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Xi Jinping arriva in Arabia Saudita per “rinsaldare le relazioni” con i paesi del Golfo. Il presidente cinese più di 30 leader della regione.


Il Qatar buca la fantasia politica della FIFA


Se la Coppa del Mondo in Qatar ha dimostrato qualcosa, è che lo sport e la politica sono inseparabili gemelli siamesi uniti dall’anca. La politica è spuntata ad ogni svolta della strada della Coppa del Mondo, sia che riguardasse il diritto alla libertà di espressione di giocatori, commentatori sportivi e tifosi; proteste antigovernative in Iran; […]

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USA: il blocco dei chip contro la Cina sta creando conseguenze impreviste


Le guerre commerciali e tecnologiche degli Stati Uniti contro la Cina sono continuate sotto il presidente Joe Biden, che ha intensificato i controlli sulle esportazioni relative alla tecnologia . Gli Stati Uniti vogliono tagliare l’accesso della Cina ai semiconduttori avanzati e alle attrezzature utilizzate per fabbricarli al fine di impedirne l’ uso per scopi militari . Le […]

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La sfida USA: gestire il declino della Russia e l’ascesa della Cina


La Russia è in difficoltà strategica. La guerra scelta da Vladimir Putin in Ucraina ha indebolito la posizione globale della Russia ed eroso l’immagine attentamente affinata dell’abilità di grande potenza che Putin ha coltivato per due decenni. Ma la perdita di potere relativo della Russia non è necessariamente una conquista dell’America . La geopolitica moderna […]

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La storia insegna, mai sfidare Bankitalia


Giorgia Meloni e molti dei suoi “uomini forti” amano la storia. Un po’ di memoria storica a inizio legislatura può evitargli errori fatali Dal leader socialista Pietro Nenni, che nei primi anni Sessanta scoprì che “la stanza dei bottoni” a palazzo Chigi n

Giorgia Meloni e molti dei suoi “uomini forti” amano la storia. Un po’ di memoria storica a inizio legislatura può evitargli errori fatali


Dal leader socialista Pietro Nenni, che nei primi anni Sessanta scoprì che “la stanza dei bottoni” a palazzo Chigi non esiste, a Silvio Berlusconi, che si illudeva di poter amministrare l’Italia con i poteri di un amministratore delegato come fosse “una grande Mediaset”, a Metteo Renzi, che sin dal discorso per la fiducia in Parlamento sfidò “le alte burocrazie pubbliche”, che ne fu sconfitto e che per ripicca nel 2017 presentò alla Camera una mozione parlamentare che avrebbe dovuto decapitate l’allora e l’attuale governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, la storia repubblicana insegna che nel Belpaese il potere non è mai stato né mai poterebbe essere assoluto. Non è concentrato, è “concertato”.

E, per chi non ha il carisma e/o la forza di un de Gaulle, una quota significativa tanto vale riconoscerla subito a coloro che in effetti la detengono: le alte burocrazie pubbliche e la filiera Bankitalia.

A Pietro Nenni, Lelio Basso la spiegò così: “Non esiste nessuna stanza dei bottoni perché il potere nasce da un sistema estremamente complesso di forze di cui le più importanti sono certamente al di fuori delle stanze dei ministri e, più ancora, del Parlamento”.

Era vero allora, è ancor più vero oggi. La logica, com’è ovvio, è quella dei vasi comunicanti: più la politica esprime parlamentari e uomini di governo “deboli”, più naturalmente si rafforza questo antico potere che dello Stato italiano ambisce a rappresentare l’ossatura di fondo. E in vacanza d’altro la guida.

Giorgia Meloni e molti dei suoi “uomini forti” amano la storia. Un po’ di memoria storica, dunque, a inizio legislatura può evitargli errori fatali. Tipo pensare di cacciare direttori generali arroganti ma ipercompetenti senza averne di migliori, e men che meno di più accreditati, per poterli rimpiazzare. Tipo prendere per lesa maestà la, in effetti rigorosa e dunque rigorosamente critica, analisi che la Banca d’Italia ha fatto della legge di bilancio. Un monito del potere tecnico al potere politico. Un’utile messa in guardia per evitare passi falsi con la Commissione europea.

Formiche

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Relazioni Cina – Africa in revisione


“La Cina ha fatto questo”, “i cinesi hanno fatto quello”. C’è un’essenzializzazione della Cina e degli attori cinesi che ostacola la nostra comprensione delle relazioni Cina-Africa – sia per lodarle che per demonizzarle – poiché raggruppa una molteplicità di approcci, oltre che di attori, in una strategia fantastica. Da qui la necessità di usare il […]

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RiSentiti


Il risentimento è improduttivo. In politica una pessima bussola (chiedere ad Enrico Letta). Quando si governa non solo è irragionevole, ma può creare danni notevoli. Se, poi, è il frutto della difficoltà che si incontra a conciliare le cose che si dissero

Il risentimento è improduttivo. In politica una pessima bussola (chiedere ad Enrico Letta). Quando si governa non solo è irragionevole, ma può creare danni notevoli. Se, poi, è il frutto della difficoltà che si incontra a conciliare le cose che si dissero per prendere voti con quelle che è opportuno fare, una volta che si è vinto, allora è un segno brutto assai. Il governo ha preso ad usare un tono risentito, come se le critiche alle cose che fa fossero dei fastidi evitabili, come se non siano stati loro per primi a rimaneggiare e cambiare od annunciare di modificare quel che aveva ancora l’inchiostro governativo fresco. Quell’atteggiamento è sbagliato. Non va taciuto, perché non stiamo parlando di questa o quella forza o personalità politica, ma del governo italiano. Del nostro governo.

