Ecco come l’Agcm fa cambiare posizione a Google sul consenso dei dati
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L’Agcm chiude l’istruttoria su Google, che si impegna a garantire maggiore trasparenza sul consenso ai dati personali, più controllo per gli utenti e una comunicazione dedicata a chi aveva già
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Se utilizzi Gmail, devi essere a conoscenza di un'importante modifica che verrà implementata in modo discreto. A quanto pare , Google ha recentemente iniziato a consentire automaticamente agli utenti di accedere a Gmail a tutti i messaggi privati e agli allegati per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. Ciò significa che le tue email potrebbero essere analizzate per migliorare gli assistenti di intelligenza artificiale di Google, come Smart Compose o le risposte generate dall'intelligenza artificiale. A meno che tu non decida di agire.
Passaggio 1: disattiva le funzionalità intelligenti nelle impostazioni di Gmail, Chat e Meet
Passaggio 2: disattiva le funzionalità intelligenti di Google Workspace
malwarebytes.com/blog/news/202…
@@aitech@feddit.it
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In una sentenza emessa martedì 18 novembre, il giudice statunitense James Boasberg ha stabilito che la Ftc non è riuscita a dimostrare che Meta detiene un monopolio nel mercato dei “social network personali” (personal social networking). L'ente sosteneva che la società di Mark Zuckerberg avrebbe solo due rivali nel settore, Snapchat e MeWe, che peraltro faticherebbero a competere proprio a causa del predominio di Meta.
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Come vanno i conti di Tim, Fastweb-Vodafone, WindTre e non solo. Report Mediobanca
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Che cosa emerge dal rapporto annuale di Mediobanca sul settore tlc. Ecco numeri, tendenze, confronti e startmag.it/innovazione/rappor…
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Perché la trimestrale e la Casa Bianca fanno esultare Nvidia
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Nvidia festeggia tre volte: la Casa Bianca si schiera contro le limitazioni commerciali del Gain Ai Act, il governo autorizza le vendite in Medioriente e gli ottimi risultati del terzo trimestre allontanano i timori sulla bolla
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“In Italia, decine di bambini e bambine sono discriminati e invisibili alle istituzioni perché nati con tecniche di fecondazione non gradite al Governo”
Questo il commento delle avvocate Francesca Re e Filomena Gallo nella Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia
Oggi è la Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia, che sono violati in tanta parte del mondo a causa di guerre, sfruttamento e violenze, anche all’interno della famiglia. Come se tutto ciò non bastasse, in Italia lo Stato aggiunge l’ottusità burocratica di negare a decine di bambini nati all’estero, grazie alla gravidanza per altri all’estero, in paesi in cui è perfettamente legale, la trascrizione del certificato di nascita. Così facendo, li si discrimina e mette a repentaglio la loro sicurezza affettiva e giuridica. Questo non è più accettabile. La trascrizione di un certificato di nascita nel paese in cui si vive non è solo una formalità ma un atto che rende pubblico e certo un fatto, ovvero il rapporto di genitorialità da cui derivano diritti fondamentali irrinunciabili.
Esistono bambini invisibili alle istituzioni solo perché nati con tecniche di fecondazione assistita non gradite al governo italiano, come la gravidanza per altri.
Impedire le trascrizioni, in assenza di una legge che lo preveda, bensì solo sulla base di una decisione degli ufficiali di stato civile, è oggi una forma subdola di punizione delle coppie o delle persone che vanno all’estero dove alcune tecniche di fecondazione assistita sono consentite, ma che di fatto determina una grave lesione dei diritti dei minori nati da queste tecniche. La legge 40 del 2004 al contrario, prevede che tutti i nati da tecniche di fecondazione assistita devono essere riconosciuti dai genitori, biologici o intenzionali, che hanno fatto ricorso a quelle tecniche.
In questa giornata, nata proprio per riconoscere diritti civili, sociali e politici a tutti i bambini e le bambine chiediamo al Governo, ai comuni, alle istituzioni di assumersi la responsabilità di garantire a ogni bambino e bambina il pieno riconoscimento giuridico e affettivo della propria famiglia, senza discriminazioni basate sulle modalità di nascita o sull’orientamento dei genitori, anche alla luce degli obblighi e le prospettive derivanti dal diritto europeo.
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Aperitivo assemblea della Cellula Coscioni Roma con Marco Cappato e Filomena Gallo
Friccicore – Via delle Acacie 14, Roma
Mercoledì 26 novembre 2025
Ore 19:30 – 21:00
Un’occasione di confronto, aggiornamento e rilancio delle attività della Cellula Coscioni di Roma in compagnia di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, e Filomena Gallo, Segretaria nazionale, da anni in prima linea nelle battaglie per la libertà di scelta e per i diritti civili.
Durante l’aperitivo si discuterà delle campagne in corso, delle nuove iniziative locali e nazionali e dei prossimi obiettivi
Contributo richiesto: 15€. Parte del contributo sarà destinato a finanziare le attività della Cellula.
Per partecipare, è necessario preannunciare la propria presenza preferibilmente entro domenica 23 novembre all’indirizzo email cellularoma@associazionelucacoscioni.it
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Oltre l’entusiasmo di Nvidia: il ruolo dell’Europa nella definizione dell’IA per l’umanità
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“La Cina vincerà la corsa all’IA contro l’America”, ha dichiarato Jensen Huang, amministratore delegato di Nvidia. Le sue parole dovrebbero
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Perché c’è baruffa politica in Europa sull’intelligenza artificiale
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Che cosa prevede la proposta della Commissione Ue per semplificare le norme su startmag.it/innovazione/e-arti…
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I Paesi Bassi fanno dietrofront: la crisi di Nexperia è davvero finita?
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Il governo dei Paesi Bassi ha restituito Nexperia al legittimo proprietario, il gruppo cinese Wingtech. La crisi con la Cina che ha gettato nel panico le case automobilistiche si avvia verso la risoluzione, ma
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L’UE lancia il pacchetto per la semplificazione digitale con risparmi fino a 1 miliardo di euro all’anno
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Mercoledì la Commissione europea ha presentato un piano per ridurre la burocrazia nelle leggi sulla privacy e sul
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Anna Pompili al Festival Margherita per ricordare l’eredità di Etienne Emile Baulieu
Auditorium Centro Culturale Roberto Gritti – Biblioteca di Ranica, Bergamo
Sabato 22 novembre 2025 – ore 21:00
Nell’ambito del Festival Margherita – Nessun dogma sotto questo cielo, giunto alla sua quarta edizione e dedicato a Margherita Hack, si terrà la presentazione-dialogo “L’eredità di Etienne Emile Baulieu. L’inventore della pillola abortiva RU486”. A portare il contributo dell’Associazione Luca Coscioni sarà Anna Pompili, ginecologa e consigliera generale dell’Associazione, da sempre impegnata nella promozione dei diritti sessuali e riproduttivi. Insieme a lei interverranno il ginecologo Corrado Melega, tra i primi in Italia ad aver utilizzato la RU486.
Sarà occasione per approfondire l’impatto della RU486 in Italia e sulle battaglie ancora in corso per garantirne un accesso realmente libero e sicuro.
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Perché l’alleanza tra Nvidia, Microsoft e Anthropic non convince i mercati
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Nvidia e Microsoft investiranno 10 e 5 miliardi di dollari in Anthropic. La startup di intelligenza artificiale fondata dai fratelli Amodei vuole accrescere ancora la sua capacità di calcolo, dopo il recente accordo con
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EU ‘Chat Control’ Proposal Still Poses ‘High Risks’ Despite Removal of Mandatory Scanning, Experts Warn
Following a major public outcry, a clarification in the EU’s controversial “Chat Control” law appeared to secure a victory for privacy advocates. However, a group of 18 of Europe’s top cybersecurity and privacy academics has now issued a stark warning that the latest proposal still contains “high risks to society without clear benefits for children.”
Their open letter arrives just before the EU Council’s ambassadors are set to endorse the proposal on November 19. An endorsement would lock in the EU governments’ position, likely leading to a formal adoption in December and setting the stage for tense negotiations with the European Parliament in the new year.
The controversy centers on the Child Sexual Abuse Regulation (CSAR). After widespread protests, mandatory scanning of private communications was removed from the EU Council’s draft. A further clarification on November 13 confirmed that “Nothing in this Regulation should be understood as imposing any detection obligations on providers.”
This led privacy advocates like former Pirate Party MEP Patrick Breyer to declare a partial victory: “We’ve prevented mandatory Chat Control through the back door. But anonymity-breaking age checks and ‘voluntary’ mass scanning are still planned. The fight continues next year!”
Now, cybersecurity experts from institutions including ETH Zurich, KU Leuven, and the Max Planck Institute are amplifying that warning, arguing that two core elements of the revised Council proposal create new, unacceptable dangers.
