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Il blocco della Russia sul Mar Nero fa parte della guerra di Putin al diritto internazionale


Il 18 marzo, le Nazioni Unite hanno annunciato un’estensione del Grain Deal, un accordo mediato nell’estate 2022 che consente l’esportazione di quantità limitate di grano ucraino verso i mercati globali attraverso i porti bloccati del Mar Nero del Paese. Questa è una buona notizia. Tuttavia, in pochi giorni è diventato chiaro che la Russia voleva […]

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Cosa significa per gli uiguri il ripristino delle relazioni tra Iran e Arabia Saudita con la mediazione cinese?


L’Iran e l’Arabia Saudita, i due Stati musulmani rivali in Medio Oriente, hanno tenuto una cerimonia per ristabilire le relazioni diplomatiche a Pechino, in Cina. I due Paesi avranno due mesi per finalizzare il collocamento degli ambasciatori. Questo sviluppo potrebbe avere implicazioni significative per la regione e il mondo, nonché per gli uiguri. L’Iran e […]

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Gas algerino o ideologia di destra: l’Italia di Giorgia Meloni cambierà idea su Gerusalemme?


Quando il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lasciato Tel Aviv per Roma il 9 marzo, è stato trasportato in elicottero all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv perché i manifestanti antigovernativi hanno bloccato tutte le strade intorno. Anche in Italia la visita di Netanyahu non è stata accolta con molto entusiasmo. Un sit-in è stato […]

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Italia-Israele, firmato l’accordo di collaborazione per la sicurezza nel Mediterraneo allargato


L’Institute for National Security Studies ha elaborato la cosiddetta “dottrina militare Dayhiya” che comporta “l’applicazione di forza sproporzionata e il causare gravi danni e distruzione alle proprietà e alle infrastrutture civili”. L'articolo Italia-I

di Antonio Mazzeo –

Pagine Esteri, 23 marzo 2023. Accordo tra due think tank di Italia e Israele per avviare progetti di ricerca congiunti sulle questioni di geopolitica e sicurezza nel Mediterraneo allargato. A firmarlo nei giorni scorsi a Roma il presidente della Fondazione Med-Or Marco Minniti (ex ministro dell’Interno, Pd) e il direttore esecutivo dell’Institute for National Security Studies (INSS) di Tel Aviv, prof. Manuel Trajtenberg.

Quello tra la fondazione promossa e finanziata dall’holding del complesso militare-industriale Leonardo SpA e l’INSS di Tel Aviv è il primo memorandum di tale genere firmato tra un’entità italiana e una israeliana. “Per Med-Or l’avvio di questo rapporto di collaborazione è estremamente importante”, ha dichiarato l’ex titolare del Viminale. “Avremo modo di sviluppare progetti comuni di ricerca e di cooperazione scientifica su tematiche e in settori strategici che sono al centro dei nostri programmi di lavoro. INSS è infatti una realtà a livello internazionale, soprattutto per le sue attività su temi come sicurezza e geopolitica, e potremo lavorare per approfondire questioni sempre più rilevanti, per i nostri due paesi, anche alla luce degli straordinari cambiamenti di cui la regione del Mediterraneo è oggetto e che vedranno nei prossimi anni Italia e Israele sempre più coinvolti”.

L’accordo di collaborazione punta nello specifico all’organizzazione di eventi e seminari, in Italia e in Israele, su tematiche inerenti la politica estera, di difesa e sicurezza; lo sviluppo di programmi di scambi tra ricercatori dell’INSS e della Fondazione Med-Or; il finanziamento di borse di studio (erogate dall’istituzione di Leonardo) a studenti israeliani per corsi di master presso università italiane.

“L’INSS di Tel Aviv è un think tank indipendente e no profit, che grazie a una ricerca innovativa e dagli alti standard, e alla presenza di ricercatori provenienti dal mondo accademico e da quello della sicurezza e dell’intelligence israeliana, è ampiamente considerato, qualitativamente parlando, tra i migliori sulla difesa e sicurezza nella regione mediorientale e a livello internazionale”, enfatizza la Fondazione guidata da Marco Minniti.

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Il presidente della Fondazione Med-Or, Marco Minniti, e il direttore Esecutivo dell’INSS, Prof. Manuel Trajtenberg

Affiliato all’Università di Tel Aviv (la più grande istituzione accademica d’Israele con oltre 30.000 iscritti), l’Institute for National Security Studies ha svolto per conto delle autorità governative israeliane importati studi sulle questioni relative alle problematiche militari e strategiche, terrorismo, conflitti a bassa identità, spese militari nell’area mediorientale, cyber war, ecc.. L’INSS organizza meeting e conferenze a cui partecipano leader politici e i vertici delle forze armate (in particolare la conferenza annuale su Cybersecurity e Intelligence). Fondato nel 1977 come Centro per gli Studi strategici dell’Università di Tel Aviv dal generale (in pensione) Aharon Yariv, già capo intelligence dell’IDF, nel 1983 il Centro fu denominato “Jaffee Center for Strategic Studies” e nell’ottobre 2006 assunse il suo nome odierno, rendendosi autonomo economicamente dalla Tel Aviv University. Prima della sua trasformazione, il “Jaffee Center for Strategic Studies” è stato diretto dal generale Shlomo Gazit, ex capo della Direzione d’intelligence delle forze armate, “coordinatore” delle operazioni del governo israeliano nei Territori occupati dal 1967 al 1974 e finanche Presidente della Ben-Gurion University per otto anni dopo il suo ritiro dalla vita militare.

L’Institute for National Security Studies ha elaborato la cosiddetta “dottrina militare Dayhiya” che comporta “l’applicazione di forza sproporzionata e il causare gravi danni e distruzione alle proprietà e alle infrastrutture civili”. La dottrina è stata formalizzata alla vigilia del sanguinoso attacco contro Gaza del biennio 2008-09 con la pubblicazione di un paper da parte del colonnello (riservista) Gabriel “Gabi” Siboni, dal titolo Disproportionate Force: Israel’s Concept of Response in Light of the Second Lebanon War (ottobre 2008).

