Why the Saturn V Used Kerosene for its Hydraulics Fluid
We usually think of a hydraulic system as fully self-contained, with a hydraulic pump, tubing, and actuators filled with a working fluid. This of course adds a lot of weight and complexity that can be undesirable in certain projects, with the Saturn V Moon rocket demonstrating a solution to this which is still being used to this day. In a blast-from-the-past, a December 1963 article originally published in Hydraulics & Pneumatics details the kerosene-based hydraulics (fueldraulics) system for the S-1C stage’s gimbal system that controlled the four outer engines.
Rather than a high-pressure, MIL-H-5606 hydraulic oil-based closed loop as in the Saturn I, this takes kerosene from the high-pressure side of the F1 rocket engine’s turbopump and uses it in a single-pass system. This cuts out a separate hydraulic pump, a hydraulic reservoir, which was mostly beneficial in terms of reducing points of failure (and leaks), ergo increasing reliability. Such was the theory at the time at least, and due to issues with RP-1 kerosene’s relatively low flash point and differences in lubricity properties, ultimately RJ-1, RP-1 and MIL-H-5606 were used during checkout leading up to the launch.
In hindsight we know that this fueldraulic system worked as intended with all Saturn V launches, and today it’s still used across a range of aircraft in mostly jet engines and actuators elsewhere of the Boeing 777 as well as the F-35. In the case of the latter it only made the news when there was an issue that grounded these jets due to badly crimped lines. Since fueldraulics tends to be lower pressure, this might be considered a benefit in such cases too, as anyone who has ever experienced a hydraulic line failure can attest to.
Featured image: Gimbal systems proposed for the F-1, oxygen-kerosene engine with a fueldraulic system. (Source: Hydraulics & Pneumatics, 1963)
Operazione Synergia II: Interpol smantella una rete globale di 1000 server dannosi. 41 Arresti
L’Interpol ha annunciato che nell’ambito dell’operazione Synergia II sono state arrestate 41 persone e disattivati 1.037 server e infrastrutture dannose associati a 22.000 indirizzi IP. Si dice che le persone arrestate siano collegate a una serie di crimini, dal ransomware al phishing al furto di dati.
Secondo l’Interpol, l’operazione ha avuto luogo da aprile ad agosto 2024 e ha interessato paesi in Europa, Africa e nella regione Asia-Pacifico. Gli arresti e le chiusure dei server sono stati effettuati sulla base delle informazioni fornite da società di sicurezza informatica come Group-IB, Kaspersky Lab, Trend Micro e Team Cymru, che hanno contribuito a identificare più di 30.000 indirizzi IP sospetti.
Di conseguenza, il 76% di questi IP sono stati disattivati, 59 server sono stati sequestrati e 43 dispositivi elettronici sono stati confiscati e saranno ora esaminati per ulteriori prove.
Ad Hong Kong, la polizia ha chiuso più di 1.037 server associati a servizi dannosi. In Mongolia sono state effettuate più di 20 perquisizioni, è stato sequestrato un server e identificate 93 persone legate alla criminalità informatica.
A Macao, le forze dell’ordine hanno sequestrato 291 server. Le autorità del Madagascar hanno riferito di aver identificato 11 persone associate ai server dannosi e di aver sequestrato 11 dispositivi elettronici per ulteriori indagini. La polizia estone ha sequestrato più di 80 GB di dati e ha aiutato gli specialisti dell’Interpol ad analizzare le informazioni relative al phishing e al malware bancario.
È stato inoltre riferito che, oltre agli arresti sopra menzionati, le autorità stanno indagando su altre 65 persone sospettate di coinvolgimento in attività illegali.
È interessante notare che, secondo le forze dell’ordine, l’intelligenza artificiale generativa viene sempre più utilizzata dagli aggressori per migliorare le operazioni di phishing, e gli infostealer stanno diventando sempre più forieri di attacchi di estorsione, il cui numero è aumentato del 70% lo scorso anno.
Di conseguenza, i rappresentanti dell’Interpol concludono che phishing, ransomware e furto di informazioni sono attualmente tra le minacce informatiche più gravi e l’operazione Synergia II è una risposta all’aumento del loro numero.
Ricordiamo che all’inizio del 2024 l’Interpol ha pubblicato i risultati della prima operazione Synergia, effettuata da settembre a novembre 2023. Ha annunciato l’arresto di 31 sospetti e la chiusura di 1.300 server di controllo utilizzati per effettuare attacchi di phishing e distribuire malware, compresi ransomware.
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Tra Cybercrime e Passamontagna: il rapimento del CEO di WonderFi
Nel centro di Toronto, i criminali hanno rapito il capo della società finanziaria WonderFi, Dean Skurka . Secondo la polizia l’incidente è avvenuto mercoledì intorno alle 18.
Gli aggressori hanno caricato con la forza Skurka in macchina e hanno chiesto un riscatto di un milione di dollari. Dopo il trasferimento elettronico di denaro, i criminali hanno rilasciato il capo di WonderFi. La polizia ha poi trovato Skurka illeso nel Centennial Park di Etobicoke.
Il giorno dopo l’incidente, il capo di WonderFi ha confermato l’incidente via e-mail, assicurando che era al sicuro. La società ha inoltre rilasciato una dichiarazione ufficiale, sottolineando che i fondi e i dati dei clienti non sono stati interessati. La polizia continua a indagare sulle circostanze del delitto.
Secondo Jameson Lopp, co-fondatore e responsabile della sicurezza di Casa, specializzata nella protezione degli utenti di criptovalute, il caso di Skurka è stato il 171esimo incidente segnalato che coinvolge l’uso della violenza fisica per rubare bitcoin. Lo specialista rileva una relazione diretta tra il numero di tali crimini e il tasso di cambio della criptovaluta.
È interessante notare che il giorno del rapimento il prezzo del Bitcoin ha raggiunto il massimo storico, superando i 75.000 dollari. Secondo Lopp, le criptovalute stanno diventando un obiettivo attraente per i criminali grazie alla facilità di trasporto e di controllo dei beni rispetto alle tradizionali rapine in banca.
Lo specialista sottolinea la vulnerabilità dei detentori di criptovaluta, anche tra i multimilionari del primo periodo di sviluppo delle risorse digitali. Molti non prestano sufficiente attenzione alla sicurezza fisica e alla tutela della privacy. Sebbene la maggior parte delle vittime di tali crimini siano cittadini comuni, i personaggi pubblici del settore delle criptovalute spesso sottovalutano i rischi e trascurano le necessarie misure di sicurezza.
Il rapimento dell’amministratore delegato di WonderFi è coinciso con la pubblicazione del rapporto trimestrale della società, che mostrava una crescita del 153% rispetto allo stesso periodo del 2023.
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Il linguaggio Oscuro dello CSAM: Alla scoperta Dei Mostri del Child Sexual Abuse Material
Sulle pagine di Red Hot Cyber (RHC) affrontiamo spesso il tema del CSAM (Child Sexual Abuse Material), un acronimo che identifica il materiale di abuso sessuale sui minori. Questa piaga, che rappresenta una delle forme più gravi e abominevoli di crimine online, sta assumendo proporzioni allarmanti. Gli abusi sui bambini sono qualcosa che va fermato, ed è essenziale che tutta la società prenda consapevolezza della serietà del problema.
Il lavoro delle forze dell’ordine è fondamentale nella lotta contro il CSAM. Tuttavia, l’impatto psicologico di questo tipo di indagini è devastante. Analizzare costantemente contenuti di abuso è un compito difficile e doloroso: alcuni investigatori non riescono a sostenere la pressione e richiedono il supporto di psicologi specializzati per poter continuare. Nonostante questo, qualcuno deve necessariamente svolgere questo lavoro per proteggere i più vulnerabili e contrastare queste reti criminali.
In questo articolo esploreremo come si muovono i pedofili online, le strategie che utilizzano per diffondere materiale illecito e i codici nascosti che usano per mascherare le loro attività. Analizzeremo anche come le forze dell’ordine e le organizzazioni specializzate lavorano per decifrare questi segnali e fermare la diffusione del CSAM. È un argomento delicato, ma essenziale per comprendere le dinamiche di un fenomeno che deve essere assolutamente debellato.
Origini e evoluzione del linguaggio criptico nella pedofilia online
Con l’intensificarsi dei controlli digitali e il perfezionamento della moderazione online, i pedofili hanno raffinato il loro linguaggio per eludere la censura e il monitoraggio. Nei primi anni di internet, i termini usati erano spesso diretti e generalmente ignorati dalle piattaforme. Tuttavia, con l’aumento della sorveglianza da parte delle forze dell’ordine, questi termini si sono evoluti in codici sempre più criptici, parte di una strategia sofisticata e adattabile mirata a evitare l’individuazione.
Piattaforme come Usenet, forum anonimi e gruppi su IRC hanno rappresentato i primi punti di ritrovo, ma con l’arrivo di strumenti come TOR e l’espansione della darknet, il linguaggio criptico ha trovato un terreno ancora più fertile. La nascita del dark web e la sua successiva espansione ha dato modo ai pedofili di organizzarsi su forum protetti, dove si sono sviluppati codici complessi e specifici per sfuggire ai controlli. In risposta alla pressione delle autorità, il linguaggio si è arricchito di termini sempre più complessi, trasformandosi in un sistema di comunicazione “camaleontico”: ogni simbolo, ogni lettera, ogni abbreviazione ha un significato preciso, noto solo a chi è parte di questo mondo criptico.
Codici e abbreviazioni: un vocabolario oscuro
Il linguaggio oscuro dei pedofili online è composto da abbreviazioni e codici che nascondono riferimenti inquietanti. Tra i principali termini troviamo:
- cp: child pornography, codice usato per indicare pornografia infantile.
- loli: termine derivato dal romanzo *lolita* di nabokov, usato per contenuti che raffigurano bambine.
- map: minor-attracted person, utilizzato per normalizzare inclinazioni illegali verso minori.
- nomap: sigla per “non-offending minor attracted person”, riferito a chi afferma di non agire illegalmente ma possiede queste inclinazioni.
- ap: abused picture, riferito a immagini di abuso.
- tta: toddler-to-adult, indica contenuti che coinvolgono bambini molto piccoli.
