Giovanni Bruno*
Le notizie uscite dal summit della NATO di giovedì sono sempre più preoccupanti: gli F16 all’Ucraina significano un ulteriore innalzamento del potenziale offensivo nel conflitto con la Russia, producendo un inasprimento della guerra e l’allontanamento di possibili, seppur difficili e ancora assai lontani, tavoli di trattativa tra Russia e Ucraina; le dichiarazioni bellicose rivolte a tutti i Paesi che non hanno condiviso la narrazione occidentalista dell’intera responsabilità russa nel conflitto (per quanto non sci dobbiamo nascondere le responsabilità della Russia per i pesantissimi episodi di bombardamenti contro i civili (scuole, ospedali, quartieri popolari, altrettanto ingiustificabili quanto quelli israeliani contro la popolazione palestinese di Gaza). La “scoperta” del DL per la costruzione della base militare di 140 ettari per un costo di 520 mln di euro conferma che il Governo Meloni è pienamente inserito in questa logica belliciste euro-atlantica, con i Paesi UE proni ai dettami statunitensi o con posture da improbabile grandeur come la Francia, ormai potenza regionale sub-imperialista (per quanto dotata di arma atomica).
La NATO a guida USA ha indotto i Paesi UE ad un coinvolgimento sempre maggiore nel conflitto russo-ucraino, con il doppio intento di costituire un fronte contrapposto lungo la linea di confine tra UE e Stati filo-russi, ma soprattutto di rompere ogni forma di relazione e collaborazione economico-commerciale tra Paesi UE e Russia. Per gli USA, l’UE deve innanzitutto mantenere politiche centrate sull’euro-atlantismo senza alcuna titubanza, ma soprattutto deve restare sostanzialmente in condizione di subalternità, vassallo integerrimo e fedele nell’alleanza nord-atlantica.
La NATO è ormai dalla fine del XX secolo il nuovo strumento del processo neo-coloniale dell’imperialismo occidentale euro-atlantico, a trazione statunitense: se durante i primi vent’anni del XXI vi sono state alcune fasi in cui, attraverso il processo di globalizzazione (pur con tutte le contraddizioni) si erano aperte prospettive per nuovi equilibri multipolari non belligeranti su scala planetaria, negli ultimi anni questo scenario rassicurante si è andato via via sgretolando per la volontà occidentale (non solo statunitense) di impedire l’ascesa economico-commerciale e politico-militare di nuove potenze, soprattutto la Cina; sul settore euro-asiatico, la tensione aperta con la Russia con l’espansione UE e NATO verso est (vicino al cuore del mondo slavo, ad esempio con la Georgia prima ancora dell’Ucraina) ha disarticolato i fragili equilibri post-sovietici provocando la collisione tra interessi euro-occidentali e quelli russi, con conseguenze disastrose per i primi: finora infatti, nonostante le previsioni del crollo dell’economia russa per le sanzioni, a soffrire sono soprattutto i Paesi europei UE, costretti ad acquistare sul mercato dominato dagli USA le risorse energetiche (gas) e materie prime.
Nel Summit di New York si è fato un ulteriore passo avanti nella destabilizzazione mondiale: la NATO ha dichiarato la Cina corresponsabile nell’escalation tra Russia e Ucraina, innalzando il livello dello scontro politico-diplomatico già peraltro piuttosto compromesso dalla costituzione del patto militare tra Australia Regno Unito e USA (AUKUS) a cui potrebbe aderire anche il Giappone, vera e propria appendice asiatica della NATO in funzione di contenimento della Cina rispetto a Taiwan e non solo.
Il “gioco” su scala mondiale si sta velocemente inasprendo e le contraddizioni tra l’imperialismo aggressivo occidentale e la proiezione espansivo neocoloniale asiatica (detto in estrema sintesi) si vanno accentuando e approfondendo. Senza peraltro considerare il terzo polo economico-finanziario del mondo arabo, ancora fondato su principi sociali medievali e oscurantisti, ma destinato a giocare un ruolo fondamentale nelle dinamiche interimperialistiche e neocoloniali.
Come comunisti non possiamo che dissociarci e stigmatizzare quanto uscito dal Summit NATO di New York, che rappresenta uno scatto pericolosissimo verso il punto di non ritorno di una guerra devastante; al tempo stesso osserviamo con interesse la nascita di un nuovo blocco, per quanto non omogeneo e denso di contraddizioni interne, che può offrire prospettive di contenimento a contrasto del nuovo slancio bellico dell’imperialismo euro-atalantico pur non rappresentando di per sé (nonostante alcune componenti ideologicamente più vicine a noi comunisti) una prospettiva per il socialismo nel XXI secolo.
Costruire l’opposizione sociale e la resistenza militante alle guerre di oppressione deve diventare il nostro obiettivo immediato, innanzitutto costruendo un fronte con le forze di classe e anticapitaliste, per rinnovare e rilanciare la prospettiva di un governo popolare e socialista: parole d’ordine che oggi possono apparire lontane e utopistiche, ma la cui nettezza e chiarezza possono suscitare e far ritrovare l’entusiasmo, stimolando la mobilitazione, soprattutto nella fascia dell’astensionismo.
*Segretario della Federazione di Pisa, CPN del PRC-S.E
DAL SUMMIT NATO ALLA MESSA A TERRA DELLE BASI: LA FRUSTA USA SULL’UE E SUL MONDO MOBILITARSI CONTRO LE GUERRE DELL’IMPERISLISMO
Giovanni Bruno* Le notizie uscite dal summit della NATO di giovedì sono sempre più preoccupanti: gli F16 all’Ucraina significano un ulteriore iRifondazione Comunista
Stati Uniti, Regno Unito e Unione europea si confrontano sulla concorrenza nello sviluppo dell’IA
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
Le autorità per la concorrenza di Regno Unito, Stati Uniti e Unione europea hanno specificato i principi comuni di concorrenza
Criminalità informatica. Il rapporto annuale di Europol. Truffe con l'intelligenza artificiale
@Notizie dall'Italia e dal mondo
#Europol ha pubblicato la decima edizione dell'Internet Organized Crime Threat Assessment (#IOCTA), una valutazione approfondita dei principali sviluppi, cambiamenti e minacce emergenti nella criminalità informatica nell'ultimo anno.
