Jun 03, 2022, 09:04
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La ferocia di classe dei padroni dell'Occidente
"Il campo occidentale, si scelse, doveva basarsi su bassi salari e pervenire ad un assetto feudale dove i salariati diventavano servi dei ricchi e quasi schiavi. Si tornava, negli ultimi decenni, al dominio assoluto dei salariati, a cui si tolsero istruzione, salario diretto e salario globale di classe."
Quanti sono i luoghi che ogni uomo vive? 50 anni dalla morte di Dino Buzzati
Abbiamo accompagnato Buzzati lungo la Val Morel. Con lui ci siamo domandati: “Esiste, non esiste l’improbabile sentiero?”.
Misteriosa, infatti, è la strada che conduce alla morte. Di certo c’è solo che bisogna percorrerla. Che sia o no la Val Morel, che porti o allontani dalla Santa dei miracoli impossibili o possibili, questo lo lasciamo decidere ad ognuno di noi.
E comunque prima di confrontarsi con il più misterioso dei cammini, quanti sono i luoghi che ogni uomo vive?
I luoghi di Buzzati sono stati, nella vita e nella narrazione, le montagne, il deserto, la città.
Buzzati ha amato soprattutto le montagne, le ha scalate, conquistate, godute, sofferte. Le vette innevate, le rocce altissime, i costoni franati fanno parte della sua narrazione così come della sua pittura e soprattutto della sua vita. A Belluno, ai piedi delle Dolomiti, ha trascorso l’infanzia e lì è sempre tornato, lì si è rifugiato quando ha dovuto preparare l’ultimo viaggio. Lì ha ascoltato e letto antiche saghe montanare, lì ha cominciato ad inventarle lui stesso. Personaggi inquietanti popolano i suoi monti: giganti, gufi, gazze, venti parlanti e pietre e frane che si animano e vivono di vita propria.
E gnomi, i misteriosi guardiani delle crode. In uno degli articoli sulle montagne comparsi sul Corriere della Sera, Buzzati racconta, come fosse una cronaca nera, della impossibile difesa delle Dolomiti dagli assalti degli uomini. “A uno a uno venirono conquistati i torrioni, le muraglie, i mastii, i contrafforti…” Il turismo di massa, il bombardamento delle pareti, le vie obbligate, i vessilli piantati, i vocii…dove sono finiti gli gnomi, i nani, i folletti, gli spiriti, il Vecchio della montagna? Spariti. Possibile che sia restato solo lui con la sua penna e il suo pennello a difenderne i misteri?
Certamente questo mondo è molto vicino alla mitologia nordica, l’autore però lo ha rivisitato attraverso il filtro di una precisione a volte addirittura scientifica che sorprendentemente si combina con il favolismo magico. Al cospetto delle montagne Buzzati trova sé stesso e fa pace con il mondo e la vita non attraverso una facile visione arcadica ma con una sofferta riflessione sul destino dell’uomo. È qui che ci si confronta con le voci del bene e del male (Il segreto del bosco vecchio) e non è detto che siano quelle del bene a vincere. Se infatti c’è una morale nella storia del colonnello Proclo non è né facile né elementare, è piuttosto la constatazione amara che la vita è fatta di tormenti, di desideri inconfessabili, di destini di solitaria desolazione.
Dalla cima della montagna, guardando dall’alto la pace lontana e irraggiungibile della valle, l’uomo e l’autore possono però scoprire che il fascino della vita è accettazione e nello stesso tempo rinuncia, è speranza e contemporaneamente consapevolezza che l’attesa è vana, che ciò che poteva essere nono è stato.
La montagna rappresenta la solitudine, quell’amica, cercata, quella di chi è pronto a rischiare, a conquistare o a perdere. È la solitudine di chi rinuncia al “resto” sapendo che è relativo e che la scelta, una volta fatta, è assoluta. In un vago senso di malessere a volte si percepirà quanta sofferenza reca, eppure non importa… “Ma sopra il ciglione dell’edificio, lontana, entro ai riverberi meridiani, spuntava una cima rocciosa. Se ne vedeva solo l’estrema punta e in sé non aveva niente di speciale. Pure c’era in quel pezzo di rupe per Giovanni Drogo, il primo visibile richiamo al leggendario regno che incombeva sulla fortezza”
Le montagne sono la chiave per l’immaginazione e per la fantasia. Sono la siepe di Leopardi.