- aam: adult-attracted minor, rappresenta un adolescente attratto da adulti.
- k9: indica abusi con animali, usato nei contesti estremi.
- mlp: my little pony, il titolo di un popolare cartone animato per bambini usato per riferirsi all’età della vittima in modo allusivo.
Questi termini sono spesso accompagnati da frasi o contesti che ne rendono difficile l’interpretazione per chi non fa parte del gruppo. La complessità di questo vocabolario aumenta costantemente, estendendosi anche a simboli e frasi apparentemente innocue che rendono più arduo il rilevamento.
Simboli, emoji e icone: comunicazione invisibile
Oltre alle abbreviazioni, l’uso di emoji e simboli è un’altra tecnica di mascheramento. Alcuni esempi comuni includono:
- 🍭 (lecca-lecca) o 🧸 (orsacchiotto): utilizzati per riferirsi a bambini in modo criptico.
- 👧 o 🧒: emoji rappresentanti bambini, spesso accompagnate da frasi “innocenti”.
- 🍫 (cioccolata): indica bambini di colore.
- 🌸 (fiore) o 🍀 (trifoglio): simboli per bambine, che rappresentano purezza o innocenza.
- 🌈 (arcobaleno): talvolta usato in combinazione con altre emoji per alludere ai minori, con l’intento di mantenere un messaggio criptico.
- 🏖️ (spiaggia): allude alla vulnerabilità o all’idea di “scoperta” riferita ad abusi.
L’evoluzione costante di questi simboli rende il monitoraggio complicato: ogni volta che un simbolo viene identificato, ne vengono adottati altri, rendendo necessaria la continua evoluzione dei software di controllo.
Codici criptici e nascondigli strategici: come e dove vengono inseriti i link a contenuti illeciti
Uno degli espedienti più insidiosi utilizzati dai pedofili online consiste nel camuffare link a materiale illegale sotto descrizioni apparentemente innocue su piattaforme come YouTube, Instagram e X. Questi spazi pubblici diventano il punto di partenza per un viaggio clandestino verso canali privati, dove la supervisione è meno stringente.
Nelle descrizioni di video, post e commenti sui social, compaiono parole apparentemente innocue come “cheese pizza,” “codice postale,” e “caldito de pollo.” Tuttavia, per chi è inserito in questi circuiti il significato è tutt’altro che casuale: le iniziali “cp” non sono scelte a caso, ma richiamano chiaramente child pornography (pornografia infantile). Termini così selezionati costruiscono un linguaggio in codice, un segnale discreto ma efficace per chi è alla ricerca di contenuti illeciti.
A seguire, spesso, si trovano inviti a canali riservati su piattaforme esterne, dove i livelli di controllo sono più blandi, e il materiale proibito può circolare con minori rischi di censura. L’uso di tali abbreviazioni è intenzionale, un espediente studiato per sfuggire ai radar della moderazione, rendendo i contenuti inaccessibili ai non addetti, ma perfettamente riconoscibili per chi li cerca.
Ma non basta. Per eludere i sistemi di rilevamento automatici, questi individui fanno ricorso anche a simboli, spazi e caratteri speciali, rendendo il messaggio ancora più oscuro e aumentando la complessità del lavoro di identificazione per le autorità e i sistemi di monitoraggio.
Tecnologie di mascheramento: Darknet, Steganografia e Crittografia
Per eludere la sorveglianza e proteggere l’anonimato, i pedofili ricorrono a una serie di tecniche sofisticate di mascheramento e crittografia, che rendono estremamente complessa l’individuazione dei loro traffici illeciti:
Darknet e VPN: sfruttando reti come TOR e connessioni VPN, questi individui riescono a navigare senza lasciare tracce identificabili. La combinazione di TOR, che cifra e instrada il traffico su più nodi, e le VPN, che nascondono l’indirizzo IP, crea uno strato di anonimato quasi impenetrabile.
Steganografia: grazie alla steganografia, i file illeciti possono essere nascosti all’interno di contenuti apparentemente innocui, come immagini o documenti PDF. Questa tecnica permette di occultare immagini e video illegali in un formato che non solleva sospetti, complicando il compito dei software di analisi automatica e delle autorità.
Criptovalute: per i pagamenti, l’uso di criptovalute come Bitcoin o Monero facilita transazioni anonime e difficili da tracciare. Le blockchain garantiscono una protezione dai tracciamenti convenzionali e favoriscono la segretezza dei flussi finanziari, rendendo complesso il collegamento tra i fondi e gli individui coinvolti.
La risposta delle forze dell’ordine e delle piattaforme digitali e il ruolo del NCMEC
La lotta contro la pedofilia online è complessa e richiede una collaborazione internazionale. Europol e Interpol lavorano con le polizie nazionali e le piattaforme digitali per combattere questo crimine. Ad esempio, il software PhotoDNA di Microsoft viene utilizzato per identificare immagini di abusi in tempo reale. Tuttavia, permangono delle limitazioni, specialmente con la crittografia end-to-end delle piattaforme di messaggistica.
In Italia, le normative hanno adottato misure precise per sostenere le forze dell’ordine nella lotta alla pedopornografia, autorizzando le attività sotto copertura per infiltrarsi nelle reti di sfruttamento sessuale e pedopornografico. Questa disposizione consente agli agenti di operare anonimamente all’interno di gruppi e piattaforme digitali, raccogliendo prove fondamentali per identificare e arrestare i responsabili di tali crimini. Un esempio recente è l’Operazione “La Croix”, nella quale le forze dell’ordine italiane hanno condotto perquisizioni e arresti infiltrandosi in canali Telegram utilizzati per lo scambio di materiale illecito.
Un ulteriore strumento nella lotta alla pedopornografia online è l’implementazione di una blacklist di siti web contenenti materiale illecito. Questa lista è gestita dal Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online (CNCPO) della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Secondo il rapporto annuale del 2023, la Polizia Postale ha analizzato 28.355 siti web, inserendone quasi 2.800 nella blacklist per impedire l’accesso a contenuti illeciti. I fornitori di servizi Internet (ISP) italiani utilizzano questa blacklist per bloccare l’accesso ai siti segnalati, proteggendo così gli utenti da contenuti illegali e contribuendo alla lotta contro la diffusione di materiale pedopornografico online.
A livello internazionale, un contributo fondamentale in questa battaglia viene dal National Center for Missing & Exploited Children (NCMEC), un’organizzazione statunitense che supporta le forze dell’ordine a livello globale nell’identificazione e protezione dei minori vittime di sfruttamento sessuale. Grazie a strumenti avanzati e collaborazioni con grandi aziende tecnologiche come Facebook e Google, il NCMEC raccoglie e analizza segnalazioni di materiale pedopornografico, trasmettendo le informazioni alle autorità competenti per l’indagine.
Uno dei principali strumenti del NCMEC è CyberTipline, una piattaforma che consente a cittadini, fornitori di servizi internet e aziende di segnalare contenuti sospetti. Le segnalazioni vengono esaminate e, se confermate, inviate alle forze dell’ordine per le azioni necessarie. In collaborazione con software di analisi delle immagini come PhotoDNA, il NCMEC aiuta a identificare contenuti illeciti e individua i responsabili, rendendo la lotta contro la pedofilia online più efficace a livello internazionale.
Questa combinazione di sforzi, tra autorità italiane e organizzazioni internazionali, rappresenta una linea di difesa essenziale nella lotta alla pedopornografia online. Tuttavia, le sfide rimangono elevate, e la necessità di adeguare continuamente le tecnologie di monitoraggio e di intervento è fondamentale per affrontare una criminalità sempre più sofisticata.
Conclusione
La consapevolezza è uno strumento imprescindibile nella lotta contro la pedofilia online. Genitori, educatori e cittadini devono imparare a riconoscere segnali sospetti nelle attività digitali dei minori e segnalare immediatamente alle autorità i casi a rischio.
Diffondere numeri d’emergenza e contatti di supporto contribuisce a costruire una rete di protezione indispensabile. Nonostante la sfida sia complessa e lontana dalla risoluzione, le tecnologie avanzate, come il machine learning e l’intelligenza artificiale, offrono nuove prospettive e strumenti potenti. Solo attraverso una responsabilità condivisa e una costante vigilanza è possibile costruire un ambiente digitale sicuro, dove i minori siano realmente protetti.
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Cheap Sensor Changes Personality
If you want to add humidity and temperature sensors to your home automation sensor, you can — like [Maker’s Fun Duck] did — buy some generic ones for about a buck. For a dollar, you get a little square LCD with sensors and a button. You even get the battery. Can you reprogram the firmware to bend it to your will? As [Duck] shows in the video, you can.
The device advertises some custom BLE services, but [Duck] didn’t want to use the vendor’s phone app, so he cracked the case open. Inside was a microcontroller with Bluetooth, an LCD driver, a sensor IC, and very little else.
The processor is an ARM Cortex M0, a PHY6222 with very low power consumption. The LCD is a very cheap panel with no drivers onboard. All the drive electronics are on the PCB. The sensor is a CHT8305C which uses I2C.
Luckily, the PHY6222 has a publically available SDK with English documentation. The PCB has two sets of UART pads and it is possible to flash the chip via one of the UARTs.
Eventually, [Duck] put a custom firmware on the box, but we were intrigued by the idea that for a buck you could get a little low-power ARM module with an LCD and a sensor. It seems like you could do more with this, although we are sure the LCD is not very general purpose, surely this little box could act as a panel meter, a countdown timer, or lots of other things with some custom firmware.
These are, of course, knock offs of the slightly more expensive Xiaomi sensors, and those are flashable, too. We aren’t sure how accurate either sensor is, but humidity measurement is a complex topic.
youtube.com/embed/AD2KduDTjf8?…
AGI sotto Trump & Musk: Rivoluzione o Apocalisse dell’Intelligenza Artificiale?
Donald Trump è emerso come il vincitore delle elezioni presidenziali del 2024 e, nel mondo dell’intelligenza artificiale, questo ha suscitato emozioni contrastanti, dall’eccitazione all’ansia. La prospettiva dell’intelligenza generale artificiale (AGI) sembra a molti una possibilità concreta durante il secondo mandato di Trump, innescando il dibattito sulle possibili implicazioni.