Il prof. Manuel Trajtenberg è direttore esecutivo dell’INSS dal maggio 2021. Economista con un dottorato all’Università di Harvard è stato fondatore e primo presidente del National Economic Council della Presidenza del consiglio dei ministri di Israele dal 2006 al 2009. Successivamente ha ricoperto per un quinquennio la carica di presidente del Comitato finanze e pianificazione del Consiglio nazionale per l’Istruzione superiore, nonché responsabile del Comitato per le trasformazioni sociali ed economiche istituito dal governo dopo le proteste di massa del 2011. Manuel Trajtenberg è stato anche parlamentare alla Knesset con l’Unione sionista (2015-17) e vanta una consolidata esperienza nel settore militare-sicuritario: già “esperto-consulente” della Direzione per la ricerca e lo sviluppo del Ministero della difesa (ente che in coordinamento con le industrie belliche promuove i programmi di sviluppo di nuovi sistemi e tecnologie militari); rappresentante del Brodet Committee per il bilancio della difesa dopo la Seconda guerra in Libano; membro del Comitato scientifico del gruppo industriale aero-spaziale Rafael Advanced Defense Systems durante il programma di sviluppo del sofisticato sistema “anti-missile” Iron Dome; membro del forum che ha dato vita alla Direzione nazionale cyber.

La Fondazione Leonardo Med-Or è stata istituita nel 2021 con l’obiettivo di promuovere attività culturali, di ricerca e formazione scientifica, al fine di rafforzare i legami, gli scambi e i rapporti internazionali tra l’Italia e i Paesi dell’area del Mediterraneo allargato fino al Sahel, Corno d’Africa e Mar Rosso (Med) e del Medio ed Estremo Oriente (Or). “Leonardo Med-Or è nata per unire competenze e capacità dell’industria con il mondo accademico per lo sviluppo del partenariato geo-economico e socio-culturale”, spiegano i promotori. I settori di ricerca ed intervento comprendono innanzitutto la safety, la security, l’aerospazio e la difesa, in Italia e all’estero. La fondazione ha avviato diversi progetti di “cooperazione internazionale”: con il Regno del Marocco (borse di studio per studenti in collaborazione con il Mohammed Polytechnic University di Rabat e la LUISS di Roma); con le Repubbliche del Niger, Somalia,Libano e con enti governativi e centri di ricerca di Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Giordania, Qatar e Yemen.

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Con il presidente Marco Minniti siede nel consiglio di amministrazione della Fondazione Med-Or, in qualità di direttrice generale, Letizia Colucci, contestualmente presidente del Cda di MBDA Italia (società leader nella produzione di sistemi missilistici avanzati, controllata in parte da Leonardo), membra dei Cda delle aziende aerospaziali Avio SpA ed e-Geos e di Telespazio Iberica. Dall’ottobre 2022 Med-Or può contare pure in un International Board di altissimo livello, composto da 26 persone (politici, manager industriali e docenti universitari) provenienti da 23 paesi di Europa, Stati Uniti d’America, Africa e Medio Oriente. Tra essi compare David Meidan, potente uomo d’affari ed ex funzionario del governo israeliano, “operativo nell’esportazione di alta tecnologia all’avanguardia prodotta in Israele”, così come è stato presentato all’evento ufficiale di costituzione della Fondazione Med-Or.

Prima di dedicarsi all’export militare, David Meian ha lavorato dal 1977 al 2011 con il Mossad, l’agenzia d’intelligence e spionaggio d’Israele, e con la super segreta Unit 8200, l’unità dell’esercito che opera in stretto contatto con gli enti spionistici statunitensi come la NSA – National Security Agency. “Uno dei suoi ruoli principali è stato stabilire relazioni non ufficiali con i paesi del Medio Oriente che non hanno relazioni diplomatiche con Israele”, ha spiegato la fondazione guidata da Marco Minniti. Qualche tempo fa David Meidan è stato inviato in Turchia dalle autorità di Tel Aviv per rafforzare le relazioni diplomatiche con il presidente Erdogan. In passato era stato pure coordinatore speciale per i prigionieri di guerra e i dispersi in azione per conto del primo ministro Nemjamin Netanyahu.

Nell’International Board di Med-Or siedono inoltre Sir Alex Younger, già Direttore del Secret Intelligence Service (MI6) del governo britannico e John Negroponte, vicesegretario di Stato USA dal 2007 al 2009 e prima ancora vice consigliere per la sicurezza con Ronald Reagan presidente (1987-1989), ambasciatore presso le Nazioni Unite (2001-2004) e direttore dell’Intelligence nazionale USA con George W. Bush (2005-2007).

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PODCAST CINA-RUSSIA. La “nuova era” di Xi Jinping vede Mosca dipendente da Pechino


Il leader cinese nella tre giorni di vista in Russia ha insistito sulla partnership con la Russia. Ma Vladimir Putin, nel pieno della guerra con l'Ucraina e sotto sanzioni occidentali, sa che è soprattutto lui ad aver bisogno della crescente potenza cines

di Michele Giorgio –

Pagine Esteri, 23 marzo 2023. Nella visita di Stato di tre giorni a Mosca, Xi Jinping ha rafforzato l’immagina di una Cina “potenza ragionevole” che mantiene i rapporti di amicizia ed economici con la Russia ma mantiene allo stesso tempo una sostanziale neutralità sulla guerra in Ucraina. Pechino non intende alimentare i contrasti con gli Stati uniti e lavora in diplomazia per un mondo multipolare. Ce ne parla da Shanghai Michelangelo Cocco, esperto di Cina, giornalista e collaboratore di Pagine Esteri.
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Il Fediverso ha guadagnato massa critica e sta diventando mainstream. C'è persino l'interesse di #BigTech. Questo significa Opportunità e Minacce ... ora è il momento di affrontarle.


Ideazione della struttura organizzativa per il Grassroots Fediverse (traduzione automatica)

@Che succede nel Fediverso?

Il Fediverso ha guadagnato massa critica. L'ecosistema sta diventando mainstream, facendo appello a un pubblico più ampio. C'è interesse aziendale e persino Big Tech sta valutando di entrare a farne parte.

→ Questo significa Opportunità e Minacce ... ora è il momento di affrontarle.

Le minacce consistono in vari livelli di Corporate Capture del panorama tecnologico, fino a EEE . Non mi addentrerò molto in questo, poiché queste dinamiche sono ben note. C'è un aspetto positivo dell'interesse aziendale: nel breve termine, le risorse aziendali dedicate possono stimolare in modo significativo l'evoluzione e l'adozione della tecnologia. Le società, sul lungo termine, prenderanno il posto di guida e il movimento FOSS sarà spinto come al solito in posizione marginale.

"È la cultura, stupido!"


