Ucraina: Bielorussia tra le braccia della Russia? L’Occidente non può meravigliarsi
La Russia sta preparando una seconda offensiva contro l’Ucraina dalla Bielorussia? Il ruolo della Bielorussia come partner della Russia in questa guerra continua a rimanere nei titoli dei giornali. Ciò che si perde in queste storie è quanto sarebbe stato strano e impossibile solo un paio di anni fa immaginare che la Russia fosse in […]
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Sul muro di scudi invocato a Firenze da Azione Studentesca
#AzioneStudentesca a #Firenze è rimasta coinvolta in un piccolo incidente di percorso, con sei militanti (i due terzi degli effettivi, verrebbe da malignare) che hanno fatto il pieno di capi d'accusa per essere venuti alle mani durante un #volantinaggio davanti a un obitoriale #liceo cittadino.
Non avevano calcolato il fatto che ormai ci sono due cellulari per ogni suddito, tutti dotati di fotocamere per lo meno passabili.
Nell'immediato i risultati sono stati la fine dell'agibilità politica -pare che alcuni dei coinvolti abbiano addirittura cambiato scuola, date le attestazioni non proprio di stima ricevute dai compagni- il rinvio di iniziative pianificate da mesi e una manifestazione di segno contrario che ha convogliato in piazza #SantaCroce una ragguardevole quantità di detrattori.
Adesso invocano il muro di scudi.
Contestualizzando la cosa, si capisce che in un'epoca in cui da una parola in su sono cause e querele come se piovesse, ai risultati immediati farà seguito un futuro gramo.
Più che un muro di scudi farà comodo una pila di quattrini.
Che difatti è quello che chiedono, battendo cassa come #punkabbestia qualsiasi.
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La Gran Bretagna e le Guardie della Rivoluzione iraniana
Alireza Akbari, un politico iraniano e un tempo alto ufficiale del famigerato IRGC (Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche) iraniano, è stato vice ministro della Difesa dal 1998 al 2003. Nel 2009 è stato arrestato, accusato di spionaggio per conto della Gran Bretagna, ma è stato rilasciato su cauzione. Si è trasferito in Europa e si […]
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Moldavia: il nuovo governo si aspetta nuove pressioni da Mosca
Il nuovo governo della Moldavia deve affrontare nuove minacce ibride dalla Russia, con gli esperti che temono che una sofisticata campagna di disinformazione venga messa in atto per forzare un altro cambio di potere. La precedente amministrazione, guidata da Natalia Gavrilița e inaugurata nell’agosto 2021, si è dimessa il 10 febbraio. Aveva affrontato molteplici crisi […]
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È tempo che l’Occidente accolga l’Ucraina a casa
Mentre l’invasione su vasta scala della Russia entra nel suo secondo anno, l’Ucraina rimane non conquistata. Il Presidente russo Vladimir Putin sognava di impadronirsi di Kiev in tre giorni e di imporre un regime fantoccio di preesistenti politici filo-Cremlino con zero legittimità all’interno del Paese. Al contrario, la società ucraina è rimasta ribelle ed è […]
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Taiwan: siamo sull’orlo della guerra nel Pacifico?
Mentre il mondo è stato distratto, persino divertito, dalla rissa diplomatica sui recenti voli in mongolfiera della Cina attraverso il Nord America, ci sono segnali che Pechino e Washington si stanno preparando per qualcosa di molto più serio: il conflitto armato su Taiwan. Esaminare i recenti sviluppi nella regione Asia-Pacifico solleva una lezione storica collaudata […]
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Inchieste
Ci sono le premesse perché finisca male. Sentiremo gridare che la giustizia è morta o è stata tradita, perché quella sarà la reazione di un pubblico e di parti processuali che vivono nell’illusione che in tribunale si accerti la verità o, meglio, si validi la verità annunciata anni prima dalla Procura ovvero dagli accusatori. Un’illusione pericolosa, alimentata dalla viltà della politica e dalla pochezza dell’informazione.
