Piccoli consigli fotografici
Sono appassionata di fotografia da un po' di anni e qui, voglio proporvi una piccola rubrica sulla storia della fotografia "alternativa" Non parlerò di fotografi super conosciuti, ma cercherò di proporvi fotografi un po' meno conosciuti.
Oggi vi voglio parlare di Bruno Barbey (1941 – 2020). Fotografo francese di origine marocchina Bruno Barbey ha viaggiato in tutto il mondo e ha trovato la sua voce sia come artista che come esploratore. Diventato un membro di Magnum photos all'età di 25 anni, il suo lavoro riflette la sua sensibilità e la sua insaziabile sete di sconosciuto.
La sua svolta personale è stata quando ha iniziato a fotografare a colori. Nonostante abbia fotografato diversi scenari di guerra, preferisce che le sue immagini parlino del mondo che cambia, "Fotografie per documentare per i posteri, tradizioni e culture che svaniscono rapidamente a causa del cambiamento degli atteggiamenti dei consumatori."
Quello che più mi è piaciuto della sua visione fotografica è questo suo pensiero: “Sconsiglio sempre le persone dall'essere fotografi a tempo pieno se hanno altri modi per fare soldi. Se vuoi davvero fare un lavoro personale, potresti fare meglio a farlo come hobby. "
Ripartire
Sono partiti male. Ma il problema non sono i dissidi e i livori, che possono passare. Il guaio è la sostanza politica, che rimane. E il guaio più grosso è che a pagarla non sarà chi i giornali individuano come sconfitto, né a guadagnarci quello che promuovono a vincitore, pagherà il Paese. Perché nella brutta partenza c’è la debolezza della maggioranza, del governo che va a formarsi e di chi lo guiderà.
Che le coalizioni fossero dei falsi, lo abbiamo sostenuto ben prima del voto. Non ho cambiato idea. A destra e a sinistra. Un parlamentare di Forza Italia, attento e conoscitore, Giorgio Mulé, osserva che ci sono problemi politici nella maggioranza. Impossibile non vederli, ma appena qualche giorno addietro, quando pubblicamente glieli indicavo, li negava. Ci sono. Ben più grossi di questo o quel posto da assegnare.
Molti italiani dicono: abbiamo votato, c’è una vincitrice, basta chiacchiere e che governi. Comprensibile, ma sbagliato: Giorgia Meloni non è vincitrice, ma trionfatrice, peccato che la maggioranza esiste solo se anche le altre due componenti ne fanno parte (o pensano di andare avanti negoziando trasfusioni, come per l’elezione del presidente del Senato? nel qual caso sono fritti in partenza). E l’accordo per vincere s’è dissolto nel gestire la vittoria.
Ignazio La Russa è stato ministro nei governi Berlusconi, non è una questione personale il mancato voto di Forza Italia. Che si è presentata agli elettori come garante dell’ancoraggio europeo e atlantico della coalizione, salvo poi votare per la presidenza di Lorenzo Fontana, avversario delle sanzioni alla Russia. Il che nuoce molto a Meloni, perché la garanzia offerta da FI era ultronea rispetto alle sue stesse parole, salvo essersi ritrovati assieme nell’avallare l’opposto. Che uno sia cattolico o meno, ultra o meno, è irrilevante. Che sia filo Putin è dirimente. Fontana ha detto che da quelle sue posizioni è passato del tempo.
Difficile immaginare affermazione più autodenigratoria. Ma difficile anche non cogliere quanto ieri sia stata minata la credibilità del futuro presidente del Consiglio. Che sarà tale, ricordiamolo, solo se avrà il consenso di chi non ha votato La Russa e di chi sta con Putin. E questo il giorno del varo, quando lo scafo si trova nel bacino protetto, senza i marosi economici e sociali, senza neanche avere cominciato la navigazione.
Certo che il ritorno al Senato, per Silvio Berlusconi, ha coinciso con una sberla. Ma il danno maggiore lo incassa Meloni. Un governo senza l’aggancio al Partito popolare europeo sarebbe un rischio enorme. Non solo per lei. Né Berlusconi nel chiederlo né Meloni nel negarlo possono pensare che tutto ruoti attorno alla collocazione di una persona.
Banca d’Italia ha rivisto le previsioni per il 2023: la crescita sarà allo 0.3% (nella Nadef, appena qualche giorno addietro, era allo 0.6), ma se cessassero le forniture di gas la recessione arriverebbe a -1.5%. Il 2024 è comunque in crescita, ma presupponendo l’applicazione del Pnrr e un governo che non si giochi in partenza le coperture europee che tengono in equilibrio i nostri conti. Ieri, invece, mentre Draghi era a Parigi per cercare alleati sul gas, contrastando Putin, la politica ha eletto un putinofilo e messo un dito nell’occhio agli alleati.
Ripartire si può. Ma se lo si interpreta come il verbo della ripartenza, non della ripartizione. Ora tocca a Meloni tirare fuori la sua rissosa coalizione dal buco in cui s’è ficcata già il primo giorno, tocca a Meloni stabilire se avvia un governo che sia fondativo di una destra di governo o se sta già pensando alla campagna elettorale.
Una carta l’ha nel mazzo: ascolti quel che Carlo Nordio ha da dire sulla riforma della giustizia e sul metodo delle riforme costituzionali. Perché se la partita sarà nazionale, allora potrà essere superato l’infelice debutto. Ma se sarà di parte, se mancherà di respiro e non saprà costruire consenso fuori dalla propria tifoseria, allora, tolti gli scarti, nel mazzo resta troppo poco.
L'articolo Ripartire proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Silvia Barbero likes this.
PALESTINA. Shuafat tra immondizia e blackout: Gerusalemme è una immagine lontana
Di Michele Giorgio*
(la foto scattata nel campo profughi di Shuafat è di JoachimG)
Pagine Esteri, 17 ottobre 2022 – «Questa è la prima volta che lascio il campo in una settimana. Finalmente (gli israeliani) hanno allentato la chiusura e vado a rifornirmi di generi alimentari per il mio negozio, gli scaffali sono quasi vuoti». Murad Malha va di fretta, inserisce la marcia e parte con il suo furgone verso il centro di Gerusalemme Est lasciandosi alle spalle il posto di blocco israeliano, in questi giorni unico accesso ed unica uscita dal campo di Shuafat. Le strade intorno sembrano un campo di battaglia, disseminate di pneumatici bruciati, cassonetti e rifiuti dati alle fiamme assieme alla carcassa di un’auto. Come altri abitanti Murad teme che le autorità israeliane possano reinserire all’improvviso le restrizioni imposte una settimana fa e blocchino i movimenti da e per questo alveare umano con al centro case malandate e vecchie e più all’esterno palazzi nuovi dove convivono palestinesi profughi e palestinesi che un tempo vivevano in città e non possono più permettersi l’affitto di un appartamento. Migliaia di uomini, donne e bambini ai quali si aggiungono gli abitanti di Anata, un popoloso sobborgo di Gerusalemme Est. Oltre centomila persone. In gran parte hanno la residenza a Gerusalemme ma il comune israeliano le ha totalmente dimenticate. Qualche anno fa davanti al campo di Shuafat, Israele ha costruito un Muro ponendo sul versante cisgiordano questo ammasso di edifici di ogni grandezza. Il segnale è stato chiaro: in futuro non farà più parte di Gerusalemme.
