Dieci notizie e dieci fatti per ricordare il 2022
Dicevano gli antichi che dieci sono le dita delle mani e dieci quelle dei piedi. Venti, dunque, è il numero della sufficienza, cioè un primo orizzonte di realtà con cui vivere e camminare. Mi attengo a questa regola, andando a ritroso nell’anno che abbiamo appena attraversato. Difficile dire anno buono o cattivo. Bisognerebbe compararlo. E […]
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Due pesi, due misure: continua l'occupazione illegale dell'Iraq. Qualcuno se n’è accorto? - Kulturjam
"A differenza dell’Ucraina, per difendere la propria sovranità l’Iraq non può contare sulla concessione massiccia di aiuti umanitari e di materiali bellici, a suon di miliardi, da parte dell’Unione Europea per liberare il proprio Nord Est dalle truppe occupanti, perché quelle truppe sono europee e sono proprio i Paesi europei, oltre a Israele, a beneficiare principalmente del petrolio iracheno sottratto illecitamente da quella zona."
La fotografia di Jungjin Lee
La fotografa sud coreana Jungjin Lee crea paesaggi fotografici che mescolano tecniche e materiali della tradizione orientale e occidentale.
Le immagini di Lee sono paesaggi che rappresentano uno stato mentale. Ogni fotografia è il risultato di un processo fortemente mediato, che accentua e nasconde le capacità mimetiche della fotografia, per creare un'estetica che si avvicina alla tradizionale pittura a inchiostro asiatica.
In certe immagini, terra e cielo sembrano aver smarrito il loro orizzonte. Il grigio si fonde con il grigio, fino a dissolversi. Cieli, nuvole, mari diventano spesso astrazioni, bande di luce e oscurità. Universi vuoti, che nonostante tutta la loro fisicità, rimangono unici e misteriosi. Immagini ricche di metafore che sembrano rendere accessibile l'invisibile.
fotografiaartistica.it/fotogra…
Festeggiare Capodanno distruggendo quattro auto più la propria, cercando anche di fare finta di nulla
Il 1 gennaio le gazzette hanno ripreso un comunicato stampa dal sito del Comune di Firenze.
Questo il testo.
Con #Ferrari danneggia quattro auto e se ne va, individuato dalla Polizia municipale - Per l’uomo anche il ritiro della #patente
Durante la notte di #Capodanno ha danneggiato quattro auto andandoci a sbattere con una Ferrari e poi è scappato, ma è stato rintracciato dalla Polizia municipale poche ore dopo e multato.
L’uomo è il proprietario della Ferrari, un #imprenditore fiorentino. Durante i festeggiamenti di Capodanno, per cause in corso di accertamento, è uscito di strada in via #Paisiello e si è scontrato con quattro auto in sosta provocando loro gravi danni. Ma invece di lasciare le proprie generalità se ne è andato abbandonando lì la Ferrari, anch’essa incidentata. Alla scoperta dell’accaduto, la Polizia municipale ha in poco tempo rintracciato il proprietario dell’auto che è stato multato per eccesso di velocità e rifiuto di dare i propri dati. Avendo poi esaurito i punti residui sulla #patente, questa gli è stata ritirata.
Uscito da chissà quale mescita e chissà in che condizioni, un ricco è andato a sbattere contro quattro auto in sosta e ha cercato di fare il ricco anche dopo: l'attenzione della gendarmeria è bene sia riservata a quegli importuni che vendono fazzoletti ai semafori. Ovviamente l'hanno rintracciato in pochi minuti e gli hanno redatto un verbale comprensivo di tutto.
E non doveva essere la prima volta che faceva il ricco: esaurire i punti sulla patente (normalmente venti) richiede una determinazione e una costanza nei comportamenti da ricco degne di cause assai migliori.
Visto che negli ultimi anni la "libera informazione" ha dato ancora più spazio del solito a imprenditori che non facevano che lamentarsi del #fatturato e che giuravano di essere a un passo dalla rovina, c'è anche da lasciarsi andare a qualche illazione sull'utilizzo degli #incentivi alle #imprese.
Poliverso & Poliversity reshared this.