Anche se Trump stesso ha descritto in modo controverso l’“intelligenza artificiale super-duper ” come “allarmante e spaventosa” in un podcast durante l’estate, è probabile che le sue politiche siano molto più permissive in termini di regolamentazione. Con l’influenza del suo compagno di corsa J.D. Vance e dell’investitore Elon Musk, l’adozione dell’intelligenza generale artificiale (AGI) potrebbe essere all’orizzonte.
Per molti osservatori, la possibilità di creare un’AGI con una supervisione minima sembra rischiosa. Steven Heidel, un dipendente di OpenAI, ha osservato in modo criptico che “Trump diventerà presidente dell’AGI”, indicando preoccupazioni sul futuro della tecnologia sotto la sua guida.
Su Reddit l’opinione è stata polarizzata, con alcuni utenti che credono che un simile salto tecnologico nelle mani di un politico con una conoscenza limitata dell’intelligenza artificiale potrebbe portare a conseguenze imprevedibili. “C’è una possibilità diversa da zero che l’AGI appaia durante il secondo mandato di Trump”, ha scritto un utente su r/Singularity prima che Kamala Harris ammettesse la sconfitta. Ha aggiunto che questa combinazione di circostanze è come una “apocalisse al neon”.
Ci sono anche preoccupazioni tra i commentatori riguardo al ruolo di figure come Elon Musk e Robert Kennedy Jr. se l’AGI verrà raggiunta sotto Trump. Un utente ha scritto che in tali condizioni “preferirebbe un AGI non controllato” piuttosto che uno controllato.
Ancora più preoccupante è il fatto che Vance si sia trovato a breve distanza dalla presidenza, sostenuto dall’influente ideologo Peter Thiel, che ha recentemente espresso preoccupazione per il fatto che la regolamentazione governativa dell’IA rappresenti una minaccia maggiore dell’intelligenza artificiale stessa.
È particolarmente degno di nota il fatto che Trump abbia già annunciato la sua intenzione di revocare le restrizioni sull’intelligenza artificiale introdotte dall’amministrazione Joe Biden. La mossa aggiunge credibilità ai timori che la tecnologia possa andare fuori controllo sotto la sua presidenza.
Naturalmente, la possibilità che l’AGI appaia nei prossimi quattro anni rimane controversa: anche lo stesso Thiel ritiene che la tecnologia diventerà “eccessivamente dominante” solo tra pochi decenni. Tuttavia, se l’AGI diventasse realtà, un secondo mandato di Trump potrebbe cambiare il futuro dell’intelligenza artificiale, rendendola più vicina a una distopia che a un’utopia, come ha notato un utente Reddit in un post successivamente cancellato.
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Esplosione di Phishing nel 2024: +48% di Attacchi contro i Grandi Marchi Finanziari
Nella prima metà del 2024 gli specialisti FACCT hanno registrato un notevole aumento delle risorse di phishing che utilizzando i marchi di note organizzazioni finanziarie. Un 48,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Gli analisti attribuiscono questa tendenza allo sviluppo di programmi di affiliazione fraudolenti, all’automazione generale delle attività criminali e all’uso dell’intelligenza artificiale.
I phisher colpiscono soprattutto il settore finanziario e l’e-commerce. E i ricercatori notano che, a giudicare dalle statistiche di uno dei programmi di affiliazione fraudolenti, quasi l’80% di tutte le risorse false create sfrutta i marchi di aziende note. Di conseguenza, il numero medio di tali minacce per marchio di aziende clienti FACCT è aumentato da 495 a 734.
In media, ogni giorno, gli aggressori creano quattro risorse di phishing per ciascun marchio. Di questi, il 94% ha lo scopo di rubare i dati delle carte bancarie, il resto ha lo scopo di rubare le credenziali dal conto di un cliente.
Il numero truffe per rubare pagamenti utilizzando marchi noti nel settore finanziario è aumentato del 29,4%. La stragrande maggioranza (70%) delle risorse create si trova su siti Web, il 13% sono account, canali e bot di messaggistica istantanea, l’11% sono gruppi e account sui social network, il 4% sono applicazioni mobili e un altro 2% sono offerte su annunci. siti.
Il settore dell’e-commerce si trova ad affrontare una situazione simile. Il numero di risorse di phishing che utilizzano i marchi delle aziende di e-commerce è aumentato del 33,7% rispetto allo scorso anno.
Come accennato in precedenza, gli esperti attribuiscono l’aumento del numero di minacce allo sviluppo di programmi di affiliazione e di grandi schemi fraudolenti costituiti da centinaia e, in alcuni casi, migliaia di partecipanti.
Oltre a creare siti Web che imitano marchi reali, per attirare il pubblico verso tali risorse, gli aggressori creano account falsi sui social network e sulla messaggistica istantanea e li riempiono di pubblicazioni false.
Gli esperti riassumono: i partecipanti a progetti criminali non necessitano più di conoscenze tecniche specifiche. Tutti i servizi necessari possono essere ottenuti in modalità “one window” tramite programmi di affiliazione o tramite bot specializzati in Telegram.
“La maggiore disponibilità di tecnologie fraudolente non influisce solo sul numero di risorse create, ma anche sull’espansione della portata dei marchi sfruttati dagli aggressori”, spiega Stanislav Goncharov, capo del dipartimento di protezione dai rischi digitali presso Digital Risk Protection presso FACCT. “La continua automazione del phishing e degli schemi fraudolenti, unita all’uso dell’intelligenza artificiale, consente agli aggressori di aumentare il numero di attacchi che lanciano”.
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DK9x06 - Agenti intelligenti
Ormai "AI" è la notizia dell'altro ieri. Il marketing non dorme mai, perciò preparatevi agli "agenti intelligenti".
spreaker.com/episode/dk9x06-ag…
Welcome to SubTropolis: the Limestone Mine Turned Climate-Controlled Business Complex
After extracting all the useful stuff from a mine, you are often left with a lot of empty subterranean space without a clear purpose. This was the case with the Bethany Falls limestone mine, near Kansas City, Missouri, which left a sprawling series of caverns supported by 16′ (4.9 meter) diameter pillars courtesy of the used mining method. As detailed by [Benjamin Hunting] in a recent article on the Hagerty site, this made it a fascinating place for a business complex development now called SubTropolis that among other things is used for car storage by Ford and long-term stamp storage by the US Post Office. (Check out their cool period photos!)
The reason for this is the extremely stable climate within these man-made caverns, with relative humidity hovering around a comfortable 40% and temperatures stable year-round at about 21 °C (70 °F), making it ideal for storing anything that doesn’t like being placed outdoors, while saving a lot on airconditioning costs. With Ford one of the biggest companies in SubTropolis, this means that many companies providing customization services for vehicles have also moved operations inside the complex.
With the only negative being a lack of daylight, it seems like the perfect place for many businesses and (evil) lairs, assuming electrical power and constant air circulation are provided.
Featured image: “Subtropolis” by [ErgoSum88]
Hackaday Links: November 11, 2024
Fair warning, while the first item this week has no obvious connection to hacking, when 43 Rhesus monkeys escape from a lab, it’s just something that needs to be discussed. The tiny primates broke free from Alpha Genesis, a primate research facility in South Carolina. The monkey jailbreak seems to have occurred sometime on Wednesday, shortly after which the sheriff of Beaufort County was notified to be on the lookout for the tribe. Luckily, none of the animals has been used in any kind of infectious disease research, so this likely won’t be the origin story for anything apocalyptic. At least some of the animals were quickly located, doing their monkey thing in the woods and getting to swing from real trees for probably the first time in their lives. Alpha Genesis employees are trying to lure the monkeys back to captivity with food, but we suspect they’re too smart for that. They’ll probably come back on their own recognizance or when they get bored and realize that the real world isn’t all they thought it would be. When it’s all done we’d love to hear details about the breakout; was it something the monkeys got together and planned, or did one of the humans mess up?
With apologies in advance for the pun, there’s been a lot of buzz lately about tech billionaires falling over themselves to be the first to add “nuclear power mogul” to their CVs with reactor-powered AI data centers. In the early lead was Meta’s Mark Zuckerberg, but it looks like he might have reached an unexpected hurdle in the form of a rare species of bee in residence near the site where he was planning to build the data center. The original article is aggressively paywalled and we haven’t been able to find out exactly what species of bee bested Zuck or what the specific concerns are, although we suspect that it’s disruption of habitat due to construction activities for the data center itself rather than anything related to the nuclear power aspect, since the deal was with an operator of an existing power plant. But fear not — Microsoft, Google, and Amazon are all waiting in the wings with their own nuclear ambitions, so carbon-free AI searches thanks to controlled nuclear fusion will surely soon be a thing.
Although the bees may have thwarted Zuck, not so the Seven Seas, as news leaks indicate that Meta is in the process of building a globe-spanning underseas fiber optic cable. The cable is said to go from coast to coast in the USA the long way, starting in South Carolina across the Atlantic to a landing in Portugal, down the coast of Africa and around the Cape, up to India before heading through to Australia and back across the Pacific to California. The cable is said to carry 16 pairs of fibers and could provide Meta with 320 Tbps of data capacity. That’s a lot of memes.
While you’ve probably never heard of Elwood Edwards, who passed away this week at the age of 74, you’ve certainly heard his voice. Mr. Edwards was the announcer who recorded the famous “You’ve got mail!” email alert for AOL, along with other audio blurbs for the once-ubiquitous ISP. He worked in broadcasting, both AM radio and television, and voiced commercials and announcements before being recommended for the email gig by his wife, who worked at the company that would eventually become AOL, Quantum Computer Services. He got $200 for the session, which he recorded on a cassette tape in his living room, and which would be heard 35 million times a day at AOL’s peak. Not too shabby.
And finally, as proof that we’re living in the weirdest possible timeline comes the story of The Baguette Bandits. It seems that a hacker group — the other kind — broke into French company Schneider Electric and stole 40 GB of data, issuing a $125,000 ransom demand payable in baguettes. The hackers apparently penetrated Schneider via the company’s Jira system and claimed to have specific data on internal projects and issues along with 400,000 lines of user data, which they threatened to release unless they got the baked goods. They did stipulate that they’d halve the ransom amount if Schneider would publically acknowledge the breach. We’re not sure if they want half the number of baguettes or if they want the same number of loaves all cut in half, but either way, it’s a lot of bread. More puns are possible, but we think we’ll leave them all on the table. Seems the yeast we can do.