La giustizia penale è una cosa, il governo del Paese è tutt’altra. Se per orientare il secondo si attende la prima, si trasformano le sentenze in documenti politici, si ritardano i rimedi e si cancella la responsabilità politica. Accoppiare politica e penale è una bestemmia che inquina la vita pubblica: per supposta responsabilità di un amministratore pubblico sarebbero morte migliaia di persone, il che emerge all’indomani della rielezione dell’amministratore al suo posto; l’ipotesi d’accusa, del resto, si regge su una perizia il cui autore, nel frattempo, è stato eletto parlamentare nello schieramento avversario. Non c’è nulla di normale, in questo.
Come non lo è che il procuratore dica un giorno che non intende rilasciare dichiarazioni nel merito del procedimento, perché «per legge» non può, e il giorno appresso ne parli con tutti, strologando di «verità» e «risposte ai cittadini». Tanto loquace da fare un regalo ai futuri avvocati difensori: «Forse qualcuno sarà prosciolto, altri archiviati. Ma a noi interessa spiegare cosa è successo». Ma se è successo quel che l’accusa presume, come può supporre che la faccenda finisca nel nulla? E se non è successo nei termini che ha illustrato, allora è dubbio il servizio reso alla collettività. Quando il dilemma si chiarirà sentiremo gridare che la giustizia è morta. Diciamo che è stata avvelenata a puntate.
I cittadini dovrebbero essere informati che in tribunale non si porta lo strazio dei morti, proclamando che un colpevole deve pur esserci. Quella è roba da bar. Da Bergamo a Crotone si tratta di accertare se chi doveva decidere avesse le informazioni necessarie, se esistevano procedure da rispettare (riducendosi così la discrezionalità della decisione) e se chi è chiamato a risponderne avesse il potere che comporta la responsabilità. Se porti sul banco degli imputati i sismologi poi vengono assolti, non perché non ci siano stati il terremoto o i morti ma perché l’accusa era campata nell’aria di una verità che era superstizione.
Diverso il discorso sul piano politico perché, siccome gli errori sono evidenti e le conseguenze drammatiche, ci s’interroga su cosa non abbia funzionato e su chi non sia stato all’altezza. Non c’entra niente la responsabilità penale, perché quella – in un senso o nell’altro – arriva a babbo morto e a candidato rieletto. Quindi ci si chiede perché il piano pandemico non ci fosse o perché un avviso di pericolo non abbia fatto scattare il soccorso. E ce lo si chiede senza supporre che si sia voluto contagiare o affogare, ma perché il disastro prescinde dal reato. Quindi si cambia la procedura oppure il decisore, senza che ci voglia nessuna sentenza. Oppure si ritiene che si sia trattato di fatalità e amen. Dopo di che se ne risponde ai cittadini. E non è che per far vedere che vuoi accertare come sono andate le cose devi sempre proporre una commissione parlamentare d’inchiesta, altrimenti ne propongo una sulle commissioni parlamentari d’inchiesta ove si dimostra che non accertano un accidenti.
I politici rispondono ai cittadini, non i magistrati. L’ipotesi che un magistrato risponda al popolo è in sé deviante, come lo è supporre che il consenso elettorale esenti dalla responsabilità penale. Mentre il giornalismo s’è convinto che mettere il microfono sotto la bocca delle persone sia un mestiere. E che metterlo sotto quella di chi non vuole parlare sia un mestiere coraggioso. Con il risultato che si scrive tutti la stessa cosa in omaggio alla “notizia”. No: una cosa è il mattinale di polizia, un’altra il ragionare. Il che comporta responsabilità, ma ha una qualche utilità.
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WhatsApp commits to comply with EU consumer rules over policy updates
The Meta-owned messaging service agreed on Monday (6 March) to a series of commitments to settle an EU consumer probe over how it pushes out updates to its terms of services.
