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NASCE ADRIKÀ
la prima rassegna internazionale di cinema archeologico ad Adria, Loreo e Porto Tolle (Ro) fino al 14 settembre.

:chickenWalk: Cinema archeologico, che cosa curiosa!
@rovigo

politicamentecorretto.com/2025…

#Rovigo #cinema #adria #loreo #portotolle

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Microsoft coinvolge l’Fbi per monitorare le proteste pro Pal?

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Secondo un rapporto di Bloomberg, Microsoft si è rivolta all'Fbi per monitorare le proteste palestinesi nel suo campus di Redmond nell'ultimo anno. Le proteste riguardavano la richiesta al gigante della

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Il Tavolo della Pace di Rovigo contro tutte le guerre e per la tutela dei diritti umani. Un presidio sonoro scandito dal suono delle sirene e interventi liberi. Per le vittime civili di Gaza e per chiedere un cessate il fuoco immediato.
@rovigo

L'articolo su @pressenza_italia

#pace #Rovigo #gaza

pressenza.com/it/2025/08/il-ta…

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in reply to Solène de Montmarin 🇲🇲💚🇵🇸

@SolenedeM Moi je parle surtout du Tavolo per la Pace de ma ville : c’est un espace où associations, syndicats et collectifs se retrouvent pour organiser des manifestations, des rencontres publiques et des actions de sensibilisation. C’est une réalité locale, mais en général il est lié et s’inspire du travail de la coordination nationale Rete Italiana Pace e Disarmo : retepacedisarmo.org. ❤️
in reply to Carlettonico

Ça a l'air super ! Je garde le lien précisément pour le lire en détail plus tard. Merci !

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❓Eccomi per cercare un #mastoaiuto.
Qualcuno conosce il cupronichel?
Rame e Nichel ok, ma non ho capito se è tossico, super tossico o innocuo! :0_goose:

Provo a taggare @scienza magari c'è chi ne sa :artpeek:

#cupronichel #metalli #lega #materiali #nichel #scienza

Questa voce è stata modificata (2 settimane fa)

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🏞️ Qualche giorno fa ho raggiunto l’Eremo di Santa Giustina, in fondo alla forra del torrente Noce vicino a Dermulo.
Un luogo impervio ma affascinante: nato come punto di passaggio sul torrente, è diventato poi un eremo abitato da monaci e pellegrini fino al Settecento.
Ha, per me, lo stesso magnetismo delle rovine antiche, e osservandolo viene naturale chiedersi come dovesse apparire in origine e quali vite abbiano attraversato queste mura, sospese tra il silenzio della roccia e il rumore dell’acqua.

@trento@citiverse.it

#EremoDiSantaGiustina #Dermulo #ForraDelNoce #camminare #rovine #eremo #luoghicheincantano


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🦖 Nella mia gita di agosto ho visto il Radicosauro di Marco Martalar, sulle rive del lago di Santa Giustina.
Un incontro che mi ha permesso di scoprire un territorio nuovo e suggestivo.

Rispetto al Drago di Vaia, che porta con sé un forte legame con la comunità e con la rinascita, qui ho percepito emozioni diverse, forse più legate alla dimensione del mito che a quella del territorio. Un aspetto che mi invita ad approfondire meglio la sua storia e il contesto in cui è nato.

Resta il fatto che la sua presenza è magnetica: una creatura leggendaria capace di intrecciare natura e immaginazione, e di catturare lo sguardo di chiunque la incontri.

Non so se anche voi avete avuto le stesse impressioni o cosa vi abbia lasciato.

@cultura@diggita.com

#radicosauro #martalar #valdinon #arte #artecontemporanea #landart

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Ho fatto una breve tappa per vedere i resti dell’Abbazia di Sant’Eustachio sul Montello.
Le rovine hanno sempre un fascino particolare per me: muri spezzati, aperture che diventano cornici sul cielo, pietre che custodiscono silenzi antichi.

C’è sempre qualcosa di profondamente suggestivo nelle rovine degli edifici antichi: non solo testimonianze del passato, ma portali che aprono la nostra fantasia verso ciò che è stato e ciò che resta.

Non so se anche a voi capita di lasciarvi affascinare dalle rovine, immaginando la vita che un tempo animava questi luoghi.