Nel movimento FOSS siamo così profondamente concentrati sugli aspetti tecnici della tecnologia, che spesso perdiamo di vista il quadro più ampio di ciò che riusciamo a stabilire con i nostri sforzi collettivi. Considera questo:

D: Qual è la qualità chiave, o "punto di forza unico" se vuoi, che ha portato al successo del Fediverse?

R: È la cultura vibrante che è stata promossa per un periodo di anni in un ambiente di base.

Sento che questa è un'intuizione così importante. Ci sono persone che criticano AS/AP e altri per i loro difetti tecnici. La gente dice che, ad esempio, Nostr è molto meglio e vincerà con la loro "resistenza alla censura". Ci sono un milione di startup che hanno provato a lanciare la piattaforma killer dei Social Media... e hanno fallito.

Quei lunghi anni in cui il Fediverso si è lentamente, organicamente ritagliato il suo meritato spazio nel web, spinto dalla Libera Cultura e dai Beni Comuni, cioè avendo a cuore gli interessi delle Persone vere… questi hanno creato le condizioni perché il Fediverso potesse fiorire! Un fedi a misura d'uomo e umano. Questo è stato il fattore chiave del successo!

→ Il Fediverso sa cos'è il “Social”!

Al contrario, i social media aziendali non hanno mai riguardato i social. Parlavano di soldi a tutti i costi.

“Difendi ciò che ci è caro”


Con il Fediverso, il movimento Free Culture e FOSS è riuscito a compiere un'impresa rara: erigere da zero un ecosistema completo basato su standard aperti e guidarlo verso il successo. Ora la nostra sfida è vedere se possiamo rimanere al posto di guida e mantenere il Fediverso piacevole e per tutti, rendendolo più diversificato e inclusivo che mai.

Ora è il momento, come @Darius Kazemi ha così chiaramente espresso prima di “Gioca e vinci il nostro gioco” :

Andando avanti: "The Grassroots Fediverse"


Come molti hanno affermato prima, dinamiche culturali di base significano resistenza a processi troppo formalizzati e centralizzazione delle attività. La frammentazione e il conseguente caos delle nostre attività disperse in tutto il Web conferisce una certa misura di resilienza. Questa è una buona cosa™ ed è necessaria... in una certa misura.

Allo stesso tempo, troppa frammentazione rende "The Grassroots Fediverse" debole e vulnerabile agli sforzi concertati per portare ordine nel caos. Sforzi in cui presto le aziende saranno profondamente coinvolte.

→ C'è un punto debole da trovare tra ordine e caos.

Ideare la nostra organizzazione di base


Nel post Wiki di seguito potete tutti modificare le vostre idee per una "struttura organizzativa minima praticabile" necessaria per l'evoluzione di Fediverso che mantenga la nostra cultura e le dinamiche di base che ci hanno reso di successo.

Qui è disponibile il post originale di Arnold Schrijver @smallcircles (Humane Tech Now)



Proiettili all’uranio impoverito, facciamo chiarezza. Il punto del gen. Tricarico


Ci mancava solo l’uranio impoverito per moltiplicare le tensioni nello scenario già fortemente compromesso del conflitto russo-ucraino. E con il mondo della scienza ancora una volta in disparte e muto. Forse perché stanco e frustrato dalla ricorrente divu

Ci mancava solo l’uranio impoverito per moltiplicare le tensioni nello scenario già fortemente compromesso del conflitto russo-ucraino. E con il mondo della scienza ancora una volta in disparte e muto. Forse perché stanco e frustrato dalla ricorrente divulgazione di informazioni false e indimostrabili, nonostante le ormai innumerevoli evidenze scientifiche di segno contrario rispetto a chi, ancora oggi, insiste nel far credere pericolosa l’esposizione alle polveri di uranio impoverito. Gli studi sull’argomento sono numerosi, tutti consultabili, di diversa e sempre prestigiosa fonte, mai di parte, ma sempre concordi nello statuire l’improponibilità dell’insorgenza di patologie, segnatamente quelle tumorali, quale conseguenza dell’uso di queste peculiari munizioni peraltro molto efficaci sul campo di battaglia.

In Italia in particolare, nel 1999 il Centro interforze studi per le applicazioni militari ha effettuato alcune campagne di misura delle radiazioni nelle aree di operazioni assegnate ai nostri militari, conducendo poi gli appropriati esami su un campione di sedici soggetti. Il tutto con esito negativo. Ugualmente negative le risultanze degli studi effettuati da Unep, un organismo delle Nazioni Unite che, dopo il conflitto dei Balcani ha effettuato, con la partecipazione di esperti di quattordici Paesi, due missioni scientifiche in Kossovo, Serbia e Montenegro senza riscontrare una contaminazione significativa nelle zone visitate. Stessa sorte per un’indagine condotta nei laboratori di Enea su un campione di militari rientrati dai Balcani.

Un’analisi ancora più approfondita a meticolosa è stata effettuata dal professor Franco Mandelli su una vasta popolazione di militari italiani in rientro dalle zone di operazione, sottoponendo gli stessi a rigorosi protocolli di verifica e valutazione che, nel loro complesso, hanno portato ad escludere correlazioni improprie. Anche Gran Bretagna e Stati Uniti hanno affrontato il problema, coinvolgendo prestigiosi istituti di ricerca quali la Uk Royal Society and Medical research council (Mrc) e lo statunitense Institute of medicine (Iom). Al tavolo degli imputati questa volta la guerra del Golfo. I due istituti, ricorrendo a un approccio fondamentalmente simile, sono pervenuti a risultati sostanzialmente sovrapponibili e ad escludere l’insorgenza di patologie conseguenti all’esposizione ad uranio impoverito.

L’elenco di chi, a livello scientifico, si è occupato della questione è veramente molto lungo e la conclusione sempre la stessa: la letteratura scientifica più importante sull’argomento non ha rinvenuto una correlazione significativa tra cancro o altre patologie, e uranio impoverito. Lasciando agli esperti il compito ulteriore di entrare nel merito nel caso di un auspicato ma improbabile approfondimento pro veritate, forse alcune evidenze alla portata di tutti potranno far nascere qualche dubbio in chi è fuorviato dalla narrativa corrente.

I proiettili all’uranio impoverito liberano polveri che si disperdono nell’ambiente e quindi sono potenzialmente dannosi quando urtano una superficie dura quali una corazzatura metallica o simili. Se invece penetrano nel terreno o impattano superfici più tenere, non producono significative contaminazioni. È stato stimato che di norma tra il 70 e l’80% dei proiettili si conficchi nel suolo senza quindi rilasciare nell’atmosfera quantità di polveri significative.

