Meloni e Giorgetti, i conti non tornano
L’ennesima stravaganza: il bonus matrimonial-religioso, mentre l'IVA sul pane e dintorni fatica a trovare i quattrini necessari, anche se pochi, pochissimi. E poi il rischio di un federalismo Frankenstein
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Ho cercato informazioni su wiki ma con scarsi risultati: è stato acquistato e reso "chiuso" anche il protocollo?
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E nel dinner talk di Sky, vip, manager e calendiani ci spiegano com'è difficile arrivare a fine mese - Kulturjam
«La nuova frontiera dell'infotainment è in realtà la riedizione fantozziana del "Cari inferiori", in cui amici di un certo livello sociale si abboffano davanti alle telecamere mentre discutono di massimi sistemi. Lo chiamano dinner talk.»
Mondiali 2022, solo una tappa dell’ambizioso piano di sviluppo del Qatar
Per il Paese la posta in gioco è alta: al di là dell'aspetto sportivo, l'evento punta a proiettare il 'soft power' qatariota e il cambiamento della sua percezione a livello internazionale. Investimenti esteri nel Paese e investimenti qatarioti all'estero, e non solo nello sport
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Croce visto da Einaudi
La morte, che non può fare altro che interrompere ciò che stiamo facendo e noi non possiamo far altro che lasciarci interrompere, non lo trovò in “ozio stupido”. Benedetto Croce lavorò fino alla fine dei suoi giorni, fino all’ultimo respiro di quella mattina del 20 novembre 1952. Era seduto nel suo studio, dietro la finestra. Leggeva. Forse, il Petrarca. Piegò la testa e andò via. Era il più grande filosofo del suo tempo.
I funerali si tennero sotto una pioggia battente, ma c’era tutta Napoli con una partecipazione di popolo che non si era mai vista. C’era anche Luigi Einaudi che, come Presidente della Repubblica, rappresentava l’Italia intera, una e libera come sempre la pensò e la volle Benedetto Croce. Ma Einaudi, che era diventato capo dello Stato dopo il “gran rifiuto” di Croce, era lì non solo come Presidente ma come amico e “fratello minore” del grande filosofo della libertà.
Un anno dopo, il 20 novembre 1953, scrisse alla signora Adele: “In questo primo anniversario della scomparsa di Benedetto Croce mi inchino con profonda tristezza alla memoria dell’uomo insigne e dell’indimenticabile amico pregandola volere accogliere anche da parte di mia moglie e per tutti i suoi la rinnovata espressione della nostra commossa simpatia”. Le parole di Einaudi erano quelle di un amico e collaboratore di Croce. Perché – e nessuno lo ha mai notato – Croce fu senz’altro amico di Giovanni Gentile per un trentennio, prima di fare scelte diverse ed opposte rispetto al fascismo, con Gentile che portò la filosofia al potere e con Croce che la condusse all’opposizione, ma l’amicizia con Luigi Einaudi durò per ben cinquant’anni.
E mentre con Gentile vi furono equivoci ed incomprensioni, con Einaudi vi fu da un lato uno schiarimento di idee sul piano teorico e dall’altro una collaborazione fattiva per il ripristino della libertà. Quella che passa alla storia come la polemica tra l’economista del liberismo, Einaudi, e il filosofo del liberalismo, Croce, fu invece una civilissima discussione tra due liberali che proprio discutendo maturarono un concetto più alto e valido della libertà che per noi oggi è decisivo per mettere in fuorigioco il dispositivo totalitario che, venga da destra o venga da sinistra, è insito nella cultura moderna.
La discussione tra i due fu utilissima ad entrambi: l’economista Einaudi diede consistenza storica alla teoria liberista e il filosofo Croce solidità economica al suo liberalismo. E così oggi i liberali italiani, che, ahimè, troppo spesso citano le due grandi anime senza realmente conoscerle, dovrebbero essere consapevoli che non c’è libertà civile senza libertà economica e non c’è libertà economica senza libertà civile. Inchiniamoci davanti alla loro grandezza e preveggenza e, più che celebrarli, studiamoli perché così loro avrebbero voluto.
