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Sustainalytics – Il caso Verra e il mercato delle compensazioni volontarie in Asia


Sustainalytics – Il caso Verra e il mercato delle compensazioni volontarie in Asia incendi indonesia compensazioni carbonio
Una panoramica sul mondo delle compensazioni del carbonio in Asia per problematizzare l'impatto dei mercati delle emissioni nei paesi del sud globale. Una nuova puntata di Sustainalytics, la rubrica dedicata all'informazione su emergenza climatica, ambiente ed energia nel continente asiatico

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A proposito del disastro di #Libero e #Virgilio, ricordiamo a tutti coloro che usano quel provider per attività lavorativa che...

COSA È UNA VIOLAZIONE DEI DATI PERSONALI (DATA BREACH)?
Una violazione di sicurezza che comporta - accidentalmente o in modo illecito - la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati. 
Una violazione dei dati personali può compromettere la riservatezza, l’integrità o la disponibilità di dati personali. 

Alcuni possibili esempi: 
- l’accesso o l’acquisizione dei dati da parte di terzi non autorizzati;
- il furto o la perdita di dispositivi informatici contenenti dati personali;
- la deliberata alterazione di dati personali;
- l’impossibilità di accedere ai dati per cause accidentali o per attacchi esterni, virus, malware, ecc.; 
- la perdita o la distruzione di dati personali a causa di incidenti, eventi avversi, incendi o altre calamità;
- la divulgazione non autorizzata dei dati personali.

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Segnalo che l’INDISPONIBILITÀ dei dati qualifica un data breach e quindi deve essere notificato al Garante.

Chi lo deve fare?

Libero deve farlo di sicuro,

Ma anche la gran parte delle AZIENDE che usano libero come mailbox.

garanteprivacy.it/regolamentou…
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Chiesa: dagli altari alle barricate


Turba molto, a dire il vero, assistere, sia pure da lontano e con grande rispetto al vero e proprio verminaio scatenato da alcuni Monsignori e Cardinali, ma anche dall’ex Papa Joseph Ratzinger, che, per diminuire la confusione, fa pubblicare postumo un suo libro, pare molto polemico. Intanto turba anche per la tempistica. La morte di […]

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Dopo due anni di pandemia, il 2022 doveva essere un anno liberatorio. E invece è arrivata, imprevedibile, la tempesta. L’invasione russa dell’Ucraina ha lasciato tutta la comunità internazionale attonita.


Regno unito: nella consultazione pubblica sulle misure legislative per migliorare la risposta delle forze dell'ordine alla criminalità grave e organizzata, si parla di vietare la crittografia su alcuni dispositivi

Sofisticati dispositivi di comunicazione crittografati
Sofisticati dispositivi di comunicazione crittografati sono stati ampiamente utilizzati dai criminali per facilitare la criminalità organizzata. Stiamo prendendo di mira i dispositivi modificati e su misura che consentono l'accesso a piattaforme, simili a Encro Chat, in cui il software/hardware è stato sviluppato per rendere anonimi i suoi utenti e le loro comunicazioni e la sua base di utenti è considerata quasi certamente criminale. Sotto l'Opzione 1, dove verranno specificati gli articoli, prenderemo di mira coloro che forniscono, modificano e possiedono questi dispositivi su misura; le disposizioni non si applicheranno ai telefoni cellulari disponibili in commercio né alle app di messaggistica crittografate disponibili su di essi. I reati proposti cercheranno di affrontare coloro che forniscono e sfruttano questi dispositivi per compiere reati gravi e cercheranno di ridurre la fornitura di questi dispositivi a criminali gravi.

Ecco il documento pubblicato dal Gruppo di Pubblica Sicurezza dell'Home Office (il Ministero dell'Interno inglese)



Olaf Scholz annuncia l’invio di carri armati Leopard all’Ucraina. Mosca attacca: “decisione assurda”. Ma dietro la svolta ci sarebbe un accordo con Washington. Alla fine, il governo tedesco invierà i suoi carri armati Leopard 2 in Ucraina.


In questo periodo di conflitti e tensioni internazionali, quale spazio occupa la Diplomazia? Come stanno cambiando gli equilibri politici ed economici? Per chi aspira a una carriera internazionale è importante saper analizzare il mondo che ci circond…


Riservisti anche per il cyber. Le ragioni secondo l’avv. Mele


“La possibilità di dotarsi di una propria capacità cyber, sia offensiva che difensiva” rappresenta uno degli “elementi imprescindibili atti a garantire l’efficacia d’impiego delle Forze armate”, ha spiegato oggi Guido Crosetto, ministro della Difesa, illu

“La possibilità di dotarsi di una propria capacità cyber, sia offensiva che difensiva” rappresenta uno degli “elementi imprescindibili atti a garantire l’efficacia d’impiego delle Forze armate”, ha spiegato oggi Guido Crosetto, ministro della Difesa, illustrando le linee programmatiche del suo dicastero nel corso dell’audizione con le commissioni riunite Difesa della Camera e Affari esteri e Difesa del Senato. Il ministro, ha indicato tra le linee di azione da seguite la revisione dello strumento della riserva.

“Negli ultimi 20 anni la Riserva Selezionata ha arricchito i nostri contingenti con professionalità specifiche quanto mai necessarie anche negli scenari moderni”, ha spiegato con riferimento ad analisti, esperti di informatica ed elettronica e alcune figure nel campo ingegneristico. “Questo strumento va ora integrato, per numero e qualità, con una ulteriore aliquota di ‘completamento’ da alimentare sia con il personale che lascia il servizio attivo dopo una ferma prefissata sia, se necessario, con personale privo di pregresse esperienze militari”, ha aggiunto.

“Le parole del ministro Crosetto sono importanti e rappresentano una svolta”, commenta l’avvocato Stefano Mele, partner e responsabile del dipartimento cybersecurity law dello Studio legale Gianni & Origoni. “Anche alla luce dei recenti sviluppi geopolitici con la guerra in Ucraina, è cruciale creare una ‘Civilian Cyber Force’ nel ministero della Difesa con una riserva da chiamare in casi di esigenze specifiche o di crisi di natura cibernetica non gestibili dalle aliquote già in forza. In questo contesto, assume un’importanza decisiva la cooperazione civile-militare anche per il settore cyber”, aggiunge.