Il rapporto evidenzia le tendenze rilevanti in ambiti criminali quali gli attacchi informatici, lo sfruttamento sessuale dei minori e le frodi online e nei pagamenti. Fornisce inoltre una panoramica di ciò che ci si può aspettare nel prossimo futuro, in particolare per quanto riguarda le nuove tecnologie, i sistemi di pagamento, l’intelligenza artificiale, le criptovalute e i contenuti illeciti online.
Le recenti operazioni delle forze dell'ordine hanno spinto i gruppi di ransomware a dividersi e rinominarsi sotto diversi travestimenti. Inoltre, le continue operazioni di rimozione di forum e mercati nel dark web hanno accorciato il ciclo di vita dei siti criminali. Questa instabilità, combinata con l’ondata di truffe esistenti, ha contribuito alla frammentazione e alla moltiplicazione delle minacce informatiche.
Nel 2023, milioni di vittime in tutta l’UE sono state attaccate e sfruttate online quotidianamente:
- I gruppi di ransomware prendono di mira sempre più le piccole e medie imprese perché hanno difese informatiche inferiori;
- Gli e-commerce e gli istituti bancari sono gli obiettivi preferiti degli attacchi di skimming digitale;
- Gli utenti continuano a cadere vittime di campagne di phishing, compromissione della posta elettronica aziendale, frodi in materia di investimenti;
- Il numero di casi di estorsione sessuale online nei confronti di minori vulnerabili è in aumento.
Le tattiche di estorsione su più livelli sono sempre più comuni in tutto lo spettro delle minacce della criminalità informatica, poiché i dati rubati corrono il rischio di essere pubblicati e messi all’asta, rendendo la rivittimizzazione una minaccia. In molti casi i delinquenti sembrano essere minorenni e alcuni hanno iniziato a sfruttare l’intelligenza artificiale, che sta già diventando un componente dei loro strumenti. Anche l’uso delle criptovalute in una più ampia varietà di aree criminali è diventato più evidente.
#Cybercrime assistito dall’intelligenza artificiale: cosa aspettarsi nel prossimo futuro?
La criminalità informatica assistita dall’intelligenza artificiale è appena iniziata: il materiale pedopornografico assistito dall’intelligenza artificiale (CSAM) rappresenta una minaccia preoccupante che richiederà un attento monitoraggio. I casi di materiale pedopornografico completamente artificiale e alterato dall'intelligenza artificiale porranno sfide crescenti alle indagini delle forze dell'ordine, non solo in termini di volume di materiale pedopornografico in circolazione, ma anche per la capacità degli investigatori di identificare la vera identità delle vittime e degli autori del reato.
Abuso di tecnologie: le piattaforme di comunicazione tradizionali con crittografia end-to-end (E2EE) sono sempre più utilizzate dai trasgressori. L’attuale quadro normativo per la protezione delle comunicazioni personali tramite E2EE crea sfide digitali per l’accesso legale alle comunicazioni criminali da parte delle autorità di contrasto.
Il futuro delle minacce crittografiche: l’uso delle criptovalute in diversi ambiti della criminalità è diventato più evidente. Diversi sviluppi nel mercato delle criptovalute sono destinati ad avere un impatto significativo sull’abuso delle criptovalute da parte dei criminali nel prossimo futuro. I truffatori potrebbero abusare della crescita degli Exchange Traded Funds (ETF) legati alle criptovalute.
Sfide digitali: le forze dell’ordine devono stare al passo
Per affrontare le principali minacce evidenziate nell’IOCTA 2024 in modo rapido ed efficace, le forze dell’ordine hanno bisogno delle giuste conoscenze, degli strumenti e della legislazione in vigore. Man mano che i criminali si adattano, anche le forze dell’ordine e i legislatori devono innovarsi per restare al passo e cercare di trarre vantaggio dalle tecnologie nuove e in via di sviluppo. Ciò a sua volta richiede una formazione per produrre le capacità specializzate necessarie per indagare su crimini informatici tecnicamente impegnativi o complessi, come quelli che coinvolgono l’abuso di criptovalute o il dark web.
A questo riguardo, il Centro europeo per la criminalità informatica (#EC3) presso Europol è il primo punto di riferimento per gli investigatori sulla criminalità informatica.
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Il Parlamento riscopra la Costituzione e provi, almeno, a evitare nuove condanne della Corte europea per i diritti dell’uomo e voti la PdL.
Carceri, Prc: con Arci a sostegno proposta di legge contro sovraffollamento delle carceri
Ci associamo alla lettera che Walter Massa, presidente nazionale dell'Arci, ha inviato alle deputate e ai deputati di tutti i gruppi parlamentari per chiedere dRifondazione Comunista
Offerta speciale: è attivo il servizio di ospitalità estiva dei vostri cani. Ora aperto anche ai vostri figli!
I centri estivi per cani e bambini sono l'idea giusta per evitare gli abbandoni estivi.
Cani e bambini giocheranno insieme, mangeranno insieme e dormiranno insieme per un'esperienza indimenticabile.
Ecco perché credere che dietro alle dimissioni di Biden c'è un golpe occulto, con Kamala Harris complice di Trump, in un progetto di sostituzione etnica globale
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Circolano insistentemente indiscrezioni su un golpe per rimuovere Biden. Perché non bisogna sottovalutare la gravità di queste affermazioni?