Dei profughi dimenticati di Shuafat – originari in buon numero dalla zona ovest di Gerusalemme – si riparla di nuovo perché una settimana fa un 22enne palestinese, Odai Tamimi, ha sparato al posto di blocco israeliano da distanza ravvicinata e ha ucciso una soldatessa e si è dileguato nel campo. Lo cercano ancora. Nel frattempo, ingenti forze israeliane hanno circondato i punti di ingresso e di uscita del campo paralizzando la vita dei suoi abitanti. Le restrizioni hanno scatenato un’esplosione di rabbia tra i profughi, sfociata in scontri con la polizia. Fleur Hassan-Nahoum, la vicesindaca israeliana di Gerusalemme, ha descritto il confinamento di migliaia di suoi concittadini come una «questione di sicurezza» ma ha riconosciuto che l’amministrazione comunale fa molto poco per gli abitanti di Shuafat.
«Non si può far ricadere la responsabilità di quanto accaduto (una settimana fa) su decine di migliaia di persone. La chiusura del campo sino ad oggi è stata un disastro», dice Mohammad Abu Ayesh, un infermiere. Gli ammalati bisognosi di cure continue sono stati tra i più penalizzati dal confinamento. Una cinquantina di loro hanno saltato gli appuntamenti con la dialisi, altri non hanno potuto curarsi per forme gravi di diabete. Quasi tutti i 15mila studenti sono rimasti a casa per giorni.
Anche in tempi normali Shuafat è una sorta di baraccopoli con cumuli di immondizia fumanti. Gli abitanti si sentono abbandonati. «Siamo a Gerusalemme e Haram al Sharif (la Spianata delle moschee) è a pochi minuti d’auto ma non riusciamo a sentirci parte della città, è come se vivessimo in un altro posto», spiega Majdi, un commerciante nato e cresciuto nel campo. I palestinesi di Gerusalemme pagano le tasse municipali israeliane ma ricevono solo una frazione dei servizi comunali. Quelli di Shuafat quasi nulla. L’acqua scarseggia in alcune zone e i blackout dell’elettricità sono frequenti. I servizi fognari sono precari, le strade sono piene di buche e il servizio di raccolta dei rifiuti in pratica è inesistente.
Le tensioni di questi ultimi giorni hanno coinvolto i giovani, metà della popolazione del campo. Ragazzi che non hanno speranze nella politica e nella diplomazia e che seguono, spesso con ammirazione, la nascita di formazioni militanti in Cisgiordania. Tra loro nessuno condanna l’attentato alla soldatessa e tutti applaudono a Iman Shajaja, il palestinese ucciso venerdì sera mentre tentava di infiltrarsi nella colonia israeliana di Bet El. «Non abbiamo avuto nulla, ogni giorno gli israeliani uccidono palestinesi, ci prendono le terre e minacciano Al Aqsa. Dovremmo restare a guardare?» domanda Farid, 19 anni appena compiuti. Pagine Esteri
*Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre da Il Manifesto
L'articolo PALESTINA. Shuafat tra immondizia e blackout: Gerusalemme è una immagine lontana proviene da Pagine Esteri.
Da oggi nei cieli europei esercitazioni aeree della NATO di guerra nucleare
di Antonio Mazzeo*
Pagine Esteri, 17 ottobre 2022 – Mosca e Washington si scambiano inquietanti minacce di escalation bellica e la NATO non trova di meglio che giocare alla guerra nucleare nei cieli di mezza Europa. Prende il via lunedì 17 ottobre l’esercitazione “Steadfast Noon” (Mezzogiorno costante) a cui partecipano le aeronautiche militari di 14 paesi dell’Alleanza Atlantica con oltre 60 cacciabombardieri di quarta e quinta generazione, aerei di sorveglianza e intelligence e velivoli cisterna per il rifornimento in volo. “L’esercitazione che si concluderà il prossimo 30 ottobre è un’attività di addestramento ricorrente e di routine è non è legata a nessuno degli eventi mondiali odierni”, prova a tranquillizzare l’ufficio stampa della NATO che però aggiunge che “le forze aeree alleate eserciteranno le proprie capacità di deterrenza nucleare nell’Europa nord-occidentale, in particolare in Belgio, paese ospitante, il Mare del Nord e il Regno Unito”. Ai war games saranno presenti pure due bombardieri strategici B-52 a lungo raggio di US Air Force provenienti dalla base di Minot, North Dakota.
“No live weapons are used”, promette l’ufficio stampa dell’Alleanza. Per gli strateghi della NATO adesso è Mezzogiorno Costante e l’uso di testate atomiche è solo simulato. Sono invece migliaia gli scienziati sparsi per il pianeta che avvertono allarmati come l’Orologio dell’Apocalisse segna meno di due minuti dalla Mezzanotte nucleare già da un paio di anni prima lo scoppio del brutale conflitto fratricida russo-ucraino. “Il nuovo Concetto Strategico dell’Alleanza, adottato dai leader alleati al Summit di Madrid di giugno, chiarisce che lo scopo fondamentale della capacità nucleare della NATO è quello di preservare la pace, prevenire la coercizione e scoraggiare l’aggressione”, enfatizzano i promotori di “Steadfast Noon” “Il documento sottolinea che fino a quando esisteranno le armi nucleari, la NATO rimarrà un’alleanza nucleare. L’obiettivo della NATO e un mondo più sicuro per tutti; noi cerchiamo di creare un ambiente sicuro per un mondo senza armi nucleari”. (1)
L’annuncio dell’esercitazione aerea giunge un paio di settimane dopo le gravi dichiarazioni di Vladimir Putin che non ha escluso l’utilizzo di testate tattiche nel caso in cui le forze armate ucraine ottenessero altre importanti vittorie sul campo minacciando la “sicurezza interna” della Federazione russa. Inoltre contemporaneamente a “Steadfast Noon” anche le forze armate di Mosca simuleranno una guerra nucleare con l’esercitazione denominata “Grom” (Tuono), anch’essa organizzata annualmente per testare le capacità di attacco di cacciabombardieri, sottomarini e sistemi missilistici strategici.