@veneto@citiverse.it

#montello #rovine #abbazia

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Tutti i subbugli in Microsoft su Israele e Gaza

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Per la sezione Stjv di Arkane Studios, software house francese nota per i videogame Dishonored, Prey, Deathoop e RedFall, la propria controllante, Microsoft, deve smettere di supportare Israele nella guerra di Gaza che avrebbe ormai

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:blobcat_eats_fish: Scopro ora dell'esistenza del Rugby Subacqueo, a Rovigo il Rugby classico è tipo una religione, sento la necessità di creare una squadra per la versione subacquea!

it.m.wikipedia.org/wiki/Rugby_…


#rugbysubaquatic #rugby #sport #underwaterrugby

Questa voce è stata modificata (3 settimane fa)

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Ma dai.... Chi l'avrebbe detto?! Peccato che siano gli stessi che odiano le zone pedonali e hanno reso il centro invivibile. Abbiamo un corso del Popolo perfetto per passeggiare, no niente ci devono passare le auto per parcheggiare davanti al bar. Manca purtroppo una visione tra commercianti e amministrazione, la Zona Rossa è il colpo di grazia.
@rovigo
Rovigo, l'impatto della zona rossa: Confcommercio lamenta un calo delle vendite nei negozi.
rainews.it/tgr/veneto/video/20…
#Rovigo #zonarossa

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La storia di Pippa Bacca, per quanto tragica, non è da dimenticare.
Pippa Bacca, la traversata a Salò e le sue opere a Milano. Per continuare a farci innamorare di lei.
@cultura@culture
#Arte #pippabacca
ift.tt/t1yI56i

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❓Mi hanno regalato un Asus proart studiobook, mi trovo al momento benissimo. Se dovessi installarci ubuntu come potrei farei con Asus Dial? È una specie di rotella fisica sulla tastiera per settare vari parametri velocemente sui vari programmi. C'è qualche opzione o compatibilità? O nel caso anche altro OS?
#mastoaiuto #ubuntu #ubuntuhelp
Questa voce è stata modificata (4 settimane fa)

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in reply to Carlettonico

Ho visto che c'è un progetto che si chiama openwheel per Asus Dial, qualcuno lo conosce?
#mastoaiuto #ubuntuhelp #ubuntu
in reply to Carlettonico

Anche se qui sto parlando da solo 😀, offline qualche consiglio è arrivato. Su openwheel per Asus Dial nessuna notizia. Ma come sistema mi hanno consigliato @ufficiozero, devo capire meglio quale versione.
#mastoaiuto

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La Cgil Rovigo risponde a Fn con uno striscione.
Il sindacato replica con la stessa moneta alla provocazione di Forza Nuova, ringraziando le associazioni per la solidarietà.

@rovigo

rovigo.news/la-cgil-rovigo-ris…

#Rovigo #cgil

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Sabbioneta. Una città patrimonio UNESCO da riscoprire grazie a Juergen Teller.

@lombardia @culture @cultura
#arte #Sabbioneta #Teller
artribune.com/arti-visive/arte…

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❓Qualcuno sa come funziona e cosa comporta la migrazione dell'account di pixelfed?
Devo prima creare un nuovo account e poi migrare, giusto? Non mi è chiaro cosa accade ai post.

#pixelfed #aiuto #mastoaiuto #pixelfedhelp

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in reply to Carlettonico

Stavo vedendo poco fa che questa cosa della migrazione esiste anche qui su mastodon, ci sono indicazioni praticamente identiche. Ma non mi è comunque chiaro cosa succede ai post e se chi ti segue, poi ti seguirà anche da "migrato".

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Lo stemma della città di #Rovigo: qualche curiosità!

Lo scudo è diviso verticalmente: da una parte le mura turrite, che raccontano la vocazione difensiva e strategica della città. Sopra le torri, il leone di San Marco rappresenta il legame con la Repubblica di Venezia, senza aureola in una versione civica e laica.
Dall’altra, verde a evocare la fertilità della pianura… e argento per la purezza e lealtà, e magari anche un cenno alla nebbia, compagna dei nostri autunni. 😅

@rovigo
#Araldica

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in reply to Carlettonico

Lo stemma si è evoluto nel tempo, c'è stata anche una versione fascista con il fascio littorio.

