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Thailandia, le aziende di moda abbandonano le sarte
pressenza.com/it/2025/10/thail…
Un imprenditore ruba lo stipendio alle sarte thailandesi. Ai suoi clienti, tra cui Zalando e Otto, non sembra importare. Più di 900 sarte della società “Body-Fashion Thailand” attendono da oltre cinque anni salari, prestazioni sociali, bonus e indennità di licenziamento per…
INFOsperber

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"Le democrazie in crisi".

keinpfusch.net/le-democrazie-i…

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"...Non potete aspettarvi i benefici di una democrazia, cioe' scelte condivise , pensiero sociale, partiti che rispondono al sentimento del paese, se alla fine dei conti fate votare le persone con un sistema elettorale che consente ad un furbo, formando tanti partiti e alleandosi, di vincere col 18% (teorico) , ma nella realta' attuale con il 22%."

@cultura


"Le democrazie in crisi".


Di tutti i discorsi millennaristi che ho sentito, uno di quelli piu' noiosi sono quelli della fine della democrazia. E la fine della democrazia avverrebbe sempre, secondo le cassandre, perche' sarebbe il concetto di democrazia ad andare in crisi. Ma se osserviamo l'implementazione, per esempio in Italia, notiamo una cosa.

Notiamo cioe' che l'implementazione e' cosi' assurda che alla fine, sul piano elettorale, l'Italia e' apparentemente una democrazia , ma la legge elettorale, cioe' l'implementazione, non ne fanno una reale democrazia, se per democrazia intendiamo che al governo ci va la maggioranza di elettori.

In poche parole, uno non vale uno, nemmeno al momento del voto. Vi sembra strano? Usiamo i numeri per capire.

Allora andiamo dritti al punto: chiediamoci quale sia il minimo assoluto di voti popolari per ottenere la maggioranza parlamentare, cioè “andare al potere”, la risposta non è intuitiva — ma possiamo calcolarla logicamente.

Il sistema elettorale in vigore in Italia si chiama "Rosatellum bis". Qualsiasi sia il motivo per dare ad una legge un nome in latino maccheronico.


🔹 Premessa


Con il Rosatellum bis:

  • 37% dei seggi → collegi uninominali: vince chi prende un voto in più.
  • 61% dei seggi → proporzionale, con soglia al 3%.

Il governo si forma se una coalizione o un partito ottiene >50% dei seggi in Parlamento (non dei voti).


🔹 Ragionamento


Nei collegi uninominali, basta vincere con un solo voto in più rispetto agli altri candidati.

Se in ogni collegio votassero 100 persone e ci fossero tre candidati:

CandidatoVoti%
A3434%
B3333%
C3333%

Il candidato A vince il seggio pur avendo solo il 34% dei voti nel collegio.


🔹 Scenario estremo (ma possibile)


Immaginate che la coalizione X:

  • vinca tutti i collegi uninominali (cioè il 37% dei seggi) con un solo voto in più, e
  • superi appena la soglia di 3% nazionale per entrare nel proporzionale.

Allora, grazie agli uninominali, avrebbe 37% + una quota proporzionale, cioè oltre metà dei seggi.


🔹 Calcolo del minimo teorico


Supponiamo:

  • affluenza 100%.
  • in ogni collegio, la coalizione vincente prenda appena un voto in più rispetto agli altri (diciamo 34% in media).
  • su scala nazionale, la media ponderata di voti totali si abbassa, perché vince “di misura” nei collegi ma perde altrove.

In teoria, la coalizione potrebbe ottenere la maggioranza dei seggi con tra il 25% e il 30% dei voti nazionali.

Ma possiamo spingerci ancora oltre.


🔹 Caso limite assoluto (puramente teorico)

Se:

  • nei collegi uninominali ci sono molti candidati (5–6),
  • e la coalizione vincente prevale sempre di un voto (es. 18% contro 17,9% contro 17,8% ecc.),
  • e supera la soglia del 3% nazionale,

allora il minimo matematico assoluto per ottenere la maggioranza dei seggi diventa:

⚠️ ≈ 18–20% dei voti nazionali.