A conclusione del recente vertice dei ministri della difesa NATO, il segretario generale Jens Stoltenberg ha ribadito la volontà dell’alleanza di svolgere i war games nucleari nonostante l’escalation della crisi politico-diplomatica e militare tra l’occidente e Mosca. “Steadfast Noon viene organizzata ogni anno per mantenere la nostra capacità di deterrenza sicura ed efficace”, ha dichiarato Stoltenberg. “Le velate minacce nucleari di Putin sono pericolose e irresponsabili. La Russia sa bene che una guerra nucleare non può essere vinta e che non deve mai essere combattuta. Si invierebbe un segnale davvero pessimo se all’improvviso dovessimo cancellare adesso un’esercitazione di routine, pianificata da lungo tempo, solo perché c’è la guerra in Ucraina. La NATO continuerà a monitorare strettamente le forze nucleari russe, e non c’è stato alcun cambiamento nella postura nucleare della Russia”. (2)
Alla vigilia di “Steadfast Noon” il ministero della difesa britannico ha allertato la popolazione civile sugli intensi movimenti aerei che interesseranno per due settimane buona parte del paese (le regioni dello Yorkshire, East Riding, Lincolnshire, Nottinghamshire, Northumberland, Tyne & Wear, Durham, Cumbria, e Lancashire) (3). Cuore operativo dei war games sarà però la base aerea di Kleine Brogel, Belgio, una delle infrastrutture NATO destinate ad ospitare le armi nucleari “ammodernate” B61-12. “Si tratta di bombe di gravità tre volte più precise delle B61-3/-4 attualmente stoccate nella base”, ha documentato il noto ricercatore Hans Kristensen, direttore della Federation of American Scientists. “L’accresciuta precisione dipende dal nuovo kit di guida della coda che consentirà di colpire gli obiettivi con maggiore efficacia rispetto all’odierna versione delle B61. Come quelle esistenti, le B61-12 copriranno quattro range selezionabili di potenza, da 1 a circa 50 kiloton. Ma con la maggiore precisione, il pianificatore di un attacco sarà in grado di scegliere una più ridotta opzione di strike e di creare così un minore fallout radioattivo, o di attaccare obiettivi che richiedono oggi bombe con un più alto livello strategico”. (4) Le “nuove” testate sono destinate ad armare i cacciabombardieri di quinta generazione come gli F-35 “Lighting II” in dotazione ad alcuni dei paesi dell’alleanza, primi fra tutti Stati Uniti d’America, Italia e Belgio.
s3.amazonaws.com/uploads.fas.o…
Non è dunque casuale che proprio le esercitazioni “Steadfast Noon” vengono svolte annualmente a rotazione in un paese europeo diverso, utilizzando sempre le basi aeree in cui vengono stoccate le testate nucleari tattiche. L’edizione 2021 ha interessato i cieli dell’Italia settentrionale e centrale mentre i cacciabombardieri alleati hanno operato dalle basi aeree di Aviano (Pordenone) e Ghedi (Brescia) dove sono ospitate le B-61. Anche per quest’anno è comunque previsto l’impiego di queste due basi settentrionali e dei velivoli da guerra dell’Aeronautica militare. “Nei prossimi giorni in un bunker sotterraneo nelle campagne bresciane due bombe nucleari tattiche verranno tolte dagli scrigni corazzati”, scrive il giornalista Gianluca Di Feo di Repubblica. “Avieri americani ripeteranno le procedure di attivazione delle testate, poi formalizzeranno la consegna ai militari italiani. Gli ordigni in realtà non lasceranno la base, ma nel giro di pochi minuti una coppia di caccia Tornado decollerà dalla pista di Ghedi simulando un’incursione per sganciare quelle armi atomiche. La stessa scena avverrà nell’aeroporto statunitense di Aviano e in altre installazioni tedesche, olandesi, belghe e turche: tutto il dispositivo nucleare tattico della NATO in Europa si mobiliterà come se fosse arrivato il giorno dell’Armageddon. I cieli italiani, soprattutto quelli dell’Adriatico a nord di Pescara, saranno il teatro principale delle manovre”. (5) E’ prevedibile invece che i giochi di guerra alleati si spingano ancora più a sud in Italia: l’aeroporto di Amendola, in provincia di Foggia, è infatti lo scalo impiegato per i decolli dei cacciabombardieri F-35 dell’Aeronautica predisposti per gli strike nucleari. Due di questi velivoli sono stati consegnati negli scorsi mesi di giugno-luglio al 6° Stormo di Ghedi, dopo aver concluso il ciclo di test addestrativi in Puglia. (6)
In questi giorni la NATO sta svolgendo anche una massiccia attività navale nell’Atlantico e nel Mediterraneo (Neptune Strike 2022.2). Le operazioni hanno preso il via ufficialmente venerdì 14 ottobre dal quartier generale della Strike Force NATO di Oeiras, Portogallo, e vedono la partecipazione di unità da guerra e sottomarini di Stati Uniti, Albania, Canada, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Nord Macedonia, Polonia, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Ungheria e Turchia. Si tratta della quarta tranche di esercitazioni Neptune svolte dopo l’aggressione russa dell’Ucraina (nel 2021 erano state due in tutto l’anno).
“Neptune Strike 2022.2 e la serie di esercitazioni navali Neptune continuano ad abilitare multiple e uniche opportunità di addestramento a livello di teatro, necessarie a integrare le capacità di guerra marittima di fascia alta di un gruppo navale condotto da una portaerei a supporto della deterrenza alleata e delle richieste di difesa dell’Europa”, spiega il Comando delle forze navali USA. Il gruppo navale nello specifico è quello capitanato dalla portaerei a propulsione nucleare “George H.W. Bush” di US Navy. A riprova della gravità dell’odierna crisi NATO-Russia va segnalato che un gruppo navale con portaerei USA non veniva posto sotto il comando marittimo dell’Alleanza dalla fine della guerra fredda e quello del “George H.W. Bush” è il terzo carrier strike group di US Navy che opera in ambito NATO nel corso del 2022. (7)
Perplessità sulle modalità di conduzione delle esercitazioni nucleari interalleate sono state espresse dal generale Leonardo Tricarico, già Capo di stato Maggiore dell’Aeronautica e odierno presidente della Fondazione ICSA (Intelligence Culture and Strategic Analysis). “Il fatto che ci sia un’esercitazione nella quale sia previsto l’uso dell’arma nucleare è un fatto assolutamente normale; quello che non è normale è che lo si dica”, ha spiegato Tricarico a Fanpage.it. “Fino ad oggi la strategia comunicativa della NATO prevedeva che certe informazioni – come questa – rimanessero molto riservate per evitare allarmismi eccessivi. Immagino che questa ulteriore sortita pubblica di Stoltenberg sia stata il frutto di una concertazione con tutti i Paesi alleati (…) In passato il segretario generale della NATO è stato protagonista di uscite non concordate e qualche volta in questi 7 mesi è andato oltre le sue competenze”.