Key Concerns Raised by Experts:
1. Flawed ‘voluntary’ AI Chat Control Creates Dangerous False Positives
The experts warn that unlike the previous Council’s proposal, the new text expands scanning of private communications to include automated text analysis, using AI to identify ambiguous “grooming” behaviours. They argue this will create a dragnet that ensnares innocent people. “Current AI technology is far from being precise enough to undertake these tasks with guarantees for the necessary level of accuracy.”
The letter states that this expanded scope “only opens the door to surveil and examine a larger part of conversations, without any guarantee of better protection.” It warns of a “high risk of diminishing overall protection by flooding investigators with false accusations that prevent them from investigating the real cases.”
2. Mandatory Age Verification Systems That Discriminate and Invade Privacy
The Council’s proposal would mandate age verification and assessment for app stores and private messaging services, promising that such measures “should preserve privacy”. The academics describe this as dangerous and unworkable: “Age assessment cannot be performed in a privacy-preserving way with current technology due to reliance on biometric, behavioural or contextual information… In fact, it incentivizes (children’s) data collection and exploitation. We conclude that age assessment presents an inherent disproportionate risk of serious privacy violation and discrimination, without guarantees of effectiveness.”
The alternative approach of requiring official documents for age verification would cut off a “substantial fraction of the population” from essential online services, including vulnerable individuals who may not have easy access to digital IDs.
Perhaps most concerning, the experts warn that age verification measures are easily circumvented and could push children toward more dangerous platforms: “Age verification controls can be easily evaded, by using providers outside the EU or VPNs to avoid geolocation checks… Both cases can result in higher risks for children because these alternate services are likely to present security risks (weak or absent encryption) and extensive tracking practices, sometimes for malicious purposes.”
Outlook:
If the Council does not heed the academics’ warnings, age checks and ‘voluntary’ mass scanning are set to become a central battleground in next year’s negotiations with the European Parliament, whose mandate seeks to remove mandatory age checks and limit scanning to the communications of criminal suspects only.
According to a leaked government memo, Italy also raised concerns last week, questioning whether voluntary chat surveillance can adequately safeguard user privacy. The Italian government fears the tool could be expanded to cover other crimes, which makes it difficult for them to support the proposal. Poland, too, reserved further examination.
About the Signatories:
The letter is signed by 18 distinguished professors and researchers in cybersecurity, cryptography, and data privacy from leading universities and research centers across Europe, including Aarhus University (Denmark), École Polytechnique (France), CISPA Helmholtz Center for Information Security (Germany), ETH Zurich (Switzerland), and KU Leuven (Belgium).
Read the scientists’ open letter: csa-scientist-open-letter.org/…
See also Patrick Breyer’s assessment
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Perché la Commissione Ue indaga sul cloud di Amazon e Microsoft
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La Commissione europea sta indagando su Amazon Web Service e Microsoft Azure per stabilire se le due società vadano considerate delle "gatekeeper" nel mercato del cloud. Nuove tensioni in vista tra Bruxelles e
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Accessibilità in cammino – Passeggiata per il diritto alla mobilità
Firenze – Giardino di Fortezza da Basso (nei pressi della fontana)
Mercoledì 19 novembre 2025
Ore 14:30
In occasione della Settimana Europea della Mobilità 2025, la Cellula Coscioni di Firenze organizza, in collaborazione con Legambiente Firenze e il Comune di Firenze, una passeggiata pubblica dal titolo:
ACCESSIBILITÀ IN CAMMINO – Garantire il diritto alla mobilità
Un’iniziativa per testare insieme una nuova app che permette di fotografare e monitorare lo stato reale dell’accessibilità nella città. Unisciti a noi per camminare, osservare, segnalare e difendere il diritto alla mobilità di tutte le persone.
La partecipazione è libera e aperta a tutte e tutti.
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Avv. Massimo Rossi a Pavia – “Diritto di scegliere: dialogo sull’eutanasia negata”
Massimo Rossi a Pavia – “Diritto di scegliere: dialogo sull’eutanasia negata”
Aula Disegno, Università di Pavia – Piazza Leonardo Da Vinci 5
17 novembre 2025
Ore 18:00
In occasione dell’incontro “Diritto di scegliere: dialogo sull’eutanasia negata”, il Coordinamento UDU Pavia, in collaborazione con l’Università di Pavia, ospita Massimo Rossi, avvocato, membro dell’Associazione Luca Coscioni e difensore di Marco Cappato nei noti casi di DJ Fabo e Davide Trentini.
L’incontro sarà dedicato ai più recenti sviluppi politici e giuridici in materia di eutanasia e suicidio medicalmente assistito. Dalla strada aperta dalle sentenze della Corte costituzionale, alle proposte di legge oggi in discussione fino alle leggi regionali approvate in Toscana e Sardegna.
Un momento di riflessione e confronto sullo stato del diritto all’autodeterminazione in Italia e sulle battaglie ancora aperte per la libertà di scelta alla fine della vita.
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Cosa combinerà Bezos con Project Prometheus
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Jeff Bezos ritiene che l’intelligenza artificiale si trovi all’interno di una “bolla industriale”, ma non per questo non va cavalcata. Ecco quindi che, insieme a un ex di Google, ha fondato la startup Project Prometheus, tornando a ricoprire un
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Matteo Mainardi a Ravenna per “Riflessioni sul tema del fine vita”
Ravenna – Casa Melandri, Sala P. D’Attorre, via Ponte Marino 2-4
Sabato 22 novembre 2025
Ore 17:00
Ingresso libero
In occasione dello spettacolo teatrale I’m nowhere / Desvanecimiento, organizzato da Ravenna Teatro, si terrà un incontro pubblico dedicato al tema del fine vita.
All’evento dal titolo “Riflessioni sul tema del fine vita”, parteciperà Matteo Mainardi, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni e responsabile delle iniziative sul fine vita, che porterà il contributo dell’Associazione alle battaglie per la libertà di scelta e l’autodeterminazione. Con lui intervengono Alessandro Argnani codirettore di Ravenna Teatro, Maia Cornacchia filosofa ideatrice della Pratica di Lavoro Organico, Giovanni Gordini consigliere regionale (Gruppo Civici con De Pascale) vicepresidente Commissione Sanità e Norbert Rakowski registra dello spettacolo. Modererà l’incontro Andrea Pocosgnich, giornalista e critico teatrale.
Per gli iscritti all’Associazione Luca Coscioni sarà possibile assistere agli spettacoli teatrali che si terranno sabato 22 novembre ore 21:00 e Domenica 23 novembre ore 16:00 usufruendo di una tariffa scontata scrivendo a promozione@ravennateatro.com
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Anche Thiel esce da Nvidia: sta per scoppiare la bolla dell’Ia?
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Dopo SoftBank, anche il fondo di Peter Thiel ha venduto la sua intera partecipazione in Nvidia. La società è stata la prima a raggiungere una capitalizzazione di mercato di 5000 miliardi di dollari, ma tra gli investitori si sta diffondendo la paura
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Ecco come Microsoft Teams aiuterà i datori di lavoro a spiare i dipendenti
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Da gennaio 2026 Microsoft Teams introdurrà una funzione capace di rilevare la posizione di un dispositivo in base alla rete Wi-Fi a cui si collega, facendo quindi sapere chi si trova
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DOSSIER: MINACCE AL SETTORE AGROALIMENTARE. LE FRODI, l’AGROPIRATERIA. LA RISPOSTA IN AMBITO EUROPEO E NAZIONALE
È di pochi giorni fa la notizia di un nuovo regolamento UE per proteggere agricoltori e fornitori di prodotti alimentari dalle pratiche commerciali sleali transfrontaliere.
Il nuovo regolamento prevede una Cooperazione transfrontaliera che crei un sistema in cui i paesi dell'UE possano collaborare per indagare e porre fine alle pratiche sleali che coinvolgono aziende di diversi Stati membri. Le autorità nazionali potranno: - condividere informazioni tra loro; - coordinare le indagini; - informare altri paesi sulle decisioni relative alle pratiche sleali.
Se le pratiche sleali interessano fornitori in almeno 3 paesi UE, un paese verrà designato per coordinare la risposta.
Il regolamento include norme per proteggere i fornitori da ritorsioni quando segnalano pratiche sleali, comprese misure di protezione dei dati e riservatezza ed affronta anche le pratiche sleali da parte di acquirenti situati al di fuori dell'UE che trattano con agricoltori europei.
Il settore agroalimentare rappresenta un'infrastruttura economica globale di importanza strategica, ma è parallelamente esposto a forme di criminalità organizzata che superano la tradizionale sfera della sicurezza igienico-sanitaria. La frode agroalimentare, o food fraud, si configura come un fenomeno intrinsecamente complesso e transnazionale, richiedendo risposte coordinate a livello di polizia, intelligence e legislazione. L'analisi qui presentata si concentra sull'architettura di enforcement internazionale e sulla dettagliata risposta giuridica e operativa intrapresa dallo Stato italiano.
