F-35 italiani alle esercitazioni israeliane “Lightning Shield”
di Antonio Mazzeo –
Pagine Esteri, 28 luglio 2022 – Quattro cacciabombardieri F-35 dell’Aeronautica militare italiana sono in Israele per partecipare a una complessa esercitazione aerea nel deserto del Negev con i velivoli “cugini” delle forze armate israeliane utilizzati nei bombardamenti in Siria.
Il comando dell’Israeli Air Force ha reso noto che martedì 23 luglio ha preso il via nel sud di Israele l’esercitazione bi-nazionale Lightning Shield (letteralmente Scudo di Fulmine). Le attività addestrative avranno la durata di una settimana e vedono la partecipazione di un imprecisato numero di cacciabombardieri F-35I “Adir” del 118th Lions dello Squadrone Sud e del 140th Golden Eagle Squadron dell’Aeronautica israeliana e quattro caccia F-35 del 13° Gruppo Volo del 32° Stormo dell’Aeronautica italiana di stanza nello scalo aeroportuale di Amendola (Foggia). Tutti i velivoli sono stati trasferiti nella base aerea di Nevatim (denominata in codice Air Force Base 28), localizzata nei pressi della città di Be’er Sheva nel deserto del Negev.
All’esercitazione partecipa anche il 122nd Nachshon Squadron israeliano, reparto d’eccellenza delle più moderne guerre elettroniche, che opera con gli aerei “Gulfstream G-500” nelle tre varianti Eitam (CAEW) Shavit (intelligence) e Oron (l’ultima acquisita dall’Israeli Air Force che ha enormemente potenziato le capacità di intelligence, sorveglianza e riconoscimento). Come sottolinea il sito specializzato The Avionist, gli italiani “hanno una grande familiarità con questi aerei dato che l’Aeronautica militare utilizza la variante CAEW”. Tra l’altro proprio un Gulfstream G-500 del 14° Stormo di Pratica di Mare, con una sofisticata apparecchiatura elettronica a bordo di produzione israeliana, viene impiegato quasi con frequenza quotidiana per operazioni top secret nel Mar Nero e in Est Europa dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina.
“L’esercitazione Lightning Shield rappresenta una pietra miliare nella continua collaborazione tra le nostre forze armate, mentre rafforza il legame unico tra le nostre nazioni”, riporta in un tweet l’Aeronautica israeliana. “Essa contribuirà inoltre a migliorare le competenze dell’F-35 “Adir” e a espandere le sue capacità a possibili scenari operativi”. L’Israeli Air Force non fornisce altri particolari sulle finalità addestrative di Scudo di fulmine, ma come rileva ancora The Avionist è prevedibile che l’esercitazione sia stata pianificata in vista dell’impiego dei cacciabombardieri in “un’ampia varietà di teatri operativi”, dato che l’F-35 è considerato “un aereo multiruolo contro differenti minacce aeree e terrestri avanzate”.
La versione “Adir”, nota anche come The Mighty One (Il Potente) è unica nel suo genere tra i cacciabombardieri F-35 di quinta generazione adottati da nove paesi e che sono in grado di svolgere gli strike con armi nucleari. Israele ha sottoscritto un accordo con Lockheed-Martin, l’holding statunitense che ha prodotto i velivoli da guerra, per ottenere modifiche specifiche all’architettura del caccia, ai sistemi di comunicazione e intelligence e alle suite per la guerra elettronica, con l’aggiunta di pod per il lancio di missili aria-aria.
“Fino ad oggi Israele rimane l’unica nazione che ha utilizzato l’F-35 Lightning II in operazioni di combattimento”, scrive l’analista Maya Carlin del Center for Security Policy di Washington. “Nel 2018 I’Aeronautica militare israeliana ha impiegato la sua flotta di F-35I Adir per portare a termine una serie di attacchi aerei in Siria. Il generale Amikam Norkin ha inoltre dichiarato che l’Israeli Air Force sta volando con gli F-35 in tutto il Medio oriente e ha anche attaccato un paio di volte in due differenti fronti, senza però aggiungere altri dettagli”.
Sempre secondo l’analista Maya Carlin, anche se Israele non ammette che Lightning Shield è diretta contro le minacce che potrebbero giungere dall’Iran, è “però certo che l’Aeronautica vuole perfezionare le capacità necessarie a potenziali situazioni di guerra con il principale paese nemico”. Carlin aggiunge che lo scorso mese di maggio Israele ha svolto un’esercitazione lunga un mese in cui sono stati simulati attacchi contro l’Iran con l’impiego di armi nucleari. “L’attività addestrativa congiunta israelo-italiana Lightning Shield svilupperà ulteriormente e perfezionerà le qualità dei caccia dell’Israeli Air Force”, conclude l’analista del Center for Security Policy.
Nel giugno 2021 sei cacciabombardieri F-35 israeliani hanno partecipato all’esercitazione aeronavale Falcon Strike nei cieli dell’Italia meridionale, congiuntamente ai velivoli di guerra delle aeronautiche di Italia, Stati Uniti d’America e Regno Unito. I velivoli dell’Israeli Air Force furono trasferiti ad Amendola insieme ad alcuni cacciabombardieri F-16 A/B del 116th Squadron e a un G550 del 122th Squadron. Falcon Strike ha avuto come obiettivo centrale “l’integrazione degli aerei da guerra di quarta e quinta generazione così come lo sviluppo della cooperazione tra le forze aeree partner per sviluppare l’interoperabilità durante le operazioni”, come ha riferito lo Stato maggiore dell’Aeronautica italiana.
