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Armi a Kyiv, la Camera dà luce verde. Domani Crosetto al Copasir


Oggi la Camera ha dato il via libera definitivo al decreto legge Ucraina, che proroga al fino 31 dicembre 2023 la cessione da parte italiana di materiali militari al Paese impegnato nel conflitto iniziato dalla Russia. M5S E AVS CONTRARI Il testo è stato

Oggi la Camera ha dato il via libera definitivo al decreto legge Ucraina, che proroga al fino 31 dicembre 2023 la cessione da parte italiana di materiali militari al Paese impegnato nel conflitto iniziato dalla Russia.

M5S E AVS CONTRARI

Il testo è stato definitivamente approvato a Montecitorio con 215 voti a favore e 46 contrari (Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra e il deputato Paolo Ciani del Partito democratico). Dichiarando il voto contrario del Movimento 5 Stelle, il deputato Marco Pellegrini ha definito “inaccettabile” l’aggressione russa – ma non ha mai citato il leader Vladimir Putin – e dichiarato in Aula: “Durante questo anno la strategia dell’Occidente si è focalizzata sull’invio costante di armi e così facendo ci stiamo avvicinando pericolosamente allo scoppio di un conflitto ancor più vasto, magari con l’utilizzo di armi nucleari, come più volte ha minacciato di poter fare o di voler fare la Federazione Russa. Adesso invece servono negoziati di pace, non armi. Fermatevi! Fermatevi prima che sia troppo tardi”.

LE DICHIARAZIONI DI CALOVINI (FDI)

Con il via libera, “l’Italia si pone ancora una volta in prima linea a sostegno di Kiev e a fianco degli storici alleati. Il governo Meloni, insieme a Fratelli d’Italia, è compatto al fianco del popolo ucraino, vittima della brutale invasione russa del febbraio scorso”, ha dichiarato Giangiacomo Calovini, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Affari esteri a Montecitorio. “L’Italia, qualora ci fossero stati incomprensibili dubbi, si conferma un partner serio e affidabile a livello internazionale, sempre dalla parte dell’Alleanza Atlantica e a favore della libertà e della democrazia. Il nostro ruolo a livello geopolitico è chiaro e faremo tutto ciò che è necessario per assicurare una pace giusta all’Ucraina”, ha aggiunto.

IL SESTO PACCHETTO IN PREPARAZIONE

Pellegrini è uno dei membri del Copasir che domani ha in agenda l’audizione di Guido Crosetto, ministro della Difesa. Quest’ultimo nei giorni scorsi ha dichiarato che il sesto decreto di aiuti all’Ucraina, il primo del governo presieduto da Giorgia Meloni, è “in preparazione”. Venerdì, in occasione della riunione del Gruppo di Contatto per la difesa dell’Ucraina a Ramstein, in Germania, aveva riferito che ci si aspetta “nelle prossime settimane un inasprimento della guerra con un aumento esponenziale degli attacchi via terra” e ha aggiunto che “bisogna passare dalle parole ai fatti nel più breve tempo possibile”.

DOMANI CROSETTO AL COPASIR

Domani alle ore 8, il ministro verrà ascoltato dalle commissioni riunite Difesa e Affari esteri, sulle linee programmatiche del suo dicastero. Nella stessa giornata, alle ore 16, Crosetto sarà in audizione al Copasir. È attraverso il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica a Palazzo San Macuto che, nel caso in cui decreto venga secretato così come annunciato, verrà informato il Parlamento. “In collaborazione con la Francia stiamo finalizzando l’invio del Samp-T, e comunque ci sono altre azioni a cui lavoriamo riservatamente”, ha dichiarato nei giorni scorsi Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, al Corriere della Sera.


formiche.net/2023/01/armi-ucra…



Quando ho bisogno di un patentino per drone?


Probabilmente sei un appassionato di droni oppure sei una persone che con questo tipo di dispositivo ha intenzione di costruire una carriera lavorativa. In qualunque situazione tu sia, potresti aver sentito parlare della presenza di patentino per drone, una particolare tipologia di licenza che serve a ‘guidare’ i droni in maniera tale da non avere […]

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Consigli degli esperti per scommettere in modo sicuro ed efficace


Chi si approccia al mondo del betting per la prima volta può legittimamente avere qualche preoccupazione su quanto sia sicuro scommettere online. In generale, internet viene ancora visto come un ambiente insidioso, che può celare minacce e pericoli. Illustriamo di seguito i consigli e i suggerimenti degli esperti per scommettere in tutta sicurezza e godersi […]

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Corea del Nord: i test missilistici aumenteranno nel 2023


Per tutto il 2022, la penisola coreana ha assistito a un persistente aumento delle tensioni a causa della baldoria senza precedenti di test missilistici di Pyongyang e delle esercitazioni militari congiunte di rappresaglia su larga scala della Corea del Sud con gli Stati Uniti. Finora il 2023 è stato più o meno lo stesso. Entro […]

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Un punto di svolta nella politica commerciale degli Stati Uniti


Il dicembre 2022 ha evidenziato quanto sia cambiata la politica commerciale degli Stati Uniti negli ultimi anni. Si è tentati di dare la colpa dei cambiamenti all’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, le cui opinioni protezionistiche erano fortemente sostenute e dichiarate chiaramente. Molti osservatori sono rimasti sorpresi dal proseguimento da parte dell’amministrazione Biden di […]

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Il Segretario Generale Andrea Cangini sarà ospite a Coffee Break – La7


Il Segretario Generale della Fondazione Luigi Einaudi Andrea Cangini sarà ospite a Coffee Break, su La7, il giorno mercoledì 25 gennaio dalle ore 09:40. L'articolo Il Segretario Generale Andrea Cangini sarà ospite a Coffee Break – La7 proviene da Fondazi

Il Segretario Generale della Fondazione Luigi Einaudi Andrea Cangini sarà ospite a Coffee Break, su La7, il giorno mercoledì 25 gennaio dalle ore 09:40.