Per chi vuole la versione araldica completa:
«Partito: al primo d'azzurro, al muro al naturale, aperto e finestrato di due feritoie da sparo di nero e turrito di tre pezzi finestrati dello stesso, sormontati da un leone di San Marco, privo di nimbo, passante d'argento; al secondo troncato d'argento e di verde.»

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A Venezia, l’arte è un portale: ‘Hidden Memories’ intreccia visioni, materiali e memorie sonore. Propone al visitatore, in uno spazio abilmente arredato da paraventi che diventano una sequenza di portali, un’esperienza di dialogo tra le arti visive e il design, con richiami alla musica e alla moda.

exibart.com/mostre/wentrup-ven…

@veneto @cultura @venezia
#arte #artecontemporanea #Venezia

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🏰 A Rovigo c’era un castello davvero imponente. Marin Sanudo lo descrive così nel suo Itinerario per la Terraferma Veneziana (1483):
“Questo castello di Ruigo [...] con spalti et torre per contorni, con fosse larghe [...] con una torre sopra el ponte molto grande…” è interessante perché ci parla di un castello che non esiste più e ci da dettagli che le cartine dell'epoca non riportavano.

@rovigo @storia @culture
#Rovigo #TorreDonà #storia #spaziopubblico
👇

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in reply to Carlettonico

Ma pensa: più un luogo è lasciato morire, meno la comunità lo vive e più si trasforma in occasione di degrado e paure.
Forse è ora di ripensare come viviamo la città.

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in reply to Carlettonico

La foto arriva dalla pagina Wikipedia della Torre Donà, alla fine mi sono rassegnato, avevo solo foto indegne!


Slavs and Tatars - L'intreccio tra identità, spiritualità e post colonialismo


🧭 Quando spiritualità, politica e tradizioni si intrecciano, nascono spazi inaspettati, capaci di superare ogni binarismo.
Slavs and Tatars, collettivo di arte e ricerca, ci ricorda che le identità non sono mai chiuse: sono fatte di passaggi, contaminazioni, transiti fra mondi come i simboli e i rituali che attraversano l’Eurasia.

Nel dialogo con Kathleen Reinhardt e Leah Feldman, il loro lavoro appare come un continuo attraversamento: dalle pratiche spirituali e conviviali (come il samovar o la condivisione del tè) a quelle linguistiche e politiche, sempre alla ricerca di ciò che sfugge alle categorie imposte.
La loro idea di postcoloniale non si rifugia nell’identità da difendere, ma apre possibilità: celebra le mescolanze, crea collettività mai precostituite, né dettate dall’alto.
Penso a certe risonanze con il lavoro di Mona Hatoum: anche lei capace di trasformare simboli domestici e geografici in strumenti di disorientamento critico.

Simboli come il Simurgh, il cetriolo sotto sale o la lingua stessa diventano strumenti per costruire mondi condivisi, lontani da logiche etno-nazionali e imperiali, offrendo “ospitalità” a chi spesso, nei musei o nei discorsi ufficiali, non trova spazio per riconoscersi.

Anche qui nel Poliverso e su Friendica possiamo fare delle nostre interazioni un laboratorio di attraversamento, ascolto e ridefinizione reciproca.

Quali confini sentiamo il bisogno di attraversare?
Come si intrecciano, nelle nostre storie, le radici spirituali e politiche che portiamo dentro?

🔗 moussemagazine.it/magazine/sla…

@Arte e Cultura @Cultura, Storia, Libri, Arte, Architettura, Scuola, Design, Fumetti e Bookwyrm @arthistory group
#arte #artecomtemporanea #SlavsAndTatars

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in reply to Nicola Pizzamiglio

@Nicola Pizzamiglio

se non metto il titolo cosa succede su mastodon?

Succede esattamente quello che succede con un post Mastodon: semplicemente lo vedi come un post mastodon.

Comunque con Friendica puoi scrivere post con titolo o senza titolo. L'unica differenza è che se linki un post con titolo, chi lo visita lo vede come se fosse un articolo di wordpress, mentre se lo posti senza titolo sembra più un post di Facebook.

La modifica che hai fatto ora però serve solo per chi vede il tuo post dal proprio account mastodon

in particolare se si taggano i gruppi, che fosse meglio così.

Sì, con i gruppi è meglio usare il titolo, ma ormai Lemmy e NodeBB riescono a estrapolare il primo paragrafo come se fosse il titolo e quindi puoi aprire un thread anche da mastodon.