#uncaffèconluigieinaudi☕ – Guardiamoci dall’adorare sotto nuovi nomi il vecchio idolo…
Guardiamoci dall’adorare sotto nuovi nomi il vecchio idolo. La libertà non si ottiene e non si conserva se non nella lotta di ogni giorno e di ogni ora
da I limiti ai partiti, «L’Italia e il secondo Risorgimento», 20 maggio 1944
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2023: Mattarella detta l’agenda
Misurato nei toni, istituzionale come l’occasione e il tempo esige, preciso, sobrio, austero; curato nella forma che – non ci si stancherà mai di ripeterlo – in democrazia è l’essenza della sostanza, il messaggio di fine/inizio anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiaramente è rivolto al Paese e alla classe politica di governo e di […]
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Governo Meloni: migranti e vaccinati alla ‘gogna’
E cominciamo questo nuovo anno con una domanda, anzi due. Due domande di logica elementare, non polemiche: semplicemente a fondamento logico. Io, vale la pena di precisarlo checché ne diciate, non faccio mai polemiche: magari uso parole forti ironiche sbeffeggianti, ma cerco sempre di essere razionale e ragionevole. Certo, lo vedete bene anche io ho […]
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Non siamo partiti bene
Settembre
che le nuvole del settembre
lente percorrono
mentre le prime foglie
crollano giù dai rami
e adunano umidore per i sentieri
intanto che nel cielo
gli alberi si denudano
così come di sera
quando cadono le ombre
giù dalle cime
s'incupisce la terra
e in alto si rivelano
i disegni dei monti
e delle stelle
miei boschi
vi è tanta pace
in questa vostra muta
rovina
che in pace ora alla mia
rovina penso
e sono come chi
stia sulla riva di un lago
e guardi miti le cose
rispecchiate dall'acqua.
Eleonora reshared this.
Non credo che si riuscirà mai a fare abbastanza giustizia delle calunnie che ha ricevuto ma è curioso che Benedetto XVI venga criticato non per la sua manifesta incapacità di poter gestire la macchina Vaticana, affidando tutto alla coppia b&b Bagnasco e Bertone, ma per ciò che non ha mai fatto: avere occultato quelle infamie che lui per primo non solo è riuscito a svelare, ma che è anche riuscito a combattere quasi sempre con successo.
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Tutto ciò, chiamiamolo il contesto", rende anzi ancora più eccezionale la sua lucidità nel combattere come ha fatto lui la pederastia impunita di così tanta parte del clero.
Molte disposizioni del Digital Markets Act riguardano pratiche dei fornitori di servizi di piattaforme di base (c.d. gatekeepers) aventi ad oggetto i dati personali. Pertanto, è naturale domandarsi se i diversi obblighi definiti nel DMA siano compatibili con il GDPR e se i gatekeeper possano ottemperare senza problemi ad entrambi i provvedimenti normativi. Sebbene il DMA affermi che esso coesisterà armoniosamente con il GDPR, sorgono comunque interrogativi sull’interazione tra questi due strumenti.
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Propaganda governativa sul MSI
"Il M.S.I. ha trasportato verso la #democrazia milioni di italiani usciti dalla sconfitta della seconda guerra mondiale, che il Movimento Sociale Italiano è stato un movimento della #destra sempre presente nelle dinamiche democratiche di questa Nazione, che è arrivato al #Governo addirittura prima del congresso che lo trasformò in Alleanza Nazionale; ha infine tamponato, nei momenti più bui degli anni di piombo, le derive terroristiche".
Alessandro Draghi, consigliere comunale a Firenze per il partito di maggioranza relativa.
Il MSI alle elezioni del 1948 ebbe cinquecentomila voti alla Camera e duecentomila al Senato; una discrepanza in cui i "ragazzi di Salò", adolescenti nel 1945, ebbero certamente un loro peso. Il rimanente dell'elettorato scelse altri traghetti e non volle saperne di avere come Caronte il partito che raccoglieva parecchi fra i superstiti decision makers
di una guerra peggio che persa perché iniziata in modo vergognoso, condotta in modo vergognoso e infine persa in modo vergognoso.Il MSI fu sempre presente nelle istituzioni grazie alla stessa democrazia rappresentativa che avrebbe voluto stroncare, non certo nelle dinamiche democratiche in cui veniva abitualmente evitato.
Nei momenti più bui degli anni di piombo il FUAN della romana via Siena tamponò le derive terroristiche dando vita ai Nuclei Armati Rivoluzionari. Chissà cosa non avrebbe fatto se si fosse trattato di agevolarle. L'esecutivo in carica non ama le lingue straniere, assicura un San Giuliano livoroso verso i radical chic invece che verso i "progressisti eleganti".