Lightning Shield prende il via nel Negev dieci giorni dopo la visita in Italia di una delegazione del ministero della difesa israeliano guidata dal generale Amir Eshel, direttore generale del ministero della difesa, già comandante in capo dell’Aeronautica militare dal 2012 al 2017. A Roma gli israeliani si sono incontrati in particolare con il segretario generale della difesa e direttore nazionale degli armamenti, generale Luciano Portolano. “Gli incontri si sono svolti in un clima di reciproca stima e collaborazione e hanno permesso di consolidare ulteriormente le già eccellenti relazioni in atto tra Italia e Israele, con particolare riferimento al rafforzamento della cooperazione industriale, attraverso la condivisione di nuove aree di collaborazione da sviluppare con il pieno coinvolgimento delle rispettive Forze Armate”, scrive l’ufficio stampa della Difesa. “Il costante dialogo strategico tra le parti ha inoltre permesso di confrontarsi in modo schietto, sincero e proficuo sul tema delle sfide imposte dagli attuali scenari di crisi internazionale e sul contesto in cui le parti intendono cooperare”. Pagine Esteri
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Guerra ucraina: la neutralità salvifica della Cina
Perchè la Cina non può aderire alle pressioni dell'Occidente di prendere le distanze da Mosca e perchè non può aderire alle pressioni opposte provenienti da Mosca
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Rilascio Lemmy v0.16.6: correzioni di bug (19-07-2022)
Scritto da @dessalines@mastodon.social e @nutomic@soc.ialis.me, 19-07-2022
Alcune correzioni di bug:
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Ucraina: l’estate del nostro scontento
Da una parte la 'Russia eterna', Stato e civiltà allo stesso tempo. Dall’altra -in modalità 'guerra per procura'- gli Stati Uniti e il loro 'eccezionalismo'
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Trudeau è colpevole di ‘genocidio culturale’
Il Primo Ministro canadese Justin Trudeau sta compiendo un 'genocidio culturale' contro il suo stesso popolo.
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La telefonata Biden – Xi è stata un’occasione persa
I leader hanno dedicato molto più tempo a puntare il dito che a discutere di questioni sostanziali come Taiwan e il cambiamento climatico
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Cretino contraddittorio
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Crescere
La recessione, più che essere uno spettro da cui fuggire, sembra essere una condizione gradita alle propagande politiche, più a loro agio con la sovvenzione che con la produzione. Per tanta parte della cultura politica italiana equidistribuire la miseria è ideale considerato più nobile rispetto al promuovere la ricchezza. I dati resi pubblici dal Fondo monetario internazionale dovrebbero essere una buona base per ragionare, non per piagnucolare.
L’Italia è il solo Paese sviluppato per cui le previsioni sono state riviste al rialzo, per l’anno in corso. Segno che, nella prima parte dell’anno, non sono stati commessi errori. Hanno festeggiato facendo cadere il governo.
Per il 2023 la previsione di crescita non solo si riduce, ma diventa la più bassa in Europa: 0.7%. La Germania dovrebbe arrivare a 0.8, che non è una grande differenza, ma neanche una consolazione (piuttosto, il Regno Unito è posizionato allo 0.5, alla faccia dell’affare Brexit). Crescere dello 0.7 non è recedere, ma è poco, è meno di quel che serve, come è anche la conseguenza del rialzo dei tassi d’interesse in un Paese troppo indebitato (i titoli tedeschi sono ridiscesi sotto l’1%, il che non porta bene ai nostri). Sarà il caso di ricordare che quel debito è un ostacolo alla crescita e un attentato alla sovranità. Sarebbe interessante che nei programmi elettorali si trovasse almeno un cenno al taglio della spesa pubblica improduttiva, se non altro per rendere meno prive di fondamento le promesse di sgravi fiscali e maggiori spese sociali.
Da quegli stessi dati, però, riemerge quel che sappiamo da molto tempo: il mondo, nel suo complesso, continua a crescere: 3.2% quest’anno e 2.9 il prossimo. In recessione ci va la Russia, con -6% ora e -3.5 nel 2023. Prendano nota i devoti alla potenza russa e gli spiantati delle sanzioni che non funzionano. Se il Mondo cresce l’ambiente è positivo per i Paesi esportatori. E noi lo siamo.
Tutto sta a essere capaci non solo di usare i fondi europei, ma di farlo con il massimo profitto e la massima efficienza, superando pezzi indecenti di arretratezza interna. L’effetto moltiplicatore di ricchezza non è legato tanto alla loro spesa, ma al farlo puntando ad aumentare la produttività. Che sia un’occasione irripetibile sembra una frase fatta, ma a sentire tanta politica sembra ci si rassegni alla disfatta. Crescere si può eccome, mettendosi al passo e al vento del Mondo che chiede i nostri prodotti. Il che comporta investire nella formazione, gettando alle ortiche la ridicolaggine di esami di Stato passati dal 99.9% dei candidati. Comporta aiutare chi ne è fuori ad entrare nel mondo del lavoro, non a restarne fuori. Puntare a che le aziende abbiano margini per investire in innovazione, non solo per la contrattazione salariale. Ricordarsi che la sovranità è data dalla credibilità, non dalla sempre insufficiente prodigalità. Se cominciamo a dire che a 35° percepiti (da chi? come?) si smette di lavorare, anziché approntare pause e rinfresco, si perpetua l’idea che il lavoro sia una disgrazia e non una conquista (inoltre facendo finta di non sapere che in quei lavori all’aperto il tasso di irregolarità è alto, senza cassa integrazione e non seriamente contrastato).
Il cantiere nel Pnrr non è solo la capacità di redigere progetti e dare loro attuazione nei tempi e nei modi stabiliti. Onestamente. È già molto, ma è solo una parte, perché il resto consiste nell’accompagnare quegli investimenti con i cambiamenti, con le necessarie riforme. Alcune realizzate, altre impostate, altre ancora da farsi. Accarezzare rendite e star dalla parte di chi vuol proteggere il proprio mercato impedendone la crescita è la ricetta sicura per il declino.
La maledizione dei riformisti è di doversela vedere da soli contro corporazioni e rendite, nel mentre i massimalisti son lì a lamentare che non è mai abbastanza. Questa trappola ci inchioda da trenta anni. Invece crescere si può, si deve ed è la sola cosa socialmente sana che possa farsi.
La Ragione
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Poesis - Vietri sul Mare 2022, VIII edizione del concorso internazionale di poesia per le studentesse e gli studenti degli Istituti di secondo grado. Gli elaborati devono essere inviati entro il 31 luglio.
