Caso Kaspersky, istruttoria del Garante Privacy: “Il Cremlino accede ai dati dei clienti italiani?”
Kaspersky è accerchiata, anche in Italia. Con la guerra Russia-Ucraina è scoppiato il caso dell’antivirus russo installato nei PC di oltre 2.200 soggetti pubblici italiani. Secondo l’Agenzia per la cybersicurezza Nazionale (ACN) e diverse agenzie europee omologhe c’è il rischio sul possibile utilizzo del software e dei servizi digitali di Kaspersky per attacchi cibernetici contro utenti italiani e contro le infrastrutture critiche del nostro Paese.
Kaspersky è un vaso comunicante con il Cremlino?
Palazzo Chigi è tra i 2.297 acquirenti pubblici italiani del software sviluppato dalla società, con headquarter a Mosca e server in Svizzera, fondata e guidata dal russo Evgenij Kasperskij. Conta circa 400 milioni di utenti nel mondo tra cui 240mila aziende
Kasperskij è un ex allievo dell’Accademia del servizio segreto sovietico ed ha studiato in un istituto di crittografia sponsorizzato dal KGB e poi ha lavorato per l’intelligence militare russa.
Il profilo del ceo e la nazionalità dell’azienda ora, con il conflitto scatenato da Putin nei confronti dell’Ucraina, hanno fatto esplodere anche il “caso Kaspersky”, perché la società più volte è stata indiziata di avere legami con il governo russo.
Istruttoria del Garante Privacy: “Il Cremlino accede ai dati dei clienti italiani?”
Oggi, il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto un’istruttoria per “valutare i potenziali rischi relativi al trattamento dei dati personali dei clienti italiani effettuato dalla società russa che fornisce il software antivirus Kaspersky”.
Nel dettaglio, il Garante ha chiesto a Kaspersky Lab di:
- fornire il numero e la tipologia di clienti italiani, nonché informazioni dettagliate sul trattamento dei dati personali effettuato nell’ambito dei diversi prodotti o servizi di sicurezza, inclusi quelli di telemetria o diagnostici.
- La società dovrà inoltre chiarire se, nel corso del trattamento, i dati siano trasferiti al di fuori dell’Unione europea (ad esempio nella Federazione Russa) o comunque resi accessibili a Paesi terzi.
- Kaspersky Lab dovrà infine indicare il numero di richieste di acquisizione o di comunicazione di dati personali, riferiti a interessati italiani, rivolte alla società da parte di autorità governative di Paesi terzi, a partire dal 1° gennaio 2021, distinguendole per Paese e indicando per quante di esse Kaspersky Lab abbia fornito un riscontro positivo.
Attesa la norma ‘stop Kaspersky’: prevede fondi alle Pa per acquistare nuovo software
In attesa delle risposte della società e della chiusura dell’indagine del Garante Privacy, si attende la ‘leggina’ del Governo per “consentire che non solo l’antivirus Kaspersky, ma anche altre piattaforme informatiche vengano poste fuori dall’ambito dell’attività delle pubbliche amministrazioni”, ha annunciato nell’Aula del Senato Franco Gabrielli, sottosegretario con delega alla cybersecurity e capo politico dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
Nel dettaglio, la norma ‘stop Kaspersky’ del Governo stanzierà fondi alle Pa per acquistare uno nuovo software.
Qual è il rischio per la sicurezza nazionale italiana?
Ogni giorno il software di Kaspersky analizza tutti i file, tutti, dei computer degli oltre 2mila soggetti pubblici italiani e scarica gli aggiornamenti dai suoi server. Il rischio per la sicurezza nazionale italiana?
Questo rischio è stato evidenziato al Governo 4 deputati con questa interrogazione parlamentare.
C’è un “possibile rischio per la cybersicurezza dei nostri sistemi, in quanto se l’Fsb o i militari russi volessero sottrarre dati o perpetrare azioni distruttive di sabotaggio informatico a danno degli enti pubblici e priva i rientranti nel ‘perimetro cibernetico’, laddove avessero il potere di coercizione legale o istituzionale nei confronti di Kaspersky Lab, potrebbero veicolare, inserendolo negli aggiornamenti, il potenziale codice con finalità malevole”, è scritto nell’interrogazione a cui dovrà rispondere la presidenza del Consiglio dei ministri.
Il primo firmatario dell’interrogazione è il deputato Paolo Romano, secondo il quale: “L’Agenzia di sicurezza russa potrebbe veicolare tramite Kaspersky, se questa fosse disponibile, un malware o un codice ad hoc per fare azioni di spionaggio o sabotaggio sui nostri sistemi”.
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Governare il futuro –
Il Parlamento Europeo la settimana scorsa ha istituito una commissione d’inchiesta per verificare se e quale tra i governi europei ha utilizzato il software spia Pegasus sviluppato dalla società israeliana NSO Group.
Pegasus è in grado di garantire a chi lo usa il controllo, più o meno assoluto, degli smartphone sui quali viene installato e per questa via di consentire qualsiasi genere di raccolta di dati, informazioni, audio e immagini.