Sulle montagne è l’aristocratica solitudine dello scrittore che la raggiunge esiliandosi dal mondo degli uomini, dalla città, dalla dura competizione, dalla stessa incerta collocazione storico-letteraria, ed anche dai limiti che la vita impone.
È l’aristocratica solitudine di chi è arrivato comunque sulla cima e da lì può guardare indietro e fare la lista degli sbagli, delle scelte azzardate, dei ritardi, delle audacie. Può riandare ai momenti di sconforto e disperazione e a quelli di euforica esaltazione. Può risentire i venti e le tormente e i cieli di azzurro cobalto e i raggi che scaldano. Può riandare con i ricordi a chi era in cordata con lui, a chi ha teso un chiodo o la mano, a chi ha lasciato andare e pertanto essere preso da tremore e timore. Eccolo lì Buzzati nella vertigine del vuoto, nella solitudine di chi muore. Arrivati sulla cima non c’è altra roccia da conquistare, altro cammino. Non resta che compiere quel passo. Nel vuoto?
Allora Dino Buzzati staccò gli aghi dall’ipodermoclisi e abbassò le palpebre come se vivesse o scrivesse, per lui era lo stesso, il finale di un ultimo racconto che potrebbe cominciare così: In quel preciso momento del 28 gennaio 1972…
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🌍🌱 Oggi saremo insieme a studentesse e studenti nella Tenuta presidenziale di Castelporziano per “Educare alla biodiversità”, l’evento che abbiamo organizzato in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica in vista della Giornata mondiale dell’Ambiente del prossimo 5 giugno.
Alla cerimonia saranno presenti il Ministro Patrizio Bianchi, il Ministro Roberto Cingolani e una rappresentanza delle scuole per un confronto sulle esperienze di educazione alla biodiversità che si stanno realizzando in tutto il Paese.
Rilanceremo anche la Carta per l’educazione alla biodiversità e le modalità per aderire. Voi l’avete fatto?
Seguiteci in diretta streaming dalle 10 su ▶️ youtu.be/YkSLzxcBe-Q
Scoprite come aderire alla Carta ▶️ istruzione.it/ri-generazione-s…
I dettagli ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/giorna…
Privacy Daily – 3 giugno 2022
USA: si avvicinano le posizioni su una legge federale bipartisan sulla privacy
Secondo Politico, i membri del Congresso degli Stati Uniti stanno facendo circolare una nuova bozza di legge sulla privacy. Il senatore statunitense Roger Wicker, R-Miss., insieme ai rappresentanti Frank Pallone, DN.J., e Cathy McMorris Rodgers, R-Wash., hanno redatto hanno un disegno di legge sulla privacy federale che segna il più grande sviluppo nei dibattiti legislativi sulla privacy da quando i negoziati si sono bloccati alla fine del 2019.
subscriber.politicopro.com/art…
L’INAI del Messico rilascia raccomandazioni sull’IA
L’Istituto nazionale messicano per la trasparenza, l’accesso alle informazioni e la protezione dei dati personali ha pubblicato le sue “Raccomandazioni per il trattamento dei dati personali” relative all’uso dell’intelligenza artificiale. La guida promuove “l’uso appropriato ed etico delle informazioni personali attraverso” vari usi dell’IA e “il rispetto degli obblighi del dovere di sicurezza dei dati personali”. Le raccomandazioni riguardano argomenti tra cui l’IA nell’istruzione, i settori pubblico e privato, il cloud computing e la privacy by design.
home.inai.org.mx/wp-content/do…
La CNIL pubblica una guida sui ruoli di responsabilità in merito dati ai sensi del GDPR
L’autorità francese per la protezione dei dati, la Commission nationale de l’informatique et des libertés ha pubblicato una guida sull’identificazione di un “titolare del trattamento” e su ogni altro ruolo che chiarisca la natura e la portata delle responsabilità in merito ai dati in modo che ciascuno venga identificato “il prima possibile”. La CNIL ha affermato che la guida include dettagli su criteri legali, qualifiche da considerare e altro ancora.
cnil.fr/fr/commande-publique-q…
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un progetto di #Mozilla per fornire traduzioni di siti interamente generate in locale, senza appoggiarsi a servizi di traduzione in cloud.
blog.mozilla.org/en/mozilla/lo…
Mozilla releases local machine translation tools as part of Project Bergamot
The translations add-on is now available in the Firefox Add-On store for installation on Firefox Nightly, Beta and in General Release.Rebecca Smith (The Mozilla Blog)
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Luigi Contu: l’informazione serve a riflettere. Non bisogna cercare quello che si vuole sentirsi dire
Direttore, come è cambiata la comunicazione negli ultimi due anni?