Info ▶️ miur.gov.
Ritratto in piedi di Gianna Manzini
Questo libro, vincitore del premio Campiello nel ’71, è in pratica l’ultima opera di Gianna Manzini, scrittrice italiana “scoperta” da Eugenio Montale. Il romanzo, dedicato alla memoria del padre, riconduce il lettore ai conflitti sociali del primo Novecento in Toscana.
iyezine.com/ritratto-in-piedi-…
Ritratto in piedi di Gianna Manzini
Questo libro, vincitore del premio Campiello nel '71, è in pratica l’ultima opera di Gianna Manzini, scrittrice italiana “scoperta” da Eugenio Montale.In Your Eyes ezine
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Avversari non nemici
Giorgia Meloni e il fascismo
11 giugno 1984. Passò a miglior vita Enrico Berlinguer. Due giorni più tardi ai funerali parteciparono un milione di cittadini. Al feretro del segretario del Pci, tra lo stupore dei presenti, giunse anche Giorgio Almirante.
Il 22 maggio 1988. Fu la volta del leader del Msi. Alle esequie gli resero onore Nilde Iotti e Giancarlo Pajetta. Sono trascorsi più di trent’anni. Un’altra epoca, altri uomini, un’altra politica. Ma soprattutto, un’altra dignità della politica. Fatta di riconoscimento reciproco, di avversarie non di nemici.
Qualche sera fa, dopo un tweet della Fondazione Einaudi, mi è tornato alla mente questo episodio, alto, della storia politica italiana. Al solo affermare che Giorgia Meloni non possa essere chiamata fascista, attacchi sistematici – e a tratti violenti– si sono abbattuti sul profilo social della Fondazione che ho l’onore di presiedere.
Non scrivo per trovar conforto. Ho spalle sufficientemente larghe e conosco bene le perversioni della propaganda pre-elettorale e il fenomeno dei troll. Vorrei semmai riflettere sulla degenerazione che ci avvolge e di cui anch’io mi sento parte. Da liberale, condivido poco o nulla del programma di FdI.
Mi separano la visione del mercato, l’idea di Europa, la prospettiva del rapporto individuo-autorità. Credo nella concorrenza, come motore di progresso e benessere. Giorgia Meloni difende i balneari e i tassisti. Credo nel processo di integrazione europea e in istituzioni sovranazionali con più poteri. Fratelli d’Italia chiede maggiore sovranità nazionale. Mi riconosco in Alde, gruppo liberale al Parlamento europeo. Il leader di FdI è il presidente dei Conservatori.
La divisione non potrebbe essere più netta. Le differenze radicali che vi sono tra noi, tuttavia, non mi impediscono di riconoscere dignità alla sua proposta politica e anche ai progressi che ha fatto in questi anni. Durante l’ultimo trentennio, straziati dalla fictio cdx-csx, ci siamo buttati addosso fango e ingiurie. Comunisti! Fascisti! Le pseudo-coalizioni si sono rette sulla paura dell’altro.
Forse è giunto il momento di dire basta. Basta alla semplificazione e alla demonizzazione dell’avversario politico. Torniamo al pluralismo delle idee e al rispetto reciproco. Giorgia Meloni è una fascista? Sicuramente no. E tuttavia, a quel 24% di cittadini italiani che credono nella destra italiana, evidentemente delusi dalle scelte effettuate nelle ultime legislature, vorrei dire che i dazi doganali metterebbero in ginocchio il nostro settore produttivo, conducendo a licenziamenti e povertà.
Vorrei spiegar loro che meno Europa significa meno diritti, meno pace, meno progresso, meno ricchezza per tutti. Se in molti Paesi occidentali avanza una destra statalista e sovranista, il liberalismo ha il dovere di essere critico con sé stesso e riflettere sulle sue esternalità negative.
Spieghiamo ai cittadini perché credere nelle proposte liberali. Molto semplicemente, è il gioco della democrazia. E comunque, Giorgia Meloni non è fascista. Fatevene una ragione.
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Perdono
Se si chiede perdono si deve anche ammettere le colpe, senza remore, sinceramente, fino in fondo. Bergoglio ha fatto bene a chiederlo per il modo in cui la chiesa che ora lui guida si è comportata con i nativi. Se, però, le questioni di fede e quel che la fede detta non sono materia qui discutibile, diverso è per le questioni storiche e per le ricostruzioni ispirate a pregiudizi non condivisibili.
Tra il 1863 e il 1966 le organizzazioni cattoliche canadesi hanno sottratto ai nativi all’incirca 150mila bambini, per educarli secondo i dettami della fede ecclesiastica. Annesso a una di queste scuole è stato anche rinvenuto un cimitero, segreto, dove i piccoli morti venivano seppelliti. Gli abusi sono stati molti e vergognosi. Non fu, però, un trattamento riservato ai nativi d’America. I gesuiti lo praticavano anche in Italia, rapendo i bambini ebrei. Il piccolo Mortara, in quel di Bologna, fu sottratto con la forza alla famiglia e mai più restituito, semmai educato in seminario e ordinato sacerdote. L’uso della violenza per diffondere la fede intride ancora le mura di non poche sedi vaticane. A Roma, facendo pochi passi, ci si può spostare dal palazzo dove fu processato Galileo a quello in cui si amministrava la propaganda della fede, per giungere alla piazza dove fu arso vivo Giordano Bruno. Di tanto in tanto arrivano richieste di perdono (Wojtyla lo chiese per Galileo), ma nessuno dei richiedenti odierni ha alcuna responsabilità. Ovviamente. Lo chiedono a nome di una istituzione che agisce in continuità, universale e immutabile.