L’avvocato avanza poi un’altra proposta: una modifica alla normativa vigente per “creare uno specifico ruolo Interforze in ambito cyber (con l’indicazione di peculiari specialità operative, tecniche, gestionali e legali), al fine di essere competitivi nelle assunzioni e soprattutto nel mantenimento nella forza armata delle risorse arruolate e formate. Garantire, di conseguenza, tutto il percorso di carriera anche agli ufficiali che vogliano specializzarsi e restare nel ruolo cyber”.

In relazione all’introduzione nel nostro ordinamento delle misure di intelligence di contrasto in ambito cibernetico, invece, l’avvocato Mele individua un ulteriore miglioramento possibile: “Creare un assetto altamente specializzato formato da operatori intelligence e militari qualificati nelle operazioni cibernetiche, il quale lavori fianco a fianco quotidianamente per creare i presupposti operativi utili al presidente del Consiglio dei ministri per sfruttare, in caso di necessità, l’opzione della reazione legittima nel ciberspazio ad un attacco subìto”, conclude.


formiche.net/2023/01/crosetto-…



Ghiotta Occasione


Fa piacere sentir dire, dalla presidente del Consiglio, che gli aiuti di Stato determinano una <<distorsione del mercato interno>>. Fa piacere perché eravamo abituati a sentir parlare di nazionalizzazioni e interventi pubblici a sostegno, né la cosa si li

Fa piacere sentir dire, dalla presidente del Consiglio, che gli aiuti di Stato determinano una <<distorsione del mercato interno>>. Fa piacere perché eravamo abituati a sentir parlare di nazionalizzazioni e interventi pubblici a sostegno, né la cosa si limitava a una sola persona o a una sola forza politica. In occasioni diverse lo hanno detto un po’ tutti e durante la pandemia è diventato costume generale. Però, effettivamente, è distorsivo. La cosa è tanto più rilevante in quanto investe, dopo l’annuncio tedesco di un programma di “aiuti” per 200 miliardi, i rapporti fra Paesi dell’Unione europea. Chi può spendere avvantaggia i propri operatori economici, chi non può li vedrà penalizzati. È così che stanno le cose? Sì e no.

Sono le regole europee a proibire gli aiuti di Stato, ovvero dei soldi dei contribuenti usati per sostenere questa o quella impresa. È uno di quei “vincoli” che sembravano tanto detestabili e, invece, servono ad evitare distorsioni. Perché con i soldi propri un Paese non può farci quel che vuole? Perché si trova in un mercato comune e se aiuta imprese altrimenti non concorrenziali danneggia sia i concorrenti che l’intero mercato. Tale (giusto) principio era stato vivacemente contestato dall’intero partito unico della spesa pubblica italiana, ma con un vantaggio per chi stava all’opposizione: mentre i governanti devono pur sempre fare i conti con la cassa, gli oppositori reclamavano la protezione per qualsiasi cosa, anche la più bollita.

Quella regola europea è stata sospesa (non cancellata) durante la pandemia, perché non esistevano (sono stati approntati dopo) strumenti comuni e le chiusure rischiavano di far fallire imprese altrimenti sane e competitive. Si è autorizzata, insomma, la terapia intensiva economica. Con l’obiettivo di uscirne al più presto, come da quella sanitaria. Sul limitare della sospensione i tedeschi hanno annunciato il loro piano. Se lo possono permettere perché prima della pandemia i loro conti erano in ordine, il loro debito nei parametri, al contrario della Francia, che naviga attorno al 100% in rapporto al prodotto interno lordo, o dell’Italia, che da tempo si trova oltre l’ultima boa di sicurezza. Una consistente parte di quei debiti sono stati accumulati per proteggere questa o quella impresa o rendita nazionali. Ora si deve impedirlo ai tedeschi?

La Germania è nei guai. Il colpo della rinuncia al gas russo è ben più forte che da noi, la loro ripresa ben più lenta (anche se noi siamo ancora 3 punti percentuali di pil sotto al 2008, ma siamo stati più reattivi rispetto al 2020), hanno un nuovo governo disorientato, devono fare i conti con la modifica della strategia ad Est e con una Francia che non rinnega l’asse portante dell’Ue, ma guarda anche altrove. Per noi italiani c’è un ulteriore dettaglio: una parte consistente del nostro sistema produttivo lavora in sinergia con quello tedesco, sicché è come se mettessero 200 miliardi per sostenere i nostri committenti. Non una brutta notizia.

La cosa va valutata sotto un altro profilo, offrendo un’occasione preziosa al governo italiano. Gli aiuti di Stato nuocciono a chi li riceve. Nell’immediato possono essere salvifici, ma finiscono con il disincentivare qualità e innovazione. Avete presente la Duna o l’Arna? Intestate quella roba agli aiuti di Stato. Gli aiuti, inoltre, sono una droga che dà assuefazione e tolleranza: non si riesce a smettere e ne serve sempre di più. Senza contare che quegli aiuti scatenano le pressioni politiche e sindacali, cui i governi faticano a resistere.

Eppure gli Usa lo stanno facendo, creando una distorsione interna (e ci riguarda poco), ma anche esterna, rispetto all’intero mercato europeo. Ed ecco l’occasione, che consente al governo Meloni di vestire panni europeisti nuovi di zecca: che sia una risposta Ue, non nazionale. Il che comporta delegare e garantire. (Ricordando che c’è sempre da ratificare la riforma del Mes e che rinviare non allevia il dolore per chi ne disse falsi e spropositi, ma lo aumenta).

La Ragione

L'articolo Ghiotta Occasione proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Nordio e Meloni, simul stabunt simul cadent


Carlo Nordio non è più, solo, un ministro del governo. È ormai diventato la cartina di tornasole della capacità riformista e della caratura liberale di Giorgia Meloni. La prova del nove della sua aritmetica politica e culturale. Difendere e realizzare le

Carlo Nordio non è più, solo, un ministro del governo. È ormai diventato la cartina di tornasole della capacità riformista e della caratura liberale di Giorgia Meloni. La prova del nove della sua aritmetica politica e culturale. Difendere e realizzare le idee di Nordio in materia di Giustizia per Giorgia Meloni è, dunque, una questione vitale: ne va della propria credibilità.

Non è chiaro se lo abbia scelto più per le sue idee o più per la sua autorevolezza. Sicuramente ha usato la sua autorevolezza per impedire che Forza Italia occupasse ancora una volta il ministero della Giustizia ad uso del Cavaliere e che Matteo Salvini ci mandasse Giulia Bongiorno, su cui la premier, così come buona parte degli eletti leghisti, ha serie riserve. Nordio era il più conosciuto, il più stimato, il più autorevole tra i possibili candidati alla funzione di Guardasigilli. E ciò ha consentito a Giorgia Meloni di imporne il nome agli alleati.