Le cose dette dal sottosegretario Fazzolari, sulla Banca d’Italia e il suo essere influenzata dalle banche private che ne detengono il capitale, sono uno strafalcione che poteva andare bene in un comizietto presso la sezione rossa del partito comunista marxista leninista o presso quella nera del fascio combattente, ma non può stare in bocca ad un governante. Ovvio che le cose dette dalla Banca d’Italia possono essere discusse, ci mancherebbe, ma non in quel modo sguaiato e insensato.

Ma non è solo quello. È una buona cosa che la presidente del Consiglio, capo di un partito certo non noto per la passione europeista, reclami che ci sia più Unione europea nell’affrontare diversi problemi, ma prima di dire che quel che sta facendo non basta varrà la pena di ricordare d’essere alla guida del governo più finanziato da NGEU. Varrà la pena valorizzare l’intenzione della Commissione europea di cofinanziare l’avvio dei lavori per il ponte sullo stretto di Messina. Che avrebbe detto Meloni, capo dell’opposizione, se quell’intenzione fosse stata manifestata per un ponte francese, di cui i francesi andavano parlando da un cinquantennio? Bhe: il ponte sarà nostro. Se sarà. Non ha molto senso dire all’interno che non si riuscirà a spendere i fondi europei e all’esterno che ce ne vogliono di più. Ed è ben vero che lo schizzare in alto dei prezzi energetici potrebbe essere l’occasione di un fondo comune perequativo, quasi assicurativo, nel medio periodo, per i prezzi delle materie prime strategiche, ma quel genere di fondi esistono nelle Unioni, non mai nelle Confederazioni. E Meloni sostiene la seconda formula.

Ci vuole del tempo, per adattarsi. Va bene. Ma usare quei toni e quei temi risentiti declassa l’Italia da Paese che partecipa alla definizione delle politiche europee a entità dedita al reclamo, per ciò stesso in una posizione e in un ruolo marginalizzati. Reclamare e risentirsi significa essere privi di visione, assumere una postura sindacale, che non promuove, ma sminuisce l’Italia. I pugni li batte chi non ha abbastanza testa.

La campagna elettorale (di quasi tutti) è stata impostata all’insegna di un Paese in recessione, da portare finalmente alla crescita. Ma era falso. Spudoratamente falso. Complice un mondo dell’informazione che prima sceglie lo schieramento e poi come dare la notizia. Crescevamo e cresciamo. Più di quanto immaginassimo. È falso che la destra sia arrivata al governo nel momento peggiore della storia d’Italia (che fa ridere, anche solo a dirsi), mentre c’è arrivata in piena crescita. Il che comporta la difficoltà del paragone, andando incontro a un forte rallentamento. Comprensibile, ma chi governa non ne caverà le gambe cercando scuse e colpevoli esterni.

Subito dopo le elezioni ricordammo che la destra vincente era larga e legittima maggioranza in Parlamento, ma minoranza nel Paese. Questo dato politico suggerisce la necessità di cucire, non di strappare. Il governo durerà quanto la legislatura, ma che la legislatura duri cinque anni dipende da come governerà. Le opposizioni sono groggy, ma i vincitori devono trovare il passo e le parole di chi costruisce qualche cosa, non dello sterile risentimento.

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All’Italia resta un decennio per tornare a 500mila nascite. Poi sarà troppo tardi


La trappola demografica. Se le nascite in Italia proseguissero il percorso di diminuzione con il ritmo osservato nel decennio scorso (a cui si è poi aggiunta l’incertezza della pandemia) ci troveremmo ad entrare nella seconda metà di questo secolo con rep

La trappola demografica. Se le nascite in Italia proseguissero il percorso di diminuzione con il ritmo osservato nel decennio scorso (a cui si è poi aggiunta l’incertezza della pandemia) ci troveremmo ad entrare nella seconda metà di questo secolo con reparti di maternità del tutto vuoti.

Se le nascite in Italia proseguissero il percorso di diminuzione con il ritmo osservato nel decennio scorso (a cui si è poi aggiunta l’incertezza della pandemia) ci troveremmo ad entrare nella seconda metà di questo secolo con reparti di maternità del tutto vuoti. Lo scenario di zero nati nel 2050 difficilmente verrà effettivamente osservato – le dinamiche reali sono più complesse di una semplice estrapolazione – i dati però ci dicono che alto (oltre il livello di guardia) è diventato il rischio di un processo di declino continuo della natalità.