Si tratta di uno degli spyware più pericolosi sin qui identificati e sembrerebbe aver aggredito diversi smartphone anche in Europa, quasi certamente in Ungheria e Polonia anche se non mancano elementi che lascerebbero supporre che altrettanto sia accaduto anche in Francia, Germania e Spagna.
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What’s new in Italy on IP, Competition and Innovation n.2 – Marzo 2022
L’AGCM sanziona Sky Italia per informazioni ingannevoli
Lo scorso 11 marzo, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (“AGCM”) ha comunicato di aver concluso un’istruttoria nei confronti della società Sky Italia S.r.l. con l’irrogazione di una sanzione di un milione di euro, per la diffusione di informazioni ingannevoli in ordine all’aggiudicazione di diritti calcistici sulle partite di campionato di calcio di Serie A.
In particolare, a dire dell’Autorità, nella primavera del 2021 la Società ha fornito insormazioni imprecise, in violazione dell’art 21 del Codice del Consumo, in merito alla fruizione del pacchetto “Sky Calcio”.
Fonte: sito ufficiale dell’AGCM
Il MISE pubblica le misure temporanee eccezionali per l’etichettatura dei prodotti alimentari
In considerazione della sospensione degli approvvigionamenti di alcune materie prime provenienti dall’Ucraina, lo scorso 11 marzo il Ministero dello Sviluppo Economico (“MISE”) ha pubblicato una circolare che consente all’industria alimentare italiana di poter utilizzare eccezionalmente le etichette e gli imballaggi già in possesso.
L’intervento si è reso necessario per garantire la continuità nella produzione e per evitare un aumento dei costi a svantaggio dei consumatori, come segnalato dalle maggiori associazioni imprenditoriali del settore agroalimentare e della grande distribuzione organizzata.
Fonte: sito ufficiale del MISE
AGCM: sanzionata Crédit Agricole per pratiche commerciali scorrette
L’AGCM ha reso noto, con comunicazione dello scorso 28 febbraio, di aver comminato una sanzione amministrativa di un milione di euro a Crédit Agricole Italia S.p.A. per aver posto in essere pratiche commerciali scorrette, in quanto volte a condizionare indebitamente il consumatore nella scelta della tipologia di bonifico da utilizzare (nello specifico, quello istantaneo, più costoso di quello ordinario).
In particolare, il cliente che intendeva eseguire un bonifico online attraverso l’app della banca leggeva, accanto all’opzione del bonifico istantaneo, la parola “Suggerito”. Inoltre, la soluzione di pagamento più onerosa continuava ad essere riproposta anche in caso di scelta della modalità ordinaria.
Fonte: sito ufficiale dell’AGCM
UIBM: pubblicato il Rapporto sulle politiche anticontraffazione 2020-2021
Nel mese di febbraio, l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (“UIBM”) ha pubblicato, sul proprio sito istituzionale, il “Rapporto sulle politiche anticontraffazione 2020-2021”.
Il documento presenta le iniziative realizzate nel periodo di riferimento per prevenire e contrastare le violazione dei diritti di proprietà industriale sul territorio nazionale ed online, nonché i principali risultati raggiunti in tale biennio di attività.
Fonte: sito ufficiale dell’UIBM
Criptovalute: il MEF istituisce presso l’OAM una sezione speciale per i prestatori di valuta virtuale e servizi di portafoglio digitale
Di recente è entrato in vigore il Decreto del 13 gennaio 2022 emesso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (“MEF”), che stabilisce le modalità con cui i prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale e i prestatori di servizi di portafoglio digitale saranno tenuti a comunicare la propria attività all’Organismo Agenti e Mediatori (“OAM”).
Il Decreto, subordina l’esercizio dei servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale e dei servizi di portafoglio digitale ai soggetti che siano iscritti nella sezione speciale del registro pubblico informatizzato, prevedendo altresì le modalità di istituzione di detto registro.
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"So molto sull’intelligenza artificiale, ma non tanto quanto sa di me", un noto commento del noto accademico Dave #Waters cattura eloquentemente la lotta senza tempo per la supremazia tra uomo e macchina. Secondo un articolo del 2018 su Forbes, ogni giorno vengono generati circa 2,5 quintilioni di byte di dati [1] . Inoltre, Seagate UK ha previsto che entro il 2025 ci saranno 175 zettabyte di dati nella sfera dati globale.
[2]https://www.lexology.com/library/detail.aspx?g=522429b9-d778-49ba-9021-d1cee6c09853
(segnalato nella newsletter di Guido #Scorza)
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Privacy Daily – 18 marzo 2022
L’EDPB ha adottato le Linee guida sull’art. 60 GDPR
L’EDPB ha adottato le Linee guida sull’art. 60 GDPR . La stesura di tali linee guida fa parte della strategia e del programma di lavoro 2021-2022 dell’EDPB per sostenere una cooperazione efficiente tra le autorità di vigilanza nazionali (SA). Le linee guida forniscono una descrizione dettagliata della cooperazione GDPR tra SA e mirano a rafforzare ulteriormente l’applicazione coerente delle disposizioni di legge relative al meccanismo dello sportello unico.
edpb.europa.eu/news/news/2022/…
Cambiare le nozioni di privacy in un ordine mondiale guidato dall’intelligenza artificiale. L’analisi su Lexology
So molto sull’intelligenza artificiale, ma non tanto quanto sa di me” , un noto commento del noto accademico Dave Waters cattura eloquentemente la lotta senza tempo per la supremazia tra uomo e macchina. Secondo un articolo del 2018 su Forbes, ogni giorno vengono generati circa 2,5 quintilioni di byte di dati [1] . Inoltre, Seagate UK ha previsto che entro il 2025 ci saranno 175 zettabyte di dati nella sfera dati globale.