C’è stato uno sconvolgimento a tutti i livelli. Da parte degli attori, quindi il Governo, le Istituzioni, gli Enti locali, da parte del mondo scientifico e da parte dei giornalisti che hanno il dovere di raccogliere e raccontare informazioni. Io credo che questi due anni siano stati davvero importanti per l’opinione pubblica perché hanno reso abbastanza evidente quanto sia fondamentale una informazione corretta, accurata e verificata. Durante la prima fase della pandemia abbiamo assistito, in diretta, a una enorme confusione nella comunicazione: non solo i giornalisti ma anche la comunità scientifica e le grandi organizzazioni internazionali hanno dato messaggi fuorvianti e incompleti, che hanno causato panico e difficoltà.
Un virus nel virus?
Col tempo si sono prese le misure e penso che alla lunga la prudenza e la preparazione abbiano prevalso e l’opinione pubblica si sia è resa conto che l’informazione è un bene prezioso. Non si può prendere per oro colato qualsiasi studio o notizia scientifica che viene diffusa. Soprattutto si è preso atto che bisogna cercare di informarsi nei luoghi e con le persone che sono preparate a farlo. Sempre col beneficio dell’inventario, perché la possibilità che si commettano degli errori esiste. La pandemia ha fatto capire alle persone che non si può prendere per buona qualunque cosa tratta da Facebook solo perché è stata pubblicata: bisogna vedere di chi è il profilo, chi ne ha la responsabilità. E’ stata una grande crisi che ha messo alla luce molte nostre difficoltà ma è stata anche un’occasione di far capire al pubblico che è determinante essere preparati e accorti.
Spesso si utilizza il termine “ANSA” per definire un’ultima ora sicuramente verificata. Quando la riporta l’Ansa la notizia è vera. Quanto lavoro c’è dietro questo timbro di qualità?
Dovrebbe essere vera e noi mettiamo in atto, per quanto è possibile, tutti gli accorgimenti perché sia verificata. Sia sulla fonte che da un punto di vista tecnologico, perché c’è un tema tecnologico sulla veridicità delle notizie. Ad inizio pandemia l’Ansa poteva disporre di una rete di colleghi che nel mondo sono sui posti e possono verificare quello che succede, una rete importante di fonti nelle organizzazioni, nei ministeri e soprattutto di giornalisti che sapevano già di cosa stavamo parlando, che non si sono dovuti improvvisare. Noi abbiamo un servizio scientifico, una redazione che si occupa di scienza, salute e ricerca e che da trent’anni forma dei giornalisti. Questo è quello che può fare la differenza: avere il numero di telefono dello scienziato che sa dare una lettura corretta di uno studio scientifico, conoscere le fonti, avere studiato e quindi avere una carriera alle spalle che ti consenta di dire cosa è autorevole e cosa non lo è. Questo significa partire con il piede giusto. In questo senso noi diciamo che se è una notizia è un’Ansa, perché mettiamo in atto tutto quello che possiamo fare per essere certi che stiamo pubblicando una cosa vera.
Spesso il nemico è il tempo, il rischio di farsi battere dalla concorrenza.
Vero, c’è purtroppo un elemento che è in conflitto d’interesse con la verità che è la rapidità. Noi dobbiamo essere velocissimi per cui il tempo di approfondimento non è lo stesso che può essere concesso a un settimanale, a un quotidiano ma anche a una trasmissione televisiva di approfondimento. E li sta la differenza. Bisogna verificare in tempo breve per uscire prima possibile, per avvisare i lettori, il mondo e le Istituzioni che sta accadendo qualcosa. Li c’è la difficoltà del giornalismo: essere certi di pubblicare un contenuto verificato in tempi molto brevi. Devo dire che i colleghi dell’Ansa, e non solo dell’Ansa, da questo punto di vista sono molto affidabili.
