Smart city: sorveglianza ed economia comportamentale, i casi di Venezia e Ivrea
Oggi parliamo di due casi diversi ma uniti dallo stesso filo rosso, quello delle smart cities e dell’improvviso boom di sistemi pervasivi di sorveglianza e controllo del comportamento delle persone.
La storia inizia con un tweet del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che si rallegrava della ripartenza della stagione turistica e della sperimentazione con la prenotazione online che sarà obbligatoria per accedere alla città come turista.
A due giorni di distanza da quel tweet sul Corriere del Veneto usciva un’altra notizia, sempre connessa alla stagione turistica veneziana, che ha catturato la mia attenzione. Il titolo era: “Venezia, 20mila turisti-fantasma sono in città ma non risultano: le tracce dei telefoni li inchiodano”.
Un passaggio in particolare dell’articolo mi aveva interessato:
L’articolo non spiegava cosa fosse la Smart Control Room di cui parlavano, ma specificava che grazie a questa l’amministrazione di Venezia riesce a vedere qualsiasi cellulare in città, la loro provenienza e dove si trovano.
Una questione che valeva la pena di approfondire, e così ho fatto.
La “Smart Control Room” di Venezia
A quanto pare, la Smart Control Room (SCR) è una sorta di cabina di regia operativa h24 collegata a tutti i sistemi di sorveglianza e sensori della città. È stata sviluppata da Venis (Venezia Informatica e Sistemi SpA) insieme a TIM e inaugurata a settembre 2020.
Sul sito di TIM la SCR è descritta in questo modo:
Una centrale di controllo unificata, dotata delle ultime tecnologie e attrezzata per ricevere le informazioni di quanto sta accadendo non solo nella città di Venezia, ma nell’intera area metropolitana. […]Un’enorme quantità di dati e flussi video arriva alla Smart Control Room dalle centrali e dai sensori dislocati sul territorio. Si tratta ad esempio del numero di persone presenti a Venezia, la tipologia di barche nei canali, i passaggi dei mezzi pubblici stradali e acquei, il flusso dei turisti, le previsioni meteo e la situazione dei parcheggi. Ad analizzarli, con l’aiuto di sistemi di elaborazione che garantiscono la privacy […]
Scavando un po’ di più ho trovato poi un video di un evento durante la Milano Digital Week 2021, in cui Susanna Jeandi TIM parlava proprio del caso “Smart Venice”, descrivendolo così1:
“Un progetto innovativo composto da diverse componenti e da un layer orizzontale che raccoglie informazioni in tempo reale, con videoanalisi, sensoristica, IoT, e tutti i sistemi preesistenti. L’obiettivo è dare all’amministrazione e alle forze dell’ordine una visione in tempo reale e continuativa di ciò che avviene, anche grazie a machine learning e data analytics per previsioni e simulazioni. Il layer in Cloud si sostanzia in una Smart Control Room fisica, che è il luogo di aggregazione delle varie componenti.”
Passando poi al sito di Venis SpA, che ha curato la parte tecnologica, ho trovato queste informazioni:
Nella SCR confluiscono le immagini delle 400 telecamere di sorveglianza, le previsioni meteo, i dati sulle presenze fisiche sul territorio, che permettono per esempio di individuare eventuali assembramenti (elemento critico soprattutto in questo periodo di emergenza) e dati sull’andamento del traffico sia su acqua che su terra. […] Tutti questi dati vengono poi rielaborati, garantendo il rispetto della privacy, per ottimizzare i servizi pubblici e progettarne di nuovi, basandosi su dati scientifici.
Ricapitolando: sensori, telecamere, Big Data, IoT e machine learning. Il tutto, impacchettato e disponibile all’uso per amministratori e forze dell’ordine nella Smart Control Room.
Sia TIM che Venis ci tengono a sottolineare che è tutto fatto “garantendo il rispetto della privacy”. Eppure, a parte le dichiarazioni di marketing, non ho trovato nessuna garanzia concreta.
