione sarà moderata e conclusa dalla professoressa Antonella Tartaglia Polcini (Università del Sannio), ed esplorerà temi quali la richiesta di morte nella relazione di cura (professor Claudio Buccelli), la comparazione tra le normative internazionali sulle decisioni di fine vita (professor Paolo Passaglia) e il rapporto tra autodeterminazione e tutela della vita (Prof. Vincenzo Verdicchio). A concludere la giornata, il contributo di esperti di bioetica e diritto, tra cui Claudia Casella, Emilia D’Antuono e Giuseppe Vacchiano.
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Filomena Gallo interviene in collegamento a un evento sul fine vita a Siena
Filomena Gallo, avvocata e Segretaria di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, interviene all’evento organizzato dalla Onlus dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena Agrisolidarietà s“Fine vita: le ragioni del sì e del no”.
L’evento si terrà lunedì 17 marzo alle ore 14:30 e sarà trasmesso in live streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Confagricoltura Siena.
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Le regole europee e le psicoterapie psichedeliche
testo preparato con Beppe Brescia
Al fine di celebrare la Settimana Mondiale del Cervello, in corso di svolgimento fino al 16 Marzo, l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha divulgato un documento redatto da Francisca Silva, responsabile della Psychedelic Access and Research European Alliance (PAREA), una partnership multidisciplinare in materia di psichedelici che fornisce consulenza alle istituzioni dell’Unione Europea.
Il documento, dal titolo A review of psychedelics trials completed in depression, informed by European regulatory perspectives, offre una revisione sistematica di alcuni tra gli studi più autorevoli in materia di trattamento sanitario della depressione a base di piscoterapie psichedeliche, integrando le evidenze scientifiche con alcune proposte di regolamentazione.
“Ho mirato a offrire un quadro più chiaro dello stato della ricerca attuale” scrive l’autrice “a come si allinea con le prospettive normative dell’UE e cosa riserva il futuro per il settore”. Il corpus delle ricerche prese in esame è stato assemblato secondo cinque criteri: per rientrare nell’elenco, lo studio deve aver previsto somministrazione sistemica di una sostanza psichedelica e relativo follow-up, deve essere stato effettuato dopo il 1995, deve essere stato incentrato sull’utilizzo di molecole psichedeliche a fine terapeutico, deve aver analizzato gli aspetti relativi alla patologia depressiva, infine deve essere stato segnalato come concluso.
Da un’identificazione iniziale di 7691 record, sono emerse otto ricerche, svolte tra Febbraio 2014 e Dicembre 2022, per un totale di 595 pazienti. Cinque di queste hanno preso in esame la psilocibina, una il DMT, una l’Ayahuasca e una l’LSD. Metà di questi studi hanno previsto un gruppo di controllo placebo, l’altra metà ha messo a confronto un gruppo di trattamento attivo con un gruppo trattato con dosi di farmaci molto basse in modo da indurre effetti psicoattivi trascurabili. Tre studi sono stati finanziati da sponsor commerciali, i restanti cinque sono invece stati condotti in ambito accademico.
Per quanto riguarda la selezione dei pazienti, sette degli otto studi hanno escluso partecipanti affetti da condizioni psichiatriche comorbide, mentre tre di essi hanno determinato l’esclusione anche di persone alle prese con utilizzo problematico di alcol, tabacco o sostanze illecite. Inoltre, tutti gli studi hanno escluso la presenza di pazienti contestualmente trattati con farmaci antidepressivi, anche in considerazione del fatto che, al momento, l’intervento di prima linea con gli antidepressivi può risultare inefficace per una percentuale che arriva a comprendere fino a due terzi dei pazienti.
Le ricerche analizzate si sono basate in prevalenza su un modello a tre stadi: pre-dosaggio, dosaggio, post-dosaggio. In particolare, la prima delle tre fasi ha ricevuto una cura particolare in sede di sperimentazione, mediante sessioni dalla durata variabile tra le due e le otto ore, a seconda della ricerca di riferimento.
Con l’eccezione dello studio focalizzato sull’utilizzo endovenoso del DMT, per il quale l’attenuazione degli effetti è attesa entro i 20 minuti, la fase di dosaggio si è invece concentrata in una o due sedute, della durata di 6-8 ore, cui hanno fatto seguito almeno due visite di valutazione complessiva. In media, il momento dell’ultima valutazione dell’efficacia si è verificato a 6,25 settimane dall’ultima somministrazione.
Oltre all’analisi dei cambiamenti nella gravità dei sintomi, gli studi esaminati hanno incluso almeno uno strumento per la definizione specifica dell’esperienza psichedelica.
In merito al setting cinque sperimentazioni sono state ospitate in spazi finalizzati a riprodurre il contesto casalingo, in modo da agevolare stati di calma e rilassamento. Per le stesse ragioni, sei studi hanno anche fatto ricorso a una playlist musicale. Per sette delle otto ricerche è stata esplicitamente menzionata la presenza di monitor per la registrazione della seduta, in cinque casi è stata resa disponibile la presenza di un medico, in tre studi i segnali vitali sono stati tenuti sotto controllo.
Al momento della stesura del documento la maggior parte degli studi sono stati classificati come fase 1/2. Solo per due di essi è infatti in corso la fase 3, pur non essendo stata ultimata in entrambi i casi.