Ma non meno note dell’uomo erano le idee che professava. Anni di editoriali, di interviste e di partecipazioni televisive hanno fatto di Carlo Nordio il più riconoscibile e riconosciuto alfiere dei principi garantisti e liberali applicati al sistema giudiziario. Una scelta caratterizzante e innovativa per Giorgia Meloni, il cui partito è da sempre attraversato da un certo populismo giudiziario ammantato da logica securitaria. Una scelta inattesa e coraggiosa, dunque. Anche perché l’impressione è che, semmai le contingenze politiche dovessero imporglielo, difficilmente Giorgia Meloni potrà riuscire a soffocare l’impeto riformista del proprio ministro. Il motivo è semplice: alla verde età di 75 anni, Carlo Nordio non si preoccupa tanto della cronaca quanto della Storia. È questa la sua passione, questa è la sua ambizione. Nordio è un intellettuale che ambisce ad essere ricordato per le proprie idee e per la propria coerenza nel difenderle. Quando parla in un’aula del Parlamento, si capisce che pensa a quel che di lui resterà nero su bianco nei resoconti parlamentari. Un atteggiamento poco “politico”, forse. Ma è l’unico atteggiamento possibile volendo sperare in una sistematica correzione del nostro sistema giudiziario coerente con i principi dello Stato di diritto.

Giorgia Meloni lo ha fortemente voluto, con altrettanta forza dovrà difenderne l’azione.

Formiche

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Magistratura e separazione delle carriere, il dibattito – lanazione.it


Tanti ieri hanno affollato l’ex chiesino San Giovanni per la presentazione del libro sulla separazione delle carriere ‘Non diamoci del tu’ dell’avvocato e presidente della Fondazione Luigi Einaudi, Giuseppe Benedetto. Presente anche una nutrita rappresent

Tanti ieri hanno affollato l’ex chiesino San Giovanni per la presentazione del libro sulla separazione delle carriere ‘Non diamoci del tu’ dell’avvocato e presidente della Fondazione Luigi Einaudi, Giuseppe Benedetto. Presente anche una nutrita rappresentanza del corpo forense di Prato con in prima fila la Camera Penale. Sul palco, nell’incontro organizzato dal laboratorio politico di area liberale, riformista ed europeista, Prato Riparte, accanto a Giuseppe Benedetto c’erano Andrea Cangini (foto), già direttore di QN e del Resto del Carlino ed eletto senatore nel 2018; Benedetta Frucci consigliere politico presso il Gruppo parlamentare di Italia Viva al Senato specializzata in Diritto pubblico-parlamentare; e Marco Mariani, professore universitario e autore di numerose pubblicazioni. Il tema della separazione delle carriere in magistratura è particolarmente attuale. Il libro di Giuseppe Benedetto riporta la prefazione di Carlo Nordio, attuale Ministro della Giustizia, che proprio nella sua nuova veste sta iniziando probabilmente un percorso che porterà la magistratura in quel solco indicato da Giuseppe Benedetto nel ‘Non diamoci del tu’ fra giudici, pubblici ministeri e imputati.

lanazione.it

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Etiopia, Appello e Giustizia in Tutela dei Diritti Umani in Tigray – Lettera Aperta


Lettera aperta ai membri del gruppo di alto livello dell’UA – Unione Africana SE Uhuru Muigai Kenyatta CGH. SE Capo Olusegun Obasanjo GCFR. SE Dott.…

Lettera aperta ai membri del gruppo di alto livello dell’UA – Unione Africana

  • SE Uhuru Muigai Kenyatta CGH.
  • SE Capo Olusegun Obasanjo GCFR.
  • SE Dott. Phumzile Mlambo-Ngcuka.
  • Gentili membri del gruppo di alto livello dell’UA,

Scrivo questa lettera per aggiungere la mia voce a coloro che hanno già espresso preoccupazione per la continua violazione dei diritti umani nel Tigray. Queste violazioni includono continue esecuzioni sommarie di civili, rapimento di giovani tigrini, saccheggio e distruzione di proprietà, deliberata continuazione metodica dell’assedio in varie forme e la lenta attuazione dell’Accordo di cessazione permanente delle ostilità (CoHA) firmato a Pretoria il 02 novembre 2022

Invio in copia questa lettera ad altri funzionari competenti.

Come altri, apprezzo molto il vostro continuo impegno per portare la pace nel territorio. Tuttavia, il vostro continuo silenzio di fronte alle apparenti violazioni dell’accordo, comprese le segnalazioni di uccisioni, la continua presenza delle forze amhara ed eritree e quella che sembra essere un’ostruzione sistematica dell’accesso umanitario, rischia di creare confusione riguardo alla vostra precisa posizione. È offensivo leggere la recente dichiarazione di SE Olusegun Obasanjo sul Financial Times secondo cui le forze eritree si sono ritirate al confine eritreo, mentre stanno ancora commettendo vaste atrocità in molte città del Tigray.

Sono passati quasi tre mesi da quando il governo dell’Etiopia e il Tigray People’s Liberation Front (TPLF) hanno firmato il CoHA (l'”accordo di Pretoria”) e le sue dichiarazioni aggiuntive di Nairobi, che insieme formano un accordo per porre fine alla guerra dell’Etiopia contro il Tigray. Le principali promesse contenute nell’accordo sono le seguenti:

  • Disarmo delle forze tigrine (TDF);
  • Ritiro simultaneo delle forze di difesa nazionale non etiopi dal Tigray;
  • Provvedimento alla sicurezza generale e alla protezione dei civili;
  • Accesso umanitario senza ostacoli, compresa la facilitazione del ritorno e della reintegrazione degli sfollati interni (IDP) e dei rifugiati; e
  • Misure di rafforzamento della fiducia, compreso il ripristino dei servizi essenziali nella regione del Tigray entro tempi concordati, e l’introduzione e il funzionamento di un meccanismo di monitoraggio, verifica e conformità che segnalerà “casi di violazione” e “informerà le due parti di … adottare misure immediate per rettificare”. Allo stesso tempo, “se la violazione non viene rettificata entro 24 ore, l’UA, attraverso il suo High-Level Panel, convocherà il Comitato Congiunto per risolvere il problema”.