Se è così, però, Bergoglio ha provato a subordinare l’azione della chiesa, e dei gesuiti in particolare, alla volontà dei governi colonialisti. Perdonateci, per essere stati dalla loro parte. Ma la chiesa non era dalla parte del colonialismo, ne era semmai parte. E il colonialismo non è il male incarnato, che scontri per il dominio e schiavitù esistevano anche prima e perdurarono anche distante. L’avere scoperto nuovi continenti non è una colpa. Semmai un merito. Non vorrei che una eventuale associazione colonialisti debba chiedere scusa per non essere riuscita a fermare quanti approfittavano di scoperte e conquiste per convertire a suon di roghi, torture e rapimenti. È un inganno logico: non erano due mondi, ma il medesimo (già travagliato da guerre religiose interne, tanto che si convertiva con la violenza anche per evitare che a farlo fossero, magari civilmente, i protestanti pellegrini, già rinnegati e perseguitati).
Il mondo prima dell’arrivo dei coloni non era una specie di Tahiti à la Gauguin. Semmai è il mondo post Seconda Guerra Mondiale che ha generato filoni anti occidentali che pretendono l’Occidente sia la causa di tutti i mali, pretendendo “migliori” anche costumi e tradizioni che evocando un mondo perso. Senza che tutto il perduto debba essere rimpianto.
In ogni caso, Bergoglio e i suoi predecessori hanno un indiscutibile merito: presentatemi un pope ortodosso che chiede scusa per i domini russi o un monaco cinese che lo faccia per le pulizie etniche dell’impero. Che questo nostro mondaccio non sia poi malaccio lo dimostrano anche le richieste di perdono. Accettabili o meno.
La Ragione
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Scuola, il Mef autorizza l'assunzione di 94.130 posti e 361 dirigenti scolastici per l'a.s. 2022/23.
«La democrazia non è a rischio, quello che manca al Paese sono politici davvero capaci» intervista a Sabino Cassese su Il Messaggero
L’ex giudice della Consulta: i cittadini devono valutare i programmi, invece di pensare all’allarme destra
Professor Sabino Cassese, le preoccupazioni per la possibilità che Giorgia Meloni vada a Palazzo Chigi le sembrano giustificate?
«Se si è schierati da una parte opposta sì, perché si teme di essere perdenti; se la preoccupazione invece riguarda la tenuta del sistema politico costituzionale introdotto 74 anni fa, le preoccupazioni non sono giustificate. Ritengo che libertà e democrazia, ai diversi livelli del potere politico (cioè Unione europea, Stato, regioni, comuni) siano sufficientemente radicati per non temere che una forza politica, di destra o di sinistra, possano metterli in dubbio. Diversi i timori che possono sorgere da esperienze recenti di altri Paesi, come l’Ungheria. Ma ritengo che un certo grado di verticalizzazione del potere possa essere realizzato senza violare lo Stato di diritto e le libertà, perché l’Italia ha anticorpi sufficienti per mettere in guardia e correggere derive o illiberali, o non democratiche. Se questi non bastassero, ci sono i vincoli esterni di degasperiana memoria, sui quale tanto insistette Guido Carli».
Perché anche i suoi alleati di centrodestra sembrano così ostili a questa ipotesi? Sono solo calcoli politici? Meloni capo del governo sancirebbe la fine di una lunga stagione della politica italiana, in cui il polo conservatore si è identificato in Berlusconi e nella Lega.
«La fluidità e la frammentazione dell’elettorato italiano, che si riflettono nelle forze politiche, nonché le ulteriori suddivisioni tra le forze politiche (non dimentichiamo i guelfi e i ghibellini), fanno sì che alla concorrenza tra le coalizioni si accompagni la concorrenza nelle coalizioni».
C’è anche una motivazione sessista?
«Mi auguro proprio di no: sono 74 anni che vige la Costituzione; essa dispone che tutti i cittadini sono eguali, indipendentemente dal sesso. Il fatto che la leader di Fratelli d’Italia sia donna dovrebbe, al contrario, giocare a suo favore, visto che finora alla Presidenza del Consiglio dei ministri sono andati uomini e che dei circa 5mila membri del governo solo meno del 7 per cento è stato di sesso femminile».
A Fratelli d’Italia viene rimproverata la sua origine di partito di destra radicale e nostalgica.
«Più che storie pregresse credo che sia importante il giudizio degli italiani sui programmi. Mi aspetto che cittadini maturi valutino le forze politiche in base alle risposte che esse danno a domande del tipo seguente: vi preoccupa il calo demografico del nostro Paese e quale rimedi pensate di poter introdurre per evitarlo? Come vorreste porre rimedio alle debolezze del servizio sanitario nazionale, che conoscevamo e che sono state messe in luce dalla pandemia? Quali provvedimenti proponete di adottare per contrastare il declino della scuola, migliorare il tasso di scolarizzazione del nostro Paese, aumentare gli anni della scuola dell’obbligo, evitare gli abbandoni, motivare gli insegnanti? Questi ed altri problemi simili debbono essere il metro di paragone per giudicare le forze politiche, quando si presentano all’elettorato».
L’altra critica che si rivolge a Fratelli d’Italia riguarda la carenza di una classe dirigente adeguata: le sembra un partito in grado di esprimere figure politiche e amministrative di livello, adeguate a guidare il Paese in un momento così difficile?
«Non conosco a sufficienza i quadri dirigenti di Fratelli d’Italia. So che nella nostra tradizione buoni politici sono venuti o dall’esperienza delle amministrazioni locali, oppure dalle professioni, oppure dalla classe insegnante. Se potessi dare un consiglio alle forze politiche, suggerirei di portare in Parlamento anche qualche persona che si è formata nell’alta amministrazione, perché la politica separata dall’amministrazione corre il rischio della irrealtà. Penso che le forze politiche dovrebbero riservare qualche posto tra i candidati a tecnici capaci, per ripetere l’esperienza fatta da altri politici in passato (penso a Craxi che volle Giugni in Parlamento perché sapeva che i problemi del lavoro sarebbero stati centrali in quegli anni). Insomma, una classe dirigente si forma nella società civile, nelle sue strutture. Questo perché le strutture di partito sono divenute, ormai da numerosi anni, esangui. I partiti, che dovrebbero essere lo strumento principale della democrazia del Paese, sono essi stessi non democratici».
