Autonomia strategica e tecnologica. L’accordo sul caccia di sesta generazione
Una piattaforma nazionale di lavoro collaborativo per lo sviluppo del Global combat air programme (Gcap), il progetto per la realizzazione del caccia di sesta generazione che l’Italia sta portando avanti con Regno Unito e Giappone. È questo il nodo centrale dell’accordo stretto tra il team italiano di aziende che partecipa al programma internazionale, composto da Leonardo, in qualità di partner strategico, Elettronica, Avio Aero e MBDA Italia per supportare l’azione del ministero della Difesa nella seconda fase di sviluppo del sistema, quella di concept & assessment, e nelle attività di dimostrazione del programma. Per il programma, l’Italia ha già stanziato sei miliardi di investimenti da dedicare ad attività di ricerca e sviluppo tecnologico su aree di interesse strategico. Presupposto che consentirà alle industrie nazionali di partecipare alla futura fase di sviluppo del sistema.
Il Gcap
Il progetto Gcap, conosciuto anche come Tempest, prevede lo sviluppo di un sistema di sistemi integrato per il combattimento aereo, nel quale la piattaforma principale, l’aereo più propriamente inteso e provvisto di pilota umano, è al centro di una rete di velivoli a pilotaggio remoto con ruoli e compiti diversi, dalla ricognizione alla penetrazione in profondità, controllati dal nodo centrale e inseriti in un ecosistema capace di moltiplicare l’efficacia del sistema stesso. L’intero pacchetto capacitivo è poi inserito all’intero nella dimensione all-domain, in grado cioè di comunicare efficacemente e in tempo reale con gli altri dispositivi militari di terra, mare, aria, spazio e cyber. Questa integrazione consentirà al Gcap di essere multidominio fin dalla sua concezione, progettato per coordinarsi con tutti gli altri assetti militari schierabili, consentendo ai decisori di possedere un’immagine completa e costantemente aggiornata dell’area di operazioni, con un effetto moltiplicatore delle capacità di analisi dello scenario e sulle opzioni decisionali in risposta al mutare degli eventi.
Il ruolo delle industrie italiane
Il risultato è importante anche per la partecipazione delle industrie del nostro Paese al programma. Leonardo, Avio Aero, Elettronica, MBDA Italia e l’intera filiera della Difesa nazionale sono infatti coinvolte da protagoniste al progetto, un programma che coinvolgerà anche università, centri di ricerca e Pmi nazionali. A livello internazionale, poi, le realtà industriali collaboreranno allo sviluppo delle tecnologie insieme ai rispettivi campioni di Regno Unito e Giappone, come BAE Systems Mitsubishi Heavy Industries, Rolls-Royce, IHI Corporation, Mitsubishi Electric e le divisioni UK di Leonardo e MBDA.
Eccellenza internazionale
Per l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, l’accordo rappresenta “un tassello cruciale in un percorso che punta a rendere disponibili quelle tecnologie innovative che assicureranno alle nostre capacità di difesa il necessario salto generazionale”. Un fattore che contribuirà soprattutto a raggiungere per il nostro Paese “il più alto livello di eccellenza e di autonomia strategica”. Importante, per il manager del gruppo di piazza Monte Grappa, anche la rilevanza internazionale che un progetto come il caccia di sesta generazione assicura alle realtà italiane. Con il Gcap “le aziende italiane giocano un ruolo fondamentale per il futuro dell’industria della difesa, anche a livello internazionale” ha sottolineato infatti Profumo, registrando il contestuale rafforzamento delle capacità delle nostre Forze armate e i ritorni positivi in termini di “progresso tecnologico, economico e sociale per l’intero sistema-Paese”
Le necessità del contesto geopolitico
“Il contesto geopolitico che stiamo vivendo sottolinea quanto sia di vitale importanza raggiungere l’adeguato livello di prontezza, di interoperabilità e di disponibilità di tecnologie, per essere preparati a gestire le crisi che ci investono”, ha ricordato il presidente e amministratore delegato di Elettronica, Enzo Benigni, sottolineando come la partecipazione qualificata dell’industria italiana nel programma Gcap possa diventare un “patrimonio nazionale, europeo e internazionale, contribuendo a rendere concreti i concetti di autonomia strategica e di sovranità tecnologica”, che porterà il comparto nazionale ed europeo dall’era Typhoon “ultimo grande programma europeo di sviluppo di una piattaforma aerea, a quello di una piattaforma aerea di sistemi di sesta generazione”.