“I reparti devono essere sempre pronti e addestrati: a questo servono le esercitazioni”, ha aggiunto l’ex Capo dell’Aeronautica. “Non so se questa avrebbe potuto essere rimandata, ma di certo si tratta di un’attività di routine, ordinaria amministrazione per la NATO. Quello che preoccupa, semmai, è che non si tratta di un segnale di distensione. Sembra, al contrario, che tutte le parti siano interessate all’aumento delle tensioni. Questo è in assoluto sbagliato e pericoloso: servirebbe qualche segnale diverso. Finché ci si limita alle esercitazioni non vedo grossi problemi, facciano pure. Ma di questo passo temo non arriveremo mai a niente di buono…”. (8)
Se ne accorge un (ex) vertice militare; politici e uomini di governo plaudono invece alla corsa alle armi e alla guerra. Pagine Esteri
Note:
(1) nato.int/cps/en/natohq/news_20…
(2) defense.gov/News/News-Stories/…
(3) gov.uk/government/publications…
(4) fas.org/blogs/security/2021/10…
(5) repubblica.it/esteri/2022/10/1…
(6) it.insideover.com/difesa/conse…
(7) news.usni.org/2022/10/14/georg…
(8) fanpage.it/attualita/il-genera…
L'articolo Da oggi nei cieli europei esercitazioni aeree della NATO di guerra nucleare proviene da Pagine Esteri.
Meloni ostaggio di Renzi, e i bui tempi che si preparano
Alla fine, sarà proprio Berlusconi a 'salvarci' dal regime? Beh, almeno a provarci. Il 'soccorso sereno' di renziani e calendiani ha salvato La Russa … e Meloni. Su di loro lei può contare sempre. Del resto, questo è il vecchio e mai dismesso progetto di Renzi: mangiarsi le truppe di Forza Italia uccidendo Berlusconi, e diventare la forza di centro alleata con la destra, almeno per un po’, poi si vedrà
L'articolo Meloni ostaggio di Renzi, e i bui tempi che si preparano proviene da L'Indro.
Il penoso game over di Berlusconi
Se Meloni chiama c’è chi risponde. Il partito voluto e fondato da Berlusconi non ha eredi; scarsa l’eredità. Chi promette di fare vera opposizione dovrebbe assumere il prioritario impegno per una nuova legge elettorale, che finalmente coniughi due esigenze: governabilità e rappresentanza
L'articolo Il penoso game over di Berlusconi proviene da L'Indro.
Monitora PA al Linux Day 2022
No, il link a localhost è stato un errore del pescaggio da feed 😂
like this
Luca Gasperini reshared this.
Fr.#11 / Morte digitale
Kanye West unbanked
È notizia di questi giorni che J.P. Morgan, banca americana e internazioanale, abbia deciso di chiudere ogni relazione contrattaule con Kanye West e con la sua azienda Yeezy.
Il motivo sembra essere il comportamento “discriminatorio” di Kanye, che durante la Paris Fashion Week ha indossato una t-shirt con lo slogan “White Lives Matter”. A questo si aggiunge un’invervista (non pubblicata) su Fox News insieme a Tucker Carlson nella quale avrebbe condiviso alcune opinioni definite dai giornali antisemite.
Ricordiamo che sempre J.P. Morgan ha scelto di mantenere i rapporti contrattuali con Jeffrey Epstein, condannato per traffico internazionale di minorenni e abusi sessuali.
Da una parte abbiamo quindi un criminale condannato da un giudice per una serie di reati schifosi. Dall’altra abbiamo invece un rapper che ha espresso la sua opinione pubblicamente. Non credo servano commenti per comprendere le conseguenze della grottesca ideologia woke che ormai ha corrotto sia le istituzioni pubbliche che private.
Consegnare in custodia i propri soldi e patrimonio a intermediari significa subordinare la propria libertà di pensiero a quello altrui. Questo è particolarmente vero, e ben più che una metafora, nel momento in cui manifestare il proprio pensiero può portare a conseguenze finanziarie dirette.
Privacy Chronicles si sostiene solo grazie agli abbonamenti dei lettori. Se ti piace quello che scrivo e vuoi sostenere il mio lavoro, considera l’abbonamento! Sono circa €3 al mese. Oppure, scrivimi per una donazione in Bitcoin! 😀
La Cina illumina la strada
Cosa serve per controllare e sottomettere totalmente il pensiero e quindi il comportamento umano nel 21esimo secolo? La Cina insegna:
- Uno Stato socialista che estende la sua presenza regolatoria in ogni ambito umano, per creare la società perfetta
- Una popolazione completamente digitalizzata, con sistemi di identità digitale e pagamenti centralizzati e monopolizzati da pochi soggetti controllati (indirettamente) dallo Stato
- Una capacità di sorveglianza digitale pervasiva e sistematica
La notizia è che recentemente molte persone sono state sospese dal servizio WeChat dopo aver pubblicato e diffuso immagini di protesta contro Xi Jinping. Altro che J.P. Morgan. Questi sono i veri professionisti.
Il WSJ parla di “digital death”, ma il concetto non rende bene l’idea. WeChat è un servizio integrato che 900 milioni di persone usano ogni giorno per comunicare, pagare, usufruire di servizi pubblici e interagire con le aziende. È il fulcro della loro vita. Farne a meno significa mettere a rischio la propria sopravvivenza. Alla “morte digitale” può ben conseguire la morte fisica.
D’altronde, tu che faresti se improvvisamente non avessi più accesso ai tuoi soldi, ai tuoi contatti e ai servizi pubblici e privati (anche sanitari)?
Sei già iscritto/a al canale Telegram di Privacy Chronicles? Unisciti per ricevere gli aggiornamenti in tempo reale, commentare e discutere insieme agli altri lettori!
PayPal colpisce ancora
PayPal continua la sua campagna di censura contro la libertà d’espressione. Ormai ho perso il conto degli account bloccati. Spesso sono organizzazioni noprofit ma non mancano anche gli account personali.
Come scrivevo nel mio ultimo articolo, PayPal ha già mostrato le sue carte: è intenzione dell’azienda di perseguire politiche attive di censura della libertà d’espressione attraverso il controllo dei soldi dei clienti.
Le dichiarazioni di gennaio del CEO Schulman non lasciano dubbi:
That you stand up for social issues that are important, and you do the right things to help create a better world. […] For example, we’ve barred hate groups, the Proud Boys on the far right and Antifa on the far left, from using our platform. The difficult part there is identifying what is hatred and what is freedom of speech. Nobody teaches you that.
Schulman vuole creare un mondo migliore (secondo chi?) e PayPal sarà chiamata ad assolvere questo arduo compito: giudicare cosa è “espressione d’odio” e cosa invece “libertà di parola”, per poi punire gli utenti cattivi.