Ritiro delle forze eritree


Ai sensi dell’articolo 3 dell’accordo, il ritiro dell’Eritrea dall’Etiopia è un passo fondamentale verso la fine della guerra nel Tigray. Le forze eritree e amhara non si sono ritirate. Al contrario, è stato riferito che le forze eritree stavano scavando trincee di fortificazione all’interno del Tigray, in particolare vicino ad Adigrat. Dato l’elevato numero di atrocità commesse dalle forze eritree, i ritardi in questo senso sono già costati migliaia di vite. Sarebbe ingenuo aspettarsi che il regime eritreo si ritiri volontariamente, il che a sua volta solleva la questione di cosa esattamente le parti dell’accordo, i mediatori e i sostenitori stiano pianificando di fare per garantire il ritiro immediato e permanente di queste forze ai sensi dell’accordo.

Non sarebbe ragionevole consentire la presenza di media internazionali indipendenti per determinare se le forze amhara ed eritree si sono ritirate e, in caso contrario, perché?


L’articolo 10 dell’accordo afferma semplicemente che «le parti si impegnano a risolvere i problemi delle aree contese in conformità con la costituzione della Repubblica federale democratica d’Etiopia». Qual è la posizione dei mediatori se e quando le forze amhara non si ritireranno entro i loro confini costituzionali? Recenti rapporti sul ritiro delle forze Amhara sono stati liquidati come falsi da molte fonti indipendenti. Il meccanismo di mediazione e monitoraggio, verifica e conformità, incluso nell’accordo, mira a verificare e riferire su questo processo, che se fallisse potrebbe innescare una ricaduta in guerra? Non sarebbe ragionevole consentire la presenza di media internazionali indipendenti per determinare se le forze amhara ed eritree si sono ritirate e, in caso contrario, perché?

Protezione dei civili


Sebbene non siano stati segnalati combattimenti, gli atti ostili non sono cessati. Le forze eritree e amhara, che mantengono il controllo della maggior parte delle aree del Tigray, stanno uccidendo e maltrattando i civili e saccheggiando ciò che rimane. Secondo un recente rapporto, oltre 3.000 civili nel Tigray sono stati uccisi dalla firma dell’accordo. Mentre il fulcro dell’accordo resta il disarmo della Tigrayan Defence Force, le sue altre disposizioni apparentemente vengono trascurate.

Nonostante l’accordo, i civili continuano ad essere uccisi e rapiti. Oltre al numero di morti sopra indicato, la brutalità di questi attacchi ha provocato più di 100 rapimenti in particolare di residenti di Irob e Kunama, minoranze che rischiano l’estinzione a causa delle atrocità delle forze eritree. Sono stati segnalati anche saccheggi e distruzioni di proprietà pubbliche e private da parte delle forze amhara ed eritree. In molte parti dell’Etiopia, i prigionieri sono stati uccisi; molti languiscono ancora nei centri di detenzione, sia ufficiali che informali.

Fornitura di aiuti


Da quando è stato firmato l’accordo, l’accesso umanitario ha mostrato qualche miglioramento. Dall’accordo, l’assistenza umanitaria ora raggiunge parte della popolazione target (il WFP ha richiesto 100 camion al giorno, solo 153 camion sono stati ammessi al 12 gennaio) e un secondo ciclo di distribuzione di cibo iniziato nel 2022 è ora in fase di completamento; in parole povere, ciò significa che i tigrini bisognosi hanno ricevuto solo due mesi di razioni (30 kg di razione alimentare) negli ultimi 13 mesi. Nel corso del 2021 sono stati distribuiti alla popolazione appena due mesi di cibo. I rapporti delle Nazioni Unite e delle ONG e le dichiarazioni pubbliche in merito sono definitivi. Inoltre, non esiste alcun meccanismo per verificare se gli aiuti segnalati al Tigray distribuiti dal governo etiope stiano effettivamente raggiungendo i bisognosi in quello stato.

La distribuzione, a quanto pare, in molti luoghi è ancora ostacolata e rimane subordinata alla volontà del governo etiope, non ai bisogni della popolazione sul campo. I camion degli aiuti hanno subito ritardi e solo un aiuto limitato arriva agli abitanti delle città, soprattutto a quelli che vivono fuori dalle strade principali. I convogli di aiuti e carburante devono affrontare molti ritardi, per lo più burocratici (che includono l’obbligo di presentare una lettera della Commissione etiope per la gestione del rischio di catastrofi), al punto che solo 153 camion sono stati recentemente registrati come arrivati ​​in due settimane. La quantità di aiuto erogata è troppo limitata. Per i bambini che sono stati sottoposti a screening nel Tigray, il 33% soffre di malnutrizione acuta globale (GAM), che è il doppio degli standard internazionali per condizioni critiche e pericolose per la vita. Peggio ancora, il 3.

Le persone che vivono in villaggi lontani dalle strade principali (vale a dire, la maggior parte dei tigrini) sono ancora irraggiungibili dai programmi di aiuto, perché la maggior parte della distribuzione è limitata ai residenti oa coloro che arrivano negli insediamenti adiacenti alle strade principali. Le agenzie umanitarie, comprese quelle dell’ONU e delle ONG operanti nel territorio, per la maggior parte non riescono ad attraversare il territorio detenuto dai gruppi armati; questo vale in particolare per il movimento nelle aree sotto il controllo delle forze amhara ed eritree.

Ripristino dei servizi


Sebbene i voli nazionali siano stati riavviati e siano stati ripristinati alcuni collegamenti telefonici, questi servizi sono afflitti da restrizioni di vario genere. Come altri servizi di base, l’accesso al carburante è indicato come “illimitato”, ma questo è tutt’altro che preciso; c’è pochissimo carburante nel Tigray e ci sono lunghe code per acquistare le scarse scorte disponibili. La distribuzione del carburante sembra essere deliberatamente limitata da enti federali e locali.

I servizi bancari sono molto limitati e inaccessibili anche alle agenzie umanitarie, che di conseguenza sono costrette a trasportare denaro per via aerea – e quindi solo la quantità consentita dal governo etiope. Agli individui è consentito un prelievo massimo di 40 USD al giorno dai propri conti, e solo in un numero limitato di filiali.

La libera circolazione è fortemente limitata; il trasporto su strada rimane chiuso e ai tigrini non è consentito uscire dal Tigray; nessuno si è assunto la responsabilità di aver imposto tali restrizioni al movimento fuori dal Tigray per le persone di età superiore ai 18 anni.