Ci sono momenti in cui devi dire di no?
In questi due anni abbiamo avuto diverse occasioni in cui abbiamo preferito non pubblicare una notizia in quel momento perché il livello di sicurezza, di accuratezza, di verifica non era sufficiente. Noi abbiamo raddoppiato dal primo giorno di pandemia il controllo delle notizie. Genericamente all’Ansa c’è un collega che scrive la notizia, un collega che legge, rilegge e controlla e, se ci sono dei dubbi, interviene un terzo livello di verifica che è quello centrale della direzione. Noi ne abbiamo introdotto un altro ancora sulle principali notizie che riguardano il virus. Ci siamo detti: facciamo un doppio controllo, prendiamoci il rischio di uscire qualche minuto più tardi ma con la garanzia di offrire una informazione più accurata. E questo credo che abbia funzionato.
Il giornalismo può assumersi la responsabilità di decidere chi può parlare e chi no e quindi, in fondo, chi ha ragione e chi torto?
Ma certo. Il giornalismo deve scegliere e a volte può scegliere di dare il contraddittorio, di dare le due voci. Anzi, è auspicabile che nella maggior parte dei casi questo accada. Anche perché ognuno di noi può scegliere di andare a informarsi da un’altra parte. Siamo tutti liberi, non soltanto i giornalisti ma anche chi ci ascolta e i cittadini. A chi non piace l’informazione che fa l’Ansa o un telegiornale, è libero di andare da un’altra parte. Ma attenzione, io penso che per informarsi non bisogna cercare quello che si vuole sentirsi dire. Questo è il grande problema che hanno innescato i social media. Nei nostri telefonini e nei nostri profili ci arriva l’informazione che noi già vogliamo sapere. Quindi se siamo a favore di Putin ci arriveranno contenuti favorevoli a Putin. Invece l’informazione serve a riflettere. Quindi è giusto fare il contraddittorio ma il contraddittorio non significa mettere sullo stesso piano uno scienziato che per tutta la vita ha studiato il virus e un no vax che fa il corridore in bicicletta. Questo è il grande inganno.
E’ quello che sta accadendo anche sulla guerra in Ucraina?
Precisamente, è il grande equivoco che accade anche nella polemica che sentiamo in questi giorni sulla propaganda. Per dire che alla fine sono tutti uguali si dice che anche gli Ucraini fanno la propaganda. Anche Goebbels faceva la propaganda e anche Roosevelt la faceva ma non era lo stesso tipo di propaganda. Bisogna saper discernere. Non si possono mettere tutte le opinioni sullo stesso piano. Le opinioni vanno sostanziate coi fatti. Se io stravolgo i fatti e racconto delle storielle non posso essere messo a confronto con uno che i fatti li ha analizzati e studiati. Questa credo sia una regola basilare.
Come giudichi la controversia che si è creata sulle armi da dare agli Ucraini?
Se non diamo agli Ucraini la possibilità di difendersi diciamo a Putin di accomodarsi e conquistare tutto. Questo non significa non cercare la via diplomatica. Qui c’è una semplificazione nel dibattito che lascia davvero esterrefatti. La capacità di risposta militare degli ucraini è la base essenziale per far sedere Putin alla trattativa. Quando si arriverà, speriamo presto, al tavolo di pace, è possibile che gli ucraini possano decidere – per chiudere questa pace con negoziato – di perdere qualcosa e lo stesso potrà accadere dall’altra parte. Questo però non significa che non dare le armi all’Ucraina aiuti a far finire la guerra. A perdere non sarebbero solo gli ucraini, significherebbe non sostenere chi nel mondo sostiene i nostri valori. E attenzione al fatto che questa è una guerra che potrà ripetersi, perché ci sono grandi potenze nel mondo che hanno dichiaratamente l’obiettivo di mettere in crisi il sistema democratico. Quindi non è in gioco la sorte di Bucha o di Kiev, ma è in gioco il modo di vivere libero e democratico che noi abbiamo costruito e che dal ’45 ha consentito all’Europa e al mondo di vivere in pace e in prosperità. Con tutte le difficoltà che conosciamo. Non è il mondo migliore ma è sicuramente meglio di quello che ci prospettano i cinesi e i russi.