Investimenti e collaborazioni
Per Riccardo Procacci, amministratore delegato di Avio Aero, il programma Gcap “contribuirà a fornire un supporto adeguato alle Forze armate”, soprattutto alla luce dello “sfidante contesto geopolitico attuale” che “necessita di soluzioni tecnologiche che mettano al centro l’eccellenza operativa e la capacità di adattamento ai futuri scenari”. In questo senso, fondamentale sarà non solo mettere a disposizione le capacità industriali e le eccellenze tecnologiche, ma anche continuare a investire nello sviluppo di soluzioni all’avanguardia con il supporto e il coinvolgimento di “università, i centri di ricerca e le Pmi”.
Sistemi complessi di difesa aerea
Il coinvolgimento di queste realtà, tra l’altro dovrà essere gestita “in modo cooperativo le tecnologie a supporto del sistema di sistemi” relative anche agli effector, ha registrato l’executive group director Sales and business development di MBDA Group e amministratore delegato di MBDA Italia, Lorenzo Mariani, aggiungendo come “Tali tecnologie saranno alla base dei sistemi complessi per la difesa aerea nazionale. La capacità di contrastare le minacce più sfidanti sarà un elemento chiave delle prestazioni del sistema di combattimento aereo di sesta generazione”.
Scuola di Liberalismo 2022 – Messina: lezione di Davide Giacalone e Francesco Pira sul tema “Il liberalismo ed il totalitarismo nelle forme di comunicazione”
Decimo appuntamento della XII edizione della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e con la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, che tratta principalmente delle opere degli autori più rappresentativi del pensiero liberale, si articola in 14 lezioni, di cui 3 in presenza e 11 erogate in modalità telematica.
La decima lezione si svolgerà giovedì 26 gennaio, dalle ore 17 alle ore 18.30, presso l’aula “V. Tomeo” del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università di Messina (sita al 1° piano del plesso in Via Malpighi n. 1, Messina). Dopo una presentazione introduttiva da parte del prof. Pippo Rao (Direttore Generale della Scuola), seguirà un dibattito sul tema “Il Liberalismo ed il totalitarismo nelle forme di comunicazione”, sempre di grande attualità e ricco di spunti di riflessione; le relazioni saranno svolte da Davide Giacalone (giornalista, scrittore e saggista, direttore del quotidiano “La Ragione – LeAli alla Libertà”, nonché Vice Presidente della Fondazione Luigi Einaudi) e dal prof. Francesco Pira (Docente di Comunicazione e Giornalismo presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina). Della lezione sarà realizzata anche una diretta streaming sulla pagina Facebook della Scuola di Liberalismo di Messina.
La partecipazione all’incontro è valida ai fini del riconoscimento di crediti formativi per gli avvocati iscritti all’Ordine degli Avvocati di Messina, nonché per gli studenti dell’Università di Messina.
Pippo Rao Direttore Generale Scuola di Liberalismo di Messina
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In che modo gli Stati Uniti sosterranno la giustizia per l’Ucraina?
Sebbene gli Stati Uniti non siano firmatari dello Statuto di Roma che ha creato la Corte Penale Internazionale (CPI), Washington ha promesso il proprio sostegno agli sforzi senza precedenti per perseguire i responsabili di crimini di guerra in Ucraina. Beth Van Schaack, Ambassador-at-Large per la giustizia criminale globale del dipartimento di stato degli Stati Uniti, […]
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Kazakistan: le tendenze nazionaliste radicali diventano sempre più visibili
Più siamo lontani dai disordini del gennaio 2022 in Kazakistan, noti anche dai kazaki come Qandy Qantar, o “Bloody January”, più si pone la domanda: “Cosa c’era dietro tutto questo?” All’inizio dello scorso anno, se si crede alla narrazione ufficiale, c’è stato, tra l’altro, il culmine dell’aspro scontro tra due forze [politiche] in Kazakistan, una […]
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Missili e macroeconomia sono i guai della Corea del Nord
Nel 2022, la Corea del Nord ha esportato le tensioni attraverso test missilistici intensificati e minacce verso la Corea del Sud. Ha anche mantenuto una quarantena nazionale che ha impedito le importazioni ufficiali di beni economici, ma alla fine non è riuscita a impedire al COVID-19 di infettare il Paese. La Corea del Nord ha […]
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Il dramma di Scholz sui carri armati ricorda il problema russo della Germania
La Germania ha confermato mercoledì che invierà 14 carri armati Leopard 2 in Ucraina e concederà ad altri Paesi il permesso di consegnare i propri carri armati di fabbricazione tedesca. La mossa per fornire all’Ucraina i principali carri armati è stata annunciata dal cancelliere tedesco Olaf Scholz al Bundestag. Arriva dopo settimane di crescenti tensioni […]
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Iraq e Afghanistan forniscono lezioni sui flussi di armi USA
Ci sono una serie di ragioni, sostenute da esempi storici, per cui l’invio di armi sempre più avanzate in Ucraina non sarà una panacea. In effetti, a un certo punto inviarli potrebbe essere un boomerang contro gli Stati Uniti. Questo è un argomento per cautela, poiché sembra che l’Occidente sia disposto a inviare più delle […]
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Tigre - Contro Tigre
A differenza di molti altri gruppi OI! i nostri presentano un cantato meno "stentoreo" ed enfatico per i canoni ai quali siamo abituati, la voce si presenta anzi più sboccata ed irriverente, insomma molto punk, e questo segna un indubbio punto a loro favore.