E’ bene essere consapevoli che le nascite in Italia non sono solo a livello basso, ma anche posizionate su una scala mobile che le trascina ulteriormente in giù. Questa scala mobile è rappresentata dalla struttura per età della nostra popolazione, la quale, per conseguenza della denatalità passata, è in progressivo sbilanciamento a sfavore delle generazioni giovani-adulte (la fonte di vitalità di un paese). Più il tempo passa, più diventa difficile (e se continua così tra pochi anni anche impossibile) invertire la curva negativa delle nascite.

La questione non è più se riusciremo ad evitare il declino della popolazione, oramai gli squilibri strutturali interni (nel rapporto tra generazioni più anziane e quelle più giovani, a sfavore di queste ultime) sono tali che anche nel caso di portare il numero medio di figli per donna ai livelli degli altri paesi europei, a parità di flussi migratori, avremmo comunque un numero di abitanti in maggior riduzione. Si tratta quindi di capire, nei margini di manovra che ci sono rimasti, se riusciremo ad evitare che le nascite entrino negli ingranaggi di una trappola demografica che le condanna ad una irreversibile diminuzione.

Questo scenario è quello più disastroso, perché oltre a diminuire la popolazione (con corrispondenti crescenti difficoltà a garantire servizi e condizioni di benessere minimo nelle aree interne e montane, già oggi in fase di spopolamento), ci troveremmo in tutto il paese non solo con sempre più anziani ma anche sempre meno persone che entrano nella fase della vita in cui si contribuisce alla crescita economica e a rendere sostenibile la spesa pubblica. Un circuito vizioso di questo tipo verrebbe ulteriormente accentuato dal fatto che i pochi giovani decideranno sempre più di prendere in considerazione la scelta di sottrarsi alla stringente tenaglia di indebitamento pubblico e invecchiamento
demografico spostandosi in altri paesi. Allo stesso tempo diventerà sempre più difficile attrarre immigrazione di qualità dall’estero.

Che sia diventato elevato il rischio di uno scenario di questo tipo lo si desume in modo evidente dai dati delle ultime previsioni Istat. Nello scenario mediano, quello considerato più verosimile, le nascite non arrivano a riportarsi al livello da cui sono scese nel decennio precedente (erano oltre 550 mila nel 2010), ma si limitano a tornare lentamente ai livelli precedenti l’impatto della pandemia (attorno a 420 mila), per poi però iniziare un percorso di riduzione che le vincola sotto le 400 mila. Nello scenario peggiore nemmeno tale temporanea e debole ripresa ci sarebbe. Nel percorso, invece, più ottimistico tra quelli delineati dall’Istat, le nascite arriverebbero a posizionarsi sopra le 500 mila. Un obiettivo ancora possibile, quindi, ma solo se l’inversione inizia subito e viene sostenuta in modo solido.

Il declino irreversibile delle nascite è quindi lo scenario da mettere al centro di ogni strategia di sviluppo del paese nei prossimi decenni, per anticipare e prepararsi a gestirne le conseguenze e per valutare l’impegno che siamo disposti oggi a mettere per evitarlo. In questo secondo caso l’azione non può che essere urgente e posta come obiettivo prioritario. Fare qualcosa con manovre che provano a mettere qualche euro qua e là, per poi vedere l’effetto che fa, è inadeguato e inefficace per la situazione in cui ci siamo posti.

Serve un obiettivo chiaro da raggiungere, mettendo in campo tutte le risorse e la capacità di implementazione necessarie, ma anche favorendo un consenso condiviso su risultati attesi e desiderati.

Nel mondo contemporaneo avere figli non è sentito come un obbligo e non è dato per scontato averli anche quando li si desidera. E’ una scelta libera che ha bisogno di condizioni adatte per poter essere realizzata positivamente.

Non è una scelta solitaria: serve attorno una comunità che ne riconosca il valore mettendo in campo politiche solide ed efficaci, all’interno di un clima sociale positivo. Non è una scelta indipendente dalle altre: ha bisogno di inserirsi in un processo di realizzazione personale e di benessere molto più articolato che in passato. Questo comporta prima di tutto la necessità di poter essere integrata positivamente con altre scelte. Autonomia dalla famiglia di origine e realizzazione di una propria sono strettamente dipendenti dalle politiche abitative e dalle politiche attive del lavoro per i giovani. La scelta di avere figli e quella di lavorare, non rinunciando alla propria realizzazione professionale, devono non solo essere compatibili ma diventare leva positiva reciproca una dell’altra. Indispensabili sono, su questo versante, misure sia di conciliazione che di condivisione tra madri e padri.