Minaccia per sistemi Mac travestita da false notizie di criptovalute
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Un nuovo gruppo di cybercriminali, noto come “BlueNoroff”, ha sviluppato tecniche avanzate per attaccare computer Mac utilizzando falsi articoli di notizie su criptovalute. Attraverso file apparentemente innocui, come documenti PDF o Word, BlueNoroff sfrutta vulnerabilità
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
Un Attacco Informatico Colpisce il Trasporto dei prigionieri nel Regno Unito
Questa settimana si è verificato un grave attacco informatico nel Regno Unito, che ha compromesso la sicurezza e le operazioni di una serie di importanti aziende, tra cui servizi di scorta di prigionieri e operatori logistici. L’attacco, che ha colpito il partner tecnologico Microlise, ha reso difficile la gestione e il tracciamento dei veicoli.
Microlise, è una società di soluzioni per la gestione della flotta con sede nel Regno Unito, ha subito un grave incidente informatico che ha interrotto una parte significativa dei suoi servizi. Ciò ha portato a disagi per molti dei principali clienti dell’azienda, inclusi importanti partner come il servizio di consegna DHL UK e la catena di vendita al dettaglio Nisa. Tuttavia, l’impatto maggiore si è avuto su Serco, che trasporta i prigionieri sotto contratto al Ministero della Giustizia del Regno Unito.
Serco ha avviato il contratto di sei anni da 200 milioni di sterline nel maggio di quest’anno. Secondo i termini dell’accordo, la società si impegna ad accompagnare mensilmente circa 25mila detenuti e a gestire alcuni istituti penitenziari.
Tuttavia, un problema tecnico nel sistema Microlise ha comportato la disattivazione dei dispositivi di localizzazione e dei pulsanti antipanico nei veicoli Serco. Di conseguenza, gli autisti sono rimasti senza protezione poiché i sistemi di localizzazione dei prigionieri non hanno funzionato per diversi giorni. Solo tre giorni dopo gli autisti sono stati informati dei problemi di sicurezza, hanno detto le fonti.
A seguito dell’incidente, la direzione della Serco è stata costretta ad attuare misure di sicurezza temporanee. Agli autisti venivano fornite mappe cartacee e istruzioni per comunicare con le basi carcerarie ogni mezz’ora. Ai dipendenti è stato inoltre consigliato di tenere i telefoni cellulari completamente carichi per le emergenze, hanno riferito fonti. L’interruzione della navigazione e di altre funzioni ha reso le missioni più difficili e ha messo a repentaglio la sicurezza del personale.
La situazione relativa all’attacco informatico Microlise illustra i rischi delle minacce informatiche nelle catene di approvvigionamento che possono causare impatti significativi nel mondo fisico. Come ha osservato Kevin Robertson, responsabile delle operazioni di Acumen Cyber, l’attacco a Microlise dimostra come l’impatto inconscio degli attacchi informatici possa portare a difficoltà nella vita reale. Lui ha sottolineato che nel caso della Serco, la mancanza di capacità di tracciare dove si trovano i prigionieri rappresenta un potenziale pericolo per il pubblico.
Microlise ha confermato ufficialmente l’incidente e ha affermato che, dopo la scoperta dell’accesso non autorizzato, ha adottato misure per eliminare la minaccia e ripristinare i servizi. Durante l’indagine è emerso che alcuni dati dei dipendenti erano stati compromessi, ma i sistemi dei clienti non erano trapelati. La società ha inoltre precisato che prevede di ripristinare le funzioni di base della piattaforma entro la fine della settimana.
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Spyware cinese nei telefoni americani: il caso Salt Typhoon sconvolge la sicurezza nazionale
Una grave violazione dei dati negli Stati Uniti legata alle spie informatiche cinesi continua a guadagnare slancio, evidenziando gravi problemi nella sfera del controspionaggio del paese.
All’inizio di ottobre sono state pubblicate per la prima volta segnalazioni di attacchi informatici ai danni delle infrastrutture dei principali operatori di telecomunicazioni come Verizon, AT&T e Lumen Technologies, nonché di alcuni operatori di paesi alleati. Questi attacchi sono stati collegati al gruppo cinese di spionaggio informatico Salt Typhoon, identificato da Microsoft.
Secondo fonti vicine all’indagine, gli hacker sono riusciti a intercettare conversazioni telefoniche e messaggi di testo, anche di alti funzionari responsabili della sicurezza nazionale e della politica americana.
Gli Stati Uniti hanno confermato gli attacchi. Il Federal Bureau of Investigation e la Cybersecurity and Infrastructure Protection Agency hanno affermato che stanno indagando e lavorando per ridurre la minaccia rappresentata dall’accesso non autorizzato alle infrastrutture di telecomunicazioni statunitensi.
L’8 ottobre, la Casa Bianca ha formato una squadra per coordinare la risposta all’attacco, basandosi su una direttiva firmata da Barack Obama nel 2016. Questo è il quarto gruppo creato per risolvere incidenti critici di sicurezza informatica. In precedenza, gruppi simili venivano creati per rispondere agli attacchi contro Microsoft Exchange e SolarWinds.
Anche il Cybersecurity Council, istituito da Joe Biden nel 2021, esaminerà l’incidente. Questo organismo è stato creato in modo simile al National Transportation Safety Board e il suo compito è indagare su attacchi informatici significativi.
Microsoft utilizza nomi in codice per gruppi di hacker cinesi tra cui Salt Typhoon, Volt Typhoon e Flax Typhoon. Questi gruppi prendono di mira le infrastrutture critiche americane e dei loro alleati per poterle destabilizzare in caso di conflitto.
L’intelligence americana rileva che la Cina rappresenta la minaccia informatica più attiva e persistente per gli Stati Uniti, cercando di esercitare la massima influenza possibile sulle infrastrutture critiche e sulle decisioni strategiche del paese.
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Building a Motor Feed For the UE1 Vacuum Tube Computer’s Paper Tape Reader
Building a paper tape reader by itself isn’t super complicated: you need a source of light, some photoreceptors behind the tape to register the presence of holes and some way to pull the tape through the reader at a reasonable rate. This latter part can get somewhat tricky, as Usagi Electric‘s [David Lovett] discovered while adding this feature to his vacuum tube-era DIY reader. This follows on what now seems like a fairly simple aspect of the photosensors and building a way to position said photosensors near the paper tape.
As the feed rate of the paper tape is tied to the reading speed, and in the case of [David]’s also contains the clock for the custom tube-based UE1 computer, it determines many of the requirements. With 8 bits per line, the tape forms the ROM for the system, all of which has to be executed and used immediately when read, as there is no RAM to load instructions into. This also necessitates the need to run the tape as an endless loop, to enable ‘jumping’ between parts of this paper-based ROM by simple masking off parts of the code until the desired address is reached.
For the motor a slot car motor plus speed-reduction gear was chosen, with a design to hold these then designed in FreeCAD. Courtesy of his brother’s hobby machine shop and a CAD professional’s help, producing these parts was very easy, followed by final assembly. Guides were added for the tape, not unlike with a cassette player, which allowed the tape to be pulled through smoothly. Next up is wiring up the photodiodes, after which theoretically the UE1 can roar into action directly running programs off paper tape.
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WhatsApp Web: Guida Completa per Accedere e Inviare Messaggi
WhatsApp Web è una versione dell’app di messaggistica più famosa al mondo che consente di accedere ai propri messaggi direttamente da un computer, utilizzando un normale browser. Funziona in modo del tutto simile all’app per smartphone, offrendo la possibilità di inviare e ricevere messaggi, gestire le conversazioni di gruppo, inviare allegati e molto altro ancora.
La principale differenza è che questa interfaccia non è un’applicazione autonoma: è necessario che il telefono sia acceso, connesso a Internet e che l’app WhatsApp sia attiva.
In questo articolo andremo ad esplorare il funzionamento di WhatsApp Web, dalle sue principali funzionalità alle modalità di sincronizzazione con il tuo telefono. Scoprirai come inviare messaggi, gestire le notifiche e proteggere la tua privacy. Inoltre, ti forniremo alcune informazioni su eventuali limitazioni e suggerimenti su come utilizzarlo al meglio.
Che cos’è WhatsApp Web
Questa applicazione consente di accedere alle tue chat, inviare e ricevere messaggi, condividere media e documenti, tutto senza dover utilizzare il telefono. Funziona come un’estensione dell’app mobile e si sincronizza automaticamente con il tuo smartphone, permettendo di continuare le conversazioni senza interruzioni, ma con il vantaggio di una tastiera fisica e uno schermo più grande.
La funzionalità principale è la possibilità di usare WhatsApp su un dispositivo diverso dal telefono, come un computer o un laptop. Questo è particolarmente utile per chi lavora al computer e desidera rispondere ai messaggi senza dover prendere in mano il telefono ogni volta. Ti consente di scrivere i messaggi velocemente, inviare allegati come foto, video e documenti, e gestire le conversazioni di gruppo, il tutto direttamente dalla finestra del browser.
Per utilizzare WhatsApp Web, occorre eseguire una serie di passaggi che vedremo nel capitolo successivo. Va sottolineato che, pur offrendo molte delle stesse funzionalità della versione mobile, questa interfaccia ha alcune limitazioni. Ad esempio non è possibile effettuare chiamate vocali o videochiamate tramite il browser, e la connessione dipende dal telefono, il che significa che quest’ultimo deve essere acceso e connesso a Internet per poter utilizzare WhatsApp Web.
Come sincronizzare WhatsApp con il tuo PC
Sincronizzare WhatsApp con il tuo PC è un processo semplice, ma fondamentale per poter utilizzare WhatsApp Web. Seguendo alcuni passaggi, potrai accedere alle tue conversazioni direttamente dal browser del tuo computer, con la comodità di una tastiera fisica e uno schermo più grande.
Passaggi per sincronizzare WhatsApp Web
- Assicurati di avere WhatsApp installato sul tuo smartphone: Prima di tutto, verifica che l’app WhatsApp sia correttamente installata e configurata sul tuo telefono. WhatsApp Web funziona solo se il telefono è attivo, connesso a Internet e l’app aperta.