Centinaia di migliaia di dipendenti del governo federale e dello stato del Tigray non hanno ricevuto lo stipendio negli ultimi due anni. Incapaci di nutrire le loro famiglie, molti si erano suicidati. Ancora nessuno stipendio è stato pagato.

La libera circolazione è fortemente limitata; il trasporto su strada rimane chiuso e ai tigrini non è consentito uscire dal Tigray; nessuno si è assunto la responsabilità di imporre tali restrizioni al movimento fuori dal Tigray per le persone di età superiore ai 18 anni. Inoltre, ci sono rapporti ben autenticati di tigrini sottoposti a trattamenti disumanizzanti e discriminatori all’aeroporto internazionale di Bole. Questa sofferenza potrebbe essere alleviata semplicemente ponendo fine all’assedio ripristinando i servizi bancari e rimuovendo gli ostacoli alla libera circolazione delle persone e aiutando organizzazioni, merci, servizi e capitali.

Inoltre, il Tigray rimane off limits per i media internazionali e indipendenti.

Meccanismo di monitoraggio e verifica


Abbastanza comprensibilmente, il vostro obiettivo e quello del meccanismo di monitoraggio, verifica e conformità dell’Unione africana (AU-MVCM) è sul disarmo. Ma non sono stati segnalati progressi nell’attuazione di altre componenti dell’accordo, come la prevenzione dell’assassinio e del rapimento di civili e l’affrontare lo status e la condizione degli sfollati interni. Al pubblico, gli osservatori dell’UA sembrano interessati più a verificare il disarmo delle forze del Tigray che a proteggere i civili, anche se il disarmo delle forze del Tigray non garantisce una pace sostenibile.

Ancora più preoccupante è la continua presenza di forze statali e non statali eritree e amhara, nonostante i migliori sforzi per segnalare il loro ritiro. Non dovrebbe sorprendervi che siano la loro stessa presenza e le loro azioni, insieme alla continua negazione burocratica dei servizi di base da parte del governo, a presentare il rischio maggiore non solo per la popolazione civile ma anche per una pace duratura.

L’importanza dell’attuazione dell’accordo difficilmente può essere sopravvalutata. A partire da ora, il successo di COHA dipende più da vaghe speranze di un ripristino della normalità, che da un effettivo progresso verso un dividendo di pace. Se così tante aspettative pubblicizzate non vengono soddisfatte, il risultato è la frustrazione; già le speranze riposte nell’Accordo stanno iniziando a svanire e, in assenza di reali progressi, potrebbero presto essere sostituite dalla disperazione. I segni di questa reazione stanno già emergendo. I guadagni iniziali che ci sono stati sono fragili e fin troppo facilmente reversibili.

Sottopongo all’esame cinque passaggi che potrebbero migliorare la situazione.

In primo luogo, ed essenzialmente, lei, con il sostegno della comunità internazionale, ha l’autorità di esigere che il governo etiopico e il TPLF rispettino l’accordo di Pretoria e garantiscano l’immediato ritiro delle forze eritree e amhara, la protezione dei civili, la disposizione di accesso umanitario senza ostacoli e la fine dell’assedio del Tigray, compresi i servizi bancari e di trasporto senza restrizioni, la revoca delle restrizioni di viaggio per i giovani e l’accesso ai media internazionali indipendenti.

Senza miglioramenti tangibili su queste questioni, affermare che la situazione è a un “punto di non ritorno”, come è stato suggerito, non solo banalizza la sofferenza di milioni di persone, ma rivela anche un malinteso della situazione sul campo. È fondamentale esplorare le misure più appropriate per affrontare direttamente questi problemi di implementazione.

In secondo luogo, è necessario redigere e pubblicare immediatamente una relazione sullo stato di avanzamento dell’attuazione del Deal fino ad oggi.

senza responsabilità per i crimini più atroci nel Tigray e altrove in Etiopia, la guerra e altri crimini di guerra saranno il prezzo pesante che le generazioni future pagheranno per l’accordo odierno dell’élite per conferire l’impunità totale.


In terzo luogo, una pace sostenibile richiederà discussioni politiche sostanziali per affrontare le cause profonde della guerra – in questo caso, la sicurezza contro una minaccia esistenziale per i tigrini – nel rispetto della sovranità statale. È necessario esercitare pressioni sul governo federale e su tutte le altre autorità e gruppi armati in Etiopia, compresi Tigray e Oromia, affinché avviino il dialogo politico.

In quarto luogo, al fine di verificare le affermazioni e le accuse contraddittorie che stanno ora emergendo, dovreste chiedere alle autorità etiopi e tigrine di consentire e facilitare l’accesso ai media internazionali e indipendenti.

In quinto luogo, senza responsabilità per i crimini più atroci nel Tigray e altrove in Etiopia, la guerra e altri crimini di guerra saranno il prezzo pesante che le generazioni future pagheranno per l’accordo odierno dell’élite per conferire l’impunità totale. È necessario incaricare l’UA di adottare le misure necessarie per sostenere il meccanismo di responsabilità regionale o internazionale. Il minimo che si possa fare è fare pressione sul governo etiope affinché consenta alla Commissione internazionale delle Nazioni Unite di esperti in diritti umani sull’Etiopia (ICHREE) e alla Commissione d’inchiesta dell’UA sulla situazione nel Tigray di accedere al Tigray e ad altre parti dell’Etiopia per condurre indagini approfondite su tutti presunte atrocità

Infine, se possibile, dovreste rimanere attivamente coinvolti nel processo fino alla sua completa attuazione, fare tutto ciò che è in vostro potere per costruire sui guadagni ottenuti attraverso l’Accordo ed esplorare con urgenza i percorsi più efficaci per dirigere l’intervento su questi i problemi.

Molto sinceramente,

Mehari Taddele Maru

CC:

  • SE Workneh Gebeyehu, Segretario esecutivo, Autorità intergovernativa per lo sviluppo (IGAD)
  • SE Hanna Tetteh, Inviato Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Corno d’Africa
  • SE Michael (Mike) A. Hammer, Inviato speciale degli Stati Uniti per il Corno d’Africa
  • Maggiore Generale Stephen Radin, Meccanismo di monitoraggio, verifica e conformità dell’Unione africana (AU-MVCM)

Mehari Taddele Maru, autore della lettera, è attualmente professore part-time presso la School of Transnational Governance and Migration Policy Center presso l’European University Institute.