Io per esempio (ma solo quando ho tempo da perdere) certe volte scrivo un post senza titolo vero ma con titolo "finto".

Se infatti scrivo all'inizio del post un paragrafo come

[h1][b][url=https://informapirata.it]Questo è il mio blog[/url][/b][/h1]

seguito da un testo qualsiasi come

 Testo del paragrafo
@test@feddit.it

Il risultato sarà questo:

Questo è il mio blog

Testo del paragrafo
@Test: palestra e allenamenti :-)

e sarà visibile così anche da Mastodon:

Questa voce è stata modificata (1 mese fa)
in reply to Franc Mac

@Franc Mac Grazie per la spiegazione. Ora ho capito meglio (quasi) tutto!

arthistory group reshared this.


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🚫 A Rovigo vogliono costruire un playground in via Aldo Moro. Sarebbe anche una bella idea… se non significasse sacrificare l’unico spazio verde del quartiere per una piastra di 300mq di cemento.
Difendiamo il verde urbano e la vivibilità della nostra città!

Firma e condividi 👉 change.org/p/no-alla-costruzio…

@rovigo
#Rovigo #verdepubblico #petizione #nocemento #salviamoilverde

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in reply to Carlettonico

aggiornamento sulla petizione 👉 change.org/p/no-alla-costruzio…

:ablobthinkingeyes: Sinceramente non ispira molta fiducia, lo scalo merci di cui si parla è, sì in zona, ma non adiacente. L'area più vicina è quella dell'ex dopo lavoro ferroviario, che comunque non è di loro competenza. Ho l'impressione che vogliano tenere calme le acque e dopo faranno comunque una schifezza.

Questa voce è stata modificata (1 settimana fa)

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Corpi che sfuggono: Schütte a Venezia


Sono stato a vedere la mostra Genealogies di Thomas Schütte, allestita dalla Pinault Collection a Venezia nella sede di Punta della Dogana. Un’esposizione che attraversa decenni di produzione, materiali eterogenei e registri espressivi che vanno dall’ironia alla gravità. L’essere umano è al centro: corpi, volti, figure. Ma sempre sfuggenti. Mai rassicuranti.

Il lavoro di Schütte sul corpo mi ha colpito in particolare per la sua capacità di destabilizzare. Le figure non aderiscono a un codice normativo: sono deformate, abbozzate, eccessive, assenti. I “Fratelli” presentano espressioni contratte, fisse, ambigue. Nascono da uno studio sui busti romani e sono ispirati dallo scandalo Mani Pulite. Mi hanno molto colpito: mi sono sentito osservato e inquietato da queste figure mute, statiche, eppure piene di tensione.

“Vater Staat”, imponente e trasandato con la sua vestaglia, è lo Stato ridotto a una goffa caricatura. Un padre vecchio, immobile, incapace eppure enorme. E proprio da questa immobilità emerge una strana forma di potenza simbolica. Lo sguardo dell’artista, in questi casi, è acuto, critico, capace di riflettere in modo ironico e cupo sul potere e sull’identità.

Il corpo qui non è un’icona, ma un campo di tensioni. Sospeso tra fallimento, desiderio e memoria. La mia passione per l’arte queer mi ha fatto pensare al corpo come indefinito, che scivola via dalla norma. Anche se questa lettura è del tutto personale e soggettiva, resta però chiaro che questi corpi non si lasciano facilmente decifrare, né tantomeno glorificare.

La rappresentazione femminile, invece, mi ha coinvolto meno. Pur essendo varia e apparentemente sovversiva (le Donne piangenti, le donne distese deformate, la Geisha attempata), mi è sembrata spesso meno profonda e meno incisiva rispetto al lavoro fatto sui corpi e sui volti maschili. Un po’ come se l’artista stesse cercando un modo alternativo di raffigurare le donne, ma da una posizione inevitabilmente maschile, senza riuscire davvero a costruirne uno alternativo e senza scardinarne lo sguardo.

Durante la visita, una sorpresa: un’immagine bellissima e inattesa. Alcune opere erano collocate in cima al torrione, con il belvedere sulla laguna. Il cielo di Venezia, la luce dell’acqua, il vento: un momento sospeso. E anche lì, in quell’aria, il corpo sembrava sfuggire, come un fantasma.