@Musica Agorà #punkrock #musica
iyezine.com/tigre-contro-tigre
Tigre - Contro Tigre - 2022
Ad aggiungersi alla prestigiosa lista dei portabandiera di un qualcosa che è molto di più di un genere musicale ci pensano i Tigre che, con i quattro pezzi di questo mini, segnano il loro primo rumoroso vagito.Il Santo (In Your Eyes ezine)
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La prima vittima della guerra
magazine.cisp.unipi.it/la-prim…
Un articolo di Maria Chiara Pievatolo - @Maria Chiara Pievatolo
«Dopo la seconda guerra mondiale negli Stati Uniti è cresciuto sempre di più il cosiddetto “complesso militare-industriale”: che conseguenze ha avuto tale sviluppo sulla qualità dell’informazione e della democrazia? E come ha condizionato le relazioni internazionali e il ricorso alla guerra negli ultimi trent’anni? In questo articolo apparso sul Bollettino telematico di filosofia politica, Maria Chiara Pievatolo, filosofa politica dell’Università di Pisa, prova a rispondere a queste domande partendo dai libri di Stefania Maurizi sul “caso Assange” e di Nico Piro sull’attuale tendenza a stigmatizzare il pacifismo e i pacifisti. L’analisi dello stato dell’informazione e della democrazia al tempo delle “guerre infinite” viene svolta con gli strumenti della filosofia, in particolare con le categorie sviluppate da Immanuel Kant nei suoi Scritti politici. Una domanda attraversa l’articolo: i cittadini e le cittadine sono correttamente informate e messe nelle condizioni di poter influenzare le decisioni dei loro governi in materia di spesa militare, ricorso alla guerra, costruzione della pace? La risposta è negativa o, comunque, assai problematica. La volontà degli Stati Uniti e degli alleati occidentali di coprire i crimini di guerra commessi e di giustificare il ricorso alla guerra per “esportare la democrazia” e “difendere i diritti umani”, passa attraverso la propaganda militare e la persecuzione giudiziaria dei giornalisti scomodi, come Assange. La prima vittima della guerra, insieme alla verità, è allora proprio la democrazia, sempre più avvelenata da una narrazione bellicista che divide il mondo in “buoni” (noi) e “cattivi” (gli altri), e lascia poco spazio per la risoluzione diplomatica delle controversie.˚»
La prima vittima della guerra
Dopo la seconda guerra mondiale negli Stati Uniti è cresciuto sempre di più il cosiddetto “complesso militare-industriale”: che conseguenze ha avuto tale sviluppo sulla qualità dell’informazi…Scienza & Pace Magazine
Il Garante Privacy, in linea con quanto stabilito dal Consiglio d’Europa, ritiene di estrema delicatezza l’utilizzo delle tecnologie di riconoscimento facciale per finalità di prevenzione e repressione reati.
Se questi sono i suggerimenti del #GarantePrivacy, come mai la legge di bilancio prevede una voce di spesa espressamente dedicata alla videosorveglianza? E perché non viene fornita alcuna informazione precisa relativa alla tipologia di sistema di videosorveglianza che i comuni potranno introdurre?
L’assenza di tali informazioni rende difficile un’analisi effettiva dei rischi e delle opportunità di tali sistemi.
Di Francesca Doneda per #PrivacyNetwork
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Bando di concorso "Inventiamo una banconota", iscrizioni entro il 3 febbraio 2023.
Gli studenti dovranno realizzare il bozzetto di una banconota immaginaria sul tema: “Il grande caldo, il grande freddo”.
Info ▶️ https://www.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Bando di concorso "Inventiamo una banconota", iscrizioni entro il 3 febbraio 2023. Gli studenti dovranno realizzare il bozzetto di una banconota immaginaria sul tema: “Il grande caldo, il grande freddo”. Info ▶️ https://www.Telegram
Cambiano i governi ma restiamo una colonia irrilevante del liberismo atlantista | Kulturjam
"L'indipendenza e autorevolezza dell'Italia è sbandierata solo nelle campagne elettorali poi, una volta saliti al timone del paese, tutti si accodano al carrozzone del liberismo atlantista, anche quando produce evidenti danni all'interesse nazionale."
VIDEOSORVEGLIANZA O CONTRO-SORVEGLIANZA?
