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Factchecking


Ma facciamolo un po' di #factchecking , visto che va tanto di moda.
Secondo il Tgr Veneto (il fatto è accaduto a Treviso), lo screenshot del post della professoressa libanese è questo allegato qua sotto in foto.
Si legge "Zionists" e non Jews (o Hebrews).
Sionisti, non Ebrei.
Invece per i media la professoressa ha scritto Ebrei. Il Secolo d'Italia neanche si vergogna di scrivere la frase esatta originale (che è in inglese) e la traduzione falsa:
«Go to hell! Hitler was right about you Zionists!», “Andate all’inferno, Hitler aveva ragione su di voi ebrei» (https://tinyurl.com/yefmhku7).
Ora, il Sionismo non è un qualificativo religioso o etnico, ma è un preciso e circostanziato movimento *politico* (al più politico-religioso) fondato sul finire del 1800 con un preciso disegno: fondare uno stato ebraico nella terra promessa (segnalo che peraltro ciò è in contrasto col Talmud, che è come dire che è contrario ai Vangeli, il quale stabilisce che gli Ebrei non possono fondare uno stato ebraico per conto loro, ma devono attendere sino alla venuta del Messia della Casa di Davide).
Tutti i sionisti sono Ebrei, ma NON tutti gli Ebrei sono sionisti (l'opposizione ebraica al sionismo è nata insieme ad esso). Dunque, come per ogni movimento politico, è legittimo avversare o approvare il sionismo ed è altrettanto legittimo esprimere opinioni su di esso, per forti che siano. Ora certamente la professoressa poteva evitare di tirare in ballo il baffetto austriaco, ma rimangono oggettivi due fatti:
1) la professoressa ha scritto sionisti e non Ebrei, accusando pertanto una precisa classe di Ebrei, che nella fattispecie stano conducendo certe azioni, e non gli Ebrei in generale e in quanto tali. È una differenza essenziale, che cambia tutto il senso della frase.
2) i media hanno né più né meno FALSIFICATO quanto scritto dalla professoressa, dando così un'informazione FALSA. Ribaltando completamente il senso della frase...

Ora chiedo: dove sono i fact-checker? Specie quelli di #openonline, sempre in prima linea contro le fèic nius?
Ve lo dico io dove sono: sono assieme a tutta la brigata di falsificatori, datosi che anche loro hanno pubblicato la frase tradotta "male": https://tinyurl.com/mr2pe5mb.
E questi so' quelli dell'informazione corretta...

A corollario: essere antisionisti NON significa affatto essere antisemiti. Accettate il fatto e rassegnatevi.

#fakenews #ciprendonoperilkulo #fottetevi #ipocrisiaportamivia



C'è chi ancora riesce a fare film meritevoli


Nel pantano di sequel, prequel, cazzequel e refake in cui si annaspa cercando un film da guardare la sera, capita per fortuna di trovare un appiglio come "Lo stagista inaspettato", godibile film, brillante e un po' sentimentale, leggero solo in apparenza, con un Robert De Niro anziano di lusso, che ti rimette in pace col mondo del cinema e ci dice che, volendo, si possono ancora raccontare storie e fare bei film.


L'informazione obbiettiva occidentale. Anzi no


FIDATI DEI PROFESSIONISTI DELL'INFORMAZIONE

LA STAMPA CAMBIA I TITOLI

L'amico Riccardo Pizzirani ci segnala che La Stampa ha nel frattempo cambiato il titolo dell'articolo. "La mostra in centro sui neonazisti del Battaglione Azov" è magicamente diventato alle 00.07 di due giorni dopo "la mostra sulla resistenza #ucraina a Mariupol".

I professionisti dell'informazione lavorano anche di notte (Soprattutto di notte, spesso lungo i marciapiedi).

Tramite Giubbe Rosse.