La prof perseguitata dalle sanzioni del preside vendicativo. Il Tar respinge il ricorso del dirigente: dovrà pagare la multa
L'insegnante aveva denunciato la mancata pubblicazione di documenti cruciali, come i verbali delle riunioni del Collegio dei docenti e del Consiglio di Istituto, violando così le regole di trasparenza. La docente aveva poi criticato la gestione delle telecamere di sorveglianza esterne alla scuola: sebbene fossero state installate correttamente, non erano state registrate ufficialmente, e la donazione ricevuta per l’operazione non era stata formalmente accettata dal Consiglio di Istituto.
Per il dirigente, le segnalazioni fatte dalla docente non potevano essere tutelate dalle norme per i whistleblower (coloro che denunciano attività illecite), affermando che le segnalazioni della prof erano state fatte in qualità di rappresentante sindacale, e non come denunciante di illeciti.
Ma sia l'ANAC sia il Tar del Lazio hanno respinto il ricorso del dirigente.
La prof perseguitata dalle sanzioni del preside vendicativo. Il Tar respinge il ricorso del dirigente: dovrà pagare la multa - Open
L'Anac aveva riconosciuto che i procedimenti contro l'insegnante erano ritorsioni. Il dirigente ha impugnato la decisione, ma non è andata come speravaYgnazia Cigna (GOL Impresa Sociale)
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La spinta di entusiasmo, energia, ottimismo necessaria per far partire la raccolta delle firme sul quesito totalmente abrogativo dell’Autonomia Differenziata, ha superato le aspettative più rosee. I primi due giorni di raccolta, 20 e 21 luglio, centinaia e centinaia sono stati i banchetti organizzati in tutta Italia, da Trapani a Udine, con migliaia di firme raccolte, che potrebbero portare con questo ritmo al referendum popolare per dire no definitivamente al progetto eversivo del governo Meloni-Salvini. Il governo ha portato avanti la legge Calderoli incurante della volontà popolare e delle voci autorevoli di costituzionalisti, economisti, istituzioni, sindaci, Banca d’Italia, Confindustrie del Sud, Commissione europea e persino la CEI.
I primi due giorni di raccolta, 20 e 21 luglio, centinaia e centinaia sono stati i banchetti organizzati in tutta Italia, da Trapani a Udine, con migliaia di firme raccolte. File, addirittura, si sono registrare in molte località, cittadine e cittadini impazienti di firmare, una risposta al di sopra delle più rosee previsioni.
Contestualmente, venivano pubblicati dalle maggiori testate italiane sondaggi in merito all’indice di gradimento dell’autonomia differenziata presso cittadine e cittadini, che spiega la forte affluenza ai banchetti. Le scorciatoie che il governo ha usato non sono piaciute a molti; la devoluzione di funzioni fondamentali alle Regioni nemmeno; lo spacca-Italia, con il suo carico di ulteriore aumento delle diseguaglianze tra Nord e Sud e tra ricchi e poveri in ogni Regione d’Italia non è gradito a buona parte dei cittadini e delle cittadine.
I comitati Per il ritiro di ogni Autonomia Differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti, che vedono nella raccolta firme e nell’auspicabile referendum il coronamento di 6 anni di lavoro incessante su questo tema, sono stati in prima fila nel sostenere l’iniziativa e sin da oggi sono stati protagonisti di un numero straordinario di banchetti. Ma non siamo soli, e questo ci dà una forza straordinaria. La Cgil si è assunta la responsabilità (oggi condivisa con la Uil) di chiamare associazioni, comitati, partiti politici per questa grande prova di democrazia; La Via Maestra è oggi il punto di raccordo di questa mobilitazione referendaria per sconfiggere l’egoismo proprietario che è alla base della cosiddetta “secessione dei ricchi”.
A sua volta il Tavolo NO AD, partecipe alla raccolta delle firme, ha riunito sindaci, associazioni, costituzionalisti, sindacalismo confederale e di base, partiti presenti e non presenti in Parlamento, contribuendo a costituire un ampio schieramento di forze contro ogni Autonomia Differenziata, per non far passare l’idea che i diritti siano esigibili sulla base del certificato di residenza. Con il referendum contro l’Autonomia Differenziata vogliamo sostenere l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti, restituendo la parola ad un popolo che dimostra di tenere alla propria libertà, ai diritti fondamentali e ai principi fondamentali della Carta costituzionale. I banchetti, nella loro composizione plurale, sono la dimostrazione della generosa disponibilità di tutti e tutte – dai soggetti più significativi a quelli numericamente meno consistenti – a un impegno che sfida il caldo, l’estate e persino la disinformazione che pervicacemente ha accompagnato (quando non assecondato) l’affermarsi della de-forma Calderoli.
Ora sta a noi scrivere una storia diversa: con costanza, con entusiasmo, con fatica e convinzione, riaffermiamo i valori della Repubblica una e indivisibile e dell’uguaglianza dei diritti, che nel tempo qualcuno ha tentato di scipparci. Negli snodi importanti della storia, bisogna stare uniti.
Il momento giusto è ora, non lasciamocelo scappare.