Le notizie di sport... quelle belle!!!
Incontrare Ronaldo: il sogno realizzato di Rabeeh, bimbo siriano sopravvissuto al terremoto
Il ragazzino aveva espresso il desiderio alla squadra di soccorso saudita che stava operando nelle zone colpite dal sisma, ed era stato filmato in un video diventato viraleRaiNews
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
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Sfondato
Eccolo, il buco. Avevamo qui avvertito che l’appuntamento era fissato al primo di marzo e che era proprio in ragione di quella scadenza che il governo aveva (giustamente) affondato il superbonus, cercando di fare in modo che i dati Istat non venissero presi troppo male. Eccolo, il superbuco del superbonus che ha sfondato il deficit: quello 2022 passa da una previsione del 5.6% a una realtà dell’8%. Per giunta la crescita è ritoccata leggermente al ribasso, pur restando significativa: +3.7%. Siccome la ricchezza prodotta non consiste nella maggiore spesa pubblica in deficit e a debito, ma nella capacità di trasformare gli investimenti e il lavoro in maggiore valore di quel che costano, quei quasi due punti e mezzo di deficit in più timbrano come bubbola la favola del contributo del superbonus alla crescita dell’Italia. È stata una tassa pagata da tutti per favorire uno spostamento di ricchezza a favore di molto pochi, per giunta fra i più benestanti.
Avendo anche drogato il mercato, adesso si deve stare attenti alla crisi d’astinenza. Che è la ragione per cui, avvertendo l’imminente sfondamento, proponevamo di puntare sulla direttiva europea relativa agli immobili e preparare incentivi (almeno questa volta razionali e non dilapidatori) di carattere fiscale, quindi non maggiore spesa pubblica, trasformando un mancato gettito odierno nella promessa di un maggiore gettito futuro, ma anche agevolando la messa in circolazione di capitali che valorizzino l’immobile ed evitino di passare dallo schioppare per overdose all’accasciarsi per astinenza.
A questi guasti va aggiunta la notevole spinta all’inflazione, ovvero l’ulteriore danno arrecato ai meno abbienti e ai risparmiatori. Avere finanziato lavori senza badare ai costi ha generato la peggiore inflazione, separata dalla produzione di ricchezza. Il che ci porta a un altro squilibrio e a un’altra ingiustizia, relativa alle pensioni. A partire da oggi prendono corpo gli adeguamenti delle pensioni all’inflazione, anche per quelle di importo superiore a 2100 euro (fin qui sterilizzate). Ma in quest’ultima affermazione ci sono due indicazioni ingannevoli. La prima è comprensibile: l’adeguamento non compensa l’intera inflazione, ma ne recupera una parte. Serve a non perdere “troppo” potere d’acquisto, al tempo stesso cercando di non alimentare l’inflazione che si prova a contrastare. La seconda è nascosta e meramente ideologica: gli adeguamenti vanno da un massimo del 7.3% a un minimo del 2.3%, a seconda dell’ammontare lordo della pensione stessa. Solo che distinguere secondo gli importi crea una potente ingiustizia: c’è chi ha una pensione “bassa”, in realtà molto più alta di quel che consentirebbero i contributi versati (sempre che siano stati versati), e c’è chi ne ha una “alta”, ma finanziata dai contributi, quindi dal risparmio forzoso fatto in una vita di lavoro. Risultato: chi ha rispettato gli obblighi contributivi si vede violato il patto che lo Stato gli impose, mentre chi non ha versato si ritrova avvantaggiato. Il che capita perché si considera solo la categoria “bassa o alta”, senza preoccuparsi dell’altra: “regalata o sudata”.