La famiglia di Croce, dopo un anno dalla scomparsa, fece stampare in quattrocento esemplari il saggio Un angolo di Napoli che apre il libro, straordinario, Storie e leggende napoletane. Una copia fu inviata ad Einaudi. Così l’amico di Croce prese ancora una volta la penna e riscrisse alla signora Adele: “Cara signora, Un angolo di Napoli sarà collocato nello scaffale dedicato in Dogliani alle cose di suo marito. Quello scaffale l’ho posto proprio di fronte al mio tavolo da lavoro per trarne esempio e coraggio. La preziosa ristampa dello scritto nel quale Croce aveva detto quanto egli amasse la sua città mi ricorderà ogni volta il dovere che tutti abbiamo di amare il luogo dove noi e i nostri siamo vissuti”.
La stima che Einaudi aveva per Croce era quella del fratello minore verso il fratello maggiore. A casa di Croce si recò in una triste ora, triste per lui e per l’Italia: andò per chiedergli consiglio su cosa avrebbe dovuto fare con il giuramento imposto agli insegnanti. Croce lo rincuorò: poteva acconciarsi a dir sì e conservare la dignità. Del resto, il male dei regimi autoritari e, in particolari, dei totalitarismi, è proprio quello di svuotare dal di dentro la libertà, fino al punto di creare le condizioni di una sorta – se così si potesse dire e pensare – di suicidio della libertà.
In particolare, era questa la strategia comunista che cercava di conquistare gli istituti liberali inserendo in essi un cavallo di Troia. Era per questo motivo che Croce invitava tutti a non confondere mai le scelte momentanee e contingenti con il principio della libertà che è proprio del liberalismo etico-politico. Einaudi tenne sempre presente questa lezione e si industriò al meglio, come fece soprattutto nel dopoguerra e nella stagione di De Gasperi, a fornire al liberalismo la sua congrua politica economica.
Einaudi da Presidente della Repubblica avrebbe voluto nominare il senatore Croce senatore a vita e gli scriveva dicendogli: “La esigenza della tua nomina è posta non da me, ma dagli italiani, i quali sanno che il decreto della tua nomina non sarebbe un atto dipendente da una scelta compiuta dal presidente della Repubblica, sibbene, da parte sua, la mera registrazione, richiesta formalmente dalla legge costituzionale, della designazione spontanea di una concorde opinione pubblica”.
Gli italiani – diceva Einaudi – riconoscono in Benedetto Croce la espressione più alta del pensiero contemporaneo”. Il filosofo, però, che già aveva detto no, fu irremovibile – “vi si oppone la logica, quella logica che poi è buon senso” disse – e Einaudi capì di non dover insistere. Croce, oltretutto, era anche contrario alla norma della nomina dei cinque senatori a vita. Ma questa, come si dice, è un’altra storia.
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I 698 morti
"Cosa si può dire se non che questa è una tragedia gigantesca? Una carneficina in continua crescita che non può essere frutto di tragiche fatalità. È un massacro senza fine frutto dello sfruttamento, della precarietà, dei bassi salari, dell’aumento del tempo di lavoro, di persone anziane costrette a lavorare, della povertà crescente… quindi del sistema capitalista. Una guerra di classe."
Mondiali Qatar 2022: le sfide alla sicurezza
Il Qatar accoglierà, durante i Mondiali, quasi 1,5 milioni di turisti, con una popolazione totale di 2,9 milioni di persone. Questi tifosi si concentreranno su un'area molto piccola. La gestione dei flussi di folla sarà una sfida importante. Ecco come il Paese punta a vincerla
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Qatar 2022: come l’emirato è riuscito a posizionarsi sulla scena internazionale
Come ha fatto uno Stato “giovane” – indipendente solo dal 1971 – e privo di ogni classico attributo di potere, a diventare nel giro di pochi anni un attore internazionale di primo piano, su cui vengono puntati i riflettori del mondo intero mentre si prepara a ospitare la Coppa del Mondo FIFA? Per comprendere la […]
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Benedetto Croce è l’italiano della verità e della libertà
Benedetto Croce
20 novembre 1952 – 20 novembre 2022
“Benedetto Croce è l’italiano della verità e della libertà che si oppone alla tracotanza del potere.”