Con l’impatto su superfici dure si liberano microparticelle, e non nanoparticelle. La questione è dirimente in quanto solo queste ultime, le nanoparticelle, hanno dimensioni tali da penetrare nelle cellule umane e quindi, in spazi aperti, l’effetto delle polveri è irrilevante se non viene inalato per vie aeree. Se invece l’impatto avviene in ambiente chiuso, allora l’inspirazione delle polveri può essere dannosa, ma in tal caso la morte sopravviene comprensibilmente per altre cause. Queste in termini sintetici, poco scientifici, ma comprensibili, le dinamiche possibili legate all’uso di munizioni all’uranio impoverito.

E queste sono le parole di verità che dovrebbero emergere nelle dichiarazioni dei tanti che oggi continuano a gettare benzina sul fuoco, cercando sempre i motivi per l’innesco di una spirale anziché quelli di una ancora lontana distensione.


formiche.net/2023/03/proiettil…



Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 13 aprile 2023, Lucca


Saluti iniziali: Luca Menesini, Presidente della Provincia di Lucca Andrea Marcucci, Consigliere del CdA della Fondazione Luigi Einaudi Mario Pardini, Sindaco del Comune di Lucca Flaviano Dal Lago, Presidente Ordine degli Avvocati di Lucca Introduce: Marc

Saluti iniziali:
Luca Menesini, Presidente della Provincia di Lucca
Andrea Marcucci, Consigliere del CdA della Fondazione Luigi Einaudi
Mario Pardini, Sindaco del Comune di Lucca
Flaviano Dal Lago, Presidente Ordine degli Avvocati di Lucca

Introduce:
Marco Treggi, Presidente della Camera Penale di Lucca

Intervengono:
Andrea Ostellari, Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia
Beniamino Migliucci, Avvocato

Conclude:
Luigi Gino Velani, Avvocato e Professore di Diritto Processuale Penale UNIPI

Modera:
Enrico Marzaduri, Avvocato e Professore di Diritto Processuale Penale UNIPI

Evento accreditato presso l’Ordine degli Avvocati di Lucca (3 CF). Iscrizioni su Sferabit.

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Italia-Israele, firmato l’accordo di collaborazione per la sicurezza nel Mediterraneo allargato


L’Institute for National Security Studies ha elaborato la cosiddetta “dottrina militare Dayhiya” che comporta “l’applicazione di forza sproporzionata e il causare gravi danni e distruzione alle proprietà e alle infrastrutture civili”. La dottrina è stata

di Antonio Mazzeo –

Pagine Esteri, 23 marzo 2023. Accordo tra due think tank di Italia e Israele per avviare progetti di ricerca congiunti sulle questioni di geopolitica e sicurezza nel Mediterraneo allargato. A firmarlo nei giorni scorsi a Roma il presidente della Fondazione Med-Or Marco Minniti (ex ministro dell’Interno, Pd) e il direttore esecutivo dell’Institute for National Security Studies (INSS) di Tel Aviv, prof. Manuel Trajtenberg.

Quello tra la fondazione promossa e finanziata dall’holding del complesso militare-industriale Leonardo SpA e l’INSS di Tel Aviv è il primo memorandum di tale genere firmato tra un’entità italiana e una israeliana. “Per Med-Or l’avvio di questo rapporto di collaborazione è estremamente importante”, ha dichiarato l’ex titolare del Viminale. “Avremo modo di sviluppare progetti comuni di ricerca e di cooperazione scientifica su tematiche e in settori strategici che sono al centro dei nostri programmi di lavoro. INSS è infatti una realtà a livello internazionale, soprattutto per le sue attività su temi come sicurezza e geopolitica, e potremo lavorare per approfondire questioni sempre più rilevanti, per i nostri due paesi, anche alla luce degli straordinari cambiamenti di cui la regione del Mediterraneo è oggetto e che vedranno nei prossimi anni Italia e Israele sempre più coinvolti”.

L’accordo di collaborazione punta nello specifico all’organizzazione di eventi e seminari, in Italia e in Israele, su tematiche inerenti la politica estera, di difesa e sicurezza; lo sviluppo di programmi di scambi tra ricercatori dell’INSS e della Fondazione Med-Or; il finanziamento di borse di studio (erogate dall’istituzione di Leonardo) a studenti israeliani per corsi di master presso università italiane.

“L’INSS di Tel Aviv è un think tank indipendente e no profit, che grazie a una ricerca innovativa e dagli alti standard, e alla presenza di ricercatori provenienti dal mondo accademico e da quello della sicurezza e dell’intelligence israeliana, è ampiamente considerato, qualitativamente parlando, tra i migliori sulla difesa e sicurezza nella regione mediorientale e a livello internazionale”, enfatizza la Fondazione guidata da Marco Minniti.

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Il presidente della Fondazione Med-Or, Marco Minniti, e il direttore Esecutivo dell’INSS, Prof. Manuel Trajtenberg

Affiliato all’Università di Tel Aviv (la più grande istituzione accademica d’Israele con oltre 30.000 iscritti), l’Institute for National Security Studies ha svolto per conto delle autorità governative israeliane importati studi sulle questioni relative alle problematiche militari e strategiche, terrorismo, conflitti a bassa identità, spese militari nell’area mediorientale, cyber war, ecc.. L’INSS organizza meeting e conferenze a cui partecipano leader politici e i vertici delle forze armate (in particolare la conferenza annuale su Cybersecurity e Intelligence). Fondato nel 1977 come Centro per gli Studi strategici dell’Università di Tel Aviv dal generale (in pensione) Aharon Yariv, già capo intelligence dell’IDF, nel 1983 il Centro fu denominato “Jaffee Center for Strategic Studies” e nell’ottobre 2006 assunse il suo nome odierno, rendendosi autonomo economicamente dalla Tel Aviv University. Prima della sua trasformazione, il “Jaffee Center for Strategic Studies” è stato diretto dal generale Shlomo Gazit, ex capo della Direzione d’intelligence delle forze armate, “coordinatore” delle operazioni del governo israeliano nei Territori occupati dal 1967 al 1974 e finanche Presidente della Ben-Gurion University per otto anni dopo il suo ritiro dalla vita militare.