La legge di Bilancio 2023 prevede un rifinanziamento dell’ammontare di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, e 2025 finalizzato a potenziare ulteriormente gli interventi in materia di sicurezza urbana. In particolare, la disposizione intende rifinanziare per il triennio 2023-2025 l’autorizzazione di spesa per gli interventi di installazione, da parte dei comuni...
A proposito del disastro di #Libero e #Virgilio, ricordiamo a tutti coloro che usano quel provider per attività lavorativa che...
COSA È UNA VIOLAZIONE DEI DATI PERSONALI (DATA BREACH)?
Una violazione di sicurezza che comporta - accidentalmente o in modo illecito - la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati.
Una violazione dei dati personali può compromettere la riservatezza, l’integrità o la disponibilità di dati personali.
Alcuni possibili esempi:
- l’accesso o l’acquisizione dei dati da parte di terzi non autorizzati;
- il furto o la perdita di dispositivi informatici contenenti dati personali;
- la deliberata alterazione di dati personali;
- l’impossibilità di accedere ai dati per cause accidentali o per attacchi esterni, virus, malware, ecc.;
- la perdita o la distruzione di dati personali a causa di incidenti, eventi avversi, incendi o altre calamità;
- la divulgazione non autorizzata dei dati personali.
garanteprivacy.it/regolamentou…
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Regno unito: nella consultazione pubblica sulle misure legislative per migliorare la risposta delle forze dell'ordine alla criminalità grave e organizzata, si parla di vietare la crittografia su alcuni dispositivi
Sofisticati dispositivi di comunicazione crittografati
Sofisticati dispositivi di comunicazione crittografati sono stati ampiamente utilizzati dai criminali per facilitare la criminalità organizzata. Stiamo prendendo di mira i dispositivi modificati e su misura che consentono l'accesso a piattaforme, simili a Encro Chat, in cui il software/hardware è stato sviluppato per rendere anonimi i suoi utenti e le loro comunicazioni e la sua base di utenti è considerata quasi certamente criminale. Sotto l'Opzione 1, dove verranno specificati gli articoli, prenderemo di mira coloro che forniscono, modificano e possiedono questi dispositivi su misura; le disposizioni non si applicheranno ai telefoni cellulari disponibili in commercio né alle app di messaggistica crittografate disponibili su di essi. I reati proposti cercheranno di affrontare coloro che forniscono e sfruttano questi dispositivi per compiere reati gravi e cercheranno di ridurre la fornitura di questi dispositivi a criminali gravi.
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Riservisti anche per il cyber. Le ragioni secondo l’avv. Mele
“La possibilità di dotarsi di una propria capacità cyber, sia offensiva che difensiva” rappresenta uno degli “elementi imprescindibili atti a garantire l’efficacia d’impiego delle Forze armate”, ha spiegato oggi Guido Crosetto, ministro della Difesa, illustrando le linee programmatiche del suo dicastero nel corso dell’audizione con le commissioni riunite Difesa della Camera e Affari esteri e Difesa del Senato. Il ministro, ha indicato tra le linee di azione da seguite la revisione dello strumento della riserva.
“Negli ultimi 20 anni la Riserva Selezionata ha arricchito i nostri contingenti con professionalità specifiche quanto mai necessarie anche negli scenari moderni”, ha spiegato con riferimento ad analisti, esperti di informatica ed elettronica e alcune figure nel campo ingegneristico. “Questo strumento va ora integrato, per numero e qualità, con una ulteriore aliquota di ‘completamento’ da alimentare sia con il personale che lascia il servizio attivo dopo una ferma prefissata sia, se necessario, con personale privo di pregresse esperienze militari”, ha aggiunto.
“Le parole del ministro Crosetto sono importanti e rappresentano una svolta”, commenta l’avvocato Stefano Mele, partner e responsabile del dipartimento cybersecurity law dello Studio legale Gianni & Origoni. “Anche alla luce dei recenti sviluppi geopolitici con la guerra in Ucraina, è cruciale creare una ‘Civilian Cyber Force’ nel ministero della Difesa con una riserva da chiamare in casi di esigenze specifiche o di crisi di natura cibernetica non gestibili dalle aliquote già in forza. In questo contesto, assume un’importanza decisiva la cooperazione civile-militare anche per il settore cyber”, aggiunge.
L’avvocato avanza poi un’altra proposta: una modifica alla normativa vigente per “creare uno specifico ruolo Interforze in ambito cyber (con l’indicazione di peculiari specialità operative, tecniche, gestionali e legali), al fine di essere competitivi nelle assunzioni e soprattutto nel mantenimento nella forza armata delle risorse arruolate e formate. Garantire, di conseguenza, tutto il percorso di carriera anche agli ufficiali che vogliano specializzarsi e restare nel ruolo cyber”.