Il che è ottimo motivo per ricorrervi ogni volta possibile.
Isole dei pirati e utopie cripto-anarchiche
Come facciamo noi estremisti — amanti della libertà e della non violenza — a creare una comunità di persone che condividono gli stessi principi, se tutto il mondo è spartito tra violente bande armate che si fanno chiamare stati-nazione e non c’è alcun luogo in cui rifuggiarsi?
La storia ci insegna che non è facile, seppur esistano esempi di successo. In alcuni casi frutto di una fortunata serie di eventi, come nel caso di Cospaia. In altri, frutto di colonizzazione di nuovi territori inesplorati, come nel caso dell’America, che nel 1776 si rese infine indipendente dal Regno Unito.
Privacy Chronicles si sostiene solo grazie agli abbonamenti dei lettori. Se ti piace quello che scrivo, perchè non ti abboni anche tu?
Oggi però il mondo è molto diverso da quello che conoscevano gli abitanti di Cospaia o da Thomas Jefferson, John Adams, Benjamin Franklin, Robert R. Livingston e Roger Sherman.
Eppure, non tutto è perduto. Anzi — forse per la prima volta nella storia umana abbiamo gli strumenti per ribaltare completamente i paradigmi creare delle vere e proprie comunità libertarie. Per vedere come, ripercorreremo insieme brevemente il pensiero di Timothy May, uno dei fondatori dei Cypherpunk.
Pirate Utopias
Ma cosa ci vieta oggi di colonizzare un’isola sperduta nel pacifico e creare lì una comunità libertaria? Niente — è pieno di bellissime isole in vendita. Sarebbe però un esperimento estremamente complicato e destinato a non durare nel tempo.
Prima di tutto, l’isola dei pirati non potrebbe dichiararsi indipendente da ogni altro Stato al mondo, sarebbe una condanna a morte. Chi ha guardato la serie “Black Sails” saprà bene quale potrebbe essere la reazione degli Stati limitrofi. Gli amici pirati-libertari sarebbero presto dichiarati pericolosi terroristi da eliminare al più presto, per non dare il cattivo esempio.
L’era delle sanzioni Usa è arrivata al capolinea? - Contropiano
"Per molti anni, gli USA hanno usato efficacemente l’arma delle sanzioni (unilaterali, non decisa dall’Onu) per imporre il loro ordine mondiale e mettere in riga i Paesi ribelli.
[...]
Ma, fatalmente, questo approccio ha indotto a poco a poco il resto dal mondo a organizzarsi e cercare scappatoie per liberarsi dallo strapotere statunitense."
Dadi Romani: 2 Esemplari
Sono moltissimi i dadi romani giunti fino ai giorni nostri, da quelli ordinari a sei facce fino agli icosaedri che vedete qui sotto (icosaedri). Insomma, delle piccole opere d’arte che farebbero la felicità di ogniContinue reading
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Prestiti: TAN, TAEG e tutto quello che c’è da sapere per richiedere un finanziamento oggi
Una delle modalità più diffuse per entrare in possesso di maggiore liquidità è la richiesta di un prestito. Le ragioni per le quali ci si rivolge a una società finanziaria per ottenere un finanziamento possono essere varie, anche se in genere le più comuni sono per far fronte a spese impreviste, per avviare dei lavori […]
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‘Qatargate’: il gioco delle parti e la ricerca della verità
Lo scandalo che da giorni attanaglia la più ‘democratica’ delle istituzioni che governano l’Unione europea, il Parlamento UE, pare avviarsi alla conclusione con l’udienza che la (ora ex) vicepresidente del Parlamento europeo, la greca Eva Kaili, dovrebbe avere in giornata con gli inquirenti belgi che cercano di capire come sia entrata in possesso di una […]
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Proteste in Iran: la rigidità USA fa comodo al regime di Teheran
Le proteste che dalla metà di settembre interessano l’Iran sono seguite con attenzione (e non senza preoccupazione) dalla comunità internazionale. Innescate dalla morte di Mahsa Amini dopo il suo fermo a Teheran da parte della Gasht–e Ershad (la ‘polizia morale’ iraniana) e presto estesesi a buona parte del Paese, essa hanno visto dapprima la partecipazione […]
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‘Tacabanda’: corpi musicali sociali e istituzionali
‘Tacabanda’ è un modo di dire: ‘su e incominciamo a fare musica per strada, nelle feste, nelle commemorazioni, nei teatri internazionali’. Non è una deminutio della musica ed, anzi, è capitale sociale reale e biglietto da visita istituzionale. La forza delle bande musicali è promuovere la musica e sensibilizzare la comunità all’apprendimento musicale attivo. È un orientamento […]
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Post-Qatar 2022: una roadmap per gli attivisti
Qatar 2022 ha messo a tacere il mito della separazione tra sport e politica. Come in Qatar, è probabile che i diritti umani, dei lavoratori e LGBT siano a sinistra, a destra e al centro mentre altri Stati del Golfo e del Nord Africa si spostano al centro della scena come ospiti e offerenti di […]
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La scelta di Putin sull’Ucraina
Il Presidente Vladimir Putin ha dato ai suoi commentatori una buona ragione per scavare nella storia per capire la sua logica. La libera scelta dovrebbe negare qualsiasi motivo intrinseco per cui la storia si ripeta. D’altra parte, ogni cosa agisce in modo prevedibile secondo le sue circostanze e le pressioni a cui è soggetta. Putin […]
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Sul sito del Ministero ecco la nota informativa che spiega diffusamente come si svolgeranno le prove dell'Esame di Stato 2023 conclusivo del secondo ciclo.