@Arte e Cultura @Cultura
#arte #venezia #puntadelladogana #ThomasSchutte

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L’UE lancia il piano d’azione per l’Intelligenza artificiale per ridurre il gap con USA e Cina

L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
Con l’obiettivo di affermarsi come leader globale nel campo dell’intelligenza artificiale (IA), la Commissione Europea ha presentato oggi

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in reply to Informa Pirata

50 miliardi + 8 miliardi di euro destinati alle aziende del settore AI + 20 miliardi di euro per la realizzazione di cinque Gigafactory.

Comparate i dati e traete le vostre conclusioni.

Le misure sono importanti.

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La rappresentazione queer alla Biennale di Venezia 2024.


Faccio un salto nel passato anche qui, alla Biennale Arte 2024 di Venezia, la rappresentazione queer era forte e presente, ed è stato potente vederla.

Alcune opere mi hanno colpito particolarmente. Louis Fratino esplora la tensione tra famiglia e desiderio con immagini viscerali, raccontando come le persone LGBTQ+ socializzano da ‘outsider’ e affrontano la violenza della tradizione. Xiyadie documenta la vita queer in Cina dagli anni ’80, con opere intime che parlano di repressione, desiderio e liberazione. In Sewn, la metafora del cucirsi con un filo fatto di sperma e sangue rende fisico il dolore dell’identità negata. Omar Mismar sfida la censura in Libano con Two Unidentified Lovers in a Mirror, forse il mio preferito, dove la riorganizzazione dei volti di due amanti mette in discussione la negazione dell’intimità queer.
Lauren Halsey non lavora sul tema queer nello specifico, ma con la sua installazione monumentale celebra la diaspora nera, creando un ponte tra passato e presente.

Ognuna di queste opere è un atto di resistenza, un modo per riscrivere narrazioni e spazi.
Semplicemente è stato bello vedere così tanta arte queer alla Biennale, non solo come tema, ma come presenza forte e consapevole.

Il tema della Biennale era "Stranieri ovunque" ed era molto presente con opere sulle migrazioni e sui popoli, con tanta rappresentanza di artisti di popolazioni e entie oppresse e marginalizzate. Il rischio di una cornice così internazionale e istituzionale è quello di essere poco incisivi e di essere manipolati, nel mio caso mi ha aiutato a capire di più e ha creato consapevolezza e curiosità su tante altre situazioni anche lontane da noi.
@Arte e Cultura @Cultura
@lgbtqbookstodon group

#arte #biennalevenezia #artequeer

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dal 29 marzo al labirinto della masone (fontanellato): opere di luigi serafini


DA SERAFINI A LUIGI
L’UOVO, LO SCHELETRO, L’ARCOBALENO

A cura della Fondazione Franco Maria Ricci e di Luigi Serafini

Dal 29 marzo al 13 luglio 2025

Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci

Fontanellato (PR)

Inaugurazione su invito 28 marzo 2025 ore 18:00

Per la primavera 2025 il Labirinto della Masone dedica una mostra a Luigi Serafini: Da Serafini a Luigi. L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno apre al pubblico il 29 marzo e chiuderà il 13 luglio, ed è a cura della Fondazione Franco Maria Ricci insieme all’artista stesso, che per queta sede espositiva, cui è particolarmente legato, ha ideato un percorso originale e un allestimento site-specific.

Il 2025 segna il decimo anno dalla nascita del Labirinto e in occasione di questo anniversario la mostra vuole essere un vero e proprio ritorno alle origini, poiché fu Franco Maria Ricci l’editore che per primo, nel 1981, pubblicò il Codex Seraphinianus di un allora sconosciuto Luigi Serafini. Da Serafini a Luigi. L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno intende ripercorrere dunque la carriera dell’artista, e lo fa rispettando l’unica cronologia da lui stesso mai accettata, ossia la tripartizione tra epoca pre-Codex, epoca Codex ed epoca post-Codex. Dal celebre Serafini al più intimo Luigi, il percorso accompagna alla radice del sogno, inseguendo le ispirazioni del mondo reale che la sua immaginazione ha poi sviluppato nei folli mondi di quest’opera unica.