In relazione all’introduzione nel nostro ordinamento delle misure di intelligence di contrasto in ambito cibernetico, invece, l’avvocato Mele individua un ulteriore miglioramento possibile: “Creare un assetto altamente specializzato formato da operatori intelligence e militari qualificati nelle operazioni cibernetiche, il quale lavori fianco a fianco quotidianamente per creare i presupposti operativi utili al presidente del Consiglio dei ministri per sfruttare, in caso di necessità, l’opzione della reazione legittima nel ciberspazio ad un attacco subìto”, conclude.
Ghiotta Occasione
Fa piacere sentir dire, dalla presidente del Consiglio, che gli aiuti di Stato determinano una <<distorsione del mercato interno>>. Fa piacere perché eravamo abituati a sentir parlare di nazionalizzazioni e interventi pubblici a sostegno, né la cosa si limitava a una sola persona o a una sola forza politica. In occasioni diverse lo hanno detto un po’ tutti e durante la pandemia è diventato costume generale. Però, effettivamente, è distorsivo. La cosa è tanto più rilevante in quanto investe, dopo l’annuncio tedesco di un programma di “aiuti” per 200 miliardi, i rapporti fra Paesi dell’Unione europea. Chi può spendere avvantaggia i propri operatori economici, chi non può li vedrà penalizzati. È così che stanno le cose? Sì e no.
Sono le regole europee a proibire gli aiuti di Stato, ovvero dei soldi dei contribuenti usati per sostenere questa o quella impresa. È uno di quei “vincoli” che sembravano tanto detestabili e, invece, servono ad evitare distorsioni. Perché con i soldi propri un Paese non può farci quel che vuole? Perché si trova in un mercato comune e se aiuta imprese altrimenti non concorrenziali danneggia sia i concorrenti che l’intero mercato. Tale (giusto) principio era stato vivacemente contestato dall’intero partito unico della spesa pubblica italiana, ma con un vantaggio per chi stava all’opposizione: mentre i governanti devono pur sempre fare i conti con la cassa, gli oppositori reclamavano la protezione per qualsiasi cosa, anche la più bollita.
Quella regola europea è stata sospesa (non cancellata) durante la pandemia, perché non esistevano (sono stati approntati dopo) strumenti comuni e le chiusure rischiavano di far fallire imprese altrimenti sane e competitive. Si è autorizzata, insomma, la terapia intensiva economica. Con l’obiettivo di uscirne al più presto, come da quella sanitaria. Sul limitare della sospensione i tedeschi hanno annunciato il loro piano. Se lo possono permettere perché prima della pandemia i loro conti erano in ordine, il loro debito nei parametri, al contrario della Francia, che naviga attorno al 100% in rapporto al prodotto interno lordo, o dell’Italia, che da tempo si trova oltre l’ultima boa di sicurezza. Una consistente parte di quei debiti sono stati accumulati per proteggere questa o quella impresa o rendita nazionali. Ora si deve impedirlo ai tedeschi?
La Germania è nei guai. Il colpo della rinuncia al gas russo è ben più forte che da noi, la loro ripresa ben più lenta (anche se noi siamo ancora 3 punti percentuali di pil sotto al 2008, ma siamo stati più reattivi rispetto al 2020), hanno un nuovo governo disorientato, devono fare i conti con la modifica della strategia ad Est e con una Francia che non rinnega l’asse portante dell’Ue, ma guarda anche altrove. Per noi italiani c’è un ulteriore dettaglio: una parte consistente del nostro sistema produttivo lavora in sinergia con quello tedesco, sicché è come se mettessero 200 miliardi per sostenere i nostri committenti. Non una brutta notizia.
La cosa va valutata sotto un altro profilo, offrendo un’occasione preziosa al governo italiano. Gli aiuti di Stato nuocciono a chi li riceve. Nell’immediato possono essere salvifici, ma finiscono con il disincentivare qualità e innovazione. Avete presente la Duna o l’Arna? Intestate quella roba agli aiuti di Stato. Gli aiuti, inoltre, sono una droga che dà assuefazione e tolleranza: non si riesce a smettere e ne serve sempre di più. Senza contare che quegli aiuti scatenano le pressioni politiche e sindacali, cui i governi faticano a resistere.
Eppure gli Usa lo stanno facendo, creando una distorsione interna (e ci riguarda poco), ma anche esterna, rispetto all’intero mercato europeo. Ed ecco l’occasione, che consente al governo Meloni di vestire panni europeisti nuovi di zecca: che sia una risposta Ue, non nazionale. Il che comporta delegare e garantire. (Ricordando che c’è sempre da ratificare la riforma del Mes e che rinviare non allevia il dolore per chi ne disse falsi e spropositi, ma lo aumenta).