Marina Boscaino,
portavoce nazionale
Comitati per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’uguaglianza dei diritti e l’unità della Repubblica
Partita la raccolta firme sul quesito totalmente abrogativo dell’Autonomia Differenziata: una risposta al di sopra delle più rosee previsioni
La spinta di entusiasmo, energia, ottimismo necessaria per far partire la raccolta delle firme sul quesito totalmente abrogativo dell'Autonomia Differenziata, hRifondazione Comunista
Ghana, la falsa squadra nazionale di para ciclismo che scompare in Norvegia
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Norvegia, Una squadra di paraciclismo che presumibilmente rappresentava il Ghana è fuggita in altri stati Schengen dopo essere arrivata a Oslo, all’inizio di
Somalia, ratifica accordo difesa con l’Egitto
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Il gabinetto della Somalia ha approvato un accordo di difesa con l’Egitto, firmato nel gennaio 2024. I dettagli rimangono segreti. Durante una visita al #Cairo, l’Egitto si è impegnato a sostenere la sovranità della
Etiopia, l’Irlanda annuncia 15 milioni in finanziamenti umanitari e sviluppo
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Tánaiste Micheál Martin ha concluso una visita di quattro giorni nel Corno d’Africa, culminata in impegni di grande impatto in #Addis Abeba . Durante il suo
Somalia, decine di militanti di Al-Shabaab uccisi in un attacco sventato
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Le forze regionali di Jubaland, sostenuto dall’esercito nazionale somalo (SNA) hanno neutralizzato 80 militanti di Al-Shabaab in tre attacchi separati lunedì mattina,
Niger, sospensione temporanea del sito petrolifero Agadem
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Il gruppo petrolifero cinese CNPC Dagang (DGE) sospende temporaneamente tutti i lavori di costruzione nel sito petrolifero #Agadem a causa del deterioramento della situazione della sicurezza. Il
Etiopia, altri due rifugiati sudanesi uccisi in un nuovo attacco in Amhara
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Due rifugiati sudanesi sono stati uccisi in un nuovo attacco al campo di Awlala nella regione di Amhara in Etiopia, segnando il secondo incidente armato in meno di
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Etiopia, Guerra nel Tigray “Molti crimini restano da scoprire”, la loro “quantità e gravità sono enormi”
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Con il nostro grande ospite Africa, lunedì 22 luglio, torniamo alla guerra del Tigray. Il conflitto ha
I congolesi lottano per la propria ricchezza
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La vasta ricchezza mineraria della RDC contrasta con la sua estrema povertà, causata dallo sfruttamento e dai conflitti. Il dossier sottolinea la sovranità e la dignità, facendo eco alle visioni di libertà degli attivisti
Pubblicato il video del nostro concerto di venerdì al Lago di Vico. Grazie a tutti per la partecipazione !
#Tuscia #Musica #Viterbo #Ronciglione #LagoDiVico #BurtBacharach #Tromba #Basso #Tastiere
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Condanniamo con forza l’aggressione ad opera di militanti di Casa Pound nei confronti del giornalista della Stampa Andrea Joly che si “era permesso” di fotografare momenti di un ritrovo di Casa Pound nei pressi di un loro locale. È da tempo che Rifondazione chiede lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste. Abbiamo subito sulla nostra pelle l’aggressione squadrista di queste organizzazioni come quando Eleonora Forenza e alcuni suoi collaboratori sono stati aggrediti da militanti di Casa Pound durante una manifestazione pacifica a Bari. Per tale aggressione è in corso un processo che già ha condannato in primo grado un militante di tale organizzazione, giudicato colpevole di aver fatto parte di un gruppo con «finalità antidemocratiche proprie del partito fascista esaltando e minacciando e usando la violenza e il metodo squadrista quali strumenti di partecipazione politica». E nel corso di questi anni, con governi diversi, aggressioni, devastazioni di sedi, minacce, sono divenute continue per noi, per organizzazioni democratiche, per cittadini immigrati. Cosa aspettiamo quindi? Che avvenga una concreta ricostituzione del partito fascista? magari col tacito consenso di esponenti del governo che ora, apparentemente, condannano l’accaduto e poi non disdegnano la partecipazione a feste e commemorazioni varie organizzate proprio da queste formazioni. La stampa libera fa paura a questi soggetti e questo purtroppo ci riporta a tempi bui che non vogliamo possano ritornare. Ci appelliamo quindi al Presidente della Repubblica quale garante della Costituzione per chiedere il rispetto della XII Disposizione. Ci uniamo a Anpi e a tutte le organizzazioni antifasciste per chiedere lo scioglimento immediato di Casa Pound ribadendo che la Costituzione è e resta antifascista
Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Rita Scapinelli, responsabile antifascismo, Partito della Rifondazione Comunista Sinistra Europea
Rifondazione: sciogliere le organizzazioni neofasciste. Basta aggressioni
Condanniamo con forza l'aggressione ad opera di militanti di Casa Pound nei confronti del giornalista della Stampa Andrea Joly che si "era permesso" di fotografRifondazione Comunista
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Etiopia, i pasti scolastici nel Tigray sono un’ancora di salvezza
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Perché così pochi li offrono? Nella regione devastata dalla guerra in Etiopia settentrionale, l’apprendimento ha sofferto mentre la fame è aumentata. Ecco come alcune organizzazioni
Etiopia, Suor Medhin Tesfay combatte contro la fame nel Tigray
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Per tre decenni, suor Medhin Tesfay ha aiutato migliaia di persone che vivono in povertà nella devex.com/news/sister-in-arms-…
Rifondazione Comunista oggi 20 luglio, che in tante e tanti ricordano con rabbia e dolore, sarà in Piazza Alimonda, quella che per noi è da quel giorno del 2001 “Piazza Carlo Giuliani, ragazzo”. Non è memoria retorica, è giustizia mancata, sono i colpevoli dei giorni della Diaz, di Bolzaneto, della repressione nei cortei, che hanno soltanto fatto carriera, che non hanno pagato per i loro crimini. È parte della nostra storia che non dimentica chi c’era e che ormai appartiene anche a chi se ne sente raccontare. A chi rammenta come, contro le zone rosse che proteggevano i potenti del G8, centinaia di migliaia di persone accorsero a dire che il mondo era da un’altra parte, che la globalizzazione dei mercati, fondata sull’esclusione dai diritti, ci avrebbe visto sempre strenui oppositori. E, per la prima volta, in questo 20 luglio, non sarà con noi il compagno Arnaldo Cestaro, recentemente venuto a mancare. Torturato come tante e tanti alla scuola Diaz, si deve alla sua tenacia la sentenza con cui la Corte Europea per i Diritti Umani (CEDU) ha condannato, tardivamente, l’Italia, per quegli infami pestaggi. 23 anni dopo gli stessi Stati protagonisti di quella repressione, stanno trascinando il pianeta verso la follia di una guerra che potrebbe rivelarsi senza fine. Carlo che ha pagato con la sua giovane vita, la volontà di opporsi al potere dei dominatori del pianeta, Arnaldo come le tante e i tanti che non hanno dimenticato, ci ricordano che oggi più che ieri è importante restare dalla parte giusta della barricata.