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Banche centrali, corsa all’oro per appianare le perdite


Nel 2022 le banche centrali avranno acquistato la più grande quantità di oro della storia recente. Secondo il World Gold Council, gli acquisti di oro da parte delle banche centrali hanno raggiunto un livello che non si vedeva dal 1967. Le banche centrali del mondo hanno acquistato 673 tonnellate in un mese e nel terzo […]

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Innovazione, il dilemma tra competizione e sopravvivenza


Da tempo si sente parlare dell’innovazione come una leva potenzialmente a disposizione per l’azienda per mantenere la propria competitività, ma anche necessaria per affrontare gli attuali mercati sempre più globalizzati. Indubbiamente la c.d. transizione

Da tempo si sente parlare dell’innovazione come una leva potenzialmente a disposizione per l’azienda per mantenere la propria competitività, ma anche necessaria per affrontare gli attuali mercati sempre più globalizzati. Indubbiamente la c.d. transizione digitale già ha cambiato in maniera profonda e decisiva le aspettative ed i comportamenti culturali e le dinamiche di mercato in tutti i settori, e si manifesta in termini di “capacità digitali” in senso lato (anche in termini di canali o asset aziendali) che sono fortemente differenziali rispetto al precedente contesto già di pochi anni fa: per questo si cita spesso il concetto di “digital disruption”. La velocità con la quale gli effetti della digital disruption si sono mostrati in ogni ambito e contesto settoriale, amplificata dalla “globalizzazione” che caratterizza ormai quasi tutti i mercati, ha dimostrato che difficilmente le aziende avranno la possibilità di sopravvivere se non mostrano una rapida capacità di adattamento al contesto evolutivo del mercato. Basti pensare all’accelerazione avuta durante e dopo la pandemia Covid.

Dunque più che un’opportunità, o una leva per le aziende/ manager particolarmente preziosa per i grandi e complessi progetti di trasformazione (post merger integration, turn around, ecc.), l’innovazione attualmente rappresenta l’attitudine indispensabile necessaria per garantire la propria sopravvivenza. L’innovazione si associa molto spesso ad “invenzioni” tecnologiche sofisticate in grado di cambiare completamente un settore di business, ma nel recente passato sono state le innovazioni di processo che più frequentemente hanno cambiato completamente la catena del valore del business anche in mercati consolidati e maturi, ne è un esempio emblematico Uber. A prescindere da ogni considerazione relativa al quadro normativo e regolatorio, dove ciascuno può avere una propria posizione, è certamente evidente come una tecnologia disponibile e diffusa applicata in modo innovativo abbia potuto cambiare un intero settore in modo irreversibile.

La progressiva digitalizzazione delle imprese e la pressione competitiva da parte di aziende provenienti da mercati internazionali obbliga, a mio avviso, le aziende nazionali ad identificare interventi di utilizzo della tecnologia disponibile per rendere il proprio modello di business più solido meno rischioso, rafforzando l’efficacia ed in alcuni casi l’efficienza nel rapporto con il proprio mercato. “L’innovazione di processo”, intendendola nell’accezione più ampia del termine, identifica interventi per favorire l’adozione delle tecnologie disponibili da parte delle aziende per accelerare il proprio processo di digitalizzazione. Ad esempio un ambito che ritengo di grande efficacia per avviare progetti di digitalizzazione, che allo stesso tempo è di relativa facilità di implementazione, è l’applicazione della Robotic Process Automation (RPA) ovvero l’automazione attraverso applicativi di robotizzazione di processi aziendali che possono essere applicati a qualsiasi ambito. Non si tratta necessariamente di un’applicazione di intelligenza artificiale, ma anche solo di rendere automatiche attraverso un software attività operative o di controllo che oggi rappresentano molto spesso attività a basso valore aggiunto. La robotizzazione dei processi ha moltissime valenze es. in alcuni casi rende economicamente sostenibili alcuni controlli di business e quindi più efficace l’impatto sul proprio mercato, in altri casi elimina inefficienze di processo, in attività a bassissimo valore aggiunto. Inoltre rappresenta in alcuni casi anche un più agevole modalità di lettura dei dati di business a fronte di un minore sforzo di integrazione tra sistemi a supporto dell’azienda, in special modo nelle medie aziende.

In azienda la digitalizzazione dovrebbe essere un elemento portante della strategia aziendale, volto a cogliere nuove opportunità o rendere più sostenibili il proprio modello di business, infatti la trasformazione digitale:

  • non consiste esclusivamente nell’implementazione e adozione delle nuove tecnologie, ma rappresenta l’occasione per ripensare il proprio modello di business, renderlo scalabile e migliorarne la competitività
  • consente di sviluppare internamente nuove competenze orami necessarie per competere, creando una cultura aziendale reattiva ai cambiamenti dei propri mercati di riferimento
  • definisce nuove modalità di interazione con il proprio ecosistema (clienti/fornitori), con lo scopo di facilitare la scalabilità del business (es. c.d. “integrazione a monte”)

L’innovazione generata attraverso la trasformazione digitale con l’uso di tecnologia già disponibile, per il fatto che non richiede ingenti investimenti, consente l’utilizzo più efficiente del capitale e quindi una maggiore crescita a parità di risorse investite.

La crescita dimensionale è un tema centrale per la competitività dell’azienda, è opinione oramai diffusa, anche alla luce delle evidenze di mercato, che per competere in una dimensione ormai sempre più globale è certamente necessario avere una dimensione adeguata, intesa come la dimensione che consente ad una impresa di avere la capacità di anticipare nuovi trend ed allo stesso modo di aumentarne la resilienza in momenti di shock improvvisi. Nei momenti di crisi è mostrato dalle evidenze che le aziende leader consolidano ulteriormente la propria posizione competitiva.

Il tessuto tipico del nostro paese è caratterizzato da una presenza maggiore delle Piccole e Medie Imprese (c.d. PMI) rispetto agli altri paesi Europei. La classificazione comunitaria prevede la classificazione delle aziende per numero di addetti mostra che in Italia mostra che sulle ca. 4,2 milioni di imprese nel 2020, quelle con più di 50 addetti sono circa 27’000 e generano il 57% del valore della produzione, il 69% degli investimenti ed impiegano piu del 50% dei lavoratori dipendenti.

I medesimi dati di 5 anni prima mostrano come l’incremento della numerica delle aziende con più di 50 addetti sia cresciuta del 5%, mostrando una crescita percentuale più che doppia in termini degli investimenti lordi in beni materiali e dei lavoratori dipendenti. Interessante sarà avere un confronti con le stesse dimensioni post pandemia covid.

La competitività del nostro Paese è certamente condizionata dalla crescita del tessuto delle imprese nazionali in mercati oramai aperti e globalizzati e certamente le iniziative del Governo volte alla modernizzazione del nostro sistema produttivo vanno in questa direzione.
Sono sicuramente trainanti in questa ottica le aziende medio-grandi capaci anche di creare un indotto ed un ecosistema diffuso ed adeguato per il nuovo contesto competitivo.

Certamente la digitalizzazione delle imprese gioca anche un ruolo chiave per avere per l’export, in questo senso ridurre il gap rispetto agli altri paesi dell’e-commerce nazionale potrebbe rappresentare una leva per favorire la commercializzazione dei prodotti Made in italy e favorire la riprese delle filiere produttive nazionali.

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Irish Data Protection Authority gives € 3.97 billion present to Meta.