Da nessuna parte sono riuscito a trovare informazioni, anche di base, sul trattamento di dati personali; così come non sono riuscito a trovare nessuna informazione in merito alle garanzie per i diritti e libertà delle persone che si trovano ad essere sorvegliate h24 da una centrale operativa di questo genere.
Qualcuno potrebbe dire: “ma sai Matte, sono dati aggregati, quindi anonimi, la privacy è tutelata così”.
Non proprio.
Pur ammettendo, come plausibile, che agli operatori della SCR arrivino soltanto dati aggregati, quei dati sono frutto di un’elaborazione che viene fatta a monte (da TIM e/o altri soggetti) a partire da dati personali e metadati2 ottenuti grazie a sensori, telecamere e reti telefoniche presenti in città.
Se poi vogliamo far fede a quanto scritto dal Corriere del Veneto, non possiamo certo negare di essere in presenza di un trattamento di dati personali molto pervasivo: “il sistema riesce a vedere qualsiasi cellulare in città […] si contano gli smartphone alle 4 di notte. Se ne riesce a comprendere la provenienza e dove si trovano”.
È fuori da ogni dubbio che quello realizzato a Venezia sia un trattamento che prevede un utilizzo sistematico di enormi quantità di dati per l’osservazione, il monitoraggio e il controllo delle persone, oltre che un trattamento di metadati per ragioni organizzative e di “sicurezza” della città.
Essendo il trattamento fatto per conto del Comune, è questo che deve garantire il rispetto dei diritti e libertà dei cittadini e mitigare i rischi che derivano dal trattamento di dati - come previsto anche dalla normativa europea.
Dove sono trasparenza, proporzionalità, legittimità, e valutazione del rischio? Chissà…
Questa particolare tipologia di trattamento di dati rientra anche nelle categorie ad alto rischio individuate dal Garante Privacy nel 2018, per i quali è obbligatorio svolgere una valutazione d’impatto:
E che dire poi del tema sicurezza, che viene ripreso molte volte da tutti i comunicati stampa? In che modo è stato valutato l’impatto positivo di questa sorveglianza pervasiva sulla sicurezza dei cittadini? Ma soprattutto - sicurezza da cosa?
Come sottolineavo anche in questo articolola politica italiana da anni fa perno sulla percezione di sicurezza (o di insicurezza) per giustificare l’uso sempre più intensivo di tecnologie di sorveglianza fisica. Ma oltre la percezione, non c’è nulla. Anzi: i dati dicono il contrario: il tasso di criminalità solitamente non ha nulla a che fare con la quantità di videocamere in città.
Prenotazioni e control room
Per chiudere il cerchio su Venezia mi ricollego infine alla notizia sulla sperimentazione delle prenotazioni per accedere alla città.
Che succede quando uniamo prenotazioni riferibili a persone identificate a un sistema di controllo come quello della SCR? Beh, succede che abbiamo tutti i presupposti per far diventare Venezia una gabbia a cielo aperto.
Il sistema di prenotazione consentirà all’amministrazione comunale di identificare ogni singola persona in visita presso Venezia, mentre la SCR permetterà di sorvegliarne spostamenti e modalità di soggiorno. Incrociare i dati, secondo necessità, sarà un gioco da ragazzi.
I turisti (italiani e stranieri) sono consapevoli che saranno sottoposti a sorveglianza continuativa dal momento in cui metteranno piede a Venezia fino al momento in cui usciranno? E i residenti?
L’esperimento “Smart Ivrea”
Durante le ricerche sulla Smart Control Room mi sono imbattuto in un altro progetto a cui TIM ha partecipato, quello di “Smart Ivrea”.
Il progetto “Smart Ivrea” è un’iniziativa di cui AgID è capofila, finanziata dal MISE. È anche il primo prototipo per la sperimentazione di una piattaforma nazionale per la gestione delle comunità intelligenti3.
La sperimentazione ha avuto inizio nel primo trimestre del 2020 e oggi è quasi arrivata alla sua conclusione. L’idea è di replicare e scalare a livello nazionale la piattaforma, in base ai risultati del test su Ivrea.