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Biometric mass surveillance: Let’s not follow Russia’s example!
Yesterday was the deadline to table amendments to the LIBE/IMCO report on the AI Act. This is the proposal by the Parliament’s competent committees to change the Commission’s original proposal on “Harmonised rules on Artificial Intelligence”; members of these committees will next vote on compromises based on the proposed amendments, following which the text will be voted on in plenary (likely not before the end of 2022).
As a member of the LIBE committee, I made sure that a strong ban on biometric mass surveillance will be considered. This is a demand I have consistently been making throughout my mandate, but the need and urgency for such a ban became even clearer this month, after I met with Alexander Isavnin. Alexander is a Russian Pirate living near Moscow. In the context of a discussion about Russia’s crackdown on pro-peace activists in the context of the war on Ukraine, he unfolded for me the development of facial recognition systems in Russia. Excerpts of the discussion can be viewed here:
- He described how facial recognition systems, which had been introduced at the entrance of metro stations under the pretext of making life easier (“pay with your face”), are now being used to identify, track and even arrest dissidents – be it members of the Communist party, citizens protesting for the release of Alexeï Navalny, or people protesting against the Ukraine war.
- He also described how a whole surveillance system was implemented in the city a few years ago, under the guise of “fighting terrorism”, and was now used against dissidents. The government used a “safe city” narrative similar to the ones encountered in Europe (such as in France, Italy, Spain, Malta, and Germany). The rise of the far-right in Europe should alert us to the risk that in our countries too, such systems can easily be repurposed to fit the agenda of the government in place. We use the same technology as the Russians, the only difference is that our governments are not yet as bad?
- Similarly, under a narrative of ‘convenience’ and ‘comfort’, biometric lock systems have been installed at the entrance of many apartment blocks in the city. They happen to also send their feed to a centralised data center. With these cameras-equipped ‘smart locks’, you may not need a key to enter your building. The downside is that this allows the government to identify you remotely by comparing faces captured in different places – knowing in which apartment building an anonymous protester lives is enough for reliable identification. “I think this is a way this technology could infiltrate the EU”, says Alexander; and in this case “it is not about state-run video-surveillance, it’s about improving safety and comfort for citizens, but all information could then be passed onto [surveillance agencies and the police]”. This is indeed a worry highlighted in the Greens/EFA-funded 2021 report on “Biometric and Behavioural Mass Surveillance in EU Member States”.
The AI Act as proposed by the Commission would allow the use of biometric surveillance systems by the police, and some in the European Parliament think this is okay. Alexander’s message to us Europeans is: “don’t allows this, don’t try to exchange your freedom for safety – in most cases your freedom is your safety”.
I agree that we should not let this happen in Europe. Biometric mass surveillance is already used (1600 times per day by FR police in 2021, according to data by LQDN). See our Greens/EFA documentary trip, where we went to meet the activists that ended biometric mass surveillance in Italy. Have also a look at our awesome myth-buster on facial recognition, in which the Greens/EFA explain why 5 of the claims put forward by other political Groups about the benefits of facial recognition are incorrect. Sign the European Citizens Initiative calling for a ban on biometric mass surveillance practices here: reclaimyourface.eu/
Jun 02, 2022, 11:11
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➡️ Read and edit this decision from Ireland at gdprhub.eu/Court_of_Appeal_-_2…
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Jun 02, 2022, 11:00
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Imparare la sicurezza informatica, giocando. 150 ragazzi al laboratorio cyber del Cini
Concluse domenica le Olimpiadi italiane di cybersicurezza, ma le vere protagoniste sono state le studentesse partecipanti alle Cybertrials, programma scolastico di formazione all’hacking etico e all’autodifesa digitale
di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/ La Repubblica del 30 Maggio 2022
Un vecchio adagio dice: “Vuoi imparare la sicurezza informatica? Allora comincia a giocare”. E così, mentre un pezzo d’Italia stava col fiato sospeso per i minacciati attacchi russi, gli aspiranti hacker italiani si preparavano a difendere il paese, ma per gioco. Sicurezza informatica
Dal 27 al 29 maggio, oltre centocinquanta studenti e studentesse convocati dal Laboratorio Nazionale per la Cybersecurity del Cini si sono ritrovati a Torino al Campus torinese dell’Organizzazione mondiale del lavoro per una tre giorni di eventi e iniziative incentrate sulla cybersicurezza, tutti all’insegna di gare di abilità e giochi a squadre. Cybersicurezza
I giochi, dedicati ai giovani delle scuole medie superiori, implicano la capacità di superare problemi logici e difese informatiche in gare che riguardano il web, la crittografia e i sistemi di comunicazione. Il reclutamento è stato così ampio e l’organizzazione così ramificata che le hanno chiamate OliCyber, le Olimpiadi Italiane di Cybersicurezza, con l’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza come sponsor della competizione.