- Accedi a web.whatsapp.com: Apri il tuo browser preferito sul computer e vai su web.whatsapp.com. Una volta caricato il sito, vedrai un codice QR sulla pagina.
Schermata all’accesso al sito web.whatsapp.com dove viene richiesto il QR Code per sincronizzare l’interfaccia web con lo smartphone
- Apri WhatsApp sul tuo telefono: Sul tuo smartphone, apri l’app WhatsApp e vai nelle Impostazioni. Su Android, tocca i tre puntini in alto a destra e seleziona “WhatsApp Web”. Su iPhone, vai su Impostazioni > WhatsApp Web/Desktop.
Accesso alla funzionalità dei “Dispositivi Collegati” su Terminale Android
- Scansiona il codice QR: Una volta aperta la schermata per WhatsApp Web sul telefono, tocca “Scansiona il codice QR” e inquadra il codice QR mostrato nel browser del computer. Questo processo sincronizzerà il tuo telefono con la versione web.
Interfaccia per collegare un dispositivo web all’interno dell’App Mobile WhatsApp su Smartphone
Attivazione della fotocamera per la scansione del QR Code nell’App mobile WhatsApp su Smartphone
Inquadratura del QRCode per il collegamento tra WhatsApp Mobile e WhatsApp web
Dispositivi collegati accessibili tramite l’interfaccia di WhatsApp su Smartphone
- Completato!: Dopo aver scansionato il codice QR, le tue conversazioni verranno caricate automaticamente sul browser. A questo punto, potrai iniziare a utilizzare WhatsApp dal tuo PC, inviando messaggi, condividendo file e molto altro.
Interfaccia di WhatsApp Web non appena effettuato l’accesso.
Considerazioni importanti
- Connessione continua: Ricorda che WhatsApp Web dipende dal telefono per funzionare. Il telefono deve essere acceso e connesso a Internet. Se il telefono perde la connessione o si spegne, smetterà di funzionare.
- Sicurezza: Per proteggere la tua privacy, è importante disconnettersi quando finisci di usarlo. Puoi farlo direttamente dal browser cliccando sull’icona a tre punti nella parte superiore della pagina e selezionando “Disconnetti”. In alternativa, puoi farlo anche dal telefono nella sezione “WhatsApp Web/Desktop” nelle impostazioni.
Sincronizzare WhatsApp con il tuo PC è un’operazione veloce che ti permette di utilizzare quasi tutte le funzionalità di WhatsApp direttamente dal computer. Con questa configurazione, puoi gestire le tue conversazioni in modo più comodo e produttivo.
Come inviare e ricevere messaggi su WhatsApp Web
Una volta che hai sincronizzato il tuo smartphone con WhatsApp Web, l’interfaccia sarà molto simile a quella dell’app mobile, permettendoti di inviare e ricevere messaggi in modo rapido e facile. Questo capitolo ti guiderà attraverso i passaggi per inviare messaggi, rispondere alle chat e gestire le tue conversazioni.
Inviare messaggi su WhatsApp Web
- Seleziona una chat: Una volta che sei connesso all’interfaccia, vedrai un elenco delle tue chat nella colonna di sinistra. Puoi scorrere l’elenco o utilizzare la barra di ricerca in alto per trovare una chat specifica. Quando la trovi, clicca sopra di essa per aprire la conversazione.
- Scrivi il messaggio: Una volta che la chat è aperta, vedrai una casella di testo nella parte inferiore della finestra della chat. Clicca all’interno della casella e inizia a scrivere il messaggio che desideri inviare. Puoi usare la tastiera per scrivere velocemente, il che rende l’esperienza molto più comoda rispetto a utilizzare la tastiera su uno smartphone.
Interfaccia per poter inviare i messaggi all’interno di WhatsAapp Web
- Invia il messaggio: Dopo aver scritto il messaggio, premi il tasto Invio sulla tastiera per inviare il messaggio. Il tuo testo verrà inviato in tempo reale e apparirà nella finestra della chat.
- Inviare allegati: Per inviare file come foto, video, documenti o note vocali, clicca sull’icona “+” nella parte inferiore della chat. Seleziona il tipo di file che desideri inviare, naviga nel tuo computer per scegliere il file e premi invio. Puoi anche trascinare direttamente il file dalla tua cartella sul desktop alla finestra della chat per inviarlo.
Ricevere messaggi su WhatsApp Web
- Notifiche dei messaggi: Quando ricevi un nuovo messaggio su WhatsApp Web, una notifica apparirà nella parte superiore della finestra del browser, proprio come succede sul tuo smartphone. Puoi anche vedere l’anteprima del messaggio, che ti permette di rispondere rapidamente se necessario.
- Visualizzare e rispondere ai messaggi: Per leggere un messaggio ricevuto, basta cliccare sulla chat corrispondente nell’elenco delle conversazioni. Il messaggio verrà visualizzato nella finestra principale e potrai rispondere nello stesso modo in cui scrivi nuovi messaggi. Dopo aver scritto la risposta, premi Invio.
- Messaggi di gruppo: Se ricevi messaggi in una chat di gruppo, puoi visualizzarli e rispondere nello stesso modo. Le chat di gruppo hanno un’interfaccia simile, ma potrebbero contenere più risposte e interazioni. Per navigare tra i messaggi, puoi scorrere verso l’alto o verso il basso.
Gestire le conversazioni su WhatsApp Web
- Archiviare le conversazioni: Se desideri tenere l’elenco delle conversazioni ordinato, puoi archiviare una chat cliccando sulla freccia in giù sulla destra dei messaggi per far apparire un menu contestuale dove dovrai selezionare la voce “Archivia chat”. Questo rimuoverà temporaneamente la conversazione dalla lista principale senza eliminarla.
Per archiviare una chat occorre cliccare sulla freccia corrispondente il messaggio e selezionare “Archivia”.
- Eliminare i messaggi: Puoi eliminare i messaggi inviati o ricevuti in qualsiasi momento. Basta cliccare sul messaggio, come visto in precedenza e cliccare su “Elimina chat”.
In sintesi, inviare e ricevere messaggi su WhatsApp Web è un’operazione semplice e intuitiva. Grazie alla possibilità di usare una tastiera fisica, l’esperienza di chat è decisamente più comoda e rapida rispetto all’uso di un telefono.
Che tu stia rispondendo a un messaggio di testo, inviando file o gestendo una chat di gruppo, WhatsApp Web ti consente di fare tutto direttamente dal tuo PC con la stessa facilità dell’app mobile.
Gestire le notifiche di WhatsApp Web
Le notifiche su WhatsApp Web sono fondamentali per rimanere aggiornati su nuovi messaggi e conversazioni. A differenza dell’app mobile, WhatsApp Web ti consente di gestire come ricevi gli avvisi, sia dal browser che dalle impostazioni di WhatsApp stesso. In questo capitolo esploreremo come configurare e personalizzare le notifiche di WhatsApp Web per una gestione ottimale delle tue conversazioni.
Abilitare le notifiche su WhatsApp Web
Quando accedi a WhatsApp Web per la prima volta, ti verrà chiesto di abilitare le notifiche per ricevere avvisi sui nuovi messaggi. Se non le abiliti subito, potrai farlo in qualsiasi momento tramite le impostazioni del browser.
- Attivare le notifiche al primo accesso: Quando accedi al sito di WhatsApp Web, se non hai ancora attivato le notifiche, comparirà una finestra di dialogo che ti chiederà il permesso per inviarle. Clicca su “Attiva notifiche desktop”;
Al primo accesso su WhatsApp Web, ti verrà richiesto se attivare le notifiche.
- Consenti Notifiche: Ti verrà mostrata una ulteriore finestra dove sarà presente la seguente schermata alla quale dovrai cliccare su “Consenti notifiche”;
Finestra di WhatsApp Web per consentire la visualizzazione delle notifiche.
- Gestire le notifiche tramite il browser: Se in un secondo momento desideri modificare le impostazioni delle notifiche. Puoi farlo cliccando in basso a sinistra sull’ingranaggio delle impostazioni e accedere alla sezione delle “Notifiche”;
Accesso alle impostazioni di WhatsApp Web attraverso l’ingranaggio in basso a sinistra
Impostazioni delle notifiche in WhatsApp web
- Impostazioni di notifica dentro WhatsApp Web: Per personalizzare ulteriormente le notifiche, apri e clicca sui tre puntini nell’angolo superiore a sinistra, accanto al tuo nome. Scegli Impostazioni dal menu a discesa, quindi seleziona la voce Notifiche. Da qui, puoi scegliere di attivare o disattivare le notifiche per i nuovi messaggi o per altre attività.
Impostazioni delle notifiche
Se desideri disattivare completamente le notifiche per WhatsApp Web, basta seguire questi semplici passaggi:
- Notifiche messaggi: Attivando questa opzione, riceverai una notifica ogni volta che arriva un nuovo messaggio. Le notifiche appariranno come avvisi sullo schermo del tuo computer, anche se non hai la finestra aperta.
- Mostra anteprime: Questa opzione permette di visualizzare un’anteprima del contenuto del messaggio nella notifica. Quando attivata, vedrai una parte del messaggio direttamente nella notifica; disattivandola, invece, la notifica mostrerà solo che hai ricevuto un nuovo messaggio, senza dettagli.
- Mostra le notifiche delle reazioni: Con questa opzione attivata, riceverai notifiche ogni volta che qualcuno reagisce ai tuoi messaggi (ad esempio, con una reazione emoji). Se disattivata, non riceverai avvisi per le reazioni, ma potrai comunque vederle aprendo la conversazione.
Queste impostazioni ti consentono di personalizzare il livello di dettaglio e la frequenza delle notifiche, per adattarle alle tue preferenze e necessità.
Sicurezza e privacy su WhatsApp Web
WhatsApp Web offre la comodità di utilizzare l’app di messaggistica direttamente dal tuo computer, ma come ogni piattaforma online, è importante prestare attenzione alla sicurezza e alla privacy. Poiché questa interfaccia nulla è che un’estensione dell’app mobile, la protezione dei dati e delle conversazioni dipende da diversi fattori, tra cui la sicurezza del dispositivo e la protezione della connessione internet. In questo capitolo esploreremo le migliori pratiche per garantire che la tua esperienza sia sicura e privata.