L'articolo Ghiotta Occasione proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Nordio e Meloni, simul stabunt simul cadent
Carlo Nordio non è più, solo, un ministro del governo. È ormai diventato la cartina di tornasole della capacità riformista e della caratura liberale di Giorgia Meloni. La prova del nove della sua aritmetica politica e culturale. Difendere e realizzare le idee di Nordio in materia di Giustizia per Giorgia Meloni è, dunque, una questione vitale: ne va della propria credibilità.
Non è chiaro se lo abbia scelto più per le sue idee o più per la sua autorevolezza. Sicuramente ha usato la sua autorevolezza per impedire che Forza Italia occupasse ancora una volta il ministero della Giustizia ad uso del Cavaliere e che Matteo Salvini ci mandasse Giulia Bongiorno, su cui la premier, così come buona parte degli eletti leghisti, ha serie riserve. Nordio era il più conosciuto, il più stimato, il più autorevole tra i possibili candidati alla funzione di Guardasigilli. E ciò ha consentito a Giorgia Meloni di imporne il nome agli alleati.
Ma non meno note dell’uomo erano le idee che professava. Anni di editoriali, di interviste e di partecipazioni televisive hanno fatto di Carlo Nordio il più riconoscibile e riconosciuto alfiere dei principi garantisti e liberali applicati al sistema giudiziario. Una scelta caratterizzante e innovativa per Giorgia Meloni, il cui partito è da sempre attraversato da un certo populismo giudiziario ammantato da logica securitaria. Una scelta inattesa e coraggiosa, dunque. Anche perché l’impressione è che, semmai le contingenze politiche dovessero imporglielo, difficilmente Giorgia Meloni potrà riuscire a soffocare l’impeto riformista del proprio ministro. Il motivo è semplice: alla verde età di 75 anni, Carlo Nordio non si preoccupa tanto della cronaca quanto della Storia. È questa la sua passione, questa è la sua ambizione. Nordio è un intellettuale che ambisce ad essere ricordato per le proprie idee e per la propria coerenza nel difenderle. Quando parla in un’aula del Parlamento, si capisce che pensa a quel che di lui resterà nero su bianco nei resoconti parlamentari. Un atteggiamento poco “politico”, forse. Ma è l’unico atteggiamento possibile volendo sperare in una sistematica correzione del nostro sistema giudiziario coerente con i principi dello Stato di diritto.
Giorgia Meloni lo ha fortemente voluto, con altrettanta forza dovrà difenderne l’azione.
L'articolo Nordio e Meloni, simul stabunt simul cadent proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Le libere donne di Magliano di Mario Tobino
@L’angolo del lettore
Questo romanzo – scritto dal 1950 al ’52 – nasce dalla rielaborazione delle cartelle cliniche compilate nel manicomio di Maggiano, diretto per anni dallo stesso Tobino, e racconta il tentativo dell’autore di umanizzare la vita del manicomio condivisa con le proprie pazienti.
iyezine.com/le-libere-donne-di…
Le libere donne di Magliano di Mario Tobino - 1952
Negli anni precedenti l’età degli psicofarmaci e della riforma Basaglia, un medico vive in un reparto psichiatrico femminile. Le libere donne di Magliano di Mario Tobino.Marco Sommariva (In Your Eyes ezine)
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Israele distrugge la comunità di Araqib, nel Negev, per la 212ª volta | Infopal
"Si ritiene che la demolizione di al-Araqib e di altre cittadine nel Negev sia una politica israeliana sistematica volta ad espellere la popolazione nativa dal Negev e a trasferirla in aree governative, con l’obiettivo di aprire la strada all’espansione e alla costruzione di colonie per le comunità ebraiche."
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Piano nazionale di educazione all’immagine per le scuole: le iniziative sono volte a introdurre il linguaggio cinematografico e audiovisivo nelle scuole di ogni ordine e grado, come strumento educativo in grado di facilitare l…
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Piano nazionale di educazione all’immagine per le scuole: le iniziative sono volte a introdurre il linguaggio cinematografico e audiovisivo nelle scuole di ogni ordine e grado, come strumento educativo in grado di facilitare l…Telegram
Poliverso & Poliversity reshared this.
EYELESS IN GAZA – PHOTOGRAPHS AS MEMORIES
@Musica Agorà
iyezine.com/eyeless-in-gaza-ph…
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Il sistema schiavista italiano che abolisce il Rdc e chiede giovani super qualificati gratis | Kulturjam
"Il lavoro gratuito è schiavismo e quando anche le pubbliche istituzioni lo pretendono, vuol dire che tutto il sistema è diventato schiavista. E che tutto il sistema che fa profitto e ricchezza sul lavoro sottopagato e gratuito. E che una classe imprenditoriale e una classe politica che diffondono lo schiavismo meritano solo il rifiuto e la lotta totale."