🔹 Conclusione secca
Tipo di scenario% voti popolari necessari per governare
Realistico (3 blocchi principali)35–40%
Competizione fortemente frammentata (4–5 blocchi)25–30%
Estremo teorico (6+ blocchi, vittorie minime ovunque)≈18–20%

Questo spiega come mai il governo attuale sia al potere con il 22% dei voti reali, e spiega anche il fatto che molti, non avendo fatto il calcoletto, non capiscono cosa stia succedendo e si sentono presi in giro, smettendo di votare.

In Italia oggi, una coalizione potrebbe teoricamente governare con appena il 18–20% dei voti popolari, se il resto dell’elettorato si dividesse in mille rivoli.

È un paradosso perfettamente legale del sistema “misto maggioritario”, che non assicura proporzionalità né rappresentanza, ma solo vincitori per differenza minima.

Ed eccovi le ragioni della vostra "crisi della democrazia" : la sua implementazione, cioe' la legge elettorale, consente ad un partito di vincere col 18% dei voti, nell'ipotesi peggiore.

Ad essere in crisi, quindi, non e' la democrazia: sono i sistemi elettorali.

Non potete aspettarvi i benefici di una democrazia, cioe' scelte condivise , pensiero sociale, partiti che rispondono al sentimento del paese, se alla fine dei conti fate votare le persone con un sistema elettorale che consente ad un furbo, formando tanti partiti e alleandosi, di vincere col 18% (teorico) , ma nella realta' attuale con il 22%.


Andiamo a vedere, senza la lente del sistema elettorale, cosa sia successo DAVVERO alle scorse elezioni in Italia.

Partito / ListaVoti assoluti% su elettori totali
Fratelli d’Italia7 301 30315,84 %
Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista5 348 67611,60 %
Movimento 5 Stelle4 335 4949,40 %
Lega per Salvini Premier2 470 3185,36 %
Forza Italia2 279 2664,94 %
Azione – Italia Viva2 186 5054,74 %
Alleanza Verdi e Sinistra1 021 8082,22 %
+Europa796 0571,73 %
Italexit534 9501,16 %
Unione Popolare403 1490,87 %
Italia Sovrana e Popolare348 8310,76 %
Noi Moderati254 1270,55 %
Sud chiama Nord212 9540,46 %
Vita201 7370,44 %
SVP – PATT117 0320,25 %
Noi di Centro – Europeisti46 2300,10 %
Partito Comunista Italiano24 5490,05 %
Partito Animalista – UCDL – 10 Volte Meglio21 4510,05 %
Alternativa per l’Italia (PdF – Exit)17 1370,04 %
Partito della Follia Creativa1 4190,00 %
Free8290,00 %
Forza del Popolo8190,00 %

Il governo in carica (Governo Meloni) è sostenuto da una coalizione di centrodestra composta da:

  • Fratelli d’Italia (FdI)
  • Lega per Salvini Premier
  • Forza Italia
  • Noi Moderati
PartitoVoti% su ELETTORI totali (46.120.143)
Fratelli d’Italia7.301.30315,84 %
Lega2.470.3185,36 %
Forza Italia2.279.2664,94 %
Noi Moderati254.1270,55 %
Totale coalizione di governo12.305.01426,69 %

Quindi, il governo attuale governa con il 26,69% del consenso da parte della popolazione.

In prospettiva storica


  • Governo Meloni: 26,7% degli elettorimaggioranza assoluta dei seggi.
  • Governo Renzi (2014, subentro): 29% PD alle europee 2014, ma senza elezioni politiche dirette.
  • Governo Berlusconi (2008): coalizione al 37% degli elettori.
  • Governo Prodi (2006): centrosinistra ~32% degli elettori.

Il 26,7% è dunque il livello più basso di consenso popolare diretto per un governo con piena maggioranza parlamentare nella storia repubblicana recente.


Ora, io lo so cosa state per dire. State per dire che non dovrei contare l'intero corpo elettorale, ma solo quelli che sono andati a votare. La mia domanda e': e perche' mai?

Stiamo parlando di consenso. Le persone di cui parliamo sono persone reali, che incrociate per la strada, che lavorano con voi, insomma, sono gli italiani. Che vadano a votare o meno e' un problema che non riguarda il consenso, a meno di fare ore ed ore di filosofia per spiegare il fenomeno.

Non si puo' accettare l'esclusione di un elettore dalla gara, solo perche' non si sente rappresentato da nessun partito: il problema, semmai e' che non ci sono partiti che lo rappresentano.


Il mito del consenso che non c’è


Lo so già cosa state per dire.