Ah, giusto per chiarire: quando PayPal blocca un conto, i soldi rimangono lì. Il conto non può essere chiuso e i soldi non possono essere prelevati.
Meme del giorno
Citazione del giorno
Fantasy is escapist, and that is its glory. If a soldier is imprisioned by the enemy, don't we consider it his duty to escape?. . .If we value the freedom of mind and soul, if we're partisans of liberty, then it's our plain duty to escape, and to take as many people with us as we can!
J.R.R. Tolkien
Frammenti è la rubrica in cui commento brevemente le notizie più interessanti della settimana. Un modo leggero e meno impegnativo di leggere Privacy Chronicles. Ogni frammento contiene anche un meme e una citazione.
Etiopia, la valutazione di Kjetil Tronvoll sullo stato attuale della guerra del Tigray
Il professor Kjetil Tronvoll è uno dei più noti studiosi del Corno d’Africa, avendo lavorato nella regione dagli anni ’90.
In una serie di Tweet ha fornito questa analisi di quanto sia grave la situazione al momento in Tigray, stato regionale settentrionale dell’Etiopia.
1/: The world´s biggest ongoing armed conflict is not #Russia ´s attack on #Ukraine, but #Ethiopia and #Eritrea´s massive offensives on #Tigray. Reliable estimate is that up to 1 mil. troops are engaged in the war theater.— Kjetil Tronvoll (@KjetilTronvoll) October 15, 2022
Il più grande conflitto armato in corso al mondo non è l’attacco della Russia all’Ucraina, ma le massicce offensive dell’Etiopia e dell’Eritrea sul Tigray. Una stima affidabile è che fino a 1 milione di soldati sono impegnati nel teatro di guerra.
Le continue offensive combinate Eritrea/Etiopia contro il Tigray utilizzano le tattiche della prima guerra mondiale per ordinare massicci attacchi di onde umane alle linee di difesa del Tigray. La carneficina è orrenda. È probabile che nelle ultime settimane ne siano stati massacrati fino a 100.000.
L’Etiopia e l’Eritrea bombardano e bombardano continuamente le città del Tigray, uccidendo indiscriminatamente frotte di civili. La perpetuazione dei crimini di guerra è una procedura operativa standard.
L’Etiopia sta usando contemporaneamente la fame come strategia di guerra, bloccando gli aiuti umanitari al Tigray. Milioni di Tigrini sono sull’orlo della carestia. Migliaia di persone muoiono per mancanza di forniture mediche. I bambini stanno soffrendo tremendamente.
L’Etiopia e l’Eritrea stanno colludendo con l’UA – Unione Africana nei colloqui burocratici per la cessazione delle ostilità, nella convinzione che potrebbero riuscire a schiacciare il Tigray con le armi. Allo stesso tempo, Stati Uniti, UE e bilaterali esitano a impegnarsi pienamente e vengono ripetutamente “presi in giro” da Abiy Ahmed.
Il Tigray sta combattendo per la sopravvivenza, poiché ha vissuto quello che è successo nel 2021 quando le truppe dell’Eritrea e dell’Etiopia si sono scatenate, uccidendo e violentando civili, saccheggiando e saccheggiando. Anche TDF sta subendo enormi perdite, ma sappi che l’alternativa potrebbe essere peggiore.
Etiopia e AU stanno usando lo slogan dissoluto “Soluzioni africane ai problemi dell’Africa” per prevenire un impegno internazionale attivo per facilitare i negoziati. Allo stesso tempo, la fratellanza e la solidarietà africane verso una nazione e un popolo africano esposti a una guerra genocida.
Quando la storia dell’atroce guerra dell’Etiopia Eritrea al Tigray sarà scritta, il ruolo poco brillante di AU, USA, UE e altri nell’impegnarsi per prevenire il disastro umanitario in corso e lo svolgersi dei crimini contro l’umanità, sarà chiaro.
+++ ⚠ ATTENZIONE ⚠
questa app e il relativo profilo twitter NON HANNO NESSUN RAPPORTO CON IL PROGETTO FRIENDICA +++
Segnalate please
⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️
like this
reshared this
sarà Trump 🤣
Comunque riportano che la piattaforma è nata come risposta all'estremismo di destra, all'odio e alla disinformazione. Organizzazione no-profit 'indigena' in Canada
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
Emanuele likes this.
Prova dei fatti
È iniziata ufficialmente la nuova legislatura: ecco quale sarà l’ostacolo più impegnativo per quello che è il primo governo di destra della Repubblica.
La diciannovesima legislatura è ufficialmente cominciata. Non ci sono stati ritardi, come qualcuno ha supposto. Sono stati rispettati i normali tempi tecnici.
Semmai, in questo lasso di tempo – aggravato dal fatto che il sistema elettorale è pessimo – si sono avuti problemi sulla designazione degli eletti. Questo si poteva evitare e, spero, che si eviterà in futuro.
Comunque la legislatura è iniziata e, ancora una volta, contrariamente a quanto diversi credono di sapere o di ricordare, non è mica la prima legislatura con una maggioranza assoluta di uno schieramento che si propone di governare.
Non era nelle abitudini della cosiddetta Prima Repubblica, fino al 1994, perché erano governi di coalizione e si votava con il sistema proporzionale. Ma è già capitato che nella cosiddetta Seconda Repubblica ci fosse un governo di centrodestra, frutto di una maggioranza assoluta voluta dagli elettori. Anche quel governo entrò, ad un certo punto, in una condizione di non funzionamento.
La differenza fra i governi di centrodestra e di centrosinistra in questa stagione politica, denominata Seconda Repubblica, è che quelli di centrosinistra entrano in affanno e cadono, mentre quelli di centrodestra andavano in affanno e si bloccavano, però tendevano a rimanere lì, salvo cambiare qualche Ministro.
Quindi non è la prima volta. Però questa è la prima volta in assoluto che, nella storia della Repubblica Italiana, che la trazione del Governo sia della destra dichiarata. Però è una destra che non ha al suo interno, se non altro per ragioni anagrafiche, persone che abbiano partecipato all’infamia e alla vergogna del ventennio fascista.
È molto interessante e molto importante che la prima seduta al Senato si sia aperta con quella che, all’epoca, era una bambina e che, quindi, nella sua biografia ha l’essere stata vittima dell’infamia e della vergogna fascista e delle leggi razziali. Questo è un punto importante: quella vergogna lì, quell’infamia lì non è sulla spalla di quelli della destra. È sulla spalla di tutti noi italiani. Io sono nato dopo, quindi cosa volete che c’entri personalmente? Ma è la storia del mio Paese. Appartiene anche alla mia storia.