L'Autorità irlandese per la protezione dei dati personali consegna a Meta 3,97 miliardi di euro. L'Autorità non sarebbe in grado di valutare i benefici finanziari derivanti dalle violazioni del GDPR da parte di Meta. Il DPC ha chiuso un occhio sui ricavi generati da Meta dalla violazione del GDPR dal 2018. Ignorando la richiesta dell'EDPB di includere le entrate illecite di Meta, ha ridotto la multa di 3,97 milioni di euro. Financial gift for Meta?


noyb.eu/en/irish-data-protecti…



Auguri a tutti gli operatori dell'informazione! Oggi si celebra San Francesco di Sales che 100 anni fa venne proclamato Patrono dei Giornalisti. Ecco i consigli di Pio XI per l'occasione...


OGGI SI CELEBRA SAN FRANCESCO DI SALES CHE 100 ANNI FA VENNE PROCLAMATO PATRONO DEI GIORNALISTI

@Giornalismo e disordine informativo

«Ma vorremmo che da queste solenni ricorrenze precipuo vantaggio ritraessero tutti quei cattolici, che con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina. Ad essi è necessario, nelle discussioni, imitare e mantenere quel vigore, congiunto con moderazione e carità, tutto proprio di Francesco. Egli, infatti, con il suo esempio, insegna loro chiaramente la condotta da tenere. Innanzi tutto studino con somma diligenza e giungano, per quanto possono, a possedere la dottrina cattolica; si guardino dal venir meno alla verità, né, con il pretesto di evitare l’offesa degli avversari, la attenuino o la dissimulino; abbiano cura della stessa forma ed eleganza del dire, e si studino di esprimere i pensieri con la perspicuità e l’ornamento delle parole, in maniera che i lettori si dilettino della verità. Se si presenta il caso di combattere gli avversari, sappiano, sì, confutare gli errori e resistere alla improbità dei perversi, ma in modo da dare a conoscere di essere animati da rettitudine e soprattutto mossi dalla carità. E poiché non consta che il Sales sia stato dato a Patrono dei ricordati scrittori cattolici con pubblico e solenne documento di questa Apostolica Sede, Noi, cogliendo questa fausta occasione, di certa scienza e con matura deliberazione, con la Nostra apostolica autorità diamo o confermiamo, e dichiariamo, mediante questa Lettera Enciclica, San Francesco di Sales, vescovo di Ginevra e Dottore della Chiesa, celeste Patrono di essi tutti, nonostante qualsiasi cosa in contrario.»

Il testo dell'Enciclica Rerum omnium perturbationem, pubblicata da papa Pio XI su San Francesco di Sales

cc @Antonio Spadaro @civcatt@mastodon.uno @Marco Vitale🇻🇦🇮🇹🇪🇺🇺🇦



Bria - Country Covers Vol.2


Bria è una musicista e cantante del gruppo post-punk Frigs e fa parte del gruppo di Orville Peck il famoso crooner country pop uno dei più grandi innovatori moderni del country americano, e nel tempo libero fa dischi deliziosi per conto suo come questo. “Country Covers Vol.2”, pubblicato da Sub Pop Records, è un ep composto da sei piccoli capolavori di rifacimenti di canzoni country in chiave country pop e moderna, fresca e molto valida.

iyezine.com/bria-country-cover…

@Musica Agorà @Poliverso notizie dal fediverso @arte



Investire in Difesa per contare di più nella Nato. Scrive Dreosto (Lega)


Il mutato scenario geopolitico in seguito all’invasione della Federazione Russa dell’Ucraina ha accelerato alcune dinamiche che impongono un rafforzamento della difesa e della sicurezza dell’Italia. La concorrenza strategica proveniente da attori ostili s

Il mutato scenario geopolitico in seguito all’invasione della Federazione Russa dell’Ucraina ha accelerato alcune dinamiche che impongono un rafforzamento della difesa e della sicurezza dell’Italia.

La concorrenza strategica proveniente da attori ostili statuali (e non) è destinata a crescere nei prossimi anni e saremo chiamati ad affrontare delle sfide alle quali non possiamo e non dobbiamo farci trovare impreparati. Queste sfide stanno evolvendo e al contempo stanno divenendo sempre più complesse. Proprio la crisi ucraina ha dimostrato la pericolosità della guerra ibrida poiché accanto a minacce cosiddette tradizionali e prevenienti dai domini classici come quello terrestre, aereo e navale, si sono aggiunte altre tipologie di azioni ostili ibride provenienti dal cyberspazio, dallo spazio o con azioni di interferenza attraverso campagne di disinformazione e propaganda.

Per questo e considerando l’ampliamento del concetto di minaccia alla sicurezza nazionale, è necessario rafforzare le difese sia tradizionali che ibride e armonizzare il sistema Paese proiettato verso l’estero proprio per innovarlo e rafforzarlo.

Considerando la ritrovata nuova centralità del Mediterraneo allargato, quadrante di primario interesse per il nostro Paese, l’Italia si riscopre in una posizione strategica in cui grazie alle missioni all’estero e alla rete diplomatica, ricopre un ruolo chiave per la ricerca della pace e della stabilità in un’area interessata da fenomeni crescenti di destabilizzazione e da conflitti di intensità variabile.

Le missioni di autorevoli esponenti di questo governo – dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai ministri Matteo Piantedosi (Interno), Antonio Tajani (Esteri) e Guido Crosetto (Difesa) – in aree strategiche per l’interesse nazionale italiano come Algeria, Egitto, Balcani, Tunisia, fanno capire quanta attenzione ci sia da parte di questa maggioranza al fronte Sud della Nato e come sia necessario che noi italiani torniamo ad esercitare un’influenza decisiva in quell’area che fu il Mare Nostrum. Dalla sicurezza dei corridoi per l’approvvigionamento energetico (e qua un occhio di particolare interesse dovrebbe essere rivolto al potenziale del gasdotto Eastmed), ai cavi sottomarini per la trasmissione dei dati ai flussi migratori che possono essere utilizzati da attori ostili come arma per una guerra ibrida, il Mediterraneo è cruciale per la sicurezza non solo del nostro Paese, ma dell’Europa intera. L’Italia ha la possibilità di essere il capofila tra gli alleati per ricoprire un ruolo strategico per la sicurezza di tutti i partner internazionali e per accrescere anche il suo peso specifico nei consessi internazionali e non possiamo perdere questa occasione.