Direte che non si può calcolare il consenso di un governo sul totale del corpo elettorale, ma solo sui votanti effettivi. È la frase che ogni analista, ogni commentatore e ogni burocrate ripete come un mantra: “il consenso va misurato tra chi ha espresso un voto”.

Ma perché mai?

Se stiamo parlando di consenso, stiamo parlando di persone reali: cittadini che incontriamo per strada, che lavorano accanto a noi, che abitano nello stesso Paese. Non c’è alcuna ragione logica per escludere dal calcolo chi non è andato a votare.
Chi si astiene non smette di esistere, e la sua assenza non è un errore statistico: è un sintomo politico. È la manifestazione più evidente di un sistema che non rappresenta più nessuno.

Il problema, dunque, non è l’astensione.

Il problema è che i partiti non hanno più consenso, ma continuano a governare grazie a formule elettorali che moltiplicano artificialmente il loro peso.


Oggi in Italia governa una coalizione che raccoglie meno di un terzo del corpo elettorale, ma possiede quasi il 60% dei seggi in Parlamento.
E tutti sembrano considerarlo normale.

La verità è che abbiamo trasformato la parola “consenso” in una formula amministrativa: un numero di voti, conteggiato solo tra chi ancora crede che serva a qualcosa.

Ma la democrazia non è nata per rappresentare i voti.

La democrazia è nata per rappresentare le persone — tutte.
E chi non si riconosce in nessuna proposta politica non è un errore del sistema: è la misura del suo fallimento.

Provate a immaginare una piccola modifica alla legge elettorale.

Immaginate che i seggi vengano assegnati in proporzione ai voti sul totale degli elettori, non solo sui votanti.

In quel caso, alle ultime elezioni italiane non sarebbe stato possibile formare un governo.

Non perché l’affluenza fosse bassa, ma perché non esisteva un consenso maggioritario nel Paese.

Ecco la verità che nessuno vuole dire: la democrazia italiana non soffre di astensione, soffre di vuoto di rappresentanza.

E finché continueremo a fingere che chi non vota non conti, continueremo a eleggere governi senza consenso — e a chiamarli, con una certa ipocrisia, “democratici”.


Il consenso rubato


Come se ne esce da questo paradosso?

Semplice: costringendo i partiti a occuparsi dell’astensione.
Perché finché chi non vota resta politicamente irrilevante, non esisterà alcun incentivo reale a rappresentarlo.

Ci sono molti modi per farlo.

Prendiamo l’esempio attuale: il governo gode di un consenso reale che sfiora appena il 27% del corpo elettorale. Bene — se proprio lo si vuole far governare, allora si assegni un seggio anche agli astenuti.

Si prenda un tizio qualunque, un rappresentante del nulla, e lo si mandi in Parlamento con il diritto di votare per conto di chi non vota.

Propongo Ivo Balboni, pensionato di Cesena e proprietario di Internet.
Oppure, più pragmaticamente, si lanci una monetina ogni volta che occorre registrare il voto del partito dell’astensione.

Paradossi a parte, basterebbe introdurre in Costituzione un principio elementare:

Al governo ci deve andare il consenso, non semplicemente il voto.


Per governare, in un modo o nell’altro, occorre avere la maggioranza dei consensi, non la maggioranza dei voti espressi.

Questo costringerebbe i partiti a tornare a fare politica sul serio: a parlare al Paese, non al proprio zoccolo duro; a cercare il consenso, non il calcolo.

Se il sistema elettorale fosse costruito su questo principio — la maggioranza dei consensi — le ultime elezioni sarebbero state annullate.

Semplicemente perché nessuna coalizione aveva davvero il consenso della maggioranza degli italiani.

E, nel ripeterle, i partiti avrebbero dovuto occuparsi di come conquistarlo.
Invece l’astensione non viene trattata come un problema politico, ma come una variabile statistica.

I partiti sanno benissimo che gli astenuti, non votando, si astengono anche dal votare l’avversario. E quindi, tutto sommato, va bene così.


Non è la democrazia ad essere in crisi.

Ad essere in crisi sono i sistemi elettorali surreali, astratti dalla realtà, che falsano la percezione del consenso.

Avete mai sentito dire che “le elezioni hanno dimostrato che l’Italia è di destra”?
O che “il Paese è di sinistra”, o “di centro”?

È un errore concettuale: confonde il voto con il consenso.