[2]lexology.com/library/detail.as…
Snowden: “I bitcoin mancano di privacy“
Durante un discorso a Camp Ethereal 2022, Edward Snowden ha affermato che la criptovaluta e la tecnologia decentralizzata hanno il potenziale per proteggere i diritti delle persone quando si tratta dei propri soldi, ma che presentano dei problemi di protezione della privacy.
businesstoday.in/crypto/story/…
Rivoluzione batterie, la proposta EU: stop alle pile non ricaricabili e batterie di smartphone e PC sostituibili da tutti
Un pacchetto di norme che regolano le batterie per renderli più sostenibile ha già passato diversi step di approvazione all'interno dell'Unione Europea e si prepara a diventare Regolamento.DDay.it
[share author='Privacy Pride' profile='https://twitter.com/Privacy_Pride' avatar='https://pbs.twimg.com/profile_images/1455177119969988618/FaD-Wopy_400x400.jpg' link='https://twitter.com/Privacy_Pride/status/1504536369904992258' posted='2022-03-17 19:13:18']Oggi, #EDRi e 34 organizzazioni della società civile alzano la voce insieme alla Commissione europea per chiedere che la prossima "Legislazione dell'UE per contrastare efficacemente gli abusi sessuali sui minori" sia conforme ai diritti e alle libertà fondamentali dell'UE.
Governare il futuro – Bloccata la collezionatrice di facce
Si chiama Clearview AI, batte bandiera statunitense ed è stabilita in America. Di professione colleziona immagini di facce di persone pescate a strascico nei social network ne estrae impronte biometriche e vende i suoi servizi di riconoscimento facciale alle forze di polizia e forse non solo a loro, di mezzo mondo. Ora il Garante per la protezione dei dati personali italiano le ha ordinato di fermarsi.
Nel suo database ha più o meno 10 miliardi di fotografie di qualche miliardo di persone tutte raccolte con lo stesso metodo, una rete digitale trascinata lungo l’intero ecosistema digitale a cominciare dai social network, senza chiedere né permessi alle piattaforme, né consensi agli utenti.
Obiettivo consentire alle forze di polizia, ma in realtà a chiunque lo voglia, di confrontare la foto di un volto con i 10 miliardi di foto nel suo mastodontico archivio e identificarne il soggetto.
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Aumentano le aziende anti-hacker, la sicurezza no
Arturo Di Corinto 30/12/2021 – 06:30
Tra il 2020 e il 2021 abbiamo visto i cybercriminali andare a segno con tante, troppe imprese italiane.I motivi sono tanti. Un paese digitalizzato in fretta e in furia è anche un paese più fragile: occorre un forte investimento in cultura, informazione e formazione
In Italia ci sono 3.000 imprese anti-hacker. Questo dato di ottobre 2021 fotografa un incremento del settore superiore al 6% dopo il balzo del periodo che va dal 2017 al 2019 (+300%). Ma i dati correlati a questi numeri, elaborati da Unioncamere-InfoCamere sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio, dicono anche che c’è stato un forte aumento nel numero degli addetti (+7.000 tra il 2018 e il 2020), che sono passati da 21.500 a 28.400 unità, con una media di 15 addetti per azienda.
Mass surveillance and attack on encryption: Civil society protests against EU chat control plans
35 civil society organisations, including European Digital Rights (EDRi), the Electronic Frontier Foundation (EFF), the German Bar Association and the Committee to Protect Journalists (CPJ), are raising the alarms on legislation the EU Commission is to present on 30 March. Similar to Apple’s highly controversial “SpyPhone” scheme, the EU Commission intends to oblige all providers of e-mail, chat or message services to search for and report CSAM by bulk intercepting, monitoring and scanning the content of all citizens’ communications – even where they are so far securely end-to-end encrypted.
The human rights watchdogs call on the EU Commission to „ensure that people’s private communications do not become collateral damage of the forthcoming legislation“, to target suspects rather than roll out mass surveillance and to prevent the creation of CSAM in the first place by exploring social and human interventions. In its press release EDRi warns that the proposal „would undermine the essence of end-to-end encryption“ and would „make the EU a world leader in the generalised surveillance of whole populations“. „How, then, would the EU be able to speak out when undemocratic regimes enact the same measures?“
MEP and civil liberties defender Patrick Breyer (German Pirate Party) comments:
“This EU Big Brother attack on our mobile phones by error-prone denunciation machines searching our entire private communications is the first step in the direction of a Chinese-style surveillance state. Will the next step will be for the post office to open and scan all letters? Organised child pornography rings don‘t use e-mail or messengers. Indiscriminately searching all correspondence violates fundamental rights and will not protect children. It actually puts their private pictures at risk of falling into the wrong hands and criminalises children in many cases.“
In an expert opinion a former ECJ judge pointed out last year that the warrantless interception of private communications violates the case law of the European Court of Justice. According to a poll 72% of citizens oppose the indiscriminate scanning of their private communications.