Dalla bacheca di Giorgio Bianchi


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Abbiamo letto le indiscrezioni in merito al d.l. in corso di approvazione in Consiglio dei ministri e possiamo affermare che: il ministro prefetto, il ministro

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Domani, sabato 9 settembre 2023 ore 16.00 via Dante - angolo via Rovello flashmob di protesta di Rifondazione Comunista. Il Comune di Milano ritiri il patrocin

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Il pasticcio libico del ministro Tajani evidenzia quanto poco sovranista sia la politica italiana e il livello di improvvisazione subalterna del governo Meloni.



Emiliano Brancaccio: BILANCIO STATALE, IL TRIONFO DEI PREDATORI


Articolo dell'economista Emiliano Brancaccio su Il Manifesto.

BILANCIO STATALE, IL TRIONFO DEI PREDATORI
"[..] James Galbraith l’ha definita una lotta che vede i capitalisti nel ruolo di “predatori dello Stato”: impegnati ad accaparrarsi risorse che un tempo venivano trasferite alle classi inferiori. Il fenomeno è di portata globale. Ma l’Italia, più di altri paesi, si sta rivelando un habitat eccezionalmente favorevole per le scorribande dei “predatori dello Stato” [...]"
https://ilmanifesto.it/bilancio-pubblico-da-noi-trionfano-i-predatori?fbclid=IwAR34SK5DacYa4tn0FfhLTHeLX-gLClnPjVbVdZguyjA8NlQ4jjf6ZdOBw9g




Pere a zonzo


Ho controllato, non è un fake.
Pere trasportate dall'Argentina in Thailandia per essere inscatolate. Poi magari vengono ritrasportate in Argentina per essere imballate e spedite...
Migliaia di tonnellate di nafta bruciata nelle navi per questo. Poi lamentiamoci dei gas serra, eh...



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Pubblichiamo la traduzione di una lettera aperta inviata alle organizzazioni della comunità ebraica statunitense sottoscritta finora da più di 1.700 accademic

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Mentre il governo italiano prosegue sulla strada dell'oscurantismo proibizionista, il governo tedesco ha approvato un disegno di legge che prevede la legalizzaz

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Lezioni di civiltà dalla Polonia...


Ah però...elegante dichiarazione del presidente polacco:
"Polish President Andrzej Duda told me last week. “Right now, Russian imperialism can be stopped cheaply, because American soldiers are not dying.”"
Saranno contenti gli Ucraini morti e che moriranno di sapere che sono "cheap"...
Link all'intervista:
https://www.washingtonpost.com/opinions/2023/08/10/poland-president-duda-ukraine-interview/


Gli errori delle democrazie


"Gli errori delle democrazie non mi sorprendono e non mi scandalizzano. Sarei sorpreso, al contrario, se il numero fosse garanzia di verità e se gli uomini, per il fatto di essere d'accordo in maggioranza su un qualsiasi problema, avessero sempre necessariamente ragione. L'errore e il pericolo, se mai, sono nella convinzione che la democrazia sia sempre virtuosa e giusta. Quando fa politica estera, del resto, l'America è la prima a non farsi illusioni. Anche se affermano il contrario, i suoi uomini di Stato sanno che la democrazia non è una Gerusalemme terrestre. È soltanto un discreto regime politico, mediamente migliore delle dittature, capace di funzionare al meglio in circostanze favorevoli e particolarmente adatto a Paesi in cui la società, nel corso della storia, è riuscita, provando e riprovando, a perfezionarne i meccanismi. Pericoloso e poco edificante è invece, anche in questo caso il sovrappiù di miele retorico con cui viene continuamente condita e spacciata la ricetta democratica."
Sergio Romano, "Il rischio americano. L'America imperiale, l'Europa irrilevante", 2003.