Inoltre, con una struttura organizzativa di esteri e difesa armonizzata e integrata in ambito nazionale – anche con i centri di eccellenza per la ricerca e le università – e internazionale con i nostri partner europei e dell’Alleanza Atlantica, si pongono le basi per inserirsi anche in nuove iniziative industriali – che daranno vita a una rivoluzione tecnologica nei domini classici e in quelli cyber e spazio nonché nell’ambiente cognitivo – per affrontare con competitività le nuove sfide provenienti da ambienti ostili e dalle nuove tecnologie.

In questa direzione va l’inserimento nell’ultima legge di bilancio della partecipazione dell’Italia al fondo Nato Innovation Fund, strumento chiave per investimenti per tecnologie duali rilevanti per la sicurezza dell’Alleanza Atlantica. Esempio che conferma gli impegni assunti dall’Italia in sede internazionale con i partner e alleati. Bene anche i finanziamenti al fondo per l’attuazione della strategia nazionale per la cyber sicurezza, per favorire investimenti per l’autonomia tecnologica e che deve andare di pari passo con il rafforzamento dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Come detto, la cyber sicurezza deve essere una priorità per difenderci da attori ostili e da minacce ibride alle quali non possiamo farci trovare impreparati.

Di particolare interesse anche la nascita del Polo nazionale della subacquea. Necessità derivante dalla crescente domanda di protezione delle infrastrutture critiche nazionali sottomarine come i corridoi strategici legati all’approvvigionamento energetico, alla connettività, alla presenza di gasdotti e di dorsali sottomarini per la trasmissione del traffico dati e che come tali devono essere sorvegliati e protetti.

Ma più in generale, vorrei evidenziare come sia necessario anche aprire una riflessione su come coniugare al meglio gli aiuti per il sacrosanto diritto di autodifesa dell’Ucraina con il mantenimento degli strumenti tecnologici e high-tech necessari per la difesa territoriale dell’Italia. Alcuni, prima del 24 febbraio, caldeggiavano gli smantellamenti delle forze armate e consideravano estinta un minaccia militare esterna mentre ora è chiaro a tutti – o almeno dovrebbe esserlo – l’importanza di continuare ad avere un esercito, un’aeronautica e una marina capaci di saper proteggere il Paese e reagire ove e quando necessario, con tutti i sistemi e gli strumenti di ultima generazione. Ecco che l’investimento nel comparto Difesa si è riscoperto cruciale e, come detto, è necessario aprire anche un dibattito sui tempi di rimpiazzamento degli armamenti che decidiamo di offrire e magari lavorare alacremente per completare la dotazione di sistemi di difesa nazionali. È necessario dare impulso e accelerare la produzione di strumentazioni strategiche e di alto livello tecnologico per la Difesa nostra, dell’Alleanza Atlantica e per dare più incisività ai nostri contingenti militari all’estero.

Per cui bene investire in Difesa ma attenzione a farlo in maniera sinergica e strutturata per evitare che parte degli sforzi risultino vani. Penso e ritengo che una maggiore collaborazione a livello europeo sia auspicabile ma sempre rimarcando una fondamentale cooperazione con l’Alleanza Atlantica e con gli alleati d’oltreoceano. Se si chiede di essere ascoltati e avere una voce in capitolo all’interno della Nato è necessario che il costo di questa non pesi solo sulle spalle di alcuni. È necessario che l’Italia faccia la propria parte, anche dal punto di vista economico. Investire in Difesa significa rispettare i patti presi con i partner internazionali e dimostrarsi affidabili, puntare su innovazione e ricerca tecnologica e garantire anche gli aspetti occupazionali.


formiche.net/2023/01/investire…



Oggi si celebra la quinta Giornata Internazionale dell’Istruzione, proclamata nel 2018 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.


Data Protection Authorities support noyb's call for fair yes/no cookie banners


Le autorità per la protezione dei dati sostengono l'appello di noyb per la creazione di banner per i cookie "sì/no" corretti Una task force del Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha pubblicato una bozza di relazione in risposta alle 700 denunce di cookie banner da parte del Noyb. Cookie Banners


noyb.eu/en/data-protection-aut…



#uncaffèconluigieinaudi ☕ – Questo è il compito storico e permanente…


Questo è il compito storico e permanente […] della città industriale: consentire all’uomo di dedicare la maggior parte del suo tempo a procacciarsi i beni d’ozio, i beni che sono connessi con fini proprii della vita; e poiché i fini della vita sono varii
Questo è il compito storico e permanente […] della città industriale: consentire all’uomo di dedicare la maggior parte del suo tempo a procacciarsi i beni d’ozio, i beni che sono connessi con fini proprii della vita; e poiché i fini della vita sono varii e infiniti, vario e ricco e infinito è il campo a cui l’ingegno umano può applicarsi, in maniere genialmente diverse e tutte attraenti e tutte liberamente scelte, per fornire i beni d’ozio


da Dell’uomo, fine o mezzo, e dei beni d’ozio, «Rivista di storia economica», settembre-dicembre 1942

L'articolo #uncaffèconluigieinaudi ☕ – Questo è il compito storico e permanente… proviene da Fondazione Luigi Einaudi.


fondazioneluigieinaudi.it/unca…



Il mistero della neve di Encelado | Passione Astronomia

"Uno strato di neve insolitamente profondo ricopre Encelado, la luna di Saturno, e gli scienziati hanno alcune ipotesi su come potrebbe essersi formato"

passioneastronomia.it/il-miste…



Questa è la più dettagliata panoramica della Via Lattea mai realizzata | Passione Astronomia

"Ci sono voluti 2 anni di lavoro, 10 terabyte di dati e ben 21.400 esposizioni, ma il risultato finale è strabiliante. Mostra 3,32 miliardi di oggetti celesti ed è una delle foto più belle mai scattate alla nostra galassia."

passioneastronomia.it/questa-e…




#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



Le opere di Gramsci su LiberLiber


Liber Liber è una biblioteca digitale accessibile gratuitamente, creata da una organizzazione di volontariato che ha come obiettivo la promozione di ogni espressione artistica e intellettuale.
Nella biblioteca si possono trovare alcune opere di Antonio Gramsci.

liberliber.it/online/autori/au…



Che tempo che fa


Vent'anni fa il programma di Fabio Fazio era un'isola nella corrente. Oggi è la corrente.


Scoperti due buchi neri supermassicci in collisione | Passione Astronomia

"In mezzo a una collisione galattica, ci sono i due buchi neri supermassicci in rotta di collisione tra i più vicini mai osservati.
[...]
Una tale fusione può apportare sufficiente materiale nei buchi neri da innescare violente esplosioni che modellano la formazione stellare e altri processi astrofisici che hanno luogo nelle galassie che ospitano i buchi neri stessi."

passioneastronomia.it/scoperti…



Vuoi vedere le tendenze in tutto il Fediverso?