La trovate qui ▶️ miur.gov.it/documents/20182/67…
Ministero dell'Istruzione
Sul sito del Ministero ecco la nota informativa che spiega diffusamente come si svolgeranno le prove dell'Esame di Stato 2023 conclusivo del secondo ciclo. La trovate qui ▶️ https://www.miur.gov.it/documents/20182/6735034/m_pi.AOODPIT.Telegram
Thailandia: Palang Pracharat nella bufera
Per la Thailandia il 2022 è stato segnato da due trend critici: il rilancio dell’economia e, paradossalmente, il declino del partito politico di governo, Palang Pracharat (PPRP). Anche le rivelazioni riguardanti i gangster cinesi transnazionali collusi con burocrati e politici thailandesi, l’orribile massacro di scolari nel nord-est della Thailandia e l’ascesa di un nuovo leader […]
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RiGovernare
In democrazia “governare” non è sinonimo di “comandare”, si deve anche convincere. Non solo il giorno delle elezioni, dato che il consenso non è solo benefico alla democrazia, ma anche una condizione per far funzionare le cose. Il che, naturalmente, incorpora anche il dissenso, giacché questo è il bello e anche la forza delle democrazie.
Al contrario di quel che talora si legge e si ascolta, circa i presunti “novizi”, la destra che oggi governa non è affatto nuova a questa funzione. Nuovo è il suo equilibrio interno, ma, per il resto, sono tutte persone che sono già state al governo o che con i governi hanno collaborato. Sono rigovernanti. Nell’accezione toscana del termine “rigovernare”, c’è anche il rimettere a posto, ripulire, sistemare. Ma si deve esserne capaci. Si tratta, del resto, della parte più convincente delle cose dette e in parte fatte dal governo, di cui s’è sentita eco anche nelle parole della presidente del Consiglio (non useremo “premier” non perché non sia italiano, ma perché si tratta di uno strafalcione istituzionale, una dimostrazione d’ignoranza costituzionale e non parteciperemo a quest’orgia del travisamento).
Piuttosto che cercare sempre le contraddizioni, nella (scontata) non scomparsa del Covid preferisco scorgere un’opportunità, consistente nella continuità. La destra (senza Forza Italia) si era opposta alle chiusure, salvo ricredersi vedendole adottate da tutti, mentre era rimasta contraria all’obbligo di vaccinazione. Sta di fatto che le chiusure le abbiamo alle spalle e nessuno le desidera, proprio per il successo della campagna di vaccinazione. Anziché polemizzare inutilmente, sarebbe bene rilanciare quella campagna. A meno che non si sia portato il cervello all’ammasso della superstizione. Non ci sarebbe contraddizione, ma saggio sfruttamento della continuità. Per il resto, è suggestivo vedere gli euroscettici, quando non direttamente eurofobici, chiedere costantemente che sia l’Europa (si chiama Unione europea, comunque) a dovere decidere e intervenire. Lo prendiamo come tardivo ravvedimento.
Al contrario di quel che ha fatto il senatore Monti, intervenendo nel dibattito parlamentare, non ci siamo stupiti della prudenza che ha assicurato, nella legge di bilancio, l’equilibrio dei conti. L’avvisaglia c’era eccome, consistita nell’opposizione di Fratelli d’Italia (i vincitori), in campagna elettorale, agli scostamenti di bilancio. Reclamati dai due alleati (gli sconfitti). Bene così.