Questo significa, più in concreto, che la natalità non potrà aumentare se continueremo ad avere il record di NEET (i giovani che non studiano e non lavorano), pari circa al 30% nella fascia 25-34 anni. Conseguenza delle fragilità di tutto il percorso di transizione scuola-lavoro che porta a posticipare in età sempre più tardiva l’arrivo del primo figlio (l’età media in cui si diventa genitori è la più alta in Europa).

La natalità, inoltre, non può che aumentare assieme all’occupazione femminile, entrambe tenute basse dalla carenza di strumenti e servizi che armonizzano impegno di lavoro e responsabilità familiari. Inoltre un secondo reddito, in presenza di conciliazione e condivisione, riduce il rischio di povertà e favorisce le condizioni economiche per avere un figlio in più.

Infine, la natalità aumenta se si rafforza anche la consistenza della popolazione in età riproduttiva, contributo che può arrivare dall’immigrazione. Ma solo una immigrazione che trova condizioni per essere inclusa e bene integrata nel sistema sociale e nei processi di sviluppo del paese contribuisce alla vitalità demografica, in caso contrario si adatta presto al ribasso ai comportamenti riproduttivi autoctoni.

Questo significa che per rispondere alle trasformazioni demografiche e alle esigenze di sviluppo del paese la quota che davvero conta è quella di arrivare a 500 mila nascite entro i prossimi dieci anni. Perché non solo ci aiuta a non condannarci ad una trappola demografica che genera squilibri irreversibili, ma anche perché può essere ottenuta solo combinando politiche familiari con condizioni che portano al rialzo anche occupazione giovanile, partecipazione femminile al mercato del lavoro, immigrazione di qualità (in grado di rinsaldare la forza lavoro nel breve periodo). Per arrivare a tale obiettivo serve tutto un paese che si muove nella stessa direzione.

Il Sole 24 Ore

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#NotiziePerLaScuola

Team 4 Peace - Lo sport come strumento per allenare alla pace. Concorso per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, per contrastare i fenomeni di odio e discriminazione razziale nell’ambito dello sport non agon…



Maria Laura Mantovani: "No a Microsoft e Google nelle scuole, seguiamo l'esempio della Francia"


Segnalo l'articolo di Maria Laura Mantovani, (ex senatrice e portavoce m5s):

agendadigitale.eu/sicurezza/pr…

Cito il passo secondo me più saliente:

> Possiamo da genitori pretendere per i nostri figli che vengano messi nelle condizioni di comprendere il mondo digitale contemporaneo e possano acquisire gli strumenti di libertà per condurre la vita o dobbiamo accontentarci del lavoretto socialmente utile deciso per loro da entità lontane che li sfrutterà come schiavi? Educhiamo i bambini all’umile lavoretto socialmente utile, affinché possano accettarlo anche da grandi? Oppure al contrario possiamo pretendere che si fornisca la comprensione della differenza tra essere dipendenti da una piattaforma informatica che ti guida ovvero stabilire come essa funziona e saperla programmare?

Maria Laura Mantovani è prima firmataria del disegno di legge UNIRE[1] di cui potete leggere anche su Friendica[2].

[1] parlamento18.openpolis.it/sing…
[2] poliverso.org/display/0477a01e…



Conoscere per crescere. Colloquio tra giganti di Leonardo Musci e Lucrezia Conti (con le voci di Andrea Cangini e Michele Gerace)


#orientare #connessoalletuepassioni #regionelazio #FSE+ Partire dal passato per scoprire il futuro. Non lasciarsi sfuggire l’opportunità di approfondire le inclinazioni personali, gli interessi e le skills nella scelta del proprio futuro formativo, profes

#orientare #connessoalletuepassioni #regionelazio #FSE+

Partire dal passato per scoprire il futuro. Non lasciarsi sfuggire l’opportunità di approfondire le inclinazioni personali, gli interessi e le skills nella scelta del proprio futuro formativo, professionale e lavorativo, è fondamentale per i giovani. “Conoscere per crescere” è il progetto ideato dalla Fondazione Luigi Einaudi di Roma per orientare gli studenti degli Istituti d’Istruzione Superiore Marconi di Civitavecchia e Dante Alighieri di Anagni nell’ambito dell’avviso pubblico della Regione Lazio “ORIENTARE” finanziato con il Programma Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) 2021- 2027.

youtube.com/embed/4G8OIZun-nI

Approfondisci il progetto “Conoscere per crescere”

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@Friendica Admins Venera.social and Libranet.de, the two most active #friendica instances in the world are currently offline

This is probably a problem with the Finnish server farm itself. Do you have any news?

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Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
Signor Amministratore ⁂
@Steffen K9 🐰 Thank you! However, it's really a strange coincidence: it was three instances residing on Hetzner's Finnish server farm that went offline.

Friendica Admins reshared this.

Unknown parent

friendica - Collegamento all'originale
utzer [Friendica]
@Steffen K9 🐰 ah, I assumed it is the same machine. Thanks

Friendica Admins reshared this.