FONTE: addisstandard.com/open-letter-…


tommasin.org/blog/2023-01-25/e…



Le libere donne di Magliano di Mario Tobino


@L’angolo del lettore
Questo romanzo – scritto dal 1950 al ’52 – nasce dalla rielaborazione delle cartelle cliniche compilate nel manicomio di Maggiano, diretto per anni dallo stesso Tobino, e racconta il tentativo dell’autore di umanizzare la vita del manicomio condivisa con le proprie pazienti.

iyezine.com/le-libere-donne-di…

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Serve una Strategia di sicurezza nazionale. L’audizione di Crosetto


Intervenendo davanti alle commissioni riunite Difesa di Camera e Senato, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha illustrato le linee programmatiche di palazzo Baracchini per l’evoluzione dello strumento militare nazionale. L’attenzione è rivolta in p

Intervenendo davanti alle commissioni riunite Difesa di Camera e Senato, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha illustrato le linee programmatiche di palazzo Baracchini per l’evoluzione dello strumento militare nazionale. L’attenzione è rivolta in particolare alle sfide che attendono il Paese nel prossimo futuro, con un contesto globale che impone un ripensamento dello strumento militare nazionale. Dopo il periodo caratterizzato dal principale uso delle Forze armate in missioni di pace, bisogna prendere atto del ritorno della conflittualità nello scacchiere globale. Per mettere in condizione i nostri uomini e donne in uniforme di affrontare queste sfide, la priorità è lo sviluppo di capacità e tecnologie, meglio se nazionali, da incentivare attraverso investimenti certi e sicuri.

Serve una Strategia di sicurezza nazionale

“Per anni ci siamo illusi di vivere in un mondo caratterizzato dalla fine dei conflitti di natura ideologica e strategica” ha spiegato il ministro facendo un’analisi dello scenario geopolitico nel quale si muove la Difesa, aggiungendo come “su queste certezze abbiamo costruito uno strumento politico-militare focalizzato principalmente alla conduzione di missioni internazionali di pace”. Invece, “questo presente sembra un ritorno in chiave tecnologicamente evoluta agli orrori dei conflitti mondiali del secolo scorso”, una realizzazione che deve portare all’evoluzione dello strumento militare del paese. Per questo, secondo il ministro “si dovrà partire dalla stesura di una chiara Strategia di sicurezza nazionale”, valida per tutte le diramazioni dello Stato “per il conseguimento di obiettivi sinergicamente definiti all’interno di una visione unitaria dell’interesse nazionale”

Sfide di cambiamento e trasformazione

Di fronte alle nuove minacce, dunque, le Forze armate devono evolversi per affrontare al meglio le sfide sul futuro, soprattutto nel “modo di pensare la Difesa a 360°”. La visione del ministro è chiara: “dovremo realizzare un Sistema Difesa sinergico nelle sue componenti”, a partire dalle componenti delle Forze armate, che non dovranno più semplicemente essere in grado di agire nel multidominio, ma dovranno “essere multidominio”. Questo si potrà ottenere integrando la formazione del personale, e mettendo insieme in chiave interforze tutti quegli assetti la cui necessità è comune a tutte le Forze armate, evitando duplicazioni, come sul piano ordinativo, logistico, tecnologico e normativo, e unificando settori e servizi comuni, dalla difesa Cbrn, alla sanità, fino allo spazio e al cyber, nel lungo termine.

La tecnologia richiede investimenti

La capacità di agire dello strumento militare è, naturalmente, correlata alla tecnologia. “dal punto di vista militare siamo nel pieno di una nuova rivoluzione, dettata dal tentativo di più potenze di raggiungere la supremazia nello sviluppo delle nuove tecnologie” ha spiegato Crosetto. Sistemi unmanned, capacità cyber, l’uso dello spazio, fino alla IA, sono elementi sempre più imprescindibili per la Difesa, il cui possesso deve essere garantito in maniera autonoma al sistema nazionale. Per raggiungere questo obiettivo c’è bisogno della “certezza e la stabilità dei finanziamenti” valorizzando le capacità industriali del Paese e dando un concreto supporto all’export. Il modello proposto dal ministro è quindi la definizione di una legge triennale sull’investimento per la Difesa “che accorpi in un’unica manovra i volumi finanziari relativi a 3 provvedimenti successivi, con profondità a 17 anni”.

Come fare a “ripristinare le scorte per la difesa nazionale, contando i materiali impiegati nell’aiuto dell’Ucraina?”, si chiede. “L’unico modo che mi è venuto in mente, che è tecnico, è quello di escludere gli investimenti della Difesa dal calcolo del Patto di stabilità. Non significa che noi diminuiremmo il debito, significherebbe che non ci sarebbe concorrenza tra tipi di spese. Il ministro Giorgetti ha condiviso, l’abbiamo posta sul tavolo all’Europa come hanno fatto altri Paesi, perché in questo momento nessun Paese può tagliare le spese per la difesa”, ha precisato nelle repliche.

Autonomia strategica e Golden power

La sfida globale richiede al nostro Paese di assicurarsi “una base industriale solida e tecnologicamente avanzata, non vulnerabile a tentativi di penetrazione straniera ed in grado di sostenere la propria proiezione internazionale”. Interrogato dai membri della commissione sul tema, il ministro ha voluto ribadire che “spesso, nonostante siano presenti tecnologie nostrane rilevanti, riteniamo che quelle estere possano essere migliori”, mentre per alcune tecnologie “bisogna mantenere la sovranità nazionale”, in particolare per il cyber. È quindi necessario “sviluppare un piano per il supporto dell’Industria nazionale, anche attraverso l’applicazione in ambito Difesa dei poteri speciali, la cosiddetta Golden power” finalizzati alla tutela di asset e know-how strategici nazionali.