È stato imprudente e inappropriato annunciare, da parte di governanti, che si era in ritardo e non si sarebbero rispettati tutti gli impegni presi per i fondi del Pnrr. Uno scaricabarile imbarazzante ed inutile, visto che il barile sarebbe cascato sulla testa dell’Italia. Il risultato è stato in continuità e in adempimento. Bene così.
Dell’inutile decreto “rave” abbiamo scritto ieri, intanto bene che da quello “Piantedosi” siano state escluse materie disomogenee e non meno inutili. Ci sfugge cosa cambi per le navi Ong. La realtà è che quanti pensano di fermare gli sbarchi con i decreti e chi strilla ai decreti che creno naufraghi commettono il medesimo errore: pensano che siano i decreti a cambiare la realtà. Semmai il contrario.
Chiunque sia all’opposizione considera scandalosi gli “scudi penali” offerti all’Ilva. Chiunque governi li mette. La realtà è che quella roba è ingovernabile se non si fissa un obiettivo e non lo si mantiene fermo negli anni. Fin qui si è cambiato in continuazione e il risultato non è commendevole.
Meloni ha detto di fidarsi degli alleati. Non poteva dire altro. Purtroppo, dal 1994, dopo il voto si creano due parlamenti: uno popolato dall’opposizione e l’altro da una maggioranza che contiene un’opposizione. La differenza, rispetto al passato, è che Meloni può fidarsi dell’opposizione esterna, che pesta alacremente l’acqua nel mortaio.
RiGovernare non sia il tornare periodicamente al governo, ma il sistemare le cose in modo che sia possibile governare. La possibilità c’è, la capacità vedremo.
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LibSpace con Davide Giacalone
La guerra di Putin in Ucraina
Fin dai tempi più remoti le guerre hanno rappresentato il principale strumento di regolazione delle relazioni interumane. Come affermava il filosofo inglese Thomas Hobbes, l’uomo nel suo stato iniziale era un animale piuttosto violento ( homo homini lupus ) e, per questo, nei rapporti con i suoi pari regnava la regola della guerra, all’interno della […]
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L’anno che arriva
Il 2022 è iniziato in netta ripresa dopo un anno, il 2021, in cui l’Italia ha fatto numeri veramente molto significativi. Certo, incorporavano il rimbalzo rispetto al 2020, che era stato un anno terribile per tutti gli europei e in generale per i mercati aperti, ma era stato molto duro per l’Italia: noi abbiamo vissuto nel 2020 una recessione molto più forte di quanto non abbia colpito altri paesi europei. Nel 2021 abbiamo avuto una crescita molto più forte di quella di altri, anche perché appunto incorporava un rimbalzo rispetto a una recessione molto profonda.
Il 2022 è iniziato con quella ripresa ancora molto vivace e in corso, e per nostra fortuna siamo riusciti a mantenerla tale. Il ’22 si chiude con una crescita record: nei 2 anni (’21-’22) facciamo numeri che sono nettamente superiori alla media europea e sono sconosciuti all’Italia se non si ricorre alla memoria, agli anni ’50. Nonostante questo abbiamo vissuto una campagna elettorale fatta fra agosto e settembre il cui racconto collettivo era il racconto di un paese in recessione, che andava molto male e che bisognava in qualche modo fare qualcosa perché ripartisse la crescita, e tutto questo era irreale, perché il paese stava crescendo. Chiudiamo il 22 con numeri record, con numeri importanti di crescita e adesso andiamo incontro a un 2023 in cui la crescita rallenterà ma al tempo stesso si metteranno in cantiere gli investimenti che serviranno a riprendere un passo più veloce nel ’24-’25 e negli anni a seguire.