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Ezio Mauro: una luce bisognerà riaccenderla, per noi e per la Russia
Si poteva prevedere un’aggressione, una guerra di questa portata nel cuore dell’Europa, nel 2022?
Non era immaginabile la parola guerra associata alla parola Europa. Credevamo di esserci costruiti un sistema che ci proteggesse, credevamo che il fatto di essere la terra della democrazia, che aveva sbaragliato le dittature, ricucendo le fratture del secolo, tra est e ovest, ci immunizzasse, ci proteggesse. Le conquiste finali del Novecento ci dovevano mettere a riparo. Non è stato così. C’è stato sùbito l’attacco all’Occidente con le le due torri abbattute a New York dall’islamismo estremista e poi siamo arrivati a questa frattura tra Est e Ovest con la Russia che si fa carico di rappresentare un’alternativa all’Occidente e in particolare alla democrazia. Questa è la vera partita che è in gioco e che si gioca in particolare tra le strade di Kiev e sulla pelle degli ucraini.
Perché ha definito gli ultimi tre come decenni dell’illusione?
L’illusione ci ha riguardati un po’ tutti, nel senso che questi trent’anni sono stati molto importanti. Ma se ci pensiamo bene sono trent’anni a cui non abbiamo ancora dato un nome, perché pensavamo che questa era un’epoca che si sarebbe potuta estendere all’intero secolo. Nella nostra illusione la Democrazia aveva vinto, era l’unica religione civile superstite. La Russia abbiamo pensato, sbagliando, che poteva essere ridotta a un ruolo di potenza regionale residua. La vera partita si giocava lontano, altrove, nel quadrante del Pacifico, tra gli Stati Uniti e la Cina. L’Europa poteva mantenere la sua incompiutezza. Tutte queste certezze fasulle sono saltate. Purtroppo si è chiusa la fase di quei trent’anni che non abbiamo capitalizzato culturalmente e politicamente.
Cosa dovevamo fare?
Non abbiamo costruito nulla di nuovo. Abbiamo creduto che le strutture che governano l’ordine mondiale, disegnate a Yalta, potessero valere ancora oggi. Quel disegno del mondo valeva per tutti, è valso in tutti questi anni per i vincenti e i perdenti della guerra ma anche per i vincenti e i perdenti della globalizzazione. Tutti si riconoscevano in quell’ordine, i privilegiati e i perdenti. Putin ci sta praticamente dicendo che il sistema che ha governato finora l’ordine mondiale è una pura costruzione occidentale, un metro di giudizio occidentale. Noi – sembra dire – non accettiamo questo criterio di interpretazione del mondo, quindi ci poniamo fuori e annulliamo il codice che ha regolato la convivenza tra gli opposti e che, possiamo dire, ha funzionato. Potremmo dire ancora una cosa in più.
Quale?
Putin annulla il codice che ci hanno lasciato i nostri padri e che ci ha consentito di vivere nella pace – anche nella paura della bomba atomica – e di tramutarla in una regola condivisa di rispetto reciproco, pure tra le indifferenze, le infedeltà, le minacce e le tensioni che ci sono state. Noi entriamo in terra assolutamente incognita, in una fase che non abbiamo ancora conosciuto nel lungo periodo del dopoguerra, in cui non ci sono regole condivise. In quel vuoto Putin ci sta dimostrando che conta la forza e siamo noi che dobbiamo decidere se ci assoggettiamo a questo abuso, per cui la forza prende il posto delle regole, oppure se reagiamo. Per fare questo dobbiamo guardare qual è la nostra identità, quali sono i nostri valori.
Quali le alternative?
Noi Occidente, noi Europa o siamo la terra della democrazia, la democrazia dei diritti e delle Istituzioni, oppure non siamo nulla. Bisognerebbe essere consapevoli dei propri principi. La realtà li sta mettendo alla prova. Si vedrà se noi saremo davvero fedeli a questi principi, che sono i principi costituzionali della democrazia, della civiltà occidentale. Si vedrà se l’Occidente è una civiltà o un insieme di buoni propositi che alla prova dei fatti non reggono.
Covid prima e guerra dopo hanno fatto fare un grande passo avanti all’Europa. Cosa serve per consolidarlo e renderlo effettivo?
Qualcosa si è mosso. Bisogna istituzionalizzare questa tendenza. Bisogna fare dei passi avanti e a quel punto consolidare il terreno che si è attraversato. L’Europa non può rimanere un’incompiuta. Abbiamo visto, in tutta la fase che ha preceduto immediatamente la guerra, che le iniziative individuali, peraltro generose, che andavano appoggiate, come è stato fatto, dei singoli leader, capi di stato e capi di governo dei singoli paesi, non bastano in una partita in cui la Russia si muove per affermare il suo ruolo e il suo rango di impero. Quando si muovono gli imperi, gli Stati Uniti, la Cina e la Russia che dice “ci sono anch’io a questo tavolo, non potete tenermi fuori” l’Europa non può muoversi con gli sforzi anche appassionati del Cancelliere tedesco, del presidente francese o con l’iniziativa generosissima dei primi tre primi ministri che hanno raggiunto Kiev in treno per incontrare il presidente Zelensky. Bisogna fare un salto in avanti.