Intervista di Pietro Piovani su Il Messaggero
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The Queen Is Dead Volume 66 - Motorpsycho / My Sleeping Karma
Tornano i Motorpsycho con un disco che ancora una volta guarda al futuro partendo da un passato ancora non scritto. " Atma " dei My Sleeping Karma è il secondo ed ultimo disco di questa puntata, un disco oscuro ed ipnotico, ad altissimi livelli.
Newsletter 26/07/2022 - Dossier sanitario: il Garante privacy sanziona due Asl per accessi abusivi - Ricerca medica: via libera del Garante Privacy al consenso a "fasi progressive" - Pa: attenzione a quando si pubblicano dati on line - Garanti Ue: lo Spa
NEWSLETTER N. 493 del 26 luglio 2022 Dossier sanitario: il Garante privacy sanziona due Asl per accessi abusivi Ricerca medica: via libera del Garante Privacy al consenso a "fasi progressive" Pa: attenzione a quando si pubblicano dati on line Garanti...
RILEGGIAMO
RILEGGIAMO “Non piangete la mia morte” di Bartolomeo Vanzetti, edito da Barbès
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“Non piangete la mia morte” di Bartolomeo Vanzetti, edito da Barbès
In questo volume sono raccolti alcuni scritti di Bartolomeo Vanzetti, pescivendolo piemontese emigrato nel 1908 negli Stati Uniti all’età di vent’anni: “Una vita proletaria”, le lettere ai familiari e la requisitoria che egli fece ai giudici che di l…In Your Eyes ezine
“Luglio col bene che ti voglio (vedrai non finirà)”
Estate. Umidità. Canicola. Cicale. Sudore.
Questi gli ingredienti di questi giorni. Nell’ordine che preferite.
Mentre cerco di raccogliere le idee e convogliarle in un qualcosa che abbia un senso logico, l’occhio mi cade sul calendario e mi rendo conto che siamo in quel periodo dell’anno in cui dilaga sui social network la triste gara a chi posta per primo le immagini del 20 luglio 2001.
iyezine.com/luglio-col-bene-ch…
“Luglio col bene che ti voglio (vedrai non finirà)”
Mentre cerco di raccogliere le idee e convogliarle in un qualcosa che abbia un senso logico, l’occhio mi cade sul calendario e mi rendo conto che siamo in quel periodo dell’anno in cui dilaga sui social.....Marco Valenti (In Your Eyes ezine)
THE QUEEN IS DEAD VOLUME 65 – SUPASONIC FUZZ / BLACK CAPRICORN
Per il primo disco non ci allontaniamo di molto dalla sede di In Your Eyes e siamo ad Imperia per il nuovo lavoro dei Supasonic Fuzz, uno dei migliori gruppi liguri e non solo per quanto riguarda hard rock stoner e fuzz. Per chiudere un grandissimo ritorno, quello dei sardi Black Capricorn con " Cult of blood " dove si vola altissimi.
Non è successo niente: Draghi lascia il posto al suo pilota automatico
"Così, proprio mentre Draghi abbandona Palazzo Chigi sbattendo la porta, la sua spregiudicata agenda politica neoliberista rientra dalla finestra attraverso il nuovo strumento di politica monetaria della BCE. Davanti al fallimento politico dell’ennesimo governo tecnico imposto al Paese, la classe dirigente europea rispolvera l’arma del ricatto del debito che tanto efficace si è dimostrata, in passato, come strumento di disciplina delle economie europee a suon di spread.
Gli eventi di questi ultimi giorni ci ricordano anche che, quale che sarà l’esito delle elezioni del prossimo 25 settembre, il programma di governo è già pronto ed è scritto nero su bianco nel PNRR, messo a punto dall’esecutivo Draghi e vincolante per chiunque uscirà vittorioso dalle urne per tutta la durata della legislatura, pena l’esplosione dell’instabilità finanziaria sotto la spinta della BCE."
La divinità chiamata Welfare
Oggi vi parlo di welfare, cioè quell’ideologia malsana che da più di 200 anni ormai ci perseguita.
Encyclopaedia Britannica descrive lo stato di welfare come “un concetto di governo in cui lo Stato gioca un ruolo centrale nella protezione e promozione del benessere economico e sociale dei suoi cittadini. Lo stato di welfare di solito include anche servizi come la scuola pubblica, la sanità pubblica e case popolari.”
Penso che la diffusione dell’ideologia del welfare sia stata l’inizio del tracollo della civiltà umana, e credo che oggi rappresenti il pericolo più grande per la nostra libertà, privacy e autodeterminazione. Prima di spiegarvi il perché vorrei però ripercorrere la nascita dello stato di welfare negli Stati Uniti, attraverso l’incredibile lavoro di Murray Rothbard, che ne scrisse sapientemente nel suo libro “The Progressive Era”.
Ideologia e potere economico
Il seme del welfare venne piantato in America all’inizio del 19° secolo. Secondo Rothbard il welfare fu il prodotto dell’unione d’intenti di una particolare ideologia e del potere economico di alcune grandi corporazioni.
L’ideologia di cui parla Rothbard è quella protestante del “Postmillennial Pietism”, che durante i primi anni dell’800 si diffuse, soprattutto in nord America a macchia d’olio. Come vedremo, questa dottrina religiosa fu il carburante ideologico per la nascita e proliferazione del movimento Progressista, che attraverso un’azione statale sempre più paternalistica arrivò a creare nelle prime decadi del 1900 ciò che oggi conosciamo come stato di welfare.
Da una parte avevamo quindi una legione di intellettuali protestanti alla ricerca di potere e prestigio, dall’altra grandi corporazioni che cercavano di ottenere il monopolio di mercato attraverso l’intervento di Stato. Queste due forze, insieme, avevano tutto ciò che serviva per sfruttare il potere statale a proprio piacere.
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Il PD non è alternativo alla destra - Contropiano
«Su ogni tema di fondo del governo da trent’anni il PD fa scelte di destra liberista, tali che a volte permettono persino alla destra ufficiale di scavalcarlo “a sinistra”.
[...]