La necessità di un approccio integrato è determinata dalla natura ibrida della minaccia, che danneggia simultaneamente la salute pubblica (sebbene non sempre in modo immediato), la concorrenza leale tra gli operatori economici e la fiducia dei consumatori. La lotta a tali pratiche non può limitarsi al controllo dei prodotti finiti ma deve penetrare l'intera filiera produttiva e distributiva, inclusa la dimensione del commercio elettronico.
La distinzione tra una semplice non conformità amministrativa (errore procedurale o igienico non intenzionale) e una frode intenzionale è fondamentale per mobilizzare le risorse di law enforcement appropriate.
A livello europeo, sebbene la legislazione UE non fornisca una singola definizione onnicomprensiva di frode, il Regolamento (UE) 2017/625, relativo ai controlli ufficiali, e la Commissione Europea, tramite il sistema iRASFF, hanno stabilito i criteri operativi per l'identificazione della frode.
Il quadro normativo definisce la frode agroalimentare come "una non conformità relativa a qualsiasi presunta azione intenzionale da parte di imprese o individui, allo scopo di ingannare gli acquirenti e trarne indebito vantaggio, in violazione delle norme di cui all'articolo 1, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2017/625". Affinché un caso venga classificato come sospetto di frode, devono essere soddisfatti cumulativamente quattro criteri operativi stabiliti dall'EU Food Fraud Network (FFN):
1. Violazione del diritto UE: Deve esistere un illecito previsto da una o più regole codificate nella vasta legislazione UE in materia di alimenti e mangimi.
2. Intenzionalità: La condotta deve essere verificata come deliberata, non accidentale, ad esempio la sostituzione intenzionale di un ingrediente di alta qualità con uno di qualità inferiore.
3. Guadagno economico indebito: L'atto fraudolento deve portare a una forma di vantaggio economico diretto o indiretto per l'autore.
4. Inganno del cliente/consumatore: Deve esserci una forma di inganno, come l'alterazione dell'etichettatura o della colorazione, che nasconde la vera qualità o natura del prodotto.
L'impostazione dei quattro criteri operativi, e in particolare l'insistenza sull'elemento dell'intenzionalità e del guadagno economico, trasforma la frode agroalimentare da un problema di igiene (tipicamente gestito dalla DG SANTE [la Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare è una direzione generale della Commissione europea responsabile delle politiche dell'UE in materia di salute e sicurezza alimentare, con la missione di proteggere e migliorare la salute pubblica, garantire che gli alimenti siano sicuri e sani e sostenere l'innovazione in entrambi i settori] e dalle autorità sanitarie) in un mandato di sicurezza pubblica e tutela del mercato. Questa distinzione è essenziale per giustificare il coinvolgimento di agenzie di law enforcement specializzate, come Europol e OLAF, nelle operazioni congiunte. Le azioni di contrasto, come l'Operazione OPSON, non si concentrano infatti solo sul ritiro di merce pericolosa, ma puntano all'identificazione e all'interruzione delle reti criminali organizzate.
Il riconoscimento che la frode non è solo un rischio sanitario ma anche un inganno economico legittima l'uso di risorse di intelligence economica e di investigazioni penali, essenziali per la tutela dei beni immateriali connessi al cibo, come la reputazione e l'autenticità dei prodotti.
Inoltre, sempre in ambito europeo, è stato di recente approvato dal Parlamento e successivamente, il 26 marzo 2024, dal Consiglio, il Regolamento UE 2024/1143 - pubblicato nella G.U. dell'UE il 23 aprile 2024 - che ha abrogato il Regolamento UE n. 1151/2012. Esso è volto a riformare la normativa UE in materia di protezione delle indicazioni geografiche dei vini, delle bevande spiritose e dei prodotti agricoli. Il regolamento 2024/1143 - pubblicato nella G.U. dell'UE il 23 aprile 2024 - prevede, tra l'altro: - una procedura di registrazione semplificata ed un periodo massimo di 6 mesi, per l'esame delle domande; - una maggiore protezione delle indicazioni geografiche (IG), anche online. I nomi di dominio che le utilizzino illegalmente potranno essere chiusi o disabilitati. L'Ufficio dell'UE per la proprietà intellettuale (European Union Intellectual Property Office, EUIPO) istituirà a tal fine un sistema di allarme; - un ruolo rafforzato per le associazioni di produttori che potranno, laddove non lo siano già, essere riconosciute dagli Stati membri e a cui potranno essere conferiti maggiori poteri e responsabilità; - regole per l'uso di un prodotto a denominazione IG come ingrediente di un prodotto trasformato. Per comparire nell'etichetta o nella pubblicità di tali prodotti l'ingrediente IG dovrà essere utilizzato in quantità sufficienti da costituirne una caratteristica essenziale e la sua percentuale dovrà essere indicata. L'utilizzo dei prodotti con denominazioni IG come ingrediente di prodotti alimentari preimballati, dovrebbe essere consentito previa notifica alla pertinente associazione di produttori riconosciuta; - regole per l'utilizzo dei nomi dei produttori e delle IG sugli imballaggi; - la valorizzazione di pratiche di sostenibilità ambientale, sociale od economica, anche nel disciplinare.
L'ARCHITETTURA INTERNAZIONALE DEL CONTRASTO
Il sistema di lotta alle frodi agroalimentari nell'Unione Europea è stato profondamente rimodellato a seguito di crisi di fiducia di vasta portata. Il caso della carne equina, emerso all'inizio del 2013, rappresenta un punto di svolta. I controlli ufficiali in diversi Stati membri rivelarono che prodotti preconfezionati, come gli hamburger, contenevano carne di cavallo non dichiarata, spacciata per manzo, ingrediente con un prezzo superiore.
La frode di etichettatura non era l'unico rischio; la problematica era aggravata dal timore che nella catena alimentare umana fosse penetrata carne di cavallo proveniente da animali a cui era stato somministrato fenilbutazone, un medicinale veterinario il cui uso è consentito solo per cavalli non destinati alla produzione alimentare.
Questo scandalo evidenziò la necessità di una risposta coordinata e immediata. La Commissione Europea (con il supporto della Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare, DG SANTE) reagì raccomandando un piano coordinato di controllo a livello UE per stabilire la prevalenza di pratiche fraudolente, coinvolgendo l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), Europol e gli enti competenti nazionali. Da questo momento in poi, la Commissione ha formalizzato il potere di raccomandare tali piani coordinati in caso di sospetto di frode nel campo dell'alimentazione umana e animale. Il ripristino della fiducia dei consumatori divenne un obiettivo esplicito delle strategie di contrasto.
La cooperazione internazionale di polizia è incardinata nel progetto OPSON (dal greco opson, che significa 'cibo' o 'piatto prelibato'), coordinato a livello globale da INTERPOL e a livello UE da Europol fin dal 2011. Europol, l'agenzia di polizia dell'Unione Europea con sede all'Aia, ha la missione di sostenere gli Stati membri nella lotta contro tutte le forme gravi di criminalità organizzata e internazionale, inclusa la frode alimentare. INTERPOL, invece, coordina le attività condotte al di fuori dell'Unione Europea.
L'Operazione OPSON XIV, la 14ª edizione dell'iniziativa annuale coordinata da Europol per combattere la contraffazione e la commercializzazione di alimenti e bevande non conformi nell'Unione Europea, che si è svolta tra dicembre 2024 e aprile 2025, ha portato al sequestro di beni per un valore di 95 milioni di euro. L'operazione, che ha coinvolto 31 paesi, l'Ufficio Europeo Antifrode (OLAF), la DG SANTE e il settore privato, ha portato al sequestro di 11,6 milioni di chilogrammi di alimenti e 1,4 milioni di litri di bevande. Tra le frodi più comuni individuate vi sono la falsificazione delle date di scadenza di prodotti alimentari scaduti, spesso recuperati da imprese di smaltimento rifiuti infiltrate da gruppi criminali organizzati. Altre pratiche illegali includono la contraffazione di prodotti con indicazioni geografiche protette, specialmente per olio d'oliva e vino, e la vendita di carne e pesce prodotti in condizioni igieniche inadeguate. In Italia, sette persone sono state arrestate per lo sfruttamento illegale di cavalli trattati con farmaci, con il sequestro di un impianto clandestino di macellazione e di un camion con carne illegale. In Portogallo, un'operazione di macellazione illegale senza standard sanitari è stata smantellata.
Parallelamente all'attività di polizia, l'Unione Europea ha sviluppato strumenti di intelligence amministrativa. La Rete Europea contro le frodi agroalimentari (FFN) e il sistema di assistenza e cooperazione amministrativa per le frodi alimentari (AAC-FF) rappresentano il veicolo primario per lo scambio di informazioni tra le autorità competenti degli Stati membri. Questi sistemi consentono la trasmissione e la ricezione di richieste di assistenza per la verifica della conformità alla legislazione sulla filiera agroalimentare.