#uncaffèconluigieinaudi – I dati attuali possono servire…


I dati attuali possono servire, se non di mezzo profetico, di ammaestramento per il prossimo avvenire da Corriere della Sera, 27 giugno 1911 L'articolo #uncaffèconluigieinaudi – I dati attuali possono servire… proviene da Fondazione Luigi Einaudi. https
I dati attuali possono servire, se non di mezzo profetico, di ammaestramento per il prossimo avvenire


da Corriere della Sera, 27 giugno 1911

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La sinistra dei pesci rossi - Contropiano

"Poi ci sono le elezioni e qui compare la recita. Più a sinistra che nella destra, che per sua natura in guerra e liberismo ci sguazza.

Invece la sinistra deve fare molta più commedia. Deve scoprirsi rivoluzionaria e trovare dei candidati che siano meno impresentabili dei suoi leader ufficiali. E poi deve naturalmente innalzare lo stendardo della lotta alla destra. Cosa che fa regolarmente da trent’anni, diventando sempre più di destra ad ogni appuntamento elettorale."

contropiano.org/news/politica-…




noyb win: Personalized Ads on Facebook, Instagram and WhatsApp declared illegal


vittoria noyb: Annunci personalizzati su Facebook, Instagram e WhatsApp dichiarati illegali L'EDPB ha deciso che tre Meta App (Facebook, Instagram e WhatsApp) non avevano una base giuridica per trattare i dati degli utenti dal maggio 2018. L'escamotage legale di Meta è stato respinto. meta logos with


noyb.eu/en/noyb-win-personaliz…

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#NotiziePerLaScuola

Bando Progetto New Design 2022/2023: XIII edizione del concorso rivolto agli studenti del III, IV e V anno di tutti i Licei artistici statali e paritari.

Info ▶️ miur.gov.



Il liberismo atlantista di Meloni, 'sovranista' solo in campagna elettorale - Kulturjam

"Giorgia Meloni è stata conservatrice solo nelle campagne elettorali, una volta salita al timone del paese, si è accodata al carrozzone del liberismo atlantista. Quando cadrà un posto per lei nel rotary di Renzi e Calenda è già pronto."

kulturjam.it/politica-e-attual…



AI Act: EU governments open door for biometric mass surveillance in public spaces


Today the ministers of the 27 Member States agreed on a general approach (i.e. a common position) on the future AI Act – the EU law that will regulate artificial intelligence …

Today the ministers of the 27 Member States agreed on a general approach (i.e. a common position) on the future AI Act – the EU law that will regulate artificial intelligence technology and, crucially, the use of it for biometric mass surveillance. The general approach, which will be the Council’s negotiation mandate for trilogues with the European Parliament, is extremely weak when it comes to the use of AI for mass surveillance purposes, criticises Member of the European Parliament Patrick Breyer (Pirate Party, Greens/EFA group):

“The position adopted today would enable a dystopian future of biometric mass surveillance in Europe, potentially exposing everybody to constant identification, monitoring their behaviour and analysing their emotions in public spaces. It would justify the permanent and ubiquitious deployment of face surveillance to look for the thousands of ‚victims‘, ‚threats‘ and suspects of ‚serious crime‘ that are wanted at any time. We must not normalise a culture of suspicion and side with authoritarian regimes which use AI for repression of civil society, for social scoring, human rights violations, and total surveillance.

With error rates (false positives) of up to 99%, ineffective facial surveillance technology bares no resemblance to the targeted search that governments are trying to present it as. There is not a single example of real-time biometric surveillance preventing a terrorist attack, finding ‘missing children’ or such like.

We must stand up against biometric mass surveillance in our public spaces because these technologies wrongfully report large numbers of innocent citizens, systematically discriminate against under-represented groups and have a chilling effect on a free and diverse society. People who constantly feel watched and under surveillance cannot freely and courageously stand up for their rights and for a just society.

Legislation allowing for indiscriminate mass surveillance has consistently been annulled by the courts due to their incompatibility with fundamental rights. We must stand up for a society of trust and rights, not one of suspicion and division. Mass surveillance has no place in our society, and we will fight for a ban in the EU Parliament!“

The negotiations are heated in the parliament, where a center-left majority supports an ambitious ban on biometric mass surveillance covering both public and private spaces, both ‘in real time’ and ‘ex post’ recognition, extending to emotion recognition and crowd control.

The public opinion does not support the weak approach adopted today by the Council (cf. a YouGov representative survey 10 EU countries, March 2021).


patrick-breyer.de/en/ai-act-eu…

Sabrina Web 📎 reshared this.



I ministri dell’UE hanno approvato un approccio condiviso all’AI Act durante la riunione del Consiglio Telecomunicazioni di martedì (6 dicembre). L’AI Act è una proposta legislativa di punta per regolamentare la tecnologia dell’intelligenza artificiale in base alla quantità di danni...