Alla fine dei giochi il primo classificato è stato il giovanissimo Tito Sacchi del Liceo Scientifico Statale “T.Taramelli” di Pavia ma sono stati premiati con l’oro anche Carlo Collodel, Simone Petroni, Domingo Dirutigliano e Luigi Loffredo e sono state assegnate anche 10 medaglie d’argento e 25 di bronzo. Alla cerimonia ha preso parte il direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, Roberto Baldoni, che ha ribadito l’importanza della formazione, al centro anche della Strategia Nazionale di Cybersicurezza presentata nei giorni scorsi. Hacker
L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, parte da lontano e si è protratta per diversi mesi coinvolgendo oltre trecento istituti italiani e più di 1.700 aspiranti hacker etici, i quali hanno avuto la possibilità di formarsi insieme a docenti esperti su temi sempre più centrali sia nella quotidianità che nel mondo del lavoro. Durante tutto il periodo di formazione, i giovani si sono confrontati con sfide pratiche e simulazioni dei reali problemi della sicurezza informatica guidati anche dal TeamItaly, la Nazionale Italiana di Cyberdefender, e da alcuni dei migliori partecipanti alle precedenti edizioni di CyberChallenge.IT, la scuola per hacker etici del Laboratorio nazionale di Cybersecurity. Al centro delle sfide crittografia, reverse engineering, sicurezza in Rete e sicurezza delle infrastrutture.
Le ragazze al centro
Ma stavolta non c’erano solo ragazzi. All’Ilo di Torino c’erano anche 50 ragazze che hanno partecipato per due giorni alle Cybertrials, gare innovative per mettere alla prova softskill di tipo relazionale, diplomatico e linguistico come pure per testare le loro capacità di problem solving all’interno di una “escape room”, uno di quei giochi dove, chiusi in una stanza, puoi uscire solo se risolvi tutti i quiz che trovi al suo interno. Anche loro sono state tutte premiate. Le partecipanti venivano dalla prima edizione di Cybertrials, programma di formazione che ha visto coinvolte le oltre 380 ragazze da 74 istituti diversi nello sfidarsi in un gioco di ruolo masterless realizzato per loro dall’IMT di Lucca.
“L’elevato numero di partecipanti a Cybertrials dimostra quanto anche le ragazze siano interessate ai temi della cybersecurity e possano essere coinvolte, attraverso il gaming, in percorsi di consapevolezza come questo” – ha detto la coordinatrice Cybertrials Sonia Montegiove. “Riteniamo che il gender gap oggi esistente in ICT e nella cybersecurity possa essere ridotto anche grazie a iniziative come queste”.
Infatti gli obbiettivi dell’iniziativa mirano proprio a stimolare l’interesse verso le materie tecnico scientifiche abbattendo le barriere di genere nella materie Stem (Scienza, Tecnologia, Ingengeria e Matematica); formare le ragazze alle conoscenze di base della sicurezza digitale, con attenzione all’etica hacker; far conoscere le crescenti opportunità professionali offerte dai percorsi formativi sulla sicurezza informatica; e infine rafforzare le competenze necessarie ad affrontare i rischi legati all’uso di social network, al trattamento dei dati e alle truffe online.