Dai un'occhiata: freebird.network/

Ti mostrerà gli hashtag di tendenza entro intervalli di 1 ora, 12 ore e 24 ore.


Want to see what's trending across the Fediverse?

Check out: freebird.network/

It will show you trending hashtags within 1 hour, 12 hour, and 24 hour intervals.

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Come possiamo sostenere la privacy dei dati e la libertà personale mentre facciamo passi da gigante verso un mondo di trasparenza del cervello? L'intervento di @nxthompson e @NitaFarahany


COME POSSIAMO SOSTENERE LA PRIVACY DEI DATI E LA LIBERTÀ PERSONALE MENTRE FACCIAMO PASSI DA GIGANTE VERSO UN MONDO DI TRASPARENZA DEL CERVELLO? LA CONFERENZA DI NICHOLAS THOMPSON E NITA A. FARAHANY

Siamo pronti alla trasparenza del cervello?
Segnaliamo a tutta la comunità @Etica Digitale una discussione con Nicholas Thompson e Nita A. Farahany che si è tenuta giovedì a Davos durante il World Economic Forum (WEF) che immaginiamo possa interessare gli account di coloro che si interessano di tecnologia, lavoro e risvolti etici (per esempio i follower di @informapirata :privacypride: @Etica Digitale @Tech Workers Coalition Italia ).

In particolare, Nita Farahany, avvocato interessato ai temi etici del Transumanesimo e autrice di "The Battle for Your Brain", durante il suo intervento "Ready for Brain Transparency?" ha affrontato diverse questioni nodali e ha previsto che nel "futuro a breve termine" i dispositivi di interfaccia mentale diventeranno "il modo principale con cui interagiamo con tutto il resto della nostra tecnologia"; ha anche sottolineato che le principali aziende tecnologiche come Meta stanno "studiando modi per rendere questi dispositivi universalmente applicabili" al resto della nostra tecnologia.

La promessa della neurotecnologia di migliorare la vita e di ottenere informazioni sul cervello umano sta crescendo: quella sulla trasparenza del cervello sarà quindi una battaglia fondamentale per evitare che un sogno transumanista divenga un incubo del controllo

Il video dell'intervento è disponibile a questo link



Ma chi costruirebbe le strade?


Un commento alla chiacchierata sull'Arancione Podcast, in cui ho parlato dei nostri temi preferiti: prassiologia e scuola austriaca, Bitcoin, socialismo stradale, moralità e legalità e tanto altro.

Ieri ho avuto il piacere di parlare di anarco-capitalismo, scuola austriaca e molto altro insieme a TheOrangeWay (@Nespa_Bis) in un’intervista del suo Arancione Podcast. Durante l’intervista abbiamo ripercorso e discusso insieme di un interessante episodio del podcast di Saifedean “Who will build the roads w/ Walter Block”, in cui ha intervistato Walter Block.

Walter Block è un economista austriaco e anarco-capitalista che insegna alla School Business di New Orleans. Come moltissime persone, anche lui da giovane era il tipico statalista “liberal” (cioè di sinistra). Fu lui stesso ad affermare: "In the fifties and sixties, I was just another commie living in Brooklyn”. Il suo percorso di redenzione iniziò però nel migliore dei modi, assistendo a una lezione di Ayn Rand. Fu sufficiente una chiacchierata con lei e la lettura di Atlas Shrugged per rinnegare le sue radici socialiste. Fu poi grazie a Rothbard che si convertì definitivamente all’anarco-capitalismo.

Block è famoso per aver scritto il libro Defending the Undefendable in cui affronta e demolisce diversi dogmi statalisti da un punto di vista libertario. La sua intervista offre molti spunti interessanti su cui discutere, che volevo riproporvi anche in forma scritta.

Non tratterò tutti i temi affrontati durante la puntata, quindi per chi volesse qui è disponibile il podcast in cui ne parlo con TheOrangeWay:

4942691Se vuoi, ascoltalo anche su Fountain.fm

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La prassiologia e l’azione umana


Il primo argomento toccato da Saifedean e Block è quello della scuola austriaca e della praxeology. Per praxeology o prassiologia s’intende quella teoria della scuola austriaca che sostiene che:

  • Esistono assiomi fondamentali (leggi economiche) che sono assolutamente veri
  • I teoremi dedotti sulla base di questi assiomi sono quindi assolutamente veri
  • Di conseguenza, non c’è alcun bisogno di testare né premesse né conclusioni
  • In ogni caso, questi teoremi non sarebbero testabili

L’assioma fondamentale della prassiologia è l’esistenza dell’azione umana, di cui Mises scrisse sapientemente. Gli esseri umani esistono ed agiscono. Da questo assioma fondamentale e assolutamente vero nasce e si sviluppa poi tutta la teoria economica austriaca. Alcune delle implicazioni più dirette che arrivano da questo assioma fondamentale sono: la relazione tra scopo e mezzo, le preferenze temporali (alte o basse), la legge del beneficio marginale decrescente, e così via. È l’assioma dell’azione umana che distingue la teoria economica austriaca da tutte le altre.

Rothbard definisce questo assioma come una “legge della realtà”, derivante proprio dall’osservazione della realtà che ci circonda.

Attenzione però: né Mises né libertari o austriaci dicono nulla sulle ragioni dell’azione umana. Non c’è alcun assioma in merito alla razionalità o correttezza dell’azione umana. L’unico postulato è che gli esseri umani agiscono: hanno uno scopo e usano ogni mezzo possibile per raggiungerlo.

Secondo Ayn Rand sono i “valori” ciò che spingono l’uomo ad agire. I valori sono ciò che un individuo agisce per ottenere e perseguire così la sua felicità. Potrebbe essere denaro, ma anche un altro tipo di beneficio psicologico. Un esempio calzante arriva proprio dal protagonista di The Fountainhead, l’architettoHoward Roark. In un passaggio del libro decide di rifiutare un’importante commessa che gli avrebbe fatto guadagnare una piccola fortuna, perché il progetto non era ciò che lui avrebbe voluto fare. Ad Howard Roark piacciono i soldi e gli sono utili, ma non è il denaro il “valore” che lo spinge ad agire. Bensì, la voglia di creare qualcosa di suo, senza ingerenze.

È anche per questo motivo che Rothbard disse che nella “scienza dell’azione umana” è impossibile testare le conclusioni che arrivano dalle leggi economiche fondamentali: i fatti che riguardano la vita e la storia umana sono talmente complessi e con cause diverse tra loro che è impossibile isolarli e testarli in laboratorio.

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Il socialismo stradale


Block prosegue poi su quello che lui chiama socialismo stradale: il monopolio di Stato sulle strade. Lo fa partendo da una semplice osservazione: più di 35.000 persone muoiono ogni anno sulle strade in america.