Certo, chi eventualmente fosse tifoso di quella roba e nostalgico di quella roba dovrebbe solo che vergognarsi, ma per il resto amen.
Allora il governo nuovo dovrebbe essere costituito in tempi abbastanza veloci. Non è mai esistito un governo appena nato che diceva: “Noi vogliamo essere di basso profilo, disomogeneo, composto da tutti i Ministri che non sanno neanche leggere e scrivere”.
Da che mondo è mondo, i governi nascono dicendo: “Il nostro governo è molto coeso. Abbiamo gente capace, preparata e che andrà avanti con un taglio istituzionale e di alto profilo”.
Questo è normale. Questo è ovvio. Il problema sarà fare i conti con la realtà, cioè con gli scogli dopo aver preso il mare aperto. Lo scoglio più grosso non sarà quello di cui tutti stanno parlando, ossia le bollette e l’energia, perché lì si fa “pronto soccorso”, si cerca di tamponare l’aumento del costo delle materie prime. Ma non è nelle disponibilità del governo.
Quello a cui, invece, sarà subito chiamato, cioè la prova, è la legge di bilancio. Quale delle due anime prevarrà? Quella di Fratelli d’Italia, ossia: no agli scostamenti di bilancio, no maggiore deficit, no maggiore debito. O la posizione della Lega e di Forza Italia che, per la verità, era anche quella del Partito Democratico e dei Cinque Stelle? Cioè sì allo scostamento di bilancio, con più debito?
Lo sapremo più avanti nel tempo, ma neanche troppo avanti.
L'articolo Prova dei fatti proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
giuglionasi likes this.
@Michael Vogel What is? Scam? 🤔
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.friendxonemessenger.app
https://www.twitter.com/FriendicaSocial
Friendica Messenger - Apps on Google Play
Friendica's official messenger app for Android.play.google.com
Roland Häder🇩🇪 likes this.
Breaking news!
> Friendica is transitioning to Folkse, to avoid confusion with the decentralized fediverse software.
Roland Häder🇩🇪 likes this.
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
Lunedì 17 ottobre è la #GiornataProGrammatica. La decima edizione è dedicata al linguista Luca Serianni. Il tema di quest’anno è “L’italiano e i giovani”. Anche le scuole saranno coinvolte.
Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.
Prosegue la nostra rubrica del martedì e del venerdì per conoscere meglio le misure per la #scuola.
Discorso di apertura XIX legislatura
Presidente: “Buongiorno a tutti, colleghe senatrici e colleghi senatori.
Rivolgo il più caloroso saluto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a quest’Assemblea. Con rispetto, rivolgo un pensiero a Papa Francesco.
Certa di interpretare i sentimenti di tutta l’Assemblea, desidero indirizzare al presidente emerito Giorgio Napolitano, che non ha potuto presiedere la seduta odierna, i più fervidi auguri, con la speranza di vederlo ritornare presto ristabilito in Senato. Il presidente Napolitano mi incarica di condividere con voi queste sue parole: «Desidero esprimere a tutte le senatrici e i senatori di vecchia e nuova nomina i migliori auguri di buon lavoro al servizio esclusivo del nostro Paese e dell’istituzione parlamentare, ai quali ho dedicato larga parte della mia vita».
Anch’io, ovviamente, rivolgo un saluto particolarmente caloroso a tutte le nuove colleghe e a tutti i nuovi colleghi, che immagino sopraffatti dal pensiero della responsabilità che li attende e dall’austera solennità di quest’Aula, così come fu per me quando vi entrai per la prima volta in punta di piedi. Come da consuetudine, vorrei però anche esprimere alcune brevi considerazioni personali.
Incombe su tutti noi, in queste settimane, l’atmosfera agghiacciante della guerra tornata nella nostra Europa, vicino a noi, con tutto il suo carico di morte, distruzione, crudeltà, terrore, in una follia senza fine. Mi unisco alle parole puntuali del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «La pace è urgente e necessaria. La via per ricostruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino».
Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva. In questo mese di ottobre, nel quale cade il centenario della marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio a me assumere momentaneamente la Presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica. Il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente, perché – vedete – ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre ed è impossibile, per me, non provare una specie di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco della scuola elementare e oggi si trova, per uno strano destino, addirittura sul banco più prestigioso del Senato.
Il Senato della XIX legislatura è un’istituzione profondamente rinnovata non solo negli equilibri politici e nelle persone degli eletti, non solo perché per la prima volta hanno potuto votare anche per questa Camera i giovani dai diciotto ai venticinque anni, ma anche e soprattutto perché per la prima volta gli eletti sono ridotti a duecento.
L’appartenenza a un così rarefatto consesso non può che accrescere in tutti noi la consapevolezza che il Paese ci guarda, che grandi sono le nostre responsabilità, ma al tempo stesso grandi le opportunità di dare l’esempio. Dare l’esempio non vuol dire solo fare il nostro semplice dovere, cioè adempiere al nostro ufficio con disciplina e onore, impegnarsi per servire le istituzioni e non per servirsi di esse. Potremmo anche concederci il piacere di lasciare fuori da questa Assemblea la politica urlata, che tanto ha contribuito a far crescere la disaffezione dal voto, interpretando invece una politica alta e nobile che, senza nulla togliere alla fermezza dei diversi convincimenti, dia prova di rispetto per gli avversari, si apra sinceramente all’ascolto, si esprima con gentilezza, perfino con mitezza.
Le elezioni del 25 settembre hanno visto – come è giusto che sia – una vivace competizione tra i diversi schieramenti che hanno presentato al Paese programmi alternativi e visioni spesso contrapposte. Il popolo ha deciso: è l’essenza della democrazia. La maggioranza uscita dalle urne ha il diritto-dovere di governare; le minoranze hanno il compito altrettanto fondamentale di fare opposizione. Comune a tutti deve essere l’imperativo di preservare le istituzioni della Repubblica, che sono di tutti, che non sono proprietà di nessuno, che devono operare nell’interesse del Paese e devono garantire tutte le parti.
Le grandi democrazie mature dimostrano di essere tali se, al di sopra delle divisioni partitiche e dell’esercizio dei diversi ruoli, sanno ritrovarsi unite in un nucleo essenziale di valori condivisi, di istituzioni rispettate, di emblemi riconosciuti.
In Italia il principale ancoraggio attorno al quale deve manifestarsi l’unità del nostro popolo è la Costituzione repubblicana che – come dice Piero Calamandrei – non è un pezzo di carta, ma il testamento di 100.000 morti caduti nella lunga lotta per la libertà; una lotta che non inizia nel settembre del 1943, ma che vede idealmente come capofila Giacomo Matteotti.