Il consenso è un’opinione, e riguarda ogni singolo elettore — anche chi decide di non votare.Il voto, invece, è solo l’atto formale di una minoranza che ancora crede che serva a qualcosa.

Perciò l’esito delle elezioni non rappresenta mai il consenso: rappresenta soltanto il voto.

E oggi, in Italia, la distanza tra voto e consenso è diventata abissale.

E non solo in Italia.


in reply to The Gib

sul fatto che l'elettore non vada a votare perché non si senta rappresentato, sarà pure così ma l'elettore sbaglia di grosso perché deve andare a votare in ogni caso. Non troveremo mai uno con cui siamo d'accordo al 100% ma non possiamo far eleggere uno con cui siamo in disaccordo al 100%.
Sul sistema elettorale sono pienamente d'accordo, tant'è vero che al referendum votai per il proporzionale.


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globalist.it/green/2025/10/10/…

Per non dimenticare

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Marwan Barghuti, il Nelson Mandela palestinese?

La verità della storia.

Ieri, durante una trasmissione su La7, si è svolto un acceso confronto tra Marco Grimaldi e Davide Parenzo. Come spesso accade, Parenzo ha finito per commentarsi da solo. Nel momento in cui si discuteva della possibile liberazione di Marwan Barghuti, Parenzo lo ha definito un “terrorista”.

Eppure, tutti sanno che Marwan Barghuti è un parlamentare palestinese, incarcerato dal 2002 senza prove concrete a sostegno delle accuse che gli sono state mosse. È stato membro dell’OLP, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, e dirigente di Fatah. Le imputazioni nei suoi confronti non sono mai state suffragate da fatti, ma questo non ha impedito che restasse in carcere per oltre vent’anni.

Il paragone tra Barghuti e Nelson Mandela nasce in modo naturale. Quando Mandela era membro dell’ANC, l’African National Congress, movimento che lottava contro l’apartheid, possedeva un carisma straordinario. Durante la sua lunga detenzione, l’ANC attraversò momenti di divisione, ma una volta libero Mandela riuscì a riunire il popolo sudafricano.

Allo stesso modo, Marwan Barghuti rappresenta una figura capace di unire il popolo palestinese, ed è proprio per questo che non viene liberato. Persino Benjamin Netanyahu lo ha ammesso apertamente: la sua liberazione potrebbe “unire tutti i palestinesi”, un rischio che il potere israeliano non vuole correre.

A un certo punto, Parenzo ha sostenuto che Mandela “non ha mai fatto la lotta armata”. Forse sarebbe il caso che studiasse meglio la storia. Mandela non fu arrestato perché faceva volare le colombe o portava fiori ai colonialisti bianchi, ma perché faceva parte del braccio armato dell’ANC, l’Umkhonto we Sizwe, “La Lancia della Nazione”.

Mandela partecipò ad azioni di sabotaggio, a scontri armati con il braccio militare del regime dell’apartheid, a dirottamenti di linee ferroviarie, a boicottaggi e ad attacchi simbolici contro le strutture del potere coloniale interno. Accanto a lui si distinsero figure come Chris Hani, Winnie Madikizela Mandela, Solomon Mahlangu, Joe Gqabi, Ashley Kriel e Steve Biko, intellettuale e leader del Movimento della Coscienza Nera, brutalmente assassinato dalla polizia sudafricana nel 1977. Tutti furono protagonisti di una resistenza che combinava la forza delle idee con la determinazione della lotta concreta contro un sistema disumano.

Mandela ebbe “la fortuna” di essere arrestato e condannato a 27 anni di carcere, invece di essere ucciso come molti dei suoi compagni. Durante la detenzione, si trasformò progressivamente nella coscienza morale del Sudafrica, simbolo di un popolo oppresso ma non piegato.

Dopo la sua liberazione, Mandela divenne il volto della riconciliazione nazionale. Ma questo non cancella le sue origini nella lotta armata e nella resistenza politica. Al contrario, testimonia la sua evoluzione da combattente a statista, da rivoluzionario a mediatore.

Spesso viene romanticamente descritto solo come “l’uomo del perdono”, come se la sua grandezza derivasse da una mitezza innata. In realtà, Mandela aveva conosciuto il male, la tortura, l’umiliazione e la perdita, ma scelse consapevolmente la via della riconciliazione come atto politico e morale, non come resa.