Gli osservatori dicono che le cause sono molte e diverse: velocità elevata, errori del guidatore, guida in stato di ebrezza, eccetera. Nessuno osa però constatare una verità banale: quando un bene o servizio ha dei problemi, solitamente è colpa del management.

Facciamo l’esempio di un ristorante che fallisce. I motivi, superficialmente, possono essere molti: il cibo faceva schifo, il posto era sporco, la posizione non era ideale, e così via. Ma queste sono solo cause indirette. La causa primaria del fallimento è il proprietario, che non ha assunto uno chef migliore, non ha assicurato un’adeguata pulizia del locale, e non ha scelto con accortezza la posizione in cui aprire il ristorante. La causa ultima ricade sempre sul management.

Chi è il manager del servizio di mercato chiamato strada? Lo Stato. Ciò che è vero per il restante 99.9% dei beni e servizi di mercato deve necessariamente essere vero anche per le strade. Non è quindi assurdo dire che lo Stato è la principale causa delle morti sulle strade.

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Il problema principale, derivante proprio dal monopolio assoluto dello stato, è che non possiamo sperimentare soluzioni diverse. Ad esempio, non possiamo differenziare le velocità in base al contesto specifico o sperimentare tipologie diverse di corsie. Non possiamo neanche sperimentare con diversi materiali e soluzioni di manutenzione.

Se ci fossero strade private con diversi proprietari potremmo verificare empiricamente le differenze sul numero di morti in base alle soluzioni proposte. Magari scopriremmo che la velocità non è sempre un fattore rilevante. O magari scopriremmo che in alcune strade, per il contesto specifico, è opportuno aumentare alcuni tipi di controlli o prevedere specifiche misure di sicurezza. Quello che invece abbiamo oggi è un monopolista che applica le stesse regole e le stesse tecnologie a condizioni estremamente diverse.

Lo abbiamo studiato tutti e non c’è nessuno che oserebbe negarlo: i monopoli sono sempre a danno dei clienti. La competizione libera crea sempre prodotti migliori proprio grazie alla trial & error e ai meccanismi premiali di mercato. Ciò che funziona viene usato e acquistato, ciò che non funziona muore. Lo vediamo con qualsiasi altra attività: servizi postali, sanità, scuola, sicurezza. In tutti questi casi la soluzione privata è più efficiente e meno costosa dell’alternativa statale.

A questo punto lo statalista dirà: ma se le strade fossero tutte private qualcuno potrebbe decidere di non farti più uscire di casa!

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Certo, amico statalista. Ma considera questo: un’attività imprenditoriale nasce per servire i clienti. È l’unico modo in cui l’imprenditore — che ha investito tempo e risorse per costruire e mantenere la strada — può guadagnare e rimanere sul mercato. Inoltre, è chiaro che in un mondo dove le strade sono tutte private l’acquisto di una casa si porterebbe dietro anche un contratto per l’utilizzo delle strade adiacenti. Se l’imprenditore decidesse di violare unilateralmente quel contratto, i clienti avrebbero mezzi per rivalersi. E in ogni caso, non passerebbe molto tempo prima che tutti i clienti a cui è stato vietato l’ingresso si trasferiscano altrove, andando a premiare il competitor. Il mercato tenderebbe naturalmente ad eliminare gli attori malevoli, perché nessuno li pagherebbe.

Le strade sono beni essenziali, sì. Come il cibo. Eppure mi sembra che il (semi)libero mercato alimentare funzioni bene. In 35 anni di vita devo ancora trovare qualcuno che si rifiuti di vendermi cibo per qualche motivo. E se anche fosse, il mondo è pieno di altri che non vedono l’ora di farlo. Perché per le strade dovrebbe essere diverso?

La confusione tra moralità e legalità


Passiamo ora ad un altro argomento amato dagli statalisti: vietare le attività che non gradiscono. L’errore gravissimo e imperdonabile di tutti gli statalisti, socialisti e comunisti in generale è di sovrapporre moralità e legalità fino a non distinguerli più.

Per lo statalista è assolutamente corretto vietare, quindi rendere illegale, ciò che reputa immorale. Nella storia, e ancora oggi, abbiamo innumerevoli esempi: divieto di vendita degli alcolici, di droga, di armi, o di organi umani; divieto di fumo; divieto di prostituzione o rapporti omosessuali; divieto di aborto; divieto dello sport e delle attività ludiche la domenica.

Tutte queste attività a un certo punto della nostra storia sono state vietate in quanto considerate immorali. Non è un caso che lo stato sociale, massima espressione dello statalismo, sia nato proprio da radici religiose (protestanti): da uomini che volevano usare lo Stato come strumento per epurare la società da vizi e azioni che ritenevano immorali. Per chi non l’avesse ancora fatto, consiglio di leggere questo articolo sul tema.

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Eppure, moralità e legalità sono questioni ben distinte tra loro. La moralità — o etica — è ciò che guida l’azione dell’uomo e ci permette di distinguere tra giusto e sbagliato. Ma ciò che è giusto e sbagliato non può mai acquisire una dimensione collettivista e statalista. Sia Mises che Ayn Rand ci ricordano che ognuno di noi agisce con tutti i mezzi possibili per conseguire la propria felicità. I valori che ci permettono di conseguire la nostra felicità potrebbero però essere immorali per gli altri.

L'anarco-capitalista, al contrario degli statalisti, distingue invece tra moralità e legalità. La filosofia libertaria non è una teoria morale, ma una teoria legale. Questo è particolarmente vero se guardiamo alla filosofia di Rothbard e Hoppe. Tutto ciò che non viola la proprietà privata e la vita di una persona dovrebbe essere legale, pur se immorale.

Esempi palesi sono la prostituzione, l’omossessualità o le droghe. Molti pensano che sia immorale prostituirsi, avere rapporti omosessuali o vendere droga. Per questo, secondo loro, dovrebbero anche essere attività illegali. Ma da un punto di vista libertario non ha senso. Queste attività non violano in alcun modo il principio di non aggressione e dovrebbero pertanto essere libere.

In linea teorica, in un mondo libertario perfino i supermercati potrebbero scegliere di vendere eroina. L’eroina è una brutta storia, ma non per questo dovrebbe esserne vietata la vendita. E non sarebbe neanche un problema, poiché il mercato riuscirebbe ad equilibrarsi senza alcun bisogno di divieti. Nessun supermercato si sognerebbe di vendere eroina in una comunità che lo reputa generalmente immorale, per non rischiare di perdere clienti e fallire.