Da trent’anni i dirigenti del partito democratico fanno capire che in fondo votare non conti nulla. Perché le scelte di politica internazionale, economica, sociale sarebbero tutte sostanzialmente obbligate. Lo vuole l’Europa, lo vuole la NATO, lo vogliono i mercati, lo vuole la fedeltà euroatlantica.
[...]
Il Partito Democratico è uno dei primi responsabili dello smottamento a destra della politica italiana e non ha alcuna vera credibilità nell’essere un ostacolo ad essa. A parte la propaganda che gli forniscono i mass media confindustriali.
Il PD non è alternativo alla destra perché è anch’esso un partito di destra, che da trent’anni occupa il campo della sinistra.
La vera crisi democratica del paese è l’assenza di una vera alternativa alla destra. Quella che bisogna provare a costruire, alle elezioni e dopo di esse.»
🟣 Dopo quattro anni di lotte per il diritto alla privacy, @noyb.eu ha fatto un salto di qualità e presentato una quantità record di denunce.
Leggi tutto nel loro Rapporto Annuale 2021:
noyb.eu/en/annual-report-2021-…
Annual Report 2021 out now!
2021 marks noyb’s fourth year of fighting for the right to privacy. We have taken things up a notch by filing a record-breaking amount of complaints:noyb.eu
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Annual Report 2021 out now!
Relazione annuale 2021 in uscita! il 2021 segna il quarto anno di lotta di noyb per il diritto alla privacy. Abbiamo aumentato il numero di denunce, raggiungendo un livello record
Che cos'è Bookwyrm e come importare dati da altri servizi
Un grazie a @FediTips da cui riprendo questo post
BookWyrm è una piattaforma di social reading aperta e federata ed è l'alternativa del Fediverso a GoodReads di Amazon.
Maggiori informazioni su BookWyrm sono disponibili all'indirizzo joinbookwyrm.com/it e un elenco di server a cui è possibile collegarsi all'indirizzo joinbookwyrm.com/instances.
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Sei un ricercatore o una ricercatrice?
Ciao!
Cerchiamo un ricercatore o una ricercatrice nel periodo tra settembre e dicembre 2022, per un progetto di analisi e approfondimento sul tema della tutela dei diritti digitali in Italia.
La figura scelta affiancherà la lead researcher svolgendo un lavoro di raccolta e analisi di dati e informazioni, contatto con alcune realtà associative e creazione di contenuti su due tematiche in particolare: la censura di comunità marginalizzate online (lgbtq+, migranti, realtà politiche dal basso) e l’assegnazione di benefit sociali ai migranti.
Requisiti fondamentali richiesti sono:
- Interesse per i temi della privacy, dell’anonimato, della sicurezza informatica e dell’ingiustizia sociale;
- Visione politica della tecnologia e del dominio digitale nel quale viviamo;
- Background di ricerca sul tema dell’immigrazione e della discriminazione di comunità vulnerabili;
- Conoscenza delle realtà associative italiane nel settore dell’immigrazione;
- Laurea triennale e/o magistrale in Sociologia e ricerca sociale o affini;
- Capacità di scrittura e di analisi.
E’ preferibile avere avuto almeno una recente esperienza di lavoro in team di ricerca sociale in Italia o all’estero.
Oltre a ciò è richiesta una buona conoscenza della lingua inglese, dell’ambiente macOs o Windows, del funzionamento delle Pubbliche amministrazioni italiane e della gestione migratoria nel nostro paese.
La collaborazione è autonoma e si svolgerà indicativamente a partire dalla prima settimana di settembre. Il compenso è di 3.200 euro lordi, comprensivi di eventuale ritenuta d’acconto o IVA, a fronte di un impegno richiesto di 2 giorni a settimana.
La collaborazione si svolgerà da remoto, anche se ogni due settimane è previsto un incontro di coordinamento a Milano.
Le candidature sono aperte fino al 25 agosto 2022.
Se siete interessati inviateci il vostro curriculum vitae allegando anche una lettera di motivazione a:
vi contatteremo appena possibile!
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...qualcuno ha notizie di che fine abbia fatto l'istanza rizomatica.org? ...non è più raggiungibile...
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Come la nostra impronta digitale sociale ci frega
Questa storia, più pratica che mai, è secondo me incredibile.
Non solo dimostra a cosa possano arrivare le loli con troppo tempo libero, tipo me; mostra come chiunque tra noi abbia una specie di "impronta digitale personale" che, se non adeguatamente mascherata, ci può far identificare.
Note importanti
Prima di iniziare, peró, devo precisare qualche cosina.
Visto che l'unica cosa che io voglio è condividere una storia che ritengo essere interessante ed avere qualche spunto di riflessione - ed il mio hobby non è rovinare la vita alle persone - alcuni dettagli sono omessi dal racconto, mentre altri invisibilmente alterati, al fine di rispettare la privacy del soggetto della storia. I suoi nomi vecchi e nuovi saranno letteralmente sostituiti, rispettivamente, da "Deadname" e "Censurato".
Il tutto, comunque, diventerà chiaro leggendo.
Un ricordo speciale
Allora, questa storia a dire il vero inizia almeno 8 o 9 anni fa.
Non ricordo con esatta precisione quando, ma diciamo che in quel periodo scoprii Deadname. Creava contenuti sul Web e, oltre al fatto che mi piacevano molto, non c'è granché da dire in più.
Un po' di tempo dopo, con mio gran dispiacere, annunciò che avrebbe smesso di creare nuova roba. Da un giorno all'altro disse tipo che gli spazi social che al tempo erano i suoi correnti non rappresentavano più la sua persona, o una roba simile.
Poco più tardi, inoltre, ha anche fatto sparire i suoi vecchi contenuti dalla rete.
Ai tempi non avevo la minima idea di cosa potesse intendere con un discorso simile ma, riguardando indietro con la mia attuale conoscenza, sia riguardo la mia persona che ciò che ho scoperto essere la sua, ho capito perfettamente cosa significa quella frase.
Intanto, nonostante Deadname fosse diventato solo un ricordo passato, gli anni continuano a scorrere e la Terra continua a girare.