Nonostante gli indubbi progressi della ricerca sugli psichedelici, “le parti interessate e gli enti regolatori riconoscono che restano da colmare numerose lacune conoscitive per generare prove cliniche sufficienti a supportare una domanda di autorizzazione all’immissione in commercio per i medicinali psichedelici”.
La revisione ha tuttavia il merito di proporre una lettura omogenea e sistematica circa le sperimentazioni in corso sulle molecole psichedeliche, sottolineando la necessità di implementare programmi di sviluppo che possano porsi in aderenza ai quadri normativi nazionali.
In merito a quest’ultimo aspetto, la ricerca proposta da Silva sollecita a definire in maniera chiara il quadro normativo di trattamento riguardo le terapie psichedeliche, a partire dalla legittimazione di questo tipo di interventi alla stregua di trattamenti sanitari autonomi e non solo in funzione di interventi aggiuntivi.
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La Corte costituzionale discute sull’accesso alla fecondazione assistita per donne singole
Oggi si è tenuta l’udienza pubblica davanti alla Corte costituzionale relativamente al divieto di accesso alle tecniche di fecondazione assistita per le donne singole.
Il caso nasce da un incidente di costituzionalità sollevato dal tribunale di Firenze a seguito del ricorso presentato per Evita a causa del diniego di accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), previste solo per le coppie eterosessuali stabilmente conviventi o coniugate (articolo 5 della legge 40 del 2024). Nel procedimento dinanzi al tribunale di Firenze sono stati ammessi gli interventi di Serena, anche lei donna singola, che chiede l’accesso alla PMA e dell’Associazione Luca Coscioni in rappresentanza dei propri associati. Oggi sono tutte parti del giudizio in Corte.
In udienza hanno discusso, per il collegio legale, le avvocate Filomena Gallo, Maria Elisa D’Amico, Benedetta Liberali e Paola Stringa. Il Collegio è altresì composto dagli avvocati Irene Pellizzone, Francesca Re, Angelo Calandrini, Rocco Berardo e Alessia Cicatelli.
Nel corso dell’udienza, la difesa ha sottolineato la necessità di rimuovere il divieto che attualmente impedisce alle donne senza un compagno o un marito di accedere alle tecniche di fecondazione assistita. L’avvocata Filomena Gallo, durante la discussione, ha evidenziato che “la Corte costituzionale, nel corso dei 21 anni di vigenza della legge 40 del 2004, ha già avuto un ruolo fondamentale nel ripristinare la legalità costituzionale e nell’affermare i diritti fondamentali. Ci sono state cinque dichiarazioni di incostituzionalità, che hanno avuto effetti concreti e tangibili: famiglie con bambini che crescono e che sono il futuro del nostro Paese. La genitorialità, anche sulla base della giurisprudenza della Consulta, è basata, correttamente, sull’assunzione di responsabilità, che deve esserci a prescindere dal legame biologico e genetico, così come dallo status sociale, economico e quant’altro. Cancellare il divieto di accesso a queste tecniche per le donne singole non determina alcun vuoto normativo”.
In particolare, è stato evidenziato in discussione che “l’ultima relazione al Parlamento sull’applicazione della legge 40, riporta che il numero di bambini nati grazie alle tecniche di fecondazione assistita è aumentato del 30,24% rispetto al 2015. Nel 2022 sono stati registrati 16.718 bambini nati tramite PMA, che corrispondono al 4,25% del totale dei nati in Italia. Questo dato evidenzia la crescente domanda di accesso a queste pratiche”.
Intanto, l’Associazione Luca Coscioni ha lanciato la campagna PMA per tutte, che in poche ore ha superato le 10mila firme, per chiedere che anche le donne singole possano diventare madri con la fecondazione assistita.
Il collegio legale confida in una decisione positiva della Corte, che rimuova un altro ostacolo nelle scelte riproduttive.
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A Belluno un’iniziativa sulle DAT in ricordo di Samantha D’Incà
La Cellula Coscioni Belluno e la Cellula Coscioni Vicenza-Padova organizzano un’evento in ricordo di Samantha D’Incà, dal titolo Ricordando Samantha. Scegliere oggi per essere liberi fino alla fine. Interverranno Fulvia Tomatis, attivista di Associazione Luca Coscioni e Diego Silvestri, medico e Consigliere Generale Associazione Luca Coscioni.
L’appuntamento è per martedì 25 marzo 2025 alle ore 17.30, presso la Sala Eliseo del Pont Bianchi, in Viale Giuseppe Fantuzzi 11, a Belluno. Ingresso libero.
Samanta D’Incà è morta il 19 marzo 2022 dopo 14 mesi di stato vegetativo. I genitori hanno supportato battaglie sulla necessaria conoscenza soprattutto tra i giovani della possibilità di redigere le Disposizioni Anticipate di Trattamento. Con il patrocinio di: Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Belluno; Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Belluno;
Ordine degli Avvocati della Provincia di Belluno. L’evento riconosciuto ecm con 2 crediti per gli avvocati. La locandina dell’iniziativa è disponibile a questo link.
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Claudia Moretti partecipa al seminario “Terapie psichedeliche – Nuove prospettive per la salute mentale”
Claudia Moretti, avvocata e Consigliera Generale di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, partecipa come relatrice al seminario Terapie psichedeliche – Nuove prospettive per la salute mentale.
L’appuntamento è per venerdì 14 marzo alle ore 16.00, presso l’Aula 2.01 della Scuola di Studi Superiori Avanzati SSAS, 2 piano, edificio D, in Viale Regina Elena 295, a Roma.
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