Maurizio Acerbo: Segretario Nazionale di Rifondazione Comunista
Claudia Rancati e Jacopo Ricciardi Co- Segretari Regionali di Rifondazione Comunista Liguria
di LAURA TUSSI*
Un’alleanza della società civile invita la capitale svizzera Berna ad aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari e a vietare gli ordigni di distruzione di massa atomici
La Svizzera deve aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, ossia il TPNW/TPAN. È quanto chiede un’iniziativa lanciata martedì scorso a Berna, capitale svizzera, il cui centro storico è patrimonio mondiale Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite che contribuisce alla costruzione della pace attraverso la cooperazione internazionale in materia di istruzione, scienza e cultura. Questa iniziativa della società civile è anche sostenuta da diverse personalità celebri e conosciute nell’ambito dell’attivismo per la pace e della politica e anche vari rappresentanti della rete e campagna internazionale ICAN che si è spesa – e tuttora si dedica – moltissimo per la proibizione degli ordigni di distruzione di massa nucleari.
Un Trattato Onu che rappresenta una autentica rivoluzione nel mondo del pacifismo e un importante principio di salvezza e riscatto per l’umanità nel suo complesso
Il TPNW è stato negoziato nell’ottobre del 2017 a Palazzo di Vetro, a New York, la sede delle Nazioni Unite alla presenza di 122 nazioni e della società civile organizzata nella rete e campagna internazionale ICAN che si è tanto spesa e prodigata per il disarmo nucleare universale così da conseguire il Premio Nobel per la pace nel dicembre 2017. In questo consesso, per la firma e l’approvazione del TPNW erano presenti prestigiosi nomi e personalità del pacifismo italiano e internazionale.
La Svizzera importante stato depositario del diritto storico internazionale e umanitario, anche per le Convenzioni di Ginevra
La Svizzera ha svolto un ruolo importante in questa trattativa per la firma del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari, prima di decidere di non firmarlo nel 2018. La trattativa per il disarmo nucleare contiene un divieto esplicito e completo e paradigmatico di questi ordigni: il loro impiego, la minaccia di impiego, la fabbricazione, lo stoccaggio, l’acquisizione, il possesso, lo stazionamento, la trasmissione e la sperimentazione.
L’entrata in vigore del TPAN/TPNW con la ratifica di ben 70 Paesi
Entrato in vigore nel 2021, il TPNW/TPAN è stato ratificato da 70 Stati, tra cui per esempio Irlanda e Austria, ma non dalle potenze nucleari né dalla maggior parte dei loro alleati europei od occidentali, naturalmente sotto il controllo e l’egida Nato/Usa. Alla fine di marzo, il Consiglio federale della Svizzera ha rifiutato di riconsiderare la sua posizione, sostenendo e approvando il fatto che non è nell’interesse della Svizzera aderire al TPAN.
Allo stato Svizzero spetta la decisione di promuovere la pace universale con la ratifica del Trattato Onu
Alimentare e non vietare la promozione della pace, in quanto, durante una conferenza stampa di qualche giorno fa, il consigliere agli Stati Carlo Sommaruga ha ricordato la sua mozione a favore dell’adesione al trattato, adottata dal Parlamento nel 2018. Allo stato attuale, spetta al popolo votare per superare il rifiuto del Consiglio federale di attuare la volontà del Parlamento.
La campagna internazionale ICAN si è espressa a Berna per la ratifica del Trattato di Proibizione delle Armi nucleari
In un momento e soprattutto nella tragica congiuntura attuale di violenza, odio, morte e guerra, in cui il disarmo nucleare continua a essere una priorità della politica estera svizzera, “chiediamo che alle parole seguano finalmente i fatti”, ha aggiunto e proclamato Annette Willi, della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN), la coalizione di Ong che è stata insignita del premio nobel per la pace collettivo in cui sono coinvolti i pacifisti a livello mondiale e sono chiamati in causa nella testimonianza di disarmo e invitati all’azione nonviolenta e alla nonviolenza in azione per suffragare ulteriormente il Premio Nobel per la pace.
La minaccia delle armi nucleari è reale e non era così immane da molto tempo
In questo contesto, il TPNW annuncia un cambiamento di paradigma necessario e urgente nel campo del disarmo nucleare. Più Stati sosterranno, il TPNW, ossia il Trattato emanato dall’ONU e dal mondo pacifista e che rappresenta una vera rivoluzione per l’umanità intera, maggiore sarà la pressione sulle potenze nucleari.
La Svizzera depositaria delle Convenzioni di Ginevra è ulteriormente chiamata in causa per la ratifica del Trattato Onu e per proibire e vietare le armi nucleari
Il consigliere nazionale della Svizzera Marc Jostha da parte sua nettamente sottolineato che la Svizzera è depositaria delle Convenzioni di Ginevra del 1949, che costituiscono il nucleo del diritto storico e internazionale umanitario.
L’impiego delle armi nucleari contrasta nettamente con i dettami e i principi del Diritto Internazionale e ogni Nazione in possesso degli ordigni nucleari, secondo il Trattato Onu, è considerata criminale
Le armi nucleari, per la minaccia di cui sono portatrici e per l’emergenza umanistica ancor prima che umanitaria che costituiscono, sono per loro stessa natura contrarie ai principi del diritto storico internazionale, in quanto uccidono indiscriminatamente, causano sofferenze inutili e violano i più fondamentali diritti umani alla vita e alla sicurezza e potrebbero cancellare la storia dell’intero genere umano dall’infinità dell’universo.