Purtroppo, quando agli statalisti non piace qualcosa e hanno un sufficiente numero di persone che la pensano come loro, allora credono sia giusto assumere qualcuno (le forze dell’ordine) per aggredire coloro che invece la pensano diversamente. Se vogliamo, è proprio questa scelta di aggredire con la forza qualcuno che agisce in modo pacifico per il raggiungimento della propria felicità ad essere immorale.

Attenzione al momento in cui qualcuno reputerà immorale inquinare, mangiare carne o proteggere le proprie comunicazioni e transazioni economiche attraverso protocolli di crittografia. Se ci pensate, è già un processo in atto.

Perché è accettabile proporre l’uso di sistemi di monitoraggio e analisi dell’impatto CO2 delle transazioni personali o di limitazione all’uso delle automobili? Perché inquinare è immorale.

Perché è accettabile proporre leggi di sorveglianza di massa delle transazioni economiche e per il divieto di strumenti di crittografia per la protezione della privacy delle comunicazioni e delle transazioni? Perché nascondersi dallo stato è immorale.

E così via.

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Non tutto è un diritto


Infine, vorrei accennare a un’osservazione molto acuta di Block: bisogna distinguere tra la capacità di ferire le persone a livello emotivo o psicologico e violare i loro diritti (proprietà, vita, libertà).

Ad esempio, se chiedo a una bella ragazza di uscire e lei mi ride in faccia mandandomi via, potrei essere ferito emotivamente. Ma lei è libera di farlo. Ho il diritto di chiedere che sia vietato di rifiutare malamente le persone? Non credo.

O ancora, se nessuno chiede alla ragazza brutta della classe di andare al ballo della scuola, lei potrebbe rimanerci molto male e magari anche arrivare a deprimersi e suicidarsi. Qualcuno dovrebbe essere obbligato legalmente a chiederle di ballare? Non credo.

E questo è molto importante, perché oggi si fa una gran confusione tra azioni che possono avere un impatto negativo sulla persona, senza però violare il principio di non aggressione, e azioni che invece lo violano. Un pugno in faccia non è allo stesso livello di un brutto insulto.

Oggi invece vediamo sempre più spesso la nascita di leggi che vorrebbero tutelare la salute emotiva delle persone contro il cosiddetto "hate speech". Il Digital Services Act in UE è un esempio: c'è un paragrafo specifico in cui si afferma che i social network dovrebbero censurare ogni contenuto che possa ferire o mettere a repentaglio la salute mentale di qualcuno.

Questa è la follia dello statalista woke, che giustifica la violazione di libertà altrui per evitare che qualcuno lo ferisca dicendogli che solo le donne possono partorire o che le tasse sono un furto.


Ascolta l’intervista su Arancione Podcast per approfondire tutti gli altri temi di cui abbiamo parlato e facci sapere cosa ne pensi:

4942691Se vuoi, ascoltalo anche su Fountain.fm

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Dovendo acquistare un lampadario e una plafoniera dopo tanti anni, mi sto scontrando con la nuova realtà dei "led integrati". Ovunque vada, c'è una grande offerta di lampadari, applique, plafoniere ecc. di tutti i costi e tutte le dimensioni che devi semplicemente buttare via e rimpiazzare quando si fulminano.
Quelli con portalampada sono una selezione ridotta, scarsamente disponibile anche perché giustamente preferita quando si trova in negozio.
Come può essere una scelta sensata un lampadario da buttare via quando muore il led?


Can Kicker - Can Kicker


Per un certo periodo, a sangue ormai caldo e con un po’ di buon tempo libero, mi sono molto concentrato sul termine “Grunge” e ho riflettuto su cosa mai volesse significare in musica. @Musica Agorà @Poliverso notizie dal fediverso

iyezine.com/can-kicker-can-kic…



20 gennaio 2023. Messaggio di Alfredo Cospito al proprio difensore



Il sottoscritto Alfredo Cospito comunica al proprio avvocato Flavio Rossi Albertini che in pieno possesso delle mie capacità mentali mi opporrò con tutte le forze all'alimentazione forzata.
Saranno costretti a legarmi nel letto.
Dico questo perché ultimamente mi è stata adombrata la possibilità di un T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio). Alla loro spietatezza ed accanimento opporrò la mia forza, tenacia e la volontà di un anarchico e rivoluzionario cosciente.
Andrò avanti fino alla fine. Contro il 41 bis e l'ergastolo ostativo.
La vita non ha senso in questa tomba per vivi.
Cospito Alfredo.

#41bis
#Ergastoloostativo



Just € 5,5 Million on WhatsApp. DPC finally gives the finger to EDPB.


Solo 5,5 milioni di euro su WhatsApp. La DPC finalmente dà il benservito all'EDPB. Dopo Facebook e Instagram, è stata emessa una terza decisione su WhatsApp. Il DPC sembra aver limitato il caso al "miglioramento del servizio" e alla "sicurezza", ignorando le questioni fondamentali. DPC gives finger to EDPB


noyb.eu/en/just-eu-55-million-…



Non sono d'accordo con quanto scrive Concita De Gregorio su La Stampa...
(testo ed immagine dalla pagina FB de La Stampa)

Non mi preoccuperò, nello scrivere queste righe, delle reazioni che scatenerà sui social domattina. Ce la posso fare, devo solo pensare alla vita di prima. Era sano lavorare senza la preoccupazione preventiva del sabba infernale che comunque, anche se ti sforzi di ignorarlo, non ignora te. […]

Amici: usciamo dai social. Non esistono senza di noi. Si sono impadroniti delle nostre vite per il semplice motivo che gliele abbiamo consegnate. Vivono del nostro sangue che gli forniamo ogni giorno […]. Ma se non gli dessimo materia, ai mangiamorte, ci pensate? Non esisterebbero. […]

Le persone migliori che conosco non sono sui social. Senza offesa per chi ci campa e lo capisco: i mestieri di una volta non ci sono più, questo è il mondo come va, bisogna arrangiarsi e starci. Però ripeto: statisti, inventori, poeti, navigatori, gente che pensa e scrive e lavora a costruire mondi. Gente che accudisce persone. Gente che lavora tutto il giorno e che poi si dedica a chi ha intorno, fisicamente: che parla e guarda in faccia chi c'è. Non sono sui social. Non hanno il tempo per farlo, né l'interesse. Hanno da fare.

#LaStampa #social #notizie

in reply to Antonino Campaniolo 👣

sono stata in linea con questo pensiero fino a quando non ho conosciuto mastodon.
Non mi è mai piaciuto essere iscritta ad un social, ma in questo finalmente si 😄

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Prosegue l’iniziativa “Il libro del mese”! Ieri pomeriggio Noemi Di Segni, Presidente dell’UCEI, ha visitato la Biblioteca del Ministero dell’Istruzione e del Merito.