Un’importante sezione della mostra al Labirinto si concentrerà sulla “preistoria” serafiniana, su quel che ha preceduto la stesura del Codex. Sarà presente la prima opera compiuta dall’artista, che raffigura la casa di famiglia a Pedaso nelle Marche; il rapporto con questo luogo, di cui Luigi Serafini ama definirsi aborigeno, ha segnato profondamente il suo immaginario estetico e poetico, che sarà documentato attraverso opere e testimonianze del tutto inedite, ignote anche ai grandi appassionati dell’artista. Sempre a questa fase “ab-origena” risalgono anche gli anni degli studi di architettura e di un importante viaggio in America, che pure saranno documentati.

Si arriva quindi all’epoca Codex, universalmente riconosciuto come il capolavoro di Serafini: la meticolosa ma delirante enciclopedia di un mondo che non esiste, scritta in una lingua che non esiste, chiarissima ma incomprensibile. L’edizione Ricci del 1981 rimane un tesoro bibliofilo, e da subito l’opera serafiniana ha destato l’interesse di personaggi del calibro di Italo Calvino o di registi cinematografici come Federico Fellini e Tim Burton, per citare solo tre nomi. In mostra ampio spazio sarà dedicato a quest’opera straordinaria, attraverso un’immersione, appositamente ideata da Maddalena Casalis in collaborazione con Luigi Serafini stesso, nelle tavole che lo costituiscono, accostate a sculture che portano nel mondo tridimensionale le visioni di quelle pagine.

Nell’ epoca post-Codex rientrano tutte le opere realizzate successivamente fino ai giorni nostri, raccolte in un’unica fase creativa che ha poco senso periodizzare e segmentare in quanto già tutta contenuta nella precedente, ossia in quell’Altro Universo che Italo Calvino nel primo numero della rivista FMR di Franco Maria Ricci così riassumeva, dando lo spunto per il titolo della mostra: “Direi che le immagini che più scatenano il raptus visionario di Serafini sono tre: lo scheletro, l’uovo, l’arcobaleno”.

Chiudono il progetto alcuni esempi di quel che è stato il post-Codex tra sculture, dipinti e fotografie. Si potrà vivere inoltre l’esperienza di entrare nella casa romana dell’artista, la Domus Seraphiniana, che proprio in questi mesi è al centro dell’attenzione pubblica perché rischia drammaticamente di scomparire.

Rimandi e allusioni, citazioni ironiche ed autoironiche, scherzi e trabocchetti mentali, folgorazioni e amnesie, colpi e strizzate d’occhio, salti, scavi, abbagli condurranno il visitatore a perdersi in un mondo stralunato e geniale, in un percorso che, come è naturale per il Labirinto e in riferimento alla mente labirintica dell’artista, non sarà meccanicamente cronologico ma presenterà la tripartizione serafiniana con originalità e ironia: Da Serafini a Luigi. L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno è l’occasione imperdibile per scoprire o riscoprire l’incredibile artista che è Luigi Serafini.

In occasione della mostra sarà pubblicato un omonimo volume edito da Franco Maria Ricci.

#art #arte #Codex #FondazioneFrancoMariaRicci #FrancoMariaRicci #LabirintoDellaMasone #LuigiSerafini #mostra

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Come può, questo, essere un paese europeo?
mastodon.uno/@uaar/11418792103…

#ungheria #orban #pride


#Ungheria, approvata la legge proposta dal partito di #Orban e dai cristiano democratici per vietare #pride perché ritenuti "dannosi" per i bambini.
L'iniziativa illiberale contro manifestazioni e riunioni della comunità lgbt prevede pesanti multe e riconoscimento facciale per i partecipanti.👇
ilpost.it/2025/03/18/ungheria-…

Questa voce è stata modificata (5 mesi fa)

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Mecenatismo oggi: tra promozione e valorizzazione dell’arte.


Dal Rinascimento a oggi, il mecenatismo è stato un ponte tra potere, ricchezza e cultura. Oggi, dal report di Avant Arte, vediamo una trasformazione di questo fenomeno: una nuova generazione di collezionisti e mecenati non si limita più a sostenere economicamente musei e istituzioni, ma partecipa attivamente alla diffusione dell’arte. Questo cambiamento porta con sé una riflessione fondamentale: il mecenatismo contemporaneo deve solo promuovere o anche valorizzare?