In alcune occasioni, il suo personaggio ritorna alla mente, non soltanto a me da sola, ma anche ad altre persone che si ricordano di cosa era.
Per dire, a volte io ed una mia amica, parlando in privato, essendo noi in primis in tale situazione personale, abbiamo scherzato dicendo cose del tipo "Deadname ha cancellato tutto perché doveva transare".
E così, ogni volta, si rideva. Se una cosa del genere, pensata e detta a caso basandoci sul niente, si fosse mai rivelata come vera, allora saremmo ufficialmente diventate Distributrici Universali Ufficiali Basate di redpills.
Una (apparentemente) nuova personalità
Ad ogni modo, torniamo ai giorni nostri; a poche settimane fa, precisamente.
Come praticamente sempre, ero al PC, a fare cose e vederne sul Web. Ad un certo punto, non ricordo nemmeno esattamente come, mi imbatto in un profilo di Censurato, che trovo avere delle cosine interessanti.
Decido di vedere un suo video e, immediatamente, appena lo apro, c'è qualche dettaglio che mi coglie di sorpresa. La voce, in particolare, mi sa di modulata in modo inaccurato. È un concetto che non saprei esattamente spiegare. Insomma, parliamo di quel genere di modulazione che in molte persone non suscita dubbi a parte un "mi sembra strana questa voce", ma che a me, avendo io un'esperienza personale simile (ma direi più fallimentare), fa pensare "ma questa persona è transgender?"
Evidentemente però, in quel momento avevo tra le mani questioni più importanti, perché, tra tutti i suoi profili pubblici, decisi di guardare soltanto al volo le biografie, qualche post testuale originale, alcuni ricondivisi, delle foto tra cui alcuni selfie, e appena qualche secondo di altri video.
Non ho trovato alcun'indicazione, nemmeno velata, al fatto che potesse essere transgender. Mi scoccio subito, chiudo tutto, e torno al mio.
Giusto qualche giorno dopo, mi imbatto nuovamente sul profilo di Censurato. Un diverso video attira la mia attenzione, quindi inizio a guardarlo.
Più ascolto la voce, però, e più il tutto ha un certo che di familiare. In appena un minutino capisco che, la voce stessa, il modo di intonarla, e anche un po' come era realizzato il video.. tutto, tutto aveva un retrogusto di Deadname, nonostante i due personaggi fossero di genere praticamente opposto.
Le indagini cominciano
Decido di far sapere immediatamente questa cosa all'amica di prima che, curiosamente, dice di aver pensato la stessa cosa.
La posta in gioco stavolta è davvero troppo grossa per far finta di nulla, quindi iniziamo via chat a raccogliere elementi, di qualunque tipo, che possano coincidere tra Censurato e Deadname, incrociando tutto quello che possiamo ottenere dell'una persona, e quel poco che ci rimane dell'altra.
Si inizia dagli interessi, che paiono combaciare tutti, anche i più strani. Persino il gusto nei meme di nicchia sembra lo stesso.
Anche alcuni dettagli personali e sociali - come sulla sua famiglia, il suo stato culturale, o la zona in cui vive - sono coerenti con il passato di Deadname (anche se questi dettagli li ricordava solo la mia compagna di indagini, io no).
Qualche contenuto ancora disponibile online, perchè creato in collaborazione con altri creatori, è stato utile a rinfrescare la memoria riguardo ulteriori piccoli dettagli, sulla sua infanzia ad esempio.
Colpo grosso!
Tutte queste scoperte però, per quanto curiose, potrebbero essere state benissimo una serie di coincidenze.
Il colpo davvero grosso, che ha levato ogni dubbio, lo abbiamo però fatto perché:
- Alcuni segni fisici particolari, comparati tra foto di Censurato e alcuni pochi video cancellati (ma che noi conserviamo da anni!) di Deadname, combaciano perfettamente;
- Uno dei servizi online usati da Deadname ai tempi conserva una cronologia, pubblicamente accessibile, di tutti i cambi di username effettuati; l'account che fu creato con il nome di Deadname ha cambiato nel tempo nome, proprio in Censurato.
Caso risolto
Ed è esattamente così, con dettagli sia piccoli che grandi che combaciano perfettamente tra di loro, che il puzzle è ufficialmente completo: i due personaggi investigati sono lo stesso individuo.
La redpill detta senza sapere, quindi, si è rivelata tale.
Io, comunque, non ho idea del perché Censurato abbia dovuto necessariamente imbarcarsi in questa impresa per far perdere le proprie vecchie tracce. Capisco, adesso, perché abbia voluto cancellare i suoi vecchi contenuti: perché il personaggio che in essi figurava non corrisponde più a ciò che è la sua persona odierna a livello di genere - ma non capisco perché far finta che il passato non ci sia mai stato.
Direi che sono abbastanza felice di aver ritrovato dopo tanti anni, anche se come un personaggio un po' diverso, la stessa persona che riusciva ad intrattenermi in passato, e sono felice che ancora abbia la passione di fare ciò che di bello faceva.
L'impronta digitale sociale
Questa storia - che direi a lieto fine, perchè ho svelato un mistero per me importante - ha in sé un lato oscuro ben in vista: si può dire che provi l'esistenza di un'impronta digitale sociale, così mi piace chiamarla, che ogni persona ha.
Con questo termine intendo un vero e proprio identificativo univoco, che permette un po' a chi vuole, se le condizioni base sono soddisfatte, di inquadrare una specifica persona sempre e comunque, nonostante eventuali suoi cambi parziali d'identità.
Quest'impronta la vedo come composta da tutto ciò che è oggettivamente vero su un dato individuo: le cose che gli piacciono, quelle che hanno formato la sua personalità, le sue connessioni sociali, le sue caratteristiche corporee, e le cose che fa o ha mai fatto, oltre a chissà quali altri elementi che ora dimentico.
Non parliamo nemmeno di qualcosa di strettamente legato al mondo online, chiaramente, anche se in alcuni casi, come abbiamo visto ora, alcune cose di noi che toccano Internet vanno a formare elementi forti dell'impronta.