L’Institute for National Security Studies ha elaborato la cosiddetta “dottrina militare Dayhiya” che comporta “l’applicazione di forza sproporzionata e il causare gravi danni e distruzione alle proprietà e alle infrastrutture civili”. La dottrina è stata formalizzata alla vigilia del sanguinoso attacco contro Gaza del biennio 2008-09 con la pubblicazione di un paper da parte del colonnello (riservista) Gabriel “Gabi” Siboni, dal titolo Disproportionate Force: Israel’s Concept of Response in Light of the Second Lebanon War (ottobre 2008).

Il prof. Manuel Trajtenberg è direttore esecutivo dell’INSS dal maggio 2021. Economista con un dottorato all’Università di Harvard è stato fondatore e primo presidente del National Economic Council della Presidenza del consiglio dei ministri di Israele dal 2006 al 2009. Successivamente ha ricoperto per un quinquennio la carica di presidente del Comitato finanze e pianificazione del Consiglio nazionale per l’Istruzione superiore, nonché responsabile del Comitato per le trasformazioni sociali ed economiche istituito dal governo dopo le proteste di massa del 2011. Manuel Trajtenberg è stato anche parlamentare alla Knesset con l’Unione sionista (2015-17) e vanta una consolidata esperienza nel settore militare-sicuritario: già “esperto-consulente” della Direzione per la ricerca e lo sviluppo del Ministero della difesa (ente che in coordinamento con le industrie belliche promuove i programmi di sviluppo di nuovi sistemi e tecnologie militari); rappresentante del Brodet Committee per il bilancio della difesa dopo la Seconda guerra in Libano; membro del Comitato scientifico del gruppo industriale aero-spaziale Rafael Advanced Defense Systems durante il programma di sviluppo del sofisticato sistema “anti-missile” Iron Dome; membro del forum che ha dato vita alla Direzione nazionale cyber.

La Fondazione Leonardo Med-Or è stata istituita nel 2021 con l’obiettivo di promuovere attività culturali, di ricerca e formazione scientifica, al fine di rafforzare i legami, gli scambi e i rapporti internazionali tra l’Italia e i Paesi dell’area del Mediterraneo allargato fino al Sahel, Corno d’Africa e Mar Rosso (Med) e del Medio ed Estremo Oriente (Or). “Leonardo Med-Or è nata per unire competenze e capacità dell’industria con il mondo accademico per lo sviluppo del partenariato geo-economico e socio-culturale”, spiegano i promotori. I settori di ricerca ed intervento comprendono innanzitutto la safety, la security, l’aerospazio e la difesa, in Italia e all’estero. La fondazione ha avviato diversi progetti di “cooperazione internazionale”: con il Regno del Marocco (borse di studio per studenti in collaborazione con il Mohammed Polytechnic University di Rabat e la LUISS di Roma); con le Repubbliche del Niger, Somalia,Libano e con enti governativi e centri di ricerca di Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Giordania, Qatar e Yemen.

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Con il presidente Marco Minniti siede nel consiglio di amministrazione della Fondazione Med-Or, in qualità di direttrice generale, Letizia Colucci, contestualmente presidente del Cda di MBDA Italia (società leader nella produzione di sistemi missilistici avanzati, controllata in parte da Leonardo), membra dei Cda delle aziende aerospaziali Avio SpA ed e-Geos e di Telespazio Iberica. Dall’ottobre 2022 Med-Or può contare pure in un International Board di altissimo livello, composto da 26 persone (politici, manager industriali e docenti universitari) provenienti da 23 paesi di Europa, Stati Uniti d’America, Africa e Medio Oriente. Tra essi compare David Meidan, potente uomo d’affari ed ex funzionario del governo israeliano, “operativo nell’esportazione di alta tecnologia all’avanguardia prodotta in Israele”, così come è stato presentato all’evento ufficiale di costituzione della Fondazione Med-Or.

Prima di dedicarsi all’export militare, David Meian ha lavorato dal 1977 al 2011 con il Mossad, l’agenzia d’intelligence e spionaggio d’Israele, e con la super segreta Unit 8200, l’unità dell’esercito che opera in stretto contatto con gli enti spionistici statunitensi come la NSA – National Security Agency. “Uno dei suoi ruoli principali è stato stabilire relazioni non ufficiali con i paesi del Medio Oriente che non hanno relazioni diplomatiche con Israele”, ha spiegato la fondazione guidata da Marco Minniti. Qualche tempo fa David Meidan è stato inviato in Turchia dalle autorità di Tel Aviv per rafforzare le relazioni diplomatiche con il presidente Erdogan. In passato era stato pure coordinatore speciale per i prigionieri di guerra e i dispersi in azione per conto del primo ministro Nemjamin Netanyahu.

Nell’International Board di Med-Or siedono inoltre Sir Alex Younger, già Direttore del Secret Intelligence Service (MI6) del governo britannico e John Negroponte, vicesegretario di Stato USA dal 2007 al 2009 e prima ancora vice consigliere per la sicurezza con Ronald Reagan presidente (1987-1989), ambasciatore presso le Nazioni Unite (2001-2004) e direttore dell’Intelligence nazionale USA con George W. Bush (2005-2007).

L'articolo Italia-Israele, firmato l’accordo di collaborazione per la sicurezza nel Mediterraneo allargato proviene da Pagine Esteri.



Non è una sorpresa: tutti gli utenti (anche quelli che trovano il #fediverso troppo poco frequentato!) si meravigliano di quanto qui siano più numerose le interazioni (risposte, preferiti, ricondivisioni) rispetto a Twitter o agli altri social basati sul narcisismo.


#Twitter vs #Mastodon

Come si diffondono le notizie su #privacy e #MonitoraPA?
(confrontare l'ora con il numero di apprezzamenti e ricondivisioni)

NB: su Mastodon si incontra una frazione minima degli utenti di Twitter e non ci sono "algoritmi" a decidere cosa dobbiate vedere.


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L’Asia studia la guerra in Ucraina


L’Asia studia la guerra in Ucraina ucraina
I militari cinesi analizzano le immagini satellitari e le informazioni provenienti dall’ Ucraina "ogni giorno", racconta al South China Morning Post Zhou Chenming, ricercatore presso un think tank militare di Pechino.

L'articolo L’Asia studia la guerra in Ucraina proviene da China Files.



Oggi alle 10.30 torna L'Ora di Costituzione! Il tema della seconda lezione è sui diritti e doveri dei cittadini (dall'articolo 13 al 28).