La guerra capitalista, di Emiliano Brancaccio


Una lucida, rigorosa, logica e approfondita analisi della direzione in cui è venuto evolvendosi il capitalismo dopo il crollo del muro e dello sbocco attuale, del quale la guerra in Ucraina è un aspetto.
Scritto benissimo, ha un taglio divulgativo ed è perciò di facile lettura (in relazione agli argomenti), pur rimanendosi rigoroso nell'esposizione per chi invece è del mestiere.
Libro *indispensabile* per capire l'oggi.
Questa voce è stata modificata (8 mesi fa)


Inzwischen in Deutschland...


Intanto in Germania...
"La deindustrializzazione è iniziata"
Così Zachert, il capo della Lanxess, azienda chimica tedesca. L'azienda ha pianificato un grande piano di risparmio e probabilmente chiuderà due stabilimenti in Germania. Zachert indica le cause nella pressione ormai insostenibile dei costi energetici ed accusa duramente la politica economica tedesca.


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Con l’approvazione della legge delega per la riforma fiscale il governo prosegue sulla strada, già percorsa dai governi precedenti, del totale smantellamento

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Non si offrono taxi agli anziani per andare a fare la spesa o visite mediche, ma a chi vuole andare a sbronzarsi in discoteca. Non è un Paese, è un circo con clown cattivi.

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in reply to Jeanne Perego :verified:

sarà ingiusto e ci saranno soluzioni migliori ma non posso negare che sia una soluzione che può salvare delle vite
in reply to AlexFox

@AlexFox
Appunto, la questione non è "aiutare i ragazzi a sbronzarsi", ma piuttosto permettere al resto del mondo, oltre che agli stessi ragazzi, di tornare a casa in sicurezza il sabato sera.

Non dico che non si potrebbe fare di più per gli anziani in un Paese che sta invecchiando, però qui si stanno paragonando mele con pere.
@jeperego


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Rimpallati


Avviso contenuto: Possiamo anche fare finta che sia un problema di calendari e che l’urgenza delle ferie si sia frapposta al cammino spedito, ma non è vero. Quel che rallenta e a tratti blocca il disegno di legge del ministro Calderoli, relativo al regionalismo differenzia



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AGGIORNAMENTI SU DOMENICO PORCELLI

Domenico Porcelli sta portando avanti uno sciopero della fame dal 28 aprile 2023 contro il regime di 41-bis cui è sottoposto. Respinto il differimento pena per motivi di salute, vorrebbe richiedere il suicidio assistito.

L’avvocata Pintus: “Rischia di morire nella completa indifferenza [...] Sta ancora proseguendo lo sciopero della fame fino a quando non morirà. Nessuno lo sta considerando, nemmeno una mezza visita da parte di qualche autorità politica, come è stato fatto almeno con Cospito."

https://www.osservatoriorepressione.info/al-41-bis-sciopero-della-fame-5-mesi-adesso-chiede-leutanasia/


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#Salvini propone taxi gratis per portare a casa dalla discoteca chi si ubriaca, per evitare incidenti.
Dato che la legge non permettere di guidare a me e alle migliaia di malatə cronicə che assumono #CannabisTerapeutica sarebbe bello se ci fossero anche per noi i taxi gratis per andare in ospedale. Voi non potete capire la rabbia e lo sconforto per non poterci curare come avremmo diritto.


La lotta di classe la stanno vincendo i ricchi...