La Svizzera ha un grande peso e un importante ruolo nella promozione della pace e nello svolgimento della diplomazia internazionale
La Svizzera dovrebbe svolgere un ruolo attivo nella promozione della pace e della sicurezza a lungo termine, e, pur essendo un piccolo Paese, ha un grande peso e un importante ruolo nella diplomazia internazionale.
Secondo il comitato promotore, la mancata adesione al trattato rompe con la tradizione della Svizzera e mina la sua credibilità in termini di neutralità e aiuto umanitario e impegno storico per il disarmo nucleare universale.
Berna città nodale per la proibizione degli ordigni nucleari, in quanto capitale svizzera, il cui centro storico è patrimonio mondiale Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite che contribuisce alla costruzione della pace attraverso la cooperazione internazionale in materia di istruzione, scienza e cultura
Berna deve svolgere un ruolo attivo nella promozione della pace e della sicurezza a lungo termine. E per sempre. Il nostro proclama, in qualità di pacifisti e nel ruolo della società civile e dei cittadini dal basso, si basa proprio sulla proibizione delle armi nucleari.
Il ruolo delle capitali europee e mondiali al fine di disarmare dal nucleare tutto l’ecosistema terrestre ha inoltre validità effettiva e schiacciante con la possibile capacità di travalicare e porre fine alla prepotenza Usa/Nato e alla viralità e recrudescenza e crudeltà delle guerre in corso e dei genocidi in atto ovunque su tutto il nostro pianeta.
* da www.transform.it
Berna e l’adesione al Trattato di Proibizione delle armi nucleari su invito della società civile
di LAURA TUSSI* Un'alleanza della società civile invita la capitale svizzera Berna ad aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari eRifondazione Comunista
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Turchia, dispiegamento marina militare nelle acque della Somalia
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Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha presentato una mozione al parlamento turco venerdì, chiedendo l’autorizzazione per il dispiegamento di truppe turche nelle acque territoriali
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Dopo lo storico pronunciamento della Corte di Giustizia Internazionale sarebbe doveroso imporre subito sanzioni a Israele come a suo tempo al Sud Africa dell’apartheid.
Gli Usa, l’UE e governo Meloni smettano di essere complici dell’occupazione illegale dei territori palestinesi, del regime di apartheid e del genocidio del popolo palestinese.
Si rispetti la legalità internazionale e la si smetta di accusare di antisemitismo chi è solidale con il popolo palestinese. E si lanci subito un segnale. Come giustamente si fece a suo tempo con il Sudafrica, si impedisca ad Israele di partecipare alle prossime Olimpiadi di Parigi.
Purtoppo l’UE, con l’elezione di Frau Genocide Von der Leyen e di Roberta Metzola, ha confermato alla sua guida due complici silenti del genocidio e dell’occupazione, due campionesse della doppia morale e del doppio standard coloniale occidentale.
Fermare la guerre e il genocidio del popolo palestinese sarà possibile solo grazie alla mobilitazione dei popoli, per obbligare governi succubi e parlamentari ipocriti e complici ad agire, come quelli che a parole sostengono il popolo palestinese e poi votano Von der Leyen.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Acerbo (Prc): basta complicità con Israele
Dopo lo storico pronunciamento della Corte di Giustizia Internazionale sarebbe doveroso imporre subito sanzioni a Israele come a suo tempo al Sud Africa dell'apRifondazione Comunista
Rifondazione Comunista sostiene la scelta del Sindaco De Toni
Accogliamo con soddisfazione la decisione del Comune di Udine di non concedere il patrocinio alla partita Italia – Israele.
Sappiamo bene che le motivazioni profonde di questa scelta, che riteniamo tanto coraggiosa quanto giusta, forse non sono del tutto sovrapponibili alle posizioni del Partito della Rifondazione Comunista, che legge nell’azione del governo israeliano un chiaro ed esplicito intento di genocidio nei confronti del popolo palestinese, a cui va da sempre tutta la nostra solidarietà.
E tuttavia esprimiamo con fermezza la nostra piena adesione alla posizione del Sindaco De Toni, in particolare apprezziamo le sue parole riportate dalla stampa:
Mi chiedo perché, invece di fare sterili polemiche su questo patrocinio, non si colga l’occasione – tutti insieme – per sollecitare il Governo italiano a chiedere un cessate il fuoco per mettere fine ad una tragedia che ha già causato troppi morti”.
Riteniamo infatti che le polemiche intorno al patrocinio negato siano strumentali a dare fuoco alle polveri delle tensioni politiche e sociali che, su tutti i fronti, una certa destra fomenta in questa città.
E condividiamo il fatto che il sostegno alla pace debba coinvolgere tutti e tutte, dalle istituzioni alla cittadinanza.
Non ci stupisce che al diniego di Udine risponda la ex sindaca di Monfalcone, oggi parlamentare europea, Anna Maria Cisint, offrendo la disponibilità della città a ospitare l’evento o, quantomeno, la nazionale di Israele.
Dichiara la Cisint: “La città di Monfalcone sarebbe sommamente onorata ad ospitare l’incontro Italia-Israele e si rende disponibile a offrire patrocinio e strutture per celebrare questo importante appuntamento sportivo” La crociata di Anna Cisint, ex sindaca leghista di Monfalcone, contro la comunità islamica non si ferma e passa anche da qui.
Al Sindaco De Toni, in questo frangente, va il nostro appoggio.