Il popolo italiano ha sempre dimostrato grande attaccamento alla sua Costituzione, l’ha sempre sentita amica. In ogni occasione in cui sono stati interpellati, i cittadini hanno sempre scelto di difenderla, perché da essa si sono sentiti difesi. Anche quando il Parlamento non ha saputo rispondere alla richiesta di intervenire su normative non conformi ai principi costituzionali – e purtroppo questo è accaduto spesso – la nostra Carta fondamentale ha consentito comunque alla Corte costituzionale e alla magistratura di svolgere un prezioso lavoro di applicazione giurisprudenziale, facendo sempre evolvere il diritto.
Naturalmente anche la Costituzione è perfettibile e può essere emendata, come essa stessa prevede all’articolo 138. Ma consentitemi di osservare che, se le energie che da decenni vengono spese per cambiare la Costituzione, peraltro con risultati modesti, talora peggiorativi, fossero state invece impiegate per attuarla , il nostro sarebbe un Paese più giusto e anche più felice.
Il pensiero corre inevitabilmente all’articolo 3, nel quale i Padri e le Madri costituenti non si accontentarono di bandire quelle discriminazioni basate su sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, che erano state l’essenza dell’ancien régime. Essi vollero anche lasciare un compito perpetuo alla Repubblica: «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese». Non è poesia e non è utopia. È la stella polare che dovrebbe guidarci tutti, anche se abbiamo programmi diversi per seguirla: rimuovere gli ostacoli.
Le grandi Nazioni, poi, dimostrano di essere tali anche riconoscendosi coralmente nelle festività civili, ritrovandosi affratellate attorno alle ricorrenze scolpite nel grande libro della storia patria. Perché non dovrebbe essere così per il popolo italiano? Perché mai dovrebbero essere vissute come date divisive, anziché con autentico spirito repubblicano, il 25 aprile, festa della liberazione, il 1° maggio, festa del lavoro, il 2 giugno, festa della Repubblica? Anche su questo tema della piena condivisione delle feste nazionali, delle date che scandiscono un patto tra le generazioni, tra memoria e futuro, grande potrebbe essere il valore dell’esempio, di gesti nuovi e magari inattesi.
Altro terreno sul quale è auspicabile il superamento degli steccati e l’assunzione di una comune responsabilità è quello della lotta contro la diffusione del linguaggio dell’odio, contro l’imbarbarimento del dibattito pubblico e contro la violenza dei pregiudizi e delle discriminazioni.
Permettetemi di ricordare un precedente virtuoso della passata legislatura, i lavori della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza; questi lavori si sono conclusi con l’approvazione all’unanimità di un documento di indirizzo, segno di una consapevolezza e di una volontà trasversali agli schieramenti politici, che è essenziale permangano.
Concludo con due auguri. Mi auguro che la nuova legislatura veda un impegno concorde di tutti i membri di quest’Assemblea per tenere alto il prestigio del Senato, tutelare in modo sostanziale le sue prerogative e riaffermare, nei fatti e non a parole, la centralità del Parlamento. Da molto tempo vengono lamentate, da più parti, una deriva e una mortificazione del ruolo del potere legislativo, a causa dell’abuso della decretazione d’urgenza e del ricorso al voto di fiducia, e le gravi emergenze che hanno caratterizzato gli ultimi anni non potevano che aggravare la tendenza.
Nella mia ingenuità di madre di famiglia, ma anche secondo un mio fermo convincimento, credo che occorra interrompere la lunga serie di errori del passato e per questo basterebbe che la maggioranza si ricordasse degli abusi che denunciava da parte dei Governi quando era minoranza e che le minoranze si ricordassero degli eccessi che imputavano alle opposizioni quando erano loro a governare.
Una sana e leale collaborazione istituzionale, senza nulla togliere alla fisiologica distinzione dei ruoli, consentirebbe di riportare la gran parte della produzione legislativa nel suo alveo naturale, garantendo al tempo stesso tempi certi per le votazioni.
Auspico, infine, che tutto il Parlamento, con unità di intenti, sappia mettere in campo, in collaborazione col Governo, un impegno straordinario e urgentissimo per rispondere al grido di dolore che giunge da tante famiglie e da tante imprese che si dibattono sotto i colpi dell’inflazione e dell’eccezionale impennata dei costi dell’energia, che vedono un futuro nero e che temono che disuguaglianze e ingiustizie si dilatino ulteriormente, anziché ridursi.
In questo senso, avremo sempre al nostro fianco l’Unione europea, con i suoi valori e la concreta solidarietà di cui si è mostrata capace negli ultimi anni di grave crisi sanitaria e sociale. Non c’è un momento da perdere. Dalle istituzioni democratiche deve venire il segnale chiaro che nessuno verrà lasciato solo, prima che la paura e la rabbia possano raggiungere livelli di guardia e tracimare.
Senatrici e senatori, cari colleghi, buon lavoro.”
L'articolo Discorso di apertura XIX legislatura proviene da ilcaffeonline.
Qualche cosa non torna nella storia Ita
Presidente esautorato
C’è del non detto, nella vicenda di Ita, nata dalle ceneri di Alitalia. L’attuale dirigenza, a cominciare dal presidente Altavilla, ha fatto un buon lavoro, con relativamente pochi mezzi. La compagnia è stata posizionata sul mercato e, come da mandato ricevuto dall’azionista, ovvero il ministero dell’Economia, ha cercato soci e compratori. Le sue ridotte dimensioni escludono che possa reggere da sola e, comunque, per farlo richiederebbe di espandersi con investimenti. Ma non è il mestiere dell’azionista attuale, cioè il governo.
La ricerca del socio ha trovato due cordate interessate. Dopo una prima fase si è giunti all’avvio del negoziato con un solo interlocutore, tendenzialmente indirizzato, salvo sorprese, alla chiusura dell’accordo.
Questa fase è ovviamente coperta da un accordo di riservatezza: ciascuna delle parti è tenuta a fornire dati sensibili, che entrano nella valutazione negoziale, ma devono comunque restare riservati. Ed è a questo punto che si è cominciata a far circolare la notizia che il presidente Altavilla sarebbe stato contrario a condividere alcuni di quei dati. Fino al punto, su iniziativa dei consiglieri nominati dal governo, di togliergli tutte le deleghe.
Ma è ben strano che un uomo con quell’esperienza pensi di sottrarre la società che guida al rispetto degli obblighi derivanti da un accordo firmato. O che così platealmente lo saboti. Sarebbe bene avere qualche informazione in più, visto che sono soldi di tutti: 14 miliardi ad Alitalia, dal 2000, e 1.35 a Ita.