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I tribunali “segreti” che consentono ai colossi energetici di denunciare i Governi
"In altre parole: le aziende che ritengono di aver subito un danno dallo Stato per via dalle politiche energetiche e climatiche adottate, possono trascinarlo in tribunale e costringerlo ad un risarcimento miliardario."
Mondiali Qatar 2022: uno spettacolo di disumanità
Venuti da India, Bangladesh, Nepal, Sri Lanka e Pakistan in cerca di un lavoro e di un futuro migliore, sono caduti in una trappola di sofferenza: interminabili giornate a più di cinquanta gradi con quasi nessuna misura di sicurezza o possibilità di riposo. Migliaia i morti. Questo il costo dei mondiali del Qatar. Accendi la televisione e goditi lo spettacolo, quello della nostra disumanità
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#laFLEalMassimo – Episodio 77: Gloria alle donne iraniane
Nuovo Episodio della FLE al Massimo, questa rubrica conferma periodicamente la propria solidarietà al popolo ucraino che continua a combattere per difendere la propria e la nostra libertà e in questo episodio vuole portare all’attenzione di chi la segue anche sulla fondamentale battaglia di libertà che stanno portando avanti le donne iraniane.
Il 16 settembre 2022 Mahsa Amini è stata arrestata perché non indossava un copricapo in linea con la legge del paese è stata picchiate in modo molto violento dai funzionari della polizia ed è morta successivamente a causa delle percosse.
L’episodio è in sé molto grave e dovrebbe farci sussultare per l’indignazione, ma oggi vorrei parlare anche del diffuso movimento di protesta che è seguito alla morte di Mahsa, al carattere trasversale che lo caratterizza, perché vede la partecipazione di persone appartenenti a tutte le classi sociali e a tutte le regioni del paese e al focus particolare sui diritti delle donne la dove le proteste precedenti si erano concentrate su fattori economici e politici.
In risposta a queste manifestazioni, il governo iraniano ha attuato l’interruzione regionale dell’accesso a Internet ed poi arrivato ad imporr blackout diffuso di Internet e restrizioni a livello nazionale sui social media. Secondo l’organizzazione no-profit Iran Human Rights, al 16 novembre 2022 almeno 342 persone, tra cui 43 bambini sono morti a causa dell’intervento del governo nelle proteste, con l’uso di gas lacrimogeni e spari.
Se non ci basta il monito dei civili ucraini, che ancora in queste ore continuano a morire a causa dei bombardamenti dell’invasore che purtroppo non è stato ancora ricacciato indietro, la protesta portata avanti dagli iraniani per i diritti delle donne ci ricorda come talune libertà che noi diamo per scontate siano in molte regioni del mondo dei traguardi ancora da conquistare.
Gloria alle donne iraniane e a tutti quelli che manifestano rischiando la vita per la loro libertà.
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Multilateralismo
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Pensavo che sarebbe interessante (e forse esiste già, ma non l'ho trovato) sviluppare un servizio che funga da proxy aggregatore per i diversi account del fediverso che un utente può possedere.
Provo a spiegarmi. Esistono numerosi social network decentralizzati che utilizzano il protocollo ActivityPub, tramite il quale sono tra loro interoperabili. Così un utente Mastodon può ricevere i video pubblicati da un amico su un'istanza PeerTube. Come utente del Fediverso, potrei aprire un account Pixelfed per pubblicare le mie foto, PeerTube per i video, Friendica per il microblogging ecc. Ognuno di questi account avrà il proprio handle, i propri follower e i propri seguiti, il che può diventare scomodo da gestire.