Una nuova postura nelle missioni

Sullo scenario internazionale, inoltre, il ministro ha sottolineato come sia necessario un cambio di passo del Paese all’interno delle principali alleanze, con il ruolo della Difesa che “non può limitarsi meramente a quello di nazione contributrice di truppe”. Per Crosetto, l’Italia deve aumentare la propria rilevanza e capacità autonoma di influenzare processi e operazioni in ambito internazionale. Il ministro ha sottolineato segnali positivo, come “l’essere riusciti a far riconoscere dalla Nato la priorità del Fianco Sud” nel Concetto strategico. Tuttavia, per il ministro, è necessario adottare “un postura più matura nei confronti delle operazioni militari”, auspicando l’assunzione di posizioni di leadership all’interno delle operazioni multinazionali, venendo coinvolti nei processi di pianificazione. Occorre “avviare un processo di revisione della postura con cui vengono generati i contributi nazionali, per arrivare a proiettare non più solo elementi di forza da asservire agli obiettivi elaborati da altri, ma moduli operativi completi di capacità di pianificazione, esecuzione e gestione delle operazioni militari”.


formiche.net/2023/01/tecnologi…



Israele distrugge la comunità di Araqib, nel Negev, per la 212ª volta | Infopal

"Si ritiene che la demolizione di al-Araqib e di altre cittadine nel Negev sia una politica israeliana sistematica volta ad espellere la popolazione nativa dal Negev e a trasferirla in aree governative, con l’obiettivo di aprire la strada all’espansione e alla costruzione di colonie per le comunità ebraiche."

infopal.it/israele-distrugge-l…

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#NotiziePerLaScuola

Piano nazionale di educazione all’immagine per le scuole: le iniziative sono volte a introdurre il linguaggio cinematografico e audiovisivo nelle scuole di ogni ordine e grado, come strumento educativo in grado di facilitare l…

Poliverso & Poliversity reshared this.



La Presidente della CNIL avverte: niente riconoscimento facciale per le Olimpiadi 2024. L’apparto di sicurezza che la Francia sta predisponendo in vista delle Olimpiadi estive includerà, per la prima volta, telecamere dotate di intelligenza artificiale. È così che il governo sta cercando di aumentare il suo arsenale di poteri di sorveglianza per garantire la sicurezza...

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EYELESS IN GAZA – PHOTOGRAPHS AS MEMORIES


Ristampa della meritoria Spittle Records del primo disco del 1981 degli inglesi Eyeless in Gaza, nome tratto da una novella di Aldous Huxley, uno dei gruppi culto degli anni ottanta e non solo. Questa ristampa rende giustizia ad un disco troppo spesso sottovalutato e relegato negli episodi minori del grande gruppo britannico.
@Musica Agorà
iyezine.com/eyeless-in-gaza-ph…

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Il sistema schiavista italiano che abolisce il Rdc e chiede giovani super qualificati gratis | Kulturjam

"Il lavoro gratuito è schiavismo e quando anche le pubbliche istituzioni lo pretendono, vuol dire che tutto il sistema è diventato schiavista. E che tutto il sistema che fa profitto e ricchezza sul lavoro sottopagato e gratuito. E che una classe imprenditoriale e una classe politica che diffondono lo schiavismo meritano solo il rifiuto e la lotta totale."

kulturjam.it/politica-e-attual…



Location data is personal data - noyb wins appeal against Spanish DPA


I dati di localizzazione sono dati personali - noyb vince il ricorso contro la DPA spagnola I tribunali spagnoli hanno annullato una precedente decisione della DPA spagnola. L'AEPD aveva precedentemente sostenuto che la telco Virgin aveva legittimamente negato ai suoi clienti l'accesso ai propri dati di localizzazione. location data


noyb.eu/en/location-data-perso…



Il capitalismo militarizzato fuori da ogni controllo democratico | AFV

"Il capitalismo non ha un’essenza, se non quella di mutare in continuazione. E forse la sua mutazione attuale consiste nell’emergere di un capitalismo centrato sulla potenza militare.
Questo diviene il sistema dominante che organizza tutti gli altri sistemi sociali, il che implica un enorme potere dell’apparato militare-industriale."

ancorafischiailvento.org/2023/…



In occasione della Giornata europea della protezione dei dati personali, che si celebra il 28 gennaio, il Garante privacy ha organizzato un convegno dal titolo “Il Metaverso tra utopie e distopie”. L’evento, che si terrà lunedì 30 gennaio presso Europa Experience – David Sassoli, sarà trasmesso in streaming su www.gpdp.it.


Un singolo caso davanti alla più alta corte degli Stati Uniti potrebbe singolarmente determinare come Internet può funzionare in futuro, e puoi scommettere fino all’ultimo dollaro che ci sono alcune aziende tecnologiche, gruppi per le libertà civili e politici su entrambi i lati della navata disponibile ad esprimere un parere in merito. Lo scorso ottobre, la Corte Suprema ha annunciato che avrebbe...

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Irish Data Protection Authority gives € 3.97 billion present to Meta.


L'Autorità irlandese per la protezione dei dati personali consegna a Meta 3,97 miliardi di euro. L'Autorità non sarebbe in grado di valutare i benefici finanziari derivanti dalle violazioni del GDPR da parte di Meta. Il DPC ha chiuso un occhio sui ricavi generati da Meta dalla violazione del GDPR dal 2018. Ignorando la richiesta dell'EDPB di includere le entrate illecite di Meta, ha ridotto la multa di 3,97 milioni di euro. Financial gift for Meta?


noyb.eu/en/irish-data-protecti…



Political advertising: EU lawmakers want to stop surveillance-based political advertising


Today, the European Parliament’s Committee on the Internal Market and Consumer Protection (IMCO) adopted amendments to draft legislation which seek to restrict the use of personal data to target online political …

Today, the European Parliament’s Committee on the Internal Market and Consumer Protection (IMCO) adopted amendments to draft legislation which seek to restrict the use of personal data to target online political advertisements. Only personal data explicitly provided for this purpose by citizens with their consent would be allowed to use for targeting, excluding the use of behavioral and inferred intelligence on citizens private life. IMCO thus follows the position of the LIBE Committee, which has the lead regarding the proposed regulation of targeting.

Specifically, the Committee thereby endorsed:

  • The use of personal data to target online political advertisements would be limited to data explicitly provided for this purpose by citizens with their consent, excluding the use of behavioral and inferred intelligence on citizens (“surveillance advertising”). Refusing consent should be no more complicated than giving it. The “do not track” setting would need to be respected without bothersome prompts. Users who refuse to consent would still have access to online platforms.
  • The platforms would be banned from running opaque ad delivery algorithms to determine who should see a political ad; they would only be able to select recipients randomly in the pool of people delineated by the targeting parameters chosen by the sponsor.
  • In the 60 days prior to an election or referendum, different political messages may be spread only of the basis of a voter’s language and the constituency they live in, avoiding a fragmentation of the public debate and the sending of contradictory and dishonest messages.
  • If a data protection authority such as the Irish DPA fails to enforce the rules against large online platforms, the European Data Protection Board would be able to take over. In cases of illegal political ads targeting it will not only be able to impose financial sanctions but can also temporarily suspend the targeting of ads by advertisers who seriously and systematically violated the rules. This ensures that more affluent sponsors are not able to factor-in the price of financial sanctions in their budget.
  • Depending on interpretation, however, it may be that no restrictions apply to the use of personal data (including behavioural and inferred intelligence as well as sensitive data) by campaigns to target political messages via letter, e-mail, or text messaging at large scale. Unfortunately, the targeting rules (Articles 12- and 12) would apply only where external “political advertising services” are used, thus excluding letters, e-mail and text messages sent directly by political parties, for instance, which opens up a loophole. This should be closed.
  • Organic, self-posted content is excluded from the proposed targeting rules. Namely they do not cover the amplification of organic content.