Come cominciare?
Dobbiamo prendere atto che la moneta unica è una conquista importantissima per noi e per i nostri figli, ma la moneta non crea la politica. La politica deve fare autonomamente la sua parte. Noi abbiamo una moneta che non ha il volto di un sovrano sopra, quindi non ha un’autorità rappresentativa centrale che la possa spendere nelle grandi crisi del mondo. E infatti siamo fuori dalle grandi crisi del mondo. Allo stesso tempo non dobbiamo disperdere i passi in avanti che sono stati compiuti. Putin trova difficoltà in questa azione di guerra perché pensava di poterla risolvere con un blitz. Le difficoltà principali gli derivano certamente dalla Resistenza degli ucraini, che non era attesa in questa forma e dimensioni tanto da indurre Putin a scaricare la colpa sui servizi segreti. L’altra difficoltà gli deriva proprio dalla compattezza ritrovata dell’Occidente.
Aiutato dall’America first di Trump.
Putin ha scelto il momento anche perché il ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan ha preso la forma dell’abdicazione. Quindi con l’abdicazione dell’America rispetto al ruolo che aveva tenuto in tutta la fase della contemporaneità e nell’isolazionismo che sta diventando sempre più una tentazione ricorrente negli Stati Uniti, esasperato proprio dall’era Trump, nella lontananza crescente tra Stati Uniti ed Europa, Putin ha pensato di potersi infilare facilmente col suo blitz. Non era un blitz e glielo hanno detto gli ucraini ma non era neppure vera la divisione tra Europa e Stati Uniti.
Tutt’altro.
Putin ha rimesso in campo la Nato, ha risvegliato la paura dei paesi confinanti, ha annullato le differenze che all’interno della UE c’erano tra i paesi dell’Europa centrale del gruppo di Visegrad e la parte più occidentale, ha di nuovo reso più forti le relazioni tra Europa e Stati Uniti. L’Europa deve a questo punto prendere atto che deve compiere quel tratto di terreno che ha ancora davanti a sé per poter far pesare nelle crisi del mondo il deposito di storia, il deposito di civiltà che c’è in questa parte del mondo e che non trova un’espressione istituzionale, non trova un’espressione in un potere. E’ importante che si pensi di costruire un esercito europeo ma non è l’unica soluzione. La soluzione viene dalla politica. E’ l’Europa politica che deve fare un passo avanti. Noi dobbiamo avere un rappresentante dell’Europa che sieda al tavolo dei grandi conflitti per cercare di risolverli, portando la visione di pace che l’Europa ha e riaffermando i principi della democrazia.
Sembra diffondersi anche in Italia la posizione “né con la Nato né con Putin”. Deve essere chiaro invece che in questa guerra c’è chi ha invaso e chi è stato attaccato?
Questa guerra in particolare ha un’evidenza clamorosa: c’è uno stato sovrano che ha invaso un altro stato sovrano, che ha preso in mano i confini e li ha spostati, che non sappiamo dove voglia arrivare. Noi occidentali vediamo le immagini, sfrondate dalla propaganda, dei palazzi dove vivono i cittadini normali bombardati, distrutti, incendiati, con le persone che scappano. Quelli che non rimangono sotto le macerie. Mi viene in mente quello che Gino Strada ha scritto nel libro postumo, uscito qualche giorno fa, parlando della sua prima missione in Afghanistan.
Ce lo racconti.
Dopo che era stato nove giorni interi in sala operatoria, davanti all’evidenza di quello che stava vedendo è andato a controllare i registri dell’ospedale e ha guardato indietro, fino a dodicimila ricoverati: su quei dodicimila ricoverati i combattenti, i militari, i soldati erano appena il sette per cento. Chi erano gli altri? Quel che Gino Strada vedeva in sala operatoria: vecchi, rimasti intrappolati nei palazzi distrutti; donne, che tiravano avanti la famiglia come potevano con i mariti in guerra; bambini, le vere vittime di questa vicenda.
L’Ucraina ha fatto il primo passo riconoscendo che non potrà far parte della Nato. Quali sono le condizioni essenziali che devono o che possono offrire le due parti perché torni la pace?
Non c’è dubbio che dobbiamo fare ogni sforzo perché la strada negoziale porti a qualche risultato. E’ importante che il tavolo della trattativa rimanga aperto. La dichiarazione di Zelensky è da un lato ovvia, vista la situazione attuale, quindi realista, dall’altro lato molto importante perché ha portato un epilogo in un conflitto quando le parti tendono ad arroccarsi sulle loro posizioni di principio, e dall’altra parte è calata nel mezzo di un negoziato. Zelensky, rinunciando all’autonomia sulla decisione di rivolgersi alla Nato, sgombra il terreno da quest’accusa che la Nato sia il vero burattinaio dell’esperienza di governo in Ucraina.