“Un regalo, la presenza a Torino di tutti questi ragazzi e ragazze” ha detto Paolo Prinetto, direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity che già lavora a nuove iniziative “per favorire la cultura della cybersicurezza”, rivolte anche ai docenti accompagnatori, tra i principali protagonisti di questi eventi.
dicorinto.it/testate/repubblic…
L’Italia ha una strategia nazionale per la sicurezza cibernetica
Presentata oggi a Palazzo Chigi, i cinque pilastri e le 82 misure previste dal documento elaborato dall’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza prevedono…Arturo Di Corinto (la Repubblica)
🇮🇹 Oggi, #2giugno, si celebra la #FestadellaRepubblica. Il Ministro Patrizio Bianchi questa mattina sarà presente alle celebrazioni di Roma insieme a una delegazione di studentesse e di studenti.
Nel pomeriggio, alla Camera dei deputati, si svolgerà, poi, la premiazione delle scuole vincitrici del concorso ‘Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione’. Un’iniziativa che punta a coinvolgere ragazze e ragazzi, insieme ai loro docenti, in un percorso di conoscenza e di approfondimento della Carta costituzionale.
Qui i dettagli ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/oggi-i…
Buona Festa della Repubblica!
non saprei spiegarti l'esatto motivo, ma questo mi ha fatto pensare alla tua #mastOfficina @Bevilacqua Gustavino
thisiscolossal.com/2022/06/omo…
In Clever Stop Motion Tutorials by Omozoc, Wooden Boards Slice Like Sticks of Butter
Stop-motion animator omozoc (previously) has a knack for making complex and labor-intensive processes look remarkably effortless.Colossal
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Integration zwischen nerdica.net (#friendica) und feddit.it (#lemmy)
Hallo zusammen und sorry, wenn ich mehrere grammatikalische Fehler mache, aber ich kann nicht auf Deutsch schreiben...
Ich bin der Administrator sowohl der Friendica-Instanz „Poliverso“ (Version 2022.03) als auch der Lemmy-Instanz „feddit.it“.
Während ich es schaffe, direkt auf lemmy zu veröffentlichen, kann einer meiner friendica-Kontakte, ein Gast von nerdica, nicht.
Könnte dies von der Version abhängen, die auf dem Nerdica-Server ausgeführt wird (Version 2022.05-rc)? Oder hängt es von einem anderen Grund ab, den ich nicht kenne?
Vielen Dank im Voraus für die Hilfe. Wenn Sie versuchen möchten, einige Tests auf feddit.it durchzuführen, können Sie die Community für Tests nutzen: feddit.it/c/test
NB: um in einer Community zu posten:
- Sie müssen nach der Community suchen, indem Sie die Adresse in das Friendica-Suchfeld eingeben
- Es ist notwendig, der Community zu folgen
- Sie müssen einen Beitrag mit einem Thema schreiben (dies ist der Titel des Beitrags Lemmy)
- der Community-Name muss am Anfang des Beitrags mit vorangestelltem Ausrufezeichen eingegeben werden (1 + Community-Name + @ + Domain)
- Soweit ich weiß, wird der Beitrag, wenn er Bilder enthält, nicht richtig codiert und nicht veröffentlicht
PS: Bitte schreiben Sie mir Antworten mit einfacher Syntax, sonst kann mein automatischer Übersetzer Ihre Worte nicht richtig interpretieren...
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Data Retention: NGOs call on German Minsters to Stop Mass Surveillance
In an open letter to the German Conference of Interior Ministers 13 organisations call for an end to mass data retention of citizen‘s connection and location data in Germany and the EU. Patrick Breyer, Member of the European Parliament (Pirate Party/Greens/EFA group) and digital rights activist comments:
„The large-scale collection of information on day-to-day communication and location data of innocent citizens is an unprecedented attack on our right to privacy. This is the most intrusive method of the mass surveillance. For effective child protection we need child protection officers, child protection programme as well as competent and fast investigations – mass surveillance is not the solution. The steady violation of fundamental rights through the continuation of data retention policies, governmental pressure on judges and ignoring facts is an attack on the rule of law, which we need to stop.“
Child protection instead of mass surveillance
In the run-up to the German conference, calls for data retention have been made in connection with child protection. However, mass surveillance of millions of innocent people is not the answer.