Come proteggersi
Finchè non lo si sta facendo per sfuggire, per dire, alle conseguenze di un'immoralità compiuta, voler resettare la propria impronta sociale, per vivere nel mondo come una persona totalmente nuova, è legittimo; per questo ho protetto l'identità della persona nella storia.
Ma quindi, come si fa?
Proteggersi dal tracciamento è possibile, ma non è affatto semplice. Esattamente come per proteggere i propri computer dal tracciamento Web bisogna usare browser come Tor Browser che - quando comunicano con altri computer - omettono alcuni dati e ne mascherano altri, per proteggere la nostra identità personale dal tracciamento sociale bisogna evitare di condividere troppo di sé con il mondo, arrivando persino a mentire se necessario.
Indubbiamente è impossibile nascondere quali sono alcune delle cose che ci appassionano, se abbiamo il desiderio di condividere le stesse con il mondo, e magari scoprire persone a noi affini.
Altre cose, però - ad esempio, che parenti hai, il nome del tuo primo animale domestico, che posti frequenti, o come è iniziata la tua passione per qualcosa - se stai cercando di cancellare il tuo passato per porti come una persona totalmente nuova, è meglio non dirle ai quattro venti.
Come la nostra impronta digitale sociale ci frega - blogoctt - sitoctt
Questa storia, più pratica che mai, è secondo me incredibile. Non solo dimostra a cosa possano arrivare le loli con troppo tempo libero, tipo me; most...sitoctt.octt.eu.org
Landini in ginocchio da Draghi: il triste declino del sindacato italiano | La Fionda
"Ci sarebbe da ridere, se non fossimo tanto delusi e depressi nel vedere quanto sta accadendo nel paese, quanto gli ultimi continuino a soffrire nella loro solitudine, quanto il sindacato si venda e si svenda tradendo la Costituzione. Il pesce puzza dalla testa, vero, ma adesso è il momento che la coda dica qualcosa e che qualcuno (politicamente) voli fuori dalla finestra."
today.it/politica/draghi-dimis…
Draghi annuncia le sue dimissioni
Lo ha annunciato durante il Consiglio dei ministri, iniziato dopo il colloquio fra il premier e il Capo dello Stato MattarellaRedazione (Today)
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Sono svegli, alla microsoft…
Registrati qui (non spammano) e scaricati un po' di bei suoni da mandare a microsoft come file allegato, tipo
freesound.org/people/Nizerg/so…
Ha-ha-ha.wav by Nizerg
Microphone: AKG C414 Preamplifer: Dbx 286a Audio-Interface: Makie Onyx 1220i (Mixier)Freesound
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rag. Gustavino Bevilacqua reshared this.
Tecnologia a scuola: né McDonald's alla mensa, né Google in aula
È iniziato oggi a Barcellona il primo congresso internazionale sull’educazione digitale democratica e l’open edtech: congress.democratic-digitalisa…
La conferenza ha le sue radici nella Proposal for a Democratic and Sovereign Digitalisation of Europe presentata dalla associazione catalana Xnet e pubblicata dall'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea.
Questi gli obiettivi dell’incontro internazionale:
1 - Fornire strumenti di analisi alle scuole, agli insegnanti, alla comunità educativa, ai legislatori e al pubblico in generale per comprendere, in primo luogo, il contesto, la cultura digitale, i problemi e le opportunità che offre nel contesto educativo e, in secondo luogo, per proporre la progettazione di una didattica e di strategie educative digitali da una prospettiva innovativa, agile, umanistica e rispettosa dei diritti umani.
2 - Condividere il codice pubblico creato a Barcellona sulla base del Piano di Digitalizzazione Democratica per l'Educazione di Xnet per aggiungere talenti e generare opportunità e crescita: presentazione internazionale della suite DD a codice pubblico open source che prevede, fin dalla progettazione e per default, la protezione dei diritti digitali e della sovranità dei dati della comunità educativa. Attualmente è in fase di implementazione in 12 scuole della città.
Qui sotto il link al video della presentazione della Suite Educativa DD:
yewtu.be/watch?v=MJdXgW-XxWw
Come si vede, il secondo obiettivo prevede la presentazione della piattaforma didattica Suite Educativa DD, una reale alternativa al modello dominante di Google Classroom.
Il quotidiano di Barcellona El periodico, in un articolo intitolato Tecnologia a scuola: né McDonald's alla mensa, né Google in aula, presenta così l’iniziativa: “Xnet ha sviluppato un'alternativa all'offerta di Google: un software libero e verificabile: Suite Educativa DD. [...] Per chi non vede la portata del problema, Xnet usa un semplice paragone: come tutte le famiglie hanno chiaro che non vogliono McDonald's nella mensa scolastica, così Google è l'equivalente a livello tecnologico in classe. Quindi, dicono, non dovremmo nemmeno volere Google nelle aule. "Si tratta di porre fine al monopolio di Google in classe. Vivere senza Google a scuola", riassumono.
@maupao @informapirata :privacypride: @Scuola - Gruppo Fediverso @Alexis Kauffmann
International Event on Democratic Digital Education
12-13-14 July 2022 Barcelona. Rights, Culture and EdTech. Free access to the entire educational community. Accredits 20 hours of teacher training.dd-admin (Curso Digitalización Democrática)
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Scuola - Gruppo Forum reshared this.
Fabio Manganiello
in reply to Andrea Russo • • •chi non si oppone senza se e senza ma alla guerra imperialista russa è seduto dal lato sbagliato della storia, e verrà giudicato come oggi giudichiamo chi non ha condannato senza mezzi termini Mussolini o Hitler.
Dei calcoli di convenienza della Cina me ne faccio poco. Qui non è una questione di convenienza, qui è una questione di rispettare l'integrità territoriale di un altro Stato sovrano, e su queste cose non ci sono né compromessi, né neutralità.
Andrea Russo
in reply to Fabio Manganiello • •Fabio Manganiello
in reply to Andrea Russo • • •