Anna Manfredi
Segretaria circolo di Udine Rifondazione Comunista
Negare il patrocinio alla partita Italia Israele è giusto
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Etiopia, dialogo nazionale rallentato da problemi di sicurezza e scadenza
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La Commissione Nazionale di Dialogo (#NDC) corre contro il tempo a soli nove mesi per finalizzare le fasi preliminari del dialogo nazionale. Tuttavia, i problemi di
Il Parlamento europeo riflette sul gruppo di monitoraggio per l’attuazione dell’AI Act
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Il Parlamento europeo sta discutendo l’istituzione di un gruppo di monitoraggio per l’attuazione della legge sull’intelligenza artificiale (IA), che
Interpol ed Europol: nell'operazione annuale contro il traffico internazionale di opere d'arte 85 arresti e oltre 6.400 oggetti recuperati
Investigatori di 25 paesi nella lotta contro i criminali che sfruttano il patrimonio culturale dell’umanità
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L’ottava edizione dell’operazione contro il traffico internazionale di opere d’arte, nome in codice “Pandora”, ha visto il coinvolgimento delle autorità doganali e di polizia di 25 paesi. Guidata dalla Spagna (Guardia Civil), con il sostegno di Europol e INTERPOL, l'operazione ha portato complessivamente all'arresto di 85 persone e al recupero di oltre 6 400 beni culturali.
Durante Pandora VIII sono stati effettuati diverse migliaia di controlli in aeroporti, porti e valichi di frontiera, nonché in case d'asta, musei e residenze private. Le forze dell'ordine hanno inoltre “pattugliato” il web ed effettuato oltre 6mila controlli online, che hanno portato al recupero di 580 beni rubati. Nei paesi coinvolti sono ancora in corso circa 113 procedimenti penali e 137 amministrativi, con la previsione di ulteriori arresti e sequestri.
Punti salienti operativi
Con riguardo alla sola Italia, Pandora VIII ha portato al recupero dei seguenti manufatti rubati:
- Il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (#TPC) è riuscito a identificare e successivamente sequestrare un dipinto contemporaneo venduto online. Se autenticato, il dipinto avrebbe un valore di circa 150.000 euro. Durante la perquisizione gli agenti hanno rinvenuto anche diversi oggetti contraffatti.
- In un'indagine separata, i Carabinieri hanno sequestrato oltre 2.000 frammenti di manufatti ceramici e litici come punte di freccia e punte di lancia. Gli oggetti antichi risalenti al Neolitico e all'età del bronzo erano stati messi in vendita online.
Cooperazione internazionale tra paesi e agenzie
In qualità di co-leader di questa operazione, #Europol ha svolto un ruolo chiave facilitando lo scambio di informazioni e fornendo supporto analitico e operativo alle singole indagini nazionali.
L' #INTERPOL ha sostenuto #PandoraVIII facilitando lo scambio di informazioni tra i paesi partecipanti, in particolare con i paesi dei Balcani. Un funzionario dedicato è stato inoltre disponibile durante tutta l’operazione al fine di verificare i sequestri in prima linea rispetto al database delle opere d’arte rubate dell’INTERPOL e supportare gli agenti sul campo nell’uso dell’app #ID-Art.
L’operazione Pandora, lanciata per la prima volta nel 2016, è un’operazione annuale delle forze dell’ordine.
Paesi partecipanti:
Albania, Austria, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Malta, Montenegro, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Serbia, Svezia, Ucraina, Regno Unito
Sudan, supporto urgente per milioni di persone
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Sudan “Le persone hanno urgentemente bisogno di più aiuto” – Pierre Dorbes, capo delegazione del CICR in Sudan. La Comitato Croce Rossa Internazionale chiede un maggiore accesso per fornire aiuti umanitari poiché milioni
Sudan, maltempo & forti piogge in arrivo
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La prossima settimana, circa 5,2 milioni di persone nello stato del #Darfur e di #Gedaref dovranno probabilmente affrontare piogge eccezionalmente abbondanti. Complessivamente, 11,2 milioni di persone negli stati del Darfur, Kordofan,
Il 16 luglio si è svolta la riunione del Comitato Politico Nazionale del PRC-S.E che ha approvato la composizione delle commissioni politica e regolamento, per la realizzazione del nostro XII Congresso che si terrà dal 10 al 12 gennaio 2025
COMMISSIONE POLITICA – 32 Componenti
Acerbo Maurizio (segr. naz.le)
Bertolozzi Paolo (coord. naz. GC),
Allocati Valeria
Bilanceri Fulvia
Boscaino Marina
Camposampiero Anna
Caro Esposito Antimo
Coccia Elena
Colaprice Vincenzo
Evola Barbara
Favilli Paolo
Ferrero Paolo
Forenza Eleonora
Ghidorzi Mara
Greco Dino
Guerra Tonia
Iannone Christian
Lai Enrico
Leoni Roberta
Marotta Antonio
Martinelli Nicolò
Marzocchi Chiara
Mordenti Raul
Palagi Dmitrij
Patta Antonello
Pegolo Gianluigi
Piraccini Antonella
Poguisch Tania
Rinaldi Rosa
Testi Mirna
Villani Roberto
Zanella Gabriele
Supplenti:
Coppa Anna Rita
Ferrari Franco
Ferretti Giovanni
Galletta Giada
COMMISSIONE REGOLAMENTO – 15 Componenti
Alessandri Daniela
Alfonzi Daniela
Barbera Giovanni
Bettarello Claudio
Capelli Giovanna
Fars Marco
Ferrari Eliana
Galieni Stefano
Locatelli Ezio
Mauri Maura
Meloni Vito
Montecchiani Rossana
Ruffini Daniela
Scapinelli Rita
Tecce Raffaele
Supplenti:
Fedi Veruschka
Funghi Giada
Gandini Riccardo
Vento Stefano
La proposta è stata approvata con 111 voti favorevoli e 4 asetensioni
Siria: congelamento di massa di beni illegali & repressione sui rifugiati
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“Per i #rifugiati che devono affrontare crescenti pressioni per tornare in #Siria dai paesi vicini e dall’#Europa, questi congelamenti arbitrari dei beni evidenziano ritorsioni e abusi da
La rielezione di Ursula von der Leyen è una pessima notizia per l’Europa. È stata confermata alla presidenza della Commissione una guerrafondaia pericolosa che non ha fatto nulla per evitare la guerra e di tutto per non fermarla, una complice del genocidio dei palestinesi, la presidente dei ricchi e delle multinazionali.