Pirate Party MEP Marcel Kolaja, Quaestor and Member of the IMCO Committee, comments:

“Transparency is crucial. It has to be easily verifiable which politicians or political subjects are behind a given political advertisement. Therefore, the proposal presents obligations to disclose the information about the contracting authority, how much money was spent on the ad, if the ad was targeted on the basis of personal data, or for example, why it is targeted on certain groups etc. All of this must be easily verifiable. Each political ad must be in a repository, so citizens, NGOs and journalists can freely verify who paid for the ad.”

Pirate Party MEP Patrick Breyer, co-negotiator in the LIBE Committee, comments:

“The European Parliament is fighting for a ban on using surveillance advertising to manipulate our democratic elections and votes. From the Donald Trump and Brexit campaigns we have learned that you can very effectively and subconciously manipulate a voter if you know which message works on them. While many parties are using personalised targeting, it benefits mostly populist and anti-democratic forces.

The targeting rules recently proposed by governments in the Council are a mere smoke-screen and will allow the digital manipulation of elections and referendums to continue unabated. Anti-democratic radical forces would continue to use surveillance ads to personally target hate messages and lies to voters who are susceptible to it. This puts the foundation of our democracy at risk. We are witnessing today a toxic mixture of the short-sighted self-interest of the powerful in using surveillance advertising themselves and the business interests of big tech.

The European Parliament will need to be firm in the trilogue negotiations with Council to protect our democratic elections and votes.”

In February the European Parliament as a whole will adopt the position, after which it will enter into negotiations with Council.


patrick-breyer.de/en/political…



Auguri a tutti gli operatori dell'informazione! Oggi si celebra San Francesco di Sales che 100 anni fa venne proclamato Patrono dei Giornalisti. Ecco i consigli di Pio XI per l'occasione...


OGGI SI CELEBRA SAN FRANCESCO DI SALES CHE 100 ANNI FA VENNE PROCLAMATO PATRONO DEI GIORNALISTI

@Giornalismo e disordine informativo

«Ma vorremmo che da queste solenni ricorrenze precipuo vantaggio ritraessero tutti quei cattolici, che con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina. Ad essi è necessario, nelle discussioni, imitare e mantenere quel vigore, congiunto con moderazione e carità, tutto proprio di Francesco. Egli, infatti, con il suo esempio, insegna loro chiaramente la condotta da tenere. Innanzi tutto studino con somma diligenza e giungano, per quanto possono, a possedere la dottrina cattolica; si guardino dal venir meno alla verità, né, con il pretesto di evitare l’offesa degli avversari, la attenuino o la dissimulino; abbiano cura della stessa forma ed eleganza del dire, e si studino di esprimere i pensieri con la perspicuità e l’ornamento delle parole, in maniera che i lettori si dilettino della verità. Se si presenta il caso di combattere gli avversari, sappiano, sì, confutare gli errori e resistere alla improbità dei perversi, ma in modo da dare a conoscere di essere animati da rettitudine e soprattutto mossi dalla carità. E poiché non consta che il Sales sia stato dato a Patrono dei ricordati scrittori cattolici con pubblico e solenne documento di questa Apostolica Sede, Noi, cogliendo questa fausta occasione, di certa scienza e con matura deliberazione, con la Nostra apostolica autorità diamo o confermiamo, e dichiariamo, mediante questa Lettera Enciclica, San Francesco di Sales, vescovo di Ginevra e Dottore della Chiesa, celeste Patrono di essi tutti, nonostante qualsiasi cosa in contrario.»

Il testo dell'Enciclica Rerum omnium perturbationem, pubblicata da papa Pio XI su San Francesco di Sales

cc @Antonio Spadaro @civcatt@mastodon.uno @Marco Vitale🇻🇦🇮🇹🇪🇺🇺🇦



Bria - Country Covers Vol.2


Bria è una musicista e cantante del gruppo post-punk Frigs e fa parte del gruppo di Orville Peck il famoso crooner country pop uno dei più grandi innovatori moderni del country americano, e nel tempo libero fa dischi deliziosi per conto suo come questo. “Country Covers Vol.2”, pubblicato da Sub Pop Records, è un ep composto da sei piccoli capolavori di rifacimenti di canzoni country in chiave country pop e moderna, fresca e molto valida.

iyezine.com/bria-country-cover…

@Musica Agorà @Poliverso notizie dal fediverso @arte



Oggi si celebra la quinta Giornata Internazionale dell’Istruzione, proclamata nel 2018 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.


Data Protection Authorities support noyb's call for fair yes/no cookie banners


Le autorità per la protezione dei dati sostengono l'appello di noyb per la creazione di banner per i cookie "sì/no" corretti Una task force del Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha pubblicato una bozza di relazione in risposta alle 700 denunce di cookie banner da parte del Noyb. Cookie Banners


noyb.eu/en/data-protection-aut…



Il mistero della neve di Encelado | Passione Astronomia

"Uno strato di neve insolitamente profondo ricopre Encelado, la luna di Saturno, e gli scienziati hanno alcune ipotesi su come potrebbe essersi formato"

passioneastronomia.it/il-miste…



Questa è la più dettagliata panoramica della Via Lattea mai realizzata | Passione Astronomia

"Ci sono voluti 2 anni di lavoro, 10 terabyte di dati e ben 21.400 esposizioni, ma il risultato finale è strabiliante. Mostra 3,32 miliardi di oggetti celesti ed è una delle foto più belle mai scattate alla nostra galassia."

passioneastronomia.it/questa-e…




#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



Le opere di Gramsci su LiberLiber


Liber Liber è una biblioteca digitale accessibile gratuitamente, creata da una organizzazione di volontariato che ha come obiettivo la promozione di ogni espressione artistica e intellettuale.
Nella biblioteca si possono trovare alcune opere di Antonio Gramsci.

liberliber.it/online/autori/au…



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