Dietro questi sfondamenti di bilancio c’è uno sfondamento logico e culturale, che spinge a ripetere sempre gli stessi errori: considerare la “spesa sociale” buona per la sua finalità e come se nessuno dovesse mai pagarne il conto. Invece non è detto che la finalità sia buona (non lo è pagare la ristrutturazione delle case di chi può e deve pagarsela), non è detto che funzioni (se la spesa per l’assistenza dei poveri cresce e crescono anche i poveri ne deduco che è la spesa a generarli, non ad aiutare i veri bisognosi), e non è detto che sia giusta (premiare chi evase o non produsse ricchezza a spese di chi rispettò le regole non è socialità, ma incentivo all’asocialità), e, comunque, qualcuno è chiamato a pagare. Se solo gli elettori lo tenessero in maggior conto non avremmo meno idee diverse sulla scena, ma meno imbonitori e demagoghi in circolazione.
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Monitorare la trasformazione digitale italiana: il caso del reddito di cittadinanza
Molti governi europei utilizzano sempre di più algoritmi e processi automatizzati per la trasformazione digitale dei servizi pubblici. In questo articolo vi raccontiamo un’esperienza pratica del team di Privacy Network che da anni vuole monitorare l’uso di tecnologie digitali usate per predisporre servizi ai cittadini, in questo caso l’assegnazione di un sussidio statale. Dal 2021...
#LaFLEalMassimo – Episodio 84 – Risparmio e libertà di scelta
Questa rubrica continua a ribadire in apertura il proprio sostegno al popolo ucraino e la condanna dell’inaccettabile aggressione perpetrata dalla Russia – la vittoria non è lontana e speriamo di poter chiudere presto questa triste pagina della storia contemporanea.
Negli ultimi giorni prosegue il braccio di ferro tra la Commissione Europea, che vuole abolire le retrocessioni di commissioni sul collocamento di prodotti finanziari e quasi tutti i governi europei, che invece cercano di tutelare una chiara rendita di posizione delle banche commerciali e delle reti di promotori, con l’unica lodevole eccezione dell’Olanda, che insieme all’Inghilterra ha abolito questo istituto
Di che cosa parliamo? In larga misura, in Italia, ma anche negli altri paesi europei, la consulenza finanziaria su come gestire i propri risparmi viene fornita da soggetti che guadagnano delle commissioni in base ai prodotti che vendono. Ora la Commissione Europea, insieme a tutti quelli che hanno degli occhi per vedere e un cervello per pensare, ravvisa in questo processo un conflitto d’interessi e richiede che siano vietate le retrocessioni di commissioni e che il compenso per la consulenza finanziaria sia fatturato separatamente.
Perché è così difficile rimuovere un ostacolo tanto evidente alla libertà di scelta dei risparmiatori europei? L’ovvio motivo è che queste commissioni rappresentano una voce molto rilevante per le banche commerciali e per le principali reti di distribuzione che oggi le percepiscono a prescindere dalla consulenza effettivamente prestata.
I nostri governanti ci vorrebbero far pagare e tacere, perché evidentemente credono che le rendite di alcuni meritino maggior tutela della libertà di scegliere di altri. Ma anche in questo caso, la conoscenza e la competenza si rivelano i più grandi presidi di libertà: grazie alla tecnologia e all’innovazione finanziaria consulenza indipendente e risparmio gestito a basso costo sono già disponibili alla portata di tutti, vi basta un click e sul tema vi segnalo anche la mia newsletter e podcast della finanza in soldoni.
Concludo con un pensiero per i 63 migranti morti al largo delle coste dell’Italia meridionale quando la loro imbarcazione ha urtato contro gli scogli, anche perché le vittime di questa tragedia sono molte di più. Secondo l’ONU, negli ultimi anni il numero di persone uccise o disperse nel tentativo di entrare illegalmente in Europa attraversando il Mediterraneo è salito a più di 2.000 all’anno un numero spaventoso di cui dovremmo vergognarci.