Schlein e il decesso del Pd... - Contropiano

"Oggi li chiamano liberal-radical-progressisti per far dimenticare che il Pd della macelleria sociale è il loro partito, è quello che hanno finora sostento e votato. La candidata parla di diseguaglianze, clima e precarietà, ma gli ultimi della terra non vanno a sentirla, eppure sono ad un passo dal luogo dell’evento."

contropiano.org/interventi/202…



Cosa sono questi “Twitter Files”? Di @violastefanello su @ilpost


COSA SONO QUESTI “TWITTER FILES "?

Segnaliamo a tutta la comunità di !Giornalismo e disordine informativo questo articolo de #IlPost, a firma di @Viola Stefanello 👩‍💻

Un noto giornalista americano ha pubblicato alcune mail – forse fornite da Elon Musk – su come fu presa una delle più controverse decisioni di moderazione nella storia della piattaforma

CONTINUA QUI




#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

🔸 #Scuola, iscrizioni per l’anno scolastico 2023/2024 dal 9 al 30 gennaio 2023
🔸 Varato il decreto ministeriale: 500 milioni agli ITS.



La fotografia di Yangkun Shi


Il lavoro fotografico del fotografo cinese Yangkun Shi è incentrato sul rapporto tra il singolo e la sua libertà personale, con l’ambiente e la comunità sociale.
La “nuova generazione” cinese ha vissuto un rapido sviluppo e sconvolgimenti politici. Il lavoro fotografico di Yangkun Shi rappresenta visivamente uno scorcio delle ambizioni e delle problematiche dei giovani cinesi. Una fotografia che unisce documentalismo e ricerca personale, concentrandosi su tematiche inerenti la relazione del singolo nei confronti della società.
fotografiaartistica.it/la-foto…


Il 6 dicembre alle ore 15.00, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministro Giuseppe Valditara presenterà il Piano per l’edilizia scolastica.

Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.



tumblr.com/levysoft/6835436325…


ILO. Nelle economie capitaliste crollano i salari. In Italia peggio di tutti - Contropiano

"Il rapporto mostra che l’impatto dell’inflazione sul costo della vita è maggiore per i lavoratori a basso reddito. Questo gruppo di lavoratori utilizza la maggior parte del reddito disponibile in beni e servizi essenziali, che in genere subiscono aumenti di prezzo maggiori rispetto ai beni non essenziali."

contropiano.org/news/news-econ…

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Promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana


Ecco la seconda traduzione dalla newsletter di #RecuperarLaCiudad (Riprendersi la città)

Qui sotto trovate la traduzione parziale della newsletter del 25 novembre 2022 intitolata:
Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana

A partire da uno studio sulle caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche, l’articolo presenta alcune delle misure di pianificazione urbana necessarie a garantire un uso comodo e sicuro della #bicicletta in città.

Il testo completo dell’articolo si può scaricare da qui:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…

Buona lettura e... pedalate piano 😀

Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana

"Se lo costruisci, allora verranno", dice una voce nel film "Field of Dreams" (1989) a Kevin Costner. Questa regola si applica spesso al settore della mobilità: quando si costruisce un'infrastruttura, compaiono i suoi utenti. Questo fenomeno è noto come domanda indotta (l'offerta di un bene ne aumenta il consumo).
La domanda indotta spiega, tra l'altro, come l'aumento delle infrastrutture automobilistiche sia una misura inutile per ridurre la congestione, che anzi aumenta. La domanda indotta può essere utilizzata per promuovere la mobilità sostenibile? Per rispondere a questa domanda, nel 2008 John Pucher e Ralph Buehler hanno condotto un’ analisi bibliografica presso la Rutgers University, esaminando le caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche.
Spoiler: può funzionare e funziona benissimo.

Uso massiccio della bicicletta

I tre Paesi presi in esame erano, al momento dello studio, i tre Paesi europei con i più alti livelli di mobilità ciclistica. Gli spostamenti giornalieri in bicicletta (con distanze medie massime di 2,5 km nei Paesi Bassi, 1,6 km in Danimarca e 0,9 km in Germania), queti paesi sono anche quelli con la più alta percentuale di spostamenti effettuati pedalando (27% nei Paesi Bassi, 18% in Danimarca e 10% in Germania).
Tuttavia, non è sempre stato così. Tra il 1950 e il 1975 il numero di spostamenti in bicicletta in tutti e tre i Paesi è diminuito dal 50-85% degli spostamenti a solo il 14-35%, un periodo che coincide con la promozione dell'uso dell'automobile da parte di tutti e tre gli Stati, aumentando la capacità delle strade e aumentando l'offerta di parcheggi. Se le costruisci, allora verranno. I governi si sono resi conto dell'errore e hanno cercato di correggere le tendenze.
A metà degli anni '70 le politiche di mobilità sono cambiate, concentrandosi sui pedoni, la bicicletta e il trasporto pubblico. La maggior parte delle città ha migliorato le infrastrutture ciclabili, ha introdotto restrizioni all'uso dell'auto e ne ha reso più costoso l'utilizzo. Tra il 1975 e il 1995, l'uso della bicicletta ha raggiunto il 20-43% di tutti gli spostamenti in tutti e tre i Paesi. Il caso di Berlino è particolarmente impressionante, con un aumento del 275% degli spostamenti in bicicletta tra il 1975 e il 2001. [...]