Promuovere vs valorizzare: una distinzione cruciale

Spesso si usano questi termini come sinonimi, ma hanno significati profondamente diversi. Promuovere significa amplificare la visibilità di un'opera, un artista o un progetto attraverso strategie di comunicazione, marketing e diffusione. È un primo passo importante, ma da solo non garantisce la crescita culturale. Valorizzare, invece, è un processo più profondo: significa riconoscere e accrescere il valore di un’opera, mettendone in luce il significato, inserendola in un contesto che ne amplifichi la portata culturale e sociale.

Se il mecenatismo moderno vuole davvero lasciare un segno, non può limitarsi alla promozione. Deve creare connessioni, contesti e significati che permettano all’arte di avere un impatto duraturo nella società.

Il futuro del mecenatismo

Il modello che emerge dal report di Avant Arte suggerisce che i nuovi collezionisti vogliono essere più coinvolti nel processo creativo e culturale. Questa è una grande opportunità: il mecenatismo non è più solo un privilegio di pochi, ma può diventare un motore collettivo per sostenere e dare valore all’arte contemporanea.

Forse la vera sfida è questa: riusciremo a costruire un mecenatismo che non sia solo un investimento di mercato, ma un atto politico e culturale capace di generare un impatto reale?

@Arte e Cultura
@Cultura

artribune.com/professioni-e-pr…

#Arte #mecenatismo #collezionismo #cultura #artecontemporanea

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in reply to Nicola Pizzamiglio

Il mecenatismo contemporaneo deve andare oltre la semplice promozione e puntare alla valorizzazione. Non basta amplificare la visibilità dell'arte: è necessario collocarla in un contesto che ne amplifichi il messaggio e ne approfondisca il significato. Questo significa creare connessioni culturali, storiche o sociali che rendano l'opera rilevante e duratura per il pubblico, garantendo un impatto che va oltre il momento della semplice esposizione. In altre parole, visibilità senza profondità rischia di non lasciare un segno. Il coinvolgimento diretto dei mecenati nel processo creativo rappresenta una grande opportunità per rendere il mecenatismo un motore culturale e sociale, non solo un investimento di mercato. La sfida? Trasformarlo in un atto consapevole, capace di generare un impatto reale.

Arte e Cultura reshared this.

in reply to Antonio Marano

@Antonio Marano Sono molto d'accordo con te, valorizzare dovrebbe essere una reale creazione di valore e di significato, è creare ragionamento attorno a un contesto. In questo modo l'arte non è solo qualcosa da guardare staticamente, ma diventa finalmente motore attivo che può essere utile a capire la realtà e il contesto sociale e culturale. La cosa che ho notato è che spesso viene confuso o usato come sinonimo di promozione e la sovrapposizione dei piani tende ad andar a invalidare l'una e l'altra.

Arte e Cultura reshared this.



Molto interessante questa mostra, c'è anche un Art Dossier dedicato uscito questo mese. 💖
#Arte #rovigo #palazzoroverella

@Cultura
@Arte e Cultura


Hammershøi e i pittori del silenzio: prima mostra italiana a Palazzo Roverella




Nel soffitto affrescato da Camillo Mantovano, tra la rigogliosa natura dipinta, si cela un simbolo: la lotta tra un airone e un falco, allegoria dello scontro tra bene e male. Un tema che richiama la vicenda del patriarca Giovanni Grimani e il suo processo per eresia. Arte, storia e potere intrecciate in un racconto di giustizia e attesa.
@Arte e Cultura
@Cultura
#Arte #Affreschi #PalazzoGrimani #venezia

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Chi era Goliarda Sapienza?

gay.it/chi-era-goliarda-sapien…

> Goliarda la partigiana e la dissidente, Goliarda la ladra, la pazza, Goliarda la diva del cinema, Goliarda la scrittrice impegnata, Goliarda di nome, Goliarda di fatto. Goliarda Sapienza ha sempre vissuto nel futuro e oggi, finalmente, vive dappertutto, ogni luogo e ogni tempo.

Questa voce è stata modificata (6 mesi fa)

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in reply to Maronno Winchester

L'immagine mostra in primo piano la copertina del libro "L'arte della gioia" di Goliarda Sapienza, con una foto in bianco e nero di una giovane donna sdraiata. Sullo sfondo, sfocata, c'è una donna seduta su un divano che tiene una sigaretta in mano.

Fornito da @altbot, generato utilizzando Gemini