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Affacciarsi alla finestra
Tommaso Pincio - Diario di un'estate marziana
Contro la Wagner in Africa gli Usa si muovono in 3D. Il commento di Bertolotti
Diplomacy, development e defense. È l’approccio olistico 3D degli Stati Uniti in Africa: la diplomazia guidata dal Dipartimento di Stato, lo sviluppo, con l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale e il militari agli ordini del Pentagono, con le sue esercitazioni multinazionali. A ribadirlo è stato Michael E. Langley, generale del Corpo dei Marines e comandante di Africom, in un incontro con la stampa da Roma, in occasione della visita in Italia di Mark Milley, capo dello stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, per partecipare con i vertici militari di 43 Paesi alla Conferenza dei capi di stato maggiore della Difesa in Africa.
Il generale Langley ha parlato delle attività in Libia, Mali e Repubblica Centrafricana del gruppo Wagner, compagnia russa di mercenari impegnata anche in Ucraina. “Ha avuto effetti destabilizzanti in ogni Paese in cui ha messo piede” con “tattiche brutali”, “violazioni dei diritti umani”, arricchendosi “con pratiche predatorie”, ha spiegato. Il militare ha spiegato la risposta degli Stati Uniti alla penetrazione della milizia russa consiste nel sostenere le nazioni africane attraverso un approccio olistico. “Penso che collettivamente, con tutte queste operazioni, investimenti e attività, possiamo raggiungere obiettivi a lungo termine per questi Paesi”, ha dichiarato citando alcuni dei recenti sforzi militari nel continente come il sostegno all’esercito somalo per combattere al-Shabaab o l’esercitazione Obangame Express 23 per la sicurezza marittima nel Golfo di Guinea.
A Roma, Milley ha ancora incontrato Guido Crosetto, ministro della Difesa, per parlare di Ucraina, Africa e Mediterraneo. “I rapporti tra Italia e Stati Uniti rivestono un’alta rilevanza strategica. L’attuale quadro generale di sicurezza, inoltre, richiede oggi più che mai saldi rapporti bilaterali”, ha dichiarato quest’ultimo. Con l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di stato maggiore della Difesa, ha rinnovato l’impegno dei due Paesi a rafforzare la cooperazione su tutti i fronti, a partire dal settore addestrativo e operativo, proseguendo per il procurement, la ricerca e lo sviluppo tecnologico. L’ammiragli Cavo Dragone ha espresso l’auspicio di “un ulteriore potenziamento della cooperazione con le Forze Armate degli Stati Uniti, in tutti i domini ivi compresi lo spazio e il cyber”.
“Delle 3D dell’approccio olistico soltanto quella della Difesa è stata finora sviluppata”, commenta Claudio Bertolotti, direttore di Start InSight e ricercatore associato presso l’Ispi, a Formiche.net. Quanto al gruppo Wagner, “la visita di Milley e le parole di Langley raccontano l’impegno degli Stati Uniti per contenere l’influenza russa in Africa e la volontà di suonare la sveglia agli alleati. Come a dire: noi ci siamo e vorremmo ci foste anche voi. L’approccio olistico ha ancora più senso in questa ottica: siccome non tutti possono contribuire con la difesa, potrebbero farlo con le altre due d, cioè sviluppo e diplomazia”, conclude.
The 2023 African Chiefs of Defense Conference has commenced! Military leaders from 43 African nations and 15 @USNationalGuard units have come together to discuss resources and unique requirements affecting reality and reputation.#ChOD2023 #AfricanDefense #AFRICOM@thejointstaff pic.twitter.com/2EgdQDNg0B— US AFRICOM (@USAfricaCommand) February 28, 2023
Il cielo sotto Skynet
Skynet esiste già, ed è in Cina. È questo il nome con cui amichevolmente ci si riferisce al sistema interconnesso di sorveglianza presente su tutto il territorio cinese. Un nome, una garanzia, direi.
Mi piace sempre parlare di Cina, perché credo che purtroppo sia una finestra di Overton1 sul nostro futuro. Non è più un paese lontano pieno di comunisti mangia-bambini che fanno paura.