La cooperazione transfrontaliera è in costante crescita. Il numero annuale di casi scambiati tra gli Stati membri tramite i sistemi FFN/AAC-FF è più che raddoppiato in cinque anni, passando da 157 nel 2016 a 349 nel 2020. Questa intensificazione delle interazioni dimostra un rafforzamento della capacità europea di identificare, investigare e proteggere i cittadini da pratiche illegali che coinvolgono più giurisdizioni. La Commissione, avendo accesso ai dati sinottici di tracciabilità e allerta, coordina le attività e richiede indagini alle autorità competenti di Paesi terzi, specialmente per le frodi riguardanti le importazioni.
Un elemento chiave di questa struttura è il sistema di assistenza e allerta rapida iRASFF (Information and Alerts). L'iRASFF si è rivelato uno strumento indispensabile per la protezione delle eccellenze italiane e delle Indicazioni Geografiche (IG). L'Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi (ICQRF) ha utilizzato con successo le richieste iRASFF per segnalare casi di Italian sounding che costituiscono violazioni dell'Articolo 7 del Regolamento (UE) n. 1169/2011 (pratiche corrette di informazione).
Il successo nell'utilizzo di iRASFF per risolvere casi di usurpazione di denominazione (come l'evocazione del Prosciutto di Parma DOP, del Prosecco DOP greco o di prodotti Italian sounding norvegesi) suggerisce che l'efficacia della tutela delle IG può essere ottenuta in modo più rapido attraverso la cooperazione amministrativa transfrontaliera che attraverso i complessi e lunghi meccanismi di cooperazione giudiziaria internazionale, come le rogatorie. I meccanismi amministrativi FFN/iRASFF offrono, in sostanza, una via di "giustizia rapida" che permette all'ICQRF di agire tempestivamente contro l'inganno commerciale all'estero, integrando e rafforzando l'azione delle forze dell'ordine. Un caso di sostituzione del latte di bufala con latte di altre lattifere in taluni formaggi, che ha coinvolto Italia e Spagna, è stato coordinato con successo tramite la rete UE.
IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DELLE FRODI IN ITALIA
L'impatto delle frodi agroalimentari in Italia è massimizzato dall'infiltrazione della criminalità organizzata nel settore, un fenomeno noto come "Agromafie". Il volume d'affari complessivo generato dalle Agromafie è stimato da Coldiretti/Eurispes in almeno 12,5 miliardi di euro. Questa cifra si scompone in 8,8 miliardi di euro derivanti direttamente da attività illecite (frode, contraffazione, sofisticazione) e 3,7 miliardi di euro provenienti dal reinvestimento dei proventi in attività lecite, un chiaro segnale di riciclaggio di denaro.
Le modalità operative delle Agromafie vanno ben oltre la semplice vendita di prodotti falsificati. Le reti criminali sfruttano le pieghe della burocrazia, promuovono il credito illegale e acquisiscono aziende agricole in difficoltà per riciclare denaro. Approfittano della crisi economica e dell'aumento dei costi di produzione per indebolire gli imprenditori onesti, costringendoli a cedere terre e attività sotto minaccia. La legislazione italiana sull'origine consente inoltre che circa il 33% del fatturato agroalimentare totale, destinato alla vendita in Italia e all'export, derivi da materie prime importate ma poi trasformate e vendute con il marchio Made in Italy.
La minaccia esterna più rilevante per il comparto agroalimentare italiano è rappresentata dal fenomeno dell'Italian Sounding, ovvero l'evocazione ingannevole, l'imitazione o l'usurpazione dei marchi e delle Indicazioni Geografiche (IG) italiane. Questo fenomeno sfrutta la reputazione dell'eccellenza italiana per prodotti non autentici, causando un danno economico e reputazionale immenso.
Le stime sul valore globale del mercato del falso Made in Italy variano, attestandosi in un intervallo significativo tra i 60 e i 120 miliardi di euro. Secondo le analisi di Coldiretti, sei prodotti su dieci venduti all'estero con richiami all'Italia sono in realtà falsi. Gli Stati Uniti sono identificati come il primo produttore mondiale di falso cibo Made in Italy, con l'industria del tarocco stimata in un valore di 40 miliardi di dollari.
L'usurpazione delle DOP e IGP—come il formaggio generico danese che evoca la Fontina, o il vino spumante greco che evoca il Prosecco—non solo devia ingenti flussi di profitto verso soggetti privi di legame con l'Italia, ma altera la concorrenza sul mercato globale e vanifica gli investimenti dei produttori legittimi che rispettano i rigidi disciplinari. L'eventuale scomparsa o la difficoltà di trovare prodotti italiani autentici sugli scaffali esteri fornirebbe un assist decisivo a questa fiorente industria del tarocco.
Sebbene la maggior parte delle frodi sia motivata dal guadagno economico, le conseguenze sulla salute pubblica possono essere gravi. Le adulterazioni e le sofisticazioni intenzionali introducono rischi di contaminazione chimica e microbiologica. Tra gli esempi di sofisticazione riscontrati in Italia si annoverano l'utilizzo di polvere di latte vietata nei formaggi, l'impiego di olio di semi trattato con clorofilla spacciato per extravergine, l'uso di perossido di benzoile per sbiancare la mozzarella, o l'aggiunta di anidride solforosa per rendere la carne più rossa.
In casi estremi, la frode può portare a gravissimi rischi sanitari, come il caso del latte in polvere cinese contaminato con melamina. Anche fenomeni meno acuti, come la comparsa di Pseudomonas fluorescens nelle "mozzarelle blu," sebbene non immediatamente patogeni per l'uomo, rappresentano un segnale di anomalie nel sistema di produzione e di conservazione.
L'impatto sociologico è parimenti significativo. Il ripetersi degli scandali alimentari erode la fiducia dei consumatori: un'analisi Coldiretti/Ixe' ha rivelato che due italiani su tre (68%) sono preoccupati dell'impatto sulla salute di ciò che mangiano. Questa profonda sfiducia si traduce in una forte domanda di giustizia: quasi 1 italiano su 3 (29%) ritiene che i casi di frode e contraffazione alimentare debbano essere puniti con l'arresto, e la maggioranza (51%) richiede comunque la chiusura immediata dell'attività.
Questa intensa reazione pubblica dimostra che la frode intenzionale, che implica l'inganno del cliente per un guadagno illecito, è percepita come un crimine morale e di sicurezza collettiva, non come un mero illecito amministrativo. La consapevolezza della gravità morale e la richiesta di pene severe giustificano pienamente la direzione intrapresa dalla legislazione nazionale verso l'inasprimento delle sanzioni penali e l'introduzione di strumenti cautelari e di polizia più incisivi.
IL SISTEMA DI ENFORCEMENT ITALIANO
L'Italia ha strutturato un sistema di controllo altamente specializzato per proteggere la sua produzione agroalimentare di eccellenza, basato su una sinergia tra enti amministrativi e forze di polizia a competenza penale. Questo modello a più livelli è essenziale per affrontare la natura ibrida del crimine (amministrativo, economico e sanitario).
L’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi (ICQRF) è un'agenzia governativa che opera sotto il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), è riconosciuto come uno dei principali enti europei nel controllo della qualità agroalimentare. Svolge controlli mirati sulla qualità dei prodotti, l'etichettatura e la repressione delle frodi commerciali e documentali. L'ICQRF è l'autorità centrale per la tutela delle Indicazioni Geografiche e delle filiere certificate. I risultati operativi del 2021 mostrano la sua capacità di azione: sono state emesse 4.699 contestazioni amministrative e 4.954 diffide nei confronti degli operatori, con un sequestro di merce per circa 5,5 milioni di kg, per un valore di oltre 9,1 milioni di euro. L'azione si estende oltre confine, con 955 interventi fuori dai confini nazionali e sul web a tutela delle IG, e collaborazioni internazionali (UE e non-UE) per 151 casi.
I Carabinieri NAS (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità) intervengono principalmente per la tutela della salute pubblica e la sicurezza alimentare, operando in tutti i luoghi legati alla produzione, lavorazione e vendita di alimenti.Sono l'organo primario nelle indagini penali che riguardano adulterazione, sofisticazione e violazioni della sicurezza alimentare. I dati operativi confermano il loro ruolo cruciale: in un periodo non specificato ma riferito a operazioni significative, sono state riscontrate 8.515 infrazioni alla sicurezza alimentare. Le loro operazioni di rilievo, come l'Operazione Surface (febbraio 2019) sulla contraffazione di vino di pregio, dimostrano la loro specializzazione nelle indagini complesse.
Il MASAF (Ministro dell'agricoltura, della sovranità e delle foreste) si avvale del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell'Arma dei carabinieri che svolge i compiti di cui agli articoli 7 e 8, comma 2, lettera c) , del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177. Il Comando carabinieri per la tutela agroalimentare svolge controlli straordinari sulla erogazione e percezione di aiuti comunitari nel settore agroalimentare e della pesca e acquacoltura, sulle operazioni di ritiro e vendita di prodotti agroalimentari, ivi compresi gli aiuti a Paesi in via di sviluppo e indigenti ed esercita controlli specifici sulla regolare applicazione di regolamenti comunitari e concorre, coordinandosi con ICQRF, nell'attività di prevenzione e repressione delle frodi nel settore agroalimentare. Nello svolgimento di tali compiti, il reparto può effettuare accessi e ispezioni amministrative avvalendosi dei poteri previsti dalle norme vigenti per l'esercizio delle proprie attività istituzionali. Il contingente di detto personale è stato potenziato, dalla legge di bilancio 2023 (articolo 1, commi 666-667, L. n. 197/2022), di 120 unità .