Seguite qui la diretta streaming ▶️ youtube.




In Cina e in Asia – La Cina ha perso 229 miliardari nel 2022


In Cina e in Asia – La Cina ha perso 229 miliardari nel 2022 miliardari
La Cina ha perso 229 miliardari nel 2022
Il piano di Pechino per abbandonare la strategia Zero-Covid
Cala la popolazione di Pechino per la prima volta dal 2003
Li Qiang in trasferta per promuovere la produzione di tecnologia avanzata
Tencent torna a crescere
Le Isole Salomone avranno un nuovo porto e sarà cinese

L'articolo In Cina e in Asia – La Cina ha perso 229 miliardari nel 2022 proviene da China Files.



Microtargeting politico su Facebook e le gravi responsabilità dei partiti (tedeschi)! Il Post di @NOYBeu (PS: ma che fine avrà fatto la segnalazione di #MonitoraPA al @gpdp_it sui partiti italiani?)


Oggi, noyb ha presentato una serie di denunce contro diversi partiti politici tedeschi. I partiti avevano utilizzato il microtargeting su Facebook durante le elezioni federali del 2021 per identificare potenziali elettori e indirizzarli con promesse elettorali personalizzate. Tuttavia, le opinioni politiche sono particolarmente protette dal GDPR, il che rende le pratiche dei partiti illegali e una minaccia per la democrazia e la privacy degli elettori.

@Etica Digitale (Feddit)

(Ricordiamo a questo proposito, l'iniziativa promossa meno di un anno fa da @Monitora PA
e che non ha decisamente raccolto l'attenzione che meritava)

Di seguito le denunce effettuate da @noyb.eu
- Denuncia contro la CDU
- Denuncia contro l'AFD
- Denuncia contro l'SPD
- Denuncia contro Bündnis 90/Die Grünen
- Denuncia contro DIE LINKE
- Denuncia contro il Partito Democratico Ecologico

(traduzione in inglese)

Tutti i partiti del Bundestag tedesco utilizzano il microtargeting. Una ricerca di ZDF Magazin Royale ha rivelato che tutti i partiti rappresentati nel Bundestag hanno utilizzato il microtargeting politico su Facebook per indirizzare gli annunci a un gruppo selezionato di persone. Le informazioni su come i partiti "prendono di mira" i loro elettori sono tenute segrete da Facebook. Nell'aprile 2021, lo spettacolo notturno tedesco ZDF Magazin Royale ha chiesto al proprio pubblico di installare un'estensione del browser per registrare i dati di microtargeting. Dopo una richiesta di accesso a questi dati, noyb è stata in grado di analizzare questi dati e identificare specifiche violazioni del GDPR.

Dati sensibili per il microtargeting. L'analisi dei dati di noyb ha rivelato che gli utenti di Facebook sono stati presi di mira con pubblicità politica più recentemente durante le elezioni federali tedesche. Questo non è illegale di per sé. Tuttavia, gli utenti sono stati selezionati perché Facebook aveva valutato in background le loro opinioni politiche. Le opinioni politiche sono specificamente protette dall'articolo 9 del GDPR, pertanto sia le parti che il social network hanno violato il GDPR. Le denunce sono state intentate contro vari soggetti o sub-organizzazioni, in quanto responsabili degli annunci pubblicitari.

" Qualsiasi dato sulle opinioni politiche di una persona è protetto in modo particolarmente rigoroso dal GDPR. Tali dati non solo sono estremamente sensibili, ma consentono anche la manipolazione su larga scala degli elettori, come ha dimostrato Cambridge Analytica" . - Felix Mikolasch, avvocato per la privacy presso noyb

Il microtargeting come pericolo per la democrazia. Uno dei maggiori pericoli del microtargeting politico è che l'opinione politica di un elettore può essere influenzata e alterata. I partiti politici possono fare innumerevoli promesse a gruppi specifici di elettori e possono nascondere la loro posizione personalizzata al grande pubblico. Ciò può portare ad aspettative molto diverse negli elettori, che la politica non potrà mai soddisfare. Il risultato è una società polarizzata, ei singoli partiti possono crearsi dei vantaggi in campagna elettorale facendo promesse contraddittorie.



Il #GarantePrivacy tedesco dice davvero le stesse cose sostenute da #MonitoraPA?


Sì! 8-)8-)😎

@Etica Digitale (Feddit)

Direttamente dal #GarantePrivacy tedesco, tutto quello che vorreste sapere sui servizi cloud di #Microsoft, ma non avreste mai osato chiedere.
- Quali sono i problemi in termini di GDPR quando si utilizza Microsoft365?
- Perché l’opzione offerta da Microsoft di elaborare i dati su server europei non è sufficiente per un funzionamento conforme alla protezione dei dati?
- Perché la legge statunitense CLOUD Act pone un problema di protezione dei dati?
- Implicazioni della decisione dell’OLG di Karlsruhe del settembre 2022 per l’uso di MS 365 nelle scuole
- A quali condizioni è possibile un utilizzo di Microsoft 365 conforme alla protezione dei dati?
- Quali “dati di utilizzo” vengono trasmessi con Microsoft 365?
- Quali misure tecniche e organizzative possono essere adottate per impedire il trasferimento dei dati diagnostici a Microsoft?
- Come valutare l’utilizzo di Microsoft 365 su tablet o smartphone?

@Scuola - Gruppo Forum



#FAQ su #Microsoft365

Direttamente dal #GarantePrivacy tedesco, tutto quello che vorreste sapere sui servizi cloud di #Microsoft, ma non avreste mai osato chiedere.

Se il vostro Dirigente Scolastico o il vostro DPO sta prendendo in considerazione l’ipotesi di continuare ad usare i servizi cloud di #Microsoft (o di #Google, che ha problemi ancora più gravi) e sta preparando una #DPIA che giustifichi tali strumenti, forse è meglio informarlo, prima che si assuma la responsabilità di firmare dichiarazioni notoriamente false.

NOTA BENE: alcune aziende senza scrupoli stanno cercando di piazzare nelle scuole i tier a pagamento di Google e Microsoft, accedendo ai fondi del #PNRR.

Il Dirigente Scolastico che approvasse una tale spesa potrebbe trovarsi ad essere richiamato dalla Corte dei Conti a ripagare non solo la sanzione del Garante della Privacy subita dalla scuola, ma l’intero importo pagato dall’istituto a questi fornitori in palese violazione della normativa vigente!