L’unica protezione da Skynet è l’iscrizione a Privacy Chronicles. Forse. Okay… non è vero, ma è un buon punto di partenza.
Oggi la Cina è una potenza globale fondata su economia mista e capitalismo di relazione (clientelismo), come qualsiasi altro stato occidentale. La sua influenza è molto sottile: commerciale, politica, e sì — anche culturale. Non c’è scampo, e le prove sono già state portate alla vostra attenzione su queste pagine23.
Qualche dato sulla sorveglianza cinese
Dal 2018 al 2020 l’apparato di videosorveglianza in Cina è aumentato del +75%, e poi ancora del +70% dal 2020 a oggi, che si contano circa 600 milioni di telecamere. Il dato equivale a circa 62 telecamere per km quadrato.
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E se qu dati non vi fanno sollevare un sopracciglio, forse vale la pena pensare al fatto che in Cina vivono circa 1 miliardo e mezzo di persone. È molto probabile che presto ci sarà una telecamera per ogni persona vivente sul territorio cinese.
Come si vive sotto il cielo di Skynet?
Ma come si vive in Cina, sotto gli occhi di Skynet4? Non male — se si ignora l’enorme apparato oppressivo, ma invisibile, su cui è costruito l’intero paese. La comodità della tecnologia fa miracoli. Come da noi, insomma. Ma un po’ di più.
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Il mago del Cremlino di Giuliano da Empoli
Dopo alcuni saggi, Giuliano da Empoli – professore di politica comparata a Parigi – pubblica in Francia per le Edizioni Gallimard e in Italia per tipi di Mondadori, il suo primo romanzo “Il mago del Cremlino” in cui si narra la vita di Vadim Baranov, consigliere personale del Presidente russo Vladimir Putin, un personaggio fittizio dietro al quale si cela il reale spin doctor Vladislav Surkov.
iyezine.com/il-mago-del-cremli…
Il mago del Cremlino di Giuliano da Empoli - 2022
Dopo alcuni saggi, Giuliano da Empoli – professore di politica comparata a Parigi – pubblica in Francia per le Edizioni Gallimard e in Italia per tipi di Mondadori, il suo primo romanzo “Il mago del Cremlino” in cui si narra la vita di Vadim Baranov,…Roberta Cospito (In Your Eyes ezine)
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Toscana, elezioni amministrative del 2023 e "centrodestra"
In #Toscana il "centrodestra" si prepara alle #ElezioniAmministrative2023 ispirando la consueta ripugnanza.
A Siena il "partito" di #GiorgiaMeloni ha ritirato il sostegno ad Emanuele Montomoli che mena vanto della propria adesione alla #massoneria. Se pensiamo che quella #Meloni è una madre non sposata, possiamo interpretare la cosa come un vero scontro di titani fra coerentissimi esponenti dei valori cattolici e tradizionali.
A Massa invece un voto in Consiglio Comunale ha silurato Francesco Persiani della #Lega.
Probabile che il "partito" della madre non sposata stia cercando, con il cameratismo che gli è proprio, di estromettere la Lega dalle amministrazioni toscane.
Finché si mordono tra loro a noi persone serie va anche bene.
L'ideale sarebbe che certi sociopati mantenuti dalla società andassero a farlo altrove, senza infastidire chi lavora.
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11,99 EURO A SETTIMANA! DOPO TWITTER E FACEBOOK, ANCHE POLIVERSO.ORG NON È DA MENO E CENTINAIA DI UTENTI GIÀ ADERISCONO AL SERVIZIO! COM'È POSSIBILE?
Sulla scia dei comunicati di Meta per offrire servizi aggiuntivi a 11,99 $/settimana, Poliverso.org lancia la propria iniziativa a 11,99 euro a settimana.