Come proteggerti da accessi non autorizzati
Una delle principali preoccupazioni riguardo WhatsApp Web riguarda l’accesso non autorizzato al tuo account tramite computer o dispositivi non sicuri. Ecco alcune misure che puoi adottare per proteggere la tua sessione:
- Disconnettersi da WhatsApp Web: Quando finisci di utilizzare l’applicazione, ricordati sempre di disconnetterti dal tuo account. Per farlo, apri WhatsApp sul tuo smartphone, vai su Impostazioni > WhatsApp Web e seleziona Esci da tutti i dispositivi. In questo modo, anche se qualcuno ha accesso al tuo computer, non potrà più utilizzare la tua sessione.
- Controllare le sessioni attive: Se sospetti che qualcun altro abbia accesso a WhatsApp sul tuo smartphone, puoi controllare tutte le sessioni attive. Clicca quindi su WhatsApp mobile sui tre puntini in alto a destra e poi clicca su “Dispositivi collegati” per visualizzare un elenco di tutti i dispositivi connessi. Se noti dispositivi sconosciuti, esci da tutte le sessioni immediatamente.
- Non lasciare l’interfaccia aperta: Non lasciare mai aperta una sessione su un computer pubblico o condiviso. Chiunque abbia accesso al computer potrebbe facilmente visualizzare le tue chat. Assicurati di chiudere la finestra del browser quando hai finito di usare l’interfaccia, o utilizza la modalità “Incognito” del browser per evitare che le sessioni rimangano salvate.
Privacy delle conversazioni
Le conversazioni su WhatsApp Web sono protette dalla stessa crittografia end-to-end utilizzata sull’app mobile. Tuttavia, ci sono alcune precauzioni che dovresti prendere per mantenere la privacy delle tue chat:
- Proteggere il PC con una password: Assicurati che il tuo computer sia protetto da una password o un sistema di autenticazione (come il riconoscimento facciale o impronta digitale). In caso contrario, chiunque abbia accesso al tuo PC potrebbe accedere facilmente alle tue chat .
- Attenzione alle notifiche: Le notifiche possono apparire sullo schermo anche quando non hai la finestra attiva. Questo potrebbe compromettere la privacy se qualcuno si trova vicino al tuo PC. Puoi disabilitare le notifiche dalle impostazioni, oppure configurare l’applicazione per non mostrare anteprime dei messaggi nelle notifiche.
- Evita di connetterti su dispositivi sconosciuti: Non accedere mai su dispositivi che non conosci o su computer pubblici, in quanto potrebbero essere compromessi o infetti da malware. Accedere a WhatsApp Web su dispositivi sconosciuti aumenta il rischio che qualcuno possa intercettare i tuoi dati.
Gestire la privacy su WhatsApp Web
- Impostazioni sulla privacy: Le impostazioni sulla privacy di WhatsApp, come le opzioni per chi può vedere la tua foto del profilo, la tua info e lo stato, sono le stesse sia su mobile che su WhatsApp Web;
- Massaggi Effimeri: Puoi impostare i messaggi effimeri anche da WhatsApp Web accedendo alle impostazioni.
Conclusione
Mantenere la sicurezza e la privacy su WhatsApp Web è fondamentale per proteggere le tue informazioni personali e le tue conversazioni. Seguendo le linee guida sopra descritte, puoi assicurarti che il tuo account sia protetto da accessi non autorizzati e che la tua connessione sia sicura. Non dimenticare di utilizzare la verifica in due passaggi, di proteggere il tuo dispositivo con una password e di controllare regolarmente le sessioni attive per mantenere alta la sicurezza.
Con queste precauzioni, puoi sfruttare al meglio la comodità di questa interfaccia senza compromettere la tua privacy.
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Ricette elettroniche dematerializzate: si fa presto a dire "promemoria".
@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/ricette-…
Mi sa che il giornalismo sgombro ha colpito ancora. Ma quale whatsapp? Per favore, siamo seri e non diciamo vaccate!
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Component Tester Teardown
In the modern age, when you hear “component tester” you probably think of one of those cheap microcontroller-based devices that can identify components and provide basic measurements on an LCD screen. However, in the past, these were usually simple circuits that generated an XY scope plot. The trace would allow an experienced operator to identify components and read a few key parameters. [Thomas] tears down an old Hameg device that uses this principle in the video below.
The unit is in a nice enclosure and has a feature that controls the amount of current the unit uses in the excitation signal. It plugs into the wall, and you can connect the component under test with either test leads or a socket. The output, of course, is a pair of BNCs for the scope’s X and Y inputs.
Compared to some homebrew projects that are similar, the PCB inside the device seems more complex. The output of most devices like this uses the line frequency (50 or 60 Hz). This one, however, has its own drive oscillator that operates at a different frequency.
Each type of component has a tell-tale trace on the scope. We found the tunnel diode trace especially interesting. Capacitors are circles, diodes make a definite step shape. There’s a table from the manual near the end of the video.
Most of these devices are much simpler, using a transformer to generate the AC sweep and a simple mechanism to measure the current. That makes them quite easy to build and they are still surprisingly useful.
youtube.com/embed/GzHJv-1Cd8M?…
Il Ch-7 è realtà. Pechino svela il suo drone stealth d’avanguardia
@Notizie dall'Italia e dal mondo
[quote]Nuove immagini e video rilasciati dai media cinesi sembrano mostrare per la prima volta al pubblico quello che si presume essere un Ch-7, il nuovo drone stealth cinese a forma di ala volante. Questo drone, sviluppato dalla China Aerospace Science and Technology Corporation, si
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
Gli Hacker Cinesi Sono Dentro la Comunità Europea! il gruppo MirrorFace lascia il Giappone
Secondo ESET, il gruppo di hacker MirrorFace, presumibilmente associato alla Cina, ha attaccato per la prima volta un’organizzazione diplomatica nell’Unione europea. L’incidente è degno di nota perché in precedenza le attività di MirrorFace erano concentrate esclusivamente su strutture in Giappone. Pertanto, questo attacco indica l’espansione degli attacchi mirati del gruppo oltre l’Asia.
Sebbene non sia stata nominata l’organizzazione diplomatica specifica, è noto che nell’attacco di Spear Phishing è stato utilizzato un documento a tema giapponese. L’e-mail chiedeva ai destinatari di scaricare un file intitolato “Japan EXPO 2025”. Nonostante l’espansione della geografia degli attacchi, MirrorFace rimane focalizzata sul Giappone e sugli eventi correlati.
Le autorità giapponesi avevano già messo in guardia sulla crescita dell’attività di MirrorFace. Sebbene inizialmente gli aggressori si siano concentrati sull’infiltrazione nei media, nelle organizzazioni politiche, nei think tank e nelle università in Giappone, in seguito hanno iniziato ad aggiungere istituti di produzione e di ricerca all’elenco degli obiettivi.
ESET rileva che gli attacchi contro gli obiettivi tradizionali del gruppo non si sono fermati. Pertanto, continuano i tentativi di hackerare varie organizzazioni giapponesi, inclusi istituti di ricerca e partiti politici.
Secondo il Japan Computer Response Coordination Center (JPCERT), il gruppo di hacker MirrorFace prende di mira media, organizzazioni politiche e istituzioni accademiche in Giappone dal 2022. E recentemente gli aggressori hanno iniziato a prendere di mira anche produttori e istituti di ricerca. Gli attacchi si stanno evolvendo da e-mail di phishing mirate allo sfruttamento delle vulnerabilità nei prodotti Array AG e FortiGate.
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Che cos’è l’intelligenza artificiale. Tra storia, tecnologia, etica, regole e futuro
In questo articolo andremo a comprendere con precisione che cos'è l'intelligenza artificiale, tra storia, tecnologia, etica e futuro.Redazione RHC (Red Hot Cyber)
Gli uffici di TikTok dovranno chiudere in Canada per questioni di Sicurezza Nazionale
Il governo del Canada ha ordinato a ByteDance, proprietaria di TikTok , di chiudere la sua filiale canadese, TikTok Technology Canada, Inc. L’azienda cinese dovrà chiudere gli uffici di Toronto e Vancouver.
La decisione è stata annunciata da François-Philippe Champagne, Ministro canadese dell’Innovazione, della Scienza e dell’Industria, il 6 novembre. È stata presa ai sensi dell’Investment Canada Act, che consente la revisione degli investimenti esteri che potrebbero danneggiare la sicurezza nazionale del Canada.
Champagne ha affermato che l’ordine è il risultato di un “processo di revisione della sicurezza nazionale in più fasi” da parte della comunità di sicurezza e intelligence del governo canadese.
A seguito di questa revisione, durata da marzo a novembre 2024, il governo canadese ha concluso che le operazioni di ByteDance Ltd. in Canada presentano rischi per la sicurezza nazionale.
Il ministro non ha condiviso dettagli sui rischi a cui ha fatto riferimento. ByteDance ha criticato la decisione e ha dichiarato che intende contestarla in tribunale.
“Chiudere gli uffici canadesi di TikTok e distruggere centinaia di posti di lavoro locali ben retribuiti non è nell’interesse di nessuno, ed è esattamente ciò che farà l’ordine di chiusura di oggi“, ha detto un portavoce del gruppo cinese all’agenzia di stampa AFP.
Nonostante la chiusura, l’app TikTok sarà comunque accessibile agli utenti in Canada, sia per la fruizione che per la produzione di contenuti. “La decisione di utilizzare un’applicazione o una piattaforma di social media è una scelta personale“, ha affermato Champagne.
Ciononostante, ha sottolineato la necessità che i canadesi adottino buone pratiche di sicurezza informatica, tra cui un approccio ai social media basato sul rischio che tenga conto del modo in cui le loro informazioni potrebbero essere protette, gestite, utilizzate e condivise da attori stranieri, nonché di essere consapevoli delle leggi nazionali applicabili.
Il governo canadese fornisce linee guida per aiutare gli utenti di Internet a proteggere la propria vita online.
Le preoccupazioni del governo canadese su TikTok derivano dai crescenti problemi di sicurezza e privacy legati ai legami dell’app con il governo cinese.