Inoltre il D.L. n. 63/2024 (convertito con modificazioni dalla legge n. 101 del 12 luglio 2024) ha disposto la riorganizzazione del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell'Arma dei Carabinieri, istituendo la figura del personale ispettivo con compiti di polizia agroalimentare, stabilendo le modalità per definirne le competenze e i criteri generali per lo svolgimento delle attività ispettive. Il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell'Arma è posto alle dipendenze funzionali del Ministro dell'agricoltura, della sovranità e delle foreste, in luogo del Ministro della transizione ecologica, ora Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica (articolo 9).
La Guardia di Finanza interviene nel contrasto alle frodi fiscali, alla contraffazione dei marchi e alla tutela degli interessi finanziari dell'Unione Europea. Il Nucleo della Guardia di Finanza per la Repressione delle Frodi nei confronti dell'UE svolge anche la funzione di Segreteria Tecnica del COLAF (Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell'UE). Inoltre, l'Agenzia delle Dogane (che gestisce i laboratori doganali) e la Guardia di Finanza operano controlli a tutela della salute e della sicurezza sui prodotti di origine animale importati.
La divisione funzionale del sistema di enforcement è la chiave del suo successo. L'ICQRF gestisce il front-line amministrativo e di qualità, garantendo la correzione rapida delle non conformità (diffide e contestazioni amministrative). I Carabinieri NAS (salute e sicurezza) e la Guardia di Finanza (finanza e fiscalità) intervengono quando è accertata l'intenzionalità e il potenziale criminale del fenomeno. La nuova "Cabina di regia per i controlli amministrativi nel settore agroalimentare", istituita dal DDL 2025 presso il MASAF, ha l'obiettivo di formalizzare e armonizzare ulteriormente questo indispensabile coordinamento.
Non tutti i settori agroalimentari presentano lo stesso livello di vulnerabilità alla frode. L'analisi operativa dimostra una costante necessità di sorveglianza intensiva in comparti strategici, in particolare l'olio d'oliva e il vino.
Il comparto oleario è strutturalmente esposto alla frode di diluizione e di falsa attribuzione di qualità (olio di semi trattato come extravergine) a causa dell'alto valore di mercato. I dati operativi dell'ICQRF per il 2024 confermano la criticità del settore:
• Su oltre 54.000 ispezioni alimentari totali, più di 8.200 hanno riguardato gli oli vegetali.
• I controlli analitici hanno rilevato un tasso di irregolarità del 23% (un olio su quattro), il dato più alto dopo il settore delle carni.
• L'olio d'oliva è il comparto che registra il maggior numero di notizie di reato (72 nel 2024), superando nettamente il lattiero-caseario (28) e il vino (18).
• Le autorità hanno confiscato 455.000 chilogrammi di olio d'oliva non conforme, per un valore di oltre 4 milioni di euro.
Questa elevata incidenza di irregolarità e il numero record di notizie di reato classificano l'olio d'oliva come un settore ad altissimo rischio di frodi. Per contrastare tale vulnerabilità, l'ICQRF si affida al Registro Nazionale Digitale degli Oli d'Oliva (RTO), un sistema destinato a tracciare in tempo reale l'intera filiera a livello nazionale, monitorando ogni movimento di materia prima e prodotto.
Nonostante il comparto vitivinicolo abbia un numero di notizie di reato inferiore rispetto all'olio d'oliva (18 nel 2024), è bersaglio di frodi complesse che minacciano direttamente la credibilità delle denominazioni di origine. L'ICQRF ha condotto circa diecimila verifiche sui vini di qualità, riscontrando 60 violazioni per "evocazione o usurpazione" delle denominazioni geografiche.
Tra gli esempi recenti di frode penale si annoverano:
1. Frodi di denominazione: Il caso in Sardegna dove vino di scarsa qualità proveniente da Sicilia e Puglia veniva venduto come Cannonau di Sardegna Doc, Vermentino di Sardegna Doc e Vermentino di Gallura Docg. L'indagine ha rivelato che un'azienda vitivinicola falsificava le giacenze e le rese per ettaro per mascherare l'acquisto di vini comuni.
2. Tecniche di Refilling e Contraffazione: L'operazione "Vuoti a rendere" ha stroncato una centrale di contraffazione nel Bresciano, dove vini generici acquistati anche online venivano spacciati per vini Igt, Doc e Docg pregiati (anche oltre 1.000 euro a bottiglia). I falsari riempivano bottiglie vuote di pregio con vini inferiori, sigillandole con tappi e capsule contraffatte e rivendendole su piattaforme come eBay sul mercato nazionale e internazionale (Spagna, Germania, Belgio, Francia e USA).
L'EVOLUZIONE LEGISLATIVA NAZIONALE (DDL 2025)
Riconoscendo che la disciplina sanzionatoria vigente non era sufficiente per intercettare efficacemente le condotte criminose lungo l'intera filiera agroalimentare, il Governo italiano ha approvato un Disegno di Legge (DDL) che riorganizza sanzioni e tracciabilità, con l'obiettivo esplicito di salvaguardare la fiducia dei consumatori e garantire la trasparenza del mercato. Il DDL, firmato dai Ministri Francesco Lollobrigida e Carlo Nordio, interviene inasprendo le sanzioni e ampliando il quadro penale.
L'aspetto più significativo è l'integrazione del codice penale con l'introduzione di nuove fattispecie di reato per fornire una risposta organica contro l'Agropirateria. Nello specifico, si introducono i nuovi reati di:
• Frode Alimentare.
• Commercializzazione di Alimenti e Bevande con Segni Mendaci.
Questi nuovi reati sono concepiti per penalizzare le condotte intenzionali lungo tutta la catena, dalla produzione alla distribuzione, focalizzandosi sulla frode di qualità e sull'inganno commerciale in modo complementare ai preesistenti reati contro l'incolumità pubblica.
Il DDL potenzia gli strumenti investigativi e introduce misure cautelari amministrative rapide.
In materia di indagini, il provvedimento introduce modifiche procedurali per affrontare l'urgenza dei casi, consentendo l'ispezione sulle cose e il prelievo di campioni con urgenza, anche senza il preventivo avviso al difensore, laddove la rapidità sia necessaria. Inoltre, il DDL interviene in materia di intercettazioni e "operazioni sotto copertura," includendo i nuovi reati di frode alimentare e commercio con segni mendaci tra quelli per cui tali strumenti tecnici possono essere utilizzati.
CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI STRATEGICHE
La lotta efficace alle frodi agroalimentari, che in Italia generano un giro d'affari criminale di oltre 12,5 miliardi di euro e danneggiano l'export per decine di miliardi attraverso l'Italian Sounding, si fonda su un modello di contrasto integrato e multilivello. A livello transnazionale, l'integrazione di polizia giudiziaria (Europol/INTERPOL e Operazioni OPSON) e intelligence amministrativa (FFN/iRASFF) è risultata indispensabile per disarticolare le reti criminali e per garantire una tutela rapida delle Indicazioni Geografiche.
A livello nazionale, il sistema si basa sulla complementarietà delle competenze tra l'ICQRF (controllo di qualità e repressione amministrativa delle frodi), i Carabinieri NAS (salute pubblica e investigazioni penali su adulterazione), i carabinieri per la tutela agroalimentare e la Guardia di Finanza (frode fiscale e tutela degli interessi UE). I dati operativi dimostrano la necessità di mantenere un focus elevato sui settori ad alto rischio come l'olio d'oliva, che nel 2024 ha registrato il tasso di irregolarità analitica e il numero di notizie di reato più elevati.
Il Disegno di Legge approvato nel 2025 rappresenta un'evoluzione cruciale, riconoscendo la necessità di una risposta penale più specifica e robusta contro l'Agropirateria. L'introduzione dei nuovi reati di Frode Alimentare e Commercializzazione con Segni Mendaci colma lacune normative, fornendo una base penale mirata contro l'inganno intenzionale e il guadagno illecito.
Le nuove misure cautelari amministrative, in particolare il Blocco Ufficiale Temporaneo e l'Interdizione cautelare dell'uso delle denominazioni protette, garantiscono agli organi amministrativi come l'ICQRF l'agilità necessaria per interrompere immediatamente le condotte fraudolente sul mercato, prima che i lunghi procedimenti penali o amministrativi giungano a conclusione definitiva. L'istituzione di piattaforme di tracciabilità iper-specifiche, come quella per il latte di bufala, stabilisce inoltre un precedente tecnologico per la difesa preventiva delle filiere critiche.