Post di Alessandro Robecchi
Riassumiamo per i non udenti, i non vedenti, gli ignari, i patrioti e quelli che guardano il Tg1: Il Pil cala di brutto, siamo gli ultimi in Europa, anche se la sora Meloni attraversa il globo terracqueo per dire che c’è “un piccolo miracolo economico italiano” (sic). L’inflazione è la più alta d’Europa, sei per cento, ma se andate a fare la spesa la trovate al dieci e passa. La benzina sfiora i due euro al litro, aumentano le rate dei mutui, nel caso vi venisse la balzana idea di andare in vacanza troverete alberghi più cari e voli carissimi. Centosessantanovemila famiglie in bilico tra povertà e disastro hanno ricevuto un sms con scritto “cazzi vostri”, altre ottantamila lo riceveranno a breve, sono quelli che la retorica congiunta di destra, di centro, di finta sinistra e di tutti i giornali hanno additato per anni come “fannulloni sul divano” e che ora – uh, che spavento! – si alzeranno forse dal divano e faranno un casino del diavolo, cioè, si spera. Per quelli che lavorano, invece, gli stipendi sono fermi, il salario minimo non è bello – turba l’ordine sacro del mercato e dello sfruttamento – e alla Caritas c’è gente che si mette in fila quando stacca dal lavoro sottopagato.
Nel frattempo, abbondano i regali per i ceti alti, gli evasori avranno nuovi sconti e agevolazioni, i parlamentari si riprendono i loro vitalizi con gli arretrati. Certo, anche i ricchi hanno i loro problemi: non potranno comprare una Lamborghini perché fino alla fine del 2024 gli ordini sono al completo, ed è un problema trovare un tavolo al Twiga: l’ultimo l’hanno occupato quelli di Italia Viva per il loro sushi party garantista dove si festeggiava una che non pagava dipendenti e fornitori e che fa il ministro del turismo.
Potrei continuare, e anzi ognuno lo faccia per quel che lo riguarda, ma un dato è certo: mai come ora, estate 2023, la distanza tra due Italie è parsa così siderale e incolmabile, la società così vergognosamente scollata tra chi ce la fa agevolmente e chi arranca. Anche le politiche economiche dissennate, tutte foriere di diseguaglianze, degli ultimi trent’anni mostrano il loro fallimento: si pensava che fosse tutto ceto medio, qui, con una piccola parte fisiologica di molto poveri. E invece i molto poveri sono aumentati e il ceto medio teme – ha il terrore – di scivolare là sotto pure lui. Ciò crea una piccola borghesia spaventata, ben addestrata a indicare come nemico chi sta peggio e a non vedere – anzi a invidiare – i privilegi vergognosi di chi sta troppo meglio. Il tutto mentre una classe dirigente messa su in fretta e furia, ripescata dalle sedi del Msi, raschiata via dal fondo culturale del barile, si affanna nella sua unica riforma riuscita: chiamare Nazione un Paese sfibrato.
Questo è lo stato dell’arte, che evidenzia clamorosamente gli errori di quella che si è un po’ arditamente definita “sinistra” negli ultimi trent’anni, dal pacchetto Treu che apriva il vaso di Pandora del lavoro precario (1997), alla mitologica agenda Draghi (2022), con in mezzo incalcolabili nefandezze a punizione dei ceti più deboli. Lo stesso identico meccanismo per cui ci mancano i Canadair ma compriamo carri armati; o per cui pur dopo una pandemia e con budget illimitato, si continua a tagliare la sanità pubblica a vantaggio delle spese militari. Urge, se non per giustizia almeno per calcolo politico, qualcuno che ricominci a parlare di lotta di classe, che non è scomparsa, anzi è più viva che mai, e al momento la sta vincendo, a man bassa, la signora Santanché.
in reply to V10_Centauro

V10_Centauro ha taggato stato di V10_Centauro con #sinistra_#meloni_#lottadiclasse


La lotta di classe la stanno vincendo i ricchi...