Location data is personal data - noyb wins appeal against Spanish DPA
I dati di localizzazione sono dati personali - noyb vince il ricorso contro la DPA spagnola I tribunali spagnoli hanno annullato una precedente decisione della DPA spagnola. L'AEPD aveva precedentemente sostenuto che la telco Virgin aveva legittimamente negato ai suoi clienti l'accesso ai propri dati di localizzazione.
Il capitalismo militarizzato fuori da ogni controllo democratico | AFV
"Il capitalismo non ha un’essenza, se non quella di mutare in continuazione. E forse la sua mutazione attuale consiste nell’emergere di un capitalismo centrato sulla potenza militare.
Questo diviene il sistema dominante che organizza tutti gli altri sistemi sociali, il che implica un enorme potere dell’apparato militare-industriale."
Auguri a tutti gli operatori dell'informazione! Oggi si celebra San Francesco di Sales che 100 anni fa venne proclamato Patrono dei Giornalisti. Ecco i consigli di Pio XI per l'occasione...
OGGI SI CELEBRA SAN FRANCESCO DI SALES CHE 100 ANNI FA VENNE PROCLAMATO PATRONO DEI GIORNALISTI
@Giornalismo e disordine informativo
«Ma vorremmo che da queste solenni ricorrenze precipuo vantaggio ritraessero tutti quei cattolici, che con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina. Ad essi è necessario, nelle discussioni, imitare e mantenere quel vigore, congiunto con moderazione e carità, tutto proprio di Francesco. Egli, infatti, con il suo esempio, insegna loro chiaramente la condotta da tenere. Innanzi tutto studino con somma diligenza e giungano, per quanto possono, a possedere la dottrina cattolica; si guardino dal venir meno alla verità, né, con il pretesto di evitare l’offesa degli avversari, la attenuino o la dissimulino; abbiano cura della stessa forma ed eleganza del dire, e si studino di esprimere i pensieri con la perspicuità e l’ornamento delle parole, in maniera che i lettori si dilettino della verità. Se si presenta il caso di combattere gli avversari, sappiano, sì, confutare gli errori e resistere alla improbità dei perversi, ma in modo da dare a conoscere di essere animati da rettitudine e soprattutto mossi dalla carità. E poiché non consta che il Sales sia stato dato a Patrono dei ricordati scrittori cattolici con pubblico e solenne documento di questa Apostolica Sede, Noi, cogliendo questa fausta occasione, di certa scienza e con matura deliberazione, con la Nostra apostolica autorità diamo o confermiamo, e dichiariamo, mediante questa Lettera Enciclica, San Francesco di Sales, vescovo di Ginevra e Dottore della Chiesa, celeste Patrono di essi tutti, nonostante qualsiasi cosa in contrario.»
cc @Antonio Spadaro @civcatt@mastodon.uno @Marco Vitale🇻🇦🇮🇹🇪🇺🇺🇦
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Bria - Country Covers Vol.2
Bria è una musicista e cantante del gruppo post-punk Frigs e fa parte del gruppo di Orville Peck il famoso crooner country pop uno dei più grandi innovatori moderni del country americano, e nel tempo libero fa dischi deliziosi per conto suo come questo. “Country Covers Vol.2”, pubblicato da Sub Pop Records, è un ep composto da sei piccoli capolavori di rifacimenti di canzoni country in chiave country pop e moderna, fresca e molto valida.
iyezine.com/bria-country-cover…
@Musica Agorà @Poliverso notizie dal fediverso @arte
Bria - Country Covers Vol.2
Bria è una musicista e cantante del gruppo post-punk Frigs e fa parte del gruppo di Orville Peck il famoso crooner country pop uno dei più grandi innovatori moderni del country americano, e nel tempo libero fa dischi deliziosi per conto suo come ques…Massimo Argo (In Your Eyes ezine)
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Il mistero della neve di Encelado | Passione Astronomia
"Uno strato di neve insolitamente profondo ricopre Encelado, la luna di Saturno, e gli scienziati hanno alcune ipotesi su come potrebbe essersi formato"
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
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Le opere di Gramsci su LiberLiber
Liber Liber è una biblioteca digitale accessibile gratuitamente, creata da una organizzazione di volontariato che ha come obiettivo la promozione di ogni espressione artistica e intellettuale.
Nella biblioteca si possono trovare alcune opere di Antonio Gramsci.
liberliber.it/online/autori/au…
Antonio Gramsci
Antonio Francesco Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937) è stato un politico, filosofo, giornalista, linguista e critico letterario italiano.Liber Liber
Che tempo che fa
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Dai un'occhiata: freebird.network/
Ti mostrerà gli hashtag di tendenza entro intervalli di 1 ora, 12 ore e 24 ore.
Quelli con portalampada sono una selezione ridotta, scarsamente disponibile anche perché giustamente preferita quando si trova in negozio.