Gli obiettivi della piattaforma sono descritti nella documentazione relativa ai fondi di finanziamento del MISE:
La novità risiede nello sviluppo di un modello Smart cities-as a service (Scaas), volto ad ottimizzare l’erogazione dei servizi pubblici esistenti, introducendo alcuni principi dell’economia comportamentale (sistema premiale per l’assunzione di comportamenti virtuosi del cittadino, sentiment analysis) e della governance partecipata (eVoting e crowdfunding), determinando una partecipazione attiva del cittadino alla vita sociale, culturale e politica del territorio, arrivando fino al lancio del primo ecosistema nazionale di moneta virtuale (Ivrea-Coin), attraverso cui il cittadino possa acquistare sia i servizi erogati dall’amministrazione che, eventualmente, quelli offerti dalle PMI.
Indagando sul funzionamento della piattaforma ho trovato un’intervista a Marco Pittorri di Trust Technologies (partner TIM), in cui descrive così il sistema4:
I cittadini possono accedere tramite app ai servizi. L’utente si autentica con identità certificata SPID, che viene poi portata su blockchain e associata a un ID wallet usato dal cittadino con due funzioni principali: per pagare servizi pubblici (autobus, imposte, ecc.) e per ricevere indietro una premilità in funzione del corretto svolgimento del suo ruolo di cittadino: pagando tasse in modo regolare, usando servizi pubblici o comprando su negozi convenzionati per valorizzare economia locale, riesce a ottenere indietro IVREA COIN, che potrà riutilizzare per pagare servizi del Comune. Il vantaggio per i cittadini è la partecipazione alla vita del Comune e la premiazione del comportamento corretto.
Il fulcro del progetto gira intorno al concetto di economia comportamentale e degli Ivrea Coin, che incentivano il cittadino a compiere sono i comportamenti ritenuti corretti da chi ha sviluppato e implementato il sistema.
Processo automatizzato per ricevere IVREA COIN dopo aver eseguito azioni da cittadino modello
Nudging e hypernudging
Il tema dell’economia comportamentale è strettamente legato a quello della “nudge theory” sviluppata da Thaler e Sunstein nel 2008. Definivano il “nudge” così:
A nudge, as we will use the term, is any aspect of the choice architecture that alters people's behavior in a predictable way without forbidding any options or significantly changing their economic incentives.
Dalla loro definizione capiamo due cose: il nudge è il risultato di una scelta compiuta da chi pensa e sviluppa un determinato sistema, che può essere lo scaffale del supermercato come anche un’app legata alla smart city. È un meccanismo che, senza vietare o obbligare la persona verso determinate scelte, riesce ad alterare il loro comportamento in modo prevedibile.
In sostanza, il nudge è un meccanismo per standardizzare i comportamenti umani e renderli prevedibili.
Quando gli incentivi sono collegati a sistemi digitali pervasivi, con tecnologie di intelligenza artificiale e Big Data in grado di simulare e prevedere i comportamenti umani, la questione si complica parecchio.
Qualcuno parla, in questi casi, di hypernudging.
Gli algoritmi di machine learning sono spesso usati per elaborare dati relativi alle decisioni e azioni delle persone, come accade ad esempio sui social network, creando il c.d. effetto “filter bubble”: l’algoritmo raccoglie dati sulle nostre interazioni e ci propone contenuti sulla base delle nostre azioni passate. Così si instaura un circolo vizioso retroattivo, in cui la persona viene spinta a compiere determinate azioni in base alle scelte fatte in precedenza.
L’effetto hypernudging porta a una coercizione subdola: ciò che sembra una scelta è in realtà un set definito di opzioni standardizzate create dal sistema. Il contrario del libero arbitrio e della libertà di autodeterminazione.
Probabilmente l’esperimento di Ivrea non arriva ancora a questo tipo di capacità, ma la strada è certamente segnata.
La negazione di ciò che ci rende umani
Nel 1998 James C. Scott5 affermava che ogni tentativo, da parte dello Stato, di razionalizzare, semplificare e standardizzare la società ha sempre portato alla creazione di forze autoritarie, che spesso sfogano in veri e propri totalitarismi e tragedie umane.