E la richiesta di aderire all’UE?
Rimane sul tavolo e probabilmente dovrà fare da bilanciamento rispetto alla disponibilità a non entrare nella Nato. A questo punto penso che questo sia il vero punto di contestazione. Perché nel momento in cui Putin si pone fuori dall’ordine condiviso, recupera la visione storica della Rus’ delle origini, di cui facevano parte Russia, Ucraina e Bielorussia, le tre regioni attraversate dal fiume Dnepr.
Ma cosa vuole davvero Putin?
Putin non vuole ricostruire l’Unione Sovietica, si rende conto che questa pretesa sarebbe impossibile, anche perché manca il vero cemento di quella costruzione, il vero cemento ideologico, che è il comunismo. Putin vuole recuperare la grandeur perduta e poi vuole recuperare il senso di alterità dell’Impero sovietico che ha costituito per settant’anni un’alternativa all’Occidente, un altro polo nel mondo, un’altra ipotesi di modello sociale e potremmo dire di civiltà, sconfitta dalla storia naturalmente. Però Putin guarda ai dividenti, guarda alla capacità di espressione che la Russia ha avuto in tutti questi diversi momenti. Li mette insieme in un sincretismo imperiale e rivendica quel ruolo. Noi abbiamo fatto un errore che non è quello dell’allargamento della Nato.
Quale è stato il nostro errore?
Il vero errore che abbiamo fatto, dopo la caduta dell’Unione Sovietica, è stato di pensare che la Russia potesse essere ridotta a rango di potenza regionale residua e quindi lasciata al suo destino. Invece, in quel momento di bisogno e necessità, quando la Russia perdeva il suo perimetro imperiale, sarebbe stato importante aiutare la Russia con un programma serio, importante, in cambio di riforme democratiche. Avremmo potuto attirarla dentro la comune costruzione di un sistema di sicurezza europeo, di cui pure nella diversità la Russia faceva parte. Naturalmente regolando gli aiuti in base alle riforme democratiche. Non siamo stati capaci di fare questo.
Con quali conseguenze?
La Russia si è sentita in qualche misura umiliata, anche gli amici russi contrari a Putin e avversari di Putin dicono che in quel momento hanno sentito l’Occidente come un’entità che non capiva la Russia, che non capiva il popolo russo, non il potere russo. Questa dimensione imperiale non è una sovrastruttura del sovietismo, non è una costruzione staliniana o leninista, è qualcosa di eterno che c’era prima dell’esperienza bolscevica e sopravvive dopo, è qualcosa che fa parte dell’anima russa. Questo vuoto di rappresentanza, di potere, di autorità, di spazio metafisico che Putin chiama spirituale, questo vuoto lo rivendica Putin ma in qualche misura lo sente il popolo russo e questo spiega la presa che Putin, prima della guerra aveva su una parte ancora rilevante della popolazione
Comunque finisca, Putin potrà tornare a essere interlocutore dell’Occidente?
E’ molto complicato, è molto difficile, bisognerà fare i conti con quelli che si chiamano i crimini di guerra, fare i conti dei morti, fare i conti di quante persone civili sono morte e stanno morendo in questa guerra. Anche il Cremlino dovrà fare i conti con quell’embrione di opinione pubblica che c’è nel Paese. Si dice che Mosca abbia mandato i forni crematori sui campi di battaglia per evitare di riportare i cadaveri dei soldati morti nei sacchi di iuta e quindi per nascondere lo spettacolo della morte che è lo spettacolo non di una sconfitta ma di una guerra molto più complicata del previsto. Porteranno indietro le ceneri alle famiglie. Ma quando le famiglie faranno la conta dei morti, anche Putin dovrà fare i conti con la sua opinione pubblica.
Bisognerò comunque continuare a interloquire con la Russia.
Certo, finita la guerra con la Russia bisognerà comunque fare i conti, anche perché il nemico dell’Occidente non è il popolo russo, bisogna evitare questa demonizzazione del popolo russo. Con la Russia bisognerà comunque fare i conti, bisogna saperlo, come – fortunatamente – stiamo facendo da sempre i conti con la sua cultura, con la sua letteratura, con la sua arte, con la sua storia. Bisognerà sedersi con il leader russo, chiunque egli sarà, difficile che ci si possa sedere con Putin, bisognerà sedersi con la leadership russa e stabilire un nuovo sistema delle regole del gioco. Siamo senza regole, siamo nel buio. Una luce bisognerà riaccenderla, sia per noi che per la Russia.
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Allarme dell’Agenzia per la Cybersicurezza: “Attenzione ai software russi”
Tra i prodotti potenzialmente pericolosi per l’Italia potrebbe esserci anche il noto antivirus Kaspersky, ma l’azienda ribadisce la sua neutralità e correttezza
di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/La Repubblica del 15 Marzo 2022
L’allarme sicurezza lanciato dal sottosegretario Franco Gabrielli sulla presenza di tecnologie russe nel nostro Paese non è rimasto lettera morta: dopo l’audizione del suo direttore al Copasir, il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, l’Agenzia italiana per la Cybersicurezza ha diramato una raccomandazione che suggerisce di diversificare le tecnologie in uso in Italia e di fare un’analisi del rischio potenziale proprio di quelle russe, considerato il mutato quadro geopolitico.