Gli investimenti possibili nel 2023 sono dovuti in grandissima parte ai fondi europei di Next Generation EU, da qui un nostro legame indissolubile con l’Unione Europea, fatto di ideali e di consapevolezza che è l’area più ricca e più libera del mondo, e fatta anche di convenienza, perché i soldi sono soldi e non guastano. Il 2022 purtroppo a febbraio aveva quasi cambiato aspetto: l’attacco insensato, imperialista, violento, inaccettabile, inescusabile della Russia all’ Ucraina aveva gettato sul mondo un’oscura ombra di guerra che purtroppo ci siamo portati dietro e ce la porteremo dietro ancora nel ’23. Però è successo qualcosa di molto importante: le democrazie occidentali non si sono disunite, gli interessi particolari non hanno in nessun modo prevalso sull’interesse generale politico di condanna della Russia, abbiamo avuto la forza di affrontare sanzioni che di primo acchito erano un danno per noi, ma che sono efficaci nel mettere in ginocchio l’economia russa, perché sono loro che vanno alla rovina, non noi. Noi siamo usciti, il pericolo l’abbiamo passato, pagando ma l’abbiamo passato. La Russia adesso inizia la sua discesa agli inferi. Mentre noi crescevamo più della media dell’Unione Europea, ma comunque cresceva anche l’Unione Europea, la Russia era già in recessione e sarà in recessione violenta nel corso dell’anno prossimo.
Questa unità dei paesi occidentali è un fatto importante, è una grande conquista, è un valore politico inestimabile, e in coda a quest’anno ’22 abbiamo visto riemergere la pandemia con il fatto che in Cina il tentativo di bloccare tutti, di usare la repressione per non diffondere il virus è stato molto ma molto meno efficace di quello che qui abbiamo fatto noi con le vaccinazioni, con la profilassi, con le mascherine, quello che siamo riusciti a fare è un grande successo È un peccato che questo non si possa dirlo senza sentirsi accusare di essere fuori dalla realtà, perché la retorica di chi ama gli errori e di chi ama i fallimenti per potersi far risarcire è quello di dire che le cose vanno sempre male. Bene, nel 2022 sono andate bene e se noi ne saremo consapevoli, questo si trascinerà e si porterà anche nell’anno avvenire.
È l’occasione buona per fare i migliori auguri.
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Borsa: canapa, timida chiusura positiva per Canada e USA
Entrambe le principali piazze borsistiche a livello mondiale nel settore della Canapa, cioè Canada e USA, chiudono entrambe con valori timidamente positivi, dopo tre settimane in rosso cupo. Qualche segnale di ripresa? Nient’affatto, la volatilità è stata paradossalmente la costante di tutto l’anno borsistico, soprattutto dopo l’invasione russa dell’Ucraina, con tutto quel che ne è […]
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USA: dalla retorica alla realtà, la politica estera di Biden in rassegna
Fin dai primi giorni della sua amministrazione, il Presidente Biden ha cercato di tracciare una netta distinzione tra il suo approccio e quello del suo predecessore, Donald Trump. Si è impegnato a mettere la diplomazia al primo posto, riparare le alleanze logorate dalla retorica nazionalista di Trump e ricongiungersi a diversi accordi internazionali chiave, inclusi […]
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"Le morti e le catastrofi create dalla tempesta invernale non sono semplicemente un evento naturale. La disuguaglianza sociale e l’incapacità del sistema di affrontare anche i bisogni più elementari della vita moderna è un risultato diretto del sistema capitalista.
Miliardi vengono spesi per guerre senza fine, sostenendo il sistema bancario e i mercati azionari per i ricchi, ma i bisogni fondamentali della classe operaia, dei poveri e degli anziani rimangono senza risposta. Solo quando la classe operaia prende il controllo della produzione e la società è gestita democraticamente per i bisogni di tutti e non per i profitti di pochi, i grandi problemi sociali possono essere affrontati."
Guerra in Ucraina: problema di identità
La guerra di aggressione lanciata dalla Russia in Ucraina lo scorso febbraio mette in discussione i confini di questi due Paesi. Dal 2014 e dall’annessione della Crimea, Mosca contesta e viola i confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina, una contestazione ulteriormente rafforzata dalla nuova serie di annessioni di territori ucraini annunciata a ottobre. Intervistata nell’ambito delle Tribunes […]
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Pelé: una superstar globale e un’icona culturale
Pelé, la prima superstar mondiale del calcio, è morto all’età di 82 anni. Per molti tifosi, il brasiliano sarà ricordato come il migliore che abbia mai giocato . Per altri va oltre: era il simbolo del calcio giocato con passione, gusto e sorriso. In effetti, ha contribuito a forgiare un’immagine del gioco, che ancora oggi […]
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Barfly
in reply to Andrea Russo • •Andrea Russo likes this.
Andrea Russo
in reply to Barfly • •@Barfly sì, hai ragione... il link è sparito pochi minuti dopo la pubblicazione
EDIT: è finalmente tornato attivo il link 😀