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RiTrump e noi
@Politica interna, europea e internazionale
L'articolo RiTrump e noi proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
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Luke
Luke is a homeless #cat in Iran. He was found dragging himself along the street, crying for help. Many people contributed to his treatment and surgery to help him get back on his feet. He’s a fighter, and he powered through. 😻
Although he’s made significant progress in his recovery, he still needs a home, as he’s too vulnerable to live on the streets. Luke has come a long way because he loves life. If you want to witness and share in that passion for life, bring him into your home.
For information: Shima +39 389 603 7889
Luke è un #gatto randagio in Iran. È stato trovato mentre si trascinava per strada, piangendo per chiedere aiuto. Tante persone hanno contribuito alle sue cure e all’intervento per aiutarlo a rimettersi in piedi. È un combattente e ha lottato con tutte le sue forze. 😻
Anche se ha fatto grandi progressi nella sua guarigione, ha ancora bisogno di una casa, poiché è troppo vulnerabile per vivere in strada. Luke ha fatto tanta strada perché ama la vita. Se vuoi condividere e ammirare questa passione per la vita, accoglilo nella tua casa.
Per informazioni: Shima +39 389 603 7889
𝓘𝓰𝓸𝓻 🏴☠️ 🏳️🌈 🇮🇹 reshared this.
Ministero dell'Istruzione
#Scuola, il Ministro Giuseppe Valditara, nella giornata di giovedì 7 novembre, ha visitato alcuni istituti dell'ambito territoriale di Piacenza.Telegram
Building a DIY Nipkow Disk Display
Before flat screen technologies took over, we associate TV with the CRT. But there were other display technologies that worked, they just weren’t as practical. One scheme was the Nipkow disk, and [Bitluni] decided to build a working demonstration of how such a system works.
Essentially, there’s a spinning disk with a spiral pattern of holes in it. As the disk spins, a light behind it turns on or off. If you time everything right, you get an image that can move. This particular model uses stepper motors, which is a bit of a modern concession.
The result was actually much better than you might guess, but a far cry from a modern display device, of course. The screen material needed a little tweaking, but even the initial results were very impressive. If this were trying to be practical, it would probably require a bit more work on the light source and screen.
Interestingly, the Nipkow disk arrangement was just as suitable for scanning as displaying. Instead of a light behind the wheel, you simply used a light sensor. Of course, in practice, getting everything synchronized and mass-producing high-resolution sets would have been a tremendous challenge a century ago.
Not that people didn’t try. There were even color systems using mechanical wheels. In the 1930s, people were sure your TV would contain spinning disks.
youtube.com/embed/R-wbfP1pmVw?…
Trasloco
@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/trasloco…
Il sito Garantepiracy.it ha traslocato. Alcuni avranno notato che tra sabato e domenica, per alcune ore, il sito è rimasto irraggiungibile. I più attenti mi hanno anche scritto e voglio ringraziare di cuore ognuno per averlo fatto: con amici così, i servizi di monitoraggio dei…
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A febbraio 2023 ho acquistato una stampante usata per sostituire la mia vecchia stampante, guastatasi dopo 13 anni, stesso modello. Molto soddisfatto ma c'è un problema. La "nuova" stampante si rifiuta di lavorare con cartucce non originali, a meno che non si imposti il cosiddetto "override". Per impostare l'override permanente c'è bisogno del driver originale, che è installabile solo sulle vecchissime versioni di Windows! È anche possibile impostare un override temporaneo, tenendo premuti per due tasti per alcuni secondi durante l'accensione della macchina, ma cessa di funzionare al suo spegnimento. Finora ero andato avanti così.
Oggi finalmente mi sono armato di pazienza e ho installato in una macchina virtuale (con 512 MB di RAM) Windows XP e i driver originali. Un tuffo nel passato, che mi ha consentito di impostare l'override permanente!
Lascio a voi le considerazioni sull'importanza di garantire un supporto prolungato nel tempo. Oggi sempre più l'uso dei dispositivi è vincolato all'installazione di app sui telefoni, che si agganciano a servizi cloud proprietari del produttore... la cosa mi fa paurissima.
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A Beautifully Illustrated Guide to Making
If you’ve ever been wondering what you should make next, it can be a daunting task to decide with the firehose of inspiration coming straight from the series of tubes that makeup the World Wide Web. Perhaps a more curated digital catalog of projects would help?
Featuring “1000 Useful Things to Make,” [NODE]’s Make it Yourself is a beautifully-illustrated catalog of open source and DIY projects spanning a number of domains including camping gear, furniture, music, and maker tools. Each image is a link to the original project and there’s a handy icon by each denoting what skills are needed, such as sewing or 3D printing.
If you haven’t seen [NODE]’s work before, he uses line art to illustrate his projects and has given all of these projects the same treatment on the (virtual) page with credits to the original creators in the footnotes. We hope a future edition will include tractors and houses to truly rival the Sears catalog of yore, but it’s hard to complain when we already have so many projects we could choose to build.
Many of the projects may seem familiar, if slightly fancier when illustrated in line art, like the Ploopy headphones, this retro audio player, or the Keybon adaptive macro pad.
youtube.com/embed/TSFJ2OH1PQA?…
Musica del Futuro: Un Robot suonano il Violoncello in una Orchestra Sinfonica!
Per la prima volta nella storia, un robot ha eseguito un brano per violoncello sul palco insieme a un’orchestra sinfonica. Ciò è accaduto all’inizio di ottobre, quando due bracci robotici industriali, programmati dal ricercatore e compositore svedese Fredrik Grahn, hanno eseguito la creazione del compositore Jakob Muhlrad, accompagnati dall’Orchestra Sinfonica di Malmö.
In un video pubblicato online, le mani muovono dolcemente l’arco sulle corde, creando un suono che ricorda quello di un musicista che si esibisce dal vivo.
Utilizzando parti stampate in 3D, i robot sono in grado di manipolare la tastiera di un violoncello, un compito impegnativo date le sfumature del suonare strumenti a corda.
youtube.com/embed/J9qL-SgFOdE?…
Muhlrad ritiene che l’uso della tecnologia ci consenta di espandere i confini della creatività musicale.
Questo esperimento rappresenta un’opportunità non solo per ampliare le possibilità creative, ma anche per esplorare come la tecnologia possa supportare i musicisti in esibizioni e creazioni innovative.
Muhlrad ha anche suggerito che il progetto potrebbe portare a nuove forme di collaborazione tra musicisti e intelligenza artificiale, in cui entrambi possano contribuire a creare esperienze musicali uniche e arricchenti.
Grahn e Muhlrad sperano che il loro lavoro ispiri altri compositori e musicisti a immaginare un futuro in cui uomo e macchina possano creare insieme, andando oltre i limiti delle performance tradizionali e aprendo nuove prospettive per la musica orchestrale.
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TSMC sospende la produzione di chip IA avanzati per la Cina da lunedì
Il colosso mondiale dei semiconduttori TSMC interromperà la produzione di chip di intelligenza artificiale a 7 nanometri o meno per i clienti cinesi a partire da lunedì, in conformità con le restrizioni statunitensi sull’accesso della Cina alle tecnologie avanzate. Secondo il Financial Times, questa mossa arriva dopo che la compagnia ha informato i suoi clienti cinesi e che eventuali future forniture di semiconduttori avanzati saranno soggette a un processo di approvazione da parte di Washington.
La decisione di TSMC potrebbe compromettere le ambizioni di intelligenza artificiale di aziende tecnologiche cinesi come Alibaba e Baidu, che dipendono dalla produzione di chip all’avanguardia per sviluppare i loro servizi cloud e progetti legati all’IA. L’industria cinese dei chip, inclusa una crescente schiera di startup nel settore, rischia di vedere rallentata la propria crescita tecnologica.
Questo passo di TSMC si colloca in un contesto di crescenti controlli da parte del governo statunitense, che ha già vietato alle aziende come Nvidia di esportare chip avanzati in Cina e sta ora valutando ulteriori restrizioni per impedire la produzione di chip progettati da aziende cinesi presso fonderie che usano tecnologia statunitense.
In parallelo, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti sta conducendo un’indagine sull’eventuale impiego di chip TSMC nelle apparecchiature Huawei, malgrado le sanzioni in vigore contro il gigante tecnologico cinese. Fonti interne a TSMC riferiscono che la decisione si basa su due principali considerazioni: migliorare i controlli interni per evitare nuove violazioni e allinearsi alle future sanzioni statunitensi previste prima del termine dell’amministrazione Biden.
La recente mossa di TSMC segnala l’intenzione della società di evitare tensioni con Washington, anche in vista della possibile rielezione di Donald Trump, che ha già criticato Taiwan accusandola di “rubare” l’industria statunitense dei chip. Inoltre, Trump ha suggerito che TSMC potrebbe trasferire la produzione negli Stati Uniti, dopo i miliardi di dollari ricevuti da Washington per costruire stabilimenti sul suolo americano.
Questa decisione di TSMC rappresenta un duro colpo per i giganti cinesi della tecnologia, come Baidu, che puntano a sviluppare una suite completa di software e hardware per le loro applicazioni di intelligenza artificiale.
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Hijack Loader: Una Nuova Campagna Malevola Utilizza Certificati Legittimi
I ricercatori dell’azienda francese HarfangLab hanno scoperto una nuova campagna dannosa che distribuisce Hijack Loader utilizzando certificati di firma digitale legittimi. L’attività dannosa è stata rilevata all’inizio di ottobre e mirava all’installazione di un programma per il furto di dati chiamato Lumma.
Hijack Loader, noto anche come DOILoader e SHADOWLADDER, è diventato noto per la prima volta nel settembre 2023. Si diffonde attraverso il download di file falsi con il pretesto di software o film piratati. Le nuove versioni degli attacchi indirizzano gli utenti a pagine CAPTCHA false, dove viene loro richiesto di inserire ed eseguire un comando PowerShell dannoso che scarica un archivio infetto.
HarfangLab ha osservato tre varianti dello script dannoso di PowerShell dalla metà di settembre di quest’anno. Tra questi ci sono script che utilizzano “mshta.exe” e “msiexec.exe” per eseguire codice e scaricare dati dannosi da server remoti.