Qui il testo completo dell’articolo:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…
@Informa Pirata @Marcos Martínez @Rivoluzione mobilità urbana🚶🚲🚋

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Neurotecnologie, transumanesimo e privacy mentale


Musk torna a parlare di Neuralink: iniziano le sperimentazioni umane. Ma non è l'unico. La ricerca nelle neurotecnologie promette una rivoluzione transumana. Utopia o distopia?

Elon Musk torna a parlare di Neuralink, azienda di ricerca impegnata nello sviluppo di soluzioni ingegneristiche in grado di interfacciarsi con il cervello e aiutare persone invalide a riacquistare funzioni motorie e audio-visive. Dice che nell’arco di sei mesi inizieranno finalmente le sperimentazioni umane.

La tecnologia sviluppata da Neuralink (Link) in gergo viene chiamata brain-computer interface (interfaccia cervello-computer) e promette letteralmente miracoli, come si può leggere dal sito web:

We are designing the Link to connect to thousands of neurons in the brain, so that it may one day be able to record the activity of these neurons, process these signals in real time, and translate intended movements directly into the control of an external device. […] As users think about moving their arms or hands, we would decode those intentions, which would be sent over Bluetooth to the user’s computer.


Per ora si vola bassi, per modo di dire. Il chip di Neuralink potrebbe infatti consentire a persone quadriplegiche di utilizzare un computer e relativi dispositivi con il pensiero, senza bisogno di apparecchiature esterne. Ammetto che se potessi scrivere col pensiero, aiuterebbe molto anche me.

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Non è però Elon Musk l’unico impegnato nella ricerca nel campo delle neurotecnologie. In tutto il mondo stanno nascendo start-up che hanno come obiettivo quello di sviluppare e commercializzare prodotti consumer (quindi non dispositivi medici) pronti a interfacciarsi con il cervello umano.

Lo ammetto — da appassionato di sci-fi e cyberpunk (da non confondere con cypherpunk) non posso che cedere di fronte al fascino delle neurotecnologie e all’idea di poter assaporare un mondo transumano, in cui la tecnologia si unisce all’essere umano per superare limiti naturali biologici e migliorare le nostre capacità fisiche e cognitive — come in Deus Ex o Ghost in the Shell.

Mi rendo conto però che un mondo del genere sarebbe probabilmente più distopico che utopico: ci sono infiniti modi in cui tecnologie del genere potrebbero essere usate contro le persone e non per le persone.

Ad esempio, i chip potrebbero avere vulnerabilità o back-door accessibili da attori malevoli, come criminali o governi. Il risultato potrebbe essere dei peggiori, come il controllo da remoto della mente e del corpo delle persone, con tutte le conseguenze socio-politiche del caso —come racconta questo bel cortometraggio:

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Gruppo Linux Como: Cos'è il Fediverso - Domani 1 Dicembre ore 20:30


In videoconferenza (rispettosa: Jitsi meet su istanza propria)


Serata del 1 dicembre: il Fediverso


Visti gli argomenti di cronaca tecnologica delle ultime settimane :D per
la prossima serata del giovedì 1 dicembre pensavamo di proporre il tema
“il Fediverso” (ovvero i social network federati, ovvero ciò di cui fa
parte Mastodon).

Il piano è:

- 20:30 ritrovo alle 20:30 su https://meet.gl-como.it/GL-Como per
convenevoli e consueto cazzeggio
- 21:00 breve presentazione di cos'è il Fediverso
- 21:15 circa, scambio di esperienze, domande, risposte, consigli eccetera
eccetera.

Come l'altra volta, partecipando si autorizza la registrazione della
call, a partire dalle 21:00 e la sua eventuale pubblicazione.




Fr.#17 / Informazione e disinformazione (2+2=5)


Nel frammento di oggi: niente più censura covid su Twitter / Google continua nella direzione opposta / Meme e citazione del giorno.

Twitter fa un passo indietro sulla “disinformazione covid”


Allo stesso tempo, Twitter ci informa che dal 23 novembre 2022 non sono più in vigore le politiche contro la “disinformazione” sul covid. Quali erano queste politiche? Beh, ad esempio:

“Statements which are intended to influence others to violate recommended COVID-19 related guidance from global or local health authorities to decrease someone’s likelihood of exposure to COVID-19, such as: “social distancing is not effective,” or “now that it’s summertime, you don’t need a mask anymore, so don’t wear your mask!”