Perdonò senza dimenticare, perché sapeva che il futuro del Sudafrica non poteva fondarsi sulla vendetta, ma sulla giustizia. La sua missione fu quella di ricostruire un Paese devastato, mantenendo aperta la mano anche verso i sudafricani bianchi, per ricucire ciò che la violenza aveva spezzato.

Romanzare la sua storia, ignorando la parte più dura e radicale della sua lotta, significa falsificare la verità storica.

Il caso di Marwan Barghuti è diverso solo in apparenza. È accusato di terrorismo per fatti mai provati, ma la sua colpa è politica: rappresenta l’unità e la resistenza del popolo palestinese. Ed è questa la vera ragione per cui rimane in prigione.

Vorrei dire a Davide Parenzo: se non conosci la storia di Mandela, è meglio studiarla o tacere. Dopo il carcere, Mandela divenne un uomo di pace e di dialogo, ma non rinnegò mai la lotta da cui era partito. E quando il Sudafrica si liberò dall’apartheid, cercò di reinserire il Paese nel contesto internazionale, mantenendo però sempre un profondo sostegno alla causa palestinese, fino agli ultimi giorni della sua vita.

Non va dimenticato che Nelson Mandela figurava ancora nelle liste dei “terroristi” del Mossad, della CIA e di diversi servizi segreti europei fino a due anni prima della sua morte, avvenuta nel 2013.

Questo la dice lunga su come il sistema colonialista continui a etichettare come “terroristi” coloro che si oppongono alla violenza e all’ingiustizia.

Soumaila Diawara

#Barghuti #Mandela
#Gazatregua
@attualita@diggita.com
@attualita@mastodon.uno

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Wizard Bisan, oggi




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It's becoming increasingly clear to me that Reflect Orbital's fucking stupid giant mirror satellite, with absolutely NOTHING useful to offer, which will cause countless safety issues, ecological disasters, and destroy the night sky, is going to launch.

A bunch of astronomers and I have sent out a fact sheet about them to a bunch of journalists, but very few are going to write about this. So, let me try posting it all here.

Here's what I know about Reflect Orbital and all the downsides:

in reply to Prof. Sam Lawler

what baffles me the most is also the fact that the FCC (an american regulatory body) seems to be the only one able to accept or refuse that project...

What about all the other countries where these statellites would be passing by?

(also, thanks for the thread, very insightful)



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⚡️🇮🇹🚨La Regione Puglia ha denunciato il Governo israeliano per il sequestro e l’arresto dei cittadini italiani della Global Sumud Flotilla.

🔻 L’esposto sostiene che l’operazione della Marina israeliana sia priva di base legale, poiché Israele non avrebbe alcuna giurisdizione sul tratto di mare in cui navigava l’imbarcazione.

🔻Nella denuncia è citata anche la nave della Marina Italiana, che, dopo essere stata schierata per assistere i cittadini italiani a bordo, il 30 settembre ha abbandonato il convoglio.

🔻 Secondo la regione tale scelta avrebbe violato l’obbligo di garanzia e implicitamente riconosciuto il blocco navale imposto da Israele su Gaza.

Fonte Ansa: ansa.it/amp/sito/notizie/crona…

#FreedomFlotilla
#GSFUpdate #GSFAert #BreakTheSiege #FreePalestine #SailToGaza #GlobalMovementToGaza #GlobalSumudFlotilla


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A website set up by an unknown Dane over the course of one weekend in August is giving a massive headache to those trying to pass a #European bill aimed at stopping child sexual abuse material, seen by privacy activists as breaking #encryption and leading to #masssurveillance

The site lets visitors compile a mass email warning about the bill and send it to national government officials, members of the European Parliament and others with ease.

politico.eu/article/one-man-sp…

@sicurezza


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La protesta dei cittadini tedeschi blocca Chat Control
#chatcontrol
In un momento storico per il movimento dei diritti digitali, la Germania ha deciso di non sostenere la controversa normativa europea sulla “Chat Control”, grazie alla massiccia mobilitazione civile che ha esercitato forti pressioni sul governo. Questa scelta ha impedito di raggiungere la maggioranza necessaria all’interno del Consiglio UE, bloccandola.