Invece, mi piacerebbe esporre verso l'esterno un unico handle aggregato, ad esempio @c64@luca.it, e "agganciare" a questo handle i numerosi account del fediverso di cui dispongo, per esempio
- @c64@mastodon.uno per Mastodon,
- @c64@poliverso.it per Friendica, ecc.
Come funzionerebbe dunque l'handle aggregato? Tutti i messaggi in entrata verrebbero aggregati dal proxy, e replicati verso tutti gli account personali. In questo modo, per esempio, avrei la possibilità di leggere lo stream dei post dei seguiti tramite Mastodon, che ha un'interfaccia più comoda e matura rispetto a Friendica, oppure utilizzare proprio Friendica. Anche i messaggi in uscita (post, video ecc.) sarebbero mediati dal proxy, in modo tale che i miei follower vedrebbero tutti i messaggi che pubblico, indipendentemente dal social che ho utilizzato per la pubblicazione per ogni singolo messaggio.
Infine, l'handle aggregato potrebbe essere permanente: così potrei modificare l'istanza dei miei social in modo trasparente, senza dover chiedere ai follower di modificare l'handle seguito.
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#PNRR, decreto di approvazione delle graduatorie dell’investimento per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia.
Info ▶️ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola #PNRR, decreto di approvazione delle graduatorie dell’investimento per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia. Info ▶️ https://www.miur.gov.Telegram
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G20, Great Reset e tecno-socialismo
Il 15 e il 16 novembre si è tenuto a Bali (Indonesia) il 17esimo meeting del G20, dove i leader delle prime 20 nazioni per economia al mondo si sono ritrovati per discutere del destino di qualche miliardo di persone.
Dopo aver gozzovigliato per due giorni con carne, pesce e prelibatezze di ogni tipo, i cari leader sono tornati al loro paese d’origine a bordo di Jet privati e auto di lusso. Prima di questo hanno però discusso a lungo su temi che ci sono molto cari, come ad esempio l’inquinamento e il cambiamento climatico, la “crisi economica”, le pandemie, e il sistema finanziario e monetario globale.
Nell’ambito del G20 si è tenuto anche un altro forum, il B20 —praticamente il G20, ma con la partecipazione dei CEO e delegati delle più importanti corporazioni e aziende al mondo.
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Il G20 ha prodotto una Dichiarazione di 52 articoli, mentre il B20 ha dato l’occasione a Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum, di fare un discorso di circa 12 minuti in cui esprime ancora una volta i suoi progetti per il futuro, ciò che ormai viene comunemente definito come Great Reset.
Sia la Dichiarazione di Bali che il discorso di Schwab hanno elementi in comune che puntano verso la pianificazione centrale assoluta dell’economia e della società, in una visione che ricorda il tecno-socialismo cinese. Partiamo con l’amico Klaus.
Il Great Reset di Klaus Schwab
Klaus Schwab non ha deluso le aspettative. Il suo discorso è una piccola lezione sul Great Reset. Il concetto centrale è semplice: secondo Schwab il mondo, così come lo conosciamo, sicuramente è alla sua fine. Le multi-crisi che ci stanno accompagnando in questi ultimi anni lo dimostrano: economica, politica, sociale, istituzionale.
Secondo lui bisogna cogliere l’occasione per ristrutturare il mondo e assicurarci che dall’altra parte ci aspetti un mondo migliore, la società perfetta dei suoi sogni. In questa società non c’è alcuna separazione tra governi, corporazioni e società civile. Lo stato sarà un Leviatano a più teste con la capacità e il potere di affrontare in modo coeso e unitario le “big issues of our world”. Lui lo chiama Stakeholder Capitalism1.