Come può essere una scelta sensata un lampadario da buttare via quando muore il led?
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Can Kicker - Can Kicker
Per un certo periodo, a sangue ormai caldo e con un po’ di buon tempo libero, mi sono molto concentrato sul termine “Grunge” e ho riflettuto su cosa mai volesse significare in musica. @Musica Agorà @Poliverso notizie dal fediverso
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20 gennaio 2023. Messaggio di Alfredo Cospito al proprio difensore
Il sottoscritto Alfredo Cospito comunica al proprio avvocato Flavio Rossi Albertini che in pieno possesso delle mie capacità mentali mi opporrò con tutte le forze all'alimentazione forzata.
Saranno costretti a legarmi nel letto.
Dico questo perché ultimamente mi è stata adombrata la possibilità di un T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio). Alla loro spietatezza ed accanimento opporrò la mia forza, tenacia e la volontà di un anarchico e rivoluzionario cosciente.
Andrò avanti fino alla fine. Contro il 41 bis e l'ergastolo ostativo.
La vita non ha senso in questa tomba per vivi.
Cospito Alfredo.
Non sono d'accordo con quanto scrive Concita De Gregorio su La Stampa...
(testo ed immagine dalla pagina FB de La Stampa)
Non mi preoccuperò, nello scrivere queste righe, delle reazioni che scatenerà sui social domattina. Ce la posso fare, devo solo pensare alla vita di prima. Era sano lavorare senza la preoccupazione preventiva del sabba infernale che comunque, anche se ti sforzi di ignorarlo, non ignora te. […]
Amici: usciamo dai social. Non esistono senza di noi. Si sono impadroniti delle nostre vite per il semplice motivo che gliele abbiamo consegnate. Vivono del nostro sangue che gli forniamo ogni giorno […]. Ma se non gli dessimo materia, ai mangiamorte, ci pensate? Non esisterebbero. […]
Le persone migliori che conosco non sono sui social. Senza offesa per chi ci campa e lo capisco: i mestieri di una volta non ci sono più, questo è il mondo come va, bisogna arrangiarsi e starci. Però ripeto: statisti, inventori, poeti, navigatori, gente che pensa e scrive e lavora a costruire mondi. Gente che accudisce persone. Gente che lavora tutto il giorno e che poi si dedica a chi ha intorno, fisicamente: che parla e guarda in faccia chi c'è. Non sono sui social. Non hanno il tempo per farlo, né l'interesse. Hanno da fare.
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Campagna "Noi non paghiamo": al Centro Popolare Autogestito Firenze Sud cena e concerto
Il 14 gennaio 2023 il Centro Popolare Autogestito Firenze Sud ha ospitato una cena di sottoscrizione e un concerto dei cuneesi #LouTapage e dei #MalasuerteFiSud, band che attorno al CPAFiSud gravita da quasi venticinque anni. Entrambe le iniziative, gremite, sono servite a sostenere la campagna #Noinonpaghiamo.
La #Lega ha deplorato anche di recente l'esistenza del Centro Popolare Autogestito Firenze Sud -che da trentaquattro anni ospita iniziative in cui i "valori" occidentali sono volta per volta confutati, svalutati, disprezzati, disconfermati o semplicemente derisi- e ha deplorato anche l'iniziativa specifica.
Due ottimi motivi per dare a entrambe le cose rilievo in ogni sede. Si è quindi pensato di pubblicare qualche video su Youtube, di scriverne sul Cinguettatore, su Instagram e su Blogger.
Tra i brani suonati dai Lou Tapage una cover di Fabrizio de André esplicitamente dedicata a Alfredo #Cospito, al momento in cui scriviamo vicino ai novanta giorni di sciopero della fame in segno di protesta contro il duro regime carcerario cui è sottoposto al sostanziale fine di chiudergli la bocca.
Ripetiamo.
Cospito è nato a #Pescara e non a #Shiraz e non è nemmeno una bella ragazza.
Soprattutto, certe cose vanno benissimo se fatte a #Tehran, a l'#Avana, a #Minsk o a #Caracas: gli appassionati di #raveparty si mettano fiduciosi sulla strada per #Kiev, troveranno l'approvazione dell'intero gazzettificio peninsulare e delle madri non sposate che si atteggiano a difensori dei valori cattolici cui il gazzettame ha tirato la volata per anni. Attenzione a non sbagliare latitudini perché nell'"Occidente" della democrazia da esportazione l'esistenza delle pecore nere non è prevista e basta una scritta su un muro per vedersela con la gendarmeria politica nel tripudio delle tolleranze zero e dei giri di vite che sono la passione degli stessi gazzettieri di cui sopra.
La mamma umana di Lillo
in reply to Antonino Campaniolo 👣 • • •Non mi è mai piaciuto essere iscritta ad un social, ma in questo finalmente si 😄
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