L’archivio scaricato dalle vittime contiene sia un file eseguibile legittimo che una DLL dannosa che carica Hijack Loader. Il file dannoso decodifica ed esegue dati crittografati destinati a scaricare e avviare un infostealer di secondo stadio.
Dall’ottobre 2024, gli aggressori hanno iniziato a utilizzare file binari firmati anziché DLL per evitare il rilevamento da parte dei programmi antivirus. Sebbene non sia chiaro se tutti i certificati siano stati rubati, gli esperti ritengono che alcuni di essi potrebbero essere stati generati da aggressori. Secondo quanto riferito, i certificati utilizzati per firmare il malware sono già stati revocati.
SonicWall ha recentemente segnalato anche un aumento degli attacchi mirati che permettono di infettare Windows, utilizzando però il malware CoreWarrior, un trojan che si diffonde rapidamente creando più copie di se stesso e creando backdoor per l’accesso remoto.
L’utilizzo di firme digitali legittime per diffondere malware dimostra che anche i metodi di sicurezza convenzionali possono diventare uno strumento efficace nelle mani degli aggressori. Ciò evidenzia l’importanza di migliorare continuamente la sicurezza informatica e di essere attenti a qualsiasi attività sospetta, anche se a prima vista sembra innocua.
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Inside an Arcade Joystick
If you ever played an arcade game and wondered what was inside that joystick you were gripping, [Big Clive] can save you some trouble. He picked up a cheap replacement joystick, which, as you might expect, has a bunch of microswitches. However, as you can see in the video below, there are some surprising features that make sense when you think about it.
For one, there are plates you can put on the bottom to limit the joystick’s travel depending on the game. That is, some games only want the stick to move up and down or left and right. The knobs are quite nice, and [Clive] mentions the size and thread of the knob with the idea you could use them in different applications. You can also buy replacement knobs if you don’t want to get the whole assembly.
The mechanics are rugged but straightforward. The circuit board is surprisingly stylish but also simple. Still interesting to see what’s inside one of these, even though the schematic is extremely simple.
If you need an excuse to use one of these, how about an arcade table? If you aren’t a woodworker, grab a 3D printer instead.
youtube.com/embed/wrguS8764nY?…
Brick Layers: the Promise of Stronger 3D Prints and Why We Cannot Have Nice Things
It is a fact of life that 3D-printed parts from an FDM (fused deposition modeling) printer have weaknesses where the layers join. Some of this is due to voids and imperfect layer bonding, but you can — as [Geek Detour] shows us — work around some of this. In particular, it is possible to borrow techniques from brick laying to create a pattern of alternating blocks. You can check out the video below.
The idea of ‘brick layers’ with FDM prints was brought to the forefront earlier this year by [Stefan] of CNC Kitchen. Seven months after that video you still can’t find the option for these layers in any popular slicers. Why? Because of a 2020 patent filed for this technique by a 3D printing company which offers this feature in its own slicer. But is this patent even valid?
Considering the obviousness and that FDM printing hardly began in the 2000s, it’s no surprise that prior art already exists in the form of a 1995 Stratasys patent. The above image shows an excerpt from the 1995 Stratasys patent, covering the drawings of FDM layers, including brick layers. This covered all such ways of printing, but the patent expired in 2016. In 2019, a PrusaSlicer ticket was opened, requesting this feature. So what happened? A second patent in 2020.
The new 2020-filed patent next to a drawing in the 1995 Stratasys patent. (Credit: Geek Detour, YouTube)
This 2020 patent turns out to cover effectively the same claims as the Stratasys patent. Hilariously, the 2020 patent references the Stratasys patent but proceeds to give the wrong patent ID, a pattern that persists with other referenced patents.
Clearly, the patent offices involved did not do due diligence, and this new patent is clearly invalid. Unless it is invalidated, we will have to wait until 2040 before we, too, can print brick layers with our FDM machines.
This isn’t the first time patents have blocked 3D-printed innovation. Or given credit to the wrong inventor.
youtube.com/embed/9IdNA_hWiyE?…
Here’s Code for that AI-Generated Minecraft Clone
A little while ago Oasis was showcased on social media, billing itself as the world’s first playable “AI video game” that responds to complex user input in real-time. Code is available on GitHub for a down-scaled local version if you’d like to take a look. There’s a bit more detail and background in the accompanying project write-up, which talks about both the potential as well as the numerous limitations.
We suspect the focus on supporting complex user input (such as mouse look and an item inventory) is what the creators feel distinguishes it meaningfully from AI-generated DOOM. The latter was a concept that demonstrated AI image generators could (kinda) function as real-time game engines.
Image generators are, in a sense, prediction machines. The idea is that by providing a trained model with a short history of what just happened plus the user’s input as context, it can generate a pretty usable prediction of what should happen next, and do it quickly enough to be interactive. Run that in a loop, and you get some pretty impressive clips to put on social media.
It is a neat idea, and we certainly applaud the creativity of bending an image generator to this kind of application, but we can’t help but really notice the limitations. Sit and stare at something, or walk through dark or repetitive areas, and the system loses its grip and things rapidly go in a downward spiral we can only describe as “dreamily broken”.
It may be more a demonstration of a concept than a properly functioning game, but it’s still a very clever way to leverage image generation technology. Although, if you’d prefer AI to keep the game itself untouched take a look at neural networks trained to use the DOOM level creator tools.
All Aboard The Good Ship Benchy
We’ll go out on a limb here and say that a large portion of Hackaday readers are also boat-builders. That’s a bold statement, but as the term applies to anyone who has built a boat, we’d argue that it encompasses anyone who’s run off a Benchy, the popular 3D printer test model. Among all you newfound mariners, certainly a significant number must have looked at their Benchy and wondered what a full-sized one would be like. Those daydreams of being captain of your ship may not have been realized, but [Dr. D-Flo] has made them a reality for himself with what he claims is the world’s largest Benchy. It floats, and carries him down the waterways of Tennessee in style!
The video below is long but has all the details. The three sections of the boat were printed in PETG on a printer with a one cubic meter build volume, and a few liberties had to be taken with the design to ensure it can be used as a real boat. The infill gaps are filled with expanding foam to provide extra buoyancy, and an aluminium plate is attached to the bottom for strength. The keel meanwhile is a 3D printed sectional mold filled with concrete. The cabin is printed in PETG again, and with the addition of controls and a solar powered trolling motor, the vessel is ready to go. Let’s face it, we all want a try!
youtube.com/embed/upTUYPmi8Vk?…
Confessione Clamorosa in Olanda: “Il Covid è Stato un’Operazione Militare”, Dice il Ministro della Salute
La nuova ministra della Salute dei Paesi Bassi, Marie Fleur Agema, proveniente dal partito PVV di Wilder, ha dichiarato apertamente di non poter mantenere le promesse elettorali perché il Ministero è subordinato alla NATO, al NCTV (Coordinatore nazionale per l’antiterrorismo e la sicurezza) e agli USA e pertanto deve sottomettersi ai loro ordini.
Paesi Bassi, il ministro della Salute confessa: “Dobbiamo seguire la NATO, gli USA e NCTV, il Covid è un’operazione militare”. Il PVV, cioè il partito di Gert Wilders da cui proviene Agema, governa per la prima volta con una coalizione.
Il nuovo ministro della Salute ha fatto ora una confessione inaspettata sulla “sicurezza sanitaria”. In qualità di ministro, ha spiegato che deve seguire gli ordini della NATO. Ordini che sarebbero stati seguiti anche durante il Covid. Secondo il Ministro, la politica Covid è arrivata anche dalla NATO e dal “Coordinatore nazionale per l’antiterrorismo e la sicurezza” (NCTV).
Da quanto spiega, si tratterebbe di un’operazione militare, forse un’esercitazione e sarebbe ancora in corso. C’erano anche segnali, ad esempio, che l’Austria aveva nominato un generale che chiamava il virus un “nemico”. Anche in Germania il comando era affidato a un generale della NATO, tramite l’RKI. All’improvviso, la sanità è stata militarizzata, come ricorda il Ministro della Salute.
Agema ha affermato apertamente che il Covid e l’attuale “preparazione alla pandemia” erano un’operazione militare che non aveva nulla a che fare con l’assistenza sanitaria in senso tradizionale. “La politica Covid è figlia di NCTV e NATO”. Dottor Van Veen: “Ecco perché i medici critici vengono censurati”. Dopo aver ascoltato le parole del Ministro della Salute, il medico olandese Els van Veen ha voluto esprimere la sua opinione sulla questione.
Inizialmente era d’accordo con la gestione del Covid, ma poi è diventato uno dei tanti critici. Ora “capisco davvero tutto”, ha scritto. “Da qui la censura dei critici e in particolare dei dottori critici. Da qui la visita della polizia a casa mia a Dalfsen nel 2021, presumibilmente a causa di un tweet sulle iniezioni la sera prima. Da qui le lettere e un’indagine da parte dell’autorità di regolamentazione basata su segnalazioni anonime e infondate secondo cui stavo diffondendo informazioni errate. La NCTV governa questo paese, ma preferisce farlo alla cieca. Perché non dovremmo desiderare democrazia e trasparenza se il governo e la NCTV dipingono cittadini ignari come una minaccia per lo Stato? Per i medici di famiglia ignari come me, si è trattato di un’esperienza bizzarra e ovviamente non proprio affidabile. Ma preferisco sapere che non sapere, e ora capisco da quale angolazione sono stato attaccato negli ultimi anni”.
“Non si può più parlare di democrazia quando un ministro ammette apertamente di servire la NCTV e la NATO non elette e di non sentirsi responsabile nei confronti della Camera dei Comuni”, ha aggiunto, “per non parlare dei cittadini olandesi.
Mi sento estremamente insicuro che un gruppo di persone della NCTV, pagate con i soldi dei contribuenti, possa dare l’ordine di agire contro medici di base come me e assicurarsi che possiamo perdere i nostri mezzi di sostentamento.
Ciò che è accaduto negli ultimi anni non corrisponde alla mia immagine di uno stato di diritto. Ma, come ho scritto, preferirei sapere come stanno le cose piuttosto che restare all’oscuro e non capire perché le persone e i ministri si comportano in un certo modo.
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