Post di Alessandro Robecchi
Riassumiamo per i non udenti, i non vedenti, gli ignari, i patrioti e quelli che guardano il Tg1: Il Pil cala di brutto, siamo gli ultimi in Europa, anche se la sora Meloni attraversa il globo terracqueo per dire che c’è “un piccolo miracolo economico italiano” (sic). L’inflazione è la più alta d’Europa, sei per cento, ma se andate a fare la spesa la trovate al dieci e passa. La benzina sfiora i due euro al litro, aumentano le rate dei mutui, nel caso vi venisse la balzana idea di andare in vacanza troverete alberghi più cari e voli carissimi. Centosessantanovemila famiglie in bilico tra povertà e disastro hanno ricevuto un sms con scritto “cazzi vostri”, altre ottantamila lo riceveranno a breve, sono quelli che la retorica congiunta di destra, di centro, di finta sinistra e di tutti i giornali hanno additato per anni come “fannulloni sul divano” e che ora – uh, che spavento! – si alzeranno forse dal divano e faranno un casino del diavolo, cioè, si spera. Per quelli che lavorano, invece, gli stipendi sono fermi, il salario minimo non è bello – turba l’ordine sacro del mercato e dello sfruttamento – e alla Caritas c’è gente che si mette in fila quando stacca dal lavoro sottopagato.
Nel frattempo, abbondano i regali per i ceti alti, gli evasori avranno nuovi sconti e agevolazioni, i parlamentari si riprendono i loro vitalizi con gli arretrati. Certo, anche i ricchi hanno i loro problemi: non potranno comprare una Lamborghini perché fino alla fine del 2024 gli ordini sono al completo, ed è un problema trovare un tavolo al Twiga: l’ultimo l’hanno occupato quelli di Italia Viva per il loro sushi party garantista dove si festeggiava una che non pagava dipendenti e fornitori e che fa il ministro del turismo.
Potrei continuare, e anzi ognuno lo faccia per quel che lo riguarda, ma un dato è certo: mai come ora, estate 2023, la distanza tra due Italie è parsa così siderale e incolmabile, la società così vergognosamente scollata tra chi ce la fa agevolmente e chi arranca. Anche le politiche economiche dissennate, tutte foriere di diseguaglianze, degli ultimi trent’anni mostrano il loro fallimento: si pensava che fosse tutto ceto medio, qui, con una piccola parte fisiologica di molto poveri. E invece i molto poveri sono aumentati e il ceto medio teme – ha il terrore – di scivolare là sotto pure lui. Ciò crea una piccola borghesia spaventata, ben addestrata a indicare come nemico chi sta peggio e a non vedere – anzi a invidiare – i privilegi vergognosi di chi sta troppo meglio. Il tutto mentre una classe dirigente messa su in fretta e furia, ripescata dalle sedi del Msi, raschiata via dal fondo culturale del barile, si affanna nella sua unica riforma riuscita: chiamare Nazione un Paese sfibrato.
Questo è lo stato dell’arte, che evidenzia clamorosamente gli errori di quella che si è un po’ arditamente definita “sinistra” negli ultimi trent’anni, dal pacchetto Treu che apriva il vaso di Pandora del lavoro precario (1997), alla mitologica agenda Draghi (2022), con in mezzo incalcolabili nefandezze a punizione dei ceti più deboli. Lo stesso identico meccanismo per cui ci mancano i Canadair ma compriamo carri armati; o per cui pur dopo una pandemia e con budget illimitato, si continua a tagliare la sanità pubblica a vantaggio delle spese militari. Urge, se non per giustizia almeno per calcolo politico, qualcuno che ricominci a parlare di lotta di classe, che non è scomparsa, anzi è più viva che mai, e al momento la sta vincendo, a man bassa, la signora Santanché.



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Can we stop trying to make appliances smart and start making people smart?

I’d much rather have a smart neighbor than a smart fridge.

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in reply to paul

@amiserabilist @juanejot 😂
I feel like you're just writing a Frigidaire commercial at this point. 😂
Questa voce è stata modificata (8 mesi fa)
in reply to Sheryl 2 Crows (John, he/him)

@juanejot

Tech enthusiasts: My entire house is smart.

Tech workers: The only piece of technology in my house is a printer and I keep a gun next to it so I can shoot it if it makes a noise I don't recognize.


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DIFENDIAMO IL REDDITO DI CITTADINANZA http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=54162 #Primapagina

V10_Centauro ha ricondiviso questo.


Il giornalismo non è un crimine.

Liberate Julian #Assange.

Orgogliosi di dare il benvenuto al fratello di Julian, Gabriel, al Senato questo pomeriggio con @davidshoebridge @senatorsurfer @NickMcKim
Discorsi potenti.