#FoodFraud #Frodialimentari #OPSON #Agromafie #ItalianSounding
#Ispettoratocentraledellatuteladellaqualitàedellarepressionefrodi
fabrizio reshared this.
Rette RSA e diritto di rivalsa per le spese di spedalità, la Cassazione: Alzheimer e malattie psichiatriche sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale
La recente sentenza della Corte Suprema di Cassazione, Sez. I, 14 ottobre 2025, n. 27452, depositata il 14 ottobre 2025, torna ad occuparsi dello spinoso e cruciale tema degli oneri per l’assistenza residenziale (RSA) a carico di pazienti affetti da patologie psichiatriche gravi, come la malattia di Alzheimer. La Corte ha accolto il ricorso principale del cittadino, cassando la decisione di appello del Tribunale di Milano, e ha riaffermato che le prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria, specialmente quelle relative all’Alzheimer, sono interamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), escludendo il diritto di rivalsa da parte degli enti locali.
La pronuncia, che si uniforma a quanto più volte esplicitato dalla Suprema Corte, offre meticolosa ricostruzione della normativa sul diritto di rivalsa e ripercorre i criteri per la distinzione tra prestazioni puramente assistenziali e quelle che, pur essendo di per sé socio-sassistenziali, per esser inscindibili dalla componente sanitaria, sono assorbite e finanziate del Sistema Sanitario. E come tali non soggetti a rivalsa degli Enti erogatori.
Il Contesto del Contenzioso
Il caso nasce dall’opposizione proposta da A.A. contro un’ingiunzione del Comune di Milano per la somma di Euro 171.454,13, richiesta a titolo di rivalsa per le spese di assistenza sostenute per la sig.ra C.C. presso una struttura RSA convenzionata. Il ricorrente, erede del coniuge della degente, eccepiva che il Comune non avesse diritto alla rivalsa, in quanto la prestazione era “di natura sanitaria”, e quindi gratuita, perché di competenza del Servizio Sanitario Nazionale.
La Corte d’Appello di Milano aveva accolto parzialmente l’appello del Comune, condannando A.A. al pagamento di una somma ridotta (Euro 38.872,73), reputando che si trattasse di prestazioni di “natura socio-assistenziale”, come emerso dalle cartelle cliniche, posto che le attività che riceveva (riabilitazione e quant’altro di socioriabilitativo attivato in struttura) avrebbero fatto propendere l’ago della bilancia a favore della loro natura “sociale”.
La Cassazione ha proceduto, in primis, a una interessante disamina storica dettagliata della normativa che , dai tempi pre repubblicani, regola il riparto degli oneri assistenziali e sanitari.
In origine, il diritto di rivalsa era regolato dall’art. 1 della Legge 3 dicembre 1931, n. 1580, che consentiva alle Amministrazioni di ospedali, comuni o manicomi pubblici di ottenere il rimborso delle spese di spedalità o manicomiali da ricoverati non indigenti, dai loro eredi o dai congiunti tenuti agli alimenti.
Tuttavia, l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) con la Legge n. 833 del 1978 ha introdotto il principio della gratuità delle prestazioni sanitarie per tutti i cittadini. Questo ha ristretto l’applicabilità della rivalsa ai soli interventi “socio-assistenziali non immediatamente e prevalentemente diretti alla tutela della salute del cittadino”.
Le tutele sociosanitarie per i malati psichiatrici
La decisione è interessante anche per un ulteriore aspetto, spesso non chiaro alle Amministrazioni della presa in carico: spese relative a pazienti affetti da gravi disturbi cognitivi e psichiatrici sono interamente a carico del SSN, laddove non erogabili se non nel setting residenziale.
Il principio richiamato vale sia per le neuropatologie cronico degenerative quali la malattia di Alzheimer, ma più in generale (ed è l’elemento interessante della pronuncia), di malattie psichiatriche.
Ecco quanto afferma la Corte:
“Risulta dirimente anche, ai fini della individuazione della prestazione tra quelle di rilievo sanitario, la circostanza che non si tratti di una mera attività di sorveglianza e di assistenza, ma di un trattamento farmacologico somministrato in struttura residenziale protetta, in favore di un soggetto affetto da grave patologia psichiatrica (Cass. n. 22776 del 2016). Di qui la deduzione per cui deve ritenersi che le attività assistenziali dirette in via prevalente alla tutela della salute del cittadino siano a totale carico del Servizio sanitario e che rimangano escluse le ipotesi, indubbiamente residuali, in cui vengano somministrate prestazione di natura esclusivamente assistenziale (Cass., sez. L. 9/11/2016, n 22776).”
La Cassazione, quindi, ribadisce l’ulteriore criterio per la difficile distinzione: la personalizzazione delle cure in un unico Piano Terapeutico:
“Inoltre, si è sottolineato che la prestazione sanitaria è contraddistinta soprattutto dalla personalizzazione dell’intervento sanitario, che risulta prevalente rispetto ad ogni altro tipo di assistenza, qualora il trattamento terapeutico personalizzato “non può essere somministrato se non congiuntamente alla prestazione socio-assistenziale” (Cass., 29/10/2020, n. 23932; Cass., 28/9/2017, n. 28321 ), la cui inscindibilità comporta “l’ intero e definitivo carico pubblico dei costi” (Cass., 9/11/2016, n 2 2/7/36).”
La Decisione della Cassazione
Nel caso specifico, la sig.ra C.C. era affetta da “deterioramento mentale con rallentamento ideomotorio, atrofia cerebrale con dilatazione del sistema ventricolare”, con diagnosi di “demenza di Alzheimer in soggetto con grave ipoacusia” e demenza grave (punteggio CER 3).
La Suprema Corte ha ritenuto che la motivazione in fatto della Corte d’Appello priva di approfondimento tecnico, che aveva escluso la natura sanitaria delle prestazioni, fosse “meramente apparente”. Il Giudice di merito non aveva infatti accertato se, data la patologia (morbo di Alzheimer), si fosse in presenza di prestazioni sanitarie e non socio-assistenziali, “con conseguente inesistenza del diritto di rivalsa da parte dell’ente territoriale locale”.
Per questi motivi, la Corte accoglie i primi due motivi di ricorso principale (relativi alla violazione della normativa sul diritto di rivalsa e all’omesso esame della Cartella Clinica come fatto decisivo) e cassa la sentenza impugnata, rinviando il caso alla Corte d’Appello di Milano, in diversa composizione, affinché proceda ad una nuova valutazione basata sui principi di diritto stabiliti.
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Riflessioni sul fine vita – Aspetti etici e giuridici, convegno a Campobasso
Riflessioni sul fine vita – Aspetti etici e giuridici
Sala Alphaville, Via Enrico Muricchio 1 – Campobasso
Venerdì 28 novembre 2025
Ore 17:00
La Cellula Coscioni Molise, con il patrocinio del Comune di Campobasso e dell’Ordine degli Psicologi del Molise, organizza un convegno per affrontare i diversi aspetti – giuridici, etici, psicologici e clinici – legati al fine vita e alla libertà di autodeterminazione.
Un appuntamento importante per aprire un confronto pubblico sul tema, con testimonianze di attivisti, esperti e rappresentanti istituzionali.
Intervengono:
- Viviana Mastrobuoni, Coordinatrice Cellula Coscioni Molise
- Mariano Flocco, Hospice e cure palliative ASReM
- Alessandra Ruberto, Psicologa, Presidente Ordine degli Psicologi del Molise
- Stefano Massoli, membro di giunta dell’Associazione Luca Coscioni e marito di Laura Santi, Consigliera Generale di Associazione Luca Coscioni e giornalista, prima persona in Umbria ad accedere alla morte medicalmente assistita
- Vincenzo Boncristiano, Avvocato
- Alessandra Salvatore, Consigliera Regione Molise
L’evento è gratuito e aperto a tutte e tutti.Per informazioni: cellulamolise@associazionelucacoscioni.it
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Testamento Biologico: Cos’è e come si fa – Incontro informativo a Lodi
Sede CGIL – Via Lodivecchio 31, Lodi
Sabato 29 novembre 2025
Ore 11:00
La Cellula Coscioni di Lodi e la CGIL di Lodi organizzano un incontro informativo dedicato al Testamento Biologico (Disposizioni Anticipate di Trattamento – DAT), per spiegare in modo semplice e accessibile cos’è, come si redige e come si deposita.
Intervengono:
- Antonio Altrocchi, Coordinatore della Cellula Coscioni di Lodi e provincia
- Eliana Schiadà, Segretaria generale della CGIL di Lodi
Per informazioni:
cellulalodi@associazionelucacoscioni.it cdltlodi@cgil.lombardia.it
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“Lasciatemi morire ridendo” a Perugia – Proiezione e dibattito con Stefano Massoli
Cinema Méliès, Via della Viola 1 – Perugia
Sabato 15 novembre 2025
Ore 18:00
La Cellula Coscioni di Perugia invita alla proiezione del film dedicato alla storia di Stefano Gheller, Lasciatemi morire ridendo, primo cittadino veneto ad ottenere il via libera per l’aiuto medico alla morte volontaria.