Si tratta di un voto che si accompagna con quello sulla risoluzione che autorizza a colpire con armi europee il territorio russo e al rifiuto di discutere ieri della situazione a Gaza.
Su questo terreno va visto il sostegno dei Verdi che hanno detto addio al pacifismo.
La riconferma di Ursula von der Leyen porta il segno della guerra, del riarmo, del ritorno all’austerity neoliberista con il Patto di Stabilità con i massicci tagli antipopolari della spesa sociale. È grave che Ursula von der Leyen sia stata confermata nonostante la condanna della sua mancanza di trasparenza nelle relazioni con le multinazionali nel caso Pfizer.
Chi l’ha votata sarà complice consapevole anche della guerra a migranti e richiedenti asilo che troverà attuazione piena col Patto per le migrazioni nel 2026, modello colonialista del XXI secolo.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Rifondazione: Ursula Von der Leyen, guerrafondaia e antipopolare
La rielezione di Ursula von der Leyen è una pessima notizia per l'Europa. È stata confermata alla presidenza della Commissione una guerrafondaia pericolosa chRifondazione Comunista
Etiopia, i leader di Afar e Regione dei Somali cercano dialogo per la pace in mezzo all’escalation di conflitti
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In una dichiarazione congiunta, i leader regionali di Afar e regione dei Somali hanno
Etiopia, in Amhara dopo lo stato di emergenza torna la connessione internet in alcune città
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Dopo quasi un anno, i servizi internet dati sono stati ripristinati in 19 città, a seguito di una chiusura da agosto 2023.
Pestifici contraffatti nel mirino delle polizia europee
@Notizie dall'Italia e dal mondo
#Europol ha sostenuto due importanti operazioni contro il traffico di pesticidi illegali nell' #UE. La prima indagine ha preso di mira un'azienda importatrice di pesticidi contraffatti dalla Cina, replicando i prodotti di una nota multinazionale. L’indagine ha coinvolto il Nucleo Antisofisticazione e Sanità dell’ #ArmadeiCarabinieri (#NAS) di Padova, la Polizia Nazionale rumena (#PolițiaRomână) ed #Eurojust. Ne abbiamo parlato qui: poliverso.org/display/0477a01e…
In un'altra indagine contro i pesticidi illegali, la Guardia civile spagnola (#GuardiaCivil) e la Guardia nazionale repubblicana portoghese (#GuardaNacionalRepublicana) hanno preso di mira un'azienda spagnola che importava illegalmente pesticidi portoghesi vietati in Spagna con la scusa di false denominazioni dei prodotti.
I pesticidi contraffatti vengono venduti in gran parte sul mercato nero. Sono più economici dei prodotti originali, ma comunque efficaci. Tuttavia, il loro impatto negativo sull’ambiente è grave e spesso sottovalutato dai consumatori.
Pesticidi falsi economici ma tossici ritirati dal mercato nero
Nel gennaio 2022, a seguito di un'ispezione nell'ambito dell'operazione Silver Axe, i Carabinieri italiani del NAS di Padova hanno rinvenuto pesticidi contraffatti importati dalla Cina. I pesticidi contraffatti erano repliche dei prodotti autentici, ma contenevano quantità maggiori del principio attivo lambda-cialotrina.
La richiesta di questi pesticidi contraffatti sul mercato nero era molto elevata, poiché venivano venduti a un prezzo notevolmente inferiore rispetto ai prodotti autentici. La rete criminale operante sia in Italia che in Romania importava illegalmente prodotti contraffatti o vietati dalla Cina e da Singapore, vendendoli come fertilizzanti e pesticidi bio o organici, utilizzando etichette false. Le sostanze sono state tutte vietate nell'Unione Europea a causa del loro elevato livello di tossicità.
L'indagine ha recentemente portato a due giornate di azione in Italia e Romania. Nel corso delle irruzioni, le autorità nazionali hanno arrestato un sospettato, perquisito dieci luoghi e raccolto prove di frode, falsificazione ed evasione fiscale su vasta scala. Queste azioni sono state eseguite nell’ambito di una squadra investigativa comune #sic, istituita da Eurojust per facilitare la cooperazione giudiziaria tra le autorità. Europol ha facilitato lo scambio di informazioni e la cooperazione operativa, portando allo sviluppo di ulteriori piste investigative.
Azione contro i pesticidi vietati che avvelenano le riserve naturali in Spagna
In un'altra indagine, Europol ha aiutato le autorità spagnole e portoghesi a prendere di mira un'azienda spagnola che acquistava pesticidi portoghesi vietati in Spagna. Dalle indagini successive è emerso che i sospettati avevano importato oltre 12 tonnellate di sostanze tossiche vietate in Spagna, molte delle quali erano vietate anche in tutta l'UE, con un potenziale fatturato illegale fino a 7 milioni di euro. I test di laboratorio hanno infatti rivelato le sostanze illegali contenute nei falsi pesticidi, una delle quali era il #Chlorpyrifos, un insetticida organofosforico vietato nell’Unione Europea dal 2020.
I pesticidi vietati sono stati utilizzati in diverse strutture agricole, alcune delle quali erano situate in aree protette, come il Parco Nazionale di Doñana. Questo parco nazionale è uno dei più importanti della Spagna. L’uso illegale di pesticidi rappresentava una minaccia significativa per l’habitat di questo parco, le zone umide e le riserve idriche sotterranee.
RVGamer06
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