Il direttore dell’Acn, il professor Roberto Baldoni, sentito dal Copasir il 9 marzo scorso sul tema dell’impiego di software di origine straniera e su come aumentare la resilienza del nostro Paese, ne aveva già spiegato i problemi potenziali; lo stesso Adolfo Urso, presidente del Copasir, era intervenuto successivamente, affermando che “se si parla di guerra cibernetica, la Russia va considerata la potenza più forte al mondo: si tratta di uno strumento che utilizza sia sotto forma di attacchi hacker in grado di paralizzare ospedali, centrali elettriche e tutta una serie di infrastrutture critiche, sia attraverso la disinformazione via Internet”.
In sintesi la raccomandazione diramata dall’Acn parte dalla constatazione che l’evoluzione della situazione internazionale ci obbliga a ripensare lo scenario di rischio tecnologico e, “in particolare, a considerare le implicazioni di sicurezza derivanti dall’utilizzo di tecnologie informatiche fornite da aziende legate alla Russia” pure ribadendo che non ci sono, a oggi, evidenze oggettive dell’abbassamento della qualità dei prodotti e dei servizi tecnologici forniti.
dicorinto.it/testate/repubblic…
Scatta l’allarme: l’Italia sarà colpita da un attacco informatico
La notizia divulgata nei canali riservati diventa pubblica: si teme un’incursione di hacker russi ai danni dei servizi essenziali del nostro PaeseArturo Di Corinto (Italian Tech)
Job offer: Patrick Breyer is looking for an Administrative Assistant in Brussels
Member of the European Parliament Patrick Breyer (Pirate Party, Greens/EFA group) is looking for an Accredited Parliamentary Assistant to work in Brussels, with a focus on administration and communications.
Patrick works in the LIBE and JURI committees with a focus on privacy and Internet freedom.
Your tasks will include
- Managing the MEP’s agenda, mailbox and calendar;
- organising events and visits to the EP;
- managing the various budgets;
- supporting and assisting in communications activities;
- coordinating the work with policy advisers in Brussels and local assistants in Berlin and Kiel;
- communicating with institutions and citizens;
- carrying out parliamentary administrative duties.
Requirements
- a general understanding of the European Union and the European Parliament;
- studies or experience in a field relevant to the position;
- organisational skills, flexibility, reliability, proactive approach to work;
- experience with office software;
- fluency in both German and English; proficiency in French, Czech or other languages is an asset;
- an understanding of the core values of the Pirate movement;
- personal integrity and professional approach to work;
- passion for Open Source Software and other open technologies;
- willingness to occasionally travel abroad (mainly to Strasbourg and Germany);
- enthusiasm for working in an international team;
- full support for transparency in public affairs and full respect for privacy in personal matters.
The offer
- Full-time position as Accredited Parliamentary Assistant (APA) in Brussels
- The position will initially be a six months contract as an accredited assistant in the European Parliament, to be extended until the end of the mandate in 2024;
- The salary will depend on experience and will be determined in accordance with parliamentary regulations;
- The opportunity to participate in a meaningful and transparent policy.
See also the brochure “Your job as an Accredited Parliamentary Assistant [en, fr, de]”
Application
- Apply by 28 March 2022 by sending an e-mail to europa@patrick-breyer.de (PGP key), with a curriculum vitae and a cover letter (in English) explaining your motivation and skills. Please use the subject line “Administrative Assistant – YOUR NAME”
- Preferred starting date: 1 May 2022.
Sconto Carburanti!
L'obiettivo del governo è quello di arrivare a ridurre di circa 20 centesimi per tre mesi il prezzo alla pompa utilizzando come copertura l'extragettito Iva accumulato. Una toppa, non una soluzione a lungo termine. Ma è quel che passa il convento. In un quadro internazionale così critico come quello attuale, fare previsioni su cosa avverrà nei prossimi mesi è pressochè impossibile: si parte dal mini-taglio, che dovrebbe essere immediato e che riporterà con ogni probabilità già a inizio settimana prossima il prezzo al di sotto dei 2 euro al litro per benzina senza piombo e gasolio.
Cos'è l'accisa mobile
L'accisa mobile cala al crescere del prezzo di benzina e gasolio per alleggerire il carico complessivo. C'è un ben noto precedente su cui hanno lavorato i tecnici del Mef. Bisogna andare a 15 anni fa, era il 2007-2008 quando, di fronte a un prezzo del petrolio triplicato in 18 mesi nel contesto della crisi finanziaria globale, la manovra di quell’anno stabilì che le accise sarebbero state "diminuite al fine di compensare le maggiori entrate Iva derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale del petrolio greggio".
Fonte:Today.it
Pirates: Right to repair must also apply to digital devices!
Today, the Internal Market and Consumer Protection Committee (IMCO) called for a “right to repair”.[1] Software functionality updates should be reversible and not lead to diminished performance of the device, the report says. For MEP Patrick Breyer (Pirate Party), the paper does not go far enough:
“We Pirates want users to have control over the technology they use in their daily lives. Users need the right to modify and repair devices. Copyright and patent rights of manufacturers must no longer stand in the way!While commercial manufacturers of IT devices must provide updates for a reasonable period of time according to current laws, there is so far no obligation to patch known vulnerabilities in a timely manner. There is also a lack of manufacturer liability for the often devastating consequences of such vulnerabilities.