Al termine della proiezione seguirà un dibattito pubblico con:
- Stefano Massoli, membro di giunta dell’Associazione Luca Coscioni e marito di Laura Santi, Consigliera Generale di Associazione Luca Coscioni e giornalista, prima persona in Umbria ad accedere alla morte medicalmente assistita.
- Prof.ssa Alessandra Pioggia, Dipartimento di Scienze Politiche – Università degli Studi di Perugia
- Dr. Maurizio Di Masi, ricercatore – Università degli Studi di Perugia
L’appuntamento è un’occasione per riflettere sui diritti ancora negati nel fine vita e sull’urgenza di garantire piena libertà di scelta alle persone in condizioni di sofferenza estrema.
L'articolo “Lasciatemi morire ridendo” a Perugia – Proiezione e dibattito con Stefano Massoli proviene da Associazione Luca Coscioni.
“Lasciatemi morire ridendo” – Proiezione e dibattito a Firenze con la Cellula Coscioni
Cinema Astra, Piazza Cesare Beccaria 9– Firenze
Martedì 18 novembre 2025
Ore 20:30
La Cellula Coscioni di Firenze invita alla proiezione del documentario Lasciatemi morire ridendo, diretto da Massimiliano Fumagalli e prodotto da Mescalito Film, che racconta la storia di Stefano Gheller, primo cittadino veneto ad aver ottenuto il via libera all’aiuto medico alla morte volontaria.
Dopo la proiezione, seguirà un dibattito con la partecipazione di:
- Felicetta Maltese – Coordinatrice Cellula Coscioni Firenze
- Gianni Baldini – Professore associato di diritto privato e docente di biodiritto
- Enrico Sostegni – ex Presidente Commissione Sanità e Politiche Sociali, Regione Toscana
- Alfredo Zuppiroli – ex Presidente Commissione Bioetica, Regione Toscana
Sarà l’occazione per stimolare una riflessione pubblica sui diritti negati nel fine vita e sull’urgenza di garantire libertà di scelta a tutte e tutti.
L'articolo “Lasciatemi morire ridendo” – Proiezione e dibattito a Firenze con la Cellula Coscioni proviene da Associazione Luca Coscioni.
‘L’investitore di Big Short’ Michael Burry accusa gli iperscaler AI di aumentare artificialmente gli utili
Michael Burry, l’investitore reso famoso da “The Big Short” che ha recentemente ribollito il mercato con una breve scommessa tecnologica, sta accusando alcune delle più grandi aziende tecnologiche americane di utilizzare una contabilità aggressiva per trarre profitto dal boom dell’intelligenza artificiale.
In un post lunedì su X, il fondatore di Scion Asset Management ha affermato che “hyperscalers” —, i principali fornitori di infrastrutture cloud e AI —, stanno sottostimando le spese di ammortamento stimando che i chip avranno un ciclo di vita più lungo di quanto sia realistico.
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Perplexity è il nuovo pitbull dell’Ia? Report Bloomberg
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Che cosa scrive Bloomberg di Perplexity. Estratto dalla rassegna stampa di Liturri.
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Dai, non contribuiamo alla linea piatta della rete...
Informa Pirata likes this.
Informa Pirata reshared this.
@invernomuto AHAHAH! Capisco perfettamente! L'articolo è scritto con il culo (di una IA) 🤣
Però attenzione perché in realtà il blog "Ora Basta" di Giuseppe Liturri (quello linkato sopra è solo la distillazione della sezione tecnologica fatta da StartMag) è una bellissima rassegna stampa internazionale di articoli quasi sempre sotto paywall
Informatica nella scuola: ci siamo … quasi
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il via libera dal Consiglio di Stato apre una nuova fase per la scuola italiana: ora la vera sfida è costruire in dieci anni una classe docente preparata a insegnare davvero l’informatica. La riflessione del prof. Enrico Nardelli, università di Roma
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Gli agenti AI sono realmente intelligenti?
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Anche una semplice operazione come prenotare un pranzo o una cena al ristorante rischia di mandare in tilt gli agenti AI sviluppati per affiancarci (sostituirci?) nella maggior parte dei compiti. Sono risultati di un test che dovrebbero far
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- pasta e sugo 16 euro
- pasta e sugo con foglia di basilico 16 euro
- pasta con il sugo 15 euro
- pasta con passata di pomodoro 30
E così via.
Immagini l'agente ia che sbarella a chiedere una pasta e sugo 🤣
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Oggi, 16 novembre, nel 1922, il discorso di Mussolini alla Camera: "Potevo fare di questa aula sorda e grigia un bivacco di manipoli"
La mattina del 28 ottobre, migliaia di squadristi fascisti, calcolati in circa 26.000, provenienti per lo più dalla Toscana e dall'Italia centro-settentrionale, si radunarono nei pressi di Roma, pronti a marciare sulla Capitale.
Vestiti con camicie nere e scarsamente armati ed equipaggiati, erano convinti di essere protagonisti di un'epopea nazionale destinata a rovesciare il governo e a instaurare un nuovo ordine politico. In realtà la "marcia su Roma" non era intesa da Mussolini che l'aveva promossa come una battaglia, ma come una dimostrazione di potenza.
Il 16 novembre Benito Mussolini tenne un discorso alla Camera dei Deputati, il suo primo discorso da Primo Ministro.
Dopo essere stato incaricato di formare un nuovo governo, prese la parola per presentare i suoi ministri. Si mostrò arrogante e affermò che avrebbe potuto chiudere il Parlamento e formare un governo composto solo da fascisti. Ma aveva deciso di non farlo, almeno non subito.
Affermò inoltre che la "rivoluzione delle camicie nere" era sua, da proteggere e ampliare. Una frase celebre del suo discorso fu: "Avrei potuto trasformare questa stanza silenziosa e grigia in un bivacco di squadristi" (leggi il discorso qui:it.wikisource.org/wiki/Italia_… )
Il suo atteggiamento e il suo modo di parlare mostravano una mancanza di rispetto per il Parlamento.
Dopo il suo discorso, il leader socialista Filippo Turati rispose con un testo intitolato "Il Parlamento è morto", criticando Mussolini e la sua visione per l'Italia.
Nicola Pizzamiglio likes this.
Storia reshared this.
Un'immagine in bianco e nero mostra un ampio interno con diverse file di uomini seduti a tavoli. In primo piano e nelle file successive, si vedono uomini vestiti con abiti scuri, la maggior parte con gilet e cravatte. In alcune file, gli uomini guardano in avanti. A una distanza maggiore, c'è una fila di uomini che guardano in avanti. Sul tavolo più vicino, sono posizionati molti oggetti che sembrano essere vasi o trofei. Sul tavolo più lontano sono posizionati alcuni documenti.
Alt-text: L'immagine in bianco e nero mostra un ampio interno con diversi file di uomini seduti a tavoli. Gli uomini sono vestiti con abiti scuri. Molti oggetti sembrano essere vasi o trofei sul tavolo più vicino, mentre alcuni documenti sono sul tavolo più lontano. Gli uomini appaiono impegnati in una discussione o riunione formale.
Fornito da @altbot, generato localmente e privatamente utilizzando Gemma3:27b
🌱 Energia utilizzata: 0.132 Wh
Servizi pubblici, tutte le sinergie fra PagoPa e comuni
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Che cosa è emerso durante il workshop “Innovazioni e sviluppi nell’ecosistema PagoPA. Dal welfare alle notifiche: sfide e soluzioni startmag.it/innovazione/serviz…
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La Giornata Internazionale contro il traffico illecito di beni culturali
Il 14 novembre del 1970 venne elaborata a Parigi la Convenzione universalmente riconosciuta come il primo strumento legislativo sulle misure da adottare per interdire e impedire gli illeciti relativi all’importazione, all’esportazione e al trasferimento di proprietà dei beni culturali.
Nel 2020, a distanza di 50 anni, l’UNESCO indisse, in ricordo di quella data, la Giornata Internazionale contro il traffico illecito di beni culturali col fine di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema ancora oggi di estrema attualità,
In seno alla Giornata Internazionale, The Journal of Cultural Heritage Crime, La Sapienza Università di Roma e Art Crime Project APS hanno organizzato il Convegno di Studi Database e archivi per il contrasto ai crimini contro il patrimonio culturale. L’iniziativa è giunta al terzo appuntamento, dopo aver dato voce nelle precedenti edizioni alle principali istituzioni preposte alla tutela e alla ricerca accademica impegnate, ognuna per le proprie finalità, al contrasto dei fenomeni illeciti contro il patrimonio culturale e, successivamente, ai musei italiani quali presidi impegnati nel quotidiano nella promozione di una cultura della legalità.