marcosbox.com/2025/10/08/la-pr… @sicurezza


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#mastoaiuto

Hotel o appartamenti accessibili per sedie a rotelle elettriche a Milano?
Per accessibili si intende:
-NO GRADINI
-stanze al piano terra o raggiungibili tramite ascensore (ma l'ascensore deve essere largo almeno 61 cm e profondo almeno 120)
-porte larghe almeno 61 cm

in reply to bradipo

il più vicino possibile a Palazzo Marino, sono una persona in sedia a rotelle elettrica + assistente che dorme con lei (quindi una matrimoniale), vengono in macchina.
Non hanno esigenze di stelle, deve solo essere accessibile come scritto sopra, budget direi 200 euro a notte massimo

L'associazione che li ha invitati gliene ha proposta una da 360 euro a notte rimborsando solo una notte su due e ??? Miseria lercia ma siete folli?!?

Questa voce è stata modificata (1 settimana fa)

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F-Droid è da 15 anni l’antidoto a Google Play: zero tracker, zero pubblicità, solo app open source. Ora Google vuole cancellarlo.

Non lasciare che scompaia uno dei pochi rifugi per la tecnologia @opensource

🛡️ Difendi il diritto al sideloading, rilancia gli appelli online.
🔗 Leggi il comunicato ufficiale:
f-droid.org/2025/09/29/google-…

E soprattutto unisciti a noi sul gruppo @opensource@diggita.com insieme possiamo difendere uno spazio libero e indipendente.

#UnoOpen #OpenSource #FDroid #anDroid

Questa voce è stata modificata (2 settimane fa)

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Eduardo Castaldo artivist.
"Giorgia Meloni as seen by Italians.
Rome, 04 oct.
My artivism is shadowbanned on ALL major platforms. Follow and support appreciated. 🔥
Background image by @ahmadhasaballah."

@attualita



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🇮🇹
Entra nel #fediverso ed emargina i social delle #BigtTech (#GAFAM) complici del genocidio a Gaza

Il ruolo delle BigTech nel genocidio di Gaza:
fonte: magazine.cisp.unipi.it/ruolo-b…

🌊Sail with us in the fediverse!⛵

🇬🇧
For all those who want to stay up to date about the Flotilla but without accepting the Terms and Conditions of BigTech (GAFAMT)

Boycott bigtech social network because they are complicit in the genocide in Gaza

Big Tech’s complicity in genocide: The unforgivable silence of online platforms:
source: middleeastmonitor.com/20240921…

<img class=" title=":mastodon:"/> #JoinTheFediverse
🚫 #BoycottTheBigTech
@1kmadleenfr
#ThousandMadLeens
#BreakTheSiege
#FreePalestine
#SailToGaza
#GlobalMovementToGaza
#GlobalSumudFlotilla

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in reply to Global Sumud Flotilla

Tutto bello. Ma gli attivisti e gli influencer della Flotilla non hanno un profilo su X, IG, FB, ecc. ?
Non mi sembra che Greta Thumberg sia sul Fediverso. Si può conoscere il suo profilo? Grazie. Namastè ❤️
in reply to Global Sumud Flotilla

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Hanno la forza non hanno la ragione di Danilo de Biasio





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Cosa si cuce nel fediverso?


Ciao a tutti :) Condividere il progetto su cui si sta lavorando può essere un buon modo per infondere coraggio a chi voglia cimentarsi nell’arte del cucito. È poco che cucio, ma la passione si è trasformata in lavoro in poco tempo pur non cancellando co

Ciao a tutti 😀
Condividere il progetto su cui si sta lavorando può essere un buon modo per infondere coraggio a chi voglia cimentarsi nell’arte del cucito.

È poco che cucio, ma la passione si è trasformata in lavoro in poco tempo pur non cancellando come fosse il mio mondo in bianco e nero, senza ago e filo nella macchina o nelle mani, il mondo prima di adesso.

‘Cucire’ era mia nonna che aggiungeva i polsini alle giacche ormai troppo corte.

‘Cucire’ era un’amica speciale che per regalo di nozze mi scriveva una lettera chiusa da una busta cucita a mano con la scritta ‘Auguri!’, ricamata sul cartoncino.

‘Cucire’ era la sarta della merceria del paese che trasformava i pantaloni lisi dei miei figli in panta-toppe.

‘Cucire’ era tante cose, ma non ero io.

Oggi condivido invece i progetti su cui sto lavorando: delle camice di seta con taglio a kimono. Ancora mi chiedo come io mi sia ritrovata qui. Ma mi sento a casa. Una casa cucita su misura.