Guerra in Ucraina: Schlein, purtroppo, ‘imagine’ e niente più!


No, decisamente non ci siamo. Mi dispiace dover dire che le prime mosse di Elly Schlein non mi convincono per nulla. Tanto più che, come mosse, di politico hanno molto poco. Se solo penso al modo scialbo e poco chiaro con il quale il PD ha affrontato la discussione sui finanziamenti delle armi all’Ucraina, non […]

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di Fabien Roussel* Con nove voti, la mozione di censura non è stata adottata. Che disastro per il governo! Questa riforma rimane illegittima. La lott


Congresso fondativo del Partito della Rifondazione Comunista, intervento del 13 dicembre 1991 LE PAROLE DI CITTO: una lettera di Citto su Rifondazione


CINEMA. Un ritratto del regista, dagli esordi con «Gli sbandati», alla contestazione di Venezia '68, fino all'ultimo gesto dell'scrizione all'Anpi. Quand




Un anno dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin, la Corte Penale Internazionale lo ha accusato di crimini di guerra. di Marjorie Cohn*Oggi, gli irac


di Giorgio Gosetti Francesco Citto Maselli se ne è andato con lo stesso stile con cui ha vissuto: senza annunci, senza preavviso, a voce bassa, ma facendo ris



Tra colpa e innocenza: la metamorfosi politica della guerra


Nel 2012, a Nataruk, una trentina di chilometri dal lago Turkana in Kenia, furono rinvenuti i poveri resti di 21 adulti e 6 bambini trucidati. Ignota la mano come ignoto il motivo della strage. Solo la data venne ricostruita con sufficiente precisione: 10.000 anni fa. Quella di Nataruk rimane dunque la prima testimonianza scientifica di […]

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La Russia di Putin è ormai “vassalla” della Cina

@poliverso

C'era grande attesa per l'incontro tra Xi Jinping e Vladimir Putin. Mosca ha accolto l’alleato con tutti gli onori del caso ma soprattutto ha mostrato con ancora più evidenza come ormai il rapporto tra le due potenze sia completamente squilibrato a favore di Pechino.

valigiablu.it/xi-putin-summit-…

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Il diritto alla felicità


Ogni anno ed in tutto il mondo, il 20 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Felicità, istituita dall’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Nel documento istitutivo si legge che, scopo della giornata, è quello di pro

Ogni anno ed in tutto il mondo, il 20 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Felicità, istituita dall’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Nel documento istitutivo si legge che, scopo della giornata, è quello di promuovere la ricerca della felicità da parte di ogni individuo e incentivare lo “sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone”.

L’ONU ogni anno stila un rapporto fitto di dati da cui emerge che, in base ai parametri tenuti in considerazione (ad es. aspettative di vita, la libertà di fare le proprie scelte di vita, la percezione della corruzione, l’assistenza sociale), i cittadini più felici al mondo sono quelli della Finlandia, seguiti da quelli della Danimarca e poi, al terzo posto, quelli islandesi. L’Italia figura al 31° posto della classifica. Ma come può uno stato contribuire ad assicurare la felicità dei propri cittadini?

Nell’opera “La scienza della legislazione” del 1780, il giurista napoletano Gaetano Filangieri, afferma che «le buone leggi sono l’unico sostegno della felicità nazionale». Dunque, secondo questa tesi di stampo illuminista, è lo stato che, attraverso le sue articolazioni istituzionali, può garantire la felicità dei suoi consociati. Questa teoria è ripresa da Benjamin Franklin (con il quale il Filangeri ebbe una fitta corrispondenza) che la trasfuse nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America del 4 luglio 1776, nella quale si legge che «tutti gli uomini sono creati uguali; che essi sono dal creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti vi sono la vita, la libertà e il perseguimento della felicità». Questo concetto viene ripreso dalla Dichiarazione francese sui diritti dell’uomo del 1789, dove all’art. 1 si legge che il fine delle istituzioni pubbliche è rappresentato dalla «felicità di tutti».

Il riconoscimento del diritto al perseguimento della felicità, quale fine principale del legislatore, è presente anche nell’art. 13 della Costituzione dell’Impero giapponese del 1946, che testualmente recita «tutte le persone saranno rispettate come individui ed il loro diritto alla vita, alla libertà ed al perseguimento della felicità, entro i limiti del benessere pubblico, costituiranno l’obiettivo supremo nella legislazione e negli affari di governo».

E nel nostro paese? L’art. 3 della nostra Costituzione, a differenza dello Statuto Albertino del 1848 che faceva riferimento alla “Nazione felice” non riconosce espressamente la felicità degli individui quale diritto, ma stabilisce che è compito dello stato rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona.

Occorre che ciò sia realizzato come premessa generale per il conseguimento di uno stato di benessere individuale, ma poi è compito di ciascuno attivarsi per realizzarlo, anche magari semplicemente seguendo Voltaire che amava dire «ho deciso di essere felice perché fa bene alla mia salute».

Libero

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Paolo Ferrero* Biden è riuscito a compiere un discreto miracolo: ha cementato una grande alleanza tra Cina e Russia, alleanza che ha un corrispettivo geopol

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Papa Francesco: alle radici della sua elezione


Non crediamo mai abbastanza a ciò in cui non crediamo (M. Conte S. 2004) «La Chiesa è chiamata ad uscire da sé stessa e ad andare verso le periferie, non solo quelle geografiche, ma anche quelle esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore, dell’ingiustizia, quelle dell’ignoranza e dell’assenza di fede, quelle del pensiero, quelle […]

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Rèvolte


Ciò che accade in Francia non è conseguenza della riforma pensionistica. Che è mite. Nell’originario vino macroniano è stata versata tanta acqua. Le pensioni sono soltanto l’occasione di una rivolta contro la realtà, di un’aggressività che nasce dalla pau

Ciò che accade in Francia non è conseguenza della riforma pensionistica. Che è mite. Nell’originario vino macroniano è stata versata tanta acqua. Le pensioni sono soltanto l’occasione di una rivolta contro la realtà, di un’aggressività che nasce dalla paura, di un ribaltamento che affianca l’estrema destra all’estrema sinistra. In Francia è scoppiato un bubbone il cui pus è in ciascuna delle nostre società europee e più generalmente occidentali.