When a manufacturer decides to abandon a product that is still in widespread use, the source code and development tools should have to be made public to allow the community to maintain it.
Pirates will continue to advocate for the rights of the consumer, something that has long become lost in the intellectual property debate with corporate interests having steamrollered the development of intellectual property law.”
The EU Commission is considering proposing a draft law on a right to repair in the third quarter of 2022. According to a Eurobarometer survey, 79% of EU citizens believe that manufacturers should be obliged to facilitate the repair of digital devices or the replacement of their individual parts, and 77% would rather have their devices repaired than replaced.
[1] Report, press release
The Queen Is Dead volume 39 – Troops Of Doom \ Pia Isa \ Alunah \ Temple Of Deimos
The Queen Is Dead volume 39 - Troops Of Doom Pia Isa Alunah Temple Of Deimos
Troops Of Doom Pia Isa Alunah Temple Of Deimos: Dal Brasile arrivano i Troops Of Doom, con Antichrist Reborn in uscita per Alma Mater Records di Fernando Ribeiro dei Moonspell.In Your Eyes ezine
AA VV – BOMB YOUR BRAIN VOL. 1
La label indipendente francese Pigmé Records (sempre viva le piccole etichette!) ha assemblato una interessantissima compilation, intitolata "BOMB YOUR BRAIN – BEST OF BASTARD COMPILATION VOL. 1",
iyezine.com/aa-vv-bomb-your-br…
AA VV – BOMB YOUR BRAIN VOL. 1
- La label indipendente francese Pigmé Records (sempre viva le piccole etichette!) ha assemblato una interessantissima compilation, intitolata "BOMB YOURIn Your Eyes ezine
PROGETTO VIDEOSORVEGLIANZA “PRIMA O POI TI ACCHIAPPO” – INFORMATIVA ESTESA
INFORMATIVA PER IL TRATTAMENTO DI DATI PERSONALI EFFETTUATO MEDIANTE L’USO DI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZASUL TERRITORIO DEL COMUNE DI GUIDONIA MONTECELIOai sensi degli artt.13 e 14 del Regolamento UE 2016/679 Informativa Videosorveglianza
15 CENTESIMI!
SONO SENZA PAROLE...
adnkronos.com/caro-carburanti-…
Caro carburanti, governo studia taglio prezzo benzina e diesel
Ipotesi misure anche su bollette, rateizzazione e calmieramento, già in settimanaAdnkronos
Prodotti Locali - E' Tutto Vero - Storie Vere Storie Vissute - Autoproduzione 2022
Secondo disco per il gruppo punk oi della bergamasca Prodotti Locali, E’ Tutto Vero, autoprodotto.
Ecco un altro buon motivo per lasciare fuori dal fediverso la monnezza di twitter!
"Risulta che circa 700 GB di spazio di archiviazione multimediale su mastodon.social sono stati consumati da più "bridge" di Twitter in esecuzione su domini diversi, ripubblicando i tweet degli utenti di Twitter nel fediverso per quanto ne so senza la loro partecipazione (degli utenti di Twitter) o conoscenza.
Questo è il 10% della nostra memoria multimediale accumulata in 6 anni. Almeno i poster incrociati creano i propri account, è ancora un uso legittimo."
Di @Eugen
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Vota "Programma il Futuro" al Premio Nazionale Competenze Digitali
Abbiamo messo a disposizione di tutti i docenti moltissimo materiale didattico (guide, tutorial, video...) per diffondere nelle scuole l’informatica e la consapevolezza digitale.
Ora ci serve il tuo voto per vincere e poter fare ancora di più per tutta la scuola.
È semplice, basta lo SPID. Ecco le istruzioni:
- apri la pagina tinyurl.com/votapif
- clicca sul pulsante verde "Vota"
- clicca su "Entra con SPID" e scorri in basso per cliccare sul fornitore del tuo SPID
- segui le modalità di autenticazione del tuo fornitore di SPID
- nel modulo "Completa il tuo profilo", inserisci uno Pseudonimo, clicca sul pulsante verde "Completa il profilo" e attendi la visualizzazione dei "Termini e condizioni d'uso"
- scorri in basso i "Termini e condizioni d'uso" e clicca sul pulsante verde "Sono d'accordo con questi termini"
- infine clicca sul pulsante verde "Vota"
- quando questo pulsante riporta la scritta "Già votata", allora hai fatto!
Invita poi a votare per noi anche colleghe o colleghi e conoscenti, diffondendo questo messaggio nelle chat e nei social cui partecipi.
GRAZIE!!!
martedì 15 marzo 2021 sospensione idrica in alcune zone del Comune di Guidonia Montecelio – COMUNICAZIONE ACEA ATO 2
martedì 15 marzo 2021 sospensione idrica in alcune zone del Comune di Guidonia Montecelio per interventi di manutenzione straordinaria.
Enrico Nardelli
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