Nel discorso al B20 affronta il tema con una similitudine tra società e azienda. Cosa fare quando un’azienda è in crisi? Beh, si nomina qualcuno che la gestisca e abbia il potere di riformare qualche dipartimento, chiudere qualche ramo produttivo e fare tutte quelle scelte difficili ma necessarie…
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La manager di Twitter che dorme in ufficio? Schiavismo libertario - Kulturjam
"La foto diventata virale della manager di Twitter che dorme in ufficio per rispettare le scadenze, ha suscitato tanta ammirazione. Siamo alla mistificazione della realtà, all’esaltazione simbolica dello schiavismo democratico occidentale."
Come l’Iran minaccia la pace e la sicurezza del Caucaso meridionale
Dopo la vittoria dell'Azerbaigian sull'Armenia, nella seconda guerra del Karabakh, alla fine del 2020, l'Iran ha raddoppiato le sue provocazioni. La disputa tra Armenia e Azerbaigian sul corridoio di Zangezur sta ora tenendo banco, con un Iran motivato politicamente contro l'Azerbaigian
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Polonia, la star ‘rognosa’ della NATO
Dal 2014, le vicende ucraine hanno portato a una significativa ridefinizione degli equilibri interni all’Alleanza atlantica. Proseguendo un processo avviato con il primo allargamento del post-guerra fredda, che nell’aprile 1999 ha portato all’ingresso nella NATO di Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria, esse hanno contribuito a spostare sempre più a est il suo baricentro, influenzandole gli […]
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“A Scuola di OpenCoesione": online l’elenco delle scuole ammesse a partecipare al progetto per l’anno scolastico 2022/2023.
Info ▶️ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola “A Scuola di OpenCoesione": online l’elenco delle scuole ammesse a partecipare al progetto per l’anno scolastico 2022/2023. Info ▶️ https://www.miur.gov.Telegram
Corea del Sud: Yoon inciampa tra Pechino e Washington
Il Presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol sta risentendo delle recenti restrizioni del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti sulle esportazioni di tecnologia in Cina. Mentre i controlli sulle esportazioni potrebbero ostacolare la redditizia industria dei semiconduttori della Corea del Sud, sono emblematici di un problema più ampio: il bilanciamento tra Stati Uniti e Cina sta diventando […]
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Gaia: esplorare le profondità della Via Lattea.
Conferenza divulgativa di Marco Castellani, anche online su YouTube (canale Astrofili Mestre). Venerdì 25 Novembre ore 21:15.
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Il ‘capitale sociale’: capitale senza capitale
Il Festival della Letteratura di Mantova (sul modello di quello di Hay-on-Wye, che si svolge annualmente in Galles) nasce grazie all’iniziativa dei mantovani che hanno colto la possibilità di valorizzare le potenzialità della città di Mantova al fine di creare un’iniziativa caratterizzata dal ‘divertimento culturale’. Le potenzialità culturali della città di Mantova furono dettagliatamente analizzate da […]
L'articolo Il ‘capitale sociale’: capitale senza capitale proviene da L'Indro.
Cosa fa lo Speaker della Camera degli Stati Uniti?
Nancy Pelosi lascia la guida dei democratici e l'incarico di Speaker passa ai repubblicani, guidati da Kevin McCarthy . Ecco quali sono i compiti di chi guida la Camera dei Rappresentanti
L'articolo Cosa fa lo Speaker della Camera degli Stati Uniti? proviene da L'Indro.
Cosa potrebbe significare per la Polonia la perdita dei fondi UE
Le ‘riforme’ giudiziarie della Polonia, pari alla politicizzazione del sistema giudiziario, significano che i cittadini del Paese rischiano ora di perdere due importanti fonti di denaro provenienti dall’UE: 35 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti dal fondo di ripresa post-pandemia dell’UE e altri 75 miliardi di euro provenienti dai fondi della politica di coesione, […]
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USA: la candidatura di Trump guardata dal mondo
Dalla Russia alla UE, a Pechino: ecco come i leader del mondo guardano alla candidatura di Donald Trump alla Casa Bianca. Tutti i leader sanno che devono prepararsi alla possibilità di Trump 2.0
L'articolo USA: la candidatura di Trump guardata dal mondo proviene da L'Indro.