Il presidente francese sapeva di andare allo scontro, senza neanche la certezza di spuntarla (per ora). Una scelta l’aveva; sarebbe bastato mollare dell’altro, attenersi al manzoniano conte zio: «sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire». E Manzoni ci serve per capire, giacché in ballo c’è quel che molti governanti italiani, nel tempo, non hanno creduto esista: la storia. Molti francesi invece sì, ci credono. E se avesse mollato, Macron sarebbe stato considerato un inerte mollusco non appena il banco delle pensioni fosse saltato. Perché saltano tutti quei sistemi – anche da noi – se la leva demografica negativa s’accompagna alla prodigalità pensionistica in conto a figli che non esistono. Macron ha scelto lo scontro. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensi quella sinistra italiana che ieri si sdilinquiva innanzi al presidente capace di mettere sotto scacco la destra sovranista.

Ma la révolte nasce da altro, perché quella riforma non è poi così dura e semmai toglie qualche privilegio corporativo messo in conto a tutti i lavoratori francesi. Che dovrebbero festeggiare, non protestare. La révolte si alimenta di tanti rivoli che spingono una corrente. C’è la pretesa che vivendo in un Paese ricco ciascuno abbia diritto a una quota crescente di ricchezza, a prescindere dal proprio contributo a crearla. In questo noi siamo maestri, avendo intitolato alla “cittadinanza” un trasferimento di soldi del contribuente in cambio di niente. E c’è la paura, innescata dalla consapevolezza che la ricchezza è oggi tanta, ma potrebbe scemare. Specie se la si spende per finanziare il non lavoro. C’è l’antipolitica che abbraccia non una rivendicazione, quindi un interesse, ma tutte le rivendicazioni, quindi tutti gli interessi, anche in conflitto fra loro, purché siano “contro”. La destra francese lo ha fatto per anni, vestendo l’antieuropeismo e prendendo anche soldi da Putin, ma quell’abito ora è di moda nella sinistra mai stata responsabile di alcun governo o scelta. Difatti i loro voti convergono, pur facendo cilecca. Ci sono i falso pacifisti e i no-vax ri-rivoltosi, stessi indirizzi social. E ci sono sindacati e corporazioni che incassavano la rendita dell’intermediazione inconcludente. Macron avrebbe potuto assecondare questi ultimi, dividere le estreme, rinunciare a procedere e tirare a campare. Ha deciso di esistere, forte di una cosa sconosciuta in Italia: le elezioni le aveva vinte dicendo prima che avrebbe riformato le pensioni. Sta qui il buon esempio. Non aveva vinto negando, ma affermando. Lo aveva fatto in piazza, fra le proteste. Da noi sarebbe considerato elettoralmente suicida.

Per questa ragione lo scontro è coerente con i voti che prese, salvo non avere un partito forte e perdere poi le legislative. Non gli si contesta l’incoerenza, come capita a chi governa l’Italia, ma la coerenza.

Il che non toglie che la rivolta ci sia e che al riparo del consenso ci sia sì la presidenza della Repubblica, ma non il governo. E che dietro il governo non ci siano più i partiti politici (un’assenza che è il male diffuso delle nostre democrazie), con i loro apparati in grado di creare consenso, non solo di raccattarlo arlecchinescamente. A questo giro le barricate non le hanno fatte i rivoluzionari ma i conservatori in divisa da reazionari, anche se tinta di rosso. Ed è l’altra importante lezione: le rivolte, anche elettorali, le oscillazioni brusche, nascono dal provare a conservare il passato. Se non si torna a fare seriamente politica – anche facendo i conti con le pensioni, però – si cancella il futuro.

La Ragione

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Il piano arabo per la Siria mette in difficoltà Stati Uniti ed Europa


Una spinta degli alleati arabi degli Stati Uniti per salvare la Siria dal freddo mette in luce i limiti di un riavvicinamento mediato dalla Cina tra gli acerrimi rivali del Medio Oriente, l’Arabia Saudita e l’Iran. Progettata per creare un cuneo tra Siria e Iran, la spinta alla distensione è guidata dagli Emirati Arabi Uniti […]

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Cina: il Congresso nazionale del popolo rivela nuove iniziative e minacciosi avvertimenti


Appena una settimana prima di marzo, quasi 3.000 delegati si sono riuniti presso la Grande Sala del Popolo a Pechino per l’apertura della Quattordicesima Assemblea Nazionale del Popolo e, separatamente, della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese. Sebbene il Congresso nazionale del popolo sia, secondo la costituzione cinese, il più alto organo legislativo del paese, […]

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Il 23 marzo torna l’appuntamento mensile con L'Ora di Costituzione!

L'iniziativa sostenuta dal Senato prosegue con il ciclo di incontri per illustrare i principali articoli della Carta agli studenti.

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Gli Stati Uniti non possono salvare Taiwan dall’Honduras


Il 14 marzo, il Presidente dell’Honduras Xiomara Castro ha annunciato che sta prendendo provvedimenti per avviare relazioni diplomatiche ufficiali con la Cina, una mossa che reciderebbe i legami con Taiwan. L’Honduras è uno dei soli 14 Paesi che riconosce ancora diplomaticamente Taipei rispetto a Pechino, ma ora sembra destinato a cambiare. La situazione diplomatica di […]

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Russia – Cina: nella visita di Xi Jinping a Putin, gli Stati Uniti vedono solo minacce


L’attività di politica estera più popolare a Washington questa settimana sta lanciando l’allarme sulla visita di Xi Jinping a Mosca e su cosa potrebbe significare per un’alleanza sino-russa. Ma questo clamore minaccia di nascondere la complessità della situazione e, cosa più importante, la libertà d’azione che gli Stati Uniti hanno ancora per scongiurare una simile […]

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Il calvario giudiziario di Enzo Tortora raccontato dalla figlia Gaia


E’ in carcere, accusato di reati gravissimi e infamanti. Pochi, ancora, credono alla sua innocenza. Tanti si sono uniti al “crucifige” della procura di Napoli che ha dato credito a collaboratori di giustizia uno più falso dell’altro. Il suo è un “caso”, giudiziario e non solo che desta un tale clamore mai visto prima. […]

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La decisione del governo britannico di fornire munizioni all'uranio impoverito alle forze armate ucraine è l'ennesima prova del fatto che a Stati Uniti, Nato e


di Giovanni Russo Spena Sono addolorato per la morte di Citto Maselli, il compagno di partito a me più caro. Uno dei miei maestri. Un militante comunista di s