La Cina è stata forse tra i primi paesi al mondo a teorizzare su questi aspetti, con il famoso paper di Lin Junyue di cui parlavo qui. Lo scopo era incentivare gli individui a compiere determinati comportamenti per modellare e razionalizzare la società nella sua interezza.
Come dico spesso, il problema degli incentivi è proprio che funzionano.
Nell’articolo “Cittadinanza a punti e Stato etico, da Roma a Bologna”, dicevo che i sistemi di social scoring sono la messa in pratica dello Stato Etico, in cui il cittadino diventa un ingranaggio del sistema, senza alcuna vera libertà di scelta.
Non è un caso che si parli sempre di comportamenti “virtuosi” o “corretti”: sono aggettivi necessari a rafforzare l’idea della rettitudine e dignità delle persone soltanto all’interno della collettività, formata da persone che si comportano “correttamente”, secondo standard prestabiliti da terzi. Chi fuoriesce dagli standard, resta fuori dalla collettività, perdendo quindi ogni dignità di cittadino. In parte, lo abbiamo visto col Green Pass.
I sistemi di social scoring/premiali automatizzati sono il rifiuto di ogni individualismo, pensiero critico e comportamento divergente dallo standard. In pratica, la negazione di tutto ciò che ci rende esseri umani.
Lo scopo è chiaro: standardizzare il comportamento umano, e quindi la società, rende le persone più controllabili, tassabili, censurabili e manipolabili.
Non penso che i sindaci italiani facciano ragionamenti di questo tipo. Piuttosto, si lasciano ammaliare da progetti spinti da tecnocrati alla ricerca di gloria e fondi pubblici, in un periodo storico dove intelligenza artificiale, IoT e blockchain sono le buzzwords per ottenere ogni tipo di finanziamento.
Vendono questi sistemi con belle parole, presentazioni e comunicati stampa accattivanti. Ci dicono che sono per la nostra sicurezza e per l’efficienza pubblica. Che l’innovazione è bella. Che le persone saranno al centro di ecosistema di servizi.
La mia sensazione è che, sì, l’uomo sarà sempre più al centro… ma di un recinto hi-tech; come bestiame al pascolo, in attesa della macellazione.
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Testo parafrasato, link all’intervista
Per metadati si intendono quelle informazioni non direttamente riferibili a persone fisiche, ma chscrivono eventi, azioni o altre informazioni. Un esempio tipico di metadato sono i dati di localizzazione (longitutine e latitudine di un dispositivo in un determinato momento).
agid.gov.it/it/agenzia/stampa-…
Testo parafrasato, link all’intervista
Seeing Like a State: How Certain Schemes to Improve the Human Condition Have Failed
EU Digital Services Act: Industry and government interests prevail over citizens’ digital rights
After 16 hours of discussion, negotiators from the European Parliament and EU governments have just made deal on a new EU Digital Services Act. Pirate Party MEP Patrick Breyer sat at the negotiating table as Rapporteur for the Committee on Civil Liberties (LIBE) and summarises:
“We were able to prevent removal obligations for search engines. We could also prevent the indiscriminate collection of the cell phone numbers of all uploaders to adult platforms, which would have endangered their privacy and the safety of sex workers due to foreseeable data hacks and leaks. Minors will be protected from surveillance advertising on online platforms. However, the ban on using sensitive personality traits (e.g. a person’s political opinion, diseases or sexual preferences) for targeted manipulation and targeting was heavily watered down.” The new rules on personalised targeting will apply to all online platforms for sharing user content such as Facebook, Instagram or eBay, but not to sites hosting self-generated content, such as news websites.
“The new set of rules as a whole does not deserve the name ‘Digital Constitution’. The disappointing outcome fails in multiple respects to protect our fundamental rights online. Our online privacy will not be protected by a right to use digital services anonymously, nor by a right to encryption, a ban on data retention, or a right to generally opt-out of surveillance advertising in your browser (do not track). Freedom of expression on the Internet is not protected from error-prone censorship machines (upload filters), nor from arbitrary platform censorship. Cross-border removal orders issued by illiberal member states without a court order can take down media reports and information that is perfectly legal in the country of publication. The monopoly power of consumer-hostile social media like Facebook, Instagram and Twitter will not be tackled by interoperability obligations. Users will have no alternative to the toxic engagement-based corporate algorithms that spread hate, violence and misinformation in the interest of commercial profits. Industry and government interests have unfortunately prevailed over digital civil liberties.”