L'articolo Qualche cosa non torna nella storia Ita proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
feddit.it/c/fediverso
like this
reshared this
LIbSpace con Simona Benedettini
reshared this
L'Unione Europea di Giorgia Meloni
«I cittadini stanno accettando il fatto che, chiunque governi, finirà per perseguire le stesse politiche o politiche simili. Il potere delle democrazie di cambiare la realtà socio-economica, di migliorare le condizioni di vita delle classi lavoratrici e salariate si sta riducendo; esse sono sottoposte a un doppio potere dispotico, quello delle istituzioni di controllo e sorveglianza dell’Unione Europea e di quello che è definito “il mercato”, cioè il potere organizzato di una plutocrazia che domina la vita economica e riesce sempre a imporre i propri interessi a popolazioni sempre più indifese e confuse.»
Usare il FOIA per la trasparenza del trattamento dei dati in ambito pubblico
informapirata ⁂ likes this.
reshared this
Usare il FOIA per la trasparenza del trattamento dei dati in ambito pubblico
⚠️ Utenti Android, non dovete necessariamente aspettare l'app di Pixelfed!
Potete usare @PixelDroid :pixelfed: proprio adesso! È un'app di terze parti open source e disponibile tramite F-Droid!
reshared this
Personalmente sto usando Fedilab senza problemi, sia per pixelfed che per mastodon. Non vorrei avere un app per ogni cosa...
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
Confessioni di una maschera “Rock the vote”
✅ Abbiamo finalmente archiviato il passaggio elettorale. In maniera del tutto indolore per quello che ci riguarda. Non avevamo aspettative. Non le abbiamo forse mai avute. Meno che mai ultimamente. La politica italiana, quella fatta del circo mediatico parlamentare che le televisioni e le radio ci infilano in casa ad ogni ora del giorno, fa parte di un crogiolo di squallore cui non apparteniamo. Ce ne siamo chiamati fuori definitivamente, in nome di quel poco di amor proprio che ci resta.
iyezine.com/confessioni-di-una…
Confessioni di una maschera “Rock the vote”
Come ci accade costantemente negli ultimi trent’anni, da quando cioè la politica è diventata una dicotomica scelta, quasi plebiscitaria, tra chi stava con il magnate brianzolo, e chi stava contro, tagliando sistematicamente fuori ogni altra visione s…Marco Valenti (In Your Eyes ezine)
Poliverso & Poliversity likes this.
reshared this
Occhio. La campagna di iscrizioni spam denunciata da @Fabio Manganiello proviene da veri e propri #Borg. Infatti non si tratta di bot tradizionale, ma di una trollfarm costituita da tanti umani gestiti da un'unica centrale cibernetiche che distribuisce loro i compiti che devono essere utilizzati da un umano.
Sta già succedendo con tutte le istanze del fediverso a iscrizione aperta e sarà sempre peggio.
Oltre a questo fenomeno esiste già da tempo la strategia di creare nuove istanze solo per creare spam (seguire utenti, inviare messaggi pubblici o privati, o saturare le Timeline federate).
Questa escalation comporta un continuo intervento da parte degli amministratori di istanza che invece di poter gestire solo l'ordinaria amministrazione, si ritrovano con il compito arduo di operare una pulizia manuale.
Con sistemi più evoluti come mastodon tutto ciò è decisamente più facile, ma alcuni amministratori come @Carlo Gubitosa :nonviolenza: hanno dovuto introdurre la registrazione previa approvazione.
Tuttavia alcuni sistemi meno evoluti come friendica hanno serie difficoltà anche solo a farsi segnalare dai propri utenti problemi di spam o peggio. Anche per noi perciò l'impegno diventa sempre più gravoso, ma cercheremo di stare sempre sul pezzo per tenere pulito il nostro bel parco pubblico!
like this
reshared this
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ reshared this.
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD.
"Il PD si interessa alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati, provenienti da qualche ricca città europea o americana, che si recano in un paese del terzo mondo e guardano con compassione la condizione dei suoi abitanti che, poveri loro!, non godono delle libertà e del benessere occidentale.
Veltroni e Letta esprimono del resto la visione del mondo di gente che vive nei centri storici e che finge di non sapere che spesso la povertà, l’ingiustizia e il degrado sono presenti nelle periferie delle loro stesse città. In qualità di dirigenti politici non possono guardare a queste condizioni di disagio perché la loro fortuna si fonda esattamente su questa ipocrisia.
Letta, Veltroni, Renzi e tanti altri che hanno fatto la storia del PD non avrebbero avuto alcun successo politico se non avessero promosso quelle politiche che hanno generato la questione sociale oggi presente in Italia.
La loro salita al potere è dipesa dal sostegno di forze economiche e finanziarie che hanno chiesto in cambio leggi in favore della precarietà nel lavoro, privatizzazione dei servizi, disfacimento della scuola pubblica, sostegno all’impresa e tanti altri provvedimenti che hanno prodotto le attuali ingiustizie."
kulturjam.it/politica-e-attual…
Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD - Kulturjam
Con le ultime parole di Letta e di Veltroni si scorge come il PD si interessi alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati in vacanza in qualche località del terzo mondo.Paolo Desogus (Kulturjam)
Verso carestia energetica e fame ma la chiameremo "Frugalità responsabile".
Verso carestia energetica e fame ma la chiameranno "Frugalità responsabile" - Kulturjam
Con la logica della guerra e delle sanzioni la strada tracciata porterà inevitabilmente alla carestia energetica e alla fame, che non verrà chiamata cosi ma "frugalità responsabile", per un mondo green e sostenibile.Redazione (Kulturjam)
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York.
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York - Contropiano
L'economia statunitense è entrata in recessione. Questo era il titolo generale all'inizio dell'estate, quando il PIL statunitense è sceso di nuovo nella La proprietà privata, in particolare di beni immobili, è un principio fondamentale del "sogno ame…Redazione Roma (Contropiano)
"Come la Terra, Urano e Nettuno sono mondi blu. Nettuno, sul cui globo color del mare corrono nubi bianche, a un occhio distratto sembrerebbe perfino uno specchio del nostro pianeta. L’azzurro di questi pianeti però non è quello di un oceano, ma è la tinta delle tracce di metano all’interno di un’atmosfera gelida di idrogeno ed elio. A quasi 3 e 4,5 miliardi di km dal Sole, rispettivamente, le atmosfere di Urano e Nettuno oscillano tra i 220 e 230 gradi sotto zero: i pianeti più freddi del Sistema Solare."
Ritorno ai giganti azzurri
Un racconto dei misteri che ancora custodiscono Urano e Nettuno, due pianeti del nostro Sistema Solare che meriterebbero nuove missioni spaziali.Il Tascabile
Solidarietà alle Donne del popolo Iraniano - Dedicato a Mahsa Amini
Hello @Philipp Holzer , I am administrator of this instance and I am also moderator of an Italian mastodon instance.
I need to contact you urgently to report a user who is using your platform to scam other people!
Thank you and good day
Luca Gasperini
in reply to The Privacy Post • • •The Privacy Post
in reply to Luca Gasperini • •