E voi, in che progetto state mettendo le mani? Rattoppate? Ricamate? Cucite scarpe scucite? Cucite per sopravvivere?

Aspetto di leggervi

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in reply to mammaincampagna

eh la verità è che non l'ho trasferito su carta, ho fatto dei "carta"modelli direttamente con un altro tessuto, poggiandoci sopra il mantello finito e ricalcando dove potevo, aggiungendo i margini extra e le linee cucite a occhio o tirando rette di congiunzione per poi provare a fare reverse-engineering delle cuciture in vista senza scucire nulla 😅
Decisamente poco professionale quindi non saprei se sono adatto a condividere tecniche 😛
Il metodo che hai scoperto quale sarebbe?

Mondo Cucito reshared this.

in reply to Matteo B.

Re: Cosa si cuce nel fediverso?


matteob@mastodon.uno ecco qui il link al video (molto dettagliato e molto preciso, ma la procedura si può snellire): m.youtube.com/watch?v=2GTtVXOF…

Personalmente la userò fra poco per clonare una camicia che mi è stata commissionata. L’imperativo era non devastarla poiché ancora in ottimo stato, ma usarla per creare una nuova camicia come regalo di Natale 😀

Ogni tecnica è buona se per te va bene 😀 questa precisione del video mi incuriosiva perché una volta eseguito il cartamodello sei a più di metà dell’opera 😀 sembra molto preciso!






Protecting the Developing Mind in a Digital Age: A Global Policy Imperative Di Thiagaraja, Newson & Swaminathan


Condiviso dall’utente Emilia su un gruppo telegram (DataKnightmare fan club) grazie per aver condiviso.

Thiagarajan, T. C., Newson, J. J., & Swaminathan, S. (2025). Protecting the Developing Mind in a Digital Age: A Global Policy Imperative. Journal of Human Development and Capabilities, 26(3), 493–504. doi.org/10.1080/19452829.2025.…




Hey Fifa! Parliamone. Eye on palestine



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Ricopio qui sotto un articolo pubblicato sul settimanale anarchico Umanità Nova, n.2 del 22 gennaio 2006, Anno 86. Lo faccio per due ragioni: perché, contrariamente a quello che avevo scritto alla fine dell’articolo, anche se dopo anni, si è arrivati a conoscere la verità ma anche perché sono orgoglioso di aver partecipato, anche se con un piccolissimo contributo, a raccontare una storia […]

pepsy.noblogs.org/2025/09/25/v…

Questa voce è stata modificata (2 settimane fa)

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globalist.it/world/2025/09/25/…

Alla sbarra deve andare, alla sbarra

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Contro gli atti di pirateria – Mobilitiamoci con la Global Sumud Flottila


Aderiamo ed inviamo il messaggio di protesta

Gravissimi gli attacchi subiti dalla GSF in acque internazionali nella notte tra il 23 e il 24 settembre 2025.

Invitiamo tutti a mobilitarsi inviando il messaggio che trovate di seguito che come Giuristi Democratici abbiamo già sottoscritto ed inviato.

Al link è possibile inviare il messaggio che trovate di seguito.

SCRIVETE A:

unita.crisi@esteri.it

gabinetto@esteri.it

👉 Messaggio da copiare
OGGETTO: Urgente – Richiesta di supporto per la Global Sumud Flotilla sotto attacco
Gentilissimi,
vi scrivo con urgenza a nome della Global Sumud Flotilla, che si trova attualmente in acque internazionali in missione umanitaria. Nelle ultime ore le imbarcazioni sono state ripetutamente prese di mira da droni e ordigni, con attacchi che mettono in pericolo la vita di tutti i partecipanti.
La GSF ha già registrato esplosioni nelle vicinanze delle imbarcazioni e in alcuni casi è stata colpita, con danneggiamenti riportati, causati da potenti bombe sonore e sostanze urticanti.
Chiediamo con urgenza:
•Un’immediata presa di posizione pubblica per condannare questi attacchi.
•La protezione dei partecipanti da parte delle istituzioni internazionali.
•La pressione diplomatica e politica sui responsabili per fermare queste azioni illegali.
Con urgenza,
[Tuo nome]
A nome della Global Sumud Flotilla

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All eyes on Gaza. All eyes on Global Sumud Flottiglia – Scioperi e mobilitazioni in corso – Aderiamo


I Giuristi Democratici sono impegnati in tutte le iniziative di solidarietà e di mobilitazione contro i crimini di guerra e contro l’umanità che il governo Netanyahu ed il suo esercito stanno mettendo in atto in Palestina e in Cisgiordania. Aderiamo ed appoggiamo gli scioperi indetti nei posti di lavoro per il 19 settembre ed il 22 settembre , e sosteniamo tutte le iniziative in corso contro ogni complicità con il governo di Israele, contro la consegna di armamenti, innanzitutto.