Difficile pensare che una tale censura possa essere ragionevole, considerando quanto sono cambiate le raccomandazioni governative negli ultimi due anni e quanto queste fossero differenti anche a seconda dello stato. Inoltre, sappiamo tutti ormai che erano proprio alcune (molte) indicazioni ufficiali ad essere totalmente infondate. Un esempio:

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Contestare raccomandazioni ufficiali palesemente infondate è disinformazione? Secondo queste politiche, sì. Ma vediamo un altro esempio di politica anti-disinformazione:

Description of harmful treatments or preventative measures which are known to be ineffective or are being shared out of context to mislead people, such as “drinking bleach and ingesting colloidal silver will cure COVID-19.”

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Anche qui il problema è che tutte le (dis)informazioni sono uguali, ma alcune sono più uguali di altre. Ecco qui un esempio di chiara disinformazione che ha certamente messo a rischio la salute di milioni di persone, pensando di essere immuni solo per avere in tasca un QR code:

238295

Qualcuno ha censurato Draghi o Sileri? Nah. Perché il punto è proprio questo: la lotta alla disinformazione è lotta alle fonti d’informazione non autorevoli. Non c’è in gioco la “verità” ma il rispetto dell’autorità e il controllo delle informazioni — a prescindere dalla loro veridicità.

Il Regolamento Europeo chiamato Digital Services Act, da poco entrato in vigore, lo dimostra: tra le misure contro i contenuti illegali c’è infatti il potenziamento della visibilità delle “fonti ufficiali” online e l’oscuramento di fonti non ufficiali.

Google investe nei fact-checker


In direzione completamente opposta, il 29 novembre Google ha annunciato l’inizio di un nuovo programma per affrontare la “disinformazione” online. In partnership con YouTube, lo European University Institute e la Calouste Gulbenkian Foundation organizzeranno un gruppo di lavoro che coinvolgerà più di 900 persone rappresentative di diversi settori: politica, ONG, media, accademia, settore tecnologico. Insieme, cercheranno di trovare nuovi modi per combattere proattivamente la disinformazione online.

Oltre a questa iniziativa, doneranno 13 milioni di dollari all’ International Fact-Checking Network (IFCN) per supportare le 135 agenzie di “fact-checking” in tutto il mondo.

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È davvero difficile pensare che un progetto del genere possa portare a qualcosa di buono, considerando che da poco Google ha avviato una partnership con le Nazioni Unite per censurare i risultati di ricerca non allineati con la “scienza ufficiale”: "We own the science, and we think that the world should know it, and the platforms themselves also do.”

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Ci stiamo pericolosamente avvicinando a quel momento in cui chi oserà sostenere che 2+2=4, contro le indicazioni dell’autorità, sarà identificato e censurato come un pericoloso sovversivo.

Meme del giorno


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Citazione del giorno

“One of the strangest phenomena of our time, and one that will probably be a matter of astonishment to our descendants, is the doctrine which is founded upon this triple hypothesis: the radical passiveness of mankind,— the omnipotence of the law,—the infallibility of the legislator: this is the sacred symbol of the party that proclaims itself exclusively democratic.”

Frédéric Bastiat

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4 days ago · 4 likes · 1 comment · Matte | mrk4m1

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Il Fediverso


Sono circa due settimane che ho iniziato qui su Friendica. Abbandonati i social "tradizionali" cercavo qualcosa che mi potesse dare un pò di più. Qui l'ho trovato. I primi giorni è stato difficoltoso capire come funzionasse; poichè mi piace cercare di capire al meglio, ho iniziato a seguire chi ne sapeva più di me. Piano piano, attraverso quanto scritto da altri e andando a sperimentare le varie opzioni, sono riuscito ad apprendere qualcosa (non tutto). Una cosa che mi premeva era capire come collegare il mio account Mastodon con Friendica. Dopo varie ricerche (senza esito, ma forse per mia colpa) ho avuto la felice intuizione di aggiungere su Mastodon il mio account Friendica come amico (ci sono arrivato ricordando il fatto che sono tutte istanze federate che possono comunicare tra loro). Et voilà. Molti di voi penseranno che ho scoperto l'acqua calda, ma da boomer non è poca cosa. Devo ringraziare innanzitutto @LeAlternative , che mi han fatto scoprire "le alternative"; @Informa Pirata per le delucidazioni sul poliverso in genere. E comunque al momento il fediverso mi ha permesso di vivere i social in modo più sano

in reply to emiliomillepiani

@emiliomillepiani premesso che la funzione "silenzia" è una risorsa fondamentale per la cura e l'igiene della vita social, spero che il problema non sia dovuto alla timeline dell'istanza Poliverso... 😅


Un esempio da seguire




San Benedetto del Tronto, il comune sbarca sul #fediverso con una propria istanza #Pleroma! @cittasbt


SAN BENEDETTO DEL TRONTO, IL COMUNE SBARCA SUL #FEDIVERSO!

!Che succede nel Fediverso?

Nuovi spazi per la comunicazione on line si aprono per il Comune di San Benedetto del Tronto che è entrato a far parte del Fediverso con l'account @Città di San Benedetto del Tronto basato su una istanza Pleroma.

Ci auguriamo che anche altri enti locali seguano l'esempio del comune marchigiano!