In January 2022 the German government published statistical data of the Federal Criminal Police Office, according to which only 3% of all child pornography investigations in 2017 to 2021 could not be further prosecuted due to the lack of records on IP addresses. In Germany no data retention legislation is being applied. MEP Patrick Breyer commented in March 2022: “Instead of mass surveillance, we need targeted investigation, protection and prevention strategies in schools, church institutions etc.” In April 2022, gegen-missbrauch e.V. (a German association for victims, partners and opponents of child sexual abuse) criticised the call for data retention: “(…) the problem is not [data retention], but that the investigating authorities are still in the 19th century in terms of staff and equipment, even though the perpetrators are in the year 2022”.
Data retention affects innocent citizens
The systematic bulk storage of connection and location data allows for the creation of extensive movement and behaviour profiles, which predominantly affect innocent citizens. In a legal opinion from April 2022, former EU judge Prof. Dr. iur. Vilenas Vadapalas states that national security is no free ride for mass surveillance and that even “targeted data retention” in very large and undefined geographical areas is contrary to fundamental rights. In a statement on the new Belgian draft law on data retention, Patrick Breyer criticised, among other things, the proposed “targeted data retention”. This form of data retention is also proposed in a leaked European Commission working paper from June 2021, which also reveals plans for suspicionless and blanket IP data retention.
Germany‘s Federal Minister of Justice promised on Twitter: „We will put an end to the current practice of data retention as permitted by German law, as we consider it to be a disproportionate encroachment on fundamental rights.“
Further information on the topic of data retention is provided on Breyer’s homepage.
🪐 Oggi, all’Agenzia Spaziale Italiana, sono state premiate le scuole vincitrici del concorso #SpazioAlleIdee.
Studentesse e studenti hanno contribuito a dare un nome alla nuova costellazione italiana di satelliti per l'osservazione della Terra: Iride.
All’evento hanno partecipato il Ministro Patrizio Bianchi, il Ministro Vittorio Colao, l'astronauta Samantha Cristoforetti con un videomessaggio, gli astronauti Luca Parmitano e Roberto Vittori che hanno parlato delle loro esperienze nello Spazio.
Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/spazio…
sport.sky.it/calciomercato/202…
Gli allenatori più pagati al mondo: la classifica
Il web magazine specializzato "Calcio e Finanza" ha stilato la classifica degli allenatori più pagati al mondo: tre gli italiani in top 10, due le squadre di club della A presenti.Redazione Sky Sport (Sky Sport)
Jun 01, 2022, 13:05
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The Queen Is Dead Volume 53 - Static Abyss \ Qonicho Ah ! \ Vesssna \ Sleepers' Guilt
Static Abyss
Quando sei un veterano del metal estremo, e hai scritto pagine di storia di qualche sottogenere metallico ma tutto ciò non ti basta e vuoi andare oltre, ti circondi di gente fidata e fai un bellissimo lavoro. Questo è il caso degli Static Abyss, duo composto da due leggende del metal estremo come Greg Wilkinson alla chitarra e basso, alla batteria e voce Chris Reifert, sì proprio loro, due membri e che membri degli americani Autopsy.
Garantismi – Boiler Summer Cup: cosa rischio e cosa posso fare se sono vittima?
Boiler Summer Cup: cosa rischio e cosa posso fare se sono vittima? Ne parlo con Matteo Flora in questa nuova puntata di Garantismi.
Guarda il video:
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🎉 Medaglia d’oro per l’Italia alle Olimpiadi Internazionali di Filosofia!
🥇 Sul gradino più alto del podio, Giulia Pession, studentessa del quinto anno del liceo classico “XXVI Febbraio” di Aosta. Giulia si è classificata prima tra gli 88 finalisti in gara, che da 42 Paesi di tutti il mondo si sono incontrati a Lisbona per l’IPO 2022
Una grande soddisfazione per studentesse, studenti, docenti e per la scuola italiana! Brava Giulia!
Qui tutti i dettagli ▶ miur.gov.it/web/guest/-/olimpi…
Oggi sarà presentato il programma straordinario di adeguamento e ricostruzione delle scuole nelle aree del sisma 2016.
Parteciperà all’evento il Ministro Patrizio Bianchi.
Potete seguire la diretta su ▶️ facebook.com/CommissarioSisma2…
rag. Gustavino Bevilacqua
in reply to J. Alfred Prufrock • • •Magari lo fosse.
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