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And Everything Fits in the Yellow Whale
Ein neuer Musikdienst mit offiziellen Alben, Singles, Videos, Remixen, Liveauftritten und mehr für Android, iOS und Computer. Hier ist für jeden etwas dabei.YouTube Music
Banca dati S.I.Mo.I.Tel.: “Così contrasta il turismo telefonico e tutela operatori e utenti”
La banca dati S.I.Mo.I.TEL. nasce nel 2015 per censire le morosità internazionali. Il Garante fin dall’inizio ne accompagna l’evoluzione senza opporre veti, ma chiedendo adeguate garanzie per gli interessati.
Guarda il video.
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Nuovo RPO: “Novità e garanzie per consumatori e aziende in regola”
Nuovo appuntamento con la rubrica #iprovvedimentispiegatisemplice su Agenda Digitale – Digital360,| dove provo a raccontare in modo semplice, attraverso immagini e una manciata di parole scritte e parlate, il contenuto di alcuni dei provvedimenti adottati dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.
Guarda il video.
youtube.com/embed/h6Lw4170ipU?…
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📚 Si è tenuta questa mattina la cerimonia di premiazione della XXIX edizione delle Olimpiadi nazionali di Filosofia. Dopo due anni siamo finalmente tornati in presenza e le scuole sono state le protagoniste assolute!
Questa edizione ha coinvolto più di 10.000 studentesse e studenti e oltre 380 scuole da tutta Italia.
“La filosofia non è solo una disciplina, ma un’alleata, un’amica che ci accompagna per tutta la vita”, ha detto il Ministro Patrizio Bianchi.
Qui il comunicato ▶ miur.gov.it/web/guest/-/scuola…
Jazz Mood Schools, la rete che porta il jazz nelle scuole. Dal 26 al 30 aprile lezioni-concerto e tanti eventi per avvicinare le studentesse e gli studenti al linguaggio musicale.
Info ▶️ indire.it/2022/04/04/jazz-mood…
Iscrivetevi per rimanere sempre aggiornati ▶️ miur.gov.it/web/guest/iscrizio…
Iscrizione Newsletter - Mi - Ministero dell'istruzione
Disponibili i dati di monitoraggio settimanali sull’andamento pandemico in ambito scolastico, relativi al periodo 11-16 aprile.
Qui i dettagli ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/scuola…
Per consultare la sezione dedicata ▶️ istruzione.it/iotornoascuola/m…
What’s new in Italy on IP, Competition and Innovation n.3 – Aprile 2022
L’AGCOM sanziona tre società di telefonia per mancato barring di alcuni servizi offerti
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (“AGCOM”), lo scorso 21 aprile ha reso noto di aver emesso tre ordinanze di ingiunzione nei confronti di tre società di telefonia per mancato blocco preventivo – cosiddetto “barring” – di alcuni servizi digitali offerti sulle rispettive piattaforme.
Inoltre, l’Autorità ha contestato alle tre società l’inesatta osservanza degli obblighi informativi nei confronti dei propri clienti.
Fonte: sito ufficiale dell’AGCOM
L’AGCM sanziona una nota società di trasporto marittimo per circa 4 milioni di euro
Con un comunicato dello scorso 12 aprile, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (“AGCM”) ha reso noto di aver irrogato una sanzione di oltre 3,7 milioni di euro a una storica società privata di trasporto marittimo attiva sullo Stretto di Messina.
In particolare, l’Autorità ha accertato che la Società, abusando della sua posizione di dominanza nel mercato, ha applicato prezzi ingiustificatamente gravosi per i passeggeri con auto al seguito.
Nel valutare la gravità dell’illecito concorrenziale, l’Autorità ha tenuto conto, oltre che del potere economico della società e della tipologia di servizio erogato (essenziale per molti consumatori), altresì dell’area geografica interessata, ossia lo Stretto di Messina.