L’invasione militare di Gaza, che fa seguito ad ormai numerose azioni militari assolutamente inammissibili messe in atto da IDF (i bombardamenti sui civili, sui negoziatori, su paesi terzi, l’appropriazione di terre, le violenze dei coloni) e le affermazioni di prepotenza e dei governanti israeliani sul futuro della popolazione palestinese sono incredibilmente tollerate o ignorate da buona parte dei governi europei, incluso il nostro, e supportate apertamente dall’amministrazione Trump. Sono azioni criminali contro i palestinesi, contro noi tutti e contro il diritto internazionale.

Per questo stiamo con i lavoratori in sciopero, con gli attivisti della Sumud Flottiglia, con gli attivisti che stanno nelle piazze, nei porti e nelle stazioni, a manifestare e cercare di boicottare l’economia di guerra di un governo criminale.

Continuiamo il nostro impegno, giuridico e sociale, insieme ed a supporto di chi si sta mobilitando in questi giorni, per terra e per mare, per fermare il genocidio in atto, e tenteremo di portare anche nelle aule di giustizia la nostra adesione alla giornata del 22 settembre, facendo inserire nei verbali di udienza le nostre dichiarazioni di sostegno.

Giuristi Democratici -19 settembre 2025

Qui sotto la dichiarazione che molti colleghi si apprestano a verbalizzare in udienza il 22 settembre, a sostegno dello sciopero.

Oggi molte persone incrociano le braccia per protestare per quanto sta accadendo a Gaza e in Cisgiordania, per il crimine di genocidio, per i crimini di guerra, per i crimini contro l’umanità che il governo israeliano sta commettendo impunemente ed anzi con l’appoggio di molti altri governi tra i quali il nostro. Credo che sia giusto, in senso etico ben prima che codicistico, che proprio nelle aule dove si “fa giustizia” si ricordi e si condanni quanto sta accadendo, nell’auspicio che quei crimini, tra i più gravi commessi dal 1945 in poi sul nostro pianeta, possano essere un giorno processati. E, come giurista democratic*, mi auguro, anche in queste aule


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Unamammaincampagna ha ricondiviso questo.


La privacy non ha prezzo, la sicurezza invece sì ed è sul listino dei politici…

Un’utente del gruppo telegram di Walter Vannini ci ha segnalato sul blog di Proton un interessante dibattito intitolato “CIA Spy vs. Privacy Pro: Should Security Cost Your Privacy?” in cui un ex-agente della CIA si confronta con una professionista della privacy.

informapirata.it/2025/09/24/la…

#AndrewBamonte #JenniferHuddleston #PorteGirevoli #Proton #Sorveglianza

informapirata.it/2025/09/24/la…

in reply to informapirata

E questo spiega tutto:

Bisogna quindi far comprendere che oggi esistono forze potenti, ben radicate nel tessuto politico ed economico, che lavorano attivamente per eroderci questi diritti. Non lo fanno perché hanno fatto un patto con Satana [cut] . Lo fanno semplicemente perché è conveniente, perché girano tanti soldi, perché un consulente in sorveglianza guadagna dieci o cento volte più di un DPO!


Unamammaincampagna ha ricondiviso questo.


Morning again over the flotilla, all the boats gathered close, after a tense night. Drones all night, some 10 hits with flashbangs plus some 'stinkbombs', some damage to a few boats ,but no injuries. Now people cathcing up on sleep. Imagine this is what every night will look like from now, as we are not stopping, and they can not let us win.

#FreePalastine #globalSumudFlotilla #BreakTheSiege #StoppTheGenocide #Mikeno



Articolo di Stefano Gazzella su Red Hot Cuber del 18/09/‘25


redhotcyber.com/post/questo-en…





Link all’articolo di Chris Hedges: We are All antica now


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