Borsa: canapa, USA positiva, Canada negativa
Mentre la Borsa americana prosegue sulla ventata ottimistica della settimana precedente, la Borsa Canapa Canada cede e chiude con un profilo al ribasso sebbene lievemente. Permane la volatilità sulle piazze internazionali soprattutto per gli ormai noti fattori legati alla invasione russa dell’Ucraina. Quel quadro complessificatosi e -in una certa parte- cristallizzatosi, determina un contesto difficile […]
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«Secondo il WEF: "Questi passaporti [vaccinali] servono per natura come forma di identità digitale" e l’identità digitale, a sua volta, comprende tutti i dati personali di un individuo, compresi i siti web che vengono visitati, gli acquisti online, le cartelle cliniche, i conti finanziari e le “amicizie” sui social media. Il “Grande reset”, sviluppato grazie al sostegno di tutti gli organismi internazionali, incluso il G20, potrebbe comportare quindi una stretta sul controllo della popolazione che ben si addice al modello tecnocratico abbracciato ormai da buona parte dei governi occidentali e non solo.»
NATO – Russia: occhio al Baltico
Conflitto baltico: il Mar Baltico e i Paesi prospicienti, una regione strategica chiave in cui gli interessi della NATO e gli interessi militari ed economici russi si sovrappongono, sono al centro di un conflitto con la Russia. Una guerra multidominio su vasta scala non si può escludere
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Che differenza hanno fatto le elezioni di midterm negli Stati Uniti?
I sondaggi ci hanno detto che l’85% della popolazione pensava che il paese stesse andando nella direzione sbagliata. Tuttavia, gli elettori sono usciti e hanno rieletto quasi tutti. Gli elettori della Pennsylvania hanno persino rieletto un rappresentante statale che era morto da quasi un mese. Allora, cosa sta succedendo? Forse è che pochissimi sfidanti promettevano […]
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Respiri profondi! L’articolo 5 della NATO non sarà mai un interruttore automatico per la guerra
Invocare l'articolo 5 è una decisione dell'alleanza e, anche se fosse invocato, ogni Paese ha il diritto di determinare come risponderà.
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Jun Bird
in reply to J. Alfred Prufrock • • •Ma ti riferisci a BitTorrent, Inc.? Credo che fondamentalmente abbiano in mano solo BitTorrent, cioè il popolare client (e pare che la stessa azienda sia pure quella di uTorrent? The more you know). Non voglio dire cazzate, ma penso che il protocollo sia sin troppo diffuso e popolare per essere chiuso. Non mi sorprenderebbe, però, scoprire che ci abbiano effettivamente provato.
octt :VerifiedCoffee:
in reply to J. Alfred Prufrock • • •La storia è un sacco complicata, e farsi un giro per Wikipedia (en) aiuta a schiarire le idee ma non troppo.
A quanto ho capito, Rainberry, Inc., la ex-BitTorrent Inc., fu fondata dallo stesso creatore di BitTorrent tanti secoli fa. Questa Inc ha inizialmente comprato uTorrent facendolo diventare nel tempo da un buon programma seppur proprietario, ad adware; ha creato il client "BitTorrent" che è uTorrent ma viola, e questo è.
La crypto la sento solo ora, curioso in effetti.
Comunque, il protocollo per ora resta aperto... semplicemente perché (a quanto so) non subisce aggiornamenti da un'eternità.
1, [2](en.wikipedia.org/wiki/Rainberr….), 3
American programmer, creator of BitTorrent protocol
Contributors to Wikimedia projects (Wikimedia Foundation, Inc.)Jun Bird
in reply to octt :VerifiedCoffee: • • •J. Alfred Prufrock
in reply to J. Alfred Prufrock • •Jun Bird
in reply to J. Alfred Prufrock • • •J. Alfred Prufrock
in reply to J. Alfred Prufrock • •