Fonte: sito ufficiale dell’AGCM
L’AGCM avvia due procedimenti istruttori nei confronti per pratiche commerciali scorrette su e-commerce
Lo scorso 1° aprile, l’AGCM ha reso noto di aver avviato due procedimenti istruttori nei confronti di due note società di e-commerce al fine di indagare su presunte pratiche aggressive ed ingannevoli perpetrate dalle due società.
In particolare, le condotte oggetto dei procedimenti sarebbero state poste in essere dalle società nell’ambito dell’attività di vendita on-line attraverso i rispettivi siti internet, su cui sarebbero state pubblicate informazioni ingannevoli circa le caratteristiche principali dei prodotti commercializzati, nonché sul processo di vendita e spedizione del prodotto.
Fonte: sito ufficiale dell’AGCM
Il Governo approva il d.d.l. di revisione del Codice di Proprietà Industriale
Lo scorso 6 aprile, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di revisione del Codice di Proprietà Industriale (D.lgs 30/2005), in attuazione del Piano strategico di riforma della materia definito nel giugno 2021 dal ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.
Il d.d.l. punta ad un intervento organico a tutela della proprietà industriale, nell’ottica di un rafforzamento della competitività tecnologica e digitale delle imprese e dei centri di ricerca nazionali, facilitando e valorizzando la conoscenza, l’uso e la diffusione del sistema di protezione di brevetti.
Fonte: sito ufficiale dell’UIBM
L’AGCOM approva il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza
Lo scorso 7 aprile, l’AGCOM ha pubblicato, sul proprio sito istituzionale, la delibera n. 95/22/CONS con la quale è stato adottato in via definitiva il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza 2022-2024.
Nel Piano è delineata la strategia di prevenzione che sarà attuata dall’AGCOM, conformemente alle previsioni della legge n. 190 del 6 novembre 2012.
Fonte: sito ufficiale dell’AGCOM
L'articolo What’s new in Italy on <br>IP, Competition and Innovation <BR> n.3 – Aprile 2022 proviene da E-Lex.
🌍 Oggi è la #GiornataMondialedellaTerra! Un’occasione importante per tornare a parlarvi...
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🌍 Oggi è la #GiornataMondialedellaTerra! Un’occasione importante per tornare a parlarvi del nostro Piano #RiGenerazioneScuola. Lo facciamo attraverso le storie e i progetti delle scuole, che continuano a promuovere attivamente la tutela dell’ambiente e gli stili di vita sostenibili.
💚 Studentesse e studenti, grazie al Piano, diventano protagonisti del cambiamento, imparando ad abitare il mondo in modo nuovo e contribuendo al futuro del nostro pianeta, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Per saperne di più ▶️ istruzione.it/ri-generazione-s…
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Titane di Julia Ducournau - 2021
Si è fatto un gran parlare di "Titane", e non solo per la Palma d'Oro a Cannes dello scorso anno. Detto che i premi istituzionali mi hanno lasciato sostanzialmente indifferente, ho scelto di parlarne a distanza proprio per uscire da quella bolla mediatica successiva alla premiazione. A distanza di un lustro dal suo debutto come regista (quel "Grave" colpevolmente tradotto in Italia con "Raw, una cruda verità") Julia Ducournau ci regala un film di grande impatto che non lascia assolutamente indifferenti. E non mi riferisco ai passaggi più crudi, che non sono nemmeno pochi, quanto all'aria di malsano delirio che si respira per tutti i centodieci minuti della sua durata.
iyezine.com/titane-di-julia-du…
Titane di Julia Ducournau - 2021
Si è fatto un gran parlare di "Titane", e non solo per la Palma d'Oro a Cannes dello scorso anno. Detto che i premi istituzionali mi hanno lasciato sostanzialmente indifferente, ho scelto di parlarne a distanza proprio per uscire da quella bolla medi…In Your Eyes ezine
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🏆 Oggi, 22 aprile, saranno proclamate le scuole vincitrici della XXIX edizione delle Olimpiadi di Filosofia.