Nella giornata presso Sapienza Università di Roma e’ stata la volta dell’incontro tra le istituzioni nazionali ed internazionali impegnate contro il traffico illecito dei beni culturali, gli scavi clandestini e i rischi a cui sono soggetti i luoghi della cultura e la dolorosa dispersione del patrimonio archeologico e culturale, in particolare l’interesse era sui database e gli archivi creati per supportare il lavoro di contrasto al traffico illecito ed ai crimini contro il patrimonio. All’azione fondamentale dei corpi di polizia dedicati alla lotta a tutte le azioni illecite contro il patrimonio, in primis i Carabinieri per la tutela del Patrimonio Culturale, si affianca l’attività delle più importanti organizzazioni internazionali, istituzioni universitarie e centri di ricerca che interverranno illustrando i progetti in corso, aventi come oggetto lo studio scientifico del patrimonio disperso, i materiali provenienti da sequestro, la gestione dei depositi, gli studi sulla provenienza e sull’autenticità dei manufatti che entrano nelle collezioni museali.
Nel corso della giornata e’ stato conferito il Premio ‘Paolo Giorgio Ferri‘, alla sua prima edizione, istituito in memoria del magistrato che ha dedicato la propria vita professionale alla tutela del patrimonio culturale e al contrasto del traffico illecito di beni culturali. Il riconoscimento nasce con l’intento di onorare, con cadenza annuale, personalità che si siano distinte per l’impegno, la competenza e la visione nel campo della protezione dei beni culturali. La scelta di intitolarlo a Paolo Giorgio Ferri, figura centrale nelle politiche italiane di recupero e restituzione, ha voluto ribadire il valore etico e giuridico del suo contributo, che ha ridefinito un modello di cooperazione tra magistratura, forze di polizia e istituzioni museali a livello internazionale. Il premio assegnato in questa occasione rappresenta il simbolo di una continuità ideale tra la memoria e l’attualità del contrasto ai crimini contro il patrimonio.
La Giornata del 14 novembre come un momento di incontro e di scambio di buone pratiche tra tutti gli attori coinvolti nella lotta alla cultura dell’illegalità e del crimine contro il patrimonio, ma anche di riflessione sulle modalità di narrazione e sensibilizzazione dei pubblici verso una sempre più attenta e collaborativa cultura della legalità.
#carabinieriTPC
#ArmadeiCarabinieri
#TUTELAPATRIMONIOCULTURALE
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La rinascita americana sui semiconduttori tra Tsmc e Intel
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Mentre Tsmc agisce come capo-filiera della parte produttiva dei semiconduttori dell’intelligenza artificiale, Intel continua a leccarsi le ferite. L'analisi di Aresu.
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Come misurare i (reali) progressi dell’intelligenza artificiale? Report Economist
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Un gruppo di esperti sta valutando con dati e previsioni verificabili l’effettiva evoluzione dell’intelligenza artificiale oltre le promesse delle grandi aziende. I primi risultati
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Un riassunto completo della vicenda chatcontrol raccontata sul sito di Mullvad
Il #chatcontrol è di nuovo in discussione.. Nel Consiglio dell'UE (gli Stati membri), diversi paesi continuano a lavorare su nuove versioni del disegno di legge. L'ultima bozza, presentata nel novembre 2025, è stata presentata con un branding e una semantica diversi, ma comporterebbe sorveglianza di massa , scansione dei dati privati tramite intelligenza artificiale, obbligo di documento d'identità per l'utilizzo dei servizi di messaggistica e, con un testo legislativo vago, il rischio di una scansione obbligatoria (anche per i servizi con crittografia end-to-end) in futuro.
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@Rosetta_45 sì ma non basta più.
Come ho già scritto da un'altra parte, stavolta hanno passato il limite. Questi hanno riproposto chatcontrol neanche un mese dopo che gli era stato detto chiaro e tondo che non doveva passare. Questi non sono politici, questi sono una recidiva!
Credo che ormai sia giunto il momento di "attaccare".
Dobbiamo fare come gli ucraini che è vero che devono cercare di difendersi disperatamente sulla linea del fronte: loro sanno che al momento devono giocare in difesa e sanno che ai russi non importa il fatto di non vincere tutte le offensive, perché ai russi basta vincerne qualcuna ogni tanto. A questo punto, gli ucraini non resta che far saltare ai russi qualche raffineria, qualche deposito di armi e qualche testa di generale.
Ora mi sembra che sia giunto il momento che i movimenti per la privacy inizino a smettere di giocare in difesa e inizino ad attaccare sul serio questi politici pericolosi, facendo il vuoto intorno a loro, facendo emergere gli scandali che li circondano, sensibilizzando i loro elettorati, spaventando i loro finanziatori e anche producendo materiale satirico che consenta di far emergere quanto sono patetici, incapaci, servi e pericolosi.
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CHE LO SPAZIO SIA CON L’IA
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Le opinioni sul futuro dell’intelligenza artificiale, sue applicazioni, impatti, modifiche economiche e sociali, etica sono molte e coprono tutto lo spettro...
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#TECNOLOGIA
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Furti d'auto hi-tech: smantellata a Palermo e Milano un'organizzazione criminale con collegamenti internazionali
Il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo, con il supporto della Compagnia di Alcamo e del Nucleo Investigativo di Milano, ha eseguito 5 decreti di perquisizione e 3 sequestri preventivi d'urgenza di conti correnti nei confronti di 3 indagati, accusati di far parte di un'associazione per delinquere finalizzata al furto aggravato di autovetture, alla ricettazione e alla diffusione di strumenti informatici illeciti.
L'operazione si inserisce in un'attività più ampia coordinata da Eurojust, l'Agenzia dell'Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale, e condotta in parallelo anche in Francia e nel Regno Unito. Le indagini sono partite da elementi forniti dagli inquirenti francesi, che avevano individuato una banda dedita alla produzione e rivendita di dispositivi elettronici in grado di avviare auto con chiavi non codificate, aggirando i sistemi di sicurezza di numerosi marchi automobilistici di fascia alta.
Il principale sospettato costruiva dispositivi elettronici personalizzati dal 2022. Vendeva altoparlanti riprogrammati (sì, altoparlanti!) in grado di sbloccare auto di lusso. I prezzi variavano da 3.000 a 50.000 euro a dispositivo, distribuiti in 17 paesi europei e in tutto il mondo tramite messaggistica crittografata. La polizia francese ha notato un picco nei furti di specifici modelli di veicoli e ha ricondotto il furto a questi altoparlanti modificati.
Tra i principali interlocutori del leader francese è emerso un palermitano — già noto alle forze dell'ordine — ritenuto figura tecnica di spicco e già imputato in un procedimento per fatti analoghi. Secondo la Procura di Palermo, il gruppo avrebbe trasformato il furto d'auto in un business tecnologico globale, progettando e commercializzando dispositivi capaci di bypassare i sistemi di sicurezza dei veicoli di lusso.
Gli indagati avrebbero potuto contare anche su complici insospettabili, tra cui il titolare di un'officina autorizzata di un noto marchio automobilistico, che avrebbe fornito chiavi originali successivamente inviate in Cina per la decodifica. Il principale sospettato si sarebbe recato più volte a Dubai per testare l'efficacia dei dispositivi su auto di fascia alta.
Consapevoli della natura illegale delle loro attività, gli indagati avrebbero cercato di cancellare ogni traccia compromettente, commentando tra loro gli arresti dei "concorrenti" europei. Le indagini hanno rivelato che i dispositivi venivano venduti anche online e nella sede milanese della società riconducibile agli indagati spesso ad acquirenti noti per reati di furto d'auto.
Per eludere eventuali sequestri, i proventi sarebbero stati versati su conti correnti online, anche all'estero, ora sottoposti a sequestro preventivo. Durante le perquisizioni, i Carabinieri hanno rinvenuto in un'abitazione a Palermo un laboratorio tecnologico dotato di strumentazione avanzata per la realizzazione dei dispositivi, e in un locale a Milano due apparecchi OBD (On-Board Diagnostics) completi di chiavi auto, uno dei quali pronto per la spedizione, oltre a un elenco dettagliato degli invii effettuati in tutto il mondo.
fabrizio reshared this.
We don't need AI. AI needs us.
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lgsp
in reply to m3nhir • • •Anche io ho verificato, ed erano disabilitate. È anche vero che sullo smartphone, qualche tempo fa, google mi aveva chiesto se volevo attivare feature "smart" di gmail e non so quale altra app, avevo risposto "no". Magari rispondendo sì, avrei trovato una situazione diversa
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m3nhir
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Floreana
in reply to m3nhir • • •Da me erano attive e non le ho certo accese io!
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Informa Pirata
in reply to Floreana • •@Floreana tra i contatti che conosco di persona un paio ce le avevano attive. In effetti come ha ricordato @lgsp può essere colpa dei dark pattern delle app di Google.
Quando non possono fregarti per ignoranza, ci provano con i pop.up e con la fretta nel toglierli, poi con la presbiopia e, se non basta, prima o poi ti prenderanno semplicemente per stanchezza.
Del resto lo smartphone non è tuo, ma loro...
@m3nhir
Sandro Santilli 🇮🇹
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