MASTICA ‘ZINE “ERO UNA FANZINE” (AGENZIA X)


Ancora una volta Agenzia X si conferma come una delle realtà più intimamente connesse con il tessuto sociale. “Mastica ‘zine, Ero una fanzine” ne è l’ennesima riprova. Il volume, dato alle stampe nell’estate dello scorso anno, ribadisce ulteriormente come la necessità di confrontarsi e analizzare quelle zone “meno nobili” della società italiana, debba essere vista come azione prioritaria. Non fosse altro che per provare a capire il mondo che ci circonda, anziché viverlo passivamente, o ancor peggio giudicarlo da lontano, per sentito dire. Anziché unirsi al coro dei (finti) indignati, le ragazze di Mastica ‘zine scelgono di andare a fondo nell’analisi di un problema più che mai vivo, anche se poco considerato dai media mainstream.

iyezine.com/mastica-zine-ero-u…

@Poliverso @L’angolo del lettore

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MASTICA ‘ZINE “ERO UNA FANZINE” (AGENZIA X)
Ancora una volta Agenzia X si conferma come una delle realtà più intimamente connesse con il tessuto sociale. “Mastica ‘zine, Ero una fanzine” ne è l’ennesima riprova. Il volume, dato alle stampe nell’estate dello scorso anno, ribadisce ulteriormente come la necessità di confrontarsi e analizzare quelle zone “meno nobili” della società italiana, debba essere vista come azione prioritaria. Non fosse altro che per provare a capire il mondo che ci circonda, anziché viverlo passivamente, o ancor peggio giudicarlo da lontano, per sentito dire. Anziché unirsi al coro dei (finti) indignati, le ragazze di Mastica ‘zine scelgono di andare a fondo nell’analisi di un problema più che mai vivo, anche se poco considerato dai media mainstream.

iyezine.com/mastica-zine-ero-u…

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Campagna "Noi non paghiamo": al Centro Popolare Autogestito Firenze Sud cena e concerto



Il 14 gennaio 2023 il Centro Popolare Autogestito Firenze Sud ha ospitato una cena di sottoscrizione e un concerto dei cuneesi #LouTapage e dei #MalasuerteFiSud, band che attorno al CPAFiSud gravita da quasi venticinque anni. Entrambe le iniziative, gremite, sono servite a sostenere la campagna #Noinonpaghiamo.
La #Lega ha deplorato anche di recente l'esistenza del Centro Popolare Autogestito Firenze Sud -che da trentaquattro anni ospita iniziative in cui i "valori" occidentali sono volta per volta confutati, svalutati, disprezzati, disconfermati o semplicemente derisi- e ha deplorato anche l'iniziativa specifica.
Due ottimi motivi per dare a entrambe le cose rilievo in ogni sede. Si è quindi pensato di pubblicare qualche video su Youtube, di scriverne sul Cinguettatore, su Instagram e su Blogger.
Tra i brani suonati dai Lou Tapage una cover di Fabrizio de André esplicitamente dedicata a Alfredo #Cospito, al momento in cui scriviamo vicino ai novanta giorni di sciopero della fame in segno di protesta contro il duro regime carcerario cui è sottoposto al sostanziale fine di chiudergli la bocca.
Ripetiamo.
Cospito è nato a #Pescara e non a #Shiraz e non è nemmeno una bella ragazza.
Soprattutto, certe cose vanno benissimo se fatte a #Tehran, a l'#Avana, a #Minsk o a #Caracas: gli appassionati di #raveparty si mettano fiduciosi sulla strada per #Kiev, troveranno l'approvazione dell'intero gazzettificio peninsulare e delle madri non sposate che si atteggiano a difensori dei valori cattolici cui il gazzettame ha tirato la volata per anni. Attenzione a non sbagliare latitudini perché nell'"Occidente" della democrazia da esportazione l'esistenza delle pecore nere non è prevista e basta una scritta su un muro per vedersela con la gendarmeria politica nel tripudio delle tolleranze zero e dei giri di vite che sono la passione degli stessi gazzettieri di cui sopra.






CONFESSIONI DI UNA MASCHERA GENNAIO MMXXIII


CONFESSIONI DI UNA MASCHERA GENNAIO MMXXIII
Si è chiuso un anno. Nel peggiore dei modi? Probabilmente, ma non per i motivi che si potrebbe essere portati a pensare. Non sono e non possono essere gli imbarazzanti elementi che rappresentano le tre forze di governo a condizionare il nostro umore. Ci sono cose ben più gravi a cui pensare, ad esempio, restando in tema, consideriamo molto peggio l’assenza di un’alternativa a trio di cui sopra. Che sono, è bene ricordarlo, non la causa del male ma i suoi sintomi, la manifestazione conseguente. Il nostro ragionamento deve quindi, per forza di cose, andare oltre, alzarsi da un punto di vista concettuale.

iyezine.com/confessioni-di-una…

in reply to iyezine_com

ah, ok... 😁 😄 🤣

Per quanto mi riguarda, io l'avrei pubblicato comunque in "musica", ma capisco le tue perplessità, perché in effetti il pezzo ha un perimetro più ampio



Cosa succede dopo l’invio della domanda delle #IscrizioniOnline?
Scoprite tutti i passaggi con il video tutorial ▶️ youtube.com/watch?v=13XDnllsh8…


📚 Prende il via da oggi l’iniziativa "Il libro del mese", promossa dalla Biblioteca del Ministero dell’Istruzione e del Merito e inserita fra le attività di valorizzazione del patrimonio librario del MIM.


Nei topi, la rigenerazione delle punte delle dita mancanti dei piedi può avvenire grazie all'aiuto delle cellule alla base dell'unghia


La rigenerazione delle punte delle dita mancanti dei piedi può avvenire grazie all'aiuto delle cellule alla base dell'unghia.

@Scienza e innovazione

Le cellule mesenchimali associate alle unghie contribuiscono e sono essenziali per la rigenerazione della punta delle dita dorsali.
Lo studio di Neemat Mahmud, Christine Eisner, Sruthi Purushothaman, Mekayla A. Storer, David R. Kaplan e Freda D. Miller è stato pubblicato su Science Direct.

Dalle analisi effettuate sul mesenchima induttivo dell'unghia, la base dell'unghia sembrerebbe essere essenziale per la rigenerazione della punta del dito dei mammiferi.

La firma trascrizionale per queste cellule che include Lmx1b è stata individuata e mostra che il mesenchima dell'unghia che esprime Lmx1b è essenziale per la formazione del blastema.

La rigenerazione delle punte delle dita mancanti dei piedi può avvenire grazie all'aiuto delle cellule alla base dell'unghia.

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