Potete seguire la diretta streaming sul nostro canale Youtube, dalle ore 10.30 ▶️
youtu.be/Bd1DLultOso
Contact-tracing in Europa: il fine (non) giustifica i mezzi – Pt. 3
Quando pensiamo ai cambiamenti epocali che la pandemia del COVID-19 ha apportato alle nostre vite, raramente tendiamo a includere nella lista anche il contact-tracing. Vuoi perché in Italia il dibattito sul tema è stato relativamente ridotto o riservato agli “addetti ai lavori”; vuoi perché meno radicale rispetto a misure senza dubbio più restrittive delle nostre libertà personali...
Privacy Daily – 22 aprile 2022
L’IA può fare ciò che gli umani non possono?
Ogni anno, circa 1,35 milioni di persone muoiono in incidenti sulle strade del mondo e ben 50 milioni di altri sono gravemente feriti, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Negli Stati Uniti, le vittime sono aumentate drasticamente durante la pandemia, portando al più grande picco di sei mesi mai registrato, secondo le stime del Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti. Eccesso di velocità, distrazione, guida compromessa e non indossare la cintura di sicurezza sono state le cause principali. L’intelligenza artificiale viene già utilizzata per migliorare la sicurezza di guida: app per cellulari che monitorano il comportamento al volante e premiano i conducenti sicuri con vantaggi e veicoli connessi che comunicano tra loro e con le infrastrutture stradali.
Can A.I. All but End Car Crashes? The Potential Is There
Each year, about 1.35 million people are killed in crashes on the world’s roads, and as many as 50 million others are seriously injured, according to the World Health Organization. In the United States, fatalities rose drastically during the pandemic, leading to the largest six-month spike ever recorded, according to estimates from the U.S. Department of Transportation. Speeding, distraction, impaired driving and not wearing a seatbelt were top causes. Artificial intelligence is already being used to enhance driving safety: cellphone apps that monitor behavior behind the wheel and reward safe drivers with perks and connected vehicles that communicate with each other and with road infrastructure.
Can A.I. All but End Car Crashes? The Potential Is There. – The New York Times (nytimes.com)
La richiesta da parte di un’azienda cinese di controllare la carica della batteria del telefono dei dipendenti accende il dibattito sulla privacy
Un’azienda cinese ha acceso il dibattito sulla privacy dopo aver chiesto di controllare la carica della batteria dei dipendenti prima che potessero lasciare il lavoro, chiedendo loro di inviare schermate dello stato della batteria del telefono alla direzione per dimostrare di non aver perso tempo sul lavoro. Un post virale su Weibo ha mostrato che i dipendenti devono inviare un messaggio diretto su WeChat con uno screenshot allegato della carica della batteria, insieme a dati che mostrano il consumo energetico utilizzato da app specifiche.
Demand from Chinese company to check employee phone battery power sparks privacy debate
A company in central China is in hot water for making its employees send screenshots of their phone battery status to management to ensure their staff is not wasting time when they could be working. The company, which is based in Wuhan, in Hubei province, and whose name was not disclosed, made their staff show their remaining battery power before getting off work for the day. A viral post on Weibo showed that the staff must send a direct message on WeChat with an attached screenshot of their battery power, along with data that shows the power consumption used by specific apps.
scmp.com/news/people-culture/s…
Connecticut, legge sulla privacy e il monitoraggio online
Il Senato del Connecticut ha votato 35-0 per far avanzare il Senate Bill 6, un atto riguardante la privacy dei dati personali e il monitoraggio online, alla Camera. Il disegno di legge contiene disposizioni per “dark pattern”, riconoscimento di meccanismi di opt-out globali, misure esplicite sulla privacy dei bambini.
Connecticut Senate passes comprehensive privacy bill
The Connecticut Senate voted 35-0 to advance Senate Bill 6, an act concerning personal data privacy and online monitoring, to the House. The bill features provisions for “dark patterns,” recognition of global opt-out mechanisms, explicit children’s privacy measures.
Map of Connecticut State.
C G A (ct.gov)