Con 11,99 euro a settimana sarà possibile
1) seguire non solo tutti gli account social del fediverso con Friendica, ma anche seguire interi siti web e gestire il proprio account Twitter
2) usare le funzionalità di Friendica per formattare i propri post, per modificare quelli già pubblicati, per programmarne la pubblicazione, per scrivere post con un titolo, per usare un calendario eventi (compatibile con #Mobilizon e Gancio) e per gestire account multipli
3) creare gestire e utilizzare i grupi/forum di Friendica che mettono a disposizione degli utenti del Fediverso le funzionalità dei gruppi Facebook
4) disporre di un'istanza Mastodon come Poliversity.it, dedicata al mondo della ricerca, della scuola e del giornalismo
5) far parte della comunità italiana di feddit.it, la più grande comunità italiana alternativa a Reddit basata su Lemmy e diventata ormai un vero e proprio "forum del fediverso", per partecipare alla discussione di tutte le community attuali o per crearne di nuove
6) eliminare gli annunci pubblicitari
7) sottrarsi al tracciamento durante la navigazione
Non solo tutto questo costa solo 11,99 euro a settimana, ma...
...UDITE UDITE...
...non si tratta di soldi che pagate voi, perché questi sono i costi che sostengono gli amministratori di Poliverso.org, Poliversity.it e Feddit.it!
Infatti mentre i social tradizionali multimiliardari iniziano a chiedere soldi agli utenti (senza peraltro smettere di drenare i loro dati personali), i nostri server vengono messi a disposizione degli utenti senza chiedere nulla in cambio!
A questo proposito, per chi volesse contribuire a mantenere vivo e in buona salute il progetto di Poliverso, vi informiamo che, su richiesta di alcuni nostri utenti, abbiamo finalmente attivato due servizi di crowfunding:
1) Ko-Fi
2) LiberaPay
Naturalmente tutti gli importi ricevuti in dono verranno utilizzati esclusivamente per la copertura dei costi sostenuti nella gestione dei progetti gestiti da Poliverso
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Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha assegnato oltre 31 milioni di euro al finanziamento degli istituti italiani che hanno accolto bambini e studenti ucraini.
Si tratta di 3.
NORSE / ABANDONACY
A distanza di tre anni dall'ottimo "Blu", recensito dall' infaticabile Massimo Argo su queste nostre stesse pagine, come un album in cui "la vita e la rabbia fluiscono accanto alla morte, come è naturale che sia", tornano a trovarci i Norse, una delle realtà più interessanti del panorama italiano. Nome magari ancora poco conosciuto, ma da tenere in grande considerazione, non fosse altro che per l'immenso potenziale che stanno dimostrando di avere.
NORSE / ABANDONACY - 2023
NORSE / ABANDONACY : A distanza di tre anni dall'ottimo "Blu", recensito dall' infaticabile Massimo Argo su queste nostre stesse pagine, come un album in cui "la vita e la rabbia fluiscono accanto alla morte, come è naturale che sia", torna…Marco Valenti (In Your Eyes ezine)
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NON SOLO MASTODON: MISSKEY.SOCIAL è nella Top10 delle istanze non giapponesi ed è tra le 3 istanze social italiane preferite tra quelle non basate su mastodon
Mastodon continua a dominare il Fediverso, ma iniziano a svilupparsi (anche in Italia) istanze basate su software alternativi, come Misskey, un progetto che prova ad arricchire l'esperienza del microblogging twitterbased con funzionalità interessanti e un'interfaccia molto piacevole.
E così, dopo pixelfed.uno e dopo l'istanza Friendica poliverso.org, ecco che misskey.social diventa la terza istanza italiana per numero di utenti tra i social del fediverso non basati su mastodon.
* Sì, lo sappiamo: l'istanza italiana feddit.it ha un numero di utenti maggiore rispetto a quello di Poliverso, ma Lemmy non può ancora essere tecnicamente considerato un social network.
Il post di @ピージイ タッソマン
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GDPR howto: efficaci misure tecniche supplementari per GMail, Google Drive e Google Workspace
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sergiej
in reply to Rifondazione Comunista • • •